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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/09/15 in tutte le aree
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A chi fosse appassionato a questa monetazione, sperando di fare cosa gradita, comunico che ho caricato in internet un mio recentissimo contributo sull’argomento già pubblicato in cartaceo su Panorama Numismatico, Aprile 2015. Quando ho scelto la struttura razionale con cui trattare il tema numismatico ero consapevole che probabilmente sarei andato incontro a qualche mugugno. In effetti, a molti, il lavoro potrà apparire semplicistico nei suoi contenuti; in realtà essi sono soltanto descritti schematicamente e in estrema sintesi. Il lavoro è indirizzato verso un pubblico già smaliziato e propone quesiti e spunti che offrono opportunità di approfondimento e critica. Ciò non toglie che l’articolo rappresenta un primissimo tentativo di riflessione riguardo a un argomento mai trattato in letteratura e che esige, quindi, prossimi studi da parte di chi ha i mezzi e “gambe” per farlo. Nel frattempo vi dovete accontentare del mio breve e modesto lavoro. Cari saluti https://www.academia.edu/11868540/AL_DI_LA_DEL_PROVISINO_Le_emissioni_aggiunte_di_denari_piccoli_della_zecca_senatoriale_romana6 punti
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Ecco la domanda di oggi , come si possono distinguere da una foto, e con un semplice colpo d'occhio, senza sapere il peso, se si tratta di un Saluto o del rarissimo Mezzo Saluto d'argento di Carlo d'Angio'? La risposta, confrontanto i moltissimi esemplari di Saluti, con quei pochi Mezzi Saluti conosciuti non e' stata semplice, ma mi fa piacere condividere con voi questa mia scoperta. Nei Saluti i piedi dell'arcangelo sono sempre piu' in basso rispetto al vaso , nel Mezzo Saluto i piedi sono allo stesso livello della "bocca" del vaso :) Guardate le foto per capire meglio , e fate tesoro di questo mio regalo di oggi :) Se avete capito , quali di questi e' un Saluto e quale un Mezzo? :P6 punti
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Ciao a tutti, secondo voi che conservazione ha questo 6 tornesi 1801? Scusate per il bordo, l'ho ritagliato malissimo, ma vi assicuro che è regolare. Grazie in anticipo F.F.4 punti
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2 Corone 1903 da Christian IX Re di Danimarca per celebrare i 40 anni di regno. Zecca di Copenaghen.4 punti
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Scusate l'assenza, purtroppo in questo giorni sono stato piuttosto indaffarato tanto da dimenticarmi di diverse monete da postare Tunisia 20 Franchi 1903 Zecca : Parigi Tiratura : 300.0003 punti
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Non mettei le 500 lire 1957 Prova dette anche con le bandiere controvento tra gli errori di conio, anche se si è diffusa la leggenda che fossero state battute per errore e che si potessero trovare in circolazione, per carità alcune sono state spese come delle comuni 500 lire, ma questo non le fa entrare negli errori, essendo appunto una moneta di prova. Per errore io intendo una moneta che per imperizia o perizia volta a far si che la macchina batta monete in malo modo, che sia "difettosa" ossia si discosti dal modello della moneta. Che io sappia ci sono delle 500 lire del 1958 che presentano la leggenda del contorno invertita ossia invece di Repubblica Italiana - Italiana Repubblica, poi sicuramente ci saranno anche altri errori.3 punti
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"L'ideale sarebbe il superamento dell'attuale legge: basterebbe semplicemente il corollario che la pubblicazione di una moneta, purché il proprietario non l'abbia acquisita in modo penalmente illecito (furto, ricettazione cosciente), equivale a denuncia alle pertinenti Autorità e ne legittima il possesso (anche in caso di incauto acquisto, ad esempio su ebay). In realtà è ciò che conta davvero: non il possesso, ma la conoscenza della moneta." Con il principio (al momento non superabile) che tutto ciò che proviene dal sottosuolo nazionale è di proprietà dello Stato, la pubblicazione della moneta in sè potrebbe non bastere per attestare la legittima proprietà della stessa in capo al collezionista di fronte allo Stato . Secondo gli attuali parametri, dovresTi pubblicare non solo la moneta ma anche i riferimenti alla sua (legittima) provenienza. Quindi, la pubblicazione della propria collezione, alla luce della normativa attuale (che poi in Italia è più o meno la stessa da un