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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/26/15 in tutte le aree
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1960 FRANCIA 5 Franchi arg. 835/ sul contorno è ribadito, in rilievo, il motto già presente al Rovescio LIBERTE·EGALITE·FRATERNITE5 punti
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ciao @@Piovasco77, lo so.... è brutto autocitarsi :D :D , però qualche notizia su Giuliano II, la puoi leggere qui: http://numismaticamente.it/collezionismo-numismatico/evoluzione-stilistica-e-proposta-di-seriazione-cronologica-della-monetazione-di-giuliano-ii Saluti Eliodoro4 punti
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Il 51° Convegno numismatico nazionale di Bergamo avrà luogo venerdì 12 e sabato 13 febbraio 2016 nelle sale dell' hotel Cristallo Palace di Bergamo in via Betty Ambiveri. Organizzazione: Circolo numismatico bergamasco, e-mail [email protected]. Dettagli sulla manifestazione, regolamento, modulistica di iscrizione e orari sul sito https://circolonumismaticobergamasco.wordpress.com3 punti
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Francia 1960 1 franc Del 1960 ne esiste una variante più rara con lo 0 grande Ma non l'ho mai vista. Qualcuno sa dirmi di più? saluti3 punti
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Sarebbe utile ed auspicabile creare una nuova sezione di Religione e di Patristica , visti anche i tempi in cui viviamo .3 punti
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______________ 1960 Venezuela 2 Bolivar - Argento .835 Moneta coniata solo nel 1960 e nel 19653 punti
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Una mattina d'estate decisi di fare una bella gita con la figlia, anzi, una DOPPIA gita.. montagna e MARENGO! Caricammo di buon'ora il mio nuovo MEZZO, DUCATO, poiché sul vecchio SCUDO non ci sarebbe stato tutto l'occorrente, compresa la cuccia del CARLINO. Già, devo portare anche lui per non scatenare LIRA della bimba, dividerli sarebbe un DRACMA. In QUATTRINO e quattr'otto si inGRANA la marcia e via! Ma no... LEI ha dimenticato i suoi BAIOCCHI per la merenda, ed ancora più importante la PIASTRA per stirare i capelli! "Papà dopo il bagno con questi ricci sembra che ho un TESTONE!" Dopo esser TORNESE indietro e salutato gli amichetti MARCO e FRANCO che in cortile esibiscono il loro TALENTO calcistico, ripartiamo. Prima tappa la montagna... L'ora è tarda e curva dopo curva sfrutto i CAVALLI del potente mezzo quando, distratto, centro un GROSSO buco. Nonostante lo spavento riprendiamo la marcia sperando non fosse successo niente ad ASSE o semiasse. Un po' per la velocità ed un po' per il PESOS si sente un rumore fastidioso, ma non sempre, solo SE STERZIO. Il resto alla prossima puntata! Anche se, come potete immaginare, non è stata una giornata da inCORONAre. Nessun FIORINO all'occhiello :-( La prossima volta cara la mia bambina, tu con la tua carretta da quattro SOLDI ed io col mio motoSCICLO Mi sono rinCONIOnito!2 punti
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Beh lui è una scheggia e estremamente competente, diciamo che lo potresti aiutare inserendo l'altro lato. ma magari anche altri utenti a volte la beccano ;) pensa che io addirittura una volta sono arrivato 5 minuti prima di prof... che soddisfazione!! :pleasantry:2 punti
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mi ricordo di una discussione su un falso d'epoca che era fatto benissimo e l'unica cosa che cambiava erano le rose staccate dal gambo... guardaci2 punti
