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  1. mariov60

    mariov60

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/25/15 in tutte le aree

  1. Accolgo il tuo invito, Mario! ;) Nulla in confronto a quelle postate, ma mi permetto di mostrarvi questo tornesino coniato da Filippo IV nel 1648, esempio lampante di "moneta del popolo". Quanta storia dietro a un pezzetto di rame come questo, e sono indubbiamente interessantissime le numerose e controverse vicende che gravitano intorno a colui che vi è effigiato: basti pensare al caotico marasma creatosi in quel periodo nella città Partenopea, dilaniata da un violento terremoto, sommato ad un'inarrestabile e imperversante epidemia di Peste a cui si aggiunse un'eruzione più o meno disastrosa del Vesuvio. Da notare che questo esemplare è la prova di un'interessante "coesistenza" tra le emissioni affidate all' "Invasore Spagnjolo" (che dopo un periodo di esilio causato dal suo malgoverno a modello del padre si riappropriò della corona Napoletana nel malcontento generale) e quelle affidate ad duce Enrico II di Lorena, duca di Guisa, (convocato dal generalissimo del popolo Gennaro Annese, preoccupato per le gravi condizioni in cui Napoli ed il Regno intero riversava) a capo della celeberrima prima Repubblica Partenopea (1647-1648 ), dimostrando enormi capacità risolutive, la cui nascita fu favorita dal clima rivoluzionario innescato dall'ancor più celebre pescatore conosciuto come Masaniello. Infine, salta subito all'occhio la marcatissima tosatura dell'esemplare in questione, di normale amministrazione per gli esemplari di questa tipologia, che testimonia l'estrema condizione di povertà dell'epoca che induceva i tosatori non solo ad asportare metallo prezioso dalle sporadiche monete d'oro e d'argento, ma persino ad appropriarsi di un metallo poco nobile e prezioso quale è il rame. Sono molto legato a questa moneta anche perché se posso rigirarmela tra le mani è soltanto grazie al provvidenziale aiuto di alcuni foristi, che con questa moneta hanno favorito non solo l'aumento della mia cultura numismatica, ma anche l'aumento della mia modestissima Collezione del Viceregno! :D :D DRITTO: PHILIPP IIII D G R e data, testa (o busto a seconda della tipologia) nuda a SX, dietro ad essa sigla GA/C (Giovanni Andrea Cavo). ROVESCIO: Anepigrafo, tosone rivolto a SX in corona d'alloro. MONETA RICCHISSIMA DI VARIANTI NELLA LEGENDA E NEL TIPO DI COONA D'ALLORO IN CUI E' RACCHIUSO IL TOSONE AL R/. 4,4 G, RAME, NC. Rinnovando i miei più sentiti auguri di serene festivitá, vi saluto attendendo vostre monetine.
    7 punti
  2. difficile resistere alle "sirene" di Mario. sono debole di spirito e cedo ... :pardon: INNOCENZO XII - Giulio anno IIII/1694, AR 3,04 g. Stemma sormontato da triregno e chiavi decussate con cordoni e fiocchi. Rv. BELLVM CONTERAM DE TERRA Artigliere accanto ad una bombarda; all’esergo, 1694 ai lati dell’armetta Farsetti. Muntoni 54. Berman 2257. L'ho scelta per la bellissima figura della bombarda - vera rarità trovarla cosi ben rappresentata e per la conservazione che permette di coglierne tutti i dettagli..
    6 punti
  3. Ci sono tante tipologie di collezionisti, c'è chi pensa all'investimento, chi fa il raccoglitore, chi ama il bello, il raro, la patina, chi le mette via e non le vedrà nessuno, veramente di tutto e di più, ma la tecnologia ha cambiato anche molti usi e offre anche tante opportunità in particolare per i divulgatori, oltre al Circolo reale che raggiunge pochi, oggi possiamo disporre di strumenti come questo, un forum tematico di numismatica che raggiunge tutti subito, orizzonti infiniti e illimitati.... Praterie immense per la tipologia del collezionista divulgatore che c'è, più di quanto alcuni anche oggi sul nostro forum non considerino e ritengano, eppure qui abbiamo l'evidenza concreta di tutto questo, persone che postano per far conoscere, per raccontare, per sentire pareri, spesso semplicemente per donare un qualcosa ad altri che sanno e vogliono trasmettere, sembra strano ad alcuni ma così è.... Ad alcuni sembra strano che esistano questi collezionisti eppure basta guardare cosa è stato divulgato qui in undici anni, un mare di monete, rarità, varianti, monete che esprimono simbologie, messaggi, storie, molti sono cresciuti culturalmente, storicamente, numismaticamente, mi metto in prima fila tra questi tranquillamente, stimoli, input, idee, entusiasmi, passioni e poi chi può...chi vuole...vola verso mete più alte. E' stato così per molti di noi anche per quelli che non scrivono più oggi o poco.... hanno lasciato un segno comunque che rimane....basta rileggere alcune discussioni del passato e capirlo... La numismatica si è aperta a tanti, potenzialmente a tutti quelli che la vogliono approcciare e il merito è di chi scrive, divulga, mostra monete.... Appunto mostra monete.... le porte dei collezionisti sono chiuse alcuni dicono...oggi non più per molti, basta guardare, i cataloghi, le discussioni, gli articoli, un mare per tutti... Ma la figura del collezionista che oggi posso dire si sta diffondendo sempre più è quella del " lo compro per Lamoneta...." E' una novità degli ultimi anni per forza di cose, ma aumenta sempre più....spesso vedo amici del forum, giovani a mercatini, Convegni, guardare attentamente le monete, scrutarle, studiarle e poi dire... bene, " questa stasera la metto su Lamoneta...." Si forma un collezionismo che vuole condividere, grazie alla tecnologia, con tutti e tanti, che commenta, sente pareri o semplicemente spiega cosa rappresenta e che storia ha, in poche parole divulga... Spesso il postare queste monete porta allo scambio di opinioni, al trovare variante inedite, a volte anche inediti, monete rare, particolari o che hanno qualcosa su cui riflettere. E allora si divulga, si accrescono le conoscenze, le monete rimangono con le loro immagini a disposizione di tutti, si crea un circolo virtuoso che porta appassionati ma in fondo fornisce semplicemente una opportunità che puoi cogliere o meno....ma l'opportunità c'è reale e che rimane nel tempo... E quindi quando al mercatino o al Convegno qualche commerciante dice io so già perché l'hai comprata....ormai si riferisce a questo...al Circolo Numismatico virtuale per tutti.... Le porte si aprono invece sempre più...e questi volontari divulgatori numismatici sempre più dicono " la compro per Lamoneta....e stasera la posto PER TUTTI...", un segno dei tempi, un segno di cambiamento....
