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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/13/15 in tutte le aree
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Ciao a tutti, ottimizzare,recuperare,evitare di gettare cose che ancora possono essere utili,questo da sempre è un mio piccolo pallino :) Ammetto che a volte ho l'impressione di essere un "accumulatore patologico",però con il tempo e un minimo di ingegno credo si possa donare una seconda vita ad oggetti che altrimenti verrebbero gettati per poi essere sostituiti con qualcosa di simile,ma inevitabilmente più moderno,ed anche più omologato,più ripetitivo e anonimo. il contenitore per monete che vado a mostrarvi insieme ai pochi vassoi di cui è corredato è costato qualche ora di tempo e pochi euro di velluto(l'unica cosa non riciclata),è ancora ampliabile,però già così mi soddisfa. La struttura è stata rivestita ed è una valigetta usata molti anni fà per trasportare modelli in metallo di apparecchiature sanitarie,i supporti per i vassoi sono ricavati da un vecchio pannello di una porta e le bacchette che separano le caselle provengono da un vecchio traliccio per rampicanti. Che ve ne pare? Un saluto a tutti, Marco6 punti
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Partecipo anch'io a questa bellissima iniziativa. La moneta che vi presento è una 2 lire da 80 sesini, trofeo d'armi 1702 (Mantova). Questa moneta risale al periodo dell'ultimo duca mantovano (Ferdinando Carlo Gonzaga-Nevers) in un periodo in cui il ducato di Mantova era in decadenza. Per la storia personale che mi lega a questa moneta, la considero la mia preferita.5 punti
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Ciao, informazioni pochine per queste banconote ossidionali. La "Moneta Patriottica* era garantita dai prestiti volontari e forzosi, quando gli austriaci ripresero la città non furono ammessi al cambio. Quelle del *Comune di Venezia* erano garantiti dai beni del comune, reinsediatatisi gli austriaci furono ammessi al cambio con una svalutazione del 50%. I tagli erano: 0,5 - 1- 3 - 5 - 50 - 100 Quelli da 0,125 e 0,25 non erano altro che la quarta parte e la metà del biglietto da 0,50, in buona sostanza la banconota da 0,50 lire era tagliata appositamente per formare le due frazioni. Il *Dono Patriottico di Venezia* (5-10-25-50-100 lire correnti) erano solo delle donazioni volontarie a sostegno dell'insurrezione, per la procamazione della Repubblica di San Marco. I biglietti erano firmati da Daniele Manin, "dono" significa nessuna garanzia, quello che avrebbe ripagato i donatori era un'eventuale vittoria sugli austriaci. Di quest'ultimi ti inserisco l'immagine di 2 biglietti tratti dal mio catalogo.4 punti
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Piccolo acquisto fatto questa mattina in Cordusio... 1,67 gr. Vista la data con l'ultima cifra completamente chiusa in alto direi 1728, Crippa 25/B. Un buon inizio? :blum: Cliccando l'immagine si ingrandisce.3 punti
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A Verona non ho preso molto per tanti motivi ma ho voluto regalare un giusto giaciglio alle prime 6 annuali di Pio X. Che ne pensate va bene per il loro riposo??? Gian3 punti
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kenia 5 shillings Ten years of freedom3 punti
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Buongiorno a tutti: oggi festeggio i miei primi 10 anni di forum e mi auguro BUON COMPLEFORUM. Approfitto anche per augurare a tutti un sereno NATALE: che Vi porti serenità. Un abbraccio, Graziano.2 punti
