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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/30/15 in tutte le aree
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Quattrino di Mantova per Francesco II Gonzaga, con Virgilio e il crogiuolo. http://catalogo-mantova.lamoneta.it/moneta/MN-FR2/3 guarda anche le varianti presenti nella pagina del collegamento che te ne pare? ciao Mario4 punti
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@@vandalo85 Come dicono a Roma: "essi bravo, lassa perde, li stai a fa imbruttì, questi te massacrano !" Traduco: "per evitare spiacevolezze, mi asterrei da ulteriori commenti". Anche voi ... Abbiate pietà. P.S. Io con il regno uso il mascara, Vittorio Emanuele III sembra un po' fru fru con quelle ciglia lunghe e nere, però la patina ne risente positivamente. Polemarco4 punti
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Risulta già difficilissimo farlo per una parte del IX tomo, figuriamoci se stenderlo! Poi è il IX tomo che mi sembra mostrare molte criticità, non gli altri tomi. Il X, poi, che costituisce il mio pane di ogni giorno, lo trovo magnifico sotto ogni aspetto. Poi ci sono anche alcuni punti specifici sui quali discutere (p.e. i nummi di Avito o l'attribuzione a Roma di alcuni nummi battuti in nome di Valentiniano III), ma sono dettagli che nulla tolgono alla validità, e direi anche sostanziale attualità, del X tomo del RIC. Comprendo che non è facile impegnarsi in un progetto così ampio come quello proposto. Molto meglio è non prendere nessun impegno, piuttosto che dire "ci sto!" e poi essere latitanti. Per ora ho deciso di sospendere il tutto. Ho potuto toccar con mano, ed è ciò che m'interessava comprovare, che con una diversa definizione dei periodi, meno storico-biografica e più monetaria, quello che pareva molto intricato diventa, invece, semplice e lineare. Dunque ho preso la strada giusta. Ora riprendo altri impegni che avevo momentaneamente accantonato (gli amici del Gruppo di Studio sento che stanno dicendo: "era ora!"), accantonando invece questo progetto. Ma accantonare non vuol dire rinunciare. :)2 punti
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@@Poemenius AHAHAHAH!!! Ma no dai è una domanda che non genera tensioni questa! ;) @@Nikko grazie! Per cui le mediorientali hanno una patina, in senso stretto, nera ricoperta da uno "strato" sabbioso..mentre le altre hanno una patina misto-sabbia vera e propria..grazie del chiarimento! @@vandalo85 no no, non mi sogno di toccarla sia perché farei un disastro, sia perché come dicevo mi piace questo effetto sabbia, l'ho presa proprio per quello! :) Grazie a tutti!!2 punti
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probabilmente hai ragione, ma ti chiedo cortesemente di argomentare in modo più ampio, così da potermi guidare verso le tue posizioni, altrimenti sembrano un po' buttate li, mentre invece sono certo che hai basi che ti hanno portato a queste conclusioni, che non si limitano al solo peso, oppure al "è così e basta" aiutaci a capire le tue posizioni argomentando un po' di più, per aiutare chi sa meno, a sapere di più un forum serve a questo... io ho sempre sete di imparare di più2 punti
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Non male, belli soprattutto i rilievi del rovescio. E' sacrosanto che le GLORIA EXERCITVS sono assai comuni, ma quelle di Heraclea non sono semplicissime da trovare in bella conservazione. Il prezzo pagato è più che buono... in collezione ne ho un esemplare in alaoga conservazione e mi pare di averlo pagato una quindicina di euro ;)2 punti
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Un passo di Erodiano in cui descrive la cerimonia di arrivo a Roma di El Gabal : « .......Un tiro a sei cavalli ( quattro rappresentatati nella moneta ) trasportava la divinità , cavalli enormi e di un bianco immacolato , con dispendiosi finimenti in oro e ricchi ornamenti . Nessuno teneva le redini , e nessuno era a bordo della biga ; il veicolo era scortato come se il dio stesso fosse l'auriga . Eliogabalo camminava all'indietro davanti alla biga , rivolto verso il dio e reggendo le redini dei cavalli . Compiva tutto il viaggio in questo modo inverso , guardando in faccia il suo dio ....... »2 punti