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Molto prima di Colombo, e anche dei vichinghi, ci furono diverse "scoperte dell'America". Escludendo, ovviamente, le genti che decine di migliaia di anni fa passarono dall'Asia all'America del Nord attraverso l'Istmo di Bering, per poi popolare l'intero continente, la prima scoperta "storica" dell'America risalirebbe al 2640 avanti Cristo! Sarebbero stati due astronomi cinesi, in missione esplorativa per conto dell'imperatore Huang Ti, a raggiungere le coste americane dopo aver navigato a nord di quello che, nel frattempo, era diventato lo Stretto di Bering. La loro impresa, è narrata nello Shanh Hai Jing, antichissimo testo cinese risalente a oltre 2000 anni fa. La spedizione, probabilmente, non fu un successo, lo si deduce dal fatto che i cinesi lasciarono passare oltre due millenni, prima di riprovarci :rolleyes: Stavolta sarebbe stato un monaco buddista, tale Hiu Shun, ad approdare in Alaska, nel 458 a.C. La via dall'Asia, ormai, era tracciata, e nel 400 a.C. sarebbero stati gli indiani, quelli veri, a raggiungere non più l'Alaska, ma il Messico. Uno di loro, un sacerdote indù, sarebbe vissuto diversi anni con gli Aztechi, che lo chiamarono Vixepecocha. E, come non ricordare i marziani? grandissimi esploratori, avrebbero raggiunto non solo le Americhe, ma quasi ogni punto del globo terrestre :D Tutto questo però, se anche un giorno dovesse essere davvero dimostrato, marziani compresi, non sminuirebbe di una virgola l'enorme importanza della scoperta di Colombo. Se anche cinesi, indiani, romani, vichinghi fossero giunti in America prima di lui, non cambierebbe nulla, perché è solo con Colombo che l'America viene davvero scoperta, solo con lui il resto del mondo, Europa in primis, diviene consapevole dell'esistenza di un intero continente, fino ad allora sconosciuto, e parte alla sua conquista. Quel che è avvenuto dopo, lo sappiamo, e non possiamo certo parlarne qui, nemmeno a grandi linee. Ma tutto quel che è avvenuto, è stato, nel bene e nel male, conseguenza diretta del viaggio di Colombo, non dei cinesi o dei vichinghi...ricordate Roberto Benigni che in Non ci resta che piangere tenta di fermare Colombo, così nessuno avrebbe scoperto l'America, e sua sorella non avrebbe mai conosciuto l'americano che poi l'ha lasciata, spezzandole il cuore? ecco, anche della sorella abbandonata di Benigni, è responsabile Cristoforo Colombo :lol: petronius oo)2 punti
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Ciao Fabio @@favaldar , se leggi al post n. 15 della discussione linkata da Gaetano comprenderai meglio l'errore tecnico inerente la parte centrale dell'effigie. Grazie2 punti
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Oggi ricorre la memoria liturgica del Beato Bonaventura da Potenza, al secolo Antonio Carlo Gerardo Lavanga, nato a Potenza il 4 gennaio 1651 e morto a Ravello il 26 ottobre 1711, presbitero e religioso italiano dell'Ordine dei Frati Minori Conventuali, proclamato beato da Papa Pio VI nel 1775. Si legge nel Martirologio Romano: “A Ravello presso Amalfi in Campania, beato Bonaventura da Potenza, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, che rifulse per obbedienza e carità verso tutti.” Nato a Potenza nell’allora Regno di Napoli il 4gennaio 1651 da Lelio Lavagna e Caterina Pica, persone povere, ma ornate di singolare onestà di costumi e di grande fede e pietà cristiana, Carlo Antonio Lavagna, fu battezzato nella Cattedrale di Potenza e nella stessa Chiesa ricevette la Cresima, l’11 marzo 1657 all’età di 6 anni. Frequentando molto la Chiesa di San Francesco a Potenza dei Frati Minori Conventuali, il giovanissimo Carlo maturò la sua scelta vocazionale di seguire gli insegnamenti del Poverello d’Assisi, San Francesco d’Assisi e chiese di entrare come novizio della famiglia Francescana dei Conventuali Minori e il 4 ottobre 1666 vestì, nel Convento di S. Antonio di Nocera dei Pagani (Nocera Inferiore), l’abito religioso, assumendo il nome di “Fra Bonaventura”. Aveva 15 anni, ma si distinse per la grande fedeltà alla regola, ed esistono racconti piuttosto incredibili su quanto riuscì a fare per obbedienza (alcune di queste azioni furono più tardi ritenute dei veri miracoli). Il 5 ottobre del 1667 Fra Bonaventura emise la Professione semplice nelle mani del Guardiano del Convento nocerino di S. Antonio, Padre Francesco da Cerchiaro e alcuni giorni dopo, Fra Bonaventura ricevette la nuova destinazione; era il Convento di Sant’Antonio di Aversa, dove era il seminario dei giovani Professi, iniziando il corso di studi. Nel 1668 fu a Maddaloni, nel 1669 a