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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/06/15 in tutte le aree

  1. Segnalo questo breve e recente articolo di Ute Wartenberg Kagan (curatore della American Numismatic Society) che trovo interessante soprattutto per la descrizione delle policies messe in atto dall'ANS al fine di non favorire la spoliazione del patrimonio di paesi terzi da parte di organizzazioni criminali o terroristiche. Tra le altre cose mi ha colpito (ma non stupito) il fatto che non accettino nemmeno in donazione monete provenienti da ebay... Buona lettura. https://www.academia.edu/16306945/Collecting_Coins_and_the_Conflict_in_Syria
    4 punti
  2. Non appena sarà edito in "The Numismatic Chronicle 2015" il mio articolo su Salonino, provvederò a darvene notizia. Nel mentre vi comunico che ho iniziato a lavorare a un aggiornamento di quel lavoro... dato che è emerso fresco fresco in questi giorni questo esemplare finora inedito: RÖMISCHE KAISERZEIT SALONINUS, Augustus ca. Juli-August 260 AE Antoninian, hybrid, nach 260/261. Obv/ IMP SALON VALERIANVS AVG. Drap. Panzerbüste des Saloninus mit Stkr. rechts. Rv/ FIDES MI[LITVM]. Fides mit zwei Standarten en face stehend, den Kopf n. links gewandt. C –. RIC –. Elmer –. MIR –. 3,61 g. Von großer Seltenheit! Fast sehr schön Vorbild für die Rückseite ist der Antoninian des Postumus Elmer 133 aus dem Jahre 261. Ex Paul-Francis Jacquier Numismatique Antique, Auction 40, 16 October 2015
    4 punti
  3. acquistato al mercatino domenicale qualche settimana fa...che ne pensate?
    3 punti
  4. Un mezzo dollaro 1953d americano colpito a Denver di 0,900 argento, 30,6mm di diametro e peso 12,50g. Con il tempo questo Franklin half cadde dalla stampa coniatura, monete americane di questa denominazione erano stata di identico diametro e del peso quasi identico per un intero secolo (la half era stato fatto .06g più pesante nel 1873). Questo secolo la pena delle sottolineature pervade un postscript importante per uno dei conceits preferita degli americani, vale a dire che il loro è un paese relativamente giovane. I é un relativamente giovane paese , ma è uno stato molto vecchio. E quindi ecco il vecchio Ben Franklin—sul half-dollar dal 1948, l'ultimo numero regolare moneta degli Stati Uniti a perdere la sua allegorica Lady Liberty—ma certo, era l'inizio del dopoguerra e l'America era arrivato. Lincoln sul cento, Jefferson sul nichel, Roosevelt la dime e Washington sul quarto. Era andato aspirazionale Libertà; Stati Uniti ha avuto una storia dei relativi propri a cui appoggiarsi. 1953. Eisenhower era diventato presidente e "Conflitto" coreano sarebbe finita. Era giunto il momento per gli americani di scendere per il vero business negli anni 1950s e 1960s—educazione dei figli del dopoguerra "Baby Boom". Quel decennio di 1953-1963... in generale, era un tempo particolarmente grande di essere stato un ragazzo americano. Per uomini adulti e vicino-adulti e ragazzi, tuttavia, c'erano alcuni veri dilemmi. Una di quelle scelte difficili—prima del mio tempo, per fortun--è stato il fatto che questo mezzo dollaro 1953d avrei comprato una copia di edicola di una delle riviste di nuove introdotto quell'anno: Playboy. Così che cosa sarà? Vecchio Ben, o la giovane Marilyn, nuda? Vediamo... :D v. ------------------------------------------------------ An American 1953d half-dollar struck in Denver of .900 silver, 30.6mm in diameter and weighing 12.50g. By the time this Franklin half fell from the coining press, American coins of this denomination had been of identical diameter and of near-identical weight for a full century (the half had been made .06g heavier in 1873). This century’s worth of sameness underlines an important postscript to one of Americans’ favorite conceits, that is, that theirs is a relatively young country. It is a relatively young country, but it’s a very old state. And so here is old Ben Franklin—on the half-dollar since 1948, the last regular issue U.S. coin to lose its allegorical Lady Liberty—but of course, it was the early postwar, and America had arrived. Lincoln on the cent, Jefferson on the nickel, Roosevelt on the dime and Washington on the quarter. Gone was the aspirational Liberty; the United States had a history of its own to lean on. 1953. Eisenhower had become president and the Korean “Conflict” would end. It was time for Americans to get down to the real business of the 1950s and early 1960s—raising the children of the postwar “Baby Boom.” That decade of 1953-1963…generally speaking, it was an especially great time to have been an American kid. For adult and near-adult men and boys, however, there were some real dilemmas. One of those tough choices—before my time, luckily—was the fact that this 1953d half-dollar would have bought a newsstand copy of one of the new magazines introduced that year: Playboy. So what’ll it be? Old Ben, or the young Marilyn, naked? Let me see now... :D v.
