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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/12/15 in tutte le aree
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Buongiorno, vi posto questa monetina di circa 15 mm. in argento che a prima vista sembra un FEDERICO di MILANO, ma guardandola meglio mi sembra di leggere al diritto M? A N e al verso nella seconda riga T I ? F e nella terza riga sembra RAT. Riuscite a classificarla? Grazie3 punti
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La n. 64 della discussione citata non è dello stesso tipo del "Bat " coin di Exergus. Innanzitutto complimenti er l'esemplare molto bello e fresco e ben conservato. Il simbolo principale è il fiore di loto mentre l'altro è la ruota della Giustizia iscritta in un circolo. Il peso riportato nel catalogo di Le May (coinage of Siam , London 1977) è di 14.5gr. quindi coerente con il tuo esemplare. Il tipo è descritto a pag. 42 e riportato alla tavola X, n.7 I bat coin (detti anche Tical) del regno di AYUDHYA vanno dal 1350 al 1767. Ad eccezione del regno di Narai, è molto difficile attribuire i bat money ad un singolo regno grazie ai simboli riportati sulla moneta. Il tuo pezzo potrebbe datare tra la fine del 1600 e il 1700. Esistono anche esemplari di bat in oro (rarissimi gli originali) e multipli che arrivano a pesare diversi kili.2 punti
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Ah, ok! L'esperienza personale è sempre fondamentale, se è comune trovare nei rotolini una moneta ridotta così a causa della macchina che li chiude allora mi pare inutile cercare qualche altra spiegazione fantasiosa. Il perché son graziate le stelle rimane un po' un mistero ma è un dato di fatto sperimentale. Ciao ciao!2 punti
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Sul Gamberini ho trovato un'imitazione del denaro milanese a nome di Federico II che ci assomiglia parecchio: Chivasso Manfredo IV marchese di Saluzzo D: croce MARCHIO * nel campo M. A. N. F. a croce R: tre punti, croce, tre punti || croce MON || TISFE || RATI || tre punti, croce, tre punti prova una ricerca in tal senso... Antonio2 punti
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Data la distanza da cui è fatta la foto non è affatto chiaro di cosa si tratta. Ma vedendo che è incorniciata ed è appesa a una parete, deve trattarsi di un'onorificenza guadagnata da un antenato (padre, nonno, bisnonno, non importa) del padrone di casa. Bene: se il padrone di casa e discendente fossi io non la venderei neanche mi dessero 4 milioni di euro, e neanche morissi di fame. Che tristezza vedere chi non rispetta ed ama le proprie radici e non rispetta ed ama i sacrifici e gli ideali di chi è venuto prima di lui! NB. Il discorso è generico, e non mi importa (e non lo voglio neanche sapere) se si tratta della casa di Fortunato Grillo, di un suo conoscente o di un suo perfetto sconosciuto, che non sarebbe comunque né il primo né l'ultimo.2 punti
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@@adolfos certo, ma se da un lato a noi pare ragionevole che sia indicato in legenda il vicario di Carlo a Roma, non so quanto in effetti possa avere senso per loro. Da un lato la legenda KAROLVS SPQR, poi dall'altro in esteso il titolo di VICARIVS e solo una R ad indicare l'attribuzione regale? Tutta questa importanza al vicario di Carlo a Roma? Ahimé temo che ci si debba mettere sui documenti e sui libri a capire quel particolare momento storico e carcare di vedere le cose da più punti di vista. E secondo me, anche chiedendolo a Carlo in persona non so se si possa sperare in una risposta prima di fare una brutta fine :lol:2 punti
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buongiorno a tutti, non per essere rompi.... ma nessuno a controllato i segni sul braccio di S.Marco? 12 punti
