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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/30/15 in tutte le aree
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Questa moneta direi che di bello ha proprio poco. Non tanto per la battitura incerta, i rilievi consumati, il tondello di un argento svilito. Ma per i pensieri e le pene che dovevano passare per la testa e il cuore dello zecchiere, espressione della paura che attanagliava una città intera. Una situazione che è riassunta, in una sola parola, sulla moneta: "Obses(sa)". Mantova cinta d'assedio dall'esercito imperiale di Collalto, Aldringer e Galasso, prossima a capitolare e a vivere, per modo di dire, dopo il 18 luglio 1630, giornate tremende di saccheggio e morte. Per i cittadini, per i palazzi gonzagheschi, per la biblioteca e le raccolte d'arte, allora tra le più importanti d'Europa. Poi furono gli incendi appiccati dalla soldatesca e la peste a completare un quadro di assoluta desolazione. Sulla moneta, il motto tradizionale nella monetazione mantovana, "Signore, tu mi hai messo alla prova e valutato" echeggia ancora oggi, a distanza di quasi quattro secoli, come rifiuto alla resa, nonostante tutto.11 punti
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Condivido quest’acquisto del 2015 pur avendolo già fatto con un grande che ascolta e parla alle monete. ;) Questa moneta, poco tosata, è considerata R2. Che io sappia, è la terza sinora apparsa nelle aste pubbliche: Coronato di Ferdinando I d'Aragona con l'Incoronazione, Croce potenziata e sigla Y (Ex Collezione Crusafont). E' un Coronato molto particolare ... poco notato, forse l'unico ad avere la rigatura all'interno della croce inclinata in senso opposto rispetto agli altri con sigla Y (Yacobus de Cotrullo). Era in Spagna, come si può capire, e ha percorso molta strada sia per arrivarci, sia per ritornare nei suoi luoghi d'origine; insomma, un ottimo recupero della nostra storia. :)4 punti
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Perfetto, adesso è giunta l'ora di giocarsi l'ultimo "jolly", di cui mi ero quasi dimenticato! :rofl: Eccovi un esemplare di cui vado particolarmente fiero, un fiore all'occhiello della mia modesta collezione! Trattasi di una Pubblica da 3 Tornesi del 1622 coniato nel secondo anno di regno di Filippo IV. La storia del regnante oramai tutti la conosciamo, caratterizzata da un penalizzante malgoverno seguendo le orme del padre, i quali lasciarono nelle mani di alcuni fidi delegati il governo di Napoli, che preferirono dominare direttamente dalla patria Spagna. La particolarità di questo ottimo esemplare sta in due elementi, non solo quello affettivo, in quanto preziosissimo ed inaspettato dono paterno che viene tramandata da generazione in generazione da questo ramo della mia famiglia, ma soprattutto nelle sigle apposte su di essa: infatti vI troviamo MC, che stanno per Michele Cavo, e la P, che sta per Germano Pontecorvo. Ed è proprio questa P che rende l'esemplare un dignitoso RRR, in quanto è impressa in concomitanza con le iniziali del suo predecessore. Le cause sono sconosciute, ma sta di fatto che gli esemplari di questa tipologia con questa rara variante sono pochissimi. C'è da fare un accenno anche sulla famosa zecca dell'Arsenale, che produsse anche questi esemplari per soddisfare il crescente bisogno monetario del Popolo insieme a quella di Napoli per 79 giorni, tramite la tecnica per fusione. Anche questi esemplari sono molto rari, riconoscibili appunto per la particolare tecnica di coniazione. Dritto PHILIPPVS • IIII. D. G. e la data, Busto radiato volto a sx, dietro sigla. Verso PV BLI / CA / • / COMMO / DITAS, In ghirlanda. Contorno: liscio Nominale: 1 Pubblica Materiale: Cu Diametro: 33 mm Peso: 15,22 g Bell'esemplare, modulo inusuale dal flan largo (BB+/qSPL). R3. Ci sentiremo domani per gli auguri! :good:4 punti
