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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/01/16 in tutte le aree
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Taglio: 2 euro Nazione: Monaco Anno: 2011 Tiratura: 1.032.052 Condizioni: BB Città: Milano Taglio: 2 euro Nazione: Monaco Anno: 2001 Tiratura: 899.800 Condizioni: BB Città: Milano5 punti
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Ciao, scusate il ritardo ma problemi tecnici mi impedivano la connessione. Un esemplare di sesino con il giglio ad inizio legenda al rovescio.4 punti
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Finalmente c'e' l'ho pure io, iniziamo con questa "draped bust", per l'altra (jubilee bust) ) ci sto lavorando. Facendo la sola tipologica mi posso fermare qui, non sarò quindi interessato alle altre annate di questo tipo (1893-1900) nonché i vari bordi (LVI-LXIII), per il 1895, per esempio, è previsto sia il LVIII che il LIX. Questa è la mia: Naturalmente in mb o poco più come mio solito :D Qualche colpetto qui e là... ma la moneta ha circolato, è stata spesa, una bella cifretta per l'epoca, era equivalente ad un quarto di sterlina in oro. Magari l'ha utilizzata pure Jack the Ripper :lol: Che ve ne sembra?3 punti
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gli sforzi si fanno caro azaad, ma non dipende solo dai commercianti, perché quando organizzi un convegno, crei un annullo postale per quell'evento, stampi e regali cartoline commemorative del medesimo evento, presenti un libro e annesso al convegno crei un bell'incontro culturale con professori noti e stimati e studiosi del settore, inviti commercianti da fuori sicilia, pubblicizzi il convegno nelle 2 maggiori riviste numismatiche, fai 8 mesi di volantinaggio, pubblicizzi su facebook ecc ecc ecc, spendi un sacco di soldi........e poi?.......e poi ti ritrovi con lo stesso risultato di quando pubblicizzi il convegno con quattro volantini e il passaparola, con la differenza che hai speso dieci volte più del solito.......magari ci sono altri problemi a parte la mancanza di "un pó di lavoro di lobbying da parte dei commercianti per cercare di creare un grande convegno numismatico quantomeno siciliano." ovviamente non mi riferisco a quest'ultimo convegno, ma 3-4 convegni fa. I tempi sono duri per tutti, non ci sono colpe o colpevoli da ricercare. Quando migliorerà la situazione, miglioreranno anche i livelli dei convegni e del materiale proposto.......al momento si lavora sodo per raccogliere poco3 punti
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Chiedo umilmente scusa mi son accorto adesso di aver scritto 5-6 € la mia intenzione era50-60 :blush: 5-6 e manco il valore del metallo (quasi)e' chiaramente un mio banale errore di digitazione ,volevo anche tenermi piu' alto perche la conservazione data era con foto,mi spiace di aver creato il coccolone a@@Trevize chiedo ancora scusa.3 punti
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Buonasera a tutti gli utenti di questa sezione. Condivido con voi la mia prima moneta medievale.2 punti
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Salve Alcuni giorni fa durante gli scavi di ampliamento del locale cimitero è stata scoperta un ampia area con numerose sepolture di epoca picena2 punti
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In arrivo (graditissimo omaggio di un noto venditore NIP marchigiano) Sebastiano Venier 1577-78 doppio bagattino R2 Paolucci, 82 punti
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Stavo giocando a spazzatura-casella di un rivenditore e trovato questa moneta, un pezzo di 2-franco francese 1923 che facilmente è l'esempio più indossato di questo tipo che abbia mai incontrato. Non sembra che è stato sabbiato, archiviato o altrimenti lavorato su. Solo onesto usura—e un sacco di esso. Troppo di esso, per la lunghezza della sua carriera circolo. Una tasca pezzo, forse... La moneta mi ha incuriosito, così ho deciso di tenere un pezzo di tasca o due come rappresentanti di questo particolare utilizzo che gente hanno avuto per le monete. Sono andato alla mia casella di abbattimenti selettivi, dove il troppo usurate e danneggiate monete vai. Ero alla ricerca di possibili tasca-pezzi, ma ho dato la casella un aspetto abbastanza buono, solo nel caso. Ho trovato questo pezzo di 20-centavo messicano del tipo 1943-55, indossato quasi irriconoscibile: possibile tasca-pezzo. Ho trovato questo 1921 