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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/24/15 in tutte le aree

  1. Grazie per il tuo importante intervento e per il tuo interesse. Fa piacere non solo a me, ma a tutti gli appassionati numismatici. Avere a disposizione testi dell’epoca è fondamentale. Ovviamente non ci siamo avvicinati alla soluzione, ma cominciando al escludere alcune ipotesi. E’ anche vero che sulle monete le lettere potevano essere diverse da quelle impresse sui testi scritti, anche se ritengo ciò improbabile. Una certezza l’abbiamo: Ruggero Borsa ha ribattuto il RV CA-TA. Il personaggio misterioso aveva delle peculiarità non comuni: Era un difensore della fede o meglio del Papa (la grande croce) Era un condottiero (la spada sguainata) Aveva vinto una importante battaglia (la palma della vittoria) Aveva vesti e portamenti bizantini Vi è poi un’altra considerazione: le immagini del personaggio, sulle varie monete conosciute, sono tutte diverse e ciò dimostra che non vi era un solo conio. Se fosse stato poco importante, forse, ne avremmo avuto uno soltanto. Ma se escludiamo Roberto Il Guiscardo, padre del Borsa, chi rimane?
    4 punti
  2. Corona 1959 di Bermuda, coniate in argento 0,925 e 38mm di diametro, con un peso di 28,28g. "La corona di Bermuda" (come era stata soprannominata presto) è la prima moneta coniata come "Bermudan" poiché monete britanniche è diventato standard sull'isola nel 1842. Il ritratto di Elizabeth II su queste monete era ufficialmente conosciuto come "il ritratto di 1959," secondo Leslie W. Harris nel numero di luglio 1967 di Coins riviste, ma come egli osserva, in realtà era comparso su varie questioni coloniale a partire dal 1953. Come suggeriscono le date doppia 1609 e nel 1959, questa grande moneta d'argento commemora il 350° anniversario di istituzione di Bermuda in una colonia britannica. Che due navi sono illustrati è meno chiaro, tuttavia. Krause chiama Patience e Deliverance (le due navi costruite dai sopravvissuti del relitto Sea Venture, che era stato il suo modo di Jamestown). Ma la nave parte superiore non sembra costruita localmente. Invece sembra che qualcosa di simile Sea Venture, e infatti, sia il mio vecchio (1988) Schön e 1962 Pageant of World Commemorative Coins di Thomas W. Becker nome Sea Venture come una delle due navi illustrate. Ma l'altra nave? Schön dice che è "una barca a vela dell'amministrazione dell'isola," mentre Becker lo chiama un "Bermuda componibile gommone che è conosciuto in tutto il mondo per la sua capacità di corsa." L'immagine della barca inferiore—specialmente in concerto con i suoi marinai—rende Becker di "Fitted Dinghy" una buona congettura, ma è davvero la nave nella superiore Sea Venture? Sembra simile a poppa, ma Sea Venture era multi-masts—forse il singolo-mâst nella superiore è Deliverance, o la Patience, forse? :) v. ------------------------------------------------------ Bermuda’s 1959 crown, struck in .925 silver and 38mm in diameter, with a weight of 28.28g. “The Bermuda Crown” (as it was nicknamed early on) is the first coin minted as “Bermudan” since British coins became standard on the island in 1842. The Elizabeth II portrait on these coins was officially known as “the 1959 portrait,” according to Leslie W. Harris in the July 1967 issue of Coins magazine, but as he notes, it had actually appeared on various colonial issues beginning in 1953. As the twin dates 1609 and 1959 suggest, this big silver coin commemorates the 350th anniversary of Bermuda’s founding as a British colony. What two ships are illustrated is less clear, however. Krause calls them Patience and Deliverance (the two ships built by the survivors of the wrecked Sea Venture, which had been on its way to Jamestown). But the ship at top doesn’t seem locally built. Instead it looks something like Sea Venture, and indeed, both my old (1988) Schön and Thomas W. Becker’s 1962 Pageant of World Commemorative Coins name Sea Venture as one of the two illustrated ships. But the other ship? Schön says it’s “a sailing boat of the Island’s Administration,” while Becker calls it a “Bermuda Fitted Dinghy which is known the world over for its racing ability.” The image of the lower boat—particularly in concert with its sailors—makes Becker’s “Fitted Dinghy” a good guess, but is the ship at top really Sea Venture? She seems similar aft, but Sea Venture was multi-masted—so maybe the single-masted ship at top is the Deliverance, or the Patience, perhaps? :) v.
    4 punti
  3. In contrapposizione a UTILITAS SINGULORUM (cioè del singolo) UTILITAS PUBLICA sta ad indicare il bene comune, l'interesse generale del popolo. Era un concetto caro a Cicerone e a Seneca oltre che un fondamento del diritto romano. Ci sono interessanti approfondimenti qui http://www.treccani.it/enciclopedia/utilitas_(Enciclopedia_dell'_Arte_Antica)/ Il richiamo a questa virtù dopo la riforma monetaria del 295, con poche emissioni, oltre Massimiano Erculio, anche di Galerio, Costanzo, Diocleziano.
    4 punti
  4. Salve a tutti. Ho letto con interesse la discussione e vorrei apportare il mio modesto contributo. Ho potuto consultare il decimo volume del "Codex Diplomaticus Cavensis" che raccoglie le pergamene della Badia dal 1073 al 1080 e che dunque pubblica anche i testi delle pergamene redatte durante buona parte del regno di Roberto il Guiscardo (1077 - 1085). Ebbene, in tutti i testi ivi pubblicati non si fa mai menzione di Rupertus, ma solo di queste varianti: Roberti - Robertus - Robbertus - Robberto - Robberti. Dunque, nessuna attestazione di Rupertus nei documenti di Cava, almeno stando a quanto pubblicato nel "Codex" vol. X. Stesso risultato nella Cronaca di Ottone di Frisinga, "Gesta Friderici Imperatoris", dove nel libro I, capitoli II - III e seguenti, viene sempre nominato come Robertus (in latino, al nominativo). Ho consultato anche il "Personennamen des Mittelalters. Nomina Scriptorum Medii Aevi" a cura della Bayerische Staatsbibliothek e l'esito è sempre negativo per la forma Rupertus in attinenza al Guiscardo.
