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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/13/15 in tutte le aree

  1. Questo è il mio messaggio n. 5000, si tratta solo di un numero ma credo sia anche l’occasione per fare alcune riflessioni. Poco più di sette anni fa approdai a questo sito così per caso, come spesso accade navigando in internet. Mi accorsi subito però che era un forum diverso dagli altri: più ampio, più articolato e con numerose possibilità di interagire. Tante cose sono cambiate in questi anni, tanti vecchi utenti sono spariti nell’oblio ma tanti altri nuovi sono entrati e ancora oggi costituiscono la colonna portante del forum e con alcuni si è anche instaurato un rapporto di amicizia. Vorrei infatti sottolineare che la vera forza di questa realtà è appunto la molteplicità di competenze, di interessi e di vedute, non esenti, spesso, anche di qualche polemica, ma da considerarsi a mio avviso come il “sale” degli scambi di opinione, purché ovviamente non si esca dal confine della correttezza e del rispetto reciproco. Qui ho imparato tante cose, ho visionato le foto di migliaia di monete che di certo hanno accresciuto la mia esperienza, così come spero di essere stato utile a qualcuno. Quindi colgo l’occasione per ringraziare ancora una volta Reficul per questo forum e voi tutti per il vostro apporto.
    12 punti
  2. per me è un quinario di Cn. Cornelius Cn.f. Lentulus Clodianus Crawford 345/2 http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G211/7
    6 punti
  3. Concordo. Aggiungo che, complessivamente, una moneta possa rapprentare uno scrigno pieno di stimoli e suggestioni per chi la osserva. Da quelli storici a quelli artistici ed ideali, nonchè fonte di sensazioni assolutamente personali legate ai vissuti ed all'animo di ognuno di noi.Pensate ad un tetradracma di Atene del V secolo a.C., con Atena sul D/ e la civetta sul R/: moneta considerata a forte valenza storica ed artistica, credo unanimemente. Ma non basta: quando la osservo e la giro tra le dita, penso che potesse circolare ai tempi di Pericle, con il suo sogno di panellenismo di stampo ateniese, potendo essere stata maneggiata anche da Socrate (per quanto detestasse il denaro, doveva pur vivere). Vado con la mente alle miniere del Laurion, dove è stato estratto l'argento per coniarla e dove sono stato con la mia famiglia dopo aver visto il meraviglioso tempio di Poseidone a Capo Sounion. Qui Lord Byron non potè fare a meno di eseguire un graffito personale sulle rovine, vandalo della prim'ora...........insomma una ciliegia tira l'altra di sensazioni incredibili. E quanto altro ancora provoca in me una moneta!
    5 punti
  4. Lo studio della Storia c'insegna anche a capire dove stiamo andando (o dove rischiamo di andare). La frase Historia magistra vitae, la storia è maestra della vita, è verissima: il guaio è che noi siamo pessimi alunni! Tanti sono gli eventi che storicamente si ripetono, eppure ripetiamo gli stessi errori. Mi piace partgicolarmente lo studio del V secolo per la sua attualità. L'impero romano non seppe comprendere che si trovavano di fronte a un'enorme migrazione di popoli causata dall'inaridimento di grandi aree asiatiche che per effetto domino spingeva i popoli a migrare verso ovest spingendo più a ovest quelli che già si trovavano in un'area, e soprattutto non seppe gestire questa migrazione: e ne fu travolto. L'impero romano aumentò a dismisura la tassazione dei ceti medi e popolari, salvaguardando i privilegi dei potenti e della chiesa cristiana, alleata del potere, e fece crollare il sistema economico provocando l'abbandono delle campagne e il completo disamoramento della gente per la propria Nazione. L'impero romano non comprese di vivere una cambiamento epocale e che sorgeva un sentire molto diverso dal passato, sforzandosi per mantenere in vita regole sociali e lavorative ormai obsolete, causando la morte di ogni regola del vivere civile. A leggere le lettere private del V secolo - ce ne sono tantissime giunte sino a noi - sembra di leggere una corrispondenza attuale: la diffusione delle droghe, la contestazione dei genitori da parte dei figli, il vandalismo inutile e gratuito non da parte dei barbari ma di coloro che non credono più a nulla, l'edonismo privo di qualunque scrupolo e senso sociale... Se uno osserva bene le iconografie della monetazione imperiale, si può rendere conto che essa evolve parallelamente all'evoluzione (o involuzione) della società romana: infatti le scelte iconografiche sono dei messaggi ben precisi che l'impero vuole diffondere a tutti gli strati sociali, ma in modo differenziato: ci sono i messaggi diffusi tra i ricchi (l'iconografia della monetazione aurea) e quelli diffusi ai popoli (i rovesci della monetazione enea). Ecco perché in un post precedente avevo scritto che ad un certo punto del processo evolutivo da collezionista/aspiratore a numismatico/interpretativo uno giunge a porsi una domanda che è essenziale: perché proprio quella moneta, con quell'iconografia, in quel preciso momento? Un esempio: tre solidi in sequenza temporale, il primo di Petronio Massimo (Ric 2201, anno 455), il secondo di Avito (Ric 2401, anno 455-456) e uno di Maggioriano (Ric 2614, anno 457-461): Notate come cambia un particolare del rovescio: ciò che "schiaccia!" il piede dell'imperatore: Petronio schiaccia la serpre, che simboleggia l'eresia ariana, ma questa iconografia cambia con Avito, che schiaccia il nemico dell'impero, mentre con Maggioriano torna ed essere schiacciata l'eresia. Avito, infatti, voleva costruire un impero laico e tollerante in materia religiosa, unendo romani e visigoti per combattere insieme coloro che ne minacciavano la sopravvivenza stessa (Genserico). Invece prima di lui tanto Petronio Massimo quanto Maggioriano vogliono presentarsi agli occhi pubblici come cattolici integralisti che schiacciano l'eretico ariano. Ma si potrebbe andare avanti con l'analisi del perché e quindi del significato dell'iconografia di quetso solido: per esempio il fatto che Petronio (e Valentiniano III che lo precede) e Maggioriano (e Libio Severo che lo segue) presentano l'immagine dell'imperatore frontale, mentre Avito la presenta rivolto a destra, altro simbolismo correlato all'integralismo religioso dellì'epoca al quale Avito tenta di opporsi, l'unico imperatore laico dopo Giuliano II. E poi ci sta anche il piede che schiaccia l'eretico oppure il nemico: quello destro, nel primo caso, e sinistro nel secondo, scelta tutt'altro che casuale (e tanto meno banale)! Sono queste analisi che rendono davvero affascinante la numsimatica!
