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  1. nando12

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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/30/15 in tutte le aree

  1. Ricevo e vi giro la comunicazione di Antonio Morello, senza aggiungere altro. "leggendo l'articolo incriminato, anche un bambino capirebbe che c'è stato un problema editoriale. Quella pubblicata non è altro che una bozza che il tipografo ha inserito erroneamente al posto della stesura definitiva. Colpa nostra che non abbiamo vigilato fino all'ultimo. Errori di battitura, frasi 'sospese', punteggiatura da rivedere... e qualche refuso, sono stati opportunamente riveduti e corretti in fase definitiva. Purtroppo nel supporto magnetico erano presenti altri file, erroneamente presi dal tipografo, nonostante le nostre precise indicazioni. Ce ne assumiamo le responsabilità in quanto colpevoli per non aver controllato la stampa definitiva, ma, sai, era quasi impensabile che dopo 82 numeri pubblicati in 14 anni, il tipografo impazzisse. La leggerezza è stata nostra. Nel prossimo numero annunceremo i provvedimenti che intenderemo prendere per fornire al lettore la versione dell'articolo corretta. Stiamo pensando il modo con cui risolvere il problema e speriamo nei suggerimenti da parte dei lettori; comunque, tutti gli abbonati del 2015, avranno la possibilità di rileggere la versione corretta e inserirla (o allegarla) alla rivista n. 83."
    9 punti
  2. Sesterzio raro (come tutti quelli di Tiberio) e storicamente significativo perchè legato al terribile terremoto del 17 d.C. che distrusse dodici importanti città dell'Asia. Tiberio decise di intervenire in soccorso di queste città e dei loro abitanti e questo sesterzio ricorda il generoso intervento dell'imperatore in questa circostanza (intervento diretto nella ricostruzione ed esenzione dai tributi per un periodo di alcuni anni successivi alla disgrazia). Ce ne parla anche Tacito nei suoi Annales:
    5 punti
  3. Ragazzi ,comunico alla sezione Euro che da oggi abbiamo due nuovi e validissimi curatori , @@Luca1984 e @.Pino. Ringraziando i precedenti curatori per il lavoro svolto e per avermi aiutato nell'inserimento , faccio un enorme in bocca al lupo a Luca e Pino per un nuovo percorso raggiunto nel nostro Forum ..
    4 punti
  4. Da parte mia ragazzi grazie a tutti. Grazie a Medusa,a Ciccio86 a Cristian e a tutti gli utenti che ci hanno augurato buon lavoro. Grazie della fiducia, davvero, di cuore verso chi ha creduto in me. Spero di riuscire a fare un buon lavoro con gli amici curatori del forum. Cercheremo, almeno da parte mia, di continuare insieme a Medusa (come moderatore sara' il punto fermo del forum) e a Ciccio (curatore ottimo e storico di questa sezione) il lavoro che e' stato fatto sin'ora. Se il forum e' cosi' strutturato bene lo dobbiamo a tutti colori i quali in questi anni hanno perso tempo a fare in modo che tutto andasse come si deve. Pure l'amico Diabolik rientra, ovviamente, nel mio discorso. Quindi grazie a tutti, vedremo di migliorare ulteriormente una sezione davvero stupenda.
    4 punti
  5. Un nuovo esemplare entrato in collezione : Obolo Viennese Amedeo VI Mir Savoia 95a
    3 punti
  6. Vi presento l'ultima entrata in collezione che va a completare la serie Cinquantenario.....vi piace?
    3 punti
  7. Vi segnalo due divertenti refusi nel mio precedente studio su M.A., ahahahahah, Nel titolo: AL anzichè LA; nella prima pagina al rigo 20: HANNO anzichè ANNO. :rofl: Scherzi a parte, ci terrei a precisare che l'editore è una persona precisa che invia le bozze agli autori prima di inviare il tutto in stampa, nel mio caso ricordo che fu colpa della mia superficialità nella lettura delle bozze e non suo. Qualche refuso nell'articolo attuale di Katia Pontone è certamente frutto di una svista o di errore umano e non per mancanza di professionalità. Morello è un vero e proprio filantropo della numismatica vera .... quella No profit! Le sue iniziative e pubblicazioni oltre ad essere di grande utilità meritano di essere sostenute a priori.
