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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/21/16 in tutte le aree
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Gentilissimo @@Theodor Mommsen , purtroppo il termine "numismatica" viene utilizzato impropriamente .Infatti il collezionismo di monete e tutt'altra cosa , non è lo studio scientifico della moneta e della sua storia come lo è la numismatica , Quindi da collezionista alle prime armi anche consultare il Piras può' essere utile .Purtroppo quello che non capisco è perché vengono "sponsorizzati" alcuni manuali al posto di altri , non è che magari qualcuno commercia anche su questo?? Spesso ho visto stimare monete al disotto del valore reale , e poi magari acquistate dalla stessa persona che le ha stimate . Mettere sullo stesso livello "Tombaroli, commercianti e collezionisti alle prime armi" non mi sembra corretto e neppure educato . Grazie per la spiegazione e buona serata.3 punti
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Regno di Prussia Guerra Franco-Prussiana La guerra franco-prussiana fu combattuta dal 19 luglio 1870 al 10 maggio 1871 tra il secondo Impero francese, guidato da Napoleone III, e il Regno di Prussia, guidato da Guglielmo I, sostenuto dalla Confederazione Tedesca del Nord e alleato con i regni tedeschi del sud di Baden, Baviera e Württemberg. Il conflitto fu causato dall'aumento delle tensioni fra i due stati iniziato col fallimento del progetto di Napoleone III di annessione del Lussemburgo. I contrasti si fecero più accesi per la crescente influenza, per nulla tollerata da Parigi, esercitata dalla Prussia su gran parte degli Stati Tedeschi. La guerra franco-prussiana fu il più importante conflitto combattuto in Europa tra l'epoca delle guerre napoleoniche e la prima guerra mondiale e si concluse con la completa vittoria della Prussia e dei suoi alleati. La conseguenza più rilevante fu la creazione dell'Impero tedesco. La sconfitta francese determinò anche la fine del secondo Impero di Napoleone III. Indirettamente, la sconfitta ebbe ripercussioni anche nella penisola italiana: il governo di Firenze approfittò della fine del Secondo Impero, tradizionalmente protettore dei territori pontifici, per conquistare Roma il 20 settembre 1870. La moneta che posto, 1 tallero del 1871, fu coniata dalla Prussia per celebrare la sua schiacciante vittoria sulla Francia. Questo è anche il mio primo tallero che aggiungo nella mia piccola collezione :blush: oo) 1 Tallero - Regno di Prussia - 1871 (A)3 punti
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Eccomi qua di ritorno a casa, prima del previsto :blum: Pensandoci solo ora, abbiamo "inquinato" il Morosini di Ziani ...... e vabbé. :pardon: Il mio brutto presentimento è svanito (pensavo di non averlo) e quindi ve lo propongo: non è una foto, ma una scansione fatta tempo fa con lo scanner. Acquistato da un commerciante del Cordusio nell'agosto 2011 .... pagato €. 70,00 :pleasantry: La scansione non "premia" le monete, ma a mio giudizio è superiore a BB; che ne dite? luciano3 punti
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Già...in FDC...non circolata...non si trova neanche in Collezione Reale. Pensa un po'3 punti
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La presenza di valori minori di zinco nelle copie di nummi potrebbe dimostrare che per la fabbricazione di queste monete si utilizzava una miscela di barbarous radiates e altre fonti. Come noto infatti la fusione della lega contenente zinco comportava una diminuzione di questo metallo che veniva dispersa sottoforma di vapore. Richard Reece ha proposto che i numerosi hoards di radiati barbarici siano stati deposti dai proprietari in quanto demonetizzati e nell’attesa (vana) di un giorno in cui essi sarebbero tornati ad avere un valore (come “materia prima”, ndr). La scarsa diffusione di depositi contenenti sesterzi consunti andrebbe motivata con la necessità dei proprietari di rifondere prima possibile il deposito per produrre radiati barbarici. Viceversa la buona diffusione di nummi costantiniani avrebbe reso inutile una rapida produzione di obsoleti radiati barbarici; per tale motivo sarebbero stati tesaurizzati in attesa di un periodo più vantaggioso e, nel tempo, dimenticati nei loro nascondigli. Torniamo al deposito monetale in oggetto. Durante il periodo di Marco Aurelio l’area di Longhorsley era ritirata sul Vallo Adrianeo. Il luogo di ritrovamento poteva esser tornata a far parte del barbaricum o sede di un insediamento che potremmo definire “semi-barbarico”. Potrebbe riflettere l’idea che i “barbari” non riconoscevano il valore fiduciario e semplicemente trasformavano le monete in oggetti più significativi della loro Cultura. Potevano in pratica avere un commercio e un utilizzo delle monete degradate come “materie prime”. ‘What makes this find unusual is that it dates from a period when there was no Roman fort close to Longhorsley, although there were a number of native settlement sites in the area’. Lindsay Allason-Jones, Director of Archaeological Museums at Newcastle University. Personalmente la reputo un’ipotesi molto credibile. Con una puntualizzazione: che il fenomeno non interessava solo le popolazioni “barbariche” nei pressi del Vallo di Adriano ma la diffusione del fenomeno “barbarous radiates” in tutta l’isola e la presenza del già sitato sito di FennyStratford (sud est Inghilterra) mi fa ritenere che fosse in uso in quasi tutte le