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Siamo alla fine, ma voglio postare ancora la terza moneta... Sono rimasto in dubbio parecchio se inserire questa oppure lo scudo da sei lire di Carlo Emanuele III, ma io adoro questa tipologia e sono appassionato dalle monete "del popolo", quindi penso di aver fatto la scelta giusta! Torniamo indietro al 1780, nel Nuovo Mondo siamo in piena guerra di indipendenza, nel vecchio continente invece imperversava la rivoluzione industriale con le sue macchine a vapore e ancora distante era la rivoluzione francese che avrebbe cambiato tutto in Europa. La moneta è un due denari, coniato sotto il regno di Vittorio Amedeo III, con millesimo 1780. Questa tipologia monetale è stata coniata nel regno sabaudo per 136 anni, passando quasi senza modifiche per cinque regnanti (da Carlo Emanuele II a Carlo Emanuele IV), ma perfettamente uguale dal 1691 alla sua ultima coniazione con data 1800. Una moneta piccola, di rame, l'ultima come valore, ma estremamente completa nella sua umiltà. In lei c'è tutto, al diritto la croce, segno religioso quasi sempre presente nelle monete dei regni cristiani, il re per volontà di Dio e per sua Grazia. La legenda completa indicante l'autorità emittente con i suoi titoli. Al rovescio in centro il nodo Savoia, identifica a priva vista di chi è questa moneta, il nodo da sempre rappresenta la casata sabauda, coronato, per indicarne la regalità. Ai fianchi le due "rosette" o "borchie" che con il loro numero ne indicano il valore. In basso l'anno di coniazione. In 16 mm di diametro tutto quello che serve, forse proprio per questa sua completezza e semplicità ha avuto una vita così lunga. Quanta gente, quante mani hanno toccato questi "spiccioli", quanta storia e quanti avvenimenti hanno accompagnato nel loro secolo di vita. La stessa moneta riconosciuta per tante generazioni, il padre, il figlio, il nipote e ancora oltre... da quanto non avviene? quante altre possono dire di aver fatto altrettanto? Per me si merita un posto in questa vetrina!4 punti
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MEDAGLIE PAPALI IN ASTA DICEMBRE 2015 Anche nel mese di dicembre le aste numismatiche sono state numerose, anche se con una attenuazione rispetto al ritmo dei mesi precedenti. Per le medaglie papali la proposta è stata limitata. ASTA ARTEMIDE - Mi è sembrata l'asta più interessante del mese per il settore. Sono stati posti in vendita circa 20 esemplari e in buona parte si è trattato di medaglie non ricorrenti.Le aggiudicazioni hanno raggiunto il 70% e meritano segnalazione: Marcello II - Gesù nell'orto degli olivi - bronzo fuso - € 320+diritti; Alessandro VIII - I Magi - Bronzo - € 260+diritti; Pio VII - Annuale anno XXI - Argento - q. FDC - € 420+diritti; Pio IX - Accademia Romana di Archeologia - bronzo - € 650+diritti; Leone XIII - anno XVIII - argento - q.FDC - € 150+diritti. ASTA DEL TITANO Questa vecchia casa di Aste, che ha rinnuovato la sua attività con sede in Malta come ricordato nel forum, ha proposto circa 90 medaglie papali. Le aggiudicazioni sono intorno al 40%. Mi sembra che in gran parte ritornino esemplari invenduti. Vi è stata una buona vendita per medaglie di Sede vacante, anche se con prezzi leggermente cedenti. Segnalo: Annuale Sede vacante 1758 - Argento - SPL - € 470+diritti; Sede vacante 1758 - Vice Camerlengo Caprara - Bronzo - SPL - € 300+diritti; Sede vacante 1758 - Tesoriere Perelli - Bronzo - BB - € 250+diritti; Sede vacante 1903 - Camerlengo Della Volpe AE - € 320+diritti. Parziale il venduto per medaglie relative alla cerimonia della lavanda, con esemplari dai pontefici seicenteschi a Pio IX; in particolare vi è stato poco poco interesse per le coniazioni ottocentesche (mi pare che la vendita abbia riguardato esemplari invenduti nella precedente asta). Parziale anche la vendita di medaglie annuali da Benedetto XV a Giovanni XXIII in argento; prezzi medi di € 90 + diritti per esemplari di Benedetto XV e Pio XI. La medaglia di Pio XII - anno IV in argento è stata aggiudicata per € 120+diritti. Richieste le medaglie annuali di Papa Benedetto XVI in argento con quotazioni € 50/80+diritti. Vendute le medaglie in oro (molte relative al Pontificato di Paolo VI) a prezzi - comprendendo anche i diritti - di poco superiori al valore del metallo BOLAFFI ha raggruppato in lotti le serie di medaglie annuali dei pontefici da Benedetto XV a Giovanni XXIII con mix argento-bronzo. Tutto il materiale è stato venduto. Penso che i collezionisti abbiano potuto fare buoni acquisti, anche se per una valutazione precisa necessiterebbe stabilire con attenzione la conservazione. RAUCH aveva due medaglie papali e le ha vendute. Cito l' annuale Pio X - anno III - Argento - q. SPL. aggiudicata per € 110+diritti: WAG ha venduto in buona percentuale i pochissimi lotti relativi al settore; merita citazione la medaglia tedesca di Papa Clemente XIV per la Cacciata dei Gesuiti in argento -q.FDC, contesa fino a € 600+diritti. TEUTOBERGER aveva solo una bella medaglia in bronzo di Papa Pio XI - Cattolici Lituania, che ha raddoppiato il prezzo base, con aggiudicazione per € 140+diritti. Invenduti i 20 lotti della Gallerie des Monnaies e i quattro lotti di Aureo Calico; ma devo dire che i prezzi base erano improbabili. Cito per La Gallerie una annuale di Benedetto XV in argento con partenza da € 375; Aureo Calico proponeva quattro medaglie di restituzione del Palladino in bronzo con base € 300/400. Concludo con un sincero augurio per un felice 2016 a tutti i numismatici del forum e con un augurio particolare agli amici medaglisti.3 punti
