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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/15/15 in tutte le aree
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Questo denaro dovrebbe essere stato coniato a partire dal 1248. Genova e Parma si erano alleate contro L'imperatore Federico II (1246) che voleva distruggere Genova e quando Parma si ribellò all'Imperatore Genova inviò 600 balestrieri ai quali fu affidata la difesa della porta si Sant'Egidio. L'anno dopo Federico II, volendo riconquistare Parma, trasforma il campo degli assedianti in una vera e propria città di legno chiamata Victoria, vi trasferisce le insegne, tutta la corte con i tesori, l'harem, i cavalli, i cani, i falchi e i leopardi e anche la zecca e quando, il 18 febbraio 1248 (Battaglia di Parma), una folla di uomini, donne, bambini e vecchi, armati di lance, falci e bastoni esce contro i miliziani imperiali trucidando i difensori e appropriandosi di un enorme bottino determinando il crollo definitivo di Federico II, i balestrieri genovesi sono i primi ad entrare nella città di legno (Victoria) e a partecipare al bottino. Dulcis in fundo: Nel 1249 Genova ospitò Fra Salimbene da Parma che fece una serie di sermoni e nel 1250 sarà podestà di Genova il parmense Gerardo di Corrigia. Questi, in estrema e disordinata sintesi, i fatti che ho trovato che possono aver influito alla scelta di una iconografia molto simile tra i due denari.4 punti
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Ciao ragazzi, vi ricordo che questa non è la sezione scambi , per gli scambi c'è una sezione apposita . O al massimo potreste continuare le trattative via MP :good:4 punti
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Inizio questa discussione perché una recente lettura di un libro di Germano Mulazzani dal titolo " I tarocchi viscontei e Bonifacio Bembo "mi ha aperto un modo su questa forma, poco conosciuta o quanto meno non abbastanza divulgata, artistica e storica. Artistica perché parliamo di vere e proprie miniature con materiali preziosi commissionate a degli artisti, a rappresentazioni storiche, simbologie, ritratti di membri delle famiglie Visconti e Sforza, a delle vere e proprie rappresentazioni sociali e culturali dell'epoca in cui furono fatte, quindi uno spaccato del Ducato di Milano che racconta....che racconta come a volte le monete, le medaglie sanno fare.... Gioco intanto, ma quindi anche arte, storia, ma anche motti, imprese, monete, testimonianze..... Stiamo parlando di un gioco evidentemente in voga anche al tempo, i Taroccchi che sono formati da un mazzo di carte non come quelle che conosciamo oggi, ma fatte come delle miniature artistiche dipinte . Gli studi dicono che il gioco dei Tarocchi si sviluppò in tutta Europa ed ebbe successo nel corso del Quattrocento in particolare verso la metà di quel secolo. Gli attuali mazzi sia quelli classici che quelli marsigliesi probabilmente si riferiscono a quelli di quel periodo e ai Visconti a Milano piacevano, tanto che li commissionarono ad artisti . Si ritiene, almeno secondo Kaplan, studioso dei tarocchi che ci siano circa 15 mazzi diversi del gruppo Visconti - Sforza sparpagliati in vari ambiti, musei, biblioteche, collezioni private sparse nel mondo, di diverse di queste rimangono solo alcune carte o a volte anche una sola singola carta. Ma tre sono i mazzi considerati, conservati, conosciuti....i più famosi, ma avremo modo di parlare di questi, del Bembo, e di tanto altro....per il momento un esempio tratto dal mazzo di Yale raffigurante la Dama - Cavaliere di Spada.....2 punti
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oggi vi presento questa monetina...niente di eccezionale e scusate le foto fatte di fretta con il telefono... si tratta di un Giulio di Ferdinando de'Medici Granduca di Toscana...la data dovrebbe essere un 1602, voi che ne pensate? purtroppo è un pochino decentrata e quindi risulta un po tagliata il MIR la cataloga come R32 punti
