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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/06/15 in tutte le aree

  1. Segnalo questo breve e recente articolo di Ute Wartenberg Kagan (curatore della American Numismatic Society) che trovo interessante soprattutto per la descrizione delle policies messe in atto dall'ANS al fine di non favorire la spoliazione del patrimonio di paesi terzi da parte di organizzazioni criminali o terroristiche. Tra le altre cose mi ha colpito (ma non stupito) il fatto che non accettino nemmeno in donazione monete provenienti da ebay... Buona lettura. https://www.academia.edu/16306945/Collecting_Coins_and_the_Conflict_in_Syria
    4 punti
  2. Non appena sarà edito in "The Numismatic Chronicle 2015" il mio articolo su Salonino, provvederò a darvene notizia. Nel mentre vi comunico che ho iniziato a lavorare a un aggiornamento di quel lavoro... dato che è emerso fresco fresco in questi giorni questo esemplare finora inedito: RÖMISCHE KAISERZEIT SALONINUS, Augustus ca. Juli-August 260 AE Antoninian, hybrid, nach 260/261. Obv/ IMP SALON VALERIANVS AVG. Drap. Panzerbüste des Saloninus mit Stkr. rechts. Rv/ FIDES MI[LITVM]. Fides mit zwei Standarten en face stehend, den Kopf n. links gewandt. C –. RIC –. Elmer –. MIR –. 3,61 g. Von großer Seltenheit! Fast sehr schön Vorbild für die Rückseite ist der Antoninian des Postumus Elmer 133 aus dem Jahre 261. Ex Paul-Francis Jacquier Numismatique Antique, Auction 40, 16 October 2015
    4 punti
  3. acquistato al mercatino domenicale qualche settimana fa...che ne pensate?
    3 punti
  4. Un mezzo dollaro 1953d americano colpito a Denver di 0,900 argento, 30,6mm di diametro e peso 12,50g. Con il tempo questo Franklin half cadde dalla stampa coniatura, monete americane di questa denominazione erano stata di identico diametro e del peso quasi identico per un intero secolo (la half era stato fatto .06g più pesante nel 1873). Questo secolo la pena delle sottolineature pervade un postscript importante per uno dei conceits preferita degli americani, vale a dire che il loro è un paese relativamente giovane. I é un relativamente giovane paese , ma è uno stato molto vecchio. E quindi ecco il vecchio Ben Franklin—sul half-dollar dal 1948, l'ultimo numero regolare moneta degli Stati Uniti a perdere la sua allegorica Lady Liberty—ma certo, era l'inizio del dopoguerra e l'America era arrivato. Lincoln sul cento, Jefferson sul nichel, Roosevelt la dime e Washington sul quarto. Era andato aspirazionale Libertà; Stati Uniti ha avuto una storia dei relativi propri a cui appoggiarsi. 1953. Eisenhower era diventato presidente e "Conflitto" coreano sarebbe finita. Era giunto il momento per gli americani di scendere per il vero business negli anni 1950s e 1960s—educazione dei figli del dopoguerra "Baby Boom". Quel decennio di 1953-1963... in generale, era un tempo particolarmente grande di essere stato un ragazzo americano. Per uomini adulti e vicino-adulti e ragazzi, tuttavia, c'erano alcuni veri dilemmi. Una di quelle scelte difficili—prima del mio tempo, per fortun--è stato il fatto che questo mezzo dollaro 1953d avrei comprato una copia di edicola di una delle riviste di nuove introdotto quell'anno: Playboy. Così che cosa sarà? Vecchio Ben, o la giovane Marilyn, nuda? Vediamo... :D v. ------------------------------------------------------ An American 1953d half-dollar struck in Denver of .900 silver, 30.6mm in diameter and weighing 12.50g. By the time this Franklin half fell from the coining press, American coins of this denomination had been of identical diameter and of near-identical weight for a full century (the half had been made .06g heavier in 1873). This century’s worth of sameness underlines an important postscript to one of Americans’ favorite conceits, that is, that theirs is a relatively young country. It is a relatively young country, but it’s a very old state. And so here is old Ben Franklin—on the half-dollar since 1948, the last regular issue U.S. coin to lose its allegorical Lady Liberty—but of course, it was the early postwar, and America had arrived. Lincoln on the cent, Jefferson on the nickel, Roosevelt on the dime and Washington on the quarter. Gone was the aspirational Liberty; the United States had a history of its own to lean on. 1953. Eisenhower had become president and the Korean “Conflict” would end. It was time for Americans to get down to the real business of the 1950s and early 1960s—raising the children of the postwar “Baby Boom.” That decade of 1953-1963…generally speaking, it was an especially great time to have been an American kid. For adult and near-adult men and boys, however, there were some real dilemmas. One of those tough choices—before my time, luckily—was the fact that this 1953d half-dollar would have bought a newsstand copy of one of the new magazines introduced that year: Playboy. So what’ll it be? Old Ben, or the young Marilyn, naked? Let me see now... :D v.
