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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/18/15 in tutte le aree
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infine concludo con la più bella moneta del 2015 che è anche in assoluto la più bella della mia collezione....sempre Cosimo III De'Medici ma questa volta è una piastra del Battesimo di Gesù...moneta per Firenze. La moneta è di per se già una moneta abbastanza rara come millesimo (R2) ma in questa conservazione se ne vedono poche...si tratta di una Piastra del 1684...al D/ è raffigurato il Granduca a testa nuda corazzato e con lunga capigliatura (anche in questo caso ci sono varianti a seconda dell'anno di coniazione) mentre al R/ è raffigurato S.Giovanni Battista mentre battezza Gesù nelle acque del Giordano... è una moneta che ha dei dettagli incredibili...piango ogni volta che la guardo :hi:6 punti
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Tollero di Livorno Cosimo III 1692 R 27 grammi conservazione eccezionale qFDC con fondi lucenti. Moneta non troppo rara ma di questa qualità mai apparsa su asta negli ultimi 10/20 anni patina leggera cangiante dal rosa al grigio tipica di queste emissioni e delle conservazioni vicine allo stato di Zecca o zecca. al diritto nome Livorno - Cosimo III - Tollero 1692 Codice Ag1 Conservazione Riduzione ponderale del tondello. q. Fdc Descrizione Toscana Livorno Cosimo III, 1670-1723 Tollero 1692 Ar gr. 27 CNI 36; Di Giulio 135 al diritto COSMVS III D G MAG DVX ETRVR VI busto del Granduca drappeggiato corazzato e corona radiata,sotto nel giro 1692, al rovescio Rv. ET PATET ET FAVET il porto di Livorno con Faro e bandiera e vascelli alla fonda sia sulla banchina che sotto il faro. di queste conservazioni su questi pezzi si contano sulle dita di due mani nelle aste publiche passate in tutte le loro emissioni. saluti Fofo5 punti
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doppio giulio Clemente VII . i punzoni per i ritratti di queste monete credo che siano quelli usati per il famoso ducato coniato a castel s. Angelo durante il sacco di Roma. vi chiedo anche un consiglio: sono indeciso se togliere questa patina molto dura che copre parte della testa di s. Paolo o lasciarla cosi. cosa mi consigliate ?4 punti
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Non ho purtroppo il tempo necessario da dedicare a questo interessante caso ma vorrei comunque dare il mio contributo. Allego l'ingrandimento di una porzione di immagine dove emerge un "errore" dell'artefice della manipolazione di questa moneta. E' assolutamente corretto scandalizzarsi nel vedere questo genere di lavori ma, concedetemelo, nutro comunque ammirazione per la manualità di chi ha fatto questo lavoro, alla stessa stregua di falsari come il Cigoi o il Becker, falsari "tremendamente" bravi. Ho ingrandito questa porzione perchè essa secondo me parla da sola, è evidente che la moneta originaria ha subito un riporto che poi è stato lavorato. Notare le pieghe della veste indicate dalle frecce, si vede bene la sovrapposizione del secondo strato (quello di sinistra) sul livello di origine. Certo, bisognerebbe vedere la moneta dal vivo, ma le due monete sembrano essere esattamente la stessa e non sembra possa trattarsi di un clone. Per chi immagina che il riporto sia impossibile posso dirvi che non è così, è fattibile anche se difficile e costoso e comunque, come si vede anche qui, non è impossibile da smascherare e sono sicuro che l'inganno è più semplice guardando una foto ma dal vivo e con un ingrandimento un lavoro di portata così vasta si vede.4 punti
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la variante più rara dovrebbe (uso il condizionale) essere questa accoppiata:3 punti
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Acquisto in extremis... Si tratta di un cinque soldi tornesi (Luigino per il Levante), battutO dal Conte Filippo Spinola, a nome della moglie, Livia Centurioni Oltremarini, ad imitazione del dodicesimo di scudo di Anne-Marie de Montpensier, principessa di Dombes. Mistura; 21 mm ca D/ LIV MA PRI SP COM T SOVV DOM; Busto femminile a destra. R/ DNS ADIVTOR (T) ET REDEM MEVS; Scudo di Francia con lambello. Ai lati, 16-66.3 punti
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3 punti
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Egitto 1975 (anno 1395) 5 piastre Diametro: 25 mm.3 punti
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Già, quindi a meno di non voler sostenere che il nominale dipendesse dal diametro del cerchio perlinato, l'idea del quarto, del mezzo e del follaro per la stessa tipologia mi sembra venga a cadere.3 punti
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ti confermo cavallo zecca di Napoli, CNI 1088. mentre P.R. 47 A , il tuo cavallo ha leggenda FERRANDUS e non FERDINANDUS, sul P.R. non sono riportate le interpunzioni (rosette) ai lati della T3 punti
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______________ 1975 Barbados 10 Dollari - Argento Proof .925 Diametro 42 mm. - peso 37,90 grammi3 punti