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Grazie Mario! Io mi complimento invece con @@incuso e tutto lo Staff per l'opportunità che danno a noi giovani di farci le ossa, di sapere di avere un sostegno, in poche parole di credere nelle nuove leve. E non è cosa da poco...2 punti
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Parlavo oggi con un collezionista di lungo corso e mi ricordava di averla tenuta in mano la moneta dell'asta Centauro, che però era fratturata in quattro parti come si vede anche dalle immagini, le altre due sono di istituzioni, una è quella del CNI, l'altra del Museo di Bologna, in pratica due sono le commerciali, quella spezzata di centauro e questa che è si sbrecciata in una parte, ma tra le due potenzialmente commerciali, è la più conservata e visibile sicuramente....nell'analisi di questa variante credo si debba tenere conto anche di questo....2 punti
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dovrebbe essere un denaro imperiale per Parma http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-PRAT/62 punti
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Cliff, credo che diverse banche ora affianchino dei loro consulenti ai clienti che intendano diversificare investendo in monete. E' il caso di UBS, che prima in effetti aveva il fondo UBS Gold & Numismatics che credo abbia cessato le attività a metà 2011. Per le notizie che ho messo assieme Athena I e Athena II i due fondi di investimento in monete, anche antiche, lanciati da Merrill Linch a fine anni '80 a N.Y. e gestiti dall'eclettico uomo di affari McNall, hanno cessato le attività entrambi tramite massicce vendite all'asta da Sotheby's; pare inoltre che la condotta dei gestori non fosse impeccabile e che la provenienza di molte monete fosse quantomeno dubbia. Cercando in rete altri due fondi con monete tra i loro asset, entrambi negli USA, e di cui nulla so: la Argent Group Rare Coins Hedge Fund e Cami (Certified Assets Management International) con un patrimonio-obiettivo di 250 mln di USD. Però questi ultimi (forse facendo tesoro delle esperienze dei loro illustri predecessori) investono in monete più recenti, incapsulate e fior di conio. Il motivo è comprensibile: le monete antiche sono ognuna diversa dall'altra, il loro valore, come la loro conservazione e qualità è assai opinabile e discrezionale. Viceversa monete coniate a macchina sono meglio classificabili, diventano una commodity quotata nei listini, come i diamanti. Per questo motivo forse le monete antiche, che a me personalmente affascinano anche per la loro unicità e individualità, sono meno idonee a chi cerca una rivalutazione non interessando ai fondi di investimento.2 punti
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La forma degli scudi è buona. La forma delle figure, un po' meno... I colori, ancora meno. Non parlo di "bellezza" nè di "bruttezza", i gusti sono soggettivi e (quindi) fuori discussione. Parlo dal punto di vista della tecnica araldica. Occorre dire che questi stemmi hanno aspetti positivi e aspetti negativi. E ritengo che i secondi prevalgano sui primi. Penso di escludere che siano riproduzioni di stemmi esistenti. Aquile rosse in campo oro, e leoni neri in campo simile, ne esistono in decine e decine di stemmi "veri". Ma in questi scudi c'è imitazione, e non riproduzione.2 punti
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ciao...moneta francese di Montpensier?!...se riccordo bene.. :lol: http://www.google.fr/ imgresimgurl=http%3A%2F%2Fwww.monnaiesdantan.com%2Fmedias%2Fdombes-marie-montpensier-liard-z300638.jpg&imgrefurl=http%3A%2F%2Fwww.monnaiesdantan.com%2Fvso3% si ,liard des dombes,de Marie de Montpensier....non riesco mettere link e foto...dispiace.2 punti