popolazioni rurali di origine alloctona britannica, sicuramente meno “romanizzate” delle popolazioni delle città. Se così fosse, i “barbarous radiates” sarebbero quasi tutti emissioni fraudolente da parte delle popolazioni locali (per sopperire alla scarsità monetale). Ciò spiegherebbe perché in certi hoard la presenza di imitative risulti estremamente basso. Il quadro risultando pertanto sarebbe: Hoards contraddistinti da una ampia percentuale di copie (raccolta selezionata di copie aventi perso il loro valore monetale per procedere alla successiva fusione e creazione di copie di nummi, mai avvenuta) Hoards contraddistinti da bassa percentuale di copie (raccolta selezionata di monete originali con qualche intromissione per tesaurizzazione in momenti socialmente instabili) Hoards misti (raccolta non selezionata del circolante per tesaurizzazione in momenti socialmente instabili e/o successiva fusione e creazione di copie di moneta circolante nel momento, mai avvenuta) L’avvento del regno di Carausio e l’instabilità del periodo senza avere chiara l’evoluzione del circolante avrebbe portato spesso alla dispersione del punto di seppellimento. Il fenomeno di rifusione delle copie d’altra parte può esser stato in uso anche presso il(i) Governo(i) Centrale(i) quale che esso sia stato. In quest’ottica leggerei il ritrovamento gallico presso Autun http://www.inrap.fr/archeologie-preventive/Actualites/Communiques-de-presse/p-12299-Decouvertes-numismatiques-a-Autun.htm dove 100.000 esemplari di copie (=38 kg) attendevano probabilmente la “riconversione” in antoniniani ufficiali. Ciao Illyricum ;)3 punti
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Buonasera a tutti, vi posto la foto del mio ultimo acquisto... chi riesce ad identificarlo?2 punti
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Buonasera, voglio condividere con voi uno dei miei ultimi acquisti, un bel 4 tari del 1609, moneta sicuramente comune ma molto affascinante. Per voi che conservazione ha? Come la classifichereste?2 punti
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Ebbene questa notte ho sognato che avevo trovato un 100 lire 1972 con la barretta in Fdc, cosi oggi vi presento il mio :blush: .2 punti
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E non mi sembra per nulla corretto dire che solo gli accademici possono essere depositari di lavori degni di nota, non e' mai stato così e non lo è' adesso, tra l'altro Enrico Piras , che premetto non conosco personalmente, ha fatto veramente molto per la numismatica della Sardegna, fa parte dell''Accademia Italiana Studi Numismatici e ha collaborato con Lucia Travaini per alcune zecche nel libro " Le zecche italiane fino all'unita' d'Italia ", ci vorrebbe un po' più di rispetto e misurare meglio le parole....2 punti
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Stati Uniti D'America 1990 ONE DIME2 punti
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Meravigliosa... usura come piace a me e che ha comunque salvaguardato i rilievi :good:2 punti
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______________ 1990 Guyana 10 Cent - Rame/nickel2 punti
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Buongiorno, La moneta in questione presenta il millesimo 1927, e con le due rosette è quella più comune dell'intera serie "Biga" (coniata dal 1926 al 1930 per la circolazione). Dalle foto sembrerebbe essere stata pulita e presentare dei colpetti al bordo, entrambe cose che incidono negativamente sul valore economico finale. Conservazione orientativa: per me sul BB Valore medio di mercato, osservando le transazioni concluse su ebay, circa una 20na di euro (euro più, euro meno) Saluti Fab2 punti
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RIC 86 Salonina AE Antoninanus. Antioch mint. SALONINA AVG, diademed bust right on crescent / VENVS AVG, Venus standing left with helmet and spear, PXV in exergue. RSC 113; Sear 10654. Text RIC 86, C 113 Antoninianus Obv: SALONINAAVG - Diademed, draped bust right on crescent. Rev: VENVSAVG Exe: PXV - Venus standing left, holding helmet and spear with shield. 267.2 punti
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Non ne vedo il motivo. Se fosse stato un motivo di rivalsa nei confronti dei veneziani, quel qualcuno avrebbe deturpato il Doge, non se la sarebbe presa certo con Αγίου Μάρκου :pleasantry: Considera anche che san Marco è molto venerato anche nella religione ortodossa; i motivi possono essere i più disparati. saluti luciano2 punti
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1 Sucre 1990 Ecuador República del Ecuador (1988-1999)2 punti
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Buona domenica, Tanto per parlare e vaneggiare sul valore e le differenze di valore delle monete guardate questi due esemplari dello Ziani: Questo esemplare e' nella mia collezione: moneta a mio avviso splendida, peso gr 2,17, vari punti di iridescenza, z rovesciata. Acquistata ad Ottobre a 80,00 Euro piu' d.a. Guardate adesso questo esemplare: Sicuramente migliore del mio esemplare, avendo la z normale pensavo di prenderlo per avere entrambe le versioni. Moneta tutt'ora in asta, ha superato i 220,00 Euro e manca ancora una settimana alla scadenza. L'ho lasciata andare. Premettendo che ogni asta e' un mondo a se e che anche un aumento minimo della qualita', raggiunti certi livelli, puo' significare in un aumento notevole del prezzo, mi viene da pensare quanto si venderebbe adesso lo ziani che io ho preso per 80,00 Euro. In ogni caso la seconda moneta e' veramente eccezionale, immagino vederla dal vivo. Saluti A.2 punti