secolo!), nom può evidentemente costituire di per sè una prova della legittima provenienza delle monete. "Ad esempio, so di un collezionista che si è dedicato durante una vita intera a raccogliere monete in un'area non lontano da Roma dove ci furono prima lavori agricoli, poi interventi edilizi. Non usava il metaldetector né scavava: si limitava a raccogliere materiale di superficie, soprattutto quello che veniva alla luce durante la costruzione di condomini. In questo modo ha raccolto circa 7.000 monete." Mah. Intanto complimenti al Tuo conoscente collezionista. Trova più monete lui, passeggiando per le campagne romane (poi però qualcuno mi spieghi come si possono trovare 7.000 monete senza usare un MD?::) che io asparagi. Questo è però il tipico caso in cui il collezionista non potrebbe mai pensare di pubblicare le "sue" (si fa per dire...)7.000 monete per esserne riconosciuto come legittimo proprietario, in quanto mi sembra ovvio che si tratti di materiale proveniente dal sottosuolo nazionale e come tale di proprietà dello Stato (sto dando per scontato che le monete siano state trovato negli ultimi 100 anni). Che poi le monete siano di scarsa conservazione e quindi di modesto "appeal", che conti più la conoscenza che non il possesso e via dicendo, sono questioni che involgono i "gusti" personali di ciascuno e giuridicamente sono aspetti del tutto indifferenti. La normativa, sul punto, è quella che conosciamo e non ammette deroghe fondate su digressioni filosofiche sulla conoscenza vs. il possesso....anzi, se possibile, nel dubbio, le interpretazioni degli Uffici si sono generalmente dimostrate restrittive a scapito dei privati "E se lo pubblicassi dando un'infromazione falsa, ad esempio che si tratta della collezione di un mio compaesano cileno, renderei un pessimo servizio alla numismatica, perché darei informazioni fuorvanti." Purtroppo questo è il dilemma con cui confrontarsi quando il Privato vuole pubblicare una moneta inedita (di origine italiana); ci si dovrà inventare che la moneta appartiene ad uno straniero residente all'estero, che vuole mantenere l'anonimato? Che della moneta si hanno solo immagini? Che non si sa esattamente da dove provenga e quando sia stata rinvenuta? Sono a conoscenza di almeno un caso nel quale, pur con l'uso di tutte le cautele, la pubblicazione della moneta inediita (a cui però, va detto, ha fatto seguito dopo qualche tempo anche un "improvvido" tentativo di vendierla all'asta...) ha comportato l'interessamento delle Forze dell'Ordine ed il suo sequestro. "Quando l'anno scorso telefonai al curatore del medagliere milanese, il dr. Martini, dicendo che ero interessato a vedere, studiare, fotografare le monete della donazione EP (dunque esistono collezionisti che pur essendo in vita e in ottima salute decidono di donare ai Musei le loro collezioni!), trovai una persona gentilissima e disponibilissima che immediatamente......" Non è in discussione la presena di soggetti "virtuosi" all'interno del circuito statale o para-statale. Più volte abbiamo fatto anche noi i nomi di Funzionari dello Stato dinamici e aperti alle collaborazioni con i privati....tuttavia, mi sembra che quei nomi siano sempre gli stessi. Il punto però è che in un sistema generalmente strutturato in modo "protettivo", l'occasionale gentilezza e disponibilità di alcune persone non può considerarsi la regola...nel senso che nel momento in cui quei soggetti "virtuosi" andranno in pensione o saranno trasferiti altrove, il rischio è quello di ripiombare nell'oscurantismo. Ognuno poi ha fatto le sue esperienze e di quelle parla. Personalmente ho chiesto una volta di visionare tre monete (tre....non trecento...) che avrebbero dovuto essere custodite nel locale Museo e, dopo avermi guardato con una certa diffidenza (vabbè, lo ammetto...potrei anche passare per un "black block"...) ed avermi fatto compilare una richiesta circa il motivo per il quale volevo vedere queste monete, sono rimasto invano in attesa non dico di un'autorizzazione, ma almeno di un cenno di risposta (al limite anche il misterioso messagio della Tua moneta con legenda VAF /..C.V.L.O. sarebbe stato apprezzato...almeno sarebbe stato un....segno..."di vita"). Alla fine, solo grazie all'amico Domenico, che mi ha introdotto nelle "Alte Sfere", mi sono sentito rispondere (a voce....giammai per iscritto..) che le monete di quella Collezione.....erano sparite tutte! (non solo le tre che volevo vedere io) da tempo e non se ne sapeva più nulla! Rispondermi con una email o telefonarmi per