    5 punti
  5. Cacciatori di taglie …E sì, a Genova fu una professione disciplinata e produttiva, molto prima che nel Far West, in particolare nella val Bisagno, i cui sentieri costituivano la via più rapida per uscire dal territorio della Repubblica e raggiungere i feudi imperiali (in particolare il Marchesato di Torriglia) sottraendosi alla giurisdizione della Repubblica. Ci furono nuclei familiari che si arricchirono con questa attività dal tardo ‘500 alla fine del ‘700. Inseguivano e catturavano un gran numero di militari disertori e di “banditi”, sia quelli prodotti dalla miseria e dalle faide familiari ma anche dalle rivalità aristocratiche, che, volta per volta a seconda dei vincitori, producevano fuoriusciti di origine anche nobiliare, per incassare il relativo premio (premium occidentis rebellum) o per “riabilitarsi” in quanto Genova aveva legalizzato la vendetta privata sulla base del principio: “i banditi che ammaeseranno banditi sieno liberi”, ovviamente i delitti dovevano essere della stessa gravità , consegnando un assassino si poteva riabilitare un altro assassino (reato di prima classe), un ladro di polli riabilitava un altro ladro di polli (reato di terza classe). La maggior parte dei banditi erano individui colpiti da pene comminate per comportamenti criminosi assai diversi, ma in gran parte connesse agli scontri e alle lotte di potere fra le diverse parentele. Ne derivava che il bandito ligure non era, di norma, un emarginato, ma continuava ad essere considerato parte integrante della struttura sociale delle comunità locali e le “vendette/delazioni” erano prevalentemente fra banditi di faide avversarie. Circa i disertori catturati doveva essere loro comminata la pena di morte, ma la pressante necessità di riempire i ranghi induceva le autorità militari ad essere clementi, limitando le condanne ad alcuni anni di servizio ai remi delle galee, di solito poi condonati dopo poco tempo se non sorgevano problemi di natura disciplinare. Sono documentati alcuni episodi negli “Atti criminali” del Magistrato di Guerra, nei quali ogni cattura veniva accuratamente registrata in un dettagliato fascicolo. Mediamente le taglie si aggiravano intorno alle 40 lire di allora (reati di terza classe: semplici disertori o accusati di reati comuni), cifra comunque tutt’altro che disprezzabile, se consideriamo che era lo stipendio mensile di un sottotenente, un lavorante guadagnava 1 lira per giornata di lavoro e un capomastro ne guadagnava 1,20, ma, come potete vedere nella seconda immagine allegata, c’erano anche premi notevolmente più sostanziosi per banditi particolarmente pericolosi. Nella prima fotografia allegata ci sono lo scudo con l’immagine della Vergine, che nel 1537 (958 millesimi e 38 gr) valeva 4 lire ma nel 1672 il suo valore commerciale era aumentato a circa 8 lire, e il nuovo scudo di S. Giovanni che valeva 4 lire (924 millesimi e 21,287 gr), emesso l'anno prima per riportare lo “scudo” al giusto valore dell’intrinseco. Alcuni casi? Eccoli: Alcuni disertori, venduta l’uniforme per acquistare abiti civili, si fermavano nelle osterie per farsi passare da comuni viaggiatori, e qui i Bounty killer riuscivano a stanarli e portarli al posto di guardia più vicino. Altri, più prudenti, cercavano riparo presso chiese e cappelle entro le quali, godendo queste allora dell’immunità, potevano riposare al sicuro: ma molti avevano un brutto risveglio, come il soldato catturato da Giacomo Poggi nel gennaio 1742, mentre usciva dalla Chiesa di San Michele di Montesignano per i propri bisogni fisiologici. Un altro episodio curioso, sempre in zona Montesignano, a febbraio del 1741 quando Giacomo Ansaldo vide dalla finestra un soldato in uniforme che gli parve un ufficiale, chiamati alcuni familiari, si mise ad inseguirlo e una volta raggiunto il soldato reagì con la pistola ne seguì una sparatoria ma alla fine, sotto la minaccia dei fucili, il soldato si arrese consegnò spada, pistola e una bisaccia piena che portava in spalla. Legatolo e condotto a Porta Pila (che era circa a metà dell’attuale Via XX Settembre), si scoprì che era un soldato semplice della Compagnia corsa del capitano Rossi, di nome Gio. Pietro Casanova, che aveva rubato l’uniforme al suo sergente. I bounty killer rimasero molto delusi perché il soldato semplice valeva molto meno di un ufficiale. L’ultima cattura segnalata risale al 1768 poi con la Rivoluzione Francese e l’avvento della Repubblica Napoleonica il fenomeno si esaurì …non il banditismo, ma questa è un’altra storia.
