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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/23/16 in tutte le aree
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Per quel che ne sapevo non è mai stato trovato un conio romano di zecca originale, neanche quello rinvenuto nella fontana francese che è, anch'esso , con tutta probabilità, un conio di un falsario, o almeno questo era il teorema proposto e accettato da più parti, dato che si presume che i conii " di zecca" venissero distrutti alla fine del periodo di utilizzo. In ogni caso ho dei grossi dubbi che un conio in ferro dolce si presenti così poco aggredito dalla corrosione all'esterno. sembra più un conio fasullo, realizzato al massimo qualche centinaio di anni fa(al massimo intorno al 1500/1600), in cui è rimasta ( o è stata lasciata deliberatamente) una delle monete realizzabili ( forse, ma finché non li si scompone o li si sottopone a gammagrafia non lo si può sapere con certezza) con il conio stesso. Ha più l'aria di una operazione commerciale che di un reperto storico, anche a prescindere dal prezzo ridicolo che ha raggiunto, minimo in confronto al vero valore se fosse passibile di catalogazione come originale.4 punti
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Nel pomeriggio nel negozio di Andrea , una descrizione di Arka mi colpì: la bella immagine della Beata Vergine, seduta in trono che tiene fra le braccia il Bambino benedicente......sono stato costretto a farmi un regalo ;)3 punti
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Continuando con la moneta spicciola di FILIPPO III, QUATTRINO O TERLINA per CRIPPA n. 22 rarità R2 peso gr. 0,88 - TRILLINA per TOFFANIN n. 354 rarità R3 - notare sotto le braccia di S. AMBROGIO S a sinistra e A destra Mentre CRIPPA riconosce questa altra variante sulla stessa moneta, ma ben evidente la diversità con S - A sopra le braccia TOFFANIN non la descrive, gr. 0,863 punti
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3) C'è infine un'altra variante che personalmente non ho mai visto ma di recente ha postato l'utente @@fabgeo qui sul forum. Non credo sia un problema per lui se ho usato le sue foto per riportare la sua variante a me sconosciuta prima del suo esemplare. Il diritto è identico alla variante al punto 2, ma al rovescio non ci sono punte nei quadranti inferiori. Dati peso e diametro è da escludere un cremonese, il che la rende per forza un inforziato non censito. Ø: 16 mm Peso: 0,55 g (tenendo conto della mancanza di metallo...) E poi chissà, magari ne conoscete altre ancora... per quanto mi riguarda mi fermo alle due varianti precedenti (punto 1 e 2). Spero in vostri colpi di scena :) Saluti3 punti
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L'ultima entrata a far parte della mia collezione USA. Al solito... comune in quasi mb collezionabile :D L'espressione del viso è comunque salva nonostante l'usura da circolazione, spero che vi piaccia come è piaciuta a me :) Coniata nello stesso anno della nascita di Abramo Lincoln.... chissà quante vicissitudini potrebbe raccontarci.2 punti
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Tutte osservazioni più che condivisibili, dal rimandare a quelli con la stella più avanti nel tempo e a concentrarsi sugli inforziati e sui cremonesi. Rifletto in realtà dalla parte milanese, da quella cremonese non ne sarei capace, però per quanto si voglia fare un buon catalogo di monete cremonesi ( tra l'altro complimenti a chi le sta postando ) per forza di cose le riflessioni che sono già uscite vengono fuori da osservazioni che riguardano documenti, ripostigli, la storia e tutto quello che succede nell'area monetaria e quello che succede a Milano per forza di cose ci deve interessare. Poi certamente stabilite le prime coniazioni, inforziati e cremonesi, credo che a quel punto, l'osservazione delle monete, dello stile, delle lettere, dei segni, delle varianti, dei pesi, ci possa portare a una possibile cronologia di queste tipologie. Cosa succedeva a Milano che è poi un po' la partenza ? Nel 1155 Federico Barbarossa toglieva a Milano il diritto a battere moneta e lo concedeva in contemporanea a Cremona, questo è il primo punto fondamentale. Milano tenta di resistere al Barbarossa ma poi capitola e viene incendiata nel 1162. I milanesi si traferiscono fuori Milano e in quel di Noseda o Noxeta Federico I fece coniare dal 1162 al 1167 una nuova moneta che è l'imperiale. L'imperiale