    3 punti
  5. Salve a tutti cari amici, apro questa discussione per condividere con voi una mia piccola gioia...dopo più di un anno di pausa dagli studi oggi ho finalmente iniziato a frequentare l'università, nello specifico la facoltà di Conservazione dei Beni Culturali con percorso archeologico. Studierò quello che mi piace e questa penso sia una grande cosa. Quest'inizio è per me un riscatto vero e proprio dopo un anno nel quale mi sono spesso sentito giù di morale. Fortunatamente ho anche un lavoro quindi non starò nemmeno un secondo senza fare niente :D Sarà impegnativo far convivere le due cose ma io ce la farò! :) Gaetano
    2 punti
  6. Saarland. 10 FRANKEN. 20 FRANKEN. 50 FRANKEN. La Repubblica di Finlandia. 20 MARKKAA. Francia. Quarta Repubblica. 100 FRANCS. Repubblica democratica popolare la Cecoslovacchia. 3 HALERU. 10 HALERU. Decennio della rivolta slovacca 10 KORUN. 25 KORUN. Svezia. Gustaf VI ° (1882 — 1973) 5 KRONOR.
    2 punti
  7. Il massaro Marc’Antonio Malipiero… Premetto anche se con forte ritardo, che grazie a voi tutti, ogni tanto, posso cercare di condividere le mie ricerche anche sulla numismatica della Repubblica di Venezia. Credetemi, non urlo, per avere scritto in maiuscolo, ma ho tagliato e incollato frettolosamente il testo gia’ da me preparato per il sito, quindi spero vogliate gentilmente scusarmi con tolleranza, anche per delle future risposte. Vorrei rispondere al Sig. Gigetto 13, nell’intento, sebbene difficile, di dare una spiegazione in qualche modo piu’chiara riguardante il massaro Marc’Antonio Malipiero, senza, in alcun modo, cercare opere di convincimento nei suoi confronti. Il Massaro Marc’Antonio Malipiero, viene sospeso ad Ultra dai Provveditori Sopra ori et Arzenti. Questo vuol dire, che lo stesso massaro, per esecuzione immediata viene processato per via direttissima con accusa gravissima per la Repubblica, ed infine condannato, con ordine di non poter ricoprire la carica di massaro negli anni a venire. Quando vengono inflitte in particolar modo questi tipi di condanne dalla potente Magistratura e’ da tenere conto come base la gravita’ della condanna stessa, solitamente se la… “gravita’ e’ tutto sommato accettabile”…, al condannato facente parte del Patriziato Ricco, che solitamente gode della copertura del Senato, come giustamente ricorda Luciano, a lui viene inflitta una multa sostanziosa, con ordine di allontanamento, in questo caso dalla zecca, per ricoprire successivamente dopo sentenza, eventualmente altre cariche ecc. ecc.. In caso in questione al contrario di sopra, l’esecuzione immediata del processo e’ veloce (1° 2 giorni massimo), questo, non e’ come le altre esecuzioni, che necessitavano di almeno 15-20 giorni per aprire l’istruttoria, per poi vedere la terminazione in tempi non brevi. Non vengono rifuse le monete con la sigle MA:M ma riconiate dal massaro entrato immediatamente con Decreto in Carica, (la riconiazione viene approvata con tolleranza dal Senato), limitandone i lunghi tempi necessari della rifusione, con relativo danno alla zecca e forte danno agli organi esecutivi di distribuzione delle monete ( banco di cambio, stamperie, maestranze ecc.), ovviamente, i costi erano tutti addebitati al massaro condannato e credetemi, le cifre erano molto elevate. L’ordine del ritiro delle monete circolanti nella citta’ di venezia e’ immediata, dando informazione verbale di esecuzione, per l’appunto immediata sui banchi di cambio ma non con proclama, (sconveniente e al tempo stesso imbarazzante per i Provveditori Sopra ori et Arzenti), mentre per il ritiro delle stesse in tutto il dominio, la macchina burocratica informativa ed esecutiva, risulta abbastanza lenta, si parla di minimo dieci-dodici giorni. Non avendo trovato fino ad ora, l’elemento chiave della condanna inflitta dai Provveditori e non avendo trovato la documentazione che riguarda la sospensione, anche al sottoscritto potrebbe forse fare sorgere alcuni dubbi portandomi a concordare con il Sig.Gigetto. Rimane comunque la prova, schiacciante a mio avviso, riguardante il documento datato 22 settembre 1634. Con Decreto Esecutivo il massaro MA.M, viene immediatamente sostituito da Alvise Zusto, stranamente, senza dare delle motivazioni scritte accuratamente valide, comportamento molto insolito da parte dei Provveditori e della Magistratura, ma questo non l’unico avvenuto negli anni della Repubblica, ve ne sono molti altri di casi simili. Il massaro MA.M, non viene citato in nessuna filza o Decreto negli anni a venire e non e’ menzionato in nessuna delle altre innumerevoli Cariche, affidate ai Patrizi della Repubblica. Quindi il massaro Marc’Antonio Malipiero, scompare definitivamente dalla vita politica della Repubblica Veneta, confermando, che la condanna deve esserle costata molto cara, tanto e vero che non si trova nemmeno censito il suo nome sui necrologi della Repubblica… Ancora una volta, posso tranquillamente affermare che le monete con le sigle MA.M, sono rare, anche se si trovano attualmente con discreta frequenza. Se andiamo a vedere bene fino in fondo con vari tipi di ricerca, le