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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/03/16 in tutte le aree
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Mi è stato segnalato un interessante sito, dove è illustrata una grande collezione privata di monete greche della Sicilia, con ogni moneta illustrata e schedata. Il sito è: http://ancientsiciliancoins.com/ascoins/catalogue dove ad esempio è possibile ritrovare il famoso e discusso aureo di Stiela (... ecco dove era finito...) http://ancientsiciliancoins.com/ascoins/view/642 Da quello che si può capire, consultando il sito, è che il collezionista è un tedesco, un certo Hermann Twiehaus. Non lo conosco e penso che abbia anche una buona disponibilità economica e la maggior parte delle monete hanno una chiara provenienza da varie aste. Sempre nel sito si legge che per la schedatura è stato aiutato da Calogero Lauricella, del quale viene riportato anche il recapito email... Questo nominativo non mi è nuovo e sembra di chiare origini siciliane e dovrebbe avere una certa competenza sulla monetazione siceliota, anche se non ricordo qualche sua pubblicazione. In ogni caso una collezione molto ricca, con esemplari mediamente in buona conservazione e si intuisce la grande passione di questo collezionista per le zecche siceliote e mi sembra una iniziativa molto lodevole mettere a disposizione la consultazione della sua raccolta, una iniziativa ovviamente possibile solo all'estero. Ovviamente ci sono esemplari sui quali non posso mettere la mano sul fuoco..... Qualche commento?5 punti
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Spero ormai di non vedere queste tre monete Andorrane, infatti sono ormai stantie è già vecchie anche senza che siano mai state emesse, Penso che i due Ministati Andorra e Monaco in questo 2015 abbiano battuto ogni singolo record in quanto a inefficenza e speculazione, Buon Anno a tutti e speriamo senza più Andorra e Monaco.4 punti
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Ringrazio Acraf per il post, sito che non conoscevo. Che dire, molte monete raccolte nei vari metalli con provenienza oltre da aste anche da web (ebay). Alcuni dei pezzi li abbiamo discussi in parecchie discussioni qua sul forum, e credo di dubbi ce ne siano pochi.....Personalmente, consiglierei al collezionista, oltre a farsi seguire dal proprio mentore, di consultare maggiormente i testi di riferimento oltre a preferire canali di acquisto più filtrati.. skuby4 punti
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Per nostra fortuna, all'interno del forum, vi sono tanti amici spiritosi (per esempio il piccolo @@francesco77, lo straniero @@vox79, @@eliodoro e vari altri). Discutere sulle monete é un vero piacere, ma anche scherzare aiuta a consolidare le amicizie ed a sdrammatizzare situazioni pesanti che possono nascere. Avere 80 anni é solo un dato anagrafico, così come averne 66 (io). L'importante é avere sempre la mente impegnata sulle cose che ci danno piacere e ci aiutano a vivere meglio. Mi auguro di sentirti spesso per altri 30 anni (forse ho sbagliato per difetto!). Ti auguro tanta serenità. Amedeo Figliolia3 punti
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Io penso che si possano collocare tra Cola e Bonifacio IX i provisini con denti curvi a D, avete mai visto un provisino dei due personaggi appena citati con denti a C?Io personalmente no. Quindi penso che anche la forma della curva possa magari aiutare nella collocazione cronologica delle varie emissioni...2 punti
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concordo con @@Theodor Mommsen... probabilmente è stato utilizzato tondello ex Gerone II - sono anni susseguenti Gerone 215 - e il sestante dovrebbe essere stato emesso tra il 211 e il 2082 punti
