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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/09/16 in tutte le aree
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Ecco invece le tabelle degli enriciani richieste da Mario, nel caso vi servissero e non le aveste (si tratta di un approfondimento e aggiornamento della tipologia di Matzke con qualche piccola novità e i riferimenti bibliografici necessari a CNI e Bellesia). Ricordo che sono state pubblicate in un articolo apparso sul "Giornale della Numismatica" quando era a stampa, a firma di @@adolfos (Sissia), @@dabbene (Limido), mia (Baldassarri) e di @@Paleologo (Giarante), che purtroppo non frequenta più questo forum. Di nuovo un saluto, MB4 punti
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Che dire...stamattina ho avuto una bellissima sorpresa quando ho visto la notifica del riconoscimento. E ora leggo anche tantissimi apprezzamenti...sono davvero contento che la mia presenza sul forum sia gradita e che gli argomenti di cui mi sono occupato (ultimamente un po' insoliti :)), anche se soltanto in modo divulgativo e non approfondito, abbiamo destato curiosità e interesse in molti utenti. Un grazie sentito a chi permette anche ai giovani, semplici appassionati senza qualifiche in materia, di potersi esprimere e di poter divulgare, coltivare e condividere la propria passione :) Pensavo di riuscire a dare un mi piace a tutti, ma non immaginavo foste così tanti! Ancora grazie, ho apprezzato davvero tanto. Ci vediamo a Parma! :D4 punti
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Complimenti Matteo, premio decisamente strameritato per quello che fai sia sul forum che fuori e per il tuo cercare di essere sempre interessato a più monetazioni. E' un po' un giustamente largo ai giovani, tra l'altro sarai uno dei cinque relatori del prossimo Convegno " La numismatica e i giovani " a Parma il 9 aprile, spero che l'esempio di ragazzi come te sia da stimolo per altri che stanno crescendo e mettendosi in luce, auguri e complimenti ancora ! Mario3 punti
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Come già detto la moneta spicciola con GIOVANNI MARIA VISCONTI diventa BISSOLO, CRIPPA nelle sue note dice: Nel 1409 Giovanni Maria Visconti, per favorire i poveri, creò questa nuova moneta di valore inferiore a quello del denaro: tre bissoli equivalevano infatti a due denari imperiali. Il nome trae probabilmente origine dalla biscia viscontea effigiata al diritto della moneta. GIOVANNI MARIA VISCONTI - BISSOLO - CRIPPA 9/B rarità C3 punti
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Mah, fossi un collezionista di longobarde - e lo siamo stati- sarei ben felice di annoverare quel pezzo in raccolta, caricatura o meno (che poi è proprio l'aspetto caricaturale a rendere questo tremisse affascinante, a mio avviso) Quanto ai dubbi, lecito averli di fronte a pezzi di tale rarità, per quanto personalmente non ravvisi qualcosa che possa stonare. Il prezzo di aggiudicazione ? Allora è falso anche il Desiderio, 13000 dollari sono pochi in rapporto alla rarità ed alla qualità.3 punti
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Buonasera a tutti gli amici della sezione! E' un pò di tempo che non posto qualcosa di papale, ultimamente le mie attenzioni si sono colpevolmente concentrate su altri fronti numismatici (qualcuno sa di cosa parlo..) e gli acquisti da mettere nel monetiere si sono diradati. Nonostante ciò l'amore per queste belle monete resta vivo.. Il testone che condivido con voi stasera è il mio ultimo acquisto, a mio parere una bella moneta coniata sotto un pontefice importante ed artisticamente molto rilevante. Qualcuno può gentilmente raccontarmi il perchè delle tre grazie in Campidoglio dell'allegoria al rovescio? mi piace davvero molto, è una bella raffigurazione, ma sono curioso di andare oltre a ciò che la moneta mostra con i suoi rilievi. Mi scuso anticipatamente per le foto non perfette. Grazie a tutti, spero di sentirvi numerosi.. Marco2 punti