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Concordo con @@profausto, Marco Aurelio da cesare, il verso va ruotato. Dovrebbe essere essere questa: RIC III 1240(a), asse, zecca di Roma 140-144 d.C. D: AVRELIVSCAES-ARAVGPIIFCOS, testa nuda a destra. V: PIETAS AVG, strumenti sacrificali, SC in esergo3 punti
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Clemente XII, Lorenzo Corsini di Firenze, 1730-1740. Mezza piastra a. V. Ar gr. 14.60 CLEMENS XII PONT M AN V Stemma sormontato da triregno e chiavi decussate. Rv. FRVSTA VIGILAT QVI CVSTODIT entro cartella ornata chiusa in alto da maschera e in basso da armetta Casoni. Cfr. Salmi, 126, 1: Nisi Dominus custodierit civitatem, frustra vigilat qui custodi team (“Se il Signore non custodirà la città, invano vigila chi la custodisce”).3 punti
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Piccola ma si fa voler bene.... Toscana- Restaurazione del Granducato - Fiorino d'argento 917/1000 - gr 6,87 - zecca di Firenze Il contorno è rigato - al D/ Testa nuda a destra: attorno Leopoldo II . A . D'A. Granduca di Toscana sotto il collo G . N R/ Giglio fiorentino, in alto Qvattrini 100 e la data, nel basso Fiorino3 punti
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difficile resistere alle "sirene" di Mario. sono debole di spirito e cedo ... :pardon: INNOCENZO XII - Giulio anno IIII/1694, AR 3,04 g. Stemma sormontato da triregno e chiavi decussate con cordoni e fiocchi. Rv. BELLVM CONTERAM DE TERRA Artigliere accanto ad una bombarda; all’esergo, 1694 ai lati dell’armetta Farsetti. Muntoni 54. Berman 2257. L'ho scelta per la bellissima figura della bombarda - vera rarità trovarla cosi ben rappresentata e per la conservazione che permette di coglierne tutti i dettagli..3 punti
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Mi è stata data una bruttissima notizia che condivido con Voi: http://laprovinciapavese.gelocal.it/pavia/cronaca/2015/12/30/news/e-morto-angelo-grilli-lo-scultore-dei-papi-innamorato-di-pavia-1.12696153 Non ho avuto la fortuna di conoscere il maestro, ma vorrei ricordarlo così: Angelo Grilli ha nobilitato la medaglia con la sua grande arte e l'ha trasformata in una piccola scultura conferendole grande rilievo e profondità inattese; credo di poter affermare con certezza che perdiamo uno dei più grandi medaglisti e scultori di tutti i tempi: la limpidezza, la nitidezza delle sue figure, combinate con l'infinito equilibrio tra l'eleganza e la fermezza, la morbidezza e la rigida coerenza dell'impianto compositivo: ineguagliabile genio!2 punti
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Vi sottopongo questo sestino di Luigi XII con tracce di ribattitura al diritto. Mentre al rovescio si legge facilmente la scritta "POPVLI . COMMODITAS", al diritto riesco a leggere "...S • REX PR • ΛPOP....." . A cavallo del cerchio interno, si vede una lettera "D" o qualcosa che ci somiglia. Mentre il diametro corrisponde a quello del sestino (20 mm), il peso è quello di un cavallo (1.64 grammi). Vi è mai capitato di vedere qualcosa di simile? Sestino ribattuto su cavallo? Cosa ne pensate? @@vox79 @@santone @@francesco77 @@Gaetano95 @@eliodoro2 punti
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Dopo la prima medievale descritta nel seguente link http://www.lamoneta.it/topic/143145-prima-medievale-milanese/ volevo condividere la seconda arrivata oggi. Pegione o grosso da un soldo e mezzo Peso 2,47 gr., diametro 24 mm. Della scheda nel Catalogo è quella comune http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GBVSC/32 punti
