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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/15/16 in tutte le aree

  1. Altro esemplare in buona conservazione. l' esemplare al post #140 è veramente bello con legende complete.
    4 punti
  2. Ma come sapete il collezionista è fatto per cadere in tentazione e quando si presentò un grosso non tosato alla Varesi 66, eccoci qui :blum: , con tutte le leggende ben evidenti con un confronto decisamente difficile a questo punto.... Divulgazione, racconti, Milano....credo che con questa discussione siamo vicini ai massimi....la lasciamo per gli innamorati dei Visconti, di Milano, delle monete e ovviamente anche per quelli che arriveranno....
    4 punti
  3. Piccolo post senza pretese… Non apro una grande discussione metrologica, ma vorrei solo proporre alcuni appunti che uso di solito per non perdermi nel marasma dei pesi e per avere sempre sott’occhio il quadro, mi son detto…magari serve anche ad altri. Tra le romane, perché per almeno ¾ di secolo ci siamo J Nel tardo antico, diciamo dal V sec in avanti nel caso che riporto, se si vuol parlare di pesi e rapporti nelle monete , dobbiamo partire dalle frazioni del “grande” ovvero la libbra, oppure dai multipli del piccolo, il “carato”….e per ora partiremo da qua… tenendo sempre bene a mente la “tabellina del 12”, perché quasi tutto ruota li intorno…
    3 punti
  4. Buona sera, con queste poche righe volevo umilmente, magari con qualche errore che i più esperti mi perdoneranno, far conoscere ai collezionisti non avvezzi alla monetazione genovese una delle monete simbolo di questo genere: lo Scudo Stretto. Qui sotto l'esemplare nella mia collezione Dritto: +ET+REGE+EOS+1670+ISS (sigla dello zecchiere Io.Stephanus Spinula)+ Verso: +DUX+ET+GVB+REIP+GENV+ La monetazione genovese è molto ampia, basti pensare che la zecca di Genova ha lavorato dal 1139 al 1814 per cui le monete vengono suddivise in base ai periodi storici: in questo caso parliamo del periodo dei Dogi Biennali (1528-1797). In questi due secoli la Repubblica di Genova visse gli anni di massimo splendore della sua storia con una politica interna abbastanza stabile e un aumento dei traffici internazionali. Proprio l’aumento del commercio con l’estero e dei flussi monetari spinsero la zecca a migliorare notevolmente le tecniche passando dalla battitura alla coniazione industriale col torchio (riducendo, se non eliminando, la pratica della “tosatura”). In particolare lo Scudo Stretto venne coniato al torchio a partire dal 1676 e fu la prima moneta che venne realizzata con questa tecnica. Perché parlare proprio dello Scudo Stretto? Innanzitutto perché è la moneta genovese con il maggior numero di date e varianti: basti pensare che è stata coniata dal 1637 a 1725 con 66 anni diversi e 220 varianti! In secondo luogo, ma non meno importante, perché è stata la prima moneta genovese a recare su una faccia l’immagine della Madonna. Dal 1638 scomparve infatti quasi del tutto l’immagine del Castello, che ha caratterizzato le monete genovesi sin dal 1139, e del nome di Corrado II, l’imperatore che diede l’autorizzazione a Genova di emettere moneta. Questo cambiamento potrebbe sembrare solo una modifica estetica ma è invece un cambiamento epocale perché la Repubblica di Genova, con questo atto, volle sottolineare la sua più totale indipendenza rispetto alle grandi potenze europee, in particolare alla Francia e alla Spagna. Per fare questo occorreva che la Madonna venisse ufficialmente eletta "Regina e protettrice di Genova" ( 1637) e si trovò il pretesto quando il Doge Giovanni Francesco Brignole Sale (1582-1637) divenne Re di Corsica. Ora Genova poteva fregiarsi dell’immagine della Madonna sulle monete e allinearsi di nome e di fatto alle altre monarchie. Nacque così lo Scudo Stretto. Dal 1637 al 1649 venne chiamato semplicemente scudo; cambiò nominazione solo nel 1649 con la comparsa dello scudo largo. A differenza di questo, lo scudo stretto ha solo sottomultipli e non multipli: il mezzo, il quarto e l’ottavo. Nel 1638, dopo appena un anno dalla prima emissione, venne ideato una seconda tipologia di Scudo Stretto che rimarrà quella definitiva e la più conosciuta.
