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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/17/16 in tutte le aree
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Un 100000-zlotych polacco 1990 coniate in argento 0,999, con un diametro di 39mm e un peso di 31.10g. Il grande fratello del rame-nichel 10000-zlotych già pubblicato da nikita_ per quest'anno. Come già accennato sopra, questa commemorative polacco 1990 celebra il sindacato Solidarnosc, uno dei principali artefici responsabili per il ripristino la corona in testa dell'Aquila polacca. Pezzi datati 1990 come questo sono le prime monete polacche per mostrare la testa incoronata dal prima i comunisti hanno assunto la direzione. Prendo atto che le superfici di prova di questo pezzo sono particolarmente efficaci nel comunicare il suo soggetto, SOLIDARNOŚĆ, soprattutto rispetto alla consegna monocromatica del (sopra :D) rame-nichel 10000-zlotych del disegno o modello identico. Questa grande moneta d'argento pura è naturalmente un esercizio di NCLT, ma l'importanza del suo soggetto richieste speciale trattamento. O almeno così credo, comunque. :) v. ------------------------------------------------------------ A 1990 Polish 100000-zlotych struck in .999 silver, with a diameter of 39mm and a weight of 31.10g. The big brother of the copper-nickel 10000-zlotych already posted by nikita_ for this year. As already mentioned above, this 1990 Polish commemorative celebrates the trade union Solidarity, one of the main movers responsible for restoring the crown to the Polish eagle’s head. Pieces dated 1990 like this one are the first Polish coins to show the crowned head since before the Communists took over. I note that the proof surfaces of this piece are particularly effective in communicating its subject, SOLIDARNOŚĆ, especially compared to the monochrome delivery of the (above :D ) copper-nickel 10,000-zlotych of identical design. This big pure silver coin is of course an exercise in NCLT, but the importance of its subject demands special treatment. Or so I think, anyway. :) v.5 punti
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Che la monetazione milanese sotto la dominazione spagnola sia ricca di falsi è un fatto assodato in particolare sulle monete povere, svilite che passavano ancor più facilmente di mano in mano. Più particolari sono i falsi dei monetoni, i ducatoni e quando capitano, pur non essendo un conoscitore di falsi, è bello vederli ed osservarli. In questo caso siamo a un bel ducatone di Filippo IV, la data si intravede ed è il 1622, ha un peso di 24, 90 gr. mentre il range che indica il MIR è da 29,54 a 32, 30 gr. con un peso dei documenti dell'epoca di 32, 303 gr. con un titolo di circa 958 millesimi. Moneta coeva che sicuramente circolò credo senza grandi problemi con penso magari a una sottile argentatura superficiale, ora non presente, per renderla meno riconoscibile. Vediamo cosa ne pensate di questo monetone....3 punti
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Buonasera a tutti Aggiungo: Bahamas 1990 1 centesimo3 punti
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______________ 1990 Unione Sovietica 130° Anniversario della nascita del medicoAnton Chekhov 500° Anniversario della nascita del traduttore Francisk Scorina 1 Rublo - Rame/nickel3 punti
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______________ 1990 Unione Sovietica 150° Anniversario della nascita del musicista Pyotr Ilyich Omaggio a Georgy Zhukov Eroe dell'Unione Sovietica 125° Anniversario della nascita dello scrittore Janis Rainis 1 Rublo - Rame/nickel3 punti
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Anche perché al rovescio, in un impeto di delirio epigrafico, mi pare di leggere chiaramente [...]NSECR[...]3 punti
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Nel 1990 la Germania è riunificata. 50 pfennig tiratura 150.000.000 A (Berlino)3 punti
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Propongo all'attenzione degli amanti dei denari col pettine questo esemplare, in condizioni davvero pessime ma interessante: Il pettine sembra tagliare il cerchio interno ed al rovescio abbiamo nei quarti della croce un fuso/omega ed una stella. La S sopra al pettine è tra una stella ed un crescente. La tipologia è censita ma non ne avevo ancora visti dal vivo, del tipo con pettine che esce dal cerchio interno avevo visto solo esemplari con nei quarti della croce due bisanti... Pesa 0,20 gr. anche se vista la conservazione il dato non è di grande utilità :pardon: Saluti, Antonio3 punti
