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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/27/15 in tutte le aree
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Ma che pignoli che siete. Anzi, . siete proprio cattivi! Perché dovrebbe mai postare le foto? Ha ben scritto "quello che serve" per l'identificazione. E' più che sufficiente per rispondere. Se c'è V? B? il doge è A. B.. Se c'è A? B? il doge è C. D.. Ovvio che se c'è V ma non B il doge non è A.B. ma potrebbe essere E.F. oppure G. H. Se c'è A ma non B il doge potrebbe essere I.L. o forse M.N. Ma se non fosse ne V e neppure A ma B ci fosse, il doge sarebbe O.P. o magari Q.R. E se non c'è V ne A e neppure B? Qui son C.3 punti
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La prima esposizione di MILANO è del 1871, denominata ESPOSIZIONE INDUSTRIALE, dedicata a prodotti tessili, alimentari e alle più avanzate tecniche meccaniche e di edilizia. Localizzata nel salone appena restaurato dei GIARDINI PUBBLICI, con apertura il 2 settembre e chiusura il 2 ottobre. Vi furono 1190 espositori con la presenza di 90 mila visitatori. Bronzo, mm. 43,52 punti
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Scusate ma ho dovuto sostituire la scheda di rete del pc. Potevate continuare autonomamente 2/3 giorni dopo il 1911 con l'anno successivo anche in mia assenza, succederà sicuramente altre volte. :good: _______________ _______________________ 1912 Prussia Guglielmo II° (1859-1941) 3 Marchi - Argento .9002 punti
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Immagine usata dal British Museum per commemorare il giorno di San Marco 25 aprile di seguito il link sella scheda dell'oggetto: http://www.britishmuseum.org/research/collection_online/collection_object_details.aspx?objectId=1431359&partId=1&searchText=st+mark&images=true&page=1 alcuni dati: Print made by: Martin Schongauer 1469-1479 Materials paper Technique engraving2 punti
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non e' possibile questra ipotesi, perche' la moneta di Pandolfo e' una frazione di follaro stretta, il RVCATA e' un bello follaro largo. C'e' un problema di "scala" , che facilmente si puo' avere quando si lavora con le immagini, senza vedere le monete dal vivo.2 punti
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@@Ice80 fare foto migliori con la plastica è praticamente impossibile. Io sono notoriamente contrario alle monete sigillate, se poi il perito è anche poco conosciuto, non ci penserei due volte a tagliare la bustina! Così è anche difficoltoso dare il giusto grading e di conseguenza la valutazione economica.2 punti
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E' gratificante trovare monete che non ti saresti mai aspettato Taglio: 2 € CC Nazione: Francia Anno: 2012 Tiratura: 1.000.000 Condizioni: qSpl Città: Napoli Taglio: 2 € CC Nazione: Grecia Anno: 2013 Tiratura: 740.000 Condizioni: qSpl Città: Napoli2 punti
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@@dabbene il sondaggio che hai fatto mi crea non poche difficoltà... tralasciando il primo punto, che può essere molto personale, per me dare una risposta alle altre domande non è facile... provo ad analizzare i miei pro e contro punto per punto 2) Il Convegno dovrebbe essere : A) Esclusivamente numismatico non sarebbe male ma perché funzioni secondo me deve esserci numismatica a tutti i livelli... deve esserci il commerciante con 10 metri di tavolo pieni di monete e il commerciante con un metro di tavolo e soltanto 7 pezzi, la casa d'aste che presenta il nuovo catalogo... si deve dare a tutti un motivo per venire al convegno, al collezionista che vuole vedere dal vivo il pezzo unico presente nella prossima asta e al piccolo collezionista che cerca la più comune delle monete. un convegno solo numismatico con pochi commercianti rischia di sparire alle prime difficoltà b] Prevalentemente numismatico messo cosi direi che è la peggiore delle 3... sopratutto per i commercianti non numismatici, rischiano di essere la pecora nera evitata da tutti... rischiano di ritrovarsi in un convegno con tante monete e loro che vendono sapone alla lavanda C) Misto ( numismatico, filatelico,ecc....) se c'è posto perché no?? non credo che venditori di altro materiale danneggi la vendita di monete... quanti di noi hanno altri interessi (francobolli, fumetti, cartoline, piccoli oggetti di antiquariato in generale...) sono comunque oggetti che vengono collezionati o raccolti da molte persone anche qui sul forum e che se gestiti accuratamente possono portare anche un buon numero di persone a questi eventi... 