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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/22/16 in tutte le aree

  1. Ciao a tutti, Vi annuncio la costituzione ufficiale del Circolo Numismatico Romano Laziale. Il Circolo, nato su questo forum, ora è del tutto ufficiale e, pertanto, chi è interessato ben può aderirvi.. Presidente e tesoriera è la mitica Giovanna :D :D Tra i soci fondatori, oltre me ( ahimè uno straniero), vi sono altri utenti di spicco del forum come @@adolfos, @@Ramossen, @@carlino,@@Liutprand, @@Ric70 Tra gli aderenti, una mano ce la daranno, spero, anche @@fedafa, @@Afranio_Burro e @@Layer1986 e tutti gli altri che vorranno appoggiare questo ambizioso progetto.. Vi allego comunicato ove potrete trovare tutte le notizie inerenti il Circolo Numismatico Romano Laziale.. Saluti Eliodoro Comunicato nascita Circolo.pdf
    8 punti
  2. Salve a tutti !! quest'oggi vi mostro il mio primo acquisto del 2016 .... Si tratta di un groat generalmente conosciuto come Annulet Type ( per via dei due piccoli anelli ai lati del profilo e dei due nei due quarti del rovescio ) coniato fra il 1422 e il 1427 . Generalmente questa monetazione viene fatta iniziare con la salita al trono di Henry VI ( non aveva neppure un anno quando ciò avvenne ) del settembre 1422 ma, dalla lettura di alcuni documenti si è scoperto che esemplari della zecca di Londra e di Calais furono coniati già durante le ultime settimane del regno ( e di vita ) di Henry V ...questi esemplari si riconoscono dai precedenti per via della forma della croce a inizio legenda ( n 1 della tabella ) e sono piuttosto rari sebbene si riescano a trovare spesso alla stessa cifra di quelli successivi ( molto più comuni ) per il fatto che tale variante viene citata solo nei testi più specifici, mentre nei testi generalmente usati dai venditori ,come lo Spink non viene elencata. L'esemplare in questione a mio avviso rientra proprio fra quelli coniati ancora durante il regno di Henry V nella zecca di Calais. Quello che più mi sorprende di queste monete è la larghezza del modulo 30 mm. mentre il peso è di 3,60g
    5 punti
  3. 5 Scudi San Marino Metallo: Oro .917 Zecca: Istituto poligrafico e zecca dello Stato Peso: 10 grammi Diametro: 28 mm Tiratura: 7.387
    4 punti
  4. ______________ 1985 Unione Sovietica 40° Anniversario della fine della II Guerra Mondiale. 1 Rublo - Rame/nickel
    4 punti
  5. sposto nella sezione di pertinenza..... lascia che godono!! :crazy:
    4 punti
  6. Ricevuto, come solito questi sesini le leggende se si leggono da una parte mancano dall'altra, diciamo che questo è ancora accettabile
    3 punti
  7. "La quantità di intelligenza sul pianeta è costante, la popolazione è in aumento" ehi Exergus, ti scappano, o il tuo senso dell' ironia è superbo? Perchè ciò che scrivi ha una sua credibilità, sembra quasi un postulato di termodinamica. Ed anche Lorenz ha scritto qualcosa di simile (mi scuso per le continue citazioni, non è saccenza, semplicemente se dette da un poveraccio come me le cose sembrano meno importanti che se se dette da gente nota). E, avendo credibilità, ne consegue che la soluzione per migliorare la quantità pro capite di intelligenza è una sola: non potendo aumentare l'intelligenza, bisogna diminuire.... E' una pura questione aritmetica, no? Mi sa che è meglio che vada a riporre sotto le lenzuola la frazione di metrocubo che mi compete, qui sto diventando niciano
    3 punti
  8. Per la serie ....avanti con le monete comuni, trovabili, che non costano molto e che possono dare soddisfazioni e creare confronti, oggi propongo un sesino di Milano di Filippo III. E' una moneta in mistura della bontà di soli 69, 444 millesimi, con caratteristiche iconografiche semplici, un bel busto al diritto del Re, si vede un bel colletto pieghettato alla spagnola, al rovescio una croce fiorata dalle quale si vedono bene uscire quattro fiammelle al centro. Peccato non riuscire a vedere al rovescio in leggenda il segno identificativo, a volte una rosetta, una crocetta, una stella, un giglietto, un globetto o nulla. Già questo ampio ventaglio di segni identificativi fa pensare a una moneta molto coniata, comune e così è ritenuta sia in MIR che in Crippa. Le leggende sono riferite al Re e alla città, classificata MIR 353 o Crippa 21. La prima emissione di questi sesini è del 1603, interessante vedere le emissioni secondo il Cipolla : 1603 pezzi coniati 590.060 1609 649.060 1614 1.880.252 1621 181.440 Quindi grande variabilità col picco nel 1614, ricordiamo che Filippo III regnò dal 1598 al 1621. Anche qui le considerazioni possono essere molteplici, non certo nella conservazione di questi pezzi, anche se qualche buon ritratto c'è, ma nella tipologia abbastanza scontata di una moneta che segue schemi usuali, sarà così anche per il sesino di Filippo IV, Crippa 25, e in quello precedente di Filippo II, Crippa 48.....senza data, busto e croce....
