Vai al contenuto

Classifica

  1. nando12

    nando12

    Utente Storico


    • Punti

      12

    • Numero contenuti

      14636


  2. 417sonia

    417sonia

    Utente Storico


    • Punti

      6

    • Numero contenuti

      11040


  3. bizerba62

    bizerba62

    Utente Storico


    • Punti

      5

    • Numero contenuti

      6155


  4. apollonia

    apollonia

    Guru


    • Punti

      4

    • Numero contenuti

      31067


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/05/15 in tutte le aree

  1. Le mie condoglianze, credo di far cosa grata allegare un link "Lezione di numismatica" Antonio
    4 punti
  2. 50 Schilling 1971 Austria 80th Anniversary of Julius Raab
    3 punti
  3. 3 punti
  4. Noto un grande interesse in questi ultimi giorni per le belle monete made in USA. Vorrei contribuire anche io con il mio ultimo acquisto. Si tratta di un mezzo dollaro del tipo Capped Bust, coniato dalla zecca di Philadelphia nel 1817. La tiratura per questo millesimo è di 1.215.567 esemplari ed esistono, come ovvio per tale periodo, moltissime varianti ed Overdates. Tali monete hanno un peso di 13,48 grammi in argento '892 ed un diametro di circa 32-33 mm, segno che le tecniche di coniazione erano ancora "d'altri tempi". Segnalo che l'esemplare che vi presento ha una qualche particolarità, vediamo se la notate anche voi..;)
    2 punti
  5. Ecco la mia seconda cattarina, acquistata fresca fresca da un carissimo amico: grossetto, sigle ZFC (Zan Francesco da Canal, 1551-1552).
    2 punti
  6. Dovrebbe essere prossimamente pubblicato sul prossimo AJN: The 'Gaza Hoard', American Journal of Numismatics 27, 2015 (forthcoming).
    2 punti
  7. 25 Schilling 1971 Austria 200th Anniversary of the Vienna Bourse
    2 punti
  8. Non amo intervenire in queste discussioni, il rischio che una parola venga strumentalizzata e' alto, parto dagli inizi, a Milano , in centro città anche qualche anno fanno giravano per le strade ancora gli zampognari, la loro musica arrivava nei palazzoni alti, la gente si affacciava sui balconi, applaudiva, quelli in strada davano un giusto obolo, era l'Italia che stiamo perdendo, l'Italia dei nostri simboli, delle tradizioni, dell'identità sia religiosa che non, anche quella del presepe, dell'albero di Natale, ma anche dei simboli cittadini, dell'identità, della nostra storia che non possiamo perdere, ne' dimenticare. Ho iniziato a interessarmi di numismatica proprio per ristudiare la storia tramite le monete e allora Sant'Ambrogio come saprete va oltre al Santo e' il simbolo di Milano nella sua monetazione, la Santacroce e' Lucca, la Beata Vergine e' Pisa, Genova, ho fatto anche una discussione su questo. Qui non si tratta di essere credenti, poco credenti o non, qui si tratta della nostra storia, dell'identità nostra, non perdiamole....non dobbiamo aver paura, il non esporre in Piazzetta Reale la Madonnina a Milano per farla vedere a tutti e mandarla poi a Expo come ripiego e non si sa ora e' stato un errore, motivi di opportunità si disse, ma la Madonnina e' Milano , va oltre il significato religioso, non mettere l'albero di Natale a Parigi a Notre Dame e' un arretramento, il presepe e' il Natale di tutti, vecchi e bambini. Io amo i simboli... il biscione...., le tradizioni, il dialetto milanese, il fatto di poter dire sono milanese perché per tre generazioni siamo nati a Milano, e sono contento che mio figlio figlio sia il quarto, amo la mia identità, la nostra cultura, secoli di storia e civiltà non devono essere dimenticati e abbandonati, rispetto, convivenza, tolleranza non vogliono dire perdere noi stessi, lo dobbiamo ai nostri avi e ai nostri figli.....e' un dovere e diritto...
    2 punti
  9. @@papalcoins Da curatore della sezione penso sia corretto e doveroso tenere la barra della discussione nella giusta direzione. In ogni manuale d'uso, istruzione o procedura operativa è buona norma inserire le avvertenze ed i pericoli insiti nell'uso delle stesse. Per cui, in presenza di proposte di metodologie non ortodosse, non posso e non voglio far mancare questa voce. Per entrare nello specifico mi preme far notare che solo in algebra: - x - = + Normalmente è difficile porre rimedio a un errore con un altro errore (e qui la storia politica ed economica recente e remota ci è maestra....). - Una moneta spatinata, lucidata o invasivamente ripulita.....ripatinerà nel tempo...senza fretta (la fretta, il nostro male oscuro)... - Ripatinare velocemente vuol dire innescare in modo violento dei meccanismi ossidativi rapidi, accellerati eeee (????) difficili poi da gestire, controllare e/o rallentare; come sarà fra vent'anni la moneta patinata in 4 giorni? Qualcuno dirà poi "troppo nera...sembra catramata! meglio spatinarla e darle una bella patinata rapida!" ....e via che la giostra riparte.... - Se facciamo una veloce ricerca fra le varie discussioni sulle patine dell'argento troveremo decine di discussioni su monete ripulite, spatinate, ripatinate....immediati "wow! che spettacolo!" ma anche con successivo pentimento "macchie gialle!? leopardato?! scarsa uniformità!?"; successiva ripullitara, etc.etc. Qui non ho la pretesa di censurare nessuno ma ho la volontà di mettere in guardia sull'eccessiva voglia di fare e dalla fretta. E chiudo con un consiglio (che non vuole essere offensivo, non mette minimamente in dubbio la base culturale di nessuno e non è indirizzato alle persone citate ma...al pulitore che si cela in noi): se avete tempo da dedicare alla numismatica, lasciate le monete a patinare (e non troppo) al riparo da ogni tipo di agente atmosferico o aggressivo, in un elegante monetiere, in un raccoglitore o...dove volete, e passate il tempo dell'attesa a leggere quanto più potete della loro storia, dei personaggi rappresentati e degli artisti che le hanno prodotte. un caro saluto Mario
