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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/09/15 in tutte le aree
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Zecca di Milano, Filippo II Re di Spagna e duca di Milano ( 1556 - 1598 ) Quarto di scudo Ag., peso gr. 8,01, diametro 28 mm. D/ + PHI REX HISPANIARVM, busto corazzato e colletto increspato a destra R/ MEDIOLANI DVX, stemma coronato e con le armi di Leon, Castiglia e Milano Rif. MIR 317/1, Crippa 33/A, Rarità R/2 per MIR, R per Crippa Sia il quarto come moneta che il tipo con corona radiato per Filippo II è abbastanza raro e pregiato e non facile in buona conservazione.9 punti
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Io quando si tratta della moneta più "bella" in mio possesso non riesco a non pensare al mio scudo largo, non è particolarmente rara ne ben conservata ma il suo fascino per me è eccezionale Questo esemplare è del 1666, ha un diametro di 5.8 cm e un peso di 37.3 g quindi è molto sottile e trasmette una fragile bellezza7 punti
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6 punti
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Moneta molto interessante. Mi congratulo. Invidio. Anche mostrerò moneta Stato Pontificio Comprai nel 2009. Sisto V., 1585-1590 Piastra AN IIII/15885 punti
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Buona serata Ecco un'altra nuova entrata del 2015, acquistata in occasione del Convegno di Bergamo. Soldo anonimo della Repubblica di Venezia per i possedimenti della Dalmazia e Albania. D:/ SAN ° MARC * VEN ° al centro Leone in soldo, in esergo * I * contorno perlinato R:/ su tre righe DALMA ° = E ° T = ALBAN ° in cima e sotto le scritte una rosetta, contorno perlinato Metallo = Rame Monetazione molto longeva quella emessa per la Dalmazia e l'Albania; le emissioni si dipanano in un arco temporale che va dal 1626 al 1797 mediante i seguenti decreti: 09/05/1626 - 17/06/1684 - 10/02/1691 Emesse per quei territori, in sostituzione delle monete ungheresi e aquilesi che prima vi circolavano, ebbero subito una buona accoglienza da parte delle popolazioni e questo spinse la Serenissima a incrementarne la tiratura, fino a soddisfare le locali esigenze. Il pezzo in questione, pur essendo in condizioni inusuali per il tipo, soffre di un difetto di battitura lungo entrambi i bordi che paiono evanescenti. saluti luciano5 punti
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Recente acquisizione Zecca di Ancona - Moneta anonima attribuita a Clemente VII (Secolo XVI) Grosso , Ag. gr. 1,78, diam mm 23,52 D/ chiavette ANCO N rondine D rondine CIVI TAS rondine FI rondine / Cavaliere galoppante a sinistra con spada sguainata R/..EPS.S.CY RIACVS / Il Santo nimbato e mitrato benedice con la destra, croce pomata nella sinistra, in quadrilobo ornato da 6 rosette a sei petali CNI - Muntoni - Berman - Dubbini Mancinelli : manca Moneta inedita proveniente da Listino n. 6/2015 Numismatica Picena.5 punti
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GENOVA DOGI BIENNALI - III fase (1637-1797) Scudo stretto 1676 sigle ILM.5 punti
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Ciao, dopo le Beachy Head coins… un regalino di Natale. Sempre tematicamente a misura “Britannia”. E siccome a furia di follis e antoniniani ero in astinenza da oricalco… Come noto, attorno al 180 d.C. (e nei primi anni di regno di Commodo) in Britannia vi furono delle sommosse che costrinsero l’Imperatore ad inviare truppe. Purtroppo le fonti storiche hanno trascurato di riportarle e non se ne se sa in fondo granchè. "... Commodo assunse anche il titolo di Britannico per alcuni successi militari ottenuti in Britannia dalle legioni. Infatti le guerre, seppure di lieve entità, non mancarono sotto il suo principato: i Romani dovettero sostenere lotte contro i Frisi in Germania, contro i Mauri, in Africa, contro gli Ebrei e i Saraceni in Asia e contro bande numerose di ribelli capitanati da un disertore di nome Materno, il quale, sebbene sconfitto da Pescennio Sigro, passò dalla Gallia in Italia e marciò verso Roma, ma prima di arrivarci venne catturato ed ucciso. Degna di nota più che le altre fu la guerra in Britannia, dove i barbari riuscirono a passare il vallum e, sorprese le truppe, ne fecero strage uccidendo anche il comandante. A vendicare l'onta fu mandato Ulpio Marcello, che non smentì la sua fama di prode generale e, sconfitti i nemici, li ricacciò oltre la linea di difesa." Tratto da un testo moderno "Una volta ucciso il suo successore in Britannia a seguito di una massiccia invasione delle tribù del nord, che, secondo Dione Cassio avevano oltrepassato il Vallo di Adriano (forse il predecessore di Ulpio Marcello era Cerellio Prisco - Governatore tra il 178 e il 181 (!) in Britannia n.d.r.), venne inviato nuovamente in questa provincia. Poco altro si conosce su questi eventi. Non si sa con precisione neppure quanto tempo i romani abbiano impiegato per ricacciare oltre il Vallo gli invasori. È possibile ipotizzare che Marcello abbia ottenuto importanti successi militari al 184/185, tanto che Commodo poté fregiarsi del titolo vittorioso di Britannicus." Tratto da Wikypedia Dopo il ripristino dell’ordine Commodo assunto il titolo di Britannicus fece emettere dei sesterzi commemorativi. Si tratta di quelli riportanti la legenda VICT(ORIAE)BRIT(ANNICAE) a rovescio sotto la Vittoria che incide lo scudo. Ne avevo già acquisito uno da venditore inglese. Abbastanza consunto ma nell’insieme leggibile e non “pasticciato” che non ho rimosso le concrezioni superficiali che presentava. Con un occhio al prezzo: si tratta di una moneta che ha un buon mercato specie in ambito anglosassone e il suo prezzo medio è abbastanza alto. Testa di Commodo verso destra M COMMODVS ANTON AVG PIVS BRIT , rovescio la Vittoria seduta su una roccia con scudo ai suoi piedi tiene uno scudo P M TR P X IMP VII COS IIII P P S-C, VICT BRIT Peso 16 g Diametro 26 mm RIC. 451 (VICBRIT) o 452 (VICTBRIT). E’ riportato come “scarce”. E oggi girovagando su una piattaforma numismatica internazionale ho trovato questo sesterzio attribuito erroneamente ad Antonino Pio ed offerto a 25€ … Insomma… per quel prezzo l’ho preso per fare compagnia al suo fratello di provenienza inglese… e sembra avere un discreta patina verde oliva. Inoltre sembra avere (parliamo di un’impressione su foto) dei dettagli migliori di quello già in collezione. Se poi quelle concrezioni al dritto e al rovescio risultassero rimovibili (sotto guida del microscopio binoculare)… me lo tengo volentieri anche con qualche graffio qua e là. Unico problema... sulla fattura avrò scritto Antonio Pio sesterzio e invece è Commodo! :angry: E mal che vada ... c'ho rimesso due/tre pizze quattro stagioni! :D Ciao Illyricum ;)4 punti
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Vittorio Emanuele III Progetto di una moneta da 10 centesimi in Nichel 1000/1000 Diametro mm 20,3 - Peso gr. 3,5 Riferimenti: Luppino PP 258 Pagani PP 338 Montenegro PP 552 Il Lanfranco a proposito di questo Progetto scrive: "Sulla fine del Novembre 1914 la Regia Zecca trasmetteva al Ministero, in diversi esemplari, i campioni di prova....l'ultimo campione, descritto col numero 80, non essendo stato preso in considerazione, gli esemplari coniati, sono stati tutti distrutti" Questo è scampato alla distruzione :blum: :blum: :blum: :blum: Renato4 punti
