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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/15/15 in tutte le aree
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Questo denaro dovrebbe essere stato coniato a partire dal 1248. Genova e Parma si erano alleate contro L'imperatore Federico II (1246) che voleva distruggere Genova e quando Parma si ribellò all'Imperatore Genova inviò 600 balestrieri ai quali fu affidata la difesa della porta si Sant'Egidio. L'anno dopo Federico II, volendo riconquistare Parma, trasforma il campo degli assedianti in una vera e propria città di legno chiamata Victoria, vi trasferisce le insegne, tutta la corte con i tesori, l'harem, i cavalli, i cani, i falchi e i leopardi e anche la zecca e quando, il 18 febbraio 1248 (Battaglia di Parma), una folla di uomini, donne, bambini e vecchi, armati di lance, falci e bastoni esce contro i miliziani imperiali trucidando i difensori e appropriandosi di un enorme bottino determinando il crollo definitivo di Federico II, i balestrieri genovesi sono i primi ad entrare nella città di legno (Victoria) e a partecipare al bottino. Dulcis in fundo: Nel 1249 Genova ospitò Fra Salimbene da Parma che fece una serie di sermoni e nel 1250 sarà podestà di Genova il parmense Gerardo di Corrigia. Questi, in estrema e disordinata sintesi, i fatti che ho trovato che possono aver influito alla scelta di una iconografia molto simile tra i due denari.4 punti
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Ciao ragazzi, vi ricordo che questa non è la sezione scambi , per gli scambi c'è una sezione apposita . O al massimo potreste continuare le trattative via MP :good:4 punti
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Inizio questa discussione perché una recente lettura di un libro di Germano Mulazzani dal titolo " I tarocchi viscontei e Bonifacio Bembo "mi ha aperto un modo su questa forma, poco conosciuta o quanto meno non abbastanza divulgata, artistica e storica. Artistica perché parliamo di vere e proprie miniature con materiali preziosi commissionate a degli artisti, a rappresentazioni storiche, simbologie, ritratti di membri delle famiglie Visconti e Sforza, a delle vere e proprie rappresentazioni sociali e culturali dell'epoca in cui furono fatte, quindi uno spaccato del Ducato di Milano che racconta....che racconta come a volte le monete, le medaglie sanno fare.... Gioco intanto, ma quindi anche arte, storia, ma anche motti, imprese, monete, testimonianze..... Stiamo parlando di un gioco evidentemente in voga anche al tempo, i Taroccchi che sono formati da un mazzo di carte non come quelle che conosciamo oggi, ma fatte come delle miniature artistiche dipinte . Gli studi dicono che il gioco dei Tarocchi si sviluppò in tutta Europa ed ebbe successo nel corso del Quattrocento in particolare verso la metà di quel secolo. Gli attuali mazzi sia quelli classici che quelli marsigliesi probabilmente si riferiscono a quelli di quel periodo e ai Visconti a Milano piacevano, tanto che li commissionarono ad artisti . Si ritiene, almeno secondo Kaplan, studioso dei tarocchi che ci siano circa 15 mazzi diversi del gruppo Visconti - Sforza sparpagliati in vari ambiti, musei, biblioteche, collezioni private sparse nel mondo, di diverse di queste rimangono solo alcune carte o a volte anche una sola singola carta. Ma tre sono i mazzi considerati, conservati, conosciuti....i più famosi, ma avremo modo di parlare di questi, del Bembo, e di tanto altro....per il momento un esempio tratto dal mazzo di Yale raffigurante la Dama - Cavaliere di Spada.....2 punti
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oggi vi presento questa monetina...niente di eccezionale e scusate le foto fatte di fretta con il telefono... si tratta di un Giulio di Ferdinando de'Medici Granduca di Toscana...la data dovrebbe essere un 1602, voi che ne pensate? purtroppo è un pochino decentrata e quindi risulta un po tagliata il MIR la cataloga come R32 punti
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Grazie Mario! Io mi complimento invece con @@incuso e tutto lo Staff per l'opportunità che danno a noi giovani di farci le ossa, di sapere di avere un sostegno, in poche parole di credere nelle nuove leve. E non è cosa da poco...2 punti