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Ma abbiamo anche il doppio soldo- GIOVANNI CORNER II 1709-1722 GAZZETTA DA 24 BAGATTINI O DOPPIO SOLDO, CON PRAESID NOSTRUM (PROGETTO).MI GR. 2,37 DR. LEONE, ALATO E NIMBATO, COL CAPO CINTO DA CORONA E CORNO DUCALE, SEDUTO IN MAESTÀ; ESERGO 24. RV. LA BEATA VERGINE CON IL BAMBINO IN BRACCIO, SEDUTA DI FRONTE, POSA I PIEDI SULLA MEZZA LUNA FRA LE NUBI. PAOLUCCI 372 punti
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Per rimanere in tema- GIOVANNI CORNER 1709-1722 SOLDO CON LA BEATA VERGINE PROVA 4^VARIETA' 1.29 g PAOL.38 MONT.12472 punti
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Buona serata Arrivato, grazie a eBay tedesco, il tipo nr. 10 Riporto quindi l'elenco aggiornato: 2 3 4 5 6 7 8 10 11 12 13 14 15 16 19 22 24 29 30 31 32 33 all'appello mancano il 1 - 17 - 18 - 20 - 21 - 23 - 25 - 26 - 27 - 28! saluti luciano2 punti
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ti metto un altro link piu' esplicativo https://www.forumancientcoins.com/federico/tassarolo/luigino_1666.html per la valutazione , .. se digiti " Luigino - Tassarolo" sul motore di ricerca, ti renderai conto quante varietà di prezzi basati sulla conservazione...... e quante discussioni su "la moneta" Ve ne sono alcune con varianti rare ..... ( non la tua,,, mi spiace :whome: )1 punto
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Non è così difficile...quando se ne conoscono i tratti... Si tratta di un sesino di modena con scritta MVTIN SESIN in cartella. Secondo me si tratta del tipo emesso per Francesco I d'Este, il più comune: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MOFRI/2 ma potrebbe anche essere per Alfonso IV http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MOALIV/1 o Francesco II, il meno probabile (vedi forma della cartella) http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FRDU/1 se, in base a questi riferimenti, riesci a capire qualcosa di più del dritto potremo arrivare ad una identificazione più certa ciao Mario1 punto
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Sono identiche a quelle che ho trovato da un contadino mentre lavoravo nella zona ove l'Indo esce dalle montagne. Ne aveva uno straccio pieno, trovate nel suo campo in un vaso. Ho scelto le migliori e gliele ho prese. . Comunque sono senz'altro monete dei re Indo-sciti della Bactria. Su un lato le scrtte sono in caratteri greci, sull'altro no, ritengo siano caratteri della lingua corrente. Ecco una foto, se qualcuno sa interpretare la scritta ....Al British Museum c'e' una vetrina con un vaso rotto da cui fuoriesce una massa di queste monete ormai saldate tra di loro1 punto
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Tanto per tornare in tema (prima che ci dicano che siamo totalmente off), mi sono accorto che avevo circa 200 monetine della dinastia valentiniano-teodosiana, a suo tempo messe da parte e poi scordate. Le ho catalogate e pesate, ne ho stilato un elenco, e quindi le ho donate al Museo civico di Achao.1 punto
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La forma a onda (o forse è meglio dire a "dente di sega") di cui parlo in realtà non la vedo nell'esemplare A. Per statistica mi sapete dire quante monete della stessa tipologia presentano fratture radiali come quella qui in esame? La frattura radiale sui riconi di monete autentiche è uno degli indizi che generalmente potrebbe far pensare a falsificazione. La frattura si forma perchè il tondello antico, sia per mineralizzazione del metallo nei secoli sia per l'incrudimento subito durante l'antica coniazione, tende ad essere molto più fragile. L'unica soluzione per bypassare il problema sarebbe ricuocere il metallo con l'inconveniente di vaporizzare o danneggiare la patina autentica. Si usa la pressa per il semplice motivo che essa consente di fornire una forza costante, per un tempo ed uno spazio costante. Questa