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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/25/15 in tutte le aree
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Con la moneta di oggi abbandoniamo l'impero Gallico, facciamo un salto di qualche anno in avanti e andiamo oltremanica nell'impero Britannico. Carausio Antoniniano, AE - 3,99 gr - 21 mm D/ Busto corazzato e drappeggiato con testa radiata dell’imperatore a destra; legenda leggermente usurata: “IMP C M A VAL MAXIMIANVS P (F) AVG”. R/ La pace in piedi volta a sinistra che regge nella destra un ramo di ulivo e uno scettro verticale con la sinistra; legenda: “PAX AVGGG”. Ai lati nel campo “S-P”, in esergo “C”. Provenienza: venditore professionale "Den of Antiquity", UK E' una bella moneta che in mano si presenta ancora meglio e appare riconoscibile il segno "C" di zecca (in più è venuta a un prezzo davvero esiguo... poco meno di 5 sterline per un Carausio AVGGG della C-mint in queste condizioni, da venditore professionale con tutte le pezze giustificative del caso... direi quasi regalato!). Apparentemente è piuttosto facile da classificare (avendo gli strumenti giusti): Bourne* n. 90; RIC 45; Carson 22. Ho asteriscato la prima classificazione perché il testo "The Coinage of Carausius and his Colleagues" di R. J. Bourne è, al momento, il più aggiornato per una classificazione puntuale delle varie serie "AVGGG" di questo usurpatore britannico (è a sua volta un aggiornamento molto accurato di una precedente analoga catalogazione fatta da Carson). Questo esemplare, però, mi sembra mancare nel testo di Bourne (e conseguentemente anche nei precedenti lavori di Carson e nel RIC). Se avete notato, nella legenda al dritto ho inserito la "F" tra parentesi perché, se la vista non mi inganna... mi sembra mancare! Ecco quindi che ci troveremo in presenza di una variante finora non censita da Bourne (me lo confermate?): una legenda intermedia tra la 90 e la 91: Per chi ha voglia di avventurarsi con la classificazione, lascio il link al testo completo di Bourne: https://www.spink.com/files/numismatic/PDFs/200912.pdf Come sempre, aspetto i vostri interventi, commenti e osservazioni. E per il momento, con questo pezzo, ho terminato la presentazione delle mie new entry estive di cui sono davvero molto soddisfatto e che ho voluto condividere con voi pubblicamente perché credo che il bello della numismatica sia proprio questo: mettere a disposizione di tutti quanta più conoscenza sia possibile, credo fortemente nella "divulgazione" amatoriale di pezzi non comuni (ma anche comuni!) come momento di spunto per reciproco arricchimento e approfondimento... e mi sta balenando l'idea di scrivere qualcosina di approfondito proprio su Carausio.3 punti
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Buongiorno a tutti, vorrei condividere con voi questo nuovo acquisto. Taglio : 50 miglioni di marchi Stato : Germania prov. Westfalen (notgeld) Anno : 1923 Materiale : bronzo dorato Peso: 32,5 gr Diametro: 44 mm Spessore: 3 mm Tiratura: 106.060 Notgeld der Provinz Westfalen 50 Millionen Mk. ⁃1923⁃ E' una tipologia che mi ha sempre attirato e così ne ho approfittato. Qualcuno di voi ne possiede? Si tratta inoltre di un grosso modulo ed è davvero piacevole da osservare sembra quasi un medaglione. Inoltre ho notato una rottura di conio lungo la scritta 'notgeld'3 punti
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buongiorno a tutti.....avevo visto quel post,e come asardo vuole,tante setimane fa,mettendo un po d'ordine nel mio garaggio,dove tanto casino ci e.... :lol: ..o ritrovatto,quel tondino di piombo di 35mm di diametro......dimenticato e rissalito del fondo de la mia memoria.....tandu occi erano piu fini... :lol: ...e nel 99 ero pronto a mangiare il mondo!!!.. :lol: :lol: :lol: avevo fatto su quel tondino,un projetto di moneta di "centi soldi" di Corsica...hahahaah! con stema di una parte,e muvra imbleme di liberta da l'altra....avevo anche messo data.......e mi riccordo che ,se avevo avuto in quel tempo,piu soldi e disponibilita per mettere dal vivo il mio progetto,l'avresti fatto senza esitare....ma famiglia e bambini mi avevano datto altra strada,e dovere d'uomo dovevo fare!...mah?!... :D ...rimanera sempre un sonio di piombo collatto su un cubo di marbro... :lol: :lol: che oggi vi presento senza vergogna!!... :lol: tanto tempo passato!!..tanti projetti lontani!! :lol:3 punti