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@@contemax67 Premetto che il 50 cent. leoni la ritengo una delle monete più difficili da graduare considerato sia il numero dei particolari da prendere in considerazione sia il tipo di metallo utilizzato. Ho cercato di esaminare un certo numero di pezzi in vari stati di conservazione e mi sono fatto un'idea (giusta o sbagliata non so) dei punti da prendere in considerazione per l'esame dello stato di conservazione. D/ Ciuffo di capelli sulla fronte Sopracciglio, le tre rughe Occhio, le rughe della palpebra inferiore Stelletta sul bavero Bottone sulla spallina R/ Muscolatura del torace del primo leone Zampa dell'ultimo leone Le dita delle zampe dell'ultimo e penultimo leone Seno e capelli dell'Italia La fiaccola Considerato che la foto che hai allegato ha una luce un pò troppo sparata che non permette un giusto esame dei particolari sopra riportati, ho cercato di ridurre un pò la luminosità e variare il contrasto D/ Campi puliti, eccetto un piccolo segnetto Media freschezza del metallo Leggeri segni di usura sulla guancia e sul ciuffo, da verificare il livello di visibilità dei due graffi sui capelli Buona visibilità delle rughette del sopracciglio, della ruga sulla palpebra Ottima visibilità della stelletta e del bottone della spallina Se i graffi sono visibili sotto ingrandimento siamo su uno Spl+, se i graffi sono visibili a occhio nudo siamo su un qSpl. R/ Campi un pò segnati Media freschezza del metallo Buona definizione della muscolatura del torace del primo leone Buona visibilità delle dita della zampa del penultimo leone, meno visibili quelle dell'ultimo leone Leggeri segni di usura sul seno, sui capelli e sulla fiaccola, e sulle criniere dei leoni Alcuni colpetti sul bordo Siamo sul qSpl. Complessivamente, a seconda dello stato del D/, siamo tra il qSpl e lo Spl. Allego foto di un Fdc e di un Bb Ovviamente tutto questo è un mio giudizio personale, per quello che può contare, su quanto ho potuto valutare dalle foto (non gran che!), bisognerebbe vederla in mano, perchè, come già detto, è una moneta molto difficile, almeno per me.2 punti
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Salve, io sono un collezionista un po' particolare, nel senso che più che comprare monete (non ne acquisto da una decina d'anni) preferisco comprare, collezionare e leggere libri riguardanti monete e cartamoneta; in effetti la mia passione per la numismatica è eclettica e molto connessa ai contesti storici di riferimento, di conseguenza per me l'appagamento più che nella contemplazione delle monete in sé stesse è nella ricerca e lettura dei libri che le concernono :D..detto ciò si può capire che per me il massimo dell'espressione "libridinosa" sarebbe il poter sguazzare in una biblioteca numismatica, cioè specializzata nella raccolta, catalogazione e consultazione di ogni volume e periodico concernente le nostre passioni, è vero che sono di parte in quanto di professione sono specializzato in archivistica e biblioteconomia e quindi la passione per i libri l'ho nel sangue, ma credo che in ogni buon numismatico si nasconda sempre un piccolo o grande bibliofilo desideroso anche lui come me di poter sguazzare a piacere in un santuario ricco di libri sulle monete, medaglie e cartamoneta di ogni epoca e luogo...ora mi domandavo se in Italia esistano già tali santuari (per ora mi risulta solo a Milano), nel caso affermativo vorrei saperne di più e farei anche la proposta di provare a crearne qualcuno, io sono di Napoli e non esiterei a donare la mia piccola biblioteca numismatica e a occuparmi materialmente delle raccolte se ci fosse una possibilità concreta di fondazione nella mia bella quanto complessa città... che i numismatici libridinosi e bibliofili di tutta Italia lascino battere il loro Cuore affamato di monete, libri e cultura e si uniscano in questa discussione...chissà che non si possa sviluppare qualche bella idea :blum:1 punto
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Salve a tutti...ultimo arrivo proveniente da asta;mi piace molto la raffigurazione di Cerere,classificata RIC 291..per quanto la patina non mi sembri originale,trovo la moneta interessante e gradevole;cosa ne pensate?1 punto
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propongo come editor del C.N.G.V. (corpus nummorum grossorum venetorum) @@417sonia Un'opera che anche se non ancora uscita gli frulla nella testa... :hi:1 punto
