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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/22/16 in tutte le aree

  1. Beh, ma scusate, chi di voi ha uno ziani come questo? :D i grossi bucati, per quanto non falsi, hanno un loro perché. ovviamente mi sto arrampicando sugli specchi
    4 punti
  2. E non mi sembra per nulla corretto dire che solo gli accademici possono essere depositari di lavori degni di nota, non e' mai stato così e non lo è' adesso, tra l'altro Enrico Piras , che premetto non conosco personalmente, ha fatto veramente molto per la numismatica della Sardegna, fa parte dell''Accademia Italiana Studi Numismatici e ha collaborato con Lucia Travaini per alcune zecche nel libro " Le zecche italiane fino all'unita' d'Italia ", ci vorrebbe un po' più di rispetto e misurare meglio le parole....
    4 punti
  3. Segnalo che nei giorni 17 e 18 marzo 2016 si terrà un Congresso internazionale sulle monete di Cirene e della Cirenaica nel Mediterraneo, con interventi di eminenti studiosi. Ecco il programma. Brochure_V_CongressoMoneteCirene_1719marzo2016_web.pdf
    3 punti
  4. Seconda parte : Comunque , ad avvalorare la leggenda che Pilato fosse di origine abruzzese vi è l' ipotesi che lo fa discendere dalla famiglia italica di origina Vestina dei Ponzi , da cui sarebbero usciti al tempo della guerra sociale , gli avi di Ponzio Pilato quali condottieri dell’esercito sannita . La figura di Ponzio Pilato è anche legata a diverse tradizioni in provincia di Latina : l' Isola di Ponza lega il suo nome ad una leggenda che lo vuole esiliato qui , mentre i suoi natali sono rivendicati anche dalle antiche città laziali di Cori e Cisterna di Latina . Notevole è anche la tradizione attestata ad Ameria , oggi Amelia in Umbria , dove oltre ad essersi tramandata la "leggenda" del Palazzo di Pilato ed essere attestata la presenza di una villa romana in località Monte Pelato , nel XVI secolo un’iscrizione ritrovata nei pressi della Chiesa Abbazia di San Secondo desta sicuramente una certa curiosità . Si parla infatti di un certo ['Pilatus/IIII VIR/QUINQ (UENNALIS) (CIL, XI 4396)] . Tale iscrizione avvalorerebbe quanto riportato nel Vangelo Apocrifo cosi’ detto : Atti di Pilato , dove più volte viene citata la Città di Ameria quale luogo di esilio e morte del Governatore . Il suo nome gentilizio lo individua probabilmente di nazionalita’ Sannita , infatti i Ponzii erano una antica famiglia sannita ben conosciuta dai Romani della Repubblica , infatti un Ponzio Telesino inflisse loro la cocente umiliazione delle Forche Caudine , in seguito pero’ contro cambiata ; altri Ponzii famosi furono Gaio , Erennio e un altro Telesino che combatte e mori’ alla Porta Collina all’ epoca di Mario e Silla . Il cognome Pilato lo fa supporre come un lanciatore di Pilum , il giavellotto usato dai soldati romani nei combattimenti a breve distanza , quando forse Pilato era semplice un legionario all’ inizio della sua carriera militare , infatti Pilatus in latino significa oltre che “serrato” , “denso” , “spesso” , anche “armato di asta da lanciare” , oppure secondo Marziale , anche “pelato” , “calvo” . Pilato fu quinto Prefetto della prefettura della Giudea , in carica tra gli anni 26 e 36 ; famoso per il ruolo che svolse nella Vita di Gesù secondo quanto testimoniano i Vangeli , in quanto fu giudice del processo di Gesù e ne ordinò la flagellazione dopo il giudizio di condanna del popolo ebraico . Pilato compare in tutti e quattro i vangeli canonici . Il Vangelo secondo Marco mostra Gesù innocente dell' accusa di aver complottato contro l' Impero romano e raffigura Pilato come estremamente riluttante a giustiziarlo anche consigliato dalla moglie Claudia Procula , facendo ricadere la colpa della condanna alle gerarchie sacerdotali giudaiche , anche se Pilato era l' unica autorità in grado di decidere una condanna a morte . Nel Vangelo secondo Matteo , Pilato si lava le mani del caso e riluttante , manda Gesù a morte . Nel Vangelo secondo Luca , Pilato riconosce che Gesù non aveva minacciato in alcun modo l' Impero di Roma . Nel Vangelo secondo Giovanni , Pilato interroga Gesù , il quale non afferma di essere né il Figlio dell' Uomo né il Messia , ma gli dà conferma rispondendo "Tu lo dici : io sono Re". Oltre che dai vangeli , le vicende di Ponzio Pilato ci sono note anche dai resoconti di due autori ebrei del tempo : Flavio Giuseppe e Filone di Alessandria . Un breve accenno a Pilato è inoltre presente anche in Tacito . Filone di Alessandria racconta che Pilato era corrotto, licenzioso e crudele , che rubava e che condannava senza processo , ma tale giudizio non sembra corrispondere al ruolo tormentato nel giudizio avuto nel processo a Gesu’ , sintomo di uomo provvisto di una coscienza pervasa da dubbi e incertezze . Eusebio di Cesarea , citando i Vangeli apocrifi , afferma che