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Ciao, di seguito riporto un resoconto di un articolo di R. Abdy (Worn sestertii in Roman Britain and the Longhorsley hoard) segnalatomi da @@grigioviola (che ringrazio per la dritta) riguardante un deposito monetale britannico e le considerazione emerse. Nella prima parte del 2002 a Longhorsley (Northumberland), 28 chilometri a nord del Vallo Adrianeo, venne ritrovato un hoard contenente 70 monete romane di bronzo ovvero sesterzi (61), dupondi e assi(9). Lo stato delle monete era molto consunto e la composizione parziale del deposito era la seguente: Vi era presente inoltre uno scarto di fusione (“casting sprue”) di forma conica e base di 2,5 x 2,4 cm di base: le analisi chimiche rivelarono un contenuto in zinco pari al 4%. Lo scarto di fusione in basso a destra, in primo piano. Tratto da Lindsay Allason-Jones: “Artefact in Roman Britain: their purpose and use”. Si tratta di un dato che esclude l'origine naturale della lega primaria e ne attribuisce la provenienza dalla fusione di una lega di zinco simile all’oricalco. Una simile evidenza si ebbe a Duston (Northamptonshire) assieme a stampi di fusione per nummi tetrarchici.2 punti
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10 Centavos 1990 Brasile Cruzado Nuovo Brasiliano (1989-1990)2 punti
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@@pinky Se vedi quello che ho appena acquistato a Berlino allora ho fatto un affarone. http://www.lamoneta.it/topic/135031-grosso-pietro-gradenigo/?hl=%2Bpietro+%2Bgradenigo P.s. Giovanni Dandolo2 punti
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C'e' fdc e fdc come c'è commerciante e commerciante. A queste cifre per me il pezzo va valutato di persona e con competenza. Ciao2 punti
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Repubblica di Weimar 1919-1933 ________Città di Münsterberg ____________ Mustemberg era un Ducato della Slesia sino al 1791, dopo che il territorio fu ceduto alla Prussia fu trasformata in una semplice città. Moneta/notgeld da 50 Pfenning del 1921 prodotta dalla manifattura di Meissen, le famose porcellane di Dresda. (riporta il simbolo utilizzato dal 1815 al 1923)2 punti
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Io ho comprato alcune cose di tipo diverso in altre aste; al contrario di Ebay (dove puoi rilanciare all'ultimo secondo e la cosa si ferma lì), ad ogni rilancio vengono dati 60 secondi per ulteriori rilanci. Ho cercato di vendere qualcosa e mi hanno respinto alcune cose perché, ad esempio, vogliono cose di almeno 75€ di valore e sono molto attenti: ad esempio avevo inviato un volume in francese che su maremagnum. con avevo trovato del valore di € 144; me lo hanno respinto e, alla mia richiesta di spiegazioni, mi hanno inviato una decina di altri link in cui lo stesso libro era valutato da 40 a 60 € TUTTE le aste partono da 1 €, ma se il pezzo è di valore in poco tempo salgono. Ho cercato di collocare un certo numero di "falsi da studio" e mi hanno detto che... non mettono falsi. Poi non so, però, quanto siano affidabili le loro stime, visto che si fidano delle fotografie che mandi e ti chiedono poi una descrizione abbondante. Quando paghi, la cifra rimane da loro e viene inviata al venditore dopo 14 giorni, se fai una contestazione TUTTO quello che il venditore dovrebbe ricevere (quindi... NON SOLO il tuo) viene bloccato. Questo obbliga i venditori a... tirare diritto!! Io ho fatto una grossa contestazione e mi sono tornati 570€, dopo una giusta trattativa in cui, comunque, mi sono sentito tutelato da loro, anche se - ovviamente - ci siamo parlati tra noi, con la loro supervisione. Molta abbondanza, in tanti settori; ovviamente molte cose olandesi.2 punti
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______________ 1990 Isle of Man 2 Penny - Bronzo2 punti
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Ragazzi è il momento dell'aneddoto. Sono andato a controllare il "ponderoso" tomo in cui ho annotato i miei acquisti e mi sono tornate a mente alcune cose. Era il 6 aprile 1989, a quel tempo frequentavo le aste Semenzato - Nuova Geri più per avere un'idea del valore delle monete e la curiosità di vedere un banditore all'opera: ricordo, stavo completamente immobile - influenzato da alcuni film dove il tizio di turno, salutandone un altro era costretto a comprare di tutto senza pietà - trattenendo anche il respiro quando il direttore volgeva gli occhi dalla mia parte. Ma era soprattutto l'occasione di vedere monete rare e bellissime da vicino per almeno qualche minuto. In genere al termine dell'asta, era possibile avvicinare il banditore ed acquistare a prezzo base (o con un minimo aumento per quelle battute per corrispondenza) le monete che la sala aveva ignorato. Il 1.000 Lire era lì sornione nel suo astuccio della zecca (peraltro non riportava la scritta "PROVA"), forse perché come il buon Trevize nessuno aveva notato la scritta o perché allora non interessava ad alcuno. Ma a me piaceva per una serie di motivi legati alla mia infanzia di 20 anni prima e perchè era FDC. Così timidamente m'avvicinai e proposi l'acquisto al prezzo base: a dirla tutta forse non m'ero reso conto del tutto che era una prova (1.521 pezzi secondo il Montenegro),ma il banditore fu felice di sbarazzarsi di quella moneta senza interesse. La pagai 280.000 lire: quasi 145 euro di oggi. Sono passati quasi 30 anni, non ha subìto particolari aumenti di valore (650-700 euro secondo i miei cataloghi), ma a me piace come pezzo e per la sua storia: e questo è quello che conta...2 punti
