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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/13/16 in tutte le aree
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Nel senso che ho trovato in una ciotola un 50 Öre svedese :lol: Nulla di importantissimo, ma fa sempre piacere scovare per 50 centesimi una moneta in argento (anche se di 600/1.000) tra una moltitudine di monete comunissime, questo valore da mezza corona (5 grammi) non l'avevo ancora in collezione. Tra l'altro, andando a controllare, non è la classica monetina spicciola coniata in miloni e milioni di esemplari, nel 1931 ne sono stati prodotti solo 671.457. E' cosa molto rara da un bel pò di tempo a questa parte... quindi, contentezza al quadrato che condivido in questa sezione del forum :)9 punti
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Chi non conosce il piacere della ciotola si perde buona parte del piacere di collezionare monete... :D Saluti Simone7 punti
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Carissimi, visto che ancora mi pare non lo abbia fatto nessuno volevo segnalarvi che il prossimo 18 marzo alle ore 17,00 verrà inaugurata la mostra: Genova nel Medioevo, una capitale del Mediterraneo al tempo degli Embriaci. La mostra si terrà nel complesso museale di S. Agostino e rimarrà visibile fino al 26 giugno 2016. Ovviamente l'ingresso in occasione dell'inaugurazione sarà gratuito. Nella mostra saranno esposti i materiali artistici, archivistici e archeologici tra i più belli e di più recente ritrovamento rispetto al tema prescelto. Quanto alle monete insieme con Daniele Ricci (@@fra crasellame) abbiamo scelto di esporre tra le monete più belle e interessanti di Genova databili tra il 1139 e il 1313, insieme ad una selezione di coevi pezzi di area mediterranea, che dai documenti e dai ritrovamenti sappiamo usati dai genovesi nei loro traffici internazionali. Si potranno ammirare per ciò le monete della collezione di Banca Carige e delle collezioni dei Musei Civici di Strada Nuova, oltre a pezzi scelti dei ripostigli di Via Venezia e Corso Sardegna di Genova, attualmente in corso di studio per la pubblicazione. Infine saranno esposte anche monete ed uno splendido sigillo del Comune di Genova prestati da privati, alcuni dei quali attivi in questo forum (grazie ancora!). La mostra è arricchita da un catalogo che dal punto di vista numismatico presenta in sintesi le ultime proposte di classificazione e di datazione delle monete genovesi di XII e XIII secolo per come elaborate da parte della sottoscritta e di Ricci. Spero di vedervi in quest'occasione o che comunque riusciate a visitare la mostra nel periodo della sua durata :). Un saluto cordiale MB4 punti
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@@Theodor Mommsen @@Exergus @@eliodoro Intanto buona domenica e grazie a tutti! Il rovescio sembrava anche a me in entrambe le varianti proprio uguale ma speravo in una qualche piccola differenza che non notavo, anche perché la legenda sul D non è proprio poi tanto leggibile. Io credo che manchino le PP - qui la legenda a ore cinque capovolta: e correggo il cartellino in: Claudivs - RIC I, 100 (o 116) - sposto solo una parentesi. Essendo questo post anche su Minerva, la dea della guerra giusta, mi permetto di tirare una frecciatina a @@dux-sab ;) Perché non dovrebbe essere un ottimo asse? - Non è FDC, ma questa moneta non è stata duemila anni ovattata sottovuoto in una scatola in titanio... sia il D che il R sono ancora ben leggibili, la Minerva conserva ancora molti dettagli. - Ha una bella patina scura, non presenta danni evidenti, - Ha un discreto valore storico e simbolico. - Adesso è mia e direi che nel suo piccolo fa la sua bella figura. Non mi piace dover sempre comparare tutto con tutto in base a parametri che poi alla fine sono solo soggettivi e cito Morticia Addams: "La normalità è un illusione. Ciò che è normale per il ragno, è caos per la mosca." Per la serenità del forum sono pronto ad un compromesso: diciamo che è "un bell'asse"! Ciao a tutti Njk4 punti
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Salve a tutti. Secondo me l'epigrafe in questione: NIKA è da riferirsi ad un significato religioso più complesso che ad una semplice vittoria agonistico-militare (a che mi risulti la codificazione della "Nike" strettamente intesa in questo senso limitato è più tarda rispetto all'epoca arcaica). A mio avviso, nell'area della attuale Calabria, anticamente NIKA fu un epiteto per le ninfe, come suggeriscono anche le monete emesse più tardi dai Bruzi (allego in basso un esemplare dalla BnF). Consiglio sull'argomento anche la lettura di questo interessantissimo articolo di M. Caccamo Caltabiano: https://www.academia.edu/3110941/La_moneta_dei_Brettii_e_lidentit%C3%A0_di_Nika Attribuirei questa identità di Ninfa e non di "Vittoria" a tutte le figure alate con corona sulle monete italiote e siceliote. A questo punto permettetemi una piccola digressione sul tema. Dal mio punto