nasce come moneta sovraregionale e occupa il vuoto di altre monete, il pavese in primis. Si diffonde facilmente tanto che ricorre la frase del cronista " gli imperiales mediolanses per totam Ytalia currebant " Ma c'era un'altra moneta che valeva la metà dell'imperiale che venne coniata , il terzolo che divenne la moneta base del mercato milanese e lombardo, la stessa fu presa a modello dalle nuove zecche lombarde tra cui anche Cremona con l'inforziato. Del terzolo se ne parla in documenti già nel 1142 come denari nuovi, poi ritorna nel 1155 e più tardi nel 1158 e nel 1161 proprio come terzolo, gli anni sono quelli. Quindi prima dell'imperiale direbbero i documenti. I ritrovamenti diversi trovano una grande abbondanza di denari terzolo che ci fanno capire che era la moneta corrente, ma anche imperiali e poi di altre zecche, per Cremona, inforziati e cremonesi e anche di altre zecche. Ci sono importanti rispostigli cito Naturno, Tremona....in quel momento le monete ritrovate erano quelle, quindi direi che giustamente da queste si debba partire per Cremona, le stelle le vedo arrivare sicuramente dopo....2 punti
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ciao Stefano, anche per me ci è voluto un po' di tempo per capire cosa fossero il cremonese e l'inforziato di cui parlano le pergamene. Poi la convinzione radicata che lo scodellato fosse il tipo monetale più arcaico e che la piana fosse una evoluzione della tecnica rende ancora più complicata la questione. Però i dati da cui sono partito io sono questi: - lo scodellato con la stella è sicuramente da spostare alla metà del XIII secolo. Il peso, i caratteri iconografici, lo spessore della lamina ... sono tutti elementi che fanno ritenere che la moneta sia da spostare 100 anni in avanti rispetto a quanto pensassero il Fenti e chi prima id lui si era occupato della questione; - nei ripostigli del XII secolo (in particolare Offanengo, Parma, Gallarate) non è presente neppure un denaro scodellato di Cremona, mentre vi sono molti esemplari di inforziati coi bisanti; - le carte sono chiare nel prevedere due monete coniate a Cremona nello stesso periodo, chiamate cremonesi e inforziati, una del peso doppio rispetto a quella dell'altra; - le caratteristiche degli inforziati e dei cremonesi sono icto oculi identiche, salvo che per il peso e per l'intrinseco probabilmente; - nella convenzione monetaria del 1183 tra Brescia e Cremona in un passo si legge che Cremona si impegna a coniare monete ad tagiam monetae Brixie, il che mi fa pensare a fare degli scodellati; - la moneta di Cremona è molto simile a quella di Mantova, aveva lo stesso peso e la stessa dimensione, oltre ad essere molto simile anche iconograficamente. In sintesi queste sono le ragioni che mi fanno ritenere che l'inforziato e il cremonese fossero le prime monete coniate a Cremona. Nel seguito del ragionamento proverò a esporvi una mia ipotesi su quando sia iniziata la coniazione degli scodellati di Cremona "c.d. della convenzione". @@Sator mi piace il tuo modo di procedere e di indicare le varianti. Alla fine potremo fare un bel catalogo delle monete di Cremona da mettere sul sito.2 punti
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Beh @aleaele quello della forma non è un aspetto secondario, anzi....a Milano da Filippo IV fino a Carlo III o VI la moneta piccola di rame veniva tagliata rendendola di fatto non più tonda ma squadrata o a volte rettangolare. E' una costante per Milano derivata da più fattori, la svalutazione del tipo, una scelta per velocizzare le coniazioni, quindi anche organizzativa, il risparmio al massimo del metallo usato quale che sia nel tondello. La moneta veniva impressa sul tondello squadrato di piccole o piccolissime dimensioni al punto che le leggende quasi sempre non venivano incluse, rimaneva il busto e al rovescio la scritta o parte di essa il MLNI DVX, il RE e l'identità ...punto... In realtà sono ormai monete solo fiduciarie, circolava di tutto e di più e andavano anche loro....insieme a tutto il resto, per l'ordine monetario almeno a Milano c'èancora tempo, ma l'esigenza salirà....2 punti