3) Meglio : A) Espositori selezionati, in stile " pochi ma buoni " ( es.NIP Milano ) personalmente sono contrario ai circoli chiusi o esclusivi... sopratutto se si vuole fare un punto di incontro per la numismatica e per i numismatici, la maggior parte dei giovani in questi anni si è avvicinata alla numismatica grazie all'euro, se in questo momento i giovani cercano euro un convegno che guarda al futuro deve dare loro euro... che è strettamente collegato alla lira, che può essere della repubblica o del regno... ... a scuola si inizia a studiare la storia in maniera lineare, con le monete credo sia più facile fare il percorso inverso. B) Numero elevato di espositori, indipendentemente dal loro livello ( es. Verona ) da collezionista medio è la cosa che preferisco... posso vedere di tutto, le monete che mi posso permettere e quelle che sogno di potermi permettere 4) In un contesto : A) Assolutamente elegante ( es. Roma o Milano ) un contesto del genere lo vedo adatto per un convegno fatto da pochi ma buoni (o ottimi) commercianti, come già detto non è il mio preferito ma potendo un salto lo faccio volentieri B) Va bene un buon Hotel o la Fiera negli ultimi anni a verona il convegno si è svolto in due padiglioni quello condiviso con i cavalli e l'altro più adatto agli esseri umani e ai loro bisogni principali (tra i quali evitare collisioni con i piccioni) il secondo tipo di padiglione è adatto a tutti e a convegni con molti partecipanti. P.S. a memoria non ricordo di essere stato a convegni organizzati in hotel quindi mi astengo dal dare giudizi su questa soluzione C) Non importa anche questa opzione non è sbagliata... ben venga anche un capannone se consente ad una città e al suo circolo di avere un piccolo convegno... da toscano penso a quelli di Pisa, Ponsacco e Empoli... convegni che si svolgono in luoghi non proprio esclusivi ma che permettono di avere contatti con questo mondo più di 2/3 volte in un anno 5) La cultura ? A) Si a manifestazioni collaterali ( mostre, conferenze, dibattiti, presentazioni libri, premiazioni ecc. ) si se fatta bene... una mostra con 10 pannelli pieni di francobolli o monete sistemati nell'angolo più desolato o vicino ai bagni non possono essere considerati una mostra, per le altre vale il discorso già fatto in precedenza conferenze, dibattiti, presentazioni libri, premiazioni ecc. per funzionare nel lungo periodo devono abbracciare tutta la numismatica. B) No, preferisco concentrarmi sulle monete non per tutti i convegni è possibile organizzare qualcosa quindi quando è possibile ben venga la parte dedicata alla cultura, se capita in un momento in cui non abbiamo tempo di seguirla basta evitarla e sfruttare il fatto che distrae altri possibili acquirenti dalle monete che ci interessano 7) Lascerei questo punto libero per chi volesse semplicemente dare ulteriori e brevi consigli o suggerimenti sul tema...... arrivati a questo punto posso rispondere alla domanda iniziale... il convegno che vorrei non esiste, perché non voglio un solo tipo di convegno ne voglio di più... voglio il convegno tipo verona (o meglio monaco) per poter dedicare una giornata ad acquisti senza altri impegni vedere molte monete e svuotare il portafoglio voglio un convegno come Empoli perché è piccolo lo raggiungo facilmente, ha meno ressa di verona e questo ci concede il tempo di parlare con i commercianti, di non avere col loro solo un rapporto "economico" voglio un convegno sul modello di milano perché riunisce la tranquillità di un convegno "piccolo" con una potenziale alta qualità di materiale esposto il tutto arricchito da approfondimenti studiati su questo mondo.2 punti