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Parlavo oggi con un collezionista di lungo corso e mi ricordava di averla tenuta in mano la moneta dell'asta Centauro, che però era fratturata in quattro parti come si vede anche dalle immagini, le altre due sono di istituzioni, una è quella del CNI, l'altra del Museo di Bologna, in pratica due sono le commerciali, quella spezzata di centauro e questa che è si sbrecciata in una parte, ma tra le due potenzialmente commerciali, è la più conservata e visibile sicuramente....nell'analisi di questa variante credo si debba tenere conto anche di questo....2 punti
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dovrebbe essere un denaro imperiale per Parma http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-PRAT/62 punti
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Cliff, credo che diverse banche ora affianchino dei loro consulenti ai clienti che intendano diversificare investendo in monete. E' il caso di UBS, che prima in effetti aveva il fondo UBS Gold & Numismatics che credo abbia cessato le attività a metà 2011. Per le notizie che ho messo assieme Athena I e Athena II i due fondi di investimento in monete, anche antiche, lanciati da Merrill Linch a fine anni '80 a N.Y. e gestiti dall'eclettico uomo di affari McNall, hanno cessato le attività entrambi tramite massicce vendite all'asta da Sotheby's; pare inoltre che la condotta dei gestori non fosse impeccabile e che la provenienza di molte monete fosse quantomeno dubbia. Cercando in rete altri due fondi con monete tra i loro asset, entrambi negli USA, e di cui nulla so: la Argent Group Rare Coins Hedge Fund e Cami (Certified Assets Management International) con un patrimonio-obiettivo di 250 mln di USD. Però questi ultimi (forse facendo tesoro delle esperienze dei loro illustri predecessori) investono in monete più recenti, incapsulate e fior di conio. Il motivo è comprensibile: le monete antiche sono ognuna diversa dall'altra, il loro valore, come la loro conservazione e qualità è assai opinabile e discrezionale. Viceversa monete coniate a macchina sono meglio classificabili, diventano una commodity quotata nei listini, come i diamanti. Per questo motivo forse le monete antiche, che a me personalmente affascinano anche per la loro unicità e individualità, sono meno idonee a chi cerca una rivalutazione non interessando ai fondi di investimento.2 punti
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La forma degli scudi è buona. La forma delle figure, un po' meno... I colori, ancora meno. Non parlo di "bellezza" nè di "bruttezza", i gusti sono soggettivi e (quindi) fuori discussione. Parlo dal punto di vista della tecnica araldica. Occorre dire che questi stemmi hanno aspetti positivi e aspetti negativi. E ritengo che i secondi prevalgano sui primi. Penso di escludere che siano riproduzioni di stemmi esistenti. Aquile rosse in campo oro, e leoni neri in campo simile, ne esistono in decine e decine di stemmi "veri". Ma in questi scudi c'è imitazione, e non riproduzione.2 punti
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ciao...moneta francese di Montpensier?!...se riccordo bene.. :lol: http://www.google.fr/ imgresimgurl=http%3A%2F%2Fwww.monnaiesdantan.com%2Fmedias%2Fdombes-marie-montpensier-liard-z300638.jpg&imgrefurl=http%3A%2F%2Fwww.monnaiesdantan.com%2Fvso3% si ,liard des dombes,de Marie de Montpensier....non riesco mettere link e foto...dispiace.2 punti
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@@contemax67 Premetto che il 50 cent. leoni la ritengo una delle monete più difficili da graduare considerato sia il numero dei particolari da prendere in considerazione sia il tipo di metallo utilizzato. Ho cercato di esaminare un certo numero di pezzi in vari stati di conservazione e mi sono fatto un'idea (giusta o sbagliata non so) dei punti da prendere in considerazione per l'esame dello stato di conservazione. D/ Ciuffo di capelli sulla fronte Sopracciglio, le tre rughe Occhio, le rughe della palpebra inferiore Stelletta sul bavero Bottone sulla spallina R/ Muscolatura del torace del primo leone Zampa dell'ultimo leone Le dita delle zampe dell'ultimo e penultimo leone Seno e capelli dell'Italia La