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L'osservazione di @@eliodoro è molto significativa. @@Theodor Mommsen: sto leggendo il libro di Coarelli e trovo le motivazioni da lui espresse sulla datazione del quadrigato ( e non del denario) al 269 molto convincenti pur non contraddicendo di fatto Plinio. Coarelli sottolinea infatti con alcuni esempi il suo stile di scrittura "a schede" ed interpreta così le due frasi seguenti come due momenti cronologici ben distinti: 1) Argentum signatum anno urbis CCCCLXXXV, Q. Ogulnio C. Fabio Cos., quinque annis ante primum punicum bellum. (quadrigato 269) 2) Et placuit denarium pro X libris aeris valere, quinarium pro V, sestertium pro dupondio et semisse (denario pre 211) Io aggiungo che nella prima frase parla di argentum signatum e non di denario. Secondo la mia logica se si fosse riferito al denarioin entrambe le parti, già nella prima frase il soggetto sarebbe stato denario ed al limite avrebbe usato argentum signatum nella seconda per evitare la ripetizione. Io ritengo quindi l'interpretazione di coarelli condivisibile facendo riferimento sia alla fonte letteraria primaria (Plinio), evidenze archeologiche (Morgantina) ed analogie stilistiche (tipo quella citata da Eliodoro sull'oro del giuramento per intenderci). Come ho scritto nel mio post precedente la datazione dell'oro del giuramento potrebbe fornire basi a tutta una teoria cronologica. Ribadisco: gli scrittori antichi generalmente non scrivevano castronerie (se non con qualche eccezione...), ma vanno interpretati: in uno scritto antico alcune informazioni potevano essere omesse perché ovvie ed assodate per un loro contemporaneo mentre possono risultare oscure allo studioso moderno.2 punti
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Ce n'è uno di forma simile del '38 in vendita da un noto numismatico.... ...mi ricorda molto certe monete milanesi del periodo...@@dabbene2 punti
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A questo punto credo che @ debba delle scuse al forum. E' da ieri che sto pensando che cosa sia passato nella sua mente per postare foto del recentissimo libro di Rizzolli e Pigozzo e spacciarle per regali di un fantomatico zio. Magari potrebbe spiegarcelo lui insieme alle scuse. :nea: Arka P.S. La questione dell'utilizzo non autorizzato delle immagini del libro la lascio a chi di dovere.2 punti
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Caro @@ak72, io anche lo chiamerei così, ma visto che già sono stato etichettato come quello antipatico, che litiga sempre, volevo dare la parvenza di una certa amabilità (che non ho)...2 punti
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"Mah. sappiamo bene che in Germania sono convertibili senza limiti di tempo tutte le banconote emesse dal 1948, quello che forse non sappiamo (sia chiaro che non mi sto riferendo a te, ma faccio un discorso generale) è che da noi invece, è sempre stata prassi comune limitare il cambio entro un certo termine, e non mi pare ci siano mai state tutte le polemiche di oggi." Non credo che il vero problema stia nel fatto che in alcuni Paesi la convertibilità della vecchia valuta sia senza limiti ed in Italia invece no. Nessuno, credo, si è lamentato del fatto che ci fossero a disposizione "solo" 10 anni per cambiare le lire; come credo che se gli anni fossero stati anche solo 5......ce ne saremo ugualmente fatti un ragione ed i cittadini si sarebbero organizzati in relazione alla diversa data di scadenza. Il punto mi sembra un altro. In un Paese che dice di essere uno Stato di diritto, se si stabilisce per legge una scadenza, a prescindere dal numero più o meno elevato di soggetti che aspetteranno l'ultimo momento per compiere l'attività che può esercitarsi entro quella scadenza e che essi hanno tutto il diritto di esercitare fino all'ultimo giorno confidando nella legge, cambiare all'improvviso le "regole del gioco" senza alcun preavviso è una indubbia scorrettezza, anche se motivata da ragioni di opportunità politica, di bilancio, di cassa ecc.. La scorrettezza diventa vero e proprio arbitrio se poi quella legge che aveva anticipato la scadenza senza preavviso, viene giudicata incostituzionale. Ma il "tripudio" della illegittimità lo si raggiunge allorché, invece di riaprire i termini recuperando il tempo sottratto (incostituzionalmente) agli aventi diritto, lo Stato si inventa sotterfugi ed espedienti degni di un imbonitore di piazza, per evitare di garantire ai cittadini, ritardatari ma comunque in termini, quelli che dovrebbero essere gli effetti naturali della declaratoria di incostituzionalità di una norma. Credo che sia questo atteggiamento dello Stato che irriti, in realtà, i cittadini (anche quelli che non avrebbero da cambiare proprio nulla, perché l'avevano