di vista anche quella che sul rovescio delle monete Neapolitane viene comunemente definita "vittoria alata" che incorona il toro androprosopo in realtà non ha nulla a che vedere con "Vittorie" agonistiche o miltari, non avrebbe molto senso anche considerando che nel mito greco Acheloo fu sconfitto da Eracle. Il significato della corona è quello della ciclicità dei cicli di morte e rinascita, ed accanto ad esso un più generico significato di "arete" aristocratica, non in modo così specifico e limitato la Vittoria agonistica e militare. Dunque a mio avviso la figura femminile alata che incorona Acheloos-Sebethos a Napoli era inizialmente intesa come ninfa, probabilmente una personificazione della sorgente del Sebethos (come già suggerito dal Gabrici), oppure la stessa Partenope. Il significato originario della corona di alloro è anch'esso da identificarsi in credenze escatologiche di natura religiosa, simboleggiando la ciclicità e la rinascita (nel caso di Napoli da mettere in relazione con le vicende storiche della sua fondazione ed il nome stesso della città, Nea - Pollis). Un altro esempio lampante viene dalla stessa Sibari. Infatti una delle nuove poleis (nea-polis) che i sibariti superstiti cercarono di ricostruire sul fiume Traente intorno alla metà del V secolo emise i tipi del toro incoronato dalla ninfa alata. Conosciamo un triobolo conservato a Napoli, ed uno statere apparentemente unico, venduto da Stack's nel 2009 (allego in basso le foto). Che senso avrebbe avuto il significato di "Vittoria agonistica o militare" per i figli degli esuli che videro la propria città distrutta dai crotoniati? Anche in questo caso molto più senso il significato di "rinascita", un valore simbolico molto simile a Neapolis ... una nuova città che rinasce dopo la distruzione, ricostruita dai figli degli esuli aristocratici sibariti che da Poseidonia tornarono sul Traente, usando sulle proprie monete un simbolo di rinascita, ciclicità e arete. L'origine di questa simbologia della figura alata e della corona è orientale, allego come esempio i disegni di due gemme fenicie arcaiche ritrovate a Tharros in Sardegna, fonte: http://www.beazley.ox.ac.uk/gems/scarab/scarab35.htm In Egitto vediamo la stessa simbologia della corona ancora operativa in età ellenistica, come emerge da alcune mummie di infanti (allego in basso un esempio dal museo egizio di Torino). Anche in questo caso, il bambino della foto certamente non fu vincitore di alcuna gara sportiva o battaglia, e la corona che gli fu pietosamente posta sul capo dai familiari poteva avere un solo significato, appunto quello di cui ho discusso in questo post. Saluti :) Nico4 punti
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Caro @@dizzeta, potrebbe darsi che siano lo stesso segno, in effetti. Bisognerebbe vedere il pezzo censito dal CNI come stella a cinque punte. Io "dal vivo" ho visto sempre quello che sembra più un artiglio di aquila (comunque con le estremità non perfettamente a punta come una stella). Complimenti @@jagd ! Senza parole. Ne approfitto per segnalare anche qui questa cosa: Il prossimo 18 marzo alle ore 17,00 verrà inaugurata la mostra: Genova nel Medioevo, una capitale del Mediterraneo al tempo degli Embriaci. La mostra si terrà nel complesso museale di S. Agostino e rimarrà visibile fino al 26 giugno 2016. Ovviamente l'ingresso in occasione dell'inaugurazione sarà gratuito. Nella mostra saranno esposti i materiali artistici, archivistici e archeologici tra i più belli e di più recente ritrovamento rispetto al tema prescelto. Quanto alle monete insieme con Daniele Ricci (@fra crasellame) abbiamo scelto di esporre tra le monete più belle e interessanti di Genova databili tra il 1139 e il 1313, insieme ad una selezione di coevi pezzi di area mediterranea, che dai documenti e dai ritrovamenti sappiamo usati dai genovesi nei loro traffici internazionali. Si potranno ammirare per ciò le monete della collezione di Banca Carige e delle collezioni dei Musei Civici di Strada Nuova, oltre a pezzi scelti dei ripostigli di Via Venezia e Corso Sardegna di Genova, attualmente in corso di studio per la pubblicazione. Infine saranno esposte anche monete ed uno splendido sigillo del Comune di Genova prestati da privati, alcuni dei quali attivi in questo forum (grazie ancora!). Ovviamente ci sarà anche qualche bella quartarola e l'ottavino (uno dei pochi che sembrano "buoni" tra quelli che ho visto). La mostra è arricchita da un catalogo che dal punto di vista numismatico presenta in sintesi le ultime proposte di classificazione e di datazione delle monete genovesi di XII e XIII secolo per come elaborate da parte della sottoscritta e di Ricci. Spero di vedervi in quest'occasione, o che comunque riusciate a visitare la mostra nel periodo della sua durata :). Un caro saluto! MB3 punti
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Prima partecipazione al convegno cremonese... sicuramente più che meritevole e come ordine di grandezza in linea con altre grandi realtà del centro e nord Italia.... Saluto in particolare @@Sator, @@ciosky68, @@anto R, @@fabgeo2 punti