monete in questione, sono veramente poche, perche’ sempre piu’ o meno risultano essere le stesse, riproposte sul mercato attuale attraverso cataloghi d’asta o convegni o privatamente, molte volte, sia per lo scambio commerciale continuo, nondimeno, anche per la proposta sui mercati, delle varie piccole o grandi collezioni private. Il motivo e’ da ricercarsi nei collezionisti, che affidandosi a degli ottimi testi di catalogazione generica della monetazione veneziana, finiscono, in un certo senso, ad attribuire a questa tipologia di monete, una non giusta importanza, penalizzandole infine con un’altra generalizzata causa;… la copiosa coniazione delle monete, sotto il dogato di Francesco Erizzo. Tendenzialmente perfetto, quindi, in maniera solita, queste monete in argento risultano monete comuni. Luciano, hai ragione di nutrire perplessità’, ma alla luce delle purtroppo poche notizie che sono riuscito a trovare porto a trovare un filo logico e non privo di fondamenta. Sono perfettamente d’accordo sul fatto che MA.M, avesse sicuramente avuto complici all’interno della zecca,… resta comunque il fatto che era lui il …responsabile di zecca… Per finire, rispondendo alla seconda domanda riguardante il ritrovamento…. Purtroppo in tutti i ritrovamenti avvenuti in anni passati e anche recenti, hanno portato ad un’immissione a volte notevole o relativamente, di monete sui mercati mondiali. Le monete della Repubblica di Venezia, con la sua media fruibilità,’ sui mercati, hanno portato a rivedere, sebbene in base all’assorbimento da parte dei collezionisti la rarita’ delle stesse in un lasso di tempo mediamente lungo, riportando anche se con un po’ d’affanno,’ la giusta attribuzione di rarita’. Infine… …sono convinto che voi del forum non siete degli umili collezionisti…ma siete come me…dei collezionisti. Cordialmente a tutti voi i miei migliori saluti e grazie R.M.Bordin
    2 punti
  8. Dal rinascimento all'epoca barocca rivoluzionaria: un interessante articolo di Fabrizio Arpaia intitolato "La storia politica delle coniazioni della Repubblica Napoletana", pagg. 173-182.
    2 punti
  9. Scusate la latitanza, vorrei partecipare di più alla discussione ma ho troppi fronti aperti. Visto che Mario ha parlato di un quarto con testa nuda e busto a sinistra..................
    2 punti
  10. Spesso una monetina comune, conosciuta in milioni di esemplari, puo' passare inosservata. A volte una monetina comune puo' invece nascondere una bellissima storia... http://www.tempi.it/blog/segreto-della-moneta-da-una-corona
    2 punti
  11. Io credo che si debba avere il coraggio, una volta per tutte di fare dei distinguo: Un conto è la numismatica, intesa come scienza, materia di studio, ricerca...altro è il commercio, il collezionismo che interessa la monetazione e quanto ad essa legato (libri, strumenti di precisione ecc.). Conosco collezionisti che al di la dei cataloghi non hanno mai sfogliato un volume di numismatica o partecipato ad una conferenza di numismatica e ne conosco molti altri che iniziando così oggi invece approfondiscono, partecipano e talvolta scrivono di numismatica. Certo, si tratta di settori (Numismatica, commercio numismatico, collezionismo), fortemente legati tra di loro e molto spesso tra i collezionisti e i commercianti abbiamo fior di studiosi, ma da qui a fare di tutta un'erba un fascio ce ne corre. Quando avevo 13 anni mio nonno mi regalò alcune monete del Regno, e di antichi stati italiani ed un vecchio catalogo (Il Cermentini del 1975). Ma avevo 13 anni....collezionavo semplicemente...se avessi continuato a collezionare consultando solo i preziari che escono ogni anno sarei rimasto solo un collezionista. Certo, non posso definirmi oggi, a 53 anni un numismatico, e lungi da me dal pensarlo...diciamo però che mi trovo in quella zona grigia dove stanziano collezionisti appassionati e cultori della materia...niente a paragone ovviamente di nomi come il compianto Grierson o la prof.Travaini (non me ne vogliano i molti e molti altri) che rappresentano la categoria dei numismatici "puri". Vi sono poi i commercianti studiosi, che tanto hanno dato e danno alla numismatica, in termini di studi, pubblicazioni, studio delle monetazioni (e qui, Crippa, Tevere, Varesi, Montenegro insegnano). Ed anche questi, grazie anche alla loro esperienza "sul campo" sono di un gradino più elevato di noi semplici appassionati della materia. Ma vi sono anche i venditori di fumo, i laureati in Tuttologia Numismatica, che amano fare passerelle ma che molto poco di nuovo portano alla numismatica, se non la loro presenza, spesso fastidiosa, da "servi sciocchi" appunto. Però...raramente osservo un incontro tra tutte queste "correnti"...ognuno rimane nel suo alveo e se la suona e se la canta da solo o al limite per la sua ristretta platea di interessati. Sarebbe auspicabile un bel convegno con tanto di conferenza aperta a tutti coloro che fanno parte di queste branche, dove ognuno è libero di esprimere il proprio parere...ma si sa...in un modo o nell'altro, chi snobba sempre lo troviamo. Io credo che tutti abbiano bisogno l'uno