    4 punti
  6. Un lettone 1929 5-lati ha colpito alla Royal Mint a Londra d'argento ,835, con un diametro di 37mm e peso di 25.00g. Il ritratto è la somiglianza dell'operaio governo Zelma Brauere (b.1900-d.1977), ma "Milda" è il nome usuale per la donna sulla moneta. Il forte richiamo di questi bei pezzi grandi di argento è innegabile, e sono stati un favorito di molte persone per molti anni. Questa serie di 5-lati va dal 1929 al 1932, con una produzione totale di 3.600.000 monete. Essi hai condotto una vita intensa—anche se circolarono per solo circa un decennio. Molte di queste monete è diventato immediatamente souvenir dell'esistenza del paese nuovo, e quando la Lettonia è stata occupata dall'Unione Sovietica nel 1940, si dice che molti altri di questi pezzi di 5-lati andato sottoterra come simboli di un sonno Lettonia. (Entrambi i motivi che queste monete sopravvivono in gran numero oggi.) E poi ho letto che un numero elevato di queste monete sono stato sequestrato dai sovietici stessi nel 1940 e divenne una parte del magazzino dell'Unione Sovietica di metallo prezioso. Che almeno li salvò dall'invasione tedesca della Lettonia nel 1941 (dopo la quale—se ciò che viene detto su famiglie lettone e loro accaparramento diffuse queste monete è vero—poi molti di questi pezzi di 5-lati deve essere stato testimone di alcune scene di immensa tristezza.) Naturalmente molti dei pezzi 5-lati che sono sopravvissuti alla guerra in mani private è rimasto sotterranei per diversi decenni un altro, fino a quando la Lettonia si svegliò. Durante questi anni, loro incisione sul bordo era sempre pieno di speranza: "DIEVS SVETI LATVIJU," vale a dire "Dio benedica Lettonia." :) v. -------------------------------------------------------- A 1929 Latvian 5-lati struck at the Royal Mint in London of .835 silver, with a diameter of 37mm and weighing 25.00g. The portrait is the likeness of government worker Zelma Brauere (b.1900-d.1977), but “Milda” is the usual name for the woman on the coin. The strong appeal of these beautiful big pieces of silver is undeniable, and they’ve been a favorite of very many folks for many years. This 5-lati series runs from 1929-1932, with a total production of 3,600,000 coins. They’ve led eventful lives—even though they circulated for only about a decade. Very many of these coins immediately became souvenirs of the new country’s existence, and when Latvia was occupied by the Soviet Union in 1940, it is said that many more of these 5-lati pieces went underground as symbols of a sleeping Latvia. (Both reasons these coins survive in large numbers today.) And then I’ve read that large numbers of these coins were seized by the Soviets themselves in 1940 and became a part of the Soviet Union’s stock of precious metal. Which at least saved them from the German invasion of Latvia in 1941 (after which—if what is said about Latvian families and their widespread hoarding of these coins is true—then many of these 5-lati pieces must have been witness to some scenes of immense sadness.) Of course many of the 5-lati pieces that survived the war in private hands remained underground for another several decades, until Latvia awoke. Throughout those years, their edge lettering was always hopeful: “DIEVS SVETI LATVIJU,” that is, “God Bless Latvia.” :) v.
    4 punti
  7. Ottimo post che fa capire quanto sia universale il messaggio che il documento moneta mandava a tutti nel tempo, messaggio che va ben oltre il puro e semplice mezzo di pagamento. Andare oltre il possesso ed entrare nelle conoscenza, nella storia, nell'analisi della moneta ti permette enormi possibilità di correlazioni in varie discipline. Ma l'aspetto più affascinante è che la moneta era il mezzo di comunicazione per eccellenza della nostra civiltà, non c'era internet, non c'erano giornali, non c'era la TV....e il messaggio che si poteva dare e che raggiungeva tutti era la moneta. La moneta è quindi comunicazione, messaggi, simbologie, propaganda, valore, disvalore, icona, memoria, identità, rappresenta il bene, il male nei secoli, avarizia, elemosina....ma mi fermo qui....potremmo andare avanti quasi all'infinito a trovare significati nelle monete oltre a quello economico. Mi fermo visto che si parlava di Impero Romano, sul fatto che il messaggio aveva connotazioni geografiche, raggiungeva tutti e tutto l'Impero ed era rivolto a ogni strato di popolazione, le immagini per gli analfabeti, le leggende per i colti, e analizzare l'iconografia, le leggende ti porta a considerazioni sociali, storiche, politiche, dell'epoca esaminata, si va oltre la moneta singola.... Questo può accadere in ogni momento storico, in ogni monetazione, invito a vedere la moneta anche con questi occhi, darà grandi soddisfazioni, credo più di una conservazione o di difetti tecnici presenti.... Per quanto riguarda la storia, certo vedere le monete insieme alla storia è gratificante, ti rende più consapevole dei momenti storici passati, ti fa vedere, e non è una frase fatta, che la storia si ripete, ti insegna, anche oggi siamo in una fase storica, certamente c'è poi anche da dire che capirlo ti rende certamente più consapevole, ma non più felice....
    4 punti
  8. Salve a tutti, che ne dite di questa moneta? gradirei i vostri pareri in merito alla conservazione e il prezzo che paghereste per questa. Grazie a tutti. Saluti da nando12
    3 punti
  9. Una moneta che non posso proprio vedere è il 2 euro Grace Kelly 2007...........infatti non lo vedo..nella mia collezione.. :rofl:
    3 punti
  10. E' stato difficile far rientrare nei ranghi questa discussione, vi siete sovrapposti e citati molte volte. Inoltre un utente si è autocensurato rendendo la discussione molto caotica. Ho fatto del mio meglio per cercare di far si che, chi la legge, possa capire qualcosa sulla moneta e la perizia. Invito a esprimere le opinioni in modo produttivo e tranquillo, non c'è bisogno di scaldarsi. Inoltre sarebbe bene pensare a quello che si scrive prima di scriverlo, così da non doverlo poi cambiare. Possiamo ora parlare della moneta.
    2 punti
  11. EDITATO DA MODERATORE si , ma si può esprimere la propria opinione senza essere offensivi, e rispettando anche i pareri che non condivide, ci sono periti con anni e anni di esperienza alle spalle !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    2 punti
  12. @@nando12 personalmente non ce lo vedo . E' da specificare che questa moneta è stata lavata ( come la gra parte ) , ma comunque il baffo che , notoriamente è già di per se bassino di conio è penalizzato dalla circolazione , così come i capelli , molto bassi e lo zigomo . Tratta per un qspl e non andare oltre . EDITATO DA MODERATORE
    2 punti
  13. Io però vedo una differenza sostanziale tra storia e arte di una moneta, il fatto che sia storica e' un fatto oggettivo di tutte, che sia anche artistica e' soggettivo non per tutte......
