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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/03/15 in tutte le aree
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Sabato ci sono anch'io, dalle 11 circa. Sarà un piacere incontrare gli amici di Napoli, e rivedere qualche vecchia conoscenza come @@Liutprand e @@dabbene :D petronius :)4 punti
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Titolo: Un misterioso simbolo sui bolognini di Guardiagrele Autore: Santone Realino Data Pubblicazione: 01/09/2015 Incipit Scoperto il significato di un simbolo, particolare fino ad oggi trascurato, su cui nessuno ha mai indagato. Su alcuni bolognini di Guardiagrele, sia di Ladislao che di Giovanna II, troviamo al D le lettere GUAR intorno ad un simbolo chiamato dai numismatici “simbolo stellare” di figura 2.b, in luogo della classica rosa simbolo degli Orsini o della rosetta, in alcuni esemplari questo simbolo lo troviamo anche al R sul petto del santo, ed in altri sia al D che al R. Link: http://numismaticamente.it/collezionismo-numismatico/un-misterioso-simbolo-sui-bolognini-di-guardiagrele3 punti
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@@francesco77 ... sei instancabile :hi: se il buon giorno si vede dal mattino, non ti dico il tramonto, davvero mi compiaccio con te, che sei il portavoce di questa magnifica organizzazione, all'alba del suo secondo "splendore" ..... ma un plauso anticipato va sicuramente fatto a tutti quelli che lavorano dietro le quinte.....complimenti a tutti. Ci sarà poi modo di citare e vedere con foto tutti quelli che hanno reso magnifico questo avvenimento. :good:3 punti
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Adesso credo che abbiamo raggiunto il massimo: paragonare la storia di Roma all'Isis fa capire che non per tutti la Storia è "Magistra vitae "3 punti
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Ciao, leggi per un po' il forum, discussioni,cataloghi, articoli, portale Numismaticamente, guarda anche qualche catalogo d'asta e poi come detto prima leggi, leggi, leggi, mi diceva un vecchio numismatico due libri e una moneta, perché se non sai cosa hai comprato la passione poco alla volta svanirà e ti troverai a fare il raccoglitore di monete.....3 punti
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Come ultimo aggiornamento, vi comunico che il pezzo in oggetto si è rivelato essere una variante "inedita" come confermatomi da Richard Bourne che ha provveduto a prenderne nota per l'integrazione del suo lavoro (qui citato) che nel frattempo si è arricchito di ulteriori 32 pezzi (fra varianti e nuovi tipi). E ancora una volta si riconferma il (per me!) bello del collezionismo numismatico: la condivisione dei propri pezzi e la diffusione della conoscenza tra collezionisti e studiosi (e viceversa) sia a livello nazionale che internazionale. Anche questo, nel nostro infinitamente piccolo, equivale a far cultura.3 punti
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Buonasera a tutti, Volevo condividere con voi il mio ultimo agognato acquisto: si tratta di un denario di M.Plaetrotius M.f. Cestianus (Marcus Plaetorius Marci filius Cestianus) con la seguente classificazione: D: CESTIANVS Busto di Cibele a destra, con corona turrita. Dietro le spalle una protome di leone; davanti un globo. R:M. PLAETORIVS. AED. CVR. EX. S. C Sedia curule. A sinistra un simbolo di controllo. Cr.409/2 - Cat.584 http://numismatica-classica.lamoneta.it/cat/R-G104 Un paio di notizie sulla moneta: Marcus Plaetroius Cestianus è stato edile nel 67a.C. anno di emissione della moneta (questo spiega la presenza della sedia curule al rovescio). Questo personaggio fa parte della Gens Plaetoria, la stessa di Lucius Plaetorius Cestianus divenuto molto noto per aver firmato il denario delle idi di Marzo. Cibele in questa moneta è caratterizzata da due dei suoi fondamentali attributi: corona turrita e protome di leone dietro la testa (non c'é invece il tamburo). Tuttavia la protome di leone citata da Crawford ed altrii è secondo me non riconoscibile né nella mia moneta né in svariate altre presenti sul web (si veda ad esempio anche il link precedente): voi cosa ne