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Mi hanno fatto avere copia di un interessante documento (una petizione con cui le maestranze della zecca di Milano si lamentavano di non esser state pagate per alcuni lavori). Manca la data ma direi che siamo intorno al 1819. Vediamo se sapete chi sono ;)2 punti
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La Biga e il 2 Lire di Umberto I sono due falsi d'epoca.... e aggiungo....non se ne disfaccia con facilità, hanno più storia e fascino loro, che tante altre monete......2 punti
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@@Ross14 credo che la datazione dell'aes grave possa verosimilmente collocarsi proprio alla prima metà del IV avanti. Il fatto che il suo standard ponderale fosse originariamente quello della libbra latina, mi fa pensare che a distinguerlo dalle successive (ma non di moltissimo) emissioni romano campane, fosse il diverso contesto d'uso. Concentrare le riduzioni in quindici anni è semplicemente delirante, ancor più in un contesto - quello romano - dove il metallo monetato aveva valore di aes perennis.2 punti
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Ciao @@francesco77, ottima iniziativa...ci sono sicuro... :good: :good:2 punti
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Naturalmente puoi considerarmi presente, è l'occasione giusta per rivedere volti noti di Settembre scorso, per conoscere nuove persone e per stare un po tutti insieme, anche perchè non è neppure lontanissimo da casa mia (giornata perfetta, tra l'altro! :clapping:).2 punti
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@@Ross14 hai centrato il punto dove volevo arrivare: le romano-campane! Io, a costo di essere linciato, propongo il 314-313, quando la costruzione dell'Appia - via militaris, prima ancora che consularis - portò i Romani ad aprirsi alle esigenze commerciali del mercato campano.2 punti
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La singolarità della banconota si unisce alla bellezza dello stemma, realizzato in forma semplificata al dritto e in maniera più ricca al rovescio. Quest'ultima presenta qualche semplificazione rispetto allo stemma completo del principato germanico di Reuss, del quale abbiamo un'eccellente versione a colori realizzata da uno dei migliori artisti araldici di fine '800, H. G. Ströhl: (da Wikimedia, disegno originale in H. G. Ströhl, Deutschen Wappenrolle, Stoccarda 1897)2 punti
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Bravo Mario che inizi ad introdurre il prossimo passo! Con i denari abbiamo un "buco" con Giovanni Maria, Giancarlo ed Ettore mentre torneranno con Filippo Maria Visconti. Con Giovanni Maria Visconti abbiamo la creazione di un nuovo nominale, il bissolo (in rapporto 3:2 con il valore dell'imperiale). Bissolo dice molto sulla moneta, infatti al diritto abbiamo una bella biscia nel campo... Con Filippo Maria è nuovamente tempo di cambiamenti. Torna il denaro e su di esso troviamo l'impresa del velo annodato e coronato, simbolo della dignità ducale. Moneta comune, esistono un paio di rare varianti per la disposizione anomala delle leggende...2 punti
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Complimenti per l'acquisto. Come ben sai la stavo seguendo con attenzione. Detto questo a partire da Moro i torneselli acquistano una foggia diversa e anche se nessuno ha mai posto l'accento su questo fatto si possono dividere in 1° o 2° tipo. Il primo classico con il Vexilifer Venecia4, e qui bisogna fare attenzione ai torneselli con la scritta Venetia4. Il secondo con S.MARCVS.VENETI. La scritta S.MARCVS è stata anticipata in 2 dogi, forse 3 creando una vera e propria rarità. Ma questo credo tu lo sappia già ;)2 punti
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Buona giornata Tornesello rientrato in Patria :pleasantry: Agostino Barbarigo (1486 - 1501) E' un Tornesello, ma attenzione, è diverso dai precedendi che vennero battuti in milioni di pezzi a cominciare dal dogato di Andrea Dandolo (1343 - 1354) e che inondarono i territori della Grecia franca, sostituendo i denari tornesi che li correvano in gran quantità; questo non riporta la caratteristica legenda VEXILIFER VENECIAL, ma la più sobria e usuale S. MARCVS VENETI. D/ ° AVG ° BARBADICO ° DVX; croce patente in un cerchio R/ + ° S ° MARCVS ° VENETI °; leone in soldo in un cerchio Mistura 0,052 - diam. mm. 15 - gr. 0,44/0,80 (Montenegro 266) R saluti luciano2 punti
