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  1. uzifox

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/29/15 in tutte le aree

  1. Non una moneta particolarmente bella, forse anche un po' fuori periodo, ma a me è piaciuta... Napoli, Federico III d'Aragona (1496 - 1501) Doppio Sestino - Rame peso ca. 4,00 gr. - 27 mm di diametro d/ +FEDERICUS°DEI°G°R°SI°HIS° - al centro, inscritto in circolo perlinato, uno scudo araldico a nove centine, coronato e inquartato; presenta le insegne di Aragona e di d'Angiò Durazzo; r/ +VICTORIE:FRUCTUS - (trad. frutto della vittoria) al centro, inscritte in perlinato, due cornucopie legate fra loro. Durante il breve regno di Federico III iniziarono a coniarsi monete dette sestini come conseguenza della svalutazione del cavallo che per definizione valevano un sesto di tornese.
    5 punti
  2. La causa della morte di Marco Aurelio Numeriano rimase avvolta nel dubbio anche tra i contemporanei ; Numeriano era nato nel 254 circa e divenne Imperatore romano solo per alcuni mesi , dal 283 alla sua morte nel 284 , fu ricordato dalla Storia piu’ che altro come : “il piu’ grande oratore del suo tempo” , ma era anche stimato tra i suoi soldati . Figlio minore dell' Imperatore Marco Aurelio Caro e fratello dell' Imperatore Marco Aurelio Carino , fu associato al potere dal padre col titolo di Cesare quando lo seguì in Oriente nella guerra contro i Persiani ; dopo la conquista della capitale nemica Ctesifonte fu acclamato Imperatore dall' esercito insieme al padre e dopo la morte di Caro avvenuta nel corso della spedizione militare , Numeriano gli succedette , ma nel ritorno verso Roma poco dopo morì anche lui in circostanze misteriose , mai accertate . Secondo gli storici condusse a termine la campagna in Persia anche se pare subisse una sconfitta , ma non grave , perche’ comunque sia la Mesopotamia rimase sotto il controllo romano , dopo di che inizio’ il ritorno a Roma ; nel corso del lungo viaggio mori’ , a parere dei contemporanei sembra che venisse ucciso per interesse personale dal suocero e Prefetto del Pretorio : Arrio Apro , il quale forse sperava di succedergli sul trono imperiale . Questo fatto rimane comunque una ipotesi , infatti secondo la Storia Augusta i fatti si sarebbero svolti nel seguente modo , pare che Numeriano soffrisse di un disturbo agli occhi forse a causa della sabbia o della luce intensa del deserto e il suocero Apro gli consigliò di viaggiare in una lettiga chiusa al riparo di luce e sabbia . Approfittando del fatto che non poteva apparire alla presenza dei soldati , forse lo uccise ; i soldati , che lo rispettavano e lo amavano come sovrano , chiedevano spesso ad Apro le condizioni di salute di Numeriano , al che rispondeva che stava bene ma non usciva dalla lettiga per riparare gli occhi dal vento e dal Sole , questa situazione ando’ avanti per parecchi giorni finche’ il fetore del cadavere in decomposizione svelo’ la morte di Numeriano . Apro ne fu ritenuto il responsabile seppur senza prove evidenti , Numeriano infatti non aveva segni di morte violenta ne’ di avvelenamento , il suocero fu accusato del fatto ed attorniato dai soldati inferociti che lo consegnarono ai loro generali ; uno di questi era Diocle , che poi da Imperatore cambiò il suo nome nel più latino Diocleziano , mise di sua mano immediatamente a morte Apro senza processo e pur senza prove , forse per nascondere altri intrighi , esclamando davanti l’ esercito riunito dopo un breve discorso introduttivo : “ecco l’ assassino di Numeriano” e riprendendo una frase dell’ Eneide di Virgilio : “allietati Apro , poiche’ cadi colpito dalla destra del grande Enea”. Secondo altri storici , come il bizantino Giovanni Zonara vissuto nel XII secolo , la versione precedente sarebbe invece una propaganda romana , volta a nascondere la sconfitta di Numeriano per mano del sovrano sasanide Vahram II , con la conseguente morte dell' Imperatore romano per mano persiana , a meno che questa versione non venne confusa da Zonara con quella avvenuta precedentemente al tempo di Valeriano o postuma al tempo di Giuliano II l’ Apostata ; infatti nel caso riferito a Numeriano risulterebbe strano che i Romani in questa occasione mantenessero il possesso della Mesopotamia dopo una grave sconfitta militare in Persia che comporto’ la morte di un Imperatore . Comunque sia la verita’ sulla vera causa della morte di Numeriano non fu mai completamente chiarita , se fu morte naturale , morte per mano persiana , opera del suocero Apro , oppure un complotto degli alti ufficiali dell’ esercito . Un Antoniano emesso a Roma in occasione della spedizione militare in Persia di Caro e Numeriano (AUGG) e un altro emesso a Roma da Carino per la morte del fratello Numeriano