già fatto subito); non certamente il fatto che in Italia le monete e le banconote vadano in prescrizione. Quello lo hanno sempre saputo tutti. Prima che la norma (incostituzionale) del Decreto Monti entrasse in vigore, esisteva in B.I. un fondo destinato al cambio delle lire, che era commisurato al quantitativo di lire teoricamente ancora cambiabili. E' probabile che anche riaprendo i termini non affluirebbero mai alla B.I. per il cambio tutte le lire teoricamente ancora "in giro", ma sarebbe stato estremamente "decoroso" e rispettoso dei cittadini, anche su un piano etico-politico, ripristinare quel fondo e far recuperare quegli 84 giorni che una legge incostituzionale ha scippato agli aventi diritto. Si dirà che così facendo c'è il rischio che si aggiungano ai legittimi richiedenti della "prima ora", portatori di lire che ne sono venuti in possesso dopo il 28.2.2012. Certo. E' possibile. Ma questa conseguenza è dipesa unicamente da un Legislatore che ha partorito una norma incostituzionale e dunque non si possono penalizzare i cittadini per un errore clamoroso del Legislatore. D'altronde, le lire in giro sono comunque sempre quelle contemplate dal fondo di dotazione che era a disposizione della B.I. .....quindi è sempre di quella somma depositata sul fondo che si parla. Se doveva essere disponibile in B.I. fino al 28.2.2012 e non lo è stata a causa di una norma poi dichiarata incostituzionale, sarebbe giusto che fosse ripristinata anche ora per altri 84 giorni. Così dovrebbe comportarsi uno Stato serio, che pretende altrettanta serietà dai cittadini. M.2 punti
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@@giollo2 il Fenti cita un documento del 1 agosto 1163 che paragona 4 denari di cremona ad 1 imperiale. Lo stesso indica un documento del 28/01/1177 dove un inforziato viene equiparato ad un denaro terzolo. Non so se è quello che chiedevi.2 punti
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Russia 1985 1 rublo 12° Festival della gioventù di Mosca2 punti
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Mah. sappiamo bene che in Germania sono convertibili senza limiti di tempo tutte le banconote emesse dal 1948, quello che forse non sappiamo (sia chiaro che non mi sto riferendo a te, ma faccio un discorso generale) è che da noi invece, è sempre stata prassi comune limitare il cambio entro un certo termine, e non mi pare ci siano mai state tutte le polemiche di oggi. E' vero che non c'è mai stato neanche un cambio così drastico come nel 2002 ma, per esempio, il 31 dicembre 1951 cadevano in prescrizione le am-lire di ogni taglio e biglietti di vario tipo da 50 e 100 lire. Questi biglietti erano stati dichiarati fuori corso il 30 giugno 1951, dunque tra il fuori corso e la definitiva prescrizione erano trascorsi solo 6 mesi (e non 10 anni). Un tempo decisamente breve, tanto che con legge del dicembre 1952 furono riaperti i tempi per il cambio, dal 14 gennaio al 14 aprile 1953. Sempre nel 1953, il 30 giugno, furono dichiarati fuori corso i biglietti da 500 e 1000 lire modelli Barbetti e Capranesi (tutte le emissioni del Regno e le prime della Repubblica) nonchè gli assegni a taglio fisso da 5.000 e 10.000 lire del 1945-47. La prescrizione, stavolta, scattava dopo un anno, il 30 giugno 1954, e anche in questo caso ci fu una proroga di tre mesi, fino al 30 settembre. Dunque i nostri genitori (o nonni) per cambiare una massa di biglietti sicuramente inferiore a quelli in circolazione nel 2002, ma pur sempre notevolissima, hanno avuto a disposizione, al massimo, poco più di un anno. E lo hanno fatto, senza polemiche, proteste, ricorsi, e sicuramente senza invidia per i tedeschi. Perché oggi, invece, dev'essere tutto complicato, perché non va mai bene niente? perché, se ai nostri genitori sono bastati nove mesi per cambiare milioni di am-lire, a noi, non sono bastati dieci anni? Se solo non avessimo dimenticato (o mai conosciuto) la nostra storia, capiremmo che il cambio lira/euro di oggi, è semplicemente la ripetizione, sia pure su scala più grande, di quanto sempre avvenuto da 70 anni a questa parte (anche durante la Repubblica, spero che questo qualcuno lo ricordi, periodicamente venivano dichiarate fuori corso determinate tipologie di banconote), e che sempre è avvenuto senza traumi e tragedie, mentre oggi sembra non si sia contenti se da ogni fiammifero non si fa nascere un incendio...KEEP CALM petronius2 punti
