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  1. claudioc47

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/07/16 in tutte le aree

  1. DE GREGE EPICURI Una delle modalità più comuni di collezionare le romane imperiali è: una moneta per imperatore. Personalmente non la condivido,e non l'ho mai capita molto, ma è un dato di fatto, diffusissimo fra chi inizia a collezionare. Ho notato però che moltissimi escludono le imperatrici o, per essere più precisi, le mogli degli imperatori. Mi pare che solo Severina sia considerata "colei che regnò da sola" per un breve periodo...o almeno,ci provò, fino alla nomina di Tacito da parte del Senato. Diciamo quidi che queste "mogli" non avevano attribuzioni ufficiali, nè potevano diventare "reggenti" come tutrici dei figli minori, come invece è avvenuto molte volte in età moderna; quindi, la loro esclusione dalla collezione può sembrare giustificata. Questa spiegazione però non mi convince. Gli stessi collezionisti che le escludono tendono invece ad includere personaggi maschili che non hanno mai avuto l'investitura imperiale nè il titolo di "augusto", come Agrippa, Germanico, Druso, Costanzo Gallo, ecc. E' vero pero' che, in genere,sono stati quanto meno dei "cesari", e a volte destinati alla ipotetica successione. Tutto qui? Mah...La maggior parte dei collezionisti sono uomini, e così pure quasi tutti gli iscritti ai Circoli Numismatici. Insomma, si tratta di un mondo prevalentemente maschile (non così il mondo universitario della numismatica, i ricercatori, ecc,) Se pensiamo al mondo romano, ed alla distribuzione del potere fra i generi maschile e femminile (anche in età imperiale), credo che si possa concludere così: la collezione romana imperiale tende a ripetere gli stessi schemi culturali, e quindi....care imperatrici, siete in seconda e in terza fila. Personalmente, spezzo una lancia a favore di queste donne romane (i cui ritratti spesso sono bellissimi), e dedico le seguenti immagini ad una di loro, Crispina, che oltretutto complottò contro il marito e contribuì a provocarne la morte! Ma voi che cosa ne pensate?
    4 punti
  2. Ed ecco il secondo incontro nei Quartieri Spagnoli! Decisamente non bello come il primo, ma bisogna accontentarsi!
    4 punti
  3. Oramai sono perso per i vicoletti dei Quartieri Spagnoli! Ma queste monete hanno un fascino terribile! Anche questa in conservazione modesta ma la sua bella figura la fa egualmente!
    3 punti
  4. Primo incontro addentrandomi nei "Quartieri Spagnoli"!
    3 punti
  5. Sarà anche una visione miope, ma era quella che ci si sarebbe dovuti aspettare in questi tempi di contrasti (per usare un eufemismo) con il mondo islamico. Se davvero la cosa è stata studiata a tavolino in alto loco, e non si è trattato invece dell'iniziativa estemporanea di qualche funzionario, il meno che si possa dire è che non hanno saputo valutarne le conseguenze sull'opinione pubblica, anche sul piano internazionale. A titolo di esempio, la Bild ha scritto: "Coprire quelle statue è come dire ai propri consanguinei: io non vi conosco. Quello che voglio dire è: una statua nuda per me è più importante di un affare miliardario" Dello stesso tenore gli articoli sulla maggior parte della stampa internazionale, che ha criticato l'iniziativa come un errore. Visione miope? il movente economico, sicuramente esiste, ma non si può ridurre tutto a questo. Giusto o sbagliato che sia, la cosa è stata sentita da molti come un vulnus alla nostra cultura (nostra nel senso di occidentale, non solo italiana), non mi pare si debba restarne basiti, c'era da aspettarselo che, di questi tempi, succedesse. Qui, invece, devo ancora una volta, e purtroppo, darti ragione. Ma è proprio per questo, perché il "pacchetto" conteneva