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Io non ho nessuna remora invece a parlarne anche dal punto di vista economico se serve... ;) I molti giovani arrivati provengono nella quasi totalità dal noto gruppo di facebook, alcuni presi "al volo" proprio il giorno prima, e quando gli stessi sono andati a pranzare assieme a Giovanna & co, é arrivato un po' il deserto in sala... Sino alle 13/14 circa personalmente sono stato piacevolmente sommerso da tutti questi ragazzi e non, tanto da avere qualche difficoltà a scambiare qualche chiacchiera con amicizie di lunga data, con i quali ho tentato di recuperare nelle brevi pause nicotiniche all'esterno. Tra un microscopio ed altro, Claudio, Fabrizio e Francesco hanno dovuto attendere parecchio prima di riuscire ad avere la mia attenzione, e li ringrazio molto per la pazienza. Personalmente, visti i costi da sostenere tra distanza, viaggio, albergo e tavolo, sicuramente non un buon affare, anzi, per dirla chiaramente ci si perdono dei bei soldini. Cosa comunque ampiamente prevista sin dall'inizio. E addirittura vista la perdita solo parziale dovuta ad una serie non prevista di vendite/acquisti succedutesi, rimango moderatamente soddisfatto anche da quel punto di vista. Alla fine mi pare fossi l'unico NON socio NIP presente tra i professionisti espositori. Comunque ne ho approfittato volentieri sia per salutare tutti i miei amici/clienti romani, sia per sbafarmi pasta cacio e pepe e coda alla vaccinara a Trestevere e mi son divertito molto. Un particolare ringraziamento ad Andrea Cavicchi per l'organizzazione e l'impegno non solo di "tempo" impiegato, e alla sicurezza che ho trovato molto simpatica oltre ben organizzata.2 punti
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Credo che l'aquila sia quella dell'omonima fontana: http://it.wikipedia.org/wiki/Fontana_dell'Aquila_(Trento)2 punti
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Pezzo di 50-cent 1911 di Terranova, coniate in argento ,925 quasi quattro decenni prima Newfoundland divenne una provincia del Canada (1949). L'interazione tra questo 1911 Newfoundland pezzo di 50-cent e la controparte Canada è una sottile, piena di interessanti punti di accordo e di disaccordo. Guardando questo 1911 Newfoundland pezzo di 50-cent, collezionisti conoscere con monete canadesi probabilmente noterà innanzitutto la presenza di "DEI GRA[TIA]," la cui assenza sulle monete canadese del 1911 ha provocato tali controversie. Le monete canadesi "Godless" sono stati corretti nel 1912, ma naturalmente tale correzione non serviva a Terranova. (Monetazione di "Godless" 1911 del Canada è stato incolpato un paio di errori, uno nel Regno Unito omettendo il motto, con l'altro errore che si verificano in Canada quando sono stati approvati i nuovi progetti. Fretta e disattenzione si dice che sono stati i colpevoli—che è una realtà più banale che forse la possibilità che una vista mutevole dei monarchi era trasferito oltre la formulazione "dalla Grazia di Dio", e che l'omissione era stata intenzionale. Ma no. L'indignazione pubblica sostiene altrimenti.) Due altre dichiaratamente piccole differenze potrebbero causare il 1911 "Newfie" 50-cent essere considerato un tipo separato dalle monete del 1917-19, nuovo con contrasti canadesi. Questa moneta è ancora il vecchio diametro, 29,85 mm, che cambierebbe a 29,72 mm nel 1917, ma aveva già cambiato in Canada con alcune delle monete 1910. Il peso, troppo, era ancora il vecchio 11.78 g, che vuoi cambiare ancora nel 1917 a 11.66, ma che il Canada aveva già fatto nel 1910. Infine, una nota circa l'aspetto slavato di questo pezzo di 50-cent 1911. È qualcosa che non credo che avrei comprato come un singolo—monete puliti sono opera del diavolo (Godless!)—ma la moneta è venuto in una collezione di monete, nascosta in uno dei leganti neri. Così va bene... e forse in trenta o quarant'anni, sarà un bel grigio nuovamente. Temo, però, che non sarà qui per vederlo. :) v. --------------------------------------------------------- Newfoundland’s 1911 50-cent piece, struck in .925 silver nearly four decades before Newfoundland became a province of Canada (1949). The interplay between this 1911 Newfoundland 50-cent piece and its Canadian counterpart is a subtle one, full of interesting points of both agreement and disagreement. Looking at this 1911 Newfoundland 50-cent piece, collectors acquainted with Canadian coins will probably notice first the presence of “DEI GRA[TIA],” whose absence on the Canadian coins of 1911 caused such controversy. The “Godless” Canadian coins were corrected in 1912, but of course no such correction was needed in Newfoundland. (Canada’s 1911 “Godless” coinage has been blamed on a pair of mistakes, one in