    3 punti
  3. Siamo alla fine, ma voglio postare ancora la terza moneta... Sono rimasto in dubbio parecchio se inserire questa oppure lo scudo da sei lire di Carlo Emanuele III, ma io adoro questa tipologia e sono appassionato dalle monete "del popolo", quindi penso di aver fatto la scelta giusta! Torniamo indietro al 1780, nel Nuovo Mondo siamo in piena guerra di indipendenza, nel vecchio continente invece imperversava la rivoluzione industriale con le sue macchine a vapore e ancora distante era la rivoluzione francese che avrebbe cambiato tutto in Europa. La moneta è un due denari, coniato sotto il regno di Vittorio Amedeo III, con millesimo 1780. Questa tipologia monetale è stata coniata nel regno sabaudo per 136 anni, passando quasi senza modifiche per cinque regnanti (da Carlo Emanuele II a Carlo Emanuele IV), ma perfettamente uguale dal 1691 alla sua ultima coniazione con data 1800. Una moneta piccola, di rame, l'ultima come valore, ma estremamente completa nella sua umiltà. In lei c'è tutto, al diritto la croce, segno religioso quasi sempre presente nelle monete dei regni cristiani, il re per volontà di Dio e per sua Grazia. La legenda completa indicante l'autorità emittente con i suoi titoli. Al rovescio in centro il nodo Savoia, identifica a priva vista di chi è questa moneta, il nodo da sempre rappresenta la casata sabauda, coronato, per indicarne la regalità. Ai fianchi le due "rosette" o "borchie" che con il loro numero ne indicano il valore. In basso l'anno di coniazione. In 16 mm di diametro tutto quello che serve, forse proprio per questa sua completezza e semplicità ha avuto una vita così lunga. Quanta gente, quante mani hanno toccato questi "spiccioli", quanta storia e quanti avvenimenti hanno accompagnato nel loro secolo di vita. La stessa moneta riconosciuta per tante generazioni, il padre, il figlio, il nipote e ancora oltre... da quanto non avviene? quante altre possono dire di aver fatto altrettanto? Per me si merita un posto in questa vetrina!
    3 punti
  4. Magari fossero tutti intelligenti come te che senza nemmeno avere letto di cosa parla effettivamente uno studio e basandoti solo su un sintetico (e labile) ricordo di qualcuno che lo cita ti senti tranquillamente in grado di tacciarlo di inutilità... ...Offendendo pure implicitamente chi eventualmente a suo tempo a quello studio ci ha dedicato tempo e risorse. ;) Ma tanto ormai spero vivamente che lo spessore e i modi dei tuoi interventi sul forum ti abbiano già ampiamente autoqualificato.
    3 punti
  5. A qualcuno qua dentro abituato a valutare la conservazione contando gli atomi fuori posto col microscopio elettronico sarà venuto un coccolone vedendo il colpo di mannaia a ore 7 del R/ su uno SPL+ :P
    3 punti
  6. Ciao Pedro, la tua considerazione è giustissima infatti per legge era fissato un range di tolleranza in cui il peso doveva rientrare altrimenti in teoria la moneta doveva essere ritirata appena giunta nelle casse pubbliche e sostituita con nuove monete. In pratica non è detto però che ciò avvenisse sempre e probabilmente nei centri geograficamente più "remoti" la moneta anche se consunta continuava ad essere scambiata sulla fiducia oppure (nel caso peggiore) rifiutata negli scambi e quindi forzatamente accantonata. Non è detto comunque che la perdita di peso sia così lineare come da te ipotizzato nel senso che uno scudo da 5 lire coevo alla tua moneta non perdeva tanto peso quanto il pezzo da 1 lira: esiste da qualche parte sul forum un vecchio studio interessante fatto da utenti del forum che mi pare dicesse che più piccola è la moneta (come dimensioni) maggiore sarà l'usura dovuta alla circolazione a causa delle rotazioni e altri condizioni. Ora non riesco a trovarlo ma se riesco te lo posto. Saluti Simone