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Credo dipenda dal fatto che, in Italia, le sovrane d'oro sono acquistate principalmente come monete di borsa, senza alcun aspetto numismatico (non sempre intendiamoci). Un po' triste, considerato che si tratta della moneta più famosa (proprio per motivi di investimento, è vero) al mondo e che è stata disegnata da un incisore italiano.2 punti
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Io direi che siamo attorno allo "G08" come conservazione. Per fare foto migliori non serve molto basta una buona luce naturale non diretta,( per intenderci una stanza esposta al sole ma mantenendo la moneta appena dentro l'ombra) anche con un buon smart-phone e un appoggio riesci ad ottenere foto decenti. Questo è un esempio di come scatto alcune foto alle monete :) E questo è il risultato:2 punti
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Hai ragione @@miza , ma sono monete particolari, purtroppo un dime del 1827 in un buon bb costa da noi 70/100 euro, magari in mb a 30/50 euro, e solo quando si trovano..... Il mercato americano è un'altra cosa, ma per me è difficile comprarci. Questa mi era costata 5 euro + 5 di spedizione, si prende al volo anche se quasi liscia. Il retro non era visibile in foto, poteva essere il rarissimo Flat top del 1827 (un migliaio di euro anche in mb), poteva capitare, era un venditore d'articoli vari d'epoca, argenti ed altro, non credo che era a conoscenza di questa particolarità. Riguardava solo un punto: http://www.lamoneta.it/topic/113676-usa-1827-10-cent-capped-bust-venduta-come-argento/#entry1290136 ...ma con il retro in queste condizioni non lo saprò mai :unsure: Ci si accontenta :) ciao1 punto
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Buongiorno a tutti, è la prima volta che scrivo in questa sezione in quanto mi occupo di tutt'altra monetazione, abbiate pietà per eventuali errori banali. È da parecchio tempo che per vari impegni mi ero preso una pausa forzata dal mondo della numismatica e del forum in generale. Pur continuando ad interessarmi delle monetazioni che seguo, negli ultimi mesi-anni ho avuto modo di avvicinarmi al mondo "cartaceo". Non sono mancate "scoperte" interessanti e di certo più a buon mercato e a portata delle mie tasche rispetto ad alcune monete che, per ora, rimarranno irraggiungibili. Nonostante ciò, alla ricerca di libri, francobolli, buste, manoscritti, cartoline, ..... mi è capitato un paio di volte di imbattermi in collezioni davvero notevoli che, oltre all'area appunto "cartacea" (per cui ero stato contattato) avevano anche numerose monete di un certo valore. Ahimè non son mai stato da collezionisti che avessero i miei interessi, anzi, quei pochi casi che mi son capitati le monetazioni erano proprio lungi dai miei campi di studio (Regno d'Italia e Regno delle Due Sicilie). Ciò non toglie che, sebbene fossi stato tirato in causa per altre ragioni (acquistavo in massa materiale cartaceo), in entrambi i casi riuscii a dare un'occhiata al materiale prima che fosse svenduto a commercianti o aste (dato il disinteresse che veleggiava presso i "secondi" proprietari :nea:). Non acquistai nulla del Regno benché credo ci fosse stato materiale di certo interesse, anche lei più ignoranti saprebbero aprire internet e cercare le quotazioni per annate di V. Em. III, di certo mi sarebbe servito mooolto più capitale di quanto avessi. Ben diversa fu la volta del Regno delle Due Sicile. La collezione era davvero vasta e non ebbi tempo di farla passare tutta, mi soffermai tuttavia sui pezzi che ritenevo più interessanti (o che tali potevano sembrarmi, non mi ero mai occupato prima di detta monetazione :angel: ). Mi bastò una veloce scorsa su acsearch dal telefono per portarmi a casa, il giorno dopo, qualche pezzo a prezzi credo imbattibili per le tipologie. Ovviamente, messa da parte tutta la roba cartacea, acquistai i pezzi che mi riuscì possibile... tenendo conto che non lavoro e non ho grandi risparmi... quindi pochi... Alcuni pezzi li ho scambiati-venduti per prendere monetine di mio interesse :angel: :angel: :angel: e rientrare nella spesa. Mi rimane ancora qualche pezzo... ma lo ammetto, li ho un po' tralasciati negli ultimi mesi... Per venire al dunque, la moneta di cui vi chiedo ora un parere è un'oncia da 30 Tarì di Palermo, corredata dal ritaglio della descrizione del catalogo (non so quale asta) e credo genuina, come erano tutti gli altri pezzi. Credo sia un pezzo non proprio comune (RR) e di un certo valore (vidi cifre da paura...), di sicuro il più interessante di quelli presi. L'ho tenuto da parte perché, lo ammetto, è spettacolare e io stesso ne ero rimasto affascinato... Che ne dite voi? In che conservazione si trova a vostro avviso? Lo vedete come genuino? Grazie in anticipo per l'aiuto. Ø: 58 mm Peso: 68,39 g1 punto