dirmelo...., no? Vuoi sentire un'altra esperienza? Recentemente abbiamo chiesto spiegazioni in merito al contenuto della "Nota 56" (chi frequenta la sezione degli approfondimentoi del Regno d'Italia sa di cosa parlo..) ma nessuno ha mai neppure risposto alle email, anche solo per mandarci a quel paese. Con un Deputato della Camera, siamo arrivati persino a presentare sull'argomento, nell'autunno scorso, un'interrogazione parlamentare a risposta scritta (sarebbe un pò come andare a caccia di passeri con il bazooka...ma tant'è..) ma....ancora una volta nessuno ha risposto. Caro Antwvala....trai Tu le conclusioni e convincimi che la mia sfiducia verso le istituzioni è immotivata e che le mie sono solo "brutte esperienze" occasionali. "E' come coloro che criticano un libro o un film che non hanno mai letto o visto." Possibile che sia solo io ad imbattermi nei peggiori libri e films in circolazione? :crazy: . Saluti. :hi: M.3 punti
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Riforma monetaria del Costa Rica ha causato questo 50-centimos del 1903 essere ridenominato come un pezzo di 1-colon nel 1923. Questo pezzo d'argento (29mm, 10gr, .900) è il fratello maggiore della Costa Rica counterstamp all'anno 1887, all'interno di questo thread. Questi 1903 pezzi di 50-centimos furono colpiti sia a San José e Philadelphia—le monete sono detto di essere indistinguibili da zecca—e furono tra i 460.000 (Krause dice 421.810) pezzi 50-centavos e 50-céntimos costaricano datata tra il 1880 e il 1918 per essere impiegato come "ospite monete" per i 1923 pezzi di 1-colon creati da counterstamping. Quanto tempo questi counterstamps argento rimase in circolazione non posso dire, ma i primi scopo-colpito 1-colon pezzi sono 350.000 rame-nichel monete coniate a Philadelphia nel 1936—ma datato 1935. :) v. -------------------------------------------------------- Costa Rica’s monetary reform caused this 1903 50-centimos to be redenominated as a 1-colon piece in 1923. This silver piece (29mm, 10gr, .900) is the big brother of the Costa Rican counterstamp at year 1887 within this thread. These 1903 50-centimos pieces were struck at both San José and Philadelphia—the coins are said to be indistinguishable as to mint—and were among the 460,000 (Krause says 421,810) Costa Rican 50-centavos and 50-centimos pieces dated between 1880 and 1918 to be employed as “host coins” for the 1923 1-colon pieces created by counterstamping. How long these silver counterstamps remained in circulation I cannot say, but the first purpose-struck 1-colon pieces are the 350,000 copper-nickel coins minted at Philadelphia in 1936—but dated 1935. :) v.3 punti
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DE GREGE EPICURI Mi accorgo solo ora di non aver dato ancora notizia dell'incontro che Alessandro Toffanin terrà al CCNM (Milano, via Terraggio 1) martedì 21 aprile p.v. alle ore 20.45. Presenterà il suo volume MEDIOLANUM, edito nel 2014 da Varesi; si parlerà delle motivazioni, del come e del perchè di questo libro. Libro molto "pratico" oltre che teorico, anche se presenta notevoli parti introduttive e illustrative. Si tratta delle monetazione di Milano, dalle dracme imitative degli Insubri alla caduta dell'Impero Romano di Occidente: in tutto più di 600 anni. In realtà, la zecca di Milano è stata attiva per poco meno di 2000 anni, fino ad Umberto di Savoia: ma della parte "moderna" della sua produzione si tratta in altri volumi e cataloghi, alcuni curati dallo stesso Toffanin. Molti grandi studiosi (Laffranchi, Bansa, Arslan, Doyen, King, Huveline, Göbl, Estiot e altri) si sono dedicati alla moneta antica di questa città ed hanno, con le loro pubblicazioni, contribuito a creare una visione d'insieme di quanto prodotto in epoca romana. Mediolanum inizia a coniare per l'Impero nel 260, quando la pressione dei barbari sui confini ha costretto l'esercito e la cavalleria ad interventi più rapidi, e la città si trova in posizione strategica. La monetazione assume da subito connotazioni molto "militari": basti pensare agli antoniniani legionari di Gallieno.2 punti