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Buonasera, presento il nuovo arrivo: FIRENZE Cosimo I de’Medici, 1537-1574. I Periodo, Duca della Repubblica Fiorentina 1537-1557. Scudo d’oro. Au gr. 3,30 Stemma a cuore ornato di fogliame sormontato da corona. Rv. Croce gigliata. CNI 10 var.; Galeotti 5-2/3; Fried. 286 Raro. Il titolo di “duca della Repubblica Fiorentina” venne conferito a Cosimo da Carlo V dopo che il Senato di Firenze lo aveva nominato “capo primario della città di Firenze e suo dominio”. questo è il primo scudo di Cosimo che riporta la corona sopra lo stemma, simbolo del passaggio di potere. la moneta a differenza di molte altre ha meno ribattiture e fratture di tondello, è quasi perfetta, le foto sono fatte purtroppo dal cellulare, ma se riesco le aggiungo con la macchina fotografica. presenta i gigli sulla sfera, ha quasi tutto il bordo perlinato a orologio e la moneta è ben centrata per il tipo. presenta una leggera ribattitura o schiacciatura da conio sul diritto alla lettera X e al rovescio sulla I moneta che di solito non ha leggibile la legenda.. molto fresca in mano, direì eccezionale per la tipologia. chiedo parere anche all'amico @@dizzeta @@dabbene @@rorey36 @@min_ver e a chi vuole..1 punto
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Ciao a tutti, a voi un 2 centesimi di Vittorio Emanuele III coniato con una legenda che presenta alcune lettere un po' barcollanti e ribattute… La prima E di Emanuele e il secondo numerale di III sembrano essere state corrette in seguito a un primo posizionamento errato. Chissà, magari chi ha punzonato il conio dal quale deriva questa moneta lo ha fatto dopo un'abbondante pausa pranzo...1 punto
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@@vitellio, Ciao Enrico...la mia evidente "provocazione" è presente sul libro di Michele Asolati " Prestantia Nummorum" pag. 451 punto
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@@crisma fai molto bene perchè la liretta merita, merita tanto.....lustro,ottimi rilievi e una patina che rappresenta un plus indiscutibile..... Complimenti1 punto
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Grazie a te @@fofo invece che ci divulghi e fai vedere sempre belle monete, un vero piacere e un arricchimento per tutti, certamente sei una bandiera della monetazione Toscana in genere e in particolare fiorentina......la sezione monete moderne ti ringrazia.....1 punto
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Numismatica Ranieri UNA COLLEZIONE DI MONETE MODENESI “ALESSANDRO E.” Modena (Mutina), città dell'Italia settentrionale fondata dagli Etruschi: fu importante colonia dei Romani. Riedificata al tempo dell'Imperatore Costantino, nel medioevo fu saccheggiata dai Goti e dai Longobardi; rifiorì sotto il dominio di Carlomagno. Prese parte, nel dicembre 1167, alla Lega Lombarda, e sottoscrisse con le altre città alleate la pace di Costanza, 25 Giugno 1183, che riconobbe la libertà dei Comuni. In seguito ottenne dall'Imperatore Federico II (1226) la conferma di tutti i diritti e privilegi acquisiti precedentemente, compreso quello della Zecca, del quale però non fece uso che sedici anni più tardi, cioè nel 1242. Donatasi spontaneamente la città (1288) agli Estensi Marchesi di Ferrara, Azzo VIII d'Este, successo ad Obizzo II nel dominio di Modena, fu il primo del suo casato che coniò moneta con il proprio nome in questa città. Stanchi però i cittadini del cattivo governo degli Estensi, nel 1306, li scacciarono, dichiarandoli decaduti della Signoria della loro città e si governarono da soli in forma repubblicana. Ma dopo sei anni dovettero subire (1312) la tirannia di Rinaldo Bonacolsi. Gli Estensi ritornarono in Modena col Marchese Obizzo III nel maggio 1336. Fu Ercole I, salito al potere nell'agosto 1471, che riaprì la Zecca; a lui successe Alfonso I, nel gennaio 1505. Papa Giulio II, prima alleato, poi nemico di Alfonso, mandò ad occupare la città, che, priva di presidio ed impotente a difendersi, aprì le porte alle armi Pontifice; Giulio II la cedette poi all'Imperatore Massimiliano I, gennaio 1513, che a sua volta la rivendette al papa Leone X, il quale mise a governarla, Francesco Lippi, sostituito nel giugno 1516, dal celebre storico Francesco Guicciardini. A Leone X successe nel 1522 Adriano VI, indi Clemente VII nel 1523, che, a causa della presa di Roma, settembre 1526, e della prigionia in Castel