fiaccola Considerato che la foto che hai allegato ha una luce un pò troppo sparata che non permette un giusto esame dei particolari sopra riportati, ho cercato di ridurre un pò la luminosità e variare il contrasto D/ Campi puliti, eccetto un piccolo segnetto Media freschezza del metallo Leggeri segni di usura sulla guancia e sul ciuffo, da verificare il livello di visibilità dei due graffi sui capelli Buona visibilità delle rughette del sopracciglio, della ruga sulla palpebra Ottima visibilità della stelletta e del bottone della spallina Se i graffi sono visibili sotto ingrandimento siamo su uno Spl+, se i graffi sono visibili a occhio nudo siamo su un qSpl. R/ Campi un pò segnati Media freschezza del metallo Buona definizione della muscolatura del torace del primo leone Buona visibilità delle dita della zampa del penultimo leone, meno visibili quelle dell'ultimo leone Leggeri segni di usura sul seno, sui capelli e sulla fiaccola, e sulle criniere dei leoni Alcuni colpetti sul bordo Siamo sul qSpl. Complessivamente, a seconda dello stato del D/, siamo tra il qSpl e lo Spl. Allego foto di un Fdc e di un Bb Ovviamente tutto questo è un mio giudizio personale, per quello che può contare, su quanto ho potuto valutare dalle foto (non gran che!), bisognerebbe vederla in mano, perchè, come già detto, è una moneta molto difficile, almeno per me.2 punti
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Finalmente dopo averlo avvistato nel mese di Giugno , domenica scorsa ,sono riuscito ad acquistarlo per la mia collezione Forte III Tipo Amedeo d'Acaja Mir rami collaterali Casa Savoia n.32b p.s un grazie allo Sponsor G.G.1 punto
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Se siete amanti delle alte conservazioni potete anche tornare all'indice di sezione: in questa discussione sarà già difficile superare il BB :blum: . Premesso ciò questa discussione vorrebbe essere un po' una piccola galleria di quello che il papalista appassionato e squattrinato (come il sottoscritto) può trovare nella classica ciotola. Monete piccole, di difficile lettura, spesso sporche nel vero e proprio senso della parola. Monete che però possono regalarci sorprese inaspettate in valore storico e, in qualche caso, anche in grado di rarità. Ovviamente serve l'animo giusto per apprezzare questi pezzi, spero siate clementi coi miei e magari abbastanza coraggiosi da condividere i vostri. Partiamo. Iniziamo con un esempio di cosa voglia dire valore storico. Siamo a L'Aquila, 26 settembre 1485. La città, facente parte del Regno di Napoli, viene assediata dalle forze baronali (siamo nel periodo della Congiura dei Baroni) ed il presidio napoletano subisce una pesante sconfitta. I Baroni riconoscono quindi sulla città la sovranità a papa Innocenzo VIII ed iniziano a coniare moneta in nome del pontefice. L'unico nominale emesso è tipicamente napoletano, sebbene con un'iconografia inedita: il cavallo. Al diritto troviamo le chiavi decussate sovrastate dalla tiara, al rovescio lo stemma della città con l'esplicita leggenda AQVILANA LIBERTAS. Peso 1,46 gr. Muntoni 17 diritto:1 punto
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Buona sera a tutti!! Oggi vi presento un pezzo della collezione di famiglia.. :good: Cosa ne pensate? é sufficientemente sicuro per le mie monetine?? :blum: O le lascio in banca? :rofl:1 punto
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Buonasera a tutti... Mi sono messo in testa di riordinare un po' le mie amate monetine di minor valore (solo economico, perchè ognuna ha il suo fascino) e sopratutto di procedere ad una catalogazione fotografica della mia collezione (che faticaccia!!!)... Mi è così capitato tra le mani questo esemplare...cosa ne pensate? Conservazione? Grazie1 punto
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son sicuramente problemi di conio magellano...come dici te troppo disomogenei per essere usura. ottima moneta comunque...ancora ben leggibile e direi un bb anche io. marco1 punto
