Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/20/16 in tutte le aree
-
Edidit spectacula varii generis: munus gladiatorium, ludos etiam regionatim urbe tota et quidem per omnium linguarum histriones, item circenses athletas naumachiam. […] Troiam lusit turma duplex maiorum minorumque puerorum (Cesare fece rappresentare spettacoli di vario genere: un combattimento di gladiatori, e anche giochi per tutta la città, quartiere per quartiere, attori di tutte le lingue, e così pure giochi circensi, atleti e una naumachia. […] Una duplice schiera di fanciulli, grandi e piccini, si esibì nel gioco troiano). Così Svetonio, in Caes. 39, testimonia come – verosimilmente fra il 46 ed il 45 a.C. – Giulio Cesare avesse (re)introdotto la pratica del lusus troianus. Come si svolgesse questa antica esibizione equestre ce lo tramanda Virgilio che, in Aen., V 580-593, scrive (riporto, per comodità, la traduzione italiana): Quelli che son coetanei corrono e in tre gruppi separano i drappelli, e di nuovo chiamati invertono la direzione e le lance minacciose sostengono. Quindi eseguono cariche e ritirate fronteggiandosi sul campo, e giro dopo giro si alternano e danno l'impressione di una battaglia in armi; ed ora scoprono la schiena nella fuga, ora rivolgono le lance aggressivi, ora, fatta la pace, cavalcano affiancati. Come si riporta che sulle alture di Creta un tempo il labirinto un percorso composto di pareti cieche e un ambiguo inganno di mille vie avesse, in modo che seguire le tracce un errore trascurabile e fatale rendesse impossibile; non diversamente i figli dei Teucri le orme con il percorso confondono e intrecciano per gioco fughe e battaglie. Nel passo virgiliano, tre turmae, ciascuna formata da 12 giovani, un condottiero e due armigeri, eseguono complicate acrobazie sul dorso delle proprie cavalcature, in occasione dei giochi funebri, celebrati in onore di Anchise, il padre di Enea. Proprio questo collegamento ideologico con l’eroe troiano – capostipite della gente romana – renderà il lusus tanto caro, prima, a Cesare e, poi, ad Augusto, la cui politica – come è noto – sarà incentrata proprio sulla valorizzazione di quel passato mitico, cantato dal poeta mantovano. Il lusus troiae entrò ben presto nel cerimoniale di corte e venne spesso celebrato in occasione dei funerali imperiali, dei trionfi o della consacrazione di templi, come accadde per il tempio di Marte Ultore. Ad esibirsi erano i rampolli della nobiltà romana - il giovane Tiberio guidò una turma durante i giochi che celebrarono la dedicazione del tempio del Divo Giulio, nell'agosto del 29 a.C. – ancora troppo piccoli per prestare il servizio militare; un dettaglio, quest'ultimo, che denota la caratteristica esclusivamente ludica della cerimonia che, lungi dal voler essere una competizione, si presentava quale una semplice, seppur articolata, esibizione di bravura. Difficile stabilire – al di là del mito – quali furono le origini storiche del gioco troiano: le fonti, comunque incerte, non risalgono oltre la seconda guerra punica, senza offrire la certezza che si tratti della stessa manifestazione, così come pure molto discussa appare la possibilità che quella raffigurata su un oinochoe etrusco di VI secolo, rinvenuto nei pressi di Caere, e recante l'iscrizione TRVIA, sia la rappresentazione di un lusus Troiae (il sottoscritto è scettico in proposito). Forse più attendibile - ma altrettanto difficile da verificare - è l’affermazione di Arriano di Nicomedia, tramandata in Ars. 32-44, secondo cui tali esibizioni ebbero origine dalle unità di cavalleria non romane, fornite dagli auxilia, nel dettaglio dai Celti e dagli Iberi, particolarmente abili nell’uso del cavallo. Sarebbe interessante, a questo punto, confrontare le caratteristiche e le occasioni di svolgimento del lusus Troiae, con quelle delle altre esibizioni equestri, quali la transvectio e la decursio - ben attestata, quest'ultima, nei reperti numismatici - ma per questa sera credo di avervi annoiato abbastanza... Perciò vi do appuntamento alla prossima puntata...6 punti