    5 punti
  4. Nonostante i miei acquisti sfuggano sempre dal concetto di conservazione, bellezza ed ostentazione e siano invece orientati alla documentazione delle particolarità nelle serie più umili e ripetitive, provo comunque a mettere il mio piccolo seme nel giardino di questa discussione. Francesco I d'Este nel 1629 subentrò al padre Alfonso III, nel governo dei ducati di Modena, Reggio e annessi. Nel 1630 i territori del ducato, ma anche buona parte del nord Italia, vennero sconvolti da una devastante epidemia di peste (quella narrata dal Manzoni...ricordate?) che uccise il 40% della popolazione modenese. Scampato all'epidemia, Francesco I affidò a Joseffo Teseo la gestione della zecca cittadina. Di certo si sa che Joseffo Teseo iniziò a battere moneta bassa a partire dal 10 maggio 1633. Sesini, muraiole e giorgini attribuibili a questo primo periodo di emissioni sono tutti accumunati, oltre che dalle sigle IT dello zecchiere, da alcune note stilistiche molto caratteristiche. I ritratti sono a mezzo busto, molto giovanili, con la chioma del duca che appare fluente, con capelli che non arrivano a coprire il collo (lavoro in corso di pubblicazione). Il busto può essere riccamente vestito, con colletto ornato di pizzo o più modestamente vestito con colletto a collo di camicia. A testimonianza di tutto ciò propongo uno dei miei rari acquisti di quest'anno: Muraiola per Francesco I d'Este 1° periodo d'emissione. Mario
    5 punti
  5. E continuando nella linea delle monete per la povera gente non posso trattenermi dal proporre questa moneta e la sua storia, seppur fuori concorso per 10 anni... Acquistata ad un mercatino dell'antiquariato da uno di quei russi che vendono attrezzi da lavoro per ferro e legno e minuterie varie, comprese lenti d'ingrandimento, pinze e pinzette. Il venditore parlava un italiano molto stentato ma mi ha garantito la provenienza "russa" di questa moneta e mi ha anche pronunciato un nome di città (o regione?) che ho prontamente dimenticato. Non ho motivo di dubitare della provenienza perchè sul banco venivano esibiti solo materiali e pochissime monete "rigorosamente russe". La storia: Nel corso dell'inverno fra il 1811 e il 1812 in Italia iniziarono gli arruolamenti per l'allestimento del contigente che fra febbraio ed aprile avrebbero preso il cammino per partecipare alla campagna napoleonica di Russia. Gli italiani parteciparono alla campagna di Russia con diversi reggimenti, una brigata di cavalleria leggera, la guardia reale, i dragoni della regina e diversi reparti d'artiglieria, genio militare e reparti di marina per un totale di 27.400 uomini a cui vanno aggiunti circa 8500 uomini forniti dal regno delle due sicilie e un numero di uomini provenienti da Piemonte, Toscana, Liguria e Lazio non facilmente definibile perchè inquadrati nell'esercito imperiale in quanto provenienti da regioni direttamente assogettate all'impero francese. I reparti italiani passarono per numerosi scontri; sostennero da protagonisti alcune battaglie ed infine si trovarono coinvolti nella disastrosa ritirata.... Dei 27.400 uomini partiti solo un migliaio riuscì ad uscire dal gelo russo ma quasi nessuno rientrò in patria perchè la maggior parte venne poi reinquadrata nei reparti che continuarono a combattere in Europa... Questa moneta lasciò l'Italia in tasca ad un coscritto (o volontario ?) italiano; attraversò l'Europa, entrò in Russia e accompagnò passione, crudeltà, impeto, malattia e morte di un anonimo "eroe". Caduta in mano all'occupato questa moneta venne accettata ed usata per il metallo...non per ciò che rappresentava.... ed infatti il volto di Napoleone appare deturpato da segni di scherno. Mi piace pensare che dopo 202 anni sia finalmente riuscita a tornare a casa....almeno lei...con una storia da raccontare... Un caro saluto e tanti auguri a tutti Mario
    4 punti
  6. Il mio auto-regalo pontificio di Natale, dall'ultima asta NAC, mezza piastra di Clemente XI con Tobia e l'Angelo (Raffaele), Muntoni 58: La rappresentazione al rovescio, è stata più volte proposta sotto forma pittorica, a volte con iconografia assai simile a questa mezza piastra che fece Ermenegildo Hamerani. La più vicina per posizioni e dettagli è senz'altro quella di Pietro da Cortona, "Angelo Custode" databile al 1656, custodita a Palazzo Barberini a Roma, che è specchiata rispetto alla moneta, come se fosse stata la vera ispirazione per il conio: Buon Natale a tutti ! ;) Ciao, RCAMIL.
