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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/28/15 in tutte le aree

  1. Principato Del Liechtenstein. Johann II (1840—1929) ½ FRANK. 1 FRANK. 2 FRANK. 5 FRANK. Il Principato Di Monaco. 50 CENTIMES. 1 FRANC. 2 FRANCS.
    5 punti
  2. Buonasera, credo che su aste pubbliche non sia mai passata e non si sia mai vista di questa tipologia e in questa conservazione e definizione inoltre di difficile apparizione sul mercato (moneta priva di screpolature di metallo e con bei rilievi, non tosata) : Piastra Ferdinando dei Medici R3 secondo il Di Giulio Piastra col Redentore Genuflesso d=43 mm Piastra 1601. AR 31,93 g Al diritto: Busto a destra corazzato e paludato. Al rovescio: Battesimo: il Redentore , genuflesso , poggia col ginocchio su una zolla erbosa ed ha le braccia conserte. Nel campo non figurano le onde del Giordano, ed alle spalle del Cristo manca la roccia. Data in esergo. ex provenienza artemide aste invenduta : http://www.deamoneta.com/auctions/view/21/474 l'epoca d'oro del periodo del regno dei Medici avvenne sotto Ferdinando 1 dei Medici : Biografia[modifica | modifica wikitesto] La giovinezza[modifica | modifica wikitesto] Ferdinando era il quinto figlio maschio del granduca Cosimo I de' Medici e di Eleonora di Toledo, figlia di Don Pedro Álvarez de Toledo, viceré spagnolo di Napoli. Fu fatto cardinale nel 1562 all'età di soli 14 anni, subito dopo la morte del fratello cardinale Giovanni. A Pisa la malaria uccise sia la madre Eleonora sia i piccoli Giovanni e Garzia, fratelli di Ferdinando I, e lui rimase l'unico a sopravvivere. Negli anni successivi soffrì di tubercolosi. Gli anni di regno[modifica | modifica wikitesto] Ferdinando I succedette sul trono del Granducato di Toscana a suo fratello Francesco I de' Medici nel 1587, a 38 anni. A Roma, come cardinale, Ferdinando aveva già dato prova di essere un abile amministratore. Fondò Villa Mediciacquistando molte opere d'arte che poi riportò a Firenze quando ascese al trono granducale. Mantenne l'ufficio di cardinale anche dopo essere diventato granduca fin quando, per ragioni dinastiche, dovette abbandonare la porpora per sposare Cristina di Lorena nel 1589. Il matrimonio venne celebrato anche da alcuni dei più grandi artisti dell'epoca con uno spettacolo, attualmente conosciuto con il nome di Intermedi della Pellegrina. Busto e targa commemorativa di Ferdinando I de Medici a Pisa Alla sua morte, nel 1609, aveva quattro figli, dei quali il primogenito Cosimo II de' Medici, che ereditò la corona granducale all'età di 19 anni. Claudia (1604-1648), l'altra figlia di Ferdinando, sposò Federico Ubaldo Della Rovere, duca d'Urbino, ed in seconde nozze Leopoldo V d'Austria. Statua equestre di Ferdinando I inPiazza della SS Annunziata. Per molti aspetti Ferdinando I fu l'esatto opposto del suo fratello e predecessore Francesco. Ristabilì il sistema giudiziario, riorganizzò le corporazioni, i dazi e soprattutto l'apparato burocratico e promosse una riforma fiscale. Fu sinceramente interessato al benessere dei propri sudditi. Incoraggiò il commercio e guadagnò molta della sua ricchezza attraverso l'istituzione, in tutte le più importanti città europee, di banche controllate dai Medici.