Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/18/15 in tutte le aree
-
infine concludo con la più bella moneta del 2015 che è anche in assoluto la più bella della mia collezione....sempre Cosimo III De'Medici ma questa volta è una piastra del Battesimo di Gesù...moneta per Firenze. La moneta è di per se già una moneta abbastanza rara come millesimo (R2) ma in questa conservazione se ne vedono poche...si tratta di una Piastra del 1684...al D/ è raffigurato il Granduca a testa nuda corazzato e con lunga capigliatura (anche in questo caso ci sono varianti a seconda dell'anno di coniazione) mentre al R/ è raffigurato S.Giovanni Battista mentre battezza Gesù nelle acque del Giordano... è una moneta che ha dei dettagli incredibili...piango ogni volta che la guardo :hi:6 punti
-
Tollero di Livorno Cosimo III 1692 R 27 grammi conservazione eccezionale qFDC con fondi lucenti. Moneta non troppo rara ma di questa qualità mai apparsa su asta negli ultimi 10/20 anni patina leggera cangiante dal rosa al grigio tipica di queste emissioni e delle conservazioni vicine allo stato di Zecca o zecca. al diritto nome Livorno - Cosimo III - Tollero 1692 Codice Ag1 Conservazione Riduzione ponderale del tondello. q. Fdc Descrizione Toscana Livorno Cosimo III, 1670-1723 Tollero 1692 Ar gr. 27 CNI 36; Di Giulio 135 al diritto COSMVS III D G MAG DVX ETRVR VI busto del Granduca drappeggiato corazzato e corona radiata,sotto nel giro 1692, al rovescio Rv. ET PATET ET FAVET il porto di Livorno con Faro e bandiera e vascelli alla fonda sia sulla banchina che sotto il faro. di queste conservazioni su questi pezzi si contano sulle dita di due mani nelle aste publiche passate in tutte le loro emissioni. saluti Fofo5 punti
-
doppio giulio Clemente VII . i punzoni per i ritratti di queste monete credo che siano quelli usati per il famoso ducato coniato a castel s. Angelo durante il sacco di Roma. vi chiedo anche un consiglio: sono indeciso se togliere questa patina molto dura che copre parte della testa di s. Paolo o lasciarla cosi. cosa mi consigliate ?4 punti
-
Non ho purtroppo il tempo necessario da dedicare a questo interessante caso ma vorrei comunque dare il mio contributo. Allego l'ingrandimento di una porzione di immagine dove emerge un "errore" dell'artefice della manipolazione di questa moneta. E' assolutamente corretto scandalizzarsi nel vedere questo genere di lavori ma, concedetemelo, nutro comunque ammirazione per la manualità di chi ha fatto questo lavoro, alla stessa stregua di falsari come il Cigoi o il Becker, falsari "tremendamente" bravi. Ho ingrandito questa porzione perchè essa secondo me parla da sola, è evidente che la moneta originaria ha subito un riporto che poi è stato lavorato. Notare le pieghe della veste indicate dalle frecce, si vede bene la sovrapposizione del secondo strato (quello di sinistra) sul livello di origine. Certo, bisognerebbe vedere la moneta dal vivo, ma le due monete sembrano essere esattamente la stessa e non sembra possa trattarsi di un clone. Per chi immagina che il riporto sia impossibile posso dirvi che non è così, è fattibile anche se difficile e costoso e comunque, come si vede anche qui, non è impossibile da smascherare e sono sicuro che l'inganno è più semplice guardando una foto ma dal vivo e con un ingrandimento un lavoro di portata così vasta si vede.4 punti
-
4 punti
-
la variante più rara dovrebbe (uso il condizionale) essere questa accoppiata:3 punti
-
Acquisto in extremis... Si tratta di un cinque soldi tornesi (Luigino per il Levante), battutO dal Conte Filippo Spinola, a nome della moglie, Livia Centurioni Oltremarini, ad imitazione del dodicesimo di scudo di Anne-Marie de Montpensier, principessa di Dombes. Mistura; 21 mm ca D/ LIV MA PRI SP COM T SOVV DOM; Busto femminile a destra. R/ DNS ADIVTOR (T) ET REDEM MEVS; Scudo di Francia con lambello. Ai lati, 16-66.3 punti
-
3 punti
-
Egitto 1975 (anno 1395) 5 piastre Diametro: 25 mm.3 punti
-