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Bellissimi! Non vorrei andare fuori tema, in quanto credo che queste siano carte da gioco proprio come quelle di oggi e non Tarocchi, e forse sono solo bozze, ma sono datate XV secolo anche queste, erano esposte in una mostra all'Archivio di Stato di Genova e non credo di violare il copy-right se le posto in quanto mi fu dato il permesso di fotografarle ...eppoi è una bella testimonianza la storia che hanno scritto nella didascalia. Aspetto il proseguimento della tua discussione, di cui ti ringrazio, e mi aspetto di vedere altri bellissimi tarocchi.1 punto
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Pochi giorni fa una spedizione dalla Francia o dalla Germania sono riuscito a monitorare la raccomandata sin dalla sua consegna alle poste Francesi. Mi dava accetta da ..........città estera e poi "in lavorazione". Forse non tutti lo fanno ma credo che ci sia un'accordo Europeo sulla tracciabilità delle raccomandate. Provo a rivedere sul sito Poste.it1 punto
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Ringrazio per l informazione. Spostiamo la discussione su Scambi Buona serata Penguin1 punto
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@@Matteo91 In realtà nel libro di Parise di origine della moneta si parla ben poco, il suo è un approccio antropologico che riesce a rendere noioso uno degli aspetti più emozionanti di tutta la numismatica antica. Si tratta ovviamente di un giudizio personalissimo, certo però non è un libro che consiglierei a un neofita, è un testo per specialisti del settore che richiede la conoscenza di molta bibliografia specifica.1 punto
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PS: anche io sto aspettando una spedizione di Lanz, codice RG..........DE Arriva per raccomandata tramite Poste.1 punto
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In quel contesto volevo semplicemente dire di non bocciare a priori una nuova tesi solo per qualche piccola divergenza nel riportare le misure di grandezza (gr. anzichè g.) non certo le grandezze stesse. Tutto qua. La sfida comune che ci sta appassionando su questo forum è comprendere cosa indicano questi benedetti monogrammi sulle monete greche: se la mia tesi porta nuovi spunti di riflessione, giudichiamola per la sua sostanza, non bocciamola a priori solo per qualche imprecisione formale....1 punto
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Ho letto solo ora questo aforisma chiamato in causa come fosse un dogma mentre non ha senso in una discussione in cui si parla di numeri e di misure. Se in un lotto di monete conto 17 tetradrammi, questo 17 è un numero esatto, nel senso che esprime esattamente la quantità di tetradrammi: 1 decina e 7 unità per un totale di 17, non uno di più, non uno di meno. Se peso un tetradramma su una bilancia elettronica al decimo di grammo, posso leggere sul display un numero di grammi come, ad es., 17,5. Questo non è un numero esatto in quanto, esprimendo una misura (in questo caso di massa), presenta un’incertezza all’ultima cifra che dipende dalla sensibilità della bilancia. Se questa fosse ad es. 0,2 g, il peso della moneta si colloca fra 17,3 e 17,7 g. Se peso lo stesso tetradramma su una bilancia al centesimo di grammo, sul display leggerò un valore con una cifra decimale in più, per es. 17, 54 g. Assumendo un’incertezza di 2 unità all’ultima decimale, quindi di 0,02 g, il peso della moneta è compreso stavolta fra 17,52 e 17,56 g. Se l’ultima cifra fosse uno zero invece di 4, questo zero, essendo una cifra significativa, deve comparire nell’espressione della misura che sarà 17,50 g, per dire a chi legge che l’incertezza della misura è tra 17,48 e 17,52 g (e automaticamente che la misura è stata effettuata con una bilancia sensibile al centigrammo e non al decigrammo, e quindi che il peso del tetradramma è più accurato). Se questo zero fosse tralasciato, l’informazione non sarebbe corretta perché avremmo tolto precisione e accuratezza alla nostra misura (17,5 g dimostra un’incertezza tra 17,3 e 17,7 g). Questo è forse superfluo? Come dire che è ininfluente esprimere il diametro di una moneta come 35,4 mm o 35,40 mm, quando con la prima espressione della misura diamo l’informazione che essa è stata effettuata con un righello graduato in tacche da 1 mm, mentre la seconda espressione rivela una misura effettuata con un calibro, e quindi più precisa e accurata? Quindi facciamo attenzione nel chiamare in causa alcuni aforismi in un contesto scientifico dove la forma è sostanza: possono sciogliersi come neve al sole. apollonia1 punto