    2 punti
  9. mi auto-cito: Sessanta tornesi di Giovanni I CornEr (mi raccomando @@fabry61, l'accento va sulla E e non sulla O :) ) per Candia. Tipico leone dallo stile tardo, da paragonare a quelli soliti degli ultimi due secoli della serenissima, in questo caso l'incisore non ha nemmeno provato a trascrivere PAX TIBI MARCE ecc, ma lo ha sostituito con delle linee orizzontali, tanto i greci non l'avrebbero capito comunque. O AGYOS MARCOS a tutti!
    2 punti
  10. Per quel che ne sapevo non è mai stato trovato un conio romano di zecca originale, neanche quello rinvenuto nella fontana francese che è, anch'esso , con tutta probabilità, un conio di un falsario, o almeno questo era il teorema proposto e accettato da più parti, dato che si presume che i conii " di zecca" venissero distrutti alla fine del periodo di utilizzo. In ogni caso ho dei grossi dubbi che un conio in ferro dolce si presenti così poco aggredito dalla corrosione all'esterno. sembra più un conio fasullo, realizzato al massimo qualche centinaio di anni fa(al massimo intorno al 1500/1600), in cui è rimasta ( o è stata lasciata deliberatamente) una delle monete realizzabili ( forse, ma finché non li si scompone o li si sottopone a gammagrafia non lo si può sapere con certezza) con il conio stesso. Ha più l'aria di una operazione commerciale che di un reperto storico, anche a prescindere dal prezzo ridicolo che ha raggiunto, minimo in confronto al vero valore se fosse passibile di catalogazione come originale.
    2 punti
  11. buonasera. intanto complimenti al possessore della moneta. osservandone il conio, ho potuto osservarne la fortissima somiglianza con la moneta della collezione de Castellani, ora riportata sul volume " l'area monetaria veronese verona e il tirolo" di Rizzolli e Pigozzo. la moneta classificata al n. VR2, ha gli stessi piccoli difetti di conio... il piccolo cuneo sulla linea sup ed inf. del REX . inoltre i punzoni mi sembrano pressochè uguali. potrebbe trattarsi dello stesso conio?. La moneta , dovrebbe essere stata coniata dal 931 al 945, con il nome del padre Ugo e del figlio Lotario. nel 945 il re Ugo,come si sà abdica, rimanendo solo il figlio unico regnante fino al 950, coniando monete solo con il proprio nome. Come viene riportato nel volume ( che consiglio vivamente di leggere), gli esemplari di Ugo e Lotario sono estemamente rari e solo pochissimi esemplari sono privi della perforazione tipica delle sepolture ungheresi.
    2 punti
  12. Russia 1985 1 rublo 12° Festival della gioventù di Mosca
    2 punti
  13. Questa è la prima tipologia di moneta coniata dalla zecca di Cremona. A differenza di quanto si riteneva fino a pochi anni fa infatti non è il denaro scodellato con la stella la prima moneta di Cremona ma questa, che nei documenti troviamo col nome di inforziato. Valeva la metà del denaro imperiale di Milano, e lo stesso del denaro coniato da Mantova e da Brescia, L'area monetaria è quella che dipende da Milano. Il piede su cui viene coniata è quello del terzolo. Valeva il doppio del Cremonese (che quindi valeva un quarto dell'imperiale).