dell'altro, dal professorone al semplice collezionista, ma se non si superano queste barriere...tutto rimarrà così come è. Sapete come la penso...giusto o sbagliato che sia....l'Oligarchia numismatica pretende di detenere il copyright su tutto quanto sia riconducibile alla numismatica intesa come materia scientifica, decidendo tempi e modalità di erogazione a tutti gli altri del loro sapere. Questo forse una volta poteva andare bene..oggi nell'era del mondo virtuale non è più possibile e concepibile.E, non so perchè, anche l'evento di Taormina, al di la delle giuste note positive, mi pare una passerella dove comunque la linea di impostazione è stabilita rigidamente...mi sbaglierò...ma sono fatto così e mi piace dire quello che penso. E mi chiedo anche se invece di Taormina la location fosse stata Rho o Prato (senza togliere nulla o offendere queste cittadine) ci sarebbe stato lo stesso richiamo. E soprattutto, senza sponsor, contributi pubblici o privati. Concludo...ma davvero per la pubblicazione degli atti ci vogliono due anni? Nell'era del digitale? Mah.
    2 punti
  12. Contribuisco con questa monetina austriaca. Nel 1925 erano pochissimi i paesi europei che potevano vantare una regolare coniazione in argento per la circolazione.
    2 punti
  13. Secondo me i problemi irrisolti della numismatica sono due: quadro legislativo in cui opera il collezionista (leggi sequestri) e il continuo proliferare delle falsificazioni. Se non si mette mano a questi due problemi "strutturali", è perfettamente initile parlare di divulgazione, convegni, internet e quant'altro
    2 punti
  14. scambio gettoni telefonici Gettoni doppi maggio 2015.pdf
    1 punto
  15. Vi allego immagini del mio ultimo acquisto, bolognino aquilano di Ludovico D'Angiò pretendente, 1382-1384, D.A. 1 var. , moneta in eccellente conservazione, di modulo largo, perfettamente leggibile, a mio parere il migliore bolognino di Ludovico che ho visto in questi anni, 0,99 gr. 18mm
    1 punto
  16. Giusto per far vedere dove di trova il 9 che identifica la data già individuata da lopezcoins. Già che ci sono inserisco pure l'anno 15 (formato da 5+10) relativo all'altra moneta del link: http://en.numista.com/catalogue/pieces17824.html
    1 punto
  17. Si tratta di una terlina di CARLO V zecca di Milano. Descritta nel Crippa ai numeri 23 nel Mir Milano al 296. Moneta comune , ma di grande fascino x la presenza del Sant'Ambrogio ai cui lati figurano le iniziali S A. Al rovescio L'Aquila bicipite coronata affiancata o meno dalle lettere V e K a seconda della variante.
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  18. Buona serata .... e grazie Rolando della "giunta" :pleasantry: sebbene gli archivi della Serenissima siano tutt'ora monumentali per vastità, evidentemente qualche buco c'è; che sia dovuto a dispersioni, a trafugamenti dell'era napoleonica o asburgica o a rovina del materiale a causa di eventi naturali; beh ..... questa volta sei stato sfortunato e il buco con le motivazioni dell'allontanamento del massaro "reo" l'hai trovato. :pardon: Sul fatto che la Serenissima "facesse sparire carte compromettenti" semmai sia successo, credo che sia da considerarsi una eccezione; magari per coprire qualche persona coscicua di governo? Mah.... La Repubblica era fondata su magistrature che avevano responsabilità in parte correlate tra loro e tutto veniva scritto, non fosse altro per evitare che qualcuna interessata chiedesse conto all'altra. Certamente le informazioni non venivano "propalate" ai cittadini, ma restavano scritte negli archivi, come si son trovate - infatti - centinaia di relazioni del senato che disponeva, tramite spie o sicari, di ammazzare questo o quel nemico; oppure le centinaia di carte del Consiglio dei X, che disponeva che venisse inviato questo o quel veleno al Podestà o Capitano veneziano del caso, per far fuori una spia antiveneziana o un sobillatore..... Perfino il "tremebondo" Consiglio dei X scriveva tutto e non poteva far diversamente, anche quando decideva, per via "destra e secreta" di "togliere dal mondo il tristo spione", annegandolo :rofl: :rofl: :rofl: saluti luciano
    1 punto
  19. Conto di esserci...ma...solo monete e chiacchiere... Senza ampolle diaboliche...spero.....??!! :crazy:
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  20. A parte quelle antiche naturalmente, si tratta si semplice speculazione, queste nazioni si prestano a tale servizio, business collezionistico, a volte le coniazioni vengono effettuate da zecche serissime come quella australiana, polacca, canadese ecc. Poi ci sono anche i privati: http://www.lamoneta.it/topic/96300-monete-super-extra-bizzarre-della-terra/page-23#entry1451434 L'ufficialità non è fittizia, sono comunque Stati sovrani con potere di coniare "monete", del resto non potrebbero raffigurare su questi "tondelli" un sovrano universalmente riconosciuto come la Regina Elisabetta II. Libero mercato e liberi gli estimatori di queste creazioni di sprecare il loro denaro. A me non dicono nulla, la discussione serve soltanto per far vedere che tipo di stranezze ci sono in giro.