    2 punti
  14. La Germania. (La Repubblica di Weimar) 3 REICHSMARK (700 ° anniversario della morte di Walther von der Vogelweide). 3 REICHSMARK (Giro del mondo del dirigibile "Graf Zeppelin"). 5 REICHSMARK. 3 REICHSMARK (il rilascio della Renania). 5 REICHSMARK. Repubblica ellenica (la seconda). 5 ΔΡΑΧΜΑΙ. 10 ΔΡΑΧΜΑΙ. 20 ΔΡΑΧΜΑΙ.
    2 punti
  15. taglio: 2 euro cc paese: Francia anno: 2014 B tiratura: 3.000.000 condizioni: bb città: Busto Arsizio
    2 punti
  16. Purtroppo ultimamente l'attitudine a spaccare il capello in quattro di noi accademici ha fatto si che sia difficile capire cosa è e cosa non è un ritratto medievale, senza aver seguito almeno un paio di master post-dottorato in 'psicologia della percezione' e/o 'mentalità medievale'. Col risultato che leggiamo cose diversissime tra loro, dove ognuno dice ciò che gli pare, sulla base essenzialmente delle proprie impressioni. Siccome io sono pervicacemente affezionato all'idea che una sorta di oggettività possa esistere anche nelle discipline umanistiche, ritengo invece che possano e debbano esserci elementi riconoscibili, per poter parlare di ritratto. Ed essenzialmente questi elementi a mio avviso dovrebbero essere 'tratti fisionomici che normalmente non compaiono nella rappresentazione ideale di un soggetto e sono propri di un personaggio reale', ad esempio un doppio mento, un naso adunco, gli occhi sporgenti, una particolare pettinatura etc. Venendo al piccolo ritratto' del doge nella moneta qui postata (cosi raffinata da far pensare al 'prototipo' di tutta l'emissione con il doge barbuto), vediamo che lo zigomo molto pronunciato e assolutamente orizzontale, staccato dalla parte mandibolare, è un tratto del tutto nuovo, così come lo sono la barba appuntita e quei distanziati segni verticali sulla mandibola, che rappresentano la barba in modo tale da suggerire una notevole magrezza delle guance. Ora, guardando i ritratti noti di Antonio Venier, qui sotto, appare evidente l'assoluta vicinanza fra le due rappresentazioni. E' anche possibile che all'incisore fosse stato chiesto di realizzare un' immagine più vicina al generico look dei dogi di quel tempo (infatti lo stesso punzone è usato anche con monete di MIchele Steno), non un ritratto vero e proprio, ma essendo attivo sotto Antonio Venier, chi volete che abbia preso a modello della sua raffigurazione, un doge precedente, tanto per farsi benvolere dal suo capo? Un doge ancora da eleggere, perché si dilettava di predizioni?. Per questo secondo me si tratta di un ritratto assolutamente attendibile di Antonio Venier, sono d'accordo con Stahl. Se poi guardiamo alla raffiguazione di San Marco, sulla stessa moneta, è vero che questa è realizzata con notevole attenzione anatomica, però è anche vero che i singoli elementi (zigomi, barba, naso, occhi) pur essendo rappresentati in forme un po' diverse rispetto all'immagine del redentore al rovescio (occhi più aperti, fronte più piatta, barba più sottile) rispondono assolutamente al medesimo schema compositivo e seguono le stesse proporzioni, il che ci fa capire che non può trattarsi in alcun modo di un ritratto (immagino di un modello, non credo si volesse intendere proprio di San Marco), al massimo di riproduzione di una raffigurazione generica del Santo presa chissà da dove. Saluti, Andreas
    2 punti
  17. Volevo lasciarvi delle foto migliori, ma con il cellulare non posso pretendere miracoli! In mano è decisamente migliore. Sono davvero soddisfatto. Ora mancano solo Leliano e Domiziano II per finire, tipologicamente, tutti gli imperatori gallici ?
    2 punti
  18. Car.mi, e' opportuno ricordare che le attuali rarità o comuni...tà (mmm, non credo sia il termine giusto); comunanza? (neppure, temo).... vabbé frequenza, diffusione ecc. non sono affatto indicativi della situazione originale di una serie monetale, soprattutto se si tratta di monete di alto valore (quindi soggette o meno a fenomeni di tesaurizzazione e rifusione). Sono troppi i fattori di disturbo che potrebbero alterare completamente la consistenza di una determinata emissione; può essere ad esempio che una moneta sia stata prodotta in milioni di esemplari, ma che sia completamente stata cancellata da diffusi fenomeni di rifusione perché il metallo con cui era realizzata subì una forte rivalutazione subito dopo la sua emissione; al contrario può essere che tutti i mille esemplari di una emissione limitatissima siano sopravvissuti perché l'unica cassetta in cui erano raccolti venne nascosta e poi non più recuperata, per essere riscoperta ai giorni nostri (quindi risultando comunissima ai nostri occhi). Questo è ancora più vero se raccogliamo dati principalmente nei cataloghi d'asta, nelle collezioni private o in rete (dove in genere i ripostigli non compaiono come tali, per ovvi motivi di convenienza economica e.... di opportunità legale). Così può capitare che vi si trovino solo esemplari bucati o contromarcati, cosa che potrebbe dare l'impressione che tutta quella serie sia stata soggetta a tali fenomeni, quando invece è solo la conseguenza del fatto che tutto il mercato in un certo periodo è stato rifornito da un nucleo di monete bucate. Temo proprio questo sia il caso del grosso di Antonio Venier. Ad esempio in un altro ripostiglio di c. 700 grossi da Giovanni Soranzo ad Antonio Venier, pubblicato sul Numismatic Chronicle del 2002, soltanto l'1% delle c. 200 monete di Venier con doge barbuto risulta invece bucata; lo stesso dicasi di un ulteriore ripostiglio pubblicato da Stahl sulla RIN del 1984, nel quale una sola delle 27 monete di Venier con testa barbuta appare bucata. Riguardo all'origine del buco, si tratta sicuramente di un fenomeno di montatura a gioiello di tipo arabo, visto che in un esemplare del ripostiglio del Chronicle, successivamente acquisito dal Fitzwilliam Museum di Cambridge e quindi illustrato nel futuro MEC 12, è sopravvissuta anche la catenella che si agganciava al buco. L'origine orientale (meglio, egiziana) del gruzzolo, poi, è dimostrata dal fatto che lo stesso ripostiglio conteneva anche un centinaio di monete mammalucche. A chi è interessato alle monete del Venier, come il nostro @@417sonia, suggerisco la lettura del lavoro sul Chronicle del 2002 (pp. 265-291), perché ricco di spunti e di suggerimenti per la classificazione, con anche bei disegnini. Buona notte, Andreas
    2 punti
  19. Feticcio.....2. fig. Cosa o persona esaltata oltremisura, fatta oggetto di fanatico culto, o assunta come simbolo da gruppi sociali, correnti religiose o artistiche o letterarie, ecc. E mi giustifico dicendomi che in fondo è un modo come un altro di investire e lasciare qualcosa di più o meno importante ai miei figli.