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No no ....io (e con me altri) mi diverto e basta, a guardare quello che scovate o magari a notare qualche particolare, ... voi, sempre divertendovi, avete preso una strada promettente. Considera bene quante particolarità e novità avete scovato. Considera quante incertezze ci sono in quella tipologia che ad un profano può sembrare statica nel tempo, in cui cambia solo il nome del doge. Continuate continuate .... ma tirate qualche somma, e cominciate a considerare un aggiornamento del Papadopoli.1 punto
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Se ti interessano gli argenti dell'anno prossimo, allora acquista quelli che ti hanno assegnato quest'anno, tenendo presente però che, eccetto emissioni particolari...., gli argenti appartengono pur sempre a un collezionismo di nicchia, per cui li puoi acquistare agevolmente anche altrove.......1 punto
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@@maxmiliam Come ha ricordato Ciccio proposte di scambio sono possibili solo all'interno della sezione dedicata, li potrai riproporre il post precedente che ho appena oscurato, questo il link.............. http://www.lamoneta.it/forum/23-scambi-euro/1 punto
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son sicuramente problemi di conio magellano...come dici te troppo disomogenei per essere usura. ottima moneta comunque...ancora ben leggibile e direi un bb anche io. marco1 punto
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se ti vuoi divertire ti posto un link in cui sono raffigurati i blasoni dei nobili subalpini... buon divertimento ! :good: http://www.blasonariosubalpino.it/Pagina5.html1 punto
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Grazie a Voi per aver rappresentato ad Aosta il Circolo di Beinasco. Complice anche il tempo e la temperatura, è stata una bella giornata anche per noi. Questa sera in sede parleremo dell'incontro con il nostro presidente Ettore. Un saluto anche a chi non è potuto essere presente. Alessandro1 punto
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Ok...un'ipotesi di bozza era questa @@Poemenius, mi potresti dire la fonte di Basilisco e Marco? @@vitellio mi potresti dire la fonte di Amando? Grazie ad entrambi chi mi vuole dare una mano per integrare e migliorare il catalogo, gli passo il file word tramite mail bozza 1.pdf1 punto
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Valore numismatico praticamente nullo purtroppo in quanto coniati in gran numero e tesaurizzati fin da subito (non è un'opinione ma, credo, un dato di fatto). Sono esclusi dal ragionamento i pezzi in fior di conio (che comunque non raggiungono mai valori altissimi) e ovviamente le prove...1 punto
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@@amoilconio hai letto la guida alla fotografia delle monete scritta da @@Il*Numismatico? Vai alla sezione "Conservazione, restauro e fotografia". E' estremamente utile, io l'ho applicata e le foto sono migliorate tantissimo. Io utilizzo un obbiettivo 50 mm macro, ma anche con la digitale utilizzando la funzione macro si ottengono ottime foto. Ti allego le foto del set fotografico che mi sono costruito.1 punto
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Mi sa che a questo punto, visto che mi ci ha proprio mandato, me ne dovrò andare... a Parigi. :huh:1 punto
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Arrivata la copia di questo mese, ho iniziato subito la lettura, con l'articolo sulla monetazione tribale dell'Africa, un articolo che ha ampliato il mio orizzonte e che fa capire come in passato si usassero molti oggetti al posto delle nostre monete, infatti con l'articolo si riesce bene a capire come anche in Europa sicuramente si usassero gli stessi metodi per gli scambi prima dell'introduzione della moneta. La lettura continua.1 punto