-
Buona domenica a tutti, volevo condividere con voi il mio ultimo acquisto, un Sesterzio di Traiano decio legenda al d/IMP CMQ TRAIANO DECIUS AUG r/ GENIUS EXERC ILLIRICIAN, 25MM peso 15.7, nel ric è la 117 a o b non sono molto esperto e non ho capito cosa cambi tra la a o la b ed è classificata come scarce . Fronte con la legenda leggibile al 99% molto godibile, mentre il retro si intravede la scritta genius, exerc completamente leggibile e illyrician leggibile per meta. Comunque moneta molto ben conservata per i miei livelli da novizio inesperto anche se aiutato come altri alle prime armi dall'amico @@gpittini, allargando il mio campo di interesse a questo periodo travagliato per l'impero romano. Mi farebbe piacere sentire qualche vostra opinione. E un aiuto nel capire la differenza tra il 117a e b grazie a tutti :)3 punti
-
Per il falso di Gnecchi, posso postare l'immagine tratta da un articolo di Alfoldi (che lo reputava buono) assieme ai pezzi di Brescia (dove pure Arslan reputava buono, anche se laggiù esiste un vecchio biglietto dove era annotato un serio dubbio di autenticità) e quello della Galleria Estense di Modena (difficilissimo arrivarci e avere una foto digitale).... Roma, Gnecchi Brescia, MC 1705 (conoscete qualcuno di Brescia, per avere una foto migliore e più nitida) Modena, Galleria Estense (idem come sopra)3 punti
-
Faccio una premessa. La Editrice Diana sta inaugurando una nuova collana editoriale, intitolata “Uomini e Monete della Repubblica Romana”, che consterà di monografie incentrate sulla storia e biografia di alcuni personaggi e relative monetazioni durante la Repubblica Romana, nel corso del II e I secolo a.C. Il primo volume, in corso di stampa, è scritto da me e sarà intitolato “T. Quinctius Flamininus. Un aureo ellenistico (RRC 548/1)”. Nelle sue 64 pagine sarà riportata tutta la biografia di questo autentico protagonista dell’espansione romana in Grecia, con numerose immagini a colori, seguita dal Corpus dei suoi famosi aurei coniati in Grecia, con illustrazione a colori di tutti i 10 esemplari noti (incluso quello che sta nel Museo di Atene), con identificazione e sequenza dei conii. Il secondo volume, ancora da me curato, apparirà tra alcuni mesi e sarà intitolato “Cn. Domitius Calvinus. Un denario di Osca (RRC 532/1)”, dove sarà descritta la biografia di questo interessante personaggio, che fu l’unico con grado consolare a sopravvivere per quasi tutto il I secolo a.C. Era della stessa generazione di Cesare e morì ottuagenario al tempo di Augusto. Sarà analizzata in un Corpus anche la monetazione del suo denario coniato in Spagna, ad Osca, con catalogazione di almeno 163 esemplari più alcuni suberati e vari falsi. E’ stata tentata anche l’identificazione dei conii, con relativa sequenza. Ovviamente a questa collana potranno contribuire anche altri studiosi, con la prerogativa di descrivere con adeguato dettaglio la storia e la monetazione di alcune determinate emissioni. Posso qui anticipare che il mio prossimo campo di indagine riguarderà proprio la figura e la monetazione di Q. Cornuficius (RRC 509/1-5), seguito dalla figura e monetazione di L. Staius Murcus (RRC 510/1). Ancora più in là c'è sempre la speranza di mettere mano sull'ultima emissione di Bruto (RRC 508/1-3). E’ una indagine non facile stante sia la scarsità delle fonti storiche sia la rarità delle monete, molte delle quali confinate in collezioni pubbliche non sempre facilmente consultabili, sia il poco tempo libero per me…. Ovviamente è un lavoro ancora in progress e sto raccogliendo informazioni e immagini, anche attraverso contatti diretti con i musei (e non mancano sorprese, come la presenza