[senza fonte] Un suo editto di tolleranza verso gli ebrei e gli eretici (la cosiddetta Costituzione Livornina) fece di Livorno un porto franco per numerosi ebrei spagnoli che erano stati espulsi dalla Spagna nel 1492 e per altri stranieri. Fece deviare parte del flusso dell'Arno in un naviglio che migliorò sensibilmente gli spostamenti commerciali tra Firenze e Pisa. Grazie ad un progetto d'irrigazione, da lui promosso, fu possibile rendere coltivabili molti terreni, da Pisa a Fucecchio, dalla Val di Chiana, fino alla Val di Nievole. Politica estera[modifica | modifica wikitesto] In politica estera Ferdinando I cercò di rendere indipendente la Toscana dall'influenza asburgica (per il rientro in toscana e la conquista dello stato di Siena i Medici si erano dovuti affidare agli eserciti imperiali). Dopo l'assassinio diEnrico III di Francia nel 1589, si alleò con Enrico IV di Francia, che stava lottando contro la Lega Cattolica. Ferdinando garantì il suo appoggio finanziario ad Enrico e lo incoraggiò a convertirsi al cattolicesimo. Quando il re francese si convertì, Ferdinando usò tutta la propria influenza per fare in modo che il papa accettasse tale conversione. Enrico non mostrò grandi apprezzamenti per questi favori e Ferdinando lasciò raffreddare la loro relazione, mantenendo la sua amata posizione d'indipendenza. Si riavvicinò agli Asburgo dopo la perdita del saluzzese e combinò il matrimonio fra suo figlio Cosimo II e l'arciduchessa Maria Maddalena d'Austria, sorella dell'imperatore. Militarmente, spalleggiò sia Filippo III di Spagna nella campagna d'Algeria, che il Sacro Romano Impero contro i turchi. A causa di queste imprese dovette aumentare le tasse dei suoi sudditi, ma sembra che anche questi servigi non riuscirono a liberarlo del tutto dalla subordinazione agli Asburgo; infatti, nel suo testamento del 10 ottobre 1606 si legge che il suo successore « ...non manchi... di essere verso S.M. cattolica et la corona di Spagna obsequente et divoto, conforme all'obbligatione che seco si tiene, maxime per lo Stato di Siena... » Promosse la formazione di un'efficiente marina da guerra e sconfisse più volte le flotte dei pirati (Costa Berbera 1607) e turche (Famagosta 1608, Bona 1609). Gli affreschi delle sue imprese militari, eseguiti da Bernardino Poccetti, si possono vedere ancora oggi nella Sala Bona di Palazzo Pitti. Il mecenatismo[modifica | modifica wikitesto] In campo artistico Ferdinando I non mancò di tener fede alla grande tradizione di mecenatismo dei Medici: commissionò il Forte Belvedere al Buontalenti; fece eseguire la statua di suo padre Cosimo I, che ancora oggi campeggia in Piazza della Signoria, dal Giambologna. Completò il sistema delle ville medicee, facendo costruire le ville di Artimino e dell'Ambrogiana. Inoltre fece edificare il Forte di San Giorgio e le Cappelle Medicee nella chiesa di San Lorenzo. Protesse ed incoraggiò l'attività della Camerata de' Bardi che avrebbe posto le basi per la grande stagione delmelodramma e, in seguito, dell'opera lirica italiana. Nominò capo incisore della zecca fiorentina Gasparo Mola. Gli succedette il figlio primogenito Cosimo II de' Medici. Tentativo coloniale[modifica | modifica wikitesto] Ferdinando I fece anche l'unico tentativo italiano di creare una colonia nelle Americhe.[1] organizzando una spedizione nel Brasile settentrionale e nelle Guiane che partì nel 1608 dal nuovo porto ingrandito di Livorno.[2] La spedizione comandata dal capitano inglese Thornton, al ritorno a Livorno nel 1609 dal suo viaggio esplorativo in Amazzonia, trovò deceduto da pochi mesi Ferdinando I ed il suo progetto coloniale venne annullato dal successore Cosimo II (il galeone "Santa Lucia" usato dal capitano Thornton tornò a Livorno con molta informazione e materiale da studio -da aborigeni a pappagalli tropicali[3]- dopo avere fatto scalo a Trinidad, ed era pronto ad imbarcare coloni originari di Livorno e Luccaper portarli in Sudamerica nell'area dove oggi