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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/29/15 in tutte le aree
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Pietro Leopoldo di Lorena (1765-1790) - Francescone 1770 Zecca: Firenze - Fronte: busto paludato e corazzato del Granduca a destra - Retro: stemma coronato sovrapposto alla Croce di Santo Stefano e circondato dal Collare del Toson d'Oro. Lo stemma al rovescio è più grande e Barocco. la moneta è priva di schiacciature di conio, debolezze ed è ben centrata. le foto sono di bassa qualità, ma la moneta presenta l'originale lucentezza dei fondi. in mano più bella. di Qualità. Il Manzoni riporta come rarità R.3 punti
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Rispetto a quello che chiede @@dabbene, io ci andrei cauta, nel senso che per quanto alcuni fenomeni siano comuni ad alcune zecche operanti in aree monetarie contigue, o comunque vi siano alcune rispondenze in alcune cronologie di emissione e nei tagli di certi nominali (peso e/o intrinseco), non è detto che il rapporto nominale con la lira di denari piccoli locali fosse lo stesso, proprio perchè vi erano delle differenze nelle lire di denari e nel piede dei denari stessi. Sappiamo per ciò che la lira di denari genovesi era diversa sia da quella di denari imperiali di Milano, sia da quella dei denari lucchesi e pisani. Nel caso di questi ultimi, per i quali ho valori sia desunti da documenti pisani che ora genovesi, sappiamo che fino al 1265 circa, ovvero prima della coniazione degli aquilini minuti pisani (che avevano a standard più simile ai denari genovesi, per fare loro concorrenza sui mercati tirrenici) 1 denaro genovese valeva dapprima 1,6 fino a 1,9/2,0 denari lucchesi o pisani di tipo epigrafico, e in generale la libbra di denari genovesi tra il 1230 ed il 1260 valeva quasi il doppio di quella pisano-lucchese. Quindi il grosso di Genova (dapprima contenente circa 1,58 g di fino e poi sceso a circa 1,39 g di fino al 1252-1260) era conteggiato nominalmente per 6 denari genovesi oppure 10/12 denari pisano-lucchesi, come i grossi di Pisa e di Lucca (dapprima contenenti 1,56 g di fino e poi scesi circa a 1,42 g di fino al 1250-1255). Questi dati sul fino li ho desunti dalle misure dei dati ponderali e dalle analisi metallografiche compiute lo scorso anno su un buon numero di grossi genovesi e pisani grazie alla disponibilità dei musei delle due città, ma anche di molti privati, che qui ringrazio, oltre alla preziosa collaborazione del professor Vincenzo Palleschi del CNR di Pisa. Tali dati trovano del resto corrispondenza con i risultati di altre analisi compiute sui grossi toscani anche con altre metodiche e con quanto riportati nelle pratiche di mercatura e liste di monete più antiche conosciute. Infine: nelle fonti pisane, lucchesi e anche genovesi non ho mai trovato la citazione di "grosso maggiore" o "grosso minore"; in genere si dice solo denaro grosso o grosso e solo talvolta si specifica il valore nominale in denari (6 o 12) o in soldi (1 soldo e poi con i grossi da 2,8 circa 2 soldi). Per questo io uso certe diciture e non le definzioni "maggiore" e "minore" tanto cari ai numismatici - soprattutto i collezionisti - più tradizionalisti. Ciò non vuol dire che grossi di peso differente non siano rimasti in circolazione nello stesso periodo, essendo conteggiati per questo diversamente rispetto alla corrente lira di denari: ad esempio sappiamo che nel 1253 a Genova vi sono alcuni pagamenti in libbre di denari genovesi che sono richiesti di essere saldati in grossi vecchi genovesi come moneta reale. Scusate se mi sono dilungata.... :rolleyes: . Spero tutto sommato di aver risposto a Mario, altrimenti provvederò in seguito. Un caro saluto MB3 punti
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550 anni fa venne istituito a Napoli il Real Ordine dell'Ermellino dal re di Napoli Ferdinando I d'Aragona, molti i collegamenti storici ed iconografici con san Michele Arcangelo e il tradizionale stilema sulle monete dell'epoca. Chi non conosce i coronati battuti a Napoli o L'Aquila o i mezzi carlini con il sopra-citato ermellino? Ma i collegamenti storici vanno oltre Napoli, chi di voi conosce la figura storica del duca di Urbino Federico da Montefeltro sa che nel palazzo ducale di Urbino vennero raffigurati in più angoli questo piccolo animale. http://araldica.blogspot.it/2009/05/lordine-napoletano-dellermellino-e.html L’ordine dell’Ermellino venne istituito da Ferdinando I d’Aragona il 29 settembre 1465 per legare a sé i baroni più fedeli dopo i conflitti con Giovanni d’Angiò (figlio di Renato d’Angiò ex re di Napoli spodestato da Alfonso I d’Aragona nel 1442), le copie in originale dello statuto sono conservate presso la biblioteca della badia di Cava de’Tirreni. Sulla data di fondazione dell’ordine non vi sono dubbi, G.M.Fusco, in un suo studio intitolato “I CAPITOLI DELL’ORDINE DELL’ARMELLINO” (Napoli, 1845) riporta nell’ultimo capitolo dello statuto testuali parole: “ ….Ed in testimonio de ciò havemo facto fare li dicti capituli in forma de privilegio et sigillare del sigillo de dicto ordine. In castello novo de Neapoli die XXVIIIJ de Septembro: anno Domini MCCCLXV….”