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Partito: nel 1° di rosso, al quadrato d'argento; nel 2° d'argento, alla lupa d'azzurro (in questo disegno, il quadrato tende ad essere un rettangolo, e la lupa è di nero, lampassata di rosso). La descrizione blasonica aiuta a comprendere da cosa deriva lo stemma di Piacenza. La città nasce da un'antica colonia romana. Che era un insediamento a pianta quadrata. E il primigenio animale mitologico di Roma fu la lupa che allattò i gemelli. Il primo di questi due omaggi all'origine della città ha i colori della fede ghibellina (figura bianca in campo rosso), prodromo di quel partito filoimperiale che nella prima metà del '500 si spinse ad assassinare il duca Pierluigi Farnese da poco insediatosi a Piacenza. :good:2 punti
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Carissimo Pittini, per quel che vedo dalla foto credo che lo stile del ritratto, ma anche quello della Minerva, non sia di zecca ausiliare, segnatamente di quelle ispaniche, anzi... Mi sembra proprio un ritratto di ottimo stile, proporzionato e non insistente sulle caratteristiche, un po' deformate, della fisiognomia provinciale relativa a Claudio tipo i capelli, il collo, l'occhio, il mento etc... Anche la Minerva conserva proporzioni fisiche e morbidezze delle forme, rotondità dello scudo e in particolare i lineamenti della testa non caricaturistici. Anche la buona centratura e la completezze del tondello mi fa pensare a un pezzo "ortodosso" Da ultimo, temo che il globetto alla base del collo non esista mai, neanche nei pezzi delle zecche ausiliari o di Lugdunum e non penso neanche in questo pezzo... Tieni presente che di pezzi ausiliari e ispanici ho avuto modo di osservarne svariate migliaia... Allego alcuni esempi evidenti di zecche ausiliari ispaniche, evidenti anche per la caratteristica patina di marna argillosa ( terriccio chiaro, molto aderente) Un cordiale saluto, :) Enrico2 punti
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taglio 2 euro cc paese portogallo anno 2013 tiratura 525.000 condizioni bb+ città trieste note newss!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!2 punti
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un sentito augurio di buon compleanno al mitico @@palpi62 e arrivederci a presto... Roberto1 punto
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Nella discussione “Le monete del Regno di Macedonia”, presente in questa sezione, ci si interrogava sui metodi scientifici per accertare se una moneta sia suberata o di buon argento. Per puro caso mi sono imbattuto nell’analisi di alcune dracme beote effettuata presso il Centre Babelon di Parigi. Posto qui la relazione dei tecnici del Centre Babelon, tesa ad accertare se quelle analizzate siano “des monnaies fourrées ou des monnaies de bon argent”, perché credo che si tratti di un documento di grande interesse. La relazione è allegata al seguente articolo: Grandjean Catherine. Les comptes de Pompidas (IG VII 2426). Drachmes d'argent symmachique et drachmes de bronze. In: Bulletin de correspondance hellénique. Volume 119, livraison 1, 1995. pp. 1-26. doi : 10.3406/bch.1995.1639 http://www.persee.fr/doc/bch_0007-4217_1995_num_119_1_16391 punto
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Vittorio Emanuele III Buono da Una Lira - Italia Seduta - Anno 1923 Nichelio 975/1000 Diametro mm 26,50 - Peso gr. 8 Moneta estremamente comune, ma sempre bella da vedere, quando il metallo è fresco e privo di difetti, fa la sua bella figura. Renato1 punto