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visto che ve l' avevo fatta vedere, vi posto una bella monetina.. e dati ponderali li aggiungo poi.. R.3 punti
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DE GREGE EPICURI Il Centro Culturale Numismatico Milanese organizza per martedì 2 febbraio ore 20.45 in sede (Milano,via Terraggio 1) un incontro sul tema: "La storia delle Esposizioni Universali fino a EXPO 2015, attraverso alcune fra le principali coniazioni". Ce ne parlerà Alex Ricchebuono, che è stato Presidente del comitato promotore della coniazione ufficiale di EXPO 2015. Si comincerà con la storia delle grandi esposizioni ottocentesche: Londra 1851, Parigi 1855, Parigi 1867...e via via fino alla prima guerra mondiale, che sconvolse quella serie regolare ed intensa di manifestazioni. Le medaglie ottocentesche erano e sono piene di fascino: l'Ottocento, con quel suo particolare cosmopolitismo, con l'inizio della civiltà industriale e l'ottimismo per il "progresso", ha lasciato un segno indelebile. Ma non tutte le esposizioni sono definibili "universali": ci sono le internazionali, le mondiali, le continentali...venite e sentirete. E vedrete anche, perchè non mancherà una bella serie di medaglie, dall'Ottocentoad oggi.2 punti
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Ultimo arrivo e colpo di coda negli acquisti di questo 2015, questa moneta la posto qui ancora prima di metterla sulla sezione Savoia. Siamo nel primo decennio del XVII secolo, sul trono sabaudo Carlo Emanuele I. Sono passati 10 anni dal trattato di Lione del 1601 in cui il duca ottenne il marchesato di Saluzzo in cambio dei territori di oltralpe della Bresse, di Gex e del Bugey. E' il 1611 l'anno successivo, alla morte di Francesco Gonzaga, comincerà la prima guerra per la successione del Monferrato. Da 10 anni (1600) Carlo Emanuele I ha chiuso le zecche al di qua delle Alpi mantenendo aperta la sola zecca di Torino. Sono passati vent'anni(1591) dalla chiusura delle zecche nella Savoia, era stata lasciata aperta solo la zecca di Chambery. Il 28 gennaio 1610 viene appaltata la zecca di Torino a Francesco Mazzola a cui viene comandata la battitura di 25.000 marchi di fiorini e doppi fiorini. La seconda metà del XVI secolo e la prima metà del XVII secolo sono caratterizzate dalla consuetudinedi contare in fiorini. Questa moneta e' un due fiorini del primo tipo con data 1611 coniato a Torino, senza sigle di zecca, classificato sul CNI al 303, Simonetti 60/3, Biaggi 546, MIR 645/d. La moneta presenta una forte ribattitura, visibile maggiormente al rovescio, in cui la data diventa 16611 e si nota lo spostamento della corona e di parte della legenda, questa anomalia si trova spesso su questa tipologia che veniva ancora battuta a martello e che probabilmente necessitava spesso di due colpi di martello sul conio, ma secondo me non deturpa piu' di tanto la sua bellezza.2 punti
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Buongiorno...e la prima volta che ne vedo una di queste...6 soldi e 8 denari 1719..ora sperto con voi... la mia scoperta ,piutosto rara in Corsica purtoppo a bisono di un" sio préte " :crazy: ma che cattivo stato! ..mi sembre composta di stagno et d'argento ? ....che ne dite2 punti
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Ogni tanto è bello tornare ai denari di Pavia, questo mi sembrava interessante e quindi lo propongo, è un Ottone II Imperatore ( 973 - 983 ) del tipo Imperator/Avgvstvs, di buon argento, peso sopra la media di 1,20 gr., denota al diritto un piccolo campo con l'OTTO che lo tocca fino a portare le T col cappello verso l'alto, crocette rozze, leggenda con ampio spazio per le lettere, al rovescio le lettere sono abbastanza cuspidate in particolare le A, le P, l'ultima S in leggenda verticale, la prima semicoricata, sono monete che non risentono del processo svalutativo e che le rendono poi monete richieste e diffuse nell'epoca, ma credo che ci siano anche altre lettere interessanti per esempio la O in campo, la R....sono monete come ultima riflessione che costano poco e che danno ampie soddisfazioni di studio e storiche, in questo caso la numismatica è alla portata di tutti con in mano sempre la storia, quella di prima dell'anno 1000.....2 punti
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Invogliato da questo sole invernale ho provato a fare 2 scatti con il telefono al mio esemplare. Sergio2 punti
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Vi propongo un acquisto dell'agosto 2015, o meglio, un regalo. Come si legge dal cartellino allegato, si tratta di un 20 soldi coniato sotto la reggenza di Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours per conto del figlio Vittorio Amedeo, allora infante di soli 9 anni. La reggenza durerà fino al 1680 (quattordicenne, sic!), anno in cui verrà proclamato maggiorenne e assumerà nominalmente il governo dei territori allora facenti parte del ducato di Savoia. Al D/ troviamo in primo piano la reggente, curiosa scelta, quasi a specificare il suo ruolo primario nel governo - così come nella leggenda si trova prima il suo nome e continua con il titolo di duchi al plurale e non solo Dvx al maschile per VA. Al R/ una corona