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Credo che la risposta giusta sia la B,per quanto riguarda il giudizio sulle due monete ti ho detto che personalmente penso che la seconda sia fusa,su questa moneta spiegarti il perché della mia conclusione e' difficile e complicato ma non appena avro' tempo ti postero' qualche moneta per farti vedere le differenze tra monete coniate e fuse1 punto
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Per i Folder dei 2 euro di San Marino e Italiani, ma anche per le divisionali io uso queste bustine trasparenti molto comode e resistenti.1 punto
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Grazie a te invece, in primis, perché ci hai dato la possibilità di vedere, discutere, parlare di una moneta importante e molto rara, quindi siamo noi a ringraziare te. Certamente ora anche con un parere altamente professionale e qualificato come quello di Lorenzo Bellesia, che nel caso specifico raccoglie l'aspetto scientifico e quello commerciale, e di questo lo ringrazio veramente, oltre a tutti i pareri della discussione, credo che ora tu abbia una panoramica più completa su come procedere. Il forum è poi questo, non è l'Università, uno domanda, chiede, chi può e sa risponde, ovviamente nei limiti delle proprie competenze, a volte si dicono cose importanti, a volte meno, ma se nessuno si prendesse l'onere, il tempo e la passione per rispondere ad altri, il forum non ci sarebbe o sarebbe altro. E' alla fine come dico spesso " un service culturale ", formato da tante anime della numismatica, se ci sono state tante risposte il compito è stato assolto...poi ognuno come sempre si sarà fatto a tal proposito una propria idea, come è sempre giusto che sia...1 punto
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@pedro88 il meccanismo che regola la compravendita di argento è simile a quello che regola la compravendita di azioni. Esiste una sorta di book con: -prezzo di acquisto -prezzo di vendita -spread tra acq/vendita. Molti siti di compravendita on-line mostrano solamente il prezzo in acquisto omettendo quello in vendita. Da qui nasce la confusione. I prezzi che indica @@Marfir sono corretti ma sono prezzi "in vendita" e non "in acquisto"! Esempio:voglio vendere una caravella mi daranno circa 0.32 ×9.19=2,94 Dopo un secondo decido di ricomprarla nello stesso posto,mi chiederanno 0.41×9.19=3.76. Il gioco da fare è accumulare sperare in una salita e rivendere come faceva il vecchio "cassettista" in borsa. Saluti Simone.1 punto
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Belli, sicuramente moderne riproduzioni. Dovresti cercare in rete (immagini stemmi araldici p.esempio) per capire a chi possono appartenere. Avevo trovato un link sugli stemmi araldici religiosi, se lo trovo lo posto Ciao1 punto
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Ciao! Dalle immagini credo sia una medaglietta per turisti, magari faceva parte di un braccialetto o di una collanina. Certo che non si sono sprecati molto ..... azzarderei che il periodo è anni 70. saluti luciano1 punto
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Crocifisso da rosario in bronzo,con estremità trilobate e all'interno elementi in legno( ulivo?), del XIX sec.- Ciao Borgho.1 punto
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Per parte mia concordo pienamente con quanto detto qui e anche al post successivo da @@adolfos, e pure da altri: sono due denari di Lucca entrambi post 1181-ante 1216 (ma forse anche un poco prima ;)). Sicuramente il trattino c'è e sarà nascosto dalle concrezioni; non ne ho mai visti (e non penso che sia questo il caso) senza. Si tratta dei tipi presenti in abbondanza nel ripostiglio di Santa Reparata di Lucca, che di recente ho avuto occasione di poter ristudiare, e al quale lo stesso Matzke si è riferito per proporre questa cronologia. La differenza di argentatura potrebbe essere apparente, causata da un processo di bianchitura non ben riuscito e/o quindi "regredito" in giacitura nel primo caso (perché proprio patine da antico medagliere questi due esemplari non ne hanno ...ecco); oppure anche nascosto da quanto dovrebbe/potrebbe essere rimosso con un poco di pulizia. Un caro saluto e...ben ritrovati a tutti nella discussione sui denari di Lucca :) MB P.S. Una cose sempre utile per tutti: si potrebbe conoscere il peso di questi due denari? Grazie!1 punto