pensate? Cibele porta inoltre degli orecchini a croce: hanno secondo voi qualche simbolismo? (Ovviamente non c'entrano nulla con un Cristianesimo non ancora nato...) EX SC sta per Ex Senato Consulto, dicitura presente ma non usuale sui denari repubblicani: in questo caso specifico sapete se si riferisce a qualche situazione storica particolare? La moneta da me comprata è visibile nell'immagine seguente. Ne sono estremamente soddisfatto: nonostante una cattiva centratura i dettagli sono a mio giudizio molto buoni ed il ritratto della dea di bello stile (mi piacciono soprattutto i particolari di occhio e capelli). Purtroppo la scentratura non permette di identificare il simbolo di controllo al rovescio. Vi chiederei infine di scrivere un sincero giudizio sulla moneta per capire se le mie impressioni sono esatte. Dopo una lunghissima infatuazione, che continua tuttora, per imperiali e provinciali, mi sono innamorato delle repubblicane... Grazie mille a tutti2 punti
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Non vorrei sbagliare, né creare un incidente diplomatico, ma mi pare sia lo stesso pezzo dell' Inasta 59 (lotto 1035), sigillata Negrini senza conservazione e rimasta inesitata:2 punti
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@@francesco77 ....la seconda foto sotto il menù; ti indovino chi e ? ..... è Gionni, che cavolo fa, già mangia prima del convegno ? ..... ah....ahah...ah.....2 punti
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Questa volta vi propongo un nominale che, nella serie papale, vediamo comparire solamente una volta: Bonifacio IX (1389 - 1404) Roma - Denaro provisino 0,37 gr. Muntoni 6.1 Il denaro provisino a Roma non era una novità da un bel pezzo, circolando sin dagli anni '80 del XIII secolo nell'Urbe. Imitante in origine i denari di Provins, in Francia, il nominale andò man mano corrompendosi nella lega, nel peso e nello stile. E con questa emissione di Bonifacio IX non solo abbiamo l'unico provisino papale (quelli "tradizionali" erano coniati in nome del Senato) ma anche l'ultima coniazione di provisini. Moneta molto rara e praticamente impossibile da trovare in alta conservazione, comunque per le particolarità sopracitate credo possa tranquillamente rientrare tra i nominali minori da ricordare. Vedo che in molti leggono ma solo uno ha scritto (i "mi piace" invece arrivano, e fanno piacere!), possibile che sia il solo a portarmi a casa queste monetine?! In caso meglio, vorrà dire che le trovo e le troverò con maggiore facilità!! :D2 punti
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I due tipi Ph 24 e Ph 54 sono assegnati dal Bodenstedt a due serie differenti, cronologicamente successive, assieme alla miriade di altri tipi che li accompagnano. L'attribuzione alle due differenti serie delle due monete con la testa di nero (definita, nel caso del tipo 24, "di Etiope"), credo sia stata fatta esclusivamente su base stilistica. In effetti basta confrontare alcuni particolari, quali ad esempio la conformazione degli occhi, dei tipi a figura umana presenti sulle tavole 3 e 6, per comprendere come questi ultimi tipi hanno ormai abbandonato (o quasi) lo stile arcaico ed il perché l'autore ha inserito il tipo 54 nella seconda serie. Il discorso maschio/femmina credo sia un'invenzione dei compilatori dei cataloghi d'asta, anche perché sfido chiunque, osservando un ritratto arcaico in assenza di attributi specifici di un sesso (barbe, orecchini, acconciatura, ecc.) e qualora questo non sia identificabile in una divinità ben precisa, di capire di che sesso sia il personaggio rappresentato. Guardando il taglio degli occhi e della bocca con gli "occhi" attuali (scusate il bisticcio) i personaggi tendono ad apparire tutti femminili. Anche nel caso (uno per tutti) dell'Apollo di Veio. Che però, come sappiamo, é un lui. Non avendo il nostro volto attributi particolari, anzi, per la verità balza agli occhi proprio per la sua "nudità" rispetto agli altri tipi umani delle stesse serie, temo che non potremmo stabilirne il sesso fino a quando non si sia in grado di stabilirne l'identità. @@Matteo91 Perché ti poni la domanda che siano dei falsi? Vedi qualcosa che non ti convince? Il fatto che vi siano unioni di conio tra i pochissimi esemplari conosciuti credo sia piuttosto normale, essendo emissioni piuttosto limitate. E' la quantità di tipi che é presente nelle varie serie che é stupefacente. E questo pone il problema del loro reale significato.2 punti