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Perché ha circolato, per poco che abbia circolato comunque ha "difetti" che sono stati generati dopo la coniazione e non durante. I graffi sulla raggiatura sono di macchina, o di conio, sono sempre o quasi nello stesso posto e sempre con la stessa profondità. I segni nei campi, e le ciocche di Ferdinando lievemente appiattite sono dovute all'usura. Oggi si tende a sopravalutare le conservazioni in numismatica, questo nasce dalla troppa offerta delle case d'aste, cui imputo la principale responsabilità di questa poco felice abitudine, e dai collezionisti che vogliono il fdc o migliore di splendido a tutti i costi. Splendido per me è quasi il massimo, e Bellissimo è una ottima conservazione. Il FDC lo lascio volentieri a chi non può farne a meno, per poi scoprire che non è neppure Splendido (vero). Le monete devono piacere a chi le compra, pagarle il prezzo giusto che si vuole attribuire alla moneta, non strafare e non strapagare. In 30 e più anni di numismatica, di monete uniche ed eccezionali da non lasciarsi scappare a nessun costo ne ho viste poche davvero, e di monete ne ho viste tante, più di quanto non si immagini per un collezionista. Ho preferenza per le monete patinate, riposate, che possibilmente non abbiano giocato a rimpiattino nelle ultime 20 aste, con una bella provenienza, tendo a sopravalutarle, lo so e cerco di sorvegliarmi.2 punti
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Anche per informazione agli altri utenti del forum, nel volume richiamato da Vox (catalogo monetario angioino), scritto insieme a Davide Fabrizi (fedafa) e ancora in fase di stampa, sono stati censiti 3 esemplari (non 2), quindi il 2° postato in ordine di tempo (a noi autori sconosciuto) sarebbe almeno il 4° a tutt'oggi conosciuto da noi autori. Nei tuoi due esemplari la conservazione del tondello nel punto topico non permette certo di osservare il foro centrale (rilevabile, invece, in quello che associa al medesimo simbolo la sigla N di epigrafia gotica, per intenderci l'esemplare MIR n° 28/4, che Fabrizi allora aveva descritto con "stella a cinque punte", al pari del n° 28/9, quello cioè attinente la discussione odierna e contrassegnato da "stella a cinque punte ed N gotica"), ma la forma di questo simbolo (nei nostri lavori lo troverete citato come "allegoria di prescrizione"), oggettivamente, credo che non lasci alcun dubbio interpretativo. Che si tratti di sperone (o meglio, della rotella di uno sperone da cavaliere), di stella (in questo caso, però, i raggi sarebbero aguzzi) o di rosetta (qui, invece, i petali dovrebbero essere tondeggianti e il cerchio centrale molto più grande) in questo preciso momento nessuno può stabilirlo con certezza scientifica, perché non si conoscono fonti dirette, tantomeno la sua valenza giuridico-amministrativa nell'ambito della zecca e/o della regia Curia; di sicuro, però, la rettifica di Fabrizi (rispetto al MIR) nasce dal confronto avuto dopo il riesame della letteratura di settore (a partire dal vol. 14/III del MEC, che già sottolineava questa "contro tendente" interpretazione del simbolo). A breve contatterò Vox in privato, perché resto dell'idea che il confronto sia sempre un arricchimento. Buona serata2 punti
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Pubblico la foto inviatami dall'amico @@gius79 che ritrae proprio il vincitore dell'edizione 2014 degli Oscar Euro :clapping: :clapping: :clapping: :D :D :D :clapping: :clapping: :clapping:2 punti
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@@nando12 no figurati , non bisogna essere come me , anche perché ho un caratteraccio , cerco di essere il più onesto possibile , indipendentemente dal fatto che sia o no simpatico . Se ti devo dire una cosa , lo faccio e basta , senza troppi giri di parole . Buona serata nando .2 punti
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Buongiorno, Come al solito ho fatto un'altro acquisto, che conservazione gli diamo? Un grazie a chi interverrà.2 punti
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@@nando12 buongiorno! Com'è andata? cosa ti hanno proposto di interessante? Oggi sono riuscito a fare alcune foto alla moneta che ti ho menzionato ieri ! E ancora dentro l'oblo! Cosa ne pensi? Poi aprirò una discussione per questa corona sallui2 punti
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Per me usura troppo marcata per essere un buon BB. Il profilo di Maria Carolina ha quasi perso la sua espressività, con narice bocca e mento praticamente andati. Ferdinando IV ha bocca guancia basetta e boccolo della parrucca altrettanto andati. usura tangibile anche sul taglio del bordo, che risulta visibilmente arrotondato.2 punti
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Quasi BB. Non so cosa si intenda per conio di seconda classe, Immagino sia sulla qualità dell'emissione: non entro nel merito di questa classificazione per non alimentare polemiche, per me non ha alcuna valenza. La conservazione è vincolata allo stato di usura. Abbiamo fior di conio per monete decentrato o con difetti di macchina.2 punti