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@@renato Che grande piacere che mi fa questa tua dedica. Ho visto direttamente questa moneta a Verona e la trovo stupenda: FDC; bellissima patina; lustro e riflesso perfetti ecc. Caro Renato io trovo che il fine ultimo di un hobby, una passione è quello di unire, avvicinare e conoscere le persone. Con emozione ringrazio per la dedica. V.4 punti
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Questa è la prima di tutta la serie di Pezze della Rosa, la più espressiva affascinante e grossolana e anche la più particolare con lo stemma coronato al diritto con la testa di Cherubino. Livorno Ferdinando II de’Medici granduca di Toscana (1621-1670). Pezza della rosa 1665. FERDINANDVS II - MAG·D·ETR·V· Stemma coronato entro cartella ornata da volute e drappeggi, e sormontata da testa di cherubino; sotto, nel giro, giglio 1665 giglio . Rv. GRATIA OBVIA VLTIO QVÆSITA Due piante di rose fiorite intrecciate; sotto, nel giro, LIBVRNI tra ornatini. CNI 46 var. Galeotti LI/2 var. Davenport 4208. Di Giulio R3 in conservazione SPL+ con bella patina. (mai vista passare su aste pubbliche negli ultimi anni di questo grado, solo al museo del Bargello a Firenze se ne trova una di conservazione migliore.) bordo leggermente limato. In mio possesso dall'asta Kuenker 266 lotto 1860. Saluti Fofo4 punti
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L'esemplare di cui ai # 1 e 2 sembrerebbe in realtà ottenuto come risultato del portare a peso il tondello con un tornietto (prima della coniazione). Infatti le linee di abrasione sullo stemmino austriaco sono concentriche al tondello e di certo non ottenute con un bulino; inoltre esse sconfinano nelle parti contigue e coinvolgono biscia e leone nei vari quarti. Tale ipotesi è ulteriormente giustificata dal fatto di ritrovare l'abrasione in corrispondenza della parte più alta del rilievo, come appunto ci si aspetterebbe da tale operazione. Ricordo di aver già affrontato il problema dell'utilizzo di tornietti nella zecca di Venezia per portare a peso i tondelli. Dunque, a mio avviso, solo "adjusting marks" o, a dirla in italiano, "graffi di conio"! ;)3 punti
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Mi gioco il secondo bonus con la bissona, moneta che ha generato nell'anno una bella discussione qui e che potete sempre rileggere. La bissona è un grosso regale da 3 soldi, è il tipo più raro e quello più "milanese" tra i due. Siamo con Ludovico XII d'Orleans ( 1500 - 1512 ), qui abbiamo la biscia viscontea con ai lati due gigli, quindi più Milano che Francia, all'incontrario dell'altro tra l'altro più comune. Al rovescio l'impresa della corona ducale con il velo annodato che parte da lontano con Gian Galeazzo Visconti e che rappresenta la dignità ducale. Dignità ducale, biscione, gigli un mix ben studiato delle identità e dei simboli ... GROSSO REGALE DA TRE SOLDI - LUDOVICO XII D'ORLEANS ( 1500 - 1512 ) - ZECCA DI MILANO D/ giglio LVDOVICVS D G FRANCOR REX , biscia coronata tra due piccoli gigli R/ testina tra due gigli MEDI OLANI DVX ET CET, fascia annodata con sopra corona da cui escono i rami di palma e olivo AG., diametro 23 mm., peso gr. 2,37 Rif. MIR 244, Crippa 11, CNI 100 - 104 Rarità R/2 per MIR, R per Crippa .3 punti
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@@giarea dalla forma della croce ancorata direi cavallo Carlo VIII di Chieti, quindi da attribuire Ferdinando II3 punti
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Eccomi e buona giornata a tutti. Comincio con il primo acquisto di oldgold al quale vanno i miei complimenti per esso. E’ il secondo esemplare che compare in questa discussione, dopo quello presentato da cancilot l’11 febbraio 2012 con due bossoletti di piombo di cui uno probabilmente corrispondente al tappo sigillo. L’esemplare di oldgold permette di confermare e completare la legenda di quello di cancilot: dai cinque globetti a h 5 in senso orario * P O N T T A N O * G E N T I L La legenda non nomina la teriaca e non dà un nome preciso della spezieria, che si può tentare di individuare dal ponte raffigurato sulla capsula. Trovare la spezieria con un ponte nella insegna permette di scoprire se essa fosse una delle cosiddette ‘triacanti’, vale a dire autorizzate a produrre e vendere la teriaca. Cancilot ha riconosciuto il ponte in quello dell’Arsenale, ma credo che non intendesse quello noto ai Veneziani con questo nome bensì il ponte privato con accesso all’Arsenale che ho trovato in questa foto. Quindi, a suo avviso, potrebbe trattarsi della farmacia Al Ponte sita in quella zona. Arrigomè ha ritenuto più probabile trattarsi del Ponte delle Guglie (ipotesi che vedo accolta anche da gigetto13), di cui ho trovato questa foto In tal caso si tratterebbe della spezieria Al Ponte nel Sestiere di Cannaregio. Apollonia (che sarei poi io) ha riscontrato che nessuna delle 99 insegne di spezierie riportate dal Dian, che poi sono quelle riprodotte dal Codice Gradenigo, raffigura un ponte nonostante Venezia sia la città dei ponti. Questo fa ritenere che non vi fosse in Venezia una spezieria triacante con un ponte nell’insegna. E’ vero che in una nota “delle Insegne di Botteghe nelle quali già si soleva esercitare la professione di specier Medicinale, et hora sono serrate. (Dalla Mar. A. cart. – 279 – anno 1650)” del Dian, compare una spezieria denominata Ponte, a S. Angelo, e in tal caso il tappo sigillo (e forse anche il bossoletto di cancilot) potrebbero costituire il confezionamento della teriaca dispensata da questa spezieria quando era aperta (ma il fatto che non compaia il nome del medicinale lascia sempre il dubbio). Questa è una fotografia del Ponte Sant’Angelo. In conclusione, a mio avviso e a giudicare dalle foto, se dobbiamo far riferimento alla forma del ponte, la spezieria dovrebbe essere quella dalle parti dell’Arsenale. Se invece dobbiamo riferirci alla nota del Dian, la spezieria dovrebbe essere quella denominata Ponte a S. Angelo. Naturalmente anche l’ipotesi che possa trattarsi della spezieria Al Ponte nel Sestiere di Cannaregio non va scartata. Il ponte raffigurato ha la forma di quello privato dell'Arsenale e le guglie del ponte di questo nome: che faccia riferimento a due spezierie? Chi si trovasse in quelle tre zone potrebbe chiedere alla farmacia esistente oggi (sempre che esista ancora) se fosse stata sede ai tempi (diciamo dal 1650 in poi) di una spezieria triacante. apollonia3 punti