    4 punti
  7. Buon Natale Belle le monete del popolo ... sono quelle più vere; minimaliste, certamente, ma sono quelle che giravano tra le tasche e delle mani dei più. Metto ora, ricollegandomi alle monete del dominio da mar, la Carzia per Cipro, battuta sotto il principato di Girolamo Priuli (1559 -1567). L'isola di Afrodite fu veneziana per quasi un secolo, fino al tragico epilogo della conquista turca; altro assedio memorabile. Acquisto del maggio di quest'anno al Convegno di Verona. luciano
    4 punti
  8. Auguri a tutti i frequentatori di questa sezione, quelli che ogni tanto leggono, quelli che ogni tanto scrivono e a quelli che sono sempre presenti. Ai "senatori", a quelli appena iscritti, ai professori, agli studenti... insomma proprio a tutti!! Grazie perchè vivere la numismatica e/o il collezionismo assieme a voi mi arricchisce quotidianamente. Auguri di buon Natale e un felice anno nuovo! :hi:
    3 punti
  9. Visto che non riesco, perché non mi è consentito, entrare nel forum riservato agli auguri di "Quelli del Cordusio", uso questo spazio per fare loro i migliori auguri di sereno Natale e felicissimo prossimo anno. Gianpietro Basetti
    3 punti
  10. Argentina 1977 10 pesos Il sole raffigurato sulla moneta postata e il fatto che oggi siamo il 25 dicembre mi fa venire in mente che anche per i Romani della fine del 3° secolo d.C. il 25 dicembre secondo il calendario giuliano era una data importante. Si celebrava il solstizio invernale e il natale del sole invitto (Dies natalis invicti solis) cari saluti a tutti
    2 punti
  11. Poiché stiamo parlando di date di nascita, non credo di essere fuori tema segnalando qui, che oggi, così come noi festeggiamo il Natale di Gesù, il mondo musulmano festeggia la nascita di Maometto. Si celebra infatti il Mawlid al-Nabi, ovvero l’anniversario della nascita di Maometto, che quest'anno cade esattamente nello stesso giorno della celebrazione della nascita di Gesù. Non accadeva da 457 anni, poiché si tratta di una festa mobile (come la nostra Pasqua), che ricorre il 12 del mese lunare di Rabi’al-awwal come spiega, in un articolo diffuso sul sito web della Conferenza episcopale francese e citato da L’Osservatore Romano, padre Vincent Feroldi, direttore del Servizio nazionale per le relazioni con i musulmani. “Da giorni, dice padre Feroldi, i media algerini e marocchini ne parlano. La trasmissione ‘Islam de France’ del 27 dicembre sarà dedicata a questo tema. Alcune diocesi, come quelle di Metz, Angers e Lille, si sono mobilitate attorno all’avvenimento. Cristiani e musulmani, in Belgio come in Maghreb, se ne rallegrano”. Festeggiamo “ciò che ci unisce”, suggerisce padre Vincent, “senza ignorare ciò che ci differenzia”, perché “non si tratta di incorrere in un banale sincretismo, comparando Gesù e Maometto“, ma “questa simultaneità di feste è una bellissima opportunità di incontro e di scambio”, perché “offre la possibilità di dirsi che siamo felici di stare insieme, credenti, in uno stesso atteggiamento spirituale e umano in cui, da una parte, ci rivolgiamo a Dio nella preghiera e, dall’altra, viviamo momenti di fratellanza e amicizia” in famiglia e con il prossimo. Con la speranza che questa fortunata coincidenza sia davvero un auspicio di pace e fratellanza, auguro un buon Natale e un buon Mawlid al-Nabi a tutti :) petronius :)
    2 punti
  12. ______________ 1977 Western Africa 100 Franchi - Rame/nickel
    2 punti
  13. 2 punti
  14. Tristemente guardare tali monete. Perfezione irraggiungibile.
    2 punti
  15. Buona serata E' proprio così; ma ci pensate a quello che accadeva un decennio fa, quando con stupore ci si accorgeva che il lotticino di monete acquistate, magari perchè attratti da una moneta che ci piaceva, conteneva anche monete delle quali non si sapeva nulla, ma proprio nulla. Se andava bene ci si poteva rivolgere a qualche amico del circolo numismatico, oppure si scriveva a qualche rivista, sperando che ci fosse la pubblicazione della nostra richiesta d'aiuto e, ancor più .... la risposta! Attese di qualche mese .... Ora si posta una moneta nel forum e, spesso, in una manciata di pochi minuti, abbiamo svelato il mistero. La ciotola e i lotticini, non fanno più paura ... tanto c'è la Lamoneta. Auguri luciano
    2 punti
  16. Non si compra per LA MONETA,si compra per se stessi e la si condivide con chi ha la tua stessa passione
    2 punti
  17. ecco la moneta di cui sopra fotografata fronte retro...