Già, quindi a meno di non voler sostenere che il nominale dipendesse dal diametro del cerchio perlinato, l'idea del quarto, del mezzo e del follaro per la stessa tipologia mi sembra venga a cadere.3 punti
-
ti confermo cavallo zecca di Napoli, CNI 1088. mentre P.R. 47 A , il tuo cavallo ha leggenda FERRANDUS e non FERDINANDUS, sul P.R. non sono riportate le interpunzioni (rosette) ai lati della T3 punti
-
______________ 1975 Barbados 10 Dollari - Argento Proof .925 Diametro 42 mm. - peso 37,90 grammi3 punti
-
visto che ve l' avevo fatta vedere, vi posto una bella monetina.. e dati ponderali li aggiungo poi.. R.3 punti
-
DE GREGE EPICURI Il Centro Culturale Numismatico Milanese organizza per martedì 2 febbraio ore 20.45 in sede (Milano,via Terraggio 1) un incontro sul tema: "La storia delle Esposizioni Universali fino a EXPO 2015, attraverso alcune fra le principali coniazioni". Ce ne parlerà Alex Ricchebuono, che è stato Presidente del comitato promotore della coniazione ufficiale di EXPO 2015. Si comincerà con la storia delle grandi esposizioni ottocentesche: Londra 1851, Parigi 1855, Parigi 1867...e via via fino alla prima guerra mondiale, che sconvolse quella serie regolare ed intensa di manifestazioni. Le medaglie ottocentesche erano e sono piene di fascino: l'Ottocento, con quel suo particolare cosmopolitismo, con l'inizio della civiltà industriale e l'ottimismo per il "progresso", ha lasciato un segno indelebile. Ma non tutte le esposizioni sono definibili "universali": ci sono le internazionali, le mondiali, le continentali...venite e sentirete. E vedrete anche, perchè non mancherà una bella serie di medaglie, dall'Ottocentoad oggi.2 punti
-
Ultimo arrivo e colpo di coda negli acquisti di questo 2015, questa moneta la posto qui ancora prima di metterla sulla sezione Savoia. Siamo nel primo decennio del XVII secolo, sul trono sabaudo Carlo Emanuele I. Sono passati 10 anni dal trattato di Lione del 1601 in cui il duca ottenne il marchesato di Saluzzo in cambio dei territori di oltralpe della Bresse, di Gex e del Bugey. E' il 1611 l'anno successivo, alla morte di Francesco Gonzaga, comincerà la prima guerra per la successione del Monferrato. Da 10 anni (1600) Carlo Emanuele I ha chiuso le zecche al di qua delle Alpi mantenendo aperta la sola zecca di Torino. Sono passati vent'anni(1591) dalla chiusura delle zecche nella Savoia, era stata lasciata aperta solo la zecca di Chambery. Il 28 gennaio 1610 viene appaltata la zecca di Torino a Francesco Mazzola a cui viene comandata la battitura di 25.000 marchi di fiorini e doppi fiorini. La seconda metà del XVI secolo e la prima metà del XVII secolo sono caratterizzate dalla consuetudinedi contare in fiorini. Questa moneta e' un due fiorini del primo tipo con data 1611 coniato a Torino, senza sigle di zecca, classificato sul CNI al 303, Simonetti 60/3, Biaggi 546, MIR 645/d. La moneta presenta una forte ribattitura, visibile maggiormente al rovescio, in cui la data diventa 16611 e si nota lo spostamento della corona e di parte della legenda, questa anomalia si trova spesso su questa tipologia che veniva ancora battuta a martello e che probabilmente necessitava spesso di due colpi di martello sul conio, ma secondo me non deturpa piu' di tanto la sua bellezza.2 punti
-
Buongiorno...e la prima volta che ne vedo una di queste...6 soldi e 8 denari 1719..ora sperto con voi... la mia scoperta ,piutosto rara in Corsica purtoppo a bisono di un" sio préte " :crazy: ma che cattivo stato! ..mi sembre composta di stagno et d'argento ? ....che ne dite2 punti
-
2 punti
-
Ogni tanto è bello tornare ai denari di Pavia, questo mi sembrava interessante e quindi lo propongo, è un Ottone II Imperatore ( 973 - 983 ) del tipo Imperator/Avgvstvs, di buon argento, peso sopra la media di 1,20 gr., denota al diritto un piccolo campo con l'OTTO che lo tocca fino a portare le T col cappello verso l'alto, crocette rozze, leggenda con ampio spazio per le lettere, al rovescio le lettere sono abbastanza cuspidate in particolare le A, le P, l'ultima S in leggenda verticale, la prima semicoricata, sono monete che non risentono del processo svalutativo e che le rendono poi monete richieste e diffuse nell'epoca, ma credo che ci siano anche altre lettere interessanti per esempio la O in campo, la R....sono monete come ultima riflessione che costano poco e che danno ampie soddisfazioni di studio e storiche, in questo caso la numismatica è alla portata di tutti con in mano sempre la storia, quella di prima dell'anno 1000.....2 punti