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Questo passaggio che ho (malamente!) tradotto dal saggio a corredo del report, in realtà offre una spiegazione - sebbene a titolo ipotetico - ad alcune delle perplessità sollevate da @@Illyricum65. L'accantonamento di monete sarebbe avvenuto in tempi prolungati e in due (inizialmente!) distinti contenitori che venivano utilizzati simultaneamente: nel contenitore 1964 venivano riposte le monete qualitativamente migliori con lo scopo evidente di tesaurizzare e nel contenitore del 1973 le monete più svilite con il mero scopo di accantonare un semplice risparmio per un periodo di tempo limitato o comunque per creare un deposito cui attingere al bisogno. Il terzo nucleo (non in ordine di rinvenimento! e questo crea una certa confusione nella lettura/traduzione...) del 1961 è invece una sorta di fotografia istantanea di quella che era la situazione del circolante in un dato periodo (a ridosso della fine del regno dei Tetrici e dell'intero impero gallico) quando ormai in circolazione c'erano per lo più monete svilite mentre quello con un grado apprezzabile di fino erano stato in gran parte tesaurizzate. Ricapitolando, l'azione dell'hoarder può essere semplificata in due distinti segmenti temporali: un tempo 1 in cui le monete venivano sottratte simultaneamente dalla circolazione e riposte in due distinti contenitori (A-monete "ricche"-1964, B-monete "povere"-1973) a seconda del loro valore intrinseco e un tempo 2 in cui le monete venivano accantonate senza operare questa distinzione. Il tempo 2 deve aver visto comunque un uso residuale del contenitore B fino al suo completo riempimento e un uso successivo di un terzo contenitore C-1961. Un simile ripostiglio così articolato e numericamente di un certo rilievo, non può essere frutto casuale di un interramento da parte di qualcuno "di passaggio" sia esso un soldato a seguito dell'impero gallico che metteva da parte la propria paga piuttosto che di un mercante che si trovava da quelle parti e vista la mal parata ha deciso di nascondere i propri guadagni... sicuramente in loco doveva esserci "qualcosa" di un rilievo tale da veicolare un discreto quantitativo di denaro. I resti di una fattoria nelle vicinanze a mio avviso depongono a favore dell'ipotesi che il ripostiglio fosse il frutto del guadagno che proveniva dalla gestione di questa fattoria. Dato per buono questo... perché il ripostiglio è rimasto lì fino agli anni '60/'70? Evidentemente ha subito la sorte di molti altri ripostigli... il suo proprietario (o proprietari) si sono trovati nell'impossibilità di recuperarlo (morti, scacciati ecc). Il ripostiglio del 1961 è l'ultimo in ordine cronologico di interramento ed è immediatamente a ridosso della fine dell'impero gallico... a mio avviso l'interruzione "brusca" dell'occultamento coincidente con la fine del regno di Tetrico non può essere casuale: i due eventi devono essere in qualche maniera legati tra di loro. Sappiamo bene che monete dei sovrani gallici hanno circolato a lungo anche in tempi ben successivi (sicuramente fino a Carausio se non anche dopo) e che dalla fine del regno gallico per diversi anni si è avuta una ingente quantità di moneta imitativa che riprendeva proprio i radiati gallici sia ponderalmente coerente che estremamente sotto peso e diametro (minimi) e che tale moneta era pressoché assente in questi ripostigli. Quindi l'ipotesi che questo accantonamento non sia stato usato successivamente per il cambio di sovranità territoriale non regge (a maggior ragione che inizialmente vi è stata una restaurazione dell'impero centrale e quindi gli imperatori titolari erano i "buoni" della situazione... ma in ogni caso l'ipotesi del cambio di sovranità ha sempre seguito logiche e regole differenti nei tumulti del III secolo in relazione all'uso della moneta emessa). Rimangono in piedi quindi due sole ipotesi: a) il tutto è rimasto interrato perché al momento non vi erano necessità economiche urgenti e visti i tumulti in atto... meglio avere qualcosa da parte per i tempi a venire salvo poi che i tempi non sono più venuti per morte successiva del proprietario e non conoscenza da parte degli eredi del tesoretto messo via (ma personalmente dubito che non siano più state accantonate monete... l'interruzione è troppo repentina e coincidente con il cambio di sovranità nel territorio). b) la fine dell'impero gallico deve aver coinciso con qualche accadimento di un certo rilievo proprio nella fattoria del proprietario: saccheggio della fattoria da parte dei restauratori dell'impero? chiamata alle armi del proprietario per una strenua difesa del territorio al seguito delle armate di Tetrico con relativa morte? Personalmente vedo più uno scenario simile a quest'ultima ipotesi... ma accetto smentite!!!3 punti
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Ciao Simone. :hi: Vorrei precisare anch'io quanto ha osservato elledi sul fatto che il ritorno alla "stanza degli approfondimenti" non vuole essere una scelta elitaria o, peggio, discriminatoria, verso chi - neofita o avanzato, predilige aspetti numismatici diversi dagli approfondimenti. Volenti o nolenti (ma questo mi pare lo abbia già scritto anche Tu), le discussioni storicamente più frequentate di questa sezione sono quelle che hanno attinenza con gli approfondimenti; basta vederne i numeri. Queste discussioni non solo hanno registrato e registrano un numero elevato di letture e partecipanti, ma hanno talvolta provocato ulteriori sviluppi "virtuosi", che hanno dato vita ad articoli pubblicati su riviste del settore, libri ed altre collaborazioni culturali fra Utenti. La deludente esperienza che porta oggi il Forum a ripristinare le sezioni tematiche, la dice lunga sull'errore commesso nell'optare per gli accorpamenti e se ci limitiamo ad esaminare ciò che è avvenuto in quest'ultimo anno in questa sezione, la disamina che ne scaturisce non è confortante....Tu stesso parli di "schifo"....io non arrivo a tanto, ma indubbiamente gli stimoli ad intervenire, quando le discussioni aperte richiedono solo opinioni su conservazioni e prezzi, sono molto bassi. Trovo parimenti demotivante introdurre nuove discussioni di approfondimento, che dopo qualche giorno sparirebbero dalla prima pagina perché sommerse da altre discussione sulla conservazione e sul valore, seguiti da interventi dove ci si limita a scrivere "complimenti"!, "mannaggia"!, Che culo"! Che affarone", .."hai fatto bene", hai fatto male" e altre osservazioni in linea con le precedenti. Ora, non pretendo di stabilire io cosa sia più interessante per il pubblico che frequenta questa sezione...anzi, guarda, sono pronto anche a prendere atto con il massimo del pragmatismo e rispetto, che all'Utenza in generale non interessino gli approfondimenti numismatici ma solo "la conservazione" ed il "prezzo" di una moneta. Detto questo, però, inviterei Te e lo Staff a visionare quella che era la "produttività" della sezione "approfondimenti", senza neppure ricercare nelle discussioni ivi avviate un plusvalore culturale e numismatico rispetto alle altre discussioni generaliste (prescindetene pure, per carità..., non c'è problema), ma limitandoVi esclusivamente a constatarne i soli, aridi e freddi, "numeri" (visite ed interventi) che, immagino, interessino a chi gestisce il Forum. La sezione "approfondimenti" ha convissuto a lungo con quella "generalista" del Regno (che forse potremmo oggi ribattezzare, a buon diritto, "del come e del quanto"....) e se c'è stato nell'ultimo anno uno scadimento generale (ma chissà...., poi invece la maggioranza non la vede così...) esso non è certamente imputabile a chi a suo tempo avviava e/o interveniva nella stanza degli approfondimenti, studiando e preparando il più delle volte gli interventi che si postavano. E poi, scusa, i "tag" c'entrano fino ad un certo punto. E' inutile "taggare" una discussione di approfondimento nell''area generalista, se dopo qualche giorno è in fondo alla pagina, se non addirittura sospinta anche oltre. Francamente poi non capisco il motivo per il quale faccia così tanta "paura" tornare al vecchio assetto....tanto chi si limita a chiedere la conservazione ed il prezzo di una moneta continuerà a farlo in area generalista, mentre coloro che sono interessati ad argomenti che, prima di scrivere, necessitano di studio e di approfondimento e che in area generalista da tempo non sono più stimolati ad intervenire, si ritroverebbero a scrivere in un luogo a loro più confacente. Senza, per questo, creare "caste" o Utenti di serie A e di serie B, ma solo mettendo a disposizione spazi diversi, non per Utenti diversi ma per discussioni diverse. In qualunque momento infatti, chiunque avesse qualcosa da dire potrà intervenire nell'una e nell'altra "stanza", senza vincoli o censure (che non siano, ovviamente, quelli previste dal Regolamento....). Né più e né meno di come accadeva prima degli inutili "accorpamenti". Pensateci. :pardon: Chiudo con una considerazione finale: - "come volevasi dimostrare" - la scarsa partecipazione dell'Utenza a questa discussione, che non si esprime neppure con un "sì" o con un "no", sull'opportunità o meno di ripristinare la vecchia "stanza", mi pare abbastanza sintomatico e riassuntivo del concetto che ho provato ad evidenziare in quest'intervento. :nea: Saluti. :hi: M.3 punti
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Voglio contribuire a questa discussione postando un esemplare che reputo un magnifico abbinamento tra rarita' e conservazione: Sede Vacante: dal 8 Luglio al 6 Agosto 1623 Zecca: Ferrara Camerlengo: Ippolito Aldobrandini Giulio, Ag, 3,14 gr. Rif. Muntoni 14, CNI 2, Berman 1685. Descrizione Dritto: ICACOBVS SERRA LEG SEDE V stemma del Cardinale Serra sormontato da cappello cardinalizio con cordoni e fiocchi, da padiglione e chiavi decussate. Descrizione Rovescio: CIVITAS FERRARIA 1623 stemma ovale coronato e sagomato in cornice della citta' di Ferrara. Considerazioni: -Le monete della zecca di Ferrara coniate in occasione della Sede Vacante sono tutte rarissime e i pochissimi esemplari apparsi sempre in bassa conservazione, raggiungendo al massimo il BB. -La conservazione di questa moneta e' da ritenersi eccezionale non solo per il tipo, ma per confronto agli altri esemplari giunti ai nostri giorni di quel periodo: conserva il modulo originale, scevro di tosatura e difetti nel campo sia al dritto che rovescio, rilievi altissimi e patina uniforme. -Questo Giulio e' la variante senza le lettere TA B ai lati dello stemma, manca in tutte le collezioni Pontificie piu' importanti del passato e che oggi costituiscono la bibliografia di riferimento per il collezionista. Questo e'l'unico esemplare che ho censito proveniente dall'asta Astarte XXII del 12 Giugno 2010, lotto n 383. Daniele3 punti
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allora vediamo cosa possiamo fare Genova Fase dei dogi biennali Zecchino 1734 per la descrizione allego il link del nostro ottimo catalogo http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GE33/1 Matteo :) p.s. son curioso di vedere quali meraviglie verranno postate in questa discussione3 punti
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Inoltre, ritengo che questi aggiustamenti venissero fatti prima della battitura enon successivamente. Difatti, pur avendo visto esemplari veneti del 1848 (5 lire) con queste righe concentriche, era evidente che fossero "sotto" l'impronta del conio e non "sopra"...2 punti
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Complimenti @@Brios , moneta bella ed interessante. Visto che siamo in tema, propongo un'altra moneta di papa Sisto V, per la zecca di Ancona Testone 1586 - Cristo e la Maddalena - Peso gr. 9,46 Diam. mm 30,31 D/...SIXTVS....V.PO.M.1586... / stemma ovale in cornice a volute e cimasa con cherubino, sormontato da chiavi decussate a doppio cordone e da tiara, stella sopra il cherubino e punto sotto la tiara R/NOLI.ME.TA_N_GERE. / Cristo, seminudo, con cappello radiato in testa, badile nella destra e la sinistra alzata di fronte alla Maddalena, nimbata e genuflessa, destra alzata e sinistra al petto. In Esergo .AN_CO. con al centro armetta del Cardinale Guastavillano, Governatore di Ancona. Classificata al CNI 39 - Muntoni 77 Var IIa Questo testone fu emesso sotto Sisto V negli anni 1585, 1586 e 1588. L'immagine del R/ riprende quella di altri testoni emessi negli anni 1581, 1582 e 1584 da Papa Gregorio XIII . Moneta di non elevata qualità nella conservazione, ma annata di rarissima apparizione in aste o listini. Proveniente da Asta ACR - Auction 19 Munchen dell'11-12 nov. 2015.2 punti
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Infinitamente ......con calma....lo accetto come tono scherzoso.....paragonabile alla maggior esperienza informatica di chi usa Ctrl+C - Ctrl+V invece di Copia - Incolla :rofl: Scherzi a parte in considerazione del fatto che risulta importante una corretta lettura del dritto non rimane che intervenire in modo progressivo. Queste monete sono in bassa mistura per cui bisogna essere "leggeri"; se @@giorgio28 dispone di EDTA può utilizzarlo in gocce sullo spot o meglio come impacco appoggiando il verso da migliorare su carta assorbente (sarebbe ideale la carta giapponese ma andiamo oltre) ben imbibita di soluzione in modo da limitare il contatto solo ai rilievi; il tutto in un piccolo contenitore che ne limiti l'evaporazione. In mancanza di EDTA si può utilizzare una soluzione più domestica utilizzando ammoniaca (si trova al supermercato per poco più di un euro) e acqua distillata (slz al 50%): stesso procedimento...e controlli frequenti....la mistura è molto bassa... Se anche questo è troppo.... si può provare un leggerissimo sfioramento superficiale con bisturi...ma in questo caso ci vuole manualità......insomma... rendere più leggibile il dritto non dovrebbe essere un problema.....ma attendiamo sviluppi....e/o domande. ciao Mario2 punti
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Non sono nessuno in ambito numismatico e frequento il forum da poco più di 1 anno per cui il mio commento lascia il tempo che trova, ma se l'intento della sezione unica è far partecipare "i più preparati" a discussioni taggate valutazione che altrimenti resterebbero ad un livello culturale inferiore, non mi pare che ciò avvenga più di tanto, anzi.. Se, come voi mi confermate, nel tempo gli utenti maggiormente preparati hanno deciso di voler partecipare alle sole discussioni di approfondimento perché hanno deciso così, non credo basti "mettergli davanti agli occhi le discussioni di valutazione" per farli partecipare..e mi sembra che l'intento della sezione unica sia quello, senza grossi risultati! Dev'essere cambiato qualcosa alla fonte evidentemente, negli atteggiamenti di questi ultimi.. Oltretutto, se l'unico modo per vedere discussioni di approfondimento che scivolano in basso velocemente è cliccare su un tag approfondimento e vedersi apparire davanti 11 pagine di discussioni (che equivale a crearsi da soli sul momento una "sezione approfondimenti" che li racchiude tutti), tanto vale tagliar la testa al toro e creare a monte la sezione, tanto se uno è interessato solo a quel genere di discussioni non credo partecipi anche alle altre "solo perché gli capitano sotto gli occhi".. Ripeto, conosco poco le dinamiche interne perché sono qui da poco ma ho voluto dire la mia.. A presto2 punti