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Sinceramente non capisco l' effettiva utilita' di questi Post di denuncia piu' e piu' volte trattati e discussi in questa sezione e sempre con le stesse considerazioni finali dei fatti , dai quali Post mi astengo in genere dall' intervenire ; pero' vorrei una volta farlo anche a costo di scandalizzare qualcuno o tutti . Mi spiego meglio rivolgendo qualche domanda : ma credete veramente che l' Italia sia la legittima proprietaria di queste antiche opere d' arte greche od egiziane che siano ? o siano piuttosto frutto , a suo tempo , di razzie dei paesi conquistati come la storia e i fatti raccontano ? non pensate che anche questi popoli potrebbero avere il diritto di richiederci indietro tali opere come noi oggi le rivolgiamo in questo caso all' estero ? a tal proposito ricordate il fatto dell' Obelisco di Axum a Roma , richiesto indietro e concesso all' Etiopia ? Conclusione : essendo opere immortali appartengono di conseguenza all' Umanita' intera , ma se si volesse puntualizzare sul legittimo ed unico proprietario , allora questo dovrebbe essere ricercato nel costruttore , nel senso di nazionalita' ; di conseguenza non e' tanto importante chi le esponga , ma chi lo faccia nel migliore dei modi e a benificio di tutti ; abbiamo voluto la globalizzazione , ed anche questo ne e' un aspetto . Per quanto riguarda usi e costumi dei vari Musei nazionali od esteri , ognuno a casa sua si regola nel modo che crede migliore , non per questo deve essere osannato o criticato .2 punti
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Dirò una mostruosità, ma per come vanno le cose da noi di sicuro è più valorizzata al Getty. Certo, visto che è stata esportata clandestinamente, sarebbe giusto assegnarla all'Italia. Continuo con le mostruosità, ma per reperti esportati illegalmente, meno importanti magari, fossi nelle autorita' italiane, arriverei al compromesso di rivendicare la proprietà sempre e comunque, ma ne lascerei l'esposizione ai musei esteri che le ospitano, dietro il pagamento di una sorta di affitto, non basso, i cui proventi destinerei interamente per i nostri beni culturali. Scavi, restauri, studi, catalogazioni, pubblicazioni, eccetera, finanziati con i proventi.2 punti
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5 Lire 1848 XI Agosto "Scudo II° Tipo" (Venezia) Governo Provvisorio Venezia 1848-1849 - Il contorno reca in incuso : una stella e la scritta "Dio Premierà la costanza" al d/ Leone di S.Marco a sinistra poggiante su base su cui vi è la legenda " 11 Agosto MDCCCXLVIII "- attorno Indipendenza Italiana e nell'esergo - VENEZIA - A. Fabris a destra R/ il valore in due righe entro corona di rami di quercia : attorno ALLEANZA dei POPOLI LIBERI e nel basso la data fra due stellette2 punti
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Non una moneta particolarmente bella, forse anche un po' fuori periodo, ma a me è piaciuta... Napoli, Federico III d'Aragona (1496 - 1501) Doppio Sestino - Rame peso ca. 4,00 gr. - 27 mm di diametro d/ +FEDERICUS°DEI°G°R°SI°HIS° - al centro, inscritto in circolo perlinato, uno scudo araldico a nove centine, coronato e inquartato; presenta le insegne di Aragona e di d'Angiò Durazzo; r/ +VICTORIE:FRUCTUS - (trad. frutto della vittoria) al centro, inscritte in perlinato, due cornucopie legate fra loro. Durante il breve regno di Federico III iniziarono a coniarsi monete dette sestini come conseguenza della svalutazione del cavallo che per definizione valevano un sesto di tornese.2 punti
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Ciao Lorenzo @@dareios it, bellissimo cavallo...ha già detto tutto e bene santone... riguardo la rarità, in quest'asta ( Artemide XLI 12 /12/2015) viene classificata R3: Ferdinando II d'Aragona (1495-1496). Cavallo ribattuto su cavallo di Carlo VIII per L'Aquila. Cf. MIR 104. (conii Ferdinando I, MIR 85/8). AE. g. 2.03 mm. 18.00 RRR. SPL. Inedito con monogramma Tramontano all'esergo.2 punti
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Taglio: 2 euro CC Nazione: Malta Anno: 2012 Tiratura: 455.000 Condizioni: BB- Città: Lörrach (Germania) @@vaio4ever2 punti
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Marketing dovrebbe essere una parola a conoscenza di chiunque gestisca un museo. Ci si potrebbe domandare anche come il Getty Museum sopravviva visto che, immagino, l'ingresso è gratuito (e non solo la prima domenica)... Comunque giustissimo che l'Italia proceda nel chiederne il riconoscimento della proprietà. Anche io penso che forse non sia così sbagliato lasciarglielo comunque in custodia.1 punto