    2 punti
  14. Mah. sappiamo bene che in Germania sono convertibili senza limiti di tempo tutte le banconote emesse dal 1948, quello che forse non sappiamo (sia chiaro che non mi sto riferendo a te, ma faccio un discorso generale) è che da noi invece, è sempre stata prassi comune limitare il cambio entro un certo termine, e non mi pare ci siano mai state tutte le polemiche di oggi. E' vero che non c'è mai stato neanche un cambio così drastico come nel 2002 ma, per esempio, il 31 dicembre 1951 cadevano in prescrizione le am-lire di ogni taglio e biglietti di vario tipo da 50 e 100 lire. Questi biglietti erano stati dichiarati fuori corso il 30 giugno 1951, dunque tra il fuori corso e la definitiva prescrizione erano trascorsi solo 6 mesi (e non 10 anni). Un tempo decisamente breve, tanto che con legge del dicembre 1952 furono riaperti i tempi per il cambio, dal 14 gennaio al 14 aprile 1953. Sempre nel 1953, il 30 giugno, furono dichiarati fuori corso i biglietti da 500 e 1000 lire modelli Barbetti e Capranesi (tutte le emissioni del Regno e le prime della Repubblica) nonchè gli assegni a taglio fisso da 5.000 e 10.000 lire del 1945-47. La prescrizione, stavolta, scattava dopo un anno, il 30 giugno 1954, e anche in questo caso ci fu una proroga di tre mesi, fino al 30 settembre. Dunque i nostri genitori (o nonni) per cambiare una massa di biglietti sicuramente inferiore a quelli in circolazione nel 2002, ma pur sempre notevolissima, hanno avuto a disposizione, al massimo, poco più di un anno. E lo hanno fatto, senza polemiche, proteste, ricorsi, e sicuramente senza invidia per i tedeschi. Perché oggi, invece, dev'essere tutto complicato, perché non va mai bene niente? perché, se ai nostri genitori sono bastati nove mesi per cambiare milioni di am-lire, a noi, non sono bastati dieci anni? Se solo non avessimo dimenticato (o mai conosciuto) la nostra storia, capiremmo che il cambio lira/euro di oggi, è semplicemente la ripetizione, sia pure su scala più grande, di quanto sempre avvenuto da 70 anni a questa parte (anche durante la Repubblica, spero che questo qualcuno lo ricordi, periodicamente venivano dichiarate fuori corso determinate tipologie di banconote), e che sempre è avvenuto senza traumi e tragedie, mentre oggi sembra non si sia contenti se da ogni fiammifero non si fa nascere un incendio...KEEP CALM petronius
    2 punti
  15. Esemplare malconcio , ma con variante di legenda inedita. ET.CE è una 'novità'
    2 punti
  16. Giusto per aggiungere un nuovo stato sulla nostra lista delle nazioni :) ______________ 1985 El Salvador Vi è raffigurato Francisco Morazan (1792-1842) Presidente delle *Provincie Unite dell'America Centrale* dal 1829 al 1839. 10 Centavos (un decimo di Colon) - Rame/nickel/zinco
    2 punti
  17. Possiamo concentrarci sulla zecca di Cremona, cercando per quanto possibile di proporre un elenco delle emissioni che tenga conto dei contributi degli ultimi anni, in modo da aggiornare le indicazioni proposte dal Fenti. Una specie di catalogo delle emissioni di Cremona con ipotesi di datazione e con le fotografie degli esemplari. Ove utile faremo degli accenni alle altre zecche limitrofe. Poi se @@giollo2 è d'accordo potremo aprire una discussione più ampia sulle emissioni delle zecche di area lombarda.
    2 punti
  18. Buona giornata Complimenti a tutti :clapping: saluti luciano
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  19. Più che altro trovo questa normativa piuttosto debole di fronte ad ulteriori ricorsi. Vista così mi sembra un modo per prendere tempo. Come fatto notare sopra perchè mai si dovrebbe discriminare tra chi ha cercato di cambiare le lire e chi non lo ha fatto? Chi non lo ha fatto ha semplicemente accettato la legge, che in un paese normale è teoricamente l'approccio corretto alle leggi (dura lex sed lex). Può una normativa del genere tenere di fronte ad un ulteriore ricorso? Secondo me no...
    2 punti
  20. E' un denaro imperiale uguale a questo R2
    2 punti
  21. Ciao Roberto, io ci sarò senz'altro il 13 febbraio a Bergamo e poi il 9 aprile a Parma, due Circoli Bergamo e Parma molto attivi, convegno commerciale a parte, che ci coinvolgono in iniziative varie anche culturali, credo che ormai sia un aspetto questo sempre più importante.... Mario
    2 punti
  22. Milano Parpagliola, Mist. . MEDIO – LANI D Stemma sormontato da corona da cui fuoriescono un ramo di palma e di ulivo. RV. PROVIDENTIA La Provvidenza, stante s. accanto ad una colonna, indica con un’asta un globo posto ai suoi piedi. CNI 200/213 (Filippo III). Crippa 20E http://www.artemideaste.com/auction/view/375/634
    2 punti
  23. Taglio: 1 euro Nazione: Andorra Anno: 2014 Tiratura: 511.843 Condizioni: qSPL Città: Roma
    2 punti