    1 punto
  21. questa è il mio ultimo, che ne pensate?
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  22. la moneta è autentica un po conciata ma è buona
    1 punto
  23. Hai perfettamente ragione su gli ori...... Infatti io colleziono ori pontifici che hanno circa cinquecento anni. Questi "moderni" li acquisto per rivederli subito ( con un ottimo plusvalore)spero aver dissolto le tue problematiche sui MIEI investimenti numismatici. Saluti TIBERIVS
    1 punto
  24. Ragazzi, per cortesia..... Per king, concordo che la "P" stia per iniziale dell'etnico... Cerchiamo di fondere 300 anni di numismatica in un solo concetto...che sono sempre numeri .. grazie skuby
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  25. Avevo notato anch'io che nell'ultimo periodo non è piu' cosi' difficile trovare un Vaballato in vendita o una Zenobia. Proprio pochi giorni fa mi sono sorpreso di trovare quattro antoniniani di Vaballato nel negozio online di un noto commerciante numismatico italiano. Questa puo' essere stata solo una coincidenza e le moneta di lecitissima provenienza ma è vero che è una monetazione che sembra non essere piu' cosi' introvabile. Due diligence. ps. Detto cio' se la guerra in Siria continua per altri tre anni ci troveremo presto con il collezionismo di monete antiche con cosi' tanti paletti da rispettare da renderlo di fatto impraticabile e più un attività per amanti dell'adrenalina che un hobby rilassante. Anche la nuova legge paventata in Germania è figlia del conflitto siriano. Allora avremo perso tutti, anche se il mondo accademico penserà di aver vinto e se ne accorgerà forse solo dopo anni. pps. Riguardo invece a Zenobia, molto piu' rara e di quasi sicura zecca siriana, non mi sembra che i collezionisti si stiano tirando indietro dai nuovi esemplari senza pedigree...anzi...E forse Ute farebbe bene anche a guardare in casa perchè gli americani (sia case d'asta che collezionisti) sembrano non disdegnare affatto... http://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=293907 http://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=99774 http://www.acsearch.info/search.html?id=2397429
    1 punto
  26. I tratti della moneta sono impastati e hanno poca definizione in alcuni punti per cui anche io propenderei per un falso.... ma quì a dire che è un falso al 100% ce ne passa.....da vedere in mano e con calma.... intanto peso, diametro e provenienza sarebbero d'aiuto di sicuro......
    1 punto
  27. Ma scusate qualcuno pensa che ci divertiamo a mostrare una numismatica(e tutte le discipline umanistiche) in crisi se così non fosse? O che ci sia una disparità di vedute solo per il gusto di farlo, mentre vi è tanta omogeneità? Il mio post precedente voleva sottolineare proprio questo. Quello che è priorità per qualcuno non lo è per altri. e non è carino definire i restanti messaggi "come poco sensati" semplicemente perché con idee diverse. questo forum è una specie di spaccato della realtà. non è propriamente realtà, in quanto virtuale, ma fornisce un quadro della situazione. poi e questo come regola generale, cerco di non contrastare le persone, ma le idee che esprimono quando non le condivido. ma questa è una questione di scelta e, soprattutto, di stile. alla domanda se ci sia una unità di intenti in campo numismatico(ma anche epigrafico/storico che conosco meglio), bisogna rispondere oggettivamente no. è un dato di fatto. alla domanda se la numismatica italiana goda di buona salute, la risposta anche in questo caso è no. a meno che(e lo ripeto) qualcuno crede che abbassare il livello culturale, invece di alzare il livello degli auditori, sia una buona soluzione. io non la penso così.