gradualità e costanza nel tempo consente di "strappare" il meno possibile anche un metallo incrudito e quindi molto più fragile. Ovviamente ci sono anche qui dei limiti e se non si adotta qualche accorgimento il metallo si frattura ugualmente. Il motivo per cui si possa essere creato quel dente di sega sul bordo io penso di averlo trovato ma non voglio dare ulteriori spiegazioni per non offrire spunti a eventuali produttori di falsi.... Riguardo la fattura del tondello, la forma tronco conica è piuttosto comune in certe emissioni e scaturisce dall'uso delle forme di refrattaria "aperte". Anche quando i romani iniziano ad utilizzare le forme chiuse (vedi foto sotto), alcuni continuarono ad utilizzare le forme aperte ottenendo tondelli tronco conici. E' ad esempio il caso delle monete bronzee di produzione egizia dove, anche sotto la dominazione romana, si continuarono ad usare le forme aperte. forma aperta Forma chiuse1 punto
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@@EnricoooVIII Bella foto, la moneta qMB forse anche di meno, non si vede la mano e tanti altri particolari oramai scomparsi, moneta comunissima, reperibile sicuramente in condizioni migliori senza spendere tanto, onestamente una moneta così ( collezionassi Repubblica) non la metterei in collezione. saluti TIBERIVS1 punto
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Anche questo esemplare di tetradramma di Tolomeo I Sotere (Roma Numismatics 6, settembre 2013) è firmato nella solita zona del diritto, vicino all’orecchio dell’elefante, ma con una K. Ptolemaic Kingdom of Egypt. Ptolemy I Soter, as satrap, AR Tetradrachm. Alexandria, circa 313-312 BC. Head of the deified Alexander III to right, wearing mitra of Dionysos and elephant skin headdress, with aegis around his neck, and with horn of Ammon on his forehead; small K between elephant’s ear and aegis / Athena Promachos advancing right, hurling spear with her right hand and with shield over her extended left arm; AΛEΞANΔPOY to left, eagle with closed wings standing on thunderbolt to right with ΔI below. Svoronos 33α (K not noted); Zervos Issue 16, obv. die 273; SNG Copenhagen –; BMC 12 corr. (control marks). 16.37g, 28mm, 12h. About Extremely Fine, rev. porous. Extremely Rare with the K signature mark - 9 examples from 2 obverse dies noted by Zervos. Nella nota che segue la didascalia si accenna alla dramma di Mileto pure firmata con la K di cui s’è detto al post # 2316. There are very few instances of signed dies known for Alexander, though one of these, a lifetime drachm struck at Miletos, is also signed ‘K’ (Price 2090A; ADM I 80); we might speculate that this could represent the work of the same individual, though of course this is far from certain. From a private German collection; Ex CNG 90, 23 May 2012, lot 761; Ex Roma Numismatics II, 2 October 2011, lot 337. Come postilla, la mia domanda è se K è l’iniziale dell’incisore o dell’estetista che ha rigenerato il volto del deificato Alessandro Magno. apollonia1 punto
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Buongiorno à tutti...un altro di questi...Se possible di classificarlo....ringrazzi in anticipo..1 punto
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Ci sono i cataloghi del forum, sterline e marenghi, ma anche numismatica italiana e francese, dove trovi anche i tagli diversi dai marenghi. Qualcosa c'è anche sul catalogo americano, ma le schede delle monete d'oro sono in lavorazione, attualmente sono state completate quelle da 1, 2.50, 3 e 4 dollari, sono in lavorazione quelle dei 5 dollari. http://www.lamoneta.it/page/network/cataloghi Se poi hai bisogno di notizie su qualche paese che non trovi nei cataloghi, chiedi pure e vedrò quel che posso fare. petronius :)1 punto
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Ora l'ho vista meglio, secondo me è la base della croce corta di un quartaro genovese col grifo che è stato sovracconiato con il castello bonifacino ....1 punto
