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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/29/15 in tutte le aree
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Taglio: 2 Euro CC Nazione: Monaco Anno: 2007 Tiratura: 20.000 (???) Conservazione: ??? Città: Nettuno (RM)7 punti
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______________ E' solo una cosetta curiosa che volevo condividere. Il termine "testa o croce" ha origini antiche ed è comune in molte culture, in buona sostanza deriva dalle rappresentazioni utilizzate sulle facce delle monete. Il nostro dovrebbe avere origini medievali. E sino a qui lo sapevo pure io... Il resto invece non lo sapevo, in varie parti del mondo si usa tutt'altro! :D Per chi conosce le estere (antiche e moderne) sarà facile associarle a delle monete esistenti. (ho trovato solo queste nel web) Nell'antica Roma: navis aut caput = nave o testa ? In Inghilterra: head and tail = testa o coda ? In Germania: Kopf oder Zahl = testa o numero ? In Irlanda: heads or harps = teste o arpe ? In Brasile: cara ou coroa = faccia o corona ? In Messico: aguila o sol = aquila o sole ? In Russia: orel ili reska = aquila o simbolo ? Ad Hong Kong: 公定字 = testa o parola ?6 punti
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Al telegiornale la notizia ritrovate le fondamenta intatte del secondo arco di Tito al circo massimo. era formato da tre archi dicono era conosciuto anche perchè riprodotto su monete. avete qualche foto di questa moneta ? ora cercano un milione di euro per ricostruirlo. EDITATO DA MODERATORE5 punti
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Cari Amici, con vero piacere vi informo che in data 6-7 e 13-14 Giugno, all'interno del Borgo Medievale del Ricetto di Candelo (BI), si terrà la VI° edizione di "Sapor di Medioevo", manifestazione promossa ed organizzata dalla Pro Loco di Candelo e dalla Città di Candelo, durante la quale si potranno rivivere per le vie del borgo, momenti di vita medievale tra arte, costumi, antichi mestieri e... gastronomia. Dato il successo registrato nelle precedenti edizioni, quest'anno si è pensato di estendere ulteriormente le iniziative proposte per l'occasione allestendo anche una mostra sulla moneta del territorio , con tema La zecca di Messerano, un'importante realtà del Biellese a pochi passi da Candelo, già feudo della nobile famiglia dei Ferrero Fieschi. Pertanto, presso la Sala delle Cerimonie all'interno del borgo di Candelo, per i giorni legati alla manifestazione, sarà possibile visitare una esposizione di monete della Zecca di Messerano, di documenti inediti legati alla sua secolare attività, insieme con una importante serie di conii e punzoni messi gentilmente a disposizione da istituzioni pubbliche e collezioni private. L'inaugurazione avrà luogo nella giornata di sabato 6 Giugno, alle ore 17.00, alla presenza del Sindaco di Candelo, dott.ssa Biollino, e dei rappresentanti degli enti che hanno permesso la realizzazione di questa iniziativa. Tutti gli interessati sono invitati fin d'ora a partecipare. Per l'occasione, chi scrive sarà a disposizione insieme a Luca Gianazza (Società Numismatica Italiana), studioso della monetazione piemontese, per una visita guidata dell'esposizione. Sarà per noi un piacere condividere l'affascinante storia di questa zecca, delle sue monete e della numismatica del territorio biellese in generale. L'esposizione è gratuita. Ulteriori informazioni saranno comunicate prossimamente. Mi auguro di potervi incontrare numerosi in questo momento amichevole e culturale, nella splendida cornice del Ricetto di Candelo. Cordialmente Franco Fornacca3 punti
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Ciao Marco. La mia serietà alcuni di voi (per non dire molti) la conoscono... Sono tra gli utenti più "vecchi" del forum e il numero dei miei post è indice del fatto che non dico "corbellerie", ma anzi quando scrivo lo faccio con più di qualche cognizione di causa. Detto ciò, posso farti tutte le foto che vuoi... proprio ora la stavo pulendo dalle impronte digitali. ed adesso sono indeciso se lasciarla a fine 2014 o spostare tutte le monete per inserirla correttamente in senso cronologico. detto questo siete liberi di crederci o meno... Perché non si tratta di caricare foto fasulle... potrei averla anche comprata a questo punto, e aver scritto qui di averla trovata. Il mio intento era quello di condividere con voi una gioia "immensa", e non vi biasimo del fatto che possiate essere scettici, lo sono ancora incredulo da questa mattina. Spero che così vada bene la foto... vi confesso che non so il regolamento. @@Marco_S non so cosa dovrei fare... sono un tipo sobrio io... cmq ho scritto anche di qui... http://www.lamoneta.it/topic/54179-la-leggenda-del-2-euro-grace-kelly/page-18 Buona serata.3 punti