    2 punti
  20. Dopo 14 mesi e 14 giorni nel forum , ritrovo spesso nei diversi interventi il parallelo moneta più povera di conservazione = moneta più ricca di Storia . Le prime 2 immagini in calce , sono scelte a caso dalla sezione Roma impero : apparentemente , sono monete la prima con un vissuto più gramo e probabilmente poche cure ricevute , la seconda con un vissuto più fortunato e , forse , con qualche necessaria cura prestata a sottolinearne la bellezza . Entrambe , comunque , buoni documenti ricchi di Storia ? In ambito diverso , forse neanche troppo , le seconde 2 , sono immagini di un documento di epoca precedente , il tempio E di Selinunte : la prima ante 1959 , la seconda posteriore . Il confronto racconta l'operazione , allora discussa e per alcuni tuttora discutibile , voluta per scienza e studio , non trascurando che gli attesi , numerosi turisti , avrebbero preferito farsi fotografare appoggiati ad una colonna piuttosto che seduti sugli sparsi rocchi della medesima . Eppure , quale oggi lo vediamo , pur privo dei decori perduti , quel tempio è meno dissimile da quale lo videro 2400 anni fa i Cartaginesi intenti alla presa di Selinunte . Nulla , quindi , sarebbe stato tolto alla sua storicità d'origine ? Unisco infine , avvenisse mai l'imponderabile , dal vicino tempio G , un'ultima immagine , molto vecchia e tuttora attuale : un cumulo di rovine . I materiali originali sono in gran parte lì : mancherebbero solo qualche dozzina di metri cubi di cemento armato per le indispensabili integrazioni strutturali e qualche appalto che i nostri amministratori sanno ben governare . Certo non noi , ma , un giorno , il bel sole di Sicilia potrebbe tornare a vedere uno dei maggiori templi dell'intero mondo greco , magari senza che la Storia abbia troppo a dolersene . le monete mi sono scivolate in basso e non so riportarle al giusto posto
    1 punto
  21. Stai tranquillo Gozzi. La tua é sopra quella dell'amico Claudio in modo deciso e chiaro come il sole, anche dalle fotografie.
    1 punto
  22. Eccomi, ho smontato la macchina fotografica dallo stativo verticale e messa su cavalletto portatile, sagomato un pezzo di polistirolo con una fessura in modo da tenere la moneta ferma di taglio in verticale, sotto la lampada da scrivania e con l'obiettivo macro 105mm ho fatto qualche foto al bordo, minima distanza di messa a fuoco e crop 100% Mi sa che era l'unica per avere un buon ingrandimento e potervi mostrare il bordo come ci interessa. in effetti mi pare di vedere qualcosa .... :)
    1 punto
  23. :) ...buongiorno a tutti...ecco una moneta di 2.21 grammi d'argento,e 21mm di diametro......peccato malmessa!!... :( ....ma ancora resti per poter identificarla chi sono...saro curioso saper cosa e. :mellow: ..grazie in anticipo. :)
    1 punto
  24. In ciotola è un bel colpo! Comunque le monete di questa serie si trovano sovente molto circolate, segno che hanno svolto appieno il loro compito...inoltre sono storicamente importanti poichè rappresentano l'ultima monetazione coloniale emessa dal nostro paese.. Io ho costruito con calma la serie completa, ma solo i pezzi da 1,5 e 10 centesimi sono in FDC...il somalo è in BB ed il mezzo somalo non arriva all'MB. Ci sarà tempo per migliorare questi ultimi due valori...;)
    1 punto
  25. da l'altra parte del nostro mare........caffa??!!... :rolleyes: ..ho sbaglio? :D
    1 punto
  26. Magica Corsica...terra di vacanza anche nel passato... Parpagliola di Piacenza per Ottavio e Alessandro Farnese ciao Mario
    1 punto
  27. Se chiudono una tal moneta FDC gli si vuol dire che non è vero?
    1 punto
  28. @@santone ci sono periti con anni e anni di esperienza alle spalle !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! e molti neanche lo dimostrano . Detto ciò , ha periziato lei la moneta ?
    1 punto
  29. Non mi è mai capitato di trovare un A.F.I.S. in una ciotola, è una moneta circolata ma ha il suo carico di storia, la conservazione è sul qBB.
    1 punto
  30. Buonasera a tutti, vorrei segnalare a tutti gli utenti di lamoneta.it un articolo pubblicato su academia.edu relativo alla monetazione di Cleopatra VII. Buona lettura. https://www.academia.edu/12879114/La_monetazione_di_Cleopatra_VII_dEgitto
    1 punto
  31. Maybe you have already found the answer, and if so, I apologize for the duplication, but the mint where the 1970 coins were struck was Arezzo, Italia. (This according to Official Guide to World Proof Coins, 2nd edition, 1975, written by Charles H. Hosch.) For what it’s worth, I note the (c.1975) market value for the three years, for the 5-piece gold sets: 1968 =US$1,800 1969=US$760 1970=US$1,550. :) v.