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La moneta è ribattuta su un cavallo di Carlo VIII per la zecca dell'Aquila. So vede chiaramente al R/... ILAN.. , parte della parola AQUILANA2 punti
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Ciao, dovrebbe essere un Quattrino IV serie (1374-1438), il simbolo dello zecchiere non è molto chiaro se puoi fare un'ingrandimento per vederlo meglio, poi sarebbe utili anche il peso ed il diametro. Saluti Marfir2 punti
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Anche secondo me è un eccezione questo caso. Sul fatto che passi aria nelle bustine di plastica è un dato di fatto perchè non sono sigillate. E' molto più probabile che dentro la bustina si crei del "verdino". Il tutto poi dipende dal luogo in cui viene conservata, umidità e caldo influiscono molto sulla plastica. Ci sono molti fattori da considerare.2 punti
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Cerchiamo di chiarire la situazione di questi conii di Gela. All'inizio del 430 a.C. circa iniziò il Gruppo VI di Jenkis di Gela. La prima emissione è J. 391, con la combinazione dei conii O81/R163. Una caratteristica del conio R163, che reca sotto la protome di toro androprosopo un pesce (forse una triglia), è che è stato corretto almeno due volte dall'incisore. La prima volta, con il conio R163', è stato aggiunto davanti alla zampa sinistra protesa un nastro ripiegato. La seconda volta, R163'', è stato aggiunto un ulteriore simbolo, una foglia di olivo, dietro la troncazione della protome di toro. Il pezzo di Naville è chiaramente un R163', avendo tracce la nastro davanti la zampa, mentre non ha ancora la foglia di olivo dietro la protome. Siamo sicuri che sia veramente un R163' ? Vediamo l'evoluzione del conio, con il particolare del rovescio: In Jenkins 391 (O81/R163), Cambridge McClean 2257 g. 16,88: In Jenkins 392 (O81/R163'), con aggiunta del nastro, London Lloyd 965 g. 17,21: Il Jenkins 393 (O82/R164) ha il nuovo conio del diritto O82, che all'inizio è abbinato a un nuovo rovescio, R164 e quindi non ci interessa direttamente, London BMC 43 g. 16,85: Il Jenkins 394 (O82/R163'), riprende il conio già modificato, per abbinarlo al nuovo conio del diritto O82, noto finora in unico esemplare, Infine il Jenkins 395 (O82/R163'') ha il conio del rovescio ulteriormente modificato con la foglia di olivo (che qui praticamente non si vede, ma si vede con altro esemplare sulla tavola del Jenkins): Il dettaglio dell'esemplare di Naville dimostra che è un Jenkins 394 e il particolare delle zampe conferma che proviene dalla stesso conio R163' Naville (J. 394) Hess (J. 394) Lloyd 965 (J. 392) Lloyd 964 (J. 395) Le piccole difformità che si vedono tra Naville e Hess sono dovute a differenze di battitura e anche di fotografia (la foto Hess è ricavata da un calco). Poi i rilievi di un simbolo tendono a deformarsi quando sono situati proprio sul bordo del tondello....2 punti
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Buonasera. Adesso mi sento obbligato a condividere la bellezza.2 punti
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Mario, a chiamarmi in causa qui mi metti in imbarazzo! :blum: Però l'importante è partecipare. Premetto che questo è il frutto non di un acquisto ma di uno scambio 100% cordusiano, spero valga lo stesso.... Parliamo spesso di messaggi e monete, questo tondellino penso sia un vero manifesto politico. Siamo nella Milano della fine del '500, nel pieno della dominazione spagnola. Sono anni duri per tutti, in particolare per la popolazione più povera - e con "povera" non intendo solo mendicanti e malati ma anche piccoli nuclei famigliari dal ridotto reddito - che basa la sua sopravvivenza sul prodotto costituente il 99,9% del pasto tipico del lombardo del tempo: il pane. Sappiamo da fonti certe che il clima iniziò proprio in quei tempi a farsi meno favorevole per le colture, addirittura gli storici considerano il '600 un'epoca di piccola glaciazione, rendendo quindi il problema "pane" un affare a dir poco serio. E così nel 1593, sotto Filippo II, a Milano vengono introdotte leggi per monitorare l'andamento dei raccolti di grano e per fornire una parte di essi alle province vicine, al fine di non creare scompensi della preziosa materia prima nel Ducato. Vennero contemporaneamente adottate severissime pene - solitamente l'impiccagione, spesso senza nemmeno processare le vittime - per i contrabbandieri colti, è proprio il caso di dirlo, con le mani nel sacco (di grano o farina, a voi la scelta..). E così nel 1593, sotto Filippo II, la zecca milanese inizia a produrre una serie monetale del tutto particolare. Sono le cosiddette monete del donum dei, una serie composta da soli tre nominali per così dire popolari, la parpagliola, il soldino e la trillina. Le iconografie rimandano al "dono di Dio", all'abbondanza, alla speranza di un buon raccolto, mettendo al rovescio la personificazione di quest'ultima o un covone di bionde spighe di grano. Si tratta di monete difficilissime da reperire in buona (non ho detto volutamente alta :blum: ) conservazione, e comunque già rare da trovare in generale. Quella che vado a proporvi è la trillina, il nominale minore di questa triade. Filippo II (1556 - 1598) Milano - Trillina del donum dei, 1593 0,81 gr. Crippa 52/A, MIR 336/1 R3 Sperando almeno di aver interessato qualcuno con una pillola di storia milanese, torno al mio posto di spettatore medievalista osservando le vostre meraviglie! Un saluto a tutti, Antonio2 punti
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Buona giornata Per il momento posto una moneta acquistata al convegno di Verona nel maggio scorso. 78° Doge della Repubblica di Venezia (1539-1545) Da Wikipedia: La sua elezione si concretizzò domenica 19 gennaio 1539. I festeggiamenti per la sua elezione vennero turbati dalla notizia d'un quadruplice omicidio avvenuto per mano di tal Pietro Ramberti che, per denaro, uccise la zia materna, la sua donna di servizio ed i piccoli figli della prima. La pronta condanna a morte del reo non fermò le dicerie che vedevano quello del Lando come un regno sfortunato. In effetti, già nel 1542, volendo Venezia giungere ad un accomodamento contro i suoi nemici turchi, si scopriva che alcuni segretari dei più importanti organi pubblici avevano venduto notizie al nemico causando la perdita di preziose roccaforti. La pace ottenuta, inoltre, fu solo una breve tregua. Occorre tener presente che, proprio in seguito a questo fatto, si decise d'istituire e poi potenziare la carica degli "Inquisitori di Stato", noti soprattutto nel '700 per il controllo selettivo e quasi maniacale della società veneziana. Gli agenti segreti affiliati a questa istituzione vennero detti "babau". Nel corso del 1539 e del 1543 a Venezia imperversò una carestia che uccise molti abitanti e che scatenò l'ira popolare contro il governo. Il 1544 invece s'aprì con una contesa tra l'inquisizione romana, che desiderava estendere la sua influenza sul territorio della Repubblica, e Venezia che rifiutava ingerenze esterne. Il Lando, vecchio e, a detta di tutti, senza una grande personalità, in questi ultimi tempi si limitò a vivacchiare, senza più prendere parte ai consigli o alle riunioni di governo. Si pensò persino di deporlo per incapacità ma, infine, la natura fece il suo corso. Il 9 novembre 1545 moriva e veniva sepolto nella chiesa di Sant'Antonio di Castello; le sue ceneri sono andate perse. D:/ * PETRVS < LANDO ^ S ^ M ^ VENET = S. Marco consegna il vessillo al Doge, davanti a Lui inginocchiato; lungo l'asta DVX R:/ ^ TIBI ^ SOLI * * GLORIA ^ = Cristo benedicente con globo crucigero, poggia su un piedistallo che riporta le iniziali del massaro V S (Vettor Salamon) saluti luciano2 punti