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Buongiorno a voi, due parole sulla “celebrazione” di Luigi Cigoi. Naturalmente non si tratterebbe di celebrare Cigoi come re dei falsari, ma di fare il punto sui suoi falsi. Il 150° dalla sua morte o, ancora meglio, il cinquantennale dalla pubblicazione del Brunetti, sarebbero solo il pretesto per presentare lo stato degli studi e magari illustrare qualche nuovo falso finora non registrato... E magari l’occasione per ristampare qualche copia dell’Opus monetale Cigoi. Se poi il discorso si allargasse ad altri falsari e magari collateralmente venisse proposta una mostra con tanto di catalogo credo che nessuno avrebbe da ridire, salvo, forse, @@numa numa :P ( spero si capisca che ovviamente sto scherzando!). Un convegno tipo "Falsi e falsari nel Triveneto dell’Ottocento. L’opera di Luigi Cigoi a cinquant'anni dalla pubblicazione dell’Opus monetale Cigoi di Lodovico Brunetti”... La SNI, per esempio, possiede un discreta collezione di falsi (non so però se tra essi vi siano anche alcuni Cigoi) e potrebbe essere l’occasione per censirli, catalogarli e proporli al pubblico, magari con un piccolo catalogo da proporre a pagamento per rimpinguare le sue esangui risorse finanziarie... Un caro saluto, Teofrasto3 punti
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la disattenzione del commerciante non dovrebbe essere un'attenuante dell'avvenuto furto, della serie "l'occasione fa l'uomo ladro". A rientro dalle pseudo ferie mi incontrerò con dei commercianti per valutare se, come e dove fare un nuovo convegno.3 punti
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Cari signori..il primo a parlare di riconi fu un certo D'Incerti....lo scrisse, ma il suo articolo venne ignorato dai numismatici e dal mercato....Emilio Tevere poi espresse il suo autorevole parere ma anche in questo caso nessuno ha recepito il messaggio... Ognuno è naturalmente liberissimo di pensarla come vuole e trarre le sue conclusioni, ma una cosa è certa: tra il 1920 e il 1929 in zecca vennero fatti i primi "magheggi" che poi costarono il posto a qualcuno che ben conosciamo....nel 1957 poi accaddero altre situazioni che ho scritto sul mio libro e che naturalmente possono essere oggetto di smentita...documentazione alla mano ovviamente..... Comprendo la posizione di chi ha acquistato o compravende monete che potrebbero essere dei riconi "autentici" in quanto coniati in zecca, ma purtroppo la realtà è questa. Inutile ad esempio che facciamo castelli in aria: le lire 20 del 1908 sono stati battuti ufficialmente in tre esemplari con una determinata ghiera...gli altri sono riconii del 1926 segnalati doverosamente e con una ghiera diversa....Nel 1926 poi qualcuno "perse la testa" e forte della sua posizione compì alcune operazioni spregiudicate, con evidenti scopi di lucro...e una volta scoperto...gli costarono il posto.... Nel 1957 poi...ma questa è un'altra storia...aspettiamo di vedere l'articolo "nella prossima primavera" e poi illustreremo qualche altro aneddoto con tanto di documentazione.3 punti
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Dovrebbe essere il RIC III 934, la postura della Vittoria è rivolta a destra e non frontale con testa rivolta a destra come nel 931, per il resto è uguale. Databile dall'estate a dicembre 166 d.C.3 punti
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Giornata "storica" per gli appassionati di Euro, per la prima volta la moneta più sognata da ogni collezionista è stata trovata in circolazione, il 2 Euro commemorativo "Grace Kelly", emesso dal Principato di Monaco nel 2007 è stato trovato dall'amico @@DanPao in quel di Nettuno (Roma), inserisco qui il link di "osservatorio rarità" dove ha voluto condividerlo con noi...........http://www.lamoneta.it/topic/35865-osservatorio-rarit%C3%A0/page-927 Per chi non segue l'Euro come collezione il link del nostro catalogo..............http://catalogo-euro.lamoneta.it/moneta/E-A2/16 E anche qui aggiungo i miei complimenti............ :clapping:2 punti
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salve, per eccezionale intendo per il tipo di moneta, introvabile con il diritto non ribattuto e il volto del santo al rovescio visibile e completo. bhè questo è quasi integro. ex artemide aste: http://www.deamoneta.com/auctions/view/21/469 questo testone ha una storia molto affascinante e importante per Firenze e per Genova, descrizione: Firenze. Cosimo I (1536-1574). Testone 'dello stellino'. CNI tav.XX,6. gr. 9.60 RR. AG.qSPL/SPL. Stando all'Orsini, questo testone fu emesso per la restituzione di frutto e capitale di un prestito di 600.000 scudi avuti da Cosimo dai Genovesi. Avendo però questi ultimi rifiutato gli interessi sul capitale, Cosimo dispose l'emissione di questa moneta, che conteneva un fino più alto del solito, per ripagare gli ignari Genovesi di interesse e capitale. In realtà apprendiamo dal Galeotti che nel 1554 affluì a Firenze una grossa quantità di testoni genovesi della Benedizione, che vennero riutilizzati per produrre il tipo fiorentino. Fu però apposta una stella per distinguerli dal tipo normale, di peso e titolo inferiori. Da qui il nome di 'stellino'. Questo esemplare mostra chiaramente la data 1554 in esergo al sottostante testone della Benedizione CNI 14/18. qui nel Topic che @@dizzeta aveva iniziato e io completato si possono vedere i testoni Genovesi più abbondanti di quelli di Firenze. http://www.lamoneta.it/topic/136683-testone-della-benedizione/2 punti
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Se può servire, ho fatto una fusione tra i due ordini (alfabetico e numerico). Quindi: l'elenco è messo in ordine alfabetico con accanto l'ordine numerico. Credo di non essermi spiegato :nea: , probabilmente è più semplice guardare il file Rarità Alfabetico 2015.pdf2 punti