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:) buonasera a tutti....un vero miracolo con questo li,tiene non si sa come!! :huh: ...intanto ci lascia osservare la ricezza e l'elaborazione artistica de le sue lettere.....tutto un un lavore rafinato de i gravori di cogni !...fortissimi!!! :) :) per una cosi piccola opera d'arte di 18mm ! ^_^2 punti
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Buona domenica, ho trovato in un sito (di un venditore professionale) questo sigillo in piombo, ahimè i dati non vengono forniti. Trovo interessante il suo disegno in quanto ricorda la monetazione patriarcale di Ottobono. Pareri?1 punto
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Moneta non certamente rara, ma visto che in collezione e sul catalogo mancava, mi sono adoperato per cancellare queste mancanze.. :) Si tratta di una parpagliola di Carlo I con sigla di zecca M in gotico, lo zecchiere per ora e' considerato sconosciuto e questa sigla appare su poche tipologie monetali di Carlo I. La piu' facile da vedere e' quella del forte di X tipo, le altre sono di pezzi "importanti" e meno facili da vedere. ...chiedo scusa per le immagini, ma non mi sono ancora adoperato per supperire alla mancanza di una attrezzatura adeguata...1 punto
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Ok, l'ho assaggiata un pochettino... ora non è che mi provate a dire cosa potrebbe essere? Grazie.1 punto
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Troppo buono :hi: Nel mio la Z è corretta e non vi nascondo che mi piacerebbe averlo anche con quella al rovescio ... appena c'è l'occasione, basta aspettare, non è così infrequente.1 punto
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Constantius I FL VAL CONSTANTIVS NOB CAES RC CONCORDIA MILI-TVM Emperor Victory on globe Jupiter sceptre H epsilon Heraclea RIC VI Heraclea 15 C Fraction 295-2961 punto
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Non preoccuparti, l'importante è non ripetere gli errori la prossima volta..;)1 punto
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Guardavo le foto dei due ziani. Chiaramente il secondo sembra migliore del primo, ma perchè? Se guardiamo i particolari il primo (il mio) mostra segni di usura meno evidenti rispetto al secondo, tutti i dettagli sono ben definiti, i pallini nelle vesti, le righe nei poggiamano del trono. Etc. Quello che secondo me rende il secondo esemplare migliore del primo sono: la patina iridescente maggiormente estesa e la perfetta rotondità della moneta. Anche se manca il dettaglio della perlinatura di contorno (presente nel mio), il secondo esemplare è proprio perfetto, bello rotondo come una pizza. A questo punto sarei presuntuoso se dicessi che il mio potrebbe avere un valore intorno ai 150,00 Euro, tutto considerando? A.1 punto
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sinceramente non vedo alcuna differenza con i campgates di Tessalonica che ho visto.... le righe di mattoni sono tipiche di Tessalonica (62b di solito da 3 a 12) a mio avviso è ufficiale al 110%... personalmente non avrei il minimo dubbio saluti1 punto
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... condivido... alla fine il prezzo lo facciamo noi... non credo di essere disposto ad acquistarla per un prezzo superiore ai 35 euro....però credo anche che sarà difficile riuscire ad averla per quell importo... si prospetta altro buco in collezione. .. io continuo a sperare che non venga distribuita. :(1 punto
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Buonasera a tutti ,volevo chiedervi una gentilezza nel domandarvi che tipo di monete sono? false? allego foto 1) moneta della foto diametro mm.23.01 peso gr. 4.6 non magnetica 2) moneta in foto diametro 25.12 peso gr. 6.1 ( molto scura difficile anche da fotografare) ringrazio tutti !!!!!1 punto
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@@vathek1984 (in post #5): "Ho votato la numero 4, perchè sulle monete non mi piacciono i ritratti frontali.." Saggio parole, penso, e penso che il nuovo Reagan dollaro—purtroppo—è la prova più di esso. ;) v. --------------------------------------------------- Wise words, I think, and I think the new Reagan dollar—sadly—is more proof of it. ;) v.1 punto
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Buona giornata .... e grazie della segnalazione! Pavia e le sue monete; pietra miliare nella monetazione medioevale, che non si può eludere. Così vicina a Milano, poi ...... Prevedo una grande affluenza! saluti luciano1 punto
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Zecca di Venezia, bagattino anonimo, legge 12 ottobre 1519, Alvise Lando massaro dal 1578 al 1580,Paolocci, 699.- Ciao Borgho.1 punto
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Ma se il privato la rende di pubblico godimento in un forum come questo, con belle foto come queste, ... è meglio così, per la moneta e per chi può apprezzarla, ... in un museo avrebbe poche possibilità di esser esposta e minime di esser pubblicata in un catalogo.1 punto
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Propenderei anch'io per l'autenticità, magari ci vorrebbero foto più nitide per capirne meglio la sua conservazione.1 punto