    3 punti
  7. No, basta "calare la stola" ... I nobili veneziani che partecipavano alle sedute nelle varie magistrature, portavano sulla toga, sulla spalla sinistra, una striscia di tessuto che stesse mezza al davanti e mezza al di dietro della persona e che poteva essere dello stesso colore della veste o nera, ma anche di altri colori: i Savi, i Capi del Consiglio dei X, gli Avogadori e il Cancellier grande l'avevano rossa, i Senatori purpurea, violacea era quella dei Consiglieri; d'oro era quella di coloro che erano insigniti di un cavalierato. Ebbene, questi nobili, quando volevano candidarsi a qualche carica politica o ad un pubblico ufficio (anche quella di doge) o semplicemente per chiedere una grazia, usavano mettersi davanti al Palazzo Ducale, in quell'area che anticamente era vicino al Broglio (area piantumata che occupava parte della piazza e della piazzetta di San Marco) e "calavano stola", cioè assumevano un aspetto "supplichevole" che si dimostrava facendo scendere la stola sull'avambraccio. Procuratore con la stola d'oro (Tintoretto) Inutile dire che il termine da noi usato "broglio" viene dal termine veneziano. Sicché, non dico di mettersi in aspetto supplichevole, ma di farsi vedere, certamente si .... :dirol: Intanto contribuisco anch'io, calando la stola. saluti luciano
    3 punti
  8. Buonasera a tutti, volevo sottoporre all'attenzione degli amici che frequentano questa sezione una moneta, una quadrupla dei Mamertini (SGN ANS 402. Calciati I, pag 92, 3) attualmente in vendita da Crippa. Il peso è 20,90g. Facendo una ricerca si acserch è emerso un esemplare dello stesso conio venduto nel 2013 da Roma Numismatics (e-sale 3) il cui peso è 19,98g. Dal confronto sono apparse immediatamente delle similitudini tra i due esemplari che, secondo me, andavano oltre la semplice condivisione dei conii. C'erano delle peculiarità che le facevano apparire quasi identiche in alcuni particolari che descriverò tra poco. I due dritti mi sembrano praticamente uguali: stessa forma del tondello, stesso difetto sopra l'occhio di Ares (difetto che non è visibile negli esemplari del Calciati e neppure nel SNG ANS) e stessa posizione del bordo di puntini che sembrano rispettare le stesse proporzioni rispetto al contorno. Però la testa di Ares nell'esemplare di Crippa risulta più definita e meno evanescente, inoltre la scritta APEOΣ risulta più leggibile e meno impastata. Crippa vs Romamismatics (confronto dritto) Anche il rovescio sembra molto simile anche se, a onor del vero, il tondello dell'esemplare Roma rispetto a quello di Crippa risulta perfettamente circolare. Mi fa pensare invece la posizione dell'aquila che sembra identica all'interno del tondello, nel senso che rispetta le stesse proporzioni rispetto al bordo del tondello. Il piumaggio di Roma e l'etnico risultano meno definiti e impastati. Crippa vs Romamismatics (confronto Rovescio) L'esemplare Roma mi ha dato molti spunti di riflessione in particolare le similitudini tra i due esemplari e, soprattutto, quei puntini, che potrebbero essere bolle, diffuse sulla superficie. SUlla base delle bolle ho pensato che l'esemplare Roma sia un clone dell'esemplare Crippa che potrebbe essere la matrice. Esiste un terzo esemplare che mi ha indicato @@acraf proposto da Kunker (77/2002, 34, 17,61g) rimasto invenduto, la cui somiglianza con il pezzo Crippa è molto forte. Potrebbe essere anche questo un clone. C'è però un elemento, un puntino (compatibile con una bolla di fusione) sopra la testa dell'aquila dell'esemplare Crippa che mi porta a dubitare anche di questo pezzo. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. Grazie. Saluti Sebastiano
    2 punti
  9. Clemente XII, Lorenzo Corsini di Firenze, 1730-1740. Mezza piastra a. V. Ar gr. 14.60 CLEMENS XII PONT M AN V Stemma sormontato da triregno e chiavi decussate. Rv. FRVSTA VIGILAT QVI CVSTODIT entro cartella ornata chiusa in alto da maschera e in basso da armetta Casoni. Cfr. Salmi, 126, 1: Nisi Dominus custodierit civitatem, frustra vigilat qui custodi team (“Se il Signore non custodirà la città, invano vigila chi la custodisce”).