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Credo che sia utile nell'ambito dell'intera discussione vedere anche questa piantina del dominio visconteo alla morte di Gian Galeazzo nel 1402, certamente come potete vedere Visconti non è solo Milano ma l'estensione verso altre zecche e territori è evidente e importante. Da ricordare che Gian Galeazzo è già Duca dal 1395 per avere avuto da Venceslao la legittimazione imperiale.3 punti
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Buona sera a tutti ! Volevo condividere con voi questa moneta: D: GALLIENVS AVG, R: PAX AVG peso: 3,47g diametro:20-21mm Commenti ? Grazie a tutti2 punti
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Fiaba con risvolti numismatici (Italo Calvino) http://www.consultami.net/biblioteca/miti/giufa/04.html2 punti
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concordo con @@savoiardo Besso Ferrero Fieschi, 1559-1584. Quarto di soldo. Æ gr. 0,81 MIR 750/754. Raro.2 punti
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Olatretutto è distintamente visibile la parte terminale dell'ala che arriva quasi a toccare la linea dell'esergo...2 punti
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@@sulinus Francesco, non è che uno sembra cretino, ma a volte certe particolarità tecniche non tutti le conoscono. Se riuscissimo a "guardare" le monete tutti con lo stesso sistema sarebbe già un bel passo avanti, ma quello che mi meraviglia è che nessuno dei PROFESSIONISTI del settore abbia mai provato a creare uno standard strumentale ed operativo!2 punti
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Kunz fra varie cose fu anche conservatore del Museo Bottacin di Padova. Era un grande Numismatico di quelli con la N maiuscola. Non ha importanza che fosse italiano o tedesco. Era un numismatico. Punto. Arka P.S. Certo che mi sarei aspettato che un austriaco si chiamasse Karl Kunz... no?2 punti
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E intanto la quasi già mitica locandina rossa di @@magdi spunta anche in Panorama Numismatico di febbraio...2 punti
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Carlo Kunz, mio concittadino, oltre che numismatico era anche disegnatore e litografo. Tra le sue opere come illustratore: - La zecca di Scio di Domenico Promis - 1861 - Le monete di Venezia, di Nicolò Papadopoli Aldobrandini - Da Nicolò Tron a Marino Grimani: 1472-1605, d Nicolò Papadopoli - Monete inedite dei gran maestri dell'Ordine di s. Giovanni di Gerusalemme, di Paolos Lambros A Trieste gli è dedicata una via. P.S. la dicitura presente su Wiki "Numismatico italiano" è ovviamente errata. Tipica mania italica di attribuirsi meriti altrui.2 punti
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Si tratta semplicemente di uno "stile" di R, si trova in varie zecche, la R è facilmente confondibile con una A. Ti posto un esempio di una moneta simile alla tua (RIC VI 553) sempre della zecca di Treviri, varia la legenda al dritto, ...NOBC invece di ...NC, ma come puoi vedere la R è proprio uguale. Le lettere S ed F sono caratteri usati per "numerare" le varie emissioni, in modo da controllare la tiratura.2 punti
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Se per te i massacri compiuti dai nostri in Jugoslavia sono, rispetto alle foibe, uno "strano tema collaterale", temo tu non abbia capito il senso dei miei post (e non solo dei miei). Non c'è, da parte mia, nessuna intenzione di sminuire o rendere più digeribili avvenimenti che non hanno giustificazioni, ma solo la consapevolezza che non si possono capire, e spiegare, tali avvenimenti, senza prendere in considerazione le cause che li hanno prodotti, e tra queste, non si può non includere quanto da noi fatto nella Jugoslavia occupata. Mi sembrava un concetto semplice da capire, ma forse non sono riuscito a spiegarlo bene o, forse, non lo si vuol proprio capire. petronius2 punti
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Per quanto sia giusto ricordare e condannare ogni orrore, mi spiace constatare che questa discussione specifica, che doveva essere un piccolo memento della fine orribile degli innocenti infoibati, senza che vi siano state "colpe" o intenzioni particolari da parte di nessun partecipante, è nella sostanza degenerata in un "non poteva essere altrimenti". E quindi sì, le foibe van ricordate ma...mai troppo dalla parte degli infoibati. Aldilà di ogni opportuna e condivisibile precisazione storica, è davvero triste.2 punti