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si saranno chiesti il perche della differenza di colore tra il 36 ed il resto delle lirette e gli hanno dato una bella lucidata Sergio2 punti
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Però, secondo me, per un ritrovamento del genere ci vorrebbero altre prove fotografiche. Buttato così, senza nick nella foto ed in più postato in totale sordina, sembrerebbe quasi uno scherzo.2 punti
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@@Rex Neap è proprio una bella cinquina ed R2 secondo me è anche poco come rarità...per la sigla, da quel poco che riesco a vedere con il cellulare mi sembra sia GR2 punti
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Buona giornata Posto l'esemplare "originale" appartenente alla collezione Papadopoli, inserito nel catalogo della sua collezione. Non è particolarmente chiaro ed ha pure una fenditura, ma ci dobbiamo accontentare :pardon: peso gr. 0,42 diam. mm.18 saluti luciano2 punti
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Buona..patina bellissima, peccato per il rovescio. Un pochino troppo sporca di terra,, R.2 punti
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queste foto sono spettacolari... si apprezzano benissimo anche i più piccoli dettagli. attendo con grande interesse anch'io gli sviluppi di questo studio sul campo! anzi... lancio l'idea... potrebbe uscirne una discussione ad hoc da pubblicare prima nel forum e poi, opportunamente rielaborata, nei quaderni de la moneta!2 punti
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ma "probabilmente" a fine anno o prox primavera verrà pubblicato un articolo inerente a constatare che il 2° tipo era la ghiera per la coniazione delle monete post-prova e documentazione consultata alla Zecca da tre Signori della Numismatica che erano stati invitati per esaminare "dei pezzi esposti"! E per una cosa del genere dobbiamo aspettare la fine dell'anno o la prossima primavera? Io non so chi siano questi signori della numismatica, perchè evidentemente l'anonimato va di moda, manco stessimo parlando dell'Operazione D Day. Posso darvi però per certo che documentazione in tal senso non esiste, non si parla mai di ghiere da nessuna parte. E le indagini a suo tempo vennero allargate anche alla documentazione presente all'Archivio di Stato, dove sulla zecca erano presenti solo due piccoli faldoni, dove si parlava di tutto fuorchè di monete. Presso la zecca, sono stati rinvenuti solo i registri poi oggetto di approfondite indagini dalle quali risulta solo che alcuni coni vennero movimentati nel 1957 e poi intorno agli anni 70....ma forse li hanno portati a fare una passeggiata sul mare. E i registri..spero siano ancora la dove li ho lasciati, anche sde erano in mediocri condizioni. Mi giunge nuova che chiamino ad esaminare pezzi esposti ad alcuni signori della numismatica...quali pezzi esposti??? Gli unici li troviamo al Museo della Zecca, ma anche qui, dopo il sequestro dello stesso, vennero esaminati gli inventari a cura dello scrivente e dei suoi collaboratori ma di ghiere non se ne parla...si parla invece di riconi del 1926.... E poi..ciliegina sulla torta: poichè i pezzi più importanti sono stati trafugati e sostituiti con dei falsi anche in questo museo (e non lo dico io ma una certa professoressa signora della numismatica e grandissima artista), ogni raffronto appare improponibile... E dunque mi chiedo....di cosa stiamo partlando?? Esiste documentazione sulle ghiere? Benissimo, postiamola...ma non venitemi a dire che per pubblicare un articolo ci vuole quasi un anno....ma stiamo scherzando?2 punti
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Non vorrei dire ma alcune affermazioni effettuate sono, secondo me e potrei sbagliarmi, un po' sciocche, perché come ho potuto constatare, nessuno straniero trasandato con spiccato accento slavo o rumeno è mai entrato in un convegno numismatico. Quindi le varie allusioni ad etnie balcaniche (slave, rumene, rom,...), sono in questo caso fuori luogo. Inoltre alcuni commercianti hanno portato la loro testimonianza che si tratta di persone italiane con una parvenza di rispettabilità (l'abito non fa il monaco) quindi starei più attento a persone di mezza età ben vestite e con modi affabili, senza andare a disturbare i giostranti (non che alcuni di loro non possano commettere reati....ma una moneta antica ha più valore venderla così com'è che fonderla per il metallo).2 punti