    2 punti
  10. Piccola ma si fa voler bene.... Toscana- Restaurazione del Granducato - Fiorino d'argento 917/1000 - gr 6,87 - zecca di Firenze Il contorno è rigato - al D/ Testa nuda a destra: attorno Leopoldo II . A . D'A. Granduca di Toscana sotto il collo G . N R/ Giglio fiorentino, in alto Qvattrini 100 e la data, nel basso Fiorino
    2 punti
  11. Ciao. "Mi è sorto un dubbio: se questo sottopeso è davvero legato all'usura, trattandosi di monete a valore intrinseco (se non sbaglio!), se l'usura su una moneta da 1 lira portava via 1/10 del peso e quindi 1/10 del contenuto in argento, quando l'usura accentuata era su un 5 lire si andavano a perdere 2,5 gr di argento?" Le monete d'argento da una lira del 1863, emesse alla bontà di 835/1.000, avevano una tolleranza legale sia in relazione al titolo (3 millesimi in più o in meno) che in ordine al peso (25 milligrammi in più o in meno). Mentre la variazione del titolo poteva essere accertata, di norma, dalla stessa zecca in sede di emissione della moneta, con la conseguenza che le monete emesse con un titolo d'argento eccedente per difetto o per eccesso detta tolleranza dovevano essere rifuse, il superamento della tolleranza legale del peso poteva essere constatata agevolmente da chiunque entrasse in contatto con la moneta successivamente alla sua emissione. Le monete che superavano la tolleranza di peso prevista dalla legge, così come quelle tosate, bucate, sfigurate e logore al punto da non vedersi più l'impronta su uno o su entrambi i lati, erano escluse dal corso legale non essendo più conformi; esse venivano considerate alla stregua di "pasta metallica" e ritirate dagli uffici delle zecche per il solo valore dell'argento contenuto, "...magari dirò una stupidaggine, ma non sarà anche per via del titolo più alto?..." Francamente non capisco il motivo per il quale, a parità di circolazione, dovrebbe consumarsi meno una moneta dal titolo più alto. Credo che il motivo per il quale si consumassero meno gli scudoni rispetto alle monete d'argento divisionall sia, più banalmente, il fatto che le monete d'argento più piccole circolavano molto più degli scudoni e quindi erano soggette ad una maggiore usura e logorio. Statisticamente, una moneta da una lira circolava ben più di una da 5 lire e questo fenomeno ne determinava una diversa usura. Un po' come se confrontassimo l'usura (media) di un biglietto da 50 euro ed una da 500 euro.... M.
    2 punti
  12. Addio, Lemmy. https://www.youtube.com/watch?v=so3uLUaBZYs
    2 punti
  13. Ciao a tutti, sono sempre più deluso di quello che sta accadendo, a livello di falsi...onestamente, non mi sarei neppure applicato a verificare l'eventuale non autenticità di un antoniniano di Probo... Su Caro , il discorso è un pò diverso in quanto meno comune.. Mah!!! Saluti Eliodoro
    2 punti
  14. La medaglia in questione risulta essere stata coniata in soli 150 esemplari.....ma quanti se ne conoscono ad oggi .... e soprattutto è corretto un'attribuzione di grado di rarità appena R2 ? https://it.wikisource.org/wiki/Pagina:Rivista_italiana_di_numismatica_1892.djvu/246
    2 punti
  15. Ciao, FOFO. Dirò un segreto. È una moneta e una medaglia. Ho un canile da 5 monete e medaglie. Questa mia piccola pazzia. Molti anni fa. La mia famiglia ebbe una raccolta di quadri, le monete. Ma tutto fu rubato nel 1993. Ho promesso. Mai raccogliere niente. Ma il destino ha fatto uno scherzo. Ho visto una moneta Vincenzo I Gonzaga. ducatone 1596. Ho deciso di comprare solo una moneta. Anche sono saltato il galoppo Medici, Farnese, Este, Gonzaga, Urban VIII ,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,, Ma i cani di Gonzaga per sempre sono rimasti monete preferite. :hi: Scusa per il mio italiano cattivo.