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Passiamo ora ad un bellissimo studio sulle medaglie siciliane dell'800, stavolta è il turno dei già noti giovani pubblicisti Michelangelo Bonì e Davide Maria Gabriele. "La famiglia d'Angiò, il culto delle scienze, e la munificenza dei Borbone nelle medaglie della Reale Accademia degli Studi di Palermo, pagg. 189-206, di seguito qualche immagine del loro studio e relativa bibliografia. :good:1 punto
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Credo che la risposta giusta sia la B,per quanto riguarda il giudizio sulle due monete ti ho detto che personalmente penso che la seconda sia fusa,su questa moneta spiegarti il perché della mia conclusione e' difficile e complicato ma non appena avro' tempo ti postero' qualche moneta per farti vedere le differenze tra monete coniate e fuse1 punto
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Avrei preparato una sorta di catalogo degli Imperatori rari e/o rarissimi, in word da perfezionare, migliorare abbellire e così via, Il dubbio che ho e, perciò, chiedo che ne pensano i curatori @@Illyricum65, @@grigioviola @@Exergus e gli admin @@incuso e @@Reficul, le monete sono prese da aste on line, sixbid, acsearch, google e così via, lo posso postare? Eventualmente posso postare anche una sola pagina in pdf, come esempio1 punto
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Grazie Dabbene , io ho avuto risposta privata dal sig Bellesia, quindi ora ho tutti gli elementi necessari, sommando i vostri ai suoi , per decidere cosa fare, tenerla, regalarla, venderla a un privato, o metterla ad un asta . Grazie a tutti , siete stati molto gentili .1 punto
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Non torna bene la legenda, ma mi sembra con buone probabilità che si tratta di un liard del principaute d'Orange ad imitazione del liard di Dombes. Si differenzia soprattutto dallo stile differente dei fleur de lys e dalla forma della corona. ti allego l'immagine1 punto
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@pedro88 il meccanismo che regola la compravendita di argento è simile a quello che regola la compravendita di azioni. Esiste una sorta di book con: -prezzo di acquisto -prezzo di vendita -spread tra acq/vendita. Molti siti di compravendita on-line mostrano solamente il prezzo in acquisto omettendo quello in vendita. Da qui nasce la confusione. I prezzi che indica @@Marfir sono corretti ma sono prezzi "in vendita" e non "in acquisto"! Esempio:voglio vendere una caravella mi daranno circa 0.32 ×9.19=2,94 Dopo un secondo decido di ricomprarla nello stesso posto,mi chiederanno 0.41×9.19=3.76. Il gioco da fare è accumulare sperare in una salita e rivendere come faceva il vecchio "cassettista" in borsa. Saluti Simone.1 punto
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Bello, molto bello ....tre giovani molto promettenti del Cordusio in trasferta ....pronti anche a riferire, forse Luciano abbiamo trovato a chi passare il testimone....stai a vedere che nel Cordusio siamo in controtendenza sul ricambio generazionale.....1 punto
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@@417sonia @@dabbene In qualità di "rappresentanti" del Cordusio ( PS adesso siamo arrivati a quota tre con anche la presenza di @@Dave95 ) per questo evento, saremo anche i vostri occhi e orecchie :good:1 punto
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Ho pure applicato l'effetto rilievo sulla tua moneta, ma non mi aiuta...1 punto
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ci sono Numa non ti preoccupare....e la tua affermazione sul " tanto " informati,almeno per quanto riguarda me e' assolutamente errata la mia e' solo conoscenza ed esperienza acquisita che avevo deciso di mettere a disposizione e se mi sono un po' allontanato e'proprio per affermazioni come le tue. In questa discussione state cercando di acchiappare la luna nel pozzo perché solo lo studio e l' esperienza porta a risultati concreti quindi la strada da percorrere e' questa e ti faccio un esempio concreto: la prima moneta postata io l' avrei bocciata subito e non avrei avuto bisogno dell'aiuto della compianta,prova ad osservarla bene tralasciando le informazioni date perché c'è un elemento importante che fa capire che ha qualche problema e magari ci puoi arrivare da solo e se ci arrivi e' perché hai esperienza e non per i motivi che vuoi fare intendere tu con la tua parola virgolettata. Scusate il mio intervento ma credo che nessuno si può permettere i doppi sensi e che tutti possiamo essere di aiuto al forum e che fino a quando si userà questo modo di interagire in molti lasceranno il forum.1 punto