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Ciao a tutti. La seguente riflessione di Legio II Italica: "ma credete veramente che l' Italia sia la legittima proprietaria di queste antiche opere d' arte greche od egiziane che siano ? o siano piuttosto frutto , a suo tempo , di razzie dei paesi conquistati come la storia e i fatti raccontano ? non pensate che anche questi popoli potrebbero avere il diritto di richiederci indietro tali opere come noi oggi le rivolgiamo in questo caso all' estero ? a tal proposito ricordate il fatto dell' Obelisco di Axum a Roma , richiesto indietro e concesso all' Etiopia? Conclusione : essendo opere immortali appartengono di conseguenza all' Umanita' intera , ma se si volesse puntualizzare sul legittimo ed unico proprietario , allora questo dovrebbe essere ricercato nel costruttore , nel senso di nazionalita' ; di conseguenza non e' tanto importante chi le esponga , ma chi lo faccia nel migliore dei modi e a benificio di tutti ; abbiamo voluto la globalizzazione , ed anche questo ne e' un aspetto ." mi porta oltre la contingenza del legame esistente tra il luogo di ritrovamento di un opera, le leggi di quel luogo (che comunque vanno rispettate ed applicate...ci mancherebbe) ed una visione fin troppo "domestica" e localistica dell'opera stessa, che pur ritrovata nel sottosuolo italico (o sul fondale marino nazionale) potrebbe esservi pervenuta anche solo per un caso fortuito. La considerazione, superando per un momento gli aspetti burocratico-giudiziari, mi porta a riflettere più filosoficamente sull'esistenza stessa del concetto di "proprietà" riferito a talune opere, concetto che sembra persino inadeguato quando parliamo di capolavori che risentono di molteplici influenze artistiche e sono il frutto di culture difficilmente riconducibili ad un solo territorio o ad un solo popolo. A netto dei "campanilismi" e, ci mancherebbe, anche delle utilità economiche (che però sembra che il nostro Paese non sappia sfruttare al meglio), "costringere" l'arte più eccelsa nel luogo angusto del suo ritrovamento o della sua produzione mi sembra, almeno a volte, un'operazione che denota un certo "provincialismo". Di fronte a capolavori dell'Umanità quali "l'Atleta di Lisippo", discutere se l'opera debba stare a Malibu (perché lì c'è il Museo che l'ha illegalmente acquistata) o a Fano ( perché nel mare di Fano la statua è stata ritrovata) o ad Atene (perché la Scuola dell'Artista che ha realizzato la statua è greca) rischia di essere una polemica unicamente burocratico-giudiziaria. Non so se Legio II Italica volesse esprimere il concetto che ho riportato sopra. Se ho frainteso...I'm sorry. Saluti :hi: Michele1 punto
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Se la dimensione è davvero questa allora direi 1/4 di lira, sempre Francesco I sempre zecca di Venezia http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FR1LV/31 punto
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Di questa moneta se ne era parlato già in questa discussione: http://www.lamoneta.it/topic/142435-rublo-russo-1978-credo-con-la-variante-dellerrore/?hl=rublo Questa che presento è la mia con l'errore: VI al posto del IV ______________ 1978 Unione Sovietica Promuove le Olimpiadi di Mosca del 1980 1 Rublo - Rame/nickel/zinco1 punto
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dovrebbe essere un quarto di grosso per Casale... ora non posso darti riferimenti..... speriamo intervengano altri1 punto
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Zecca di Casale,quarto di grosso, mistura, battuto sotto Giovanni III Paleologo (1445-1464), M.I.R.,166.- Ciao Borgho.1 punto
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sembra battuta su un cavallo di Federico d'Aragona. Penso di intravedere Federicus Rex. Inoltre la distanza tra D e Rex è maggiore di quella dei cavalli di Ferdinando1 punto
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La maggior parte dei musei inglesi sono a offerta Magari il problema e' che in pochi mesi di esposizione "pompeiana" han fatturato piu' di quanto tra Napolj Pompei ed Ercolano han fatturato dal dopoguerra. Magari i problemi non sono i biglietti....che si pagavano in quell' occasione ma quella parola ....marketing......1 punto
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Condivido pienamente, è un parere che anch'io ho già espresso in passato. Se vogliamo che la cultura prosperi, che la bellezza sia curata e l'arte preservata, bisogna che chi vuole apprezzarla e capirla, paghi. Il finto diritto """democratico""" a usufruirne gratis, ha portato allo sfacelo dei beni culturali italiani presente. Non esistono pasti gratis, e questo vale anche per la cultura: ci si lamenta che non ci sono soldi per musei, istituzioni e via dicendo e poi molti ritengono ingiusto mettere mano al portafoglio. Facile che le cose vadano male, no? Inoltre pagare per la cultura significa anche insegnare che, sebbene essa in senso lato "non abbia prezzo", ha un valore, e concreto. Quando una cosa si può avere così,senza sforzo, non gli si dà valore.1 punto