di almeno due denari di Cornuficius nei medaglieri pubblici di Torino). Non sarò facile riuscire ad avere immagini a colori in adeguata definizione, ma ci provo. Intanto ho alcune anticipazioni sulle varie emissioni di Cornuficius, iniziando con il dire che ci sono due tipi di aurei a suo nome. RRC 509/1: con testa di Giove Ammone. Conosco almeno 3 esemplari (Vienna, Parigi, Lione), con un solo conio del diritto (con caratteristica rottura e escrescenza sul bordo alle ore 1) e due conii del rovescio. I pezzi di Vienna e Parigi provenivano dal leggendario tesoro di Brescello del 1714, che conteneva circa 80.000 aurei tardo-repubblicani, purtroppo sciaguratamente per la maggior parte rifusi. Il pezzo di Vienna era della collezione di Giambattista Tiepolo (1696-1770), noto pittore e avidissimo collezionista, che non si fece scrupolo di rifondere buona parte di aurei che aveva acquistato in blocco, proprio per mantenere alta la rarità degli aurei…. Per la storia del ripostiglio di Brescello consiglio la lettura di un volumetto, dove è ricostruito anche il luogo preciso del ritrovamento e le successive vicende: http://www.arborsapientiae.com/libro/17258/i-tesori-di-brescello-nummus-et-historia-xxvi.html Per l’immagine dell’aureo rimando al post # 6, del medagliere di Parigi (fu acquistato da un collezionista francese circa uno o due anni dopo dopo il rinvenimento del ripostiglio). RRC 509/3: con testa della personificazione di Africa, con pelle di elefante. Ho reperito tre esemplari, due in buon oro (Lione, Zagabria), da un solo conio del diritto e due conii del rovescio, uno dei quali in comune con l’altro aureo. Mi lascia assai perplesso il terzo esemplare, da Gemini X/2013, 357, che risulta essere un suberato. Non ricordo altri aurei repubblicani che siano suberati e sarei molto grato se mi segnalate qualcuno (di altre emissioni). Resta il fatto che questo esemplare suberato proviene da conii che sono diversi da quelli noti per gli altri due... Per quanto riguarda i denari. RRC 509/2: con gli stessi tipi dell’aureo con Giove Ammone. Ho trovato finora 10 esemplari, con un solo conio del diritto, che però non è lo stesso di quello adoperato per l’aureo, e 5 conii del rovescio. Posto l’esemplare del BM, noto fin dal 1843: RRC 509/4: con gli stessi tipi dell’aureo con Africa. Ho trovato finora 5 esemplari, tratti da uno stesso conio del diritto (anche qui però diverso da quello usato per l’aureo) e tre conii del rovescio. Posto l’esemplare ancora dal BM, proveniente dalla famosa collezione Hersh (che era un collezionista americano, molto attivo negli anni ’50-’70 del XX secolo e che morì senza avere figli e per disposizione testamentaria cedette la sua collezione al medagliere di Londra, preferendola, non so perché, a quello di New York), che l’aveva acquistata in asta Glendining nel 1950 (ex coll Platt Hall): RRC 509/5: con testa di Tanit a sinistra. E’ l’emissione più comune (relativamente), con oltre una ventina di esemplari noti con almeno 3 conii D/ e 6 conii R/ (alcuni incrociati con i precedenti denari). Uno dei più belli è quello recentemente apparso in asta NAC 85/2015, 816, apparentemente ritirato su disposizione della Soprintendenza spagnola (era di un collezionista spagnolo, che evidentemente non era molto in regola con l’esportazione) Uno dei denari di Cornuficius (dei tipi RRC 509/5) è stato poi ripreso e “restituito” da Trajano (RIC 808). Finora ho trovato un solo esemplare, di Parigi e noto fin dall’inizio del XIX secolo, di modesta conservazione Per tale ricerca avrei la necessità anche di avere buone scansioni di denari di Cornuficius da vecchi cataloghi (come ad esempio Spink – Geneve del 15-17 febbraio 1977, lotto 451). Farò successivamente richieste dopo che avrò sistemato le varie immagini che ho già raccolto. Poi esiste anche il problema dei falsi, soprattutto di quelli