    3 punti
  5. Salve a tutti cari amici, apro questa discussione per condividere con voi una mia piccola gioia...dopo più di un anno di pausa dagli studi oggi ho finalmente iniziato a frequentare l'università, nello specifico la facoltà di Conservazione dei Beni Culturali con percorso archeologico. Studierò quello che mi piace e questa penso sia una grande cosa. Quest'inizio è per me un riscatto vero e proprio dopo un anno nel quale mi sono spesso sentito giù di morale. Fortunatamente ho anche un lavoro quindi non starò nemmeno un secondo senza fare niente :D Sarà impegnativo far convivere le due cose ma io ce la farò! :) Gaetano
    2 punti
  6. Saarland. 10 FRANKEN. 20 FRANKEN. 50 FRANKEN. La Repubblica di Finlandia. 20 MARKKAA. Francia. Quarta Repubblica. 100 FRANCS. Repubblica democratica popolare la Cecoslovacchia. 3 HALERU. 10 HALERU. Decennio della rivolta slovacca 10 KORUN. 25 KORUN. Svezia. Gustaf VI ° (1882 — 1973) 5 KRONOR.
    2 punti
  7. Il massaro Marc’Antonio Malipiero… Premetto anche se con forte ritardo, che grazie a voi tutti, ogni tanto, posso cercare di condividere le mie ricerche anche sulla numismatica della Repubblica di Venezia. Credetemi, non urlo, per avere scritto in maiuscolo, ma ho tagliato e incollato frettolosamente il testo gia’ da me preparato per il sito, quindi spero vogliate gentilmente scusarmi con tolleranza, anche per delle future risposte. Vorrei rispondere al Sig. Gigetto 13, nell’intento, sebbene difficile, di dare una spiegazione in qualche modo piu’chiara riguardante il massaro Marc’Antonio Malipiero, senza, in alcun modo, cercare opere di convincimento nei suoi confronti. Il Massaro Marc’Antonio Malipiero, viene sospeso ad Ultra dai Provveditori Sopra ori et Arzenti. Questo vuol dire, che lo stesso massaro, per esecuzione immediata viene processato per via direttissima con accusa gravissima per la Repubblica, ed infine condannato, con ordine di non poter ricoprire la carica di massaro negli anni a venire. Quando vengono inflitte in particolar modo questi tipi di condanne dalla potente Magistratura e’ da tenere conto come base la gravita’ della condanna stessa, solitamente se la… “gravita’ e’ tutto sommato accettabile”…, al condannato facente parte del Patriziato Ricco, che solitamente gode della copertura del Senato, come giustamente ricorda Luciano, a lui viene inflitta una multa sostanziosa, con ordine di allontanamento, in questo caso dalla zecca, per ricoprire successivamente dopo sentenza, eventualmente altre cariche ecc. ecc.. In caso in questione al contrario di sopra, l’esecuzione immediata del processo e’ veloce (1° 2 giorni massimo), questo, non e’ come le altre esecuzioni, che necessitavano di almeno 15-20 giorni per aprire l’istruttoria, per poi vedere la terminazione in tempi non brevi. Non vengono rifuse le monete con la sigle MA:M ma riconiate dal massaro entrato immediatamente con Decreto in Carica, (la riconiazione viene approvata con tolleranza dal Senato), limitandone i lunghi tempi necessari della rifusione, con relativo danno alla zecca e forte danno agli organi esecutivi di distribuzione delle monete ( banco di cambio, stamperie, maestranze ecc.), ovviamente, i costi erano tutti addebitati al massaro condannato e credetemi, le cifre erano molto elevate. L’ordine del ritiro delle monete circolanti nella citta’ di venezia e’ immediata, dando informazione verbale di esecuzione, per l’appunto immediata sui banchi di cambio ma non con proclama, (sconveniente e al tempo stesso imbarazzante per i Provveditori Sopra ori et Arzenti), mentre per il ritiro delle stesse in tutto il dominio, la macchina burocratica informativa ed esecutiva, risulta abbastanza lenta, si parla