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Avanti i giovani!! E ben venuto anche a te sul forum :) Come prima cosa ti servirebbe un albumino anche generico, non necessariamente di un periodo preciso. Sai che bello cercare le immagini su internet, impaginarle su di un cartoncino e stamparsi la paginetta? (sicuramente sarete più bravi di me :) ) Puoi disporre le monete partendo da quelle coniate prima, (prendiamo ad esempio Vittorio Emanuele III) quindi tutte le monete coniate nel 1901, poi quelle del 1902, poi 1903 ecc. e questo tipo di collezione si chiama "sistematica" quindi per anno. Oppure puoi disporre le monete per tipologia, quindi 1 moneta di un solo anno, non tutti gli anni, per ogni tipo di moneta coniata, per esempio partendo dal centesimo valore (1 moneta solamente tra le coniate dal 1902 al 1908) poi il centesimo prora (coniate dal 1908 al 1918) e così via. Così avreste un album personalizzato come piace a voi. Ovviamente se invece vuoi comprare un albumino di un periodo storico preciso il gioco è già fatto, in commercio esistono degli albumini, sia per tipologia che per anni dei 3 Re d'Italia, Vittorio Emanuele II, Umberto I e Vittorio Emanuele III. Ma a questo punto mi sembra indispensabile un catalogo dove sono presenti tutte le monete, in maniera che sappiate cosa cercare. Se mi fate contattare tramite MP da uno dei vostri genitori, sarei contento di regalarvene uno a io. Non è nuovo... è del 2014, ma per incominciare va più che bene :)1 punto
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Il 1° febbraio verrà emessa la moneta per Donatello, mentre per quella di Plauto non si conosce ancora la data di emissione.1 punto
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@@Rex Neap sono d'accordo con te... Gli istituiti / collegi erano certamente autorizzati dai sovrani e ministeri vari... Sinceramente ( in mancanza di documentazioni ufficiali della coniazione della medaglia), secondo me tiene poco anche la distinzione di @@francesco77 anche se ci sono i gigli o con firme di incisori illustri o cavalli.... Sono tutti pareri soggettivi privi di fondamento scientifico... Quella del Collegio dei Nobili, non è classificabile diversamente da quella del Collegio dei Vestini, come da altre che ho visto molto simili... Sono tutte pregevoli medaglie del periodo borbonico ma da qui ad affermare che sono ufficialmente borboniche ce ne passa... Speriamo che possa saltar fuori una documentazione ufficiale a fugare ogni dubbio... Tutte le classificazioni che esulano da documentazione ufficiale, sono meramente soggettive e prive di valore scientifico1 punto
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http://www.lamoneta.it/topic/134577-tiberio-per-augusto-ric-74-autentica/?fromsearch=1 Ne avevo trovata una simile anch'io sul web, qui se n'era parlato.1 punto
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Mi incuriosiscono da sempre le monete di tutti i tipi, soprattutto quelle del Regno d' Italia perché trovo che trasmettano qualcosa in più delle altre e mi piacciono anche per tutte le loro varianti. Io sono appassionato a questo tipo di collezionismo e lo condivido con un mio amico, lui è presente su questo forum si chiama Duke Hazzard1 punto
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Buongiorno, mi sono ritagliato un po' di tempo per inserire una nuova carrellata di varianti per quello che @@mangiafuoco ha chiamato inforziato. Personalmente ho trovato "meno" varianti rispetto al mezzanino con le stelle (o si chiama anche quello inforziato??) e riguardano la presenza di una/due/nessuna punta (sono quei corti segmenti che puntano verso il centro della moneta) e la solita questione della morfologia della A che può essere aperta o chiusa; non conosco esemplari di inforziati coi bisanti con A semiaperta, esattamente come non conosco esemplari di mezzanini/inforziati con le stelle con A aperta. Ciò potrebbe significare che gli inforziati con A aperte siano per davvero più antichi di quelli con le stelle in quanto la A impressa con due punzoni uguali ben distinti (del tipo " / \ ") è più