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  28. Le emissioni di tetradrammi di Patraos recano con certezza delle notazioni numeriche com'è dimostrato dal numero 6 riportato svariate volte su queste monete
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  29. E dopo lo splendido scudo falso e punzonato.....ho corretto il titolo con l'aggiunta anche del quarto di scudo, uno rarissimo l'abbiamo già visto, chi volesse cimentarsi :blum: anche in questa tipologia è ovviamente benvenuto....anche nel tempo....
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  30. Hai pensato bene, ... l'area è germanica. ma non hai orientato la moneta nel verso giusto, ... la prima foto devi ruotarla di 45° verso sinistra, così da vedere un cane con zampe grandi ... E' un Pfennig aus Bayern, probabilmente di Heinrich IV (1493-1450). Per vedere un esemplare migliore prova a cercare sotto quel nome o sotto Hund mit Baum.
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  31. SCUDO, falso d'epoca, probabile mistura con argento
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  32. Non è un tallero romano. Lo scudo già chiarisce abbastanza, però che i due puntini non si vedono mica tanto, se ne vede uno ma l'altro no. Se guardi la conformazione dei puntini del becco a destra è (contando dall'alto quanto puntini ci sono su ogni linea interna al becco) è 2 6 4(?) 3 mentre nel conio romano è 2 (1+4) 5 3. Londra è completamente differente e la differenza piú grossa sono il numero di penne nella coda che è organizzato come 1+2+1 mentre qui ne hai 1+3+1 (si fa come i puntini). Caratteristiche anche le perle al di sotto della corona nello scudetto centrale che tendono ad essere piú grosse che negli altri talleri.
    1 punto
  33. In ritardo, causa organizzazione di casa nuova , lavoro, ecc. ecc. non ho potuto non notare questo bellissimo tetradramma che andrà in scena nella prossima Gorny riservata a monete antiche e lotti (la n.233) e mi sono chiesto: ma secondo voi con quale criterio un tetradramma viene posto da Gorny und Mosch tra le monete di "primo livello" dell'asta 232 o tra quelle minori dell'asta 233? Insomma un tetradramma come questo oltre che veramente attraente è anche raro e difficile per il tipo da trovare in tali condizioni di conservazione. Perché allora non metterlo nella prima asta? Allego tabellino: Lotto 1310 - Tetradramma del Tritone. GRIECHEN MAKEDONISCHE KÖNIGE Alexander III. der Große, 336 - 323 v. Chr. Tetradrachme (16,86g). ca. 280 - ca. 275 v. Chr. Mzst. Pella(?). Vs.: Kopf des Herakles mit Löwenfell nach r. Rs.: AΛEΞANΔΡOΥ, Zeus mit Adler auf der R. nach l. thronend, davor Triton mit Thyrsosstab und Kranz nach links. Price 528; Müller ­. R! ss-vz p.s. Mi piacerebbe sapere in particolare che ne pensa @@apollonia che ringrazio anche per i precedenti interventi dove ha chiarito con bellissime immagini e descrizioni appropriate le emissioni minori del Grande, dal quarto di obolo fino al quinto di tetradramma. p.p.s. Non farò offerte per il tetradramma in oggetto. E' bellissimo, ma allo stato di cose, al momento, mi serve prima la cabina della doccia in casa che una nuova moneta... :blum:
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  34. !!!!!!Sarà impegnativo far convivere le due cose ma io ce la farò!"""" fossero tutti cosi' positivi nella vita... si vivrebbe in un mondo migliore.... Un grandissimo in bocca al lupo per questa scelta....ti darà soddisfazioni Daniele
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  35. no!.. direi che è indispensabile !...... le monete da valutare sono quelle di... @@ZannaIlGrande.... non quelle su Internet..
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  36. In bocca al lupo. Sarà dura lavoro e studio ma se hai la passione sarà più semplice
    1 punto
  37. ciao, il tondello irregolare è normale per queste monetine, la lira per Ferdinando III è stata battuta in 3 date, 1821 1822 e 1823....sono tutte classificate R ma il 1821 e soprattutto il 1823 sono più difficili da trovare...il 1822 invece si vede più spesso...io le classificherei NC il 1822 e R il 1821 e 1823... la tua è una monetina ancora leggibile ma si vede che ha circolato, l'usura è molto evidente...commercialmente la passerebbero per qBB/BB ma realmente io non la classificherei più di MB o MB/BB
    1 punto
  38. Come si misura la "crisi della Numismatica in Italia" ? Inteso, con che "metro/i" ?
    1 punto
  39. Salve a tutti, vi posto il mio nuovo acquisto, anche se per me non lo è, appena ho sentito il prezzo non potevo assolutissimamente lasciarla li, mi potete dare un vostro parere su conservazione e valore, grazie.
    1 punto
  40. ....tra il BB e lo SPL ?... Ma mi è venuto il torcicollo a guardarle... Comunque mi sembra di non notare lettere o numeri ribattuti, o altre schifezzine tipiche ......