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@@coinzh il 90% delle monete antiche viene dal sottosuolo...il fatto che in Italia questo possa dare problemi, non é detto che li debba dare anche in Germania. Inoltre non è detto che una moneta che é stata appena rinvenuta nel sottosuolo sia pervenuta al mercato in modo illecito. non creerei per questo allarmismi ingiustificati in un ambiente già delicato, a meno che non si abbiano informazioni più precise...al massimo, se abbiamo dei dubbi sulla liceità della provenienza, possiamo valutare di non acquistare per questioni "morali", ma non per timore di essere perseguiti dalla legge: non credo sia questo il problema. I falsi sono il problema che riguarda ogni asta, purtroppo. Per queste specifiche monete potresti chiedere un parere nella apposita sezione, io non saprei aiutarti.2 punti
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Non é facile avere una risposta univoca senza prendere in considerazione l'esatto periodo di cui si sta parlando. L'inflazione era altissima ed il peso delle monete era in continua diminuizione Con la demonetazione della costituzione del 12 Aprile 395 come da te riferito il nummvs decargyrvs (pecunia maiorina , AE2) veniva tolto dalla circolazione. Già da tempo l'AE3 aveva progressivamente perso peso fino a fondersi con l'E4. Con la costituzione del 8 Dicembre 396 (Cod.Theo. XI, 21, 2) L'E4 fu definito Nummvs , minimum, oppure denarius con il ritorno del denario ad essere moneta effettiva del peso di g.1,137. Per tornare al grande Teodosio ti riporto alcune monete citate dal Prieur 379-381 Nummvs? AE3 dal peso teorico di g. 2,71 cm 17,5 383-388 Maiorina pecunia dal peso teorico di g. 5,41 383 Nummvs AE4 dal peso teorico di g. 1,69 392-395 Nummvs AE4 dal peso teorico di g.1,69 Il Forzoni per il 383 da questi rapporti valore/peso : AE2 = 1/54 di libra g. 6,06 (1.000 denari di conto) bronzo (?) AE3 = 1/108 di libra g. 3.03 (500 denari di conto) bronzo (?) AE4= 1/240 di libra g. 1.36 (150 denari di conto) rame Come si vede c'è una grande disparità di vedute. I pesi da te riportati sono ben più bassi AE2= g.4,8 AE3= g.2,4 Sarebbe interessante se altri utenti postassero dimensione e peso delle monete teodosiane di bronzo in loro possesso. naturalmente bisogna valutare la perdita di peso dovuta all'alterazione.2 punti
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Io considero la Numismatica un'Arte. Per me è come la musica. Ci sono varie tipologie di musica e c'è chi ama un genere piuttosto che un altro. Conta trovare qualcuno che la viva in modo affine al proprio. Sono solo agli inizi, ho tanta strada da fare e tantissimo da imparare ma già adesso mi nasce interiormente un quesito: come potrò tramandare e dare l'opportuna valorizzazione all'esperienza di vita raccolta in una collezione che non sarà un semplice oggetto fisico ma emblema di tutti i sacrifici che avrò fatto? La risposta che mi viene adesso è di affidarla ad una persona, non per forza un erede (se non ci sono le condizioni) , che comprenda il modo in cui ho percepito e vissuto il viaggio nell'Universo Storico-Estetico del collezionare e studiare quelle testimonianze del passato quali sono Monete, Banconote, Medaglie e tutti gli altri manufatti sapientemente sviluppati per dare espressione alle tradizioni e ai costumi e simbolo dei vari popoli. Magari cambierò pensiero crescendo. Ma quello che aspiro di raggiungere è una personale collezione che sia un vero e proprio Testamento spirituale per colui che avrà l'empatia per comprendere il modo in cui ho vissuto "il viaggio" per costruire la collezione. Perdonate la lunghezza dei messaggi. Un saluto2 punti
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La seconda parte non passava, ho dovuto zipparla: TORBAGYI ERAVISKER - ACTA ARCHAEOLOGICA TOMUS 36 (A MTA RÉGÉSZETI KÖZLEMÉNYEI, 1984) B.rar Dovrei avere da qualche parte anche un articolo di Göhl molto importante (purtroppo in ungherese) ma con le foto dei pezzi del ripostiglio di Budapest (ricordo che l'avevo scansionato in BnF, dove l'ho messo... vattelapesca). Se lo trovo te lo posto.2 punti