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Ciao @@Gimo85 visto che ne approfitti per ripassare, come denominazione non è mai esistito l'Impero "Austro-Ungarico". Esisteva l'Impero Austriaco e il Regno di Ungheria, riuniti sotto il nome di K. u. K. Doppelmonarchie (Kaiserliche und Königliche Doppelmonarchie) Gli Asburgo erano quindi Imperatori d'Austria e Re d'Ungheria) Un Triestino dovrebbe saperlo ;)3 punti
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Buongiorno a tutti, premetto che le banconote non sono la mia collezione primaria, diciamo che ogni tanto prendo qualche pezzo che trovo interessante. Sono rimasto colpito da questa bellissima serie degli Stati Uniti emessa nel 1896, con i nominali e il relativo tema $1 la storia istruisce la gioventù, $2 la scienza presenta il vapore e l'elettricità al commercio e la produzione, $5 elettricità come forza dominante nel mondo. Mi pare di aver visto che le quotazioni sono piuttosto considerevoli, l'ultimo Krause in mio possesso riporta le seguenti: - $1 : VG 175$, VF 425$, Unc 1250$ - $2 : VG 400$, VF 1250$, Unc 2500$ - $5 : VG 400$, VF 2000$, Unc 6000$ Qualcuno di voi le ha per caso in collezione? Beh non mi resta che allegare le immagini!2 punti
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Ciao a tutti, Volevo avere il vostro parere su questa moneta di Galeazzo Maria sforza. Presenta una variante della legenda, D 7C in luogo di DNS 7C, che non ho trovato negli ultimi passaggi D'asta. Non ha segni di tosatura e i rilevi mi sembrano di uno spl pieno. In che conservazione la giudicate?2 punti
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Qualche elemento in più su questa moneta: http://www.forumancientcoins.com/monetaromana/corrisp/a76/a76.html Faustina Minore e la Salus Giulio De Florio2 punti
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buongiorno a tutti.....certamente questa" sette dolori" faceva partito di un rosario.....il destino a voluto perdere i suoi dui appicagnoli,con la fortuna di mostrarci i suoi favolosi relievi..... :) bellezza di medaglietta ne raggio di sole... :)2 punti
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Proprio come dice @@sandokan. Si facevano le medaglie in un determinato anno e si continuavano a conferire successivamente. Peraltro sono convinto che non sempre le medaglie venissero conferite già incise, già nominative. Immaginate grandi esposizioni in cui si conferivano centinaia, davvero!, di medaglie, inciderle tutte in poco tempo era quasi impossibile. Motivo per cui ritengo che fosse poi cura del singolo premiato decidere se farsela incidere o meno.2 punti
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Il quadro generale sulle emissioni arcaiche, e sulle frazioni in particolare per ciò che concerne diffusione e funzione, così come sulla problematica derivante dalla coesistenza nell'ambito di un'economia monetaria di mezzi di scambio non necessariamente monetali (money) e di moneta vera e propria (coinage), é notevolmente cambiato dai tempi di Kraay. Una sintesi eccellente può essere trovata nei seguenti (densi) articoli di Henry Kim: Kim, Henry S. (2001). “Archaic Coinage as Evidence for the Use of Money.” In Andrew Meadows and Kirsty Shipton (eds.), Money and Its Uses in the Ancient Greek World. Oxford: Oxford University Press, 7-21. Kim 2001.pdf Kim, Henry S. (2002). "Small change and the moneyed economy." In: P. Cartledge, E. Cohen, and L. Foxhall (eds.) Money, labour and land: approaches to the economies of ancient Greece, Routledge, 44-51. Un elemento piuttosto importante é dato a mio avviso dalla tesi che un'economia monetaria preesistesse la nascita stessa della "moneta" (coinage) e che la nascita della moneta in sé non abbia poi rappresentato questa grande rivoluzione. A questo proposito ritengo anche estremamente interessante la lettura dei seguenti lavori: Kroll, John H. (2008). "The Monetary Use of Weighed Bullion in Archaic Greece." In: W.V. Harris, (ed.), The Monetary Systems of the Greeks and the Romans, Oxford, 2008 Kroll 2008.pdf Kim, Henry S. Kim & Kroll, John H. (2008). "A Hoard of Archaic Coins of Colophon and Unminted Silver (CH I.3)." In: AJN