sproporzionata fa da cappello allo scudo inquartato di Savoia, con le pretese su Cipro e Gerusalemme, Lusignano e Armenia nel primo quarto; Sassonia antica e moderna con in punta lo stemma di Angria, di discendenza; Chiablese e Aosta nel terzo; Genevese e Monferrato nel quarto. Tutt'attorno la leggenda continua con i titoli. il conio è opera del De Fontaine (incisore capo dal 1663 al 1699), che approntò due D/ diversi per l'oro e l'argento: uno più ostentato, a volto scoperto della reggente, non velato, utilizzato per lo Scudo bianco (1675, 1680) e per il Cinque doppie (1675, 1678) e uno - come in questo caso - velato, più austero, per le altre coniazioni (quadrupla, doppia, mezza doppia, lira e mezza lira). La Lira venne prescritta al taglio di 40 pz al marco e a titolo den. 11 (buon argento) già nel 1675, ma non venne subito coniata. Il 22 agosto 1676 venne ordinato alla zecca di coniarne al molinetto per 18.000 marchi, mettendo però sui coni la data del 1675. La coniazione iniziò il 2 maggio 1676 (probabilmente già con data 1676 e successivamente, da agosto, con la possibilità di apporvi la data del 1675 - ? v. Sim. p. 148). Vennero coniate con data 1675 (R10, mai coniata?), 1676 (R4), 1677 (R2), 1678 (R2), 1679 (R4) e 1680 (R4). Esistono inoltre esemplari senza data, segnalato nel Biaggi al numero 709f e a cui Cudazzo attribuisce il grado R10. Chieti, agosto 2015 trattativa privata. Graffi di conio al R/.2 punti
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Per informazioni aggiornate :rofl: leggasi questo libello intitolato: Della berretta ducale volgarmente chiamata corno che portasi da serenissimi Dogi di Venezia, di un certo Zanetti https://books.google.it/books?id=LCxXAAAAcAAJ&pg=PR17&lpg=PR17&dq=zoja+dogale&source=bl&ots=aQ-YK8Bs3C&sig=EidgzlPGbrFR76gEI_8Bw2n8mmg&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjA8Ouli-XJAhUGWBQKHbk_AwkQ6AEIQTAH#v=onepage&q=zoja%20dogale&f=false2 punti
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Partecipo al 1975, con un'altra moneta della mia raccolta della DDR: 10 mark 1975, commemorativa dei 20 anni del Patto di Varsavia. AL dritto valore, anno e autorità emittente. Al rovescio, sono presenti gli emblemi dei 7 Stati aderenti al Patto, posti nel mezzo della cifra 20, scritta in caratteri romani (XX).2 punti
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Potrebbe essere possibile che @@dizzeta si sia lasciato influenzare da quello che lo Spano ha disegnato, ma come espresso da @@dabbene la forma essenziale della moneta ricalca con molta evidenza quella che fu descritta a suo tempo dallo Spano, vorrei spezzare una lancia in favore del Canonico Spano che @@monbalda dice non essere un buon numismatico medievalista, lo Spano nella sua vita raccolse molti reperti archeologici di vario genere, fra questi una considerevole collezione numismatica che comprendeva pezzi di ogni età, rinvenuti in Sardegna, di queste monete donate al Museo di Cagliari vi sono due cataloghi ben dettagliati, quindi lo Spano puo essere considerato un profondo conoscitore anche di numismatica. Detto cio vorrei anche confutare la mia teoriia che tale moneta sia un sottomultiplo di quella argentea, infatti bisogna anche vedere il contesto storico ed il periodo nel quale queste monete furono emesse, Nicolò Doria, ultimo rampollo di una dinastia che in sardegna ebbe illustri predecessori, come anche il padre, marito di Eleonora d'Arborea, eredito i possedimenti nel Logudoro, era sicuramente un uomo molto ricco e si riteneva a mio parere propietario nelle sue terre che considerava uno Stato vero e propio, emanando anche leggi (leggi doganali e marittime del porto di Castel Genovese) insomma un autorità a tutti gli effetti, quindi essendosi inimicato sia i Catalani che il Narbona Giudice d'Arborea era praticamente da solo nelle sue terre e per sostenere la sua economia locale e per avvalorare il suo dominio cosa meglio di un emissione monetale, magari in diversi tagli?, Guglielmo di Narbona fece lo stesso in Sassari emettendo sia la Patacchina che il Minuto, del quale abbiamo anche traccia nei documenti Catalani per il riutilizzo con contromarca di queste monete, mentre invece del Doria non abbiamo documenti forse perche le emissioni furono molto più esigie e dopo la sconfitta contro i catalani essi hanno provveduto ad eliminare completamente il ricordo del Doria, infatti il Cstello di Monteleone non fu distrutto dopo l'assedio del 1434 al 1436, ma solo dopo una ribellione di qualche anno dopo, segno che il ricordo del Doria era ancora vivo nella popolazione. Sulle lettere nella leggenda si potrebbe anche leggere "RE" finale, infatti il LOGUDORO (zona comprendente l'antico Giudicato di Torres a Nord Ovest della Sardegna) prende il suo nome propio dai Doria, LOGU (Terra) DORO (De Auria - de Aure - De Oro - Doro), magari gia allora si definivano le terre dei doria Logudoro, De Au"re", propio come la finale della leggenda. Sulle lettere presenti nei quarti della croce io vedo più una "N" e un "S", il significato della S potrebbe riferirsi a Santo stefano protettore dei Doria al quale era intitolata la capella del Castello di Monteleone, oppure un Nostrum Stephanus. Sicuramente tutte ipotesi avvalorabili, quello che credo e che questa moneta non mi sembra un falso e ricalchi molto bene quella descritta dallo Spano.2 punti