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e' proprio vero che i migliori ci lasciamo prima del dovuto.... Eugenio era uno degli ultimi "vecchi" numismatici, nato tra l'altro lo stesso giorno mese ed anno di Roberto Russo. Una grande persona, esperto della monetazione greca in particolare, ho passato con lui i momenti più felici del collezionismo di monete. Sin dai tempi dell'università, da lui in piazzetta pescheria a verona si respirava l'aria della grande numismatica e da lui ho imparato tanto...sotto tutti i punti di vista. Un vero gentiluomo e soprattutto una persona molto colta. E' stato lui a trasmettermi la vera passione per la numismatica antica. I suoi listini sono ancora oggi un riferimento per certe tipologie numismatiche. Sei stato un maestro e voglio ricordarti così. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI Ciao Eugenio Odisseo2 punti
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Ciao, stamani al rientro da alcune commissioni familiari ho avuto la fortuna di “intercettare” casualmente il programma Time Team su Focus TV (canale 56 D.T.) incentrato su Cunetio, la città romano-britannica di cui si erano perse le tracce e venne alla ribalta dopo la scoperta del cosiddetto “Cunetio Hoard”, 55.000 monete della seconda metà del III secolo. Di Cunetio ne avevo già parlato nella scheda relativa presente nella disussione “Britain Hoards” (che mi son permesso di rinominare con un più corretto “Roman-Britain Hoards”) http://www.lamoneta.it/topic/72935-roman-britain-hoards/?hl=%2Bcunetio#entry777366 Purtroppo era al termine e così ho cercato il programma sul web, trovandolo caricato su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=1hdPPgae84o Il programma è in lingua originale (inglese).1 punto
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Ciao, francamente non c'è scritto da nessuna parte che è dal Cunetio Hoard. Se interpreto bene usano il catalogo del Cunetio Hoard come confronto. Lo fanno alcuni venditori. Usano il Braithwell, il Cunetio, il Mairat ed altri. Bisogna richiedere il certificato al venditore. E comunque fare ricerche sul pedigree e sulle monete offerte. Recentemente ho visto un'offerta di monete da un hoard... dove quel tipo non compariva. Inoltre certe monete hanno in corredo il certificato rilasciato dallo Stato Inglese. Ciao Illyricum ;)1 punto
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dovrebbe essere questo denaro di Giovanna d'Angio' http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GIO/21 punto
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Il tempo è in funzione della consistenza delle incrostazioni e della loro solubilità per cui per iniziare farei impacchi con controllo diretto, ogni 45'-60'. Una volta verificata la tendenza potrai allungare i tempi arrivando anche a 5-6 ore e oltre. Potrai verificare l'effetto ottenuto e riprendere il trattamento fino al raggiungimento di una leggibilità sufficiente. un saluto Mario1 punto
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@@marco91 Ciao! Moneta molto ben conservata! Anche secondo me supera lo SPL. Di poco ma lo supera Ti posto un link che racconta la moneta http://www.catawiki.com/catalog/coins/countries/british-east-india/2158475-british-india-quarter-anna-1936-kolkata-bronze Saluti1 punto
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@@sandokan non m'intendo di erinnofilia.Mi dispiace ma puoi chiedere a roth37 che lo vedo ferrato in materia ;)http://www.lamoneta.it/topic/142119-erinnofilia/ --Salutoni -odjob1 punto
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Si quando ho scritto "sto invecchiando" e',in effetti, piu' rivolto al fatto che mi sto accorgendo da solo che 10/12 anni fa ragionavo molto più d'impeto.Adesso sono fin troppo "ragionevole". Sara' anche per le esperienze di vita. Sara' anche perche' mi sono stancato di essere preso in giro a destra e a manca. Hai ragione. Dovevo specificare un po' di piu' quando intendevo dire che e' sbagliato comprarla a quei prezzi. Li' forse non mi sono espresso bene. Intendevo dire che, se si vuole cercare di limitare la speculazione, e' sbagliato comprarla senza se e senza ma. Non lo e' in valore assoluto anche perche', come gia' ti ho detto, alla fine c'e' democrazia ed e' giusto che ognuno spenda dove e come vuole i suoi soldi. Grazie per la chiaccherata anche a te,il forum serve per questo. Scambiarsi opinione e discuterne insieme e' un'ottima cura per noi stessi e per mantenere vivo e sano il forum. Un saluto Batida;)1 punto
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E' vero, anche io ci pensavo! :)... Comunque, a me, personalmente, non è che piaccia molto....troppo "rigida", quella raffigurazione; quel buco in mezzo, poi...1 punto
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Caro Antvwala, il tuo ragionamento e la tua esposizione sono corrette, ma partono dal postulato che, pur senza attribuzione di valore, il fenomeno religioso sia di per sè estraneo alla sfera della razionalità. Questo è tutto da dimostrare, e non in senso astratto, generico, riferendoci alla "religione" in senso lato, ma analizzando nel merito i singoli fenomeni religiosi. La descrizione che tu fai della religione in termini di "irrazionalità" si adatta abbastanza bene alle esperienze dello sciamanesimo, ad alcuni misticismi orientali, e molto altro, ma non ad esempio, a quell'elefante nella stanza (relativamente a questo discorso) che è cristianesimo cattolico, che invece pretende di dimostrare che la sua fede è razionale. Affermazione che non può essere smontata dal semplice postulato di cui sopra, che risulterebbe apodittico, ma che va affrontata nel merito. Altrimenti il discorso rischia di diventare ideologico e quindi autoreferenziale. Ho evidenziato una parte del tuo discorso proprio per portarti questa citazione della Dichiarazione del 2000 della Congregazione della Dottrina della Fede Dominus Iesus che ora ricopio. Bada bene! A me non interessa affatto il contenuto religioso della dichiarazione. E' però un esempio di come alcune religioni affermino palesemente il fatto che l'esperienza religiosa reale - non suggestione fideistica, ma oggettivo contatto col divino - sia un fenomeno razionale. Sono queste affermazioni che, chi vuole e chi può, dovrebbe smontare con argomentazioni di merito. Altrimenti parlare di religione come "fenomeno irrazionale" è un punto di partenza retto sul nulla, troppo generico, che prescinde da tutto quello che la sociologia della religione di ha illustrato e dimostrato. "4. Il perenne annuncio missionario della Chiesa viene oggi messo in pericolo da teorie di tipo relativistico, che intendono giustificare il pluralismo religioso, non solo de facto ma anche de iure (o di principio). Di conseguenza, si ritengono superate verità come, ad esempio, il carattere definitivo e completo della rivelazione di Gesù Cristo, la