esiste la Guyana francese). « Nei primi anni del Seicento Ferdinando I di Toscana accarezza il sogno di un piccolo impero africano; poi valuta la possibilità di una colonia brasiliana. Il 30 agosto 1608 l'ingegnere fiorentino Baccio da Filicaia, sul quale torneremo, gli invia una lettera da Lisbona. In essa ricostruisce la conquista del Brasile e spiega le ragioni del declino della colonia lusitana. Neanche un mese più tardi Ferdinando fa armare una caravella e una tartana nel porto di Livorno e le affida al capitano Thornton. Il viaggio è in realtà preparato da tempo – la lettera di Baccio ha soltanto accelerato un programma già stabilito - e il granduca ha persino chiesto a Robert Dudley una pianta dell'Amazzonia, da quest'ultimo esplorata nel 1595. Dudley consiglia a Thornton di cercare l'oro sulle rive del Rio delle Amazzoni e dell'Orinoco. Ferdinando ordina più prosaicamente di caricare balle di merci e di fondare, se possibile, un avamposto commerciale. Thornton naviga per quasi un anno: approda in Guyana e in Brasile, esplora il Rio delle Amazzoni e l'Orinoco, rientra facendo tappa alla Caienna e a Trinidad. Il 12 luglio 1609 è di nuovo a Livorno, ma non trova nessuno cui riferire la propria impresa. Il 7 febbraio di quell'anno il granduca è morto e a Firenze non si pensa più alla possibilità di fondare una colonia o un comptoir commerciale oltreoceano.[2] »
    4 punti
  3. ______________ E' solo una cosetta curiosa che volevo condividere. Il termine "testa o croce" ha origini antiche ed è comune in molte culture, in buona sostanza deriva dalle rappresentazioni utilizzate sulle facce delle monete. Il nostro dovrebbe avere origini medievali. E sino a qui lo sapevo pure io... Il resto invece non lo sapevo, in varie parti del mondo si usa tutt'altro! :D Per chi conosce le estere (antiche e moderne) sarà facile associarle a delle monete esistenti. (ho trovato solo queste nel web) Nell'antica Roma: navis aut caput = nave o testa ? In Inghilterra: head and tail = testa o coda ? In Germania: Kopf oder Zahl = testa o numero ? In Irlanda: heads or harps = teste o arpe ? In Brasile: cara ou coroa = faccia o corona ? In Messico: aguila o sol = aquila o sole ? In Russia: orel ili reska = aquila o simbolo ? Ad Hong Kong: 公定字 = testa o parola ?
    4 punti
  4. Come avevo detto nella discussione dell'aquilino del '30, nel nido ne è arrivato un altro con una livrea di gala fantastica! Che ve ne pare?
    4 punti
  5. Tra quelle poche che conservo a casa, c'è questo mezzo ducato di Filippo III d'Asburgo in conservazione insolita. La monetazione di questo periodo, e di Filippo IV è tra le peggiori in assoluto che il periodo vicereale spagnolo abbia conosciuto. Tondelli dalle forme più assurde, ribattiture selvagge che deturpavano il ritratto, fratture varie e chi più ne ha più ne metta. Questo tondello, oltre l'alta conservazione, ha il pregio di avere un ritratto ben battuto, dove si coglie perfettamente lo sguardo del regnante, viso nitido ed esente da usura, e tra qualche debolezza, si coglie anche il fregio ornamentale del mezzo busto. Purtroppo il tondello è stretto, e molto irregolare anche nello spessore, che tende ad assottigliarsi molto da una parte, e ad essere molto più spesso dall'altra. E' però esente dalla piaga della tosatura, peso che praticamente può definirsi "da manuale", 14,92 grammi. Tutto non si può pretendere, è già molto raro trovarlo così, ve lo mostro con piacere sperando vi piaccia. Allego anche una foto scattata all'impronta, dove si può cogliere sia l'inusuale freschezza del metallo che la gradevole patina che sta maturando
