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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/16/15 in tutte le aree
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infine concludo con la più bella moneta del 2015 che è anche in assoluto la più bella della mia collezione....sempre Cosimo III De'Medici ma questa volta è una piastra del Battesimo di Gesù...moneta per Firenze. La moneta è di per se già una moneta abbastanza rara come millesimo (R2) ma in questa conservazione se ne vedono poche...si tratta di una Piastra del 1684...al D/ è raffigurato il Granduca a testa nuda corazzato e con lunga capigliatura (anche in questo caso ci sono varianti a seconda dell'anno di coniazione) mentre al R/ è raffigurato S.Giovanni Battista mentre battezza Gesù nelle acque del Giordano... è una moneta che ha dei dettagli incredibili...piango ogni volta che la guardo :hi:7 punti
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la seconda moneta è invece di Cosimo III De'Medici....è sempre una moneta per Livorno....sempre un Tollero ma con raffigurato il porto... Cosimo III fu il Granduca con il Regno più lungo di tutta la storia Toscana....regnò dal 1670 al 1723....ma il suo fu anche un regno caratterizzato da un forte declino politico ed economico rispetto ai fasti precedenti dei Medici ed alla sua morte lasciò il Granducato come una delle potenze più povere d'Europa. La moneta come già detto è un tollero per Livorno, al D/ è raffigurato il busto del Granduca coronato e con lunga capigliatura (a seconda delle date esistono varianti di conio diverse per il busto) mentre al D/ viene raffigurata una veduta sul porto di Livorno....uno dei più importanti se non il più importante dell'epoca...fulcro delle attività commerciali verso il Levante... in particolare questo che presento è un tollero del 1695...data di rarissima apparizione, mancante in quasi tutte le collezioni private e pubbliche (non è presente nemmeno al museo del Bargello) e considerata tra R4 ed R5....un perfetto gioiello :hi:4 punti
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eccomi @@dabbene....finalmente trovo un po di tempo per postare le mie 3 monete del 2015 per la sezione... mi sparo subito i 3 jolly ovviamente fiorentini :blum: il primo è questo bellissimo Tollero di Gian Gastone De'Medici con la fortezza....Gian Gastone fu l'ultimo Granduca dopo oltre 200 anni della dinastia De'Medici a Firenze....questa è tra le più belle monete Medicee ed è una moneta importante in quanto l'UNICA battuta sotto Gian Gastone che ne ritrae il busto al D/ è raffigurato il busto del Granduca corazzato e con larga capigliatura mentre al R/ la vecchia fortezza di Livorno sotto la corona Granducale....ha un diametro di circa 43 mm e un peso di circa 27 gr....un bel monetone :hi:4 punti
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vi aggiornerò...dissi 10 mesi fa... ecco fatto :) https://www.academia.edu/19688013/IL_NUMMO_NEL_PANORAMA_MONETARIO_DI_GIUSTINIANO_I_UNA_NUOVA_POSSIBILE_ATTRIBUZIONE_PER_IL_NUMMO_DOC_149_MIB_66_PRECEDENTEMENTE_ATTRIBUITO_A_GIUSTINO_II3 punti
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buongiorno @@profita73 la moneta da te postata dovrebbe essere questa che ti allego-- è di NAPOLI come puoi notare torna il peso, e se vuoi puoi allargare l'immagine per meglio vedere i particolari del rovescio il peso corrisponde Pietro saluti3 punti