Sant'Angelo, abbandonò Modena, nel giugno 1527, ed offrì l'opportunità al Duca Alfonso di recuperare il suo dominio. A ques'ultimo successe il figlio Ercole II, nel 1534; a questi, Alfonso II, il quale morto senza discendenti legittimi aveva con suo testamento nominato erede il cugino Cesare. Oppostasi la Curia romana a questa successione, Cesare nel gennaio 1598, cedette Ferrara al papa Clemente VII e si ritirò il 30 dello stesso mese in Modena. A Cesare successe Alfonso III (1628)che nel luglio 1629, rinunziò allo Stato in favore del suo primogenito Francesco I; a costui successe il figlio Alfonso IV, (1658) il quale, morto in giovane età, con suo testamento lasciò la tutela dell'unico suo figlio Francesco, ancor bambino, alla madre Laura Martinozzi, sposata tre anni prima (1655). Costei dunque resse il governo dello Stato, finchè il figlio uscito di minorità, (1674) prese direttamente le redini del governo col titolo di Francesco II. Morto questo Duca senza figli (1694) gli successe, per sua disposizione testamentaria, lo zio paterno il Cardinale Rinaldo, che perciò depose la porpora. Dopo poco più di sette anni questo Duca dovette abbandonare Modena, perché la città fu occupata, nell'agosto 1702, da truppe francesi in nome di re Luigi XIV. Ma, ristabilita nel 1706 la fortuna delle armi imperiali, per il valore del principe Eugenio di Savoia, sgombrata Modena dai francesi (1707) il Duca ritornò nella sua città e ne ripristinò il governo. Al Duca Rinaldo successe l'unico suo figlio maschio Francesco III, (1737). Nella guerra di successione questo Duca abbandonò il suo Stato (1742) e riparò a Venezia. Ottenuto nel 1753 per il trattato coll'Imperatore Giuseppe II il grado di Governatore generale della Lombardia, visse lungo tempo a Milano e morì a Varese, nell'aprile 1780. Gli successe l'unico suo figlio maschio Ercole III. Quando la Francia valicò le Alpi e sconfisse gli eserciti alleati, nell'aprile 1796, il Duca si ritirò a Venezia, ed i francesi occuparono Modena. Divenuto imperatore e re Napoleone I, con decreto 28 giugno 1805, soppresse in Italia quasi tutte le zecche, e fra queste anche quella di Modena. Caduto con l'Impero Francese il primo regno italico, il ducato di Modena passò alla linea Austro-Estense derivante da Maria Beatrice Ricciarda, unica eredi di Ercole III, che aveva sposato l'Arciduca Ferdinando, fratello dell'Imperatore Francesco I d'Austria. Da questo matrimonio nacque Francesco IV, ch'ebbe il dominio di Modena; a lui successe, nel gennaio 1846, Francesco V. Né Francesco IV né Francesco V si valsero della zecca di Modena, e Vittorio Emanuele proclamato Re d'Italia, con decreto 24 Agosto 1862 abolì per sempre il corso legale della moneta estense, e chiuse definitivamente la zecca. Comune, 1226-1293. Grosso. Ar gr. 1,33 INPERATOR Nel campo F D C. Rv. DE MVTINA Grande M. CNI 5; Zocca 3; MIR 615. Non Comune. BB Collezione Alessandro E.1 punto
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Salve, dalla foto si può capire che dovrebbe essere una moneta di Vittorio Emanuele III del periodo 1901-1907. L'Aquila sul rovescio non è un'aquila asburgica (che è bicipite) ma è l'aquila sabauda, uno dei simboli di casa Savoia. Dalla foto non riesco a capire di che metallo è fatta (una moneta di quel tipo di Vittorio Emanuele III dovrebbe essere in argento) e nemmeno le dimensioni. Non credo però che sia una moneta autentica poiché, anche se in basso stato di conservazione, si può notare che sul rovescio mancano: - la legenda: "Regno d'Italia", posta tra due nodi sabaudi - il valore nominale (L.1,o L.2, o L.5) - la data - il marchio della zecca ® Inoltre sul dritto delle monete originali non compare la scritta "Vittorio Emanuele III re d'Italia", ma "Vittorio Emanuele III". A mio parere non è una moneta autentica, forse potrebbe essere una medaglia, ma non conosco medaglie di Vittorio Emanuele III di quel tipo.1 punto
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Double Tournois per Louis XIII 1638 Ne trovi un esemplare molto simile al tu scorrendo la pagina in collegamento http://www.numismatique-en-maconnais.fr/2014/05/approche-des-differents-monnayages-bourguignons-partie-6/ ciao Mario1 punto