    2 punti
  18. Caro Mario @@dabbene, diciamo la verità...ormai quasi tutti compriamo per, poi, postare sul forum... :D :D c'è chi posta per avere un parere sul grado di conservazione, chi per evidenziare un errore di legenda su di una malconcia monetina medievale...chi per sentire il brivido nella schiena sulla possibile non autenticità dell'acquisto..chi, partendo da un umile pezzo di rame, poi racconta la storia di un popolo, di una comunità, di uno Stato in un dato periodo storico...chi acquista le monete che circolavano solo tra la nobiltà, chi, invece, quelle del popolo minuto, chi, infine, un sesterzio per sentirsi parte della storia dell'Impero Romano...tutti, però, postiamo per raccontare una storia.. Invito tutti, soprattutto quelli che possono sentirsi intimiditi dalla grande preparazione di molti foristi, postate monete, interloquite e non abbiate paura di sbagliare...tutti, chi più chi meno, diciamo fesserie o prendiamo sviste.. Buon Natale.. Eliodoro
    2 punti
  19. "Non vorrei deludere alcune persone ma in ambiente sono circa 6-8 anni che circolavano voci su possibili dissesti delle 4 Banche coinvolte anzi .....con fallimenti e danni certi per gli azionisti ed obbligazionisti." Voci che, evidentemente, non giungevano però a chi è preposto, per funzione d'istituto, a vigilare sulle banche e a prendere provvedimenti. "I risparmiatori sono sempre a rischio, perché il loro guadagno dipende da un pronostico, e quindi potremmo dire quasi aleatorio come nelle lotterie." Beh, se le cose stessero in questi termini, allora non avrebbe più alcun senso depositare i propri risparmi in un istituto di credito...meglio a questo punto la classica "mattonella" o un altro rifugio sicuro. Inoltre, qui non è in discussione un "guadagno" dei risparmiatori, ma prima di tutto il mantenimento e l'integrità stessa del capitale affidato all'istituto. Se un istituto bancario non è in grado di garantire la salvaguardia almeno del capitale dei risparmiatori, cambi mestiere e si dedichi ad altre attività (un tempo si diceva ..."darsi all'ippica"). Mi ricordo quando mia nonna, come altre centinaia di migliaia di italiani, metteva i suoi risparmi in un libretto postale al portatore....e dormiva sonni tranquilli....bei tempi. Se oggi depositare i risparmi in banca diventa per il risparmiatore una sorta di lotteria.....tanto vale abbandonare le banche e chiuderne almeno la metà di quelle esistenti. Tanto...a che servono? Impiegano i soldi dei risparmiatori e quelli ottenuti dalla BCE (all'1% di interesse annuo), per comprare titoli di Stato e lucrare così uno zero virgola qualcosa sopra l'1%; non prestano i soldi all'aziende (salvo che non siano quelle degli amici degli amici) perché è troppo rischioso; non concedono mutui ai privati (salvo, anche qui, che non siano i soliti amici degli amici) perché non forniscono abbastanza garanzie; non sono in grado di garantire, non dico una redditività, ma neppure l'integrità del capitale che depositano i risparmiatori..... E queste attività Voi le chiamate "IMPRESE CREDITRIZIE"? Praticamente servono solo per pagare le tasse e per inviare o ricevere denaro elettronico. Per il resto.....a che servono? E per gestire un baraccone del genere ci sono pure fior di manager che si pappano stipendi extralusso? Una scimmia, sebbene mediocremente addestrata, saprebbe fare molto meglio e si accontenterebbe di qualche banana al giorno e non di principeschi "premi di produzione" per avere deciso di investire centinaia di milioni di euro ottenuti dalla BCE all'1% in titoli che rendono l'1,1%. M.
    2 punti
  20. Io sono un appassionato delle monete egiziane :) Verso gli inizi di settembre dell'anno prossimo inizierò una nuova discussione (questa in corso finirà verso giugno) che lascerà spazio alla partecipazione di molti (spero...). Se queste ed altre similari di quell'area geografica ti appassionano ti piacerà :good: ______________ 1977 Egitto 20° Anniversario del Consiglio dell'Unità Economica Araba (CAEU) 10 Piastre - Rame/nickel
    1 punto
  21. Ti allego il link, mi pare che qui invece i dati coincidano: http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G43/5 Purtroppo non ho l'occhio ancora abbastanza esperto per poter giudicare fusione o meno, dunque per questo lascio spazio agli esperti
    1 punto
  22. Tutte le monete del 1918 e del 1919 sono state coniate su monetine da 20 centesimi di Umberto I, trovarle come questa è normale, meno normale invece e per ciò interessante è la rigatura del contorno, sembra ben nitida e impressa da queste foto...
    1 punto
  23. Ragazzi ho trovato un 2 euro della Germania nero dietro, è rovinato. Assomiglia alla prima immagine di questo argomento. La volete vedere oppure sapete già di cosa si tratta??
    1 punto
  24. "Investire nel mercato azionario è risaputo comporti dei rischi. Infatti l'unica regola condivisa da tutti e ricordata ovunque è quella che suggerisce di "diversificare". Quando sento di persone che perdono tutti i risparmi al crollo di un titolo non riesco a non pensare ad una truffa." Ciao Enzo. Fra l'altro, se parliamo del caso "Banca dell'Etruria", non si tratta neppure di investimento azionario bensì obbligazionario. Quando studiavo diritto commerciale, la differenza saliente fra azionisti ed obbligazionisti era che i primi rischiavano anche il capitale investito pur a fronte di migliori prospettive di remunerazione dell'investimento, mentre i secondo potevano contare su una remunerazione fissa e più modesta ma non rischiavano il capitale investito. Evidentemente da allora dev'essere cambiato qualcosa, se azionisti ed obbligazionisti sono oggi messi sullo stesso piano e corrono gli stessi rischi. M.