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@@monbalda innanzi tutto grazie dei tuoi interventi, qualsiasi sia il tuo parere è ben accetto perchè costruttivo e fa vedere le cose anche sotto un altra ottica. Mi sono permesso di completare la traccaitura che ha fatto dizzeta con delle linee azzurre.2 punti
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Moh. Io intanto le conservo esattamente come conservo monete importanti per i più... Queste per i più non lo sono, ma per me si :)2 punti
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la seconda moneta è invece di Cosimo III De'Medici....è sempre una moneta per Livorno....sempre un Tollero ma con raffigurato il porto... Cosimo III fu il Granduca con il Regno più lungo di tutta la storia Toscana....regnò dal 1670 al 1723....ma il suo fu anche un regno caratterizzato da un forte declino politico ed economico rispetto ai fasti precedenti dei Medici ed alla sua morte lasciò il Granducato come una delle potenze più povere d'Europa. La moneta come già detto è un tollero per Livorno, al D/ è raffigurato il busto del Granduca coronato e con lunga capigliatura (a seconda delle date esistono varianti di conio diverse per il busto) mentre al D/ viene raffigurata una veduta sul porto di Livorno....uno dei più importanti se non il più importante dell'epoca...fulcro delle attività commerciali verso il Levante... in particolare questo che presento è un tollero del 1695...data di rarissima apparizione, mancante in quasi tutte le collezioni private e pubbliche (non è presente nemmeno al museo del Bargello) e considerata tra R4 ed R5....un perfetto gioiello :hi:2 punti
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@@Belve2000, Non capisco una mazza del periodo Emanuele III Vittorio Emanuele III Con Vittorio Emanuele III tra il 1901 ed il 1917 furono emesse monete da due lire in argento, che rispondevano alle deliberazioni dell'Unione Monetaria Latina. Ci sono tre tipi: "Aquila sabauda" (1901 - 1907)dritto: testa nuda dx; intorno "VITTORIO EMANUELE III". Sotto il nome dell'autore Speranza rovescio: aquila araldica coronata con scudo sabaudo sul petto. Intorno "REGNO D'ITALIA". Il valore in basso ai lati del segno di zecca (Roma) "Quadriga veloce" (1908 - 1912)dritto: testa nuda del re in uniforme dx; intorno "VITTORIO EMANUELE III . RE D'ITALIA". Sotto il nome dell'autore "D. CALANDRA M." rovescio: quadriga verso sin, guidata dall'Italia stante trainata da cavalli che si impennano. In esergo il nome dell'incisore "L. Giorgi Inc." ed il segno di zecca ®. "Cinquantenario Unità d'Italia" (1911)dritto: testa nuda del re volta a sx; intorno "VITTORIO EMANUELE III RE D'ITALIA". Sotto i nomi degli incisori "D. TRENTACOSTE" e "L. GIORGI" rovescio: due figure allegoriche che simboleggiano l'Italia (la figura femminile) e la città di Roma (la figura maschile posta su di un piedistallo al cui lato si intravede un aratro). Sullo sfondo la prora di una nave mercantile. A destra le date 1861-1911. A sinistra l'indicazione del valore (L.2) e sotto il segno di zecca ®. "Quadriga briosa" (1915 - 1917)dritto: testa nuda del re in uniforme dx; intorno "VITTORIO EMANUELE III . RE D'ITALIA". Sotto il nome dell'autore "D. CALANDRA M." rovescio: quadriga verso sin, guidata dall'Italia stante trainata da cavalli che corrono. In esergo il nome degli autori "D. Calandra" e "A. Motti Inc." ed il segno di zecca ®. Dopo la Prima guerra mondiale dal 1923 fu battuto in nichelio un buono da lire 2 emesso per sopperire alle spese di guerra. Fascio littorio con scure a destra. a sinistra su tre righe BUONO DA LIRE 2; a destra la data. In basso sul lato destro del manico della scure il segno di zecca ®. A ore 1 sul bordo i nomi dell'incisore (A. MOTTI INC.) e dell'autore (P. MORBIDUCCI). Al rovescio semibusto del re volto a destra in uniforme. Intorno "VITTORIO EMANUELE III RE D'ITALIA". Aveva un diametro di 29 mm e pesava 10 g. Nel 1936 fu coniata in nichelio un nuova moneta. Al dritto testa nuda del re a destra ed intorno "VITT EM III RE E IMP.". In basso il nome dell'autore "G. Romagnoli". Al rovescio era raffigurata un'aquila con ali spiegate e fascio tra gli artigli, intorno, corona di alloro e la scritta: ITALIA. In basso stemma sabaudo tra il valore (L. 2) con a destra la data fascista e il segno di zecca e a sinistra il millesimo. Con un diametro di 29,1 mm, pesava 10 g. Dal 1939 la moneta fu coniata in lega di acmonital-nichelio (una lega poco ferromagnetica) a causa delle leggi autarchiche imposte dal governo fascista; successivamente vennero coniate in solo acmonital (un materiale decisamente ferromagnetico).2 punti
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Buon giorno e buone feste a tutti,Pronto per essere messo sotto l'albero,qualcun'altro ha previsto regali a tema numismatico?1 punto
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Molto belle ti ho mandato un mp guarda anche su delcampe trovi delle belle monete, per le rarità purtroppo a prezzi abbordabili Stati Uniti1 punto
