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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/18/15 in tutte le aree

  1. ecco una moneta che da delle soddisfazioni...guardate i dettagli del Battista, di Gesù e dello sfondo...per non parlare dei fondi... :lollarge:
    6 punti
  2. Segnalo la disponibilità in rete del n.23 del BdN Zecca di Milano da Azzone a Bernabò e Galeazzo II Visconti. Complimenti all' amico Toffanin entrato a far parte del team dei compilatori.
    6 punti
  3. Domani 19 settembre, giorno in cui si festeggia san Gennaro ...... si inaugura a Napoli in corso Vittorio Emanuele, 763 (di fronte alla stazione della metro di Mergellina) un negozio di numismatica! Un in bocca al lupo ai due artefici della nuova attività gli amici Giovanni Lavitola @@gionni980 e Antonio Cava. L'evento è pubblicizzato anche su Facebbok https://www.facebook.com/events/1469836443325784/, siete tutti invitati, la metratura dell'attività è contenuta ma sono garantite monete e medaglie davvero interessanti, tutto grazie alla competenza dei due giovanotti. Ecco in allegato il loro bigliettino, lunga vita alla NEACOINS e tanti cari auguri per la loro nuova meravigliosa ed impegnativa avventura professionale e commerciale! Francesco Di Rauso
    4 punti
  4. Si legge di continuo nel forum che il collezionismo fine a se stesso, o per puri scopi speculativi, non basta, che "prima di comprare una moneta si deve comprare il libro che la studia" e, aggiungo io, non solo il libro specialistico di numismatica, ma anche quelli che del periodo prescelto studiano la storia in generale, la storia economica, l'arte, la letteratura, ecc. Solo così, con una molteplicità di studi, il collezionista potrà definirsi anche persona "di cultura", ma su questo mi pare che, almeno a parole, siamo tutti d'accordo. O, lancio una provocazione, chi non è d'accordo si astiene dal dirlo perché "politicamente scorretto?" petronius oo)
    4 punti
  5. PRO DEFUNCTIS ORA SI TIBI PLACET scovato... http://corse-romane.eu/spip.php?article185
    3 punti
  6. Grazie di cuore all' amico Francesco per le belle parole! Cercheremo di onorare questa nuova attività facendo del nostro meglio, con impegno, serietà ed onestà. Un abbraccio, aspettiamo te e tanti altri amici domani per un brindisi. :)
    3 punti
  7. ______________ 1949 Canada TERRANOVA In base al referendum svoltosi il 31 marzo 1949, l'isola di Terranova (Newfoundland) fu unita al Canada diventando così la decima provincia canadese. Questa moneta da un dollaro è stata coniata nel 1949 successivamente all'annessione, ma una quantità supplementare, comunque datata 1949, è stata prodotta nel 1950. In tutto poco più di 672.000 esemplari. A quanto pare non c'è nessun modo per distinguere le monete coniate nel 1949 rispetto a quelle coniate nel 1950. Giorgio VI° (1895-1952) 1 Dollaro - Argento .900
    3 punti
  8. Questa è la sua moneta host è 1948 5-pesos del Messico, colpito a città del Messico di 0,900 argento, 40mm di diametro e peso di 30g. Il tipo era stato introdotto in ‘47 come parte di una rielaborazione delle monete d'argento messicana e segna la prima apparizione della denominazione in argento. Una svalutazione del Messico peso seguita nel 1949, tuttavia, e ha spinto la maggior parte di questi grandi d'argento "Cuauhtemocs" a nascondersi. (I nuovi tipi di 5-pesos all'inizio del 1950 avrebbe circa il 25% meno argento rispetto a questo tipo di 1947-48). Ma questo particolare 1948 Cuauhtemoc 5-pesos è stato pesantemente contromarcate (e inchiostrato), e ora anche un "Anguilla Liberty Dollar" datato 11 luglio 1967. (Vedi la cifra data "8" in U di ANGUILLA). Il lavoro su questa moneta è stato fatto in un seminterrato di San Francisco. Circa 1.530 del tipo Cuauhtemoc 5-pesos sono stati convertiti così, insieme a diversi altri tipi di moneta del dollaro e medie mondo. "Liberty dollari" sono stati rimossi dal catalogo standard Krause alcuni anni indietro e relegati a Insolito Mondo Monete, ma la mia opinione di questi pezzi è un po' più indulgente. Si diceva di aver goduto di una circolazione superficiale, aveva un valore di rimborso (US$10) concesso loro da un ente governativo (il Consiglio di Isola di Anguilla)—e, più significativamente, per me comunque—facevano parte di un'attività che era abbastanza grave da richiedere un atterraggio di paracadutisti britannici. Mi chiedo, sono stati tutti i Cuauhtemocs convertito in "Liberty dollari" la 1948s più comune, o c'erano 1947 host monete troppo? Cuauhtemocs—grande e d'argento e prontamente disponibili come fossero—ha visto un altro uso extrascolastiche. Continuando la vecchia tradizione che una volta aveva consumato pezzi 8-Real, nel 1962 alcuni 60+ Cuauhtemoc 5-peso pezzi sono stati utilizzati per rendere distintivi per tutti i Rangers di Texas quindi che serve quel conosciuto un gruppo di uomini di legge. :) v. -------------------------------------------------------------- The host coin here is Mexico’s 1948 5-peso, struck in Mexico City of .900 silver, 40mm in diameter and weighing 30g. The type had been introduced in ’47 as part of a rework of Mexican silver coinage, and marks the denomination’s first appearance in silver. A devaluation of Mexico’s peso followed in 1949, however, and pushed most of these big silver “Cuauhtemocs” into hiding. (The new 5-peso types beginning in 1950 would have about 25% less silver than this type of 1947-48.) But this particular 1948 Cuauhtemoc 5-peso has been heavily countermarked (and inked), and is now also an “Anguilla Liberty Dollar” dated July 11, 1967. (See the date digit “8” in the U of ANGUILLA.) The work on this coin was done in a San Francisco basement. About 1,530 of the Cuauhtemoc type 5-pesos were so converted, along with several other dollar-sized world coin types. “Liberty Dollars” were removed from the Krause standard catalog some years back and relegated to Unusual World Coins, but my own opinion of these pieces is a little more forgiving. They were said to have enjoyed a perfunctory circulation, had a redemption value (US$10) bestowed on them by a governmental entity (the Anguilla Island Council)—and most tellingly, for me anyway—were part of an activity that was serious enough to require a landing by British paratroopers. I wonder, were all the Cuauhtemocs converted to “Liberty Dollars” the more common 1948s, or were there 1947 host coins too? Cuauhtemocs—big and silver and readily available as they were—saw another extracurricular use. Carrying on the old tradition that had once consumed 8-reales pieces, in 1962 some 60+ Cuauhtemoc 5-peso pieces were used to make badges for all the Texas Rangers then serving that widely-known group of lawmen. :) v.