    1 punto
  25. @@miza ciao, qualche altra egiziana che possediamo entrambi? ______________ 1977 Egitto Emissione FAO 5 Millim - Ottone
    1 punto
  26. Veramente belle! Poi io ho un debole per questo periodo in particolare quindi ancora complimenti!! L'11 agosto in più ancora mi manca.. ?
    1 punto
  27. Vorrei trovare anch'io queste monete sotto l'albero... Complimenti, due magnifici esemplari.
    1 punto
  28. Moneta interessante! Lo stile, oltre che le sigle, riconducono a Filippo II. A dire il vero esiste un raro grano di Filippo III con le stesse caratteristiche (coniato nei primi anni di regno di Filippo III), che differisce in pratica solo per la legenda. La scritta invece non centra apparentemente nulla con nessuna delle tipologie che ti ho citato. Da tenere stretta, in attesa magari di qualche esemplare ben leggibile di quella che potrebbe essere una variante alla tipologia.
    1 punto
  29. Da parte mia , notizia assolutamente non conosciuta ma interessante , pur nella diversita' della Fede potrebbe essere un ottimo motivo per illuminare il cammino dell' Umanita' . Chissa' nel 1558 se la pensavano allo stesso modo .
    1 punto
  30. Svelato il mistero: la Lituania commemora la pizza Margherita...... ? La francese è interessante, ma bisogna pur sempre verificare come rende dal vivo...
    1 punto
  31. Ciao ragazzi, che ne pensate di questa lira del 1867? La si può considerare FDC nonostante quei "segnetti" sulla fronte del Re? Vorrei i vostri pareri. :pardon:
    1 punto
  32. 20 lire "Elmetto" anno 1928 - VI dell'Era Fascista Argento 600/1000 peso gr. 20 - diametro mm 35,5 20 lire "Impero" anno 1936 - XIV dell'Era Fascista Argento 800/1000 peso gr. 20 - diametro mm 35,5
    1 punto
  33. Scusate l'ignoranza ma come mai nell'antichità facevano delle riproduzioni? Inoltre mi potete dare una conferma sul fatto che questa riproduzione sia stata fatta tanto tempo fa e non recentemente? Ifine che valore ha? In un programma televisivo c'erano delle monete simili alle mie che avevano un valore di circa 3.000€
    1 punto
  34. Il forum ha annullato le distanze e avvicinato le menti, le passioni e le competenze. Poi si possono fare tutti i distinguo e le precisazioni che si vuole, ma il dato essenziale è questo, e racconta una piccola rivoluzione. Buon Natale a tutti!
    1 punto
  35. sommessamente sottometto il mio migliore acquisto del 2015 (anche se molto controverso): Candia, assedio turco del 1648, moneta da dieci gazzette detta Grimani, ribattuta evidentemente (altrimenti non l'avrei comprata) sui 10 tornesi (2 e 1/2 soldini) circolanti sull'isola dal 1611. Impallidisce davanti a tutti i pezzi sontuosi che ho visto in discussione, ma ha un suo fascino particolare se non altro per la storia che c'è alle sue spalle. Per altre informazioni, rimando alla mia discussione qui sul forum. Aggiungerei solo una citazione del Lazari (1851), anche se relativa ad altre monete ossidionali per Candia, le cosiddette "Salvatori", ma che è buona anche per questa: "questi conii a cui noi Italiani diamo il nome di ossidionali mostrano nella grettezza del disegno e nel pessimo stampo una mano avvezza a trattare le armi del soldato, più che il martello dello zecchiere" Montenegro 168, R3.
    1 punto
  36. Come avrete già intuito si tratta di una discussione semi-seria … anzi per niente seria; più che altro un bonario innocente scherzo per avere un pretesto per augurare a tutti gli utenti della Sezione un Buon Natale da parte di @@Exergus, @@grigioviola e Illyricum (in puro ordine alfabetico)
    1 punto
  37. Quest'anno gli auguri di buon Natale e serene feste li inserisco in questa discussione, mi sembra anche giusto, gli auguri sono per tutti quelli che ci seguono, che leggono, che scrivono, che intervengono, che divulgano, che ci raccontano storie numismatiche ....è un grande gruppo di divulgatori volontari, e sottolineo volontari, dei quali mi sento molto orgoglioso, dove la passione per la numismatica è la base, il principio da cui parte tutto e personalmente mi auguro che aumentino sempre più affinchè la numismatica italiana non rimanga " cosa per pochi e di pochi". Quindi auguri a tutti, veramente tutti e un augurio anche alla nostra numismatica che diventi sempre più seguita da appassionati, studiosi, semplici collezionisti, una numismatica per tutti e di tutti. Ma poiché anche l'occhio vuole la sua parte, rigorosamente FUORI CONCORSO, metto questa immagine religiosa, sacrale, estremamente in tema con questo scudo da 10 paoli del Governo Provvisorio di Bologna, anno 1796, tratta da NAC 47, 3 giugno 2008, lotto 96. Qui c'è tutto quello che vorrei esprimere, sono inutili le parole, la Beata Vergine, il Bambino tra le nuvole che dall'alto guardano e proteggono la città, il popolo....auguri.... Mario
    1 punto
  38. Ciao a tutti, proprio grazie al sopracitato amico Marco alias @@slapdash84 quest'anno ho potuto mettere sotto l'albero tre bei pezzi che arricchiranno la mia magra collezione Pontificia. Sono nell'ordine un bel testone di Alessandro VIII: una piastra di Alessandro VII: e per ultima ma non per importanza una bella piastra per il Giubileo del 1675 di Clemente X: Saluti a tutti, Marco