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Caro @@teofrasto, grazie per i complimenti. Purtroppo come ho scritto nell'articolo il lavoro sulla zecca di Brescia che ho presentato è una minima parte di un lavoro più ampio che sto preparando ormai da anni e che prima o poi finirò (di questo passo peraltro sarà pronto quando uscirà la seconda edizione del MEC 12 :rofl: ). Mi è stato chiesto di preparare questa pubblicazione da inserire negli Annali di Storia di Bresciana, promossi dall'Ateneo di Brescia, in una collettanea di studi su moneta, credito e finanza a Brescia dal medioevo all'età contemporanea. Arrivandomi l'invito da un'istituzione tanto prestigiosa non ho potuto rifiutare e così ho messo insieme quello che era già pronto. Il grosso del lavoro deve ancora essere pubblicato, e come dicevo prima o poi lo farò. Quanto alla datazione del grosso coi tre santi, posso anticiparle queste considerazioni. Sulla data di inizio il Doneda ritiene che sia il 1306. Lo dice all'inizio di pag. 51 ... la quale per buoni indizi io penso che cominciasse a usarsi l'anno 1306. E poi alla fine di pag. 51 richiama una pergamena del 1306 ... ad rationem XXI soldis imper. monete brixie (deve intendersi della nuova) ... ma in realtà l'autore non spiega nè quali siano i buoni indizi nè perchè deve intendersi la moneta nova riferita a quel passo. Contrariamente a quanto fino ad oggi ritenuto ritengo invece che l'inizio della coniazione delle nuove monete sia da collocare subito dopo la morte di Berardo Maggi (16 ottobre 1308). Il primo documento in cui si trova citata la nuova moneta di Brescia è del 18 novembre 1308. In un documento di pochi mesi precedente, cioè del 13 maggio, si parla ancora di buona moneta di Brescia. In tutte le pergamene successive a quella del 18 novembre 1308 invece si distingue tra buona e vecchia moneta di Brescia. Per cui a mio avviso questo è l'inizio di produzione del grosso coi tre santi. Ci sono altre circostanze che sembrano confermare questa mia ipotesi, ma mi consenta di lasciare un po' di suspense :angel: un caro saluto mangiafuoco1 punto
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Non si tratta di difetti ma di differenze comuni date dalle tante stamperie che si occupano di produrre le Euro-banconote, che non devono superare un livello considerato accettabile per la standardizzazione. Possono riguardare sia la tonalità dei colori delle stampe che il taglio orizzontale o verticale del biglietto, come si vede bene negli esempi che hai postato, ma anche altri particolari meno evidenti come ad esempio la quantità delle fibrille luminescenti nella carta. La differenza più grande che abbia mai riscontrato su una banconota Euro rispetto alle altre sono i cerchi OMRON sull'anteriore delle 10 prima serie stampate da G (Joh. Enschedé Security Print), che nella parte sinistra invece di sfumare come su tutte le altre 10 diventano ancor più marcati.1 punto
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Buona serata Bravi! aspettiamo il reportage :clapping: Io, purtroppo, devo passare la mano, anche se ho sperato fino all'ultimo di poter scrivere "ci sono" :pardon: il "bicerin" sarà per la prossima volta. saluti luciano1 punto