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GIORGIO III Giorgio Guglielmo Federico di Hannover (Londra, 4 giugno 1738 – Windsor, 29 gennaio 1820) fu re di Gran Bretagna e re d'Irlanda dal 25 ottobre 1760 al 1º gennaio 1801 e da quella data sovrano del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda; fu anche duca di Brunswick-Lüneburg, principe elettore di Hannover, che divenne un regno il 12 ottobre 1814, e re di Corsica dal 17 giugno 1794 al 15 ottobre 1796. Fu il terzo sovrano in terra britannica della casa di Hannover, ma il primo ad essere nato in Inghilterra e ad usare l'inglese come lingua madre. Durante il suo lungo regno, il terzo in assoluto nella storia britannica, si verificarono eventi epocali per la storia dell'Inghilterra e di tutto il Regno: l'inizio della rivoluzione industriale, la guerra d'indipendenza degli Stati Uniti e le guerre napoleoniche. Inoltre Giorgio III fu il primo sovrano del Regno Unito. Nel 1765 cominciò a dare segni di squilibrio mentale che si aggravarono col passare degli anni. Sull'origine della sua follia sono state avanzate diverse ipotesi: alcuni hanno ritenuto che potesse essere una conseguenza della porfiria, una malattia ereditaria del sangue; secondo il divulgatore scientifico canadese Joe Schwarcz, sintomi simili a quelli della porfirina possono dipendere dall'avvelenamento da piombo che, secondo lui, il re avrebbe potuto contrarre mangiando crauti cucinati in pentole di piombo. Altri studi effettuati su campioni di capelli del re, pubblicati nel 2005, hanno riscontrato un'alta concentrazione di arsenico, ammettendo l'ipotesi di un'intossicazione da arsenico all'origine dei disturbi. Dopo il definitivo crollo psichico del 1811, il figlio maggiore del re, Giorgio Augusto Federico, principe di Galles, governò come principe reggente fino alla morte del padre. Ghinea 1795 metallo: oro .917 diametro: 24 mm peso: 8,37 gr Conservazione: EF Buona giornata3 punti
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Caro Mirko, se a quanto da te già detto aggiungi una attenta osservazione delle foglie della corona d'alloro dei 3 esemplari hai la chiara percezione delle aggiunte, in particolare sopra l'orecchio, che ci sono solo nell'esemplare rimodellato e non negli altri due ( spaziature residue del fondo diverse). Altri punti deboli sono la cuspide del busto nella parte posteriore ( tutta arrotondata) come la sommità del busto ( sembra proprio di vedere la massa aggiunta, un po' informe) e non sottovaluterei la fronte sopra l'arcata sopraccigliare, che sembra parzialmente scavata a ricavare i vari capelli (nota il gradino). Ho poco tempo a disposizione, altrimenti avrei preparato l'apparato fotografico a dimostrazione, cosa che ti prego di fare in vece mia se puoi... Cordialmente, Enrico P.S. comunque sia il ritratto di Nerone anche nella versione autentica non è molto bello, con quell'inusuale barbone... P.P.S. Alla fine non è un lavoro molto diverso da quello fatto nei denari di cui si è parlato a più riprese, da quello di Giulio Cesare di pochi anni fa ( prototipi) a quelli più recenti come quello di Marc'Antonio, la cui ricostruzione su un pezzo autentico è, a mio avviso, assolutamente certa. Presentano tutti dei rilievi incongrui e un po' leziosi e un aspetto di moneta lucidata, lasciando intatti particolari che in una clonazione sembrano difficili ( per non dire impossibili) da riprendere, oltre alle patine nei medesimi punti e distribuzioni del pezzo di base.2 punti
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Scusatemi, ho perso un po' di tempo ma credo ne valga la pena vista l'importanza del tema trattato. Nelle fotografie ho evidenziato con cerchi rossi tutti i microdifetti presenti nel tondello; con cerchi blu i buchi tappati, con linea rossa il graffio che si vede nel "nuovo" dopo la lisciatura e con linee blu la patina intorno alla Salus (che certamente avremmo apprezzato di più in mano). Direi che non ci sono dubbi. Ribadisco, non credo che i microdifetti possano rimanere post clonazione, tanto meno quelli presenti sul bordo che di solito sono quelli che non rimangono mai (o comunque sono i più difficili da replicare). Le imperfezioni nei campi fuori perlinatura (a parte un foro evidente) sono state lasciate proprio per un evidente disinteresse nel riportarle a nuovo. Idem il fratturone che proprio per la sua "natura" potrebbe essere stato lasciato per