arcaica e facile da eseguire (credo) rispetto a lettere semiaperte (del tipo " /\ ") o proprio chiuse (" A "). INFORZIATO CON DUE BISANTI NELLA CROCE 1) Partiamo dal caso classico, ovvero l'inforziato che anche il Fenti, pur con i suoi errori sparsi, definisce come la forma "standard" e più comune. D/✠FREDERICU~; entro corona “a spirale” ΩPRI, bisante al centro, una punta a destra della I R/✠CREMONA; entro corona croce con bisante nei quadranti superiori, punta rivolta al centro nei quadranti inferiori Qui un esemplare con A aperta, come l'esemplare riportato da @@mangiafuoco Ø: 15 mm Peso: 0,74 g 1b) Qui un esemplare con la A chiusa, come quello di @@giollo2: Ø: 17 mm Peso: 0,74 g1 punto
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Bella, affascinante e ricca di storia...cosa chiedere di più ad una moneta? L'usura c'è, diffusa, ma la moneta è ancora gradevole...il rovescio è conservato un gradino meno bene del diritto...complessivamente siamo sul B+/MB che per la tipologia in oggetto è assolutamente accettabile... ;)1 punto
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@@ciosky68 Si, si parla di emissioni false coeve. Resta comunque materia spinosa. Gli stessi studiosi, vedi Coupeland che hanno molto materiale sotto mano, sono molto cauti. Quindi anche noi ci andiamo con i piedi di piombo. La collezione del Re comunque è molto interessante. Giannazza riporta che molte monete sono riattribuite, ma molti tondelli hanno zecca incerta anche se stilisticamente portano in determinate direzioni. Le foto dei bollettini sono un piacere e per questo tipo di monetazione sono manna per noi che abbiamo poche possibilità per confronto. Gli esemplari di aemilianus sono molto belli. Complimenti a Lui.1 punto
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Non sono monete che rientrano nelle mie preferenze, quindi la guardo al di fuori delle conoscenze specifiche della monetazione, la perlinatura troppo irregolare anche considerando la consunzione e i bordo quasi inesistente, personalmente , mi farebbero sorvolare da un possibile acquisto EE1889 - an 1897 - Parigi1 punto
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mea culpa è il n. 7 pag. 112- 113 @@aemilianus253 eccotelo http://www.bdnonline.numismaticadellostato.it/materiali/index.do?id=102 http://www.bdnonline.numismaticadellostato.it/materiali/index.do?id=161 http://www.bdnonline.numismaticadellostato.it/materiali/index.do?id=1821 punto
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Inforziato e cremonese oppure due inforziati? Chiedo venia per i pesi: non ho sottomano una bilancia, li inserirò lunedì.1 punto
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può essere utile? https://www.academia.edu/5190002/_Money_and_coinage_under_Louis_the_Pious_Francia_17_1_1990_pp._23-54 Privy_marks_on_the_Christiana_religio_c.pdf1 punto
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Hai fatto benissimo a prenderla, costano poco, sono di un bel modulo e sono belle :)1 punto
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Per concludere questo post , due parole sulla fine del regno dei Goti in Italia ed anche come popolo storico . Con la battaglia di Monte Lattaro del 553 tra Bizantini e Teia , avvenuta nei colli presso la cittadina di Angri in provincia di Salerno, di cui una via attuale porta ancora il nome di : Via dei Goti , si concluse la guerra gotica in Italia . Con la morte di Teia e la resa dei Goti , termina la lunga avventura storica di questo popolo germanico ; i Bizantini concessero la vita ai pochi sopravvissuti con l' ordine di lasciare l' Italia senza mai piu' combattere contro l' Impero ; molti di loro , anche chi non aveva partecipato alla lunga guerra , ripassarono le Alpi , altri si sparsero nelle regioni italiane confondendosi con gli Italiani , altri ancora fuggirono presso i Franchi , altri che non vollero arrendersi si rifugiarono in Citta' fortificate come Crema e Pavia , pronti a combattere , ma anch' essi vista l' impossibilita' di continuare la guerra infine si arresero . Il regno dei Goti in Italia non esisteva piu' , con la morte di Teia , nessun altro Goto ha la forza o il carisma di prendere in mano la situazione e il popolo si disperse perdendo l' identita' nazionale , sparendo dalla storia . Comunque in Italia , specialmente nel Friuli Venezia Giulia , qualche comunita' gotica si insedio' e sopravvisse nei secoli futuri lasciando memoria di se in qualche nome locale , infatti ancora oggi esiste in provincia di Udine . a circa sei chilometri , la frazione chiamata Godia .1 punto