the UK omitting the motto, with the other mistake occurring in Canada when the new designs were approved. Haste and inattention are said to have been the culprits—which is a more mundane reality than perhaps the possibility that a changing view of monarchs had moved past the “By the Grace of God” formulation, and that the omission had been intentional. But no. The public outrage argues otherwise.) Two other admittedly small differences could cause the 1911 “Newfie” 50-cent to be considered a type separate from the coins of 1917-19, again with Canadian contrasts. This coin is still the old diameter, 29.85mm, which would change to 29.72mm in 1917, but had already changed in Canada with some of the 1910 coins. Its weight, too, was still the old 11.78g, which again would change in 1917 to 11.66, but which Canada had already done in 1910. Finally, a note about the washed-out appearance of this 1911 50-cent piece. It’s something I don’t think I would have bought as a single—cleaned coins are the devil’s work (Godless!)—but the coin came in a coin collection, hidden in one of the black binders. So okay…and maybe in thirty or forty years it’ll be a nice grey again. I’m afraid, though, that I won’t be here to see it. :) v.2 punti
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Ciao ragazzi, oggi festeggio ... ho appena inserito il pezzo numero 5.000 nella mia collezione1 punto
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Beh, sono esterrefatta.... Ho letto tutto d'un fiato... Direi che sono felicemente e letteralmente ubriaca di informazioni ... Complimentissimi a tutti! Buona serata Chiara1 punto
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bel testone piacevole, senz'altro autentico e appunto coniato a Roma. non so se sia un rovescio comune ma come indicato da Rcamil credo proprio di si. le numerosissime varianti dei testoni del tipo Melius est.... presentano importanti variazioni anche rarissime, ricordo in merito una discussione sostenuta in questa sezione di almeno 2 anni addietro. davvero interessante e importante. ultima cosa: via subito la plasticaccia ! tieni il cartellino della perizia, saluti.1 punto
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La prossima volta che vado al mercatino vedo di procurarmi due gemelline a pochi spiccioli e via con i test (appena sarà possibile) ;-)1 punto
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Moneta senz'altro autentica, zecca di Roma come già detto dagli altri, catalogato dal Muntoni al n°100, comune. Fossi mio lo libererei subito... :rolleyes: Lessi tempo fa che questi testoni, prodotti "in serie", erano privi di millesimo ed anno di pontificato, se così fosse il testone di questo topic rientrerebbe tra le normali emissioni della zecca romana in Vaticano. Ciao, RCAMIL.1 punto
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@@Lay11 il mio amico lay ne ha di pezzi interessanti, ve lo posso assicurare. bravo, a me piace anche questa1 punto
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No no non credo 15 Matteo.Penso che saremo sui 23/24 stavolta. I direi per lo meno 17 segni di Zecca diverse. In modo da poter formare 650 varianti. Per la felicita' di tutti noi,poveri tonni,che amiamo questa,sempre bellissima,collezione1 punto
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Buona sera a tutti,io sarei per il tetto minimo dei prezzi sulle monete da collezione per svariati motivi,e credo comunqe che siano 10€ non per niente ma per un pezzo di storia inpresso su 3 euro di argento.....behh direi che ci siamo,del resto te la godrai sicuramente piu' a lungo di una pizza e una birra che avresti preso con quei soldi se non avessi deciso di comprare la moneta.saluti.1 punto
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IL Circolo Numismatico di Beinasco inizia con una lista di volumi da donare ai giovani a Verona. Biagio Ingrao I falsi d'epoca nella monetazione sabauda. Biagio Ingrao ( a cura di ) Scritti numismatici in ricordo di Domenico Rossi. Paolo Pitotto IGIENE- BENESSERE Testimonianze attraverso gettoni, medaglie, placchette. Associazione Culturale Italia Numismatica. Quaderno n.5/2010 Quaderno n.6/2011 Benedetto Carroccio La monetazione aurea e argentea di Ierone II. Forza giovani le prenotazioni sono aperte. Blaise1 punto