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Antonino80, leggo che è due anni che scrive sul forum, quindi immagino abbia maturato una certa esperienza. Le monete devono piacere a chi le compra e non a chi dispensa giudizi sul forum (me compreso). Per me la Sua moneta è inferiore, sebbene di poco, al BB; ma BB è una qualità assolutamente collezionabile, che mostra con ottima definizione i dettagli dell'impronta, ha una consunzione omogena su tutto il tondello e non è gravata da colpi o ritocchi. Quindi, sebbene con i parametri odierni d'oltreoceano, BB sia quasi un "insulto" per me è una ottima moneta. Nel caso del suo esemplare c'è il bordo "cadente" al diritto e le lettere della legenda piuttosto appiattite al rovescio che limitano il giudizio sulla conservazione. Non di rado questa emissione ha la raggiatura, al rovescio, con graffi o strappi piuttosto marcati, cosa che nel suo esemplare non si evidenzia. Mi permetto postarLe un esemplare che considero essere uno splendido pieno perché possa meglio vedere la perdita di dettaglio che l'usura data dalla circolazione monetaria ha gravato sul suo Soli Reduci. Immagino conosca la storia di questa moneta sebbene con unico millesimo è stata più volte emessa nel corso degli anni.1 punto
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Qui la storia è un po' più completa: http://www.quattrobaj.com/art_visualizza.asp?ID=5 Si parla della navigazione a "vento in bolina". Il capitano della marina che ha segnalato "l'errore" e scatenato il putiferio, aveva in fin dei conti dato solo una sua valutazione personale, anche il genio navale confermò l'esatta posizione delle vele. Sappiamo che il capo-incisore della zecca Pietro Giampaoli ha curato l'immagine rinascimentale del dritto, ma il rovescio con le caravelle era stato affidato all'incisore Giudo Veroi, era laureato in ingegneria con una tesi in costruzioni marittime.... mica noccioline.1 punto
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Perchè passi da un eccesso all'altro? Non è meglio trovare un giusto equilibrio nello scrivere? :good:1 punto
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attendi la fattura e segui le istruzioni che ti daranno. la spedizione costa 12 perche' e' assicurata e non semplice raccomandata.1 punto
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Buongiorno, vi mostro questa moneta ...perchè sinceramente la vorrei acquistare, come vi sembra? che conservazione gli attribuiamo? grazie a tutti.1 punto
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Comprerndo il punto di vista di Magdi e Nikko. Mi piace l'idea "polvere eri e polvere tornerai , e da quella cenere nascono nuovi fiori bellissimi". Forse, però, ragiono da studioso e non da collezionista. E' molto difficile accedere alle collezioni private: non tanto alle pochissime collezioni private di grande importanza e note, che generalmente il proprietario rende partecipe con piacere lo studioso sull'argomento, ma le tantissime collezioni meno famose: non percjhé il proprietario non lo consenta, ma perché non se ne ha conoscenza della loro esistenza. L'ideale sarebbe il superamento dell'attuale legge: basterebbe semplicemente il corollario che la pubblicazione di una moneta, purché il proprietario non l'abbia acquisita in modo penalmente illecito (furto, ricettazione cosciente), equivale a denuncia alle pertinenti Autorità e ne legittima il possesso (anche in caso di incauto acquisto, ad esempio su ebay). In realtà è ciò che conta davvero: non il possesso, ma la conoscenza della moneta. Ad esempio, so di un collezionista che si è dedicato durante una vita intera a raccogliere monete in un'area non lontano da Roma dove ci furono prima lavori agricoli, poi interventi edilizi. Non usava il metaldetector né scavava: si limitava a raccogliere materiale di superficie, soprattutto quello che veniva alla luce durante la costruzione di condomini. In questo modo ha raccolto circa 7.000 monete che vanno dalla Repubblica sino al VI secolo (occasionamente sino al XVIII). La conservazione è scarsa, ma è una collezione interessante proprio perché rispecchia la raltà del circolante quotidiano e fornisce informazioni davvero utili. Ad esempio, ci sono circa 200 monete di Valentiniano III, ma neppure una che rientra in quelle che vanno dal RIC X,2140 al 2164 e questo dato va a favore della tesi di coloro (come Mostecky) che sostengono che tali emissioni non siano romane ma cartaginesi. Il collezionista è morto, ma il contenuto della sua collezione continua ad essere top secret. E invece sarebbe cosa bellissima pubblicarlo! Lo conosco, perché egli stesso anni fa mi fece avere un DVD con tutte le monete della sua collezione: ma se lo pubblicassi creerei un enorme problema agli eredi. E se lo pubblicassi dando un'infromazione