    1 punto
  32. Ciao @@nando12, un bel qSPL secondo me! :) saluti.
    1 punto
  33. Non so se mi piacciono quei puntini, rendono la patina piuttosto disogenea. Però sembra che il processo funzioni Domanda, da profano: usare sostanze come lo zolfo non può portare a danneggiare la moneta? Non sarebbe più sicuro, nonostante i tempi molto più lunghi, metterla a riposare sul velluto?
    1 punto
  34. dalle immagini sullo SPL
    1 punto
  35. è sempre difficile valutare attraverso la plastica, da ciò che si vede tra qSPL/SPL
    1 punto
  36. Conservazione mi sa che ci sono pochi dubbi :D FDC
    1 punto
  37. Sono presenti nel primo speciale di cronaca numismatica dedicato ai Conti di Savoia di M.Traina Ecco la pagina Gli esemplari fotografati sono sempre gli stessi di altre pubblicazioni
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  38. Il pezzo dell’asta Artcoins, battuto con lo stesso conio di rovescio del tetrobolo tribale con la menade, raffigura sul diritto lo scudo macedone con motivo floreale a sei petali (crescent) al centro che caratterizza le emissioni di una zecca della Macedonia come Pella o Anfipoli. Lot 217: Macedonia, Autonomous coinage, Pentobol, c. 196-168 BC, Ag 2,21 g, Macedonian shield with central five-rayed star, Rv. BOTTEATΩN, on stern of galley; ΘE below. AMNG III 123; SNG Ashmolean 3289 var. (without ΘE); BMC Macedonia pg. 64, 3; SNG Evelpidis 1207. Cabinet tone, about extremely fine. La particolarità di questo diritto sta negli otto doppi crescent lungo il bordo della moneta, raffigurazione che non è una novità in quanto si trova anche nella seguente emissione ufficiale, dove però è associata a un motivo floreale a quattro e non a sei petali. Kingdom of Macedon, Time of Philip V - Perseus AR Tetrobol. Uncertain Macedonian mint, circa 187-168 BC. Macedonian shield with four crescents in boss / Prow of a galley right, star above, MAKE-ΔONΩ around. SNG Copenhagen 1289; SNG Ashmolean 3282. 2.36g, 12mm. E’ presumibile che il conio originale sia stato modificato nella parte centrale, ottenendo in tal modo una moneta da considerarsi di fantasia finchè non si scopra una moneta ufficiale come quella dell’ultima foto con sei invece di quattro ‘petali’. Quindi, mentre il ‘Bottiea’ menade/prua è una moneta coniata dalle tribù della zona con il diritto di una moneta ufficiale e il rovescio di un’altra moneta pure ufficiale con l’aggiunta delle lettere ΘE sotto la prua della nave, il pezzo di Artcoins è una moneta tribale con il diritto di un conio ufficiale rielaborato e lo stesso rovescio della 'menade'. apollonia
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  39. Buona serata Beh, credo proprio che abbiate capito che il doge Antonio Venier (e la sua monetazione) mi suscita molto interesse. Fu un uomo tutto di un pezzo, diremmo oggi; non aveva qualità elevate, non era nessuno politicamente e la Cà Venier era tra quelle "nuove" e non aveva quindi pedigrée da vantare. Non aveva ricoperto alcuna carica importante prima di assurgere al dogato; mai stato nel Consiglio dei Savi, tanto meno in quello Ducale, perché si sa, in politica ci vuole la lingua sciolta e "Antoniazzo" (come lo chiamavano gli amici) non ce l'aveva ... figurarsi se poteva avere almeno chances nella carriera diplomatica. Il Venier si distinse solo come militare, dove ci vuole poca diplomazia e molta fermezza. Insomma, un vero outsider e ce la fece a diventare doge per caso, potremmo dire; solo perché gli altri concorrenti si scannavano tra loro senza ricavare nulla. Le biografie lo ricordano soprattutto per la tragica vicenda del figlio. Questi, non contento di essersi portato a letto la moglie del nobile Dalle Boccole, con l'aiuto di alcuni amici, appese alla porta della sua casa un bel paio di corna, accompagnate da scritte ingiuriose nei confronti di tutta la famiglia. Preso e messo nei pozzi in attesa che pagasse la multa di Lire 100 e poi partire per il bando, si ammalò gravemente in quelle insane carceri di qualche infezione virale fino a morirne; i giudici stessi fecero capire al Doge che sarebbe bastato un suo cenno e loro avrebbero prescritto la sospensione della pena, ma il Venier fu irremovibile; la legge era uguale per tutti ed il suo pensiero al riguardo è ricordato nell'epitaffio del suo monumento funebre. Taluni storici hanno elogiato la sua fermezza, portata fino all'estremo sacrificio di veder morire il proprio figlio, per rispetto nei confronti della legge; altri l'hanno biasimato considerando il suo gesto quello di un folle che antepone alla ragione la sua inesauribile giustizia. Non sta a me, ovviamente, giudicare il suo operato; preferisco parlarvi delle sue monete e di ciò che mi passa per la testa da parecchio tempo. Abbiamo letto della prova del grosso mai nato e del grosso che, benché di fattura solita, riporta inequivocabilmente il viso del doge; abbiamo anche letto che il Prof. Stahl ritiene che il 30% dei grossi del III° tipo riportino il viso barbuto di Antonio Venier. Ma quanti di questi si sono conservati integri? E' un aspetto che sto monitorando da quasi un anno e vi posso dire che, eccezion fatta di quello che @@fabry61 ha postato nella discussione, tutti quelli che ho trovato io in rete, sono tutti bucati. Non è una indagine scientifica, perché in tanto tempo ne ho trovati solo altri 3, ma sono tutti bucati e quello che mi sconcerta è che il buco non è posizionato in modo che la moneta potesse essere attaccata ad un braccialetto o ad una collana o comunque in qualche modo che potesse essere indossata, almeno con una faccia diritta; i buchi sono messi a casaccio e spesso in modo deturpante (fortunatamente non sul viso del doge). Questo mi fa pensare che fossero cuciti sui vestiti, come usava (e usa ancora), in alcuni paesi; oppure che questi grossi, differenti dallo standard per via di quel viso "strano e non conforme" fossero considerati falsi e quindi inchiodati. Di seguito vi posto le immagini di quelli che ho raccolto, senza dubbio me ne saranno "scappati", ma mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. :pardon: saluti luciano
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  40. Si riferisce al " Coins of England & the United Kingdom " che viene pubblicato ogni anno da Spink's ... Diciamo che è il Montenegro o Gigante inglese ... Anche se in questo caso le monete elencate non partono dal 700 ma dall epoca romana !! Se collezioni monete inglesi devi averlo :) P.s per le sterline il Tevere oramai non vale piu quasi niente ... Io mi orienterei sull opera " the gold sovereign " di Marsh .. Abbastanza datato ma ottimo per le note storiche e per tutte le precise varianti censite ...