    4 punti
  5. Messico (Stati Uniti) 10 Pesos (Hidalgo) Commemorativa della guerra di indipendenza dalla Spagna. Metallo: Oro .900 Peso: 8,33 grammi Diametro: 22,5 mm Dritto : Busto di Hidalgo Rovescio: Stemma del Messico Contorno: INDEPENDENCIA Y LIBERTAD Ne furono coniati 50,000 esemplari compresi i riconi battuti fra il 1961 e il 1972 Miguel Gregorio Antonio Ignacio Hidalgo y Costilla Gallaga Mandarte y Villaseñor (Pénjamo, 8 maggio 1753 – Chihuahua, 30 luglio1811) è stato un rivoluzionario e religioso messicano. Conosciuto come Cura Hidalgo, Padre Hidalgo o Padre della Patria (messicana), è considerato l'iniziatore della guerra d'indipendenza del Messico. https://it.wikipedia.org/wiki/Miguel_Hidalgo_y_Costilla
    3 punti
  6. Bhe... come rilievi diciamo che il qSPL se lo pure meritava ma, guardandola a 360° direi BB-BB+ quindi i 12 euro ci stanno tutti. L'unica cosa che noto è quel 6 un pò più vicino del solito all'8.
    3 punti
  7. Ciao, Costantino emise un follis con legenda VTILITAS PVBLICA dove però la personificazione non compare direttamente. E' datato 314-315 circa e commemora il trasferimento della zecca di Ostia ad Arles. L'iconografia dovrebbe indicare Roma (a destra) che sospinge/accompagna Moneta (a sinistra con bilancia e cornucopia) alla nave che deve portarla in Gallia, per emettere monete e al fine dell'utilità di tutti (appunto VTLITAS PVBLICA). Ciao Illyricum ;)
    3 punti
  8. Grazie @@adolfos la vicinanza quella sentita sul forum e' decisiva, domani faccio 6 anni di forum molto attivo e conosco ormai le dinamiche, i monologhi, i duetti, il tre voci...., gli aspetti positivi e quelli meno positivi, credo che Antonio ormai abbia capito tutto questo con indubbia anche grande personalità e quindi continuiamo..... La prima domanda che pongo direi ad Antonio , ovviamente anche a tutti, e' cosa ne pensava dell'ipotesi che ho fatto al post 9, sicuramente in Enrico II ci saranno anche dei sottotipi per cronologia e questa poteva essere una partenza, ovviamente ci vorrebbero dei riscontri ulteriori sicuramente su quelli più arcaici con ulteriori immagini. Su quanto dice il Crippa, mi riservo di dare una risposta su questa scelta cronologica con i 4 testi sacri sul tavolo, cosa che in questo momento non ho, e il forum mi ha insegnato anche questo di scrivere con i documenti vicini e con una certa ragionevolezza onde non incappare in bacchettate che già capitano inevitabilmente comunque, Murari a cui si deve il primo studio analitico di questa materia e i tre già citati, Crippa, Toffanin, Gianazza. Quello che mi sembra di vedere e' che Crippa non segua in questo caso lo schema cronologico del Murari cosa che invece Toffanin fa ponendo una novità. Io penso che trattandosi di coniazioni fatte in un brevissimo periodo, rarissime e veramente esigue il collezionista che vuole capire si trova a dover esaminare essenzialmente i pezzi di Enrico II e quelli successivi copiosi con la crocetta di Enrico III,IV, V, in questi ambiti credo che debbano andare le nostre attenzioni e vedere se si riesce a ricostruire come per altre zecche enriciane una sequenza cronologica e tipologica, il mio accenno al post 9 andava in quella direzione ma sicuramente anche nel più vasto e successivo gruppo enriciano i presupposti per qualche evidenza di questo tipo ci sono e sono forse quelli che poi interessano di più al collezionista che vuole capire....mi accorgo ora di essere stato prolisso ma poi il dialogo costruttivo, anche se non facile esce da questi pensieri ad alta voce.....e qui in questo momento in due questo stiamo facendo, o quantomeno tentando di farlo con grande modestia....questo e' bene ricordarlo sempre....
    2 punti
  9. @@contemax67, grazie, si effettivamente in alta conservazione il prezzo sale, ma volevo alcune vostre considerazioni per poi passare alla fase conclusiva, cioè alla mia offerta, che attualmente viaggia tra i 60/70/80 euro.
    2 punti
  10. ciao @@nando12 per me siamo sicuramente sul bb. e' una moneta che costicchia in alta conservazione.
    2 punti
  11. @@anto R @@dabbene bello il "duetto" a due voci soliste senza accompagnamento strumentale!!! Vi leggo con interesse Bravi e cari saluti
    2 punti
  12. Quanto al primo aspetto non è facile venirne a capo: in Francia il regime di Vichy è ancora oggi molto dibattuto, soprattutto per quanto riguarda la questione del livello di sudditanza effettiva che quel governo aveva nei confronti di Hitler. Ci sono diversi trattati, sia di autori francesi che non, in cui si sostengono diverse teorie in proposito.