di minimo dieci-dodici giorni. Non avendo trovato fino ad ora, l’elemento chiave della condanna inflitta dai Provveditori e non avendo trovato la documentazione che riguarda la sospensione, anche al sottoscritto potrebbe forse fare sorgere alcuni dubbi portandomi a concordare con il Sig.Gigetto. Rimane comunque la prova, schiacciante a mio avviso, riguardante il documento datato 22 settembre 1634. Con Decreto Esecutivo il massaro MA.M, viene immediatamente sostituito da Alvise Zusto, stranamente, senza dare delle motivazioni scritte accuratamente valide, comportamento molto insolito da parte dei Provveditori e della Magistratura, ma questo non l’unico avvenuto negli anni della Repubblica, ve ne sono molti altri di casi simili. Il massaro MA.M, non viene citato in nessuna filza o Decreto negli anni a venire e non e’ menzionato in nessuna delle altre innumerevoli Cariche, affidate ai Patrizi della Repubblica. Quindi il massaro Marc’Antonio Malipiero, scompare definitivamente dalla vita politica della Repubblica Veneta, confermando, che la condanna deve esserle costata molto cara, tanto e vero che non si trova nemmeno censito il suo nome sui necrologi della Repubblica… Ancora una volta, posso tranquillamente affermare che le monete con le sigle MA.M, sono rare, anche se si trovano attualmente con discreta frequenza. Se andiamo a vedere bene fino in fondo con vari tipi di ricerca, le monete in questione, sono veramente poche, perche’ sempre piu’ o meno risultano essere le stesse, riproposte sul mercato attuale attraverso cataloghi d’asta o convegni o privatamente, molte volte, sia per lo scambio commerciale continuo, nondimeno, anche per la proposta sui mercati, delle varie piccole o grandi collezioni private. Il motivo e’ da ricercarsi nei collezionisti, che affidandosi a degli ottimi testi di catalogazione generica della monetazione veneziana, finiscono, in un certo senso, ad attribuire a questa tipologia di monete, una non giusta importanza, penalizzandole infine con un’altra generalizzata causa;… la copiosa coniazione delle monete, sotto il dogato di Francesco Erizzo. Tendenzialmente perfetto, quindi, in maniera solita, queste monete in argento risultano monete comuni. Luciano, hai ragione di nutrire perplessità’, ma alla luce delle purtroppo poche notizie che sono riuscito a trovare porto a trovare un filo logico e non privo di fondamenta. Sono perfettamente d’accordo sul fatto che MA.M, avesse sicuramente avuto complici all’interno della zecca,… resta comunque il fatto che era lui il …responsabile di zecca… Per finire, rispondendo alla seconda domanda riguardante il ritrovamento…. Purtroppo in tutti i ritrovamenti avvenuti in anni passati e anche recenti, hanno portato ad un’immissione a volte notevole o relativamente, di monete sui mercati mondiali. Le monete della Repubblica di Venezia, con la sua media fruibilità,’ sui mercati, hanno portato a rivedere, sebbene in base all’assorbimento da parte dei collezionisti la rarita’ delle stesse in un lasso di tempo mediamente lungo, riportando anche se con un po’ d’affanno,’ la giusta attribuzione di rarita’. Infine… …sono convinto che voi del forum non siete degli umili collezionisti…ma siete come me…dei collezionisti. Cordialmente a tutti voi i miei migliori saluti e grazie R.M.Bordin
    2 punti
  8. Dal rinascimento all'epoca barocca rivoluzionaria: un interessante articolo di Fabrizio Arpaia intitolato "La storia politica delle coniazioni della Repubblica Napoletana", pagg. 173-182.
    2 punti
  9. Scusate la latitanza, vorrei partecipare di più alla discussione ma ho troppi fronti aperti. Visto che Mario ha parlato di un quarto con testa nuda e busto a sinistra..................