    4 punti
  6. E' mio nipote, incomincia a chiedere ed osservare, forse ho trovato la mia naturale prosecuzione? Vedremo.
    3 punti
  7. Buongiorno a voi, vorrei fare alcune precisazioni, con la speranza di non sembrare uno dei Soloni evocati da @@numa numa, o almeno di limitare i danni se il paragone con il grande ateniese, mio malgrado, era riferito a me. Personalmente sono assolutamente convinto di quanto ho scritto e cioè che il pezzo oggetto della nostra discussione sia falso. Non ho confronti diretti da fare perché non posseggo alcuna immagine della moneta originale di Vitale II Michiel e l’unico esemplare da me visto è quello che si trova illustrato a p. 12 del Paolucci 1990, oltre ovviamente al disegno nelle tavole del testo di Papadopoli. Inoltre, non essendomene mai occupato non ho fatto ricerche specifiche e quindi non sono neppure in grado di sapere se in qualche asta dei decenni passati sia stato venduto un qualche esemplare di questa rarissima moneta. Tuttavia - e qui provo anche a rispondere alla domanda di @@redjack1969 sul perché la sua moneta sia stata dichiarata falsa senza alcun’ombra di dubbio sebbene non esistano confronti diretti - qualche denaro dell’epoca immediatamente precedente a quella del doge Michiel credo proprio di averlo visto. Intendo tutta quella serie di denari che sul CNI VII, pp. 10-17 sono attribuiti al periodo degli imperatori Enrico IV e V di Franconia (1056-1125) ma che si devono estendere anche all'epoca di Lotario II/III di Supplinburgo e di Corrado III Hohenstaufen. Senza voler entrare nel merito della questione riguardante l’evoluzione stilistica e ponderale di questi denari e l'esatta cronologia delle emissioni, cronologia su cui @@Andreas potrebbe indubbiamente dirci molte cose, ebbene NESSUNA delle monete da me osservate, sia dal vivo che da foto, ha le caratteristiche di quella postata da redjack1969. Lasciamo da parte il fatto che il pezzo in questione appare essere piano e non scodellato come negli esemplari di quel periodo, perché in questo caso l’orlo potrebbe anche essersi staccato! Orlo a parte, quindi, rimane da valutarne l’aspetto formale. Ed è appunto questo aspetto che non mi convince. Nonostante l’estrema diversità degli stili delle monete a nome di Henricus imperator, nessuna di esse possiede una croce che si avvicini a quella del “nostro” pezzo né tantomeno le lettere che vi sono incise, qui bulinate direttamente a mano libera sul conio. Anche la perlinatura appare del tutto differente. Ora, la domanda che potremmo porci è se in tutta questa varietà di stili ci potrebbe stare anche quello rappresentato dal pezzo di redjack1969. La risposta che mi sento di dare io personalmente è che no, non ci potrebbe stare perché troppo differente dai canoni tipologici degli esemplari “enriciani” noti che, questi sì, non sono affatto pochi. Credo che alcune immagini valgano più di tante parole. Sono solo le prime immagini che mi sono uscite facendo al ricerca con Coins Archives; da ultimo allego le immagini dell’esemplare di redjack1969. Riguardo infine ad un’eventuale “celebrazione” di Luigi Cigoi, non ci vedrei assolutamente nulla di male se ciò portasse nuova luce alla sua produzione e servisse per fare il punto, almeno in parte, su falsi e falsari Ottocenteschi e, perché no, anche su quel “bizzarro” numismatico che fu Lodovico Brunetti. Alceo Dossena era un falsario ma ha avuto e ha tuttora studiosi che si occupano di individuare la sua produzione artistica e nessuno si sognerebbe di dire che non vale la pena di organizzare un convegno su di lui. Penso che Cigoi, nell’ambito numismatico ,non sia stato da meno di un Dossena, visto che dopo circa 150 anni la sua produzione appare ancora in circolazione e non siamo in grado di stabilire se una moneta sia vera o falsa. Io, francamente, alla sua “celebrazione” ci farei proprio un pensierino... In questo momento non mi viene in mente null’altro e quindi, se mi scusate, torno ai “miei” gros tournois... Buona giornata a tutti, Teofrasto
    3 punti
  8. ……….passano mesi e mesi che non succede niente e poi d’improvviso saltano fuori le occasioni una di seguito all’altra. Ecco quindi un altro denaro di quelli che non si vedono quasi mai e non si può proprio lasciarlo lì. E’ un denaro con la spina al dritto e al rovescio, la legenda del dritto è + spina IA.NV.A (più raro di quello con in più anche un punto tra la I e la A …che comunque è piuttosto raro anche lui). Siamo, secondo la classificazione Baldassarri, al gruppo V sottogruppo c (e nel catalogo c’è un bell’esemplare di @@antonio bernardo), e anche questo denaro, come quello nel post precedente, ha “fratello maggiore”, cioè un grosso da 4 denari (…badate che siamo tra il 1260/1280) che è proporzionalmente identico ma sembra ci sia solo nella versione “spina I.A” e non in questa senza il puntino tra le due lettere. Voi direte che