falsa, ad esempio che si tratta della collezione di un mio compaesano cileno, renderei un pessimo servizio alla numismatica, perché darei informazioni fuorvanti. La sede museale dovrebbe essere sempre quella che consente di reperire le informazioni: e spesso lo è. Purtroppo le gabole burocratiche e la cronica mancanza di fondi (soprattutto questa) limitano moltissimo la possibilità dei musei di rendere facilmente fruibili le collezioni ivi giacenti, e talvolta addirittura la possibilità di riceverne in dono. Ma credo che la soluzione non sta nel negarle ai Musei (pubblici o privati che siano) ma nel denunciare la situazione in cui si trovano essi stessi ad operare. La moneta raramente è oggetto espositivo: troppo piccola per eserlo. Né il grosso pubblico va ai musei a vedere monete. Sono gli studiosi e i collezionisti che hanno piacere di vederle. A volte la loro richiesta si scontra con difficoltà burocratiche, ma tantealtre volte ciò non avviene. Quando l'anno scorso telefonai al curatore del medagliere milanese, il dr. Martini, dicendo che ero interessato a vedere, studiare, fotografare le monete della donazione EP (dunque esistono collezionisti che pur essendo in vita e in ottima salute decidono di donare ai Musei le loro collezioni!), trovai una persona gentilissima e disponibilissima che immediatamente mi diede un appuntamento e quando giunsi a Milano trovai su una scrivania i 17 (diciassette!) plateaux nei quali era conservata ed anche un giovane studente di archeologia che stava compindo uno stage a mia disposizione per aiutarmi a fotografare il tutto. Credo che spesso si criticano le Istituzioni, facendo di ogni erba un fascio, senza aver provato davvero ad accedere alle stesse. E' come coloro che criticano un libro o un film che non hanno mai letto o visto. Le Istituzioni culturali operano tra mille difficoltà, burocratiche e finanziarie: ma operano. Alcune in modo modesto, altre in modo pienamente soddisfacente. Non è giusto continuare a sparare sul mucchio! Vuol dire sparare anche su coloro che non lo meritano, e sono i più. Evitiamo di fare come quelle Istituzioni politiche e amministrative che demotivano quei funzionari che onestamente e con passione cercano di svolgere al meglio il loro lavoro, diventando noi stessi un ulteriore soggetto demotivante.1 punto
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Relax ragazzi... Non é una moneta così semplice da valutare. Soprattutto perchè il fantasmino é poco conosciuto, anche se ogni tanto leggere i libri e/o cataloghi aiuterebbe anche a farsi un'idea di cosa si sta parlando. Io ve lo ripeto sempre, ma pare sia difficile da passare come messaggio. Sforzatevi di guardare il LUSTRO sulle monete, e si capirà MOLTO di più e più FACILMENTE come "si chiama" la conservazione delle monete. Il resto, pur importante, viene "dopo". Dove c'é lustro non ci può essere usura, e dove non c'é lustro E' usura. ;)1 punto
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Conosco la moneta, un bell'esemplare con un quel fascino in più visti i coni collisi, almeno per me. Il conio è sempre poco e/o mal impresso nei piccoli moduli. E' un tipico problema del conio. Pensate al 20 cent, monetina piccola piccola che ha le sue brave debolezze nel ritratto... tanto per rimanere in tema dello stesso ritratto1 punto
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@@ciosky68. ..ciao Roberto. .stavolta, ho approfittato biecamente della tua assenza...:D1 punto
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ciao a tutti, ma non vale questa settimana lavoro di notte e di giorno dormo...... aspetto il prossimo nummo quiz.. Roberto1 punto
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La foto sopra è quella della moneta uscita della Munzen, con il rovescio ruotato per portarlo nella stessa posizione della moneta dopo il trattamento battuta nella prossima CNG, che è quella della foto sottostante. E’ quel segno a metà carapace sulla sinistra, che dà l’idea di un uccello in volo, a incuriosirmi. Sembrava quasi una contromarca. Ci sono vari metodi per ritoccare una moneta d’argento e non saprei dire quale possa essere stato applicato nella circostanza. Però uno di essi è stato applicato. apollonia1 punto
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@@Paolino67 Ok la mia era solo curiosita', era solo per capire in generale come funziona il sistema grado conservazione /valore commerciale,le ultime domande che ho fatto in questo post non erano riferite alla mia moneta ma come ho gia' detto in generale, non ho nessuna intenzione di separarmi da questa moneta che x me ha un significato particolare :)1 punto