Lapio, nel 1672 ad Amalfi. Nel 1676 venne Ordinato Sacerdote, e dal 1680 al 1703 fu a Napoli nel Convento di Sant’Antonio fuori Porta Medina, a Maranola, a Giugliano, a Montella, a Sorrento, a Capri, di nuovo a Napoli, a Ischia e poi di nuovo a Napoli, nei Conventi di Santa Maria Apparente e di Sant’Antonio fuori Porta Medina. Il suo peregrinare per i Conventi era dovuto al fatto che tutti lo volevano nel proprio Convento essendosi diffusa la sua fama di santità. Ogni Guardiano lo richiedeva, tanto da essere definito dal suo maestro di Amalfi, Padre Maestro Domenico Girardelle da Muro Lucano: “Il religioso conteso” Durante il suo soggiorno a Napoli, accorrevano a lui per la guida spirituale popolani e nobili. Nel 1703 Fra Bonaventura fu nominato dal Ministro Provinciale, Padre Bonaventura Zola, Maestro dei Novizi, e ritornò con l’incarico più importante della sua vita al Convento di Sant’Antonio di Nocera Inferiore e così dal 1703 al 1707 Fra Bonaventura formò una vera e propria scuola di santità, dando vita ad una intensa stagione spirituale, dentro e fuori il convento: moltissime persone si convertirono ad una vita più santa dopo averlo incontro. Per incarico del Vescovo di Nocera, Giovanni Battista Carafa, fu anche direttore spirituale delle Clarisse. Nel 1710 fu mandato a Ravello con altri frati, per la riapertura del Convento di San Francesco soppresso nel 1653: il Convento era fatiscente e abbandonato, con mura cadenti, aveva poche suppellettili per l’altare ed altre carenze che non rendeva per nulla facile la vita e perciò Padre Domenico Vessicchio, Guardiano del Convento e gli altri frati abbandonarono il luogo, ma Fra Bonaventura vi rimase. I motivi erano sempre quelli che hanno contrassegnato la sua vita: obbedienza al mandato del Superiore, carità verso le anime bisognose, amore per la povertà. Dal Vescovo di Ravello. che lo nominò suo confessore, gli fu affidato anche la cura spirituale dei due Monasteri delle Sacre Vergini. Anche Monsignor Catiello, Vescovo di Minori, gli affidò le cure dei Monasteri della sua Diocesi, e lo nominò suo consigliere spirituale. Perciò percorreva a piedi la strada da Ravello ad Amalfi , visitando anche i poveri. Alle sue celebrazioni eucaristiche accorreva da tutta la Costiera Amalfitana una moltitudine di genti. In prossimità della Consacrazione il volto si trasformava mentre lacrime e sudore bagnavano il frate in estasi. Morì nel convento di Ravello il 26 ottobre del 1711, per i postumi di un'operazione resasi necessaria in seguito allo sviluppo di cancrena alla gamba. Per tre giorni il suo volto si mantenne fresco. Verso la sera del terzo giorno, il corpo di Fra Bonaventura fu trasportato dall’oratorio in chiesa per essere sotterrato sotto l’altare maggiore. Durante il trasporto, alla vista del Tabernacolo, la salma aprì gli occhi, rimasti sempre chiusi dal momento in cui egli era spirato, e quasi chinò la testa di fronte al Santissimo Sacramento. Il fenomeno, alla luce delle candele, fu osservato da tutti gli astanti e fu interpretato come un segno con il quale il Signore aveva voluto premiare la grande devozione eucaristica del suo Servo; erano presenti il Vescovo e altri qualificati testimoni. Esiste una storia di dubbio gusto che narra come, molto dopo che Bonaventura era spirato, il vicario generale locale avesse ordinato a un chirurgo di prelevare un po’ di sangue dal braccio del santo; per rendere possibile la cosa, il guardiano ordinò al cadavere di sollevare il braccio e questi, miracolo di obbedienza, lo fece. Il Convento di Ravello, in Via San Francesco, 9, oggi è noto come Santuario Beato Bonaventura (Telefono e Fax: 089-857727 / 857145). Al Beato Bonaventura di Potenza sono attribuiti numerosi prodigi: vide l’anima della sorella salire in cielo, guarì un lebbroso, a Napoli, nel convento di Sant’Antonio a Porta Medina, il suo misticismo si manifestò con numerose elevazioni da terra. Fu esempio di umiltà e, pur non avendo coltivato la scienza teologica, colpiva per la profondità della predicazione. Data la sua grande disponibilità a spostarsi da un convento a un