    2 punti
  10. Spesso una monetina comune, conosciuta in milioni di esemplari, puo' passare inosservata. A volte una monetina comune puo' invece nascondere una bellissima storia... http://www.tempi.it/blog/segreto-della-moneta-da-una-corona
    2 punti
  11. Io credo che si debba avere il coraggio, una volta per tutte di fare dei distinguo: Un conto è la numismatica, intesa come scienza, materia di studio, ricerca...altro è il commercio, il collezionismo che interessa la monetazione e quanto ad essa legato (libri, strumenti di precisione ecc.). Conosco collezionisti che al di la dei cataloghi non hanno mai sfogliato un volume di numismatica o partecipato ad una conferenza di numismatica e ne conosco molti altri che iniziando così oggi invece approfondiscono, partecipano e talvolta scrivono di numismatica. Certo, si tratta di settori (Numismatica, commercio numismatico, collezionismo), fortemente legati tra di loro e molto spesso tra i collezionisti e i commercianti abbiamo fior di studiosi, ma da qui a fare di tutta un'erba un fascio ce ne corre. Quando avevo 13 anni mio nonno mi regalò alcune monete del Regno, e di antichi stati italiani ed un vecchio catalogo (Il Cermentini del 1975). Ma avevo 13 anni....collezionavo semplicemente...se avessi continuato a collezionare consultando solo i preziari che escono ogni anno sarei rimasto solo un collezionista. Certo, non posso definirmi oggi, a 53 anni un numismatico, e lungi da me dal pensarlo...diciamo però che mi trovo in quella zona grigia dove stanziano collezionisti appassionati e cultori della materia...niente a paragone ovviamente di nomi come il compianto Grierson o la prof.Travaini (non me ne vogliano i molti e molti altri) che rappresentano la categoria dei numismatici "puri". Vi sono poi i commercianti studiosi, che tanto hanno dato e danno alla numismatica, in termini di studi, pubblicazioni, studio delle monetazioni (e qui, Crippa, Tevere, Varesi, Montenegro insegnano). Ed anche questi, grazie anche alla loro esperienza "sul campo" sono di un gradino più elevato di noi semplici appassionati della materia. Ma vi sono anche i venditori di fumo, i laureati in Tuttologia Numismatica, che amano fare passerelle ma che molto poco di nuovo portano alla numismatica, se non la loro presenza, spesso fastidiosa, da "servi sciocchi" appunto. Però...raramente osservo un incontro tra tutte queste "correnti"...ognuno rimane nel suo alveo e se la suona e se la canta da solo o al limite per la sua ristretta platea di interessati. Sarebbe auspicabile un bel convegno con tanto di conferenza aperta a tutti coloro che fanno parte di queste branche, dove ognuno è libero di esprimere il proprio parere...ma si sa...in un modo o nell'altro, chi snobba sempre lo troviamo. Io credo che tutti abbiano bisogno l'uno dell'altro, dal professorone al semplice collezionista, ma se non si superano queste barriere...tutto rimarrà così come è. Sapete come la penso...giusto o sbagliato che sia....l'Oligarchia numismatica pretende di detenere il copyright su tutto quanto sia riconducibile alla numismatica intesa come materia scientifica, decidendo tempi e modalità di erogazione a tutti gli altri del loro sapere. Questo forse una volta poteva andare bene..oggi nell'era del mondo virtuale non è più possibile e concepibile.E, non so perchè, anche l'evento di Taormina, al di la delle giuste note positive, mi pare una passerella dove comunque la linea di impostazione è stabilita rigidamente...mi sbaglierò...ma sono fatto così e mi piace dire quello che penso. E mi chiedo anche se invece di Taormina la location fosse stata Rho o Prato (senza togliere nulla o offendere queste cittadine) ci sarebbe stato lo stesso richiamo. E soprattutto, senza sponsor, contributi pubblici o privati. Concludo...ma davvero per la pubblicazione degli atti ci vogliono due anni? Nell'era del digitale? Mah.
    2 punti
  12. Contribuisco con questa monetina austriaca. Nel 1925 erano pochissimi i paesi europei che potevano vantare una regolare coniazione in argento per la circolazione.
    2 punti
  13. Secondo me i problemi irrisolti della numismatica sono due: quadro legislativo in cui opera il collezionista (leggi sequestri) e il continuo proliferare delle falsificazioni. Se non si mette mano a questi due problemi "strutturali", è perfettamente initile parlare di divulgazione, convegni, internet e quant'altro
    2 punti
  14. Finalmente dopo averlo avvistato nel mese di Giugno , domenica scorsa ,sono riuscito ad acquistarlo per la mia collezione Forte III Tipo Amedeo d'Acaja Mir rami collaterali Casa Savoia n.32b p.s un grazie allo Sponsor G.G.