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Salve, Jagd, e grazie, Dizzeta per l'interesse che abbiate per queste monete. Posto un 'altro scan della prima, per mostrare meglio la piccola croce all'interno del'castello; A presto;1 punto
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Purtroppo non e' in vendita nei negozi e su internet . Per il momento e' solo disponibile iscrivendosi alla N.I.A. , cosa possibile presso il banco del Dott. Montenegro a Verona1 punto
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Ok basta....grazie tutti quelli che hanno partecipato alla polemica sul post delle polemiche.1 punto
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Vittorio Emanuele III appare piuttosto fru fru anche senza il mascara! :rofl:1 punto
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Ho seguito un po' l'organizzazione dei due ultimi convegni a Parma da "esterno". Direi che la difficoltà iniziale è trovare una data che non sia in conflitto con altri convegni. Il conflitto di date è un boomerang economico iniziale ma rischia di riflettersi anche su edizioni successive. Il posto può essere un problema se si vuole organizzare un convegno in qualcosa che non sia una palestra o un ente fiera per motivi di spazi. Parma è organizzata da due anni in un hotel. Ma ci vuole un hotel con la capienza adeguata; quasi tutti gli hotel hanno sale per riunioni o convegni ma non sempre sono della capienza adeguata. Fissata la data e opzionato gli spazi occorre contattare i vari espositori. E questa è una attività decisamente impegnativa. Poi ci sono miriadi di aspetti logistici: vigilanza, luci, tavoli etc. etc.1 punto
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@@DanieleB. c'è la sezione scambi e puoi mettere l'annuncio li, questa non è proprio la discussione appropriata, sicuro che oltre alla baia italiana anche in quelle estere non ci siano? Guarda sulla baia tedesca che ci sono almeno 4 inserzioni.1 punto
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Ho ingrandito le fotografie di alainrib ma purtroppo non vedo molto: la prima e la seconda vedo un bel castello bonifacino e la croce bonifacina con i quattro punti nei quarti, la terza vedo che il castello è coniato sopra ad un quartaro genovese con grifo e la quinta mi sembra un castello con il BO sotto ma il BO non riesco a vederlo. Ho cercato di indovinare il quartaro genovese che è nella quarta moneta per farvi vedere il grifo.1 punto
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Ultimo tentativo che faccio per tentare di guadagnare qualcuno al progetto di riscrivere buona parte del RIC IX. Vi avevo detto che, secondo me, se invece di ragionare per periodi connessi alle nomine imperiali, come ha fatto Pearce, si ragiona in periori tra una riforma monetaria e l'altra, tutto diventa molto più semplice e lineare. Ho provato a riscrivere tutti i nummi riportati da Pearce che corrispondono al periodo compreso tra la continuità con la monetazione di Gioviano, ovvero l'avvento di Valentiniano I e di Valente, e la riforma monetaria di Graziano, quella del 378. Ne viene fuori che: 1) una situazione che sembrava molto articolata e complessa, in effetti è piuttosto semplice e lineare 2) la successione delle emissioni probablmente spesso non è quella riportata da Pearce 3) ci sono delle interruzioni nelle emissioni dei tipi che vanno analizzate per capire se sono tali o semplicemente quando si compilò il RIX IX mancavano esempi 4) determinate tipologie sembrano non essere state emesse da alcune zecche: idem c.s. Se neppure questo quadro v'invoglia o vi convince che abbiamo la capacità di riscrivere buona parte di quel volume del RIC, purché se ne abbia voglia, allora proprio ci rinuncio definitivamente... :( :( :( Sul IX tomo tutte queste tipologie, che qui stanno in una paginetta, occupano un centinaio di pagine!1 punto