-
Invogliato da questo sole invernale ho provato a fare 2 scatti con il telefono al mio esemplare. Sergio2 punti
-
Vi propongo un acquisto dell'agosto 2015, o meglio, un regalo. Come si legge dal cartellino allegato, si tratta di un 20 soldi coniato sotto la reggenza di Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours per conto del figlio Vittorio Amedeo, allora infante di soli 9 anni. La reggenza durerà fino al 1680 (quattordicenne, sic!), anno in cui verrà proclamato maggiorenne e assumerà nominalmente il governo dei territori allora facenti parte del ducato di Savoia. Al D/ troviamo in primo piano la reggente, curiosa scelta, quasi a specificare il suo ruolo primario nel governo - così come nella leggenda si trova prima il suo nome e continua con il titolo di duchi al plurale e non solo Dvx al maschile per VA. Al R/ una corona sproporzionata fa da cappello allo scudo inquartato di Savoia, con le pretese su Cipro e Gerusalemme, Lusignano e Armenia nel primo quarto; Sassonia antica e moderna con in punta lo stemma di Angria, di discendenza; Chiablese e Aosta nel terzo; Genevese e Monferrato nel quarto. Tutt'attorno la leggenda continua con i titoli. il conio è opera del De Fontaine (incisore capo dal 1663 al 1699), che approntò due D/ diversi per l'oro e l'argento: uno più ostentato, a volto scoperto della reggente, non velato, utilizzato per lo Scudo bianco (1675, 1680) e per il Cinque doppie (1675, 1678) e uno - come in questo caso - velato, più austero, per le altre coniazioni (quadrupla, doppia, mezza doppia, lira e mezza lira). La Lira venne prescritta al taglio di 40 pz al marco e a titolo den. 11 (buon argento) già nel 1675, ma non venne subito coniata. Il 22 agosto 1676 venne ordinato alla zecca di coniarne al molinetto per 18.000 marchi, mettendo però sui coni la data del 1675. La coniazione iniziò il 2 maggio 1676 (probabilmente già con data 1676 e successivamente, da agosto, con la possibilità di apporvi la data del 1675 - ? v. Sim. p. 148). Vennero coniate con data 1675 (R10, mai coniata?), 1676 (R4), 1677 (R2), 1678 (R2), 1679 (R4) e 1680 (R4). Esistono inoltre esemplari senza data, segnalato nel Biaggi al numero 709f e a cui Cudazzo attribuisce il grado R10. Chieti, agosto 2015 trattativa privata. Graffi di conio al R/.2 punti
-
Per informazioni aggiornate :rofl: leggasi questo libello intitolato: Della berretta ducale volgarmente chiamata corno che portasi da serenissimi Dogi di Venezia, di un certo Zanetti https://books.google.it/books?id=LCxXAAAAcAAJ&pg=PR17&lpg=PR17&dq=zoja+dogale&source=bl&ots=aQ-YK8Bs3C&sig=EidgzlPGbrFR76gEI_8Bw2n8mmg&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjA8Ouli-XJAhUGWBQKHbk_AwkQ6AEIQTAH#v=onepage&q=zoja%20dogale&f=false2 punti
-
Partecipo al 1975, con un'altra moneta della mia raccolta della DDR: 10 mark 1975, commemorativa dei 20 anni del Patto di Varsavia. AL dritto valore, anno e autorità emittente. Al rovescio, sono presenti gli emblemi dei 7 Stati aderenti al Patto, posti nel mezzo della cifra 20, scritta in caratteri romani (XX).2 punti
-