    3 punti
  8. Mah.....i refusi capitano e capiteranno, certo meglio evitarli, ma li trovate anche in libri importanti, anche diversi, non conosco la monetazione classica, io vedo però belle immagini, un buon catalogo, una buona impaginazione, poi se si tratta di contenuti e' diverso....si può parlarne....ma mi sembra, se ho ben capito, che la critica riguardi più la forma che il contenuto.... Da parte mia auguro lunga vita vita a un gran divulgatore numismatico come Antonio Morello che con tutte le difficoltà esistenti continua nella sua opera editoriale.....nonostante tutto, io lo definirei forse l'ultimo dei mohicani.....e che resista ....
    3 punti
  9. Piccola discussione senza grosse pretese... Giusto per curiosità e per condividere le nostre esperienze, ma voi come trovate il tempo da dedicare alla numismatica? Dove vi rintanate? Quanto riuscite a dedicarvi a questa splendida passione? A volte è davvero faticoso ritagliarsi un po' di tempo! Ci pensavo mentre scattavo questa foto dividendomi tra figli e monete.
    2 punti
  10. Salve, mi è capitata questa moneta in mano e come per magia mi ha trasmesso un bella sensazione di bellezza e anche di originalità di fattura e di freschezza per la tipologia di conservazione. non so se le foto rendono, sono fatte al cellulare, ma ha una bella patina di monetiere, ha un diritto intonso con il suo stemma "Libertas" e in tutti i suoi punti, la corona e il resto di tutti i suoi dettagli. al rovescio ha un bel punto di contatto perchè la moneta non è perfettamente diritta e comunque ha dei grossi rilievi come la gamba del San Martino a cavallo o la faccia che esce proprio dal conio, per il resto basta vedere i muscoli del povero, i dettagli dell'erba, del mantello, del cavallo per notare la sua bellezza, anche i fondi e il bordo sono nitidi e perfetti. credo sia al diritto un spl/fdc e al rovescio un spl o un qspl per quel forte contatto incentrato su quei punti. la foto non rende l'idea della sua bellezza. in complesso credo di poter dire SPL o SPL+ con patina di monetiere. (cosa ben rara per questa tipologia) @@dabbene te che ne hai viste di queste..mi piacerebbe fartela vedere di persona, certo in fdc pieno una di queste dev'essere uno spettacolo puro!! (quasi impossibili da trovare) che iconografia e che espressione di conio in questi tondelli! Mario ma il San Martino a cavallo dona una sua parte di mantello al povero? la taglia con la spada? che dinamicità dei movimenti e nelle torsioni dei muscoli.. saluti fofo
    2 punti
  11. Non sarà un granchè come moneta, ma la potenza la esprime tutta. Siete d'accordo? Judea - Ascalon Anno: 105-106 d.C. ACK : Testa di Tyche turrita e velata: Galea con remi
    2 punti
  12. Mi sembra che questa comunicazione chiarisca tutto, e chiuda il problema. Consiglierei tutti, per il futuro, prima di lanciarsi in polemiche nei confronti di chi, come Morello e la sua casa editrice ha dato e continua a dare tanto alla numismatica italiana, di aspettare di conoscere come stanno realmente le cose...è un sano principio che dovrebbe valere per tutto, non solo per le riviste numismatiche ;) petronius