ottocenteschi. Era una monetazione molto richiesta anche nel XIX secolo e alcuni dei famosi falsari dell’epoca, come Cigoi e Tardani, fecero copie più o meno di fantasia. Particolarmente pericoloso il Tardani, che fu attivo tra fine Ottocento e gli anni ‘20 del XX secolo. Non conosco suoi cenni biografici, salvo che era di Roma e prese di mira soprattutto monete romane, del periodo repubblicano e imperiale. Faceva anche monete di fantasia, fra cui con testa coronata di Tanit-Cerere, ma a destra. Ne conosco tre esemplari (Brescia. Modena e Roma). Molto interessante l’esemplare di Roma, che era finito nella collezione Gnecchi, il quale ne fece cenno brevemente in RIN 1900, a pagina 154 e per il quale ho recentemente richiesto e avuto dal Museo una bella foto a colori (che non posso qui riprodurre): Il bello è che è un esemplare chiaramente suberato (mentre i pezzi di Brescia e di Modena sembrano in buon argento). Avevo vagamente sentito che certi falsari di fine Ottocento erano stati capaci di fabbricare denari falsi suberati….. Ne sapete qualcosa?. Sicuramente su Tardani sarebbe utile rintracciare i suoi conii, che a me risulta essere stati dispersi, con una parte nel Museo Nazionale Romano (debbo indagare), ma la maggior parte sembra sia finita allo Smithsonian Institute di Washington (forse grazie alla collaborazione di Clain Stefanelli, che veniva spesso a Roma, specie negli scorsi anni ’60). Non so come contattare questa immensa istituzione americana…. A voi risulta se nella raccolta della Società Numismatica Italiana esistono punzoni attribuiti a Tardani? Ne riparleremo…3 punti
-
Un pezzo della nostra storia acquistabile a meno di un paio di occhiali griffati....approfittiamo di questa nostra epoca gente :blum:3 punti
-
Mohammad Reza Pahlavi 1 Rial - data islamica/persiana 1353 (1974) ۱۳۵۳ - Rame/nickel Ma non si parlerà di questa mia monetina, l'ho inserita solo come un'immagine/capolettera. ________________________ Nel 1971 lo Scià Mohammad Reza Pahlavi celebrò i 2.500 anni della monarchia persiana della cui eredità si considerava depositario, fu preso in considerazione come anno iniziale il 559 a.C., l'ascesa al trono di Ciro il Grande. Nel 1976 sostituì il calendario islamico/persiano* con un "Calendario Imperiale", per cui si passò dall'anno islamico/persiano 1355 all'anno imperiale 2535 . (data ottenuta da: 559+1976 oppure da 1355+621+559) *Il calendario islamico/persiano solare fu introdotto nel 1922 (in precedenza veniva utilizzato l'islamico lunare), fu adottato sulle monete a partire dal 1925, quindi, qualche moneta dell'epoca, può presentare sia il 1343 che il 1304, entrambe sono equivalenti al 1925. La data imperiale sarà utilizzata sulle monete solamente dal 1976 al 1978: 1976 = 1355 - 2535 - ۲۵۳۵ 1977 = 1356 - 2536 - ۲۵۳۶ 1978 = 1357 - 2537 - ۲۵۳۷ Per la precisione su 12 monete spicciole per la comune circolazione (da 50 dinar a 20 Rial) e su 6 monete d'oro (0,25 - 0,50 - 1 - 2,50 - 5 e 10 Pahlavi). La cosa durò pochissimo, il 1979 infatti fu l'anno della caduta della monarchia iraniana e della cacciata dello Scià Reza Pahlavi (deceduto in esilio al Cairo l'anno seguente). Tre mie monetine con data imperiale (50 dinar (1/2 Rial) 2536 - 1 Rial e 2 Rial 2535) ________ ________2 punti
-
2 punti
-
Buonasera a tutti! 1997 Macedonia 1 denar2 punti
-
Grazie @@soleshine, @@nando12 e @@miza, per i vostri commenti. Una volta tanto, invece di sopravvalutarla, l'avevo sottovalutata :D2 punti
-
dittico da 10000 lire verso il 2000 rappresentante la guarigione del paralitico e la tempesta sedata,il D/ è il medesimo per entrambe2 punti
-
buona domenica a tutti :) ancora qualcosa dalla Santa Sede... 500 Lire commemorative della giornata mondiale della gioventù nelle varianti FDC e FS2 punti
-