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  16. Oggi ho eseguito un’ultima pulizia e posto di seguito il risultato finale della moneta. Vi sarebbero ancora margini di pulizia ma senza incorrere nel rischio intaccare la patina autentica dell’esemplare preferisco lasciare alcune concrezioni e parte dei depositi terrigeni. Il rovescio non è stato trattato tranne su un deposito terrigeno si trovava lungo l’ala della Vittoria (appiattendone il rilievo). Come noterete ho lasciato anche quelle concrezioni a ore 3 del dritto per lasciare alla moneta quel tocco di “rusticità”, di “autenticità”… insomma di “antichità” che non trovo deturpante, anzi. A questo punto la lascerei così. Il profilo di Commodo ha tratto giovamento sia a livello della fronte che a livello del meno (la barba ha acquisito visibilità e il campo sottostante è comunque evidente). La superficie monetale è stata trattata con cera protettiva. A voi i commenti. Ciao Illyricum ;)
    2 punti
  17. Volevo mostrarvi questo cavallo che per me è da assegnare a Ferdinando II. Si vedono bene i gigli della moneta sottostante sulla faccia del re al diritto. Al rovescio due dei bracci di una Croce con al centro un forellino, all'altezza della groppa del cavallo. Si capisce quindi che la moneta ribattuta è di Carlo VIII , probabilmente un cavallo battuto nella zecca dell'Aquila o di Chieti. Resta da capire se a sua volta il cavallo di Carlo VIII sia stato battuto su un cavallo di Ferdinando I (vedi la sigla del Tramontano) o più verosimilmente il cavallo di Carlo ha subito la ribattitura sotto Ferdinando II , direttamente con i coni di Ferdinando I. Che ne pensate? @@santone @@vox79 @@fedafa @@eliodoro @@appah
    1 punto
  18. Vi sottopongo questo sestino di Luigi XII con tracce di ribattitura al diritto. Mentre al rovescio si legge facilmente la scritta "POPVLI . COMMODITAS", al diritto riesco a leggere "...S • REX PR • ΛPOP....." . A cavallo del cerchio interno, si vede una lettera "D" o qualcosa che ci somiglia. Mentre il diametro corrisponde a quello del sestino (20 mm), il peso è quello di un cavallo (1.64 grammi). Vi è mai capitato di vedere qualcosa di simile? Sestino ribattuto su cavallo? Cosa ne pensate? @@vox79 @@santone @@francesco77 @@Gaetano95 @@eliodoro
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  19. Buon giorno e buone feste a tutti,Pronto per essere messo sotto l'albero,qualcun'altro ha previsto regali a tema numismatico?
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  20. 5 Lire 1848 XI Agosto "Scudo II° Tipo" (Venezia) Governo Provvisorio Venezia 1848-1849 - Il contorno reca in incuso : una stella e la scritta "Dio Premierà la costanza" al d/ Leone di S.Marco a sinistra poggiante su base su cui vi è la legenda " 11 Agosto MDCCCXLVIII "- attorno Indipendenza Italiana e nell'esergo - VENEZIA - A. Fabris a destra R/ il valore in due righe entro corona di rami di quercia : attorno ALLEANZA dei POPOLI LIBERI e nel basso la data fra due stellette
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  21. Ciao a tutti! Mi stavo dilettando a pesare alcune monete ed ho notato che un pezzo da 1 lira 1863 M, molto usurato, pesa 4,51 gr. Posto una foto per completezza, ma non è qui che voglio andare a parare. Mi è sorto un dubbio: se questo sottopeso è davvero legato all'usura, trattandosi di monete a valore intrinseco (se non sbaglio!), se l'usura su una moneta da 1 lira portava via 1/10 del peso e quindi 1/10 del contenuto in argento, quando l'usura accentuata era su un 5 lire si andavano a perdere 2,5 gr di argento? Non veniva considerato esclusivamente il valore intrinseco del pezzo e quindi (a voler cercare il pelo nell'uovo) si applicava una sorta di valore fiduciario? Su una moneta questo magari incide poco, ma su un ipotetico malloppo di 100 monete sarebbe come perderne 10 per strada in termini di peso dell'argento.
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  22. Bella discussione, come quasi sempre in questa sezione. Ecco il mio autoregalo pontificio, arrivato il 23 dicembre:
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  23. Grazie Theodor in effetti la presenza di bolle simili alle bolle di fusione mi aveva fatto scattare un campanello d'allarne. Il proprietario é spagnolo. Paragonata a quella del mio terzo intervento in ogni caso (se autentica) sembra una imitazione barbarica degli Suebi di Galizia.
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  24. @@miza come giustamente indicato sopra,in linea di massima sono da evitare tutti i tipi di legno resinosi,quindi abete,larice e pino nelle varie qualità. Ma sono da evitare anche determinati trattamenti a base di solventi,quindi nell'eventualità di dover tingere o rendere lucida una superficie utilizzare sempre prodotti in dispersione acquosa e far asciugare a perfezione.il fissaggio del velluto al supporto in legno io lo faccio sempre con punti spillati,mai con collanti... saluti a tutti e buon anno nuovo :)
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  25. La ribattitura fa nascere una nuova moneta, che ha una propria autorità emittente ed a questa dobbiamo guardare, secondo me. Per me è da considerarsi straniera.
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  26. La Severina presenta queste: ingrandimento. Sono abbastanza simili, nell'insieme. Potrei fare un XRF per saggiare la lega. Ma tra studi e analisi, dovrei abusare della pazienza del mio amico che lavora in quel laboratorio... Ciao Illyricum ;)
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  27. Non posso che contraccambiare con le stesse parole, aggiungendo l'ordine e puntualità di @Alex091 ;-)
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  28. Ti riferisci a questa sempre dello stesso periodo ? (1956) C'è l'ho piuttosto consumata dalla lunga circolazione...