altro lungo la costiera è stato da Grieco Gianfranco, autore di una biografia del Beato, denominato “il pellegrino della costiera” Una grande devozione si conserva verso il Beato Bonaventura da parte del popolo nocerino e nella vicina Pagani; ogni anno numerosi pellegrini si recano alla sua tomba. La casa natale del Beato Bonaventura di Potenza fu trasformata agli inizi del 1900 in cappella del Beato. Sulla facciata venne apposta la seguente lapide "nel 4 gennaio 1651/da/Lello Lavagna a Caterina Pica/ qui nacque San Bonaventura/ nel 26 ottobre 1711/ da padre conventuale/ morì in Ravello/ che a patrono celeste onorasi averlo/la cittadinanza potentina/questo sacello dell'oblio rivendicando/nel 1904 restaurò ed abbelì/a perpetua ricordanza".2 punti
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...ma certamente! :) Dato che, però, di questi tempi, di scrupoli non se ne fa più quasi nessuno....e persino le cose sante vanno "a farsi benedire"....ho pensato di fare comunque un "promemoria", almeno per quelli come noi, che ci tengono! ;)...2 punti
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Bella discussione con ottimi spunti che la nuova letteratura (BdN; MEC etc) potra' supportare convenientemente. Bravi!2 punti
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concordo in pieno con i colleghi! Alla fine mi sono deciso e sono andato! - Location: OK, tranne la poca luce per chi espone; e almeno si respirava rispetto ai precedenti assetti; - Affluenza: buona, riflettendo sui precedenti commenti (poi che dopo le 15.00 ci sia stato uno svuotamento generale...ragazzi è normale!); - Gestione: un cesso... no BAR, bagni INDECENTI, ladruncoli con processi attivi che giravano (uno di questi ha provato a rubare una moneta e li ho segnalati alle guardie - i gestori del convegno se ne sono fregati, volevano solo il pagamento del tavolo! Li capisco, credetemi, però... - giudizio: malgrado una moneta rubata dalla teca (secondo episodio), era un anno che mancavo dai convegni e sia i clienti che i colleghi mi hanno riservato un valoroso "bentornato"! Nessuno zingaro, nessuna situazione degradata, monete vendute e soddisfatti sia i clienti sia la mia spettativa! Certo si puo' fare molto di piu', ma dipende dagli organizzatori... che a quanto pare non lo ritengono opportuno. p.s.: a chi ha la monetina rubata: se me la chiedevi (visto il valore esiguo) te la regalavo con un sorriso! Luca B.2 punti
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Concordo con quanto detto da Rockjaw: tra l'altro, il primo esempio che mi viene in mente di follaro salernitano del Borsa ribattuto su di un altro suo esemplare è quello riportato in MEC 14, p. 612, n° 112A (tavola 9), dove un tipo noto come Cappelli n° 68, ribatte il follaro (sempre del Borsa) Cappelli n° 63. Bisogna solo vedere se ci sono attinenze con gli eventi storici che coinvolsero Ruggero e l'iconografia del RVCATA.2 punti
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______________ 1960 Messico 20 Centavos - Bronzo Presidente dal 1958 al 1964 Adolfo Lopez Mateos (1910-1969) Nonostante forti opposizioni si battè a lungo ed ottenne i lbri gratuiti nelle scuole primarie ed una sana alimentazione gratuita per i bambini che vi frequentavano. Utilizzato sin dal 1823 lo stemma rappresenta un'aquila reale appoggiata con una zampa su un cactus (genere Opuntia), mentre con l'altra stringe un crotalo che si contorce e che viene trattenuto con il becco. Simboleggerebbe la vittoria del bene sul male. Al rovescio è raffigurata la *Piramide del Sole* Azteca di Teotihuacàn.2 punti