    2 punti
  13. La famiglia si è allargata. E' sempre una gioia quando questo evento accade.
    2 punti
  14. Per il mark 1908 direi SPL+ mentre per il 5 mark direi BB+, complimenti un bel colpo.
    2 punti
  15. vorrei sbagliarmi...,dalla foto non si vede bene, ma credo che sia gia' aggredita da cancro del bronzo e se e' così devi correre subito ai ripari affidandola a mani esperte. Saluti Babelone
    2 punti
  16. ho provato a fare altre foto....speriamo siano un pochino meglio :)
    2 punti
  17. Carissimi @@monbalda @@avgvstvs @@dabbene @@margheludo leggervi e non partecipare mi fa sentire un poco in colpa. Il problema per me è cosa scrivere e vi confesso che ho ben poco da argomentare. L'esemplare in questione fa parte di quelle monete che mi portano inevitabilmente a "detestare" la tipologia nel complesso (per fortuna cambio spesso opinione :)). Io la vedo "pasticciata" e piena di particolari in disordine fra loro al punto che dubito che l'impianto grafico nel suo insieme sia voluto. Non escludo casualità e pochezza tecnica da parte dell'incisore. Per manifestare un'identità areale di produzione era necessario creare sta baraonda? Lo so, il mio è un discorso da "sempliciotto" ma per ora la vedo così (in realtà sto perdendo smalto...). A meno che qualcuno di voi abbia già visionato altri esemplari similari. In questo caso farò penitenza e reciterò le preghierine tutte le sere :). Sempre a mio parere, ma sembra che tutti si sia d'accordo, si tratta di imitazione. Come anticipato da Monica, la forma del tondello ci porterebbe verso un periodo storico ben preciso. Vi seguirò con interesse. Cari saluti a tutti
    2 punti
  18. 5 Euro 2012 Austria - 200° anniversario dell’associazione Amici della Musica di Vienna
    2 punti
  19. Si certamente Monica, la difficolta principale è di dare qualche apporto utile...e in questo caso non mi sembra facile, le ipotesi mi sembrano due o falso o un imitativo del tipo Volterra, ma questo è diverso dai volterrani direi, se è un falso capisco il retrogrado, altre incertezze ma mi sarei probabilmente fermato qui nel fare un buon falso, qui abbiamo invece un campo al rovescio che vuol dire in codice qualcosa , un qualcosa di cercato....quindi secondo me, ma è solo un parere potremmo essere sempre nel campo dell'imitativo forse sempre dell'ambito volterrano ma differenziato rispetto ad altri casi.... Nel contempo mi sembra unico il pezzo....un imitativo del tipo volterrano differenziato secondo me volutamente sia per i segni lasciati nel campo al rovescio che per il retrogrado, giusto per differenziarsi ulteriormente, perchè ? Non lo so...forse il rivedere i pezzi conosciuti con la C e la stanghetta e altri volterrani potrebbe darci qualche idea ulteriore, sul fatto del tondello rotondo probabilmente anche questa è una caratteristica ulteriore oltre a tutte quelle enunciate.... Spero di non aver detto troppe fesserie tutte insieme.... :blum:
    2 punti
  20. Buon giorno a tutti.@@monbalda i tuoi interventi sono "fonte del sapere"alla quale noi appassionati ci dissetiamo,per cui la colpa di questa battuta d'arresto di questa discussione non ti e' certo imputabile,credo che sia solo un caso fisiologico dovuto all'"eta'",io stesso mi rendo conto di essere arrivato un po tardi perche' oramai tutto (o quasi)e' stato detto.Spero che tu abbia la pazienza di sopportarci anche se siamo rimasti Mimi' e Coco'.Buona giornata a tutti.
    2 punti
  21. Caro @@margheludo, no non sono scettica in assoluto che ci siano alcuni denari con il trattino nella C, perchè alcuni li ho visti e mi paiono chiari. Il fatto poi che in passato - e per primo - siano stati individuati da Angelo Finetti, seguito da Cristina Cicali, per me è una sorta di "garanzia". Ovviamente la loro ipotesi che questo tipo di denari siano ascrivibili a Volterra perchè con quel trattino la C si legge come una T è verosimile e appare convincente, ma bisognerebbe avere delle verifiche più certe quantomeno dai ritrovamenti. La cosa che mi convince meno invece è che ce ne siano molti in giro. Tra tutti i denari di Lucca che ho visto in ormai 20 anni, almeno personalmente ne ho trovati assai pochi, e penso che con questi tondelli così "segnati" e sottili come quelli di Lucca tra seconda metà XII e XIII secolo sia necessario stare molto attenti prima di avere delle certezze in questo senso. La mia domanda sulla classificazione - atelier di produzione, ufficiale o meno, e cronologia - era per capire che idea vi eravate fatti anche voi di un pezzo come questo ed animare la discussione visto che il dibattito mi pareva essersi un poco fermato (e spero non per causa mia dei miei interventi...). Un caro saluto MB
    2 punti
  22. ultimi estratti dove si intende che effettivamente BC - CB aveva bisogno di denari, e alla fine glieli furono anche dati, ma ahimè non viene mai citata l'emissione ossidionale.