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Io la mia in buone condizioni l'ho pagata 30 Euro. la tua la pagherei al max 10 euro circa...1 punto
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Davvero bello, complimenti @@palpi62 ! Da notare,a differenza dell'esemplare proposto da Mario, la scritta PAPIA su tre righe PA PA I con punto centrale.1 punto
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Non studio la monetazione genovese ma mi sembra che sia rara.peccato per la conservazione --Salutoni -odjob1 punto
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la prima è un bronzetto di Valens con al R/ Securitas Respublicae della zecca di Aquileia (Aquileia), AE3 Obv: DNVALENSPFAVG - Diademed, draped and cuirassed bust right. Rev: SECVRITASREIPVBLICAE Exe: /SMAQP - Victory advancing left holding wreath and palm. 364-367 (Aquileia).1 punto
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La tua direi sullo spl @@sulinus, Ma volevo sentire un parere da Francesco, io un'idea già c'è l'ho sul mio 12 tarì, volevo sentire un parere "illustre"... :)1 punto
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Bravo :D ... è stato un bel gesto :) a un vicino "rompipalle" non credo avrebbero fatto un regalo del genere. E per di più direi anche azzeccato -- poi si sa che i regali unici fatti a mano e con un minimo di "pensiero" sono quelli più azzeccati a volte. ... allora aspettiamo che i tre si iscrivano al forum in futuro :D N.1 punto
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Guarda genericamente diciamo Crippa 2 ( escluso il 2/A perché senza cunei ) o MIR 52, al diritto se vedo bene vedo tre cunei e un globetto quindi tipo D7 per MIR e per Crippa 2/L, al rovescio vedo un cuneo nel cerchio interno però non ne escludo altri, ci vorrebbe una visione diretta...1 punto
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"caro bizerba62 dopo aver letto il suo intervento non posso che confermare quanto detto in precedenza. Leggere un suo post risulta piu pesante che mangiare un panettone del 1946. (siam sempre in regime di liberta' di pensiero..?) Questo modo di quotare I post cui si appresta a rispondere, spezzettandoli paragrafo per paragrafo forse la ritiene una cosa intelligente o utile alla discussione?" Carissimo refero1980, se Lei trova indigeribili i miei interventi è liberissimo di non leggerli ma continuo a trovare abbastanza presuntuoso da parte Sua che mi debba venire a dire come scrivere e persino come quotare gli interventi. Non mi pare di essermi mai permesso di suggerirLe né come né cosa scrivere e Le sarei molto grato se, sempre nel rispetto della libertà di pensiero reciproca, facesse altrettanto. Lasciamo che siano gli Altri a decidere se un intervento è piacevole o meno ed evitiamo di ergerci in questa sede ad Insegnanti della lingua e della sintassi italiana. Nessuno, mi pare, ha chiesto la Sua assistenza o il Suo parere in merito a come scrivere un intervento e quindi prosegua sereno a scrivere le Sue cose interessanti ed OGGETTIVE e lasci che le persone si esprimano come meglio credono, nel rispetto della libertà altrui e valutino i nostri interventi E' singolare che proprio Lei, che parla di libertà di pensiero, poi pretenda di dettare agli altri i Suoi schemi di scrittura.. Che strano concetto di libertà di pensiero è il Suo...... "Mi sembra abbastanza inutile (ma ci provo nondimeno) sottolineare il fatto che un intervento spot di un utente con 5 post..che definisce "splendidina" una moneta del genere, risulti OGGETTIVAMENTE simpatico come un centinaio di formiche rosse dentro un sandwich..Ed infatti a parte lei che ne ha fatto la sua personale crociata, e' risultato indigesto a TUTTI gli altri utenti che qui si sono espressi..." Magari se Lei avesse notato che quell'Utente era sul Forum da soli 17 giorni, avrebbe forse capito (ma a questo punto non lo do per scontato...) che il numero esiguo di messaggi di D. Mortimer poteva anche essere giustificato da questo motivo? O forse Lei è uno di quelli che pensa che un Utente è attendibile e preparato solo se ha molti interventi, mentre se ne ha pochi non può permettersi di esprimere un parere in dissenso? Sulla conservazione della moneta, la definizione di "splendidino" a me personalmente non fa sobbalzare...certo che la si potrà discutere, ma non mi sembra la prima volta che in una discussione sulle conservazioni in questa sezione si riscontri una differenza di opinioni... che poi non è neppure stata così eclatante in questo caso....ma si sa, chi era l'Utente con 5 posts all'attivo che si permetteva di esprimere un giudizio diverso...e poi non aveva neanche le 100 lire di V.E. II (come si fa, fra l'altro, a dare per scontato che D. Mortimer non abbia le 100 lire di V.E....., questo lo sa solo l'Utente che lo ha scritto....e se le avesse? allora, per ciò stesso, diventerebbe automaticamente un esperto di conservazioni?....). Tuttavia, poiché Lei è evidentemente depositario della verità e stabilisce Lei cosa sia OGGETTIVO e cosa non lo sia, (tutto ciò, secondo Lei, nel pieno rispetto della libertà di pensiero, ci mancherebbe) La lascio alle Sue formiche rosse, alle Sue crociate...ed alle Sue considerazioni "OGGETTIVE", invitandoLa precauzionalmente a non mangiare troppo panettone nelle imminenti festività natalizie...sa com'è...la scadenza....non si sa mai. Saluti. :hi: M.1 punto