    2 punti
  13. Morto Leone VI, l'eredità del trono doveva andare a Costantino, che al momento aveva solamente sette anni: ovviamente con un consiglio di reggenza dove Zoe Carbinopsina, madre del delfino dell'imperatore e nemica acerrima del deposto patriarca nonché causa stessa della sua deposizione, avrebbe avuto un ruolo di assoluta preminenza. Ciò per Nicola Mistico avrebbe significato la perdita definitiva di ogni possibilità di riconquista delle perdute posizioni di potere. Ma l’approssimarsi della morte del basileus creava l’opportunità per ribaltare la situazione, purché avesse saputo giocare d’anticipo le sue carte. Fatto sta che negli ultimi giorni di vita di Leone VI, Alessandro riapparve a Corte prendendo nelle sue mani le redini dell’impero, approfittando della situazione di prostrazione nella quale si trovava il fratello ormai morente e privo della sufficiente energia per impedirlo. Se ciò fu possibile evidentemente lo fu solamente perché nella stessa Corte vi era una quinta colonna fedele all’ex patriarca in quanto Alessandro stesso non godeva di alcuna stima e considerazione. Tuttavia era stimato quale utile pedina docilmente ubbidiente alle disposizioni di Nicola Mistico. Il breve regno di Alessandro fu caratterizzato dal totale disinteresse per la gestione della res publica: per lui il potere imperiale fu prima d’ogni altra cosa manifestazione del suo smodato risentimento patologico nei confronti di tutta la sua famiglia e strumento per una tardiva vendetta nei confronti del fratello Leone e di coloro che lo sostennero e gli furono più vicini. Si vendicò con il defunto fratello, tanto detestato in vita, allontanando immediatamente dalla Corte la vedova Zoe, la quale fu costretta a prendere i voti e chiudersi in convento. Allontanò immediatamente dalla Corte, e spesso anche dalla stessa capitale, i principali funzionari del Regno, colpevoli di essere stati scelti da Leone VI ed essere stati a lui fedeli, assegnando i loro incarichi a coloro che avevano avversato il defunto imperatore, a prescindere da ogni capacità o merito. Imerio, l'abile generale che comandava l'esercito bizantino, fu rinchiuso in una segreta e quivi lasciato morire d'inedia. Il patriarca Nicola, che nel 907 era stato privato della cattedra di Costantinopoli da Leone VI, fu immediatamente restituito alla dignità perduta. La sua gestione del potere fu disastrosa. Pochi mesi dopo essersi impossessato del trono, il sovrano bulgaro Simeone inviò un'ambasciata a Costantinopoli per congratularsi con il nuovo imperatore e per chiedere il rinnovo del trattato già sottoscritto con Leone. Alessandro ricevette i delegati reduce da un'orgia, e ubriaco li cacciò via malamente rifiutandosi seccamente di pagare alcun tributo. Ritornati in patria, gli ambasciatori raccontarono l'offesa patita: ma Simeone non se ne rammaricò poiché gli dava un ottimo motivo per rompere il trattato di pace, proprio ora che l'Impero al comando di questo alcolizzato irrecuperabile non sarebbe stato in grado di resistergli, perciò si preparò alla guerra. Mentre trascinava l'Impero bizantino in una guerra con quello bulgaro, contemporaneamente sul fronte orientale Alessandro entrò in conflitto con Al-Muqtadir, generale del califfato abbaside in Oriente. Solo la brevità del suo regno impedì che danneggiasse in modo assai più grave l'Impero: esso, infatti, durò appena tredici mesi. Durante quei tredici mesi, la mente di Alessandro pare aver fatalmente vacillato. Egli si identificava in un enorme verro di bronzo collocato nell'ippodromo: gli offriva sacrifici e ne fece restaurare i genitali convinto che ciò lo avrebbe curato dall'impotenza che lo affliggeva. Il corpo ormai minato irrimediabilmente dall'alcol e dai vizi, stramazzò proprio mentre nell'ippodromo celebrava un rito pagano al suo venerato simulacro eneo: "Ceterum Alexander se ipse impostoribus ac prasestigiatoribus dedens ab eis in eam mentem adductus est, ut Aprum aeneum in Circo erectum suum ille signum esse existimaret. Aiebant enim Leoni fratri adversari, eius procorum affinem vitam moresque insinuantes. Hoc ergo deceptus errore pudenda detensque porco, qui desiderabantur, instaurari curavit. Eadem erroris fallacia, equestri edicto certamine, sacris ecclesiarum aulaeis et candelabris Circum ornavit, dei honorem, miser idolis tribuens. Unde et cito divina ultione honorem amisit. [...] Ceterum Alexander large pransus ingurgitatus sub caniculae ardoribus, cum ad pila ludendum discendisset, deo ultore percussus, multoque per mares et veretrum cruore fuso, post biduum vivis excessit, mensis Iunii 6, die dominica, indictione prima....". Morì due giorni più tardi, il 4 giugno 913. Purtroppo a qualcuno che possiede questa moneta, di tutto questo non importa nulla. Solo gl'importa che gli si dica a quale prezzo può venderla.... :(
    2 punti
  14. Ma nooo dai tranquillo, non ero polemico, solo non riesco ad apprezzare questo genere di teorie... ;) non ho nessun fastidio a leggere questa discussione, anzi. Ho dei grandi problemi (e non penso di esser l'unico) a dare credito alla notizia che ha dato il via al topic, quindi faccio fatica a seguire il resto. Che poi i Romani siano andati un po' in giro dappertutto, ok, ricordo che ad esempio un imperatore - non ricordo quale - aveva persino un nome corrispondente in Cina tramandato da antiche scritture coeve, e i rapporti con l'India sono ben documentati. Però quelle due monetuzze nell'Ohio mi fanno molto sorridere ;) Ciao ciao!