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Contribuisco anche io con il rammarico di non poter dire "proveniente da: collezione King John".... GRIECHENLAND, MAKEDONIEN. Alexander III. der Große, 336-323 v.Chr. AR Tetradrachme (ca.280-275 v.Chr.), Lampsakos. Herakles im Löwenskalp r. Rs.Zeus mit Adler und Zepter l. thronend, Beiz. Pegasus. 17,12g. Price 1449, Müller 916, prägefr.Prachtex., vz-st2 punti
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Salve, Sapete qual'è l'unica vera assurdità? Tutti gridano al sistema: criticano, condannano, si indignano, polemizzano etc etc. Il sistema andrebbe bene cosí, siamo noi a non andare bene, e finchè sarà cosí nessun sistema andrà bene. Quello di questo topic è solo un esempio, ma come questo ne esistono migliaia, milioni. Il nostro non è un problema politico, geografico, economico. Il nostro è principalmente un problema sociale. Meglio cambiar discorso, riflettere sicuramente e magari cambiare per il bene comune, per quello dei nostri figli (quei pochi che ancora ci possiamo permettere di far nascere). A.2 punti
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oramai i venditori più accorti sono già armati di salvietta umidificata da offrire ai clienti al termine della ricerca, salvietta che solo in parte riesce tuttavia a rimuovere quel caratteristico strato di nero-bluastro che resta sulle dita!2 punti
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Buona domenica, Credo la ragione sia questa: in italia, visto che siamo tutti dei gran furboni, non si può instaurare una procedura semplice poichè molti, troppi, cercherebbero subito un modo per raggirarla. Allora nella legge non si deve contemplare soltanto l'obiettivo che si cerca di raggiungere, ma bisogna farlo con un sistema che tanga in considerazione quante più raggirazioni possibili. Inevitabilmente ciò crea situazioni che sfiorano il paradossale e spesso non si riesce nemmeno a raggiungere lo scopo. A.2 punti
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come potete leggere da uno dei link è stata utilizzata durante l'assedio di Haarlem2 punti
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Buonasera a tutti vorrei mostrarvi la mia seconda raccolta (ovviamente la mia prima collezione sono le monete), anche se non si tratta di monete sono sempre un bel pezzo di storia a mio parere e che valorizzano ancora di più la mia collezione di monete vaticane. Sono le copie dell'Osservatore Romano dei giorni dell'elezione degli ultimi papi: Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco. Visti dal vivo e tutti insieme sono molto più belli ma spero li apprezziate anche così2 punti
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Nessuno regala su queste monete, quindi sempre prudenza soprattutto sulla moneta citata, di massimo sarei in prima battuta sulla splendida come comune, poi in seconda battuta buttiamoci anche sulle rarità , però bello avere intanto la comune...2 punti
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A distanza di quasi 2 anni la moneta si mantiene perfetta. Nessun micropunto di verderame, ed anzi la vedo addirittura "migliorata" ;) Finora quindi nessun sano smarrimento :dirol: :) Riguardo al grado di rarità, posso chiedere a voi che avete il Gigante 2016, qual'è quello attuale? Grazie2 punti
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Questo è il mio ultimo acquisto della Gorny 237. GRIECHEN. MAKEDONISCHE KÖNIGE. Alexander III. der Große, 336 - 323 v. Chr. Tetradrachme (16,82g). 336 - ca. 323 v. Chr. Mzst. Amphipolis. Vs.: Kopf des Herakles mit Löwenfell n. r. Rs.: AΛEΞANΔΡOΥ, Zeus mit Adler thront n. l., davor Pegasosprotome. Price 44; Müller 602. Leichte Tönung, kleiner Kratzer, ss. Ho accostato al rovescio normale quello ruotato di 90° in senso orario allo scopo di individuare meglio la protome di Pegaso nel campo a sinistra, il simbolo che caratterizza questo tetra della Macedonia. Secondo la mitologia greca Pegaso nacque da Medusa e Poseidone, venendo alla luce nel momento stesso in cui Perseo tagliò la testa di Medusa. Creatura selvaggia e inquieta, venne domato da Minerva e donato a Bellerofonte per uccidere la Chimera. Portata a termine questa impresa eroica, Bellerofonte e Pegaso divennero inseparabili compagni di mille avventure fino a quando l’eroe decise di raggiungere, con l’aiuto del suo fido cavallo alato, gli dei dell’Olimpo. Quest’azione costò però cara a Bellerofonte che, secondo una delle versioni della leggenda, fu disarcionato dallo stesso Pegaso. Un’altra versione ci narra che lo stesso Pegaso fu punito, insieme al suo compagno, per aver osato una simile impresa. Bellerofonte fu scagliato sulla Terra mentre Pegaso venne trasformato in una costellazione e posto come punizione eterna davanti al carro dell’Aurora. apollonia2 punti