Pilato non ebbe fortuna sotto il regno di Caligola e si suicidò nella città gallica di Vienne , mentre secondo Agapio , Pilato si suicidò durante il primo anno del regno di Caligola ; in entrambi i casi forse nel rimorso della condanna di Gesu’ o per il fallimento della sua carriera politica a seguito dei fatti di Giudea . Il Governatore della Siria , Lucio Vitellio , destituì Pilato nell' anno 36 o forse 37 ; si racconta anche che a causa delle notizie giunte a Roma sull’ andamento del processo a Gesu’ , Tiberio in persona non apprezzasse la condotta tenuta da Pilato , ne’ l’ esito della condanna , tanto che chiese al Senato di inserire Gesu’ nel novero degli Dei , ma invano ; destituzione seguita anche a causa della durezza con la quale Pilato represse i Samaritani che avevano messo in atto la rivolta del monte Garizim ; successivamente l' Imperatore Caligola lo mandò esule in Gallia negli anni 37–41 . La domanda più importante che Pilato fece a Gesù fu se considerasse se stesso come “Re dei Giudei” ; nella prosecuzione dell' interrogatorio , secondo il Vangelo secondo Giovanni , Gesù affermò di essere venuto nel mondo per rendere testimonianza alla verità e proseguì dicendo : “Chiunque è dalla verità , ascolta la mia voce” , al che Pilato chiese : “Che cos'è la verità ?” . Pilato tentò di non condannare Gesù e visto che in occasione della Pasqua era usanza che fosse liberato un prigioniero , Pilato lasciò al popolo la scelta di assoluzione tra Gesù e un assassino di nome Barabba . Concludendo , Pilato fu coinvolto inconsapevolmente in un processo di portata mondiale , ma non poteva saperlo e delle cui conseguenze non poteva rendersi conto ; la Storia mondiale ne usci’ stravolta ; a secondo dei pareri religiosi e personali , pro o contro Pilato , fu un uomo comunque privilegiato perche’ conobbe e parlo’ con Gesu’ , ma non pote’ salvarlo perche’ “cosi’ era scritto che andasse il processo” , per questo motivo , almeno per chi e’ credente , Pilato va assolto perche’ non fu il vero presidente del processo , bensi’ un subalterno di un giudizio gia’ scritto , l’ Autore di cio’ fu ben piu’ autorevole di lui ; la Storia del mondo “doveva” cambiare . Testimonianze della presenza in Giudea di Ponzio Pilato : Esiste una statua di Ponzio Pilato , a San Giovanni Rotondo , sul percorso della Via Crucis monumentale , nella stazione di "Gesù davanti a Pilato". Iscrizione trovata presso il teatro di Cesarea in Palestina nel 1961 . Vi si legge il nome del committente : Pontius Pilatus , la carica dello stesso, Prefectus Iudeae e il nome del dedicatario, Tiberiéum (Tiberio) Nel 1961 presso l' Anfiteatro romano di Cesarea è stata infine rinvenuta casualmente una lapide risalente al periodo tiberiano sulla quale Pilato veniva menzionato nell' incisione incompleta che recita: "[Caesarensibu]s Tiberiéum/[Pon]tius Pilatus/[Praef]ectus Iuda[ea]e". traducibile forse come "presso i Cesarensi , Ponzio Pilato , Prefetto di Giudea , [dedicato a] Tiberio". Altre interpretazioni riferiscono di una possibile attestazione di lavori effettuati da Pilato presso l'anfiteatro della città , forse colpita da un terremoto o della presenza sul luogo del ritrovamento di un tempio realizzato in onore dell' Imperatore da Pilato . Resti di Peltuinum , in provincia dell'Aquila , dove Pilato avrebbe posseduto la Villa presso la quale trascorse l' esilio da Roma . La casa natale di Pilato a Bisenti , il Lago di Pilato , statua di Pilato . La Chiesa Ortodossa etiope segue una tradizione secondo cui , dopo il processo a Gesù , Pilato si convertì e lo venera quindi come santo , celebrandone la ricorrenza il 25 giugno . Secondo altre tradizioni si suicidò per rimorso . Dante Alighieri , secondo alcuni critici , lo identifica nella Divina Commedia come "Colui che fece per viltade il gran rifiuto" sostituendolo a Celestino V . Dato l’ argomento trattato , che spero sia di interesse , sarebbe utile al fine del post leggere molti vostri pareri sulla figura storica di Ponzio Pilato e del particolare periodo storico in cui visse , evitando pero’ , se possibile , di entrare in argomento prettamente religioso perche’ porterebbe con facilita’ fuori tema , se non per quanto riguarda riferimenti a testi di scrittori cristiani e pagani sulla figura di Pilato , grazie . Dentro le foto alcune note
    3 punti
  5. ciao@@eliodoro, a me sembra il tipo più comune,con la croce che arriva vicino al cerchio (anche se le immagini sono piccole), croce più piccola, abbiamo un'altra variante più rara, D.A. - con la croce che interseca la legenda, allego i miei,
    3 punti
  6. Buongiorno a tutti 1991 BELIZE (Se non sbaglio è la prima moneta per il BELIZE ;) ) 25 centesimi
    3 punti
  7. con molto anticipo, il nostro collega greco mi chiede di ringraziarvi, ha letto tutti i vostri post ed è felice di essere amico di numismatici italiani.