    2 punti
  10. Anche a me fa piacere la conservazione del modello in atto per monete e medaglie papali. Apprezzo molto che si sia fatta una sperimentazione (per alcuni settori) e che sia stata valutata oggettivamente dai responsabili che l'avevano proposta.
    2 punti
  11. per il 1971 ad argento sono scarsino :) 500 lire Città del Vaticano e 5 ore Norvegesi
    2 punti
  12. Buonasera a tutti! Vi posto un ritrovamento di oggi, di resto al bar! Taglio: 2 euro Nazione: Monaco Anno: 2002 Tiratura: 496.000 (456.000 circolanti) Condizioni: BB Città: Castelletto Cervo (BI)
    2 punti
  13. Salve Ho pensato di riunire i libri di numismatica, i romanzi e le pubblicazioni inerenti ad Alessandro Magno e ai suoi predecessori e successori che ho in biblioteca. Apro con i romanzi apollonia
    1 punto
  14. Prendo spunto da alcune foto che ho postato nella discussione sui leoni dei lamonetiani e che riguardano la città di Cattaro, per parlare della monetazione veneziana coniata in questa città all'epoca del dogato di Francesco Foscari e successivamente, fino alla caduta della repubblica ed al successivo trattato di Campoformido. Cattaro già disponeva del diritto di conio quando, prima della sua integrazione nel dominio veneziano, era suddita del regno di Serbia (Rascia) e dopo la caduta di questa, nel 1389, tale diritto veniva mantenuto dalla città che riusciva a conquistarsi un governo autonomo, pur dovendosi barcamenare tra le mire ungheresi, albanesi, slave e turche. Finalmente, nel 1420, sotto il dogato di Tomaso Mocenigo, Venezia, dopo ben sette reiterate ed altrettante rifiutate richieste di dedizione rivoltegli dai cattarini, accettava l'atto di spontanea sottomissione, con la salvaguardia di tutti i suoi statuti e da subito, la Serenissima, per proteggere quel nuovo territorio, così strategico, ma anche vulnerabile agli attacchi nemici, soprattutto se provenienti da terra, iniziava a costruire la cinta di mura nella quale la città è tuttora racchiusa, con gran profusione di denari. Ancora oggi, a Venezia, per indicare un'amante troppo pretenziosa, si usa dire: “te me costi come i muri de Cattaro”. Oltre alla conferma dei propri statuti, e a deroga della gelosa prerogativa che Venezia aveva mantenuto sempre nei confronti di tutte le città suddite, confermava a Cattaro anche il privilegio di coniare moneta propria con le insegne della Serenissima. Non era, questa, una piccola concessione, anzi, fu una tra le pochissime fatte, se consideriamo che, solo poco tempo dopo, la medesima richiesta veniva negata alla città di Dulcigno. Erano indubbiamente monete che servivano esclusivamente all'uso nel territorio di Cattaro ed a quello limitrofo ed il cui valore corrispondeva ai 2/3 circa delle corrispondenti monete coniate a Venezia Queste monete cominciarono ad essere coniate dal 1433, sotto il dogato di Francesco Foscari e possono essere suddivise in due diverse tipologie: la prima che riguarda le monete che non riportano alcuna sigla del Conte Rettore e Provveditore che amministrava generalmente per 24 mesi la comunità per conto del governo veneziano; la seconda che le riporta, in un primo momento da sole ed in un secondo momento accompagnate dal proprio scudo aradico. Prossimamente posterò anche i tipi, ma se c'è qualche collezionista di queste monete …. ebbene, se lo desidera, può anticiparci qualche immagine e, da appassionato di queste coniazioni, può ben integrare il mio scritto con qualche considerazione. Continua... Saluti luciano
    1 punto
  15. La serie di imitative si arricchisce di un nuovo esemplare di Gallieno. Il venditore (commerciante professionale francese) lo classificava come ufficiale tipo PAX AVG senza riferimenti al RIC. Io però ho delle perplessità... 3,07 gr; 19,05 mm Sul fatto che sia Gallieno non ci piove... Ma per il resto? A voi i commenti!
    1 punto
  16. __ Regno di Württemberg Un'altra mia monetina piuttosto consumata di questo stato coniata prima del Congresso di Vienna. Federico Guglielmo (1754-1816), già duca del Württemberg dal 1797 al 1806, fu il primo Re del Württemberg dal 1806 sino alla sua morte. Fra il 1803 ed il 1806 il territorio si ingrandì significativamente dato che molti piccoli stati tedeschi confinanti furono sciolti ed assegnati al ducato. Al Congresso di Vienna, dopo la caduta di Napoleone, fu confermato Re del Württemberg. Al rovescio la moneta riporta al centro il monogramma reale di Federico Guglielmo. VI Kreuzer 1812 - Argento .333