. L'abito del cavaliere era una veste di seta bianca e lunga fino a terra. Portava su di essa un lungo mantello di seta rossa stretto al collo, aperto al solo lato destro e foderato di armellino. Avevano i cavalieri il collare composto di rami e di sedie (sic) intrecciate fra loro. In cima dei rami sbucciavano (certamente un refuso per sbocciavano) delle frondi e dalle sedie uscivano delle fiamme. Pendeva poi dal collare sul petto la figura dell'armellino in bianco d'oro smaltato , ed ai piedi di esso un nastro su cui era scritto il motto: DECORUM. Nel IX capitolo dell’ordine c’è la descrizione del collare: “ …Dal collare pendarà avanti el pecto una imagine di arminio bianco de oro smaltato in bianco, a li piedi del quale sia uno breve con questa parola DECORVM, et intenda ciascuno qual mente sia la nostra che con la imagine del animale mundissimo significano a li nostri confrati quello solo doverse fare lo quale sia decente justo et honesto…”. In un interessante studio intitolato L’ORDINE NAPOLETANO DELL’ERMELLINO E L’ICONOGRAFIA DI FEDERICO DA MONTEFELTRO a firma Antonio Conti pubblicato in NOBILTA’ – rivista d’araldica, genealogia, ordini cavallereschi (anno XVI, n. 89, marzo-aprile 2009) vi è un’analisi completa dell’ordine in questione, uno dei più illustri membri dell’ordine fu il celeberrimo condottiero e capitano di ventura Federico III da Montefeltro duca di Urbino (Gubbio 1422, Ferrara 1482), entrato nell’ordine nel 1474. Quest’ultimo fu così attaccato all’ordine napoletano che fece decorare diversi angoli del palazzo ducale di Urbino con simboli dell’ermellino e del collare dell’ordine. Qui di seguito alcuni coronati napoletani di Ferdinando I e Alfonso II d'Aragona e due mezzi carlini con l'ermellino al rovescio di Ferdinando I, Alfonso II e Ferdinando II d'Aragona. Fonte:http://ilportaledelsud.org/dritto-rovescio.htm3 punti
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Ciao. Complimenti per l'affascinante tondello, in superba conservazione. "sicuramente uno degli scudi dell'UML più belli in assoluto." Sul fatto che si tratti di una "moneta" avrei molti dubbi, e ciò mi pone in dissenso con le conclusioni a cui si è pervenuti in altra recente discussione, avente ad oggetto proprio questo tondello: http://www.lamoneta.it/topic/137935-svizzera-tiro-federale-lugano-1883/ Peraltro, già nella citata discussione è stato postato un link riferibile alla Swiss Mint, relativo al riepilogo delle coniazioni ufficiali della Confederazione Elvetica e questi tondelli (che forse potremo chiamare a buon diritto "gettoni" e non medaglie, visto che recano un valore e che potevano essere spesi in occasione di quelle competizioni) non sono ricompresi nelle emissioni ufficiali, neppure fra le coniazioni "commemorative". Inoltre andrebbe anche ricordato come a causa del progressivo deprezzamento dell'argento, i membri della U.M.L. riuniti a Parigi nell'ottobre del 1878, si impegnarono a sospendere le emissioni degli scudi, concedendo una deroga al solo Regno d'Italia, che infatti batterà queste monete ancora nel 1878 e nel 1879. Come noto, la ripresa delle coniazioni dello scudo d'argento da parte dei Paesi membri dell'U.M.L. avverrà solo nel XX secolo. Sulla base di quanto esposto, appare poco condivisibile quanto riportato nell'articolo pubblicato su P.N. http://www.panorama-numismatico.com/wp-content/uploads/LE-MONETE-DI-TIRO-FEDERALE.pdf secondo cui le "....gli Stati dell'Unione Monetaria Latina fecero pressione sulla Svizzera perché la loro emissione terminasse e sparissero dalla circolazione.Per questo motivo, l'ultima moneta da 5 franchi battuta per commemorare una festa di tiro fu quella di Berna: correva l'anno 1885." Ricordato come la stessa Svizzera, in sede di U.M.L., si fosse impegnata formalmente nel 1878 a sospendere la coniazione degli scudi d'argento, non si comprende perché gli svizzeri avrebbero dovuto disattendere gli impegni assunti, coniando questi tondelli nel 1879, 1881, 1883 e 1885 e ricevendo pressioni dalla U.M.L. solo dopo la coniazione del 1885 (e perché non fin dall'emissione del 1879, che già era avvenuta in contrasto con gli accordi)? Quanto alla possibilità che questi "gettoni" possano aver circolato anche come monete e anche fuori dalla Svizzera, non si può escluderlo, posto che possiedono le stesse caratteristiche pondometriche e di metallo degli scudi. Tuttavia, andrebbe anche ricordato come le tirature dei "talleri dei tiri federali" si sono attestate su contingenti che non hanno superato i 30.000 esemplari ad emissione e ciò, considerato anche l'elevato interesse collezionistico che li circondava fin dalla loro uscita sul mercato, rende davvero poco probabile che siano finiti nell'ordinaria circolazione. Se poi ciò fosse anche avvenuto, questo fenomeno non è sufficiente a trasformarli in "monete di Stato". Saluti. Michele3 punti
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Solo per dare un'idea della bella organizzazione dell'Accademia di Studi Numismatici e del Congresso Taorminese, posto questo video della premiazione di @@providentiaoptimiprincipis Della serie: Un incisore siciliano in Sicilia... https://youtu.be/irKBDVXiwXw ps anche io vorrei ringraziare l'Accademia di Sudi Numismatici in primis.... Ed un sentito ringraziamento al Dott. Salvatore D'Auria e l'amico Francesco, @@francesco773 punti