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A proposito del ripostiglio di Ilanz, con le diverse decine di tremissi aurei rinvenuti relativi sia a Desiderio che a Carlomagno, un vero piccolo thriller investigativo e' quanto compone a proposito il Bernareggi nella sua opera 'Moneta Langobardorum', fornendo una interessante illustrazione di quei tempi: " I nostri tremissi sono venuti alla luce, unitamente a parecchie monete d'argento ed a qualche gioiello - materiale di cui offre dettagliata notizia lo Jecklin (conservatore del museo di Coira), nella sua relazione - durante la costruzione di una Strada comunale destinata a congiungere la periferia occidentale della cittadina di Ilanz con il paese montano di Ruschein. Secondo Völkers il tesoro fu rinvenuto a seguito del brillamento di una carica esplosiva per rimuovere una roccia. Ma la notizia mi sembra non esatta perché la deflagrazione avrebbe disperso il ripostiglio e, per la sua fragilità, lo avrebbe, almeno in gran parte, distrutto. Piu attendibile quindi lo Jecklin che accenna ad operai italiani intenti a rimuovere «una parte del dirupo ergentesi di faccia alla via progettata», ad abbattere «uno strato roccioso piuttosto incavato» ossia a normali lavori di sterro con pala e piccone. Nella località tutto è rimasto nella stessa situazione in cui dovette trovar lo Jecklin quando ottanta anni fa compi il suo sopralluogo. La strada per Ruschein, allontanandosi da Ilanz, con forte pendenza si inerpica sul colle, aggirandolo. Presso la prima curva, ad una cin-quantina di centimetri dal piano stradale, una croce (a sezione triangolare) scavata nella roccia e dipinta in azzurro, segna la località precisa in cui fu rinvenuto il ripostiglio, che presentava la forma di un massello: siccome nessun recipiente in coccio o in metallo risulta essere stato rintracciato, sembra lecito arguire che fosse tutto racchiuso in un contenitore di materiale non adatto a resistere alla azione del tempo, quindi in una borsa di tela o di pelle. A una decina di metri di dislivello, proprio sopra la localítà del rinvenimento, si ergono tuttora le sbreccíate rovine di una costruzione in pietra: il castello di Grüneck, spiegano Jecklin e Völkers databile al XII secolo, ma costruito su un preesistente fortilìzio, a presidio della 'strata publica' llanz-Disentis-Lucomagno-Olivone-Bellinzona-Italia, di cui abbiamo notizia dalla fine del secolo VII. La strada passava piu' sotto, di poco sopraelevata sul Reno che scorre sul fondo valle ma un sentiero, sostiene giustamente lo Jecklin, doveva pur congiungerla con quella torre di vedetta che doveva diventare piu' tardi il castello dí Grüneck... Un particolare interessante sfuggito fín qui: dalle rovine del castello, la localita' del rinvenimento, benché vìcínissima, non è visibile, causa la sporgenza di una roccia. Jecklin, datando (erroneamente) l'occultamento al 775, congettura che dei «condottieri dí Carlomagno, ritornando col bottino dalla campagna d'Italia contro Desiderio, abbandonata la 'strata publica' per pernottare nella rocca, per cause ignote abbiano abbandonato ogni loro avere prima di raggiungerla». Ma la congettura si presenta ímprobabile; questo tesoro, anche nell'epoca, doveva avere un valore molto rilevante: se uno solo del suoi possessori fosse sopravvissuto avrebbe rischiato anche la vita per tornarne in possesso. Non si vede per quale calamità numerose persone siano tutte perite in un luogo dal quale il rifugio del castello distava solo pochi passi, ed in tal caso il tesoro sarebbe rimasto allo scoperto, cioe' alla merce' degli abitatori della rocca che certamente non avrebbero mancato di profittarne, cosi' come avrebbero profittato se essi stessi avessero ucciso i sopravvenienti, per depredarli. Tenuto conto della natura del luogo e' anche da escludersi che l'occultamento sia stato effettuato dagli stessi abitanti della rocca: se temevano un assalto di sorpresa avrebbero forse nascosto il loro tesoro fuori dalle mura, ma in una localita' dove, dalla rocca, avrebbero potuto tenerlo costantemente sott'occhio. Piu' plausibile si presenta l'ipotesi di un viaggiatore solitario, mercante o soldato (meglio, un soldato per la presenza, nel tesoro, di gioielli che denunciano di essere stati violentemente strappati) che avrebbe dalla 'strata publica' cercato rifugio nella rocca per il sopravvenire della notte o per l'infuriare di una tormenta; timoroso peraltro, di presentarsi con un tesoro tanto cospicuo, ne avrebbe sotterrata la massima parte ai piedi della rocca, in localita' non avvistabile dall'alto, riservandosi di dissotterarla fuori da occhi indiscreti, alla sua partenza. Ma quanto aveva portato con se' dentro le mura fu sufficiente per impedirgli di uscirne vivo. Cosi' la fatica del disseppellimento gli fu risparmiata ed il tesoro, di cui gli abitanti della rocca ignoravano l'esistenza, pote' giungere intatto fino a noi"1 punto