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Cosa vuol dire "tutta una serie di enti che vagliano le leggi nazionali composti da cittadini stranieri" ? A parte l'UE esistono l'ONU, la NATO, l'UNICEF... abbiamo scoperto l'America! Sono fatte apposta per condividere delle decisioni a certi livelli, in alcuni casi anche con leggi apposite che vengono comunque proposte ed eventualmente confermate dai singoli membri, e sono composte anche da cittadini italiani con l'Italia che ci aderisce di sua volontà: che a te non vadano bene iniziative specifiche come quelle contro l'omofobia o cose simili è solo questione di OPINIONI PERSONALI. Per cortesia, facciamola finita con questo ingarbugliare e partire per la tangente, che è meglio: siamo già OT da un pezzo.1 punto
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Non si tratta di un mio discendete volevo una valutazione perché mio padre la vuole acquistare1 punto
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La solita trafila-standard di luoghi comuni e opinioni personali spacciate come fossero realtà, che tenta di dipingere l'avversario come l'ingenuo fanatico europeista senza sè e senza ma, che avrebbe trasformato in una specie di religione la creazione di un non meglio definito "Superstato europeo" (rimaniamo sul più vago e slogan possibile, come al solito...). Il tutto condito con la classica trafila dove non meglio precisati "organismi sovranazionali" ed "enti" non eletti da nessuno impongono questo e quell'altro, che denota una conoscenza scarsa o nulla della base elementare del funzionamento dell'UE (o forse questa ignoranza è voluta?) Non ho tempo da perdere con questo grammofono incantato che fra l'altro è OT... faccio solo presente che i principali avversari del concetto di unificazione europea sono proprio i movimenti estremisti, sia neofascisti che turbocomunisti: con questo non voglio certo dire che essere antieuropeisti è un reato o che tutti gli antieuropeisti siano estremisti politici, ma invito a riflettere a quali soggetti ci si allinea con questo grammofono continuo... per poi magari accusare velatamente gli altri di essere poco o per nulla democratici e volere la formazione di "superstati europei" o altre scemenze simili.1 punto
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E infatti nessuno ha mai parlato di dittatura oggi ma di obiettivo di arrivarci gradualmente in futuro, muovendosi in modo circospetto senza misure troppo eclatanti in una volta sola e anche per mezzo di mosse "propagandistiche", tornando tatticamente indietro solo quando sollevano molte proteste. Ad esempio classico cercare di tappare la bocca ai media, ma non controllandoli o chiudendoli di sana pianta come nel metodo classico dittatoriale bensì introducendo tasse da aumentare gradualmente in seguito, tagliando i fondi pubblici o come nel caso della Russia - la "democrazia illiberale" allo stadio più avanzato - anche colpendo i giornalisti a morte. "Guerra di logoramento", la chiamavano un secolo fa. Il tutto con buona pace della corruzione dilagante tipica dei sistemi poco o per nulla democratici, che sappiamo bene cosa comporta a medio e lungo termine anche in campo economico, e il pretesto che le "democrazie illiberali" crescono più di quelle vere dato che le seconde sono generalmente composte da paesi già sviluppati, che non possono certo avere tassi di crescita così alti come le prime in via di sviluppo. Sfruttare la povertà, rinunciare gradualmente alla libertà come fosse una condizione indispensabile della lotta alla povertà, è proprio questa la strategia.1 punto
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La serie di monete che ho postato nelle ultime settimane non sono al top per conservazione. Sono gradevoli, per aspetto generale e per la delicata patina, vengono tutte dalla stessa collezione. Non è che si debba per forza sempre postare monete FDC eccezionali, a volte anche una frazione di punto sotto non toglie nulla alla moneta in se. Ci sono diverse caratteristiche che fanno di una moneta una bella e appagante moneta! Le monete che posto non sono in vendita, fanno parte della mia collezione e quando, nel passato o presente decido di sostituire le mie monete non vanno sicuramente in vendita usando questa vetrina. Renato1 punto