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Ben tornato ! E ben arrivato al buon Albani ! Conservazione piacevole, bei rilievi, anche la patina la rende una moneta appetibile. Sul significato delle 3 grazie non ne sono sicuro ma potrebbero ognuna ricondursi a qualche virtù della Chiesa o del pontificato di Clemente XI " sponsorizzandone " il regno.1 punto
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Collezione Fasciolo Lotto: 1086 (0,88g) ; 1087 (0,88g) ; 1088 (0,87g) ; 1089 (0,87g) ; 1090 (0,87g) ; 1091 (0,86g) ... Finalmente pesi più precisi... Se trovo altro materiale lo metto ... A presto !1 punto
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Le foto purtroppo non sono il massimo ..... Asta Civitas Ianua Lotto 3 (0,9g ) ; 4 (0,8g) ; 5 (0,9g) ; 6 (0,8g) ; 7(0,9g)1 punto
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Perfetto , allora inizio la carrellata Da asta Varesi 22 lotti 8 e 9 ( per entrambi viene dato come peso 0,8g )1 punto
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Intende che è una novità per l'osservatorio, saresti il primo ad averla postata, quindi è una news.1 punto
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Chiamato in causa da Mario ho analizzato le due P, a me francamente sembrano due lettere L rovesciate a cui sia stata fatta un'aggiunta alle due estremità, noto infatti una differenza di consistenza e stile del tratto tra la parte centrale (quella comprendente l'angolo quasi retto per intenderci), la base allargata e la seconda metà della mezzaluna...peccato per le immagini non proprio ottimali, io comunque le vedo così (per ora :rolleyes: ): (in rosso ho delinato dove termina uno stile di tratto ed inizia l'altro) Un saluto a tutti, Antonio1 punto
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Vi sottopongo i casi più particolari o complicati, in questo caso si tratta di una moneta romana, un asse che però è molto spesso. Il peso infatti si aggira sui 23.29 gr e il diametro è 26.5 gr rotazione dei conio 0° Lo spessore è superiore ai 3 cm ed è molto usurata, naturalmente la leggenda è sparita (sennò sarebbe facile no?) potrei sbagliarmi ma mi sembra un asse di Antonino Pio. Al rovescio una figura femminile drappeggiata con un lembo del panneggio che ricade sul lato sinistro. Nel campo S.C. Così spessa potrebbe essere una prova di conio?1 punto
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Ciao Francesco, le misure sono cm.5,7x7,2 il peso 41 grammi, sinceramente, anch'io pensavo fine 700 anche per via del rovescio, abbastanza grezzo... L'unico neo, mi senbra quell'appiccagnolo, però, il parere di più persone, vale senzaltro più del mio...1 punto
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COMPLIMENTISSIMI a Matteo. È un riconoscimento più che meritato, viste la dedizione e la passione che dedica alla numismatica e alla sua divulgazione. Spero di poterti ascoltare a Parma! Silvio1 punto
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Grazie, ho letto. Riporto di seguito un estratto di un interessante documento inedito dell'archivio di Bologna del 9 gennaio 1813 (!!! giusti 203 anni or sono proprio oggi), relazione dell'allora direttore di Zecca Elia Cazzaiti (succeduto a Giuseppe Minizzi nel marzo dell'anno precedente e che manterrà la carica anche sotto il governo austriaco) alla Direzione Generale di Milano: Venezia, 9 gennaio 1813 - lettera del Direttore della Zecca di Venezia Elia Cazzaiti al D.G. C. Isimbardi: "(...) Anche nell’ Uff. del Cassiere per incontrare le viste Superiori dirette a favorire il commercio colla emissione di Talleri Imperiali ho fatto che si sollecitasse il più possibilmente il pagamento delle bollette dei Talleri prevalendomi anche interpolatamente del fondo di Garanzia concambiato per la maggior parte nelle monete suddette, facendo provvisoriamente creditore l’Uff. medesimo verso la Cassa di zecca piutosto che i particolari consegnatori che venivano dalla prontezza del pagamento vieppiù stimolati a rinovare le consegne. La regola introdotta per la vendita dei Talleri di ragione dello Stabilimento, ha fatto che l’Amministrazione utilizzasse [traesse profitto, ndr] sull’aggio che il Commercio accorda a tali monete. (…) N. 43 fondite per la nuova monetazione [lire napoleoniche, ndr] e N. 50 fondite per li Talleri Imperiali nello spazio suddetto oltre la monetazione del rame, le faranno conoscere con quanto interessamento si abbia avuto a cuore la parte che riguarda la monetazione. (...)" Da quanto si desume la zecca di Venezia coniava Talleri Imperiali (di M. Teresa) anche durante il regime Napoleonico e con l'approvazione Governativa!1 punto