rendere la moneta più appetibile e meno sospetta (guardi la frattura non guardi il resto). Questo aureo, almeno al dritto, è stato martoriato nel vero senso della parola e i campi al rovescio, in prossimità del graffio, ribassati e lisciati. Babelone dice di guardare le lettere, beh, certo, non credo di parlare senza prima guardare...e proprio perché le ho guardate ritengo che non solo il ritratto abbia subito un aggiunta di metallo, ma come dice cliff l'intero dritto sia stato ripassato e ripassato per ravvivare il rilievo. La domanda ora è questa, almeno per me: come si presentano questi "ritocchi, aggiunte" dal vivo?2 punti
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...più che lucidata...forse lavata? Probabilmente, la rimozione della patina su di un esemplare già usurato, coi rilievi abbastanza "smussati", la penalizza facendola sembrare come se fosse stata trattata in un modo più aggressivo.... Come conservazione, stando a questa foto, direi che ci muoviamo tra il BB e il BB-SPL. La R, secondo me, è spostata a sinistra: quando è spostata a sinistra, se tracci una linea verticale che parte dalla punta del fiocco, perpendicolare ad un'altra linea orizzontale sulla quale poggia la R, vedi che la linea verticale tocca la "gobba" della R e la gambetta trasversale; nell'altro esemplare, che dovrebbe essere "normale" (mi risulta che ci siano diverse varianti, comunque...), la linea verticale è molto più "all'interno" della R.2 punti
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Caro Andrea, mi sembrano proprio due pezzi diversi tra loro ma uscenti dalla stessa coppia di coni, basta vedere la centratura differente del rovescio come anche i rilievi ... e da quel che si vede mi sembrano autentici entrambi, al netto delle pulizie, restauri e ritocchi effettuati nel tempo, anche se al primo gli darei una occhiata dal vivo prima di giurarci sopra... Cordialmente, Enrico2 punti
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Penso possa essere un quattrino di Piacenza per Alessandro Farnese con Lupa e A coronata fra rami di palma e d'ulivo. allego un'immagine tratta dal catalogo di una colelzione privata a cura di G.Fusconi e disponibile on-line ciao Mario2 punti
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Ragazzi, io ci andrei molto cauto. si tenga conto che coi normanni il rame ha valore fiduciario e con Ruggero II, dai primissimi esemplari che arrivano ai 10 grammi, si arriva agli di peso intorno al grammo. Il peso si stabilizza definitivamente intorno ai 2 grammi solo con la riforma monetaria di Guglielmo II. i follari normanni hanno spesso un enorme variabilità di peso a parità di diametro. i Questo caso sia il peso che il diametro sembrerebbero ridotti, ma non credo ciò sia sufficiente per affermare che si tratti di una frazione. Anzi, si tenga conto che esiste un buon numero di follari (o mezzi follari), aventi peso intorno al grammo. Credo sia più ragionevole si tratti di un emissione durata diversi anni, in cui pian piano dimensioni e pso dei tondelli sono andate riducendosi. Tra l'altro, non mi sembra ragionevole immaginare 1/4 di follaro fosse necessario per la circolazione. Teniamo conto sua Ruggero I che i sovrani successivi verrà coniato solo i follaro. Se si può ipotizzare che ad un certo punto possa essere stato necessario per la circolazione il mezzo follaro (anche se io temo si tratti sempre e solo di follari), escuderei la necessità economica del quarto di follaro. Parere personale ovviamente2 punti
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Posto oggi la moneta che è stata venduta nell'Asta Negrini n° 30 del 10 Dicembre 2009.2 punti
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Lire cinque (?) Fides publica (Salvatori), 1650, assedio di Candia.2 punti
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rinveniamo un po' questa discussione... il leone "orrido" (cit. Lazari), moneta Grimani, 1647-1648, Candia, ribattuta sui 2 1/2 soldini.2 punti