    3 punti
  5. Buon giorno a tutti :hi: Parto con il 1990 Jugoslavija 5 dinarjev
    3 punti
  6. Non segue la curvatura neanche in quella ANS., in compenso, dietro la nuca, dove la perlinature dell'ANS è presente, nella FDC la perlinatura è posizionata diversamente e questo escluderebbe la clonazione. in più abbiamo una perlina deformata presente in tutte e due le monete a ore 4, che spinge nella direzione opposta Il peso non cambia se quella che chiamiamo usura è , invece, solo il risultato dello schiacciamento dei particolari più sottili dovuto alle sollecitazioni da contatto presenti nella moneta più circolata. L'argento è sufficientemente duttile da " acciaccarsi" prima che usurarsi in senso letterale. Il " buco" della Thompson, non è sul conio( sarebbe stato in rilievo sulla moneta e non in incuso), ma sul flan (EDITATO DA MODERATORE) quindi, o hanno preso "quella" Thompson o tutta la teoria che abbiano preso " una Thompson 291a" è una cretinata...io , considerato chi l'ha elaborata, propendo per l'ennesima cretinata.
    3 punti
  7. Buongiorno, ecco la piastra che mi mancava tipologicamente, la prima ed enorme moneta emessa a Firenze dopo la repubblica. Cosimo I de' Medici (1569-1574) - Piastra 1573 Zecca: Firenze - Fronte: busto drappeggiato e corazzato del Granduca a destra - Retro: San Giovanni stante di fronte con il volto rivolto a destra alza la mano destra nell'atto di predicare e tiene una lunga croce con la sinistra. 32,40 grammi. Cosimo I figlio di Giovanni dalle Bande Nere, il più celebre condottiero del Rinascimento italiano diventa Duca di Toscana nel 1537. Di carattere assai risoluto (nipote di Caterina Sforza di Pesaro, considerata una delle donne più energiche della storia) sviluppò rapporti politici per garantire prosperità alle fortune della città, eliminando ogni possibile resistenza. Vicino a Carlo V di Spagna concesse favori agli Spagnoli occupanti di parte delle sue terre. Intransigente come governatore del Ducato, limitò molte libertà nelle mura cittadine, e fu al tempo stesso artefice di migliorie nell’agricoltura e nel commercio, ambizioso nel programma urbano e mecenate delle arti; la bellezza delle sue monete sono un esempio. Nel 1555 crea un grande Stato Mediceo con la sottomissione di Siena. Pio V lo riconosce Gran Duca nel 1570. Decisivo fu il ruolo della flotta da lui creata nel 1550 nella battaglia navale di Lepanto nel 1571. I conii di questa moneta sono di Pietro Paolo Galeotti successore di Benvenuto Cellini. la moneta ha patina di monetiere e credo sia un BB/SPL con rovescio molto acceso sullo Splendido. di difficile apparizione sopra il BB questa moneta è entrata in collezione, il 1573 anche data più rara del 1572. saluti fofo
    2 punti
  8. PIETRO GRADENIGO (1289-1311) Denaro scodellato +PE.GRA. Frinco, anonime consortili (1581-1601), contraffazione sesino Venezia, CNI 126 ADDIVA NOS DOMINE DEUS Girolamo Priuli 1559-1567 bezzo + HIE.PRIOL.DVX IN.HOC.S.
    2 punti
  9. Bene, quindi la discussione non ha altro da dare.
    2 punti
  10. Aggiungo FILIPPO MARIA VISCONTI GROSSO CRIPPA 7 R - TOFFANIN 155 RR Moneta molto larga con tutte le leggende, difficile reperire in queste condizioni.
    2 punti
  11. Bellissimi questi ultimi grossi, davvero compliementi ai fortunati possessori! Io invece torno per così dire alle origini con questo piccione (speriamo che l'aquila non si offenda :blum: ma ai tempi ci doveva aver fatto l'abitudine) di Bernabò e Galeazzo II, è il tipo molto raro con le borchie Crippa 4/A. I due lati praticamente diritti e paralleli non sono il frutto di una tosatura simmetrica ed esagerata ma bensì i lati del segmento di barra di metallo da cui era originato il tondello. A dimostrazione di quanto detto il peso, tutt'altro che "piuma": 2,48 gr.