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  41. Ahia iahiai Maxxi Che con le tue acute riflessioni stai esattamente ribaltando le sensazioni espresse fino a qui ( con inevitabile seguito di lamentele/ recriminazioni / erano belli gli anni '70 - ma quando mai ? - et etc. Ma e se per un momento pensassimi chevtu avessi ragione ? Proviamo a vedere ... Il commercio e' un multiplo di quello che era negli anno '60, '70, '80 e forse gia' anche '90 Qualcuno dice che oggi c'e' in hiro una quantita' immensa di monete per collezione. Vero. E che ci sia uno squilibrio enorme tra domanda e offeta. Falso. Se c'e' maggiore offerta e ' perche' c'e' una domanda che l'assorbe. Il numero esponenziale di vendite all'asta, on line, operatori - di cui moltissimi nuovo - ne e' prova diretta. I libri e gli articoli : oggi si pubblica molto di piu' che negli anni Sessanta/ Settanta. Non ci piove. Se facciamo in confronto con i titoli apparsi in quegli anni e quelli sfornati a ripetizione oggi non vi e' confronto. Il problema e' un altro: come riuscire a tenere dietro a tutte le novita' bibliografiche e L'amico Piergi puo' tenerci una lezione su questo ! Che poi le tirature siano rimaste sui 300/400 o - crederei - ancora meno per certi titoli questo probabilmente e' proprio cosi . Le riviste ? Sara' sparito il Gazzettino ma in compenso e' arrivata Monete Antiche che e' una rivista che offre contributi eccellenti. Il Bollettino del Circolo Partenopeo non fa rimpiangere le cessate pubblicazioni di quello del Circolo Napoletano . Sono arrivate le rivisre digitali. Addirittura anche il forum si e' dotato del suo organo di pubblicazioni. I convegni sono poco frequentati? A parte esempi eccellenti in controtendenza come quello di Francesco77 che ha saputo letteralmente resuscitare un paziente ormai dato per morto ( mostrando che con ottima organizzazione , professionalita' ed entusiasmo si riescono a fare missioni impossibili) , non teniamo conto che tali eventi - in un'epoca digitale - lo vogliamo oppure no - sono stati rimpiazzati dalla rete dove l'arena virtuale di scambio fa dei volumi sensazionali ( non sto dicendo che tutto sia buono e bello ma semplicemente che e' grande) Studiosi : Le torri eburnee degli anni '70 hanno lasciato spazio - attraverso la rete - ad un processo di democratizzazione inarrestabile oltre ad una diffusione capillare della divulgazione. Mai cosi tanto materiale oggi e' cosi tanto accessibile. Negli anni '70 cari a qualcuno per un articolo o un testo occorreva andare in biblioteca farselo fotocopiate ( a caro prezzo) con un gigantesco spreco di tempi. Oggi con migliaia di studiosi che mettono a disposizione gratuitamente in rete i loro studi vi e' una condivisione fantastica del sapere Cero non vi puo' essere tutto altrimenti chi comprerebbe piu' un libro pero' vi e' moltissimo e soprattutto del passato. Grazie alla digitalizzazione testi sltrimenti introvabili sono oggi comodamente registrati nei ns archivi - fatto impensabile 20-30-40 anni fa. Anche la corrispondenza e' cambiata. Ricordo ancora gli scambi epistolari - necessariamente spaziati nel tempo - con studiosi numismatici sparsi un po' ovunque . Oggi grazie all'email ( chd non ha ovviamente lo stesso fascino e ponderazione di una lettera ...) scambiamo un volume impressionante di dati , i formazioni etc ( e spesso anche tante sciocchezze :)) Infine i giovani : basterebbe postare una foto di Taormina per ricredersi sul fatto che i giovani non siamo appassionati di numismatica. Mai visti tanti giovani amanti della storia delle monete. Caro Maxxi non so se anche tu la vedi cosi e se intendevi tutto questo ma io penso che spesso tendiamo ad essere poco obiettivi con il presente illudendoci che il passato sia sempre migliore. Negli anni '70 probabilmente sognavamo i dorati '50 e nei '50 i tesori e gli eccellenti studi degli anni ante- guerra ... :) Ogni epoca puo' offrire molto se siamo pronti a coglierla . Numismaticamente mi sentirei di dire che oggi non stiamo vivendo un brutto periodo.. anzi...
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  42. Bentornato, l'importante è aver superato le difficoltà!
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  43. Sempre da ebay, questo sì che ha quattro denti... 0,39 gr.