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......possibilmente gratis....... questa usanza di fare entrare gratis nei musei la prima domenica del mese, dirò qualcosa che può dare fastidio, ma io non la capisco. in particolare con gli stranieri che vengono a vedere i nostri capolavori! vorrei sapere da voi che girate il mondo se anche a casa loro ti fanno entrare gratis.1 punto
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Non so riconoscere se è un originale oppure un'imitazione, ma sicuramente come nominale è un 1/2 dirham Almohade del Nord Africa e della Spagna. Non occorre pensare solo alle incursioni, questa moneta è stata per più di un secolo la valuta principale dei traffici nel Mediterraneo Occidentale, al punto che venne ufficialmente coniata anche da regni cristiani e largamente imitata (secondo alcuni massicciamente anche in Italia, ma a mio avviso non ci sono prove). Nelle fonti europee veniva chiamata miliarese (millarés in catalano) e molto probabilmente i primi grossi tirrenici del peso di 1,4 g vennero battuti sul piede di questa moneta, vista la sua importanza. Comunque è in atto una vivace discussione sulla questione miliarense/grosso, originata da un archivista provenzale di fine Ottocento e ancora aperta. Andreas1 punto
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Questa dalla piccolissima immagine ha una cera migliore rispetto alle altre, questa non sembra impastata come le precedenti, appare più definita.1 punto
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Sì, è la variante con le chiavi con doppi fiocchi ! Bella conservazione ;) Ciao, RCAMIL.1 punto
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Secondo il grande storico Mazzarino Santo , la morte di Numeriano probabilmente non fu dovuta al suocero Arrio Apro al fine di prendere il potere imperiale , in quanto Il fratello Carino era gia' Augusto a Roma , questo non lo avrebbe giovato ad uccidere il genero e a diventare Imperatore , avrebbe inoltre scatenato come conseguenza una guerra civile ; si tornerebbe cosi' alla copertura di una grave sconfitta romana in Oriente nella quale Numeriano trovo' la morte , come riporta Zonara nel XII secolo . Se cosi' fosse bisogna riconoscere a Flavio Vopisco una grande dose di immaginazione e fantasia nell' attribuire a Numeriano un mal d'occhi che lo avrebbe costretto a viaggiare al coperto di una lettiga con conseguente morte per mano del suocero e sceneggiata di Diocleziano . Ognuno tragga la proprie conclusioni .1 punto
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Eccomi! Buon pomeriggio Scusate, stiamo parlando della "moneta Grimani"? Perché bisognerebbe considerarla straniera? Veneziana, della Serenissima Repubblica di Venezia, senza alcun dubbio. La moneta originale, i 2 soldini e 1/2 (pari a 10 tornesi) era battuta a Venezia per il Regno di Candia che era a tutti gli effetti parte del Dominio da mar della Serenissima. Le contromarche sono anch'esse veneziane. Non a caso vediamo che al diritto il leone regge lo scudo con lo stemma del Doge regnante (Francesco Molin 1646 - 1655); al verso vediamo lo stemma del Generale veneziano Grimani. Semmai ci sarebbe da chiedersi se il Gen. Grimani avesse l'autorità per farle emettere ..... e con quella iconografia. :pardon: Vanagloria del Grimani che approfittò della situazione? E' assodato che il Senato veneziano avesse preteso il termine di queste coniazioni, richiedendo che le stampe venissero inviate a Venezia, perché la continua emissione nuoceva al mercato (ancora speravano di mantenere l'isola?) Carenza di comunicazioni? (L'isola era sotto assedio). Poteva il Governo dell'isola decidere motu-proprio, date le condizioni in cui si trovava ad operare? I legami con la Madre patria non erano recisi; difficili certamente, ma ancora possibili, visto che Venezia chiedeva al Gen. Riva di farsi dare le stampe di siffatte monete, ma a Candia c'era una autorità che, probabilmente e considerata l'incertezza regnante, riteneva di avere lo status, cioè la sua capacità giuridica di governare in autonomia, anche attraverso l'emissione di moneta. Perfino il Lazari considera che questa moneta di necessità è l'unica moneta veneziana a non riportare il nome del Doge, ma di un Generale veneziano, quasi fosse quest'ultimo un imperatore. Veneziana, veneziana... eccome :good: Saluti luciano1 punto