Si tratta dello stesso esemplare, di Parigi. Le piccole differenze sono dovute sia alle tecniche di riproduzione fotografica sia al fatto che la seconda foto, con colori artificiali, è stata fatta su un calco, come si usava ancora all'inizio del XX secolo.2 punti
-
Indice volume CXVII (2016) G. Girola, XV Congresso Internazionale di Numismatica – Taormina. MATERIALI D. Martìnez Chico, La moneda aes grave hallada en la Penìnsula Ibérica y su relación con la Segunda Guerra púnica. M. Asolati, Una bolla plumbea del doge Orso I Particiaco (864-881). L. Gianazza, A. Van Herwijnen, Un denaro inedito a nome di Ugo di Arles "imperatore". SAGGI CRITICI C. Perassi, A. Bona, La 'Tariffa' di Palmira. Un aggiornamento bibliografico ragionato. F. Marcattili, Et ipsa suis deplangitur Ardea pennis. Enea, Turno e le ceneri di Ardea in un medaglione di Antonino Pio. A. Gandila, Going East: Western Money in the Early Byzantine Balkans, Asia Minor and the Circumpontic Region (6th-7th c.). A. Toffanin, DONVM DEI. Una serie speciale della zecca di Milano. MEDAGLISTICA A.S. Legé, Da Londra al Louvre, un manoscritto ritrovato: Copia d’un libro d’un Spagnolo di molti belli secreti ch’era in zifra dell’Arte del gettar medaglie et bellissimi sofisti. NOTE E DISCUSSIONI V. La Notte, L’inesistente dracma di Teanum Apulum. P. Visonà, Deconstructing SNG Copenhagen 42 North Africa: Syrtica – Mauretania. T. Lucchelli, Nuove prospettive nella ricerca sulla moneta della Magna Grecia. Due libri recenti sulle zecche di Sibari e Reggio. D. Martínez Chico, Un cuadrante inédito de las emisiones anónimas (81-161 d.C.) encontrado en Castulo, ¿conexión con centros mineros propiedad del Senado? G. Manganaro, Ancora sui tetradrammi alessandrini (nummi) in Sicilia. A. Savio, Una rara moneta di Thyateira nella Biblioteca Oliveriana di Pesaro. RECENSIONI E SEGNALAZIONI G. Girola: W. Szaivert, N. Schindel, M. Beckers, K. Vondrovec (hrsg. von), TOYTO APECH TH XWPA. Festschrift für Wolfgang Hahn zum 70. Geburtstag. G. Girola: J. Elayi, A.G. Elayi, Phoenician Coinages. V. De Pasca: A.L. Morelli, Monete di età romana repubblicana nel Museo Nazionale di Ravenna. S. Marsura: M. Beckmann, Diva Faustina. Coinage and Cult in Rome and the Provinces. A. Cavagna: D. Calomino, Roma, Museo Nazionale Romano. Le monete romane provinciali della Collezione De Sanctis Mangelli. Parte I. C. Perassi: D. Hollard, F. López Sánchez, Le Chrisme et le Phénix. Images monétaires et mutations idéologiques au IV e siécle. G. Girola: N. Schindel, Sylloge Nummorum Sasanidarum. The Schaaf Collection. F. Betti: K. Vondrovec, Coinage of the Iranian Huns and their Successors from Bactria to Gandhara (4 th to 8 th century CE). L. Passera: S. Ranucci, Le monete della rocca di Cittareale. Materiali per lo studio della circolazione monetale ai confini settentrionali del Regno. E.A. Arslan: R. Naismith, M. Allen, E. Screen (ed. by), Early Medieval Monetary History. Studies in Memory of Mark Blackburn. G. Girola: L. Bellesia, Le monete di Sabbioneta, Le monete dei Gonzaga di Pomponesco e Bozzolo, Le monete di Rimini. A. Saccocci: H. Winter, Die Medaillen und Schaumünzen der Kaiser und Könige aus dem Haus Habsburg in Münzkabinett des Kunsthistorisches Museums Wien, Band I, Friedrich III. und Maximilian I. A. Cavagna: A. Guerrini (a cura di), Il Medagliere del Palazzo Reale di Torino. Storia e restauro della sala e delle collezioni. S. Struffolino: M. Asolati, Le "antiche Monete della Cirenaica" nella letteratura numismatica tra Ottocento e Novecento. Buona lettura a tutti2 punti
-
Anch'io sono in un periodo piuttosto complicato, deciderò all'ultimo minuto, anche se la voglia è tanta le possibilità di poter essere presente sono esigue ... In bocca al lupo a tutti con i miei più vivi complimenti per l'iniziativa e la costanza di continuare nonostante tutto e nonostante quelli come me che non riescono quasi mai ad esserci.2 punti
-