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Si e no. Dato che le monete vendute da noi, come da qualunque altro professionista( o almeno così dovrebbe essere a termini di legge) trovano una loro protocollazione sul registro di P.S. dei beni antichi, in cui è scritta la loro provenienza pregressa, il certificato di cui sopra ( e quelli analoghi) oltre a certificare l'autenticità, sono, a tutti gli effetti legali, certificati di lecita provenienza nelle mani del commerciante e da lui a quelle dell'acquirente. Se poi la PG avessero bisogno di dati più indietro nel tempo, li potranno chiedere al nominativo scritto, in qualità di cedente, nel registro sopracitato e così indietro fino a che sarà loro necessario. IL commerciante, e noi lo facciamo di solito, può chiedere al cedente di dimostrare, tramite l'esibizione di fatture o prove di acquisto pregresse, la provenienza del bene, ma, legalmente, non si può obbligare il cedente stesso ad esibirle, a causa delle norme sulla privacy. Quindi le dichiarazioni del cedente sono delle autocertificazioni. Normalmente, però, i cedenti con la coscienza tranquilla, non hanno grandi problemi ad esibire le fatture o altri documenti di acquisto ( magari nascondendo gli importi pagati all'epoca). Se qualcuno fa difficoltà immotivate, di solito, si soprassiede dall'acquisto per precauzione per noi e per gli acquirenti futuri. Quindi, la differenza tra il certificato come sopra descritto e una pagina di ebay o altro sito web è sostanziale, ed è racchiusa in quel numero di protocollo e registrazione nel registro di PS che identifica , insieme alla fotografia( che è imprescindibile per legge) quella specifica moneta oggetto della transazione.1 punto
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Saluti a voi, amici corsi e italiani. Vengo una volta di più su questa rubrica per sottoporre a la vostra perizia qualche monetine di Bonifacio. Sopratutto la prima, all'intero di castello corso genoveso. Grazie mille per i vostre risposte. Metallo= Rame. Diametro=mm.13. Peso=g.0,33.1 punto
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Un tetradramma ‘firmato’ che ho in collezione è questo esemplare di Tolomeo I Sotere proveniente dall’asta Varesi n. 48. Re Tolemaici d’Egitto. Tolomeo I Sotere. 305-282 a. C. Tetradramma (15,6 g, 28 mm). Diritto firmato dall’artista D (delta maiuscola). Zecca di Alessandria. Coniato in nome di Alessandro III di Macedonia, circa 305 a. C. Testa con diadema di Alessandro a destra, con copricapo in pelle d’elefante; piccola delta maiuscola a destra dell’orecchio d’elefante / Atena Akedimos che avanza a destra, brandendo una lancia e tenendo uno scudo; elmo, monogramma e aquila sul fulmine a destra. Svoronos 169; Jenkins, Early, gruppo a; SNG Copenhagen 19. Questo è il cartellino della moneta. Mentre scrivo è ancora in corso l’asta Varesi 66. Nella sessione mattutina mi sono aggiudicato due tetradrammi che descriverò in seguito. apollonia1 punto
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Per il pranzo, e utilizzerei questo post per aggiungersi, mi risultano : dabbene + 1 417sonia ciosky flepre in 2 ( pizza ) angelonidaniele ( pizza ) blaise ( pizza ) prtgzn giamba54 Naevius ( pizza ) Arka + 2 aleale piergiOO (pizza ) cembruno5500 ( pizza ) Fabio roth37 oldgold apollonia in 2 ( pizza ) chievolan ? Doge 82 ? atkon Kingmasu +3 ( 2 pizza ) Se me ne sono perso qualcuno ditemelo e aggiungetevi specificando nel caso per la pizza...., e' presto ancora, il tempo c'è indubbiamente, anche non fossimo comunque in tantissimi il pranzo si farà, le belle tradizioni e la condivisione dei lamonetiani, il parlarsi e conoscersi di persona sono il motore e la forza del forum......e continueremo su questa strada...1 punto
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Tutto vero... questa è la mia valutazione. Il parere/quotazione in termini di soldini te la daranno altri più ferrati in materia :good:1 punto
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Ciao, oggi ho comprato la divisionale di San Marino dell'anno 1983, anno in cui è nata mia moglie, alla quale ho regalato il cofanetto. Proprio per il valore sentimentale dell'anno 1983, ho quindi scelto questa serie al cospetto di altre le quali costando anche qualche euro di meno, al contrario di questa contengono le 500 Lire in argento. Mi chiedevo, come mai per un certo periodo - e per certi anni - la divisionale di San marino ha eliminato i pezzi in argento, i quali poi si sono ripresentati nelle divisionali (con le 500 e le 1000 Lire argento) di alcuni anni a venire? Che tipo di ragionamento c'è dietro questa scelta, se ce ne è uno? Grazie a tutti coloro che vorranno soddisfare questa mia curiosità.1 punto