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Il consiglio più utile che mi è stato dato quando ho iniziato è stato: "Prima i libri, poi le monete". Nel senso che prima di acquistare una moneta devi sapere cos'è, la sua storia....altrimenti resta solo un pezzo di metallo... E poi anche da un punto di vista pratico - appunto - si evitano fregature o pentimenti! Quindi per ora ti direi di studiare bene le tematiche che più ti affascinano, anche qui sul Forum, e poi iniziare a guardare nel portafoglio. Buona giornata, Antonio2 punti
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Buongiorno a tutti, vi posto un' interessante scritto dove potete leggere interessanti notizie storiche su Cattaro e le città albanesi . http://www.academia.edu/9757282/Fasti_dalmati._Reggimenti_e_Rettori_nella_Dalmazia_veneziana_Dalmatian_rolls._Districts_of_the_Venetian_Dalmatia_and_their_governors Buona lettura.2 punti
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visto che sono un appassionato di aquile araldiche non ho potuto farmi scappare questa moneta con tanto lustro e che spero metterà su una bella patina.. Voi cosa ne pensate? Saluti Stefano1 punto
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Monete acquistate! Il tempo di fare le foto e le posto. Davvero molto belle dal vivo, molto meglio rispetto alle foto, sono autentiche misurando peso e diamentro. 18.50 mm e 3.23 gr le 10 lire 21 mm e 6.47 gr le 20 lire1 punto
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@@santone interessantissima scoperta (questa è la conferma che hai un occhio proprio da Perito!). Complimenti per le illustrazioni dell'articolo perfettamente esplicative. Un saluto. Claudio1 punto
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Ho provato a registrarmi al sito in questione e in effetti ti manda le credenziali via mail come avvenuto a te (le mie non sono ancora arrivate e quindi non posso dire se il messaggio corrisponda). Quindi se te le manda via mail come è possibile che qualcuno abbia effettuato l'accesso per conto tuo? Vedo solo due possibilità: 1. effettivamente qualcuno conosceva la tua password di posta elettronica 2. sono mail fasulle Me le rigiri a [email protected] che vedo se ci capisco qualcosa? Che servizio di mail usi?1 punto
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...diametro 18,65?? Ma è quella R5!!.... Quanto vuole, per curiosità?.... ...( e soprattutto: Ma dove accidenti le vai a stanare certe cose?? :) ).....1 punto
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Ciao, giusto per ampliare la discussione, ecco un altro bronzo che però personalmente giudico sicuramente imitativo (stavolta). Un buon Nerone con vittoria, 7,27 g. Provenienza gallica. Godibile nel suo insieme. Legenda al dritto non ufficiale come caratteri e nell'insieme abbastanza buona ma la "S" retrograda del S C a rovescio denuncia o imperizia o scarsa conoscenza dell'alfabeto! :) Ciao Illyricum ;)1 punto
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Giusto per avere un'idea se sei stato frodato informaticamente come dice giustamente @@komodo puoi provare a vedere se il link a cui ti rimandano è in protocollo http o https. Se è il primo e transitano dati personali allora non è una cosa troppo bella, infatti http significa Hyper Text Transmission Protocol, la S in https è l'iniziale di Security, quindi quest'ultimo è il protocollo generalmente impiegato da siti seri che prevedono il transito di dati sensibili. EDIT vedo ora che l'ultimo link è in protocollo http...non lo aprire e contatta la Casa per vie ufficiali, non da questa mail che ti hanno inviato, per chiedere chiarimenti. Poi fatti anche dare un'occhiata al PC..1 punto
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Confermo l'incarico ad interim a @@eliodoro e @@Gaetano95 domani dalle ore 14,30 in poi. Saranno presenti a turno al tavolo di Lamoneta e interagiranno con tutti noi ....... piccoli omaggi bibliografici garantiti. :good: Ovviamente avremo gli special guest ...... @@Rex Neap e @@Layer19861 punto
