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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/31/15 in tutte le aree

  1. Finalmente e' uscito il nuovo numero (versione PDF) del Bollettino del Circolo Numismatico di Beinasco . Buona lettura. Rivista N.11.pdf
    5 punti
  2. Lo scopo di questa discussione è quella di parlare di monete e medaglie aventi come soggetto principale gli animali:si tratta di un soggetto rappresentato più o meno in tutte le monetazioni, da quella classica a quella contemporanea e, quindi, potrebbe essere una delle poche occasioni di condivisione tra le varie sezioni e per parlare dei nostri tondelli. Vorrei iniziare con la monetazione a me più nota, ovvero quella sabauda. In particolare l'elefante, resoci con gli occhi dell'incisore, che probabilmente non ebbe la fortuna di vedere dal vivo un tale animale, compare in ben tre monete di Emanuele Filiberto duca di Savoia. L’impresa dell’elefante, simbolo di forza e magnanimità, oltre che di inflessibilità per la credenza che non possa piegare le ginocchia,che allontana con la proboscide le pecore che gli sbarrano la strada, presentata al R/, unitamente alla legenda "INFESTVS INFESTIS" (liberamente traducibile in “Nemico ai nemici”) ricorda un episodio accaduto a Hesdin nel 1533 quando, Emanuele Filiberto uccise il conte di Valdeck, il quale, redarguito per aver disobbedito a un ordine, osò ribellarsi al Duca. Cfr. Mario Traina “Il linguaggio delle monete” pag. 217 Filiberto da 9 lire D/: Busto con corazza, volto a destra, entro cordoncino liscio. Intorno, “- + E(MMANVEL) PHILIBERT(VS) DVX SAB(AVDIAE) PRIN(CEPS) PED(EMONTIS)”; R/: Elefante circondato da un gregge di pecore. Intorno, “INFESTVS INFESTIS”. Metallo: Oro Diametro: 30 mm. Peso: 10 g. Rif: Biaggi II pag. 571 n. 411. CNI I pag 234 n. 397 e tav. XXIV n. 34 Note: L'’esistenza di questo pezzo è giunta sino a noi tramite il disegno presente nell’editto che sanciva la riforma monetaria del 13 marzo 1562. Fu coniata al titolo di carati 23, 15 al taglio di 8, 7/9 pezzi al marco, presumibilmente nella zecca di Vercelli. Mezza lira D/:Stemma inquartato con al centro lo stemma sabaudo, sormontato da corona ducale e ornato da cartocci, entro doppio cordoncino liscio. Intorno “ EM(MANVEL) FILIB(ERTVS) D(EI) G(RATIA) DVX SAB(AVDIAE) P(RINCEPS) PED(EMONTIS)”. R/: Elefante tra gregge di pecore. Circolarmente “INFESTVS INFESTIS”. Metallo: Argento Diametro: 30 mm Peso: 6, 03/ 6, 24 g Rif: Biaggi II pag 599 e 600 n. 433 (a-g); CNI I pag 197 n. 87; pag 199 n. 103; pag 200 n. 111; pag 201-202 n. 124/125. Note: Coniata al titolo e al taglio in proporzione della lira, nelle zecche di Chambéry, Nizza, Torino e Vercelli. Esistono varianti per la data e la zecca. Quarto di lira D/: Busto con corazza, volto a destra, entro doppio cordoncino liscio. Intorno “+ EM(M)ANVEL PHIL(IBERTVS) D(VX) SAB(AVDIAE) P(RINCEPS) PED(EMONTIS)”. R/: Elefante tra gregge di pecore. Intorno “INFESTVS INFESTIS”. Metallo: Argento Diametro: 25 mm Peso: ? Rif: Biaggi II pag 601 n. 435; CNI I pag 235 n. 399. Note: Coniato al titolo di 10,18 denari, al taglio 77,1/3 al marco nelle zecche di Bourg-en-Bresse, Chambèry, Nizza, Torino e Vercelli. 11 Questa tipologia, anche detta “Filiberto d’argento da 5 soldi”, si conosce solo per la raffigurazione presente nell’ editto del 13 marzo 1562 e la sua coniazione non è provata da nessun rendiconto di zecca.. Un altro elefante famoso, numismaticamente parlando è quello dei denari di Catania, di cui l'animale è il simbolo: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MGC/5
    4 punti
  3. Australia - 1 penny - 1961 - Bronzo – 9.45 g – ø 30.50 mm
    4 punti