    1 punto
  15. Il mezzo scudo di Filippo II in genere è una moneta che affascina, se è quella con la corona ancor di più....tra l'altro questa volta possiamo dirlo moneta difficile da trovare in buona conservazione. Proviene da una nota casa d'asta italiana e secondo Crippa i conii furono eseguiti da Leone Leoni, un valore aggiunto.... A parte la descrizione e la visione della moneta che può creare qualche commento, mi sono posto nel vedere queste monete senza data specifica, il perché della corona sulla testa di Filippo II rispetto allo scudo e anche il mezzo scudo non coronato. La corona la troviamo nella doppia d'oro, altra grande moneta e poi qui e in una serie dei quarti.... Potrebbe essere che sia un segno distintivo di una serie coniata pare dal 1567 per differenziarla dalle precedenti, ma anche dalle successive con date 1577,1579, 1582, 1588 senza corona ? O per evidenziare anche un valore superiore sempre rispetto alle precedenti come sembra ? Si nota anche una variabilità degli stemmi tra il tipo 20, 21, 22 Crippa.....ci può essere altro per corona o senza corona ? Ma veniamo comunque alla moneta .... MEZZO SCUDO D'ARGENTO, FILIPPO II, ( 1556 - 1598 ), ZECCA MILANO AG., peso gr. 17,73, diametro 43 mm. D/ testina PHILIPPVS REX HISPANIARVM, busto corazzato e coronato con colletto increspato a destra R/ DVX MEDIOLANI, stemma di Spagna coronato Prov. ASTA VARESI 66 Rif. Crippa 21, MIR 311/2, CNI 304/314
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  16. scambio gettoni telefonici Gettoni doppi maggio 2015.pdf
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  17. Giusto per far vedere dove di trova il 9 che identifica la data già individuata da lopezcoins. Già che ci sono inserisco pure l'anno 15 (formato da 5+10) relativo all'altra moneta del link: http://en.numista.com/catalogue/pieces17824.html
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  18. È una moneta dedicata al matrimonio dell'imperatore Pu-Yi.
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  19. Repubblica Cinese - 1 jiao - 15 anno = 1926 - y # 334
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  20. Si tratta di una terlina di CARLO V zecca di Milano. Descritta nel Crippa ai numeri 23 nel Mir Milano al 296. Moneta comune , ma di grande fascino x la presenza del Sant'Ambrogio ai cui lati figurano le iniziali S A. Al rovescio L'Aquila bicipite coronata affiancata o meno dalle lettere V e K a seconda della variante.
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  21. Buona serata .... e grazie Rolando della "giunta" :pleasantry: sebbene gli archivi della Serenissima siano tutt'ora monumentali per vastità, evidentemente qualche buco c'è; che sia dovuto a dispersioni, a trafugamenti dell'era napoleonica o asburgica o a rovina del materiale a causa di eventi naturali; beh ..... questa volta sei stato sfortunato e il buco con le motivazioni dell'allontanamento del massaro "reo" l'hai trovato. :pardon: Sul fatto che la Serenissima "facesse sparire carte compromettenti" semmai sia successo, credo che sia da considerarsi una eccezione; magari per coprire qualche persona coscicua di governo? Mah.... La Repubblica era fondata su magistrature che avevano responsabilità in parte correlate tra loro e tutto veniva scritto, non fosse altro per evitare che qualcuna interessata chiedesse conto all'altra. Certamente le informazioni non venivano "propalate" ai cittadini, ma restavano scritte negli archivi, come si son trovate - infatti - centinaia di relazioni del senato che disponeva, tramite spie o sicari, di ammazzare questo o quel nemico; oppure le centinaia di carte del Consiglio dei X, che disponeva che venisse inviato questo o quel veleno al Podestà o Capitano veneziano del caso, per far fuori una spia antiveneziana o un sobillatore..... Perfino il "tremebondo" Consiglio dei X scriveva tutto e non poteva far diversamente, anche quando decideva, per via "destra e secreta" di "togliere dal mondo il tristo spione", annegandolo :rofl: :rofl: :rofl: saluti luciano
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  22. anch'io dalla foto direi bb perche' la plastica non aiuta molto. probabilmente dal vivo sara' un bb+ (se la conservazione e' tale valore tra i 40 ed i 60 euro) ciao @@andme
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  23. Guten Abend! La scrittura Fraktur non è proprio complicata come i geroglifici, ma leggere un testo così fa venire lo stesso un po' di mal di testa... Qui un esempio: La "F" è effettivamente girata al contrario, solo il trattino centrale è a destra. Ci sono molti modi per rappresentare le singole lettere e qui non mi voglio divagare, una ricerca in rete porta a molti esempi. Adesso arriviamo alla moneta... qui due esempi dalla baia tedesca: http://www.ebay.de/itm/like/301675817477?ul_noapp=true&chn=ps&lpid=106 2 Reichsmark von 1934 J e http://www.ebay.de/itm/like/381417473089?ul_noapp=true&chn=ps&lpid=106 2 Reichsmark 1934 F e a questo punto direi che lopezcoins ha proprio ragione... auf wiedersehen... PS Amburgo ha la J in quanto è stata la nona zecca del Reich tedesco e la J è la nona lettera... che fantasia!