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Un pezzo veramente interessante, che non si vede facilmente. Per la valutazione, il secondo lato che hai postato (che è in realtà è il primo, cioè il dritto) è migliore dell'altro e potrebbe anche raggiungere una conservazione XF, mentre il rovescio ha diverse macchie, e si nota di più la piega centrale. Complessivamente la mia valutazione è VF, corrispondente al nostro BB, e con un valore, in teoria, intermedio tra quelli riportati nel catalogo, diciamo intorno ai 1000 dollari. Non so dirti però quale riscontro reale di mercato possano avere questi valori, specialmente in Italia (il World Paper Money è tarato sul mercato USA), domani proverò a fare una ricerca e spero di poterti dire qualcosa di più preciso, in ogni caso, complimenti :good: petronius :)1 punto
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@@MERCURIO691 so benissimo-e lo spero anche senno' hai sbagliato forum-che tu non vuoi difendere nessuno. Ma che e' stata fatta me ne sono,anzi ce ne siamo,accorti. Ma io ricordo che Jordi Cinca disse che "per evitare gli speculatori avrebbero preso le loro contormisure". Avrebbero dato ai vari commercianti nei vari paesi,avrebbero distribuito a tutti,avrebbero venduto su internet.' AVREBBERO. Ma non e' stato fatto. Di quello che disse NON E' STATO FATTO NIENTE tranne che,appunto,alimentare la speculazione. Quindi io,povero stupidino,vado a pensare che non solo rifaranno in quel modo,ma rifaranno anche peggio. E vedremo se avro' ragione o ne. Dire che l'hanno fatto e' riduttivo,nel senso che hanno fatto completamente in modo diverso e anti-collezionismo di come avevano,o meglio aveva, dichiarato. Io ho la sensazione che il tuo sia piu' un autoconvincimento personale,ahime'. @@euro collezionista non lo so. Vorrei infatti provare a documentarmi sulla cosa che hai chiesto Chiedero' a chi ne Sa molto piu' di noi. Mi hai messo la pulce nell'orecchio;)1 punto
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Ringrazio Luciano per il bellissimo articolo di Cristina Grisafulli sopra linkato. Sicuramente Michele Dubois rappresentò un momento di "novità" in una zecca assolutamente tradizionalista come quella Veneziana. Paolucci ritiene che i conii del Tallero per il levante 1756 I tipo (e del 1/2 tallero) siano "sicuramente" da ricondurre a lui. Io, più modestamente, considero che questo tallero, fuori dagli schemi classici della monetazione di questa zecca, sia stata la più bella moneta qui coniata durante una storia millenaria. Chissà perchè i conii rotanti e quelli basculanti non riuscirono a penetrare nella tecnologia di molte zecche. Come a Venezia, neppure nella contigua Bologna. E in entrambe le zecche i torchi a bilanciere (quelli ad acqua furono reinventati in Italia dal Giuseppe Moroni, il geniale "meccanico" fiorentino della zecca di Milano, intorno al 1800) furono utilizzati per le monetazioni di prestigio. La prima osella coniata al torchio fu quella del 1760, ma successivamente riprese la coniazione a martello di questi nominali. Viceversa i talleri per il levante furono battuti tutti al torchio, verosimilmente per una questione di prestigio ed un tentativo di opporsi alla supremazia del talleo di convenzione di M. Teresa. A proposito di quest'ultimo, ritengo sia stato battuto a venezia anche durante il periodo napoleonico: qualcuno ne sa qualcosa? Per arrivare agli zecchini: non ho idea se quelli postati da rorey36 siano battuti con la pressa, ma non ritengo possa essere esclusa una "prova" di zecca, sebbene la cattiva qualità dell'impronta (specie della legenda) tenda ad escluderlo.1 punto