di fronte alle rarità presenti nella prossima asta Bolaffi questa fa un po’ ridere ma, visto che non credo di avere accesso neanche alle briciole di quell’asta, mi accontento di questa. A Genova, in quei 20 anni, l’arcivescovo Jacopo da Varagine scriveva: “Ero ancora fanciullo e come in un sogno a stento ricordo le cose viste, quando quell’insenatura del litorale, che vede sorgere e tramontare il sole, mi sembrava piuttosto che terrena una dimora celeste…. Chi non avrebbe guardato dall’alto stupefatto le torri e i palazzi, e la natura sottomessa dall’uomo le aspre colline verdeggianti di cedri, di viti e di ulivi e ai piedi delle colline medesime edifici di marmo, non secondi a nessuna reggia… Chi, senza rimanere a bocca aperta, avrebbe potuto soffermarsi ad ammirare quelle deliziose insenature dove tra la scogliera si alzano atrii dalle travi dorate, dove si rifrange l’eco dei flutti che li lambiscono” E’ sì, sul finire del ‘200 il Mediterraneo era un mare genovese, anzi gli andava stretto, cominciava a non bastare più: i fratelli Vivaldi con la loro spedizione Atlantica sono i testimoni di una volontà di travalicare i confini del mondo, una incontenibile spinta a giocare sul mare. Genova era rimasta la sola signora del Mediterraneo, essendo Pisa avviata ad un rapido declino, il Regno Siciliano stroncato nel suo splendore dalla violenza della guerra del Vespro, gli arabi dell’Africa indeboliti dalle ultime vicissitudini intestine e internazionali, il regno catalano non ancora in condizione di contrastare una potenza marinara così solida come Genova, la marina francese ancora in fase di organizzazione e le città provenzali in fase di declino per la pessima amministrazione del governo angioino e Venezia subiva pesanti sconfitte a Lajazzo e Curzola …poi, nel secolo successivo, le cose cambiarono. Tutto questo mi ha raccontato questo bel denarino. PS: diametro 16 mm, peso 0,52 gr
    3 punti
  9. Rileggendo " Il Giornale della Numismatica " e vecchi articoli e vecchie news mi ha colpito profondamento quanto fatto a dicembre 2014 dal Circolo Filatelico Numismatico Mantovano con una Mostra allestita al Museo Diocesano " Francesco Gonzaga " di Mantova. Il titolo della mostra era Trofeo " San Giorgio " in memoria di Gianni Baracchi. Furono esposte sette prestigiose collezioni di sette importanti collezionisti e qui volendo potremmo tornare al vecchio, caro tema del ruolo del collezionismo privato che sa coerentemente raccogliere e costituire collezioni pregevoli e importanti, sa conservarle, valorizzarle e cosa più importante divulgarle tramite sempre virtuosi e bravi organizzatori, in questo caso un Circolo. Ma quello che mi ha colpito di più è altro ancora....la vedova di Gianni Baracchi ( fuori concorso ) ha esposto una selezione di monete e cimeli del compianto marito. Cosa fece Gianni Baracchi in vita ? Viene definito nell'articolo un onesto signore, imprenditore, umile ma tenace, leale e con la passione del collezionismo. Baracchi abitava e lavorava a San Giorgio di Mantova, si appassionò subito alla figura del santo Patrono della Cavalleria. L'idea, la passione divenne presto un motivo di vita, un obiettivo, un progetto da raggiungere e che riuscì a realizzare.... Raccolse di tutto su San Giorgio, monete, medaglie, immagini, francobolli, libri....alla fine la grande ulteriore idea di raccogliere in una Associazione tutti i comuni sangiorgesi d'Italia....cosa non semplice ma che riuscì a realizzare anch'essa. Il 21 settembre 2002 si tenne il primo incontro nazionale dei sangiorgesi a Porto San Giorgio nelle Marche con la ormai costituita Associazione " San Giorgio e i suoi Comuni". E' giusto ricordare le storie di questi grandi personaggi, grandi collezionisti, grandi idealisti, ma anche uomini pratici, con degli obiettivi e soprattutto tenaci....tenace certo lo fu il Baracchi....aveva un obiettivo, una grande idea, forse l'idea della vita nel cassetto, l'Idea con la I maiuscola....la realizzò....che sia di esempio e di monito per tutti noi ..... Gianni Baracchi altro ennesimo grande esempio del nostro collezionismo privato.....
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  10. Segnalo che stasera su Rai1 alle 21.15 Alberto Angela illustrerà il rinnovato Museo Egizio di Torino che, come è noto, è uno dei più importanti al mondo per l'Egittologia al di fuori dell'Egitto. http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-e41e9786-df9e-4a54-bcc4-e659a2b64d27.html
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  11. guarda le differenze di rilievi di corona e foglie....
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  12. Ho ripulito la discussione dagli interventi inopportuni, che si allontanavano dal tema della stessa. Si può ora continuare cercando di aiutare @@rada . Si auspica che il clima della discussione possa rasserenarsi e tornare costruttivo.