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Sei sempre troppo gentile con me! Non sono un esponente, tantomeno un riferimento, cerco di essere un apprendista divulgatore in una terra che finge di non parlare la lingua delle monete, eppure qui ho trovato grandi maestri che continuano ad ispirarmi. Conquistare il terzo posto al premio Cagiati è stata per me e @@Michelangelo2 un'emozione indescrivibile. Arrivare con il nostro "romanzo numismatico" accanto a veri esponenti scientifici della numismatica è stata una gioia immensa...immensa come la pila di libri che ci sono stati donati dall'Accademia insieme alla targa ed all'attestato. Penso sia questa la gioia che debba accompagnare ogni lavoro di numismatica. La vera linfa deve essere il sentimento. Due anni fa non ci aspettavamo di vincere il contest dedicato agli articoli di medaglistica indetto dal forum con il patrocinio di @@francesco77 , eppure è successo, e questo lavoro è stato pubblicato sul VIII Quaderno di Studi dell'Associazione Italia Numismatica, è diventato poi una conferenza alla Sala dello Scalone del Museo Pepoli di Trapani (città natale del Laudicina di cui mi onoro essere conterraneo) e poi? poi sono successe ancora tante ti quelle cose che non la finirei più di scrivere.... Detto questo.... Ci terrei a ringraziare alcune persone a me molto care: Michelangelo @@Michelangelo2 che ormai è mio compagno di penna prediletto (siamo già al 4o lavoro), Salvatore D'Auria maestro spirituale e faro per i miei lavori, @@francesco77 che è stato inconsciamente autore di questo successo quando al Veronafil del 2012 mi disse: perché non fai una ricerca su Michele Laudicina? sai, è un tuo conterraneo!....infine un grande grazie va al mio mentore numismatico @@dabbene, tu già sai....anche dello spillino che portavo al bavero della giacca....3 punti
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Credo che ci voglia collaborazione tra le tante componenti della numismatica che si muovono da sole , anche a Milano stessa abbiamo varie anime ma faticano a collegarsi, però se si muovono alcuni nella stessa direzione i risultati possono anche arrivare, in fondo una piccola goccia, e che goccia, quella sera e' arrivata, il più giovane del circolo....e' il frutto della divulgazione e del proselitismo che spesso parte da qui come nel caso specifico e poi si spera si concretizzi con la formazione di appassionati, collezionisti, studiosi, la vera sfida e' quella, del coinvolgimento anche in altri ambiti e poi i giovani....sembra un ritornello ma è' poi così.... Mi piace collaborare con tutti e vedere ogni realtà, la visita a Napoli mi è' servita per conoscere grandi persone e una storia numismatica vincente, voi sapete che sono a disposizione sempre come meglio riterrete.....comunicatore, oratore, divulgatore, iniziative....nei miei limiti ovvi ma Milano e' la mia città e quindi ogni realtà culturale come questa bisogna poi cercare di tutelarla.....3 punti
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Il bordo non mi convince, troppo sottile e irregolare, mi piacerebbe vederla dal vivo. Magari è buona ma dalla foto non mi sbilancio Ti posto la mia con foto belle grandi, se vuoi fare un confronto3 punti
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Salve a tutti, vi posto il mio nuovo acquisto, anche se per me non lo è, appena ho sentito il prezzo non potevo assolutissimamente lasciarla li, mi potete dare un vostro parere su conservazione e valore, grazie.2 punti
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salve a tutti, condivido con voi quest'altro pezzo, ho voluto prendere anche qualcosa della Russia, vi piace? potete darmi un vostro parere su conservazione e valore? grazie.2 punti
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Svizzera. 1 RAPPEN (CENTIM). 1/2 FRANC (FRANK). Svezia. Gustaf VI ° (1882 — 1973) 5 KRONOR (70 ° anniversario di Gustavo VI Adolfo).2 punti
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Vassoio Zecchi per monete nude......plastica su velluto è una bestemmia... :-)2 punti
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Se non ho capito male anche questa moneta dovrebbe essere stata acquistata da Numismatica Varesina, come il primo Nerone presentatoci da @@simo88. Non dovrebbero dunque esserci problemi di sorta riguardo alla regolarità dell'acquisto. Invece sulla questione di dove e quando si sia formata la patina, bhè, quasi ogni ipotesi potrebbe essere plausibile...2 punti
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Quando ho visto che la discussione sul nuovo numero aveva raggiunto i 14 interventi mi sono rallegrato pensando a commenti su di un articolo molto interessante e stimolante. Invece leggo leggo che si tratta di commenti su di un articolo con refusi. I refusi sono dietro l'angolo, ne ho trovati anche in opere di autori blasonati; per quanto riguarda poi la validità della rivista ognuno ha le sue idee ma in parte condivido il pensiero di Antwala, in quanto M.A. oramai è l'unica rivista cartacea divulgativa che tratti, secondo me dignitosamente, la numismatica classica. Così come non condivido l'idea di raffrontare questa rivista con la RIN, parliamo di strutture, mezzi e finalità diverse. E poi mi preme sottolineare che per me l'aggettivo "divulgativo" ha qualcosa di nobile e di democratico. Mi auguro che il dibattito continui sui binari della pacatezza.2 punti