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Ciao, volevo aggiornare pubblicamente che la Casa d'asta ha valutato le varie segnalazioni ricevute in merito all'esemplare proposto in apertura e, presa visione delle stesse e dei confronti forniti, ha ritirato il lotto in oggetto adducendo l'errore ad "una svista del catalogatore". Questa ci può benissimo stare, l'importante è che all'errore vi sia stato posto rimedio e va comunque dato merito alla Casa d'asta di aver tenuto conto delle mail da parte dei potenziali acquirenti e di avervi posto rimedio. Operando in tale modo forse un giorno avremo un mercato meno appestato da falsi più o meno insidiosi: questi ledono non solo l'acquirente (finanziariamente) ma anche chi (a livello fiduciario), spesso in buona fede li propone. Il mio plauso personale (e ritengo dagli altri utenti) a quanto fatto dalla Casa d'asta, così già fatto da altre Ditte in occasioni analoghe. Ciao Illyricum ;)1 punto
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Ciao a tutti La datazione del denario anonimo, se guardata senza pregiudizi e valutando solo i fatti storici si riassume così: Il denario esisteva nel 211, come dimostrato dal ritrovamento di Morgantina. Plinio ne stabilisce la data nel 269-68, lui duemila anni fa poteva attingere a dati che noi purtroppo non possediamo più, anche dati diretti tipo gli archivi della zecca di Roma. E comunque era uno studioso pedante, pertanto è improbabile che abbia sbagliato a citare la sua fonte. Prove che il denario sia stato coniato dopo la data di Plinio non ce ne sono, nemmeno una, pertanto , per qual che mi riguarda, il denario anonimo risale al 269 (IMHO :) ) Poi i sostenitori della teoria middle e ribassista mi spiegano con cosa vennero pagati secondo loro i soldati nel corso della I guerra punica, circa 100.000 soldati, tra legionari, marinai, cavalieri, socii ecc ecc, un esborso enorme per l’erario. Con L’Aes grave :rofl: :rofl: ??? Con i didrammi :rofl: :rofl: ???1 punto
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"Per rendere il lavoro più facile però abbiamo la cosidetta "Professione delle fede". Che però, se viene recitata a memoria, senza neanche soffermarsi sul suo significato, un po' come accadeva quando la messa era in latino e i nostri antenati pronunciavano a memoria parole di cui neanche capivano il significato....essa diviene una "formula" puramente esteriore, senza alcuna vera valenza effettiva e consapevole di professione di fede. Un'altra di quelle "formule" che alla mia generazione sono state imposte come "lavaggio del cervello", senza che a nessuno degli indottrinatori fosse venuto neanche per un momento in testa la possibilità di considerare che qualcuno avrebbe anche potuto non voler professare alcuna fede, e che i più recitavano con la stessa consapevolezza che poteva avere un giradischi incantato. Non credo proprio che basti ripetere a memoria una formula per considerare acquisita la "professione di fede". M1 punto
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Ma io denoto che la P è un po' anomala, un grosso mezzo anello e una base ampia allargata, mi sembra di vedere qualche analogia anche nei pezzi precedentemente evidenziati. Ricordo che sull'articolo del Giornale della Numismatica sugli enriciani c'era un pezzo di VV64, riferibile a Enrico IV con la lettera P iniziale in leggenda al rovescio al tipo e). La P può essere un segno voluto dal coniatore per indicare un segno identificativo di emissione, che poi possa portare a Pisa è il primo pensiero, ovviamente da verificare.... Qualche riflessione ora ....indubbiamente la discussione ha assunto proporzioni e vastità a dir poco impressionanti, onore e merito a tutti i partecipanti nel tempo e chi ha postato questo mare di pezzi divulgando questa moneta che sembrava quasi sconosciuta agli inizi della discussione. Ora mi preoccupano più aspetti, uno per noi, la non facilità di riprendere notizie e dati che soli in quattro o cinque abbiamo la memoria storica di riprendere, e fra poco io stesso penso non