    1 punto
  17. Buonasera, per me è un bb, la quotazione è soggettiva, poi sta' a te decidere se è congrua! la mia fu pagata circa 700,00 euro! Ciao.
    1 punto
  18. Se non dai del ladro a loro non lo dai neanche allo strozzino sotto casa.E' un ragionamento che segue un filo logico. No no nessuna polemica, non mi interessa farla. Pero' e' comodo non divagare quando torna bene. Perche' il ragionamento strozzino e' identico al ragionamento del commerciante che ti chiede 1000 euro per una moneta che e' costata 95. Poi se si vuol vedere bene, senno' non si vede e si dice che non si deve divagare. Sulla prima parte del tuo ragionamento invece( che secondo me ha piu senso) sono daccordo. Sono monete fatte apposta per fregare le persone. Fatte ad hoc. Ok, direi che comunque ognuno si terra' la sua opinione e andiamo avanti normalmente sul post. Un saluto Ultima cosa. Si io ti vengo a dire che non avrei avuto il coraggio di venderla a 1000 Euro. Sto cercando di prenderla al suo valore tramite amicizie anche per altre persone del forum. E non ho chiesto loro un Euro in piu'. Quindi come vedi,questa storiella non funziona per tutti. Non siamo tutti uguali. Poi se vuoi che ti dica che anch'io l'avrei fatto cosi' tanto per farti contento, te lo posso anche dire. Ma non e' cosi.
    1 punto
  19. Ritengo la conservazione della moneta, a motivo dei rilievi e del lustro, intorno allo SPL-FDC. Riguardo alla rigatura, non saprei la genesi esatta della stessa: forse un difetto nella preparazione del tondello?
    1 punto
  20. Fino a qui le deduzioni sono state tratte da fotografie degli stateri, e sarebbe un atto di disonestà intellettuale se pensassi che un perito non convinto al cento per cento da esse avesse basato le sue conclusioni esclusivamente sulle immagini (come pure lo sarebbe del perito nei confronti di apollonia se pensasse la stessa cosa nei casi in cui ci può essere anche il pur minimo dubbio). Il fatto è che il perito aveva la moneta in mano, poteva sentirne il suono, osservarla alla luce del sole a vari ingrandimenti con una lente e al microscopio stereoscopico, ispezionare bene il contorno e riconoscere che aveva in mano uno ‘Slavey pressed modern fake’ prima che lo statere arrivasse a forgerynetwork. Non mi si dica che un perito professionale non è in grado di riconoscere un falso del genere, indipendentemente dalla monetazione di sua specifica competenza. La produzione di falsi per ‘pressing’, per ‘casting’ e per ‘cold technology’ non è limitata alle monete greche e sarebbe bizzarro il fatto che un perito specializzato, per fare un esempio, in monete romane, sia in grado di riconoscere un aureo di Caligola suberato ma non lo statere di Alessandro Magno con un’anima di rame rivestita d’oro che gli viene consegnato. Quindi, se si assume che l’errore sia stato commesso in buona fede, si deve ammettere a parer mio l’incompetenza professionale di chi ha dato l’ok per l’asta a questa moneta. Incompetenza unita a immodestia (qualità a volte inversamente proporzionale al know-how di qualche addetto ai lavori), perché ammesso che il professionista/perito fosse al suo primo impatto con uno statere del Grande, poteva almeno interpellare i colleghi e sentire il loro parere sia sulla moneta in solido sia sulle immagini. La moneta, dopo il giro che può aver compiuto dalla data dell’asta 24 settembre 2003, è ancora nello shop della CNG (preciso tra quelle vendute, non da vendere) e uno può prenderne visione cliccando qui https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=17337 . Strano che chi è riuscito a identificare la K in esergo per metà fuori dal tondello del rovescio non si sia accorto di quel globetto sotto la coscia di Atena: sembra uno dei suoi seni arrivati chissà come fin lì. Il riferimento ai seni della signorina del post precedente è puramente casuale. apollonia
    1 punto
  21. Ottimo prezzo, sono sicuro che in mano è meglio che in foto.
    1 punto
  22. forse Volusiano
    1 punto
  23. @@mariov60 difatti ho scritto "concordo con quanto espresso sopra" :) il "problema" nasce quando si ha a che fare con monete lucidate con prodotti che praticamente "incapsulano" la moneta,conferendogli un aspetto innaturale per decenni. Ora;capisco che si deve aver pazienza,ma se quegli esemplari che con un po' di ingegno possono tornare a sembrare monete,invece che gettoni da gioco,possono ritrovare un aspetto piacevole senza per forza attendere lustri, ben venga. Le monete "oggetto di esperimento" da parte di Nando sono comunque pezzi maldestramente rovinati,al pari di quelle monete "rimaneggiate" e modificate a scopo di lucro. Se condanniamo questo,per i ritocchi e le patinature volte a spillare quattrini agli ignari impreparati acquirenti cosa facciamo? Una cosa posso far notare a Nando...magari invece che intitolare la discussione "procedimento per una patina rapida",si poteva intitolare: "terapia intensiva per monete violentate":) Un saluto a tutti Marco
    1 punto