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  44. L'autore dell'inchiesta sull'insegnamento della numismatica nelle università italiane, pubblicato in tre puntate su Cronaca Numismatica nel 2009, sono io. Già al momento di andare in stampa quell'indagine era suscettibile di aggiornamenti e sviluppi perché le Università stavano attraversando (e quando mai!) un periodo di transizione e cambiamenti, per cui la situazione lì "fotografata" poteva essere paragonata all'istantanea di un soggetto in movimento più che a un paesaggio statico. Oggi, in un panorama nel quale le Facoltà sono state soppresse e le funzioni di didattica e ricerca sono state riunite nei Dipartimenti e, soprattutto, in un contesto in cui in molti Atenei gli insegnamenti "a contratto" sono stati ridotti all'osso, potrebbero venir fuori risultati assai diversi. Ad ogni modo, visto che qualcuno ritiene che la lettura di quei tre articoli possa essere ancora utile, non ho nessun problema a postarli qui sul forum. Prima di farlo chiedo solo un parere tecnico-giuridico a @@bizerba62: considerando che l'autore sono io, che la rivista non esiste più e che la casa editrice (Ediitoriale Olimpia) è fallita, posso postare direttamente le scansioni delle pagine di CN senza violare alcun copyright, oppure è meglio che io inserisca qui le versioni preprint (quindi solo col mio testo ma senza i contenuti grafici ed editoriali aggiunti dalla Redazione)? In attesa che bizerba risponda, aggiungo qui sotto (compreso il testo di una nota), come contributo ad alcuni punti della discussione, l'ultima parte di quelle che erano le conclusioni della mia indagine. Alcune considerazioni, probabilmente, sono ancora valide: Quanto agli sbocchi professionali le ombre si fanno più fitte: i sempre maggiori tagli alla spesa pubblica rendono ancora più problematico il futuro di chi ambisce a lavorare come numismatico. Eppure l’Italia ha un patrimonio immenso che potrebbe generare tantissime occasioni di lavoro tra soprintendenze, musei e collezioni che necessitano di ispettori, catalogatori e conservatori [nota]. Quella di sostenere l’esame di numismatica è in molte università una scelta libera degli studenti, non un obbligo curricolare; il che significa che quasi sempre vi è, in questi casi, un interesse di base verso la materia. Anche a voler ipotizzare un numero di soli 10 allievi per ciascun ateneo (ma è un dato certamente inferiore alla realtà, stando al numero di candidati agli esami pubblicato su alcuni dei siti consultati), ne verrebbe fuori che per ogni anno accademico ci sarebbe un piccolo “esercito” di 300 giovani interessati e motivati da valorizzare. L’università li accoglie, li prepara e ne accresce ancor di più le potenzialità grazie a quanto di positivo si è visto esistere al suo interno. Il rischio, però, che tale patrimonio, una volta terminati gli studi, venga dissipato è molto alto. E sarebbe, davvero, un gran peccato. [nota] Nell’intervista pubblicata 15 anni fa su Cronaca Numismatica, in occasione di un servizio sull’insegnamento nell’Università di Udine, il professor Saccocci già lamentava come spesso vere e proprie “pastoie” burocratiche rendano difficoltosa anche la semplice possibilità di concorrere a posti di conservatore presso i musei. Aggiungo infine, riprendendo un altro punto qua e là già discusso nel forum, che è possibile anche iscriversi a singoli insegnamenti nelle università. Basta avere il diploma di maturità (e sempre che i corsi non siano a numero chiuso). Cioè, senza essere iscritti a un corso di laurea, si può far domanda nelle segreterie, nei periodi di immatricolazione, per iscriversi al singolo corso d'insegnamento e sostenere, alla fine, il relativo esame. In genere è una pratica seguita da chi, per esigenze di carriera, deve inserire nel proprio curriculum di studi specifiche materie per poter esercitare professioni o per concorrere a concorsi, iscriversi ad albi, ecc.. Ma nulla vieta di farlo per "semplice" (si fa per dire) curiosità culturale, avendo naturalmente tempo per farlo e risiedendo in una città sede universitaria con attivo l'insegnamento desiderato. Per rimanere ai termini utilizzati nei primi post, se ne avessi la possibilità, mi farei "infarinare" più che volentieri dalla Travaini, da Saccocci, da Asolati, dalla Caltabiano ecc.. solo per fare degli esempi.
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  45. Cagliarese (anche "callaresito") è una serie di monete battute a Cagliari. Il primo cagliarese di biglione, del peso di 0,80 g, fu emesso da Ferdinando il Cattolico con il valore di due denari. Nel XVI secolo, con Carlo II divenne di rame. Dopo il passaggio della corona di Sardegna ai Savoia la moneta fu battuta fino al 1813.
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  46. Ritratto... il signor numismatico li ha esauriti i cataloghi.... ne aveva 2 in giacenza......GRRRRRRR..... ma mi offre un 10% di sconto sull'acquisto di altri libri..... Un pò di serietà! Vedrò di procurarmelo altrimenti.... A parte questo inconveniente tecnico mi sembra di vedere sul mio catalogo ANS 7 (aimè le fotocopie non rendono molto) al numero 1023 un'iscrizione Patraou, anche qui con la rho al contrario.... Nota di colore: il dritto appare orribile e vi si può leggere :Greek_Delta: :Greek_Rho: :Greek_Omicron: :Greek_Upsilon: . In effetti è stata riconiata su un :D tetradramma di Alessandro III del tipo testa di Zeus/aquila... PRICE 142-SNG ALPHABANK 468 del 336-332 a.C.. Zecca incerta macedone.
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