  4. E' un film del 1995, titolo originale Things To Do in Denver When You Are Dead. La regia è di Gary Fielder, gli interpreti principali sono Andy Garcia, Christopher Walken e Christopher Lloyd (lo zio Fester della Famiglia Addams, nonché, soprattutto, il mitico Doc Brown della saga di Ritorno al futuro). Jimmy the Saint (Andy Garcia) un gangster che cerca di reinserirsi nella vita lavorando onestamente, è costretto ad accettare un ultimo colpo, commissionatogli da uno dei capi della malavita di Denver. Jimmy ingaggia alcuni amici del suo passato criminale, ma purtroppo le cose non andranno nel verso giusto. Se, anziché cercare di spaventare a morte il nuovo spasimante di Meg, fidanzata del figlio ebete del padrino della città che li ha ingaggiati, avessero provato a rapinare la Zecca di Denver, forse gli sarebbe andata meglio...chissà Qualcuno, in realtà, ci aveva già provato, molto tempo fa...vogliamo vedere come gli è andata? Sono due le storie da raccontare, entrambe risalenti agli anni '20 del secolo scorso...i favolosi Roaring Twenties! petronius
    3 punti
  5. Buongiorno a tutta la sezione estere! Sapevo che non poteva durare molto.. oggi ho ceduto alla tentazione ed al fascino delle americane della prima ora (petronius ritieniti responsabile! :blum: ), e mi sono portato a casa, per una cifra a mio avviso modesta, un bel centesimo del 1817 del tipo "Matron Head"! :) il 1817 è il secondo anno di produzione di queste "monetone", di dimensioni davvero importanti per essere alla base del sistema monetario: 30 mm. di diametro per 10.36 grammi di peso! ..Ci voleva quindi un kg. abbondante di rame per fare un dollaro d'argento... :rolleyes: Tiratura di poco meno di quattro milioni di esemplari (è un anno comune) e conservazione a mio avviso abbastanza piacevole per il tipo.. Voi cosa ne pensate? E' la mia prima americana d'epoca.. e sarà (spero) l'inizio di una piccola collezione tipologica che cercherà di spingersi indietro nel tempo.. partendo dalle ultime serie in argento (pre 1964) andando via via a ritroso alla ricerca del sogno americano.. dei grandi viaggi e degli spazi infiniti, delle corse all'oro e del selvaggio west.. fino a sfiorare le "inarrivabili" prime serie a cavallo tra 1700 e 1800 e che penso resteranno solo un sogno. Per fortuna sognare non costa nulla.. Accetto e gradisco qualsiasi vostro parere su questa monetina, ho tutto da imparare su questa monetazione e vi ascolto ad orecchie aperte.. Approfitto per lanciare un piccolo appello a chi ha americane "vintage" da scambiare o vendere.. contattatemi pure che ne parliamo insieme, non cerco pezzi da novanta e mi accontento di monete che sappiano raccontare con dignità la loro storia ;) Grazie a tutti in anticipo! Marco
    3 punti
  6. Già simbolo di forza e potenza inarrestabile, l'elefante (ritratto mentre calpesta un carnyx, la tromba di forma, guardacaso, zoomorfa simbolo dei celti) divenne l'emblema di Giulio Cesare anche per un gioco di parole, pare infatti che un termine omografo di Cesare, nella lingua dei Mauri, significasse elefante.
    3 punti
  7. Io all'inizio della collezione adottavo il sistema di dividere le monete per paese emittente, ma poi col passare degli anni ed il fatto che alcuni Paesi emettano molte monete ed alti quasi nessuna mi ha fatto optare per cambiare metodo di catalogazione, sopratutto dopo l'emissione comune TDR del 2007, sono passato a quello di suddivisione per anno di emissione in ordine alfabetico del Paese di emissione, credo sia il migliore compromesso, comunque anche io conservo in capsula e quando mi va metto assieme tutte le emissioni di una Nazione per poterle vedera assieme e poi le rimetto nei loro spazi.
    3 punti
  8. Denaro piccolo di Piemonte Amedeo V Vi presento questo esemplare che ha incuriosito tutti gli amici del tavolo dei savoiardi dell'Associazione numismatica taurinense.Giudicato autentico per l' ottima fattura e per i caratteri netti delle legende .La A iniziale al D/ risulta deformata , secondo Rovera per lo slittamento del tondello durante la battitura Sempre al D/ troviamo come segno dello zecchiere due crocette (tipo Mir 51c) ma dopo la prima A una stella a 5 punte inedita per questa tipologia. Inoltre al R/ legenda accorciata + COMES SABAD al posto di + COMES SABAVDIE
    2 punti
  9. Per Genova l'animale mitico è il grifo che vi presento su uno stupendo quartaro e, in omaggio, una serie di grifi che non si trovano in rete ma che ho trovato in un museo (al Buonconsiglio) e nel Duomo di Trento.