Potrebbe essere possibile che @@dizzeta si sia lasciato influenzare da quello che lo Spano ha disegnato, ma come espresso da @@dabbene la forma essenziale della moneta ricalca con molta evidenza quella che fu descritta a suo tempo dallo Spano, vorrei spezzare una lancia in favore del Canonico Spano che @@monbalda dice non essere un buon numismatico medievalista, lo Spano nella sua vita raccolse molti reperti archeologici di vario genere, fra questi una considerevole collezione numismatica che comprendeva pezzi di ogni età, rinvenuti in Sardegna, di queste monete donate al Museo di Cagliari vi sono due cataloghi ben dettagliati, quindi lo Spano puo essere considerato un profondo conoscitore anche di numismatica. Detto cio vorrei anche confutare la mia teoriia che tale moneta sia un sottomultiplo di quella argentea, infatti bisogna anche vedere il contesto storico ed il periodo nel quale queste monete furono emesse, Nicolò Doria, ultimo rampollo di una dinastia che in sardegna ebbe illustri predecessori, come anche il padre, marito di Eleonora d'Arborea, eredito i possedimenti nel Logudoro, era sicuramente un uomo molto ricco e si riteneva a mio parere propietario nelle sue terre che considerava uno Stato vero e propio, emanando anche leggi (leggi doganali e marittime del porto di Castel Genovese) insomma un autorità a tutti gli effetti, quindi essendosi inimicato sia i Catalani che il Narbona Giudice d'Arborea era praticamente da solo nelle sue terre e per sostenere la sua economia locale e per avvalorare il suo dominio cosa meglio di un emissione monetale, magari in diversi tagli?, Guglielmo di Narbona fece lo stesso in Sassari emettendo sia la Patacchina che il Minuto, del quale abbiamo anche traccia nei documenti Catalani per il riutilizzo con contromarca di queste monete, mentre invece del Doria non abbiamo documenti forse perche le emissioni furono molto più esigie e dopo la sconfitta contro i catalani essi hanno provveduto ad eliminare completamente il ricordo del Doria, infatti il Cstello di Monteleone non fu distrutto dopo l'assedio del 1434 al 1436, ma solo dopo una ribellione di qualche anno dopo, segno che il ricordo del Doria era ancora vivo nella popolazione. Sulle lettere nella leggenda si potrebbe anche leggere "RE" finale, infatti il LOGUDORO (zona comprendente l'antico Giudicato di Torres a Nord Ovest della Sardegna) prende il suo nome propio dai Doria, LOGU (Terra) DORO (De Auria - de Aure - De Oro - Doro), magari gia allora si definivano le terre dei doria Logudoro, De Au"re", propio come la finale della leggenda. Sulle lettere presenti nei quarti della croce io vedo più una "N" e un "S", il significato della S potrebbe riferirsi a Santo stefano protettore dei Doria al quale era intitolata la capella del Castello di Monteleone, oppure un Nostrum Stephanus. Sicuramente tutte ipotesi avvalorabili, quello che credo e che questa moneta non mi sembra un falso e ricalchi molto bene quella descritta dallo Spano.2 punti
-
@@monbalda innanzi tutto grazie dei tuoi interventi, qualsiasi sia il tuo parere è ben accetto perchè costruttivo e fa vedere le cose anche sotto un altra ottica. Mi sono permesso di completare la traccaitura che ha fatto dizzeta con delle linee azzurre.2 punti
-
Moh. Io intanto le conservo esattamente come conservo monete importanti per i più... Queste per i più non lo sono, ma per me si :)2 punti
-
la seconda moneta è invece di Cosimo III De'Medici....è sempre una moneta per Livorno....sempre un Tollero ma con raffigurato il porto... Cosimo III fu il Granduca con il Regno più lungo di tutta la storia Toscana....regnò dal 1670 al 1723....ma il suo fu anche un regno caratterizzato da un forte declino politico ed economico rispetto ai fasti precedenti dei Medici ed alla sua morte lasciò il Granducato come una delle potenze più povere d'Europa. La moneta come già detto è un tollero per Livorno, al D/ è raffigurato il busto del Granduca coronato e con lunga capigliatura (a seconda delle date esistono varianti di conio diverse per il busto) mentre al D/ viene raffigurata una veduta sul porto di Livorno....uno dei più importanti se non il più importante dell'epoca...fulcro delle attività commerciali verso il Levante... in particolare questo che presento è un tollero del 1695...data di rarissima apparizione, mancante in quasi tutte le collezioni private e pubbliche (non è presente nemmeno al museo del Bargello) e considerata tra R4 ed R5....un perfetto gioiello :hi:2 punti
-