    3 punti
  9. Gettoni Nuova Gelateria Napoletana (Pepino 1884 ? ) La nostra storia inizia nel 1884 quando, un gelataio di origini napotelane, Domenico Pepino, decise di trasferirsi al nord e più precisamente a Torino, portandosi dietro oltre alla propria famiglia di gelatai, tutti gli strumenti, gli stampi e il materiale per produrre e confezionare gelato. In pochi anni apre così una gelateria ("Vera Gelateria Artigiana" come recitava l'insegna) che in poco tempo diventa il simbolo della grande pasticceria fredda a Torino. Il 17 Giugno del 1916 Domenico Pepino cede, per la somma di Lire 10.000, il marchio e i segreti di produzione al Comm. Giuseppe Feletti, già noto e affermato produttore industriale dolciario, e a suo genero Giuseppe Cavagnino. I due imprenditori rinnovano l'azienda ed inaugurano un nuovo grandioso laboratorio dando maggior impulso commerciale e adottando il "ghiaccio secco" per l'esportazione dei prodotti, all'epoca assai difficile da effettuare anche solo per piccoli tratti. Proprio grazie a questa innovazione venne coniata la frase "il gelato Pepino arriva ovunque". Mantenendo sempre un altissimo standard qualitativo ed innovativo, rinnovando costantemente la linea prodotti, la Pepino Gelati è stata insignita di ben 4 stemmi reali diventando così "Fornitore di Real Casa": il 2 Giugno 1910 ha ricevuto il brevetto di S.A.R il Duca di Genova, il 31 Marzo 1913 da S.A.I. e R. la Principessa Laetitia di Savoia Napoleone Duchessa d'Aosta, il 1 Luglio 1925 da S.A.R. Emanuele Filiberto di Savoia Duca d'Aosta, il 31 Marzo 1932 da S.A.R. il Principe di Piemonte. Il 1939 rappresenta un anno fondamentale per la storia aziendale. Dopo una lunga fase di esperimenti e studi a riguardo, viene finalmente brevettato (brevetto N. 58033) e commercializzato il primo gelato ricoperto su stecco al mondo: il Pinguino®. All'epoca un Pinguino costava 1 Lira, proprio come il cinema "con 2 Lire si comprava gelato e si andava al cinema". Il successo del Pinguino è tutt'oggi incredibile: la ricetta ancora originale dell'epoca e la cura che mettiamo nel produrlo ne fanno un gelato imitatissimo in tutto il mondo. Alla guida dell'azienda, dopo ben 5 generazioni, c'è sempre la Famiglia Cavagnino rappresentata oggi da Edoardo Cavagnino, pro-nipote di Giuseppe Cavagnino.
    2 punti
  10. In preparation for the XV International Numismatic Congress at Taormina next week I've just uploaded three papers I've written (actually two papers and a presentation) that may be useful background information for those attending my talk or others on Roman Republican Coinage. They are: Anonymous Struck Bronze Coinage of the Roman Republic. This is a long paper within Essays Russo (Witschonke, van Alfen eds) that I'm only now uploading as it is a foundation for some of the material I talk about at Taormina https://www.academia.edu/15757344/Andrew_McCabe_The_Anonymous_Struck_Bronze_Coinage_of_the_Roman_Republic_in_Essays_in_Honour_of_Roberto_Russo_Witschonke_van_Alfen_eds_2013 An extended version of my conference talk for next Monday, about Roman bronze coinage from Apulia during the second Punic war. It has extra slides to deal with matters that I will likely verbalise in the talk https://www.academia.edu/15759112/Andrew_McCabe_Roman_Struck_Bronze_Coinage_in_Apulia_for_INC_Taormina_extended_version Not directly related to this event but I also added a recent hoard report I wrote on 37 denarii from Spain with large knife cuts in it, just published in Essays Witschonke. I'd have held back a bit to allow the hardback copies to sell until I found that they are retailing at an eye watering $275. https://www.academia.edu/15713015/Andrew_McCabe_A_Hoard_of_Cut_Roman_Denarii_from_the_Second_Punic_War_in_Fides_Contributions_to_Numismatics_in_Honour_of_Richard_B._Witschonke I also included my personal conference agenda for Taormina - my selection of 40 talks to attend out of 400 https://www.academia.edu/15713189/Andrew_McCabe_conference_agenda_for_Taormina_International_Numismatic_Congress Finally, I plan to tweet the conference experience next week, and am already tweeting preps for it https://twitter.com/AMcCabeCoins I attach below a couple of sample slides from my Taormina presentation. Andrew McCabe ​
    2 punti
  11. :) ..buonasera a tutti...volevo convidere con voi quest'ultimo e unico testimonio di cio che fu una chiesa ,come dicono del IX em.....pietra murata ne un muro di campo santo,al tempo de la data scrita sotto....invece che animale strano,e scritura curiosa,in cui il senzo e il valore si son perssi nel buio del tempo.....ci po dare idea di il valore di quel posto sacro. per una curiosita...