    1 punto
  39. ....mi sono liquefatto... :lol: Amo Foscolo.. ..Ma vediamo se riesco a farvi venire ancor di più la pelle d'oca con ....il Vate!... ( Consiglierei la lettura accompagnata dall'ascolto di un qualsiasi "Notturno" di Chopin, per esempio questo oppure con il "Clair de lune" di Debussy...) "La sera fiesolana". Da "Alcyone". Fresche le mie parole ne la sera ti sien come il fruscìo che fan le foglie del gelso ne la man di chi le coglie silenzioso e ancor s’attarda a l’opra lenta su l’alta scala che s’annera contro il fusto che s’inargenta con le sue rame spoglie mentre la Luna è prossima a le soglie cerule e par che innanzi a sé distenda un velo ove il nostro sogno si giace e par che la campagna già si senta da lei sommersa nel notturno gelo e da lei beva la sperata pace senza vederla. Laudata sii pel tuo viso di perla, o Sera, e pe’ tuoi grandi umidi occhi ove si tace l’acqua del cielo! Dolci le mie parole ne la sera ti sien come la pioggia che bruiva tepida e fuggitiva, commiato lacrimoso de la primavera, su i gelsi e su gli olmi e su le viti e su i pini dai novelli rosei diti che giocano con l’aura che si perde, e su ’l grano che non è biondo ancóra e non è verde, e su ’l fieno che già patì la falce e trascolora, e su gli olivi, su i fratelli olivi che fan di santità pallidi i clivi e sorridenti. Laudata sii per le tue vesti aulenti, o Sera, e pel cinto che ti cinge come il salce il fien che odora! Io ti dirò verso quali reami d’amor ci chiami il fiume, le cui fonti eterne a l’ombra de gli antichi rami parlano nel mistero sacro dei monti; e ti dirò per qual segreto le colline su i limpidi orizzonti s’incùrvino come labbra che un divieto chiuda, e perché la volontà di dire le faccia belle oltre ogni uman desire e nel silenzio lor sempre novelle consolatrici, sì che pare che ogni sera l’anima le possa amare d’amor più forte. Laudata sii per la tua pura morte, o Sera, e per l’attesa che in te fa palpitare le prime stelle!
    1 punto
  40. Presente! A differenza di te, però, che mi pare di capire ritardi l'ora di coricarsi io faccio parte della schiera di coloro che si svegliano presto :). P.S. Questa discussione mi ha fatto tornare in mente un sonetto di uno dei più grandi poeti; nonostante sia dedicato alla sera, si può benissimo estendere le conclusioni alla notte... Forse perchè della fatal quïete Tu sei l’immago a me sì cara, vieni, O Sera! E quando ti corteggian liete 4Le nubi estive e i zeffiri sereni, E quando dal nevoso aere inquiete Tenebre, e lunghe, all’universo meni, Sempre scendi invocata, e le secrete 8Vie del mio cor soavemente tieni. Vagar mi fai co’ miei pensier su l’orme Che vanno al nulla eterno; e intanto fugge 11Questo reo tempo, e van con lui le torme Delle cure, onde meco egli si strugge; E mentre io guardo la tua pace, dorme 14Quello spirto guerrier ch’entro mi rugge.
    1 punto
  41. @@contemax67, gran bella moneta, per me è quella con la "R" spostata a sinistra. @@vathek1984, ha aperto una discussione qui, http://www.lamoneta.it/topic/144010-ve-ii-5-lire-r-spostata-a-sinistra-quali-date/
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  42. @@tonycamp1978, io la vedo al top, prova a rifare le foto, l'eccezione non si può prescrivere da queste foto. :)
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  43. @@papalcoins @@italpen e anche gli altri.. ....posso fare una "cantatina fuori dal coro"?... Senza tono polemico nè offensivo, non mi si fraintenda..."Esagero" apposta, per rendere l'idea. (Sono sincero, e voglio bene alle persone non soltanto dicendo sempre "Benissimo, bravo", ..ma anche "tirando le orecchie", ogni tanto.) Girare magari mezzo mondo e spendere tanti soldi per le monete, andare a cercare il pelo nell'uovo, e" il colpetto lì non va bene", ...e "il segnetto là non mi piace, la voglio perfetta"... ...e poi metterle nel primo posto "raffazzonato" che capita a tiro, che non è nato per conservare monete e che, magari, col tempo, sortisce l'effetto contrario.......MAh! :mellow: Poi ci si lamenta: "Ma perchè gli è venuta questa macchia marrone sul naso??.."...:"Ma perchè ha patinato così male?? Uffa! Ma io la volevo più omogenea, possibilmente con tendenze iridescenti!"..... ....E avanti con le pozioni del Mago Merlino e gli esperimenti del piccolo chimico per far andar via i difetti. :wacko: ..:!..... (...Va benissimo il risparmio....Ma se per risparmiare su di una valigetta di velluto apposta per le monete che, sicuramente, non costa un patrimonio, devo rischiare il vero patrimonio, cioè il contenuto....No, grazie. ).. ...E concludo con una citazione evangelica, prima di andare a riposare: “Nessuno cuce una toppa di panno grezzo su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo squarcia il vecchio e si forma uno strappo peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri e si perdono vino e otri, ma vino nuovo in otri nuovi”.