natura della fede cristiana rispetto alla credenza nelle altre religioni, il carattere ispirato dei libri della Sacra Scrittura, l'unità personale tra il Verbo eterno e Gesù di Nazareth, l'unità dell'economia del Verbo incarnato e dello Spirito Santo, l'unicità e l'universalità salvifica del mistero di Gesù Cristo, la mediazione salvifica universale della Chiesa, l'inseparabilità, pur nella distinzione, tra il Regno di Dio, Regno di Cristo e la Chiesa, la sussistenza nella Chiesa cattolica dell'unica Chiesa di Cristo. Le radici di queste affermazioni sono da ricercarsi in alcuni presupposti, di natura sia filosofica, sia teologica, che ostacolano l'intelligenza e l'accoglienza della verità rivelata. Se ne possono segnalare alcuni: la convinzione della inafferrabilità e inesprimibilità della verità divina, nemmeno da parte della rivelazione cristiana; l'atteggiamento relativistico nei confronti della verità, per cui ciò che è vero per alcuni non lo sarebbe per altri; la contrapposizione radicale che si pone tra mentalità logica occidentale e mentalità simbolica orientale; il soggettivismo di chi, considerando la ragione come unica fonte di conoscenza, diventa « incapace di sollevare lo sguardo verso l'alto per osare di raggiungere la verità dell'essere»;8 la difficoltà a comprendere e ad accogliere la presenza di eventi definitivi ed escatologici nella storia; lo svuotamento metafisico dell'evento dell'incarnazione storica del Logos eterno, ridotto a mero apparire di Dio nella storia; l'eclettismo di chi, nella ricerca teologica, assume idee derivate da differenti contesti filosofici e religiosi, senza badare né alla loro coerenza e connessione sistematica, né alla loro compatibilità con la verità cristiana; la tendenza, infine, a leggere e interpretare la Sacra Scrittura fuori dalla Tradizione e dal Magistero della Chiesa. In base a tali presupposti, che si presentano con sfumature diverse, talvolta come affermazioni e talvolta come ipotesi, vengono elaborate alcune proposte teologiche, in cui la rivelazione cristiana e il mistero di Gesù Cristo e della Chiesa perdono il loro carattere di verità assoluta e di universalità salvifica, o almeno si getta su di essi un'ombra di dubbio e di insicurezza. ....È quindi contraria alla fede della Chiesa la tesi circa il carattere limitato, incompleto e imperfetto della rivelazione di Gesù Cristo, che sarebbe complementare a quella presente nelle altre religioni. La ragione di fondo di questa asserzione pretenderebbe di fondarsi sul fatto che la verità su Dio non potrebbe essere colta e manifestata nella sua globalità e completezza da nessuna religione storica, quindi neppure dal cristianesimo e nemmeno da Gesù Cristo. Questa posizione contraddice radicalmente le precedenti affermazioni di fede, secondo le quali in Gesù Cristo si dà la piena e completa rivelazione del mistero salvifico di Dio. Pertanto, le parole, le opere e l'intero evento storico di Gesù, pur essendo limitati in quanto realtà umane, tuttavia, hanno come soggetto la Persona divina del Verbo incarnato, «vero Dio e vero uomo»,13 e perciò portano in sé la definitività e la completezza della rivelazione delle vie salvifiche di Dio, anche se la profondità del mistero divino in se stesso rimane trascendente e inesauribile. La verità su Dio non viene abolita o ridotta perché è detta in linguaggio umano. Essa, invece, resta unica, piena e completa perché chi parla e agisce è il Figlio di Dio incarnato. Per questo la fede esige che si professi che il Verbo fatto carne, in tutto il suo mistero, che va dall'incarnazione alla glorificazione, è la fonte, partecipata, ma reale, e il compimento di ogni rivelazione salvifica di Dio all'umanità,14 e che lo Spirito Santo, che è lo Spirito di Cristo, insegnerà agli Apostoli, e, tramite essi, all'intera Chiesa di tutti i tempi, questa «verità tutta intera» (Gv 16,13)" Come vedi, qui si ribadisce il fatto che il Cristianesimo intende basarsi non su una rivelazione puramente mistica, ma su una rivelazione ottenuta tramite un preciso fatto storico, reale, esperibile per i presenti e razionalmente conoscibile da altri in futuro mediante la trasmissione dei fatti e l'utilizzo delle potenzialità umane. Ora, non importa qui certo discutere se il fatto in questione sia vero o meno, non è il tema della discussione; quel che importa è che esistono religioni che asseriscono di essere razionali, dando al termine razionalità lo stesso significato che gli si dà in generale ( se non sarebeb un gioco di parole).1 punto
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Ciao Michele, se mi dai il permesso attivo la funzione "Sondaggio" in questa discussione con la domanda " Siete favorevoli a ripristinare l'area "Approfondimenti" in questa sezione?" Opzioni possibili: "Sì" , "No" Magari con i numeri alla mano coinvolgiamo più persone (per molti un click potrebbe essere meno impegnativo di un post) e i responsabili dello staff avrebbero un riscontro numerico su cui ragionare. Saluti Simone1 punto
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Siamo riusciti nel capolavoro di arrivare secondi dietro una squadra battuta due volte! Il teatro dell'assurdo ci vede sempre protagonisti. Per giunta con una partita ben giocata e con molti errori sotto porta! Bah.. che l'urna c'è la mandi buona.....1 punto
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E quanto hanno influito il giudaismo e l'ellenismo sul cristianesimo? Il pensiero greco ha avuto un'enorme importanza su quello giudaico ed è grazie al senso di libertà e di libero arbitrio, proprio della filosofia greca, che sorse il fariseismo, in contrapposizione ai sadducei che non ammettevano libertà nell'interpretazione della scrittura. In realtà la contrapposizione tra farisei e saddudcei si è poi riprodotta nel cristianesimo e in buona parte è quella che contrappone protestanti a cattolici. Il fatto è che il pensiero umano, preso in un determinato momento storico, qualsivoglia esso sia, è sempre il punto di arrivo del pensiero che l'ha preceduto, ed è quello di partenza del pensiero che verrà dopo. Ecco perché se da un lato vedo nella società attuale il risultato finale (finale ad oggi, non finale in assoluto) delle molte correnti di pensiero che l'hanno preceduta, non mi pare possibile sistinguere quanto ognuna di queste correnti abbia pesato sul risultato finale, poiché è impossibile discernere quanto ognuna di esse abbia pesato sulle altre.1 punto
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Con un pò di ritardo aggiungo il rovescio delle medaglie di S.Gennaro con i rispettivi dati ponderali. D/ S.GENNARO V. E MARTIRE R/ S.M. FRANCESCA ALCANTERINA In esergo/ DELLE 5 PIAGHE DI GESU Peso grammi 10,10 diametro 34 per 30 escluso appiccagnolo. Metallo dorato1 punto