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Il RIC I, edito per la prima volta nel 1923, fu aggiornato nel 1984 e adottò una nuova numerazione. Fin da subito tutti usarono la nuova numerazione. Arka1 punto
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moltissimi collezionisti le ricercano, ottimo ritrovamento, però adesso non perderlo nuovamente :good:1 punto
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"La mia domanda e': ma i grossi moduli d'oro, cioe' le 50 e le 100 lire, hanno circolato effettivamente durante il Regno d'Italia? O erano piuttosto tenuti esclusivamente nei caveu delle banche come si fa oggi con i lingotti o i marenghi da investimento? Venivano usati per transazioni quotidiane?" Ciao e benvenuto sul Forum. Prima di considerare se e fino a quando la moneta aurea abbia circolato nel Regno d'Italia, è opportuno ricordare le modalità attraverso le quali tale moneta veniva "immessa sul mercato". A parte alcune eccezioni verificatesi nel corso del XX secolo, la moneta aurea veniva usualmente richiesta alla zecca da soggetti (privati, banche, istituzioni ecc.) che fornivano il metallo prezioso (grezzo o monetato) e mediante il pagamento di diritti di coniazione ed affinanzione, ritiravano la moneta aurea di Stato. Già questa modalità dimostra come vi fosse una netta differenza tra l'immissione sul mercato di moneta aurea rispetto a tutti gli altri tipi di monete (fa eccezione, per i primi anni del Regno, la moneta da Lire 5 - lo scudo -, che inizialmente seguì, quanto alla distribuzione, lo stesso sistema della moneta aurea) che invece venivano prodotte dalla zecca ed immesse sul mercato attraverso le Tesorerie dello Stato. La moneta aurea del Regno è quindi sostanzialmente destinata a due tipologie di impiego: 1. pagamenti di elevate somme in transazioni nazionali e internazionali, per le quali il creditore pattuisce espressamente l'uso di tale moneta; 2. tesaurizzazione. E' praticamente assente una circolazione "diffusa" della moneta d'oro, anche se vennero emesse (per pochi anni) monete da 5 e da 10 lire, il cui taglio potrebbe far pensare che almeno queste tipoloie abbiano fatto una timida comparsa nel flusso circolatorio, al più nel primo ventennio del Regno, per poi finire anch'esse tesaurizzate. L'emissione di moneta aurea nel Regno d'Italia, tende a ridursi notevolmente verso la fine del XIX secolo e ciò è ampiamente testimoniato da quello che hai notato già Tu, ovvero dalle scarsissime tirature e dall'emissione episodica dei "grossi moduli". Durante il regno di V.E. III, la moneta d'oro mantiene essenzialmente la funzione di cui al punto 2. (la tesaurizzazione) che caratterizza, direi in via esclusiva, tutta la monetazione aurea del XX secolo. Il raffronto fra la circolazione aurea del Regno di Sardegna e quella del Regno d'Italia è quindi impietoso. Tuttavia, pensare che la l'abbondanza di coniazioni auree nel periodo antecedente il Regno d'Italia significhi una circolazione diffusa di questa specie monetale, sarebbe fuorviante. In buona sostanza, la moneta aurea non è mai passata fra le mani del "popolo" e neppure durante il Regno di Sardegna sarebbe stato normale trovare un cittadino qualunque pagare con moneta d'oro, l'oste, il falegname o il pizzicagnolo. Saluti. M.1 punto
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Onestamente non sono interessato a quello che ne sarà a medio/lungo termite o quando non ci sarò più, ma forse è perché non ci voglio proprio pensare.. il nipote quasi-interessato, svendita da parte degli eredi, profittatori, civiche raccolte, smembramenti ecc. ecc... tutte cose che fanno a pugni, in un modo o nell'altro, con la passione che ci ha accompagnati per tutta una vita sino alla fine. Mi piace molto pensare che nel lunghissimo termine (ma proprio lunghissimo), diventeranno polvere di stelle...1 punto
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Non è solo questo, è un discorso di correttezza, onestà e trasparenza verso i clienti. Sono assolutamente d'accordo sul fatto che uno dovrebbe offrire ciò che reputa giusto e nulla di più ma se il regolamento di una casa d'aste vale per i clienti perchè non dovrebbe valere per la casa d'aste che lo ha scritto? Allora scrivessero "Il lotto verrà aggiudicato alla massima offerta ricevuta" invece di "fare la cresta" sulle offerte. Saluti a tutti, Qu3!1 punto
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