    2 punti
  15. Avete mai letto questo articolo? http://www.liutprand.it/articoliMondo.asp?id=328 A me ha sempre incuriosito questo passaggio: "[...]Mentre La Ciudad de los Césares non è mai stata trovata, essa può avere però fatto eco ad altre scoperte di una presenza romana sulle coste orientali dell’America, come un relitto individuato da un archeologo subacqueo, Robert Marx, al largo di Rio de Janeiro, nel 1976. Le anfore recuperate dalla nave furono analizzate scientificamente da Elizabeth Will, professoressa di Storia greca classica presso l’Università del Massachusetts, che le identificò positivamente come parte di un carico partito dal porto nord africano di Zilis intorno al 250 d.C. Marx trovò persino una fibula di bronzo, per gli indumenti, in Brasile, nella Baia di Guanabarra. [...] Le scoperte di Marx erano così convincenti, che anche un paio archeologi ortodossi a malincuore dovettero ammettere che le prove sottomarine effettivamente dimostravano che i marinai fossero riusciti a compiere almeno una traversata transatlantica, da Roma imperiale sino in Brasile. Quegli studiosi convenzionali si affrettano ad aggiungere, però, che i marinai della metà del terzo secolo dovevano essere solo un paio di naufraghi, senza alcuna influenza sulla preistoria del Sud America, e non avrebbero potuto stabilire un importante collegamento con il mondo romano. Ammetto di non essermi mai fatto un'opinione in merito. Ho letto l'articolo così come ve l'ho riportato, senza verificare le fonti. Forse, questa storia della nave a largo di Rio meriterebbe di essere approfondita, credo :)
    2 punti
  16. Discussione interessante grazie :) discutere pacatamente e civilmente di qualsiasi argomento...è la naturale intelligenza che lo richiede. Dove saremmo senza la curiosità e la voglia di capire? Forse tutti dovrebbero inchinarsi a testi o tesi già accreditate e nn ragionare più con la propria testa? Ci vuole umiltà e bisogna ammettere che nn tutto è come sembra... Solo 100 anni fà cosa avrebbe detto un borioso accademico al giovane che gli prospettava un piccolo apparecchio che conteneva praticamente quasi tutto lo scibile umano che poteva trasmettere suoni e immagini a distanza in un attimo???
    2 punti
  17. Ottimo Petronius! Hai colto a pieno lo spirito di questa discussione.. ipotesi "leggere" su cui ragionare ad alta voce, traendo spunto da questo fantomatico ritrovamento. In realtà ritrovamenti di monete pre-colombiane ve ne sono stati in America settentrionale, ed uno in particolare, anche se non di epoca romana, è stato considerato come autentico e significativo da una gran parte dei studiosi di storia americana.. Stiamo parlando del famoso Maine Penny.. moneta d'argento norvegese coniata attorno all'anno 1080 e ritrovato durante uno scavo archeologico in un antico insediamento del Maine, nell'anno 1957. Analisi incrociate ed autorevoli condotte sia sugli scavi sia sulla moneta hanno rilevato la sua originalità e la sua probabile antica provenienza dal sito in questione.. Una prova che gli europei non arrivarono in America solo dopo Colombo.. ma di cui si sa poco ed è stato scritto poco, quantomeno qui in Italia.. (@@petronius arbiter, che ne dici di raccontarci come solo tu sai fare questa storia?... Io l'esca l'ho lanciata.. :dirol: ) @@eliodoro invece ci ha descritto le testimonianze storiche legate ai contatti tra cinesi e romani. In realtà anche i romani inviarono diverse ambasciate in Cina, documentate a partire dal 166 dopo Cristo, a cui seguirono almeno altre tre/quattro missioni che si protrassero almeno fino alla fine del III secolo. La missione del 166 pare sia arrivata in Cina per via marina, seguita poi dalle esplorazioni che aprirono la grande rotta terrestre sulla via della seta in Asia centrale. Sono comunque noti e documentati importanti scambi commerciali tra i porti romani più orientali e le città cinesi costiere, lungo la rotta dell'oceano pacifico. Si narra anche di una città fondata in Cina da alcuni legionari romani in fuga dopo la battaglia di Carre nell'anno 53 a.C., identificata con l'attuale Liqian. La storia della fondazione di questo insediamento ci viene direttamente dagli annali della dinastia Han.. Ed in effetti la popolazione attuale di questa città sembrerebbe presentare molte caratteristiche genetiche prettamente caucasiche. Si stanno portando avanti delle estese campagne di verifica del dna della popolazione per verificare una eventuale compatibilità tra il "mito" della provenienza romana di queste genti e il repertorio genetico degli attuali loro discendenti.. Chissà.. Anche qui forse ci potrebbe essere spazio per nuove pagine da scrivere sui libri di storia antica? Come sempre gli esperti su questioni così delicate e rivoluzionarie si dividono.. I romani quindi giunsero con le loro capacità e con i loro mezzi fino in estremo oriente via terra e molto probabilmente via mare, cosa ci porta quindi ad escludere con categorica certezza un loro approdo sull'altra sponda dell'oceano atlantico? :) Vi rimando infine ad un breve approfondimento (ne ho trovati molti in rete) legato alla tematica dei fenici in Brasile di cui accennavo nel mio post di apertura (mea culpa, ricordavo male sulla questione dell'alfabeto arcaico).. questo in particolare mi sembra scritto molto bene e secondo me vale la pena di leggerlo così com'è.. valutando come sempre ciò che andrete a leggere con il giusto peso e nel contesto "leggero" di questa nostra discussione un pò atipica.. :rolleyes: http://cronologia.leonardo.it/mondo61a.htm ..Come sempre, senza alcuna pretesa da parte mia di insegnare nulla a nessuno.. ..Sperando di non "offendere" la preparazione storica di nessuno di voi, non è questo il mio intento... Buona serata e buon week end a tutti, Marco
    2 punti