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Lay, ammiro quanto hai appena scritto sai? Sei un'utente veramente gentile e dai retta ad un novellino appena iscritto come me... Questo non è solo un segno di umiltà, ma anche di estrema maturità personale! Sono utenti come te che rendono questo forum non solo importnte, ma anche coinvolgente e molto istruttivo, un posto speciale dove poter condividere qualche pensiero su questa meravigliosa passione che tutti noi abbiamo in comune. Grazie mille ancora di tutto! :hi: Mi piacerebbe molto poterti aggiungere come primo amico (anche se non ho idea di come si faccia) :help:1 punto
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Che il collezionismo sia nato prima della numismatica, sono d'accordo anch'io. L'esistenza di collezionisti mi pare che sia citata da Flavio Giuseppe a proposito dell'assedio di Gerusalemme da parte delle legioni romane. Ma si tratta di pochi casi isolati e appartenenti ad una sfera sociale elevata. E così è stato sino all'800, dove in effetti collezionista e studioso sono inscindibili. Il collezionismo di monete ora è un fenomeno di massa: ma è reso possibile grazie alla presenza di cataloghi e, in second'ordine, di studi numismatici. Purtroppo il collezionista-tipo soprattutto cerca la catalogazione della sua monetina. Quando il collezionista comincia davvero ad andare oltre la catalogazione, a "capirla" la sua moneta, è perché inizia a convertirsi in numismatico. Sugli esempi espositivi postati da Eolo: molto ben presentate le monete nella prima figura, ma per chi volesse davvero osservarla, la presentazione è del tutto inutile: è presente una sola faccia e la leggibilità è possibile solo per i moduli di una certa dimensione. In effetti, la moneta va tenuta in mano per poter essere letta, oppure disporre di una buona fotografia. Gli altri esempi illustrano dei tipici ripostigli.1 punto
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Buonasera a tutti. Questa discussione è davvero bella: sembra un pamphlet di Antropologia, Attualità e Numismatica. Magari vi potrebbe fare specie l'intervento di un neo appassionato ma vorrei poter partecipare nel mio piccolo e spero di poter dare una prospettiva nuova sulla questione per dare visione di cosa possa essere agli occhi di un ragazzo che ha appena cominciato e che è animato probabilmente dall'ardore iniziale. E mi auguro che questo non infastidisca nessuno. La mia opinione verte sulla scelta di un erede culturale. In fin dei conti credo che Evelina abbia fatto una buona scelta, non semplice ma oculata e nobile. Perché a parte le vicende personali e i fatti d'attualità, a parte i beni posseduti mobili o immobili, a parte la propria propensione naturale all'altruismo o al personalismo, quando si tratta di una passione vera per la quale sono stati profusi sacrifici, pazienza e dedizione alla fine ciò che conta credo sia l'affinità con la persona a cui si vuole affidare un proprio bene ottenuto e realizzato nel tempo. Affinità di valori, cultura e ideali. Tutto ciò ritengo prescinda dal mero legame di sangue, prescinda dalle distanze spaziali che separano due o più individui e dalla loro età anagrafica.1 punto