    2 punti
  12. Quello che non t'aspetti: taglio 50cent paese sanmarino anno 2002 tiratura 235.400 (75.400 circolanti) condizioni bb+ città trieste
    2 punti
  13. su questa variante è normale avere le lettere finali di RENGNI sopra la linea di esergo, il mio ha la N allego immagini
    2 punti
  14. @@Alex0901 68 anni,dei quali 56 dedicato al collezionismo di vari generi, e 53 dedicati all'analisi delle gemme, servono anche a questo, avere un occhio vigile ai particolari; e la I intersecante la linea dell'esergo è una cosa anomala. Certo ci vuole anche fortuna, pensa che sabato mattina non volevo neanche uscire, ma mia moglie ha insistito perché andassi a fare due passi! @@odjob il fresatore da orafo ce l'ho, ma ritengo che sia un'operazione troppo delicata, forse con i bulini a mano si potrebbe tentare ma ci devo studiare un po' non vorrei rovinare definitivamente la moneta.
    2 punti
  15. per non "ammorbarvi" e basta senza darvi poi qualche immagine :) qualche Tremisse "sparso" da VII silique = teorico 1,32 gr un "solido" da 21 silique - teorico 3,98 gr e uno da 20 - teorico 3,79 gr :)
    2 punti
  16. grazie per le risposte! sì, il fatto è che questa offerta mi aveva colpito, come modo per investire qualcosa, quindi oltre alla numismatica, ma è ovvio che se non si valorizza, neanche se l'argento decuplica il suo valore da oggi io avrei atto un buon investimento! in ogni caso, declinerò l'offerta, se vogliamo chiamarla così, e ho già individuato alcune monete che possono fare al caso mio! Certamente il loro non sarà un valore numismatico, ma almeno avranno peso.. :-) silver eagle, maple leaf e vienna philarmonic silver! se poi, c'è qualche moneta che può rappresentare un giusto mix fra valore del metallo e quello numismatico, vi prego gentilmente di segnalarmela, grazie mille!
    2 punti
  17. Siamo (ri)arrivati a pagina 1.000. Complimenti a tutti! :beerchug: :beerchug: :beerchug:
    2 punti
  18. Dei Grossi di FM 3/C è interessante notare negli esemplari postati che all' interno dei quarti si è utilizzato come cornice i puntini mentre in altri, tipo quello postato da @@Lafayette @@anto R e @@giancarlone, la linea continua.
    2 punti
  19. Questo grosso evidentemente ribattuto, ma sarà con lo scudo piccolo? Altro particolare sembra senza S. di ABROSIV Cliccare per ingrandire
    2 punti
  20. Il link che riporta al Giornale della numismatica fa riferimento a una ridicola ed infantile scopiazzatura della prima parte dell'articolo Sissia-Giarante 2013. A.S.
    2 punti
  21. @@Caio153 Scusa ma continui a fare il professore e non sei in grado nemmeno di riconoscere un difetto del tondello scambiandolo per un difetto di conio? Assurdo. @@Tinia Numismatica La cosa triste che certe cose vengono lette anche da chi è alle prime armi, assimilando solo una gran confusione....
    2 punti
  22. è il tipo D.A. 140, sul libro ho aggiunto immagini di uno uguale ma molto meglio in conservazione, per le incrostazioni concordo con Claudio
    2 punti
  23. @@Teus I le macchie nere potrebbero essere incrostazioni di sporco. Intanto potresti metterla a mollo in acqua demineralizzata, ameno per 24 ore, poi con la punta di uno stuzzicadenti puoi provare a vedere se vengono via, altrimenti bisognerebbe procedere con un micro bisturi, però lo devi fare sotto ingrandimento. Lavoro di estrema delicatezza e pazienza, se non hai l'attrezzatura giusta, meglio lasciarla così.