rumeno 50-bani, quasi usurato: sacchetto tasca possibili. Ma ho anche trovato che questo forata 1854 U.S. 1-cent e ricordato leggendo che molti di questi grandi centesimi erano inchiodati sulle cime degli stipiti in anticipata americana case e fienili per portare buona fortuna. E c'era questo forata e pesantemente placcati 1948 1-penny dal Regno Unito—forse un souvenir fatto per vendere ai visitatori di quell'anno Olimpiadi di Londra? O questo 1962 100-lire italiane con i suoi bordi pestate fino al diametro di un pezzo di 1000 lire. E infine, c'era un tinto brass 10-cent "Buono per" token da città americana di Knowles, Oklahoma. È una piccola città in "panhandle," e mentre era sotto stress così come molte piccole città, esso era ancora fare esso...fino a quando la ferrovia è stata chiusa qualche volta nel 1970. Entro il 2000 la popolazione era solo 32 persone. Entro il 2010, la popolazione di Knowles era solo 12. Non è proprio una città fantasma, ma... :) v. ------------------------------------------------------------ I was playing in a dealer’s junk-box and found this coin, a 1923 French 2-franc piece that’s easily the most worn example of this type I’ve ever encountered. It doesn’t look like it’s been sanded, filed, or otherwise worked on. Just honest wear—and a lot of it. Too much of it, for the length of its circulating career. A pocket piece, maybe…. The coin intrigued me, so I decided to keep a pocket piece or two as representatives of this particular use that folks have had for coins. I went to my box of culls, where the too-worn and damaged coins go. I was looking for possible pocket-pieces, but I gave the box a pretty good look, just in case. I found this Mexican 20-centavo piece of the 1943-55 type, worn almost beyond recognition: possible pocket-piece. I found this 1921 Romanian 50-bani, worn almost away: possible pocket piece. But I also found this holed 1854 U.S. 1-cent and remembered reading that many of these large cents were nailed to the tops of door-frames in early American homes and barns to bring good luck. And there was this holed and heavily plated 1948 1-penny from the UK—maybe a souvenir made to sell to visitors to that year’s London Olympics? Or this 1962 Italian 100-lire with its edges pounded down to the diameter of a 1000-lire piece. And finally, there was a stained brass 10-cent “Good For” token from the American town of Knowles, Oklahoma. It’s a little town in the “panhandle,” and it while it was under stress like so many small towns, it was still making it…until the railroad was closed sometime in the 1970s. By 2000 its population was only 32 persons. By 2010, the population of Knowles was just 12. Not quite a ghost town, but…. :) v.2 punti
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TAGLIO:2 EURO NAZIONE:SAN MARINO ANNO:2004 TIRATURA:110000 CITTA:REGGIO CALABRIA CONDIZIONE:BB2 punti
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Buonasera a tutti! 1988 50 centesimi ARUBA Aruba è un'isola situata nel Mare Caraibico, a nord del Venezuela. Saluti2 punti
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Un altro nuovo stato per il nostro elenco delle nazioni :) ______________ 1988 Zaire ___ Mobutu Sese Seko (1930-1997) 10 Zaires - Ottone2 punti
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Bravissimo , infatti il territorio dove e' stata trovata la Biga non dovrebbe , in teoria , essere stato abitato dagli Etruschi , essendo gli antichi Umbri nemici acerrimi degli Etruschi , alleati tra loro solo per interesse reciproco contro i Romani nella famosa battaglia dei popoli di Sentino , a meno che la Biga non fu acquistata da qualche principe umbro o sabino locale , come accenni tu , da un artista etrusco , in quanto il manufatto e' sicuramente di fattura etrusca , oppure potrebbe anche essere stato un bottino di guerra e portato con se nella tomba da questo ipotetico principe umbro o sabino. Comunque sia e' vero che a quell' epoca gli scambi commerciali tra i popoli antichi italici ed esteri erano veramente molto sviluppati , piu' di quanto si immagini .2 punti