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Se cosi' fosse , ancora peggiore figura di quella se fosse stata una nostra iniziativa , sarebbe un clima di totale sudditanza .2 punti
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Oggi ho ricevuto 2 dollari Morgan comprati su Ebay, entrambi falsi. Voglio condividere la mia esperienza. Per correttezza, ho confrontato il falso, che riportava la data del 1985, con uno vero dello stesso anno. Inoltre le ho messe una accanto all'altra e ho orientato la luce in modo da garantire ad entrambe lo stesso angolo d'inclinazione. Ecco le differenze che sono emerse. ASPETTO Il vero è opaco. Il falso è troppo "metallico", lucido, esposto alla luce la riflette come uno specchio. CONTORNO Il vero ha un doppio contorno, la parte esterna del bordo è liscia, la parte interna finemente zigrinata. Il falso ha solo un'unica grossolana zigrinatura. DETTAGLI Nel vero i particolari sono sapientemente rifiniti e curati, in particolare si apprezzano la delicatezza della capigliatura e del cappello frigio della figura femminile, il piumaggio dell'aquila sul retro e la finezza delle stelline. Nel falso questi elementi sono appena abbozzati, grossolani. SCRITTURA Nel vero è più sottile, più delicata, con un contrasto dolce. Nel falso è più rilevata, meno delicata, con un forte contrasto. PESO La vera pesa 26,74 grammi. Le false pesano rispettivamente 25,99 e 26,39 grammi. Sicuramente i più esperti di voi noteranno altri particolari. Il mio è un piccolo contributo come pegno per tutte le volte che mi siete stati d'aiuto rispondendo ai miei quesiti. Grazie sempre.2 punti
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Sono abbastanza contrario alle celebrazioni di queste "giornate del ricordo" perché sono sempre l'occasione per fomentare polemiche. A parte il fatto che se si vuole "ricordare" un evento occorrerebbe farlo a 360 gradi e non faziosamente. In questi casi sarebbe molto meglio dimenticare...piuttosto che ricordare solo una parte della verità. M.2 punti
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Salve a tutti. Credo che la tavola sia stata tratta da questo libro: https://books.google.it/books?id=dBxBAAAAcAAJ&pg=PA237&lpg=PA237&dq=real+museo+borbonico+monete+velia&source=bl&ots=q8NKQGzOUV&sig=bK7g619gStKX7WuZlBkbSkidhgc&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiOw7yBz_zKAhWkpnIKHSUdBj4Q6AEIIjAB#v=onepage&q=real%20museo%20borbonico%20monete%20velia&f=false "Real Museo Borbonico, volume quinto", Napoli, Stamperia Reale 1829. Puoi vedere la tua tavola alla pagina 234 del link allegato. Accompagnava un'erudita disquisizione del noto archeologo e numismatico Francesco Maria Avellino su alcune delle monete più importanti (agli occhi dello studioso) custodite in quello che oggi è il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e che all'epoca era, ovviamente, il Real Museo Borbonico. Di quest'opera ne esiste anche un'edizione successiva stampata a Roma ma contenente sempre le tavole incise del Russo. Se potessi vedere anche com'è stato scritto il numero progressivo della tavola, in alto a destra, con quella del volume, in alto a sinistra, forse potrei risalire con più precisione alla determinazione dell'edizione, se napoletana o romana. Spero di essere stato di qualche utilità, almeno costituendo un punto di partenza per future ricerche...2 punti
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Una monetina apparentemente banale e facilmente confondibile con quelle del tutto simili e assai comuni a nome degli altri tetrarchi. In realtà è molto rara e le dinamiche della sua coniazione sono utili per comprendere i rapporti tra Costantino e Galerio e l'attività della zecca di Alessandria. Costantino I Cesare , frazione di follis , I° officina della zecca di Alessandria (306-308 d.C.) Dritto: FL VAL CONSTANTINVS NOC CAES, busto laureato, corazzato e drappeggiato di Costantino rivolto verso destra. Rovescio: CONCORDIA MILITVM, Costantino all’atto di ricevere da Giove un globo sormontato da una Vittoriola. Al centro A, in esergo ALE. Riferimento: RIC VI Alexandria 85. Rarità: 8/10. La moneta in oggetto rientra in una delle due soli emisisoni (anche l'altra rarissima) della zecca di Alessandria che vedono raffigurato Costantino I col titolo di Cesare. Fu probabilmente coniata per un breve lasso di tempo compreso tra la fine del 306 e l’inizio 307 d.C, ovvero non prima