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______________ 1995 Australia 50° Anniversario delle Nazioni Unite 20 Cent - Rame/nickel2 punti
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Non credo si tratti di in esemplare autentico. probabilmente un falso d'epoca. La conservazione è inferiore al MB. sarebbero interessanti i dati ponderali.2 punti
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buon weekend a tutti...un piccolo up,con una di quelle piccolissime goccie d'oro....con tanti fiori.!!.. :lol: ...do 0.87 grammi per 13mm...2 punti
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colorata personalmente da madre natura... sicuramente trattasi di una moneta pulita in passato... dopo dieci anni di patina e' diventata cosi'... mi piace perche' non ne ho mai vista una cosi' in giro e la mia curiosita' e' proprio quella di vedere in futuro quali saranno le sue evoluzioni... so in partenza che non piacera' a molti... pero' se l'ha fatta madre natura non e' certo colpa mia :D . Cmq secondo voi arriva allo spl come conservazione?1 punto
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Una delle attrattive di Roma , seppur oggi piuttosto disattese , sono le antiche Chiese del centro storico della Citta’ oltre a quelle che sorgono appena fuori delle mura aureliane . Queste Chiese furono costruite ad iniziare dal IV secolo , generalmente all’ interno di antichi templi pagani dismessi o in rovina oppure nelle case dei ricchi pagani convertiti al Cristianesimo e parlando sempre di quelle piu’ antiche , queste continuarono ad essere costruite praticamente fino al Rinascimento , fino a raggiungere , solo queste piu’ antiche , il numero di circa 250 Chiese ; ogni singola Chiesa quindi ha particolari storie antiche da raccontare , diverse dalle altre , oltre che grande ricchezza di preziosi marmi antichi , colonne antiche in vari marmi variopinti , di queste colonne se ne sono contate oltre 8000 , quadri , dipinti , affreschi , ori , argenti , paramenti , a volte contengono anche piccoli Musei interni e quant’ altro ; insomma una vera ricchezza dal valore storico artistico incalcolabile proveniente dal passato e dalla enorme varieta’ di manufatti . Una Chiesetta tra queste , per la verita’ non molto appariscente , e’ quella appunto del Domine quo vadis , che ha una bella storia da raccontare in tema con il mese pasquale . La Chiesa del Domine quo vadis è una piccola chiesetta di culto cattolico , si trova al bivio tra le antiche vie Appia Antica e Ardeatina , nel quartiere romano Appio Latino . La Chiesa odierna è un rifacimento del 1600 in quanto in origine si trattava di una piccola cappella eretta negli anni 800 . La Chiesa è eretta sul luogo dove secondo un episodio narrato negli Atti di Pietro , l' Apostolo fuggendo da Roma per non cadere nelle persecuzioni di Nerone seguite all’ incendio di Roma , avrebbe incontrato in visione Gesù . Secondo questo racconto Pietro vedendolo , rivolse a Gesù la domanda : “Domine , quo vadis ? “ , "Signore , dove vai ?", e alla domanda di Pietro , Gesù rispose : “Eo Romam iterum crucifigi” , "Vengo a Roma a farmi crocifiggere di nuovo", al che Pietro comprese il senso della risposta e l’ errore da lui commesso nel fuggire , doveva tornare indietro a Roma per affrontare serenamente il martirio , cosa che in effetti avvenne . A conferma del fatto , secondo i credenti , esistono impressi , su una piccola lastra di marmo posta al centro della Chiesa e protetta dal calpestio , due impronte di piedi che rappresenterebbero le impronte lasciate da Gesù quando si era fermato a parlare con Pietro ; questa lastra pero’ e’ una copia di un rilievo tutt’ ora conservato nella vicina Basilica di San Sebastiano fuori le mura , si tratterebbe in effetti di un ex voto pagano offerto per il dio Redicolo il cui tempio era nelle vicinanze della attuale Chiesa , voto offerto da un viaggiatore prima di partire per garantirsi il buon esito di un viaggio e del felice ritorno , in pratica un ringraziamento per la buona riuscita del viaggio che sembrerebbe , in relazione all’ incisione dei piedi impressi , essere stato fatto a piedi . La cosa strana pero’ del reperto che contiene le impronte e’ la lunghezza di queste , che è di ben 27,5 centimetri , che corrisponde a un numero di calzatura pari a 44/45 , una misura di piede molto notevole per quell' epoca , che piu’ o meno corrisponde ad una persona alta tra 1,80 / 1,90 metri ; per coincidenza questa presunta altezza dell’ ipotetico uomo in relazione alla misura dei piedi impressi nella pietra , corrisponde grosso modo all’ altezza dell’ uomo della Sindone che risulterebbe essere stato alto tra 1,80 e 1,85 metri . Questa leggenda dell’ incontro di Pietro che fuggiva da Roma con Gesu’ risale a fonti del II secolo e si diffuse rapidamente nella tradizione popolare grazie alla scoperta delle due impronte sulla pietra .1 punto
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Salve, Mi faceva piacere condividere con voi il mio ultimo acquisto: Boemondo III Denaro mm16,7 gr 0.94 A.1 punto