    2 punti
  12. Buongiorno a tutti. Oggi festeggio 32 anni di matrimonio che devo dire sonom letteralmente volati. Ci sono stati alti e bassi, abbiamo 2 splendidi figli e risposerei mia moglie
    2 punti
  13. Io credo che il collezionismo numismatico rappresenti una occasione, una splendida opportunità verso la strada della conoscenza, del sapere, della storia, delle identità, splendida perché non necessariamente vincolante, si può essere ottimi raccoglitori, ottimi investitori, si può essere grandi studiosi con poche o nessuna monete. Conosco persone che sono passate dalla storia al collezionismo numismatico, spesso succede l'incontrario l'incentivo all'approfondimento è proprio il documento storico monetale. Credo che il decadimento culturale sia frutto di tante componenti, la crisi del collezionismo sempre che ci sia, è dettata anche da tanti fattori, legislazione, crisi economica, non sufficiente divulgazione della stessa, un mancato riconoscimento sociale del ruolo del collezionista, che è si variegato ma che tende sempre più verso lo studio e l'approfondimento, questo stesso forum ne è un po' anche la dimostrazione. E quindi nel nostro piccolo divulghiamo la numismatica, la storia, il collezionismo, la conoscenza dell'identità, questo è quello che possiamo fare qui e negli ambiti che frequentiamo..... , certamente per quanto si è fatto la figura del collezionista numismatico penso che debba essere ancora da rivalutare e riconsiderare nella società....
    2 punti
  14. Ciao. Sul rapporto cultura - collezionismo non riesco tuttora ad avere le idee chiare. In questo momento sto leggendo un libro del Prof. Adriano Savio dal titolo "Monete Romane" che trovo molto interessante e ben scritto. Tuttavia, ho dovuto rileggere più volte una considerazione svolta dall'Autore nella parte introduttiva del libro (pag. 36), che lì per lì mi ha fatto un tantino "sobbalzare" dalla sedia e che Vi propongo di seguito: ...."opere anche famose di economia antica hanno pressoché ignorato i fatti monetari, forse perché il collegamento fra numismatica e collezionismo l'ha squalificata di fronte agli studiosi "seri", forse perché l'approccio del passato alla materia l'ha mantenuta negli àmbiti di cui si diceva". Chiaramente, la considerazione del Prof. Savio che mi ha sorpreso è quella che ho sottolineato e che sembra rivestire di valenze negative il rapporto numismatica-collezionismo, tanto da squalificare la prima agli occhi degli studiosi "seri" proprio a causa di tale relazione. Per la verità, un tale assunto troverebbe conforto anche in qualche opinione espressa a proposito di "mitiche" Personalità della numismatica, vissute nel precedente secolo o addirittura nell'800, che da taluni vengono descritte come figure di spicco della cultura numismatica del loro tempo mentre altri, al contrario, li addìtano come soggetti quasi privi di scrupoli, dediti prevalentemente a curare i propri interessi commerciali connessi alla numismatica. So bene di toccare tasti "politicamente scorretti" e poco condivisi su un Forum in gran parte frequentato da collezionisti (fra i quali, sia detto per inciso, mi aggiungo io stesso come ultima ruota del carro), ma la sensazione che non basti collezionare monete per dirsi persone "di cultura" (non uso intenzionalmente il termine "intellettuali" perché è un termine che mi ha sempre fatto ribrezzo...) , mi attraversa spesso la mente....... :crazy:. Che dite. Saluti. :hi: M.
    2 punti
  15. Le tirature basse non sono date dalla "voglia di business" ma dal fatto che con le nuove regole quando capita l'emissione comune, molte nazioni emettono 3 cc in un anno, quindi il contingente è da distribuire su 3 emissioni. Bei tempi quando era un'emissione sola all'anno, almeno per il portafoglio!
    2 punti
  16. Antonino, se leggo bene , dovrebbe essere questa RIC 202 Denarius Obv: IMPCAESTAELHADRANTONINVSAVGPIVSPP - Laureate head right. Rev: TRPOTXIIIICOSIIII Exe: TRANQ - Tranquillitas standing left, holding rudder and grain ears. 150-151 (Rome). $19 11/29/03
    2 punti
  17. Traiano forse è questa... RIC 116, S 3121, C 69 Denarius Obv: IMPTRAIANOAVGGERDACPMTRP - Laureate head right. Rev: COSVPPSPQROPTIMOPRINC - Roma seated left, holding Victory and spear. 108 (Rome).