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@@pegaso79 @@Theodor Mommsen dite che è quella? Il Libro di Rizzolli e Pigozzo è nella lista :pleasantry: Purtroppo a Verona avevo finito i "fondi" per poterlo acquistare .... @ ce lo conferma? saluti luciano1 punto
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...La conosco bene, questa discussione: è una delle prime che ho trovato mentre cercavo con google "patina a bersaglio" ;) ... ...Attraverso di essa, poi, ho conosciuto il forum...1 punto
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Me lo ricordo. Non so se qui se ne era discusso... Tuttavia mi lascia perplesso, non tanto (o soltanto) per il conio in sé, quanto piuttosto per la presenza del denario incastrato... Pare messo a bella posta per il collezionista. Poi per carità, la mia è solo una sensazione a pelle. Non ho le competenze per giudicare l'insieme, il denario mi pare autentico. Ma la composizione, ma! Se mi smentite ne sarei più che felice!1 punto
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"Per altri eventuali casi...." Altri "eventuali" casi?....cioè, 99,9% di tutti i casi? Talvolta la prosa burocratica è davvero esilarante.....quanti saranno i soggetti che tra il 6 dicembre 2011 ed il 28 febbraio 2012 saranno in grado di documentare di aver richiesto la conversione delle lire? Lo 0,1%? Insomma; è un po' come se dicessi che poiché dal luglio prossimo il canone della RAI si pagherà con la bolletta elettrica e dunque pagherà anche chi ha un'utenza elettrica ma non ha la TV: poiché fra 3 anni o 5 anni questa normativa potrebbe essere dichiarata incostituzionale, uno dovrebbe pagare comunque la bolletta (perché altrimenti ti staccano la luce) ma, nel contempo....dovrebbe anche far causa alla RAI perché...non si sa mai che fra tot anni la Consulta bocci la normativa e quindi, solo chi dimostrerà di aver fatto causa tempestivamente alla RAI potrà ottenere il rimborso di quanto pagato ingiustamente. Ancora una volta, mi pare di intuire che più che gli immutabili e fondamentali Principi della Costituzione, in Italia valga più che mai il principio non scritto enunciato dalla cosiddetta "Legge del menga"....altro che mentalità europea....qui siamo sempre fermi al solito parcheggio dell'Autogrill con i "compari" che ti fanno il gioco delle tre carte per fregarti. Frattanto...suppongo che le quotazioni di banconote in lire su eBay siano da oggi in "picchiata".....poveri "speculatori"....non sapevano con chi avevano a che fare..... :crazy: M.1 punto
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E' ufficiale: "A partire dal 22 gennaio, chi è in grado di documentare di aver richiesto di convertire lire tra il 6 dicembre 2011 e il 28 febbraio 2012, specificandone l’importo, potrà eseguire la conversione presso una qualsiasi delle Filiali della Banca d’Italia" https://www.bancaditalia.it/media/notizia/conversione-lire-euro _______________________ "Per altri eventuali casi il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha informato che sono in corso gli indispensabili approfondimenti giuridici e finanziari, per i quali la Banca d’Italia presterà la propria collaborazione." (??) :dirol:1 punto
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Medaglia devozionale e di protezione, tonda, ottone/rame, prima metà del XIX sec.- D/ Annuciazione dell'Arcangelo Gabriele a Maria. - R/ S. Raffaele ( o Angelo Custode che protegge un fanciullo) e S. Michele, Arcangeli, tipologia comune. Ciao Borgho.1 punto
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Lo scrivo sperando nessuno lo legga Secondo voi, quando importanti case d'asta, una mette in vendita un fiorino di banca :blum: , un'altra un'ambrosino mister day :rofl: ........quell'altra qualsiasi cosa le consegnano :help: ( sì, sì quella in quella piazza famosa ) Vi meravigliate che alcune persone mettano in collezione tali monete ? Ripeto, la sola curiosità è se le ha pagate al prezzo corrente quindi è stato stangato in tutti i modi, oppure come temo , da intenditore furbo abbia fiutato l'affare e il buon prezzo e non abbia capito più niente.1 punto
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ma la commemorativa comune per commemorare le monete commemorative comuni quando la emetteranno?1 punto
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