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@@Brios Ciao Si tratta di comunissime rigature del taglio impresse durante le operazioni di coniazione. La questione è molto semplice, durante la battitura il tondello, leggermente più piccolo di diametro era assoggettato alla pressione del forte colpo dei conii allargandosi e aderendo alla ghiera (o virola). Gli addetti alle operazioni di coniazione erano vigili e facevano in modo da staccare i tondelli incastrati ma il taglio aderiva così forte alla ghiera che durante l’estrazione si graffiava nel taglio. Ovviamente le rigature erano evidenti perché la ghiera aveva i caratteri PROVIDENTIA OPTIMI PRINCIPI in rilievo nel taglio (ecco perché questo motto è in negativo), ci sarebbe comunque da accertare se tali scritte nel taglio furono impresse durante la battitura del conio o prima (durante la preparazione, post calibratura dei tondelli). In molti esemplari, ho notato delle parti nel taglio con dei dislivelli, da lì si capisce che la ghiera era composta di due semicerchi e che dopo la coniazione veniva scoppiata dal taglio. In alcuni esemplari troviamo la rigatura su un solo lato perché evidentemente l’estrazione avveniva facendo forza su un solo lato. @@francesco77 scusami se ho rubato i tuoi studi,ma credo che cosi capirà l'amico @@Brios2 punti
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E' descritta nel CNI e nel MIR, ma non è la stessa. È' la prima, con queste caratteristiche, apparsa nel mercato numismatico; i riferimenti in questa discussione: http://www.lamoneta.it/topic/135896-alfonso-ii-daragona/?hl=alfonso2 punti
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Ho trovato. Quale parola principale? La più bella della sez. monete moderne 2015 il più bello Per me Gonzaga-fenomeno delle dinastie rinascimentali che nelle arte numismatica e medaglistica incarnarono quel GENIUS LOCI. Il Rinascimento, al contrario, una meravigliosa infermita, una divina mostruosita che vezzeggiamo malgrado ci divori. Anatole France2 punti
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Visto che le straniere ancora latitano, rompo il ghiaccio con una piccolissima uniface (einseitig, auf deutsch), da Salisburgo, coniata nel 1700 sotto il principe vescovo Giovanni Ernesto Thun-Hohenstein. La conservazione la lascio decidere a voi...2 punti
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Io quando si tratta della moneta più "bella" in mio possesso non riesco a non pensare al mio scudo largo, non è particolarmente rara ne ben conservata ma il suo fascino per me è eccezionale Questo esemplare è del 1666, ha un diametro di 5.8 cm e un peso di 37.3 g quindi è molto sottile e trasmette una fragile bellezza2 punti
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esiste anche il rarissimo quattrino (tipologico) di Leonardo Loredan1 punto
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La moneta è buona ed è diversa dall'altra, quindi, stai tranquillo.1 punto
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Vittorio Emanuele III - Somalia Italiana Una besa 1909 Prova Rame 960/1000 Peso gr. 2,5 - Diametro mm 20 Riferimenti: Gigante P6 Vittorio Emanuele III - Somalia Italiana Due bese 1909 Prova Rame 960/1000 Peso gr. 5 - Diametro mm 25 Riferimenti: Gigante P5 Delle Bese "Prova" esistono esemplari in Bronzo. Tempo fa girava una scatola di zecca con i sei valori: 4 bese, 2 bese, una besa, tre valori in rame e tre valori in bronzo....se qualcuno riuscisse a scovare la foto.... :blum: Renato1 punto
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bhe se l'hai pagato sui 50 euro va bene. in epoca sveva il tarì d'oro era diviso in sottomultipli (denari), nel numero da 16 a 24 in base al periodo. il valore del mezzo denaro quindi variava da 1/32 ad 1/48 del tarì, quindi erano monete veramente di basso valore. non ne furono fatti molti (ancora meno i quarti) proprio per l'esiguità del valore rappresentato.1 punto