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Oltre al cavaliere anconitano di cui parlavamo, vorrei sottolineare la presenza dei simboli sull'altra faccia, sopra la legenda. Dei due fasci littori addossati mi sembra superfluo parlare, al contrario della figura che li inframmezza. Un fascio di frecce, legate e attraversate al centro da un giogo. É figura di origine tardomedievale, che unisce le due imprese dei Re Cattolici Ferdinando e Isabella (gli sponsor di Colombo): il giogo era impresa di lui, le frecce di lei. Le ritroviamo anche sulla loro monetazione: (da: http://ladeojosglaucos.blogspot.it/2010/10/tanto-monta.html)1 punto
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@refero1980 sa quale è la cosa buffa ? , considerare la sola quantità di messaggi ; niente contenuti , niente motivazioni . Chiedo , si parla de ilcollezionista90 , e se lo avesse detto lui ? , vedo dal suo profilo che aveva 3mila e rotti messaggi ed allora era tutto più accettabile . Aspettate , mi sono perso qualcosa : un utente con 5 messaggi è oggettivamente simpatico ( e rido ) , un utente con tremila , è serio . Ma quindi il criterio di serietà e competenza quale è ? , il nome ? , i messaggi ? , i like ? , perché una riflessione tutto ciò la chiede eccome . E sopratutto perché se ne è andato ? , perbacco ...due domande me le faccio , senza denigrare nulla e nessuno . Aggiungiamo poi chi vede dileggio nelle mie parole , ma che lo vede solo lui , e parla , afferma , ne fa una crociata , senza neppure aver sentito il "tono" con il quale si può esprimere il messaggio , interessante , molto sentenzioso . Sta di fatto che , si assume come dato di fatto che chi ha 5 o meno messaggi sia una capra , per dirla come Sgarbi , e chi ne ha 1000 sia l'assunto in terra . E' grave , ve ne rendete conto ? , sopratutto considerando che , dal post 15 in poi , alla parola "spl o splendidino " ( diminutivo , fosse mai che l'italiano insulti ) , ogni motivazione più o meno personale sia stata sacrificata , al grido di " ma chi cavolo sei ? " . Questo è il forum , numismatica e storia ? , è il forum dove prima di scrivere ho letto che il "confronto è alla base di tutto ? " , d'accordo , evidentemente ho calibrato male il post , sperando di ricevere osservazioni costruttive . Ad maiora !1 punto
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"Sarebbe come mettere mandante ed esecutore sullo stesso piano.." E infatti mandante ed esecutore sono messi dal legislatore penale proprio sullo stesso piano e rispondono, in concorso fra loro, dello stesso reato (art. 110 c.p.). Almeno proponi un esempio diverso...non quello del mandante e dell'esecutore...che è il caso di scuola che si usa per dimostrare (proprio al contrario di quanto sostieni Tu), come in base al 110 i due soggetti rispondano in concorso fra loro dello stesso reato compiuto dall'esecutore e ordinato dal mandante. Nel caso nostro, è chiaro che non vi è una situazione riconducibile al semplice schema "mandante-esecutore", ma la situazione è ben più articolata. Posso anche pensare, ad esempio, che molti commerciali fossero all'oscuro di tutto (ho letto che molti dipendenti avevano - essi stessi - sottoscritto queste "obbligazioni subordinate" della Banca) e ciò dimostra come non fosse dunque così palese e scontato che quei prodotti finanziari fossero carta straccia, se persino alcuni dipendenti dell'Istituto li hanno acquistati. Ma questa considerazione sulla necessità di valutare bene, caso per caso, la personale consapevolezza di ciascun venditore, mi pare che la stiamo ribadendo per la terza volta e non mi sembra il caso di dover anche ribadire ulteriormente, perché ho già scritto anche questo, nei confronti di quali soggetti, se fossi nei panni della Procura, allargherei le indagini. Fra l'altro non è escluso che ciò venga fatto o che lo stiano già facendo....ci mancherebbe....c'è il segreto istruttorio e ciò che trapela è solo la punta dell'iceberg. M.1 punto
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per poche decine di euro, ormai, si possono acquistare microscopi USB davvero utili per noi numismatici. semplici da usare, con una buona risoluzione, alcuni arrivano anche ad ingrandimenti 500X (forse eccessivi per una moneta ma utili e divertenti per altri usi, devo provarli su qualche testo antico). Una accortezza, gentilmente suggeritami dal buon @@ak72, conviene abbassare la luce dei led e sfruttare il più possibile la luce naturale radente, specie per l'argento che notoriamente "spara". Mio primo tentativo: minuscolo soldino del Tron con barba (come scala, il lato dei quadratini bianchi è di un decimo di millimetro), che qualcuno di voi conosce di persona ;) ciao a tutti1 punto