    2 punti
  23. Piccolo OT sul "Papa Tosto".. un raro disegno dell'epoca raffigurante la benedizione di Papa Sisto V nel 1585.. interessantissima la vista sull'attuale Piazza San Pietro, con ancora la vecchia Basilica e la cupola in costruzione.. era tutta un'altra Roma in quegli anni!
    2 punti
  24. Quando ho visto che la discussione sul nuovo numero aveva raggiunto i 14 interventi mi sono rallegrato pensando a commenti su di un articolo molto interessante e stimolante. Invece leggo leggo che si tratta di commenti su di un articolo con refusi. I refusi sono dietro l'angolo, ne ho trovati anche in opere di autori blasonati; per quanto riguarda poi la validità della rivista ognuno ha le sue idee ma in parte condivido il pensiero di Antwala, in quanto M.A. oramai è l'unica rivista cartacea divulgativa che tratti, secondo me dignitosamente, la numismatica classica. Così come non condivido l'idea di raffrontare questa rivista con la RIN, parliamo di strutture, mezzi e finalità diverse. E poi mi preme sottolineare che per me l'aggettivo "divulgativo" ha qualcosa di nobile e di democratico. Mi auguro che il dibattito continui sui binari della pacatezza.
    2 punti
  25. Ora non ho problemi di tempo ma tanti anni fa, soprattutto dopo l'acquisto di nuove monete, aspettavo la sera, quando moglie e figlia andavano a letto. Stendevo un panno di velluto sulla scrivania, tiravo fuori la lente di ingrandimento, mi versavo uno scotch e ...mi immergevo nello studio della moneta, consultavo i testi e poi la depositavo nel posto a lei già riservato. In quelle ore mi veniva in mente sempre la famosa lettera di Machiavelli al Vettori, dove dopo aver passato una giornata di gramo esilio, così descriveva la sua serata : "Venuta la sera, mi ritorno a casa ed entro nel mio scrittoio; e in sull'uscio mi spoglio quella veste cotidiana, piena di fango e di loto, e mi metto panni reali e curiali; e rivestito condecentemente, entro nelle antique corti delli antiqui huomini, dove, da loro ricevuto amorevolmente, mi pasco di quel cibo che solum è mio e ch’io nacqui per lui. "
    2 punti
  26. Fra gli interessantissimi lotti offerti nell'ultima asta Varesi, abbiamo la famosa ossidionale per Crema che appare per la prima volta in asta e che è stata oggetto di varie ricerche.
    1 punto
  27. @@Silver1970 chi e' questo venditore?. devono smetterla di fregare la gente
    1 punto
  28. @@rickkk hai centrato un ottimo spl
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  29. Perchè anonimo ? E' uno splendido difetto di conio (per chi lo apprezza ovviamente) su una moneta da 1 Euro italiana con millesimo 2002, peccato, come dice cristian per la conservazione, ha girato davvero parecchio prima di trovare qualcuno che lo notasse...........
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  30. sbagliato link :D http://en.numista.com/catalogue/pieces5218.html Io ho una bella 1937 D .... questa mi è capitata a suo tempo! :lol:
    1 punto
  31. Ottime scelte, auguri a Luca e Pino di un proficuo lavoro in team con tutti gli altri. Modifico perché mi sono dimenticato, Ma @@Diabolik73, risulti ancora curatore, Il "titolo" è ancora visibile, se così non fosse, basta leggere i "segni" che hai lasciato in questa sezione per poterti riconoscere il duro lavoro svolto. Nei discorsi personali tuoi con lo staff non entro in merito perché non mi competono e sono cose vostre private, ma credimi, non è un "titolo" a rendere ottima una persona e il suo lavoro, potrai continuare ad essere apprezzato anche senza di esso se così fosse.