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Mah.....i refusi capitano e capiteranno, certo meglio evitarli, ma li trovate anche in libri importanti, anche diversi, non conosco la monetazione classica, io vedo però belle immagini, un buon catalogo, una buona impaginazione, poi se si tratta di contenuti e' diverso....si può parlarne....ma mi sembra, se ho ben capito, che la critica riguardi più la forma che il contenuto.... Da parte mia auguro lunga vita vita a un gran divulgatore numismatico come Antonio Morello che con tutte le difficoltà esistenti continua nella sua opera editoriale.....nonostante tutto, io lo definirei forse l'ultimo dei mohicani.....e che resista ....2 punti
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Lungi da me il voler fare polemiche o innescare scontri, Morello non credo abbia bisogno di nessuna difesa d'ufficio, semplicemente ho sempre apprezzato la sua rivista e le sue pubblicazioni, non ho mai notato errori grossolani e quindi la foga di Gallienus mi è sembrata fuori luogo, tutti possono esprimere le proprie opinioni ma il tono mi ha "disturbato" un pò, due parole anche sulla qualità dell'articolo comunque non avrebbero guastato. Per quanto riguarda l'abbonamento per me può fare quello che vuole, ci mancherebbe altro............. Detto questo credo che si possa chiudere qui e restare tutti in buona armonia Maurizio2 punti
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Premetto che non ho ancora ricevuto la rivista ma in tanti anni che sono abbonato non ricordo errori come segnalato da Gallienus,per carità, chi lavora sbaglia e se l'errore si ripete allora diventa un problema ed è giusto che si esponga a critiche più o meno feroci, non mi sembra questo il caso, la violenza con tanto di ultimatum con cui si scaglia Gallienus mi sembra esagerata in virtù proprio di una qualità e competenza espressa negli anni. Inoltre non dimentichiamoci il servizio che questa casa dà a noi appassionati pubblicando e divulgando lavori a costi (secondo me) molto accessibili e probabilmente a discapito di un guadagno che potrebbe essere maggiore. Mi piacerebbe capire come questa volta sia saltato il controllo Tutta la mia stima e simpatia a Morello Maurizio2 punti
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Si tratta della RIC 116. Prima emissione della zecca di treviri con la titolatura completa ed estesa presente solo in tre tipologie di antoniniani e da ricollegare alla nomina fresca fresca di imperatore: IMP C M PIAVVONIVS VICTORINVS P F AV. Sono emissioni non comuni e rappresentano un ben preciso momento storico.2 punti
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Salve ho trovato 5 minuti per fare delle foto dal vivo, non sono il massimo non è messo a fuoco nella parte sinistra, ho usato un obbiettivo 50mm macro comunque ci ho provato. Un saluto2 punti
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certo, l'immagine è proprio la stessa. non mi stupirei che tra le varie sale del palazzo ducale ci fosse ancora una tela celebrativa ( direi periodo Palma il Giovane, Tintoretto, forse l'ultimo Veronese) da cui sia stato tratto il soggetto della madonna con bambino e doge. Sempre che sia scampata a uno degli innumerevoli incendi. Per chi mastica di pittura veneta, intendo una specie di Sacra conversazione, o una madonna con figlio e un "donatore", o una famiglia che a suon di zecchini poteva avere a che fare coi massimi artisti del tempo. Non dimentichiamo il primo esempio, forse, e più spettacolare anche se di cinquant'anni prima: pala Pesaro, la vedete ai Frari a Venezia, Tiziano mi pare 1510 o giù di lì.2 punti
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Una 1951 (16-25) 5-sho del Tibet, coniato in rame al Trabshi Lekhung, appena a nord di Lhasa, 29mm di diametro e dal peso di circa 8,5g. La data, 16-25, denota una moneta coniata nel 25° anno del ciclo 16° (di 60 anni ciascuno), e il primo ciclo dopo aver iniziato nel 1026. L'monete di a che questo 1951 5-sho ha appartenuto è molto una cosa del passato, naturalmente. Monetazione tibetano si è conclusa dopo il cinese ha riaffermato il loro controllo sopra il paese, e i monete del 1953 erano che del ultimo Tibet. Inizio nel 1955 monete cinesi sono stati introdotti, e nel 1959 o giù di lì, monete tibetane come questo erano stato interamente soppiantate dalla monetazione della Repubblica popolare. A quel tempo (1959) una rivolta generalizzata contro la dominazione cinese scoppiò, ma presto è stata schiacciata. Il Dalai Lama ha fuggito il paese, e nel 1965 il Tibet divenne una regione autonoma della Cina. A proposito, ho letto che circa il tempo che questo 1951 5-sho è stato coniato, avrebbe ottenuto un cavallo Ferrato. :) v. --------------------------------------------------- A 1951 (16-25) 5-sho of Tibet, coined in copper at Trabshi Lekhung, just north of Lhasa, 29mm in diameter and weighing approximately 8.5g. The date, 16-25, denotes a coin struck in the 25th year of the 16th cycle (of 60 years each), with the first cycle having begun in 1026. The coinage this 1951 5-sho belonged to is very much a thing of the past, of course. Tibetan coinage ended after the Chinese reasserted their control over the country, and the issues of 1953 were Tibet’s last. Beginning in 1955 Chinese coins were introduced, and by 1959 or thereabouts, Tibetan coins like this one had been entirely supplanted by the coinage of the People’s Republic. About that time (1959) a widespread revolt against Chinese rule broke out, but was soon crushed. The Dalai Lama fled the country, and in 1965 Tibet became an autonomous region of China. I have read, by the way, that about the time this 1951 5-sho was coined, it would have gotten a horse shoed. :) v.2 punti