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Per me va benissimo, magari per mostrare il forum porto il tablet1 punto
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@@francesco77 @@dabbene Per me va bene...venerdì pomeriggio, arrivo con Gaetano da Caserta... Tecnologicamente, però, non sono aggiornato :( :(1 punto
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Ciao Mario, scusa ma stavo pensando ad una cosa, se verrai sabato chi gestirà il Lamoneta Point domani? Perchè non nomini un tuo collaboratore/sostituto ad interim per la sede vacante? :good: :P1 punto
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@@Orate Ciao, un pochino assomiglia a questo personaggio. Niccolò_di_forzore_spinelli,_medaglia_di_girolamo_ridolfi_da_san_gimignano.JPG]1 punto
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Si impara sopratutto andando ai convegni, prendendo in mano le monete, confrontandosi con altri collezionisti/commercianti. Le monete bisogna sentirle in mano, vederle dal vivo con i propri occhi. Una mano la da anche il forum, continuandolo a seguire, con passione e voglia sono convinto che si impara, perchè c'è sempre da imparare! :)1 punto
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Per queste tipologie di monete il solo grado di conservazione non è l'unico parametro per stabilire se il pezzo merita o non merita l'acquisto. Troppe sono le caratteristiche, le variabili, che possono rendere ai nostri occhi più apprezzabile un esemplare rispetto ad un altro, anche se quest'ultimo è di conservazione superiore: centratura, spaccature, conio mosso, altorilievi, porosità, debolezze di conio in determinate zone, ampiezza e regolarità del tondello, patina ecc. La domanda che uno si deve porre quando gli propongono una moneta come questa deve essere una sola, a mio avviso: mi piace ? Dalla risposta si determina se procedere all'acquisto o no.1 punto
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beh no, non si tratta di moneta 'rarissima'. Si tratta di una moneta rara/di scarsa reperibilità. Tuttavia sono stati coniati oltre 13 milioni di pezzi, ma quanti in realtà ne sono sopravvissuti non si potra mai sapere con esattezza. Nel mio promo post indicato 10/50.000 esemplari, che appunto non la farebbero una moneta così rara, è piu la storia che porta con se a suscitare interesse e perciò domanda. L'altra moneta che hai visto si trattano sempre dei 5 franchi Petain ESSAI cioè prova.....non abbiamo indicazioni sulla tiratura, (in genere qualche centinaio di pezzi) e da qui l'alta quotazione.1 punto
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Vero... ma solo finché non interviene Photoshop a sistemare livelli, colore, contrasti e, volendo, a mitigare i segni più piccoli...1 punto
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Magari sti zozzoni tra qualche anno scompariranno, fatto sta che comunque sono Storia, come parecchi altri gruppi di macellai che hanno usato la religione come pretesto, Saranno studiati e i loro "manufatti" collezionati si colleziona e si sbava per monete di persone che si scopavano la sorella o di imperatoriromani che insegnavano l'educazione ai barbari con metodi che quelli dell'isis sembrano bambini dell'asilo.1 punto
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http://www.la-detection.com/dp/message-28301.htm ... solo per contribuire.... qui trovi il gettone analogo al tuo... con il busto a sinistra..... ( una variante)1 punto
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Segnalo il libro di Sebastiano Angelo Granata, edito da Carocci, intitolato: Un Regno al tramonto - Lo stato borbonico tra riforme e crisi (1858-1851) Per informazioni: http://www.carocci.it/index.php?option=com_carocci&task=schedalibro&Itemid=72&isbn=97888430779911 punto
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Grazie di nuovo Legio per queste tue continue e precise integrazioni del viaggio :good: La puntata di oggi http://www.repubblica.it/cultura/2015/09/02/news/ricerca_appia_perduta_28-122070910/ petronius :)1 punto