del 25 luglio del 306 (data della morte di Costanzo Cloro e di elevazione del figlio Costantino I al rango di Cesare) e i primi mesi del 307 allorquando i rapporti tra l’Augusto d’Oriente Galerio Massimiano (che controllava la zecca) e il giovane Cesare Costantino I si compromisero a seguito della pretesa di quest’ultimo di essere riconosciuto come legittimo Augusto d’Occidente. Ne conseguì uno scontro armato che comportò l’interruzione in Oriente delle coniazioni a nome di Costantino I fino al 308. Benché sia accertato che questa tipologia di monete sia stata coniata in ben quattro officine, la grande rarità con la quale esse appaiono sul mercato può essere ragionevolmente spiegata con una produzione assai modesta e discontinua giustificata dagli altalenanti rapporti tra i regnanti. Ricordo, infatti, come proprio le monete erano da considerarsi all’epoca tra i migliori mezzi per far politica e trasmettere un “messaggio” ai propri rivali e al popolo romano. Da un punto di vista metrologico rappresentano praticamente un unicum nel panorama numismatico della Tetrarchia. Con un peso di circa 3 grammi e un diametro di circa 20 mm, queste monete possono essere considerate delle frazione di follis (messo follis? un terzo di follis?); a dire il vero, per peso e diametro ricordano sfacciatamente i radiati di Aureliano e pertanto non è improprio definirle “radiati post-riforma”, dove la riforma è quella del 294 d.C. di Diocleziano che introdusse il follis. Ciò non deve sorprendere, la zecca di Alessandria, ai limiti territoriali dell’Impero e lontana dal Senato, aveva sempre goduto di notevole autonomia nelle proprie emissioni e caratteristiche non apprezzabile altrove.1 punto
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Salve come da promesso vi posto l'unica moneta d'oro della mia collezione(quella che mi hanno dato come resto al posto delle 200lire ) vorrei tanto sapere cosa ne pensate :) peso: 8gr diametro: 2.2cm Grazie mille1 punto
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Era da tempo che la desideravo questa moneta poi per una cosa o per l'altra andavo su altre tipologie ... ora finalmente è fra le mie mani ... Cosa dite approvate :) ?? Genova Fase dei Dogi biennali Scudo Stretto del 1679 Peso : 38,19g Materiale : Argento Esemplare , come molti di quest'anno , coniati al torchio ma, sprovvisti della legenda sul taglio ...1 punto
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@@miza C'è l'abitudine di metterci il "quasi" davanti per timore che il solito acribico col microscopio elettronico dica che mancano due atomi di rame sull'ombelico del Re, ma per me è FDC, non vedo proprio cosa manchi.1 punto
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Da oggi sono volontario A.B.I.O.(Associazione Bambini In Ospedale) Avendo ricevuto ieri l'attestato di fine tirocinio e il distintivo per farci riconoscere da tutti. I volontari A.B.I.O.offrono tre ore la settimana del loro tempo libero ai bambini ricoverati in ospedale per farli giocare e sostenere i genitori. Blaise1 punto
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Mi aggiungo, quindi: dabbene + 1 + 2 del Cordusio + cagnolina 417sonia 11 punto
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Comunque è davvero interessante, non ne avevo mai visti con queste caratteristiche ;) Quando avrò un po' di tempo posterò il mio esemplare con la stella e l'omega nei quarti.1 punto
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Ciao a tutti....sto valutando l acquisto di questo saluto d'argento di Carlo primo d'Angiò,ma sono combattuto sullo stato di conservazione,per il resto mi sembra essere tutto in ordine. Il prezzo di partenza è considerevole anche se trattabile.....secondo voi di che conservazione si tratta? Vi ringrazio.....1 punto
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Ciao @@anto R Se vedo bene, dovrebbe essere un provisino del tipo "Caprignano" con il pettine che interseca la leggenda.....giusto? Il peso è veramente molto basso, va bene che è conservato male, ma in genere questa tipologia (almeno tutti quelli che ho visto personalmente) presenta un conio molto leggero e quindi facilmente usurabile. Quanto è il diametro? p.s mi pare di contare 6 denti anziché i 7 classici di questa tipologia, no?1 punto