    2 punti
  24. e per un buon S. Valentino .... cosa c'è di meglio se non donare, seppur virtualmente, una bella medaglia? Fonte Cataloghi Online Fonte Cataloghi Online
    2 punti
  25. Conte Pietro Verri, la cui collezione numismatica per Milano mi ha fatto innamorare... https://it.m.wikipedia.org/wiki/Pietro_Verri
    2 punti
  26. Ieri mattina passeggiata in un mercatino del fine settimana; ciotola con un po' di monete malmesse; le passo scartandole sistematicamente; mi capita un Cavallo abbastanza sporco e con diverse incrostazioni proprio sulla scritta REGNI all'esergo; mi colpisce il fatto che la I di REGNI interseca la linea dell'esergo; la prendo, pago 50 cents e ...a casa. Nel pomeriggio di ieri, mi sono messo all'opera e ho proceduto alla pulizia e soprattutto a togliere l'incrostazione sulla scritta REGNI, lavorando al microscopio con un mini bisturi. La pulizia frutta il primo risultato, ovvero quello di individuare il segno di zecca: un'aquiletta= zecca L'Aquila. L'asportazione dell'incrostazione porta il secondo risultato, ma il più importante, la scritta all'esergo non è REGNI, ma....RENGNI!! Classificazione CNI XVIII pag 67 n° 140 D'Andrea n° 100 Rarità: R3 Un sabato di grande soddisfazione numismatica! Esame e foto eseguite con microscopio Leica StereoZoom 6 Photo con illuminatore anulare direzionale per far risaltare i rilievi dei caratteri delle scritte.
    1 punto
  27. Taglio: 2€ CC Nazione: Belgio Anno: 2005 Tiratura: 6.000.000 Condizioni: BB Città: San Giorgio al Tagliamento
    1 punto
  28. Scusate ma non se ne può più, per ora chiudo la discussione.
    1 punto
  29. Sarò stretto? Sarò infame? Sarò pignolo? certo è, che se prendessi il sigillo di perito, come dice sempre mia moglie, non venderei una moneta! @@Il*Numismatico :nono: :nono: :nono: :nono: :nono: ...e... invece io credo proprio che saresti non un buon perito ma... un ottimo perito, almeno così la penso virtualmente.
    1 punto
  30. @ Non si preoccupi. In realtà non è un vero problema. Solitamente non sottilizzo più di tanto ma in alcuni casi non riesco a trattenermi. Per quanto riguarda alle sue ricerche il problema, se di problema si tratta, è che abbracciano più di un argomento e francamente non saprei da dove inziare. Forse bisognerebbe aprire tre o quattro discussioni ben indirizzate. Sono pienamente d'accordo con Lei nel giudicare il fantomatico "provisino di Santa Fiora" evocato in passato da Lisini una chimera. Niente di nuovo, comunque. Per le tabelle sui valori dei pettini credo Lei si riferisca al testo di Spufford. Purtroppo non conosciamo l'intrinseco del denaro santafiorese e la vedo dura considerare il peso come un discrimine che possa aiutare a fare un confronto con altre monete. Se ho ben capito...... Secondo me il motivo per cui la zecca romana imita i denari francesi è da ricercare nelle abitudini ormai radicate nel pubblico e nella fiducia che tali monete avevano acquisito nel mercato romano. Buona continuazione nelle sue ricerche Saluti
    1 punto
  31. Il mio parere è che, nonostante la tecnica fotografica differente, (è semplicemente un gioco di luci causato dalla loro collocazione) già dalla foto dell'asta si vedevano chiaramente i (presumo) graffi della pulizia (a tal proposito, mi sento di escludere categoricamente la sovraesposizione per "secondi fini", già solo per il fatto che il fotografo, scattando in batteria letteralmente migliaia e migliaia di foto, non può avere il tempo materiale di tarare il setup di luci, impostazioni reflex e quant'altro ad ogni moneta... altrimenti, di questo passo per preparare un'asta chissà quanto tempo ci vorrebbe!). Inoltre, il fatto stesso che la fotografia sia in sovraesposizione (mentre la sua è in leggera sottoesposizione) di per se non la rende indecifrabile, sempre se si presta quel minimo di attenzione ad esaminarla attentamente (ad esempio le righe sulla fronte e sulla guancia, nella foto dell'asta, lasciano da "pensare"... ed esaminando lo stato della patina, il dubbio di fare "1+1" viene... ;)). Tornando alla fotografia... se fa caso, il dritto è più chiaro del rovescio per il semplice motivo che il lato del ritratto, essendo più povero di rilievi, è il lato che "subisce" maggiormente un trattamento di pulizia, per cui il colore del metallo tende ad assumere ancora di più un colore "bianco" (in paragone col R/) in quanto l'omogeneità della superficie genera un maggior attrito con la superficie che vien strofinata. Ciò si tramuta in maggiore esposizione in fase di scatto, in quanto il metallo riflette maggiormente il fascio di luce e quindi fa salire il valore dell'esposimetro. Contrariamente, il R/, come si può vedere, essendo maggiormente "protetto" dai rilievi, conserva molti più residui di patina localizzati in prossimità dei rilievi più stretti, e ciò tende a