  24. Devo dire che, da queste foto, nemmeno io riesco a rilevare qualche particolarità. Intanto, però, si può dire quello che non è. Non credo sia un overdate "7 over 4" :P (8 esemplari conosciuti), e non è nemmeno un single leaf below wing, foglia singola sotto l'ala, questo è evidente. Non vedo neanche tracce di un "7 over 3", quindi rimarrebbe solo il punctuated date, un punto tra l'uno e il sette della data, come qui http://www.usacoinbook.com/us-coins/1817-181-7-punctuated-date-capped-bust-half-dollar.jpg ma se devo essere sincero non vedo nemmeno quello, tu con la moneta in mano ci riesci, o è proprio qualche altra cosa? Comunque, complimenti per la moneta :good: petronius :) P.S.: vedo ora che hai scritto che è abbastanza evidente, allora sono io che sono cecato :D
    1 punto
  25. Semplicemente fantastica... in conservazione ottimale per i miei gusti, ottima acquisizione. Particolarità non ne vedo... a parte la moneta stessa che è molto particolare! :D E' evidente o c'è qualche macchiolina che la nasconde?
    1 punto
  26. Io odio dare giudizi dalle foto, per le ragioni che ho più e più volte citato : se dico una cosa, vorrei esserne sicuro, e giudicando da una foto non lo si può essere con un sufficiente grado di sicurezza, quindi di solito, a meno di evidenze lampanti, evito di tranciare giudizi e mi limito a esprimere le mie impressioni, che possono sembrare criptiche. Però stavolta, visto che mi ci si tira per i capelli e tanto per stare al gioco sterile di qualcuno, faccio finta per una volta che una foto sia sufficiente e mi lancio anche io in giudizi prematuri e motivo la mia personalissima opinione( personalissima finché non potrò avere in mano le due monete o almeno la prima, poi, avutala/e diventerà definitiva e oggettiva). Secondo me, la prima moneta è una copia realizzata per fusione o per die transfer da una moneta COME la seconda ( non DALLA SECONDA, visto che le monete presentano differenze morfologiche nel tondello non compatibili con la clonazione). I punti indicati da me, mi portano( fatto sempre salvo che stiamo giudicando da foto e non dal vero, quindi tutto è soggetto a verifica de visu)a questa conclusione. Lo smagrimento delle dimensioni dei particolari suddetti( capelli, zampe del cavallo etc etc) le si ritrovano come caratteristiche nelle operazioni di copiatura di una moneta con conchiglia di fusione o die transfer. In un caso per normale ritiro termico, nell'altro per ritorno elastico del mezzo usto per il transfer. Idem per la "O" che perde la sua nettezza nel cavo centrale ( e un po' tutte le lettere lo mostrano) La pancia del cavallo che aumenta all'altezza dell'attaccatura, ovvero in un punto in cui le profondità del modellato sono alte rispetto alle dimensioni sul piano, mi fa pensare piuttosto che ad una operazione di ripristino, ad un problema di riempimento della conchiglia o dell'hub, causato dai fenomeni citati prima.( e lavorando in togliere, sarebbe un difetto difficilmente rimediabile su una conchiglia o su un transfer) La presenza dei particolari citati da Caio davanti alle zampe anteriori, essendo riconducibili a difetti random del conio originale, casomai mi spingono ancora di più a pensare che siamo di fronte ad una copiatura proprio pe la loro difformità dimensionale.. Altri punti in cui gli angoli di spoglia non sembrano " congrui" mi confortano nella mia opinione. Quanto alla " pelle di coccodrillo" è abbastanza facilmente riprodotta dai falsari con shock termici e aggressioni acide... Ultimo: vorrei ricordare all'amico caio che pretende l'esattezza assoluta nei giudizi, che stiamo tutti , lui compreso, giudicando da fotografie, quindi i nostri giudizi( compreso il suo) sono viziati da questa insufficienza di informazioni di base...e mi sembra strano che questo concetto semplice non venga recepito e preso come assunto per ogni richiesta qui formulata. O che questo debba valere per tutti ma non per lui.
    1 punto
  27. Mi auguro comunque che il sistema TAG rimanga per le zecche che rimarranno nella sezione medievale, moderna, preunitaria, in primis per una loro miglior identificazione delle altre regioni Toscana, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia....., per una visione unitaria delle altre zecche importanti ( Genova, Firenze, Milano...) che se non una loro sezione e' giusto che abbiano almeno una miglior organizzazione e facile reperibilità delle discussioni e per rispetto del lavoro fatto oscuramente in questo periodo di inserimento dei vari Tag mancanti....e di quelli pregressi dall'inizio del forum a oggi che vi assicuro non e' stata una cosettina.....e che spero non venga annullato però .... Mi auguro poi, e non c'entra nulla con questo , che venga ripristinato presto un collegamento con link in prima pagina degli articoli fatti, tra l'altro credo i più importanti e più letti, vedi Lucca, Pavia...dell'epoca pre portale, credo che questo sia anche semplice ed è un patrimonio donato da autori del forum a suo tempo a tutti che non deve essere disperso assolutamente....questo per gli autori stessi che per il forum stesso.....
    1 punto