chissà quali altre concessioni indicibili, che avremmo almeno potuto risparmiarci una figura di m...., che sicuramente non ha contribuito nemmeno a ottenere qualcosa in più dagli iraniani. Ci avrebbero dato ugualmente quello che ci hanno dato, perché non dobbiamo dimenticare che gli affari si fanno in due, e se noi abbiamo bisogno dei loro soldi e del loro petrolio, loro hanno bisogno della nostra tecnologia. Avrebbero potuto, certo, avere quello che noi possiamo dargli anche da altri (e infatti anche ad altri lo hanno chiesto) ma se si sono rivolti a noi, è perché, evidentemente, è anche loro interesse fare affari con noi (magari proprio per le "cose indciibili" che gli abbiamo concesso) e non sarebbero state certo quattro statue nude a fargli cambiare idea, il movente economico vale anche per loro. Buona domenica :) petronius
    3 punti
  6. ______________ 1988 Città del Vaticano MCMLXXXVIII - anno X Papa Giovanni Paolo II° (1920-2005) 500 lire bimetallico
    3 punti
  7. Taglio: 2 euro Nazione: Germania A Anno: 2005 Tiratura: solo in divisionale Condizioni: BB Città: Milano
    3 punti
  8. Taglio: 1 euro Nazione: Germania F Anno: 2005 Tiratura: solo in divisionale Condizioni: BB++ Città: Milano
    3 punti
  9. ed ora tre monetine particolari per deliziarvi la serata Taglio: 1 euro Nazione: Belgio Anno: 2006 Tiratura: solo in divisionale Condizioni: BB Città: Milano
    3 punti
  10. il "grano" è un quindicesimo del "grammo". Giusto? sono un tiratore sportivo, e la polvere da sparo si pesa in grani! un saluto.
    2 punti
  11. Moneta che potrebbe raccontare, meglio di tanti storici, il breve (24 Ottobre 1647, Aprile 1648) ma convulso periodo della storia napoletana. Maestro di Zecca Giovanni Andrea Cavo (GAC), ma chi era il Maestro di Prova "Q"? @@Rex Neap, nel tuo testo non l'ho trovato.
    2 punti
  12. Considerando il peso dovrebbe essere la 58. Il confronto dovrebbe essere fatto prendendo in esame i dati ponderali: la 845 nel periodo dal 310 al 313 pesava tra i 4 e i 5 gr (peso medio di 4,3 gr) mentre la 58 nel periodo dal 313 al 315 aveva un peso medio di 3,5gr.
    2 punti
  13. Che spettacolo di moneta, il mio prossimo ma lontano traguardo... Interessantissima la Q, che non indica esattamente il maestro di prova, bensì il simbolo del coniatore (altri simboli noti sono le lettere A,B,C,D,F,H,I... Presenti anche numerosi interessanti soggetti quali un leoncino araldico, fiore, volatile, mezzaluna, cane rampante, un semplice punto, vari segnetti o anche nulla).
    2 punti
  14. A pieni voti, null'altro da aggiungere! Una sola precisazione, il maestro di zecca non solo coordinava la squadra dei coniatori, ma si occupava anche di verificare il funzionamento delle macchine (questo nel periodo da Carlo II fino a Filippo V e sino a Carlo VI) e dirigeva tutto l'apparato della zecca. Tale carica era sia ereditaria che acquistabile per una discreta somma di ducati variabile da periodo a periodo. Il maestro di prova invece iniziò a siglare a seguito di un lungo carteggio tra il Credenziero della Sajola, Maestro di Zecca ed il presidente della Sommaria, che affermarono che per garantire la bontà della moneta si ebbe bisogno anche della sigla del maestro di prova oltre che a quello di zecca (Ordine del 22 Settembre 1561). E guarda caso, Vincenzo Porzio fu proprio il primo maestro di prova a siglare monete, attivo dal 1561 al 1587, seguito da Gaspare Juno, attivo dal 1591 al 6 giugno 1609.
    2 punti
  15. Se osi tastare con mano una sola moneta vicereale (questa qui poi, tra le altre occupa senza dubbio uno dei tanti posti di spicco...), posso assicurarti che non riuscirai più a separarti da questo intrigante ed affascinante periodo qual era la Napoli del XVI-XVII secolo!