@@Belve2000, Non capisco una mazza del periodo Emanuele III Vittorio Emanuele III Con Vittorio Emanuele III tra il 1901 ed il 1917 furono emesse monete da due lire in argento, che rispondevano alle deliberazioni dell'Unione Monetaria Latina. Ci sono tre tipi: "Aquila sabauda" (1901 - 1907)dritto: testa nuda dx; intorno "VITTORIO EMANUELE III". Sotto il nome dell'autore Speranza rovescio: aquila araldica coronata con scudo sabaudo sul petto. Intorno "REGNO D'ITALIA". Il valore in basso ai lati del segno di zecca (Roma) "Quadriga veloce" (1908 - 1912)dritto: testa nuda del re in uniforme dx; intorno "VITTORIO EMANUELE III . RE D'ITALIA". Sotto il nome dell'autore "D. CALANDRA M." rovescio: quadriga verso sin, guidata dall'Italia stante trainata da cavalli che si impennano. In esergo il nome dell'incisore "L. Giorgi Inc." ed il segno di zecca ®. "Cinquantenario Unità d'Italia" (1911)dritto: testa nuda del re volta a sx; intorno "VITTORIO EMANUELE III RE D'ITALIA". Sotto i nomi degli incisori "D. TRENTACOSTE" e "L. GIORGI" rovescio: due figure allegoriche che simboleggiano l'Italia (la figura femminile) e la città di Roma (la figura maschile posta su di un piedistallo al cui lato si intravede un aratro). Sullo sfondo la prora di una nave mercantile. A destra le date 1861-1911. A sinistra l'indicazione del valore (L.2) e sotto il segno di zecca ®. "Quadriga briosa" (1915 - 1917)dritto: testa nuda del re in uniforme dx; intorno "VITTORIO EMANUELE III . RE D'ITALIA". Sotto il nome dell'autore "D. CALANDRA M." rovescio: quadriga verso sin, guidata dall'Italia stante trainata da cavalli che corrono. In esergo il nome degli autori "D. Calandra" e "A. Motti Inc." ed il segno di zecca ®. Dopo la Prima guerra mondiale dal 1923 fu battuto in nichelio un buono da lire 2 emesso per sopperire alle spese di guerra. Fascio littorio con scure a destra. a sinistra su tre righe BUONO DA LIRE 2; a destra la data. In basso sul lato destro del manico della scure il segno di zecca ®. A ore 1 sul bordo i nomi dell'incisore (A. MOTTI INC.) e dell'autore (P. MORBIDUCCI). Al rovescio semibusto del re volto a destra in uniforme. Intorno "VITTORIO EMANUELE III RE D'ITALIA". Aveva un diametro di 29 mm e pesava 10 g. Nel 1936 fu coniata in nichelio un nuova moneta. Al dritto testa nuda del re a destra ed intorno "VITT EM III RE E IMP.". In basso il nome dell'autore "G. Romagnoli". Al rovescio era raffigurata un'aquila con ali spiegate e fascio tra gli artigli, intorno, corona di alloro e la scritta: ITALIA. In basso stemma sabaudo tra il valore (L. 2) con a destra la data fascista e il segno di zecca e a sinistra il millesimo. Con un diametro di 29,1 mm, pesava 10 g. Dal 1939 la moneta fu coniata in lega di acmonital-nichelio (una lega poco ferromagnetica) a causa delle leggi autarchiche imposte dal governo fascista; successivamente vennero coniate in solo acmonital (un materiale decisamente ferromagnetico).2 punti
-
Mi sono imbattuto in questo sesterzio che non avevo mai visto prima: Qualcuno sa classificarlo e descrivere che cosa rappresenta il rovescio? E' molto particolare e non l'avevo mai visto prima, immagino l'argomento sia in qualche modo collegato alle guerre marcomanniche...1 punto
-
1 punto
-
Ciao! E' la prima volta che posto qui, spero di essere di buona compagnia! Incomincio con: Francia, 1 Franc 19751 punto
-
1 punto
-
Forse nemmeno progressiva. Forse, semplicemente, nel corso degli anni in cui questa tipologia fu coniata, potenzialmente dal 1145/46 alla morte di Ruggero nove anni dopo, vari incisori si sono avvicendati, e lo stesso incisore avrà approntato molti conii, a volte più grandi a volte più piccoli. Quanto al diametro del tondello, spessore e peso, ripeto che secondo me erano parametri che non contavano a livello individuale.1 punto
-
@@dux-sab molto probabilmente la moneta proviene da ritrovamento, indubbiamente superiore allo splendido come conservazione. quando vengono ritrovate di solito sonouna sopra all'atra e quindi al centro le monete sono molto chiare e lateramente sui bordi tendono ad essere più scure o leggermente incrostate da materiale. non la pulire. saluti fofo1 punto