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Gettone Sun via Carlo Alberto 6 Torino Potrebbe essere una contromarca di una pensione collocata in un piano del palazzo civico n.6 di via Carlo Alberto. Cercando notizie su internet ho trovato che un noto filosofo ha soggiornato qui come testimonia la lapide che vi allego Dici via Carlo Alberto e pensi a Palazzo Carignano, alla Biblioteca Nazionale, a Palazzo Birago di Borgaro, a Palazzo Campana, a Friedrich Nietzsche e prima ancora alla nobiltà torinese. Il filosofo visse in quella via per tutto il tempo del suo soggiorno nella città della Mole. “In questa casa Federico Nietzsche conobbe la pienezza dello spirito che tenta l’ignoto la volontà di dominio che suscita l’eroe. Ad attestare l’alto destino e il genio scrisse Ecce Homo libro della sua vita. A ricordo delle ore creatrici primavera autunno 1888 nel primo centenario della nascita la città di Torino pose”. Questo è il testo scolpito sulla effige muraria posta in via Carlo Alberto 6 che ricorda il filosofo Nietzsche, affascinato dall’atmosfera della città e soprattutto del posto in cui viveva. Friesdrich Nietzsche soggiornò a Torino dal 21 settembre 1888 al 9 gennaio 1889. Il suo appartamento si trovava al quarto piano di via Carlo Alberto 6, costava 30 lire al mese, ed era di proprietà di Davide e Candida Fino, gestori della rivendita di giornali in piazza Carlo Alberto i quali misero a disposizione del filosofo anche un pianoforte che lui suonava per ore. La sua stanza era la quinta, dall’angolo di via Carlo Alberto, verso sinistra, dava sulla omonima piazza, proprio sopra l’ingresso della galleria Sulbalpina. Prendendola dall’abitazione del filosofo siamo alla fine della storia e all’inizio della strada. Da piazza Carlo Alberto si prosegue lungo via Carlo Alberto per percorrere un solo isolato e giungere all’incrocio con via Maria Vittoria. A destra, si trova la Chiesa di San Filippo Neri, l’edificio di culto più grande di Torino. In origine la chiesa avrebbe dovuto avere un aspetto più maestoso, ma il crollo del 1706, durante l’assedio francese, fermò il cantiere. Filippo Juvarra ideò la lunga navata di circa 70 metri di lunghezza con caratteristica volta a botte. Il corpo centrale è largo circa 37 metri e il voltone è scandito da sette finestroni semicircolari a forma di conchiglia, tipico motivo ornamentale juvarriano, che si ripete in tutte le decorazioni e le suppellettili della chiesa. Poi si prosegue in un’isola pedonale antichissima e architettonicamente bellissima, grazie a palazzi e piazze che si susseguono in maniera straordinaria.2 punti
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Premetto che questa discussione non riguarda in alcun modo la religione. ma i rapporti tra le culture. Tempo fa, un mio amico organizza una gita in una abbazia e riesce ad ottenere che il Priore (lo chiama proprio così) ci faccia da guida nella biblioteca. Vi sono circa 30.000 volumi (medio piccola, dirà il Priore). Siamo in dodici e ci conosciamo tutti per motivi di lavoro. Visitiamo lo scriptorium ed una delle salette della biblioteca. I libri arrivano al soffitto e ricoprono tutte le pareti. Il Priore afferra un librone da uno scaffale che è seguito da almeno altri cinque volumi della stessa fattezza. Ci dice "adesso vi faccio vedere come si possa essere intelligenti". Apre il libro su di un tavolo e lo accerchiamo. "Ho preso questo, perché il passo lo conosciamo tutti" E' la Genesi. il passo è ripetuto sette lingue: ebraico, greco, siriaco, targum, arabo ed altre. La singolarità è che accanto ad ogni versione c'è una traduzione in latino: quindi, sette lingue e sette versioni di latino accanto a ciascuna di esse. Rompo la mia ritrosia e domando: "Mi perdoni, perché sette versioni in latino, non ne sarebbe stata sufficiente una ?" Mi risponde: "Perché le versioni in latino sono differenti tra loro a secondo della lingua che traducono. Guardi qui: il latino che traduce dall'ebreo usa "creò", quello che traduce dal greco ricorre a fece (perché i greci hanno difficoltà a pensare che la materia possa essere creata dal nulla); il latino che traduce dal siriano usa il termine "l'essere cielo e e l'essere terra" (perché si astrae maggiormente), quello che traduce dall'arabo non dice "in principio" ma "per prima cosa" (è forte l'influsso della matematica ed il voler mettere dare un ordine al tutto). Ogni cultura ha tradotto la bibbia ebraica nella propria lingua e con la propria interpretazione del mondo. E le singole versioni di latino tengono conto delle differenze interpretative. Beh, mi sono commosso ... Polemarco2 punti