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  41. DE GREGE EPICURI @@pedro_88: appunto, è la scritta giusta. YELHT (ON) significa esattamente: "di quelli di Velia". Scritto con lambda,che può sembrare una A maiuscola.
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  42. Buongiorno a tutti, ci troviamo di fronte ad una autentica bellezza deturpata, come un graffio su una tela di un bel quadro, un vero peccato! Premettendo che nelle mie corde valuto FDC una moneta con profili perfetti, usura zero, ove sono però ammessi solo i graffi dovuti al contatto tra monete appena coniate nella zecca. Purtroppo non è questo il caso in questione, ma scendere fino a BB è un po' esagerato per un pezzo come questo. Prima di vedere il bordo, che, ahinoi, presenta addirittura mancanza di materiale (ma cosa è successo a questa povera moneta?) la avrei valutata SPL pieno, ora opterei per un qSPL, dato il fatto che questa moneta non ha comunque circolato quasi mai. Diciamo che un pezzo che sarebbe potuto essere (dal punto di vista della circolazione) qFDC, dato le deturpazioni presenti, è stato trasformato in un qSPL. Comprendo che difficile, certo, sia valutare in un caso simile, in cui non è stato il comune contatto dovuto alla circolazione nel tempo ad avere asportato quantità minime e ripetute superficiali di materiale, appiattendo i profili come solitamente accade; bensì ignote cause meccaniche "impulsive" dovute ad una pessima conservazione ad avere apportato le incisioni e le mancanze di materiali che risultano dal corredo fotografico. Sono sicuro che ad occhio sia ancora più intrigante ed affascinante! Un caro saluto a tutti e complimenti al fortunato custode della moneta!
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  43. Concordo con tutto quanto detto negli ultimi tre interventi. I rilievi non mentono e sono da monete non circolata o quasi, guardate il baffo e la barbetta che pare che parlino per quanto siano definiti. Alcuni dei particolari della barba e del baffo risultano già meno evidenti in uno spl, sintomo che solo di usura siamo ben sopra lo spl. Ovviamente la moneta va penalizzata per tutto il resto. Inserire la parola bb all'interno della sua conservazione mi sembrerebbe eccessivo, per cui io la catalogherei come qSpl. Considero molto severo il bb/Spl. In mano ovviamente le cose possono cambiare leggermente, e alcuni particolari possono risultare più o meno fastidiosi che in foto, per cui ragionevolmente la conservazione della moneta può oscillare in un range bb/spl - Spl. Un caro saluto
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  44. Benzema? Personalmente non mi piace... Ibra? Caratterino soggetto ai "mal di pancia"... e devo dirti che anche se è forte non mi piace chi ad ogni trasferimento bacia la nuova maglia e dice "ho sempre voluto giocare qui" con la lacrimuccia commossa e il conto corrente che ride. È successo all'Ajax, Juventus, Inter, Milan... va bene professionista ma non ruffiano! Cavani quello sí che sarebbe un bel colpo! Garantirebbe alcuni anni di campionati di livello, ha esperienza nel ns.campionato, calcia punizioni, ha fisico per fare la prima punta anche se preferisce inserirsi... Intanto mi godo Khedira che nel ruolo è uno dei migliori europei. Ribadisco comunque la mia massima fiducia nella societá... ;) Ciao Illyricum :)
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  45. Finito di leggere ieri sera. Ripeto, bello e avvincente. Scorrevole. Il cadavere che manca è lo spunto per farlo "spuntare" nel prossimo romanzo? Comunque complimenti, perchè oltre alle conoscenze storiche, hai una bella fantasia.
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  46. 1804 United States, Half Cent
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  47. Non sono assolutamente d'accordo né sul tema né sui contenuti della discussione. Chi colleziona monete non le odia, mai, sia per chi raccoglie Euro che per chi colleziona qualunque altra tipologia di monete. Al massimo puoi provare un po' di fastidio per trovarti per le mani alcune monete molto più spesso di altre, il che è fisiologico, viste le tirature di alcune emissioni, ma "odiare" assolutamente non è accettabile (almeno IMHO). Inoltre ci sono monete che tu "odi", per le quali io invece provo un sentimento profondo e positivo ogni volta che le vedo e mi passano per le mani, in particolare quelle di Torino 2006, Olimpiade di cui ho fatto parte integrante e per la quale provo ancora oggi una forte e sincera emozione.
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  48. Mi spiace, ma io non vedo "presunti" speroni, come quello del post 66 .... e poi questo gigliato è lo stesso ed identico di quello del post 28, quindi stella, qualcuno che ne ha più di qualche esemplare, vuole metterlo in vendita e/o già l'ha fatto.
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  49. Ho trovato in rete questo "Manuale del forestiero in Napoli" del 1845. Ci sono diversi prezzi pasti in hotel, ristoranti ed altro. Alcuni esempi: Hotel Di Bellevue, Riviera 259: pranzo di 4 vivande: grani 80; colazione di 3 vivande: grani 40. Della Villa di Bari, 3, Strada Fiorentini 76: pr. da 3 viv. a gr. 30. Trattoria dell'aquila d'oro, vico Carrozzieri a Toledo 10 e 11: grani 30 o 40 per pasto di 4 vivande compresa la Zuppa Costo per ciascuna delle 25 diligenze ("omnibus"): grani 5. Vettura a due cavalli, 1 ora: gr. 40, tutte le altre ore: gr. 25; singola corsa: gr. 20. Teatro San Carlo, palchi di 1 fila, duc. 7:00, 2 fila: 9:00, 3 fila: 6:00, fino a 6 fila: 2:00; sedie da 60 a 50 gr. (doppio nelle sere di gala). Teatro San Carlino, prosa in dialetto: palchi 1 fila duc: 1:00 (giorno), 1:20 (sera); sedie: 15 gr. (più 2 per il cuscino) Diligenza per Roma (28-30 ore): scudi 10 e baiocchi 75, pari a duc. 13:34. Bagaglio gratis fino a rotola 30, oltre 6 baiocchi a rotolo. Sono anche indicati (pag. 82) i cambi con diverse monete estere e a pag. 84 sono descritti i sistemi di misura.