-
Che bel pezzo @@dux-sab ! Effettivamente i punzoni del rovescio sono praticamente identici a quelli del ducato coniato nel '27 in occasione del sacco di Roma. Quindi vedo abbastanza probabile un riciclo per altre emissioni, considerando che i tempi non erano proprio rosei... La conservazione mi sembra superiore a quella dell'esemplare illustrato sul Muntoni, che resenta una netta schiacciatura sulla L di ALMA al rovescio ed il segno dello zecchiere impresso in maniera meno riuscita rispetto al tuo esemplare. Da notare la buona conservazione di punti di contatto come le interpunzioni delle leggende: devono essere anelli non puntini! E qui la differenza si apprezza benissimo!! :hi: Personalmente la lascerei così, anche perchè mi sembra abbastanza coriacea come patina: personalmente avrei paura di asportare un piccolo strato di metallo insieme ad essa! PS ho finito i mi piace...appena posso ne distribuisco :rolleyes:1 punto
-
Come ben sapete sono attratto dai falsi o presunti tali. Ora una moneta bucata ben 3 volte con chiodi e piegata con una seconda piegatura da raddrizzamento urla la propria origine. Ma voi come la vedete?1 punto
-
Mi spiace deluderla, ma il collezionista 90 (con il quale è nata un'ottima amicizia) direbbe qSpl, lo so per certo in quanto l'ho sentito stamani, e dopo che è stato allontanato da questo forum (per colpa della sua esuberanza a non far compromessi su nulla ed a non aver peli sulla lingua nel dire la verità) non può leggere, ma dopo avergli mandato le foto proposte si è espresso proprio per un qSpl (basta guardare bene lo stato del rilievo del ritratto, brillantezza del metallo andata in aclune parti, come fa ad essere Spl?) Non vi lamentate se utenti preparati non scrivono più, è un dato oggettivo che scrivere significa prendersi insulti ed offese, quindi, chi è preparato, ben si guarda da sprecare tempo e sapere per chi non vuol imparare. Nessuno si senta offeso, ma questa è la (triste) verità (che fa sempre male)1 punto
-
sono diverse volte che vedo postata questa moneta,ma è sempre bella :)1 punto
-
Guarda genericamente diciamo Crippa 2 ( escluso il 2/A perché senza cunei ) o MIR 52, al diritto se vedo bene vedo tre cunei e un globetto quindi tipo D7 per MIR e per Crippa 2/L, al rovescio vedo un cuneo nel cerchio interno però non ne escludo altri, ci vorrebbe una visione diretta...1 punto
-
Toscana alla grande....d'altronde non ne dubitavo, credo che veramente sia anche difficile scegliere e comunque potete premiarne quante ne volete di monete come è giusto che sia.... Rodolfo, se vieni a Parma il 9 aprile ti offro, vincitore o non vincitore, un gelato ma da amico.... :blum: :blum: :blum: Però se ci fosse uno sponsor, mai dire mai, magari un commerciante, che volesse sponsorizzare il tutto....di certo non diciamo di no.... :blum:1 punto
-
1965 American 25-cents http://www.lamoneta.it/topic/127762-monete-contemporanee-estere-dal-1800-a-oggi/page-88?p=1641355 #2184 1966 New Hebrides 100-francs http://www.lamoneta.it/topic/127762-monete-contemporanee-estere-dal-1800-a-oggi/page-89?p=1643337 #2207 1967 Israeli 10-lirot http://www.lamoneta.it/topic/127762-monete-contemporanee-estere-dal-1800-a-oggi/page-89?p=1644426 #2221 ;) v.1 punto
-
caro bizerba62 dopo aver letto il suo intervento non posso che confermare quanto detto in precedenza. Leggere un suo post risulta piu pesante che mangiare un panettone del 1946. (siam sempre in regime di liberta' di pensiero..?) Questo modo di quotare I post cui si appresta a rispondere, spezzettandoli paragrafo per paragrafo forse la ritiene una cosa intelligente o utile alla discussione? Mi sembra abbastanza inutile (ma ci provo nondimeno) sottolineare il fatto che un intervento spot di un utente con 5 post..che definisce "splendidina" una moneta del genere, risulti OGGETTIVAMENTE simpatico come un centinaio di formiche rosse dentro un sandwich..Ed infatti a parte lei che ne ha fatto la sua personale crociata, e' risultato indigesto a TUTTI gli altri utenti che qui si sono espressi... Min_Ver leggo con sorpresa questa notizia. Una svolta epocale, spero dettata solo dallo spegnimento della fiammella numismatica1 punto