    2 punti
  10. :rolleyes: @@acraf non vorrei sbagliarmi ,ma e' una moneta che nelle precedenti vendite NAC e' stata sempre venduta attorno alla base e riproposta negli anni dalla stessa NAC a prezzi decrescenti.. questo non depone a favore del passato glorioso.... forse hanno deciso di venderla sul serio proponendola ad un prezzo appetibile ed a un'asta di secondo piano rispetto alla prestigiosa Casa di Zurigo(riproporla per la quarta volta da Nac sarebbe stato imbarazzante...).comunque e' gia arrivata a 430 sterline,un prezzo piu' che dignitoso a mio parere. sull'esemplare esitato da ACR ,aspetterei un pochino per vedere se non fa la fine dell'esemplare ex Moretti prima di pronunciarmi.... le dinamiche delle aste sono per me, sempre piene di fascino.... :rolleyes:
    2 punti
  11. L'Unione Delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. 1 РУБЛЬ. 50 КОПЕЕК. 20 КОПЕЕК. 15 КОПЕЕК. 10 КОПЕЕК. 5 КОПЕЕК. 3 КОПЕЙКИ. 2 КОПЕЙКИ. 1 КОПЕЙКА. Questo tipo (non tutti i tagli) di moneta fu coniata per 31 anni.
    2 punti
  12. Un bel modo di iniziare :good: Per la conservazione concordo con vathek, un bel BB o, per dirla all'americana, VF20. Quanto alle mie responsabilità nella questione, io non c'ero, e se c'ero dormivo :lazy: :lol: ciao petronius :)
    2 punti
  13. Ciao @@Littore.. qualcosa di "napoletano" zecca de L'Aquila: Quattrino di Giovanna II° di Durazzo, leone al rovescio Il famosissimo Cavallo di Ferdinando d'Aragona Saluti Eliodoro
    2 punti
  14. Ciao Luigi, se ti interessa i 3 globetti sono stati usati anche prima. Eccoti il Michele Morosini: Monete di zecche italiane Venezia Michele Morosini, 1382. Soldino, AR 0,50 g. XMIChL M – AVROC DVX Il doge stante a s. con vessillo; ai lati, stella – P. Rv. + S MARCVS VENETI Il leone in soldo. Paolucci 3 (R3). Molto raro. Migliore di Spl ARS CLASSICA n. 89
    2 punti
  15. ..... anche perchè risulta che "a distanza" partecipò all'esposizione di orticoltura di Firenze nel 1874 ..... potrebbe essere stata questo un errore... !!
    2 punti
  16. Orville Gambadilegno Orville Harrington era quanto di più lontano possibile dall'immagine che generalmente abbiamo dei gangster americani degli anni '20. Nessun mitra nascosto in una custodia di violino, o pistole a rigonfiare il doppiopetto gessato, niente trasporto clandestino di alcol né, tantomeno, sparatorie e inseguimenti con la polizia. Orville Harrington era un quiet man, un uomo tranquillo, che lavorava otto ore al giorno (indovinate dove ;)) e trascorreva i weekend passeggiando per il Washington Park di Denver, o curando i fiori del suo giardino. Orville era sposato con Lydia, una piccola donna dai capelli neri e ricci, che sembrava tanto soddisfatta della sua casa quanto di suo marito, contenta di crescere i loro due bambini, preparare marmellate, e allevare galline. L'unica cosa che distingueva Orville dalla moltitudine, era la sua andatura irregolare, e il modo in cui il suo corpo pendeva da una parte quando camminava. Quando aveva undici anni, era stato colpito a un'anca durante una battuta di caccia, e l'incidente lo aveva condannato a una vita di dolore. Due anni dopo, la sua gamba dovette essere amputata, e da allora portava una gamba di legno. Insomma, Orville Harrington, con la sua piatta vita sempre uguale e i suoi problemi di salute, era quello che oggi definiremmo, in maniera volgare, uno "sfigato". Ma Orville aveva un segreto... petronius