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Sulla decadenza dell'Impero Romano d'Occidente molto si è scritto, adducendo cause molto disparate, finanche il contenuto di piombo nell'acqua di Roma, visto che i tubi erano fatti di quel metallo. Ovviamente le vere cause risiedono nella politica e nella geo-politica.1 punto
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Intanto un Paese che nel 2015 tira su un muro - dopo che abbiamo sudato per abbattere quelli esistenti - non può essere indicato ad esempio di democrazia, ma questa è una mia opinione!1 punto
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L'unica vera dittatura che sovrasta l'intera Europa è la povertà, che ha reso sempre più poveri le classi operaie e i piccoli pensionati, e posto sullo stesso piano quello che una volta era il basso ceto medio. Non so se tutti sono a conoscenza che il cattivo Orban ha abbassato del 20% le utenze del gas, luce, acqua, immondizia. (alla fine dell'anno sono soldi) In Italia quando mai si parlerà di questo? Ha convertito i prestiti-truffa delle banche da valuta straniera al fiorino ad un tasso fisso basso. Ha iniziato una politica di sovvenzioni ed aiuti alle famiglie. Ha rimborsato i prestiti del FMI, che hanno richiesto i governi socialisti precedenti, prima della scadenza. Non credo si possa parlare di dittatura anche perché quando a Dicembre si voleva introdurre una tassa su internet (150 Ft/ 0,50€ a GB irrisoria anche per una famiglia ungherese) e ci sono state proteste, il governo ha ritirato la proposta. Se in Italia mettono una tassa e si protesta il governo alza le spalle e tira dritto, qui si che c'è democrazia.1 punto
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@@ART 1- il contesto dell'espressione di "democrazia illeberale" va calato nel contesto del discorso sulla crescita economica: l'esempio che il primo ministro ungherese ha tirato fuori è che i Paesi o le democrazie illiberali (Cina, Turchia,...) hanno un tasso di crescita maggiore, quindi si possono osservare e copiare certi istituti giuridici di matrice ECONOMICA che riescono a far trainare la crescita; 2- nella classifica della libertà di stampa e della sicurezza dei giornalisti mi pare che l'Italia sia ancora dietro l'Ungheria anche dopo la riforma dei Media; per non parlare di tutte le satire che si vedono sia sulla TV di Stato che nei canali privati ungheresi nei confronti del governo, cosa che in Italia nei canali Rai oggi non c'è; 3- per quanto riguarda la nuova Costituzione, quella vecchia era di epoca socialista, non c'è niente di così eclatante, e suggerirei di andare a leggerla in lingua italiana perché è stata tradotta. Se poi i riferimenti alle radici cristiane danno fastidio non è un problema di coscienza ma di conoscenza della storia: lo stato ungherese, anzi il regno apostolico di Ungheria, nasce circa nell'anno 1000 con la conversione dei magiari al cristianesimo (cattolico) e con il riconoscimento dello stato da parte del Pontefice. Nel Medioevo (Europa occidentale) per essere riconosciuti come entità statuale si aveva la necessità di un riconoscimento esterno proveniente o dall'Imperatore o dal Pontefice. 4- per non parlare dei nostri problemi più gravi c'è sempre l'abitudine di attirare l'attenzione in casa di altri: l'attuale primo ministro italiano ha usato e continua ad usare una violenza antidemocratica non solo verso il Parlamento ma addirittura nei confronti della sua stessa minoranza di partito, svolgendo purghe sul modello del buon vecchio Stalin......e chi dice niente in Europa?1 punto
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Penso che se con quella R avessero voluto abbreviare Rex la avrebbero messa altrove, se avessero voluto abbreviare Regis (quindi vicario del re a Roma?) allora non avrebbe senso la legenda. Martino IV concede, conferisce il regimen senatus a Carlo. Poi, sarebbe da leggere con attenzione (magari anche l'originale, ma sono mie paturnie da studente pivello di diplomatica) il lungo documento pubblicato da Theiner (quello citato in minima parte nella nota 44 di pag. 56 dell'articolo di Grierson).1 punto