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  32. Ravvivo la conversazione con 3 uniface: Svizzera, Grigioni, vescovato di Coira, pfenning senza data in mistura, Peter II Rascher (1581-1601) HMZ 2-398/a Svizzera, San Gallo città, pfenning senza data in mistura, mastro di zecca David Reich (G 1760-1768) HMZ 2-912/j Svizzera, Friburgo, halbpfenning senza data in mistura, XV/XVI sec (probabilmente Mastro zecchiere Etienne Phillot 1596-1599) HMZ 2-251/d quest'ultimo lo trovo davvero bello e particolare Luca
    1 punto
  33. Salve a tutti, posto questa moneta per avere informazioni più precise, 1868 Position A o 1868 Position B? voi che dite? poi noto che ha un diametro di 37,50 con un peso di 24,81 grammi.
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  34. Mi manca questo dato... Da dove arriva? Mi sembrava di aver gia' visto quella M da qualche parte a parte sul forte.. Ma non mi ricordo dove...
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  35. Passo al 1593 con un Crippa 14/D, le date hanno caratteri molto piccoli, difficili da distinguere, il busto presenta il mento più aguzzo col pizzetto evidente, il colletto è del tipo pieghettato, il Crippa lo considera R2, quindi molto raro. In basso sempre al diritto il busto interrompe la leggenda di fatto, le variabili come vedete sono veramente tante, peso gr. 31, 91
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  36. Un dritto veramente da splendido direi meno per il rovescio ma rimane comunque una bellissima moneta, la stai per acquistare?
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  37. A completamento del post iniziato e concluso da @@petronius arbiter sulla Via Appia , mi sembra opportuno parlare e ripercorrere anche il percorso della Via Traiana , importante asse viario variante dell’ Appia ad iniziare da Benevento , che proponeva un percorso meno montuoso e piu’ breve di un giorno di viaggio rispetto all’ Appia per raggiungere la meta , a Brindisi . L’ Imperatore Traiano , con parte del grande bottino delle due guerre daciche da poco concluse nel 106 , decise tra il 108 e il 110 di costruire una nuova strada statale , che sostitui’ una antica strada , diciamo provinciale , che congiungesse , con un percorso piu’ breve e meno montuoso dell’ Appia , Benevento a Brindisi ; questa nuova strada rendeva piu’ agevole e accorciava il tragitto fino a Brindisi di un giorno di viaggio ; la strada traianea fu utilizzata , praticamente senza piu’ manutenzione , fino a circa della metà del VII secolo . Il nome di questa strada non è indicato negli itinerari stradali antichi e neanche sui tanti miliari rinvenuti nel suo percorso , dove viene semplicemente chiamata : … Viam a Beneventum Brundisium , il nome di Traiana datole in epoche successive , deriva soltanto da alcune monete coniate da Traiano qualche anno più tardi , forse tra il 112-113 , probabilmente in occasione della inaugurazione della nuova strada . Lungo il percorso , che si sviluppava per circa 305 chilometri da Benevento , vennero costruite numerose stazioni di ristoro , stazioni di posta , cambio cavalli e alloggiamenti per i viandanti . La via Traiana divento’ il più importante asse stradale di attraversamento della Puglia settentrionale e centrale , favorendo anche lo sviluppo delle città piccole e grandi che erano poste lungo il suo percorso . Tutto il notevolissimo lavoro , sia economico che tecnico , di fondamenta , di lastricatura e di Ponti , di costruzione della Via fu affidato da Traiano al Magistrato , Curator Viae Traianae : Quinto Pompeius Falco , Console del 108 , che svolse il lavoro con estrema cura e competenza . La grande importanza di questa Via è testimoniata anche dalla continuità di utilizzo fino a tarda epoca , quando nel Medioevo la