    3 punti
  8. Suddivido questo post in due parti per non appesantirlo troppo in una unica esposizione che altrimenti risulterebbe troppo lunga . Prima parte : Con l’ avvicinarsi della Santa Pasqua e della Passione di Gesu’ Cristo mi e’ parso coinvolgente trattare della figura storica di Ponzio Pilato , il Governatore romano della Giudea che postosi davanti alla Storia come giudice , come colui che avrebbe dovuto emettere una sentenza di condanna o di assoluzione , invece si astenne “lavandosi le mani” , rinunciando con tale gesto ad emettere di propria volonta’ la sentenza pro o contro nei confronti di Gesu’ o di Barabba , con il risultato che uno dei due avrebbe avuto salva la vita ; affido’ , con tal gesto simbolico , questa decisione al popolo ebraico , al giudizio del quale avrebbe poi sottoscritto personalmente la pena della crocifissione . Ora tralasciando la parte religiosa e trascendentale della Vita di Gesu’ , la cui Vita e Passione era gia’ stata decisa dal Padre , come dichiara Gesu’ stesso , molto si e’ disputato su questa decisione presa da Pilato e giudicata non consona ad un magistrato romano , quindi condannata dai contemporanei e dai posteri ; occorre pero’ considerare , che la situazione reale della Giudea in quel periodo storico era altamente inquieta sia a livello religioso , sia politico , che militare , quindi probabilmente Pilato , astenendosi dal giudizio personale , voleva evitare di scontentare una parte del popolo ebraico o forse perche’ preso da una crisi morale interiore . Assolvendo apertamente Gesu’ come pare avrebbe voluto fare , Pilato si sarebbe inimicato tutta la potente ed influente classe sacerdotale ebraica che vedeva nel Nazareno un pericoloso sobillatore di masse nei confronti dello status quo della tradizione religiosa degli Ebrei , con conseguenze negative non prevedibili verso il governo di Roma e quindi verso Pilato stesso che ne era il rappresentante in Giudea ; d’ altra parte Pilato non vedeva nessun uomo pericoloso sia nella persona fisica che nel dialogo avuto con Gesu’ , forse lo riteneva solo un innocuo visionario senza nessuna intenzione di sobillare masse contro il governo di Roma ; infatti Gesu’ alla richiesta dei Giudei se fosse giusto pagare tasse al governo di Roma rispondeva : “date a Cesare quel che e’ di Cesare……”, ne’ tanto meno pretendeva lui stesso di essere un Re di questo mondo , come si intendeva a quei tempi . In conclusione Pilato anche influenzato dalla moglie Claudia Procula non condanno’ personalmente Gesu’ , non avendo riconosciuto in Lui nessun tipo di reato commesso ; per questo stato di dubbio , da un certo lato ammirevole per la consapevole incertezza morale interiore nell’ emettere la sentenza , delego’ al popolo il giudizio finale . Per Pilato sarebbe stato molto facile e semplice condannare Gesu’ , uno sconosciuto e visionario individuo apprezzato e seguito solo da una piccola parte del basso strato del popolo ebraico e di conseguenza si sarebbe attratto le simpatie del potente gruppo sacerdotale ebraico , ma non lo condanno’ di propria iniziativa dimostrando cosi’ una certa dose di integrita’ morale nel giudizio , condita pero’ anche di scarso senso del dovere in un magistrato romano . Vediamo cosa la storia e le leggende nate su Pilato ci hanno trasmesso : Ponzio Pilato nacque probabilmente in Abruzzo nei primi anni del I secolo o alla fine dell’ era precristiana , i dettagli biografici storici di Pilato prima della sua nomina in Giudea sono poco noti . Secondo varie leggende sarebbe nato in Abruzzo , nella zona dell’ Aquila o del Vomano , mentre sulla morte si ipotizzano alcune diverse localita’ sia in Italia che fuori . Antoine de La Sale , scrittore e viaggiatore francese del XV secolo , riporta una leggenda tramandata oralmente raccolta durante un viaggio nell' Italia Centrale , secondo cui Ponzio Pilato , riportato a Roma da Tiberio fu fatto uccidere sembra per la condotta tenuta verso il processo a Gesu’ e il suo cadavere trasportato su di un carro trainato da buoi verso le pendici del Monte Vettore , nel massiccio dei Monti Sibillini e il corpo fu gettato in un lago che ancora oggi porta il suo nome . Numerose località si contendono l' onore di avergli dato i natali o di averlo ospitato al suo rientro in Italia dopo i fatti trattati dagli Apostoli . Ad esempio a San Pio di Fontecchio (AQ) vi è un Monte detto Montagna di Pilato , dove la tradizione locale colloca la Villa in cui Pilato si ritirò prima di morire . Il ritrovamento in tempi recenti di resti di edifici romani ha stimolato