-
Queste sono le due monete in negativo, le posto per studio e per sentire i pareri di chi vuole intervenire, soprattutto osservando le lettere e la corona di alloro. Clone o la stessa moneta ? il sondaggio indubbiamente, dai post pende di più dalla parte che sia la stessa moneta e potrebbe anche essere ma credo che questo si può solo confermare con una visione dal vivo e analizzando soprattutto i livelli delle parti nuove, ma se a @@cliff la casa d'asta ha confermato questo bisogna prenderne atto, onestamente rimango stupito dal lavoro sulle lettere e personalmente non so darmi una spiegazione o meglio la spiegazione l'avrei ma va in un altra direzione forse più umana, ma se ci troviamo di fronte alla stessa moneta rielaborata, credo che questa sia la morte della numismatica, sono d'accordo che lo stile non avrebbe convinto perché fin troppo appariscente ma se dietro tutto questo in effetti c'è questa tecnica nuova bisogna studiarla bene perché magari più avanti lo stile non sarà più così appariscente1 punto
-
Questi sono alcuni degli esemplari che ho in collezione. Da sinistra: 1) Diametro 15mm (ottagono 4mm), peso 0.54g 2) Diametro 16.5mm (ottagono 4mm), peso 1.04g 3) Diametro 15.5mm (ottagono 7mm), peso 0.95g 4) Diametro 17mm (ottagono 3mm), peso 1.30g (questo però è un po' diverso dagli altri...) Secondo me le variazioni di conio, diametro e peso per queste tipologie sono solo il risultato di un lungo periodo di coniazione, testimoniato anche dall'abbondanza di esemplari giunti fino a noi.1 punto
-
Di 50 lire del 1836 ne avevo già visti falsi e hanno tutti lo stesso aspetto, cioè il Re sembra veramente pinocchio come detto dall'amico Pino. Non ci sono altri numismatici nella tua zona a cui farla vedere per toglierti i dubbi?1 punto
-
1 punto
-
Carissim* mi permetto di dire anche io la mia e fare alcune osservazioni, sebbene non sia stata chiamata direttamente in causa: spero che me lo consentirete, perché quando si tratta di area tirrenica e/o di monetuzze difficili da leggere, non riesco ad astenermi :D. Purtroppo sulla base di queste immagini - molte grazie per averle cercate, postate e condivise ! - a causa della pulizia non ottimale del tondello, della poca luce e della bustina con tanto di riflesso, si può chiarire assai poco. Direi però che "a naso" non sembra una moneta falsa (nel senso di falso realizzato in tempi relativamente recenti) e che però le poche cose che si possono leggere soprattutto sul lato croce poco concordano con il disegno postato sopra. Anzitutto come notato da @@dizzeta in legenda su quel lato compare una "e" assente nella "trascrizione" sul disegno. Prima di questa lettera francamente non penso vi si possa però leggere una I, ma una sorta di R oppure una "n". Dopo segue la crocetta. Nel resto della legenda a parte una "n" o "m" vedo poco altro di distinguibile. Se è giusta la posizione della crocetta che deve stare quindi in alto ad ore 12, nei quarti della croce oltre alle due rosette forse c'è una "d" o una "g" gotica (ma non coricata, cosa che mi pare poco probabile...) e una "u" gotica minuscola (a meno che non sia una "n" capovolta) e non una R e tantomeno una K o ancora una C. Sul lato aquila ammiro il buon dz che è riuscito a leggerci quelle lettere, che onestamente io non ci vedo, come non riesco ad enuclearvele tante altre, oltre ad una "S" dopo la crocetta di inizio legenda e forse due punti finali prima della crocetta stessa...sarà la mia stanchezza attuale e sarò molto felice di ricredermi sulla base di foto migliori. Infine questa moneta non è d'argento, ma come mi pare avesse detto già @@Fra Landi che forse aveva potuto visionare questo esemplare (la sua descrizione mi pare che corrisponda), è un denaro in mistura assai bassa. Quindi caro @@dabbene direi che una moneta c'è, ma molto probabilmente con sono scritte sopra cose differenti da quelle intraviste e riportate sul disegno, come era facile ipotizzare. Chiaramente l'unico modo per poter dire qualcosa di più sensato sarebbe avere immagini migliori, oltre che almeno i dati ponderali del pezzo fuori bustina. In attesa di vostri ulteriori osservazioni e commenti in merito, un saluto cordiale MB P.S. @@adamaney, per te ha niente di familiare?1 punto