    2 punti
  13. Germania (Repubblica Federale) 1973 Argento .625 - gr. 11.20 - mm. 29 - tir. 8.000.000 125° anniversario del Parlamento di Francoforte E' stata l'assemblea costituente che si è riunita a Francoforte sul Meno dal 18 maggio 1848 al 31 maggio 1849, per dare una costituzione alla Confederazione germanica e creare uno stato unitario tedesco. I parlamentari, che intendevano continuare i lavori con una Costituzione che prevedesse la Repubblica, il 18 giugno 1849 furono dispersi dalle truppe di Guglielmo I di Württemberg.
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  14. Germania (Repubblica Federale) 1986 Rame/nickel - gr. 10 - mm. 29 - tir. 8.000.000 600° anniversario dell'Università Ruperto Carola di Heidelberg E' la più antica università tedesca, fu fondata nel 1386 dal principe Roberto I di Wittelsbach con autorizzazione papale. Tra le personalità più celebri che hanno insegnato a Heidelberg vi è Georg Wilhelm Friedrich Hegel.
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  15. Oh quanta manna! Ogni qual volta si lega una moneta alla Storia per me è semplicemente il massimo! Grazie, veramente molte grazie.
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  16. ...e lì il Collezionista NON ci deve andare! Se rimane a casa magari quei Commercianti che proprio non ne possono fare a meno di lavorare nel degrado più totale...rimarranno a casa pure loro decretando la fine di tale scempio! Commercianti e Collezionisti meritano ben altro...se i primi non si svegliano però é necessario che i secondi gli diano le "giuste" motivazioni. Tornando al tema sicurezza vi sono realtà estere dove all' ingresso viene richiesta, oltre al pagamento del biglietto, l'esibizione di un documento d'identità che viene fotografato. All' interno é inoltre presente un impianto di video sorveglianza e un servizio di vigilanza molto professionale. Questo non mette comunque al riparo dai furti in quanto "professionisti" del settore (LADRI) sono comunque riusciti a colpire. La differenza sta nel fatto che le forze dell' ordine hanno qualcosa di concreto su cui lavorare. Per quanto riguarda il pagamento del biglietto d' ingresso sono favorevole solo se l'evento é svolto in una sede assolutamente valida che comprenda anche servizi di ristorazione. Si potrebbe inoltre demandare ai commercianti espositori il rimborso del biglietto pagato dal visitatore a fronte di un acquisto. Ne parliamo di tanto in tanto ma non cambia mai niente... Davide
    2 punti
  17. Non vorrei dire ma alcune affermazioni effettuate sono, secondo me e potrei sbagliarmi, un po' sciocche, perché come ho potuto constatare, nessuno straniero trasandato con spiccato accento slavo o rumeno è mai entrato in un convegno numismatico. Quindi le varie allusioni ad etnie balcaniche (slave, rumene, rom,...), sono in questo caso fuori luogo. Inoltre alcuni commercianti hanno portato la loro testimonianza che si tratta di persone italiane con una parvenza di rispettabilità (l'abito non fa il monaco) quindi starei più attento a persone di mezza età ben vestite e con modi affabili, senza andare a disturbare i giostranti (non che alcuni di loro non possano commettere reati....ma una moneta antica ha più valore venderla così com'è che fonderla per il metallo).
    2 punti
  18. La moneta col girotondo, bella schifezza ! Girogirotondo, casca il mondo, casca la Grecia, tutti giù per terra !!! (Evidentemente non dovrebbero far "pulizia" solo alla FIFA... :rolleyes:)
    2 punti
  19. ______________ 1924 Unione Sovietica Presidente dal 1917 al 1924 Lenin (1870-1924) Presidente dal 1924 al 1953 __ Iosif Stalin (1878-1953) 1 Rublo - Argento .900
    2 punti
  20. Ora grazie a quella bandiera al centro i Lussemburghesi staranno tranquilli e potranno inserire l'immagine del Granduca che si vede se la si mette in obliquo. Come per le altre comuni
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  21. @@sulinus @@claudioc47 @@andme @@Lay11, abbiate pazienza, vi faro' vedere delle foto che vi stupiranno.
    2 punti
  22. @@contemax67 dai sono curioso di vedere cosa combini! ahahahhah| Io lo dico per voi, con foto non valide rischiate di avere dei grading negativi! Un pò di buona volontà, dai!!!
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  23. ciao, è una rara cinquina di Filippo II con sigla sotto al taglio del collo.... se riesci a fornirci anche il peso...