Second Series 20, 53–103. Kim Kroll 2008.pdf In particolare quest'ultimo ci riporta al tema della circolazione delle frazioni accanto a quella di frammenti di argento grezzo testimoniata dal ripostiglio CH I.3 (che non rappresenta certo un caso isolato: ripostigli archaici di tradizione ionica con caratteristiche simili ne abbiamo anche molto vicino a noi, da Volterra, alla Provenza, alla Spagna) e quindi al tema della discussione. Leggendo la discussione, e la domanda che ne sta alla base "cosa ci si poteva fare con queste monetine?" mi é venuta in mente la vecchia storiella riportata da Aristotele nella Politica, circa l'operazione finanziaria messa in atto da Talete di Mileto (quello del teorema di Talete...), operazione che é comunemente considerata come il primo derivato (di cui ci sia restata traccia) nella storia. Siamo in Ionia, per l'appunto, a Mileto, tra la fine del VII sec. a.C. e la metà del VI: Talete « siccome, povero com'era, gli rinfacciavano l'inutilità della filosofia, avendo previsto in base a calcoli astronomici un'abbondante raccolta di olive, ancora in pieno inverno, pur disponendo di poco denaro, si accaparrò tutti i frantoi di Mileto e di Chio per una cifra irrisoria, dal momento che non ve n'era alcuna richiesta; quando giunse il tempo della raccolta, cercando in tanti urgentemente tutti i frantoi disponibili, egli li affittò al prezzo che volle imporre, raccogliendo così molte ricchezze e dimostrando che per i filosofi è molto facile arricchirsi, ma tuttavia non si preoccupano di questo. » Bene, non sappiamo se per le caparre date ai frantoi Talete utilizzò biglione o frazioni monetate (stante l'epoca direi in elettro). In ogni caso, alla domanda "cosa ci si poteva fare con quelle monetine?" sulla base dell'episodio citato si potrebbe rispondere: "Ci si poteva fare una call-option." :)2 punti
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Potrebbe trattarsi di un clone oppure della stessa moneta in ogni caso anche se sono due monete sono false e il segno di fusione lo stai tenendo tra le dita,probabile fusione ottocentesca e considerato che l' hai pagata un euro,anche se falsa,hai fatto un buon affare perché può servire come studio. Saluti Babelone2 punti
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Beh dai non vale più niente, NO, vale meno, è più se lo fosse (come temo) ... era forse l'uno o modo per averla. Comunque attendiamo di averla in mano..2 punti
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DE GREGE EPICURI Questa tipologia con Artemide Tauropolos al rovescio si trova fino ad Adriano. A mio avviso c'è il consueto velo, che a volte può essere frastagliato, sembrando un ramo. E l'imperatore? Io starei per Augusto, anche se il nome non si legge perché in questo caso sta a sinistra. La legenda completa è: KAICAP THEOY YIOC (Cesare figlio del divo= cioè figlio di Giulio Cesare divinizzato). Qui si legge, un po' malamente, solo: ..C KAICAP. A mio avviso è la RPC 1626,SNG Copen. 89, però non ci posso giurare. La moneta è presete nella Collezione De Sanctis Mangelli al n. 539.2 punti
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https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&uact=8&ved=0CCEQFjAAahUKEwjM5fbV3sLHAhUJVhQKHYuoAH8&url=http%3A%2F%2Fwww.mucchioselvaggio.org%2F&ei=3ZbbVYwDiaxRi9GC-Ac&usg=AFQjCNETfPid3IS0KgE78zTKDDSi0khvYQ&sig2=wJJLNVV9Hy11wLhgzMfh8A @@dabbene nella sezione libri c'è un po di materiale interessante.sempre se si apre il link.1 punto
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Gettone Caffe' Alfieri Torino valore 25 Metallo argentato d. 37 mm. gr. 21,05 Per un buon bicerìn bastavano 20 centesimi, una cifra che tutti potevano permettersi. Nella Torino di fine Ottocento, la prelibata bevanda si poteva trovare in tutti i caffé, ma il suo tempio in assoluto era il caffé Alfieri, in piazza Solferino (l'antico Cafè du Midi), tenuto dall'ex-lustrascarpe Giuseppe Gentile. Si dice che con il bicerìn fece tanta fortuna da arrivare a guadagnare mezzo milione in lire oro, che poi donò alla casa di riposo dei Poveri Vecchi. Il bicerìn è un'evoluzione della colazione settecentesca dei torinesi, la "bavareisa", una bevanda a base di caffé, cioccolato e latte. Nell'Ottocento, un piccolo bicchiere con supporto e manico di metallo fece la