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Bravo Druso Galerio. La cultura occidentale è il risultato di una pluralità di "tradizioni originali" che si sono sovrapposte nel tempo e nel significato in un enorme crogiuolo il cui prodotto finale è la cultura occidentale. Il pensiero cristiano è un aspetto essenziale della cultura occidentale, così come quello islamico lo è, ad esempio, per la cultura magrebina e mediorientale. Ma il pensiero cristiano è a sua volta un prodotto del pensiero giudaico: la stessa parola "giubileo" non viene dal latino "iubilum", gioia, ma dall'ebraico "jobal", perdono (quindi Francesco facendo della misericordia e del perdono il tema conduttore del giubileo, gli sta restituendo l'antico senso della celebrazione giudaica). Ma possiamo forse considerare marginale nella cultura occidentale l'apporto della tradizione greco-romana?. Gran parte delle celebrazioni che oggi sembrano avere un preciso connotato culturale, sono semplicemente l'ibridazione di tradizioni precedenti che, per sopravvivere, si sono di volta in volta rivestite di una facciata consona alla cultura dominante del momento. Così la celebrazione del solstizio d'inverno, probabilmente la più importante celebrazione del mondo antico sin dal neolitico (quando assume importanza la conoscenza del calendario e della stagionalità) si è rivestita di spirito cristiano trasformandosi nella celebrazione della nascita di Gesù (nato con ogni probabilità ad aprile e non a dicembre). Nulla di male, al contrario: le tradizioni non devono essere espreessioni museale e immutabili, se così fossero sarebbero morte, ma in quanto vive evolvono e si adattano ai tempi. Ma è una mancanbza di rispetto alla ragione, alla logica e alla storia pretendere che il natale sia unicamente una celebrazione religiosa e negarne la parallela laicità, che merita altrettanto rispetto. E così avviene con l'albero di natale, probabile reminiscenza di un'usanza sorta nell'età del bronzo (bellissimo al proposito uno studio di Paul Hermann pubblicato nel 1952), che non ha nulla a che vedere con la nascita di Gesù. O con la notte dei morti e delle streghe, celebratissima ovunque nell'Europa precristiana, e ora vilipendiata e banalizzata da una riverniciatura nordamericana che nulla ha a che vedere con la tradizione davvero occidentale. Se io affermassi che la cultura occidentale è figlia di quella grecoromana, direi una cavolata, perché ignorerei l'apporto fondamentale del cristianesimo, ma anche dell'islam (apporto troppo spesso volutamente ignorato), delle tradizioni dei popoli germanici, nuclei costituenti di gran parte della nazionalità attuali dell'Europa, dell'Illuminismo e della Rivoluzione francese che ne fu il frutto. Ma è altrettanto vero che dicono un gran cavolata coloro che vedono nella cultura occidentale soprattutto un'espressione del cristianesimo. Quindi sforziamoci per essere maturi, anziché integralisti, apprezzando tutti gli apporti che sono convogliati nel crogiuolo che ha generato la presente cultura occidentale, senza integralismi oscurantisti volti a negare l'apporto di un pensiero diverso dal proprio e la stessa storia.1 punto
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Dopo questo ampio inquadramento storico passiamo quindi a presentare i nuovi acquisti dal Beachy Head Hoard che sono entrati nelle nostre rispettive collezioni : Collezione Illyricum RIC V/I, Roma 280, Cohen 961. Antoniniano di Gallieno. D: GALLIENVS AVG, testa radiata rivolta a destra, R: SECVRIT PERPET, Securitas in piedi a sinistra, gambe incrociate, sorregge uno scettro e si appoggia ad una colonna. H nel campo destro. 265-266 d.C. 20 esemplari nell’hoard RIC V/I, Roma 45. Antoniniano di Claudio II. D: IMPC CLAVDIVS AVG , testa radiata rivolta a destra, R: GENIO AVG, Il Genio dell’Augusto, stante a sinistra, sacrifica con la mano destra da una patera e sorregge con la mano sinistra una cornucopia. G in campo destro. 268-270 d.C. 2 esemplari nell’hoard Collezione grigioviola RIC V/I, Roma 98. Antoniniano di Claudio II. D: IMPC CLAVDIVS AVG , testa radiata rivolta a destra, R: SALVS AVG, la Salus stante a sinistra davanti ad altare con serpente con patera in una mano e bastone nell’altra. 268-270 d.C. 12 esemplari nell’hoard . Oltre ad avere a corredo una certificazione fornita dal venditore professionale siamo riusciti, con l’aiuto del commerciante, a ricostruire parzialmente la “vita” degli esemplari: Novembre 1961: rinvenimento nei terreni di Bullock Down di proprietà di Mr. E.D. Williams, 1962 passaggio al Department of Coins and Metals del British Museum (con acquisizione di un lotto di monete e del vaso), … ( iato conoscitivo in fase di determinazione) … , 2004 asta presso Casa d’asta londinese (2 lotti) con seguente acquisto da dealer londinese, 2015 acquisto da venditore professionale inglese (Carlisle) e quindi acquisto (novembre 2015) da parte nostra. Attualmente ho contattato la Casa d’asta per conoscere il precedente proprietario o quantomeno la sua provenienza (da collezione personale, da dealer professionale …) Ciò che trovo personalmente più gradevole in questi esemplari (ma può non essere condiviso da tutti) è la presenza della patina originale sulla superficie monetale: confrontate con le monete provenienti dall’hoard 1973 (quindi in condizioni pedogeniche e minerali del terreno simili) è evidente che fino al 1961 gli esemplari non erano sottoposti ad operazioni di pulizia profonda finalizzata alla rimozione dei sedimenti superficiali e che danno alle stesse una colorazione cuoio abbastanza “standardizzata” (salvo la presenza di limitati depositi verdi di natura malachitica). Saluti Illyricum e grigioviola :friends:1 punto
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Posto anche qui l'indice dell'opera. Introduzione Economia e moneta nel secolo XVIII – Il sistema di Law (1716-1720) – La moneta metallica dal 1726 al 1795 – La Caisse d’Escompte – La situazione finanziaria nel 1789 La cartamoneta – 1789: la nascita degli assegnati – 1790: l’inizio del declino – 1791: disordine monetario e nuove emissioni – 1792: i primi biglietti di piccolo taglio – 1793-1794: il disastro del maximum e la fuga dell’oro – 1795: requisizioni e svalutazione – 1796: fine dell’assegnato ed emissione dei mandati territoriali – Un bilancio sulla cartamoneta rivoluzionaria La falsificazione degli assegnati – I falsari e la repressione – Lo Stato falsario – I falsi di fantasia – I punti segreti – Come riconoscere i falsi assegnati I biglietti e le monete di necessità – La cartamoneta locale – Le monete di necessità dei fratelli Monneron – Altre monete di necessità La moneta metallica negli anni dell’assegnato – La monetazione costituzionale (1791-93) – La monetazione convenzionale (1793-94) – I segni di zecca e i simboli dei direttori – Le zecche provvisorie Il ritorno alla moneta metallica – Il sistema decimale – La creazione della nuova moneta metallica – Le monete del Direttorio – Il 5 franchi Union et Force – L’organizzazione delle zecche La monetazione ossidionale – Mayence (31 marzo – 23 luglio 1793) – Lione (9 agosto – 9 ottobre 1793) – Valenciennes (13 aprile – 18 luglio 1793) – Maastricht (19 settembre – 4 novembre 1794) – Lussemburgo (22 novembre 1794 – 12 giugno 1795) – Prima guerra di Vandea (1793-95) Gli effetti della politica monetaria francese sull’Italia – La circolazione degli assegnati francesi in Italia – La politica monetaria della Repubblica Romana – La monetazione decimale Appendice I – Cronologia della rivoluzione (1780-99) Appendice II – Il calendario rivoluzionario Appendice III – Lista dei condannati a morte per reati monetari Bibliografia Link per acquistare il libro: http://www.amazon.it/Storia-monetaria-della-rivoluzione-francese/dp/1511683775/1 punto
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