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Dato che il concorso è aperto anche per le sezioni speciali... Gregorio XIII (1572 - 1585) Testone dell'anno giubilare 1575 CNI 28 Mi piace in particolar modo la patina iridescente piuttosto scura, quasi violacea, che colora in modo molto espressivo il ritratto di un Papa vigoroso, dal carattere forte e con ben chiare le mosse in ogni campo d'azione. Giusto per citare due tra i molti fatti avvenuti durante il suo pontificato, ricordo la grande (e terribile) persecuzione degli ugonotti e la riforma del calendario (che infatti prese il nome di gregoriano). In preparazione all'anno giubilare impose un lungo periodo di preparazione spirituale, proibendo addirittura i festeggiamenti carnevaleschi del 1574. Lastricò le strade romane e fece spianare la collina posta tra S. Giovanni in Laterano e S. Maria Maggiore. Immaginatevi la scena, tenendo conto dei mezzi dell'epoca! :mega_shok: Di seguito il link della discussione aperta al tempo dell'acquisto nella sezione pontificie, nel caso voleste approfondire questa particolare emissione: http://www.lamoneta.it/topic/138797-il-testone-giubilare-di-gregorio-xiii Buona serata a tutti, Antonio2 punti
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Avrei giurato per Costantino I ma ora mi devi dire tutto ciò che sai... :D2 punti
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Ciao Si tratta di un chalkous di Tolomeo II AE 13 Svoronos 873 o 874 coniato a Cirene, in certi testi l'ho visto attribuito a Tolomeo III. Quelle sporgenze che vedete giustamente sono i codoli di fusione che nella monetazione Tolemaica sui moduli più piccoli ma a volte anche su altri ben più pesanti come gli emioboli da 6 gr non veniva tolto prima della coniatura, e come si è detto più volte i semi fori non sono per centrare i coni ma per la tornitura. Silvio TOLOMEO III.doc2 punti
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buona sera, colgo l'occasione per chiedere ai lamonetiani se hanno notizia di esemplari del mezzo testone di questo tipo, presenti in aste o in collezioni private negli ultimi 100 anni. ( oltre quello presente da Bolaffi)2 punti
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Personalmente ho votato SI. Penso che sia giusto dare un preciso spazio a chi ne abbia diritto e con questo dico semplicemente che non c'è una sezione di serie A o di serie B, dico che non esisterebbe sezione senza l'altra, e tenerle unite non porta da nessuna parte. Se alla maggior parte dei frequentatori della sezione non sente il dovere di dare il proprio giudizio a questo sondaggio vuole dire che non vuole cambiare il "format" della sezione, oppure non gli importa che possa cambiare.... Penso anche che se una parte dei frequentatori, studiosi, appassionati ecc. che al di là delle conservazioni e quotazioni vorrebbe diviso in due la sezione (badate bene che il sottoscritto partecipa nel limite del tempo che ha disposizione in discussioni riguardanti le valutazioni economiche e le conservazioni con maggiore facilità essendo collezionista) non ci vedo nulla di male, anzi probabilmente servirebbe a incentivare l'interesse per quelle persone che avessero la curiosità di farlo, anche solo per leggere quello che viene scritto e dibattuto. Non nascondo che leggo sempre molto volentieri, anche senza intervenire, gli approfondimenti, ed è un mondo che va oltre al collezionismo ma senza di quello non sarebbe l'identica cosa per il collezionista, quindi se questa divisione dovesse servire per riaccendere la sezione, ben venga! Non sono gli studiosi che si devono "adattare" al collezionista, ma è il collezionista che dovrebbe interessarsi agli studi.2 punti
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Ciao @@molay666, moneta molto usurata...a me sembra una AE3 di Procopio.. giusto per parlarne.. Saluti Eliodoro2 punti
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Si è concentrata sulla dinastia Severiana perchè questi imperatori avevano necessità impellente di giustificare la propria posizione facendola discendere da una investitura divina, dato che non avevano legami parentali con precedenti gruppi di potere o notevole supporto militare. Questo l'indice dell'opera: Table of ContentsIntroduction 1. Contextualising a ’foreign’ dynasty 2. Septimius Severus, Liber Pater and Hercules 3. Medical tourism and iconographic dialogues in the reign of Caracalla 4. Elagabalus, Summus Sacerdos Elagabali 5. Severus Alexander and the refounding of Rome 6. Divine ideology in the Severan dynasty Appendix A. Shifting imperial ideology Appendix B. Dies of the stone on quadriga type Appendix C. Coin hoards2 punti