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Dopo una rapida ricerca confermo che la variante di legenda in tuo possesso non è elencata in nessuno dei cataloghi che ho consultato (On-line, CNI, Bignotti, Collezione Palazzo Te e BAM). Non deve stupire il fatto che esistano varianti non ancora catalogate fra ie monete basse di questo come di altri regnanti di casa Gonzaga. Per sesini, quattrini e bagattini le emissioni furono abbondanti e comportarono l'allestimento di più conii che vennero diversificati fra loro proprio per mezzo delle variazioni di legenda. Per uno studio sulla possibile progressione logica delle legende puoi vedere il mio articolo sullo stesso nominale a nome di Federico II, pubblicato da Panorama Numismatico e disponibile su Academia.edu https://www.academia.edu/17173997/Mantova_Il_quattrino_di_Federico_II_Gonzaga_con_limpresa_dellOlimpo_studio_e_aggiornamento_sulle_varianti_conosciute Altro capitolo interessante bisognerebbe invece aprire sul valore legale da attribuire a queste monete. Storicamente queste monete mantovane sono sempre state identificate come quattrini e fino a qualche anno fa questa classificazione è stata acccettata senza ulteriori valutazioni critiche. In effetti però la coesistenza nella stessa area monetaria di monete in rame di pari peso ma con valore legale diverso e doppio l'una rispetto all'altra qualche dubbio avrebbe dovuto farlo venire.....vedi i bagattini di Reggio Emilia cicrcolanti in parallelo con i "quattrini" di Mantova. Lorenzo Bellesia nella sua recente monografia sulle monete di Bozzolo ha evidenziato questa contraddizione e nel recente lavoro sulla zecca di Mirandola, pubblicato dal Bolletino della Numismatica (n°25, pag.9. scaricabile qui http://www.bdnonline.numismaticadellostato.it/materiali/index.do?id=196), lo stesso autore ne corregge definitivamente la classificazione proponendo per tutte le emissioni mantovane in rame a nome di Francesco II, Federico II, Francesco III e Guglielmo il valore legale di un bagattino. E qui mi fermo un saluto Mario2 punti
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Credo che al solito vi sia un po' di confusione terminologica. I graffietti al bordo del R/ sono i cosiddetti "graffi di conio" che, in realtà, non hanno nulla a che spartire col conio. Più correttamente andrebbe utilizzato il termine "graffi di aggiustamento" (usato in tedesco ed inglese) ad indicare che i tondelli, prima di essere coniati, venivano portati a peso per limatura; questi "graffi" sono in genere maggiormente evidenti sui bordi (specie se sporgenti) e sui rilievi più marcati. La ghiera (anello contentivo esterno alla moneta) non è responsabile della loro formazione. Per quanto riguarda il termine "spazzolatura", è un vocabolo impreciso che sta per "pulizia meccanica". Questa può essere ottenuta con spazzole o spazzolini morbidi o con lana di vetro o con panno o gomma o altri materiali (ecc. ecc. ...). Ne residua spesso una rigatura più o meno evidente (se molto sottile viene indicata con l'anglicismo "hairlines") e/o discromie del metallo. Vi può essere poi una lisciatura dei campi (concetto ben espresso dal nome stesso) che viene spesso ottenuta con la "pietra d'agata" (materiale semiprezioso ad elevata durezza usata a tal fine anche dai gioiellieri). Ovviamente, a seconda del problema presentato ( concrezioni, sporco, superficie irregolare, ...) possono essere utilizzati differenti metodi di pulizia e/o restauro. La moneta qui oggetto di discussione presenta (a mio giudizio) al D/ sui rilievi segni di sfregamenti e, nei campi prossimi al profilo del sovrano, segni di lisciatura (per rendere omogenei i campi che presentano colpetti e asperità). Al R/ sembrano analogamente intravvedersi segni di lisciatura mentre il bordo rilevato e i campi tra i caratteri della legenda presentano i tipici graffietti di aggiustamento. Il tutto è particolarmente soft e non deturpante, anche se sarebbe stato meglio che la moneta fosse stata lasciata integra ... ;)2 punti