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Dx falsa sx autentica, per quella di dx risulta il conio poco impresso, segno di zecca approssimativo e firma dell'incisore un pò come viene.1 punto
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Attualmente è, Domanda: 240 euro circa Offerta: 280 euro circa1 punto
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Caspita.....penso che si dovrebbe riscrivere molto sulla Corsica, non solo monete ma anche usanze, tradizioni e utilizzo delle monete stesse ....1 punto
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Spero di fare cosa gradita nel postare questo lungo articolo che personalmente ho trovato molto interessante perchè testimonianza di un illustre personaggio dell'epoca direttamente coinvolto nei fatti Saluti Simone PS ci potrebbero essere delle inesattezze dovute alla trascrizione automatica, inoltre mancano le immagini originali allegate invece nel pdf, ho cercato di riproporle mettendo i link al nostro catalogo LE NUOVE MONETE ITALIANE Ho voluto aspettare a parlare delle nostre nuove monete finchè tutte fossero apparse e messe in corso. La serie, incominciata or sono cinque anni con la moneta di nichelio, viene finalmente completata con quella commemorativa del Cinquantenario. Il pubblico ha ormai pronunciato il suo giudizio ; è doveroso anche per la nostra Rivista di occuparsi dell'argomento. Il fatto che chi scrive queste righe appartiene alla Reale Commissione da cui furono approvati i modelli delle nuove monete, non nuocerà punto all'esposizione delle sue impressioni, che andrà dichiarando con tutta sincerità, sia quando sono d'accordo con quelle della Commissione stessa o per lo meno della maggioranza, sia quando ne discordano. CRONACA. Da lungo tempo era risentito il bisogno di una riforma nella monetazione del Regno d' Italia, la quale si presentava assai inadeguata alle tradizioni artistiche del paese. Vi insistevano numismatici, artisti, cultori del bello in genere, e finalmente nel 1905, reggendo il Ministero del Tesoro S. E. Carcano, venne nominata una R. Commissione tecnico-artistica monetaria, la quale, per una nuova serie di monete da sostituire quella in corso, incominciò col bandire un concorso (decreto ministeriale 15 aprile 1905). Vi aderirono 23 concorrenti e nella primavera del 1906 ebbe luogo l'esposizione dei modelli a Roma ; ma sventuratamente l'esito fu affatto negativo. In seguito a che, ad evitare nuovi perditempi e nuove delusioni, la Commissione, abbandonando ogni idea di concorso, adottò il principio di affidare il compito direttamente a quattro artisti di fama riconosciuta, e vennero eletti gli artisti, Bistolfi, Boninsegna, Calandra e Canonica. Per sorteggio poi venne assegnata la moneta d'oro a Boninsegna, quella d'argento a Calandra, quella di bronzo a Canonica e quella di nichelio a Bistolfi. Le norme relative a ciascun metallo vennero brevemente così esposte: 1. Nelle monete d'oro, d'argento e di bronzo il diritto dovrà contenere l'effigie del Re in profilo con la testa o con parte del busto e la leggenda : VITTORIO EMANVELE III RE DI ITALIA. 2. Nel rovescio delle anzidette monete dovrà campeggiare una personificazione dell'Italia e dovranno esservi l'indicazione del valore e l'anno di coniazione. 3. La moneta di nichelio dovrà portare al diritto la testa dell'Italia e nel rovescio un partito ornamentale, in cui sia compreso lo scudo Sabaudo, contenendo al diritto la leggenda ITALIA e l'anno di coniazione, e al rovescio il valore. All'adunanza della Commissione del 13 dicembre 1906 vennero presentati i modelli per i quattro tipi di monete; i quali, con più o meno importanti modificazioni suggerite dalla Commissione e in tutto o in parte eseguite dagli artisti, diedero luogo alle nuove monete, di cui ora parlerò partitamente. Nichelio (1907) http://numismatica-i...moneta/W-VE3/12 La moneta di nichelio rappresenta al diritto la testa ideale dell' Italia (?) con una spiga in mano e la leggenda: ITALIA. Al rovescio la figura della Libertà (?) librata al volo con una fiaccola. Al disotto lo scudo di Savoja e l'indicazione del valore e la data di coniazione (*). (*) A titolo di memoria noterò qui come nel 1902, per sostituire i volgarissimi pezzi di nichelio esistenti, da 20 cent., lo stato facesse un'emissione di pezzi da 25 centesimi portanti da un lato l'aquila sabauda, dall'altro la leggenda " Centesimi 25 , in una corona d'alloro ; i quali però vennero dopo pochissimo tempo, ritirati dalla circolazione, perchè, sia per la loro grandezza, sia per l'aquila impressavi, troppo facilmente venivano confusi colla lira d'argento, e davvero fu assai migliore accorgimento il ritiro che non la creazione di questi pezzi sia sotto il rapporto artistico, che sotto quello della praticità. http://numismatica-i...moneta/W-VE3/15 Nel 1905 il nostro compianto Ambrosoli, in una delle prime adunanze della Commissione monetaria di cui pure faceva parte, a sostituzione del miserabile nichelino in corso, ispirandosi alla numismatica antica, propose un tipo di moneta incusa, la figurazione della quale cioè fosse convessa da un lato e concava dall'altro, onde potesse essere facilmente riconosciuta anche al semplice tatto. Il comm. Johnson mise a disposizione la sua officina e, ad imitazione di un'antica moneta di Metaponto, ne coniò una di nichelio coll'emblema di una spiga, rilevata al diritto e incusa al rovescio. Ambrosoli aveva forse ragione e la sua idea meritava una sorte migliore; ma la nuova moneta