  18. Quando si vuole....quando si può..., volere e potere, se però ci sono entrambi...tutto può succedere.... Ogni anno mi reco nelle feste natalizie nelle vicinanze di un piccolo Comune italiano, è ormai un rituale, un piacevole rituale per tutto quello che trovo ogni anno... Ci arrivai lo devo ammettere abbastanza per caso, sapevo che c'era un Museo Archeologico con una importante sezione numismatica e quindi perché non vedere, perché non provare ? Quando arrivai, visto anche il periodo, capii che ero l'unico visitatore ma ad accompagnarmi c'erano due signore molto gentili e disponibili, una era la Direttrice del Museo, una la sua Assistente, due persone sole per quel Museo...eppure... Gli raccontai che ero appassionato di numismatica, che venivo da Milano, entrambi gli aspetti le colpirono molto e vollero accompagnarmi e spiegarmi il tutto nella visita, una visita decisamente guidata.... Il Museo ha la disponibilità di ben 6.000 monete, tutte del territorio, molte di donazioni, molte per i numerosi ritrovamenti nella zona, una zona di passaggio e una zona che creava insicurezza negli abitanti da cui l'occultamento di tesoretti vari. Inizio la visita della parte numismatica, pannelli interattivi di spiegazione, belle bacheche per ospitare le monete, bella illuminazione, precisi cartoncini di catalogazione. Chiedo subito...posso fotografare ? ci mancherebbe altro rispondono, l'illuminazione è creata così anche per quello.... Le monete sono di vari periodi storici....chiedo subito quante sono esposte....vedo nei loro occhi nel rispondere un certo imbarazzo, poi mi rispondono sono 365. Rimango colpito dal numero e chiedo il perché...mi rispondono siamo solo in due abbiamo ritmi lenti, ne cataloghiamo una al giorno a fine anno ne abbiamo quindi 365 da esporre e sostituire con le attuali 365. Se verrà tra un anno ne vedrà altre 365...a rotazione le stiamo catalogando tutte che vengono poi riposte in appositi spazi pronte per essere visionate dagli eventuali interessati. Mi forniscono le pubblicazioni cartacee di quanto già catalogato e raccontano...raccontano...mi spiegano la storia del posto, i donatori, i ritrovamenti, mi illustrano le monete esposte....rimango straordinariamente colpito, i loro occhi nello spiegare brillano di passione e di orgoglio, quasi si scherniscono nel dire che si potrebbe fare molto di più, ci piacerebbe tanto venire a Milano a vedere monete.... Sorrido...gli faccio i complimenti, vedere monete si può, si può catalogarle, pubblicarle, si può avere anche la tecnologia nelle esposizioni, si può farle con tempi umani, ma bisogna farlo....ci vuole passione, qualche mezzo, e anche in due sole si può fare piccoli, grandi gioielli espositivi che ricorderanno la loro identità, la loro storia nel tempo e per tutti. Mi sembrava uscendo di essere in un mondo nuovo, diverso, disponibile, cortese, mi richiedono di Milano....ma state qui gli rispondo ....ne avete tante, importanti, a Milano 365 in un colpo solo, all'improvviso non le potete vedere.... Nel salutarle e nel dirgli ritornerò tra un anno per le nuove 365 penso....quando si vuole....quando si può....
    2 punti
  19. Porta pazienza, ma credo che occorra un po' più di rispetto. Nessuno corre a fare la marionetta. Semplicemente credo che tutti (quelli che collezionano anche Monaco) cerchino di mantenere aggiornata la collezione quanto più possibile. Non capisco perché la tua scelta di accaparrarti 10 rotolini su 600 di una emissione sia legittima, mentre cercare di accaparrarsi 1 moneta su 10000 sia comportarsi da marionette. Il discorso è trito e ritrito : non ci vado io a comprare l'emissione monegasca ? non ci vai neanche tu ? non ci va nessuno del forum ? Ok, e tutto il resto del mercato mondiale che acquisterà e manterrà comunque la speculazione come la gestiamo ? Perché, parliamoci chiaro, 10000 pezzi andranno via comunque molto prima che il mio fornaio abbia esaurito il pane nel giorno dell'emissione... Suvvia, siamo seri ! Se non vuoi collezionare una nazione sei liberissimo di farlo, ma non criticare gratuitamente che non la pensa come te.
    2 punti
  20. E' una bellissima moneta. Celebra il centenario della dinastia danese di Oldenburg-Glucksburg, con i cinque re che fino ad allora governarono la Grecia, dal 1863 al 1983 :Giorgio I,Costantino I,Alessandro.Giorgio II e Paolo. Re Costantino I, quello del matrimonio, non c'è perché salì al trono nel 1964. Ne possiedo due, non sono care, ma nemmeno tanto facili da trovare. saluti
    2 punti
  21. Ovvero: "Dopo gli ottoniani" Gli enriciani sono con tutta probabilità i denari milanesi più reperibili sul mercato. Ciò testimonia il loro lunghissimo periodo di produzione, che va dall'età imperiale (denari di Enrico II) a quella comunale, dove vi è un proliferare di emissioni a nome di Enrico sebbene il nome dell'imperatore sia differente. Direi quindi che per il momento potremmo concentrarci solo sulle emissioni strettamente imperiali, quelle che vanno quindi dal regno di Enrico II di Sassonia (1004 - 1024) a Enrico V di Franconia (1106 - 1125). Poi eventualmente quando avremo finito le cartucce potremo allargarci... Inizierei con questo tipo di denaro, il più comune per Enrico II, con al diritto il monogramma imperiale (HE RIC N) e la legenda + IMPERATOR mentre al rovescio troviamo AVG +MED IOLA NIV su quattro righe: (Fonte: Ranieri 2 lotto 288)
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  22. Buon giorno a tutti, ultimamente acquisto monete straniere che trovo carine e a prezzi non paragonabili al super costoso regno in alta conservazione, questa l'ho presa a 11 euro in Germania insieme al morgan e un altro 30 dracme (altro post), cosa ne pensate? In mano è INTONSA B) grazie
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  23. L'altra più comune che ogni tanto appare,è quella uguale ma in bronzo,sempre col nome della ditta premiata. Pensandoci bene cambia,di molto,il diametro. Il bronzo è dato con diametro 58mm L'argento è dato con diametro 42mm. Leggendo l'altra discussione,mi sembra di ricordare che i premiati classe argento,venivano divisi in ulteriori tre classi. Cioè 1°-2°-3° sottoclasse e ad ogni sottoclasse corrispondeva un diametro diverso della medaglia,pur mantenendo lo stesso materiale. Quindi può essere che esista una medaglia in argento con diametro maggiore,perché 42 mm mi sembra davvero poco come misura....sempre che non sia un errore dell'inserzione. Simone.