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Continuo a non essere particloarmente convinto, anche se ovviamente non bisogna convincere me. i pezzi mostrati da vox non mostrano delle dimensioni diverse dell'impronta, che sembra equivalente. Al contrario le monete sono state battute su tondelli di rame di dimensioni diverse, dando luogo a monete di dimensioni anch'esse apparenti. Nel caso dei denari e dei mezzi denari svevi, al contrario anche le dimensioni erano scalate l'una rispetto all'altra. Per un momento comunque chiediamoci se da un punto di vista prettamente monetario, tali sottomultipli avessero senso per la circolazione dell'epoca. In epoca normanna, un follaro valeva da 1/72 a 1/60 di tarì (in base alla riforma in essere). in epoca sveva i tarì erano divisi in un numero che va da 16 a 24 denari. Tenendo conto che in epoca sveva i mezzi denari erano già monete piuttosto rari, ossia una moneta che valeva da 1/32 a 1/48 di tarì, non si capisce perchè i normanni pochi anni prima avrebbero dovuto coniare frazioni infinitesime del tarì, che a questo punto dovevano valere 1/144 se non oltre del tarì. A mio avviso non ve ne era l'esigenza, e anche per questo non sono convinto dell'effettiva emissione di frazioni di follaro.1 punto
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Complimenti per il tuo primo Denario: con quel rovescio è una moneta di grande spessore storico! Da abbinare in futuro a denari celebrativi della conquista di Dacia ed Arabia1 punto
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io credo che l'idea che potessero esistere multipli e sottomultipli dei follari, finora conosciuti, sia plausibile. guardate queste monete e ditemi se potevano mai avere lo stesso valore, visto che la più grande pesa oltre 3 volte quelle piccole.... cosa ne pensate? mi ero riservato questa chicca da molto tempo, ma penso sia giunto il tempo di far vedere questi inediti :) PS guardate anche le varianti nella disposizione delle lettere IC XC NI KA intorno alla croce :), ma questo è di minor conto :) hahaha1 punto
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Questa è la seconda volta in più di dieci anni di forum che uso la funzione ‘blocco utente’ per ignorare i suoi interventi nelle discussioni. La sua intrusione al post # 391, dopo che mio ero rivolto a Caio per ribadire a lui l’opportunità di seguire il mio consiglio di usare un linguaggio scientificamente ineccepibile nel sottoporre un contributo a una rivista scientifica, senza che fosse stato chiamato in causa, la reputo intollerabile. Il consiglio di uno che per trent’anni dopo la cattedra è referee di riviste internazionali nel settore disciplinare della Physical Pharmacy, tanto per mettere le carte in tavola. La sua arroganza in quel ‘reitero la domanda’ al post # 392 come se io fossi tenuto a dargli una risposta, è esemplare. La sua conoscenza della lingua italiana non è proprio solida a giudicare da come scrive al post # 80 della discussione http://www.lamoneta.it/topic/143945-le-monete-pi%C3%B9-false-di-alessandro-magno/page-4 No, io l'ho riportata pari pari......un'errore " infinitesimale" per definizione stessa del concetto di infinitesimale, tende allo zero...usa altri termini se non sei sicuro di quel che significhino, sennò ti incarti da solo.. L’uso corretto dell’articolo indeterminativo maschile si insegna alle elementari. apollonia1 punto
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Ciao @@galliaq, Sembra un nummo con le Victoriae Laetae, ti posto degli esempi: Saluti Eliodoro1 punto
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Aggiungo anche una foto di un Ban Liang. Considerato il peso, credo sia collocabile tra il 300-200 a.C. e dovrebbe essere catalogato come Hartill 7.7, ma non sono sicuro. Diametro 31mm peso 6,4g.1 punto