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  29. Sentiamo Luciano e gli altri, forse poi quello che conto' e' la ribattitura finale che dite ?
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  30. @@donty buongiorno Complimenti! I monetieri fotografati sono molto belli ma sicuramente costosi. Volevo fare una domanda a tutti coloro che sono esperti del settore: C'è qualche tipo di legno sconsigliato per la realizzazione di un monetiere fai da te? Magari perché il legno e resinoso come ad esempio l'abete che spesso trovi a poco prezzo, o per qualche altro motivo? Grazie per un eventuale risposta saluti
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  31. Appena ricevuta, da un collezionista locale che se ne stava disfando per €10 Governo provvisorio di Venezia Valore: 5 centesimi Anno: 1849 Zecca: Venezia Tiratura: 1.186.780 Materiale: rame 1000 Diametro: 24mm Peso: 5 gr
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  32. La moneta ha tutte le caratteristiche per essere un raro quinario C. Egnatuleius, emesso nel 97: D/ testa di Apollo laureato. R/ La Vittoria scrive sopra uno scudo appeso ad un trofeo. Rif. bibl. Cr. 333/1
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  33. Ciao @@giorgio28, a me sembra un quinario repubblicano...vittoria e trofeo con Roma in esergo.. tipo questo:
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  34. Mi ricordavo giusto qualcosa! :good: Certo che qualcuna originale molto comune ci sarà in giro in questi episodi, diversamente hanno utilizzato una gran bella scenografia di patacche! :lol:
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  35. @@pedro_88 , in effetti mi risulta che le monete troppo logore venivano ritirate dalla circolazione, proprio per l'eccessiva perdita di valore intrinseco.
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  36. un ottimo autoregalo per natale. Auguri
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  37. Mai visto un esagono rigato del 1920.... Ma esistono? :nea:
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  38. E con monete abbastanza curiose... :)
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  39. Penso che sia questa..... Anonime consortili di Frinco - Grosso 1585
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  40. Medaglia devozionale, ovale, bronzo/ottone, esiste anche in argento,della fine del XVIII inizio XIX sec.- D/La Madonna del Rosario con Gesù Bambino, lettere: R[EGINA] . S[ANTO o SANTISSIMO].- R[OSARIO]. - R/ S. Vincenzo Ferrer o Ferrari, domenicano,in atteggiamento da predicatore con il braccio dx alzato e libro e tromba nella sx , S.Vincenzo F. è compatrono di Napoli, ma la medaglia a mio parere dovrebbe essere di produzione romana o del nord Italia (area veneta). Ciao Borgho.
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  41. Ricordo un intervento a Radio24 di un paio d'anni fa: un imprenditore, raggiunta l'età della pensione, aveva ceduto la propria azienda e si era trovato una discreta somma sul conto corrente. Viene contattato dalla propria Banca, quella che negli anni precedenti lo aveva sempre tartassato nel prestargli qualche migliaio di euro, e gli viene proposto l'acquisto di obbligazioni della banca stessa. L'ex imprenditore ascolta la proposta e si dice interessato all'acquisto... purché il direttore gli firmi una fidejussione personale, così come la banca aveva sempre fatto con lui quando chiedeva un fido. Il bancario l'ha preso per uno scherzo, ma l'ex imprenditore diceva sul serio, meravigliandosi della disparità di trattamento. Ovvio che le obbligazioni poi la banca le ha vendute a qualcun altro. Ma se tutti facessero così?...