Ciao, dopo un po' di tempo torno a postare una medaglia. Medaglia per il soggiorno di Pio IX nel Regno di Napoli Una di quelle medaglie che accorpano Pio IX con Ferdinando II e coniate da i grandi maestri dell'epoca nella zecca di Napoli Catalogata dal D'Auria n° 222 Purtroppo il tondello non è perfetto e deve essere stata tra le ultime coniate visto il problema alla base. Medaglia di scarsa apparizione sul mercato2 punti
-
Ciao, oggi condivido con voi una medaglia inseguita da tempo. Viene data solo R2 ma per le apparizioni in aste direi che un altro R ci sta proprio. Medaglia di Pio IX per il soggiorno di esso presso il Regno di Napoli Medaglia che viene ricondotta sotto le medaglie Pontifice per la presenza di Pio IX ma che venne fatta coniare a Napoli dai migliori incisori dell'epoca. Purtroppo il tondello e la battitura deve essere stata fatta alla fine/limite del conio Medaglia da 67 mm2 punti
-
Parlavo di confronti possibili in questa discussione con un altro utente del forum, possono essere veramente tanti su varie monetazioni, Napoli per esempio con Filippo II. Gli spunti possono essere molti e chissà se ci sarà qualcuno che li raccoglierà ... :blum:, certo ci sono affinità e differenze,vediamole con questo scudo d'oro del 1582, altra fantastica moneta di Bolaffi 22.... Io credo che non ci si debba chiudere nel proprio ambito specifico ma si debba guardare sempre oltre il proprio orticello soprattutto quando i regnanti sono gli stessi.....2 punti
-
Prima di parlare di questa famosa statua di bronzo , due parole sulla cittadina di Todi ; questa fu fondata dagli Umbri secondo la tradizione tra l'VIII ed il VII a.C. , su un colle situato sulla riva sinistra del Tevere , a circa 400 metri di altezza . Primo importante avamposto umbro verso il territorio abitato dagli Etruschi , infatti sembra che il nome Tutere significhi "Città di confine" . Todi si sviluppò soprattutto fra il V e il IV secolo a.C. , quando venne probabilmente annessa dagli Etruschi al loro territorio , dopo degli Etruschi iniziò il processo di romanizzazione pur nel rispetto delle autonomie locali fra cui il diritto di coniare moneta propria . Ottenne la cittadinanza romana dopo l' 89 a.C. e Todi fu iscritta alla tribù Clustumina , venendo successivamente ribattezzata con il nome di Colonia Julia Fida Tuder . A partire dall' età di Augusto Todi ricevette un vigoroso impulso edilizio con l' erezione di un anfiteatro , di edifici civici e ville . Alla caduta dell’ Impero Romano Todi segui’ la sorte delle altre Citta’ d’ Italia e specialmente nel corso della guerra gotica , tra Goti e Bizantini subi’ assedi e conquiste . Il cosi’ detto “Marte” di Todi è una statua di fattura etrusca , risalente al V secolo a.C. che rappresenta , sembra , il dio della guerra Marte , mentre officia un rituale prima della battaglia , secondo altri invece un giovane e importante guerriero locale umbro od etrusco. Si tratta di una statua in bronzo , scoperta nel 1835 , fu trovata sepolta sotto lastre di travertino che la nascondevano e proteggevano allo stesso tempo , accanto alle mura del Convento di Montesanto , vicino a Todi , il Convento che sorge su un antico insediamento etrusco , potrebbe essere stato in antico sede di un tempio pagano , come normalmente avvenne in molte Citta’ italiane , quando Chiese e Conventi vennero eretti sugli antichi templi pagani . Il fatto che la statua venne scoperta per puro caso perche’ ben protetta dai saccheggiatori , sembra che un giorno di quell’ anno entrando un raggio di sole attraverso le lastre di travertino questo venisse riflesso dal bronzo della statua nascosta rilevandone quindi casualmente la presenza ai contadini locali , potrebbe significare che con l’ istaurarsi della religione cristiana nell’ Impero Romano come unica religione ammessa , gli abitanti di Todi , ancora legati alle vecchie tradizioni e alla vecchia religione pagana , come