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Buongiorno a voi, vorrei fare alcune precisazioni, con la speranza di non sembrare uno dei Soloni evocati da @@numa numa, o almeno di limitare i danni se il paragone con il grande ateniese, mio malgrado, era riferito a me. Personalmente sono assolutamente convinto di quanto ho scritto e cioè che il pezzo oggetto della nostra discussione sia falso. Non ho confronti diretti da fare perché non posseggo alcuna immagine della moneta originale di Vitale II Michiel e l’unico esemplare da me visto è quello che si trova illustrato a p. 12 del Paolucci 1990, oltre ovviamente al disegno nelle tavole del testo di Papadopoli. Inoltre, non essendomene mai occupato non ho fatto ricerche specifiche e quindi non sono neppure in grado di sapere se in qualche asta dei decenni passati sia stato venduto un qualche esemplare di questa rarissima moneta. Tuttavia - e qui provo anche a rispondere alla domanda di @@redjack1969 sul perché la sua moneta sia stata dichiarata falsa senza alcun’ombra di dubbio sebbene non esistano confronti diretti - qualche denaro dell’epoca immediatamente precedente a quella del doge Michiel credo proprio di averlo visto. Intendo tutta quella serie di denari che sul CNI VII, pp. 10-17 sono attribuiti al periodo degli imperatori Enrico IV e V di Franconia (1056-1125) ma che si devono estendere anche all'epoca di Lotario II/III di Supplinburgo e di Corrado III Hohenstaufen. Senza voler entrare nel merito della questione riguardante l’evoluzione stilistica e ponderale di questi denari e l'esatta cronologia delle emissioni, cronologia su cui @@Andreas potrebbe indubbiamente dirci molte cose, ebbene NESSUNA delle monete da me osservate, sia dal vivo che da foto, ha le caratteristiche di quella postata da redjack1969. Lasciamo da parte il fatto che il pezzo in questione appare essere piano e non scodellato come negli esemplari di quel periodo, perché in questo caso l’orlo potrebbe anche essersi staccato! Orlo a parte, quindi, rimane da valutarne l’aspetto formale. Ed è appunto questo aspetto che non mi convince. Nonostante l’estrema diversità degli stili delle monete a nome di Henricus imperator, nessuna di esse possiede una croce che si avvicini a quella del “nostro” pezzo né tantomeno le lettere che vi sono incise, qui bulinate direttamente a mano libera sul conio. Anche la perlinatura appare del tutto differente. Ora, la domanda che potremmo porci è se in tutta questa varietà di stili ci potrebbe stare anche quello rappresentato dal pezzo di redjack1969. La risposta che mi sento di dare io personalmente è che no, non ci potrebbe stare perché troppo differente dai canoni tipologici degli esemplari “enriciani” noti che, questi sì, non sono affatto pochi. Credo che alcune immagini valgano più di tante parole. Sono solo le prime immagini che mi sono uscite facendo al ricerca con Coins Archives; da ultimo allego le immagini dell’esemplare di redjack1969. Riguardo infine ad un’eventuale “celebrazione” di Luigi Cigoi, non ci vedrei assolutamente nulla di male se ciò portasse nuova luce alla sua produzione e servisse per fare il punto, almeno in parte, su falsi e falsari Ottocenteschi e, perché no, anche su quel “bizzarro” numismatico che fu Lodovico Brunetti. Alceo Dossena era un falsario ma ha avuto e ha tuttora studiosi che si occupano di individuare la sua produzione artistica e nessuno si sognerebbe di dire che non vale la pena di organizzare un convegno su di lui. Penso che Cigoi, nell’ambito numismatico ,non sia stato da meno di un Dossena, visto che dopo circa 150 anni la sua produzione appare ancora in circolazione e non siamo in grado di stabilire se una moneta sia vera o falsa. Io, francamente, alla sua “celebrazione” ci farei proprio un pensierino... In questo momento non mi viene in mente null’altro e quindi, se mi scusate, torno ai “miei” gros tournois... Buona giornata a tutti, Teofrasto2 punti
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Buonasera, credo che su aste pubbliche non sia mai passata e non si sia mai vista di questa tipologia e in questa conservazione e definizione inoltre di difficile apparizione sul mercato (moneta priva di screpolature di metallo e con bei rilievi, non tosata) : Piastra Ferdinando dei Medici R3 secondo il Di Giulio Piastra col Redentore Genuflesso d=43 mm Piastra 1601. AR 31,93 g Al diritto: Busto a destra corazzato e paludato. Al rovescio: Battesimo: il Redentore , genuflesso , poggia col ginocchio su una zolla erbosa ed ha le braccia conserte. Nel campo non figurano le onde del Giordano, ed alle spalle del Cristo manca la roccia. Data in esergo. ex provenienza artemide aste invenduta : http://www.deamoneta.com/auctions/view/21/474 l'epoca d'oro del periodo del regno dei Medici avvenne sotto Ferdinando 1 dei Medici : Biografia[modifica | modifica wikitesto] La giovinezza[modifica | modifica wikitesto] Ferdinando era il quinto figlio maschio del granduca Cosimo I de' Medici e di Eleonora di Toledo, figlia di Don Pedro Álvarez de Toledo, viceré spagnolo di Napoli. Fu fatto cardinale nel 1562 all'età di soli 14 anni, subito dopo la morte del fratello cardinale Giovanni. A Pisa la malaria uccise sia la madre Eleonora sia i piccoli Giovanni e Garzia, fratelli di Ferdinando I, e lui rimase l'unico a sopravvivere. Negli anni successivi soffrì di tubercolosi. Gli anni di regno[modifica | modifica wikitesto] Ferdinando I succedette sul trono del Granducato di Toscana a suo fratello Francesco I de' Medici nel 1587, a 38 anni. A Roma, come cardinale, Ferdinando aveva già dato prova di essere un abile amministratore. Fondò Villa Mediciacquistando molte opere d'arte che poi riportò a Firenze quando ascese al trono granducale. Mantenne l'ufficio di cardinale anche dopo essere diventato granduca fin quando, per ragioni dinastiche, dovette abbandonare la porpora per sposare Cristina di Lorena nel 1589. Il matrimonio venne celebrato anche da