ulteriormente questa leggenda . Un' altra leggenda narra che la Villa di Pilato fosse invece localizzata a Tussio (AQ) nelle vicinanze dell' antica Peltuinum . Ad avvalorare la tesi è sopravvenuto il ritrovamento di due leoni in pietra risalenti al I secolo , che porterebbero invece ad indicarne la tomba . Secondo un' altra leggenda Pilato fu esiliato dall' Imperatore Caligola a Vienne in Francia e qui vi mori’ suicida ; sulla via per recarsi a Vienne avrebbe soggiornato prima a Torino , poi a Nus in Valle d'Aosta , dove il castello è noto col nome di "Castello di Pilato", anche se la costruzione attuale pare risalga al medioevo , ma potrebbe essere stato costruito su rovine piu’ antiche . Altra leggenda vuole i suoi natali ad Atina (FR) ; ancora un’ altra leggenda vuole Bisenti (TE) quale patria di Ponzio Pilato , questa ultima localita’ , a differenza sulle altre leggende riferite ad altri luoghi è molto articolata , infatti non si limita ad affermare che il prefetto sia nato a Bisenti ma spiega i dettagli dell' origine bisentina di Pilato . Secondo questa tradizione tramandata di generazione in generazione , un avo del celebre funzionario romano chiamato Ponzio Aquila partecipò alla congiura delle Idi di Marzo contro Giulio Cesare ; con il ristabilirsi dell’ordine pubblico le famiglie dei cesaricidi furono confinate presso le colonie romane e tra queste i Ponzi furono esiliati a Bisenti . Nato e cresciuto in questa località , il giovane e futuro Prefetto ebbe dunque la possibilità di conoscere le tradizioni ebraiche ed apprendere una la lingua “straniera”, l' aramaico . L’allora Berethra (Bisenti) era è ubicata nel cuore di un territorio dell’ area centro adriatica , conosciuto in antichità con la denominazione di "palestina piceni" in quanto colonizzato nel 600 a.C. circa da popolazioni mediorientali provenienti sembra dalla terra di Canaan . Proprio la conoscenza del linguaggio e delle abitudini giudaiche apprese vivendo nella “Palestina Piceni”, avvantaggiarono il giovane militare Ponzio Pilato nella nomina di V Prefetto della Giudea . A Bisenti è visitabile il luogo che la tradizione indica come “casa natale di Ponzio Pilato” . L'edificio anche se modificato e ristrutturato nel corso dei secoli conserva ancora nel suo impianto le caratteristiche di una tipica domus romana : un lato dello stabile presenta un porticato con un cortiletto o “vestibolo”, sul lastrico di tale corte si notano dei resti di una antica pavimentazione realizzata con ciottoli che formano delle particolari geometrie molto simili alle figurazioni dei mosaici che impreziosivano le ville romane . A ridosso di tale cortiletto si trova un locale , l’“atrium” della “casa di Ponzio Pilato”. Al di sotto di tale area dell’edificio sono presenti due enormi cisterne che , per le caratteristiche tecniche costruttive delle murature in “opus caementicium” e per la presenza di alcune tracce di intonaco impermeabile di tipo “opus signinum”, possono essere fatte risalire all’ epoca romana . Sotto l‘ ”impluvium”, è ancora perfettamente conservato un “qanat” , un sistema di distribuzione idrico molto diffuso nei territori mediorientali . Non si può dunque escludere che il “qanat” di Bisenti sia stato realizzato proprio da Ponzio Pilato che avendone appreso la tecnologia costruttiva in Giudea , una volta tornato in patria pensò bene di costruire un sistema idrico del genere per captare le acque da una falda , incanalarle mediante una galleria sotterranea per alcuni chilometri e prelevarla per le proprie esigenze personali da un pozzo situato all’interno della sua casa e per le necessità degli altri concittadini Berethriani in una fonte di erogazione pubblica , oggi denominata "fonte vecchia" , della quale si possono ancora ammirare integralmente preservate i cunicoli di adduzione e le vasche di decantazione . Fine prima parte
    2 punti
  9. Per la presenza della lettera di controllo al dritto (in questo caso una "N") escluderei il vittoriato anonimo. Quindi un quinario di T. Cloelius. Allego un quinario di conservazione migliore per un confronto. Per riferimenti ed altre informazioni: http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G197/1
    2 punti
  10. No, c'è scritto DIVA FAVSTINA come nelle altre... E no, non è un sesterzio, dovrebbe essere un Dupondio con al rovescio la leggenda AUGUSTA con la raffigurazione di Cerere con una torcia ed uno scettro
    2 punti