    2 punti
  18. G. Amisano, Per una numismatica migliore M. Bianchi, Conio Variato nella Moneta da 2 Lire di Parma per Maria Luigia M. Trombini, Particolarità nelle emissioni numismatiche della Città del Vaticano dal 2002 al 2014 A. Rimoldi, Sull'attribuzione dei Denari piccoli romani con il simbolo della frusta R. Santone, Un misterioso simbolo sui Bolognini di Guardiagrele A. Infusini, Dal Marco di Colonia... al Mark - L'unificazione della Germania, attraverso i cambi monetali M. Limido, Dalla Beata Vergine col Bambino, alla M gotica, a Sant’Ambrogio 114 pagine ricche di lamoneta.it! Già acquistabile su amazon: http://www.amazon.it/Quaderni-laMoneta-2015-AA-VV/dp/1517338778/
    1 punto
  19. Nessuno colleziona Liangpiao (粮票) cinesi? Beh, prima di tutto, cosa erano i Liangpiao? Forse quasi tutti voi ne avrete visto almeno uno.. sono quei biglietti piccoli piccoli cinesi, con immagini di contadini, ponti, opere agricole, treni, operai.. spesso confusi con banconote ma in realta’ sono dei buoni di razionamento emessi fino ai primissimi anni 2000. I Liangpiao hanno una storia molto lunga, esistevano gia’ in epoca Qing a causa delle varie carestie che rendevano necessario il razionamento degli alimenti, soprattutto riso, cereali, olio e carne di maiale o pollame. Ritornano in auge negli anni 20 a causa delle devastazioni causate dalla guerra civile tra i vari signori locali, soprattutto nel nord e nord est, poi di nuovo a causa dell’invasione giapponese. Ma e’ dagli inizi anni 50 in poi, a causa dei disastri economici causati dal “balzo in avanti” , dalle carestie, e dalle centinaia di migliaia di morti, che vengono usati massicciamente, e anche forzatamente. Se all’inizio i liangpiao erano simili a tessere razionarie personali, dove il possessore era intitolato a una determinata razione di questo o quel bene in questi o quei determinati giorni, col tempo assumono un valore piu’ generico (non vengono piu’ emesse a titolo personale, ma ognuno puo’ usarli) e l’aspetto di piccole banconote, curate graficamente e molto colorate. Molti neofiti infatti li scambiano per banconote, ma in realta’ i valori indicati non sono monetari (in alcuni casi pero’ si), ma quasi sempre espressi in jin (1 jin = 0.5 kg), mi (metri), litri, o numero di polli, maiali, o di ogni altro bene ottenibile. I piu’ famosi esempi sono i “buoni del riso”, quelli esteticamente piu’ belli e diffusi, espressi, come detto, in Jin o anche in Kg. Ma furono emessi anche per l’acquisto di stoffa (in genere di dimensioni piccole e poco attraenti), carburante, olio da cucina, bestiame, ecc. Insomma, per l’acquisto di TUTTI i beni necessari alla sussistenza. Ne furono emessi a decine di migliaia di tipi e tipologie diversi. Ogni provincia, citta’, o villaggio li emetteva ed erano validi soltanto sul territorio di competenza di dove venivano emessi. Esistevano anche quelli validi su tutto il territorio nazionale, o quelli validi solo per l’esercito o la marina. Insomma, tantissimi, e ancor oggi nessuno sa esattamente quanti (poi vedremo il perche’). Il funzionamento e lo scopo e’ variato parecchio da zona a zona e da periodo a periodo. All’inizio, come dicevo, servivano per razionare beni di consumo come il riso, cereali e stoffe, limitati a causa della guerra contro il Giappone prima, e la guerra civile coi Nazionalisti poi. Circolavano a fianco della moneta ufficiale, lo Yuan, e soltanto nelle provincie piu’ disastrate o economicamente svantaggiate. Con l’inizio del “balzo in avanti” e la creazione delle comuni agricole, l’uso si diffonde in tutta la Cina. La qualita’ della vita peggiora giorno dopo giorno e i beni diventano sempre piu’ scarsi e inaccessibili. Il razionamento forzato diventa quindi obbligatorio in molte zone, anche per ragioni “politiche”: chi ha piu’ degli altri viene accusato di essere un imboscatore, borghese, e capitalista. Lo scopo delle comuni e’ quello di rendere tutti i cittadini uguali, con lo stesso ammontare di beni strettamente necessari, senza creare persone che hanno piu’ o meno degli altri. Insomma, tutti si devono accontentare della solita razione o della solita’ quantita’ di beni decisa dalle varie sezioni locali del partito, dai quadri, e dalle comuni. Comunque, dopo la fine del balzo in avanti, che tanta miseria e morte ha causato, si passa a un periodo transitorio dove viene premiata la produttivita’, fedelta’, e correttezza morale. I liangpiao vengono quindi usati, oltre a controllare il razionamento, anche come “buoni fedelta’”. Chi ha lavorato meglio e di piu’ ha diritto a avere razioni extra di questo o quel bene. Ricordiamo comunque che la moneta ufficiale circola ancora, anche se sempre piu’ limitatamente e accessibile a sempre meno persone. Le cose peggiorano con la rivoluzione culturale, quando in molte comuni viene de facto abolito il denaro, soprattutto in quelle piu’ radicali e estremiste del nord-est. Da interviste e racconti che ho raccolto da chi ha vissuto quell’epoca, pare che in molte zone i liangpiao venivano quindi usati adesso come unico pagamento e unico mezzo per ottenere beni e servizi, diventando de facto moneta circolante. Non che il denaro vero servisse a molto in altre comuni, dato che veniva razionato quasi tutto per creare cittadini perfettamente uguali in ideologia, fede e possesso di beni. Anzi, la frase “possesso di beni” risulta fuori luogo dato che tutto apparteneva alla comunita’, e quindi le uniche cose personali che uno poteva ottenere erano il cibo, vestiti, medicinali. Ma anche questi erano razionati in modo che nessuno non potesse averne piu’ del necessario o piu’ di altri. Soltanto nelle citta’ o centri piu’ sviluppati, come Shanghai, Pechino, Qindao, Tianjin ecc o nelle regioni avvantaggiate economicamente, esiste ancora un uso ampio e diffuso della moneta, ma si tratta di posti dove le guardie rosse hanno meno controllo, e la