    2 punti
  17. Condizioni di vendita del loro shop on-line http://inumis.com/us/cgv.html
    2 punti
  18. Libano - 10 Piastre - 1961 - Rame-nickel – 3.5 g – ø 21.8 mm
    2 punti
  19. Germania Ovest - 1 Marco - 1961 - Rame-nickel – 5.5 g – ø 23.5 mm
    2 punti
  20. Francia - 5 franchi - 1961 - Argento (.835) – 12 g – ø 29 mm
    2 punti
  21. Ciao cercherò di eserci anche io sabato pranzo compreso...
    2 punti
  22. Io lo so che sono un TESTONE ma qui mi fate infervorare di GROSSO! Ragazzi non trovò più la mia CORONA regalatami da una SOVRANA decaduta, insieme allo SCUDO e all'armatura del suo antenato GIULIO. Alla vista della teca vuota sono diventato PICCIOLO, e mesto mesto sono andato a raccogliere il GRANO nella campagna vicina. Appena arrivato però ho visto che tutti i fusti erano stati già MALTAGLIATI!! e non c'era più nemmeno una PEZZA DELLA ROSA che ha piantato la mia amata :(
    2 punti
  23. Ecco, invece, Aghemo Natale, anch'egli piemontese: http://www.treccani.it/enciclopedia/giovanni-natale-aghemo_(Dizionario_Biografico)/
    2 punti
  24. Si tratta di un quattrino di Gubbio per Francesco Maria I della Rovere dritto: FRA MA DVX / scudo con fasce trasversali verso: EV GV BI VM / busto di San Ubaldo ciao Mario
    1 punto
  25. @@scipionis , quanto descrivi col tuo ragionamento mi era chiarissimo fin dall'inizio della coniazione unitaria in Euro... infatti da sempre colleziono tranquillamente i 2 commemorativi selezionandoli in base agli eventi o personaggi che trattano, mentre non mi pongo il problema per le divisionali. Naturalmente la questione che sollevi è legata alla natura stessa dell'unione monetaria, una monetazione unica ma messa in piedi da diversi stati che si sono riservati il diritto di produrre commemorative proprie. Per questo, e di riflesso per gli argomenti/personaggi trattati, allo stato attuale delle cose c'è poco che si possa fare: se piace l'idea che ognuno possa ideare sempre di testa sua le commemorative ci sarà per forza un'inflazione di questo tipo di monete data dal numero di stati emittenti. Unica soluzione a mio avviso sarebbe quella proposta sopra da cig al punto A) , ma questo richiede un accordo a livello di Consiglio europeo: per arrivarci bisogna fare pressione sui governi superando quella opposta di commercianti e speculatori vari, ma soprattutto l'ottica dell'emettere le commemorative pensando solo al messaggio che trasmettono e non al punto di vista globale dei collezionisti... e questo è il vero ostacolo. ll bello è che i personaggi ed eventi di grande interesse che riguardano la storia dell'integrazione europea o anche solo quella monetaria nello specifico non mancano, soprattutto quelli poco o per nulla noti... ma essendo le tematiche di esclusivo appannaggio degli stati, tranne ovviamente nel caso delle commemorative comuni, fino ad ora inevitabilmente si è calcato quasi sempre sul classico/locale, trascurando e anche relegando troppo al non-circolante quanto (di molto) ci sarebbe da dire sull'europeo.
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  26. Io direi di si anche per avere una maggiore partecipazione , credo che tutti su una tematica del genere possano contribuire, e' veramente un mare di animali la monetazione, la medaglistica e perché no anche la cartamoneta o no ?
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  27. Ringrazio dabbene per il suo supporto e per il suo spirito di condivisione. Tornando al nostro elefante, questo fu anche adottato come simbolo dai Malatesta di Rimini (talvolta accompagnato dal motto "Elephas Indus culices non timet" ovvero "L'elefante indiano non teme le zanzare", con probabile riferimento ai da Polenta di Ravenna, nemici dei Malatesta e signori di una zona ricca di insetti ematofagi) In particolare ritroviamo il pachiderma in una medaglia di Matteo de' Pasti, dedicata a Isotta degli Atti, terza moglie di Sigismondo Pandolfo Malatesta, Signore di Rimini. (fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Medaglia_di_Isotta_degli_Atti_velata_e_l%27elefante#/media/File:Matteo_de%27_pasti,_medaglia_di_isotta_degli_atti,_1446_recto.JPG) (fonte:https://it.wikipedia.org/wiki/Medaglia_di_Isotta_degli_Atti_velata_e_l%27elefante#/media/File:Matteo_de%27_pasti,_medaglia_di_isotta_degli_atti,_1446_verso.JPG) D/: * ISOTE * ARIMINENSI * FORMA * ET * VIRTVTE # ITALIAE * DECORI * • Busto velato a destra R/:OPVS • MATHEI • DE • PASTIS • V • Elefante verso destra. In esergo: * M • CCCC • XLVI *
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  28. Bellissima moneta :good: Alla conservazione non sono interessato, noto soltanto che ha tutto quello che dovrebbe avere una moneta che ha veramente circolato e che nonostante i suoi quasi-200 anni è rimasta con i rilievi ben evidenti. Ho il mezzo dollaro dello stesso anno: http://www.lamoneta.it/topic/121504-stati-uniti-damerica-1817-50-cent/ Avranno circolato insieme nella stessa tasca? :D Non ho doppioni purtroppo, magari ti potrà essere d'aiuto qualcun' altro.
    1 punto
  29. Matteo ho la netta sensazione che per chi dice"e' un bel dilemmo"la Gazzetta Ufficiale sia solo un bellissimo giornale rosa dove magari si parla di calcio...;(
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  30. Bellissimo gettone, questa tipologia resta per me un'enorme mistero... come si può capire se la doratura è originale o postuma?