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  24. Asta Varesi 67 lotto 437 gr. 5,05 (è il Prafsidio) Varesi 67 lotto 438 gr. 5,98
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  25. Giusto ... Sai il fatto è che ho seguito questo buono, gettone o moneta ( ognuno la chiama come desidera).. Ho guardato nei negozi, sulle aste o da semplici collezionisti ( come me).. E ho trovato una differenza incredibile .. Non ho scoperto l'acqua calda ma in questa bellissima moneta ( io la chiamo così ) più che in altre ho trovato differenza... Ma sia chiaro che è solo una mia opinione ( da principiante ..
    1 punto
  26. come non concordare con l' amico Pino, i veri FDC (quelli veri e Pino sà quanto sono severo), dopo averli osservati molto attentamente e valutato l' eventuale acquisto, si devono pagare. E' sempre stato così e sempre lo sarà
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  27. MILANO 1909 ESPOSIZIONE DELLE INDUSTRIE ED INVENZIONI MODERNE
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  28. Modena,per 20 e ho preso questa e una briosa del 14
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  29. Dopo una lunga assenza dal forum, torno a scrivere per proporvi un po' di immagini di monete della mia collezione. Si tratta di monete comuni, ma che tutte assieme hanno una grande storia da raccontare. Il periodo fra le due guerre mondiali è uno dei miei periodi numismatici preferiti, proprio perchè i grandi mutamenti intercorsi in Europa e nel mondo hanno un riflesso nelle monetazioni dei vari paesi. Ma andiamo con ordine: finita la prima guerra mondiale le potenze vincitrici imposero all'Austria e alla Germania trattati di pace estremamente punitivi, che prevedevano ingenti riparazioni economiche e lo smembramento territoriale a favore di nuovi stati: Polonia, Cecoslovacchia, Jugoslavia. In Austria, dopo la fine dell'impero, nei territori di lingua tedesca fu proclamata la repubblica. Molti austriaci, privati dell'identità imperiale, propendevano per l'unificazione con la Germania, sulla base della comune identità culturale e linguistica. Le potenze vincitrici si opposero a questa idea e fecero in modo di tenere i due paesi separati. La Germania divvene anch'essa repubblica, e dovette fronteggiare diversi disordini sociali provocati dagli estremisti di destra e di sinistra. Le economie dei due paesi soffrirono enormemente per le pesanti condizioni dei trattati di pace e per la situazione politica e sociale: in Austria la Corona che prima della guerra era una moneta d'argento, perse gran parte del suo valore, fino a dover essere sostituita da buoni emessi dai comuni o da altri enti locali, con corso limitato a determinate zone e per un certo periodo di tempo. Infine, quando nel 1924 venne riformata la valuta, isituendo lo Scellino austriaco, il valore di quest'ultimo sarà fissato a quota 10000 rispetto alla vecchia corona. In Germania la svalutazione assume proporzioni drammatiche nel 1923, le monete da 200 e da 500 marchi ebbero vita breve poichè ben presto furono necessari i milioni e i miliardi di marchi per comprare generi di prima necessità. continua
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  31. 10 Euro? Di quale mercatino parliamo? Anche se si trova dall'altro lato dell'Italia organizzo una spedizione....
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  32. Che :moon: !!! Bravo era da prendere al volo.
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  33. Beh sul prezzo non si può sindacare :lol: però era anche spl se non la lucidavano! Doveva avere dei bei fondi!
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  34. ...premesso che una (immaginiamo che sia stata solo una...) semplice pulitura meccanica (nella fattispecie una strofinata con un panno) diminuisce sicuramente l' "appeal" della moneta, ed anche il suo valore numismatico, ma sicuramente non fa "precipitare" drasticamente la conservazione addirittura di un intero punto o magari di due....(ce ne vorrebbero tanti, di sfregamenti...) ...e che, comunque, ci sono anche monete ancora in altissima conservazione, che presentano questi segni di strofinio ... ...dovete ammettere (sempre che le foto siano fedeli), che quella di destra non ha assolutamente niente a che vedere con quella di sinistra. Quella a destra è decisamente più "spenta", e presenta molti segni di usura, specialmente sulla pinna del delfino e sulla data...non parliamo, poi, del timone, che è quasi liscio e privo di dettagli, e anche la firma del Romagnoli; ad esser buoni, potrebbe essere un quasiBB. La sinistra, invece, nonostante quei segni di...strofinio (?), ..ha molto da insegnare all'altra, prima di tutto in freschezza e precisione dei dettagli, che sono tutti (o quasi) perfettamente leggibili. Quindi, non possono essere messe entrambe sullo stesso piano!....Non possono essere due BB!..... Concordo con @@soleshine, sul fatto che potrebbe addirittura essere intorno allo Spl, e che valga la pena farla esaminare da un perito....anche per il discorso Autenticità!....
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  35. Della serie di Massimiano Ercole, c'è pure un follis Costanzo CLoro: e Galerio: e Diocleziano:
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  36. Ci sono altre escrescenze più piccole su quel tondello e stiamo valutando da una fotografia, per con altro presa non verticale etc... L'altro che hai postato è uno di quei falsi che abbiamo già commentato e a mio parere per vari motivi non fa testo. Ma ripeto: sono mie opinioni in base alla mia esperienza e potrei sempre sbagliarmi (anche se ormai anche io di denari ne ho fatto la scorpacciata!). Ne approfitto per chiedervi una cosa al volo, e poi vi spiegherò il perché: potete controllare (e nel caso postarli) se nelle vostre collezioni avete denari genovesi dei primi tipi che abbiano il metallo pasticciato o meglio segni di ribattitura su altre monete (quindi NON segni dello spostamento del conio della battitura tra un colpo e l'altro, come nell'ultimo caso postato da Matteo)? Fatemi sapere. Buona giornata MB
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  37. Ciao @@deas , l' UTILITAS nel concetto dei filosofi antichi rappresentava il "bene" o il "giusto" , per il singolo o per la comunita' , praticamente quel "bene" , concetto astratto che si trasforma in pratico , che aumenta la FELICITAS degli esseri umani in quanto appagati nelle loro aspettative di vita . Per questo motivo fu poco rappresentata nella monetazione romana , sostituita spesso dalla FELICITAS
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  38. Non serve particolare attrezzatura, solo pazienza e magari un pizzico di passione. La foto che allego come esempio è stata scattata usando come stativo una scatola di scarpe e due forchettoni da insalata su cui veniva poggiata una piccola compatta acquistata nel novembre 2005
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  39. Ne avevo sentito parlare. Qualcuno ipotizza che gli alieni provengano dalla galassia di Fotoscioppe 2... :D
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  40. Un abbraccio a tutte le persone colpite
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  41. No Michele, dai, è certamente d'epoca, non penso che oggigiorno si mettano a falsificare anche queste monete, altrimenti vuol dire che i pataccari sono davvero "alla frutta" ..... anzi ..... visto il rovescio della moneta, direi "alla verdura".