alcuni dei più grandi artisti dell'epoca con uno spettacolo, attualmente conosciuto con il nome di Intermedi della Pellegrina. Busto e targa commemorativa di Ferdinando I de Medici a Pisa Alla sua morte, nel 1609, aveva quattro figli, dei quali il primogenito Cosimo II de' Medici, che ereditò la corona granducale all'età di 19 anni. Claudia (1604-1648), l'altra figlia di Ferdinando, sposò Federico Ubaldo Della Rovere, duca d'Urbino, ed in seconde nozze Leopoldo V d'Austria. Statua equestre di Ferdinando I inPiazza della SS Annunziata. Per molti aspetti Ferdinando I fu l'esatto opposto del suo fratello e predecessore Francesco. Ristabilì il sistema giudiziario, riorganizzò le corporazioni, i dazi e soprattutto l'apparato burocratico e promosse una riforma fiscale. Fu sinceramente interessato al benessere dei propri sudditi. Incoraggiò il commercio e guadagnò molta della sua ricchezza attraverso l'istituzione, in tutte le più importanti città europee, di banche controllate dai Medici.[senza fonte] Un suo editto di tolleranza verso gli ebrei e gli eretici (la cosiddetta Costituzione Livornina) fece di Livorno un porto franco per numerosi ebrei spagnoli che erano stati espulsi dalla Spagna nel 1492 e per altri stranieri. Fece deviare parte del flusso dell'Arno in un naviglio che migliorò sensibilmente gli spostamenti commerciali tra Firenze e Pisa. Grazie ad un progetto d'irrigazione, da lui promosso, fu possibile rendere coltivabili molti terreni, da Pisa a Fucecchio, dalla Val di Chiana, fino alla Val di Nievole. Politica estera[modifica | modifica wikitesto] In politica estera Ferdinando I cercò di rendere indipendente la Toscana dall'influenza asburgica (per il rientro in toscana e la conquista dello stato di Siena i Medici si erano dovuti affidare agli eserciti imperiali). Dopo l'assassinio diEnrico III di Francia nel 1589, si alleò con Enrico IV di Francia, che stava lottando contro la Lega Cattolica. Ferdinando garantì il suo appoggio finanziario ad Enrico e lo incoraggiò a convertirsi al cattolicesimo. Quando il re francese si convertì, Ferdinando usò tutta la propria influenza per fare in modo che il papa accettasse tale conversione. Enrico non mostrò grandi apprezzamenti per questi favori e Ferdinando lasciò raffreddare la loro relazione, mantenendo la sua amata posizione d'indipendenza. Si riavvicinò agli Asburgo dopo la perdita del saluzzese e combinò il matrimonio fra suo figlio Cosimo II e l'arciduchessa Maria Maddalena d'Austria, sorella dell'imperatore. Militarmente, spalleggiò sia Filippo III di Spagna nella campagna d'Algeria, che il Sacro Romano Impero contro i turchi. A causa di queste imprese dovette aumentare le tasse dei suoi sudditi, ma sembra che anche questi servigi non riuscirono a liberarlo del tutto dalla subordinazione agli Asburgo; infatti, nel suo testamento del 10 ottobre 1606 si legge che il suo successore « ...non manchi... di essere verso S.M. cattolica et la corona di Spagna obsequente et divoto, conforme all'obbligatione che seco si tiene, maxime per lo Stato di Siena... » Promosse la formazione di un'efficiente marina da guerra e sconfisse più volte le flotte dei pirati (Costa Berbera 1607) e turche (Famagosta 1608, Bona 1609). Gli affreschi delle sue imprese militari, eseguiti da Bernardino Poccetti, si possono vedere ancora oggi nella Sala Bona di Palazzo Pitti. Il mecenatismo[modifica | modifica wikitesto] In campo artistico Ferdinando I non mancò di tener fede alla grande tradizione di mecenatismo dei Medici: commissionò il Forte Belvedere al Buontalenti; fece eseguire la statua di suo padre Cosimo I, che ancora oggi campeggia in Piazza della Signoria, dal Giambologna. Completò il sistema delle ville medicee, facendo costruire le ville di Artimino e dell'Ambrogiana. Inoltre fece edificare il Forte di San Giorgio e le Cappelle Medicee nella chiesa di San Lorenzo. Protesse ed incoraggiò l'attività della Camerata de' Bardi che avrebbe posto le basi per la grande stagione delmelodramma e, in seguito, dell'opera lirica italiana. Nominò capo incisore della zecca fiorentina Gasparo Mola. Gli succedette il figlio primogenito Cosimo II de' Medici. Tentativo coloniale[modifica | modifica wikitesto] Ferdinando I fece anche l'unico tentativo italiano di creare una colonia nelle Americhe.[1] organizzando una spedizione nel Brasile settentrionale e nelle Guiane che partì nel 1608 dal nuovo porto ingrandito di Livorno.[2] La spedizione comandata dal capitano inglese Thornton, al ritorno a Livorno nel 1609 dal suo viaggio esplorativo in Amazzonia, trovò deceduto da pochi mesi Ferdinando I ed il suo progetto coloniale venne annullato dal successore Cosimo II (il galeone "Santa Lucia" usato dal capitano Thornton tornò a Livorno con molta informazione e materiale da studio -da aborigeni a pappagalli tropicali[3]- dopo avere fatto scalo a Trinidad, ed era pronto ad imbarcare coloni originari di Livorno e Luccaper portarli in Sudamerica nell'area dove oggi esiste la Guyana francese). « Nei primi anni del Seicento Ferdinando I di Toscana accarezza il sogno di un piccolo impero africano; poi valuta la possibilità di una colonia brasiliana. Il 30 agosto 1608 l'ingegnere fiorentino Baccio da Filicaia, sul quale torneremo, gli invia una lettera