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@@Lay11 Bella moneta!! Per prezzo giusto o meno mi astengo causa il mio non interesse per le monete del regno :)1 punto
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Sbaglierò, ma io voto Autentica e SPL+. Direi 70 euro. E' bellissima, Complimenti! cari saluti,1 punto
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Inesorabile espansione mi sembra una visione un po' ottimistica, e poi così si finisce con l'esagerare nel mettere in croce il povero Giovanni Maria; oggettivamente Gian Galeazzo non aveva la minima possibilità di diventare Re d'Italia, avendo contro il papa e le vere grandi potenze economico-commerciali del 'Regnum', Venezia, Firenze e Genova, quelle che potevano contare sui capitali dei traffici fra Nord-ovest e Sud-Est del mondo, traffici che dominavano. Una certa condiscendenza da parte della importantissima storiografia tedesca (grazie all'origine feudal-imperiale del dominio visconteo, visto in contrapposizione con la discendenza dalle odiatissime istituzioni comunali di altre signorie), non toglie il fatto che Gian Galeazzo 'non' era andato moltissimo oltre quello che quasi settantani prima avevano già raggiunto gli Scaligeri di Verona con il semisconosciuto Mastino II (anche lui voleva farsi re, secondo le cronache): Genova era già persa prima di Gian Galeazzo; in Veneto, dove era stato accolto benignamente da Venezia come castigamatti delle aggressive signorie dell'entroterra, non appena si era affacciato alle lagune occupando Padova era stato sloggiato dalla città dopo due anni; in Toscana neppure lontanamente era in grado di minacciare veramente Firenze; e non parliamo dei domini della chiesa. Del resto quando un secolo dopo una delle tre grandi potenze comunali, Venezia, che era la meglio strutturata politicamente, si trovò veramente nelle condizioni di creare un vasto stato nel Nord Italia, oltrettutto organizzato in forme repubblicane così vicine al sentire dei ceti dirigenti di queste regioni, sappiamo cosa riuscì a mettere in campo il papato, per riuscire ad impedirlo: l'Impero, Il Regno di Francia con Milano, il Regno di Spagna con il regno di Sicilia, Ferrara, Firenze, Urbino, il Regno d'Inghilterra, quelli di Scozia e d'Ungheria, perfino i bellicosissimi rompiscatole, al tempo, dei Cantoni Svizzeri. Già sulla carta si erano spartiti le spoglie della Repubblica veneta, se non che l'abile diplomazia veneziana (e la strenua resistenza del popolo di terraferma, che nelle previsioni delle aristocrazie locali avrebbe invece dovuto ribellarsi al giogo veneziano, concedendosi ai 'liberatori' al primo colpo di spingarda) riuscirono nel colpo gobbo di portare dalla loro parte il fondatore dell'alleanza nemica, cioè il papa. Così Venezia si salvo con pochissime perdite territoriali (a favore del papa, ça va sans dire), ma svanì definitivamente la possibilità di una qualunque ricostituzione di uno stato nazionale italiano. In questo contesto credo che l'ipotetico Regno Visconteo con capitale Milano sia essenzialmente un sogno storiografico, non molto più reale di un Regno Scaligero con capitale Verona. Saluti, Andreas1 punto
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@@lucarosina non me ne voglia lucarosina, ma traduco per i non piemontesi cicinin = po nel senso di poco o pochino :-)1 punto
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Grazie confermo il punzone dell'argento, quindi medaglie commemorative di diametro decrescente, insomma un bel regalo. Roberto1 punto
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L'identificazione è corretta, ma la moneta è palesemente falsa. Non sono esperto della monetazione ma la perlinatura in un punto sparisce del tutto :rofl:1 punto
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1A, 2A, 3B, 4B, 5A, 6A. Insisto particolarmente sul punto 5: la numismatica se non pone attenzione all'aspetto culturale diventa uguale a collezionare cicche. Non dimentichiamo mai che non acquistiamo solo pezzi di ferro, ma prodotti della storia, della società e della cultura dell'uomo.1 punto
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@@cristoforo basta leggere, al R/ in basso c'è RIPROD ( riproduzione poi di cosa? ) almeno è d'argento in quanto ci sono anche i punzoni, sempre al R, della lega e del produttore. saluti TIBERIVS1 punto