  24. Buonasera a tutti, la mia assenza dal forum e dal mondo “attivo” della numismatica ormai si prolunga da molto tempo, ahimè tra impegni, contrattempi e problemi di varia natura mi sono per così dire preso una pausa forzata, pur non abbandonando mai l’interesse per la materia… e qualche sporadico acquistino :angel: . Non sempre le cose vanno come ci aspettiamo, e ancora adesso non so per quanto durerà questa (voluta e desiderata da tempo) “full immersion” di numismatica… In ogni modo, come potrei non riaffacciarmi al forum con una discussione che miri ad affrontare un tema di mio interesse quale la zecca di Cremona? Ebbene, dopo essermi letto pagine e pagine di discussioni che mi ero perso, con la presente vorrei iniziare ad affrontare (e magari approfondire grazie al vostro imprescindibile aiuto) alcuni aspetti della monetazione medioevale di Cremona con la scusa di un paio di varianti che (credo) di aver racimolato (esigui budget permettendo). Ovviamente il mio intervento non vuole che essere una “spolverata” generale dell’argomento, specie considerando che non ho tra le mani il libro completo del Fenti, bensì varie sue pubblicazioni più arretrate (e quindi anche più lacunose). Ho letto discussioni molto interessanti e approfondite quali “Denari di Pavia”, “I denari dei Visconti” o ancora “Denari minuti di Genova”… ebbene, mi son detto, perché non fare anche qualcosa su Cremona? La mia, ovviamente, più che una proposta è un’idea nata dal fatto che non è per nulla facile reperire chiare e concise notizie e informazioni su questa monetazione, e credo che una discussione di questo genere potrebbe (se riscuote il vostro interesse ovviamente) venire utile tanto a noi quanto a chiunque altro potrebbe avere a che fare con questa zecca non comune. Difficile se non impossibile stabilire ora come ora un valido schema di sviluppo, non ho né i testi adatti né il tempo necessario. Per questo ho scelto di partire dal periodo comunale (1155-1330), ed in particolare da quelle che credo essere le monete più comuni della storia monetale di Cremona: i mezzanini (sempre se tali possono chiamarsi) con le stelle. Qui già sorge la mia prima impreparazione (o forse dovrei dire incomprensione dovuta a testi non aggiornati) e che spero i vostri approfonditi interventi possano colmare. Nella pubblicazione del 1983 il Fenti parla, rimanendo tra le monete con le stelle, di: - grosso con due stelle nella croce: Ø 22 mm - Peso 1,78 g - denaro imperiale con le stelle: Ø 17/18 mm - Peso 0,845 g - mezzanino con le stelle: Ø 16/17 mm - Peso 0,68 g - cremonese o medaglia con le stelle: Ø 13/14 mm - Peso 0,346 g Tralasciando per ora l’aspetto più prettamente storico circa la corretta attribuzione dei suddetti nomi, posso senza dubbi accettare la prima e l’ultima tipologia ben distinguibili nel gruppo delle monete “stellate”, mentre sono estremamente confuso sulle intermedie. Sempre sottolineando che non ho materiale più aggiornato (e che potrebbe smentire questi dati), mi trovo abbastanza scettico a pensare che, nella normale variabilità di dette monete, 1 solo mm in Ø e 0,2 g (!!) in fatto di peso possano visibilmente separare due nominali :mega_shok: . Il testo poi è estremamente conciso, il che non fa altro che incrementare la mia confusione al riguardo. Sono distinguibili? Se sì, come facevano all’epoca per distinguerle se (forse per mia ingenuità) credo che simili differenze siano rilevabili solamente con apparecchiature scientifiche e credo difficilmente nelle quotidiane mansioni commerciali dell'epoca? Non potrebbe trattarsi di una normale variabilità “intra-nominale”? Oppure una semplice decrescita che si è registrata negli anni-secoli? Personalmente credo siano indistinguibili denaro imperiale e mezzanino e inizio affrontando la materia con tale pregiudizio (infondato, lo so, ma per mia cocciutaggine non riesco a levarmelo :crazy: ). Questo è un punto cardine che spero mi sappiate chiarire. Grazie Come dicevo più in alto, non inizio di certo mosso da dotte ed approfondite ricerche in merito, bensì da un piccolo “censimento” di varietà che mi è stato possibile vedere. In merito mi interesserebbe sapere un vostro giudizio-parere, se son note tutte, se ve ne sono altre e poi chissà.. magari avviare una discussione a più ampio raggio sul tema “Il periodo comunale di Cremona”, spostarci di volta in volta con ordine, al grosso e al cremonese con le stelle, poi alla serie coi bisanti, agli scodellati, alla serie con la ƒ… sempre se può funzionare l’idea, si intenda. Dalla fine dell’autonomia comunale in poi, credo che un po’ per rarità dei pezzi e un po’ per poca chiarezza al riguardo sia meglio posticipare per concentrarci ora sul Comune (già tutto tranne che limpido direi). Beh, perdonate il ritorno un po’, come dire, impetuoso :rofl: e se ho messo tanta carne al fuoco…. ma un po’ era da tempo che ci ragionavo su, poi la voglia di approfondire e conoscere, fin che si ha modo e tempo…. era troppa!
    1 punto
  25. Ciao a tutti. Sono nuovo del forum. Ho 11 anni e mi piacerebbe sapere qual é il metodo migliore per catalogare monete di Vittorio Emanuele III perché sono molto appassionato alla numismatica. Grazie per l'aiuto.
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  26. Se ne vedono di migliori in giro, certo... Ma nella mia collezione in fieri di levantine questa mi mancava: Giovanni I Corner, EXENTA tornesi per Candia = IIII soldi altro buco riempito ;)
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  27. salve a tutti qualcuno sa dirmi di che cosa si tratta questo denaretto forse della zona di Verona diametro 22mm circa peso 2 gr
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  28. L'ultima entrata a far parte della mia collezione USA. Al solito... comune in quasi mb collezionabile :D L'espressione del viso è comunque salva nonostante l'usura da circolazione, spero che vi piaccia come è piaciuta a me :) Coniata nello stesso anno della nascita di Abramo Lincoln.... chissà quante vicissitudini potrebbe raccontarci.