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  42. Trovato questo (immagino anche tu :rolleyes:) http://www.ebay.it/itm/10-CENTESIMI-BIGLIETTO-FIDUCIARIO-ASSOCIAZIONE-NEGOZIANTI-INGROSSO-TORINO-qFDS-/171859692331 Il venditore è di affidabilità massima, anche lui compilatore e curatore di cataloghi, avrei pochi dubbi sull'autenticità, tutto sta a vedere se si vuole spendere la cifra richiesta. petronius :)
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  43. Il catalogo Cartamoneta Italiana, di Franco Gavello, riporta per questa Associazione solo un biglietto da 15 centesimi, senza indicazione di data, classificato R2. Si tratta però di un catalogo datato (1996) e non si può escludere che ci siano state nuove scoperte, proverò a fare qualche ricerca. petronius :)
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  44. Purtroppo, visto che non é una monetazione da me seguita, non ho nulla da offrire per il tuo concorso altrimenti non avrei mancato di farlo. @@417sonia posso capire una persona che ha perso l'opportunità di un acquisto sia indispettita, ma il resto? La civiltà umana nasce con i clan, ancora oggi esistono sotto altro nome ma il fare parte di un gruppo di persone porta vantaggi. ma per farvi parte bisogna dare. Qui nel forum secondo me funziona cosi ad un nuovo utente viene appoggiato, magari adulato, con dei commenti "o che bella moneta" oppure " tu si che hai un buon occhio" "ancora" che bella collezione che stai facendo" sperando di ammaliare l'utente per magari in futuro poter proporre qualche proprio pezzo. Oppure si risponde per aumentare i propri post attivi. Ma ci sono altri utenti che lo fanno per proprio piacere o perché la cosa li gratifica. Ovviamente a questa categoria fanno parte poche persone, la maggior parte degli utenti fa parte del gruppo" io aiuto soltanto se mi aiutano" ma a queste persone dico anche se quella persona non farà mai nulla per te direttamente già il sol fatto di essere un collezionista sta aiutando il tuo stesso hobby a non morire quindi pensaci. Sperando di non essere banato vi auguro un buon anno a tutti
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  45. Salute in questa rassegna di monete aragonesi siciliane che termina con Ferdinando il Cattolico non poteva mancare il Doppio Trionfo :FERDINANDO IL CATTOLICO(1479-1516) Zecca di Messina oro gr.6,99 D/+FERDINANDVS:D:G:R:C:A: Busto coronato a sinistra, con manto e catena al collo. R/+ FERDINANDVS D:G:V:SICILIE: Aquila coronata di fronte, ad ali spiegate e volta a sinistra; sotto le ali, *I* – *N* (Giovanni lo Nobile, zecchiere 1503-1525). Riferimenti: Spahr 211 (questo esemplare illustrato). MEC 14, pag. 330. MIR 235 (questo esemplare illustrato).Crusafont 864(questo esemplare) La moneta postata è andata venduta all'asta n°89 della casa d'aste Numismatica Ars Classica ed era presente al lotto n°694.Ad un prezzo di partenza di € 160000 è stata aggiudicata ad € 200000 + diritti d'asta La moneta ha fatto parte della collezione Chiaromonte Bordonaro Quanto segue è ciò che ha scritto il compilatore del catalogo d'asta nel presentare la moneta: Nominato nel 1468 re di Sicilia dal padre Giovanni, Ferdinando vide aprirsi davanti a se un nuovo mondo politico grazie al matrimonio con Isabella la cattolica, sorellastra del re di Castiglia e León, Enrico IV, celebrato Il 19 ottobre dell’anno successivo, a Valladolid. Tuttavia il loro matrimonio non fu approvato da Enrico IV, che ritrattò la designazione a erede del trono di Castiglia della propria sorellastra e proclamò Giovanna la Beltraneja erede al trono, giurando che era sua figlia legittima. Alla morte del fratellastro Enrico IV nel 1474, Isabella il 13 dicembre fu proclamata regina di Castiglia e Ferdinando divenne re consorte con il nome di Ferdinando V di Castiglia, mentre la Beltraneja, che ugualmente reclamava la corona di Castiglia, andava in sposa ad Alfonso V del Portogallo. Quest’ultimo prese le armi per difendere i diritti della moglie e dopo una serie di scontri gli spagnoli prevalsero ed il sovrano portoghese e sua moglie rinunciarono ad ogni pretesa sul trono di Castiglia (1480). Gli anni successivi videro Ferdinando, che nel 1479 era divenuto Re di Aragona, impegnato nella reconquista,terminata nel 1492 con la caduta di Granada, ultimo presidio arabo in terra spagnola.La rapida e preoccupante conquista del Regno di Napoli da parte di Carlo VIII di Francia lo vide, come Re di Sicilia, intromettersi negli affari della Penisola, assicurando il suo appoggio alla Lega Santa degli Stati italiani le cui armi affrontarono l’esercito nemico e, dopo una serie di scontri, il sovrano francese si vide costretto a lasciare l’Italia.Intanto Luigi XII, succeduto a Carlo VIII, rifacendosi ai diritti ereditati dalla nonna Valentina Visconti, intraprese la spedizione del 1499-1500 in Italia. Preceduta da un abile gioco diplomatico che gli aveva procurato l'aiuto di Venezia (a cui concesse Cremona e la Ghiara d'Adda), degli Svizzeri (ai quali concesse la Contea di Bellinzona, corrispondente al Canton Ticino) e del papa Alessandro VI (al cui figlio, Cesare Borgia, aveva concesso il Ducato di Valentinois e la mano di Charlotte d'Albret), la spedizione giunse con facilità alla conquista del Ducato di Milano (1500). Meno fortunata fu la conquista di Napoli, preparata dal Trattato segreto di Granada (novembre 1500), che prevedeva una spartizione delle conquiste tra Francia e Spagna, e garantita dalla neutralità (ottenuta per via e diplomatica) di Venezia e del papa; inizialmente l'impresa fu, anche questa volta, un successo quasi immediato. Nell'estate del 1501 Napoli era conquistata, ma sopravvenuto il disaccordo tra gli alleati e la conseguente guerra tra Francia e Spagna, la spedizione finì per i Francesi in un completo disastro; dopo quasi due anni di resistenza essi furono sconfitti presso il Garigliano, 1503, e l'armistizio di Lione, 1504, sancì il loro insuccesso.1. La leggenda di questa eccezionale e rarissima moneta ci consente di datarla al periodo 1503-1504 per le seguenti considerazioni: il maestro di zecca Giovanni Lo Nobile è attivo a partire dal 1503 e nello stesso anno avviene la conquista di Napoli, che cosi? giustifica il titolo di REX VTRVSQVE SICILIE. Infine il titolo di REX CASTELLE dura fino alla morte di Isabella, Novembre 1504. Dopo tale data, il titolo scompare e viene trasmesso al genero. Moneta rarissima --Salutoni -odjob
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  46. Buone Feste a tutti gli amici del Sito !