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Mi accodo a chi mi ha preceduto, rigirarsela tra le mani deve essere un piacere... Guarda l'espressività del volto ancora intatta, e quell'aquila poi... Mi pare anche ben centrata, tutto proporzionato! Mi spiace per la mancanza del metallo, ma è di ordinaria amministrazione quando si ha a che fare con esemplari di questa tipologia, appunto denominati "maltagliati". I miei più vivi complimenti :clapping:! (Anche io ne sto puntando qualcuno, ma per adesso meglio fermarsi e procedere con la ricerca di pezzi del mio ramo principale, il Viceregno Napoletano, sennò qui i liquidi si esauriscono troppo rapidamente :good:!)2 punti
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In questo momento non sono precisa nel parlare di questa moneta.Dovrò cercare una vecchia nota finita in qualche cassetto (se la trovo). Si tratta di una tra le prime monete emesse. Scusate se mi esprimo male. Erano coniate a "grappolo" e venivano staccate dall'"anima" come si fa con un frutto. Ecco il motivo di quella forma strana, leggermente a pera. I simboli riportati su queste monete erano imprecisi e poco identificabili.Se in questa monete vedete una perlinatura, dei soggetti ben riconoscibili significa che si tratta di un miglioramento della tecnica. Ricordo che su un libro di numismatica di fine 800 in lingua inglese, a questo tipo di moneta erano state dedicate parecchie pagine. Non rammento in quale occasione o in quale biblioteca abbia visto quel libro. Allora non mi occupavo di numismatica, a volte, particolarmente incuriosita da una moneta, seguivo mio padre nelle ricerche. Stimo che da quando ho visto quel libro sette / dieci anni siano trascorsi, e questo per la mia memoria di numismatica vuol dire molto. Ho fatto questo scritto per aprire la strada, l'interesse e per una ricerca approfondita su queste monete antiche. Grazie per l'attenzione e scusate se il mio scritto è impreciso e confuso. Meglio dire qualcosa che si sa anche approssimativamente che stare zitta quando la mia nota potrebbe aprire una discussione interessante. In caso contrario buttatela nel cestino. PizzaMargherita2 punti
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Buon giorno al forum ed a te Michele... che dire grazie per non aver fatto sentire nonno cesare il sognatore solitario, speriamo un giorno di svegliarci sotto un cielo migliore; Buona domenica a tutti2 punti
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Appare interessante che un terzo esemplare, con gli stessi conii e dettagli di un pezzo di ArtCoins e di Gorny (vedi questa discussione a pag. 1, # 17) apparirà nella prossima asta Triton del 2016, al n. 390. Ha il peso più basso fra i pezzi censiti con questa tipologia (solo 3,35 g). Triton 2016, 390 ArtCoins 6/2012, 584 Gorny 141/2005, 224 Questi tre esemplari sono stati coniati con conii inediti, simili a quelli indicati in Campana 100, ma con alcuni dettagli difformi (per il confronto, vedi questa discussione a pagina 1, # 4). Io ho visto solo il pezzo ArtCoins, che mi ha lasciato una impressione molto sgradevole ed è difficile spiegare sul piano tecnico, C'erano particolari, visibili solo dal vivo, che mi erano sembrati incongruentie e che mi sembravano riconducibili alla "scuola siciliana"... In realtà questo pezzo che apparirà su Triton girava da almeno un paio di anni ed era stato rifiutato da una nota Casa di asta europea, essendo in odore di falsità. Non conosco gli esatti motivi e risultati di analisi. Naturalmente non si può escludere a priori che ci sia un conio inedito, con tre esemplari che però sono comparsi solo nel corso degli ultimi dieci anni e mai visti in precedenza.... Una certa prudenza è d'obbligo e sicuramente una simile tipologia, di grande impatto sul collezionista, può avere sollecitato2 punti