Via Traiana era conosciuta con l' appellativo di "Via Francigena del Sud" , che durante il periodo delle Crociate collegò Roma , punto di arrivo della Via Francigena proveniente da Canterbury in Britannia , all' Oriente , passando attraverso la Puglia fino a Brindisi . Da Bevenetum , partendo dall’ Arco di Traiano costruito come mostra della Via , punto di partenza della nuova arteria stradale , si trovava Forum Nova a 10 miglia da Benevento nel territorio di Paduli nei paraggi di Rione Sant’ Arcangelo ; seguiva Aequum Tuticum identificata in località Sant’ Eleuterio nel comune di Ariano Irpino , poi la Mutatio Aquilonis , forse l’ attuale Masseria San Vito , vicino la stazione che segnava il termine dell’ Apuliae et Campania . Passata la Masseria San Vito , dopo un lieve pendio verso Monte Trinità , la Via Traiana discendeva verso il Buccolo di Troia puntando dritta fino ad Aecae , la moderna Troia. Da Aecae con lunghi rettifili in territorio tutto pianeggiante la Via toccava prima Herdonia , l’ attuale Ordona , infine dopo aver superato l’ Aufidus , il fiume Ofanto , tramite un grande ponte in muratura e dopo aver attraversato il cosi’ detto “Arco di Varrone” , ma piu’ probabilmente Arco di Traiano in quanto sembra strano che lo sconfitto Terenzio Varrone a Canne , venisse onorato con un Arco commemorativo , la strada entrava in Canusium , Canosa . Dopo l’ uscita da Canosa , la strada proseguiva poi verso Rubi , l’ attuale Ruvo di Puglia , puntando in direzione di Modugno fino a Caeliae , attuale Ceglie del Campo . Da Rubi una variante litoranea raggiungeva Botuntum , Bitonto e da qui’ Barium , Bari . Da ora in poi fino a Brindisi , la Via Traiana procedeva vicinissimo alla costa toccando altri centri come Turres Iulianas nei pressi di Mola di Bari , Turres Aurelianas presso Poligniano e Dertum presso Monopoli fino ad Egnathia , Egnazia . Dopo la stazione Ad Speluncas , attuale Torre Santa Sabina , la Via Traiana terminava il suo lungo percorso a Brundisium , Brindisi , il più importante porto italico verso l’ imbarco per l’ Oriente ; la Via forse terminava proprio davanti al Porto , dove ancora oggi sorgono le due Colonne a testimonianza del termine della Via . Considerando che il post sull’ Appia ha riscosso numerose visite , proporrei ai piu’ volenterosi del Forum di cimentarsi nella descrizione delle altre Vie consolari , che partendo da Roma , raggiungevano i piu’ importanti centri italici , limitandosi cosi’ al solo percorso nazionale .
    1 punto
  38. Luciano, il tuo libro probabilmente è una raccolta di regesti, così si chiamavano i riassunti di opere imponenti, specie in archivistica, quali sono appunto i diarii di Marin Sanudo. Ora mi sto spulciando (meraviglie dell'internet...) il libro XVIII, relativo al periodo dei fatti di cui sopra. Siamo nel marzo del 1514, viene citato il Contarini che nella prima delle letere pare richiedere moneta contante per l'assedio (imminente o già in corso non ho controllato): Zercha danari da pagar quelle zente Le migliaia di mail... ops di lettere che il sanudo ha potuto leggere e controllare nella sua vita è stupefacente. Poi prosegue riportando vari regolamenti di conti in quelle terre che, credo, allora non fossero molto frequentabili con sicurezza. vediamo se trovo altro di interessante
    1 punto
  39. Sul sito certamente...., perchè riservano solo qualche centinaia di pezzi alla vendita on line.....
    1 punto
  40. Non lo classificherei... almeno per ora :) Come gia' dicevo, la legenda retrograda mi fa pensare al falso, le lettere "dritte" della stessa pero' potrebbero indicare un qualcosa di intenzionale. Ancora, lettere imprecise al dritto che indirizzano verso il falso... ma al R. c'e' la cosiddetta "T". Non sarebbe male avere altre foto.