  28. "Qualora non derivasse da un qualche problema legato al conio, ma fosse un prodotto "casuale"....io, personalmente, lo definirei "anomalia da produzione", oppure curiosità. "Errore", in questo caso, è una parola grossa, secondo me....." Anomalia da produzione o difetto in fase di coniazione....penso che siano espressioni equipollenti. La sostanza è che durante l'attività di coniazione si è verificato un problema che ha generato la moneta difettosa. M.
    1 punto
  29. @@Papillon sai che bella suppostona esce fuori con 8500 monete? Perché giusto quell'uso ci può fare per me! Scusate ma sarebbe quello che gli direi al tizio. @@Presidente condivido in parte il tuo ragionamento, perché come detto, i commercianti fanno il loro lavoro, ricavare dalle vendite di un prodotto, però non condivido il "collezionista" che coglie l'occasione per fare il commerciante! Mi sta bene che il privato ne prenda in più per rivenderle, ma che lo faccia a quei prezzi non mi piace proprio. Tanto gira che ti rigira per me la storia è sempre la stessa, se si trova chi è disposto a pagare quelle cifre buon per loro, sta di fatto che tutti i collezionisti ci guadagnerebbero se non la prendessero a quei prezzi.
    1 punto
  30. Numerosi monumenti classici romani portano il IIII anziche IV.. È' una forma di "tardo cambio latino"
    1 punto
  31. La mia famiglia visita questa chiesa di 150 anni. Natale
    1 punto
  32. L'intrusione appare comprensibile se si tiene presente che questo ripostiglio era in realtà un ritrovamento found in the sea off the coast of Gaza in the 1960s. ossia ricuperato in mare, al largo della costa di Gaza, da un pescatore (fisherman). Nulla impedisce che nei paraggi e sul fondo del mare fosse finito per conto suo anche un tetradramma di Atene, molto più recente degli altri.
    1 punto
  33. Penso di capire, a meno di interpretare male i suoi post, che @@Tinia Numismatica si orienti a considerare falsa la prima Moneta, personalmente non sono convinto di questo ed a tal proposito ho evidenziato solo alcune parti della Moneta che presentano il metallo detto a pelle di coccodrillo che è una caratteristica che si riscontra nelle monete autentiche soprattutto della Grecia continentale ed anche in alcuni denari romani che è dovuta probabilmente o alla lega o ad elettrolisi col terreno o a cristallizzazione dell' argento, ho evidenziato anche la pancia, dove secondo me sono intervenuti, che appare lisciata da probabili mezzi meccanici, il suo ragionamento del lavoro sul conio è razionale e logico se si presuppone che ci si trova di fronte ad un falso coniato ma dalle caratteristiche del metallo come ho detto sopra personalmente mi sento di escluderlo come non vedo neanche il motivo, vista la qualità della seconda Moneta, di reincidere il conio modificando la pancia del cavallo, alcuni particolari citati in un suo post lo orientano verso un altra direzione e giustamente dice che si giudica da una foto e quindi ci può stare anche l' errore, personalmente condivido questo ma non sono d' accordo sull'altra direzione di orientamento e penso che quei particolari da lui citati sono così perché il rovescio della prima è più fresco della seconda ma essendo deturpato dalla prova di saggio hanno deciso di restaurarlo in quel punto per aumentarne il valore sul mercato
    1 punto
  34. Che dispiacere. :( Una bravissima persona. Conosciuto durante un’asta di Gorny & Mosch a Monaco e da allora suo cliente sia nei convegni (Vicenza e Verona) sia attraverso i suoi listini a prezzo fisso. Conservo una fattura di acquisto nella quale mi fece gli auguri per il matrimonio: questo perché la mattina lo chiamai per acquistare un paio di monete dal listino appena ricevuto, il pomeriggio ero in chiesa a sposarmi.....
    1 punto
  35. Uno degli ultimi della "vecchia guardia". Persona garbata, colta, ottimo numismatico, simpatico e di compagnia. Ho sempre nutrito, nei suoi confronti, una autentica simpatia. Mi mancherà.
    1 punto
  36. Come ho fatto spesso, anche in questo caso mi preme sottolineare come i procedimenti "rapidi", sia di pulizia come di ripatinatura, siano contrari al concetto stesso di conservazione. - La pulizia dovrebbe servire a dare corretta leggibilità a monete non decifrabili o a ripulirle da depositi e prodotti dell'ossidazione che possano comprometterne la conservabilità futura. - Il restauro dovrebbe essere un intervento volto a ridurre gli effetti di eventi traumatici o eventi fisico-chimici che possano pregiudicarne la conservabilità. - La conservazione dovrebbe puntare a ridurre gli effetti del tempo, il contatto con eventi traumatici o chimico-fisici troppo aggressivi (e io ci metto anche quelli ora in oggetto) che possano modificare in modo evidente l'aspetto e la qualità della moneta. La fretta e la volontà di modificare ciò che la storia e il tempo ci hanno consegnato penso siano pessimi compagni di viaggio per un numismastico. Ripeto spesso che noi dovremmo considerarci (e siamo) custodi solo temporanei delle monete che transitano per le nostre collezioni e che le "nostre" monete sono destinate a sopravviverci (e sarebbe bene operare in tal senso). Ultima annotazione: la dicitura "bella patina da antica collezione" sarebbe bene che riacquistasse il proprio senso e quindi.....sta patina...facciamogliela maturare con il giusto invecchiamento! Ovviamente c'è anche chi trova piacevoli le facce da trans di certe sessantenni punturate e quindi anche patine antiche di....30 giorni...De Gustibus... Un caro saluto Mario