quasi tutti gli abitanti dei piccoli centri urbani di origine umbra ed etrusca , volessero proteggere la statua prima che fosse abbattuta o peggio fusa dai Cristiani ; oppure che volessero salvaguardarla dai saccheggi dei secoli bui del medioevo , sempre per lo stesso motivo . Come per molte sculture etrusche , non si conosce l' autore dell' opera pero’ dall' iscrizione dedicatoria , scritta in lingua mista umbra etrusca , si legge che fu donata al tempio dedicato a Marte dal cittadino umbro etrusco Tahal o Ahal Trutitis che potrebbe essere colui che in abiti militari rappresenta la statua . Attualmente è la statua e’ esposta a Roma nei Musei Vaticani nella sezione del Museo Gregoriano Etrusco . La lancia che in origine teneva nella mano sinistra non è più tenuta dalla statua , la coppa o patera che il guerriero portava originariamente nella mano destra , insieme ai pochi resti della lancia in ferro nella mano sinistra , è esposta in una vetrina a parte . Questa statua e’ uno dei rarissimi cimeli della statuaria antica italica pervenuta ai nostri giorni e raffigura un guerriero vestito di corazza , originariamente anche di un elmo andato pero’ perduto , rappresentato nell' atto di compiere una libagione forse prima della battaglia , oppure dopo , per un voto fatto per esserne uscito vincitore e vivo , versando il liquido contenuto in una tazza o patera , in onore alla divinita’ del tempio , tenuta dalla destra protesa in avanti , mentre con la sinistra si appoggiava ad una lancia in ferro . La statua e’ costruita in bronzo , cava all’ interno con la tecnica della fusione a cera persa , e’ alta 141 centimetri , con l’ elmo etrusco che in origine indossava ma che non e’ stato trovato , doveva superare abbondantemente i 160 centimetri ; in base ai residui trovati , gli occhi in origine erano in lamina d’ argento . Sotto alcune foto della statua conservata nei Musei Vaticani , dell' iscrizione votiva , del probabile elmo etrusco mancante alla statua e del Convento di Montesanto a Todi dove la statua fu trovata nel 1835 , un Oplita etrusco con elmo da battaglia .1 punto
-
Qualche tempo fa ho preso queste medaglie e pensando come potevano conciliarsi con le mie monete ... questo è il risultato. Spero sia gradevole quello che ne è venuto fuori. Purtroppo non riesco a fare foto decenti per i differenti materiali contenuti. Le monete sono un 100 L 1868 XXIII e un 30 Ducati 1851 . La medaglia è quella per l'esilio di Pio IX a Gaeta in Bronzo Gianluca1 punto
-
Ciao a tutti. Stamattina ho comprato questo bel carlino di Carlo V, molto particolare. Pannuti e Riccio 37f. Cosa ne pensate?1 punto
-
appena aggiudicata: ex coll. Voltolina Medaglia (fusione antica, a occhio direi anni '20 del '500) per Girolamo Savorgnan, al merito di essere riuscito a mantenere il forte di Osoppo (UD) nel 1514, assediato dalle truppe di Massimiliano d'Asburgo. Voltolina 167 (l'esemplare fotografato non è il mio ma evidentemente un doppione della sua stessa sterminata collezione)1 punto
-
Anche quello della collezione di V.E. III ha la P a inizio leggenda, l'ho appena visto essendo di ritorno da Roma :) Eccolo in allegato1 punto
-
Stavo per dimenticare questa... "cosa" , non ho altri termini idonei per classificarla :crazy: L'avevo trovata tempo fa in una cesta di oggetti metallici per un euro, non era una ciotola di monete perché non c'erano ne monete ne medaglie, ma carcasse di orologi, strani gettoni, borchie, pezzi di accendini d'epoca ecc. ecc.1 punto
-