    2 punti
  16. Che meraviglia, tranquillo che la conservazione di questo esemplare è pienamente rientrante nella media, anzi anche un po in più... Tieni presente che questi esemplari non solo circolarono durante il regno di colui effigiato sulla moneta, ma anche oltre includendo l'arco temporale del figlio e del nipote... Sommando questo fattore a numerosi altri (quali la coniazione a martello estremamente "frugale", la tosatura, il contenuto di fino poco abbondante...), è naturale che queste monetine appaiano "brutte" a primo acchitto, ma la storia che c'è dietro è densissima e straordinariamente interessante (quelle siglette poi meriterebbero un trattato storico a parte...)! ;)
    2 punti
  17. Dalle foto a me sembra un bel falso d'epoca Il colore, le porosità, i dettagli approssimativi del rovescio mi fanno propendere per questa tesi
    2 punti
  18. Regno di Baviera Massimiliano II Giuseppe di Wittelsbach fu re di Baviera dal 1848 alla sua morte. Come principe ereditario si circondato della compagnia di artisti, uomini di cultura e sacrificò gran parte del suo tempo agli studi scientifici e storici. Quando l'abdicazione di Ludovico I, lo chiamò al trono, la sua scelta dei ministri promise un regno liberale ma dal 1850 la sua politica si tramutò sempre più in un assolutismo. La sua politica in Germania fu quella di sostenere l'unità e l'indipendenza dei vari principati, ben conscio delle rivalità presenti tra Prussia ed Austria. Morì nel 1864 e il suo corpo riposa nella Chiesa dei Teatini di Monaco accanto a quello della moglie, ma il suo cuore, come anche quello della consorte, è conservato in una teca argentata presso la Gnadenkapelle di Altötting. 1 pfenning - Regno di Baviera - 1861
    2 punti
  19. Ti accontento subito :D Che la Francia, e molti altri paesi, abbiano un peso internazionale neppure paragonabile al nostro è cosa su cui non posso che essere d'accordo, e che ha profonde radici storiche, il caso dei marò, o delle dispute con la UE (nelle quali, peraltro, Renzi ci sta almeno provando, anche se, temo, con scarsi risultati) sono solo gli ultimi episodi, e non certo i più importanti, di una lista lunghissima che, secondo me, dovrebbe partire da quando Francia, Spagna e Inghilterra conquistavano il mondo, mentre noi perdevamo il nostro tempo in dispute tra Pisa e Firenze, Rimini e Ravenna, Parma e Guastalla, credendo che QUELLO fosse il mondo...una mentalità provinciale di cui facciamo fatica a liberarci ancora oggi. Del nostro scarso peso, dunque, non posso che prendere atto, e magari sperare che un domani possa cambiare qualcosa, quello che non mi va giù è che troppo spesso siamo proprio noi a sminuirci, e a genufletterci ben oltre il lecito, anche quando non ce ne sarebbe bisogno, perfino nelle cose minime, come lo sono in fondo il caso delle statue, o quello, da te ricordato, della tenda di Gheddafi nel centro di Roma. @@Legio II Italica, mi spiace che tu non condivida la piega che, secondo te, avrebbe preso la discussione, e che non c'entrerebbe molto con l'argomento iniziale, ma fino a quando la cosa rimane, come è stato finora da parte di tutti, nei limiti della "disputa filosofica" (se mi passi il termine) e nel pieno rispetto delle idee altrui, non ci vedo nulla di male. Capita spesso anche nella vita reale, tra amici, di iniziare a parlare di un argomento e da lì finire a parlare di cose che con l'argomento iniziale hanno poco o nulla a che vedere (ma non mi sembra comuque sia il nostro caso), e io qui penso di essere tra amici, dunque non mi preoccupo se anche adesso stiamo parlando d'altro. E' vero, c'è un regolamento che dice di non andare OT, e io, da moderatore, dovrei farlo rispettare, ma a parte il fatto che, ripeto, non mi pare si sia finiti proprio OT, se anche è successo, ma la cosa continua a interessare e a svilupparsi civilmente, l'unica regola che mi sento di adottare è quella che dice che i regolamenti devono esser fatti per le persone, e non le persone per i regolamenti ;) Con amicizia :) petronius :closedeyes:
    2 punti
  20. Buonasera a tutti! Per il 1988 Presento la seconda torre. Repubblica di San Marino
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  21. salve a tutti, sono qui a segnalarvi un utente ebay (mercatino 2016) che mette in asta sul noto sito monete del regno di un certo valore, pretende il pagamento con altri metodi e non con paypall e poi non spedisce. fate attenzione. ci son cascato io e a breve se non mi rimborsa saro' costretto a denunciarlo penalmente saluti, max
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  22. Vi racconto un simpatico episodio avvenuto nell'aprile del 2015, solo ora lo rendo noto perchè mi sono ricordato dell'evento nel leggere per caso una vecchia chat che ho ancora in archivio. Nel marzo 2015 postai su un gruppo di Facebook una medaglia devozionale napoletana datata 1904 e coniata dalla ditta Olivieri di Napoli per sant'Agnello dei Gargani con al dritto la Madonna del Rosario (bronzo, mm. 33,5x28,5), un santo venerato nell'omonimo santuario a Roccarainola, un piccolo comune di collina in provincia di Napoli e a pochi km da Nola. Dopo pochi giorni mi contatta un giovane, un tale Achille B. di Roccarainola chiedendomi di prestargli la medaglia in oggetto perchè il parroco del santuario voleva farne copie per donarle ai fedeli, la medaglia risulta infatti dai documenti dell'epoca essere stata commissionata dal santuario in circa 1000 esemplari (non ricordo di preciso la tiratura) ed inviate ESCLUSIVAMENTE ai fedeli di sant'Agnello residenti negli Stati Uniti. Pensai a quel punto di non prestarla (anche perchè non amo i riconii ) ma di donarla al santuario per farla esporre nella loro teca insieme ai vari EX VOTO. Mi misi d'accordo con lui ed una sera decisi di consegnarla di persona a quelle care persone, ricordo ancora le manifestazioni di gioia da parte del parroco e dei vari fedeli riuniti in chiesa, per me fu un gesto che mi costò poco in termini economici, anche perchè ebbi la fortuna di reperirla a buon prezzo, ma per loro fu una gioia. Non sono più andato a far visita al santuario ma spero sia esposta come pattuito anche perchè si tratta dell'unico esemplare che queste persone abbiano mai visto e chissà se ancora oggi, magari abbandonata in qualche cassetto o scatola, possa essercene qualcun'altra oltreoceano. https://it.wikipedia.org/wiki/Santuario_di_Sant'Agnello_Abate?previous=yes L'episodio appena narrato mi ha lasciato il segno perchè grazie ad una medaglietta sconosciuta, snobbata e poco studiata ho scoperto un mix fatto di devozione, emozioni e sacrifici; sacrifici perchè all'epoca questa coniazione fu abbastanza costosa ....... e chissà quante storia sono ancora celate dietro ogni medaglia. https://www.facebook.com/Santuario-SantAgnello-Abate-Gargani-di-Roccarainola-NA-187365061274854/?fref=ts
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  23. Torniamo qualche anno indietro con questo pegione di Bernabò e Galeazzo II, la variante più rara con le borchie agli angoli della cornice, Crippa 4/A, MIR 104/2.
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  24. rectius: "circa" un quindicesimo (tra un quindicesimo ed un sedicesimo, se non ricordo male); quindi, ad esempio compri un lingottino da 150, pensando siano 150 grammi, invece sono 150 grani e ti ritrovi un lingottino da 10 grammi, dico bene?