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Buonasera a tutti, non so se dipende dall'orario ma non riesco a trovare sui cataloghi del sito la legenda corrispondente a questo quattrino di Francesco III Gonzaga. Sulla moneta io leggo: FR.DVX.MAN.II---M MON.F. ho messo dei trattini ---- in corrispondenza di alcune lettere perchè non riesco a vederle per via dell'usura della moneta, presumo siano le lettere ET. cosa ne pensate? grazie1 punto
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beh di soldi da dodici tosati se ne vedono in giro. anche io ne ho qualcuno. è veramente un enigma, trattandosi di moneta in mistura bassissima, il gioco forse non valeva la candela. Rischiare pene anche corporali (siamo pur sempre nel seicento) per ricavare pochi milligrammi d'argento ad ogni tosatura.1 punto
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Il lustro si nota anche dalle immagini che hai postato. Sono monete comunissime e se ne trovano parecchie in SPL+ , SPL/FDC , q.FDC. Se te la tieni per te non vedo un motivo valido per farla periziare, ti costerebbe di più la perizia che il valore della moneta.1 punto
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In effetti anche l'abbazia di San Zeno di Pisa fu oggetto d'importanti restauri fra il 1964 e il 1972; probabilmente la medaglia celebra la fine dei lavori. http://www.comune.pisa.it/museo/Inoplug-in/DOC/cne-121/swish.idx un saluto Mario1 punto
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Aggiungo soltanto che con Giovanni Visconti la croce da gigliata diviene fiorata e che il diametro diminuisce dai 17 mm. di Luchino ai 14 mm. di Giovanni.1 punto
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La moneta, passata poco fa sul noto sito, presenta sicuramente una C e non una G. Una piccola rottura del conio. Ma ribadisco, si tratta di una C.1 punto
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Si tratta di una medaglia commemorativa per il restauro della facciata dell'ex monastero delle benedettine sul lungarno di Pisa. http://www.sbappsae-pi.beniculturali.it/index.php?it/240/la-nuova-facciata-del-monastero-delle-benedettine L'ex monastero, chiuso al culto, venne acquistato e restaurato dalla Cassa di Risparmio di Pisa. ciao Mario1 punto
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Potrebbe essere Domiziano se ha testa volta a destra( radiata come dupondio e qui sembra intravedere qualche linea) con altare e SC ai lati e Saluti August sopra e sotto l'altare. Esiste anche una rara emissione di Vitellio con la testa a destra e altare e SC e Provident. C'è poi una emissione (balcanica) di Nerone, decisamente rara con SC e provident, con caratteristiche spesso piuttosto crude e un po' fuori centro... Data la notevole decentratura e i tipi dell 'SC non mi stupirebbe che sia non ufficiale... e allora tutto puo' essere...anche un Augusto Cordialmente, Enrico1 punto
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Grazie Adolfo per i link postati!! premesso che questo esemplare non l'ho postato io, per tipologia intendo stellina-rosetta e luna crescente. Con "più generosa" intendo dire che ho visto questo tipo di provisini sempre di maggiori dimensioni rispetto ai Cola e con un metallo che almeno apparentemente presentava una maggiore quantità di argento o forse più corretto dire bianchitura.1 punto