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Forza gente, 214 visualizzazioni qui e di là nessuna moderna straniera postata? :help:1 punto
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Obverse, reverse and the entire text of the inscription on the edge of real ruble in 1723. https://www.pinterest.com/yurivasiliev9/%D0%BF%D0%BE%D0%B4%D0%BB%D0%B8%D0%BD%D0%BD%D1%8B%D0%B5-%D0%BC%D0%BE%D0%BD%D0%B5%D1%82%D1%8B-%D1%80%D0%BE%D1%81%D1%81%D0%B8%D0%B9%D1%81%D0%BA%D0%BE%D0%B9-%D0%B8%D0%BC%D0%BF%D0%B5%D1%80%D0%B8%D0%B8-genuine-coins-/1 punto
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@@vox79 Ma certo.... volevo dire 1/4 di follaro :crazy: Come si modifica il titolo? @@eliodoro Quarto di follaro solo per seguire la nomenclatura usata da Spahr.1 punto
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Belli gli ultimi 2 Leoni, entrambe le monete però meritano anche la foto per intera!1 punto
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E' una riproduzione purtroppo per te. Lo stile del ritratto, le lettere, la perlinatura ed anche la forma del tondello, per non parlare del colore del metallo, non tornano.1 punto
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DE GREGE EPICURI Intervengo perchè...tirato per i capelli dal buon Exergus! Devo dire che dalle foto capisco davvero poco, non si potrebbe farne di migliori? Se si legge ICOR, potrebbe trattarsi di Corinto (LAUS IULI CORINT, oppure CLI COR), ma non è l'unica possibilità. Oltretutto, non ci sta con una moneta in Ag. Ma è poi davvero d'argento? Sembra tale solo la parte centrale del diritto, tutto il resto pare rame; l'impressione è anzi di un suberato che ha conservato pochissimo Ag. L'Ag nelle Province poi esiste in ben pochi luoghi,se si escludono le grosse tetra di mistura resta quasi solo Cesarea di Cappadocia.1 punto
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Secondo me la tua signora non si rende conto della fortuna che ha, quindi suggerisco di esiliarla per un mese a Milano. Poi vedremo se non vuole tornare a casa.1 punto
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somiglia a queste? http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.php?LotID=802767&AucID=1503&Lot=501&Val=ea2eeb80353aa7b6949d0389d3edd0ba&Match=1#match11 punto
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Ciao Matteo e benvenuto nel mondo delle classiche! :) Non te ne pentirai! Esistono molti cataloghi online che si adoperano al compito della catalogazione più o meno completa...intanto te ne segnalo un paio: 1. Il primo è il nostro di lamoneta.it: http://numismatica-classica.lamoneta.it/La parte repubblicana è COMPLETA e vi sono tutte le monete conosciute. La parte imperiale, invece, arriva fino a Galba, Otone e Vitellio compresi...ma ci sono tutte tutte...e comunque è in continuo aggiornamento. 2. Il secondo è Wildwinds, un bel sito che contiene numerose monete di tutti gli imperatori. Questo qua è un po' da prendere con le pinze perché in quanto stilato da molti autori il più delle volte i numeri di RIC (il catalogo di riferimento), sono sbagliati...ovviamente non troverai TUTTE TUTTE le tipologie conosciute ma gran parte. Buon divertimento e aspetta altri consigli!1 punto
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http://www.biblionumis.it/it/medievali/489-travaini-la-monetazione-nellitalia-normanna.html1 punto