  11. Salve @@PerUnaLira. Trattasi di una medaglia in bronzo realizzata per fusione ed attribuita allo scultore e medaglista Girolamo Santacroce, nato a Nola nel 1502 e morto a Napoli nel 1537. Padre del Santacroce fu un mercante di nome Giovan Agostino, che favorì lo sviluppo della vena artistica del figlio. Dopo vari apprendistati da artisti locali poco conosciuti, si trasferì successivamente a Roma dove, da buon umanista, completò la sua formazione ammirando e studiando le meravigliose sculture dell'antichità classica e quelle a lui contemporanee realizzate da Michelangelo. Nel 1517 completò, all'età di soli quindici anni, la decorazione scultorea di un sepolcro nella Basilica della Santissima Annunziata a Napoli, il che farebbe fissare cronologicamente il suo rientro nella capitale dell'omonimo Regno a pochi anni prima dell'appena riferito 1517. In questi anni funse da aiutante, vista anche la sua tenera età, per artisti suoi contemporanei operanti a Napoli, come il celebre Giovanni da Nola. Nel 1520 accettò alcune commissioni a Carrara, ma nel 1525 era di nuovo a Napoli dove lavorò alla Cappella del Crocifisso in San Domenico Maggiore. Nello stesso tempo, inizia la progettazione del suo capolavoro: l'altare maggiore nella Chiesa di Sant'Agnello Maggiore a Caponapoli. Molti dei suoi lavori scultorei sono sparsi per molte chiese del centro partenopeo, ma la sua attività fu improvvisamente stroncata da una morte prematura, avvenuta, come già detto, nel 1537. ​Ritornando alla medaglia (mi sembrava doveroso un cenno biografico dell'artista a cui si attribuisce l'opera), che non risulta né firmata, né tantomeno datata, ne fornisco una breve descrizione: D/ ANDREAS . CARRAFA -- . S . SEVERINAE COMES . Busto corazzato ed elmato di Andrea Carafa volto a sinistra. R/ La personificazione della Prudenza, assisa verso sinistra, regge con la mano destra uno specchio, mentre un serpente le si avvinghia intorno al braccio sinistro. In esergo: NIL ABEST (motto tratto da un verso di Seneca che si potrebbe tradurre come "non ti manca nulla", in riferimento forse al fatto che al Carafa si attribuivano encomiasticamente accenni di un comportamento prudente). Per un riferimento bibliografico, si veda: Lore Börner, Die italienischen Medaillen der Renaissance und des Barock (1450 bis 1750). Bestandskatalog des Münzkabinetts Berlins. (Berliner Numismatische Forschungen. N.F. Bd. 5), Berlin 1997, al n° 114. La medaglia è altresì datata al 1524, quando il Carafa era nel pieno delle sue attività politiche a Napoli: egli ricoprì, infatti, dall'ottobre del 1523 al giugno del 1526, la carica di Luogotenente generale del Regno napoletano in luogo viceré spagnolo Carlo di Lannoy, il quale dovette assumere il comando supremo delle truppe regnicole proprio nel 1523, dopo la morte del suo predecessore Prospero Colonna. Il Carafa era uno dei più grandi signori feudali del suo tempo: nel 1496 aveva difatti acquistato direttamente dal Re Ferdinando II d'Aragona (che aveva bisogno di grandi somme di denaro per le casse statali) i diritti sulle terre di Santa Severina (il cui titolo di Conte è ricordato anche nella medaglia in questione), Policastro, Roccabernarda, Le Castella e Cirò. La sua ascesa politica, però, iniziò nel 1502 quando, sotto il Re Federico I, si distinse per la sua fedeltà alla Corona e per il suo antagonismo al partito filo-francese che mirava alla conquista del Regno. Durante il suo mandato come Luogotenente, nel quale fu coadiuvato dal Duca di Montalto, governò Napoli difendendola sia da pericoli esterni, come l'invasione dei Veneziani e dei Turchi, sia dalle congiure interne che i suoi familiari, invidiosi del potere da lui raggiunto, organizzarono più volte col fine ultimo di eliminarlo e di prenderne il potere. Il Carafa morì a Napoli nel 1526 e l'opera più importante della sua reggenza fu sicuramente la sua imponente residenza, il palazzo Carafa di Santa Severina a Pizzofalcone, costruito proprio in questo periodo e che oggi, ancora esistente, ospita la Sezione Militare del Grande Archivio di Napoli. Ho visto che dopo un po' di tempo non c'erano ancora risposte a questa discussione, così ho deciso di colmare la lacuna, mettendo insieme quante più informazioni avessi a disposizione sul pezzo oggetto del tuo interesse. Spero così di aver trovato, almeno in parte, una soluzione alle tue curiosità, anche perché quello della medaglistica non è per nulla il mio campo di ricerca.
    2 punti
  12. Nel senso che, dalle foto, la frattura non sembra autentica ma riprodotta nella fusione, mi sembra troppo "arrotondata", così come l'aspetto generale della moneta. Ovviamente per dare un giudizio definitivo queste foto sono insufficienti.