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A completamento del post iniziato e concluso da @@petronius arbiter sulla Via Appia , mi sembra opportuno parlare e ripercorrere anche il percorso della Via Traiana , importante asse viario variante dell’ Appia ad iniziare da Benevento , che proponeva un percorso meno montuoso e piu’ breve di un giorno di viaggio rispetto all’ Appia per raggiungere la meta , a Brindisi . L’ Imperatore Traiano , con parte del grande bottino delle due guerre daciche da poco concluse nel 106 , decise tra il 108 e il 110 di costruire una nuova strada statale , che sostitui’ una antica strada , diciamo provinciale , che congiungesse , con un percorso piu’ breve e meno montuoso dell’ Appia , Benevento a Brindisi ; questa nuova strada rendeva piu’ agevole e accorciava il tragitto fino a Brindisi di un giorno di viaggio ; la strada traianea fu utilizzata , praticamente senza piu’ manutenzione , fino a circa della metà del VII secolo . Il nome di questa strada non è indicato negli itinerari stradali antichi e neanche sui tanti miliari rinvenuti nel suo percorso , dove viene semplicemente chiamata : … Viam a Beneventum Brundisium , il nome di Traiana datole in epoche successive , deriva soltanto da alcune monete coniate da Traiano qualche anno più tardi , forse tra il 112-113 , probabilmente in occasione della inaugurazione della nuova strada . Lungo il percorso , che si sviluppava per circa 305 chilometri da Benevento , vennero costruite numerose stazioni di ristoro , stazioni di posta , cambio cavalli e alloggiamenti per i viandanti . La via Traiana divento’ il più importante asse stradale di attraversamento della Puglia settentrionale e centrale , favorendo anche lo sviluppo delle città piccole e grandi che erano poste lungo il suo percorso . Tutto il notevolissimo lavoro , sia economico che tecnico , di fondamenta , di lastricatura e di Ponti , di costruzione della Via fu affidato da Traiano al Magistrato , Curator Viae Traianae : Quinto Pompeius Falco , Console del 108 , che svolse il lavoro con estrema cura e competenza . La grande importanza di questa Via è testimoniata anche dalla continuità di utilizzo fino a tarda epoca , quando nel Medioevo la Via Traiana era conosciuta con l' appellativo di "Via Francigena del Sud" , che durante il periodo delle Crociate collegò Roma , punto di arrivo della Via Francigena proveniente da Canterbury in Britannia , all' Oriente , passando attraverso la Puglia fino a Brindisi . Da Bevenetum , partendo dall’ Arco di Traiano costruito come mostra della Via , punto di partenza della nuova arteria stradale , si trovava Forum Nova a 10 miglia da Benevento nel territorio di Paduli nei paraggi di Rione Sant’ Arcangelo ; seguiva Aequum Tuticum identificata in località Sant’ Eleuterio nel comune di Ariano Irpino , poi la Mutatio Aquilonis , forse l’ attuale Masseria San Vito , vicino la stazione che segnava il termine dell’ Apuliae et Campania . Passata la Masseria San Vito , dopo un lieve pendio verso Monte Trinità , la Via Traiana discendeva verso il Buccolo di Troia puntando dritta fino ad Aecae , la moderna Troia. Da Aecae con lunghi rettifili in territorio tutto pianeggiante la Via toccava prima Herdonia , l’ attuale Ordona , infine dopo aver superato l’ Aufidus , il fiume Ofanto , tramite un grande ponte in muratura e dopo aver attraversato il cosi’ detto “Arco di Varrone” , ma piu’ probabilmente Arco di Traiano in quanto sembra strano che lo sconfitto Terenzio Varrone a Canne , venisse onorato con un Arco commemorativo , la strada entrava in Canusium , Canosa . Dopo l’ uscita da Canosa , la strada proseguiva poi verso Rubi , l’ attuale Ruvo di Puglia , puntando in direzione di Modugno fino a Caeliae , attuale Ceglie del Campo . Da Rubi una variante litoranea raggiungeva Botuntum , Bitonto e da qui’ Barium , Bari . Da ora in poi fino a Brindisi , la Via Traiana procedeva vicinissimo alla costa toccando altri centri come Turres Iulianas nei pressi di Mola di Bari , Turres Aurelianas presso Poligniano e Dertum presso Monopoli fino ad Egnathia , Egnazia . Dopo la stazione Ad Speluncas , attuale Torre Santa Sabina , la Via Traiana terminava il suo lungo percorso a Brundisium , Brindisi , il più importante porto italico verso l’ imbarco per l’ Oriente ; la Via forse terminava proprio davanti al Porto , dove ancora oggi sorgono le due Colonne a testimonianza del termine della Via . Considerando che il post sull’ Appia ha riscosso numerose visite , proporrei ai piu’ volenterosi del Forum di cimentarsi nella descrizione delle altre Vie consolari , che partendo da Roma , raggiungevano i piu’ importanti centri italici , limitandosi cosi’ al solo percorso nazionale .1 punto