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Dici che la scritta con EID MAR è troppo perfetta rispetto al resto della moneta? Sicuramente è una situazione che merita di essere approfondita solo con un esame dal vivo. Tuttavia può non essere assurda. Ci sono fattori, come ad esempio una migliore pressione vicino al centro della battitura col conio di martello (la moneta è poi piuttosto scentrata), accompagnata da una maggiore corrosione sul lato del diritto. Può colpire come ci sia una sorta di lisciatura intorno alle lettere della scritta e anche alle perline del bordo perlinato. Sono dettagli che meritano di essere analizzati bene di persona, Eppure sorprende come dettagli molto simili si ritrovano nell'esemplare del museo di Berlino, che proviene dalla stessa coppia di conii e che risulta, dalle carte del museo, che era entrato nel medagliere tedesco nel 1864, quindi un secolo e mezzo fa.... L'esemplare di Berlino è stato coniato con conio un pò più stanco e si presenta con conservazione minore, come se avesse circolato un pò di più.... Ci sono altri esemplari noti della stessa coppia di conii (Cahn 22), ma più scentrati al rovescio oppure più rovinati e non adatti al confronto... Triton 2016 Berlino 18204986 Oxford, Ashmolean museum (non ho ancora richiesto la foto digitale) Di contro appare più sospetto un esemplare apparso in asta Stack's nel 2008 e definito suberato (pesa solo 3,18 g), pur non mostrando alcuna traccia affiorante dell'anima di bronzo (forse aveva un suono metallico ben differente da un denario in buon argento)....2 punti
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Infine La stessa analisi per Federico. Su Federico si può osservare che esiste un certo numero di denari aventi stesso diametro interno dei mezzi denari. In realtà questo non è affatto un problema, i denari subdoli sono i primissimi emessi da Federico II, quelli con stella a 6 e 8 raggi. Questa tipologia è caratterizzata da un diametro interno ridottissimo. La differenza coi mezzi per questa tipologia non era data dal diametro, quanto dalla presenza della mezzaluna sopra l'aquila del dritto (diciamo che andrebbero tolti a rigore da questa analisi) @@anto R questa era l'analisi che avevo in mente per i denari di Carlo d'Angiò2 punti
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...allora, un passo alla volta ;) : prima di tutto utilizziamo un linguaggio più appropriato; in secondo luogo, impariamo i nomi delle monete: questo è il 2 lire "QuadriGa briosa"; la "quadriglia", invece, è un tipo di danza; terzo: cosa intendi per "incapsulata nel mucchio"?...La moneta era contenuta in una capsula di plastica?...2 punti
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Taglio: 2 € CC Nazione: San Marino Anno: 2004 Tiratura: 110.000 Condizioni: BB Città: Roma2 punti
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Giovanni Gastone de' Medici, meglio noto come Gian Gastone o Giangastone (Firenze, 25 maggio 1671 – Firenze, 9 luglio 1737), fu l'ultimo Granduca di Toscana appartenente alla dinastia de' Medici. Regnò dal 1723 al 1737. Gian Gastone assunse una decisiva importanza agli occhi del padre Cosimo III solo quando fu chiaro che il matrimonio del primogenito Ferdinando con la principessa Violante Beatrice di Baviera era destinato a non generare figli: a parte l'ostilità di Ferdinando, dichiaratamente bisessuale, verso la moglie, si aggiunse pure la sifilide che lo stesso Ferdinando contrasse in occasione di un libertino soggiorno a Venezia e che doveva portarlo prima ad una precoce demenza, e poi ad una prematura scomparsa. Nel 1722, quando oramai la Toscana era considerata dalle potenze europee solo come una preziosa pedina per i vari mercanteggiamenti di troni, Gian Gastone assunse per la prima volta incarichi governativi come reggente, date le cattive condizioni di salute dell'ottantenne Cosimo III. L'anno successivo Cosimo III morì e Gian Gastone salì al trono, anche se era cosciente che il suo regno sarebbe stato solo una formalità e che il potere era oramai nelle mani delle grandi potenze. Disse al momento dell'incoronazione: « Mi pare di far la parte del Re in una commedia» Poiché l'omosessualità di Gian Gastone era nota a livello europeo, i suoi quattordici anni di regno furono caratterizzati dai numerosi