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Per concludere la descrizione di questi nominali d'argento volevo precisare che il pentobolo di Sidone per Filippo III Arrideo (Price P173; 2,58 g) descritto al post # 2449 è stato correlato dal Newell al peso della dramma di Rodi (ca. 3,4 g a seguito delle riduzioni ponderali intervenute sulle emissioni di questa città). Secondo il Price questa emissione suggerisce un possibile riferimento alle relazioni commerciali fra le due città marittime. apollonia1 punto
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Dello statere Price 142 (st) posso solo dare la foto del Price (quella di un altro esemplare dovrebbe essere sul Sear, se ben ricordo). obv. Zeus/eagle r., head reverted, on thunderbolt; <LF> olive-sprig; <RF> satrapal cap apollonia1 punto
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Un 1955 Guatemala 25-centavos nel 0,720 argento, 27mm di diametro e peso 8,33g. Il tipo, che era in produzione dal 1950 al 1959, ha avuto un inizio irregolare, ma ha colpito il suo passo nel 1952 e le monete datate 1955, come questo, era i più numerosi. Queste monete sono state autorizzate con decreto 1948 che reintitolato questa denominazione come un pezzo di 25-centavo. Era stato un ¼-quetzal poiché la riforma di valuta di ‘25—con la sola eccezione del 1943 problema prodotto nel U.S.—but dopo la guerra la moneta era ritornato per digitare come un ¼-quetzal dal 1946-49. L'interruttore a "25-centavos" fatto ragionare, con il quetzal essendo ancorato al dollaro americano, come era e come era il caso con l'invenzione del suo vicino settentrionale, quando questo pezzo di 25-centavo fu coniato nel 1955, il guatemalteco argento ha avuto dieci anni per l'esecuzione. La "donna indigena" raffigurata su questo pezzo è—ai miei occhi comunque—uno dei ritratti più distintivi di moneta del sud americano anni '50 e sempre—ancora una volta, ai miei occhi—suggerisce i colori intensamente luminosi delle riviste National Geographic e film racconti di quei giorni. Questo "indigeni" (come esso è stato designato nella legislazione) immagine era abbastanza successo che sopravvive su pezzi 25-centavo del Guatemala fino ai giorni nostri, anche se è vero che è stato modificato diverse volte nel corso di più di sei decenni dalla sua introduzione. Guatemalteca monete d'argento sono andata lungo, naturalmente, e questo 195 pezzo di 25-centavos avrebbe derogato circolazione anni fa. Esso avrebbe dovuto essergli intorno, inutilizzata per forse un quarto di secolo o giù di lì, quando si era finalmente demonetizzato il 6 gennaio 1997. :) v. ---------------------------------------- A 1955 Guatemala 25-centavos in .720 silver, 27mm in diameter and weighing 8.33g. The type, which was in production from 1950 through 1959, got an uneven start, but hit its stride in 1952 and the coins dated 1955, like this one, were the most numerous. These coins were authorized by a 1948 decree that retitled this denomination as a 25-centavo piece. It had been a ¼-quetzal since the currency reform of ’25—with the one exception of the 1943 issue produced in the U.S.—but after the war the coin had reverted to type as a ¼-quetzal from 1946-49. The switch to “25-centavos” made some sense, with the quetzal being pegged to the American dollar as it was, and as was the case with the coinage of its northern neighbor, when this 25-centavo piece was coined in 1955, Guatemalan silver had ten years to run. The “indigenous woman” pictured on this piece is—to my eyes anyway—one of the more distinctive coin portraits of the South American ‘50s, and always—again, to my eyes—suggests the intensely bright colors of the National Geographic magazines and film travelogues of those days. This “indigenous” (as it was styled in the legislation) image was successful enough that it survives on Guatemala’s 25-centavo pieces to the present day, although it’s true that it has been modified several times over the more than six decades since its introduction. Guatemalan silver coinage is long gone, of course, and this 1955 25-centavos piece would have departed circulation years ago. It would have been sitting around, unused for maybe a quarter-century or so, when it was finally demonetized on 6 January, 1997. :) v.1 punto