da Lisbona. In essa ricostruisce la conquista del Brasile e spiega le ragioni del declino della colonia lusitana. Neanche un mese più tardi Ferdinando fa armare una caravella e una tartana nel porto di Livorno e le affida al capitano Thornton. Il viaggio è in realtà preparato da tempo – la lettera di Baccio ha soltanto accelerato un programma già stabilito - e il granduca ha persino chiesto a Robert Dudley una pianta dell'Amazzonia, da quest'ultimo esplorata nel 1595. Dudley consiglia a Thornton di cercare l'oro sulle rive del Rio delle Amazzoni e dell'Orinoco. Ferdinando ordina più prosaicamente di caricare balle di merci e di fondare, se possibile, un avamposto commerciale. Thornton naviga per quasi un anno: approda in Guyana e in Brasile, esplora il Rio delle Amazzoni e l'Orinoco, rientra facendo tappa alla Caienna e a Trinidad. Il 12 luglio 1609 è di nuovo a Livorno, ma non trova nessuno cui riferire la propria impresa. Il 7 febbraio di quell'anno il granduca è morto e a Firenze non si pensa più alla possibilità di fondare una colonia o un comptoir commerciale oltreoceano.[2] »1 punto
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Beh... ''sognata da ogni collezionista'' mi sembra un po' eccessivo. :D Arka1 punto
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Purtroppo non riuscirò a venire, però sono stato l'anno scorso a Candelo, ed è un paese che è veramente bello. Il ricetto è stupendo.1 punto
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Farò tutto il possibile per esserci il 6 all'inaugurazione: dopotutto non siamo distanti. Grazie della comunicazione1 punto
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Buongiorno, per me qualcosina in più, bb-q.spl non mi piacciono quelle macchie verdi al R1 punto
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Premesso che questioni di questo tipo ritengono uno studio approfondito dei documenti di zecca, io voto per l'ipotesi del Chimienti: la prima regola generale che si impara in numismatica è infatti che il diritto riporta il nome (o lo stemma) dell'autorità emittente. Qui lo stemma Medici è appunto al rovescio...quindi a mio parere la moneta non fu coniata sotto il pontificato di Leone X.1 punto
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PROVA A CONTROLLARE DIAMETRO E PESO! Divo Augusto (Tiberio, 14-37), Asse, Roma, 34-37 d.C.; AE (g 10,82; mm 27; h 6); DIVVS AVGVSTVS PATER, testa radiata a s., Rv. Fulmine alato; ai lati1 punto
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Angel, calcola che non ne ho mai acquistati : questi erano alcuni che allora circolavano e che mi erano stati dati come resto. Circolavano anche dei biglietti tranviari non obliterati..... Inoltre, per ovvi motivi i gettoni emessi in una città (a parte quelli con i francobolli) venivano accettati solo in questa, chissà quanti ne so9no stati prodotti nelle altre grandi aree urbane..... Allora erano pochissimi coloro che collezionavano gettoni, un genere che poi ha visto aumentare notevolmente l'interesse nei loro confronti. Sono un mezzo sostitutivo della moneta, ed anche un frammento di storia del Paese. Infatti sulla bancarelle i prezzi stanno aumentando visibilmente, anche per gettoni assai meno interessanti (reclamistici, gadget, ecc.). Saluti. @@angel1 punto
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L'anno XXV è uno spettacolo e il tuo esemplare è degno di massima attenzione. Di questa medaglia ne esistono due versioni: con zucchetto (assai più rara) e con triregno (comunque rara). Del triregno, a sua volta, ne esistono due varianti: quella in oggetto e quella che vedi inserita in catalogo nell'esemplare in bronzo al link indicato da komodo (ma esiste anche in argento). Se osservi bene la firma e il bordo basso, troverai delle differenze... Comunque, il tuo fragile muro è caduto. Benvenuto a pieno titolo nelle papali, argento e bronzo che siano: chi compra l'anno XXV ormai è perduto. :friends:1 punto
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@@petronius arbiter grazie mille.... grazie anche a te per la precisione sul valore economico.. Anche se a mio giudizio è proprio l'ultima cosa da dire su una moneta..1 punto
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@@Liutprand Ieri mi e' stato riferito che gli atti verranno stampati per il prossimo convegno torinese1 punto
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E' la confusione di certi momenti che porta alla disattenzione del venditore .... io quando chiedo di visionare un vassoio cerco di farlo in modo che l'operatore veda bene quello che faccio, ... ma non capita di rado che finito di guardare le monete rimani lì dieci minuti ad attendere che questi finisca di parlare con qualcuno e ti presti attenzione per permetterti di restituire la moneta o il vassoio.1 punto
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Nell’antica Grecia un passatempo per ragazzi era l’Ostrakinda, cioè il gioco del coccio o della conchiglia. I due contendenti coloravano la faccia esterna di una conchiglia di nero e lasciavano bianca quella interna. Uno dei due lanciava in aria la conchiglia e l’altro doveva indovinare se, caduta a terra, essa mostrava la faccia nera o bianca (‘nux kai hemera’, cioè giorno o notte nella formula greca). apollonia1 punto