rendere la foto leggermente più scura del D/, in quanto il fascio di luce subisce maggiore scomposizione per via dei rilievi più pronunciati, e dei maggiori residui di patina, che al D/ invece sono localizzati principalmente tra la legenda in special modo. Esaminando le foto, e senza saper nè leggere nè scrivere, io avrei chiesto prima di tutto foto a risoluzione maggiore. Secondo, avrei chiesto lumi sul difetto dietro la testa ad esempio (sfogliatura? mancanza? abrasione?... se sono interessato ad un lotto, e non posso vederlo in mano, ho tutto il diritto di chiedere come minimo, così da prendere le mie decisioni con cognizione di causa). Io avrei riportato la dicitura "hairlines nei campi e leggera mancanza di metallo al D/" (quella mi parrebbe)... ma comunque, alla fin della fiera, rimane pur sempre una moneta di fine '700 pagata 76€... ... sul giudizio di conservazione assegnato, mi sarei fermato al qBB, con la nota "hairlines nei campi" (e chiarendo il difetto al D/, che mi sembrerebbe una mancanza di metallo) Sarò stretto? Sarò infame? Sarò pignolo? certo è, che se prendessi il sigillo di perito, come dice sempre mia moglie, non venderei una moneta! ;)
    1 punto
  32. ciao, io penso che con il caffè hai centrato uno degli esempi più significativi, ma nel senso opposto... Qui a Roma prima dell'euro per un caffè in quasi tutta la città si spendeva tra le 1000 e le 1200 lire(l'equivalente dei 55/60 cent odierni),nel 1990 costava tra le 600 e le 800 lire(ho lavorato un periodo in un bar),oggi ancora si riesce a prendere un caffè(nella maggior parte della città)a 80 centesimi,quindi se aumento c'è stato,è decisamente ridotto rispetto alla media degli aumenti di altri generi di consumo. Il discorso degli immobili fa testo a parte,perchè c'è stata un'impennata dei prezzi in concomitanza del cambio euro/lira,come c'è stata dal 2004/2005 una costante discesa dei prezzi. Io credo che il discorso investimento/collezionismo vada sempre preso con il beneficio del:"faccio una cosa che mi piace,se un domani recupero buona parte di quello che ho speso ok,se ci guadagno sono ancora più contento" Altri hobbies non danno garanzia alcuna di reintegrare almeno parte di ciò che si è speso, quindi secondo me;un occhio al portafoglio sempre,ma lo scopo fondamentale rimane godere della passione.
    1 punto
  33. Carato o siliqua di carrubo Seme discretamente stabile nel mediterraneo avente peso medio teorico 0,1895 grammi… ovviamente ci dicono i testi, non mancano variazioni significative (0,196 gr. In Siria e 0,212 gr. In Egitto ad esempio) Quindi: 1 carato = 1 siliqua di peso = 0,1895 gr. Ora, il seme di carrubo non era diffuso al nord, quindi quando i popoli “germanici”, e con questo termine volutamente includo tutto…inclusi i franchi, iniziano a coniare, usano…quando lo fanno J …altri metodi….ma sempre di semi si tratta Ad esempio: Weath grain – ovvero il seme di grano, purtroppo con pesi molto variabili a causa dell’umidità - Peso teorico 0,047 gr. – pari a ¼ di Carato – variabile fino almeno a 0,053 gr…. Barley grain – ovvero il seme d’orzo, anche qua con pesi molto variabili….sempre a causa dell’umidità - Peso teorico 0,063 gr. – paria 1/3 di carato – variabile almeno fino a 0,065 gr. Molto spesso Questa indicazione non è inutile, perché se i “romani” bene o male si sono sempre basati sulla siliqua/carato, al nord troviamo monete d’argento coniate al peso di 20 o 22 grain spesso abbastanza precisi. Scripulum o scrupulum Ovvero 6 silique/carati di peso – 0,1895 * 6 = 1,14 gr scarsi Ora, sempre su base 12, non deve quindi stupire che per esempio il nummo di Valentiniano III su 609 esemplari pesati per Roma abbia un peso di 1,16 grammi circa. Oncia Circa 27,29 grammi 12*12 carati = 0,1895 gr * 144 = 27,29 144 carati-silique 6 solidi 8 dracme 24 scrupoli Libbra romana 12*12*12 carati = 0,1895 gr * 1728 = 327,45 gr circa Il RIC parte da 324 gr, e qua non è il caso di aprire una disputa lunga secoli sul peso della libbra romana…comuqne in line a di principio: 1728 carati 288 scrupoli 12 once
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  34. È Geta, ma non quel Geta...si tratta di un denario repubblicano http://www.acsearch.info/search.html?id=2740673
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  35. Bella intuizione: ciò mi porta a due ipotesi. 1: le monete CNG sono monete vere, ma brutte e pesantemente ritoccate, in particolare col riempimento del buco... ma lo escluderei per le questioni pondometriche e assiali... 2: qualcuno ha preso una Thompson 2091a vera e col buco e si è fabbricato un proprio conio sulla base di quella facendolo con molti più particolari, ma non è stato attento a riprodurre bene la perlinatura laddove mancava nell'originale... sinceramente opto per questa seconda ipotesi. Parere personale si intende...