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AIUTATEMI...... :help: :) Intrigante ipotesi che si aggiunge a quelle di fufluns....Personalmente credo che la direzione delle curvature dei denti seguano esclusivamente lo stile del prototipo antecedente da parte dell'incisore di turno. L'importante è parlarne, anyway. Facciamo così, anche in considerazione che non possiedo assolutamente vocazioni da magister, continuate voi e io interverrò in seguito. Cari saluti a tutti1 punto
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Se le monete sono solo queste purtroppo la collezione purtroppo è solo un abbozzo e di valore economico pressoché nullo. piuttosto che venderla per 2-3 euro (il massimo cui si potrebbe aspirare) ti consiglio di conservarla come ricordo della tua infanzia. Non si sa mai poi che i tuoi bimbi un giorno (sia che già ci sono o che magari verranno in un lontano futuro) non avranno lo stesso piacere a giochicchare con queste monete come hai fatto tu quando eri piccola ;)1 punto
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Per prima cosa mi sembra corretto segnalarvi un recente studio di Mariele Valci. La teoria, impostata su basi documentarie, è che gli esemplari a cinque denti siano tutti cronologicamente collocabili nella seconda metà del XIV secolo. Personalmente non sono d'accordo ma reputo comunque l'articolo di estremo interesse e da approfondire. https://www.academia.edu/12124681/_Alcune_considerazioni_su_un_ripostiglio_di_XIV_secolo_conservato_nel_Medagl e poi mi permetto di riproporvi un mio articolo che se letto con attenzione vi può risolvere più di un interrogativo (almeno per come la vedo io....) https://www.academia.edu/11868540/AL_DI_LA_DEL_PROVISINO_Le_emissioni_aggiunte_di_denari_piccoli_della_zecca_senatoriale_romana @@Fufluns Grazie per le tue interessanti considerazioni. Hai toccato molti argomenti forse troppi messi tutti insieme e c'è il rischio di creare confusione.. Io direi di affrontarne uno per volta. Tu scrivi: Quello che mi porta pensare ad un periodo antecedente ai "Cola di Rienzo" è il fatto che questa tipologia in genere è più generosa, come peso e dimensioni ed inoltre spesso presenta una quantità d'argento...... Per questa tipologia cosa intendi? L'esemplare che hai postato in questa discussione? Se sì, siamo fuori strada :). E come fai a sapere che "è più generosa" confronto ai tipi di Nicola? Se non effettuiamo analisi composizionali non lo sapremo mai. Giusto? Sentiamo cosa ne pensano anche gli altri amici se ne hanno voglia. Salutoni1 punto
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Hai ragione, ma almeno commemorassero qualcosa di più "elevato". Sui 200 euro ti do ragione ma non del tutto. Ragione perchè non è una grossa cifra da raccogliere, anche per un ragazzo come me che li mette da parte quando può durante l'anno. Il problema è che sono partiti con una sola moneta a testa, poi una e la commemorativa comune, ora due e la commemorativa comune (quest'anno una di monaco solo in FS che ha prezzi esorbitanti e l'anno scorso il belgio con le tre varianti di bordo). Se continuano così ad aggiungere monete ogni anno, non sarà facile starci dietro, poi se uno inizia ora a collezionarle con il mio stesso metodo di raccolta fondi, si perde di casa.1 punto
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Ciao @@jagd, bellissima in condizioni eccezionali.. se ti può interessare, c'è questa discussione: http://www.lamoneta.it/topic/126678-i-coccodrilli-di-nimes/?hl=nemasus#entry1441047 Saluti Eliodoro1 punto
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Proseguendo nei denari di Pavia, vediamo un'altra tipologia, per il momento metto le immagini, il peso che è di 0,62 gr., vediamo chi vuole commentare, se no procederò poi io...1 punto
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@@Chinaphil Scusa ma ti ho risposto per le 5 lire del 56, devo aver brindato troppo per capodanno, si concordo con soleshine, l'ultimo 50 lire del 58 qSPL è stato venduto a 60€ diritti compresi. Saluti e scusa l'errore. Marfir1 punto