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  25. E per una simpatica carrellata delle numerose imitazioni e uno spaccato sulla vita e le vicede del tempo consiglio la lettura dell'articolo in collegamento, pubbicato da Ermanno Arslan in occasione della Mostra filatelica e numismatica di Milano del 20 e 21 giugno 1987 http://www.ermannoarslan.eu/Contributi/1987-EAA-TrillineInFondoAlPozzo.pdf ciao Mario
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  26. @@claudioc47...mi spiace, ma con il vicereale non si pensa !! Si devono conoscere le iniziali dei mastri di zecca e di prova che operavano nella zecca di Napoli ...tutto il resto è semplice: ci si può ammattire a cercare di individuare poi se la sigla del coniatore...è oppure non è ancora censita, ma il CNI prima ed il MIR dopo hanno fatto un enorme lavoro per catalogare lettere, simboli e segni che venivano apposti in zecca durante la coniazione. La maggior parte delle monete, se non quasi tutte, (parlo del vicereame logicamente) hanno le sigle del mastro di zecca e di prova (o almeno uno dei due) sempre dietro la testa del sovrano (al lato da come guardi la moneta), ....il coniatore davanti. In questo caso, manca la testa/busto del sovrano ..... ma non è una regola stabilita; sopra/sotto, ai lati...l'importante è riconoscere che, non è una lettera di uno dei due dei responsabili della zecca.
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  27. La maggior parte di esse è colpevole della distruzione del consorte. Personalmente penso che non sono appetibili se in bassa conservazione come invece i veri imperatori o i Cesari rari...le alchimie del collezionismo poi sono molto personali. L.
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  28. A me piacciono tutte le dive... Faustina I Roberto
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  29. @@claudioc47...ti stai addentrando bene.....come inizio è promettente, ma comincia anche a classificare queste "monetuzze"....vedrai che poi, becchi anche l'inedito. :blum: quindi testi in mano (e mai uno solo), datti da fare. :rofl:
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  30. 120 grana 1796 comprato stamane...d'epoca in rame direi...confermate?
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  31. @@Guglielmo da Baskerville Ciao,avrei detto falsa già dalla prima foto,le altre non lasciano dubbi
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  32. questo è lo spirito giusto, brava
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  33. @@Alex0901 eheh! un pò ho studiato anch'io! Sono le sigle dei Maestri di zecca ed Maestri di prova. GR , Maestro di Zecca, Germano Ravaschieri-VP, Maestro di Prova, Vincenzo Porzio. A volte ci sono anche le sigle degli incisori. Il Maestro di Zecca era il responsabile del gruppo degli operai addetti alla battitura. Il Maestro di Prova controllava il titolo ed il peso del tondello. Promosso?
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  34. Nel volume sulla zecca di Piacenza del 2007, in base al fatto che i canoni versati al Monastero di Santa Giulia di Brescia dal comune di Piacenza per l’esercizio esattivo dei pedaggi del ponte sul Po a partire dal 1180 erano fissati in moneta imperiale “viginti libras imperialium vel quadraginta libras de mezzanibus”, viene riportato che la moneta piacentina, a partire dal 1167 e fino al 1238, fu emessa sul piede dell’imperiale (denaro piacentino pari a mezzo imperiale e grosso – dal 1219 – pari a 3 imperiali). Da qualche tempo però la mia personale opinione è che non vi fu equivalenza fra la moneta piacentina e quella imperiale fino a poco prima della metà del XIII secolo (tesi già avanzata da Marco Bazzini : BdN on-line, materiali 16, p. 26, nota 71) (http://www.academia....colo_al_1330_ca), quando, mutando radicalmente aspetto vennero coniati per la prima volta il mezzano scodellato e il grosso da 4 imperiali (di peso pari a 1,2-1,3 grammi). Infatti in due documenti del 1234 del Codex Diplomaticus Cremonae (Documenti della lite con Anselmo Selvatico e l’abate di S. Sisto di Piacenza per Castelnuovo Bocca d’Adda (1226 – 1234)) viene riportato l’importo di un