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DAL SITO DELLA MORUZZI NUMISMATICA SUL TEMA DELLE MONETE SUBERATE: Alla nascita della moneta si accompagna quasi subito l'apparire della contraffazione monetaria; al Cabinet des Médailles di Parigi è conservato un hekte di elettro arcaico di Mileto suberato e chi scrive ha avuto modo di studiare e pubblicare uno statere d'argento coniato a Thera nel 525 a.C. suberato con l'identica tecnica dei denari suberati romani (pellicola d'argento su anima di rame). Una suberatura analoga è stata riscontrata da chi scrive su stateri incusi arcaici del VI sec. a.C. di Metaponto, di Crotone e di Caulonia, monete queste che per la forma larga e sottile del tondello e per la doppia impronta rilievo/incavo devono aver richiesto una destrezza incredibile al falsari, privato o statale che fosse. Erodoto, del resto, ci racconta, sia pure avanzando dubbi sulla veridicità della storia, che Policrate, tiranno di Samo, assediato nella sua isola nel 525/524 a.C. dagli Spartani, si sarebbe liberato dalla stretta mortale pagando i Lacedemoni con stateri di piombo dorato (Erodoto. Storie, III,56, 2.) La cosa lascerebbe increduli, sembrerebbe quasi un aneddoto sull'astuzia sottile dei Greci d'Asia contrapposta alla militaresca semplicità (per non dir altro) degli Spartani; senonché alcuni dei famosi stateri di piombo dorato (ormai privi di doratura, ma di incontestabile autenticità) sono giunti fino a noi (Colin M. Kraay, Archaich and Classical Greek Coins, pag. 30, tav. 3, nn. 68 e 69) Anche in periodo classico ed ellenistico non mancano certo monete suberate emesse da diverse zecche e molte volte di evidente produzione statale; due esempi per tutti: le molte tetradramme suberate emesse dalla zecca di Atene nell'ultima drammatica fase della guerra del Peloponneso o le monete d'argento del re macedone Pausania, tutte suberate, tranne pochissime eccezioni. Noi qui ci soffermeremo tuttavia sul periodo romano repubblicano e del primo impero, periodo in cui il fenomeno suberatura nei denari d'argento assunse dimensioni rilevanti e su cui si è più concentrata l'attenzione degli studiosi, anche per le implicazioni storico-economiche che il fenomeno comporta. Il fatto che i denari suberati siano stati in buona parte prodotti dallo stato e non da falsari privati è ormai appurato senza ombra di dubbio. Lo attesta Plinio il Vecchio in due noti passi riferentesi al tardo periodo repubblicano, passi che non sembrano lasciar adito a dubbi interpretativi (Plinio, Storia naturale, XXXIII, 13 e Plinio op. Cit. XXXIII, 46.). Ma sopratutto lo attestano la qualità accurata del lavoro e la relativa complessità tecnica del processo di suberatura stessa, nonché l'utilizzazione, a volte, degli stessi conii usati anche per produrre monete "buone". Non è pensabile che dei falsari, costretti ad operare in officine clandestine, con il continuo timore di essere scoperti, si impegnassero in una produzione tecnicamente raffinata quale quella riscontrabile in gran parte dei suberati; certo esistono anche falsi di fattura dozzinale, che associano a volte un diritto e un rovescio di epoca diversa o che presentano grossolani errori nelle leggende e questi denari sono certo frutto dell'opera di falsari privati, ma l'aspetto generale e la scadente qualità li distinguono da quelli di emissione per così dire "ufficiale". Del resto il falso di stato è anche in seguito sempre esistito, vuoi mescolato ad arte alla moneta buona dello stesso stato che emette i falsi, vuoi falsificando o contraffacendo la moneta altrui. Il fine può essere il puro e semplice lucro truffaldino o l'intento di destabilizzare la moneta altrui per fini politici o bellici. Si pensi alle contraffazioni genovesi in oro basso emesse per intaccare il prestigio internazionale dei ducati d'oro puro veneziani o alla miriade di contraffazioni emesse per puro lucro dai numerosi signorotti feudali dell'Italia del Seicento o ai 20 franchi di Napoleone III in platino dorato, platino che all'epoca valeva assai meno dell'oro o, infine, alle perfette sterline false, banconote stampate a milioni dai tedeschi nella Seconda Guerra mondiale per destabilizzare la valuta del nemico. Ma quale era la tecnica usata per suberare i denari romani, quanto meno quelli di sicura emissione statale ? Il Bernareggi, nel 1965, con un'indagine metallografica approfondita applicata su 16 denari romani repubblicani di sicuro conio ufficiale e di emissione statale, distribuiti con un certo equilibrio per tutto il corso degli ultimi due secoli della monetazione romana repubblicana, ha potuto stabilire in modo incontrovertibile il processo di suberatura di una moneta (E. Bernareggi, Nummi pelliculati in Rivista Italiana di Numismatica, vol. XIII, Serie quinta, LXVII 1965, pagg. 5-31. Per