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Da quello che vedo, l'appiccagnolo in origine doveva essere ad anello (come già anticipato da @@sandokan) e la superficie del bottone mi sembra leggermente convessa. Sulla base di ciò e valutandone lo stile, azzarderei una datazione approssimativa.......credo sia un bottone civile della prima metà del XIX secolo, ma è un parere personale e posso sbagliare di qualche decennio.1 punto
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Grazie Scacchi : si nota bene che si è spezzato l'anello fisso che era posto al verso del bottone. A volte l'appiccagnolo ha la forma di un triangolo forato al centro, la cui base è saldata al bottone ma non mi pare sia questo il caso. Speravo in qualche marchio inciso al verso, che invece non reca nulla. Non è un bottone militare, né da livrea : anche oggi, soprattutto per capi femminili, vengono prodotti bottoni che recano vari motivi, a volte anche stemmi di fantsia ; non sono un competente in materia, ma credo di tratti di uno di quelli. Mi riesce difficile datarlo : mentre il verso, a parte l'anello/asola mancante, risulta in buone condizioni, il rectoo è molto ossidato e sembra anche usurato. Sai se per caso è stato trovato sotto terra ? @@scacchi1 punto
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@@sulinus non è necessaria una lente professionale. Generalmente una normale lente da ingrandimento che penso che anche tu hai, ha una potere 2,5X (ha una distanza di messa a fuoco di circa 8 cm. Una lente 4-5X la trovi anche dai cinesi e ha una distanza di messa a fuoco di 5-4 cm. rispettivamente. Dai ragazzi, cerchiamo di adottare degli standard strumentali, altrimenti ognuno di noi una stessa moneta la grada in maniera differente! A parte l'alta risoluzione, i segnetti se ci sono, ci sono per quello ti chiedevo il livello di visibilità; comunque ho fatto la prova con lo zoom dello schermo e direi che sono visibili intorno a 4X. Da questa foto il lustro sembra notevolissimo, in mano potrebbe essere anche qFdc.1 punto
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Ho contattato UFN mi hanno detto che gli ordini supplementari riguardanti le monete da 2 Euro Proof sono ancora in fase di valutazione. C'è ancora qualche speranza1 punto
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@@claudioc47 non ho una lenta di ingrandimento professionale,quindi non so rispondere alla tua domanda,ma guarda questa foto,ho allontanato la fotocamera diciamo di un 15 cm ed ecco il risultato1 punto
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Devo concordare con @@Druso Galerio : il post è incentrato sulle foibe (o meglio le vittime e i loro carnefici) o dovremmo parlare di ogni IGNOBILE E SPREGIEVOLE AZIONE AVVENUTA NELLA STORIA? perché se è così non credo che saremmo capaci di includerle o ricordarle tutte. Mi sembra di pessimo gusto iniziare a parlare di un argomento e qualcuno vuole tirare fuori subito qualche strano tema collaterale con forse, penso male io, l'intento di sminuire o rendere più digeribile avvenimenti che non hanno giustificazioni. Certo si può allargare il tema per comprendere bene il fenomeno storico, ma attenzione a non uscirne fuori di proposito. Questo modus operandi è dei bambini e dei politici.......quindi evitiamo di utilizzarlo. Se qualcuno vuole aprire una discussione sulla "monnezza italica" va benissimo non ci sono problemi, ma in questo caso mi pare che gli argomenti usciti fuori hanno il sapore di edulcorare i fatti commessi nelle foibe e voglio ricordare di nuovo che le vittime non furono solo italiani. Quindi è ora di smetterla di avere campanilismi politici su questi temi. L'omicidio è un fatto che non ha bisogno di molte interpretazioni, se non per coloro che vogliono arrivare a qualche fine.1 punto
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in esergo non è ITW ma ITR: la R è arrotondata nella sua parte superiore come su questa moneta di Galerio (sempre coniata a Treviri), mentre il trattino centrale è poco visibile per offetto della consunzione e della corrosione della moneta.1 punto
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Se non si leggesse NERVACAES non avrei mei detto che si tratta di lui. Credo che il PR invertito sia un refuso dell'incisore. Bella variante.1 punto
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E' notizia di oggi, i documenti dell' "armadio della vergogna" sono stati desecretati, e sono consultabili online nell'archivio della Camera http://www.repubblica.it/politica/2016/02/16/news/stragi_nazifasciste_online_archivio_vergogna_-133585481/ Si potrebbe dire meglio tardi che mai, ma non è certo una consolazione <_< petronius1 punto