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http://www.acsearch.info/search.html?id=1584089 dovrebbe corrispondere... Buona serata, Antonio1 punto
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@@Ciprios mi dia del tu , chiedere è lecito , rispondere cortesia : semplicemente perché non ritengo opportuno chiedere ulteriori pareri .Le giudico autonomamente :) sperando di averle fatto cosa gradita , auguro un buon proseguimento .1 punto
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Ciao! A me sembrerebbe questa: RIC 931, Cohen 807 Marcus Aurelius AE Sestertius. M AVREL ANTONINVS AVG ARM PARTH MAX, laureate head right / TR POT XX IMP IIII COS III S-C, Victory standing facing, head right, holding palm & placing shield inscribed VIC PAR on palm tree. Immagine presa da Wildwinds1 punto
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Non c'è alcun marchio di zecca (dovrebbe essere al rovescio, sotto il ramo d'ulivo) quindi è stato coniato a Pliladelphia. Conservazione non oltre MB. Le annate successive sono tutte comuni, anche se sono presenti, in particolare negli State quarters, errori di zecca che possono far schizzare in alto il valore economico. http://www.us-coin-values-advisor.com/state-quarter-errors.html petronius1 punto
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a meno che la moneta non ti interessi in quanto da comparazione ad un vero Giovanni Dandolo :dirol: Come già riportato è una contraffazione di area Balcanica. L'utilizzo della C rovesciata al posto della D, l'iconografia approssimativa le x non ruotate a 45, portano la strada a mio parere verso i balcani. ti posto un grosso Serbo per il confronto. fonte acsearch1 punto
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E soprattutto, chi la garantisce? Lui? Con zero feed? E per quel prezzo neanche uno straccio di foto decenti? Gli manderei la finanza a casa con 15000 euro in mano per vedere che succede.1 punto
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Carissima @@Tuscia35, .... non scusarti per la tua curiosità. Parlarti di Luigi Cigoi in poco tempo è piuttosto difficile credo, ma provo a dirti qualcosa. Come già sai è un nostro conterraneo, nato ad Udine nel 1811. Fu sicuramente un appassionato di numismatica e cose antiche; era certo una persona intelligente e fu quel che si suol dire un "vero autodidatta". Riuscì a farsi un nome (un nome importante) tra i numismatici del suo tempo. Raccolse monete romane, friulane, veneziane, soprattutto. Ebbe molti contatti con importanti collezionisti e curatori di musei (bei tempi allora, quando i musei c'era scambio e compravendita tra musei e tra musei e collezionisti privati), e fornì loro monete, .... non tutte genuine. Sapeva dove procurarsi belle monete romane ..... la ricca terra d'Aquileia, dove pare si rinvenissero monete a badilate, .... ma sapeva "procurare" a richiesta molte rare monete. Probabilmente lui non coniava direttamente dei falsi, ma sapeva descrivere ad abili falsari come e che monete creare, e aveva "fornitori" diversi. Fornì come detto musei e privati di monete vere e false. Sulla sua strada incontrò il Kunz, grande numismatico, ... molto "mordace". Nel Brunetti leggiamo: "Da molto tempo Carlo Kunz (1815-1888), dopo aver subito di persona qualche inevitabile infortunio, ne spiava le mosse, ne sorvegliava la dannata produzione, ne raccoglieva le documentazioni. Dovrebbe essere di poco prima del 1860 una paginetta manoscritta, che scaglia l'anatema sul pericoloso falsario." Il Kunz ebbe accesso e studio a molte collezioni (E come si incacchiava se qualcuno non gliene metteva a disposizione! Era alquanto presuntuoso) e in queste riconobbe molti falsi e per la maggior parte li vedeva opere del Cigoi. E di false ne individuò parecchie, mettendoci insieme però anche monete "che non rientravano nei canoni dell'ufficialità", che erano "diverse", che variavano dalle tipologie conosciute; se poi erano scoperte da un numismatico "non riconosciuto" ahinoi .... (Povero Federico Schweitzer ad esempio, e sì che era un bravo, curioso, intelligente numismatico, e bravissimo disegnatore, .... niente di peggio per il Kunz). Il Brunetti pubblicò il suo catalogo nel 1966. Descrive monete false (e certamente qualche variante non falsa) attribuite al Cigoi e prodotte dai suoi artigiani birichini. Dice bene il D'Incerti nella recensione del libro (RIN vol. XV, Serie Quinta LXIX 1967): Dopo questa premessa, e senza diminuire il valore pratico dell'importante lavoro, una considerazione viene però spontanea: sono proprio tutte da attribuire al Cigoi le monete false elencate nel catalogo?". Dice ancora: " Probabilmente il prof. Brunetti è stato indotto ad attribuire al Cigoi tutte le monete false elencate nel suo catalogo perché le ha trovate nelle grandi raccolte pubbliche della regione nella quale operò il Cigoi stesso: le collezioni Del Negro, Tartagna, Antonini, conte Brandis, marchese di Colloredo Mels, del Museo di Udine; la collezione conte Papadopolis, del Museo Correr di Venezia; la collezione del Museo di Trieste; la collezione del Museo Bottacin di Padova. Ma ritengo per certo che se un'altrettanto minuziosa ispezione egli la facesse in altre grandi raccolte italiane e straniere, non minori sarebbero i suoi ritrovamenti di pezzi falsi identici o analoghi a questi, per i quali tuttavia il Cigoi non potrebbe essere chiamato in causa in alcun modo". Interessante, intelligente ed attuale quella recensione. Il Cigoi non lasciò un brutto ricordo di sé in Friuli e a Trieste, non ostante tutto, e non solo perché donò la sua grande collezione (di monete vere ed altro) al Museo di Udine.1 punto