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Io aspetterei e terrei da parte i soldi... A livello di spesa, secondo me, non ci vuole più di tanto ad arrivare al BB, col 2 lire, e in quel caso uniresti: spesa non esagerata (secondo me intorno alle 100..), aspetto storico.. e bellezza dell'esemplare: le quadrighe hanno una miriade di piccoli particolari che val la pena osservare, e in conservazioni molto basse rischiano di sparire... 50 euro dovrebbe essere il costo del solo 10 lire in BB; anche per quello aspetterei, e la prenderei singolarmente e periziata; questa mi da' l'impressione di esser stata lucidata o, comunque, maltrattata....1 punto
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Riguardo il rovescio...Rotomagus o Rouen è la città della Gallia in possesso di Carausio, minacciata da Costanzo Cloro..la Tutela Augusti, pertanto, è la conferma della difesa della città da parte di Carausio.. La Tutela è rappresentata da una donna che versa, con la mano destra, da una coppa, sull'altare dei sacrifici, del cibo e/0 libagioni, con la sinistra regge, invece, una cornucopia...1 punto
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eccomi @@dabbene....finalmente trovo un po di tempo per postare le mie 3 monete del 2015 per la sezione... mi sparo subito i 3 jolly ovviamente fiorentini :blum: il primo è questo bellissimo Tollero di Gian Gastone De'Medici con la fortezza....Gian Gastone fu l'ultimo Granduca dopo oltre 200 anni della dinastia De'Medici a Firenze....questa è tra le più belle monete Medicee ed è una moneta importante in quanto l'UNICA battuta sotto Gian Gastone che ne ritrae il busto al D/ è raffigurato il busto del Granduca corazzato e con larga capigliatura mentre al R/ la vecchia fortezza di Livorno sotto la corona Granducale....ha un diametro di circa 43 mm e un peso di circa 27 gr....un bel monetone :hi:1 punto
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Francescone 1767 Pietro Leopoldo di Lorena 1765-1790 Secondo figlio maschio di Francesco Stefano di Lorena (imperatore Francesco I) e di Maria Teresa d’Asburgo, il 18 agosto del 1765 alla morte del padre divenne granduca di Toscana, mentre la corona imperiale passò al fratello maggiore Giuseppe II. Fu un “sovrano illuminato”, al passo con i tempi e con le nuove correnti di pensiero, anche se incline a una politica pragmatica piuttosto che mossa da motivazioni teoriche. A differenza di suo padre Francesco Stefano, suo predecessore sul trono toscano, Pietro Leopoldo volle trasferirsi a Firenze, dove avviò un programma di riforme molto articolato e di ampio respiro, in campo economico, giudiziario e civile. Avvalendosi della collaborazione di importanti funzionari come Giulio Rucellai, Pompeo Neri, Francesco Maria Gianni, Angelo Tavanti, Pietro Leopoldo non solo di risanò il dissesto finanziario provocato dagli ultimi Medici, ma anche trasformò profondamente lo stato toscano dandogli un’impronta di modernità ed efficienza, che lo resero un modello di riformismo illuminato in tutta Europa. Riformò le amministrazioni locali e il sistema tributario, eliminando privilegi e rendendo pubblico il bilancio dello Stato. Promosse una politica liberista, chiudendo le corporazioni di origine medievale e abolendo le leggi sulle manomorte e i fidecommessi. Dette così forte impulso all’economia, all’agricoltura, al commercio e all’industria. Avviò la bonifica di grandi aree della Maremma e della Val di Chiana. Fece costruire un moderno sistema di comunicazioni stradali e svariate opere pubbliche, ampliò e riorganizzò i servizi. Ordinò la soppressione dei conventi, degli ordini e degli enti religiosi, riducendone notevolmente il numero e alienando loro beni mobili e immobili. Il patrimonio edilizio così acquisito permise la creazione di nuovi ospedali, ospizi, scuole, istituti, università. Promosse la cultura e gli studi, fondando e sviluppando accademie, musei, biblioteche. Nel 1784 istituì l’Accademia di Belle Arti che poneva fine al sistema delle botteghe artistiche di origine medievale. Il cambiamento più importante introdotto da Pietro Leopoldo fu in campo legislativo con la Riforma criminale toscana o Leopoldina, il nuovo codice penale del 1786 che prevedeva l’abolizione del reato di lesa maestà, la confisca dei beni, l’interrogatorio per tortura e soprattutto la pena di morte. Così la Toscana fu il primo stato in Europa a seguire e attuare i principi teorizzato da Cesare Beccaria ne Dei delitti e delle pene. Inoltre fece introdurre il principio di uguaglianza di tutti i figli nella successione ereditaria paterna. Prossimo alle idee gianseniste professate dal vescovo di Pistoia, Scipione de’ Ricci, appoggiò la convocazione di un sinodo a Pistoia nel 1786, per riorganizzare gli apparati, la liturgia e la disciplina ecclesiastici in un tentativo di riforma che però risultò vano per la forte opposizione di papa Pio V. Riuscì però ad abolire l’Inquisizione e allontanò i gesuiti. Pietro Leopoldo affidò a Pompeo Neri, presidente del Consiglio di Stato, l’incarico di raccogliere, definire e ordinare le leggi in vigore nel Granducato di Toscana in un nuovo codice, che però non vide mai la luce per la morte del Neri e la partenza di Pietro Leopoldo per Vienna. Infatti, nel 