    1 punto
  31. vedo solo ora... tantissimi auguri alla voce narrante più coinvolgente del forum :) Cento ancora di questi giorni @petronius arbiter,tanti auguri Marco
    1 punto
  32. Comunque chi non sa come stanno le cose quando va in ipzs va a finire che ne prende solo una. Io non leggendo mai la gazzetta ufficiale non sono mai venuto a conoscenza di questo quantitativo massimo acquistabile e quando sono andato a prendere la proof mi hanno sottolineato: solo un pezzo per nominativo. Di certo io non ne avrei prese più di due perchè una era per me e un altra per un amico ma di certo non mi sarei fatto l'imbarcata ai due punti vendita per prenderne due. Poi ci sono i vari commercianti che possono prenderne 500. A me ste cose mi danno i nervi. Quest'anno che lo so mi imputerò e vediamo se non me ne danno più di una. mi stampo la gazzetta ufficiale e gliela porto
    1 punto
  33. Sudafrica - 1/2 Cent - 1961 - Ottone – 5.6 g – ø 25.5 mm
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  34. 1. "Personalmente ho acquistato da Inumis negli ultimi anni un centinaio di monete sabaude, in gran parte dei Conti, sia in Asta che nei loro listini on-line e mai ho riscontrato problemi Confermo l' imballo formato dalle bustine di carta avvolte in un cartoncino ripiegato + i fogli dei risultati in caso d'asta , la busta della spedizione inoltre e' sempre stata in cartone piuttosto rigido." 2. "DIFFIDATE DA QUESTA CASA D' ASTA" Come spesso accade, i giudizi delle persone sulla stessa attività/negozio possono essere diametralmente opposti. Anche questa volta è così. M.
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  35. Oggettivamente non sarebbe regolare,dal momento che sicuramente non possiede i requisiti necessari come la lecita provenienza,ad esempio....essendo un acquisto fatto ad un mercatino rionale...però è anche vero che non rientra tra le monete che possano interessare allo Stato perché non siamo certamente in presenza di una moneta nè rara e tantomeno rarissima...al massimo si può profilare l'incauto acquisto,però sai quante centinaia di monete del genere ci sono nei vari mercatini?....ad ogni modo e per farla breve,no...non potrebbe
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  36. o meglio... è un "resello" - ovvero moneta da 2 quarti di filippo IV contromarcato Filippo VI
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  37. 6 maravedis di Filippo IV di Spagna Qui un'esempio ( si intravede 163?) http://www.ebay.com/itm/Nice-Coin-Autentic-Felipe-IV-Reselled-VI-MARAVEDIS-GRANADA-1636-22-mm-/360846200367
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  38. Perfetto, come scritto nel decreto "limite di 501 unità a persona", che vuol dire che c'è la probabilità che 10 commercianti le prendano tutte se casualmente si trovassero tra i primi 10! Assurdo, alla faccia dei collezionisti! Ci scommetto che finiranno tutte il primo giorno, senza che vengano messe online, come con i carabinieri.
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  39. 1961 Stati dell'Africa Equatoriale REP. CENTRAFRICANA - CONGO - GABON - TCHAD 50 Franchi lega rame-nichel 31,5 mm
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  40. ______________ 1961 Regno Unito Elisabetta II (1926 - vivente) 3 Pence - Nickel/ottone Curiosità: Moneta dodecaedrica coniata dal 1937 al 1952 sotto Giorgio VI° e dal 1954 al 1970 sotto Elisabetta II, in tutto quasi un miliardo e duecentomilioni di pezzi. Dodici esemplari datati 1937 sono stati coniati a nome di Edoardo VIII°, furono realizzati a fini sperimentali ed inviati ad una società di produzione di slot machine per il test, qualche pezzo è rimasto in giro da qualche parte... sono considerate tra le monete più rare del Regno Unito.
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  41. 1 punto
  42. Ogni volta che una discussione si trasforma in articolo non può che essere una vittoria per il forum perché è la dimostrazione che la condivisione non può che portare a risultati positivi! Complimenti agli autori e a chi, a vario titolo, ha contribuito!
    1 punto
  43. Non è nessuna particolarità, o variante, state tranquilli. Ruotatela di 180 gradi e guardate bene cos'altro c'è al dritto....Io vedo molto altro, oltre a quella presunta virgola... ...per esempio le impronte in negativo del rovescio! (...stessa cosa che accadeva per il 5 lire d'oro)... Si vede benissimo la base del fiocco , e anche un pezzo di ramo con le foglie. E magari, quella non è una virgola...ma l'apostrofo tra la D e ITALIA! ;)...