    1 punto
  41. di nulla di nulla, comunque abbiamo moltissime varianti di punteggiatura anche per i cavalli di Sulmona, ultimamente ne ho visto uno dalle immagini, per motivi di catalogazione di una importante collezione pubblica, INEDITO per disegno della croce, manca in tutti i testi, ne conosco un solo esemplare, R5, spero possa essere presto pubblicato,
    1 punto
  42. Eh no, scusa @@antvwaIa ma il "basta capirsi" non esiste proprio. Stiamo parlando di una pubblicazione divulgativa ma pur sempre CULTURALE, e la forma ha la sua importanza. Non so come lavori la redazione di Monete Antiche perché non vi ho mai collaborato, ma quando mi capita di scrivere sulla Rivista Italiana di Numismatica se lascio una virgola fuori posto me la fanno sistemare di corsa, e grazie al cielo che lo fanno: una pubblicazione che si presenti con errori di ortografia, sviste e refusi quale possibilità ha di essere presa sul serio? Non ho espresso opinioni sull'articolo proprio perché la bassa qualità formale me ne ha pregiudicato l'apprezzamento: non serve a niente avere delle buone idee se poi non si è in grado di presentarle in maniera efficace. Sono abbonato a Monete Antiche fin dal primo numero, e non avrei sostenuto negli anni tale lodevolissima iniziativa se non ne avessi riconosciuta la bontà. Io mi auguro che si tratti di una semplice svista per cui è stata pubblicata per errore la bozza e non l'articolo corretto. In ogni caso, proprio in quanto fedele lettore, ritengo di avere tutto il diritto di far notare il problema. Mi sorprende sempre come nell'ambiente culturale italiano, di fronte a una critica, vi sia la tendenza a offendersi anziché approfittare del suggerimento per migliorarsi.
    1 punto
  43. La presenza di refusi dispiace sempre, ma credo che sia più importante porre attenzione al contenuto: invece noto con rammarico che il contenuto dell'articolo non ha meritato neppure un cenno. Se per qualcuno la presenza di refusi è così intollerabile da rinunciare alla lettura dell'unica pubblicazione numismatica italiana non commerciale e dedicata alla moneta classica, vuol dire che per quel qualcuno il contenuto stesso degli articoli andava oltre il livello numismatico dei suoi interessi. Sottoscrivo le parole di Maurizio. Antvwala
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  44. Caro @Teus I Buona sera, sicuramente è un cavallo di Sulmona ma vorrei conoscere se possibile il peso e il diametro della moneta. :pleasantry:
    1 punto
  45. Nel leggere alcuni commenti mi sono reso conto che forse sono necessarie alcune precisazioni, per evitare che la mia spiegazione sull'aumento di valore possa essere fraintesa. Io credo che nessuno abbia voluto aumentare il valore delle proprie emissioni a piacere, per me niente che riguardi la moneta è una scelta soggettiva dei 'potenti' (solo la tipologia, e non sempre); si tratta sempre di risposte ad esigenze di mercato, risposte che molto spesso erano (e sono, come dimostra il dibattito sull'euro) sbagliate. Nel caso di questo fenomeno io semplicemente penso, sulla scorta delle teorie per me sempre valide di Carlo Maria Cipolla, che lo sviluppo economico successivo all'unificazione carolngia, sempre più accelerato avvicinandosi al mille, portò ad un aumento della domanda di moneta, aumento che naturalmente causò la crescita del prezzo della loro materia prima, cioè l'argento. Di fronte ad una stuazione del genere l'autorità emittente trovava grandi difficoltà nel battere moneta, perché l'argento non arrivava più alle zecche, visto che non era conveniente trasformarlo in monete che avevano un valore nominale (cioè un potere d'acquisto) più basso dell'argento stesso; non arrivava dalle miniere, perché anche all'autorità pubblica conveniva farlo circolare come lingotti a peso che non come monete; non arrivava dalle rendite e dai tributi, perché evidentemente chi doveva pagare tali obbligazioni faceva di tutto per evitare l'uso della moneta, oppure adattava privatamente queste la moneta al valore del metallo (tosandola). L'autorità, al contrario, doveva pagare le sue obbligazioni al valore nominale fissato dalla legge stessa (qualche