progetti delle potenze europee per la futura successione al trono in Toscana: in un primo tempo il granducato fu destinato ad un figlio cadetto di Filippo V di Spagna, Don Carlo di Borbone, che fece il suo ingresso a Firenze nel 1732 ben accolto dal Granduca. Ricevendolo a Palazzo Pitti, Gian Gastone commentò bonariamente: « Andiamo a vedere di chi m'han fatto padre a sessant'anni le potenze europee» Successivamente si decise che Don Carlo di Borbone sarebbe diventato Re di Napoli e di Sicilia e che la Toscana sarebbe andata a Francesco Stefano di Lorena, fidanzato di Maria Teresa d'Austria. Gian Gastone de' Medici, conscio che le forze erano impari, non provò nemmeno ad opporre resistenza ai progetti delle potenze europee. Nonostante ciò, Gian Gastone ebbe lo stesso la forza di effettuare alcune grandi riforme che rimediarono almeno in parte al malgoverno del padre, gettando in parte le basi delle riforme lorenesi: condusse una politica laica e ridusse il potere e l'influenza della Chiesa; risollevò le sorti dell'Università di Pisa; fece tributare solenni onoranze a Galileo Galilei nella basilica di Santa Croce; abrogò i decreti del padre contro le prostitute, gli ebrei e le feste laiche; ridusse notevolmente il carico fiscale e affidò il governo di Siena all'intelligente Violante Beatrice di Baviera, a cui era legato da sempre da fraterna amicizia (odiava invece la propria sorella Anna Maria Luisa de' Medici, che considerava la responsabile del suo matrimonio). Fiorino d'oro 1729 diametro: 22 mm peso: 3,29 gr contorno: seghettato Rarità: da C a R (a seconda dei testi); C nel nostro catalogo. Conservazione: qSPL (forse proveniente da montatura)2 punti
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Recente acquisizione Zecca di Ancona - Moneta anonima attribuita a Clemente VII (Secolo XVI) Grosso , Ag. gr. 1,78, diam mm 23,52 D/ chiavette ANCO N rondine D rondine CIVI TAS rondine FI rondine / Cavaliere galoppante a sinistra con spada sguainata R/..EPS.S.CY RIACVS / Il Santo nimbato e mitrato benedice con la destra, croce pomata nella sinistra, in quadrilobo ornato da 6 rosette a sei petali CNI - Muntoni - Berman - Dubbini Mancinelli : manca Moneta inedita proveniente da Listino n. 6/2015 Numismatica Picena.2 punti
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Buon giorno a tutti! E' la prima volta che scrivo in questa sezione, pertanto perdonatemi se commetto errori. Sto conducendo uno studio sulle emissioni del Risorgimento veneziano del 1848 e avrei bisogno del vostro aiuto in quanto la cartamoneta per me è un argomento inesplorato (per le emissioni metalliche mi è stato più facile in quanto è il campo che seguo normalmente). Di questo periodo sicuramente la più conosciuta è la Moneta Patriottica, della quale vennero emessi i biglietti da 1-2-3-5-50-100 lire correnti, garantite dai prestiti volontari e forzosi della popolazione, o sbaglio? Tuttavia vi furono altre due emissioni, quella del Comune di Venezia, con i tagli da 0,125-0,25-0,5-1-3-5-50-100 lire correnti, garantite da cosa? E infine la cartamoneta chiamata Dono Patriottico di Venezia, con i tagli da 5-25-50-100 lire; anche questa garantita da cosa? Della Moneta patriottica si trovano parecchie informazioni in rete (ed anche le foto non mancano), mentre delle altre due molto poche (dell'ultima praticamente niente); per questo mi rimetto alla vostra conoscenza.. :help: Grazie in anticipo a tutti quelli che interverranno!!1 punto
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Riguardo questo esemplare, preso in una passata asta e noto che una patina pesante a volte sminuisce la bellezza della moneta. Cosa ne pensate? può una eccessiva patina essere considerata un punto a sfavore o è da considerarsi comunque una marcia in più? Lo stimato Tevere nelle note sul cartellino indica "Bella patina" Siete d'accordo o a voi disturba? Renato1 punto