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Grazie ad entrambi per il feed positivo circa il lavoro fatto sulla moneta, grazie @@Lay11 per il bentornato :D1 punto
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Non so se si può considerare una vera e propria collezione, ma ho parecchie foto d'epoca recuperate - queste sì - dalla cantina dei suoceri.1 punto
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Medaglia celebrativa e devozionale,ottone,1896 probabile produzione Johnson, Milano.- D/ La Sacra Famiglia, la Madonna e S. Giuseppe tengono Gesù Bambino per mano raggiato.- R/ La Madonna del Molino patrona di Lugo, seduta e velata, coronata con Gesù Bambino coronato, esergo: IV centenario 1896 (del ritrovamento dell' immagine miracolosa), e citata nella collezione Tam, n°1042.- Ciao Borgho.1 punto
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Buona domenica, Citando pegasi apporto il mio umile contributo preso da: Collezione Eolo Alessandro Magno Dracma Zecca: Abydos Peso: 4,32 Diametro: 17mm Price: 1505 Lifetime issue 328-323 BC A.1 punto
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@Ciccio86 @Savste86 @cr1c3t0 @cristianaprilia @DanPao @Kikko72 @SDF2!! @caccamo81 @Antony @vaio4ever @@Gabriele @@giorgione71 @@andreacap @@agos1977 @@katomic @@legioprimigenia @@andrea7200it @@luca7 @@donax @vv64 @euro collezionista @francy78 @money_59 @Caaszte23 @inok @sentieroit @pepps8 @castrix @Geor10 @bubiuro @fra84_6 @5imo ciao a tutti, la razzia è terminata. dopo la spedizione finale questo post sarà bloccato. oggi ho risposto penso a tutti indicando gli ultimi dettagli. vi chiedo darmi conferma del pagamento (nella causale inserite anche il vostro nickname affinchè sia più facile risalire) a breve inizierò la spedizione (farò 4/5 spedizione per volta) se tutti rispettano i tempi nel giro di 10 giorni ricevete le monete. grazie a tutti per aver partecipato. ciao, alla prossima Pino1 punto
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Ciao @ARESIII , come sai l' altezza dell' uomo della Sindone e' un po' controversa , secondo alcuni e' di 163 centimetri , ma secondo i piu' tra gli scienziati che hanno studiato il sacro lenzuolo e' variabile tra 178 e 185 centimetri , quindi ben somigliante alla misura dell' altezza dell' uomo che impresse le orme sulla pietra , stimata in funzione di queste impronte , tra 180 e 190 centimetri . Questa discordanza di altezza deriva perché il corpo umano , disteso orizzontalmente , si allunga leggermente a causa della distensione della colonna vertebrale . Inoltre l' altezza va ulteriormente diminuita per compensare possibili avvolgimenti o pieghe del lenzuolo sul corpo ; comunque rimane accreditata quella compresa tra 178 e 185 centimetri . Anche l' altezza misurata ad occhio da @@adelchi sembra confermare questa misura . Sotto le impronte originali conservate nella Chiesa di San Sebastiano fuori le mura , vicina a quella del Domine quo vadis .1 punto
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Bel colpo @@nikita_ :good: @@uzifox ciao! Sono d'accordo, rovistare nelle ciotole è emozionante. A volte trovi delle cose veramente interessanti...! Una volta ho trovato un 5 lire 1956 (originale ) Anche questa mattina sono andato per ciotole...., ma non ho trovato quasi nulla. Solo 1 centesimo della Liberia. L'ho preso perché sopra c'è un bel veliero ;) Buon pomeriggio1 punto
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Concordo con @@pietromoney , anch'io la incapsulerei, o rischi tra 10 anni di trovarti di fronte a qualcosa che non ti piace più... e a questo punto questa originale patina non la recuperi più.1 punto
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@@cristianaprilia anche perché un lavoratore trattato bene rende sempre di più e sarà corretto anche lui. Poi le pecore nere ci sono ovunque1 punto
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Riprendo questa discussione perché si è scritto su una piastra del 1858 molto simile alla mia. Allego foto anche qui le aquile dello stemma siciliano sono a testa in giù, quattro puntini all'interno dello stemma del portogallo e una escrescenza sulla parte destra della punta dello stemma. Mi sembra diverso il carattere della legenda a mio parere più spesso "bold". Magari @@francesco77 può fare un'anlisi più pertinente su queste due piastre. Antonio1 punto
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Ottima giornata. Nuova amicizia @@Sator e ho rivisto con piacere @@sivispacemparabellum e @@aleale. La mia PRIMA Cremonese e tutto sommato un ottimo convegno, tante facce note e qualche nuovo acquisto. Roberto1 punto
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Suppongo intenda dire che non è in Italia..... P.S. Bellissima moneta, peccato non abbia ancora potuto permettermene una...1 punto
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pure le grandi rarità non trovano grandi consensi a volte1 punto