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Il Principato Di Monaco (Louis II ° 1870 —1949). 1 FRANC (senza data). 2 FRANCS (senza data). 5 FRANCS.1 punto
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Gettone Bagni Popolari sul Po Torino «Avere un amico vuol dire sentirsi qualcuno, ricordare una strada, un bagno nel fiume, due occhi sgranati sulla città...». Sono passati i tempi in cui Gipo Falassino cantava le bracciate dei torinesi nel Po. Per rivendicare la balneabilità del fiume e la salvaguardia delle acque, una ventina di ambientalisti si tufferà domani alle 15 all’altezza dell’Imbarchino nel parco del Valentino per il «Big Jump», un appuntamento internazionale che si svolge in contemporanea nei fiumi di tutta Europa. «È una sensazione bellissima - dice Paolo Hutter, direttore di Eco dalle Città e promotore dell’iniziativa a Torino - Nuotare nel Po è tuttora un tabù, pensare che l'acqua è quasi salubre». La tradizione è vecchia, risale addirittura al 1700, ma oggi secondo l’Arpa bagnarsi nel Po è impossibile: la qualità dell’acqua è buona eppure i requisiti batteriologici non sono sufficienti. Pensare che una volta c’erano ben due stabilimenti balneari. Uno, poco oltre il ponte Vittorio Emanuele Era fatto a corona, le cabine di legno disposte a cerchio e una pozza in mezzo. «Le donne potevano bagnarsi solo in ore e giorni stabiliti - ricorda Francesco Gavinelli, classe 1916 e presidente onorario del circolo canottieri Armida -. Ma gli uomini sbirciavano con il binocolo da corso Cairoli». L’altro era del Comune, vicino al ponte di corso Dante, si chiamava «Bagni popolari torinesi», scomparve con la prima guerra mondiale. Leggendario nel dopoguerra il gruppo dei «giovani» dell’Armida, che a nuoto si faceva 7 chilometri dall’isolotto di Moncalieri fino al circolo. La pratica proseguì nonostante le prime piscine degli anni 50, ma la rovina del Po arrivò, definitiva, nel decennio successivo con gli scarichi industriali. Il fiume è tornato a respirare soltanto di recente da quando è entrato in funzione il condotto per la depurazione.1 punto
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ciao a tutti ...oggi dopo una estenuante attesa (5 giorni) è arrivata la moneta.. ve la mostro subito, a me pare buona il peso è 25.0 gr. tondi il diametro corrisponde e quindi presumo e spero sia veramente originale.. in merito alla lucidatura in effetti la moneta è piuttosto riflettente... però a dir il vero anche se colleziono da anni e ne ho viste non sono certissimo sia stata lucidata.. la farò periziare.. intanto se mi date un vostro commento sulla conservazione... (io sarei per un BB+) vi ringrazio e ciao1 punto
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Mario non preoccuparti proprio io mi farò avanti di sicuro :P sarà un piacere incontrare di nuovo te ed altri amici del forum conosciuti in altre occasioni :)1 punto
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Taglio: 2€ CC TDR Nazione: Finlandia Anno: 2007 Tiratura: 1.367.900 Condizioni: SPL Città: Bibione (Ve) Note: praticamente perfetta1 punto
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Taglio: 2€ CC Nazione: Finlandia Anno: 2011 Tiratura: 1.560.000 Condizioni: BB- Città: Bibione (Ve)1 punto
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Ringrazio tutti, spero di aver dato un piccolissimo contributo alla numismatica abruzzese1 punto
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Ciao Cabanes, sempre interessante confrontare i propri punti di vista, nessuno dovrebbe essere convinto di possedere dei dogmi, intangibili e immutabili. Personalmente sono d'accordo con quanto dici, anch'io mi sento un po' faber e se trovo una vecchia moneta incrostata e illeggibile (cioè di fatto un rottame) non ho ritegno a sottoporla ad un intervento drastico tenendola in uma miscela corrosiva di aceto di vino e sale. Probabilmente ad un purista la cosa non garberà, ma per me è primario riuscire a decifrare qualcosa su quel dischetto piuttosto che buttare in un cassetto un grumo di ruggine. Nella mia risposta, mi ero limitato a riportare un parere diffusissimo, e che per altro in buona parte