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Come certamente saprete :rolleyes: nell'anno di grazia 1477, Cristoforo Colombo si recò...in Islanda. La prima notizia di questo viaggio, i cui scopi non furono mai del tutto chiari, la si ha nelle Historie della vita e dei fatti di Cristoforo Colombo per don Fernando Colombo suo figlio, Venezia 1571 (traduzione italiana di un originale spagnolo perduto, attribuito al figlio di Colombo, data alle stampe dopo la morte dell'autore). L'attendibilità di quest'opera (e anche il fatto che sia stata davvero scritta dal figlio di Colombo) è messa in discussione da molti, ma ampie citazioni della stessa, integrate e sviluppate sulla base di altre fonti e documenti, furono riportate da Bartolomeo de Las Casas nella sua Historia de las Indias, opera della quale sono invece innegabili sia lo scrupolo che l'accuratezza dell'informazione. Leggiamo cosa scrive Las Casas sul viaggio in Islanda, in base a un opuscolo di Colombo sulle cinque zone abitabili, del quale riporta un passo: "Yo navegué el año de 1477 en el mes de hebrero ultra Tilé, isla, cien leguas, cuya parte austral dista del equinocial setenta y tres grados, y no sesenta y tres, como algunos dicen, y no esta dentro de la linea que incluye al Occidente, como dice Ptolomeo, sino mucho mas occidental. Y a esta isla, que es grande como Inglaterra, van los Ingleses con mercaduria, especialmente los de Bristol, y al tiempo que yo alla fui no estaba congelado el mar" (Historia de las Indias, I, c.3). "Tilè" è la "Thule" di cui parla il geografo dell'antichità Tolomeo, e che tutti gli studiosi sono concordi nell'identificare con l'Islanda. Colombo scrisse anche di essere stato "cento leghe oltre Tilé", potrebbe dunque essere arrivato fino alla Groenlandia, raggiungendo la latitudine enorme di 78° Nord, approfittando di una temperatura clemente ("no estaba congelado el mar"). E lo storico danese V. Steffanson ha stabilito che l'inverno 1476-77 fu in effetti particolarmente mite (Ultima Thule, Londra 1942). Colombo conosceva le saghe groenlandesi che narravano il viaggio di Leif Erikson? andò appositamente in Islanda per cercare conferme a quelle che tutti, ormai, ritenevano essere solo leggende, ma che lui, invece, prendeva sul serio? domande alle quali nemmeno Boyager saprebbe rispondere :D Però... :rolleyes: All'inizio del 1492, quando ormai nella sua mente era ben chiara la possibilità di poter "buscar el levante por el poniente", e ne aveva già quasi convinto anche i reali di Spagna, che nell'aprile di quell'anno gli firmeranno il contratto per la spedizione, Colombo si sarebbe recato in Irlanda (notizia riportata negli archivi nazionali di Madrid). A fare cosa? Colombo, quasi sicuramente, conosceva la leggenda della navigazione di San Brendano (vedi post #11), già tradotta in molte lingue e che, pare, fosse stata anche tra le fonti d'ispirazione della Divina Commedia. Andò, ancora una volta, a cercar conferme di quelle storie? Nulla di certo si può dire al riguardo, ma alla luce di questi due misteriosi viaggi, acquista spessore la tesi, sostenuta da molti, e non da oggi, che quando, il 3 agosto 1492, Colombo salpò da Palos, ufficialmente diretto verso "le Indie", sapesse benissimo che la sua vera destinazione era invece tutt'altra. Si potrebbe ancora parlare del misterioso pilota, unico superstite di una precedente spedizione nel Nuovo Mondo, che avrebbe guidato Colombo nel suo viaggio, di una mappa, forse di origine araba, che l'Ammiraglio avrebbe avuto con sè, e nella quale erano cartografate con precisione le coste delle Americhe, ma finiremmo davvero per far concorrenza a Boyager :lol: Lasciamo dunque che la storia del viaggio di Colombo continui a essere quella raccontata nei libri di scuola, e passiamo invece a narrare di "altre" scoperte dell'America, antecedenti non solo quella del genovese, ma anche dei vichinghi, e che sono presenti nelle tradizioni di popoli culturalmente e geograficamente lontanissimi da noi...domani ;) petronius :)2 punti
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Va detto che esempi di monete di un dato regnante ribattute su altre sue monete, nella zecca di salerno ci sono...probabilmente mancava "materiale" per cui si cercava di riutilizzare fondelli in circolazione da più tempo e/o usurati oppure si cambiava "registro" e si decideva che una data rappresentazione dovesse avere la priorità ed essere veicolata tra i sudditi, anche a discapito di altri messaggi incisi su precedenti coniazioni2 punti