differenza: il bicerìn cominciò ad essere servito in tre versioni, con i tre ingredienti miscelati nella "'n pò d'tutt", solo latte e caffé nel "pur e fior" e solo caffé e cioccolata nel "pur e barba". Si dice che la fortunata bevanda ebbe origine tra le mura dell'attuale caffè Bicerìn situato proprio di fronte al santuario della Consolata: la deliziosa miscela era il sostegno ideale per chi usciva dalla chiesa a digiuno e aveva bisogno di energia immediata; altresì era un ottima alternativa anche in tempo quaresima, dal momento che la cioccolata calda non era considerata “cibo” e poteva quindi essere consumata anche dai più fedeli. L'usanza voleva che il bicerìn si bevesse solo fino a mezzogiorno e sempre accompagnato da qualche pasta profumata: crociòn, garibaldin, brioss, chifel, biciolàn, torcèt, parisièn, forè, democratic, cicia d' monia, picòl d'fra, michette. Alessandro Dumàs così scrisse a monsieur de Raude: "Parmi les belles et bonnes choses remarquèes à Turin, je n'oublierai le bicerin, sorte d'excellente boisson, composèe de café e de chocolat, qu'on sert dans tous lès cafés, a un prix relativement très bas". Tra gli amanti del bicerìn si ricordano il Conte di Cavour, Silvio Pellico, Giacomo Puccini, Friedrich Nietzsche, la regina Maria Josè e Umberto II, Macario, Carlo Campanini, Wanda Osiris, Guido Gozzano, Italo Calvino, Mario Soldati...1 punto
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Io comprerei tranquillamente una moneta periziata NIP, in particolare se esperto di quella particolare monetazione. Va da sé che difficilmente spenderei grosse cifre, nonostante la perizia, se non ho qualche minima conoscenza in materia. Non tanto per sfiducia verso il perito, quanto perché non ritengo intelligente spendere grosse cifre in ciò che non si conosce. Questo vale un po' in ogni ambito.. Ps: il forum parla di numismatica in generale, c' è una sezione apposita dedicata solamente alla Repubblica Italiana1 punto
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..... anche quest'anno coccoleremo nella giornata di venerdì gli espositori al convegno donando ad ognuno di loro sacchetti pranzo con panini e acqua fresca ...... lo stesso faremo con qualche visitatore, omaggi validi fino ad esaurimento scorte, eheheh :blum: . Penso che sia importante per noi organizzatori evitare al commerciante espositore di allontanarsi dal tavolo per andare a pranzo. Penso che certi particolari sono apprezzati da chi li riceve. L'anno scorso andarono a ruba e ci fu chi volle fare il bis. :rofl:1 punto
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Buonasera a tutti, chiedo un'opinione su questa monetina di Asti: Pesa 0,23 e ha un diametro di 13 mm. Ha una croce di tipo "genovese" ed è veramente minuscola: si tratta di un obolo ? Grazie1 punto
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Visitata qualche settimana fa, consiglio anche io di andarci. Tutto il museo è piccolo, ma davvero notevole!1 punto
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Medaglia da rosario, con due appiccagnoli (non visibili),bronzo/ottone, del XVIII sec.- D/ La Madonna delle 7 spade che rappresentano i 7 dolori.- R/ E' rappresentato il terzo dolore, Maria smarisce e ritrova Gesù che parla ai dottori nel tempio,molto bella la conservazione.Ciao Borgho.1 punto
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Se posso dire, certo il venditore può fare quello che vuole (relativamente se si tratta di beni di una certa epoca......) ma i curiosi, i passanti e i furbetti che si intromettono no. Per es. ieri ero ad un piccolo mercatino nelle Marche (Pioraco [MC] per chi conosce le zone di Fabriano-Castelraimondo) e stavo osservando fra le mani un certo oggetto (con il naturale consenso preventivo del venditore). Lo ripongo poi sulla bancarella. Dopo neanche averlo appoggiato, c'è un tizio che lo afferra e lo fa cadere rompendolo. Il venditore che ha visto tutta la scena, senza grandi discorsi chiede subito i soldi al tizio maldestro. Questo per dire che avere un po' di pazienza non è mai controproducente. @@cliff io non sono abituato ad alzare la voce o fare scenate, anzi tutt'altro, ma un tono deciso è qualche volta necessario perché molti furbetti pensano che la gente educata sia solo stupida e quindi è concesso loro di calpestarla. E invece no, le persone educate non sono fesse e possono rispondere anche a tono, senza naturalmente sfociare in discussione. Comunque dipende molto anche dai commercianti che dovrebbero essere loro i primi ad invitare le persone ad attendere il loro turno e non fare delle pseudo-aste.1 punto