risarcimento dovuto dal comune di Cremona al monastero di S.Sisto di Piacenza (500 libbre di denari piacentini) e la sua equivalenza con 432 libras et 10 soldos et 4 denarios denariorum bonorum imperiali. Un denaro piacentino valeva quindi 0,86 denari imperiali. Codex Diplomaticus Cremonae Documenti della lite con Anselmo Selvatico e l’abate di S. Sisto di Piacenza per Castelnuovo Bocca d’Adda (1226 – 1234) 123. – 1234, apr. 10, VII, in palacio episcopi parmensis. Praesentibus abbate S. Sixti et A. Salvatico, procuratore Cremonae, episcopus confirmat compositionem factam inter Cremonam et conventum S. Sixti, praecipiendo communi Cremonae ut solvat 500 libr. placentinorum bonorum, quas debet, et abbati ut eas convertat in utilitatem monasterii. 124. – 1234, mad. 2, VII, Placentiae, in monasterio S. Sixti. Sindicus Cremonae solvit 432 libras et 10 soldos et 4 denarios denariorum bonorum imper. pro 500 libris denariorum placentinorum, et abbas et monaci ei faciunt finem et refutacionem. Questo rapporto è confermato anche dall’esame delle caratteristiche intrinseche dei grossi emessi nella prima metà del XIII secolo: Cremona, Brescia, Milano: grosso da 6 imperiali - peso circa 2,05 grammi titolo 950 mill. (dati postati da @@mangiafuoco) Piacenza: grosso da 6 denari piacentini – peso 1,87 grammi e titolo 950 mill. Rapporto denaro piacentino / denaro imperiale = 0,91 Infine, e chiudo, il denaro piacentino dei primi decenni del XIII secolo pesava circa 0,8-0,9 grammi con un titolo di circa 300 mill. Quindi con un contenuto in fino pari a circa 0,255 grammi. L’inforziato cremonese (mezzo denaro imperiale) pesava circa 0,75 grammi con un fino teorico di 200 mill. (da verificare) e un conseguente contenuto in argento pari a 0,15 grammi. Quindi due inforziati (un imperiale) contenevano circa 0,3 grammi di argento. Anche in questo caso il rapporto fra la quantità di argento contenuta nel denaro piacentino (0,255 grammi) e quella nell’imperiale (0,3 grammi) risulta pari a 0,85.
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  35. Piccola discussione senza grosse pretese... Giusto per curiosità e per condividere le nostre esperienze, ma voi come trovate il tempo da dedicare alla numismatica? Dove vi rintanate? Quanto riuscite a dedicarvi a questa splendida passione? A volte è davvero faticoso ritagliarsi un po' di tempo! Ci pensavo mentre scattavo questa foto dividendomi tra figli e monete.
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  36. Ottimo acquisto per me un q Fdc. .....ottimi rilievi e leoni che ancora ruggiscono
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  37. perché prezzo equo cinna? cos ha la sterlina 2016 di cosi importante da giustificare 20 euro di sovrapprezzo? si è vero, NOI abbiamo fatto varie considerazioni (nuovo disegno etc etc etc) ma ai fini del mercato è una sterlina normalissima. La verità è che in italia da parte di chi tratta questo genere di articoli c è un ignoranza (ma non nel senso letterale della parola, quanto nel senso di scorrettezza) diffusa. Si sparano prezzi a casaccio (ho riportato settimane fa gli esempi delle sterline 2002 2005 e 2012 a genova) sperando che prima o poi il pesce abbocchi. Forse mi sbaglio ma nn vedo questo comportamento odioso da parte dei numismatici "normali". Alla fine ok si tratta di monete di valore, capisco la diffidenza, la cupidigia e la bramosia di guadagno..ma son (quasi) sempre monete da 250-280 Euro...e ci sono migliaia di monete di metalli meno nobili che valgono molto ma molto di più. Anche a me è capitato, come all amico Lay11, di entrare in gioielleria e chiedere di poter vedere qualche sterlina. Me ne hanno date in visione tipo 2 prese a caso, con una faccia che era tutta un programma, e alla mia richiesta di poter vedere le altre, NIET. Mi son trovato congedato e all uscio senza nemmeno rendermene conto,...Eppure, pur nn essendo un Brad Pitt ho una discreta presenza, ero ben vestito, parlo bene l italiano, non puzzo ...niente da fare.. Ai convegni, alle aste ho maneggiato monete da migliaia d euro senza avvertire la stessa diffidenza, la stessa avversione che mi capita quando cerco una sterlina nei negozi.