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Per ora la situazione, dopo 23 esemplari è questa: molto incerta, ancora, e per niente statistica lo so, con molto rumore di fondo. per questo chiedo il vostro aiuto ;)2 punti
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Il Tempio dell’ Onore e della Virtù era uno dei Templi piu’ antichi di Roma , di cui purtroppo non esistono avanzi , ma la cui ubicazione e’ perfettamente nota per i tanti riferimenti presenti nei testi classici ; era ubicato subito dopo l’ uscita dalla Porta Capena , sul lato sinistro uscendo dalla Porta , di fronte a questo Tempio si trovava l’ Ara della Fortuna Redux ; entrambi erano quindi nella Regio I dell' antica Roma , tanto che il Tempio è citato come prima voce della Regio I nei Cataloghi Regionari . La prima fondazione del tempio fu effettuata da Quinto Fabio Massimo Verrucoso nel 234 a.C. a seguito della sua vittoria sui Liguri e il 17 luglio dello stesso anno , per sciogliere il voto , esso fu dedicato , ma soltanto all’ Onore . Anche Marco Claudio Marcello , nel corso oppure dopo la battaglia di Casteggio , nel 222 a.C. , fece voto di dedicare un tempio all’ Onore e alla Virtù , voto che rinnovò dopo la presa di Siracusa . Rientrato a Roma nel 208 , Marco Claudio Marcello volle adempiere al voto ridedicando il Tempio esistente all’ Onore , ad entrambi gli Dei , cosa che fu pero’ vietata dai Pontefici massimi , in quanto una unica cella non poteva essere dedicata a due Dei . Marcello restaurò il tempio di Onore ed edificò una nuova cella dedicata alla Virtù , rendendolo in tal modo un doppio Tempio . Questo una volta ampliato , fu dedicato da suo figlio nel 205 a.C.. In esso erano custoditi molti tesori che Marcello portò da Siracusa , di cui ai tempi di Livio , gran parte erano scomparsi . Nel Tempio era custodito anche l' “aedicula Camenarum” , l'antico sacello di bronzo che si riteneva risalire ai tempi di Numa Pompilio , che fu poi trasferito nel tempio di Ercole delle Muse . Un altro Tempio dedicato alle due divinita’ fu costruito da Caio Mario e fu descritto da Vitruvio , ma del quale non e’ nota l’ esatta ubicazione . Il Tempio originario fu poi restaurato da Vespasiano ad opera di due artisti , Cornelio Pino e Attio Prisco . Di questo Tempio si ha notizia archeologica fino al IV secolo nei Cataloghi Regionari , pero’ a livello letterario ancora nel V o nel VI secolo , non ricordo bene , se nel corso del primo assedio di Roma ad opera di Alarico , oppure nel corso degli assedi dei Goti durante le guerre gotiche , contro i Bizantini ; in una di queste occasioni , ai Romani fu chiesto un forte riscatto in oro affinche’ si ritirassero dagli assedi e tra gli altri Templi spogliati , fu spogliato di preziosi e fusi per pagare il riscatto , anche quello di Onore e Virtu’ : “estinguendo cosi' per sempre negli animi dei Romani quelle due antiche virtu’” Sotto due Sesterzi emessi da Galba e Vespasiano con le due divinita' di Onore e Virtu' , piantina del Lanciani con l' ubicazione del Tempio e un pannello del Tempio con ai lati le due celle , presso Villa Doria Pamphili a Roma .1 punto
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Sul Giornale della Numismatica ho letto di un ritrovamento da arte di un privato in Inghilterra di un tesoretto di 26 monete romane Repubblicane e Imperiali; il ritrovatore ha consegnato gli esemplari alle autorità inglesi: Come funziona la legge inglese? Cosa spetta ai ritrovatori?1 punto
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Buongiorno a tutti. Ieri ho acquistato su un mercatino locale questa monetina, si tratta di 1 centesimo di lira del governo provvisorio di Venezia anno 1849. Premetto che generalmente mi occupo di monetazione dopo l'unità d'Italia, ma la serie di Venezia 1848/1849 mi ha sempre affascinato, probabilmente perchè sono veneto. Qualcuno di voi possiede qualcosa di questa serie? Ecco le caratteristiche della mia monetina, pagata 7€ Governo provvisorio di Venezia Valore: 1 centesimo Anno: 1849 Zecca: Venezia Tiratura: 2.760.000 Materiale: rame 1000 Diametro: 18mm Peso: 1 gr1 punto