-
Soddisfo la curiosità di Caio ma poi vorrei esporre i risultati del mio piccolo ‘censimento’ degli stateri di Aminta III arrivati sino a noi e presentati nelle aste degli ultimi anni. La velocità di propagazione del suono in ogni materiale è funzione della sua natura e di altri fattori come spessore, temperatura, condizioni di confine, ecc. Tenendo una moneta d’argento puro sulla punta di un dito e picchiettandola delicatamente con un’altra moneta d’argento tenuta tra il pollice e l’indice, si dovrebbe produrre un bel suono acuto come quello di una campana (Ping Test). Naturalmente una moneta composta da altri metalli oltre all’argento avrà un suono diverso perché diversa sarà la velocità di propagazione delle onde acustiche al suo interno. Il test sulle proprietà acustiche non funzionerebbe solo se un falsario fosse in grado di creare una lega con la stessa densità e le stesse proprietà acustiche dell’argento. Ma a parte la mole di lavoro necessaria, una persona con queste capacità potrebbe svolgere un’attività legale più redditizia e meno rischiosa. apollonia1 punto
-
Taglio: 2 € CC Nazione: Malta Anno: 2012 Tiratura: 400.000 Condizioni: BB Città: Bruxelles Note: NEWS1 punto
-
Cosimo de' Medici, noto come Cosimo III (Firenze, 14 agosto 1642 – Firenze, 31 ottobre 1723), fu il penultimo Granduca di Toscana appartenente alla dinastia dei Medici. Regnò per 53 anni, dal 1670 al 1723. Il suo regno, il più lungo nella storia della Toscana, fu caratterizzato da un forte declino politico ed economico, punteggiato dalle campagne persecutorie nei confronti degli ebrei e verso chiunque non si conformasse alla rigida morale cattolica. Sposò per procura, il 17 aprile 1661, Margherita Luisa d'Orléans, cugina di Luigi XIV. Il suo fu considerato come uno dei matrimoni peggiori nella storia dei Medici: la forte diversità dei caratteri, infatti, portò Margherita Luisa prima a rifiutare ogni forma di convivenza con Cosimo, e poi a tornare in Francia, dove morì. La coppia, comunque, ebbe tre figli: Ferdinando nel 1663, Anna Maria Luisa nel 1667 e Gian Gastone nel 1671. Nei suoi ultimi anni Cosimo III, di fronte al rischio concreto di estinzione della propria casata, cercò di far nominare sua figlia Anna Maria Luisa come sua erede universale, ma l'imperatore Carlo VI d'Asburgo non lo permise. Alla sua morte, nel 1723, gli succedette il figlio Gian Gastone. Fiorino d'oro 1722 diametro: 22 mm peso: 3,39 gr contorno: ornato Rarità: da NC a R4 (a seconda dei testi); R nel nostro catalogo. Conservazione: qSPL (media fra i pareri ricevuti dal forum)1 punto
-
Io sono favorevole al cambio totale lire euro :rofl: ....sarebbe infatti poi interessante saperne di più su quei poveri signori che si presentano al cambio con 200/300 milioni di vecchie lire...risparmi direte voi? mah...piuttosto strano...non è infrequente rinvenire nei meandri di vecchie case, sotto i materassi, tra vecchie cose, fasci di banconote, a volte anche di valore significativo...ma quando si va oltre un certo valore....consentitemi...non sono proprio risparmi puliti puliti....chi si tiene per anni centinaia di milioni in contanti nascosti puzza...e non poco...ci sarà anche l'eccezione che conferma la regola...ma tra evasori fiscali, riciclatori, criminalità orgazizzata ecc...rimborsando diversi miliardi di euro sarebbe come sanare moltissime situazioni potenzialmente illecite.... Ma questo rimane ovviamente il mio parere personale.1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.
Il network
Hai bisogno di aiuto?