vita, anche se comunque ancora precaria e con molte limitazioni, continua con un’apparenza di quasi normalita’, se di normalita’ si puo’ parlare nella Rivoluzione Culturale. Dopo la fine della rivoluzione culturale, e con il boom demografico voluto da Mao, la timida apertura a forme di economia privatizzata, l’apertura al “capitalismo”, l’inizio del progresso economico cinese, le migliorate condizioni di vita e la richiesta sempre piu’ alta di beni alimentari e di sussistenza, fanno si che i razionamenti diventino ancora piu’ intensi, a causa della scarsa disponibilita’ dei beni stessi e dell’aumento demografico. La moneta ufficiale torna a circolare nei posti dove era stata –piu’ o meno ufficialmente- abolita, ma la situazione rimane precaria: stipendi troppo bassi, prezzi dei beni troppo alti, diffusione di beni alimentari o di necessita’ a macchia di leopardo, e fenomeni di mercato nero molto diffusi. Sono anni difficili per la Cina, di anarchia sociale e malcontento, che precedera’ l’apertura economica che portera’ alle conseguenze che tutti conoscono. I liangpiao vengono ancora massicciamente usati fino all’inizio degli anni 90, soprattutto in quelle provincie ancora molto sottosviluppate rispetto alle zone costiere, mentre nelle zone gia’ sviluppate o in via di sviluppo, scompaiono gradualmente nei primi anni 80. Comunque, tra alti e bassi economici, terranno botta nelle ultime localita’ “povere” fino ai primissimi anni 2000 (mi pare il piu’ recente che ho sia del 2003). Con la mutata situazione economica cinese e un maggiore benessere diffuso, il loro uso diventa inutile e anacronistico e scompare, anche con sollievo di tutti, senza troppi clamori o troppi rimpianti verso il 2002-2003. Le nuove generazioni cinesi non hanno mai visto o sentito parlare dei Liangpiao. Quando li faccio vedere ai miei studenti universitari, mi accorgo che non ne hanno la minima idea di cosa erano stati o di cosa avevano rappresentato. Relegati per molto tempo al rango di carta straccia, distrutti a carrellate piene, venduti a chili per pochi centesimi, snobbati, ignorati e anche dimenticati, adesso sembra che stiano tornando di moda tra i collezionisti. Se fino a pochi anni fa si trovavano a prezzi infimi, roba tipo 1 euro per un centinaio di pezzi, adesso le quotazioni stanno andando su, soprattutto per esemplari della Rivoluzione Culturale con le citazioni del libretto rosso di Mao. Gli esemplari precedenti, quelli del “balzo in avanti” cominciano ad avere prezzi notevoli, soprattutto se in buone condizioni (difficilissimi da trovare a causa anche della carta poverissima su cui erano stampati che si sbriciola letteralmente). Ci sono anche molti collezionisti che collezionano soltanto i liangpiao emessi nelle province a forte minoranza etnica (Tibet, Xinjiang, Qinghai, Gansu, Inner Mongolia), graficamente molto belli e con scritte in arabo, mongolo, tibetano che ne impreziosiscono l’aspetto (e il valore). Purtroppo, come dicevo prima, i giovani non sono interessati a queste cose. I “vecchi” sono relativamente pochi, e i piu’ esperti ormai sono nel mondo dei piu’. Dato l’enorme numero di liangpiao emessi, in un numero spropositato di localita’, spesso difficili da identificare, il grandissimo numero di tipologie e usi diversi, la difficolta’ di reperire esemplari a causa della carta di qalita’ pessima ecc… e’ quasi impossibile farne una catalogazione completa. Qualche anno fa furono pubblicati cataloghi.. il meglio forse era quello dedicato ai “buoni del riso”. Anche se non completo (mancavano moltissimi esemplari) dava comunque una prima catalogazione “generica” dei buoni del riso. Lo stesso era stato fatto per i “buoni della stoffa”, ma purtroppo cio’ non era stato seguito dalla catalogazione degli altri tipi di liangpiao (olio, carburante, carni, ecc…) Purtroppo questi cataloghi, oltre ad essere lacunosi come quasi tutti i “pionieri”, non elencavano le emissioni locali, ma solo quelle a livello nazionale, provinciale o di citta’ consistenti. Le piccole localita’ erano ignorate. Esistono anche altri cataloghi piu’ specialistici, ma tutto sommato sono pochi e si limitano a una ristretta area geografica, come per esempio tutti i liangpiao della sola citta’ di Shanghai, o della sola provincia del Fujian, o soltanto della provincia del Henan. Insomma, non una panoramica completa. Inoltre, questi cataloghi pubblicati quasi 15 anni fa riportavano valutazioni molto basse, ma adesso sono aumentate anche del 300-1000% in piu’. Purtroppo questi autori sono ormai vecchi (se non gia’ defunti) e non sono stati pubblicati ulteriori cataloghi o aggiornamenti. Esiste un bollettino in formato tabloid diffuso tra i collezionisti, che e’ solo una una sale list e “listino di borsa” con aumenti e diminuzioni, ma senza foto o articoli di approfondimento. Sebbene la stragrande maggioranza si trova ancora a prezzi molto bassi, e’ difficile trovarli al di fuori della Cina. Ovviamente la preferenza va a esemplari FDS, ma essendo i cataloghi non aggiornati, i prezzi possono essere molto ‘elastici”, giungendo fino a propri esempi di sciacallaggio. Quel che si trova al di fuori della Cina sono gli esemplari piu’ economici esistenti, ma quasi sempre in serie incomplete (una serie poteva avere fino a 12-15 esemplari, come i francobolli o le notgeld). Trovare serie complete non e’ difficilissimo, ma bisogna innanzitutto sapere di quanti pezzi e’ composta tale serie, e qui incominciano le difficolta’ a causa proprio della mancanza di una catalogazione accurata. Io ne ho un 7000-8000 pezzi.. non li colleziono tutti ovviamente perche’ richiederebbe troppo tempo, e poi molti sono esteticamente brutti. Mi limito soltanto a qualli graficamente piu’ belli, in particolare a quelli incisi e illustrati dagli artisti di stato che hanno illustrato anche le banconote ufficiali. Beh, che dire, posto qualche immagine!