condivido. Hai fatto benissimo a togliere la cornice in cui era stata incastonata la bella moneta, se non intendevi usarla anche tu come monile o donarla a qualche signora, formosa o meno che fosse ! Il discorso sul restauro in generale è lungo e complesso, perché come sai ci sono diverse scuole di pensiero al riguardo : restauro conservativo, restauro ricostruttivo, ecc. In merito, io non ho una idea precisa, varia un po' da caso a caso. Vivo a Bologna, una città fiorente nel medioevo per tutta la durata dei Comuni e delle Signorie, che poi conobbe una lunga stasi durante il dominio dello Stato della Chiesa che riempì la città di chiese ma che non si curò più di tanto di conservare e restaurare quanto restava del passato e della sua atmosfera. Poi, a cavallo tra l'800 e il '900, intervenne un personaggio che divenne famoso e che destò entusiasmi ma anche polemiche. Alfonso Rubbiani (1848-1913) che non avevo completato gli studi di Architettura, ma era un conoscitore e appassionato della materia, della Storia e dotato di una inventiva e di una fantasia non comuni. A lui il medioevo evidentemente piaceva . così si impegnò non solo in grandi opere di restauro conservativo, ma soprattutto nel ricostruire ciò che nel tempo era andato perduto spesso "antichizzando" o creando qualche struttura che prima in realtà non c'era, ma che secondo lui avrebbe potuto esserci e che comunque dava l'idea di quel tempo : un mago dell'angolo a sesto acuto, per intenderci. In pieno centro sorgeva un complesso, denominato "Palazzo Re Enzo, di cui esistono le foto scattate nel primo 900, una vasta parete ormai anonima rimaneggiata nei secoli prospiciente alla Piazza del Nettuno. Nel 1905 il Rubbiani ci mise le mani : al termine era sicuramente bella e soprattutto rendeva l'idea di un palazzo medioevale..... Ai Bolognesi piacque, anche se suscitò polemiche come quella sollevata dallo scrittore Giuseppe Bacchelli. Di interventi simili il Rubbiani ne compì molti, anche in Provincia ; si oppose anche - purtroppo vanamente - all'abbattimento della cinta muraria allorché venne decisa dal Comune. Oggi, patinati dal tempo, questi interventi danno l'impronta di quello che Bologna - più o meno - era nei secoli che tanto affascinavano il Rubbiani : e non ho mai letto alcun parere in merito ad una eventuale rimozione degli interventi apportati perché, di fatto....vanno bene così : a tutti i bolognesi. Credo valga anche per un monile, una moneta, una medaglia : in fondo dipende da come uno la vede, la "sente" : pèerché no? Se uno possiede una bella moneta con qualche tacca, ed un orafo bravo è in grado di restaurarla a dovere, perché no? Scusami per la lunghezza, mi sono lasciato trasportare dall'entusiasmo.....Un saluto cordiale. @@cabanes1 punto
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:lol: buongiorno.....quelli ultimi giorni son passato versso di la....ecco un idea che mi a struzicatto lo spirito....ecco la regione dove e stato trovato il tesoro...e infine,ecco cosa vedevano a l'ombra de la vela latina,dui riperti,dui isole di granito....cosa di meglio che quelli punti per ritrovare ,quando bisogno si sara presentato ,questa reserva di oro???!!!...era insepellito in faccia la seconda isolletta che si vede in fondo...!!!... :lol: isepellito di sicuro,prima di toccare terra ,su territorio inospitaliero...dove oro aveva pocco utilita.... :D i posti di osservazione non mancano su le montagne,ma li,e un posto dove nessuno aveva vista al époqua,e ano profitato per nascondere il tesoro,metendossi a l'ascosu ne un piccolo porto naturale che si trova a toca a toca... :lol: perche ne un paese selvatico,con venti non buoni,e senza strada,cosa di meglio che osservare il mare,da dova venivano mercanti,e nemici???!!!.. :lol: ..ecco mia teoria..... invece,senza sperenza di trovare aureus e multipili,ho fatto quel giorno bella pesca di pesci grossi e buoni,con colore di sole,e abondanza del nostro mare!!.. :lol: :lol:1 punto