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A me invece, come operatore del settore e membro NIP, farebbe piacere che questi nomi venissero fatti e , qualora uno o più degli interpellati fosse anche socio NIP, che venisse fatta una segnalazione dell'accaduto anche all'associazione... Fanno solo del male alla numismatica e alla categoria.1 punto
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Leggo solo ora Gaetano....io penso che se c'è passione, grinta e volontà si possano fare entrambe, complimenti e in gamba ! Mario1 punto
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Anche io quest'anno ho cominciato Conservazione Beni Culturali però optando per il percorso Storico-Artistico e devo dire che è una cosa fantastica. Bravo! secondo me hai fatto una bella scelta e ti faccio i miei migliori auguri! Saluti Stefano1 punto
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Puoi fare una foto ravvicinata alla parte centrale dello scudetto e ai pallini all'interno dei due becchi?1 punto
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Condivido altra monetina in mio possesso coniata fra le due guerre. Svizzera 20 Franchi 1930 Qualche cenno storico tratto da wikipedia: Come durante la Guerra franco-prussiana (1870-1871), la Svizzera si mantenne neutrale anche durante la prima guerra mondiale (1914-1918), ma il degrado delle condizioni di vita di gran parte della popolazione a causa della guerra condusse le organizzazioni operaie (riunite nel Comitato di Olten) a lanciare il primo sciopero generale nel 1918: le principali rivendicazioni (la settimana lavorativa di 48 ore e l'istituzione di un'assicurazione sulla vecchiaia) vennero rifiutate, ma l'anno seguente il Consiglio nazionale venne eletto con il sistema proporzionale e fecero il loro ingresso nel parlamento elvetico esponenti delle organizzazioni operaie, segnando la fine dell'egemonia del partito Liberale Radicale. Nel 1920 il Paese aderì alla Società delle Nazioni che aveva posto la sua sede proprio in Svizzera, a Ginevra. La Società riconobbe la neutralità permanente della Svizzera e la esonerò dalla partecipazione alle azioni militari. La crisi economica del 1929 determinò un aumento massiccio della disoccupazione in Svizzera e nel 1936 il franco venne svalutato per aiutare le esportazioni; l'anno successivo fu quindi possibile siglare la pace del lavoro nell'industria metallurgica (allora la più importante del paese).[29] Il riconoscimento del Romancio come lingua nazionale (1938), la costruzione di un sistema di fortificazioni nelle Alpi (→ Ridotto nazionale, 1940) e l'entrata del primo esponente socialista nel Consiglio federale (1943) rafforzarono la coesione nazionale durante gli anni della seconda guerra mondiale. Tuttavia la neutralità elvetica venne messa a dura prova dagli eventi bellici: se durante i precedenti conflitti la Svizzera confinava con entrambi gli schieramenti, dopo il crollo della Francia nel giugno del 1940, la Svizzera si trovava circondata dalle forze dell'Asse.[30] Il commercio aereo era all'epoca poco sviluppato e il Paese finì per intrattenere relazioni economiche principalmente con i paesi confinanti e segnatamente con la Germania.1 punto
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Non sono un epigrafista, ma non vedo lettere tipicamente osche, bensì greche. Sono noti moltissimi frammenti di terrecotte a vernice nera che contengono incise (per lo più sul bordo interno) delle lettere, che in genere sono dediche a varie divinità forse in occasione di sacre libagioni oppure a propri nomi di persona. In ogni caso un reperto importante.1 punto
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