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  44. Una cosa in comune i due moduli ce l'hanno e non è cosa da poco! Campeggia al rovescio di entrambe la parola "ITALIA" Potremmo aggiungere al "sondaggio" anche un terzo modulo: 20 lire "Littore" Anno 1927 - V dell'Era Fascista Argento 800/1000 peso gr. 20 - diametro mm 35,5 Sono tre esempi di grande stile!!
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  45. Ed ecco che, dopo essermi rifatto la vista con tutte le meraviglie postate (provando anche una leggerissima punta di invidia...), adesso ve ne mostro una anche io, acquisto recentissimo di cui vado estremamente fiero: trattasi di una meravigliosa oncia in oro di Carlo di Borbone del 1750. Essa, coniata dalla Zecca di Palermo nel 1750, raffigura al dritto il volto del sovrano, mentre al verso è incisa l’immagine dell’Araba Fenice che brucia sul rogo ad ali spiegate. Prima di trattare nel dettaglio questo frammento di storia pervenuto sino a noi, definiamo meglio colui che spicca, con i suoi riccioli e il suo pronunciato e prominente nasone, sul dritto di questo esemplare: egli di fatto è il primo Re della dinastia Borbonica dopo anni di dominazioni straniere e proprio per rimarcare ulteriormente la discontinuità con gli Angioini utilizza ufficialmente il nome Carlo e non Carlo VII, nominale previsto dall'investitura papale. Occorre però effettuare una precisazione: nonostante si è soliti considerare Carlo il primo Re di Napoli e di Sicilia della dinastia borbonica,e ed in effetti egli è sicuramente il grande restauratore del Regno, in realtà il primo sovrano della dinastia a regnare nel Meridione italiano fu suo padre Filippo V nel momento in cui assurse al Trono di Madrid nel 1700. Inutile ripeterlo, innumerevoli sono le innovazioni sociali, culturali ed anche religiose da lui apportate nel corso del suo regno tra il 1734 (anno in cui venne accolto, osannato ed acclamato come sovrano illuminato tra il popolo festante) e il 1759 (anno in cui assunse il trono del re di Spagna sotto il nome di Carlo III per lasciare tutto il Sud Italia nelle mani del futuro Ferdinando IV di Napoli, I delle due Sicilie e III di Sicilia, figlio avuto il 12 gennaio 1751 da Maria Amalia di Sassonia). Morì a Madrid il 14 Dicembre 1788 tra gli onori ed il rispetto del popolo Spagnolo, praticamente tra 3 giorni ricorre il suo 227°anniversario! :good: La moneta, coniata in oro con titolo 906,25 , pesa gr. 4,38 e misura mm. 22. Essa è del 7°tipo, ovvero coniata tra gli anni 1750-1752. Tipologia abbastanza comune, ma dal fascino irresistibile! :clapping: Campi puliti, rilievi intatti, riccioli quasi perfetti, più che discreta conservazione, almeno BB+ a mio parere... E che fondi se tenuta controluce... Peccato non risultino perfettamente dalle immagini... Spahr 74, MIR 567. DRITTO: Busto laureato volto a destra, sotto V • B CAROLVS • D • G • SIC • ET HIE • REX ROVESCIO: Fenice sulle fiamme ad ali spiegate volta a destra, sopra frammento di sole raggiante, in basso 1750, sotto le ali le sigle F N (che stanno per Francesco Notabartolo, zecchiere palermitano dell'epoca) RESV / RGIT
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  46. Sì, probabilmente anche la forma particolare ha influito. In ogni caso anche il 10 euro per Ottaviano è molto particolare, perché presenta un ritratto frontale. E questo è molto raro nella monetazione moderna, viste le difficoltà che si incontrano per tenere bassi i rilievi.
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  47. Mario, a chiamarmi in causa qui mi metti in imbarazzo! :blum: Però l'importante è partecipare. Premetto che questo è il frutto non di un acquisto ma di uno scambio 100% cordusiano, spero valga lo stesso.... Parliamo spesso di messaggi e monete, questo tondellino penso sia un vero manifesto politico. Siamo nella Milano della fine del '500, nel pieno della dominazione spagnola. Sono anni duri per tutti, in particolare per la popolazione più povera - e con "povera" non intendo solo mendicanti e malati ma anche piccoli nuclei famigliari dal ridotto reddito - che basa la sua sopravvivenza sul prodotto costituente il 99,9% del pasto tipico del lombardo del tempo: il pane. Sappiamo da fonti certe che il clima iniziò proprio in quei tempi a farsi meno favorevole per le colture, addirittura gli storici considerano il '600 un'epoca di piccola glaciazione, rendendo quindi il problema "pane" un affare a dir poco serio. E così nel 1593, sotto Filippo II, a Milano vengono introdotte leggi per monitorare l'andamento dei raccolti di grano e per fornire una parte di essi alle province vicine, al fine di non creare scompensi della preziosa materia prima nel Ducato. Vennero contemporaneamente adottate severissime pene - solitamente l'impiccagione, spesso senza nemmeno processare le vittime - per i contrabbandieri colti, è proprio il caso di dirlo, con le mani nel sacco (di grano o farina, a voi la scelta..). E così nel 1593, sotto Filippo II, la zecca milanese inizia a produrre una serie monetale del tutto particolare. Sono le cosiddette monete del donum dei, una serie composta da soli tre nominali per così dire popolari, la parpagliola, il soldino e la trillina. Le iconografie rimandano al "dono di Dio", all'abbondanza, alla speranza di un buon raccolto, mettendo al rovescio la personificazione di quest'ultima o un covone di bionde spighe di grano. Si tratta di monete difficilissime da reperire in buona (non ho detto volutamente alta :blum: ) conservazione, e comunque già rare da trovare in generale. Quella che vado a proporvi è la trillina, il nominale minore di questa triade. Filippo II (1556 - 1598) Milano - Trillina del donum dei, 1593 0,81 gr. Crippa 52/A, MIR 336/1 R3 Sperando almeno di aver interessato qualcuno con una pillola di storia milanese, torno al mio posto di spettatore medievalista osservando le vostre meraviglie! Un saluto a tutti, Antonio