presentata alla Commissione non trovò l'aggradimento della maggioranza e venne respinta per ragione d'igiene! Predominò l'idea he la parte incusa sarebbe divenuta nella<BR>circolazione un ricettacolo di microbi ! Così l'evocazione antica non ebbe seguito. (Si parla di questa, come indicato nell'articolo orginale N. d.R ) http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-VE3P/14 Era opportuno coniare in Italia una moneta di nichelio ? Avendo in paese il bronzo o per dire più precisamente il rame, che rappresenta anche il tipo classico della monetazione italica, sembrava a taluni poco ragionevole importare dall'estero un metallo che ha il grande inconveniente di confondersi coll'argento. Se si fosse abolito completamente il bronzo, perchè non lo si giudicava abbastanza elegante, si sarebbe risolta una questione di principio ; ma dacché il bronzo veniva conservato, e, dacché, essendo moneta appunto senza valore intrinseco, si potevano liberamente ridurre le proporzioni, meglio sarebbe valso attenersi a questo e abolire o non introdurre il nichelio. Tali considerazioni vennero esposte in una delle prime riunioni della Commissione ed anzi il commendatore Johnson, in quella del 7 dicembre 1906, offerse, coniati nel suo stabilimento, i campioni delle nuove dimensioni che potevano adottarsi pel 20, 10 e 5 centesimi ; ma ad ogni ragionamento, pure trovato giustificato, si oppose l'esistenza di una legge, che ordinava la coniazione di una moneta di nichelio, e ogni altra considerazione dovette cadere. http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-VE3P/13 http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-VE3P/6 http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-VE3P/3[/url] (anche questi esemplari compaiono nell'articolo originale N.d.R) Il nuovo 20 centesimi italiano è certamente il più artisticamente elegante fra tutti i pezzi congeneri di tutte le nazioni. In via generale queste monete divisionali di piccolissimo valore portano al diritto una testa o semplicemente uno stemma e al rovescio la pura indicazione del valore. Il nostro 20 centesimi è ricco di due incisioni fra cui è difficile dire quale sia più importante, se quella del diritto o quella del rovescio. Malgrado ciò non fu senza forti opposizioni che venne accettato. Mentre nessuno della Commissione disconobbe il valore artistico, anzi lo apprezzò in tutta la sua estensione, le osservazioni critiche furono rivolte all'opportunità pratica delle due rappresentazioni. La prima impressione provata da parecchi membri della Commissione quando venne presentato il modello Bistolfi, fu che la testa dell' Italia si presentasse sotto forme eccessivamente arcaiche. Si sarebbe desiderato — e si riteneva che nel programma fosse inteso — un tipo più moderno, più armonizzante alle condizioni dell'Italia nostra, di un significato più comprensibile e più chiaro anche pel popolo, dacché si tratta di una moneta eminentemente popolare. "Ben altro è l' ideale di bellezza (diceva il sen. Monteverde nell'adunanza del . 14 dicembre 1906) con cui l'Italia appariva ai nostri grandi da Dante a Garibaldi, a Mazzini, a Mameli e ben altrimenti bello, sereno e spirante di grazia il simbolo della nostra patria". E con lui concordarono allora quasi tutti i membri della Commissione, i quali sembravano a un certo momento volere tutti una vera Italia formosa e turrita, quale da tutti potesse essere senza esitazione riconosciuta Ma pur troppo quando le Commissioni sono soverchiamente numerose, non è raro il caso che il risultato finale riesca l'opposto dal desiderato della maggioranza; e così, senza che qui mi dilunghi a raccontare lo svolgimento della discussione, avvenne che la Commissione non seppe resistere alle pressioni dell'artista, e alle sue dichiarazioni di sentire la cosa come l'aveva presentata e non altrimenti. E cosi avvenne che, a rappresentare l'Italia nostra, venisse adottata una testa preistorica e priva di qualunque simbolo che valga a identificarla. Se il nome d'Italia non ci fosse scritto, noi ci troveremmo in un imbarazzo paragonabile a quello degli archeologi, che or son due anni, si affannavano a identificare il sesso e le funzioni della bella fanciulla d'Anzio!... I giornali esteri, che ebbero e giudicarono la moneta, prima di avere una spiegazione ufficiale, non ritennero neppure che la parola ITALIA si riferisse alla testa rappresentata e, per l'attributo della spiga, la ritennero piuttosto una Cerere. L'American Journal of Numtsmatics la dice: « a head of the favourite deity of ancient Sicilians, "Ceres". E veniamo al rovescio. La figura volante, per quanto magistralmente modellata, venne accusata, da me in modo speciale e, persisto a credere giustamente, di non rappresentare quello che l'artista ha inteso rappresentare, di non portare cioè gli emblemi della Libertà, o di portarne di tali che ne fanno trasmodare il significato. Volendosi attenere all'allegoria, è necessario seguire le tradizioni. Per un'allegoria nuova, emblemi nuovi, d'accordo ; ma per un'allegoria conosciuta e ripetuta da oltre due millennii, è assolutamente indispensabile conservare quelli che sono consacrati dalla lunghissima tradizione. Ora la fiaccola più incendiaria che illuminatrice, la chioma disciolta e abbandonata al vento, L'atteggiamento convulso e quasi dionisiaco della figura, non accennano che vagamente alla Libertà ; ma assai meglio possono prestarsi a indicare una Furia, una Erinni, o modernamente una petroliera. Difatti