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Ho visto questa moneta, attualmente in asta, e ho l'impressione che invece della solita legenda del dritto BONIFAC in questo esemplare sia stato scritto, pur malamente, BONIFACIO dove l'ultima O è andata a sovrapporsi alla B iniziale. Oppure potrebbe essere che quel tondo sopra la B non sia una O ma il secondo anellino ( un po' troppo grosso e troppo in alto) però, in questo caso, ci sarebbe la I di troppo... Inoltre ci sono quei segni gialli che non riesco ad interpretare. Che ne dite?1 punto
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Approfitto degli ultimi post che hanno riportato "in alto" la discussione per preannunciare agli amici genovesi ed appassionati di questa monetazione che in parte in solitaria e in parte insieme a @fracrasellame stiamo studiando tre nuovi ripostigli di monete / con monete di Genova che contengono grossi, ma soprattutto denari e mezzi denari anteriori al periodo dogale. Due di questi vengono da scavi archeologici, dunque con importanti informazioni per la cronologia e anche la tipologia di accumulazione ed uso di queste monete genovesi. I risultati di questi studi saranno pubblicati in diverse sedi. Il primo ripostiglio, che è piccolino, e viene da Genova dovrebbe essere edito a breve in sede cittadina. Gli altri che sono di dimensioni maggiori speriamo che siano pubblicati in sintesi tra l'autunno e gli inizi del prossimo anno, ma per una edizione analitica è probabile che si debba cercare anche di fare un poco di crowfounding, ovvero di finanziamento collettivo per sostenere una parte delle spese. Mi sembravano però delle ottime notizie da darvi, anche per creare un po' di necessaria di attesa, oltre che per farvi capire cosa si sta muovendo nel caso dovessimo chiedere il vostro supporto ;)! Vi terremo comunque informati. un caro saluto a tutt* e a presto MB1 punto
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Anche a me risulta che siano pervenuti a noi solo semi-follari di Pandolfo (da gr.0,90 a Gr.1,20). Illustri studiosi quali Dell'Erba, Giliberti e Prota discutevano di follari, anche di Pandolfo. Possibile che non conoscessero la differenza di peso e diametro dei follari?; mi sembra impossibile, anche perche affermano di essere in possesso di esemplari. I testi: 1 - Per un voluto Follaro del re Ruggiero II [pag.10 ] (Carlo Prota) http://www.ilportaledelsud.org/bcnn1932d.pdf 2 - La monetazione salernitana di Gisulfo II (1052-1077) e di Roberto il Guiscardo (1077-1085)[pag.22] (Philip Grierson) http://www.ilportaledelsud.org/bcnn1957a.pdf In ogni caso dalle immagini che ho allegato non si notano notevoli similitudini con le monete sottoimpresse?1 punto
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In passato le monete adesso tutte attribuite a Gisulfo II grazie in primis all'importante lavoro di Grierson sulle ribattiture, erano state attribuite a Gisulfo I perché laddove era riportato il nome del principe (Gisulfus Princeps) non vi era il numerale II. Nei vecchi testi dunque si trova ancora l'attribuzione più risalente. Ad ogni modo concordo col fatto che le emissioni capuane di Pandolfo siano di diametro troppo piccolo..1 punto
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Bella risposta complimenti, l'unica nota stonata sono i Confederati, il mio povero bisnonno attende ancora il pagamento per la vendita di duemila cavalli al loro esercito..1 punto
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...la Guerra Civile americana? ^_^ Non se ne è mai parlato molto, se non per qualcuno che ogni tanto viene a mostrare qualche banconota confederata....9 su 10 falsa :rolleyes: Questa da 50 dollari (vera, dalla mia collezione ;)), fa parte della sesta (di sette) serie di emissione, rilasciata in base all'Atto del 23 marzo 1863, mentre la data che compare sulla banconota è il 6 aprile 1863. Oltre a questa data, comune a tutti gli esemplari, sulla destra potete vederne un'altra, impressa con un timbro rosso, febbraio 1864, ultima data di stampa per la sesta serie. Il motivo di questa seconda data, quella di effettiva stampa e messa in circolazione, sta nel fatto che queste banconote avrebbero potuto essere convertite in obbligazioni confederate al 6% se la cosa fosse stata fatta entro 12 mesi dall'emissione. La banconota riporta anche la