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@@Ciprios il commerciante le avrà anche rimesse in vendita a prezzi altissimi, ma bisognerebbe poi capire se è riuscito a rivenderle :) Partendo dal presupposto che vendere sul "noto sito" non dovrebbe essere un sistema per arricchirsi (a differenza di chi sulla bancarella da mercatino si guadagna il pane), ma per "liberare la soffitta", la regola (almeno quella che seguo io) è quella di proporre un prezzo una frazione più bassa dell'oggetto più simile già presente sul mercato. Mi risulta facile immaginare che parlando di monete, seguendo questo principio, e magari in un momento in cui il mercato è saturo, si possa anche arrivare ai prezzi di cui sopra, il che risponde (anche se non in maniera empirica) alla domanda di @@tognon ...1 punto
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@@giorgio28 Ciao,dovrebbe essere Napoletana e non Siciliana :blum: Ferdinando I d'Aragona ??La moneta non è messa benissimo l'ho buttata li1 punto
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Proprio a breve breve magari no ma nel giro di un anno e mezzo, due, sicuramente........... :rolleyes: Unisco questa a quella già esistente in exonumia giusto per non avere doppioni,1 punto
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Ciao Giorgio nell'eventualità sarebbe un falso d'epoca. Meglio attendere un parere anche da parte di @@monbalda saluti1 punto
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Sì, è davvero interessante, anche per il contenuto araldico. Che ci aiuta a capire perchè gli austriaci le ritenessero così tanto "pericolose". Al centro c'è lo stemma di Trento, accantonato da quelli di Trieste, Istria, Gorizia-Gradisca e Dalmazia. E nel 1890 mancavano ancora 28 anni al momento in cui queste terre sarebbero tornate italiane. :good:1 punto
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1) Se ci fosse qualche perito che dovesse chiudere una moneta ECZ con colpetto diffida da lui... (Se è ECZ. non può avere il colpetto!) 2) E' ben poca cosa, se da FDC lo declassa a q.FDC... prova a guardare l'elsa della spada e la tetta DX (per chi la guarda) con un esemplare FDC... Anche lo scudo e la briglia del cavallo in primo piano sono "deboli" ma per quelli magari è l'immagine... 3) se un perito l'ha avuta in mano e la classificata q.FDC c'è sempre da mettere in dubbio la propria opinione, solo per il fatto che giudichiamo da una foto...1 punto
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Secondo me per far luce su questa situazione.... bisognerebbe chiedere lumi direttamente alla BCE, perché il blocco nasce proprio da lì ...... La gestione della precedente emissione, cioè della divisionale...., è stata davvero molto discutibile.......1 punto
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Sono con il telefono,sicuramente e' di Ferdinando II (conii di Ferdinando I) , sottotipo cavallo di Carlo VIII, questa variante con il monogramma in esergo non risulta censita, ho provveduto a inserirla tra le varianti sul libro sugli aragonesi in preparazione1 punto
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Buongiorno, ho trovato queste monete, erano raggruppate tutte assieme, sono originali? cosa sono? Grazie Mille WBPL PS: Se serve il peso posso provvedere, per quando riguarda le dimensioni, sono molto piccole1 punto
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Ho anch'io un esemplare natalizio. Mi ha sempre affascinato questo testone di Urbano VIII, coniato non a martello ma con conii basculanti (o rotanti?). Riproduce al R/ S. Michele che trafigge il demonio, ed esiste anche una quadrupla di analoga rappresentazione. Interessante, come non raramente capita, che si tratti di una moneta al margine della lastra coniata, come documenta la scabrosità del bordo parallela a quelle linee di trascinamento prossime al centro del tondello e ortogonali al suo asse principale. Pesa correttamente g. 9.57 (e non proviene dalla NAC). ;)1 punto
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Buon Natale Belle le monete del popolo ... sono quelle più vere; minimaliste, certamente, ma sono quelle che giravano tra le tasche e delle mani dei più. Metto ora, ricollegandomi alle monete del dominio da mar, la Carzia per Cipro, battuta sotto il principato di Girolamo Priuli (1559 -1567). L'isola di Afrodite fu veneziana per quasi un secolo, fino al tragico epilogo della conquista turca; altro assedio memorabile. Acquisto del maggio di quest'anno al Convegno di Verona. luciano1 punto