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buona serata a tutti! Oggi a san marino ho fatto il mio acquisto più importante di sempre (€) l'ho vista tenuta in mano girata rigirata poi sentito il prezzo (230) l'ho rimessa giù e sono andato a fare un giro per le vie tutte addobbate... prima di andare a casa non ho resistito e sono andato a prenderla! ma ho contrattato fino a portarla a quello che secondo me è il suo prezzo ideale! secondo voi qual'è? e che conservazione ha? in mano è bella come un fdc :D anche se non lo è ma non ha un singolo difetto...1 punto
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Buonasera a tutti, Ho trovato questo testone di Ludovico il Moro in rame: data l'usura pesante ho pensato che si trattasse di un falso d'epoca che avesse perso l'argentatura l'ho preso. Tuttavia, studiandolo bene mi sono reso conto che al posto dei soliti tizzoni con secchie che affiancano lo stemma al R/ ci sono le iniziali del duca L-V. Vorrei chiedervi un aiutino nel capire di cosa si tratta: se di un falso coevo, o di un pataccone moderno... Il peso è di 7.99 grammi e il diametro medio di 27,1 mm. Ecco le foto: Un grazie in anticipo a tutti Luca1 punto
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Adesso che ho passato i 10 anni, voglio aggiungere quello che mi sono dimenticato di scrivere all'inizio. Non voglio assolutamente tediarvi con salamelecchi od omelie da chiesa, ma esporre una sintesi di questi anni. Quando mi sono iscritto lo consideravo un forum di solo " cosa vale, quanto costa" e così via. Infatti per tanti anni ho solo letto e sono rimasto a guardare. Ultimamente ho riscoperto "LAMONETA" trovando non solo le risposte al quanto vale, ma trattati di numismatica fatti da persone competenti e semplici, persone che, come ho già scritto in altri post, potrebbero insegnare o magari già lo fanno. Persone che come me ( sono arrivato , un pò tardi, ma sempre meglio che mai)considerano le monete come bene storico e culturale (il valore economico passa in secondo piano)....... un popolo senza cultura e storia..... è destinato a sparire, a non essere ricordato. Studiando le monete, studiamo il nostro passato, che rimarrà anche dopo la nostra partenza. Catalogando le monete si scopre un mondo sommerso ai più. Tutto questo ho imparato ad apprezzarlo qui sul forum e poi conoscendo di persona tanti di VOI, lo apprezzo ancora di più. Qui mi fermo altrimenti divento una lagna, non prima di rinnovare il mio GRAZIE a tutti VOI.1 punto
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@@caio Voglio comunque chiedere ad Apollonia: gli esemplari con una densità inferiore al rame puro, possono essere inquinati da metalli più leggeri? E se si perchè non dovremmo pensare che questi metalli possano esser presenti anche nelle monete con % di argento più elevate, contribuendo in tal modo ad abbassarne la densità? Sicuramente. Come ho detto nelle premesse al post # 311, un suberato a base di piombo pesa di più della moneta d’argento puro e logicamente un suberato a base di una lega più leggera del rame pesa meno del suberato di rame. Ma il punto è questo. Come ho cercato di spiegare meglio nel post precedente, io ho esposto il quadro della situazione che riguarda monete di rame, argento e loro leghe da un punto di vista rigorosamente scientifico. Siccome gli stateri di Aminta III sono ‘fuori’ e ‘dentro’ composti di rame e argento (il ferro è presente solo in tracce) e siccome qui la EPMA che rivela elementi presenti anche in ppm non può sbagliare, la situazione di cui sopra può essere estesa al loro studio. Diverso è il caso in cui si vuol estendere l’analisi quantitativa (meglio dire semiquantitativa) EPMA di un’area di qualche micron al quadrato al bulk della moneta. Con il diagramma delle fasi si può dimostrare come zone di rame puro si possono trovare in monete al 65% di argento. Sulla fiducia da riporre nella densità non ci sono dubbi del genere. apollonia1 punto
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Il riferimento e' comunque al progetto in rame del testone, il Crippa 7 o Mir 232 con L V ai lati dello scudo , al diritto 1497 capovolta, ci sono dice il Crippa tarde riproduzioni per fusione. La grande novità rivoluzionaria era la data che ebbe seguito più tardi cogli spagnoli.1 punto