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  50. E’ noto che prima i Latini poi successivamente i Romani , almeno fino all’epoca di Augusto , erano gente pratica , poco o affatto inclini ai pensieri astratti e filosofici , constatazione diffusa , tanto che fino agli inizi del I secolo d.C. i primi filosofi greci che vivevano a Roma non erano ben visti perche’ influenzavano i giovani romani con le loro discussioni filosofiche distogliendoli in parte dalle attivita’ civiche e politiche della Citta’ . Augusto ed Agrippa per interrompere questa scuola filosofica greca che prendeva piede a Roma decisero di espellere da Roma fino ad una distanza fissata dalla Citta’ tutti i filosofi e retori greci che insegnavano a Roma , questo per interrompere l’ insegnamento dei filosofi che Augusto ed Agrippa ritenevano dannoso per il “modus vivendi et operandi” dei giovani romani . Questo divieto nel corso del tempo dopo Augusto si rivelo’ effimero ed inutile , anche se altri tentativi sporadici di espulsione furono eseguiti da altri Imperatori contro i filosofi , ad esempio dal forte tradizionalista italico Vespasiano , ma ormai la strada era libera , al punto che anche un Imperatore romano fu convertito alla filosofia e passo alla storia come il “filosofo” . Questa premessa per dimostrare come i Romani fino agli inizi del I secolo, anche nel campo religioso , intendevano la praticita’ delle loro azioni ; infatti per loro la religione , cioe’ la riverenza verso gli Dei era intesa come “uno scambio di prestazioni” : i Romani onoravano gli Dei con offerte ed erezioni di Are e Templi , ricevendone in cambio protezione e benessere verso la Citta’ e i suoi abitanti , tutto qui , non si ponevano problemi filosofici sulla vita e sulla morte ; questo al punto di ricevere nel loro Pantheon italico anche divinita’ straniere , inizialmente sconosciute ai Romani , purche’ fossero utili al bene e alla sicurezza di Roma ; fin qui per arrivare al tema del Post . Un caso eclatante fu quello della divinita’ Magnae Matris o Cibele , il cui Tempio era situato sul Palatino nella parte piu’ alta . La Magnae Matris o Grande Madre o Cibele , era una divinita’ importata dall’ Asia minore , circa 200 anni prima di Augusto , da Pessinunte nell’ attuale Turchia , vicino Ankara , al tempo delle guerre puniche , precisamente la seconda , quella terribile di Annibale . Dopo le disastrose sconfitte subite dai Romani ad opera di Annibale , presi da terrore per la salvezza della Patria , vennero consultati i Libri Sibillini che venivano aperti solo in circostanze e fatti straordinari ; dovevano essere Libri magici , diremmo oggi , perche’ i Sacerdoti incaricati della loro interpretazione , misteriosamente ed inspiegabilmente ordinarono di portare a Roma la divinita’ venerata appunto a Pessinunte , la Magnae Matris e dal momento in cui la Dea giunse in Citta’ le attivta’ militari iniziarono per i Romani a migliorare , fino ad arrivare alla vittoria finale . Nel corso dell’arrivo del simulacro della Dea a Roma avvenne anche un fatto miracoloso : dopo l’ approdo ad Ostia dall’ Asia minore , il simulacro fu trasportato via Tevere , ma la nave che la portava si incaglio’ sul fondale , quasi una forza misteriosa impedisse il tragitto fino a Roma , per quanti tentativi furono fatti per disincagliarla , la nave non si muoveva ; allora una donna accusata di adulterio invoco’ la Dea Magnae Matris affinche’ fosse testimone della sua onesta’ matrimoniale , quindi ispirata dalla Dea , presa una fune la lego’ alla prua della nave e la tiro’ , come per incanto questa si mosse e prosegui’ il tragitto fino a Roma senza piu’ ostacoli , tirata contro corrente dalle sole mani della donna ; il nome della donna riportato da Tito Livio era Claudia Quinta e venne onorata per questo fatto miracoloso con una sua statua nel vestibolo del Tempio a ricordo dell’ evento soprannaturale . Il simulacro della Dea una volta giunto a Roma venne inizialmente posto nel Tempio della Vittoria sempre sul Palatino in attesa che venisse ultimato il Tempio a lei dedicato , a fianco di quello della Vittoria . Ma cosa era in realta’ questo simulacro della Magnae Matris ? sappiamo sempre da Tito Livio che era costituito da una pietra nera a forma di cono allungato , un po’ somigliante o modellato a mano ad una forma umana , era quasi con certezza una Meteorite caduta vicino a Pessinunte in eta’ indefinita e li venerata come un dono degli Dei ; e’ interessante notare che nel corso degli scavi archeologici eseguiti sul Palatino ad iniziare dal Rinascimento o forse nel secolo successivo , fu trovata sotto i ruderi del Tempio della Grande Madre o di Cibele una grande pietra nera di forma uguale a quella descritta , ma probabilmente non fu capita e riconosciuta come simulacro della Dea e venne abbandonata , da quella data ne furono perse le tracce . In foto un pannello marmoreo raffigurante il Tempio della Grande Madre o di Cibele e una riproduzione di moneta provinciale di Traiano raffigurante forse il primitivo Tempio di Pessinunte quando conteneva il simulacro in pietra nera conica della Magnae Matris , oppure raffigurante il Tempio costruito sul Palatino per la Dea .
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