    1 punto
  37. @@Presidente 800 o 1000 euro sono leggermente più del doppio dei 95 di emissione! Per gli altri 2 euro, prendo per esempio il tuo d-day, alla fonte costa 2 euro, in quei 3,5/4 euro alla vendita, un commerciante mette in conto la spedizione per prenderle, le tasse, le bollette, il guadagno e compagnia bella. Questa non è speculazione, ma commercio o lavoro. Mettere in fila per proprio conto 100 persone, prendere più pezzi possibile per "tirare" il mercato, vendere 10 volte al prezzo di acquisto, è commercio anche questo ma speculativo. Per questo compro quello che voglio fino quando avrò voglia, se volessi o dovessi saltare anche un pezzo banale per mia scelta, non me ne farei dei problemi. Intanto scelgo di non fare il gioco degli speculatori, se abbassano i prezzi ad una cifra ragionevole che ritengo veramente di mercato, la prenderò, altrimenti....ciccia!
    1 punto
  38. Ciao azaad. Come già ricordato da viganò, argomenti come questi interessano, in realtà, solo un'esigua percentuale di collezionisti e studiosi. All'ultimo Veronafil ho incontrato un amico che aveva appena acquistato un bel 20 lire del '36. Prima ancora che egli mi porgesse la moneta per mostrarmela, già chiusa nella sua bustina, gli ho chiesto istintivamente: "com'è il contorno, di primo o di secondo tipo"? Lui mi guarda e mi fa: "cioè?" "Niente", gli rispondo...."lascia perdere, come non detto". Questa, purtroppo, è la realtà del collezionismo, e i tentativi di qualcuno di suscitare interesse su aspetti che non siano le solite questioni della conservazione e del prezzo di una moneta, sono destinati a rimanere all'angolo. Se ne ha testimonianza anche in questa sezione (che poi dovrebbe essere la sede più idonea a discutere di queste cose). dove quei quattro o cinque "rompiscatole" ogni tanto con un loro intervento riportano a galla discussioni come queste, che altrimenti sarebbero dopo qualche giorno sommerse dalle solite domande "conservazione"? "prezzo"?, che per la stragrande maggioranza di chi interviene sono le uniche due domande in cui sembra riassumersi la numismatica del Regno. Di conseguenza, anche la Tua proposta di un "censimento" dei pezzi, mi sembra difficilmente attuabile. M.
    1 punto
  39. Per una volta vado controcorrente...si tratta di una medaglia prodotta in serie, conferita a Salvatore Quasimodo...scomparso lui l'ha ereditata la famiglia....bene..se questi intendono venderla o donarla ad un Museo straniero (es. Inglese o Giapponese), non vedo perchè lo stato italiano debba o possa impedirlo. Se desidera che rimanga in Italia può benissimo acquistarla...spende tanti soldi per le carte di credito a politici vari (milioni di euro), può benissimo spendere 100.000 o più euro per acquistare un simbolo di grande prestigio per il nostro paese. In questo caso, essendo un premio a carattere comunque privato (poesie, frutto del pensiero del grande poeta), non vedo perchè si debba inibire la cessione agli eredi. Gli oscar di De sica sono stati tutti venduti all'asta e nessuno si è preoccupato di reclamarne l'italianità. Una serie del 1940, tanto per rimanere in argomento, è stata venduta dagli eredi del Governatore della Banca d'Italia senza problemi...qui si che ci sarebbe stato da intervenire, visto che la serie NON ERA DEL SIGNOR GOVERNATORE. Lo Stato vuole mantenere la medaglia NObel in Italia? Che l'acquisti e la conferisca ad un museo statale...vorrà dire che si risparmierà sulle spese di rappresentanza...capisci a me.
    1 punto
  40. ciao, io riferimento è alla monografia di Acraf su agyrion ed in particolare è l'esemplare 5 B/b collezione X. Campana la colloca tra il 420 ed il 405. Credo che Acraf possa postare la parte della sua monografia. ciao skuby
    1 punto
  41. Molti cataloghi in circolazione e una sola rivista numismatica cartacea...
    1 punto
  42. ______________ 1971 Brunei ____ Hassanal Bolkiah I (1946-vivente) 50 Sen - Rame/nickel
    1 punto
  43. @@Biagio75 E' un'ottima definizione, quella di "legittima" o "illegittima", per esprimere non tanto la "sostanza" dell'oggetto, quanto il suo "essere nel mondo" dal punto di vista legale..... Me ne viene in mente un'altra, presa dal diritto canonico: la distinzione tra "validità" e "liceità", dove la Validità riguarda proprio la sostanza di una cosa,il suo "essere".... e la liceità il suo "essere consentita dalla legge". Per esempio: nel 2008 è stata promulgata la nuova edizione della Bibbia Cei, ed è diventato obbligatorio utilizzarla anche in Chiesa, per direttiva della Santa Sede; perciò, se durante una liturgia tu leggi pubblicamente un brano tratto da una edizione precedente, magari quella del 74, ciò è valido - perchè la sostanza è sempre quella, sempre di Bibbia si tratta - ma non è lecito!.. Altra cosa estremamente più grave: se un vescovo (magari per ordine del governo del suo paese che interferisce) conferisce l'ordinazione episcopale ad un sacerdote senza il mandato del Papa, il sacramento c'è, ed è valido.....Ma non è lecito: l'ordinato non può assolutamente esercitare il suo ministero, e scatta anche la scomunica. Allo stesso modo (..."scadendo" dalle stelle alle stalle, al "vile metallo" ;) ) si potrebbe dire - mi perdonino i canonisti, che se una moneta "c'è", dal punto di vista della sostanza, dal momento che è stata prodotta in Zecca con i conii ufficiali (e quindi nel rispetto di tutte le caratteristiche della moneta "originaria") ma non sono state rispettate tutte le condizioni per la "liceità",...è "valida ma non lecita".