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Ciao, Così dovrebbe essere. Detta tutta, sarebbe un "R 1"... Ciao Illyricum ;)1 punto
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Buonasera a tutti, che ne pensate di questa? Purtroppo non si legge l'anno, anche se nel cartellino della casa d'asta c'è scritto 1650. Attendo i vostri pareri, grazie.1 punto
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Caro Mario, come sempre complimenti per le discussioni da te aperte, che fanno leva sullo spirito di condivisione e di amore per la numismatica. Purtroppo, in questo anno, non ho acquistato monete che corrispondono al requisito della discussione per cui non posso parteciparvi.1 punto
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Caio, questo accoppiamento di conii in effetti manca nel Muntoni, ed anche nel CNI, che dal n°75 al 78 classifica in totale 6 esemplari con questo rovescio e diversi diritti, sempre con stemma SENZA conghiglia in cimasa. Ci viene in aiuto il Serafini, che classifica questa tua tipologia dal n°376 al 380, con piccole varianti nello stemma, sempre CON conchiglia in cimasa. Ho aggiunto la relativa riga alla scheda del catalogo lamonetiano, dove tra l'altro erano già presenti sia le immagini che un passaggio d'asta di un esemplare simile al tuo: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CLXIIG/3 Ciao, RCAMIL.1 punto
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Controlla il peso, credo sia l unica pecca per questo splendido pezzo. La data sarà stata nella parte mancante, ma ha un bel ritratto al diritto e una bella patina, mi son sempre piaciuti questi maltagliati massicci!! saluti Fofo1 punto
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Santo, Santo senza dubbi. Che sia San Marco, non so. Senza un particolare specifico, in uno spazio ristretto come una contromarca, i Santi sono quasi tutti uguali, si possono solo dividere tra mitrati e non (e nemmeno sempre); perchè non identificare San Marco col leone? Sarebbe stato inequivocabile. Qui sembra di trovarci di fronte ad un mezzo busto di San Marco, come nei primi denari a nome di Enrico III o IV saluti luciano1 punto
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Grazie @@monbalda,il titolo di questa discussione mi permette di poter continuare qui a postare minuti nei quali osservo,per l'appunto,curiosità che spero possano interessarti per i tuoi aggiornamenti.Questo minuto (A.XV.1j.)14-16mm 0,52. Presenta al dritto la variante +.PISANI.COHUNI.ma sembra avere la "M" in luogo della "H" al dritto si vede male ma al rovescio è più nitida.Nell'ultima foto la M del rovescio.1 punto
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Ciao Luciano. "Eh ... ma noi siamo cultori delle monete brutte, anzi bruttissime, anche se a volte ci capitano tra le mani anche quelle belline e non ce le facciamo scappare. Eccezioni, comunque; noi siamo per le monete che hanno il fascino del "letto sfatto", quelle "vissute", quelle del popolo. Ajò ... aspettiamo la tua monetina del 2015 :pleasantry:" Beh, allora, eccola qui: :pardon: si tratta di un mezzo reale del 1771 a nome di Carlo Emanuele III per la Sardegna, con variante della legenda al rovescio "MONTISEFR" anziché "MONTISFERT". Già postato nell'apposita sezione tempo fa, lo ripropongo qui... è la mia preferita delle "sarde" del 2015 :pleasantry: M1 punto
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@@ozacido ... la moneta è un BB ed è dell'annata comunissima, ma buona da collezionare; devo però dirti che il termine "malaticcio" da te usato, messo lì, dà l'impressione, per chi non conosce la storia di questo sovrano, di un'espressione di denigrazione....ma ecco cosa gli accadde....e non per colpa sua, logicamente: Le sue condizioni precarie di salute influirono moltissimo sul suo aspetto fisico tanto che il nunzio apostolico in Spagna, dopo aver incontrato il sovrano all'età di vent'anni circa, così riportò: Il re è più basso che alto, malformato, ha il viso sgraziato, il collo lungo e il viso allungato e piegato verso l'alto, il labbro