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Allora: - il Montenegro non va bene perché esagera le valutazioni di rarità; - il Gigante non va bene perché esagera il valore delle monete; - il Nomisma... Qualcuno ha un altro catalogo da proporre? Forse basta una consultazione "cum grano salis" di un paio di essi e quattro chiacchiere fra appassionati con una buona esperienza... o no?1 punto
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Avevo letto sì, ci sono dei passi veramente raccapriccianti, ne consiglio vivamente la lettura a tutti quelli che sventolano il tricolore nel "giorno del ricordo".1 punto
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E' la vita del collezionista. Non si colleziona per profitto ma solo per passione perchè se non c'è la passione non si riesce a mettere mano al portafoglio come faciamo tutti noi. Noi purtroppo (lo dico con un po di rammarico forse) in una moneta da 2€ non vediamo il valore facciale che tutti vedono ma un valore sentimentale un valore estetico che spesso non ha un corrispettivo economico. Il nostro occhio va ben oltre ciò che tutti vedono. Con i pro e i contro che ne scaturiscono. :rofl:1 punto
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Molto interessante la vostra spigolatura, e sono d'accordo di principio con chi ha detto che la moneta è attribuibile al sistema circolante del volterrano, vista la contiguità Aldobrandesca con i Pannocchieschi, di cui il vescovo (poi anche principe-vescovo dotato di regalie imperiali) Ildebrando, padroneggiava su Berignone. Un dubbio rimane sulla possibilità imitativa, vista la vicinanza Aldobrandesca agli ambiti commerciali senesi con la Champagne, della possibilità del provisino d'esser usato come -documentato- pagamento pro defensio (come nel corso del '200) dei commercianti in terra francese, e come pagamento in terra papalina (la cui protezione verso la famiglia comitale Aldobrandesca non si può mettere in dubbio) e pure d'Oltremare o di passaggio del pellegrino per il 'passaggio santo'. D'altronde Innocenzo III di fatto darà luogo alla sola circolazione del provisino-imitativo- del senato romano, nato per imitazione e svalutazione successiva del 4 % del peso in argento. Documentalmente ci sono eventi di pagamento da parte delle alte sfere pisane ai banchieri senesi fatte in provisini 'vecchi'. La comunità Santafiorese ha pure istituito un premio locale basato sul 'provisino aldobrandesco, citandolo espressamente nei capitoli disciplinare del premio. A sfavore decisa dell'imitazione c'è la evidente mancanza del pettine, che abbia notizia, (ma ne ho visto uno solo ;) ) nel retro della moneta aldobrandesca, che fa decadere di fatto la denominazione di provisino. Infatti anche l'imitazione cittadin-senatoriale (e non papale ;) ) mantiene il pettine nel campo. La menzione del conte di Dassel è a suo modo scioccante ed interessante. Scioccante è evidente, ed è invece interessante perché l'arcivescovo di Colonia e cancelliere imperiale, Rinaldo di Dassel, accompagnerà Aldobrandino di Uguccione nelle campagne toscane a riscuoter tasse etc.., e in quell'epoca la contea Aldobrandesca non era certo divisa, seppur si noti già l'ambiguità imperiale e papale interna alla famiglia, differenziando Santa Fiora e Sovana-Pitigliano proprio in questo divisorio di protezione e ambito di 'riscossione' e lavoro. Il provisino, vista la natura poi così laziale nell'uso italico, fa più pensare ad un ambito di provenienza Sovanese, se fosse possibile inquadrarlo, da sempre teso all'ambiente romano, a meno che si possa ammettere diverse collaborazioni tra conti, imperatori, papi, uomini e commercianti per la difesa di un territorio o di un ideale di croce. Per assurdo la citazione di Dassel di per se daterebbe già nell'epoca di Aldobrandino VII e non del pronipote Aldobrandino XI, conte nella già divisa contea, ossia nell'epoca, ancora per coincidenza (?) nel periodo di prima diffusione sia in France che in Italia del provisino vecchio, che comincia a defungere nel 1184 per mano Innocenziana. Comunque propendo decisamente verso l'ipotesi che la moneta aldobrandesca non sia un provisino, anche se nel cuor spero con lo sia contro l'evidenza. Mi piacerebbe saperne il peso e/o la percentuale d'argento.1 punto
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@@Manus, é una moneta molto bella, il suo valore è irrisorio ...ma fossi io la terrei come ricordo. ;)1 punto
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