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io mi butto, anche se un certo presentimento ce l'ho... (se mi sbaglio non picchiate troppo forte) Sono piombini che usavano i produttori e commercianti di seta di Nîmes nel XVIII secolo fino ad inizio XIX. Vedi per esempio: http://www.echange-passion.com/t1311-bastide-antoine e http://www.echange-passion.com/f93-les-plombs-de-soyeux-de-nimes Il giglio significa che il re aveva accordato dei privilegi a questa manufattura. Saluti Njk1 punto
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@@francesco77 ... era il lontano 2010....qualcosa è cambiato ......o, no ;) Nel nostro lavoro sul Primo Bollettino del Circolo Partenopeo riportammo gli aggiornamenti sull'argomento......altrimenti che studiamo a fa.1 punto
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Ciao Francesco, è un 12 tarì del VII tipo (rif. Gigante 20), il dritto ti può trarre in inganno per la variante nella leggenda inerente quel poco di spazio in più tra "D. G." e "SICIL", è tutto ok, guarda il ricciolo sotto il taglio del busto ...... :good: Complimenti! Esemplare bello nitido e ben conservato, anche per me più di spl.1 punto
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È stato condiviso tra gli autori, anche Eliodoro c'ha messo il suo... ;)L'importante è che sia stato apprezzato! Ciao Illyricum :)1 punto
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Dai documenti di zecca si rileva che solo sotto Paolo III il quattrino ha un peso superiore al grammo. Comunque, complimenti! E' una bellissima moneta. E' da classificare come Crocicchio-Fusconi 59/D (CNI, anonime attribuite ad Adriano VI, 64) per la presenza del rametto sotto il busto di Sant'Antonino. Anche l'esemplare illustrato in questo libro presenta una deformazione della N che la rende somigliante ad una R. Saluti1 punto
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Un'ultima cosa sul mio pezzo: cosa ve ne pare di questo? Ovviamente il particolare diventa strano in relazione alla lettera successiva...quindi prima della E c'è una P o altro? PS dimenticavo, il tipo dovrebbe essere il Crippa 1/B con variantina (evidenziata in nota) della legenda che inizia a ore 9 "+MIPERATOR" PPS :blum: grazie a numa numa per l'apprezzamento della discussione e a Mario per i complimenti1 punto
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scusa, ma se non è un errore, che cos'è?.. Gli errori, poi, non sono "voluti", che io sappia.... Le "varianti" sì (es. il punto o non il punto, la firma dell'incisore presente o assente..il bordo stretto o largo...Quelle non sono cose che appaiono per caso, ma ci deve essere l'apporto di una modifica..)...1 punto
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...ma certo, raga, ..liberissimi! ;) No no, guarda...@@sulinus, ..non sono proprio "perfettine" le mie monete: qualche pecca ce l'ho anche io! ;)... Sto sempre coi piedi per terra, quando scelgo.. ..Mi piace la bellezza del pezzo, ...ma allo stesso tempo non vado a cercare la Luna!..... Nella fattispecie: quando inizierò gli stati preunitari, adesso che so che queste cose sono normali...non ci farò troppo caso! ;)...1 punto
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@@Georg Per fortuna,ognuno di noi ha il proprio modo di vedere le cose,anche nel modo in cui si colleziona. Magari tu le preferisci tutte perfettine con ogni cosa al proprio posto,io invece,se vedo un errore o un bel difetto amo metterlo in collezione :blum: De gustibus non disputandum est1 punto
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Ciao @@snam, molto interessante la notizia che ci fornisci ed il catalogo che citi, poiché si tratta proprio della stessa moneta venduta in quest'asta da te citata da Serrure. Il materiale di questo tesoretto (ulteriori e più estese notizie le ho riportate nel mio articolo) fu sottoposto al numismatico francese da un mercante orientale di nome Kaouam. Il tesoretto che portava con sé, forse, proveniva da una località chiamata Ben-Ha, in Egitto, tra Alessandria e Il Cairo. Comunque, dimmi se non riesci a reperire il giornale: in tal caso, sarà mia cura farti pervenire una scansione dell'articolo. :) Fammi sapere. Ti ringrazio per l'interesse.1 punto