tipico della casa d'Asburgo, occhi molto grandi, di colore turchese ed una pelle fine e delicata. I capelli sono lunghi e biondi, portati all'indietro in modo da esporre le orecchie. Non è possibile raddrizzare il suo corpo ma, quando cammina, si appoggia su di un tavolo a muro, o qualcosa d'altro. Il suo corpo è debole come la sua mente. A volte dà segni di intelligenza, memoria e di vivacità, ma non ora, sembra lento e non risponde, maldestro, pigro, con l'espressione stupita. Si può fare ciò che volete, non ha volontà propria. Gli storici statunitensi William e Ariel Durant aggiunsero: basso, zoppicante, epilettico, precocemente anziano e completamente calvo prima dei 35 anni, era sempre vicino alla morte. Infine, secondo lo storico Modesto Lafuente, fu un re religioso, schivo, timido e che con il tempo divenne sempre più riflessivo, angosciato e triste per i molti problemi del regno e riguardo al suo comportamento, scrisse così Antonio Castillo: Eppure, nonostante un comportamento infantile che lo induceva ad andare in cucina per aiutare a preparare i dolci piuttosto che alle sedute dei Consigli, la sua rabbia e le sue reazioni di collera imprevista e la sua passione per il cioccolato, che, assicura il Professor Alonso-Fernandez, gli ha cagionato una addizione mono-alimentare di Cioccolismo, ebbene, al di là di tutti questi difetti, ha avuto un enorme senso della Religione e soprattutto della Regalità.1 punto
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Zecca di Milano, Filippo II Re di Spagna e duca di Milano ( 1556 - 1598 ) Quarto di scudo Ag., peso gr. 8,01, diametro 28 mm. D/ + PHI REX HISPANIARVM, busto corazzato e colletto increspato a destra R/ MEDIOLANI DVX, stemma coronato e con le armi di Leon, Castiglia e Milano Rif. MIR 317/1, Crippa 33/A, Rarità R/2 per MIR, R per Crippa Sia il quarto come moneta che il tipo con corona radiato per Filippo II è abbastanza raro e pregiato e non facile in buona conservazione.1 punto
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Forse Iulia Domna, un asse o un dupondio, qui con Venus ( Rome, 195 AD. IVLIA AVGVSTA, bust right / VENVS FELIX S C, Venus standing left holding apple & raising veil )1 punto
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Questa discussione è meravigliosa! Ho iniziato da poco a collezionare Carlo II e leggervi è davvero illuminante, grazie! :)1 punto
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ci sono Numa non ti preoccupare....e la tua affermazione sul " tanto " informati,almeno per quanto riguarda me e' assolutamente errata la mia e' solo conoscenza ed esperienza acquisita che avevo deciso di mettere a disposizione e se mi sono un po' allontanato e'proprio per affermazioni come le tue. In questa discussione state cercando di acchiappare la luna nel pozzo perché solo lo studio e l' esperienza porta a risultati concreti quindi la strada da percorrere e' questa e ti faccio un esempio concreto: la prima moneta postata io l' avrei bocciata subito e non avrei avuto bisogno dell'aiuto della compianta,prova ad osservarla bene tralasciando le informazioni date perché c'è un elemento importante che fa capire che ha qualche problema e magari ci puoi arrivare da solo e se ci arrivi e' perché hai esperienza e non per i motivi che vuoi fare intendere tu con la tua parola virgolettata. Scusate il mio intervento ma credo che nessuno si può permettere i doppi sensi e che tutti possiamo essere di aiuto al forum e che fino a quando si userà questo modo di interagire in molti lasceranno il forum.1 punto
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Ciao Jean come abbiamo gia' parlato la cosa importante e' che si veda la data e in questo caso il 91 e' chiaro! Non e' facile trovare con la data visibile questa tipologia di 2 denari, con questa data poi e' l'unico che ho potuto vedere! Normalmente si tratta di 1695 con l'ultima cifra difficile da decifrare... Infatti cominciavo gia' a dubitare sull'esistenza di questo millesimo.. Posto le foto sul catalogo! Grande Jean!!1 punto
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