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  42. Intanto diciamo che tutto questo e' reale, realissimo, si trova in Sardegna, all'interno in un comune di nome Ozieri in provincia di Sassari di circa 10.000 abitanti. La Sardegna e' stata terra di conquiste, di commerci, di occultamenti di tesoretti a volte ritrovati, tutto ciò che rappresenta la loro identità lo troviamo qui., monete puniche, della Repubblica Romana e dell' Impero, monete bizantine, vandale, medievali, in particolare genovesi, poi aragonesi, spagnole e sabaude di zecca sarda.
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  43. ciao amici Genovesi.... :lol: ..un gran up per quelle favolose monete...... -_- ecco tre semplari....quella piccola di 16mmper o,64 grammi....dopo a sinistra,quella scura 18mm per 0.84 di peso...e l'altra 17mm per 0.94 di peso.....quelle ultime due....sono favolose!!!... :lol: ...
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  44. Il 1829 Genova è, in realtà, una moneta che si trova piuttosto difficilmente. Tanto per intenderci, anche il 1816 VE I o il 1872 VE II Milano sono considerati R2, al pari del 1829 Genova. Alle aste e in giro se ne vedono però molti, ma molti di più. Quanto al pezzo di Rickkk, mi permetto di dissentire sulla sua valutazione. Quel 20 lire è un BB+ pieno. Il fatto che nella corona reale al R/ non si vedano i particolari potrebbe non essere dovuto all'usura, ma al conio. Il resto del rovescio appare infatti di gran lunga migliore. E' ovvio poi che bisognerebbe avere il pezzo in mano.
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  45. Come ti è già stato ben spiegato, ....le monete antiche "in circolazione" ... in circolazione lo sono da molto tempo, provenienti da vecchie collezioni, da vecchi ritrovamenti, oppure provengono da recenti ritrovamenti in Paesi nei quali ciò è lecito. Il commercio di monete, in negozi o aste, non è cosa recente. L'importante attualmente è avere una documentazione di ogni acquisto. Questo perché, anche se la legge non ti impone la prova della lecita provenienza della moneta che hai, ... questa ti può venir chiesta da chi applica ed interpreta la legge.
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  46. @cesare: Sinceramente so poco dato che non mi sono mai interessato di qesto periodo. Comunque, al museo di Fuzhou (dove abitavo fino all'anno scorso) ho trovato qualche informazione. Dai pochi reperti esposti pare che gli Indiani e Cinesi si scambiavano seta e zucchero, lo zucchero essendo originario dell'India e la seta della Cina, ed esistevano dei pesi o lunghezze per determinarne la quantita' e quindi il valore. Un tot di lunghezza di seta valeva un tot di kg di zucchero raffinato. In antichita' la seta veniva spesso usata per pagare transazioni o tributi di grande valore a re, imperatori, principi, sacerdoti, tanto che le primissime "banconote" (se si possono definire cosi') erano appunto drappi di seta finemente dipinti. Da notare che secondo quanto detto dal Museo, gli Indiani usavano anche coltelli, pugnali, spade o oggetti simili a machete in alcuni scambi, ma piu' che altro per merce preziosa e molto rara destinata soltanto alle alte caste o ai capi religiosi. Questo potrebbe in parte giustificare o aver ispirato l'introduzione delle monete a forma di coltello in Cina, anche se queste erano diffuse molto piu' a nord, e appunto in regioni "selvagge" dove coltelli e pugnali avevano una grande importanza pratica, sociale, religiosa e propiziatoria (soprattutto tra i guerrieri e i cacciatori). Quello che non riesco a spiegarmi infatti e' come queste monete coltello siano esposte a Fuzhou (che si trova molto a sud del fiume Giallo) mentre le monete-coltello sono state usate e trovate prevalentemente piu' a nord del Fiume Giallo, ovvero in regioni a prevalenza nomade e non-Han (il Fujian invece si trova al centro della zona Han). E mi sembra strano che gli Indiani siano arrivati cosi' a nord coi loro scambi. Puo' darsi che il museo si sia procurato questi pezzi recentemente, o che tramite scambi commerciali antichi all'interno della Cina siano arrivate dal nord al sud. Fatto sta che il museo non spiega come mai queste monete coltello siano arrivate a Fuzhou. Sono esposte anche alcune conchiglie (vere), le shell money, ma il museo dice che furono importate dall'Oceano Indiano in Cina. Effettivamente dalle foto comparative che ho visto pare che siano davvero conchiglie che si trovano nel sud dell'Oceano Indiano (Ceylon, Maldive ecc..). da notare che questo tipo di conchiglie fu usato in India anche per divinare il futuro (un po' come gli ossi da oracolo o gusci di tartaruga cinesi). Tornando all'ipotesi precedente, si puo' suppore che siano diventate moneta anche a causa del loro grande valore religioso, e infatti pare che queste conchiglie monete (almeno da quanto dice il museo) furono usate quasi esclusivamente per tributi a principi e regnanti, e per comprare o pagare sacrifici propiziatori o per riti funebri, insomma, per un uso piuttosto ristretto e limitato a offerte simboliche, tributarie e religiose. Pero', le imitazioni piu' tarde in bronzo esposte al museo furono invece usate come monete vere anche per transazioni piu' pragmatiche e pratiche. Pezzi di giada sagomata esposti e di varie dimensioni -secondo il museo- sono stati usati in scambi con l'India e il sud est. Le varie pezzature potrebbero far pensare a un sistema di suddivisione e di misurazione, ma non c'e' per ora nessuna evidenza