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Complimenti, bellissimo esemplare, mi sembra del tipo con al retro CVNRADVS -un anellino con puntino a fianco- REX -due anellini sovrapposti con un puntino a fianco- mentre al dritto c'è chi chiama questo segno di zecchiere "stella a cinque punte" e chi "artiglio d'aquila", credo siano la descrizione dello stesso segno.1 punto
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Effettivamente il termine "Eccezionale", così come utilizzato in asta e in qualche catalogo, intende riferirsi a un FDC pieno. Se per una moneta BB del passato si usa oggi il termine SPL ed una SPL di alcuni decenni fa viene definita FDC, cosa deve usarsi per una moneta FDC o quasi? Di qui il termine "Eccezionale". Io apprezzo molto il termine tedesco "Prachtexemplar" che traduco "magnifico esemplare" che connota bene la moneta senza volerla definire con un termine rubato alla statistica (eccezione alla regola). Anche il termine superbo può manifestare apprezzamento "relativo", ma può essere confuso con il francese "superbe" ad indicare SPL. Ovviamente il pragmatismo americano ha codificato una scala tendenzialmente "oggettiva" ad evitare una excalation di aggettivi: la scala di Sheldon, in cui la conservazione è giudicata in maniera indipendente da 3 esperti sulla base dei difetti evidenziati a 5X ingrandimenti (NB: l'ente certificatore non deve essere in conflitto di interessi con il soggetto che richiede la certificazione). Immagino che in Italia si preferirà in futuro seguire un'altra strada: far accreditare dall'Accademia della Crusca il termine "Eccezionalissimo", per andare oltre il FDC e l'Eccezionale! oo)1 punto
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Si una bellissima notizia! Qui il comunicato ufficiale dal sito del MiBAC: http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Comunicati/visualizza_asset.html_1690785199.html Condivido altre foto da queste fonti: http://www.ansa.it/sito/notizie/speciali/2016/03/07/il-tesoro-della-principessa-bambina_746f7287-1ad6-4111-adb4-57d3b4277027.html http://www.etruriaoggi.it/a-vulci-scoperta-tomba-dellottocento-a-c-stava-per-essere-violata/1 punto
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500 Lire 1993 R.S.M. Ceppo Fiorente1 punto
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Ciao. Al di là dei più che legittimi dubbi di natura puramente numismatica, non può ignorarsi una considerazione, che definirei "di buon senso" in base alla quale la coniazione aurea di cui si parla appare del tutto inconferente sia con il momento storico in cui dovrebbe collocarsi che con i mezzi, davvero disagiati, a disposizione delle Autorità monetarie anconetane durante la I Repubblica romana. Come è noto, tale disagio di mezzi non disgiunto alle condizione emergenziali in cui avvennero le coniazioni anconetane, sono ben testimoniate dalla pur scarsa monetazione argentea (scudi e mezzi scudi) , emessa per fare fronte al pagamento delle truppe francesi del Generale Monnier e che vide l'impiego in zecca di una lega di basso argento (.600) e l'utilizzo di conii originali di Pio VI modificati in tutta fretta nello stile. Ebbene, è realistico ipotizzare che in un simile turbolento contesto storico, si potesse trovare il tempo ed i mezzi per battere uno "stravagante" nominale in oro da ben 37,20 grammi, fra l'altro alle insegne del deposto (ed odiato) Papa, del quale non si conosceva fino ad oggi alcun esemplare e che la stessa casa d'aste presenta come un unicum? Scusate la poca diplomazia, ma trovo la cosa, prima ancora che numismaticamente dubbia ed incongruente, storicamente ridicola. Saluti. Michele1 punto
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Lo stesso studioso Assenmaker, nell’anno successivo, ha pubblicato un interessante e lungo studio, intitolato L. Sulla imperator et imperator iterum: pour une réévaluation de la cronologie des émissions monétaires de Sylla (RRC 367-368 et 359), Revue Numismatique, 2013, p. 247-277. Anche qui, per chi voglia approfondire l’argomento, è disponibile il suo studio: https://www.academia.edu/5505807/L._Sulla_imperator_et_imperator_iterum_pour_une_r%C3%A9%C3%A9valuation_de_la_chronologie_des_%C3%A9missions_mon%C3%A9taires_de_Sylla_RRC_367-368_et_359_ Le emissioni in esame sono gli aurei e denari con L. SVLLA IM(P)(E) (RRC 367/1-5), sugli assi di bronzo con L. SVLLA IMPE (RRC 368/1), e ancora gli aurei e i denari con L. SVLLA IMPER ITERVM (RRC 359/1-2). Per chiarezza riporto qui sotto le relative emissioni: RRC 367/1 RRC 367/2 RRC 367/3 RRC 367/4 RRC 367/5 RRC 368/1 RRC 359/1 RRC 359/2 Il Crawford sistema prima le emissioni con IMPER ITERVM (RRC 359), che sono datate all’84-83 a.C. e tale appellativo troverebbe la sua giustificazione con la doppia acclamazione imperatoriale dopo le vittorie in Cilicia e a Cheronea nell’86 a.C. e quindi nell’ambito del secondo proconsolato di Silla, in Asia (dall’87 all’82 a.C.) Le emissioni RRC 367 e 368 sono state messe in