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  48. Francescone 1767 Pietro Leopoldo di Lorena 1765-1790 Secondo figlio maschio di Francesco Stefano di Lorena (imperatore Francesco I) e di Maria Teresa d’Asburgo, il 18 agosto del 1765 alla morte del padre divenne granduca di Toscana, mentre la corona imperiale passò al fratello maggiore Giuseppe II. Fu un “sovrano illuminato”, al passo con i tempi e con le nuove correnti di pensiero, anche se incline a una politica pragmatica piuttosto che mossa da motivazioni teoriche. A differenza di suo padre Francesco Stefano, suo predecessore sul trono toscano, Pietro Leopoldo volle trasferirsi a Firenze, dove avviò un programma di riforme molto articolato e di ampio respiro, in campo economico, giudiziario e civile. Avvalendosi della collaborazione di importanti funzionari come Giulio Rucellai, Pompeo Neri, Francesco Maria Gianni, Angelo Tavanti, Pietro Leopoldo non solo di risanò il dissesto finanziario provocato dagli ultimi Medici, ma anche trasformò profondamente lo stato toscano dandogli un’impronta di modernità ed efficienza, che lo resero un modello di riformismo illuminato in tutta Europa. Riformò le amministrazioni locali e il sistema tributario, eliminando privilegi e rendendo pubblico il bilancio dello Stato. Promosse una politica liberista, chiudendo le corporazioni di origine medievale e abolendo le leggi sulle manomorte e i fidecommessi. Dette così forte impulso all’economia, all’agricoltura, al commercio e all’industria. Avviò la bonifica di grandi aree della Maremma e della Val di Chiana. Fece costruire un moderno sistema di comunicazioni stradali e svariate opere pubbliche, ampliò e riorganizzò i servizi. Ordinò la soppressione dei conventi, degli ordini e degli enti religiosi, riducendone notevolmente il numero e alienando loro beni mobili e immobili. Il patrimonio edilizio così acquisito permise la creazione di nuovi ospedali, ospizi, scuole, istituti, università. Promosse la cultura e gli studi, fondando e sviluppando accademie, musei, biblioteche. Nel 1784 istituì l’Accademia di Belle Arti che poneva fine al sistema delle botteghe artistiche di origine medievale. Il cambiamento più importante introdotto da Pietro Leopoldo fu in campo legislativo con la Riforma criminale toscana o Leopoldina, il nuovo codice penale del 1786 che prevedeva l’abolizione del reato di lesa maestà, la confisca dei beni, l’interrogatorio per tortura e soprattutto la pena di morte. Così la Toscana fu il primo stato in Europa a seguire e attuare i principi teorizzato da Cesare Beccaria ne Dei delitti e delle pene. Inoltre fece introdurre il principio di uguaglianza di tutti i figli nella successione ereditaria paterna. Prossimo alle idee gianseniste professate dal vescovo di Pistoia, Scipione de’ Ricci, appoggiò la convocazione di un sinodo a Pistoia nel 1786, per riorganizzare gli apparati, la liturgia e la disciplina ecclesiastici in un tentativo di riforma che però risultò vano per la forte opposizione di papa Pio V. Riuscì però ad abolire l’Inquisizione e allontanò i gesuiti. Pietro Leopoldo affidò a Pompeo Neri, presidente del Consiglio di Stato, l’incarico di raccogliere, definire e ordinare le leggi in vigore nel Granducato di Toscana in un nuovo codice, che però non vide mai la luce per la morte del Neri e la partenza di Pietro Leopoldo per Vienna. Infatti, nel 1790 alla morte del fratello Giuseppe II, Pietro Leopoldo lasciò Firenze per ricevere la corona imperiale col nome di Leopoldo II. Gli successe sul trono granducale di Toscana il figlio secondogenito Ferdinando III. Come imperatore, Leopoldo II attuò una politica tendente alla pacificazione generale dell’Impero con l’apertura al dialogo, compromessi e concessioni mirate. Placò insurrezioni da parte di ungheresi, boemi, fiamminghi. Ben più arduo fu fronteggiare l’avanzata della Rivoluzione francese e le sue conseguenze in Europa. Dopo gli inutili tentativi diplomatici per evitare l’uccisione di re Luigi XVI e della regina Maria Antonietta, sua sorella (1793), l’imperatore invitò gli altri monarchi di Europa a prendere provvedimenti affinché la rivoluzione non si propagasse fuori dai confini francesi, a costo anche di entrare in guerra. Nel frattempo però dovette trovare un accordo con Inghilterra, Paesi Bassi e Prussia per frenare gli ambiziosi progetti di annessione e di conquista di Caterina II zarina di Russia. Il 15 novembre del 1790 fu incoronato re d’Ungheria a Presburgo. Il 6 settembre del 1791 venne investito del titolo di re di Boemia a Praga. Morì nel marzo del 1792 a Vienna, dopo una breve malattia mai diagnosticata. Gli successe il figlio Francesco Giuseppe col nome di Francesco II.
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  49. Ciao joker67 , comunque per me non e' metallo , posso sbagliare , ma e' l' opinione che mi suggerisce la foto del campione .
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