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DE GREGE EPICURI Su Monete Antiche ci sono 3 articoli su questa monetazione: due di Alberto Trivero (nn. 59 e 60 del 2011) con moltissime foto, e uno di Mario Ladich, (n.63 del 2012) di orientamento un po' diverso, pure con varie foto. Però ho molte perplessità a collocare la tua moneta; il D ci può stare (anche se la scritta ISIS FARIA è illeggibile). Il tuo rovescio ricorda il tipo "Iside su nave", ma qui la nave è proprio scomparsa; inoltre la scritta dovrebbe essere VOTA PUBLICA, e non mi ci ritrovo. La figura ricorda piuttosto quella di una vittoria.1 punto
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..io, in quei casi, non li definirei nemmeno "colpi".. Il colpo deriva da un trauma,da una caduta..., questi invece sono fisiologici. E rispetto agli altri colpetti "anonimi", di questi sappiamo al 99% l'origine: lo "sconfinamento" dei Fert, appunto... (Oddio, adesso nasce il club dei colpetti anonimi....)....1 punto
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Carissimo Michele, al #41 avevo posto una domanda cui Domenico non ha risposto. Va benissimo restituire, ma se nessuno ha mai denunciato il furto? Come la mettiamo? La triste storia delle 20 Lire Aquila Araldica del 1908, sembra suggerire che le istituzioni possano essere state conniventi o, almeno, fortemente negligenti, non avendo provveduto ad inventariare correttamente il materiale. E visto che chi vi era preposto avrebbe dovuto risponderne "in solido", meglio negare sempre e comunque, a qualunque costo come il più incallito dei fedifraghi nei confronti della moglie! Ed in questo caso? Nessuno (immagino) ha mai denunciato alcun furto al Museo della Zecca, nessuno sa quanti esemplari siano stati coniati, nessuno sa se siano mai stati effettivamente consegnati al MdZ, nessuno può dire con certezza in base a quale principio non possano essere commercializzati. Personalmente non acquisterei mai un progetto del genere, anche avendone la possibilità: non dormirei sonni tranquilli. Però non mi sembra corretto che ogni responsabilità vada sempre italicamente ricercata nell'agire del semplice cittadino e mai in quello delle istituzioni!1 punto
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L'aquila sopra la zampa del cavallo la vedo anch'io...Inoltre in esergo vedo la parola REGNI e non la T del Tramontano tra rosette, quindi dovrebbe trattarsi di un'emissione cronologicamente precedente alla congiura dei baroni (fonte MEC 14, la mia lettura estiva...)1 punto
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Segnalo positivamente r-29 per serietà, disponibilità, puntualità e onestà dimostrate in uno scambio recentemente effettuato.1 punto
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Assolutamente no Nonostante il grande interesse questi tetra di Alessandro possano suscitare ( e l'alto prezzo dovuto allalpro rarita'), vi sono altre monete precedenti dell'area del Sud della penisola arabica emesse ad imitazione delle tetradramme di Atene ad esempio con delle raffigurazioni mto primitive ma di estremo fascino. Anche queste sono monete rare e costose. Inoltre vi sono delle monete autoctone- emesse dagli Himyairiti - con caratteri sabei coniate sullo standard e sui tipideidenari romani nel primo secolo. Anch'esse sono monete di grande interesse.1 punto
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ciao se vuoi fare l'affare devi spendere meno di 80,moneta comune!! da catalogo l'FDC e quotato 200 euro spero di esserti stato d'aiuto!! ciao1 punto
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Tipi di emissioni. Tanto per farsi un'idea. http://collezionieuro.altervista.org/blog/curiosita/rotolini-e-sacchetti-di-monete-in-euro/1 punto
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buonaserra a tutti,un piccolo aiutino per identificare questa moneta,circa 25mm di diametro....peso non conosciuto.... ...per curiosita.....grazie in anticipo. :)1 punto