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  36. Alcuni amici del Cordusio hanno visto questo grosso questa mattina "in anteprima"; la tipologia è comune, un per così dire classico Crippa 4. Abbiamo però una variante in quanto al rovescio la legenda è . . ABROSIVS . . MEDIOLAI . , in pratica risulta mancante la S prima del nome del patrono. Questa mancanza non è dovuta a cattiva coniazione ma proprio ad un errore da parte dell'approntatore del conio. Variante non riportata nel Crippa, troviamo monete simili descritte nel Corpus ma non viene specificato se la mancanza della lettera sia effettiva o dovuta a problematiche annesse al processo di battitura. Per chi volesse controllare meglio, cliccando l'immagine si ingrandisce.
    1 punto
  37. buonasera Attilio, aspettavamo con i miei amici la data del convegno saremo presenti sabato intera giornata con pranzo in hotel saluti michele
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  38. Ecco il mio Grosso da 2 soldi di Filippo Maria,tipologia Cr. 3/A. è un po' malconcio ma è curioso il baffo (credo sia un eccesso di metallo) a fianco del puntino al D/
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  39. Ma figurati, siamo qui apposta per farci gli affari degli altri :lol:
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  40. Sono d'accordo con @@pinky. Gli amanti della Serenissima sono aumentati. Faccio un breve esempio. In asta baia 3/4 anni fa un grosso anche bellino lo si portava via a 20/25. Ora minimo di 30/35 non lo prendi. Questo significa un aumento di amanti che cercano il pezzo. E non lo fanno per rivenderlo. Monete non se ne trovano ed ho potuto constatarlo al WMF di Berlino. Di Venezia ho visto 10 monete, senza contare le post 1797. 3 grossi, 1 soldino del Memmo 1 soldino del Foscari e 5 Zecchini (attenzione non Ducati). Veramente pochino. Ovvio no monete, no concorrenza. Tornando tra di noi a questo punto un grosso dello Zorzi a 300 è un affare. Poi ognuno di noi fa le proprie scelte senza scandalizzarsi.
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  41. http://www.acsearch.info/search.html?id=2350130 ArtCoins Roma s.r.l., E-Auction 23, Lot 49 Apulia, Bronze, Salapia, c. 275-250 AE (g 6,87 mm 19 h 6) Horse stepping r., Rv. dolphin l. above, trident. HNItaly
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  42. @Exergus Moneta arrivata. Meglio di così non credo di riuscire a fotografarla.
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  43. Mamma mia che brutto falso.
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  44. Le foto non aiutano molto, a parer mio bisogna rifarle.
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  45. @@visroboris, gran bel pezzo! Altissima conservazione. Però al R/ a ore 11 si nota qualcosa di strano sul bordo ...solo che il riflesso della luce non mette bene in risalto il particolare.