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  47. E' descritta nel CNI e nel MIR, ma non è la stessa. È' la prima, con queste caratteristiche, apparsa nel mercato numismatico; i riferimenti in questa discussione: http://www.lamoneta.it/topic/135896-alfonso-ii-daragona/?hl=alfonso
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  48. Recente acquisizione Zecca di Ancona - Moneta anonima attribuita a Clemente VII (Secolo XVI) Grosso , Ag. gr. 1,78, diam mm 23,52 D/ chiavette ANCO N rondine D rondine CIVI TAS rondine FI rondine / Cavaliere galoppante a sinistra con spada sguainata R/..EPS.S.CY RIACVS / Il Santo nimbato e mitrato benedice con la destra, croce pomata nella sinistra, in quadrilobo ornato da 6 rosette a sei petali CNI - Muntoni - Berman - Dubbini Mancinelli : manca Moneta inedita proveniente da Listino n. 6/2015 Numismatica Picena.
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  49. Mario, a chiamarmi in causa qui mi metti in imbarazzo! :blum: Però l'importante è partecipare. Premetto che questo è il frutto non di un acquisto ma di uno scambio 100% cordusiano, spero valga lo stesso.... Parliamo spesso di messaggi e monete, questo tondellino penso sia un vero manifesto politico. Siamo nella Milano della fine del '500, nel pieno della dominazione spagnola. Sono anni duri per tutti, in particolare per la popolazione più povera - e con "povera" non intendo solo mendicanti e malati ma anche piccoli nuclei famigliari dal ridotto reddito - che basa la sua sopravvivenza sul prodotto costituente il 99,9% del pasto tipico del lombardo del tempo: il pane. Sappiamo da fonti certe che il clima iniziò proprio in quei tempi a farsi meno favorevole per le colture, addirittura gli storici considerano il '600 un'epoca di piccola glaciazione, rendendo quindi il problema "pane" un affare a dir poco serio. E così nel 1593, sotto Filippo II, a Milano vengono introdotte leggi per monitorare l'andamento dei raccolti di grano e per fornire una parte di essi alle province vicine, al fine di non creare scompensi della preziosa materia prima nel Ducato. Vennero contemporaneamente adottate severissime pene - solitamente l'impiccagione, spesso senza nemmeno processare le vittime - per i contrabbandieri colti, è proprio il caso di dirlo, con le mani nel sacco (di grano o farina, a voi la scelta..). E così nel 1593, sotto Filippo II, la zecca milanese inizia a produrre una serie monetale del tutto particolare. Sono le cosiddette monete del donum dei, una serie composta da soli tre nominali per così dire popolari, la parpagliola, il soldino e la trillina. Le iconografie rimandano al "dono di Dio", all'abbondanza, alla speranza di un buon raccolto, mettendo al rovescio la personificazione di quest'ultima o un covone di bionde spighe di grano. Si tratta di monete difficilissime da reperire in buona (non ho detto volutamente alta :blum: ) conservazione, e comunque già rare da trovare in generale. Quella che vado a proporvi è la trillina, il nominale minore di questa triade. Filippo II (1556 - 1598) Milano - Trillina del donum dei, 1593 0,81 gr. Crippa 52/A, MIR 336/1 R3 Sperando almeno di aver interessato qualcuno con una pillola di storia milanese, torno al mio posto di spettatore medievalista osservando le vostre meraviglie! Un saluto a tutti, Antonio
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