    2 punti
  13. Omaggio al numismatico: statuina in ceramica di Capodimonte realizzata nel 1980 e venduta in rete. Originale....
    2 punti
  14. ______________ 1991 Unione Sovietica Monumento a Davide di Sassun Il personaggio è il mitico protagonista del poema epico nazionale armeno *I Temerari di Sassun*, un gruppo di soldati che guidarono la resistenza armena contro gli invasori arabi. 5 Rubli - Rame/nickel
    2 punti
  15. Purtroppo la presunzione gioca brutta scherzi e non ripaga . Poi peggio ancora essere "spocchiosi" !!! spesso mi chiedo .... a cosa serve studiare tanto se poi non si è capaci a stare tra la gente comune ?
    2 punti
  16. ______________ 1990 Aruba 5 - 10 - 25 Cent - Nickel/acciaio
    2 punti
  17. 1/2 schilling di Norimberga? http://www.acsearch.info/search.html?id=623779
    2 punti
  18. Buon pomeriggio 1990 Mexico 1000 pesos Dedicata a Juana De Asbaje, religiosa e poetessa Messicana vissuta nella seconda metà del 1600 Bel modulo di 30,5 mm.
    2 punti
  19. Vi presento la numero uno della serie Sabauda : Denaro di Aiguebelle - Oddone (1048?-1060)
    1 punto
  20. Cari amici, ogni tanto una bella notizia fa piacere. E' in uscita un altro volume della Sylloge Nummorum Romanorum del Monetiere del Museo Archeologico Nazionale di Firenze che presenta tutte le monete, conservate in quella raccolta, da Macrino a Severo Alessandro. Il volume interamente a colori, con ingrandimenti di una selezione delle monete, è stato curato da Stefano Bani e Renato Villoresi ed è stato stampato interamente a carico delle Edizioni d'Andrea, cui potete rivolgervi per avere una copia. Il volume completa la monetazione del periodo dei Severi, già edita con altro volume uscito nel 2014 con le monete da Pertinace a Caracalla, curato dagli stessi autori e dallo stesso sponsor. L'aiuto di amici schedatori, Renato e Stefano, e di amici sponsor, Alberto D'Andrea, consente di tutelare, anzitutto, e di mettere a disposizione di tutti un materiale che era semplicemente inedito......infatti l'ultimo catalogo di questa collezione fu redatto da Migliarini nel 1852!!!!! Buona lettura! Fiorenzo Catalli
    1 punto
  21. Il 1° febbraio 1946, sotto l'occupazione sovietica, un "Alto Consiglio Nazionale" a guida comunista, nominato alla direzione collettiva del Paese, decreta l'abolizione della monarchia. Il Pengö, che il 1° gennaio 1927 aveva sostituito la Korona come unità monetaria nazionale e che già era sottoposto ad un'inflazione galoppante per le note vicende belliche, subisce un'impennata ulteriore della svalutazione fino alla sua completa "evaporazione" quando il 31 luglio 1946 cede il posto al Fiorino. Qui sotto due biglietti che mostrano l'imponente svalutazione della moneta: - il primo, emesso il 18 marzo 1946, vale 1.000.000.000 di Pengö; - il secondo, emesso meno di tre mesi dopo il 3 giugno 1946, per eguagliare la capacità d'acquisto del precedente, vale 1.000.000.000 di Milpengö.
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  22. Discussione interessantissima, come tuo solito :) Mi chiedo...se non fosse stato per Gesù, qualcuno oggi conoscerebbe Pilato? mi sembra che, a parte il famoso processo, non abbia compiuto nulla di eclatante, un funzionario romano come tanti, che oggi sarebbe forse conosciuto solo da qualche studioso, e dei più pignoli. O c'è qualcos'altro, che non conosco, o che mi sfugge? petronius :)
    1 punto
  23. 1 Ringgit 1991 Malaysia Federazione della Malesia (1967-2015)
    1 punto
  24. Un nuovo stato da aggiungere nella lista delle nazioni :) ______________ 1991 Malaysia 50 Sen - Rame/nickel
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  25. In effetti dalle prime foto si riuscivano a giudicare solo bordi e rilievi di massa, mentre i fondi erano completamente "mascherati". Complessivamente SPL per entrambe secondo me: hanno sicuramente circolato, anche se chi le ha usate è stato attento a trattarle bene :D
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  26. Taglio: 50 cent Nazione: Italia Anno: 2014 Tiratura: 4 969 000 Condizioni: Spl Citta: Salerno
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  27. La discussione madre era: quanto costa un fascetto fdc? Risposta: il fascetto fdc è molto difficile trovarlo, tenendo anche conto del fatto che non è stata una moneta per la circolazione ma solo una celebrazione commemorativa, dettaglio non proprio trascurabile... a cui ben si lega il pensiero di @@elledi. Poi, fdc si,fdc no, è una ramificazione del ragionamento, ma di fondo, trovare un fascetto fdc, è cosa molto molto complicata. Ovviamente, i due postati non lo sono minimamente
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  28. Volendo trovare una morale e un senso alla discussione direi che prima di acquistare questa moneta ,ma in genere tutte le monete impegnative...e questa lo è,si deve prima capire la moneta e la tipologia. Affidarsi al cartellino fa brutti scherzi e alla fine non si impara nulla...