    1 punto
  29. "Mah. sappiamo bene che in Germania sono convertibili senza limiti di tempo tutte le banconote emesse dal 1948, quello che forse non sappiamo (sia chiaro che non mi sto riferendo a te, ma faccio un discorso generale) è che da noi invece, è sempre stata prassi comune limitare il cambio entro un certo termine, e non mi pare ci siano mai state tutte le polemiche di oggi." Non credo che il vero problema stia nel fatto che in alcuni Paesi la convertibilità della vecchia valuta sia senza limiti ed in Italia invece no. Nessuno, credo, si è lamentato del fatto che ci fossero a disposizione "solo" 10 anni per cambiare le lire; come credo che se gli anni fossero stati anche solo 5......ce ne saremo ugualmente fatti un ragione ed i cittadini si sarebbero organizzati in relazione alla diversa data di scadenza. Il punto mi sembra un altro. In un Paese che dice di essere uno Stato di diritto, se si stabilisce per legge una scadenza, a prescindere dal numero più o meno elevato di soggetti che aspetteranno l'ultimo momento per compiere l'attività che può esercitarsi entro quella scadenza e che essi hanno tutto il diritto di esercitare fino all'ultimo giorno confidando nella legge, cambiare all'improvviso le "regole del gioco" senza alcun preavviso è una indubbia scorrettezza, anche se motivata da ragioni di opportunità politica, di bilancio, di cassa ecc.. La scorrettezza diventa vero e proprio arbitrio se poi quella legge che aveva anticipato la scadenza senza preavviso, viene giudicata incostituzionale. Ma il "tripudio" della illegittimità lo si raggiunge allorché, invece di riaprire i termini recuperando il tempo sottratto (incostituzionalmente) agli aventi diritto, lo Stato si inventa sotterfugi ed espedienti degni di un imbonitore di piazza, per evitare di garantire ai cittadini, ritardatari ma comunque in termini, quelli che dovrebbero essere gli effetti naturali della declaratoria di incostituzionalità di una norma. Credo che sia questo atteggiamento dello Stato che irriti, in realtà, i cittadini (anche quelli che non avrebbero da cambiare proprio nulla, perché l'avevano già fatto subito); non certamente il fatto che in Italia le monete e le banconote vadano in prescrizione. Quello lo hanno sempre saputo tutti. Prima che la norma (incostituzionale) del Decreto Monti entrasse in vigore, esisteva in B.I. un fondo destinato al cambio delle lire, che era commisurato al quantitativo di lire teoricamente ancora cambiabili. E' probabile che anche riaprendo i termini non affluirebbero mai alla B.I. per il cambio tutte le lire teoricamente ancora "in giro", ma sarebbe stato estremamente "decoroso" e rispettoso dei cittadini, anche su un piano etico-politico, ripristinare quel fondo e far recuperare quegli 84 giorni che una legge incostituzionale ha scippato agli aventi diritto. Si dirà che così facendo c'è il rischio che si aggiungano ai legittimi richiedenti della "prima ora", portatori di lire che ne sono venuti in possesso dopo il 28.2.2012. Certo. E' possibile. Ma questa conseguenza è dipesa unicamente da un Legislatore che ha partorito una norma incostituzionale e dunque non si possono penalizzare i cittadini per un errore clamoroso del Legislatore. D'altronde, le lire in giro sono comunque sempre quelle contemplate dal fondo di dotazione che era a disposizione della B.I. .....quindi è sempre di quella somma depositata sul fondo che si parla. Se doveva essere disponibile in B.I. fino al 28.2.2012 e non lo è stata a causa di una norma poi dichiarata incostituzionale, sarebbe giusto che fosse ripristinata anche ora per altri 84 giorni. Così dovrebbe comportarsi uno Stato serio, che pretende altrettanta serietà dai cittadini. M.