    1 punto
  38. Mi permetto un paio di suggerimenti riguardo alle foto. Usi telefono o fotocamera? In ogni caso prova a fotografare la moneta sempre in perpendicolare rispetto alla faccia, e se non hai la funzione macro per le foto ravvicinate prova a impostare l'autoscatto e tenere la camera con entrambe le mani (i micro spostamenti infatti contribuiscono ad aumentare l'effetto sfocato). Poi per luce, sfondo eccetera c'è tempo :)
    1 punto
  39. Il ritratto qui mi ricorda Hidalgo sulla moneta da 5-pesos ‘53—Inoltre, brevemente, una moneta circolante—su cui questa voce nel mio taccuino: X: Questa commemorative di Hidalgo 5-pesos 1953 (della stessa dimensione e metallo come l'emissione regolare 5-pesos) era talvolta chiamata la moneta "fantasma" a causa di occhi vacante di ritratto. Tuttavia, nel suo 1969 1° edizione di La disponibilità di 20th Century monete messicane, Richard A. Long spiega che questa moneta "è un regalo preferito tra popolo messicano a tempo di Natale a causa del suo significato religioso, così migliaia di loro giacciono nei cassetti del comò come ricordi." (94) :) v. ------------------------------------------------------------- The portrait here reminds me of Hidalgo on the ’53 5-peso coin—also, briefly, a circulating coin—about which this entry in my notebook: X: This 1953 5-peso Hidalgo commemorative (of the same size and metal as the regular issue 5-peso) was sometimes called the “ghost” coin because of the portrait’s vacant eyes. Nevertheless, in his 1969 1st edition of The Availability of 20th Century Mexican Coins, Richard A. Long explains that this coin “is a favorite gift among Mexican people at Christmas time because of its religious significance, so thousands of them lie in dresser drawers as keepsakes.” (94) :) v.
    1 punto
  40. "Quindi una confidenza ad un superiore non è una "spiata" ma è una notizia reale e corretta che potrebbe evitare dei possibili e realistici danni. Inoltre un superiore forse è a conoscenza di informazioni che noi non abbiamo e potrebbe dirci i reali disagi di questo collega od anche il suo reiterato comportamento scorretto nei confronti di altri colleghi o dell'azienda stessa." La confidenza al "superiore" potrebbe rivelarsi un autogol clamoroso per Pinco, che oltre a non rivedere i suoi soldi potrebbe essere chiamato da Pallino a rispondere di diffamazione. ART ha già scritto che non esistono carte o testimoni che possano dimostrare l'esistenza del prestito e pertanto anche l'azione legale sarebbe un altro "autogol", non potendo Pinco dimostrare né l'esistenza del prestito né tanto meno le modalità concordate per la sua restituzione. M
    1 punto
  41. Sì, in effetti il pezzo era stato già notato dai vari appassionati di monetazione genovese :). Il conio è lo stesso di quello di @@dizzeta (ha tutte le caratteristiche uguali, comprese le schiacciature e le "trapassature" di conio, etc...) che analizzato anche se con metodica XRF ha dimostrato avere una lega metallica ricca in stagno e zinco, cosa che spiega anche il peso anomalo del grosso, per il quale escluderei il fatto che, al di là della "buona" fattura, possa essere un falso d'epoca. Comunque avendo visto ora parecchi più grossi di questo tipo da un paio di ripostigli, direi che anche visivamente per come risulta il rilievo generale delle lettere così come la relazione tra cerchio esterno e bordo, si ha la percezione di certa "diversità" rispetto alla media, anche se davvero sottile. Inoltre Brunetti la include nell'opus cigoiano (n.616) con questa annotazione "In nessuna delle genuine le aste laterali del castello sono staccate tra loro inferiormente, come in questa", riferendosi con evidenza alla schiacciatura del conio che fa sembrare la linea orizzontale