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  29. Posso dirti che per un Fascetto in condizioni spl che siano tali si parla di 1000 euro in partenza. Certo trovi pezzi classificati spl a 800 euro ma io per spl pretendo già una conservazione di un certo tipo. Per quanto si voglia dare oggettività a questi parametri si vedono sempre monete a cui lo spl viene aggiudicato con forzature. Sto cercando anche io quella moneta e se vuoi alta conservazione 1400 ci vogliono...a prezzi più alti puoi prenderti 50 lire aratrice o anniversario se non li hai....
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  30. ciao, secondo me FDC deve significare:"la miglior qualità ottenibile da quel determinato conio considerando le imperfezioni del processo di lavorazione" E' normale che poi su migliaia di esemplari qualcuno possa avere caratteristiche superiori, conio nuovo e pulito,tondello perfetto,caduta senza traumi ecc... La competenza,sia da parte degli addetti ai lavori,sia da parte dei collezionisti,sta nel fissare in maniera chiara ciò che è o non è ammesso
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  31. Buongiorno, parlando del Belize, voglio contribuire con le mie monete dello stesso stato.
    1 punto
  32. Ciao a tutti, Vi posto un regalo da parte di un amico espertissimo, il quale, sornione, tra un'ottima pietanza e l'altra, me l'ha rifilata, pensando che non me l'andassi a studiare.. Cavallo Carlo VIII°, comunissima...o no? :D :D Saluti Eliodoro
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  33. Domanda interessante...già..chi lo ha inventato? Prendi ad esempio la prima serie confezionata dalla zecca...1968 mi pare...se non ricordo male ci doveva essere scritto " monete a scelta speciale per collezionisti" Sarebbe interessante capire da cosa scaturiva questo "SCELTA SPECIALE", visto che vennero confezionate anche monete non proprio perfette (nel 1970 il 20 lire con P al posto di R per conio stanco). Diciamo che il FDC si utilizza per convenzione...ma la mia opinione, da semplice studioso, è che tuttalpiù si possa parlare di moneta NON CIRCOLATA...e non a caso....guardate un po in un rotolino confezionato di monete appena coniate quante sono in effetti in perfette condizioni. Poi, per salvare la faccia, si inventa FDC 56 FDC 57 FDC 58 ecc... Forse sarebbe giunto il momento di chiamare le cose con il loro nome esatto, lasciando da parte una volta per tutte le sigle convenzionali. ma ripeto..questa è la mia opinione...ben venga il confronto con altre opinioni... Siamo qui anche per questo...per dialogo e confronto.
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  34. 1 Centesimo 1991 Giamaica Regina Elisabetta II (1969-2015)
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  35. All'elenco delle zecche imperiali ho due aggiunte... E = Dresden, per alcuni anni all'inizio dell'Impero H = Darmstadt, anche per alcuni anni all'inizio dell'Impero E due note veloci... La lettera "I" non ero abituato, per evitare confusione con "J" di Amburgo. Tutte le zecche imperiali (A, B, C, D, E, F, G, H, J) prodotte piccole monete dell'Impero durante i primi anni. :) v. ---------------------------------------------- To the list of Imperial mints I have two additions…. E = Dresden, for a few years at the beginning of the Empire H = Darmstadt, also for a few years at the beginning of the Empire And two quick notes…. The letter “I” was not used, to prevent confusion with Hamburg’s “J.” All of the Imperial mints (A, B, C, D, E, F, G, H, J) produced the Empire’s small coins during the early years. :) v.
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  36. Fatevene una ragione...con le nostre tecniche di produzione il FDC non esiste....esiste il NON CIRCOLATA....la moneta viene battuta, cade in un cestello con altre monete sorelle....poi prende la sua strada....finisce in un rotolino, portandosi dietro i normali graffi da contatto, piccole intaccature per il salto che ha fatto nel contenitore finale ecc ecc. Quindi,,,mia opinione personale...diffidate a prescindere dall'eccezionale....certo...può esserci l'eccezione che conferma la regola, ma non bisogna sognare troppo ad occhi aperti..o si finisce per acquistare monete dichiarate FDC che sono state lucidate, laccate, trattate, ecc ecc. Accontentiamoci di collezionare la moneta per quello che è...accettando il fatto che, come quella in esame, è la stessa tecnica di coniazione che impedisce il FDC...che rammento,,,si potrà solo avere utilizzando coni nuovi, tondelli curati, colpo singolo...e caduta non su altre monete in un contenitore, ma su un bel cuscino di velluto... Si avvicinano a questa condizione le monete di presentazione...ma noi..in Italia...le abbiamo mai realizzate? Permettetemi di dubitare ed anzi escluderlo per VEIII.