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Quello che mi porta pensare ad un periodo antecedente ai "Cola di Rienzo" è il fatto che questa tipologia in genere è più generosa, come peso e dimensioni ed inoltre spesso presenta una quantità d'argento quasi pari a quella del tipo "Caprignano" che il Finetti data al giubileo del 1300 e che personalmente condivido in pieno. Per quanto riguarda lo stile della croce tricuspidata, è del tutto simile a quella della serie di Cola di Rienzo, e personalmente non credo che una emissione ufficiale, a seguito del tribunato di Cola, riprenda la stessa tipologia, aggiungendo semplicemente la S del senato (tralasciamo la legenda, tenuto conto dell' analfabetismo generale nel XIV secolo) In effetti non ho mai visionato personalmente provisini a 6 denti e quindi non posso avere un quadro completo, però non sono pienamente convinto che dopo i 7 denti del tipo Caprignano , i 4 o i 5 denti siano fondamentali per datare cronologicamente le emissioni, secondo il mio misero parere credo che debbano vedersi lo stile generale dei caratteri e del pettine. Di provisini a 4 denti ne ho visti veramente molto pochi, se fosse un'emissione ufficiale non dovrebbero esistere in maggiore quantità? Inoltre i provisini attribuiti a Bonifacio IX, che cronologicamente sono tra gli ultimi, hanno 5 denti. Cosa ne pensi @@adolfos ?1 punto
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Peró almeno c'è da dire che per fortuna queste mucche, cicogne e varie, nel peggiore dei casi le paghi 3€, 3,50€. E collezionare monete presuppone il fatto di potersele permettere, ad occhio e croce 200€ annui dovrebbero bastare per una collezione standard da rotolino. Poi che iniziano anche i ministati a specularci è un altro discorso, ma in teoria queste sono circolanti, emesse al valore nominale (tranne Malta e mi sembra Finlandia, anche se poi i rotoli che danno come spicci per il resto alle attività commerciali non hanno sovrapprezzo) e gli stati non hanno interessi a coniarle, se non per le confezioni BU e Proof, su cui ovviamente fanno cassa ma che siamo unicamente noi a scegliere di comprare (sempre che non sia l'unica alternativa come hanno fatto Belgio e Monaco di recente)1 punto
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Io la seconda la comprerei solo se valutata de visu, così in foto il colore del metallo e i fondi mi lasciano qualche piccolo dubbio ma, ripeto, questa moneta andrebbe valutata da vicino perchè spesso le tecniche fotografiche sono differenti e traggono in inganno.1 punto
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buongiorno @@eliodoro riprendo Dando per scontato che il rovescio è rappresentato da un granchio. Al diritto vi è un busto, la cui testa è coperta da da un copricapo che non pare un elmo. Ora il problema non è tanto individuare il rovescio ma il diritto, dal quale si può risalire a chi ha coniato la moneta. La ricerca di questi giorni a dato la conferma che la moneta non è di area italica, inteso ne siciliana ne di città dell'Italia peninsulare ne preromana ne dell'area dei popoli greci d'europa.. Mi sono ripassato: Il Calciati , i tre volumi Sicilia. Le monografie del Dott. Campana , monete di sicilia e dell'italia preromana Il Garrucci, monete dell'Italia antica Catalli, Monete Etrusche Catalli, monete dell'Italia antica Greek Coin Types and their identification di R. Plant. Greek Coin and their values. vol I Europa di D. Sear Greek Coin and their values. volAsia e africa II di D. Sear Sambon, le monete della preistoria d'Italia E altri minori. Il risultato è che non vi è moneta alcuna che ci possa portare al diritto della moneta da te postata. Quindi ritengo la moneta non di area italica/sicula. Ho scansionato e allineato la moneta da te postata sia al D. che al R. Senza nome 1.doc La ricerca può quindi proseguire su altri fronti se vogliamo avere risultato. Perciò se vogliamo dare un nome alla monetina da te postata dobbiamo cercarla sui cataloghi d'asta sperando in un felice incontro. E però risaputo che le monete di bronzo di piccole dimensioni, in conservazioni basse, non hanno molta visibilità sulle aste, ne nei cataloghi. La ricerca si sposta sull'immagine del diritto, con l'aiuto delle immagini sui circa 350 cataloghi d'asta in mio possesso di case d'asta ben note straniere e italiane di cataloghi dal 1992 ad oggi. io ci provo-- spero in un po di fortuna. Pietro1 punto