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Grazie,magari a volte faccio domande banali ma pian piano vorrei incominciare a farmi l occhio sulle conservazioni :D1 punto
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@@Arka a me sembra che la testa sia rivolta a sinistra, ma può essere solo l'inganno della foto. D'altra parte le imitazioni non sono precisamente uguali. Vedasi la seguente: SERBIA. Stefan Lazar (1371-1389). Irregular coinage. Imitation of Venice. Obv: S. Marcus standing right, presenting banner to Doge kneeling left. Rev: Christ Pantokrator standing facing within mandorla; pellets araound. Jovanovic p.103 (irregular coinage).1 punto
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Un'intromissione assurda. Devo confessare che una volta l'ho fatto anch'io, ma a fin di bene. Un commerciante stava spacciando, a una nonnina e suo nipote, delle "medaglie" da 2 euro del Vaticano (per intenderci non quelle in folder, non adatte alla circolazione) come quelle ambite dagli euro-collezionisti. Non ce l'ho fatta e l'ho fatto notare. Non mi pento di averlo fatto. Avesse chiesto una cifra spropositata per una VERA moneta non mi sarei impicciato, ma questo mi era parso un tentativo di TRUFFA bello e buono.1 punto
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@@teofrasto E si, tanto che la Transilvania è diventata la "TRANSALPINA" :rofl:1 punto
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Ciao, grazie alla segnalazione di un amico del Forum ho acquistato da noto venditore professionale francese un bel nummetto di Costantino dalla zecca di Londinium ampliando gli esemplari londinesi in collezione. In conservazione non perfetta, d’accordo, ma con due grandi pregi: È costato un insulto (5€ + spedizione !) Si tratta di una moneta con un rating “S” per cui non comunissima. Costantino I (307-337). Follis. Londinium, ca. 310-312. D/ CONSTANTINVS P AVG . Busto elmato e corazzato a sinistra; tiene lancia e scudo. R/ COMITI AVGG NN. Sole a sinistra tiene globo e scettro, a destra una stella. In esergo, PLN. RIC VI, 177. Peso 3.75 g , 23mm. Come si evince dal cartellino accluso e dalla dichiarazione del venditore Monnaie provenant d'une ancienne collection vendue en salle des ventes fin 2014.Si l'étiquette est présente sur la photo , elle sera envoyée avec la monnaie. Beaucoup des monnaies de cette vieille collection ne sont pas au standard actuel question "beauté" , je n'ai pas voulu y toucher pour préserver le cachet ancien de cet ensemble. Certaines d'entre elles assez moches sur les photos présentent un potentiel certain après un netoyage sérieux. D'autres à l'inverse ont une superbe patine que l'on a du mal à trouver aujourd'hui , tant les monnaies sont systématiquement nettoyées. proviene quindi da una vecchia collezione dismessa (e il cartellino scritto a china sembra confermarlo). Questo un confronto con una moneta in miglior conservazione passata nel 2012 per Artemide Asta. La moneta in mano è comunque gradevole e assolutamente leggibile. Non ritengo che la sottoporrò ad una pulizia migliorativa. Datata al medio 310- tardo 312 d.C. Celebra i Nostri Augusti (Augustorum Nostrorum). Per quanto ne so non è ben chiaro se il messaggio sia da riferirsi alla sua alleanza con Licinio o in genere alla protezione di tutti i Tetrarchi e costituisce un'alternativa al ben più diffuso e comune SOL INVICTO COMITI. Non ultimo, porgo un ringraziamento a colui che mi ha segnalato l'occasione! :good: Ciao Illyricum :)1 punto
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ARPINO ( FROSINONE ) ASSOCIAZIONE OPERAIA DI ARPINO - PATRIA . LIBERTA' . ISTRUZIONE . BENEFICENZA1 punto
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È un' ottima moneta, se si vede del rame rosso in questa condizione fa proprio venire voglia di collezionare monete del genere.1 punto
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@@blaise cosa ne pensi Si tratta dell'esemplare che avevi visto anche tu lo scorso anno a Grenoble1 punto
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Autentica è autentica. La virola non ha espulso l'esemplare già coniato e ha impresso in negativo l'effige su quello successivo. Sono piuttosto rare in quanto venivano immediatamente controllate e rifuse.1 punto
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