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il gigante cataloga le monete a partire dl regno di carlo d'Asburgo (d'Austria), 20 anni dopo. Si tratta di un grano siciliano coniato a Palermo per conto del re di Sicilia Carlo II d'Asburgo (di Spagna). Moneta comune ed in bassa conservazione del valore inferiore ai 5 euro.1 punto
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Su questa emissione di 16 litre di Siracusa eravamo tornati alcune volte in passate discussioni: http://www.lamoneta.it/topic/123520-capolavori-ritirati-da-sincona/page-2 http://www.lamoneta.it/topic/109164-gerone-ii/?hl=%2Blitre+%2Bzeus#entry1237723 In ogni caso sono note falsificazioni per questa emissione. La cosa interessante emersa in quella discussione tedesca è che è saltato fuori un esemplare che stava in mezzo a una collezione di monete moderne, apparentemente di un collezionista che non conosceva monete antiche. Nella discussione si rilevava come questo esemplare fosse identico all'esemplare Lanz asta 151, lotto 292, come si può evincere dalle foto (l'esemplare incapsulato è quello trovato per caso in collezione privata): Personalmente l'esemplare Lanz l'ho sempre ritenuto essere un falso, per certi dettagli, come le zampe dei cavalli (e poi la ruota appare un pò "sgonfia"....) La cosa appunto interessante è che non si tratta di uno stesso esemplare, come potrebbe sembrare a una distratta occhiata, magari finito in quella collezione (anche se aveva realizzato una bella cifra....). A un'osservazione più attenta si rileva che in realtà sono due distinti esemplari. Mi ha molto colpito che avessero praticamente le stesse spaccature sul bordo (anch'esso un brutto segno di sospetta falsificazione), ma perfino quasi gli stessi segni di ossidazione.... Per un confronto con almeno tre esemplari autentici: Goldberg 72/2013, 4033 g. 13,54 Gemini 7/2011, 191 g. 13,58 Triton 13/2010, 77 g. 13,58 Lascio invece sospesa la valutazione sull'esemplare Sincona, complicata dal fatto che ha subito una ribattitura: Sincona 17/2014, 22 g. 13,381 punto
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Buonasera, per me è stata CONOSCENZA, la mia ampliata e per altri divulgata. Il forum mi ha dato la possibilità di fare la CONOSCENZA di persone formidabili, giovani e non più.... Bravo Mario....continua così Roberto1 punto
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Mi inserisco in questa bella discussione solo per segnalare la possibilità che il punto a fianco dell'asta non sia un segno voluto ma il semplice punto lasciato dall'azione del compasso.... Allego un'immagine con tracciata la ciconferenza che ne risulterebbe....e mi pare che ci stia. Nel complimentarmi con tutti i partecipanti per la bella ricerca ritorno al mio ruolo d'interesssato lettore. un caro saluto Mario1 punto
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La prima http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ME61B/171 punto
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Puoi strofinarci un po di cera sopra e frizionarla con i polpastrelli delle dita,la superfice prenderà un aspetto più iniforme! Ciao Borgho.1 punto
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Colgo finalmente l'occasione di scrivere la mia su questo libro. L'ho letto mesi fa e mi sono già congratulato a Milano con @@Naevius ma mi ero sempre ripromesso di scrivere anche qua e ne approfitto ora che sono andato a ricercarmi il titolo del secondo libro per acquistarlo... :D Devo confessare che io e gli scrittori italiani, non andiamo molto d'accordo...e quando leggo mi piace molto divagare in ambientazioni totalmente al di fuori dell'Italia e possibilmente anche dall'Europa...ma sarà la grande capacità espressiva, sarà la forte componente numismatica...ma io questo libro l'ho adorato. Mi immaginavo Visconti e Lavinia col PC acceso di