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______________ 1979 Germania Repubblica Federale 5 Marchi J - Argento .625 150° anniversario dell'Istituto Archeologico Germanico. La sede si trova tutt'ora a Roma. E' nella nostra capitale che venne fondata nel 1829.1 punto
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Buondì, volevo chiedervi a che periodo risale questa moneta, il valore nominale e se ha un eventuale valore oltre a quello di ciotola. Il diametro è di 2 cm. Grazie :)1 punto
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Sulla base dei coni finora censiti in questo thread, senza tenere in considerazione i rovesci (e quindi l'attendibilità della stima va a farsi friggere), siamo arrivati ad una stima plausibile di 840.000 esemplari emessi.1 punto
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Non sono d'accordo! Per un neofita anche una pessima riproduzione che lo riporti a 2000 anni fa e alle cose che ha studiato a scuola fa già molto. Ricordo di essere rimasto affezionato per anni quand'ero piccolo a due pessime riproduzioni di un denaro di Antonino Pio e di una tetradracma di lysimaco. :wub: . Credo che qualsiasi cosa che avvicini alla storia e alla riflessione sul passato sia da accettare di buon grado :) E' naturale che noi saremmo in grado di spendere meglio quel denaro. Ma il neofita, che ha pochissime possibilità di entrare in contato con la numismatica, probabilmente il denaro che non spenderà in queste riproduzioni li spenderà nel nuovissimo cellulare che tra 6 mesi è già vecchio o altra roba del genere. Per cui, a caval donato non si guarda in bocca :)1 punto
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Buondì! Tanto per informazione: la moneta in questione ieri ha cambiato proprietario per ca. 550,00 EUR Njk1 punto
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Buon giorno a voi tutti sul forum, quello che meraviglia è il made in Cina... di solito i cinesi sono noti per la qualità nelle riproduzioni; ma così ci rimettono la faccia...perdono immagine...non vi pare? Un saluto da nonno cesare e buon anno a tutti anche se con un pochino di ritardo1 punto
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se vedi la pittura spagnola del "siglo de oro", è piena di immagini anche sacre con licenze artistiche come questa. vedi tutto Velasquez, per esempio. Io propenderei per un tocco personale di Zurbaran (che aveva peraltro anche dipinto immacolate con la luna "giusta"). A mio parere allora c'erano ancora delle libertà interpretative che sarebbero poi state impedite, o meglio "regolamentate" dalla chiesa.1 punto
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Aggiungo una sola cosa: Johann Ernst nacque è vero Graz, ma la sua famiglia era originaria della Val di Non in Trentino. Suo nonno Giovanni Cipriano (1569-1630) si era trasferito nel 1629 in Boemia per amministrare i nuovi possedimenti assegnati al fratello Cristoforo Simone (1582-1635) dopo la ricattolicizzazione oppure acquistati. Cipriano portò con sé il figlio Giovanni Sigismondo (1594-1646) che fu padre di due principi arcivescovi di Salisburgo, i cardinali Guidobald (1616-1668) e appunto Johann Ernst (1643-1709). Se a qualcuno interessa il tema del protagonismo della nobiltà cattolica trentino-tirolese in Boemia ai tempi della guerra dei trent'anni segnalo un mio saggio http://www.academia.edu/951185/_Desidera_solo_l_accrescimento_e_l_honore_della_familia_._Cristoforo_Simone_Thun-Hohenstein_un_percorso_biografico1 punto