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  44. Ciao @@Piovasco77 , eccomi qua con le spiegazioni! - sulla testa di Giuliano vi è un cerchietto in rilievo che fa parte del diadema imperiale - prima della sigla di zecca in esergo vi è un cerchietto a rilievo che si chiama "dot" e al pari del "ramo di palma" (palm branch) a destra alla fine della sigla fa parte del sistema per designare l'officina. La sigla suddetta è "dot CONSPA palm branch" ovvero " • CONSPA ". - il cerchietto a rilievo dopo REIPVB è un dot che dovrebbe indicare che la troncatura della parola completa (REIPVBLICAE). Forse ti sei fatto trarre in inganno dalla teoria proposta nella discussione di qualche giorno fa su una emissione londinese di Costantino. Come vedrai lì, non è del tutto escludo che i dot potessero servire per aiutare l'incisore a centrare la legenda o la sigla in esergo. In questo caso comunque, a parte la troncatura della seconda parola della legenda del rovescio, mi pare di non ravvedere questa possibilità. Spero di esser stato esaustivo e chiaro. :) Ciao Illyricum :)
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  45. Ringrazio tutti gli amici che hanno risposto, sperando che altri si aggiungano per ampliare la discussione. E ringrazio MEDUSA51 per il benvenuto su questo ottimo forum. Noto con interesse che il mio stato d'animo attuale è piuttosto comune tra gli appassionati di numismatica, e credo che il discorso sia ampliabile ai collezionisti in generale. Infatti, ciò che ogni collezione ha in comune è il fatto che essa possiede un valore di qualche tipo che trascende il semplice supporto materiale degli oggetti collezionati, siano essi circoli di metallo, pezzi di carta o tappi di bottiglia. Questo valore può essere attribuito solo dal collezionista stesso, secondo i suoi interessi, le sue passioni e le sue esperienze. Se questo sentimento affettivo viene meno, crolla con esso l'intero interesse per la collezione. L'ottimo intervento di Luciano ha colto un punto che dice molto bene ciò che penso della mia collezione: molte monete non mi trasmettono più niente oltre alla loro immagine, non riesco più a vederle come qualcosa di più di un semplice numero in una collezione da completare. Non che questo approccio collezionistico sia sbagliato (non credo esistano norme nel collezionare, se non quelle che ci diamo noi stessi), ma semplicemente a me non basta più. Farò tesoro dei consigli che mi avete dato, la mia intenzione era infatti quella di valutare un ampliamento degli orizzonti numismatici della collezione, in linea con i miei interessi e le mie risorse economiche e non, accompagnandolo con studi e approfondimenti. Per quanto riguarda la mia collezione Euro, la mia idea era quella di optare per una sua rimodulazione, limitando la raccolta solo a quei pezzi che ritengo di valore e integrandoli magari con tagli diversi dai 2€, selezionati con lo stesso criterio. Un saluto a tutti!
    1 punto
  46. I Romani , in particolare quelli che vissero negli ultimi decenni del I secolo a.C. e nei primi del I secolo della nostra era , ma anche dopo , furono grandi ammiratori della civilta’ egiziana , conquistatori dell’Egitto ma anche intimoriti dalla magnificenza delle Piramidi , dall’ altezza degli Obelischi , da tutti gli edifici colossali che sorgevano in Egitto e forse anche dalle loro numerose divinita’ mezze umane e animali . Questa ammirazione verso questa misteriosa ed antica civilta’ si riflesse come una moda dell’ epoca con la razzia di vari Obelischi trasportati a Roma , con la costruzione sempre a Roma di quattro Piramidi ad uso funebre come si usava per i Faraoni e in seguito con l’ adozione di divinita’ egiziane introdotte tra le classiche divinita’ romane , anche se in questo ultimo caso Augusto finche’ visse vi si oppose sempre decisamente . E’ noto che a Roma antica esistevano almeno quattro Piramidi , tutte costruite in epoca augustea secondo la moda dell’ epoca e della ricchezza dei committenti , l’ unica sopravvissuta , perche’ inglobata nelle Mura Aureliane e di questo dobbiamo essere grati ad Aureliano , e’ quella di Marco Cestio della quale abbiamo abbondantemente parlato in un precedente post , delle altre tre , due erano nell’ attuale Piazza del Popolo dove sorgono due , delle tre Chiese presenti nella Piazza , a sinistra quella di Santa Maria in Montesanto , a destra quella di Santa Maria dei Miracoli , come si possono vedere in foto ; probabilmente , ma non esiste prova , queste due Piramidi gemelle potrebbero essere state tombe appartenute a Marco Vipsanio Agrippa e al grande Marco Valerio Messalla Corvino , contemporanei di Caio Cestio ed anche suoi eredi , la certezza della presenza in antico di due Piramidi , nel