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#244943 dicembre, 2 euro Monaco 2002, tiratura: 496.000 #244985 dicembre, 1 euro San Marino 2013, tiratura: 506.205 #2456914 dicembre, 2 euro Monaco 2009, tiratura: 258.000 Faccio questo post per eurogame, e invito gli amici @vaio4ever e @jobisc a verificare se io stia facendo tutto nel modo corretto. Ho preferito non modificare i vecchi post e segnalarli in un unico messaggio per il gioco EUROGAME, scusate il piccolo O.T. :)1 punto
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Voglio contribuire a questa discussione postando un esemplare che reputo un magnifico abbinamento tra rarita' e conservazione: Sede Vacante: dal 8 Luglio al 6 Agosto 1623 Zecca: Ferrara Camerlengo: Ippolito Aldobrandini Giulio, Ag, 3,14 gr. Rif. Muntoni 14, CNI 2, Berman 1685. Descrizione Dritto: ICACOBVS SERRA LEG SEDE V stemma del Cardinale Serra sormontato da cappello cardinalizio con cordoni e fiocchi, da padiglione e chiavi decussate. Descrizione Rovescio: CIVITAS FERRARIA 1623 stemma ovale coronato e sagomato in cornice della citta' di Ferrara. Considerazioni: -Le monete della zecca di Ferrara coniate in occasione della Sede Vacante sono tutte rarissime e i pochissimi esemplari apparsi sempre in bassa conservazione, raggiungendo al massimo il BB. -La conservazione di questa moneta e' da ritenersi eccezionale non solo per il tipo, ma per confronto agli altri esemplari giunti ai nostri giorni di quel periodo: conserva il modulo originale, scevro di tosatura e difetti nel campo sia al dritto che rovescio, rilievi altissimi e patina uniforme. -Questo Giulio e' la variante senza le lettere TA B ai lati dello stemma, manca in tutte le collezioni Pontificie piu' importanti del passato e che oggi costituiscono la bibliografia di riferimento per il collezionista. Questo e'l'unico esemplare che ho censito proveniente dall'asta Astarte XXII del 12 Giugno 2010, lotto n 383. Daniele1 punto
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Buona giornata Per il momento posto una moneta acquistata al convegno di Verona nel maggio scorso. 78° Doge della Repubblica di Venezia (1539-1545) Da Wikipedia: La sua elezione si concretizzò domenica 19 gennaio 1539. I festeggiamenti per la sua elezione vennero turbati dalla notizia d'un quadruplice omicidio avvenuto per mano di tal Pietro Ramberti che, per denaro, uccise la zia materna, la sua donna di servizio ed i piccoli figli della prima. La pronta condanna a morte del reo non fermò le dicerie che vedevano quello del Lando come un regno sfortunato. In effetti, già nel 1542, volendo Venezia giungere ad un accomodamento contro i suoi nemici turchi, si scopriva che alcuni segretari dei più importanti organi pubblici avevano venduto notizie al nemico causando la perdita di preziose roccaforti. La pace ottenuta, inoltre, fu solo una breve tregua. Occorre tener presente che, proprio in seguito a questo fatto, si decise d'istituire e poi potenziare la carica degli "Inquisitori di Stato", noti soprattutto nel '700 per il controllo selettivo e quasi maniacale della società veneziana. Gli agenti segreti affiliati a questa istituzione vennero detti "babau". Nel corso del 1539 e del 1543 a Venezia imperversò una carestia che uccise molti abitanti e che scatenò l'ira popolare contro il governo. Il 1544 invece s'aprì con una contesa tra l'inquisizione romana, che desiderava estendere la sua influenza sul territorio della Repubblica, e Venezia che rifiutava ingerenze esterne. Il Lando, vecchio e, a detta di tutti, senza una grande personalità, in questi ultimi tempi si limitò a vivacchiare, senza più prendere parte ai consigli o alle riunioni di governo. Si pensò persino di deporlo per incapacità ma, infine, la natura fece il suo corso. Il 9 novembre 1545 moriva e veniva sepolto nella chiesa di Sant'Antonio di Castello; le sue ceneri sono andate perse. D:/ * PETRVS < LANDO ^ S ^ M ^ VENET = S. Marco consegna il vessillo al Doge, davanti a Lui inginocchiato; lungo l'asta DVX R:/ ^ TIBI ^ SOLI * * GLORIA ^ = Cristo benedicente con globo crucigero, poggia su un piedistallo che riporta le iniziali del massaro V S (Vettor Salamon) saluti luciano1 punto
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