dicitura "pagabile entro due anni dalla ratifica del trattato di pace tra gli Stati Confederati e gli Stati Uniti". In precedenza, a partire dalla terza serie del settembre 1861, questo termine era stato ridotto a sei mesi, perché i sudisti, dopo la vittoria di Bull Run, pensavano che la guerra sarebbe potuta effettivamente terminare entro pochi mesi, naturalmente con la loro vittoria. Ma nella primavera del 1863, anche se i nordisti non avevano ancora ottenuto le decisive vittorie di Vicksburg e Gettysburg, le cose per il Sud incominciavano a farsi complicate, e si era tornati all'antico, due anni per la conversione delle banconote, come era già per quelle della seconda serie. Infatti, oltre alla situazione militare, anche quella economica si stava deteriorando. L'inflazione era sempre più pesante, all'inizio del 1864 per acquistare 1 dollaro d'oro erano necessari 20 dollari confederati di carta, contro i 6 di pochi mesi prima (un'inflazione del 300% su base annua) e il governo si era visto costretto a imporre una tassa del 10% su tutte le attività produttive. Anche il blocco navale operato dai nordisti diventava sempre più efficace, ed era sempre più difficile far affluire merci di qualsiasi genere dal resto del mondo. Questo si rifletteva anche sull'arruolamento, serviva a poco arruolare uomini se non c'era di che equipaggiarli, e i contrabbandieri che forzavano il blocco, piuttosto che attrezzature militari (armi, munizioni e quant'altro) preferivano importare generi di lusso, sebbene fosse vietato, perché per loro il guadagno era molto maggiore. Quando entrarono in circolazione le ultime banconote della sesta serie, nel febbraio 1864, il Sud aveva perso il controllo del fiume Mississippi, la grande battaglia di Gettysburg, tutto il Tennesse e gran parte dello stato del Mississippi. Il giorno in cui fu autorizzata l'emissione della settima serie, 17 febbraio 1864, i Confederati scrissero però un'importante pagina di storia militare con il loro sottomarino Hunley, primo sommergibile della storia ad affondare una nave nemica. Concludo segnalando che il personaggio raffigurato al centro della banconota è Jefferson Davis, presidente della Confederazione, sulla cui figura non mi dilungo, perché uscirei dall'ambito della discussione...vi basterà digitarne il nome nei motori di ricerca per sapere tutto di lui :D petronius oo)1 punto
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Sembra una moneta normale questa , ma è in pratica l'ultimo pezzo uscito dalla zecca di Milano,anche se su questo ci sarebbe da aggiungere qualche postillla,ma non mi sembra il luogo : D/ UMBERTO I RE D'ITALIA sotto, data 1887 R/ Stemma sabaudo coronato e circondato del Collare della SS. Annunziata e da rami di alloro e quercia al lati L - 1 ( indicazione del valore) e nell'esergo la sigla di zecca M Della lira del 1887 furono coniati ben 15 milioni di pezzi dalla zecca di Milano , l'autore del conio fu Filippo Speranza ; cessato l'appalto del 1873 della Banca Nazionale i nuovi accordi monetari scoraggiarono altri eventuali candidati alla gestione della zecca di Milano che si trovò piano piano inattiva. Le successive coniazioni furono poi concentrate a Roma. Furono coniati dal 1883 al 1892 pezzi da 1 da 2 centesimi conservando la data 1867 e l'effigie di Vittorio Emanuele II ; infine nel biennio 1890-91 fu battuto il 50 centesimi per la colonia eritrea. I conii e i punzoni delle monete e medaglie milanesi furono nei primi mesi del 1893 trasferiti al Gabinetto Numismatico di Brera. su autorizzazione del Ministero del Tesoro.1 punto
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Bellissima discussione! Fanno una cosa simile, con molta partecipazione, anche in un altro forum numismatico che seguo, in lingua Inglese. Parlando di lingua Inglese, posto una moneta che a me piace tantissimo, estera: 5 centesimi del Canada del 1898 in buona conservazione, a parte un colpo sul ciglio. A molti questa moneta non piace, per via delle dimensioni: pesa pochissimo, 1,16 grammi, ed ha un diametro di 15 millimetri e mezzo. Trovo il ritratto giovanile della Regina Vittoria che è raffigurato nella moneta molto grazioso e proporzionato. Ve la mostro: Il retro è classico: valore (5 cents) e data (1898) entro foglie di alloro.1 punto
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