parecchi giornali italiani e stranieri, che non avevano assistito al battesimo ufficiale, non ne seppero rintracciare il significato e la chiamarono vagamente "Genio volante". Tutte queste osservazioni vennero largamente sviluppate in seno della Commissione ; ma ben piccolo fu l'effetto ottenuto. Tutta la modificazione, cui l'artista consentì, si ridusse a un piccolo colpo di forbici nella chioma, come si vede dalla prova alla moneta definitiva, il quale non poteva menomamente contribuire, come non contribuì, a mutare o a chiarire il significato dell'allegoria ! Argento (1907) http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-VE3/19 http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-VE3/25 La moneta d'argento porta al diritto il busto del Re a destra colla leggenda: VITTORIO EMANVELE III RE D'ITALIA; al rovescio l'Italia col ramo d'ulivo e lo scudo, in quadriga a sinistra, coli' indicazione del valore e dell'anno di coniazione. Nel diritto s'è inteso rievocare il tipo dei testoni italiani del cinquecento, racchiudendo la leggenda fra due cerchi di perline. L'imitazione è felice; ma, secondo il mio modesto parere, sarebbe stato bene, per l'uniformità della nuova monetazione, adottarla per tutti i metalli, oppure abbandonarla anche per l'argento. Le prima emissione della moneta d'argento è del 1907. Il pubblico, mentre l'accolse favorevolmente, fece qualche piccola osservazione al diritto e fu soddisfatto vedendo che nella seconda emissione del 1908 s'era introdotta qualche piccola variante atta a migliorarlo. Il nome dell'artista CALANDRA, che nella prima era scritto orizzontalmente dietro la nuca del Sovrano e assumeva l'apparenza d'una piccola catena,venne opportunamente trasportato vicino al circolo interno di perline. Così pure venne migliorata l'effigie del Re.Il rovescio offre una imitazione greca e, aggiungerò volentieri, una imitazione felice. Il che non toglie però che qualche miglioramento possa introdursi nelle successive emissioni, sia nella figura deiritaha, onde renderla meglio appoggiata sul carro, sia nella posa dei cavalli, che potrebbe forse essere resa più varia e raggiungere così poco a poco quella perfezione che è troppo difficile trovare di primo acchito. Non sono che piccole o piccolissime varianti che si richiedono e che non occorre suggerire all'artista, tanto più che per tali miglioramenti non abbiamo bisogno di rimandarlo ai modelli originarii ellenici o ai romani che ne sono derivati. Ci basta rimandarlo alla superba sua quadriga che corona il monumento di Zanardelli a Brescia, e il cui modello era da tutti ammirato alla penultima esposizione di Venezia. Quella quadriga dimostra che l'autore ha studiato ben profondamente e con molto profitto gli antichi modelli. La quadriga zanardelliana, riprodotta sulle monete d'argento, ne farebbe un vero capolavoro. Offro qui anche la riproduzione del 5 lire, in cui le figurazioni sono meglio apprezzabili, del quale è per ora sospesa la coniazione in ossequio alla convenzione monetaria latina. http://numismatica-i...oneta/W-VE3P/20 (PS da notare che è proprio questo progetto Johnson quello raffigurato nell'articolo originale N.d.R) Bronzo (1908) http://numismatica-i...moneta/W-VE3P/8 http://numismatica-i...oneta/W-VE3P/10 http://numismatica-i...moneta/W-VE3P/9 (anche questi esemplari compaiono nell'articolo originale, ordinati da sinistra a destra N.d.R) La moneta di bronzo porta al diritto il busto del Re a destra, colla solita leggenda, al rovescio la figurazione dell'Italia marinara, coll' indicazione del valore e dell'anno di coniazione. Il Canonica aveva originariamente presentati due modelli, uno coll' Italia marinara, l'altro coll' Italia in quadriga ; ma, essendosi già scelto questo secondo tipo per la moneta d'argento, venne destinato per quella di bronzo il primo, rappresentante l'Italia col ramo d'ulivo su di una prora. Oro (1910) http://numismatica-i...oneta/W-VE3P/30 La moneta d'oro rappresenta al diritto il busto del Re a sinistra colla leggenda: VITTORIO EMANVELE III e al rovescio l'Italia agricola colla leggenda: REGNO D'ITALIA, l'indicazione del valore e l' anno di coniazione. L'allegoria è raffigurata dall'Italia turrita che guida l'aratro, tenendo un fascio di spighe. Il busto del Sovrano nella moneta d'oro è incontestabilmente il migliore dei tre che oggi figurano nelle monete italiane L'espressione nobile e severa, come è nel carattere personale di S. M. per legge atavica di Casa Savoja, è perfettamente indovinata, la modellatura è fatta maestrevolmente e ben poco possono trovare a dire anche i critici più difficili. Il rovescio, per quanto pregevole, non dà tutto quello che il giovane artista avrebbe potuto dare. La sua esuberanza si dimostrò al primo appello colla presentazione di quattro tipi per la moneta d'oro (*), ma la sua pazienza e la perseveranza nel correggere (*) Cibele in quadriga di leoni, imitazione dei medaglioni d'Adriano e d'Antonino Pio pel pezzo da 100 lire http://numismatica-i...oneta/W-VE3P/32 l'Italia industriale e commerciale pel pezzo da 50 http://numismatica-i...oneta/W-VE3P/28 oppure l'Italia agricola, http://numismatica-i...oneta/W-VE3P/29 che in altro modo egli rappresenta pel pezzo da 20 lire http://numismatica-i...oneta/W-VE3P/26 pel quale, ad abundantiam presentava ancora un ultimo tipo fuori programma. http://numismatica-i...oneta/W-VE3P/25 e perfezionare i primi abbozzi del tipo prescelto non furono egualmente lodevoli, motivo pel