luogo dove oggi sorgono le due Chiese e’ data da due piante di base quadrate simmetriche in lastroni di travertino ritrovate nel corso dei lavori di costruzione delle Chiese nel XVII secolo , basi di misura piu’ piccola di quella della Piramide di Marco Cestio che e’ di circa 30 metri per lato . Infine la quarta Piramide nota e’ quella che esisteva nel Campo Vaticano , situata in mezzo a quello che in futuro saranno il Circo di Nerone e il Mausoleo di Adriano , come si puo’ vedere in una ricostruzione di Pirro Ligorio e nota dal medioevo come Meta Romuli . Questa Piramide del Vaticano era , come le altre , una sepoltura monumentale che in antichità sorgeva in prossimità dell' incrocio tra la via Cornelia e la via Trionfale , in un' area chiamata Ager Vaticanus , zona cimiteriale come la vicina necropoli vaticana . Si trovava al fianco di un altro grande mausoleo , il cosiddetto Therebintus Neronis , altro edificio funebre demolito nel VII secolo che pero’ era a pianta circolare . La Piramide sopravvisse ai grandi cambiamenti edilizi dovuti alla costruzione della primitiva basilica di San Pietro , giungendo intatta fino al medioevo e divenendo un elemento importante e vistoso della topografia antica urbana di Roma . Il suo nome corrotto di Meta Romuli era dovuto alla credenza popolare che la collegava alla Piramide Cestia , chiamata Meta Remi , attribuendole ai sepolcri dei due mitici fondatori della Citta’ . Nel Rinascimento , stranamente per l' epoca di eruditi , fu creduta il Sepolcro degli Scipioni . Venne demolita a partire dal 1499 su ordine di papa Alessandro VI per l' apertura della nuova via Alessandrina che collegava l' area del Vaticano con il ponte sul Tevere . Dopo lo spoglio dei marmi alcuni resti del nucleo in calcestruzzo sopravvissero ancora per qualche decennio . La Piramide vaticana doveva essere presumibilmente della stessa epoca di quella di Cestio e secondo le testimonianze antiche era anche più grande di quella , alta circa 40 metri con una base di lato di uguale misura , circondata da una pavimentazione con lastroni di travertino riutilizzati poi per la scalinata di ingresso alla Basilica di San Pietro . Era costruita anch' essa con il nucleo in calcestruzzo e laterizi con rivestimento esterno in marmo poi smontato nel corso dei secoli e la camera sepolcrale interna coperta a volta come nella Cestia . Su questa Piramide vaticana purtroppo non c’e’ altro da dire come archeologia , tranne che sorgeva nel luogo dove oggi si trova la Chiesa di Santa Maria in Traspontina , nell’ odierna Via della Conciliazione ; ma a quale personaggio dell’ antica Roma apparteneva la Piramide ? purtroppo si possono fare solo delle ipotesi non essendoci stata trascritta alcuna legenda della lapide dedicatoria o dell’ incisione che ne attestava il nome o i nomi dei proprietari , ma essendo stata un’ opera imponente e costosissima doveva per forza essere appartenuta ad una persona molto influente , ricca e prossima alla corte imperiale , di conseguenza si puo’ circoscrivere ad un limitato numero il nome del personaggio proprietario , evidentemente molto legato all’ Egitto e alla sua cultura . I nomi dei committenti della costruzione della Piramide vaticana , vista l’ epoca , potrebbero essere stati solo due , quello di Marco Antonio , in quanto probabile proprietario del fondo terriero , passato poi , tramite il matrimonio della sorella Antonia maggiore , alla famiglia Domitia , pero’ di contro e’ ben noto che Antonio mori’ in Egitto e fu sepolto ad Alessandria , ma cio’ non toglie il fatto che il committente in vita potrebbe essere stato Antonio stesso e che la Piramide rimanesse ad uso della sua famiglia dopo la sua morte e sepoltura ad Alessandria . Il secondo nome possibile e forse piu’ probabile potrebbe essere quello di Caio Cornelio Gallo , al quale farebbe riferimento il nome stesso della Via in cui sorgeva la Piramide , cioe’ la Via Cornelia . Caio Cornelio Gallo fu il primo Prefetto dell’ Egitto , amico di Ottaviano , fino a quando questi nella sua funzione di Prefetto , influenzato dalla cultura ed usi egiziani , non assunse caratteristiche tipiche da sovrano egiziano , al punto che Ottaviano fu costretto a toglierli la carica di Prefetto romano . Cassio Dione conferma questa megalomania egizia di Gallo che giunse al punto di fare incidere su una stele il titolo di Faraone seguito dal suo nome . Oltre a questi due nomi di Romani , non esistono altre ipotesi di committenti di questa Piramide e questi rimarranno probabilmente tali per sempre . Sotto le due Chiese gemelle in Piazza del Popolo dove in antico si trovavano le due Piramidi anch'esse gemelle e la Chiesa di Santa Maria in Traspontina dove sorgeva la grande Piramide vaticana .