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Su monete di questo genere, la risposta è semplice, @@cristian.dimarco ... mi verrebbe da chiedele, quanto pagherebbe il campanile di Giotto se fosse in vendita? le quotazioni delle monete si traggono dalla media delle quotazioni che queste raggiungono nei mercati tracciabili (generalmente aste), ma lei saprà bene che la stessa moneta può essere venduta in un'asta per 5'000 € e tre mesi dopo rivenduta per 10'000 o 2'500: le variabili sono molteplici... la presenza di uno specialista in sala (un generalista è disposto a spendere meno per una variante di un collezionista specialista), la presenza di altre monete a cui un collezionista può dare priorità, nonchè le disponibilità, in quel momento, del singolo collezionista. Adesso se lei cerca un prezzo al centesimo come quelli che si possono trovare al mercato ortofrutticolo, è chiaro che questo non è possibile (altrimenti non esisterebbero le aste). Dunque, fermo restando il mio personalissimo parere (vedo poco condiviso) che ci sarebbe ancora da discutere sulla genuinità del pezzo (ma questo mi sembra un problema solo mio), chi interviene può darle un parere su quanto sarebbe disposto a spendere, o su quanto, personalmente, valuterebbe quella moneta, ma nessuno (nemmeno Bellesia) potrà darle un valore assoluto, tanto più su monete di questa rarità e reperibilità. Io colleziono Volterra, e le dico che per una grosso con l'agnello sarei disposto a pagare 4/5'000 €, eppure se chiede ad un altro utente il valore di quella moneta, senza dubbio, le darà una quotazione più bassa della metà... questo non è un mercato di carne o di verdura, si tratta di oggetti talvolta unici, talaltra rarissimi, talaltra ancora meno rari, ma comunque motivo delle ricerche di una vita per alcuni, interessanti per altri ed insignificanti per altri ancora.1 punto
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La Repubblica Di Austria. 25 SHILLING (200 ° anniversario della nascita di Wolfgang Amadeus Mozart). la Repubblica di Ungheria. 10 ° anniversario della Fiorino emissione. 10 FORINT. 20 FORINT. 25 FORINT. La Repubblica democratica tedesca. 1 DEUTSCHE MARK. Jersey. Elizabeth II ° (1926) 4 DOUBLES. THREE PENCE. La prima repubblica portoghese XX (20) CENTAVOS.1 punto
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Dopo anni di frequentazione dell'ambiente da diversi punti di vista, sono arrivato alla conclusione che nella maggior parte dei casi, ognuno "frequenta" chi si merita. I casi in cui esiste il "povero ed ignaro collezionista" si sono rivelati sempre pochi. Assai più i "furbettini" (o sedicenti tali) che a tentar di difenderli alla fine si é fatto più danno che bene. Ci sono cose "non proprio simpatiche" in tutti i vari settori della numismatica. E quello del collezionista, non fosse altro per questioni numeriche, non fa eccezione. E scusate la solita schiettezza.1 punto
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Niente di nuovo all'orizzonte. Quando vuoi acquistare sono tutti gioielli,quando vuoi vendere sono tutti rottami. Ciao1 punto
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Cambio ..... non ti auguro un ulteriore "In bocca al lupo" ma .... "In culo alla balena!". Auguri.1 punto
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Contribuisco con questa monetina austriaca. Nel 1925 erano pochissimi i paesi europei che potevano vantare una regolare coniazione in argento per la circolazione.1 punto
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Se le hai.comprate per metterle in collezione va anche bene cosi,per il 1000 lire Roma capitale 10 € e il suo prezzo. Blaise1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
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