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Complimenti @@cancun175 per l'acquisto.. un Campgate con la legenda Virtus non lo conoscevo.... Saluti Eliodoro1 punto
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Qui avranno sbagliato foto ma in certi casi si dimostra proprio ignoranza... In un catalogo che ho a casa di una notissima casa d'aste, dove oltre alle monete si vendono anche oggetti d'epoca, era in vendita una statuetta Buddha di fine '800 con sopra dipinta la svastica induista. La didascalia recitava: "Statuetta di un improbabile Buddha Nazista" - No comment :D1 punto
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MEDAGLIE PAPALI - ASTE APRILE MAGGIO 2015 Nelle tante aste primaverili la medaglistica papale non risulta adeguatamente rappresentata per poter trarre indicazioni nette di mercato. Comunque, i lotti apparsi hanno avuto un buon livello di assorbimento del collezionismo con prezzi non eccezionali, ma certamente resistenti. NOMISMA - Ha proposto 32 lotti. Aggiudicazioni in misura del 60%. Prezzi sostenuti e buona richiesta per le lavande antiche in bronzo (la casa di aste ha disperso in più sessioni una collezione specializzata e in questa tornata alcuni esemplari sono stati aggiudicati per € 300 + diritti). Molto contese una medaglia in bronzo per la erezione del tempio del Santissimo Cuore con ritratti dei Sovrani portoghesi e riferimento a Papa Pio VI, aggiudicata per € 1200 + diritti (sostanzialmente eguagliato il prezzo di analogo esemplare in argento apparso in recente asta tedesca) e una medaglia di grande modulo del Giampaoli per Giovanni XXIII (€ 2.000 + diritti). Poco richiesti invece alcuni massimi moduli in argento di Leone XIII e Pio XI, nonostante che i prezzi base corrispondessero alle quotazioni recenti (€ 1000/1.200). VARESI ha venduto la medaglia (pseudomoneta da £ 5) per Leone XIII in argento - tipo più raro per € 650+diritti. E' invece rimasto invenduto il medaglione in ferro fuso per i cippi di confine tra Stato Pontificio e Regno delle due Sicilie, proposto ad una base assai elevata di € 1.400. ART COINS ha proposto e venduto una medaglia di Pio XII in argento per il Collegio Romano per € 650 + diritti; Invenduto invece un altro esemplare della stessa medaglia , dichiarato rarissimo (??), perchè in argento satinato(??) con base di asta di € 1.200. Nelle aste estere l'andamento delle vendite delle medaglie papali sembra molto buono. HEIDELBERG ha proposto 15 lotti e le aggiudicazioni hanno raggiunto il 90% a prezzi sostenuti. Cito una medaglia in bronzo della serie di restituzione del Pozzo (€ 210+diritti), la medaglia di sede vacante in bronzo - annuale - 1758 ( € 255+diritti), la medaglia di sede vacante in argento Maresciallo Chigi 1878 (€ 210+diritti) e anche per altre medaglie in bronzo del 1700/1800 i prezzi finali sono stati intorno a € 200 + diritti. BUSSO ha venduto una bella medaglia in argento di Pio VI - opus J.Chr. Reich per il prezzo (a mio giudizio strepitoso) di € 4.000 + diritti (prezzo base). RAUCH aveva 7 lotti, quasi completamente venduti con una medaglia in argento di Innocenzo XII per l'Anno Santo 1700 - conservazione BB acquistata per € 520+diritti) ed una medaglia di Sede vacante in bronzo 1830 (Cristaldi) aggiudicata per € 170+diritti. WAG con aste in sala e on line ha venduto i 10 lotti offerti (mediamente € 100 per alcuni riconi Mazio e € 45+diritti per diverse medaglie annuali in bronzo di Leone XIII). BALDWINS aveva una medaglia annuale - anno XXI di Pio VII in argento q.Spl aggiudicata per £ 250+diritti e una medaglia di INNOCENZO XI (bandiera Madonna Loreto) in bronzo MB che ha raggiunto € 260+diritti. Per l'asta HIRSCH cito una medaglia di restituzione del Pozzo, assegnata per il prezzo eccezionale di € 420+diritti, ed una annuale in argento di Pio XII (Anno VI) acquistata per € 200+diritti (invenduta qualche medaglie annuale in argento di Leone XIII e Benedetto XV) Come è evidente, la medaglistica papale si è ben comportata, ma aveva una presenza spesso quasi simbolica. Mi sembra invece di notare da qualche mese una intensificazione di proposte su ebay. Ormai molti commercianti fanno del sito una vetrina che sostituisce i vecchi listini (e forse anche i mercatini e i convegni). Non si tratta in genere, almeno per il momento, di aste a svendita: anzi, le transazioni sono poche proprio perchè i prezzi sono in genere superiori a quelli attesi dalla clientela del sito. E' tuttavia un segnale di evoluzione di mercato, una indicazione di "invenduto" - che era abbastanza occulto e disperso e ora progressivamente si palesa - che va considerata.1 punto
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Buongiorno! Non parlo molto bene italiano. Mi scusi. Filippo Spinola conte (1616-1688). Scudo 1639. :wub:1 punto
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