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Ciao fabietto83, attenzione, la mia non è una sentenza. Certo dalle foto ci sono un po' di aspetti tipici delle fusioni e le opinioni che mi hanno preceduto sono di utenti esperti. Fatti spiegare magari se il venditore stesso riguardandola in mano non vede niente di strano. Se non ti convince falla vedere ad un altro esperto. Non dico una perizia. Dovrebbe essere qualcosa di non particolarmente complesso da accertare. E se infine risultasse genuina, mi raccomando, raccontaci quali elementi hai raccolto... Grazie ES1 punto
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Questo del 1767 é insieme aal 1768 l unica serie che riporta il busto rivolto a sx. Il Manzoni riporta R2. il rovescio con stemma più grande barocco é di conservazioneee maggiore del diritto. La partocolarità della tua moneta sta nel avere il bisto a sx ma con i capelli annodati onvece che sciolti. Credo sia una variante e forse ben più rara. Per la conservazione direì un BB per il rovescio, mentre il diritto é però più consunto forse un MB/BB. @@dabbene che be pensi?1 punto
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Gettone di Enrico IV di Borbone detto Enrico il Grande D/ HENRi.IIII.D.G.FRANCOR.ET.NAV.REX. Re a cavallo armato di tutto punto che procede a sinistra, con in mano il bastone di comando, in esergo H . L R/ REGIS . SACRA . FŒDERA . MAGNi. Grande altare con due colonne sormontate da una corona regale che le unisce; una colonna è ornata da un ramo di palma, l’altra da un ramo d’alloro, in esergo la data 1614 apollonia1 punto
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Gettone di re Giorgio III D/Busto a destra del re GEORGIVS III DEI GRATIA R/ Stemma di Casa Hannover, abbreviazioni dei titoli del sovrano V.I.ET.FG.REX.FD.SU.F.ST.M.S.ET. e la data 1701 apollonia1 punto
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anche io collezionando monete abruzzesi ho alcuni cavalli anche rari, ti posso anticipare che a breve uscirà un libro sulle monete aragonesi, al quale sto collaborando, e ci sono moltissime varianti riportate anche inedite, per Carlo VIII ho pubblicato su PN di luglio-agosto un cavallo INEDITO per Sora1 punto
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Buongiorno @@Bazor2015, innanzitutto ancora complimenti per gli stupendi pezzi che ha condiviso. Dato che non ha scritto i relativi pesi e diametri immagino li abbia verificati precedentemente. Per quanto riguarda questa sovrana i rilievi mi paiono meglio di VF peccato per i graffietti al dritto sul volto del sovrano e per il colpo ben visibile al rovescio. Nel complesso direi che un VF la rappresenti al meglio. Per quanto riguarda la quotazione il catalogo Spink riporta i seguenti dati in sterline per la 1825 a capo scoperto: F 400 ; VF 750; EF 1400; UNC 3000 E’ anche vero che i prezzi dei cataloghi vanno un po’ presi con le pinze. Nel tempo ho visto battere in asta su ebay questa moneta varie volte da venditori professionali inglesi con realizzi fra i 700 e gli 800 euro. Allego un esemplare in ottima conservazione così da poter comparare. http://www.ebay.it/itm/1826-SOVEREIGN-BRITISH-GOLD-COIN-FROM-GEORGE-IV-EF/311442996591?_trksid=p2047675.c100011.m1850&_trkparms=aid%3D222007%26algo%3DSIC.MBE%26ao%3D1%26asc%3D20140620074313%26meid%3D3195f8c7c1c348328cedf734d4b2939c%26pid%3D100011%26rk%3D3%26rkt%3D10%26sd%3D321841619338 Osservando la doppia sterlina (con la precisazione che non ho mai visto questo pezzo dal vivo) e aiutandomi nel valutarla con le foto delle inserzioni che le allego noto una minima consunzione nei capelli del sovrano e un colpettino a ore 12 insieme a qualche altro segnetto trascurabile sul bordo al dritto. Il rovescio non è perfettamente a fuoco e non vedo bene soprattutto la testa del cavallo. In ogni caso mi pare che la moneta abbia circolato poco e la sua conservazione sia da collacarsi fra VF e EF. Non mi sento in grado di essere più preciso valutando dalle foto. Le quotazioni dello Spink sono: VF 1100; EF 2250; UNC 3950 In questo caso i passaggi sulla baia sono più rari . Ho trovato questi due in modo che possa farti un’idea dei realizzi reali. http://www.ebay.it/itm/1823-King-George-IV-IIII-Great-Britain-Gold-Double-Sovereign-Two-Pounds-2-Coin-/161819914350?hash=item25ad37f06e Questa ha realizzato poco in quanto il venditore ha comunicato la presenza di due piccoli fori nel contorno. http://www.ebay.it/itm/1823-King-George-IV-IIII-Great-Britain-Gold-Double-Sovereign-Two-Pounds-2-Coin-/361338211753?pt=LH_DefaultDomain_3&hash=item54216f8da9 Questo pezzo e il suo realizzo possono darci un’idea di quanto stornare in percentuale dai prezzi di catalogo a mio avviso. La stima di @@claudioc47 in verità mi pare un po’ alta anche per un EF pieno, magari ha dato un occhio ai realizzi delle case d’asta che io non ho mai tenuto sott’occhio. In ogni caso la moneta è validissima e sinceramente questa spesa l’avrei fatta anche io a quel prezzo (anche qualcosa in più in effetti). Una buona giornata E.1 punto
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Medaglia devozionale in lega di piombo/ stagno o zingo, del XVII - inizio XVIII sec.- D/ Probabile crocifisso di Sirolo (Numana)?- R/ S. Antonio di Padova.- Ciao Borgho.1 punto
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BOOOOOOOOOM !!! http://collezionieuro.altervista.org/blog/austria-25-euro-argento-niobio-commemorativo-dedicato-a-il-tempo-2016/# Emissione a marzo invece che gennaio1 punto