un momento successivo e datate all’82 a.C. Queste emissioni rivestono una grande importanza nella numismatica repubblicana in quanto attestano per la prima volta sulle monete il titolo di imperator. La logica suggerisce che le emissioni con IMPER ITERVM dovrebbero seguire e non precedere le emissioni con il solo titolo IMP, dove non esiste alcun accenno a una seconda acclamazione imperatoriale. Il Crawford ha giustificato tale ordine cronologico sulla sola base dei ritrovamenti. A pagina 80 del suo studio, il Crawford ha scritto: “No. 359 appears in the hoards later than no. 367, but when it does appear it is markedly more worn; its absence from earlier hoards should be explained by its relative rarity”. In realtà bisogna rilevare che il fatto della diversa freschezza delle due emissioni era basato unicamente sui tre esemplari (uno di RRC 359 e due di RRC 367) presenti nel solo ripostiglio di Ferentino (RRCH 261 e Backendorf 1998, p. 67). La prima grande critica alla sistemazione del Crawford fu mossa dallo studioso Thomas R. Martin, Sulla Imperator Iterum, the Samnites and Roman Republican Coin Propaganda, SNR, 68, 1989, p. 19-45, che può essere scaricato (pagina per pagina) da: http://retro.seals.ch/digbib/view?pid=snr-003:1989:68::24 Egli ha analizzato il grande ripostiglio di Mesagne, con 11 denari di RRC 359, 1 di RRC 367/1, 9 di RRC 367/3 e 60 denari di RRC 367/5 (mancano gli assi di RRC 368, che sono molto rari), come pure altri ripostigli (a pagine 33-34 del suo studio). Egli ha visto che non c’era poi questa differenza di conservazione e quindi questo criterio non appare decisivo per posporre l’emissione RRC 359 rispetto all’emissione RRC 367. Martin ha avuto il merito di avere distinto il titolo imperator da quello di imperator iterum, concludendo che l’emissione RRC 359 si riferisce alla doppia acclamazione di Cheronea (86 a.C.) e della Porta Collina (1 novembre 82 a.C.) e quindi deve essere stata coniata dopo questa seconda vittoria, che praticamente concluse la Guerra Sociale, e quindi in Italia. Di contro l’altra emissione RRC 367 deve riguardare un diverso contesto, fuori della campagna in Italia. Il ragionamento di Assenmaker è invece un poco diverso e molto più articolato e arriva alla conclusione che l’emissione RRC 359 fu coniata nell’ambito del finanziamento dell’invasione in Italia, a partire dalla fine dell’84 a.C. e i due trofei sicuramente si riferiscono alle due decisive vittorie di Cheronea e di Orchomene. Un interessante elemento è offerto dall’orientamento dei conii. In questa emissione l’orientamento è costantemente rivolto alle ore 12, quando le emissioni coniate a Roma non prevedono alcun aggiustamento nell’orientamento dei conii. L’emissione RRC 359 fu sicuramente coniata fuori di Roma e quindi cade l’ipotesi di Martin che sia stata emessa a Roma dopo la vittoria di Porta Collina. Resta il dubbio che sia stata coniata in Grecia negli ultimi mesi del soggiorno asiatico di Silla oppure subito dopo il suo sbarco in Italia, utilizzando metallo e maestranze di origine asiatica. In ogni caso tutti i ripostigli contenenti RRC 359 appaiono confinati all’Italia, soprattutto meridionale e non sono noti rinvenimenti in Grecia. Quindi fu una moneta romana destinata alla campagna d’Italia, coniata tra la fine 84 a.C. e inizio 83 a.C.. Il titolo di imperator iterum trova la sua spiegazione nelle due acclamazioni imperatoriali in Asia (come aveva sostenuto il Crawford, ma anticipando un poco rispetto alla sua cronologia). Diverso sarebbe il contesto delle emissioni 367 e 368. Si tratterebbero di emissioni della Guerra Sociale, negli anni 90 e 89 a.C. Il titolo imperator in questo caso sarebbe legato NON a un’acclamazione imperatoriale, ma ancora al tradizionale ruolo di Silla quale “comandante militare”. Infatti Silla fu investito di imperium durante il secondo anno del conflitto, a seguito della morte del console L. Porcio Catone. Sicuramente queste emissioni, in particolare RRC 367, rivestono un carattere eccezionale, con l’emissione, finora inconsueta, anche di aurei, che può essere spiegato con il clima d’urgenza della Guerra Sociale contro i ribelli italici. La presenza di aurei già durante la Guerra Sociale rende anche più comprensibile la comparsa di un aureo emesso dagli Italici in Asia, a nome di Minius Ieius e noto in unico esemplare nel medagliere di Parigi. Nel mio Corpus del 1987 dedicato alla monetazione dei ribelli italici durante la Guerra Sociale avevo nutrito seri dubbi sulla sua autenticità. Tuttavia in tempi molto più recenti ho riconsiderato questo problema ed ero giunto alla conclusione che era invece autentico. Con l’occasione allego il mio studio sull’aureo degli Italici: MA 75 - Statere aureo di Minio Iegius.pdf Per capire meglio la possibile appartenenza delle emissioni RRC 367 e 368 all’ambito della Guerra Sociale c’è il problema di identificare il L. Manlius che figura nei denari e aurei di RRC 367. Tradizionalmente questo personaggio fu