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Credo che qui emergano due posizioni molto diverse, entrambe legittime. Chi tutto sommato dice: "una volta che sono morto, poco importa cosa ne avverrà della mia collezione. Quindi tanto vale venderla nel migliore dei modi: o lo faccio io, o lo faranno i miei eredi, ma io certamente riuscirò a venderla meglio di loro, e quindi la vendo". Chi invece pensa: "la collezione è stata una parte importante del mio essere e sentire e vorrei che in qualche modo questa parte di me sopravvivesse. Quindi la dono a chi la manterrà intatta, o se la vendo, rinuncio ad ottenere il massimo, ma la vendo a chi la manterrà intatta". In questo caso la scelta se donarla a una Istituzione o a un privato, dipende soprattutto dalla maggiore o minore fiducia nelle Istituzioni. Entrambe le posizioni sono legittime, ma credo che comportino due psicologie molto diverse. Nel primo caso, è la posizione propria di una persona che vive molto nel presente, che non è del tutto convinta dell'esistenza di un futuro, o comunque non vi si proietta. Nel secondo caso, invece, è l'opposto: esso dimostra una significativa propensione a proiettarsi nel futuro, e quindi una ferma convinzione dell'esistenza di un futuro. La Società attuale è fortemente proiettata sul presente, addirittura sull'immediato. Ciò che si fa, lo si fa solo se darà un ritorno in tempi brevi. Oggi nopn si darebbe più l'avvio alla costruzione di una grande Cattedrale, come avvenne con i capolavori architettonici del mondo gotico, sapendo che ci vorranno secoli a concluderla (la costruzione del Duomo di Milano fu decisa nel 1386 e venne completata nel 1813). Se si avvia un'opera la cui realizzzione è a lungo termine, ad esempio il "ponte di Messina", lo stimolo per avviarla non stà tanto nell'opera in se, quanto nei benefici immediati e a brevev termine che se ne ricavano (posti di lavoro, tangenti....). Viviamo in una società basata sull'effimero, che di fatto non crede nel futuro, o almeno questo è l'atteggiamento prevalente. Persino la scuola è mutata profondamente in questa direzione: i temi sono sotituiti dai test, ovvero la riflessione dalla capacità di dare una risposta immediata e irriflessiva. E così sono i giochi dei ragazzi di oggi: non più il meccano, o la casa delle bambole, ma i giochi basati su una tastiera che insegna ad essere immediati in ogni scelta. L'ultima grande opera pensata non per un ritorno a breve, ma per creare una soddisfazione a lungo termine è la Sagrada Familia, a Barcellona. La Società di due o più secoli fa, invece, e soprattutto quella preindustriale, erano molto proiettate verso il futuro. Se un uomo costruiva una casa, lo faceva immaginando che in quella casa avrebbero vissuto i suoi figli, poi i suoi nipoti, poi ancora i nipoti dei suoi nipoti. Le tombe erano pensate per la famiglia, non per l'individuo. Un grande orgoglio era quello di lasciare ai posteri un libro. Il fatto e che allora il pensiero del futuro era dominante: nel futuro ci si credeva, a prescindere dalla fede religiosa. Il pensiero del collezionista sul che fare con la sua collezione, rispecchia queste due visioni alternative della Società, che corrispondono a due modi alternativi di essere. E quindi non mi pare strano che l'idea della donazione della collezione affinché resti integra, o quella dell'erede culturale (che è sempre una forma di proiettarsi nel futuro), corrisponda a una posizione minoritaria. Certamente l'impostaziione basata sull'immediato (e sull'effimero) della Società moderna è conseguenza dell'impostazione del lavoro, sorta con l'industrializzazione. Come posso costruire una casa che serva anche ai miei figli, nipoti, pronipoti, quando già i miei figli chissà dove dovranno andarsene per poter avere un lavoro? Il mio non è un giudizio etico. Non dico che la Società antica sia migliore o peggiore di quella attuale: constato un fatto oggettivo. Personalmente il mio sentire personale è stato profondamente influenzato, forse anche determinato, dal fatto di vivere in una società dove l'80% della popolazione è di origine indigena (sino a meno di cent'anni fa in Chiloé si parlava quasi solamente mapudungún) e dove la cultura indigena, animista, anche se verniciata di cristianesimo è assai viva. L'animismo è totalmente proiettato nel futuro, assai di più di qualunque teismo. E infatti io lascerò la mia collezione antropologica (che è di notevole importanza e anche valore economico) a una Istituzione, donandola: non la venderò, e lo stesso farò con le mie monete, anche se in questo caso non è che sia una gran collezione....1 punto
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