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@@ciprinide, la cosa più importante è che non faccia nessun danno alle monete, la moneta postata da me inizialmente aveva una bruttissima patina, adesso è come piace a me. :)1 punto
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Vedo con piacere che siamo passati ai Lorena....sempre con monete di alta qualità a quanto vedo....complimenti !1 punto
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È simile al mio esemplare ... Io penso che il segno vicino alla I sia il segno in negativo di qualche lettera del rovescio1 punto
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Un denario di Otone in MB ha quel prezzo lì 300 - 350 euro...in questo caso, inoltre, è un Ric 12, se non mi sbaglio, quindi un R3 Per dire, questo è venduto al doppio del prezzo su vcoins1 punto
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Ciao Nando. Questa medaglia è stata coniata sia in argento che in bronzo argentato. Ne esistono marcate con sigle diverse : L.Giorgi come la tua, Z coronata , S.J. ed anche senza alcuna sigla. La sospensione è a cambretta, per consentire il passaggio del nastro. Ho verificato su alcuni testi che possiedo, ma non ho trovato alcuna indicazione sul fatto che siano state emesse anche medaglie non portative, come la tua. Cosa che del resto non ha un gran senso : istituita da V.E. III con decreto n. 1342 del 21.11.1912 è una decorazione commemorativa ufficiale e pertanto portativa ; il Decreto reale ufficializza anche il colore del nastro, 11 righe verticali alternate nei colori azzurro e rosso cupo. Immagino tu abbia già verificato se sul bordo superiore esistono - magari limati - gli attacchi dell'appiccagnolo. Mi spiace non esserti d'aiuto, spero che altri la conoscano @@nando12 @Limites1 punto
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E' indubbiamente fantastica, un vero basso rilievo artistico.... Complimenti! :good: Posso solo ammirarne la bellezza, da collezionista di monete per la comune circolazione non posso andare oltre. So che poteva esser spesa al pari di una moneta dello stesso valore in occasione dei giorni della festa di tiro della federazione, possibilmente veniva usata come 5 Franchi anche oltre... ma questo non ne fa di certo una moneta nata appositamente per essere spesa quotidianamente. Naturalmente il mio è un discorso di parte, giusto perché non le colleziono, o forse è solo invidia.... :rofl: Al solito aspetta altri pareri riguardo conservazione e valore :)1 punto
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@@azaad Giusto , come scrivevo in un altro post, la conservazione di una moneta è molto importante per la sua valutazione. Nonostante non abbia circolato quindi si potrebbe parlare di UNC (come negli USA) cioè non circolata ma con segni di cattiva conservazione che la portano quasi ad un BB(Italiano) dove l'usura da circolazione è ben differente e dove ha perso tutto il lustro ,che invece qui ,anche se minimo, è ancora visibile e presente . In molti hanno provato a cambiare qualcosa nelle classificazioni di conservazione qui in Italia ma sembra che la "testa" non ne voglia sapere come purtroppo su molte cose in Italia. Peccato perdiamo sempre il treno non per deficienza ma per cocciutaggine1 radicata nel nostro DNA. 1https://it.wiktionary.org/wiki/cocciutaggine1 punto
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Ora non ho problemi di tempo ma tanti anni fa, soprattutto dopo l'acquisto di nuove monete, aspettavo la sera, quando moglie e figlia andavano a letto. Stendevo un panno di velluto sulla scrivania, tiravo fuori la lente di ingrandimento, mi versavo uno scotch e ...mi immergevo nello studio della moneta, consultavo i testi e poi la depositavo nel posto a lei già riservato. In quelle ore mi veniva in mente sempre la famosa lettera di Machiavelli al Vettori, dove dopo aver passato una giornata di gramo esilio, così descriveva la sua serata : "Venuta la sera, mi ritorno a casa ed entro nel mio scrittoio; e in sull'uscio mi spoglio quella veste cotidiana, piena di fango e di loto, e mi metto panni reali e curiali; e rivestito condecentemente, entro nelle antique corti delli antiqui huomini, dove, da loro ricevuto amorevolmente, mi pasco di quel cibo che solum è mio e ch’io nacqui per lui. "1 punto
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Con queste foto non è possibile dare una valutazione "seria" che già in foto è difficile,ci sono colpetti e graffietti che potrebbero essere d'usura o meno,comunque il FDC per me non esiste al massimo un qFDC.Tutte le monete che non sono tenute in chiusure originali o meno col passaggio da un proprietario ad un'altro da un'asta ad un'altra,da un vassoio ad un altro, perdeno sia il lustro o parte che l'integrità quindi almeno per me si parla da un SPL (che come valutazione non è poco molti lo snobbano) fino ad un massimo di un qFDC (che per me è una conservazione estrema per monete non racchiuse in confenzioni o posti adeguati).1 punto
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È una moneta. Imitazione moderna, copia. 咸宜 Ham Nghi (1884-1885). 國富兵彊,內安外靜 Motto. Lo stato è ricco. L'esercito è forte. Lo stato è affidabile. Intorno a esso è tranquillo.1 punto