    1 punto
  30. @ @@Arka Salve penso di aver trovato la moneta. Leggete BdN n.10 pag. 100 Riporta il seguente: 2. Denaro, 898-900 (o 902-915 primi anni di regno?) Argento g 1,15 mm 17,42 inv. SSBAR 225785 D/ (croce) BERENIKΛRIVS R Croce con estremità terminanti a punta, globetto in ciascuno dei quattro quarti R/ XPISTIΛNΛ RIICIO Tempio tetrastilo sormontato da croce, con croce nel mezzo Annotazioni d’epoca: [Rodolfo] Ratto, 1913 BiBliografia: CNI V, p. 32 n. 44 BiBliografia di confronto: MEC I, pp. 256-257 note: Attribuita dal CNI alla zecca di Milano. La leggenda ’BERENIKARIVS’ al D/ porterebbe, secondo quanto riportato in MEC I, pp. 256-257, ad attribuirlo alla zecca di Verona. Si osservi tuttavia come le caratteristiche di questo esemplare lo ricolleghino alla tipologia emessa a nome di Berengario dalla zecca di Milano, mentre in un altro esemplare appaiono simili a quelle di Venezia (SSBAR 225733). Tali differenze stilistiche potrebbero essere determinate o da semplice evoluzione cronologica (con l’utilizzo a Verona in momenti distinti di monetieri di diversa origine, e questo pezzo sembrerebbe stilisticamente il più antico), oppure perché la ’K’ in realtà non aveva valore distintivo fra le varie zecche. http://www.numismaticadellostato.it/pns-pdf/materiali/BdNonline_Materiali_10_2013.pdf
    1 punto
  31. Buonasera! Leggevo oggi in questo post http://www.lamoneta.it/topic/145824-denaretto-mai-visto/ e mi sono ricoradato che qualche (molto) tempo fa avevo fatto un regalino alla mia allora ragazza (che ora è passata di categoria in quanto moglie) dopo una nostra vacanza in Norvegia: e non avevo neanche dovuto forare le monete! ... vabbè... una la ho segata... spero di non aver offeso nessuno! Ciao Njk
    1 punto
  32. Assolutamente possibile, @@eliodoro! L'esemplare SNG ANS 140, databile piuttosto agevolmente al 216-211, verrebbe a rappresentare, stantibus sic rebus, un sostegno alla datazione bassa dell'oro del giuramento.
    1 punto
  33. Reperto storico eccezionale per rarita' , ben valutato dai tantissimi rilanci partendo dai 150 $ fino a raggiungere i 2100 $ finali .
    1 punto
  34. Come ho già scritto nella scheda citata da Ross, le teorie sulla data di emissione si incrociano con quelle sull’interpretazione dell’iconografia. In ordine cronologico: Generalmente, l’emisione viene datata tra il 217 e il 216, poco dopo lo scoppio della Seconda Guerra Punica. Il R/ ricorderebbe un singolare giuramento effettuato dall'esercito di Roma dopo le disastrose e ripetute sconfitte romane contro Annibale, oppure quello imposto ai socii italici perché mantenessero fede al patto che avevano precedentemente stipulato contro Cartagine (episodi entrambi citati da Livio). L’occasione sarebbe stata un invio di oro a Roma da parte di Gerone II di Siracusa. Per Mommsen la scena ricorderebbe la concessione del diritto della cittadinanza romana ai Campani e a una parte dei Sanniti, avvenuta nel 334 sotto il consolato di T. Veturio Calvino e di Sp. Postumio Albino: in tale modo il discendente del primo console avrebbe successivamente ricordato la vicenda nel suo denario del 137 (Cr. 234/1). Secondo Crawford (che colloca l’aureo al 217), è qui riprodotto il foedus Caudinum, stipulata nel 321 dal console T. Veturius Calvinus (per questo, l’iconografia sarà ripresa in seguito da un altro Veturius, con il denario Cr. 234/1, essendo la pax Caudina il prototipo, mitico e non storico, della pax Numantina). Viene tuttavia opposto che appare improbabile che Roma abbia commemorato una tale umiliazione. La Breglia ha collocato gli aurei al 290-289 alla fine delle guerre sannitiche: in tal modo il giuramento avrebbe simboleggiato la riappacificazione tra i due popoli. Per Mattingly il giuramento indicherebbe il trattato concluso nel 263 tra Roma e Ierone di Siracusa. L'incertezza è dovuta al fatto che mentre il guerriero di destra è indubbiamente un romano, quello di sinistra, barbato, non avrebbe le sembianze di un greco ma piuttosto di un italico. Altra ipotesi è che le monete d'oro siano state battute nel 209 utilizzando una parte delle riserve auree dello Stato romano (l’aurum vicesimarium, ottenuto dalla tassa sulle manumissioni, che “ad ultimos casos serbabatur” - Livio, XXVII, 10). Questa teoria è tuttavia oggi superata, perché l’aureo è paplesemnete connesso, sul piano ponderale e stilistico, con il quadrigato, che Thomsen ha dimostrato essere anteriore al denario. Per Alföldi e Thomsen (che data l’emissione prima del disastro di Canne del 216) la scena rievocherebbe la fondazione di Roma: i due personaggi in piedi sarebbero Latino ed Enea nell'atto di giurare alleanza e concordia (Virgilio, Eneide, XII, 161-215) oppure Tito Tazio e Romulo, a conclusione dello scontro fra Romani e Sanniti (Virgilio, Eneide, VIII, 639-41; in questo senso, l'Alföldi). L'occasione storica per tale richiamo mitologico sarebbe il giuramento che i soldati, sia romani che i loro alleati latini, dovettero pronunciare nella primavera del 216 (da un passo di Livio) di fronte ai loro tribuni. Pedroni collega invece l'emissione aurea all'eccezionale arruolamento