fronte a Lamoneta, oppure a cercare le valutazioni su ACSearch o sul Fake Reports del FAC...ed è stato davvero divertente e si vede che c'era la mano di un grande esperto! Insomma, complimenti a Filippo che ha saputo articolare la storia con colpi di scena e ha saputo mantenere la suspance di capitolo in capitolo senza mai cadere nello scontato. Mi sono, infine, molto piaciuti i dialoghi "pensati" di Visconti che erano quel tocco in più per trasportarti nella scena. Mozzarelli e Lotito, infine...mi hanno fatto crepare :lol: Ancora complimenti e per chi non lo avesse fatto, se lo compri! Spero che il secondo sia della stessa pasta!! :D1 punto
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io mi sento di consigliarti di: 1 - tentare di identificare il corretto riferimento RIC 2 - vedere quali sono le caratteristiche descrittive del solido che trovi come riferimento 3 - cercarne più immagini possibili per fare una comparativa 4 - ripetere l'iter con un altro manuale, giusto per avere una controprova parti dalla zecca ufficiale di Ravenna per verificare che ci siano gli estremi per escludere che sia la zecca di emissione del tuo solido... sarà un percorso lento, ma divertente e molto istruttivo....poi ci dirai, sono curioso anche io :)1 punto
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Certo che dopo tutte quelle belle parole sulla "Democrazia", sull'autonomia del Popolo Sovrano ed altre balle del genere, se oggi il Parlamento greco approverà le misure di Tsipras ci troveremmo al cospetto della più stridente antinomia che si sarebbe potuta immaginare: altro che vittoria della Democrazia......la decisione del 61% dei greci verrebbe disattesa da quella maggioranza parlamentare che si è battuta sino a sette giorni fa per la vittoria dei NO....insomma, un pasticcio/compromesso di breve-medio termine puramente utilitaristico, che forse neppure il nostro vecchio e scafato "pentapartito" a guida craxiana, maestro di compromessi catto-comunisti, avrebbe saputo allestire. Uno scenario politico dominato dall'ipocrisia, che serve comunque per "tirare a campare" ancora per qualche tempo. M.1 punto
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Direi che rispetto alla conservazione, il prezzo pagato (800 euro + 20% diritti) mi pare in linea con le quotazioni di mercato (con tutte le cautele che vanno considerate quando usiamo la parola "mercato" associandola alla compravendita di una moneta di questa tipologia...). D'altronde, è pur sempre una moneta coniata in soli 5.875 esemplari, che a suo tempo venne verosimilmente immessa nella circolazione e che dunque può benissimo essere collezionata anche in quella conservazione. Fra l'altro, a partire dallo splendido il prezzo "schizza" almeno al doppio di quanto hai pagato Tu......ho notato fra l'altro che il mio ultimo Gigante, che risale al 2011, non quota neppure la moneta in FDC (strano...). Per me rimane un buon acquisto.....e meno male che qualcuna di queste monete si trovi in conservazione inferiore allo SPL...perchè altrimenti, se fossero tutte in alta conservazione....sarebbero inarrivabili. M.1 punto
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@@refero1980, per me i 13 euro sono integralmente in linea con l'acquisto della moneta.1 punto
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con 2 euro tra poco non ti danno neanche il caffè al bar :D comunque tempo fà scambiai alcune 2 lire del '87 nella medesima conservazione, anzi forze ancora più scarse, e me le valutarono 8 euro l'una.1 punto
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@@matteo1999, l'importante che a te è piaciuta, dove cè gusto non cè perdenza.1 punto
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Ciao a tutti posto un acquisto effettuato 1 anno fa: 5 centesimi 1861 Milano Grazie per eventuali commenti i merito riguardanti il parere della conservazione o altro, Gabriele1 punto
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È il Top, impossibile trovare un difetto. Sent from my GT-I9505 using Lamoneta.it Forum mobile app1 punto
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