quale vi notiamo ancora qualche difetto che avrebbe potuto esser tolto. Il drappeggiamento, per quanto ridotto, è ancora troppo ampio ed ingombrante, e la testa rimase eccessivamente piccola, la direzione del braccio destro forma una linea troppo continuata con quella dell'aratro e se queste ed altre minori correzioni, suggerite da chi ne era stato incaricato dalla commissione, fossero state accolte ed eseguite, il risultato finale ne sarebbe certamente stato migliore. L'artista, avendo messo forse troppo fuoco nel principio del suo lavoro, se ne sentì stanco e disinteressato alla fine, e fu sordo ai buoni consigli, fors'anco pel motivo che non si era fatto un adeguato concetto dell'alto onore a cui il Governo l'aveva chiamato coll'affidargli la modellatura di una moneta. Egli non comprese quanto grande fosse pel suo nome tale fortuna, e come nulla valga a farlo conoscere quanto una moneta che in un numero grandissimo d'esemplari, circola nelle mani di tutti e in tutto il mondo. "Circumit orbem pecunia totum ». Molti nomi d'artisti greci, per quanto ammirabili fossero le loro opere statuarie, ci sarebbero completamente ignoti, se non ci fossero stati conservati dalle monete. La moneta commemorativa del Cinquantenario. http://numismatica-i...moneta/W-VE3/30 Nella penultima seduta della Commissione venne proposta la coniazione di una moneta Commemorativa del Cinquantennario , da coniarsi col medesimo tipo nei tre metalli. Dopo breve discussione sul tipo d'adottarsi, si decise di non porre alcun legame alla fantasia dell'artista, lasciandolo affatto libero sulla scelta dell'allegoria più opportuna, salvo solo l'accettazione del progetto da parte della Commissione. Quanto all'artista cui affidare l'esecuzione, la Commissione unanime si affermò sul nome di Trentacoste. L' egregio artista era membro della Commissione stessa; perciò si schermì davanti alla nomina; ma poi l'accettò, rassegnando, s'intende, le dimissioni. Dopo pochi mesi il modello era pronto e venne sottoposto alla Commissione, la quale credette d'accettarlo quale veniva presentato, senza nessuna modificazione. L'allegoria si riferisce alla Roma antica che consegna un globo alla Roma moderna. Il gruppo è ben trovato, le pose armoniche, la modellatura squisita e la moneta fa onore all'arte italiana. Oltre gli esemplari in argento e bronzo, verranno stampati 20 mila esemplari da L. 50 in oro, ed è prevedibile che questi ultimi non entreranno punto nella circolazione, perchè verranno facilmente assorbiti prima di tutto dai musei pubblici e dai raccoglitori privati, e in gran numero saranno conservati anche nelle famiglie come ricordo delle feste giubiliari della patria nostra. RIASSUMENDO. V'ha sempre un certo numero di malcontenti, pessimisti per progetto, che non vogliono riconoscere alcun miglioramento nella nuova monetazione italiana, e vanno ripetendo che tanto valeva continuare con quella già in corso; ma credo di non errare asserendo che la maggioranza pensa che un passo si è fatto, e, se non si è raggiunta la perfezione, come non si poteva pretendere, vi ci siamo però incamminati. Certamente difetti ce ne sono ancora e non ho mancato di accennare francamente quelli che a me appajono tali; ma tutto è perfettibile, questione di non accontentarsi del primo risultato ottenuto. Il nome di Pistrucci, che tanto onora l' Italia nostra, trovò in una moneta il suo maggior titolo di gloria. Ma tutti sanno come, dopo d'aver abbozzata la prima idea per la sterlina inglese, la corresse e la mutò molte volte e pei primi conii attese personalmente e non fu se non dopo molte e molte piccole modificazioni che raggiunse la perfezione del suo San Giorgio e ne fece quel piccolo capolavoro che perdura ammirato già da parecchie generazioni. È questo il paziente lavoro, che devono eseguire i nostri artisti, se intendono di legare il loro nome a una moneta nostra come Pistrucci la legò alla moneta nazionale della Gran Brettagna. È ben vero che, per l'esito completo di una monetazione, oltre alla bontà artistica dei modelli, è necessaria anche la perfezione della coniazione. Ora questa è tutt'altro che soddisfacente nel caso nostro ; e, facendo tale affermazione, la quale non può che essere da tutti confermata, non intendo punto attribuirne la colpa alla direzione della zecca di Roma. Bisogna tener presente che l'unica officina monetaria del Regno d'Italia, dopo l'inconsulta abolizione delle altre buone zecche e specialmente di quella buonissima di Milano, è condannata a lavorare con macchine antiquate negli angusti e infelicissimi locali del Vaticano, che appena bastavano per la produzione monetaria dello ex-Stato Pontificio. La nuova zecca sull'Esquilino è quasi pronta e presto vi sarà colà trasportato il lavoro. Tutto fa sperare che si otterranno i migliori risultati e si riuscirà a fare quello che gli altri fanno. Sotto i due aspetti dunque artistico e tecnico si cerchi il miglioramento e la perfezione. Gli artisti che fortunatamente sono tuttora viventi e giovani e la Commissione che dura pure in vita, impieghino tutto il loro buon volere onde trovare e mettere in pratica i provvedimenti che saranno trovati opportuni per raggiungere a poco a poco quella superiorità artistica e quella perfezione tecnica a cui l'Italia da tanto tempo aspira e per raggiungere le quali venne appunto creata la Commissione, che se ne assunse la responsabilità verso il pubblico. F. Gnecchi.1 punto
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