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  24. Hai perfettamente ragione su gli ori...... Infatti io colleziono ori pontifici che hanno circa cinquecento anni. Questi "moderni" li acquisto per rivederli subito ( con un ottimo plusvalore)spero aver dissolto le tue problematiche sui MIEI investimenti numismatici. Saluti TIBERIVS
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  25. Ma questo io non l'ho mai messo in dubbio: forse sono stato infelice nell'esprimermi. Io volevo dire solo questo: è chiaro ed evidente che la P iniziale dell'etnico PATRAOU (in rosso nella figura è una lettera e solo una lettera ed è l'iniziale dell'etnico, appunto. Il monogramma in verde nella figura, invece, è una notazione numerica composta di numeri, di cui quello più evidente, INTESO COME UNA LETTERA, richiama la lettera iniziale dell'etnico. D'altra parte se il monogramma non fosse stato una notazione numerica ma un qualcosa che rimandava sempre all'etnico, sarebbe stato un inutile doppione. E' complicato, mi rendo conto, ma ho riscontrato un sacco di casi simili. Purtroppo la vera causa di queste incomprensioni non siamo noi ma loro, GLI ANTICHI GRECI, che disponevano non di lettere e, a parte, di numeri, ma di lettere-numeri.
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  26. Ragazzi, per cortesia..... Per king, concordo che la "P" stia per iniziale dell'etnico... Cerchiamo di fondere 300 anni di numismatica in un solo concetto...che sono sempre numeri .. grazie skuby
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  27. I tratti della moneta sono impastati e hanno poca definizione in alcuni punti per cui anche io propenderei per un falso.... ma quì a dire che è un falso al 100% ce ne passa.....da vedere in mano e con calma.... intanto peso, diametro e provenienza sarebbero d'aiuto di sicuro......
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  28. Non mi risulta che a Pavia ci siano mercatini numismatici. Che io sappia c'è un negozio in corso Cavour e naturalmente la casa d'aste Varesi. Come suggerito da @@dabbene il mercatino di riferimento per la zona mi-pv è quello di Cordusio la domenica mattina.
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  29. Ma scusate qualcuno pensa che ci divertiamo a mostrare una numismatica(e tutte le discipline umanistiche) in crisi se così non fosse? O che ci sia una disparità di vedute solo per il gusto di farlo, mentre vi è tanta omogeneità? Il mio post precedente voleva sottolineare proprio questo. Quello che è priorità per qualcuno non lo è per altri. e non è carino definire i restanti messaggi "come poco sensati" semplicemente perché con idee diverse. questo forum è una specie di spaccato della realtà. non è propriamente realtà, in quanto virtuale, ma fornisce un quadro della situazione. poi e questo come regola generale, cerco di non contrastare le persone, ma le idee che esprimono quando non le condivido. ma questa è una questione di scelta e, soprattutto, di stile. alla domanda se ci sia una unità di intenti in campo numismatico(ma anche epigrafico/storico che conosco meglio), bisogna rispondere oggettivamente no. è un dato di fatto. alla domanda se la numismatica italiana goda di buona salute, la risposta anche in questo caso è no. a meno che(e lo ripeto) qualcuno crede che abbassare il livello culturale, invece di alzare il livello degli auditori, sia una buona soluzione. io non la penso così.
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  30. In effetti qui non si parla di monete ma di medaglie e gettoni: non rientrano neanche nella mia categoria collezionistica, ma essendo uno studioso di storia dell'integrazione europea quando mi capita a tiro qualcosa lo compro volentieri (se non ha prezzi assurdi).
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  31. Fossi in te cambierei proprio mail, ma farei anche una bella scansione approfondita al PC perchè è possibile che ti abbiano piazzato uno spyware. Poi a chi traffica molto on-line per acquisti e aste o altro, come nel caso classico di noi numismatici, io consiglierei di lasciar perdere Windows stesso...