vecchio collezionista di decimali forse si ricorderà che tra gli anni sessanta-settanta era molto proficuo andare nelle sedi della Banca d'Italia chiedendo di cambiare una certa somma in pezzi da due o da una lira. Se la banca le possedeva, infatti, era costretta a fornirle al loro valore nominale, quando il loro valore collezionistico era già dalle 50 alla 500 volte superiore, a seconda degli anni). Come si poteva risolvere questi problema? Visto che allora nella moneta valore intrinseco e valore nominale erano in stretta relazione (non uguali, perché c'erano anche i costi di produzione, detti 'brassaggio', ed i variabilissimi guadagni della zecca, detti 'signoraggio'), le soluzioni possibili erano due: 1) diminuire la quantità di argento presente in ogni singolo pezzo, adattandolo al valore di mercato del metallo 2) lasciare il contenuto intrinseco così com'era, ma aumentare il valore nominale della moneta fino a fargli raggiungere quello del metallo, che si era incrementato. La prima soluzione è quella che venne quasi sempre adottata, ma portava immancabilmente alle tesaurizzazione delle monete precedenti, se effettuata con la riduzione di peso; se effettuata con il peggioramento della lega in genere la passava liscia, ma era sicuramente considerata una specie di imbroglio, soprattutto dalle autorità religiose (si v. il caso di Filippo il Bello). La seconda soluzione venne adottata in pochissimi casi (ed è molto più difficile da individuare per noi, se non ci sono riferimenti documentari precisi), soprattutto perché richiede un presupposto ineludibile, non facile da realizzare: l'immediata distinguibilità fa nuovi e vecchi esemplari. In caso contrario anche le monete già in circolazione avrebbero beneficiato di questo aumento di valore nominale, facendo gudagnare i loro possessori, ma svantaggiando l'autorità pubblica, che avrebbe dovuto accettare ad un valore nominale più alto monete che aveva immesso nel mercato a quello tradizionale più basso. Distinguere le monete non era difficile, ma come si poteva evitare che tale distinzione portassa alla tesaurizzazione delle monete 'vecchie', che di fatto venivano sottovalutate rispetto alla nuove? Nelle aree dove una circolazione meno intensa e localizzata consentiva un sufficiente controllo da parte dell'autorità (come quelle Germaniche) con il ritiro forzato delle vecchie monete e la loro sostituizione con monete nuove di tipo differente dal valore nominale più alto (ad esempio si dovevano dare 12 vecchie monete per averne 10 di nuove), cioè con le famose renovationes monetae, che nel XIII secolo arrivarono ad essere effettuate anche ogni due anni. Ma in area mediterranea, dove la circolazione era molto più sviluppata e così a largo raggio da non consentire operazioni simili? Non lo sappiamo, ma io penso che quell'incomprensibile aumento di diametro, a parità di peso e di lega, fosse un tentativo di rendere visibile e quasi accettabile proprio tale differenza nel valore nominale di denari vecchi e nuovi. Forse all'inizio funzionò, data la difficoltà per una persona normale dell'epoca di verificare il peso di una moneta di 1 g e mezzo, ma poi naturalmente si rivelò un insuccesso, e non a caso, infatti, pochissimi anni dopo il manifestarsi di questo fenomeno, sia in Italia che a Bisanzio, le monete cominciarono a peggiorare nella lega, cioè venne adottato il sistema più efficace per rimediare all'aumento di valore del metallo prezioso, come abbiamo visto. Prioprio questa coincidenza, più alcune fonti bizantine, a mio avviso possono costituire una prova dell'ipotesi da me sostenuta. Niente di certo, ovviamente. Cari saluti, Adreas
    1 punto
  46. Mi sarebbe piaciuto leggere l'articolo di Gianfranco Pittini.. Come ci si abbona alla rivista? Dal sito dell' editrice diana?
    1 punto
  47. Mentre guardavo alcune monete mi sono ricordato del tuo post @@giorgio28 guarda un pò questa moneta: Firenze, Ferdinando II de' Medici (1621-1670): crazia (M.I.R.#312B), gr. 0,72 http://www.numismaticavaresina.it/monete-italiane/zecche-italiane/firenze/c2/s16/t46.html"la numero 11" :hi: :hi:
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