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Forse, le due "mezze monete" sono state saldate assieme, il rame si salda con "poco calore" usando decapante e stagno, tra l'altro noto il filo di saldatura che le unisce. Provo ad immaginare che durante la guerra ci fosse miseria... quest'uomo riuscendo a trovarsi un lavoro fresava la metà delle monete per ricavare il materiale necessario, da rifondere, per creare delle fedi, ma dato che in periodo di miseria non si butta via nulla, con le restanti metà faceva (mediante una saldatura) delle "nuove monete" che poi spendeva come se fosse niente... :)1 punto
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Nella discussione generale di oggi, ho apprezzato l'intervento della prof.ssa Caccamo Caltabiano che, rispondendo ad un intervento del pubblico non ha potuto fare a meno di notare l'assenza di politici. Un evento del genere avrebbe meritato la presenza continua e costante non dico del Ministro, ma quantomeno di un Sottosegretario e di una nutrita pattuglia di dirigenticheguadagnanocosipoco. La crisi identitaria della nostra Nazione passa per la crisi culturale (nel senso umanistico e nel senso scientifico del termine). La numismatica e l'angolino nel quale risulta a forza relegata è la cartina al tornasole di questa crisi. A fronte di uomini di buona volontà, nell'ambito accademico, dell'insegnamento in generale, dello studio, del collezionismo e del mercato (mi riferisco ai numismatici professionisti) si rileva un'apatia culturale dei nostri amministratori locali (la Sicilia è regione a statuto speciale in subiecta materia) e nazionali e l'applicazione delle leggi, riflette, pur con le migliori intenzioni, questo stato confusionale. Alla fine si penalizza il commerciante, il collezionista e quindi la cultura numismatica in senso ampio. Non un concorso per numismatici, tuonava oggi la prof.ssa Caccamo Caltabiano! Aggiungo, non solo in ambito accademico, ma anche per tutte le Soprintendenze. Con i consequenziali danni che tutti sappiamo. Come sarebbe bello un mondo accademico aperto al collezionista privato ed un mondo amministrativo che collabori ugualmente per lo sviluppo della cultura. Oggi invece le Soprintendenze NON hanno esperti numismatici, tantomeno di mentalità aperta... Tempoi fa sono stato a Vienna, Parigi e Londra. Ho preso appuntamento coi responsabili (addirittura a Parigi personalmente col direttore del Cabinet ) e mi hanno fatto vedere tutto; ho potuto interloquire ed ho mostrato la mia collezione (in foto). ne sono uscito arricchito e mi hanno ringraziato; a Parigi - su richiesta - ho inviato i file. Qui da noi...si assiste solo al depredamento dei siti ed alla persecuzione non dei ricettatori, ma dei collezionisti... 1 punto
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Il convegno si svolge a Taormina. Posto bello ma non proprio comodo da raggiungere per chi non abita nei dintorni . Sinceramente non credo che vi siano state comitive di numismatici che siano arrivati fino a Taormina con il piano di fare i 'portoghesi" . Più' probabile che forse qualcuno già' residente in zona - saputo del Ccngresso - si sia affacciato. La marea di tessere rosse che i congressisti esibiscono al collo testimonia della stragrande maggioranza di 'regolari'. Un po' preoccupante a mio avviso il fatto che invece di essere fieri che una manifestazione di tale livello si tenga in Italia si perda tempo a parlare della security del congresso. Molte poi erano le possibilità' per giovani numismatici di avere finanziata la loro partecipazione . Credo più' di 50 giovani hanno ricevuto borse di studio da varie associazioni . Uno di questi giovani e' nientemeno che un vincitore qualche anno fa del concorso Nino Rapetti organizzato proprio da LaMoneta - e ciò' dovrebbe essere un altro motivo di vanto dell'utilizzo ma opera di diffusione della cultura e divulgazione realizzata dal Forum. Sono anzi ben due i vincitori di quel concorso che partecipano al Congresso,uno come borsista-uditore l'altro come relatore direi che sarebbe più' edificante parlare di questi traguardi invece di fare sterili polemiche che con la mumismatica hanno davvero poco a che fare .1 punto
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La Biblioteca dell'Università degli Studi del Molise (Campobasso) è dotata, tra le altre, di una Sala - denominata Archimede - tutta dedicata a materiale bibliografico inerente al Molise e al Mezzogiorno. Pur non essendo la numismatica compresa nell'offerta didattica dell'Ateneo, in tale Sezione speciale (Molisana e Meridionale, appunto) sono collocati alcuni volumi riguardanti la materia che ci è cara perché comunque rappresentativi, a pieno titolo, della storia, della cultura e dell'arte di questa parte della Penisola. E' proprio in questa Sezione, dunque, che hanno trovato posto (e si spera continueranno a farlo) i Bollettini generosamente donati alla Biblioteca dal Circolo Numismatico Partenopeo. Ecco qui le due annate fino ad ora pubblicate, fotografate... in buona compagnia, cioè insieme a una piccola selezione di testi di numismatica presenti negli stessi ambienti. Le foto sono fatte al volo con il cellulare, quindi... perdonate la scarsa resa.1 punto
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