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  20. Nel corso della nota discussione su “Apocalisse e Numismatica” (vedasi ad esempio la discussione #41) http://www.lamoneta.it/topic/110495-apocalisse-e-numismatica/page-2?hl=+apocalisse%20+numismatica il forumista King John aveva accennato a sue ricerche sull’uso di lettere greche come annotazioni numeriche, soprattutto per calcolare la tiratura di alcune emissioni. Ho il piacere di annunciare che queste ricerche sono confluite in un bel volume pubblicato, a cura della Editrice Diana, con moltissime e belle illustrazioni a colori, intitolato: “I numeri svelati Alla scoperta delle notazioni numeriche riportate sulle monete greche” prezzo €25,- Posso assicurare che il rapporto prezzo/qualità e soprattutto l’interessante argomento rendono molto raccomandabile l’acquisto dell’opera, che si presta anche a interessanti approfondimenti su aspetti finora trascurati da studiosi numismatici. La Premessa del volume è curata dalla nota prof.ssa Maria Caccamo Caltabiano.
    1 punto
  21. Salve a tutti. Cerco tutte informazioni a proposito di questa monetina. Posso leggere PAPIA sul rovescio. Metallo= Argento. Dimensioni=mm12,5x11. Peso=g.0,46. Grazie mille.
    1 punto
  22. Ecco qui la piú famosa moneta veneziana del Dubois Il famoso "Filippo". Coniato in 50/60 esemplari in argento e 6 in oro. Come dite? Non è veneziana? Piú che altro non è neanche da considerarsi una moneta ma una medaglia o forse piú una moneta di prova. Ma un po' veneziana lo è ;) Comunque questi macchinari hanno coniato anche altro. Oselle: Talleri e moultipli sottomultipli
    1 punto
  23. un gigantesco enorme in bocca al lupo, che questa attività porti tanti soldi a voi e tanti tornesi a noi!
    1 punto
  24. In bocca al lupo @@gionni980 ! spero di venirti a trovare presto.
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  25. Bentrovato a tutti, ciao @@jagd, grazie della segnalazione :good: e complimenti per aver notato questo manufatto. L'arco e l'architrave mi sembrano effettivamente antichi (un IX secolo potrebbe anche starci). La scritta nella lunetta, e la lunetta stessa, sono senz'altro più recenti. Molto più recenti. Le incisioni su arco e architrave... beh, credo che risalgano tutte all'anno indicato (1862) o giù di lì. Quelle sull'arco sono senz'altro molto modeste. L'animale è un ingenuo tentativo di imitare le forme dell'alto medioevo. I segni verso la base non mi sembra che abbiano un senso particolare, nè riesco a capire cosa intendessero imitare.
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  26. la foto è venuta così.... qui un'altra , forse migliore.
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  27. concordo con quanto scrive @@Illyricum65.... Mi sembra di riconoscere Probo IMPCMAVRPROBVSAVG / CONCORDMILIT il tipo è questo, ma non riconosco la zecca.... Antoninianus Obv: IMPCMAVRPROBVSAVG - Radiate, draped and cuirassed bust right. Rev: CONCORDMILIT : - Probus standing right on left, shaking hands with Concordia to right
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  28. Ciao, è una discussione più da "identificazioni" che non da "monete imperiali" sebbene a questa vi appartenga come periodo. E qui la sposto anche se non ti nego un aiuto. 1 ) le foto sono piccole e non consentono d'identificare la legenda al dritto e quindi l'imperatore al dritto. Ripetile più grandi per farne emergere i dettagli. Più che ad un generico "seconda metà del III secolo d.C." al momento attuale non ne caviamo. A naso direi Diocleziano ma senza alcuna conferma. 2 ) per il rovescio vale lo stesso discorso. In base all'iconografia mi orienterei su un CONCORDIA MILIT(VM?) ma senza conferme o smentite da parte di qualche carattere della legenda siamo solo a congetture orientative. A parte la lettera delta :Greek_Delta: tra le figure non si è conservata la sigla in essergo per cui l'identificazione della zecca non sarà comunque semplice. 3 ) la moneta è "stratificata" nel senso che è patinata (e presenta un po' di terriccio) e questa si è parzialmente staccata dal tondello. Le frecce verdi dimostrano dove inizia la patina, di tipo poroso. Quelle rosse mostrano la parte della moneta dove la patina è saltata. Ciao Illyricum ;)
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  29. 1949 Repubblica Democratica Tedesca: 10 pfennig 1949 A (zecca di Berlino). Notare la dicitura "Dutschland" e non "Deutsche Demokratische Republik" ( che comparirà più tardi sulle monete). La DDR fu fondata nello stesso 1949, il 7 ottobre.