l'ulteriore bibliografia sul tema v. questo stesso articolo. Vedi anche Angelo Finetti, Numismatica e tecnologia, 1987, pagg. 42-45.). Senza stare qui a ripetere analisi e complessi dettagli tecnico scientifici che chiunque desiderasse approfondire l'argomento può trovare nell'articolo del Bernareggi, si può concludere che il procedimento era il seguente: un tondello di rame puro, ricavato da fusione, cui erano stati dati forma e peso voluto, veniva lucidato a specchio, al fine di ottenere una superficie lucida, priva di ossidi. A questo dischetto veniva applicata manualmente con un mezzo di compressione a freddo una sottile lamina d'argento puro preparata in precedenza, curandone la perfetta aderenza al tondello di rame per impedire che tra la lamina d'argento e il tondello penetrasse aria e quindi ossigeno con conseguente formazione di ossidi di rame. Il dischetto così rivestito veniva posto con gli altri analogamente preparati in un contenitore e portato alla temperatura di fusione dell'argento che liquefacendosi avvolgeva uniformemente come una glassa senza crepe né sbavature il tondello di rame sottostante. L'argento fonde a 960,5 gradi mentre il rame fonde a 1083 gradi. Alla temperatura in cui l'argento era fuso il rame sottostante cominciava quindi anch'esso ad ammorbidirsi in superficie per cui si determinava la formazione di una zona intermedia subcorticale di cristalli commisti di argento e di rame. L'argento fuso tendeva lentamente a colare addensandosi in basso per cui lo spessore della rivestitura era un poco maggiore nella parte in basso della moneta. Solidificandosi nel raffreddamento l'argento restava comunque perfettamente e uniformemente aderente e quasi saldato al dischetto di rame grazie alla compenetrazione dei due metalli nella zona di contatto fra loro. Nel corso del raffreddamento, a una temperatura relativamente bassa, si procedeva alla coniazione la cui forte percussione compattava ulteriormente le due componenti della moneta. Grazie a questa tecnica sofisticata si ottenevano monete contraffatte dalla copertura argentea robustissima. Chi scrive ha potuto vedere più di una volta suberati giunti fino a noi dopo duemila anni con la loro copertura ancora pressoché integra e la cui vera natura può essere rilevata soltanto dal peso (il rame ha un peso specifico minore dell'argento). Ci si può chiedere a questo punto che convenienza economica potesse avere lo stato a realizzare falsi di così complessa fabbricazione per risparmiare alla fin fine circa 3 grammi di argento sostituendoli con un peso appena inferiore di rame. Oggi il costo elevato della manodopera, il costo relativamente alto del rame e quello relativamente basso dell'argento renderebbero del tutto antieconomica una simile operazione. Così non era nel mondo antico dove la manodopera servile era abbondante e non costava praticamente nulla e dove l'argento valeva rispetto al rame assai più di oggi. L'unica spesa era quella molto modesta del riscaldamento del metallo fino al punto di fusione dell'argento. Quindi la produzione dei suberati nel mondo romano era operazione assai redditizia. La produzione di monete d'argento suberate, proseguita con maggiore o minore intensità in epoca imperiale, diventa sporadica all'epoca di Comodo per cessare definitivamente con Caracalla quando la progressiva alterazione della lega d'argento toglie ogni convenienza economica alla suberatura. Nel campo delle monete d'oro la presenza di esemplari suberati (evidentemente realizzati con una tecnica diversa) è molto più sporadica e si concentra soprattutto nell'ultimo periodo dell'impero. Nel marasma politico, militare e monetario dell'epoca è probabile che trovassero più agevole campo di azione i falsari privati anche se i pezzi giunti fino a noi dovrebbero essere più a fondo e più sistematicamente studiati per cercare di stabilire la loro probabile origine statale o privata. Giorgio Giacosa2 punti
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qui di seguito la moneta ritrovata da @@loz Taglio: 1 euro Nazione: San Marino Anno: 2006 Tiratura: solo in divisionale Condizioni: BB+ Città: Cuneo2 punti