sarò più idoneo a questo, e poi chi inizia a interessarsi a queste monete, io per Pavia ho fatto un ripassino ricominciando dall'ABC per chi approccia ora la moneta, rileggerla tutta è impossibile, l'ideale sarebbe come fatto per gli ottoniani dove l'articolo del GDN è stato divulgato nell'apposita sezione del forum fare altrettanto per la parte enriciana . Postarlo sul forum sarebbe divulgazione, riassunto, punto di partenza per chi inizia, almeno basterebbero le tabelle sinottiche riassuntive, è poi lo spirito del forum, se no rischiamo il discorso a tre/quattro e il perdere nel tempo altri componenti. Ganganelli non ha nulla in contrario in tal senso da tempo, l'Amministrazione del forum pure, credo che la messa on line delle tabelle enriciane potrebbe essere il primo spunto opportuno che ne pensate di questo e della P ovviamente anche :blum: ?1 punto
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Antonio hai fatto bene a ricordare Paolo Giovio, posto la scansione del ritatto di GIAN GALEAZZO, dal volume originale del 1645 con le tavole dei 12 VISCONTI disegnate da G. B. Crespi detto il Cerano e superbamente incise all'acquaforte dal BIANCHI.1 punto
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Io condivido pienamente il pensiero di b8b8 perchè come lui anche io mi sono avvicinato alla numismatica con l'euro (quando è entrato avevo 14 anni) e sempre come lui ho scoperto questo fantastico forum che credo sia il più completo a livello di contenuti che ci sia in Italia, meglio di qualsiasi catalogo. Detto questo penso che sia assurdo commemorare una mucca per quanto possa essere importante per te (non è sacro, non sei indù!) e questo inevitabilmente porta ad una involuzione della collezione per le "vecchie glorie" che collezionano dal 2004 ed hanno iniziato con 6 CC ma allo stesso tempo potrebbe avvicinare nuovi utenti perchè esistono più monete "strane" e quindi può suscitare curiosità. Per il discorso economico la collezione 2 € CC esclusa mini stati è una delle più accessibile per due semplici motivi: - Puoi trovarle in circolazione e poi scambiare; - Comprarle FDC appena uscite non è costosissimo, anche per quelle che poi salgono un po' (belgio Lux Malta Portogallo); Infine ritengo che la collezione dei 2 €, aldilà delle criticità espresse e condivise più o meno da tutti, sia lo strumento migliore per avvicinarsi alla numismatica e scoprire un mondo che ai più è sconosciuto. Poi una volta scoperto uno può anche orientarsi su altre monete (romane regno medievali etc etc) ma penso che l'Euro sia lo strumento perchè non credo sia molto facile trovare una moneta romana come resto del bar. Saluti1 punto
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Per mettere chiarezza, è utile fare due premesse. Primo: la più piccola unità di misura del peso romana era lo scrupolo, equivalente a 1,137 grammi. Secondo: le monete antiche avevano un peso teorico (quello che chiamiamo standard ponderale) e uno reale, che differiva non poco da quello teorico (anche perché erano realizzate a mano). Soprattutto, però, il peso effettivo tendeva a diminuire con il tempo, perché così lo Stato in situazioni di penuria di metallo prezioso andava a risparmiare. Di seguito, per semplicità, parliamo di pesi teorici. L'andamento dei pesi reali è molto più complesso. In origine Roma emette didracme (monete tipiche dell'ambiente magno-greco, in cui essa vuole inserire i propri commerci) del peso di 6 scrupoli (http://www.lamoneta.it/topic/113919-la-prima-didracma-romana/, http://www.lamoneta.it/topic/114608-la-didracma-con-apollo-e-cavallo/, http://www.lamoneta.it/topic/129682-la-prima-raffigurazione-della-lupa/ , http://www.lamoneta.it/topic/102682-didracma-con-roma-e-vittoria/). Le ultime emissioni di didracme sono rappresentate dai cosiddetti quadrigati (http://www.lamoneta.it/topic/99464-quadrigato/; in realtà il loro peso cala negli anni da oltre 7 grammi a meno di 3 - vedi la scheda http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RC/24). Contemporaneamente ai quadrigati, vengono