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le macchine col baule aperto si chiamano "bagarini" e dopo anni, finalmente, a Verona non se ne vedono più; trovarne ancora accanto ai convegni personalmente non mi riempie di gioia. Quanto a Bologna credo che si stia facendo confusione tra la riuscita dell'evento, intesa come quantità di visitatori e di transazioni e l'organizzazione del convegno, intesa come sicurezza, servizi e decoro. Sulla prima nulla da dire e ne sono contento come credo ciascuno di noi; un segnale positivo non può che essere ben accetto da tutti, in primis da quanti, con i covegni, ci campano. Ritengo invece che sulla seconda ci sia ancora parecchio da lavorare perchè il luogo, a mio avviso, è ben lungi dal poter essere definito "dignitoso", ma sono ottimista sul fatto che gli amici bolognesi sapranno migliorare questo importante appuntamento.1 punto
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L'ultimo Otone, è costoso...ma non ha un prezzo alto, ha un prezzo giusto. Quanti Denari di Otone si vedono con tutti i capelli, faccia espressiva, tutta la legenda, rovescio con rilievi decenti? Insomma, è un pezzo da 90! Riguardo la pulizia non direi abbiano agito moltissimo...forse la macchia sulla guancia. La cosa che incide molto è la diversa angolazione delle fotografie e soprattutto il diverso modo di fotografarle. Se a tutto questo si aggiunge l'illustre pedegree...cliff, che te lo dico a fare...riprovaci! :P1 punto
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Taglio: 2 euro cc Paese: Malta Anno: 2013 Tiratura: 500.000 Condizioni: BB Città: Milano Note: NEWS!! :yahoo:1 punto
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Ciao, Ho controllato un tuo vecchio post e l esemplare noto (e postato) coincide con quello catalogo. Ti riporto i dati bibliografici, del catlogo, se mai ti dovessero servire: "Monnaies romaines en or trouvees en orient"- Raymond Serrure 1895-Parigi Purtroppo non ci sono informazioni sul ritrovamento del tesoretto. Ciao1 punto
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E' in vendita assieme all'ormai arcinota copia della piastra di Innocenzo XI con S.Matteo ed all'altrettanto noto 5 lire di Gioacchino Napoleone, possibile che la "ditta produttrice" sia la stessa. Dubito pertanto si tratti di argento, per quanto la pseudo-patina sia "accettabile". Di seguito ho elaborato le foto per il confronto con un esemplare originale (ex NAC 30): Da uno sguardo veloce le principali differenze che si notano riguardano in primis la perlinatura al bordo, troppo regolare, e il conio perfettamente centrato, oltre al già citato rovescio di stile differente dall'originale, povero di dettagli. Il diritto appare più credibile, forse l'unico dettaglio fuoriposto è il pellicano sopra il padiglione, una fantasiosa interpretazione della colomba... Ho chiesto al venditore il peso e cosa ci sia sul contorno. Già se non ci fosse la scritta IN TERRA PAX sarebbe molto meno pericoloso del previsto come falso. Intanto aggiorno la scheda del catalogo per inserirvi le immagini ed il link a questa discussione. Ciao, RCAMIL.1 punto
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Finalmente l'ho trovato !!!! Probabilmente il volume piu raro della serie ... " Sylloge of coins of the British Isles . The J.J.North collection . Edwardian English Silver Coins 1279-1351 " vol.39 British Academy , 1989 .1 punto
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La legge che modifica il contorno da liscio a rigato è del 8 aprile e 25 luglio 1929. Va da sé che le monete con millesimo 1919,prima di essere ritirare e rigate,hanno avuto ben 10 anni di circolazione! Questo millesimo è quasi - se non - impossibile da trovare in FDC. Un ottimo esemplare era in listino da Mazzarino,con perizia Tevere in SPL+. Per le stesse ragioni esposte in inizio post,la reperibilità del contorno rigato in alta conservazione e maggiore col millesimo 1925. Saluti Simone.1 punto
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