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Salve a tutt* ovviamente ognuno può ritenere ciò che vuole in base alle informazione che ha e alla letteratura che conosce, ma dagli ultimi studi miei e di Ricci (articolo NAC 2013) questo pezzo, pur seguendo il peso teorico di 1,45 g, dovrebbe essere ancora un grosso da 6 denari, come indicherebbero alcuni documenti medievali e la stessa svalutazione della libbra di denari coeva alla quale i grossi erano ormai agganciati. Vista la presenza anche dell'interpunzione tra la I e la A al dritto, si dovrebbero datare tra il quinto e il sesto decennio del Duecento. Tale cronologia sembra confermata anche dal ripostiglio di Padru che sto studiando, dove ce ne sono alcune decine. Interessante che ne emergano anche in Corsica (ma anche questo penso che sia un'ulteriore conferma di certe mie ipotesi...;)). E' anche un bell'esemplare. E' da solo...o in compagnia? Un caro saluto e buona domenica MB2 punti
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@@galaad, stiamo parlando del 0,04, cioè del niente, per me nella norma. Magari se ci posti una foto!2 punti
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salve a tutti, sono qui a segnalarvi un utente ebay (mercatino 2016) che mette in asta sul noto sito monete del regno di un certo valore, pretende il pagamento con altri metodi e non con paypall e poi non spedisce. fate attenzione. ci son cascato io e a breve se non mi rimborsa saro' costretto a denunciarlo penalmente saluti, max1 punto
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Salve a tutti, secondo voi sbaglio, o sulla guancia di Federico III si intravede una possibile ribattitura su una croce patente, come da un cavallo di Carlo VIII (MIR 99/3)? Sul rovescio, però, non noto niente di particolare, potrebbe essere anche un abbaglio. Saluti, Luca1 punto
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Salve mi ritrovo questa moneta da 20 centesimi in piombo vorrei capire di cosa si tratta e che finzione aveva.grazie1 punto
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EDITATO DA MOD. e mi prendo la responsabilità piena di quanto sto affermando. Occhio ragazzi, tenere alta la guardia.... La differenza tra uno "pseudo-affare" fatto dal privato e un acquisto fatto da un professionista sta anche in questi "piccoli" particolari....!!! Cordialità Mazzarino S.1 punto
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Buonasera, in serata arrivano i miei scudi con belle foto :D se qualcun altro vorrà favorire è il benvenuto :D1 punto
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Detto senza polemica, sì, definirli nazisti mi sembra esagerato, il nazismo, purtroppo, era ben altra cosa, e oggi forse si abusa troppo di questa parola, anche per fatti minimi. Cosa che alla fine, secondo me, nella mente di molti, finisce per far perdere d'importanza, e porta a sottovalutare, quelle che furono le enormi atrocità del nazismo. Per una cosa come questa, dire che si è fatta una figura da pirla, credo sia più che sufficiente ;) petronius oo)1 punto
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E' uno dei due denari piu' ricercati per la sua particolarita' e tra i piu' difficili da trovare ed ad alti prezzi... In questa ottima conservazione poi!! Io, anche se in collezione il buco e' steto riempito, ne prenderei ancora! Complimenti!!1 punto
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Più che una località etrusca vera e propria, a meno che non si trattasse di un'enclave in territorio sabino, propenderei per un principe del luogo piuttosto acculturato e con mezzi economici ragguardevoli quale possessore. Questo ovviamente conferma i vivaci scambi commerciali fra i popoli antichi della nostra penisola, anche quelli dell'interno come in questo caso, con oggetti rinvenuti, provenienti anche dalla Grecia o addirittura da più lontano.1 punto
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No, la croce tripartita la troviamo su quelli di Aquila o Chieti, mentre i cavalli di Napoli hanno la croce di Gerusalemme e quelli più rari la croce patente potenziata come quello che hai inserito tu, in passato sono stati attribuiti a Reggio Calabria e Cosenza ma sono di Napoli,1 punto
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ciao @@giada.b ,.......quando si chiede una identificazione, è indispensabile comunicare anche i valori ponderali, comunque il tuo oggetto è una riproduzione di una antica moneta di Siracusa. Ovviamente non ha valore numismatico ecco , per tua informazione, una decadracma originale quadriga veloce in alto Nike. In esergo: scudo, schinieri, corazza e elmo attico, collegati da una lancia orizzontale; AΘΛA in basso Testa di Aretusa a sinistra. Intorno delfini. Sul diadema: KI, la firma. AR; 42,2 g1 punto