emesse anche le dracme da 3 scrupoli ( http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RC/25 ). A un certo punto (la data è molto controversa - vedi qualche esempio qui http://www.lamoneta.it/topic/99537-denario-anonimo/) Roma crea una moneta propria, del peso di 4 scrupoli, che si chiama "denario" (ovvero "composto da dieci elementi") perché vale 10 assi (altra più piccola moneta, emessa in bronzo). Sarà una moneta molto duratura, emessa anche durante l'impero, tanto famosa che tuttora lo strumento per il trasferimento del valore è chiamato "denaro" in molti Paesi del mondo. Contemporaneamente al denario, viene emesso il quinario (del valore di 5 assi), ovviamente del peso di 2 scrupoli, e il sesterzio (nome che significa "semi-terzo", ovvero "[due assi e] metà del terzo"), del peso di 1 scrupolo. Sebbene Roma sia passata a un diverso sistema ponderale, dai multipli di 3 (6 scrupoli - 3 scrupoli) ai multipli di 2 (4 scrupoli - 2 scrupoli - 1 scrupolo), contemporaneamente a denario/quinario/sesterzio inizia a emettere anche una moneta da 3 scrupoli (una dracma, quindi), forse per esigenze commerciali con paesi ove si usa la monetazione greca. Questa moneta, siccome nel suo disegno celebra una vittoria, è detta "vittoriato" ( http://www.lamoneta.it/topic/99666-vittoriato/). Riassumendo quindi: denario è la moneta base, quinario è la sua metà, vittoriato è un relitto del passato che vale 3/4 di denario. All'origine, le tre emissioni sono più o meno contemporanee. Accade poi negli anni che il vittoriato, proprio perché è un relitto del passato, non viene più emesso. Infine, per risponderti bisogna aggiungere un'altra cosa: il quinario, che dapprima ha lo stesso disegno standardizzato del denario (http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-A2/1 ), assume anch'esso (come il denario) nuove immagini. (http://www.lamoneta.it/topic/101791-quinario-di-t-cloelius/ , http://www.lamoneta.it/topic/101794-quinario-della-gens-egnatuleia/, http://www.lamoneta.it/topic/102207-quinario-con-vni/, ). Nell'ambito di questa variabilità, alcuni monetieri decidono di copiare il disegno del vecchio vittoriato, ed ecco spiegato perché il quinario di Lentulo (http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G211/7) assomiglia al vecchio vittoriato.1 punto
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Non c'entra direttamente con lo stemma, ma per quanto riguarda la famiglia dei Conti Cacherano di Bricherasio, credo possa essere interessante conoscere la storia di colui che ne è stato il membro probabilmente più famoso, il Conte Emanuele Cacherano di Bricherasio, fondatore dell'Automobil Club d'Italia e della FIAT. Avete letto bene, F.I.A.T., Fabbrica Italiana Automobili Torino, che non fu affatto fondata, come normalmente si crede, da Giovanni Agnelli ma, appunto, da Bricherasio, il 1° luglio 1899, nella sua residenza torinese, insieme a un gruppo di aristocratici e notabili suoi amici, dei quali Agnelli non faceva parte, arrivò dopo. Il suo arrivo, secondo quanto si sostiene in questo link, avrebbe avuto tragiche conseguenze per Bricherasio e il suo amico Federico Caprilli, famoso cavallerizzo http://larapavanetto.blogspot.it/2014/02/i-misteri-nella-fondazione-della-fiat.html Non so quanto ci sia di reale e quanto di gossip nel link citato, ma è un fatto che sia Bricherasio sia Caprilli morirono in circostanze mai chiarite, e furono sepolti in fretta, quasi clandestinamente, nonostante fossero entrambi personaggi molto famosi, come si può vedere anche nelle pagine che Wikipedia dedica loro https://it.wikipedia.org/wiki/Emanuele_Cacherano_di_Bricherasio https://it.wikipedia.org/wiki/Federico_Caprilli Buona lettura :D petronius :)1 punto
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per chi non bazzica nell'Osservatorio Rarità vi partecipo il mio ritrovamento... :yahoo: Taglio: 50 cent Nazione: Vaticano Anno: Sede Vacante MMV Tiratura: solo in divisionale (60.000 BU set) Condizioni: BB+ Città: Milano1 punto
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