1790 alla morte del fratello Giuseppe II, Pietro Leopoldo lasciò Firenze per ricevere la corona imperiale col nome di Leopoldo II. Gli successe sul trono granducale di Toscana il figlio secondogenito Ferdinando III. Come imperatore, Leopoldo II attuò una politica tendente alla pacificazione generale dell’Impero con l’apertura al dialogo, compromessi e concessioni mirate. Placò insurrezioni da parte di ungheresi, boemi, fiamminghi. Ben più arduo fu fronteggiare l’avanzata della Rivoluzione francese e le sue conseguenze in Europa. Dopo gli inutili tentativi diplomatici per evitare l’uccisione di re Luigi XVI e della regina Maria Antonietta, sua sorella (1793), l’imperatore invitò gli altri monarchi di Europa a prendere provvedimenti affinché la rivoluzione non si propagasse fuori dai confini francesi, a costo anche di entrare in guerra. Nel frattempo però dovette trovare un accordo con Inghilterra, Paesi Bassi e Prussia per frenare gli ambiziosi progetti di annessione e di conquista di Caterina II zarina di Russia. Il 15 novembre del 1790 fu incoronato re d’Ungheria a Presburgo. Il 6 settembre del 1791 venne investito del titolo di re di Boemia a Praga. Morì nel marzo del 1792 a Vienna, dopo una breve malattia mai diagnosticata. Gli successe il figlio Francesco Giuseppe col nome di Francesco II.1 punto
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Un pezzo di 100-franchi 1966 ha colpito a Parigi per le Nuove Ebridi, argento 0,835, con un diametro di 36mm e un peso di 25g. Una moneta un po' sconcertante, per una disposizione politica accuratamente sconcertante: un condominio anglo-francese. Vale a dire comune regola coloniale dagli inglesi e dai francesi che durò fino all'indipendenza (come Vanuatu) nel 1980. Nonostante quello che sembra essere stato un scrupolosamente specchio-immagine di approccio alla struttura governativa, tuttavia, questo 100-franchi 1966—prima moneta per le Nuove Ebridi recanti il nome di "Nuove Ebridi"—è chiaramente una produzione francese. Così era l'invenzione di "Nouvelles Hebrides" ulteriore che seguirono inizio a ‘67. Vero, il franco CFP (Francese)—e monetazione supervisore—era stato in uso nelle Nuove Ebridi prima del 1966, ma così, a quanto pare, aveva la sterlina australiana. (Che finalmente mi convince questo pezzo è più di un semplice collezionista-moneta). Presidente francese DeGaulle era profonda nella sua fase di "Napoleone III" nel 1966, e si è tentati di chiedersi se questa moneta d'argento grande e apparentemente anacronistica non è forse solo un altro sintomo del suo disco per il francese "grandeur". Ma nel 1966 Francia stava ancora cercando di rendere la relativa monete di patria d'argento funziona, quindi forse Parigi solo non avevano ottenuto il memo, e questo pezzo di 100-franco delle Nuove Ebridi davvero doveva per fare doppio dovere come pezzo di prestigio e moneta circolante. Una nota finale a doppio taglio: Australian monetazione decimale—introdotta nel 1966—ha fatto circolare nelle Nuove Ebridi. Tale monete australiana 1966 incluso un pezzo d'argento di 50-cent, due dei quali conteneva quasi esattamente la stessa quantità di argento come questo 1966 100-franchi. Il franco CFP, nel frattempo, scambiato per il dollaro australiano esattamente 100 a 1. Non sembra una coincidenza. :) v. ----------------------------------------------------------------- A 1966 100-franc piece struck in Paris for the New Hebrides, of .835 silver, with a diameter of 36mm and a weight of 25g. A somewhat puzzling coin, for a thoroughly puzzling political arrangement: an Anglo-French Condominium. That is, joint colonial rule by the British and French that lasted until independence (as Vanuatu) in 1980. Despite what seems to have been a scrupulously mirror-image approach to governmental structure, however, this 1966 100-franc—first coin for the New Hebrides bearing the “New Hebrides” name—is clearly a French production. So was the additional “Nouvelles Hebrides” coinage that followed beginning in ’67. True, the (French) CFP franc—and attendant coinage—had been in use in the New Hebrides before 1966, but so, apparently, had the Australian pound. (Which finally convinces me this piece is more than simple collector-coin.) French President DeGaulle was deep into his “Napoleon III” phase by 1966, and it’s tempting to wonder if this big and seemingly anachronistic silver coin isn’t perhaps just another symptom of his drive for French “grandeur.” But in 1966 France was still trying to make its homeland silver coinage work, so maybe Paris just hadn’t gotten the memo, and this New Hebrides 100-franc piece was really supposed to do double duty as both prestige piece and circulating coin. A final note cuts both ways: Australian decimal coinage—introduced in 1966—did circulate in the New Hebrides. That 1966 Australian coinage included a silver 50-cent piece, two of which contained almost exactly the same quantity of silver as this 1966 100-franc. The CFP franc, meanwhile, exchanged for the Australian dollar at exactly 100 to 1. It doesn’t seem coincidental. :) v.1 punto
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