inferiore quasi staccata, che in effetti, con le altre schiacciature e segni di trapassamento del conio, sembra caratteristica sempre ricorrente di questi grossi sovrappeso, con ogni evidenza prodotti dalla stessa matrice. Chiaramente sarebbe assai interessante analizzare anche il contenuto metallico di questo esemplare, per il quale almeno si è provato a raggiungere un peso che dà meno vistosamente nell'occhio ;). Quanto al fatto che possa essere proprio un falso "cigoiano", invece, è una materia un poco più complessa, come hanno cercato di spiegare anche altri utenti sicuramente più esperti di me sull'argomento. Un caro saluto MB
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  42. Ogni piccola monetina racchiude in sé la storia dei popoli, le immagini dei personaggi che hanno reso orgogliosi quest'ultimi, e soprattutto, quelle destinate alla comune circolazione, hanno assolto veramente al loro dovere che è quello di essere spese quotidianamente. Troveremo tanta simbologia da interpretare con interesse, saranno meno imponenti ma non meno importanti di quelle coniate solo ed esclusivamente per i collezionisti. E' un lavoro di ricerca, catalogazione, decifrazione e quant'altro inerente la storia, la geografia nonche' gli usi e costumi della popolazione mondiale. Valgono pochissimo e non si accumulerà mai un tesoro, ma il piacere di raccoglierle, ed il loro fascino indiscutibile, sarà quello che ci ripagherà. Come questa che inserisco di seguito piccola quanto un 2 eurocent. ______________ 1988 Brasile 10 Pesos - Acciaio Vi è raffigurato Miguel Gregorio Antonio Ignacio Hidalgo y Costilla Gallaga Mandarte y Villaseñor (1753-1811) Padre della Patria messicana e iniziatore della guerra d'indipendenza del Messico. Al rovescio l'emblema nazionale del Messico raffigurante un'aquila reale messicana appollaiata su un cactus di fico d'India (genere Opuntia) che divora un serpente sopra una mezza corona di quercia e di alloro (la vittoria del bene sul male).
    1 punto
  43. 1 punto
  44. si certo ti avevo lasciato il num di cel ma è stato cancellato dal mod.
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  45. Allora iniziamo a far veder qualcosa, così magari @@visroboris si appassiona ;) Il pegione di Gian Galeazzo col biscione richiama fortemente il grosso di Bernabò e Galeazzo II, solo che vale mezzo soldo in meno essendo un pegione. Sotto Gian Galeazzo non vengono prodotti grossi da due soldi, per cui i segni identificativi distinguono solamente le varie emissioni e non il valore della moneta. Con Bernabò e Galeazzo II i segni identificativi di emissione erano posti agli angoli della cornice, con Gian Galeazzo verranno posti sopra al capo del biscione. Ecco un comune grosso da due soldi di Bernabò e Galeazzo II Visconti con rosette a 5 petali agli angoli della cornice: Se invece come dicevamo sopra al biscione vi è l'aquila imperiale siamo di fronte ad un pegione (grosso da un soldo e mezzo), quindi l'aquila è il segno che differenzia il valore mentre i simboli agli angoli della cornice (tre anelli in questo caso) sono i segni identificativi dell'emissione. (immagine presa dall'asta Kunker 137, lotto 3551)
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  46. grazie per osservazione..!... :good:
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  47. Questa è uno degli argenti più belli! Anche il cofanetto contenitore dedicato è molto bello ...peccato che abbia un prezzo proibitivo. prenotata escluso cofanetto assieme agli Erzberg in Styria tutto fs. Ottimo acquisto direi..... sono davvero mooooooooolto tentato.... <_< ma il cofanetto???s'bellissimo...come si puo' non prenderlo.... mi sa che faro' una pazzia B)
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