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Buonasera a tutti i forumisti, vi posto questo Sesterzio di Caracalla del peso di 20g per 30.3mm al d/maurel antoninus pius aug germ mentre il retro dovrebbe essere/pm trp XVIII imp III cosIIII pp. Caracalla in piedi che schiaccia un coccodrillo riceve del grano da Isis. Le mie domande sono, la mia traduzione è corretta? Cercando su internet e non possedendo il ric, dovrebbe essere il ric 544 giusto? Ultima domanda come grado di rarità è comune o no? Grazie mille a tutti. Scusatemi per le foto che non sono il massimo dal vivo è molto più bella1 punto
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Si, la tua moneta è quella che nel Catalogo Lamonetiano è del 4° tipo, così come nel Catalogo Gigante. Anno 1816 - Zecca di Bologna Nel catalogo Lamonetiano è quella indicata nella prima riga (anno: 1816 XVI) nel catalogo Gigante è classificata al n. 75 nel Muntoni al n. 44 Moneta considerata comune La tua ritengo che l'MB lo valga Nel catalogo Lamonetiano non è riportata la piccola variante con le iniziali P/I che il Gigante invece classifica al n. 75a come NC. Spero di aver risposto a tutte le domande.1 punto
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Presente! Verissimo, la medaglia commemora, racconta quello che è stato. Ma non dimentichiamo che ha certamente un surplus artistico rispetto alla moneta, vuoi per lo scopo vuoi per le dimensioni e la quantità di materiale!1 punto
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Che sia certa questa notizia non posso dirlo con certezza. Tuttavia ritengo illegale coniare monete per la circolazione e trasformarle tutte in prodotti per il collezionismo...Cosa circolano le coin card? Mah...!!!1 punto
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Taglio: 50 cent Nazione: Italia Anno: 2011 Tiratura: 4.954.500 Condizioni: BB Città: Milano Taglio: 50 cent Nazione: Italia Anno: 2014 Tiratura: 4.969.000 Condizioni: BB+ Città: Milano Note: 3 monete1 punto
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Taglio: 5 cent Nazione: Italia Anno: 2003 Tiratura: 1.844.000 Condizioni: BB Città: Milano Note: 2 monete1 punto
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Tempo fa ho fatto analizzare i tre grossi che ho postato e abbiamo riscontrato un fino di argento intorno al 95% per tutte e tre le monete di Cremona, Milano e Brescia. Indagine XRF con strumento Niton. Domani vi posto le analisi.1 punto
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Ciao, benvenuto nel Forum. Si tratta di una GLORIA ROMANORVM di Valentiniano I, al verso l'imperatore trascina un prigioniero e regge uno stendardo con un chi-rho. La moneta è, a mio parere, autentica, il prezzo basso è dovuto al fatto che sono monete piuttosto comuni e dallo stato di conservazione. La zecca è Tessalonica, se metti una foto più chiara del dritto ti do la classificazione precisa, esistono decine di varianti che dipendono dai caratteri in campo al verso, distinguo una stella, e poi...1 punto
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Direi che sono belle da mettere in collezione.. certo sono monete comuni.. Ma se vuoi salire di conservazione sali anche coi prezzi.. dipende da te. Per come la vedo io la loro bellezza deriva soprattutto dal fatto che i rilievi hanno un usura uniforme e poi non sono pulite... cosa che le rende molto più attraenti rispetto a bb puliti che non comprerei mai neanche a metà prezzo1 punto
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Sicuramente un convegno da visitare quello piacentino... davvero tanti espositori e monete.... ho anche avuto l'occasione (nonostante la pioggia) di visitare la città che (colpevolmente) non avevo mai visto... ...saluto gli amici che ho incontrato e a tutti un arrivederci alla prossima....1 punto
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buonadomenica.22mm,per 7.82 grammi....questa moneta pare romana....ma per curiosita sarebere bene aver idea di cosa si tratta.....per curiosita?!..1 punto
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Buonasera, ecco uno dei miei ultimi acquisti...Leonardo Dona' zecchiere DM...1 punto
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Cosa non faremmo per qualche barilotto di petrolio a buon prezzo Poi ci alteriamo se quei zozzoni dell'isis le distruggono.........1 punto
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