concreta. Per le "barchette" o "xisi" (in guangdonghua, mentre in putonghua sono dette "yuanbao") anche qui la storia e' un po' complessa. E' vero che la Cina in antichita' ha usato rarissimamente l'oro per la monetazione, preferendo l'argento (che si collegava ai culti lunari) e il bronzo. Non e' vero pero' che gli xisi/yuanbao erano sempre di argento finissimo, o a forma di barchetta. Ce ne erano anche a forma di conchiglia (toh, guarda la'), e piu' spesso di lingotti piu' o meno regolari. Durante la lunga dominazione Qing furono "stronzati" spesso (ovvero mescolati con metalli meno puri per fregare sul peso dell'argento). Esistono termini tecnici per descrivere queste cose, ma a me interessano piu' le banconote che le monete quindi scusate l'ignoranza. Secondo qualcuno, il termnine xisi deriva da "seta pura" dato che l'argento puro di queste barchette/lingotti/forme risplendeva come seta pura e proprio come per la seta veniva applicato un sigillo per garantirne la purezza. In realta' pare che c'era una corrispondenza di valori tra un determinato peso di seta pura e una barchetta/lingotto d'argento puro, che e' variato enormemmente nel corso dei secoli. I vari orafi o banchieri applicavano i sigilli dopo averne verificato la corrispondenza di peso e purezza tra un xisi e un determinato ammontare di seta. Se lo xisi era regolare in peso e purezza, allora veniva sigillato. Fatto sta che furono usate gia' dalla dinastia Qin (da non confondersi con quella QinG) un 200-300 anni prima di Cristo. ma erano delle specie di emissioni private e spesso a diffusione soltanto locale, e non emesse da un'autorita' centrale, quindi pesi, suddivisioni e purezza potevano variare enormemente da posto a posto, da orafo a orafo e da moneto storico a momento storico. Oggigiorno vengono emessi in oro e argento dalla Bank of China o altre banche, ma solo per investimento o per regali per il capodanno cinese. Forme, pesi e purezza stavolta sono strettamente standardizzati. Tra l'altro nel sud della Cina riproduzioni in carta stagnola argentata o dorata vengono offerte a templi per "comprare" i favori degli dei o bruciati insieme alle "banconote Infernali" ai funerali. Circolano parecchi falsi ai variu mercatini, roba da pochi euro ovviamente, argentati in superficie e piombati all'interno, ma di falsi in Cina ce ne sono tantissimi. Per il discorso falsi: bah, gia' sulle banconote di epoca Yuan (quella mongola, Gengis Khan per intenderci) c'erano riportate in 4 lingue: mongolo, mancese, tibetano e cinese (proprio in questo ordine gerarchico) l'avvertenza che i falsificatori sarebbero stati condannati a morte. Come le banconote attuali, solo che la condanna era allora piu' severa. Il discorso di creare falsi in Cina non lo vedo come un discorso di continuita' artistica o salvaguardia del partimonio artistico numismatico, quindi "moralmente" giustificabile. E' solo un discorso di profitto: emettere o creare falsi per fare soldi illicitamente alle spalle dei polli. Tutto qui. Condanna a morte? tieni conto che gia' dall'antichita' infrangere le regole dello stato era punibile con la morte. Lo stato, l'autorita' sono tutto in Cina. Infrangere una legge significa infrangere l'ordine naturale e immutabile delle cose. Infrangere una legge che mette in difficolta' un grande numero di individui, come la falsificazione di monete o la creazione di falsi (monete false, notizie false, autorita' false, idee false..), sconvolge anche l'ordine sociale perche' potrebbe portare a dubitare il potere e la legittimita' dell'autorita' statale. E in Cina, dove ci sono un milardo e rotti di persone, non devono esistere dubbi sull'autorita' statale altrimenti sarebbe il caos. Chi falsifica monete storiche (non piu' circolanti) potrebbe benissimo falsificare anche quelle circolanti. Un pericolo potenziale per la societa' quindi, e se pensi che ci sono ancora larghe sacche di poverta', il falsificare denaro metterebbe potenzialmente a repentaglio i risparmi di milioni di persone, creando potenziali "bombe" sociali. Purtroppo questa e' la mentalita' cinese. sei un criminale? bene anche i tuoi figli molto probabilmenbte lo saranno. Sei un criminale pentito? Molto probabilmente ricommetterai un crimine. Crei monete false? Bene, molto probabilmente passerai anche a quelle vere. Il solo fatto di creare un falso, qualunque sia, e' esecrabile perche' moralmente pericoloso, soprattutto in una societa' dove la morale e la rettitudine sono necessarie per tenere cementate cosi' tante persone sotto una sola autorita'. Questo e' tutto quello che so sulle monete antiche, che e' poco perche' piu che alle monete sono interessato alle banconote o cose simili a banconote. E inoltre il mio cinese e' ancora poco buono quindi per trovare informazioni e tradurle mi ci vuole tempo. Come ho detto lo studio di queste cose e' limitatissimo anche in Cina e le pubblicazioni in merito sono poche e scarsamente diffuse. Bocconi? Macche' Bocconi.. mica serve la Bocconi per collezionare monete.. Io ho studiato (male) fino alla terza media e via...
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  47. La patina non è solo una questione di gusti, una moneta lucidata e' una moneta privata di parte del suo fascino, che perde un pezzo della sua storia. Può piacere a qualcuno, ma la tendenza è quella di valutarle molto meno. Se poi parliamo di patine estremamente belle, a mio avviso non c'è proprio paragone. Saluti Silver
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