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  30. Stupenda... al solo pensiero mi troverei pugnalato dalla consorte hahahahah
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  31. Nella prossima CNG verrà battuto questo particolare Hekte in elettro di Mileto, coniato utilizzando due tondelli destinati a nominali più piccoli: http://www.sixbid.com/browse.html?auction=2220&category=44684&lot=1881836 CNG 100, parte 1, lotto 85 IONIA, Miletos. Circa 600-550 BC. EL Hekte – Sixth Stater (12.5mm, 2.28 g). Lion reclining left, head reverted, within rectangular frame / Two square punches containing, respectively, floral and stellate designs. Weidauer 130 var. (designs in punches); Elektron I 64 var. (geometric, not floral design in one punch); SNG von Aulock –; SNG Kayhan 443; BMC –; Boston MFA –; Rosen Sale 275; Traité I 22 var. (designs in punches). VF, toned. Apparently struck on two hemihekte – twelfth stater flans joined together. La nota riporta che la stessa tecnica è riscontrabile anche in una moneta della Triton V (lotto 1427) e della Elektron I (lotto 62): The use of two smaller flans to make a larger denomination is attested elsewhere for this series (see Triton V, lot 1427 and Elektron I 62 for two staters struck on flans made in this manner). Nella moneta della Triton V è stato utilizzato un tondello destinato ad 1/3 di statere e uno per i 2/3 di statere: https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=16149# Triton V, lotto 1427 IONIA, Miletos. Before 575 BC. EL Stater (14.01 gm). Lion reclining right, head reverted, within rectangular frame divided into smaller rectangular compartments / Central oblong punch containing a running fox and three pellets; square punch below containing stellate pattern; square punch above containing N pattern. Traité pl. i, 17 (slightly different reverse punches). VF, irregular flan. Extremely rare. The right facing lion type is much rarer than the left facing lion type. ($2000) Ex Classical Numismatic Group Auction 45 (18 March 1998), lot 424. A highly unusual flan that was made by incomplete melting of a 1/3 stater flan and a 2/3 stater flan. Fascinating. Qualcuno avrebbe anche l'immagine della moneta dell'asta Elektron I? Dovrebbe essere nel catalogo: Münzen und Medaillen Deutschland. Sammlung Elektron. Catalog of public auction [7], 20 October 2000. Stuttgart. Cosa ne pensate di questa particolare tecnica?
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  32. @Simone. Ho visitato la tomba di Wu Ding (che tra l'altro non e' cosi' spettacolare come si crede). Si accenna al ritrovamento delle cowrie shells nel museo, e ci sono molti esemplari in mostra (un centinaio o poco meno), ma solo le caurie vere. Il resto non so dove sia andato a finire, forse in altri musei o al museo della moneta di Pechino. Di imitazioni metalliche non ne ho viste, ne' se ne accenna al museo. Cio' non significa che non siano state trovate insieme a quelle naturali. Dovrei fare ricerche su riviste numismatiche di qua, ma a causa anche della lingua non e' facilissimo ne' lo potro' fare a breve. La mia opinione?: le imitazioni sono piu' tarde e per le classi inferiori che per avere un mezzo economico di scambio disponibile in maggiore quantita' avevano scimmiottato le conchiglie naturali piu' limitate da trovare in natura e riservate alle classi alte. In linea di massima l'uomo prima trova il prodotto naturale, limitato e quindi destinato a pochi eletti, poi col passare del tempo comincia a imitarlo artificialmente con materiali meno pregiati e a diffonderlo a strati piu' bassi della popolazione. Guardero' se trovo un catalogo delle tombe e/o articoli a riguardo la scoperta, ma le ricerche saranno lunghe e difficilotte, sia per problemi linguistici, sia perche' se chiedo a qualcuno di trovare questa cosa specifica, non saprebbero neanche di cosa parlo. PS: TUTTA la storia cinese prima del XIII secolo e' estremamente incerta e spesso fantastica o leggendaria. Le date sono da prendersi con estrema cautela e sempre con LARGHI margini temporali di dubbio. Anche per le monete sagomate "margini" di datazione di 100 anni in piu' o meno tra gli studiosi sono normale prassi.
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  33. Beh , quello che posso dirti è che ci sono state le correzioni delle finlndesi e delle spagnole, e anche qualche olandese , ora ha gli stesi dati dell'altro sito, quello francese , che sembra abbastanza affidabile . Sui dati ufficiali, non saprei, aspettiamo qualcuno che lo sappia con sicurezza ..
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  34. Ciao :) Sembrerebbe il tipo con il punto (se non è una incrostazione). In entrambi i casi ne hanno coniati in egual quantità :good: Bella moneta, la mia è del tipo senza punto (o perla, come viene definita nei cataloghi online)
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  35. La prima cosa che mi ha colpito guardando questa moneta è stato una cosa .... la innaturale fissità della figura della Madonna e del Bambino, ... tanto differente da quella che si ha nei denari, che anche quando consunta o mal riuscita per una coniazione affrettata, è più viva, più vivace. Poi la mancanza del braccio destro del Bambino ..... che nella moneta che consideriamo è assente, non è stato fatto, si vedono bene altri particolari e spazi dove invece doveva esserci quel braccio e quella mano che accarezza il volto della madre. Vi vede o si intravvede in ogni denaro, per quanto mal coniato sia (e in quelli ben coniati e ben conservati quella mossa è graziosissima!). Io lo vedo anche nella moneta del catalogo di G.B. che ak72 ci ha postato, e lo intravvedo nella moneta di pag.27 dello stesso catalogo. Non c'è (!) nel grosso in esame. Una dimenticanza dell'incisore? Ci sta, .... ma se lo aggiungiamo al peso, ai fondi, all'aureola, al becco, al viso della Madonna, ai cerchi del nimbo, alla P, ai "trattini" del trono, alla mancanza di fessurazioni da coniazione, la proporzione anomala della figura all'interno del cerchio, ..... Ovviamente, per quanto limitata la produzione (sicuramente molto limitata), i coni usati saranno stati diversi. con differenze tra essi. Ma qui le differenze sono molte .....mi sembrano troppe.