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Ed ecco che, dopo essermi rifatto la vista con tutte le meraviglie postate (provando anche una leggerissima punta di invidia...), adesso ve ne mostro una anche io, acquisto recentissimo di cui vado estremamente fiero: trattasi di una meravigliosa oncia in oro di Carlo di Borbone del 1750. Essa, coniata dalla Zecca di Palermo nel 1750, raffigura al dritto il volto del sovrano, mentre al verso è incisa l’immagine dell’Araba Fenice che brucia sul rogo ad ali spiegate. Prima di trattare nel dettaglio questo frammento di storia pervenuto sino a noi, definiamo meglio colui che spicca, con i suoi riccioli e il suo pronunciato e prominente nasone, sul dritto di questo esemplare: egli di fatto è il primo Re della dinastia Borbonica dopo anni di dominazioni straniere e proprio per rimarcare ulteriormente la discontinuità con gli Angioini utilizza ufficialmente il nome Carlo e non Carlo VII, nominale previsto dall'investitura papale. Occorre però effettuare una precisazione: nonostante si è soliti considerare Carlo il primo Re di Napoli e di Sicilia della dinastia borbonica,e ed in effetti egli è sicuramente il grande restauratore del Regno, in realtà il primo sovrano della dinastia a regnare nel Meridione italiano fu suo padre Filippo V nel momento in cui assurse al Trono di Madrid nel 1700. Inutile ripeterlo, innumerevoli sono le innovazioni sociali, culturali ed anche religiose da lui apportate nel corso del suo regno tra il 1734 (anno in cui venne accolto, osannato ed acclamato come sovrano illuminato tra il popolo festante) e il 1759 (anno in cui assunse il trono del re di Spagna sotto il nome di Carlo III per lasciare tutto il Sud Italia nelle mani del futuro Ferdinando IV di Napoli, I delle due Sicilie e III di Sicilia, figlio avuto il 12 gennaio 1751 da Maria Amalia di Sassonia). Morì a Madrid il 14 Dicembre 1788 tra gli onori ed il rispetto del popolo Spagnolo, praticamente tra 3 giorni ricorre il suo 227°anniversario! :good: La moneta, coniata in oro con titolo 906,25 , pesa gr. 4,38 e misura mm. 22. Essa è del 7°tipo, ovvero coniata tra gli anni 1750-1752. Tipologia abbastanza comune, ma dal fascino irresistibile! :clapping: Campi puliti, rilievi intatti, riccioli quasi perfetti, più che discreta conservazione, almeno BB+ a mio parere... E che fondi se tenuta controluce... Peccato non risultino perfettamente dalle immagini... Spahr 74, MIR 567. DRITTO: Busto laureato volto a destra, sotto V • B CAROLVS • D • G • SIC • ET HIE • REX ROVESCIO: Fenice sulle fiamme ad ali spiegate volta a destra, sopra frammento di sole raggiante, in basso 1750, sotto le ali le sigle F N (che stanno per Francesco Notabartolo, zecchiere palermitano dell'epoca) RESV / RGIT1 punto
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@@dabbene complimenti per aver rispolverato questo "format" di fine anno ;)....nel mio piccolo posto la mia prima Piastra Pontificia e rimango a bocca aperta davanti alle bellezze che postate :).1 punto
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@@paoloilmarinaio, sarebbe stato meglio postarne una per ogni discussione. Comunque siamo per tutte e tre intorno al BB.1 punto
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Beh non lo è troppo.. no? ;) qualcosina si vede e si legge, solo che non riesco a venirne a capo! Non riesco nemmeno ad azzardarne una datazione.. Boh!1 punto
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1889 BUENOS AIRES SOCIETA' OPERAI ITALIANI DI MUTUO SOCCORSO UNIONE MERIDIONALE1 punto
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Faustina II° ..... postumo ( Marco Aurelio) RIC 739 (Marcus Aurelius), C 2 Denarius Obv: DIVAFAVSTINAPIA - Draped bust right. Rev: AETERNITAS - Aeternitas standing left, pulling veil and holding torch.1 punto
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@@Giovanna Una passione come la numismatica è una palestra eccezionale per il cervello, il pensiero e la memoria. Ti spinge a leggere, a studiare, a verificare in concreto una moneta. La numismatica esige un utilizzo costante del pensiero concreto (l'esame di una moneta tenuta tra le mani, a volte guantate) e del pensiero astratto (lo studio della tipologia della moneta, il suo inserimento nel periodo storico, l'economia del tempo). E' come una medicina, ed è pure buona ! Polemarco1 punto
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