    2 punti
  24. 1924 Germania Repubblica di Weimar 2 Rentenpfennig (100 Rentenpfennig = 1 Rentenmark) officina Muldenhutten (E) moneta di transizione per fermare l'iperinflazione del Papiermark
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  25. Buongiorno a tutti! Ecco l'aggiornamento del 2015. Versione corretta. Rarità 2015 versione 2.pdf
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  26. La moneta dovrebbe essere un 2 grosze del'39 ??? Non riesco a collegare esattamente l'incisione centrale al rovescio, la prima cosa che ho pensato però è al ghetto ebraico di Lublino, liquidato a fine Dicembre 1941, dimmi se sono fuori strada. Sicuramente hai in mano un piccolo pezzo di storia.
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  27. Perché non creiamo qui nel forum una sezione di monete "SCOMPARSE" in modo strano (penso più al fraudolento, però allarghiamo lo spettro di possibilità senza volere una gogna, anche se personalmente preferirei quest'ultima). Una sorta di "Chi l'ha visto" delle monete. Tanto queste prima o poi dovranno ricomparire perché non credo all'ipotesi del furto su commissione e perché prima o poi si commette SEMPRE qualche passo falso.
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  28. Ma tu non c'entri nulla! La mia è una citazione (che chi mi legge da tempo sa mi piace spesso ripetere) presa pari pari da un personaggio che diversi anni fa, quando ero un pivello, incontrai ad un convegno; aveva un banchetto dove metteva in vendita tra le varie cose un 5 lire del 1956 in conservazione quasi perfetta, prezzandolo 100 Euro. Alla mia (ingenua) domanda se la moneta fosse originale, mi rispose "lo dice il prezzo", battuta che da allora mi è rimasta in mente e mai più dimenticherò, perchè quelle poche parole mi hanno insegnato molte cose. Per quanto riguarda la tua moneta lungi da me disprezzarla, visto che io colleziono ruzziche ben peggiori pagandole pure cifre esagerate. Semplicemente contesto alcune valutazioni ottimistiche che sono state espresse sulla conservazione, e altrettanto semplicemente ho sottolineato che se è stata pagata così poco c'è il suo perchè. P.S. Facciamo anche attenzione a dare sempre contro a chi va fuori dal coro delle tendenze più recenti del forum, ossia "bella moneta", "gradevolissima", "grande acquisto" e così via. Il forum ultimamente ha perso molti grandi esperti che, per carità, avevano probabilmente un caratteraccio e a volte usavano metodi poco gradevoli, ma dai quali i neofiti avevano solo da imparare. Per quel che mi riguarda credo che se una moneta ha dei "problemI", questi vadano sottolineati, non è certo con il buonismo a tutti i costi che si fa crescere la gente. Poi, se l'obiettivo non è crescere ma avere solamente persone che diano la loro approvazione allora basta specificarlo, così evito direttamente di rispondere.
    2 punti
  29. Finalmente e' uscito il nuovo numero (versione PDF) del Bollettino del Circolo Numismatico di Beinasco . Buona lettura. bollettino.pdf
    1 punto
  30. puoi usare anche i semplicissimi guanti in cotone che vendono in farmacia! Li usano le persone allergiche ecc.
    1 punto
  31. Fofo grazie per il corredo di notizie storiche e immagini che hai affiancato alla moneta! Venendo al tondello, certo che mi piace. Cosa ti devo dire di no? Fai domande facili però tu :) :) Sembra che abbia una bella patina e il busto è stupendo. Inoltre modulo ben regolare.
    1 punto
  32. L'Unione Delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. 1 КОПЕЙКА. 2 КОПЕЙКИ. 3 КОПЕЙКИ. 20 КОПЕЕК. ОДИН ПОЛТИННИК (50 КОПЕЕК ). ОДИН РУБЛЬ.
    1 punto
  33. Anche in questo bel tallero per modena è ben in vista il Toson D'Oro
    1 punto
  34. Ciao @@grigioviola.. se ho capito bene il tuo discorso, tenuto conto che il RIC parla, relativamente a Vittorino, di southern mint e l'ultima coniazione di Mario ha al rovescio, l'Aequitas, direi che anche Vittorino ha coniato, nella sothern mint, quindi, penso si tratti di Trier: Vittorino, RIC V 41, southern mint, ritratto praticamente uguale a quello di Mario Riguardo Mario, e le due zecche Cologne e Trier, leggendo il Ric, dovremmo parlare di Cologne mint, ogni qualvolta il ritratto di Mario è giovanile, mento prominente, generalmente senza barba, e con la legenda simile a quella degli antoniniani di Postumo mentre la zecca di Trier, il ritratto di Mario è più " barbaro" con barba e corrispondente ad un uomo maturo; Non ho capito se l'antoniniano postato è il Tuo, se sì complimenti... Sulla Classificazione del RIC c'è il dubbio se sia RIC 9 o RIC 10 Saluti Eliodoro
    1 punto
  35. L'ultimo per oggi, gli altri domani ! Questo è stato emesso dal Dopolavoro Ferroviario di Bologna, tagli vari, nulla al verso.