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  32. SCUDO, falso d'epoca, probabile mistura con argento
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  33. Non è un tallero romano. Lo scudo già chiarisce abbastanza, però che i due puntini non si vedono mica tanto, se ne vede uno ma l'altro no. Se guardi la conformazione dei puntini del becco a destra è (contando dall'alto quanto puntini ci sono su ogni linea interna al becco) è 2 6 4(?) 3 mentre nel conio romano è 2 (1+4) 5 3. Londra è completamente differente e la differenza piú grossa sono il numero di penne nella coda che è organizzato come 1+2+1 mentre qui ne hai 1+3+1 (si fa come i puntini). Caratteristiche anche le perle al di sotto della corona nello scudetto centrale che tendono ad essere piú grosse che negli altri talleri.
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  34. ciao, il tondello irregolare è normale per queste monetine, la lira per Ferdinando III è stata battuta in 3 date, 1821 1822 e 1823....sono tutte classificate R ma il 1821 e soprattutto il 1823 sono più difficili da trovare...il 1822 invece si vede più spesso...io le classificherei NC il 1822 e R il 1821 e 1823... la tua è una monetina ancora leggibile ma si vede che ha circolato, l'usura è molto evidente...commercialmente la passerebbero per qBB/BB ma realmente io non la classificherei più di MB o MB/BB
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  35. Ce la farai senz'altro. In bocca al lupo .ciao Ermy
    1 punto
  36. Come si misura la "crisi della Numismatica in Italia" ? Inteso, con che "metro/i" ?
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  37. Salve a tutti, vi posto il mio nuovo acquisto, anche se per me non lo è, appena ho sentito il prezzo non potevo assolutissimamente lasciarla li, mi potete dare un vostro parere su conservazione e valore, grazie.
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  38. ....tra il BB e lo SPL ?... Ma mi è venuto il torcicollo a guardarle... Comunque mi sembra di non notare lettere o numeri ribattuti, o altre schifezzine tipiche ......
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  39. Ahia iahiai Maxxi Che con le tue acute riflessioni stai esattamente ribaltando le sensazioni espresse fino a qui ( con inevitabile seguito di lamentele/ recriminazioni / erano belli gli anni '70 - ma quando mai ? - et etc. Ma e se per un momento pensassimi chevtu avessi ragione ? Proviamo a vedere ... Il commercio e' un multiplo di quello che era negli anno '60, '70, '80 e forse gia' anche '90 Qualcuno dice che oggi c'e' in hiro una quantita' immensa di monete per collezione. Vero. E che ci sia uno squilibrio enorme tra domanda e offeta. Falso. Se c'e' maggiore offerta e ' perche' c'e' una domanda che l'assorbe. Il numero esponenziale di vendite all'asta, on line, operatori - di cui moltissimi nuovo - ne e' prova diretta. I libri e gli articoli : oggi si pubblica molto di piu' che negli anni Sessanta/ Settanta. Non ci piove. Se facciamo in confronto con i titoli apparsi in quegli anni e quelli sfornati a ripetizione oggi non vi e' confronto. Il problema e' un altro: come riuscire a tenere dietro a tutte le novita' bibliografiche e L'amico Piergi puo' tenerci una lezione su questo ! Che poi le tirature siano rimaste sui 300/400 o - crederei - ancora meno per certi titoli questo probabilmente e' proprio cosi . Le riviste ? Sara' sparito il Gazzettino ma in compenso e' arrivata Monete Antiche che e' una rivista che offre contributi eccellenti. Il Bollettino del Circolo Partenopeo non fa rimpiangere le cessate pubblicazioni di quello del Circolo Napoletano . Sono arrivate le rivisre digitali. Addirittura anche il forum si e' dotato del suo organo di pubblicazioni. I convegni sono poco frequentati? A parte esempi eccellenti in controtendenza come quello di Francesco77 che ha saputo letteralmente resuscitare un paziente ormai dato per morto ( mostrando che con ottima organizzazione , professionalita' ed entusiasmo si riescono a fare missioni impossibili) , non teniamo conto che tali eventi - in un'epoca digitale - lo vogliamo oppure no - sono stati rimpiazzati dalla rete dove l'arena virtuale di scambio fa dei volumi sensazionali ( non sto dicendo che tutto sia buono e bello ma semplicemente che e' grande) Studiosi : Le torri eburnee degli anni '70 hanno lasciato spazio - attraverso la rete - ad un processo di democratizzazione inarrestabile oltre ad una diffusione capillare della divulgazione. Mai cosi tanto materiale oggi e' cosi tanto accessibile. Negli anni '70 cari a qualcuno per un articolo o un testo occorreva andare in biblioteca farselo