    1 punto
  46. Beh... dal padrino di cresima un bel marengo d'oro comune di Umberto I non sarebbe male.. si trovano in ottima conservazione e a prezzi Non esorbitanti
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  47. mah, Alibaba e' un sito internazionale. L'annuncio di quel produttore dice "custom coins" e "samples time", "production time" quindi e' QUASI ovvio che si tratti di monete prodotte su misura per i clienti. SPERO che chi ordina da questo produttore, questi includa certificati specificando chiaramente che si tratti di riproduzioni. Se cosi' fosse, no problem: falso dichiarato a fini commerciali, e i clienti che comprandoli coscientemente, tacitamente e implicitamente accettano il fatto di essere di fronte a un falso apposta prodotto su richiesta. Se andate sul loro sito: http://xinbaixiang.en.alibaba.com/product/465466198-801222783/Trade_Assurance_cheap_custom_coins_dies_cast_custom_ancient_coin_roman.html c'e' scritto chiaramente "Style: Antique Imitation" e "Use: Souvenir" quindi almeno il produttore ha avuto l'accortezza di dichiararla come ripdoduzione. Il problema e': cosa succede se queste monete vendute e acquistate espilicitamente come riproduzioni, entrano nelle mani di terzi di cui ignorano o celano intenzionalmente lo status di falso/riproduzione? Ecco, qui si entra nel penale, ma purtroppo in Cina ci sono troppi MILIONI di questi falsi (sia di monete occidentali che orientali) che e' impossibile fermare il fenomeno. In TUTTI i mercatini o fiere d'antiquariato che ho visto ci sono centinaia di questi falsi. Impossibile fermare il fenomeno perche' ci sono troppe persone coinvolte, e non ci sarebbe nl tempo, ne' le risorse sufficienti a fermare un fenomeno che ormai e' diventato parte integrante della vita quotidiana. Nonostante le leggi severe, per la Cina il mercato del falso e' stato FONDAMENTALE per arricchirsi. Pensate ai dvd e cd bootleg, o alle magliette e scarpe false. Se ne trovano a milioni qui, anche su siti ufficiali come www.taobao.com ma nonostante le leggi che proibiscono severamente la fabbricazione e la vendita di falsi, le autorita' lasciano correre perche' c'e' un enorme giro di interessi dietro. Danno lavoro a molti venditori e fabbricanti, fanno girare l'economia, i negozi ci pagano comunque le tasse, gli spedizionieri hanno lavoro ecc. Insomma l'indotto che creano e' grande e redditizio. Si dice -quasi a ragione- che senza la creazione di falsi negli anni 90-inizio 2000-, la Cina avrebbe difficilmente raggiunto il GDP che ha oggi. L'unica volta in cui le leggi si attivano veramente e' quando viene falsificata la moneta di stato ufficiale. Finche' il falso intacca ggli interessi di stranieri o di privati, vabbe', va la'... ma quando intacca gli interessi e la rispettabilita' del governo cinese allora li' si che son caxxi. Purtroppo di tanto in tanto l'Occidente si "sveglia" e comincia a fare multe, denunce, tribunali internazionali, indagini, sequestro di merci ecc.. e la Cina cosa fa? Arresta quei due o tre disgraziati un po' troppo in vista, e lascia correre le altre decine di migliaia o centinaia di migliaia di coinvolti, giusto per mantenere le apparenze di legalita' e ordine, e per gettare un po' di fumo negli occhi dell'Occidente. Passato il trambusto -e ci si assicura che il trambusto momentaneo sia molto rumoroso per fare piu' effetto- tutto torna alla normalita' perche' questi produttori di falsi sono comunque anch'essi fondamentali per incrementare il GDP cinese. Quel venditore/fabbricante di "riproduzioni di monete" e' di Shenzhen, Guangdong. Il Guangdong e' il motore economico principale della Cina. Fermate il motore e fermate anche una buona fetta della crescita del GDP. Fabbrica riproduzioni? Vabbe' e' sbagliato se non lo dichiara apertamente, potrebbe essere ingannevole se terzi usano queste riproduzioni per fini loschi, ma alla fine, chi danneggia di piu questa produzione di "falsi"? I cinesi o gli occidentali? Risposta: gli occidentali, quindi chissene... Xi Jinpin sta arrestando alti funzionari corrotti. Bene, ma sono solo una goccia nel mare della corruzione cinese. Giusto per mantenere le apparenze ma in realta' quel che lui fa e' poco. C'e' una battuta in Cina: Quante persone devere arrestare Xi Jinpin per fermare la corruzione in Cina?" e la risposta e' "1 miliardo e mezzo". Le leggi contro i falsi in Cina ci sono, e sono severe. Se applicate in realta' sarebbero davvero efficaci, ma sono un po' come quegli edifici di propaganda russi ai tempi di Stalin quando delegazioni straniere venivano a visitare la Russia: facciate di cartone e legno con dietro il vuoto.
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  48. A mio parere è un semplice conio stanco...
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