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  47. Ahia iahiai Maxxi Che con le tue acute riflessioni stai esattamente ribaltando le sensazioni espresse fino a qui ( con inevitabile seguito di lamentele/ recriminazioni / erano belli gli anni '70 - ma quando mai ? - et etc. Ma e se per un momento pensassimi chevtu avessi ragione ? Proviamo a vedere ... Il commercio e' un multiplo di quello che era negli anno '60, '70, '80 e forse gia' anche '90 Qualcuno dice che oggi c'e' in hiro una quantita' immensa di monete per collezione. Vero. E che ci sia uno squilibrio enorme tra domanda e offeta. Falso. Se c'e' maggiore offerta e ' perche' c'e' una domanda che l'assorbe. Il numero esponenziale di vendite all'asta, on line, operatori - di cui moltissimi nuovo - ne e' prova diretta. I libri e gli articoli : oggi si pubblica molto di piu' che negli anni Sessanta/ Settanta. Non ci piove. Se facciamo in confronto con i titoli apparsi in quegli anni e quelli sfornati a ripetizione oggi non vi e' confronto. Il problema e' un altro: come riuscire a tenere dietro a tutte le novita' bibliografiche e L'amico Piergi puo' tenerci una lezione su questo ! Che poi le tirature siano rimaste sui 300/400 o - crederei - ancora meno per certi titoli questo probabilmente e' proprio cosi . Le riviste ? Sara' sparito il Gazzettino ma in compenso e' arrivata Monete Antiche che e' una rivista che offre contributi eccellenti. Il Bollettino del Circolo Partenopeo non fa rimpiangere le cessate pubblicazioni di quello del Circolo Napoletano . Sono arrivate le rivisre digitali. Addirittura anche il forum si e' dotato del suo organo di pubblicazioni. I convegni sono poco frequentati? A parte esempi eccellenti in controtendenza come quello di Francesco77 che ha saputo letteralmente resuscitare un paziente ormai dato per morto ( mostrando che con ottima organizzazione , professionalita' ed entusiasmo si riescono a fare missioni impossibili) , non teniamo conto che tali eventi - in un'epoca digitale - lo vogliamo oppure no - sono stati rimpiazzati dalla rete dove l'arena virtuale di scambio fa dei volumi sensazionali ( non sto dicendo che tutto sia buono e bello ma semplicemente che e' grande) Studiosi : Le torri eburnee degli anni '70 hanno lasciato spazio - attraverso la rete - ad un processo di democratizzazione inarrestabile oltre ad una diffusione capillare della divulgazione. Mai cosi tanto materiale oggi e' cosi tanto accessibile. Negli anni '70 cari a qualcuno per un articolo o un testo occorreva andare in biblioteca farselo fotocopiate ( a caro prezzo) con un gigantesco spreco di tempi. Oggi con migliaia di studiosi che mettono a disposizione gratuitamente in rete i loro studi vi e' una condivisione fantastica del sapere Cero non vi puo' essere tutto altrimenti chi comprerebbe piu' un libro pero' vi e' moltissimo e soprattutto del passato. Grazie alla digitalizzazione testi sltrimenti introvabili sono oggi comodamente registrati nei ns archivi - fatto impensabile 20-30-40 anni fa. Anche la corrispondenza e' cambiata. Ricordo ancora gli scambi epistolari - necessariamente spaziati nel tempo - con studiosi numismatici sparsi un po' ovunque . Oggi grazie all'email ( chd non ha ovviamente lo stesso fascino e ponderazione di una lettera ...) scambiamo un volume impressionante di dati , i formazioni etc ( e spesso anche tante sciocchezze :)) Infine i giovani : basterebbe postare una foto di Taormina per ricredersi sul fatto che i giovani non siamo appassionati di numismatica. Mai visti tanti giovani amanti della storia delle monete. Caro Maxxi non so se anche tu la vedi cosi e se intendevi tutto questo ma io penso che spesso tendiamo ad essere poco obiettivi con il presente illudendoci che il passato sia sempre migliore. Negli anni '70 probabilmente sognavamo i dorati '50 e nei '50 i tesori e gli eccellenti studi degli anni ante- guerra ... :) Ogni epoca puo' offrire molto se siamo pronti a coglierla . Numismaticamente mi sentirei di dire che oggi non stiamo vivendo un brutto periodo.. anzi...
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  48. Lo Stabilimento JOHNSON nel 1881 coniava medaglie con due metalli diversi, la medaglia centrale e la cornice esterna, questo è un esemplare
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