    1 punto
  44. Pino ma come cappero fai ad esprimere un parere su quelle pseudo foto formato micromachine? Dalle scansioni un obiettivo "beneficio del dubbio" è un must darlo, perchè il dubbio che lasciano può essere in più o in meno.
    1 punto
  45. "elledi oppure un novantenne presente alla movimentazione del 1950... anche io ho pensato ad una trovata di qualcuno per far rientrare il 2° tipo nell'alveo della normalità." Beh, se è stato presente alla movimentazione negli anni '50 del conii del 20 lire del '36, dovrebbe anche ricordarsi della movimentazione dei conii dello scudo del 1901 avvenuta nello stesso periodo..... O no? M.
    1 punto
  46. Gazzetta: diam. mm. 17,5/19 – gr. 1,09/1,71 – mistura D/ S. Trifone, posto di prospetto, con il capo nimbato, vestito da una lunga tunica, che tiene nella mano destra la palma del martirio e nella la città; ai lati S T (San Trifone); un cerchio di perline delimita il campo della legenda, che recita: COMITAS CATARI; R/ S. Marco in piedi posto di prospetto; con la mano destra benedice e con la sinistra tiene il Vangelo; ai due lati le iniziali del Conte Rettore Provveditore; sotto un scudetto bandato; nel giro S MARCVS VENETVS Soldo: diam. mm. 20/21 gr. 1,63/1,90 mistura D/ S. Trifone, posto di prospetto, con il capo nimbato, vestito da una lunga tunica, che tiene nella mano destra la palma del martirio e nella la città; ai lati S T (San Trifone); un cerchio di perline delimita il campo della legenda, che recita: COMITAS CATARI; R/ S. Marco in piedi posto di prospetto; con la mano destra benedice e con la sinistra tiene il Vangelo; nell'esergo le iniziali del Conte Rettore Provveditore ZM (Zorzi Morosini) e relativo scudo bandato; nel giro S MARCVS VENETVS Mezzo soldo: diam. mm. 20/21 gr. 1,63/1,90 mistura D/ S. Trifone, posto di prospetto, con il capo nimbato, vestito da una lunga tunica, che tiene nella mano destra la palma del martirio e nella sinistra la città; ai lati S T (San Trifone); un cerchio di perline delimita il campo della legenda, che recita: COMITAS CATARI; R/ S. Marco in piedi posto di prospetto; con la mano destra benedice e con la sinistra tiene il Vangelo; nell'esergo le iniziali del Conte Rettore Provveditore ZM (Zorzi Morosini) e relativo scudo bandato; nel giro S MARCVS VENETVS Follaro: che non riporta alcuna sigla riconducibile al Conte Rettore Provveditore e che ha queste caratteristiche: diam. mm. 18,19 – gr. 0,97/1,81 – rame D/ S. Trifone, posto di prospetto, con il capo nimbato, vestito da una lunga tunica, che tiene nella mano destra la palma del martirio e la sinistra contro il petto; nel giro: SANTVS TRIFON R/ Leone in soldo; in cerchio di perline S MARCVS VENETV Follaro: che riporta la sigla riconducibile al Conte Rettore Provveditore e che ha queste caratteristiche: diam. mm. 18,19 – gr. 0,97/1,81 – rame D/ S. Trifone, posto di prospetto, con il capo nimbato, vestito da una lunga tunica, che tiene nella mano destra la palma del martirio e la sinistra contro il petto; ai lati le iniziali del Conte Rettore Provveditore; nel giro: S TRIFON CATARI R/ Leone in soldo; in cerchio di perline S MARCVS VENETV oppure D/ S. Trifone, posto di prospetto, con il capo nimbato, vestito da una lunga tunica, che tiene nella mano destra la palma del martirio e la sinistra contro il petto; ai lati le iniziali del Conte Rettore Provveditore; nel giro: S TRIFON CATARI R/ Leone in soldo all'interno di un quadrato accantonato su tre lati da S M V ; in primo piano sul lato di base, lo stemma del Conte Rettore Provveditore continua... saluti luciano alcuni tipi di follari:
    1 punto