fotocopiate ( a caro prezzo) con un gigantesco spreco di tempi. Oggi con migliaia di studiosi che mettono a disposizione gratuitamente in rete i loro studi vi e' una condivisione fantastica del sapere Cero non vi puo' essere tutto altrimenti chi comprerebbe piu' un libro pero' vi e' moltissimo e soprattutto del passato. Grazie alla digitalizzazione testi sltrimenti introvabili sono oggi comodamente registrati nei ns archivi - fatto impensabile 20-30-40 anni fa. Anche la corrispondenza e' cambiata. Ricordo ancora gli scambi epistolari - necessariamente spaziati nel tempo - con studiosi numismatici sparsi un po' ovunque . Oggi grazie all'email ( chd non ha ovviamente lo stesso fascino e ponderazione di una lettera ...) scambiamo un volume impressionante di dati , i formazioni etc ( e spesso anche tante sciocchezze :)) Infine i giovani : basterebbe postare una foto di Taormina per ricredersi sul fatto che i giovani non siamo appassionati di numismatica. Mai visti tanti giovani amanti della storia delle monete. Caro Maxxi non so se anche tu la vedi cosi e se intendevi tutto questo ma io penso che spesso tendiamo ad essere poco obiettivi con il presente illudendoci che il passato sia sempre migliore. Negli anni '70 probabilmente sognavamo i dorati '50 e nei '50 i tesori e gli eccellenti studi degli anni ante- guerra ... :) Ogni epoca puo' offrire molto se siamo pronti a coglierla . Numismaticamente mi sentirei di dire che oggi non stiamo vivendo un brutto periodo.. anzi...
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  40. Bentornato, l'importante è aver superato le difficoltà!
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  41. Sempre da ebay, questo sì che ha quattro denti... 0,39 gr.
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  42. Come diceva @anto R, manca(va) un'angioina :) L'ho postata anche in un'altra discussione. Alla fine l'ho acquistato: Gigliato di Roberto d'Angiò (postumo) Argento, SPL 27 mm Che ve ne pare?
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  43. Ritratto... il signor numismatico li ha esauriti i cataloghi.... ne aveva 2 in giacenza......GRRRRRRR..... ma mi offre un 10% di sconto sull'acquisto di altri libri..... Un pò di serietà! Vedrò di procurarmelo altrimenti.... A parte questo inconveniente tecnico mi sembra di vedere sul mio catalogo ANS 7 (aimè le fotocopie non rendono molto) al numero 1023 un'iscrizione Patraou, anche qui con la rho al contrario.... Nota di colore: il dritto appare orribile e vi si può leggere :Greek_Delta: :Greek_Rho: :Greek_Omicron: :Greek_Upsilon: . In effetti è stata riconiata su un :D tetradramma di Alessandro III del tipo testa di Zeus/aquila... PRICE 142-SNG ALPHABANK 468 del 336-332 a.C.. Zecca incerta macedone.
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  44. se non ricordo male, c'era un periodo, anche attraverso la figlia di Russo, compravano tutte le monete riguardanti le guerre giudaiche......me la ricordo da Varesi.
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  45. Buona giornata Assolutamente si. Come ho scritto nella premessa di questa discussione, tutte le medaglie che rappresentano l'arma di un doge o la sua immagine, sono di produzione privata. Il doge stesso, la propria famiglia o i suoi discendenti, avevano un modo solo per celebrarsi; farsi dipingere o farsi fare un busto o farsi coniare delle medaglie privatamente. La Serenissima, salvo rarissime eccezioni, permetteva la rappresentazione del doge solo post mortem, come si può vedere nella sala del maggior consiglio dove, a morte avvenuta del doge, si dipingeva la sua effige a futura memoria (quella sequenza di effigi che ancora si può ammirare è solo uno dei tanti rifacimenti avvenuti a seguito degli incendi che hanno colpito il palazzo); oppure al permesso che si concedeva al doge regnante di esporre la sua arma nella "sala dello scudo". Una delle rarissime autorizzazioni che la Repubblica concesse ad un doge di essere celebrato in vita, fu la realizzazione di un busto in bronzo raffigurante il doge Morosini (detto il Peloponnesiaco), per le tante riconquiste di piazzaforti, già veneziane ma occupate da tempo dai turchi, in terra greca. saluti luciano
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  46. Quindi neanche con gli oblè in cartoncino risolvo. Quindi devo passare alle capsule (26mm) e comprare i raccoglitori appositi come mi suggeriva Medusa51. Per adesso mi tocca cercare le capsule ad un prezzo vantaggiaoso; c'è una marca migliore rispetto alle altre? Grazie a @@MEDUSA51 e a @@Luca_li per la disponibilità.
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