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  37. ______________ 1990 Città del Vaticano Giovanni Paolo II° anno XII - MCMXC La prima 50 lire micro in acciaio del Vaticano.
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  38. Taglio: 2 EURO Nazione: Germania G Anno: 2005 Tiratura: solo in divisionale Condizioni : BB Città: Milano Note: 2 monete
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  39. Ci siamo passati in molti, sono pur sempre esperienze, e inoltre la perdita è stata irrisoria. Conservala come monito e non ti arrendere :)
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  40. Presente! :hi: La monetazione di Aquileia mi ha sempre affascinato, essendo una delle prime testimonianze dell'araldica italiana su moneta. E da un bel po' mi riprometto di approfondirla, ma il tempo non basta mai.... :mega_shok: Comunque, una cosa di questo sigillo (bellissimo!) mi sembra chiara. Lo stemma dovrebbe essere un troncato, o comunque un qualcosa che non ha nulla a che fare con lo stemma partito del disegno al suo fianco. Mi spiego meglio con un disegnino. La parte in blu è nitidamente ben più grossa di quella in rosso:
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  41. Regno di Prussia Guerra Franco-Prussiana La guerra franco-prussiana fu combattuta dal 19 luglio 1870 al 10 maggio 1871 tra il secondo Impero francese, guidato da Napoleone III, e il Regno di Prussia, guidato da Guglielmo I, sostenuto dalla Confederazione Tedesca del Nord e alleato con i regni tedeschi del sud di Baden, Baviera e Württemberg. Il conflitto fu causato dall'aumento delle tensioni fra i due stati iniziato col fallimento del progetto di Napoleone III di annessione del Lussemburgo. I contrasti si fecero più accesi per la crescente influenza, per nulla tollerata da Parigi, esercitata dalla Prussia su gran parte degli Stati Tedeschi. La guerra franco-prussiana fu il più importante conflitto combattuto in Europa tra l'epoca delle guerre napoleoniche e la prima guerra mondiale e si concluse con la completa vittoria della Prussia e dei suoi alleati. La conseguenza più rilevante fu la creazione dell'Impero tedesco. La sconfitta francese determinò anche la fine del secondo Impero di Napoleone III. Indirettamente, la sconfitta ebbe ripercussioni anche nella penisola italiana: il governo di Firenze approfittò della fine del Secondo Impero, tradizionalmente protettore dei territori pontifici, per conquistare Roma il 20 settembre 1870. La moneta che posto, 1 tallero del 1871, fu coniata dalla Prussia per celebrare la sua schiacciante vittoria sulla Francia. Questo è anche il mio primo tallero che aggiungo nella mia piccola collezione :blush: oo) 1 Tallero - Regno di Prussia - 1871 (A)
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  42. Domanda legittima :) Per lo stile con cui è stata incisa la testa di Roma: non ci sono altre emissioni con le stesse identiche particolarità. Proprio per lo stile dell'incisione è una moneta che non viene attribuita alla zecca di Roma, ma ad altra zecca ausiliaria sconosciuta.
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  44. Concordo. A me cascano le...braccia ;) per un altro motivo: tutti e tre i lotti di denari provenienti da "da antica collezione", immagino ...?! E soprattutto non saranno dispersi con la vendita, no? Un caro saluto a tutt* MB
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  45. Veramente molto molto belle, complimenti.
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  46. A parer mio ne la 100.000 lire e ne la 500.000 lire sono in perfetto FDS, nella 100.000 lire c'è una piega in basso a destra mentre nella 500.000 lire gli angoli risultano leggermente consumati. Il valore a parer mio si aggira tra i 30/35 euro per la 100.000 lire e tra i 150/170 euro la 500.000 lire. Magari @@MEDUSA51 potrebbe spostare la discussione in giusta sezione.
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  47. Alessandro, tiranno di Fere in Tessaglia dal 369 al 356 a.C., rappresentato in tenuta da cavaliere al rovescio di un bellissimo e raro statere da lui coniato. Silver stater circa 369-358 BCE of Alexander of Pherai, Thessaly. Head of Ennodia, an ancient Greek goddess associated with Artemis, Hecate, or Persephone on obverse. Reverse shows Alexander of Pherai riding. A very rare coin, this sold for $661,421 last month. Provenienza immagine: http://cerebralboinkfest.blogspot.it/2011/06/unsung-artisans-of-ancient-world.html
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  48. Una curiosità, per una moneta così, solo se vuoi dirmelo e solo in privato, quanto bisogna spendere? Non colleziono questa monetazione ad ora, ma son davvero belle monete. Poi tu continui a mettermele sotto il naso :)
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  49. Infine ecco l'esemplare in buon argento Denaro Secusino - Forte di Pietro II (1263-1268) D/ + P COMMES - Fiore a sei petali affusolati R/ + SABAVDIE - Croce patente Argento , d. 21 mm. , g. 1,62 Mir Savoia 37 , Simonetti 1 , Biaggi 30 Zecche ; Susa , Avigliana , Chambery , S.Maurizio Rarita' : R10
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