  47. Le monete emesse dalla zecca di Cattaro, salvo sparuti tipi, sono tutte rare; talune anche della più alta rarità e conosciute in pochi esemplari. L'esigua disponibilità di tali monete limita fortemente la possibilità di reperirne le immagini; spesso ci si deve rifare ai disegni presenti in volumi ormai datati, come quelli presenti nel Papadopoli, nel Lazzari o nel Nani. Non è certo mia intenzione redigere un catalogo, ma seppur con tutti i miei limiti, desidererei far conoscere l'esistenza di questa zecca particolare. Per questo motivo mi sono riferito al volume “I dogi e le loro monete” del dr. Eupremio Montenegro, più aggiornato rispetto a quanto scrissero ai loro tempi gli studiosi di cui sopra; dalla sua opera editoriale si rileva l’uso in Cattaro dei seguenti nominali: Grosso: che non riporta alcuna sigla riconducibile al Conte Rettore Provveditore e che ha queste caratteristiche: diam. mm. 19,21 – gr. 0,97/1,30 D/ S. Trifone, patrono della comunità, posto di prospetto, con il capo nimbato, vestito da una lunga tunica che tiene nella mano destra la palma del martirio e la sinistra contro il petto; una mandorla di perline, a somiglianza di quella che racchiude il Cristo nel ducato d'oro veneziano, delimita il campo della legenda, la cui epigrafe nel giro della moneta recita: S. TRIFON . CATARENS. R/ S. Marco, seduto di fronte, con il capo incoronato e nimbato, tiene nella mano sinistra il Vangelo e nella destra uno stilo. La legenda nel giro della moneta presenta la consueta epigrafe S. MARCVS . VENETVS. Grosso: che riporta le sigle riconducibile al Conte Rettore Provveditore e che ha queste caratteristiche: diam. mm. 18/20 – gr. 0,78/1,09 D/ S. Trifone, posto di prospetto, con il capo nimbato, vestito da una lunga tunica, che tiene nella mano destra la palma del martirio e la sinistra contro il petto; una mandorla di perline, delimita il campo della legenda, la cui epigrafe nel giro della moneta recita: S. TRIFON . CATARENS. E nel campo le iniziali del Conte Rettore Provveditore R/ S. Marco, seduto di fronte, con il capo incoronato e nimbato, tiene nella mano sinistra il Vangelo e nella destra uno stilo. La legenda nel giro della moneta presenta la consueta epigrafe S. MARCVS . VENETVS. Grossetto: diam. mm. 15,5/18 – gr. 0,39/0,61 D/ S. Trifone, posto di prospetto, con il capo nimbato, vestito da una lunga tunica, che tiene nella mano destra la palma del martirio e la croce nella sinistra; un cerchio di perline delimita il campo della legenda, la cui epigrafe nel giro della moneta recita: S. TRIFON . CATARI e nel campo le iniziali del Conte Rettore Provveditore R/ Leone in soldo con, alla base lo stemma del Conte Rettore Provveditore. La legenda nel giro della moneta presenta la consueta epigrafe S. MARCVS . VENETVS. Dall'asta Artemide un esemplare del grossetto; nel campo ai lati di S. Trifone, le iniziali del Conte Rettore Provveditore Alvise Minotto, che colloca il pezzo nel periodo 1565 - 1567 continua... saluti luciano
    1 punto
  48. Vincenzo Lazzari, nel suo libro “Le monete dei possedimenti veneziani di oltremare e di terraferma”, riguardo alla monetazione di Cattaro, evidenzia lo scadere continuo, nei secoli XV e XVI, delle impronte, delle dimensioni e dell'intrinseco; le motivazioni dallo stesso addotte vengono imputate a imperizia delle maestranze, poca esperienza di coloro che creavano i conii, uso di caratteri spesso tendenti ancora al gotico, con figure rozze e prive dello standard che il governo veneziano richiedeva. Venezia fu letteralmente inondata da lamentele, ma nonostante le sue continue esortazioni, il modo di operare della zecca di Cattaro non migliorò. Anche la determinazione del 1627, con la quale il governo rese obbligatorio che le paste da tramutare in monete cattarine, dovessero essere saggiate nella zecca di Venezia, si rivelò inutile. Gli zecchieri cattarini continuavano per inesperienza a battere leghe diverse dai campioni di metallo saggiati e così, anno dopo anno, scemarono anche le raccomandazioni e le poche che si reiteravano, persero di efficacia. Dalla incertezza delle leghe e del peso, soffrì soprattutto il commercio locale che con quelle monete veniva alimentato, tanto che, i commercianti, cominciarono a rivolgersi alla zecca di Venezia direttamente, inviandogli il metallo perchè venisse monetato con giusto peso e titolo. Questo portò ad una costante riduzione di lavoro nella zecca di Cattaro, tanto che a metà del seicento, dice il Lazzari, la zecca chiuse di fatto. Due aspetti vanno precisati: la prima è che, sebbene il privilegio di coniare moneta venne abrogato dal trattato di Campoformido, l'effettiva coniazione delle monete terminò molto tempo prima, tant'è che l'ultimo Conte Rettore e Provveditore in Cattaro che inserì le sue iniziali su una moneta cattarina, precisamente un follaro, risulta essere Zorzi Morosini, che svolse la sua dignità nel periodo dal 1639 al 1640. L'altro aspetto che mi lascia personalmente dubbioso è che Venezia, se lo avesse voluto veramente, avrebbe avuto ben altre “armi” per combattere l'insipienza o l'inesperienza della zecca di Cattaro. A Venezia non mancava certo l'autorità per inviare personale di zecca preparato, perché dirigesse ed istruisse alla bisogna le maestranze di quella zecca; perché non lo fece, limitandosi unicamente a delle sterili iniziative che non portarono a nulla? Potrebbe essere che, in fondo, a Venezia poco importasse dei guasti che la monetazione di Cattaro procurava all'economia locale? Potrebbe essere che la monetazione così “disordinata” di Cattaro potesse tornare utile a Venezia, se non altro per creare problemi di natura monetaria alla vicina ed antagonista Repubblica di Ragusa? Sono solo miei pensieri ai quali, per il momento, non posso dare risposte. Continua... saluti luciano
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.