dei Romani e degli alleati avvenuto nel 225, la "leva tumultuaria" considerata epocale già dagli storici antichi. In quell'anno, con il pretesto della minaccia dei Galli, i Romani conteggiarono tra tutti gli alleati il numero degli uomini in grado di essere mobilitati in caso di guerra. Un avvenimento che ha coinvolto i romani ed i loro alleati italici, un'occasione quindi che avrebbe spinto il Senato per un'emissione aurea di carattere straordinaria e di grande valore propagandistico. Campana, considerando l'elevato livello stilistico e l'accurata tecnica di coniazione, la data al 225. Secondo Crawford la moneta da 6 scrupoli varrebbe 40 assi semilibrali, quella da 3 scrupoli 20 assi (l'aureo da 30 assi, se autentico, sarebbe successivo a queste monete). Un’ulteriore interpretazione in chiave mitologica del gioramento potrebbe essere un richiamo al patto di alleanza tra i capi di Alba Longa e Roma, prima dell'ordalia tra Horatii e Curiatii (Livio I, 24). Coarelli evidenzia che, secondo Plinio, il primo aureo romano fu coniato 51 anni dopo l’argento (dopo il 269): si tratta, per l’autore, di questo aureo, che egli data appunto al 219. Infatti, al R/ è riprodotto un foedus, che veniva stipulato da due feziali, il pater patratus e un gregario, verbenarius. In effetti, le due figure di sinistra portano una veste particolare, che lascia il corpo nudo e presenta un elemento globulare alle spalle: probabilmente il cinctus Gabinus, di cui si servivano i sacerdoti, e quella in piedi è raffigurata come uomo anziano, che regge una lancia, prerogativa del pater patratus, antenata (secondo l’Alföldi) dello scettro e quindi simbolo dell’imperium. La figura di destra invece, staccata dalle altre due, è giovane e veste una corazza anatomica. Si tratta del foedus tra Romolo e Tito Tazio (peraltro, in sabino cures era il nome sia della città di Tito Tazio che della lancia), di cui esisteva un gruppo scultoreo, verosimilmente qui riprodotto, lungo la sacra via. L’aureo potè essere emesso grazie alle prime miniere aurifere cadute in mano ai Romani, ovvero le miniere di Victimulae, presso Vercelli, che sappiamo furono sottratte a Roma, da Annibale, alla fine del 218. Sappiamo da Zonara che nel 220 i due consules suffecti, Lucio Veturio Philo e Gaio Lutazio, a completamento della guerra contro i Celti della Gallia Cisalpina (conclusasi nel 222 con la presa di Milano) spinsero le conquiste di Roma “fino alle Alpi”: probabilmente è questa la data di conquista delle miniere. Quindi, nel 219, con l’oro acquisito grazie alle operazioni di Lucio Veturio Philo, fu commemorata la fine delle operazioni militari iniziate nel 225, quando i Galli cisalpini Boi e Insubri e transalpini Gesati, avevano invaso l’Italia, creando grande preoccupazione e causando una spontanea adesione degli Italici a Roma: evento cui allude la citazione dei foedus originario tra Tito Tazio e Romolo La figura gianiforme, comune agli aurei della serie Cr. 28 e, probabilmente, agli assi librali Cr. 14/1 e 25/1, è stata variamente interpretata.Per Le Gentilhomme (1934) si tratta di Giano, ma questa ipotesi sembra contraddetta dal fatto che la testa è imberbe e con aspetto giovanile, diversa quindi dalla tradizionale iconografia di Giano. Tuttavia una divinità gianiforme imberbe (omologata a Giano) era venerata dagli Etruschi con il nome di Culsans e la sua testa fu riprodotta su monete fuse di Volterra. Per Pedroni (ripreso da Campana) potrebbe essere una iconografia “Plebea” di Giano, culto gentilizio della gens Duilia che, non essendo di stirpe patrizia, non poteva far propria l’iconografia ufficiale. Tale culto sarebbe stato portato a Roma da Cales (dedotta nel 334, per l’appunto, da Gaio Duilio), ove l’iconografia di tipo etrusco (per influenza di Culsans) fu introdotta dai numerosi Tirreni che frequentavano la colonia. Crawford suggerisce una testa gianiforme dei Dioscuri (protettori non solo della cavalleria e dell'esercito, ma dello stesso popolo romano); tuttavia non se ne hanno altre testimonianze e, in ogni caso, mancano i loro principali attributi, i pilei e gli astri. Secondo Alfoldi si tratta dei Penati Publici sotto la cui garanzia Enea si era alleato con i Latini. Si realizza così, per lo studioso, un collegamento tra il dritto e il rovescio. Mattingly, la Breglia e Coarelli ritengono che si tratti di Fons (o Fontus), il figlio di Giano e di Giuturna. È stato opposto che nella mitologia romana Fons occupava una posizione trascurabile, ma Coarelli ritiene quest’ultima un’errata valutazione moderna delle fonti; fra l’altro, il suo tempio era stato dedicato il 13 ottobre, festa dei Fontinalia (il che dimostra un collegamento con le fonti, così come le raffigurazioni di toro androcefalo sulla monetazione magnogreca) ed era sito nei pressi della zecca. Secondo questo autore, si tratterebbe di una citazione, sulla prima emissione argentea ufficiale, della prima emissione enea (Cr. 14/1)
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  35. @@wstefano Unisco la discussione a quella aperta in sezione legale già da tempo sullo stesso tema in modo da evitare doppioni.