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  36. Mi sembra una teoria molto interessante... mi piacerebbe leggere il libro... penso sinceramente possa essere una possibilità concreta, ma sicuramente non valida in tutti i casi. In effetti hai scritto "in alcuni casi". Ci sono esempi incontestabili in cui monogrammi si riferiscono a sovrani (Pirro, Demetrio, Antigono, Perseo....) o incisori (Zoilo appunto) o comunque nomi (stesso conio per una delle due facce, l'altra con varianti di nome e monogramma corrispondente), più complesso con le zecche di emissione, ma penso si possano trovare anche qui esempi non discutibili. Quella della tiratura potrebbe però benissimo essere una delle spiegazioni che si aggiungono alle altre... per esprimere un parere definitivo dovrei leggere il libro, e penso lo farò... :D
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  37. sono entrambi di Commodo la prima dovrebbe essere questa RIC 137, C 514 Denarius Obv: MCOMMANTPFELAVGBRIT - Laureate head right. Rev: PMTRPXIIMPVIIICOSVPP - Felicitas standing left, holding caduceus and scepter.
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  38. Buongiorno a tutti gli amici. Vi posto una bellissima contromarcata. Guardate che spettacolo. ITALY, Milano. AV Zecchino (21mm, 3.50 g, 12h). Civic badge counterstamped on a Venetian issue of Alvise Contarini (1676-1684). Biscione (crowned serpent devouring man) within oval incuse. Undertype: St. Mark presenting banner to kneeling Doge / Christ within mandorla. CNI –; Crippa –; for undertype: Paolucci 1; Friedberg 1338. EF. Very rare. From the collection of Dr. Lawrence A. Adams. Ex UBS 79 (10 September 2008), lot 4191. The biscione served as the crest of the House of Visconti from the 11th century, the design said to have been copied from the shield of a Saracen warrior slain by a Visconti ancestor. As the family gained control of Milan, the biscione gradually came to serve as an emblem of the city itself.
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  39. Un BB sicuramente però con queste foto la moneta è quasi inguardabile. :(
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  40. E' Successo qualche anno fa, cercavo una divisionale "particolare" emessa da poco, ed in Italia non riuscivo a trovarla, anche a distanza di qualche anno dalla sua data di emissione, continuando la mia folle ricerca, in rete trovai un venditore di San marino che la possedeva, non passò neanche mezz'ora.... ero già in viaggio verso la meta, mia moglie che vedendomi uscire di fretta mi disse dove vai? Faccio un salto a San marino e torno.....che non era proprio dietro casa, da Milano sono 350 km. p.s. Cosa non si fa per il collezionismo................neanche se fosse stata una bella donna, forse è un pò vero che noi collezionisti non siamo troppo a posto...
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  41. Chiedo scusa anticipatamente per la battutaccia, ma più che un Gallen a me sembra un'Anatren... :P
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  42. Sembrerebbe pulita ma sembra anche che abbia mantenuto molto buoni i rilievi specialmente al R, io direi BB/BB+, per questa userei una forbice tra i 70/100 euro.
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  43. Si tratta in ogni caso di monete che in maniera molto molto arbitraria sono passate indenni dal controllo qualità o peggio, sono state fatte fuoriuscire illecitamente dalla zecca. Si tratta di monete che non dovrebbero circolare, essendo solo degli scarti di zecca. Leggetevi il regolamento sul controllo di qualità. E' talmente meticoloso e rigoroso che ho forti dubbi sul loro arrivo in circolazione. Tra l'altro lo Stato paga profumatamente per ogni singola moneta e dunque in questo caso, introducendo in circolazione monete così rovinate, oltre al danno all'immagine si ha una potenziale frode perchè il contribuente non deve pagare anche per gli scarti che dovrebbero finire al macero. A mio avviso parlare di valore non ha molto senso. Si tratta tuttalpiu di una curiosità.
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  44. @@Rossano, sinceramente io ne ho una e sono alla ricerca della seconda per cederla a mio figlio, questo perchè siamo amanti della musica. tu questa forse non la gradisci molto, e invece è bellissima, specialmente la parte bassa dove vengono messe in rilievo delle persone stilizzate che festeggiano con strumenti musicali e note sullo sfondo, per me veramente ben fatta. attenzione questa una mia opinione. :hi: saluti da nando12
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  45. Addirittura hanno fatto chiudere De Falco?! :rofl: E pensare che è uno dei pochi commercianti numismatici veramente seri e competenti ancora presenti sul nostro territorio! Auguro altri cento anni di florida attività alla ditta De Falco!! :clapping:
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  46. ;) :rolleyes: (però ammetto che me l'ero dimenticata pure io)
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  47. anche questa MONACO 10 francs 1982 TIRATURA 30000 EX (rame-nickel - alluminio) valore di mercato circa 20-30 euro
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