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Rieccomi qui, @@Bazor2015, ho dato un’occhiata alla foto e credo di non sbagliare se leggo 1616. Un esemplare con lo stesso millesimo era presente nell’asta 66 di Varesi, lotto 545, con una base d’asta di 1600 euro. Varesi, la cui grande competenza in merito credo sia assolutamente fuori discussione, indicava il pezzo da lui esitato come “bel modulo largo e regolare BB”. Allego la foto della moneta dell'asta di modo che lei, dal momento che possiede il pezzo oggetto di questa discussione, possa fare tutti i confronti e tirare le debite conclusioni. Buona giornata a voi, Teofrasto1 punto
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ciao a tutti ho trovato su internet un pdf di un articolo del 2008 di un intervento di Francesco Barbesino e Mario Moroni che spiega un po' le 2 monete della Sindone e come sono state rinvenute le tracce sul telo e in un passo dice a proposito delle monete: "Venivano battuti in una modesta zecca di Cesarea Marittima, capitale politica e militare della Giudea, ad opera di liberti o schiavi che, estranei alla cultura dell’impero, cadevano spesso in banali errori ortografici. Nei primi secoli della Repubblica la produzione delle monete avveniva per “fusione”, lavorazione che consisteva nel versare il metallo fuso in stampi cavi di materiale refrattario perché, dopo raffreddamento, assumesse già la forma desiderata. Era un metodo semplice e, d’altra parte, non era possibile “battere” monete di bronzo del peso di oltre 300 grammi, anche se il prodotto ottenuto era di qualità scadente e si prestava facilmente a falsificazioni. Da molto tempo tuttavia le monete si producevano in tutto l’Impero per “battitura” del metallo. Il processo, sostanzialmente identico nei suoi successivi stadi, poteva presentare alcune varianti. Descriverò quello che veniva usato in Palestina all’epoca di Pilato così come lo conosciamo dalle monete prodotte. Anzitutto il metallo fuso veniva colato in stampi di materiale refrattario in cui erano scavate diverse file di impronte circolari tutte uguali tra loro. In ogni fila il metallo fuso poteva scorrere da un’impronta a quella successiva attraverso uno stretto canale di comunicazione in modo tale che la distribuzione del metallo risultava pressoché uniforme; raffreddato il metallo, si estraevano dallo stampo le collane di dischetti circolari e si separavano gli uni dagli altri recidendo il codolo cioè il metallo del canaletto di collegamento. A questo punto il tondello era pronto per la “battitura”. Il tondello, riscaldato al rosso veniva posizionato con le pinze sul “conio dell’incudine”, cioè sul conio di ferro nel quale era scavata l’immagine del diritto della moneta e che era alloggiato in un blocco fisso di metallo. Poi si avvicinava al tondello il “conio del martello”, un cilindretto metallico mobile che da un lato recava l’impronta del rovescio della moneta e lo si percuoteva energicamente dal lato opposto con un martello. Naturalmente durante la produzione si incorreva in diversi errori. Sulle monete di Pilato si sono rilevati tagli imprecisi del codolo, sia in eccesso, presenza di uno spezzone residuo, sia in difetto con asportazione di un lembo della moneta, o l’impronta dei rebbi delle pinze su un metallo riscaldato e divenuto troppo molle. Inoltre impronte eccentriche rispetto all’asse della moneta e monete con una doppia battitura; sull’ortografia approssimativa delle legenda si è accennato in precedenza." secondo voi è giusto attribuire la zecca a Cesarea Marittima? è possibile che le monete venissero davvero coniate da schiavi o liberti? è giusto il procedimento di coniatura?1 punto
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Ah, sì, scusami non l'avevo notata Nella prima mappa, quella dell'anno I, 1922, della Libia controllavamo ancora soltanto la fascia costiera, evidenziata da una striscia grigia, mentre il resto del territorio è in bianco. Nella seconda mappa, tutto il territorio libico è diventato grigio, a significare che ne avevamo assunto il controllo totale. Pura propaganda, è vero che le cose per noi erano migliorate, ma il controllo totale della Libia non l'avemmo mai, non riuscimmo mai a estirpare completamente la resistenza libica, che continuò fino all'ultimo a controllare porzioni più o meno grandi del paese. petronius1 punto
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