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DE GREGE EPICURI La seconda è una moneta di Petra (Re e regina/ due cornucopie); non ho catalghi ora per dare i dettagli. La prima purtroppo non ricordo se sia greca o fenicia (le lettere non si distinguono, dovresti rifare almeno questa foto), ma direi verosimilmente di area siriaca-palestinese.1 punto
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Ciao @@Vito2016, è una medaglia di fantasia che veniva coniata per un club di appassionati di trotto di Roma, dall'800 fino agli 60, in vari metalli. Salute Eliodoro1 punto
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______________ 1979 Unione Sovietica Presidente dal 1964 al 1982 _____ Leonid Breznev (1906-1982) 50 e 15 Kopechi - Rame/nickel/zinco1 punto
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Parto con un esempio numismatico, tanto per capirci meglio, visto che ci intendiamo più di monete che di archeologia. Se esce fuori un denario di Bruto con le idi di marzo, che so, in Italia, piuttosto che in Francia o Gran Bretagna (da quel che abbiamo letto nella discussione apposita, sembrerebbe che sia successo) a chi appartiene? Alla Grecia che, come sappiamo, ne rivendica il possesso sulla base del supposto luogo di produzione in territorio greco e che la maggior parte degli esemplari sembrerebbe provenire da lì? Oppure ad una delle altre nazioni, sulla base del luogo di ritrovamento? Oppure al rinvenitore (in Inghilterra è possibile)? Oppure, in senso lato all'umanità intera, della cui cultura l'oggetto è parte? Chiaro che l'atleta è oggetto unico e grandemente più importante di uno ripetitivo come una moneta, anche se questa è un documento di uno degli eventi più drammatici della storia occidentale, ma l'esempio non mi pare del tutto fuori luogo. Allora la statua appartiene in primis all'Italia, come luogo di rinvenimento, ma anche idealmente alla Grecia, come ambito di produzione, ma non apparterra' in fondo a tutti coloro la cui cultura si è nutrita e si è formata da quella greca e romana? Aggiungo un'eresia, ma appartiene un po' anche al Getty Museum, che l'ha acquistato in asta pubblica e ci ha messo bei soldoni. Non pensate che voglia avallare comportamenti scorretti o fuorilegge, ci mancherebbe. Solo che la materia è davvero complicata. Per simili opere mi sembra fondamentale considerare anche tutela ed esposizione. Su questo poco potremmo imputare al museo statunitense. Che si fa allora? Come detto, si potrebbe, una volta riconosciuta la proprietà al paese dove è stata ritrovata (dura lex, sed lex), lasciarla dov'è e compensare adeguatamente il proprietario con un canone consono, da reinvestire nei beni culturali. So di aver scritto diverse eresie per i puristi, che avrebbero ragione a criticare il mio post, ma è difficile mettere d'accordo il diritto con lo status quo. Convenite anche voi?1 punto
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Praticamente dice che io sono andato sulla moneta di Verdi: <<quello alla sua sinistra di verso>> .... Boh, ma io da casa mia non mi sono mosso in questi giorni... :blink:1 punto
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I segni non lasciano scampo però i bordi sono ancora quasi intatti, anch'io opto per il BB.1 punto
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La ghinea aveva i suoi mutlipli, le 5 ghinee già viste e le 2 ghinee, e sottomultipli, la mezza ghinea (half guinea), pesante 4,175 gr. con la stessa titolatura dell'oro. Ed è con una di queste che termino la la mia breve esposizione sulle monete d'oro di Giorgio II. Se nella ghinea del 1760 il re appariva vecchio e appesantito, lo ritroviamo invece baldo giovane :lol: in questa emissione del 1728. E' la prima volta che Giorgio II conia monete da mezza ghinea e, per celebrare l'evento, una piccola parte viene prodotta con finitura proof: monete estremamente rare, conosciute oggi tra gli 11 e i 20 esemplari. Valore stimato (da Wildwinds, nel 2005) 11.000-13.000 dollari. Lustratevi gli occhi :D petronius B)1 punto
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