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  36. Gettone usato con l'indicazione di vari tagli dai magazzini Standa
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  37. @@nando12 non esagerare :)
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  38. @@Sanni....adesso si :good:
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  39. @@Il*Numismatico è davvero raro trovarlo così....di norma e quasi sempre sono sempre con fratture del tondello, schiacciature, debolezze ecc.ecc. senza contare delle ribattiture in pieno volto del Sovrano. Complimenti.
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  40. Caro paolotuo (perdonami il gioco di parole, ma era troppo invitante... :D ) Come hanno avuto occasione di scrivere prima di ma altri amici del forum, terrei quelle monete per due motivi : 1) te lo dico da numismatico (spero che in te viva la stessa passione e non quella speculativa che colpisce, ahimè, troppa gente) : quella serie è una serie speciale, non si ripeterà mai più nella storia dell'Euro per via delle regole imposte in caso di sede vacante dopo la morte di Giovanni Paolo II, e maneterrà quanto meno sempre la sua valutazione (elevata !). E' puro oro per un collezionista. 2) te l'ha regalata una persona che sicuramente ti vuole (molto) bene. Tuo nonno non ha scelto casualmente quella serie. E sono certo che l'abbia scelta perché voleva farti un regalo speciale. Non mancargli di rispetto anche solamente pensando di rivendere le monete ( ;) )
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  41. Secondo voi, sul Muntoni, a quale numero corrisponde questo testone? Grazie
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  42. Potrebbe interessare alcuni questo diagramma sul contenuto di argento delle monete imperiali sia nello strato superficiale (pallini), sia nel "core" (barre nere) e per anno di coniazione. Sono risultati ricavati con la tecnica XRF (fluorescenza a raggi X) trovati su una tesi di laurea in fisica sul corpo delle monete antiche
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  43. Però come sempre ci vorrebbe un po' di autotutela, non è questo il caso, però anche questa volta ho visto al banco di una nota casa d'aste i 2 operatori mettersi le mani in tasca entrambi contemporaneamente e tirare fuori una bella mazzetta a testa davanti a me, una tutta verde ed una tutta viola, grandi da riempire le mani . Tutto questo con una disinvoltura agghiacciante. Ora a me oltre all'invidia non è fregato niente, però poi quando in strada si riceve una botta in testa e ci risvegliamo su una barella in mutande, non meravigliamoci del perché.
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  44. 1 punto
  45. Butto lì una cosa che potrebbe essere una cavolata, però si sa che in mezzo a tante proposte anche banali, ci può essere qualcosa di buono: perchè i commercianti non usano il sistema del salumiere? Cioè come il banco del salumiere, con una protezione in policarbonato, che permette di vedere le monete, ma che impedisce alle mani lunghe di arrivare ai vassoi. Una sorta di "C" , dove la parte lunga orizzontale è appoggiata al banco con sopra la merce esposta, un'alzata di 50/60 cm e un lato corto orizzontale di 30/40 cm. Quasi, quasi la brevetto. :blum: :blum: :blum: :blum:
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  46. Secondo me trovare un acquirente consapevole della provenienza illecita della moneta, ma a cui viene fatto un gran bel prezzo, è un gioco da ragazzi ;)
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  47. Sinceramente non ho capito il ragionamento e bisognerebbe bene documentarsi prima sulle leggi svizzere in materia e non sulle voci di corridoio... Se una moneta rubata (con relativa documentazione) ricompare in Svizzera, magari dopo alcuni, anni credo che venga sequestrata e restituita al legittimo proprietario. Forse il discorso cambia se gli anni trascorsi sono molti e mi piacerebbe sapere quanti per la legge svizzera.... Certo che dopo un paio di generazioni diventa un pò difficile ricuperarla....
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  48. Ricevuto il nuovo argento
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  49. Italian mint in Rome (1950) → see. Video on the link:
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