identificato con il L. Manlius Torquatus, che fu console nel 65 a.C. e quindi nato al più tardi intorno al 108 a.C. (in base al suo cursus honorum). Ma nel 90-98 a.C. doveva avere meno di venti anni e quindi non poteva diventare il proquestore responsabile dell’emissione. Tuttavia fonti letterarie attestano l’esistenza di un altro L. Manlius, che fu governatore della Gallia Narbonese, col titolo di proconsole nel 78 a.C. e che ebbe un ruolo nella guerra contro Sertorio in Spagna. Quindi questo personaggio avrebbe i requisiti per essere stato giovane proquestore nel 90-89 a.C. C’è poi da considerare che la rara emissione RRC 368 è formata da assi di piede unciale, con peso di 24 scrupoli e quindi vicino ai 27 grammi. Si sa bene che proprio durante la Guerra Sociale fu promulgata la lex Papiria de aeris con la famosa riduzione ponderale, da unciale a semunciale, con peso dell’asse di 12 scrupoli e quindi sui 13 grammi. Secondo la datazione del Crawford, sarebbe più logica una emissione di piede semunciale, già ormai attestata. Restano tuttavia numerosi problemi legati a questa riduzione, a partire dalla stessa identificazione del Papirio autore della legge. Si conoscono almeno tre membri di questa famiglia: Cn. Papirius Cn. F. Carbo (tribuno nel 92 a.C.), C. Papirius C.f. Arvina (tribuno nel 90 a.C.) e C. Papirius Cn. f. Carbo (tribuno nell’89 a.C.). In ogni caso la lex Papiria va datata entro la forbice temporale del 92 – 89 a.C., ma più verosimilmente, grazie a vari contributi scientifici, del 91-89 a.C. Quindi nulla vieta che Silla abbia avuto modo di emettere assi ancora di piede unciale, la cui coniazione fu verosimilmente presto interrotta, forse proprio per l’entrata in vigore della svalutazione papiriana. Assenmaker ha dedicato anche alcune pagine alla riconsiderazione dei dati forniti dai vari ripostigli contenenti monete fino almeno all’82 a.C., contestando alcune conclusioni del Crawford dimostrando la possibilità di una datazione più alta per RRC 367. L’ovvia conclusione è che Silla fu il primo a fregiarsi sulle monete del titolo di imperator (quale detentore dell’imperium), anticipando C. Flavius Fimbria, che secondo la tradizione era stato il primo a usare questo titolo, sui rari cistofori (3 esemplari noti) emessi nell’85 a.C.. Fimbria era diventato il comandante mariano, a seguito di un ammutinamento, dell’armata romana inviata in Asia Minore a combattere contro Mitridate e Silla. Per concludere c’è da considerare che l’appellativo di imperator nel contesto della Guerra Sociale, per designare un comandante militare, non appare inconsueto se si tiene conto che C. Papius ebbe il titolo di embratur, che è l’esatta traduzione in osco di imperator, su alcuni denari emessi dai ribelli italici negli stessi anni della Guerra Sociale. Ecco un denario a suo nome con embratur scritto al diritto: Questo è un ennesimo esempio dell’opportunità di un ripensamento sulla sistemazione di alcune emissioni romane repubblicane rispetto alla classificazione del Crawford. Consiglio vivamente di leggere il lavoro originale di Assenmaker per una visione più dettagliata della problematica sulle monete di Silla.1 punto
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Crawford propende per assegnare questa emissione a L. Volumnius, membro del consilium di Cn. Pompeius Strabo ad Ausculum. Il R/ mostra il ratto d’Europa ad opera di Zeus sotto mentite spoglie, mito che ispirerà dopo più di due millenni pittori come Tiepolo, Tiziano e Veronese. Europa, figlia del re fenicio Agenore e sorella del fondatore di Tebe Cadmo, all’alba di quel giorno aveva fatto un sogno premonitore: due donne si battevano con violenza per averla, una era l’Asia, l’altra era la terra che le sta di fronte, che ancora non aveva un nome. Europa si svegliò spaventata, poi quel mattino uscì come sempre con le compagne per giocare e raccogliere fiori sulla spiaggia di Tiro. La fanciulla si aggirava con il suo canestro d’oro tra le rose e lo scrosciare delle onde, quando Zeus la vide e, innamoratosi della sua bellezza, ricorse ad una delle sue metamorfosi per avvicinarla. Apparve allora sul prato un grande toro bianco, abbagliante, che la guardava con dolcezza ed emanava un profumo che superava quello dei fiori. Europa incuriosita si avvicinò all’animale e prese ad accarezzarlo, lui si inginocchiò davanti a lei offrendole la groppa. Come lei fu montata alla maniera delle Amazzoni, il toro balzò verso il mare e cominciò a fendere le onde in un’interminabile impetuosa corsa verso l’altra riva, remota e misteriosa. La principessa gridava atterrita, invocava Poseidone padre di suo padre, aggrappata ad uno dei lunghi corni, mentre il vento gonfiava il peplo alle sue spalle come una vela. Approderanno a Creta, Zeus le rivelerà la propria identità e dalla loro unione nasceranno Minosse, Sarpedonte e Radamante. L’altra riva, quella terra senza nome, da quel giorno si chiamerà Europa1 punto
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