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  36. Salve @@Ross14! È fuor di dubbio che il rovescio rappresenti un foedus, sancito secondo quelle modalità che anche Livio ci tramanda, ma quale? Quello con i Piceni del 295, che portò alla vittoria di Sentinum, o quello stretto con gli Italici del 220, contro i Galli Boi? Del secondo, che sicuramente ci sarà stato, le fonti non riportano nulla e lo stesso Livio, per quell'anno, è lacunoso. Certuni, a sostegno di quest'ultima possibilità, riferiscono come un'emissione aurea sarebbe stata resa possibile soltanto grazie alla conquista delle miniere d'oro di Victimulae, ma, al riguardo, sono piuttosto scettico.
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  37. Giacché la discussione - iniziata meravigliosamente - ristagna, mi pare appropriato riprendere Plinio, N.H. 33, 13 e sollevare una nuova questione: in merito al bronzo, bene o male, ci siamo confrontati, sull'argento non ne verremo mai a capo (Crawford mi disse che avrebbe preferito che il passo pliniano non fosse mai giunto fino a noi), ma per quanto riguarda le prime emissioni auree cosa ne pensate? Proximum scelus fuit eius qui primus ex auro denarium signavit, quod et iprum latet auctore incerto. La mente corre subito al c.d. oro del giuramento, coniato certamente dopo la battaglia di Sentinum, ma quando? La datazione comunemente accettata - il 220 a.C. - mi pare troppo distante dai fatti della terza guerra sannitica.
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  38. Ciao Roby Mi spiace, ma sono impossibilitato .... mi rifarò a Bergamo, Parma, Verona ...... :blum: saluti luciano
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  39. E' solo una proposta: se vogliamo considerare l'area lombarda anzichè la sola zecca di Cremona forse una nuova discussione sarebbe meglio. La mia speranza sarebbe quella di una partecipazione attiva che consentirebbe di avere una discussione molto importante.
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  40. Bellissima compimenti!
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  41. E' un Filippo IV , Mir 371/1 con punto quadrifoglio punto al rovescio in esergo con aquila in stemma ad ali aperte
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  42. Oggi posto una medaglia di PIO IX del 1846 per la concessione dell'Amnistia. Medaglia che non presenta tracce di apicagnolo
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  43. ______________ 1985 Brunei Vi è raffigurato Hassanal Bolkiah I (1946-vivente) 10 Sen - Rame/nickel
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  44. Perfetto Andrea.Ora torna un po' meglio il discorso. Ovviamente per crederti fini in fondo voglio sperare in interventi continui e precisi anche dopo i 100 messaggi. E,come sai bene,saranno sempre ben accetti. Il succo del 100 messaggi come regola e' proprio perche' vogliamo vedere piu' partecipazione attiva al forum,e non gente che "scappa fuori" solo per le razzie. Se ti e' di stimolo sia per adesso che per il futuro,ben venga. Apprezzo la tua sincerita',adesso va molto meglio. Un saluto
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  45. A suo tempo gli avevo dedicato una discussione, riguarda la storia delle sorelle Mirabal. Dominicana - 25 novembre 1960 Tre sorelle andarono a fare visita ai mariti carcerati, erano stati perseguitati poiché dissidenti al regime dittatoriale. Loro stesse appartenevano al movimento anti-regime chiamato "le farfalle". L'auto sulla quale viaggiavano viene intercettata, le tre sorelle vengono costrette a scendere dal veicolo, furono condotte in un luogo appartato e uccise a bastonate. I loro corpi vennero poi rimessi nel veicolo sul quale stavano viaggiando che venne fatto precipitare per un dirupo per simulare un incidente. Ciò causò grandi ripercussioni nell'opinione pubblica dominicana, molte coscienze si scossero ed il movimento culminò con l'assassino del dittatore dominicano Trujillo nel 1961. Il 17 dicembre 1999 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò la risoluzione 54/134 con cui scelse la data del 25 novembre per la "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne" in omaggio alle sorelle Mirabal. Nel 1995 la scrittrice dominicana Julia Álvarez ha pubblicato il libro a loro dedicato "Il tempo delle farfalle", da cui è stato tratto nel 2001 il film "In the Time of the Butterflies". ______________ 1984 Dominicana 25 Centavos - Rame/nickel
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  46. Auguri di Buon Natale anche da parte mia. :)
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  47. @@odjob Ti ringrazio I gettoni mi fanno riscoprire la storia locale , sul fronte economico non saprei se sono un buon investimento ma non mi preoccupa tale aspetto superato ampiamente dal piacere di collezionarli
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