"Grazie della fiducia, immeritata per altro." Grazie per la tua risposta! Non commento oltre in quanto ti seguo sempre con molto interesse qui sul forum e non per caso. "... è una RIC 1652. Si vede da quel poco che resta delle lettere NI, a ore undici, di fronte al volto della dea." Adesso che so dove cercare, credo di intravederne le forme. "Voglio spezzare una lancia a favore di questa moneta: conservazione non altissima, ma ha il suo fascino." D'accordissimo con te e sono molto contento di averla presa. Questa per me è la classica moneta che viene snobbata da molti in quanto lungi da essere perfetta ma apprezzata dai pochi in quanto ancora classificabile e con dettagli - il pavone, per es. - ancora ben delineati. Credo che per questo tipo di monete il rapporto qualità/prezzo sia il migliore. Buonasera a tutti, njk1 punto
-
Concordo in toto per ciò che riguarda il dualismo carta/mezzo elettronico. Tra l'altro, gli schermi luminosi rovinano tremendamente la vista. La carta è sempre la miglior cosa, nei limiti del possibile..Non sono, invece, del tutto d'accordo sul discorso "il libro viene prima della moneta". Mi spiego: è giusta come idea, ma questo è un concetto che si sviluppa col tempo, mano a mano che si affina lo spirito dello studioso-collezionista. Sinceramente, ho difficoltà a credere che la scintilla della nostra passione possa nascere sfogliando il RIC... Una moneta fa tutto un altro effetto.. Ps: sarebbe davvero bello vedere la tua libreria :)1 punto
-
1997 SPAGNA 25 Pesetas commemorativa di Melilla in alluminio-bronzo1 punto
-
Quelle che possono dare adito a dubbi sono quelle coniate durante il passaggio tra il calendario islamico lunare e quello islamico/persiano solare (1925/1926), abbiamo proprio in questi due anni monete (anche se non dello stesso tipo) con entrambe le date. Data persiana 1304 = data islamica 1343 (1925) Data persiana 1305 = data islamica 1344 (1926) Questa da 2.000 Dinar in Argento .900 per esempio è del 1343 islamico, coniata proprio durante il passaggio tra i due calendari. Regno Ahmad Qajar - Data islamica lunare ۱۳۴۳1 punto
-
Lo sospettavo... Anch'io ho alcune riproduzioni di piastre borboniche con la scritta savoiarda.1 punto
-
E' vero non avevo notato il particolare della C, questo è il rovescio di Berengario per Milano con la C1 punto
-
1 punto
-
Potrebbe forse essere il denaro d'argento inedito descritto da G. Bertolotti. Bertolotti Giuseppe. Illustrazione di un denaro d’argento inedito di Rodolfo di Borgogna re d’Italia, coniato in Milano circa il 922-925, Milano, Stab. G. Civelli. Vedi nota del Crippa a pag. 157. Chi ce l'ha può controllare per favore? grazie1 punto
-
Caro @@matteo95, il problema di far realizzare bene un certo tipo di vetrine è sempre economico. E d'altronde con le monete medievali che hanno l'asse dei conii sempre poco regolari o comunque non a 360° se non per certi tipi e a partire dal tardo Duecento, francamente a me il sistema dello specchio o anche del plexiglass forato non entusiasma. Ci sarebbe voluto un dispositivo touchscreen o un sistema scaricabile su dispositivi mobili personali dove poter visualizzare entrambe le facce delle monete, ma anche questi, su nostra esplicita richiesta, ci hanno detto che erano assolutamente fuori budget (non c'è neppure un sito o pagina fb specifica della mostra...). Abbiamo cercato di ovviare mettendo quando possibile (ovvero per Genova soprattutto fino a metà Duecento) due monete per lo stesso tipo, una al dritto e una al rovescio. Per quanto riguarda la datazione del penny senti pure le considerazioni di @@fra crasellame, visto che si tratta di una parte che ha curato lui sia per la mostra che per il catalogo. Un caro saluto MB1 punto
-
Caro @@dizzeta, anzitutto grazie per essere venuto all'inaugurazione: mi ha fatto veramente piacere rivederti in quest'occasione :)! Per quanto riguarda la lente per le monete non era pronta per quel giorno ma gli allestitori stavano provvedendo per i giorni a venire (ne stavano cercando un tipo che senza rinforzi metallici che possano rigare subito il vetro). Invece per il sigillo non è prevista, ma l'originale secondo me consente una buona visione; inoltre come hai visto è stato stampato anche il suo ingrandimento. A proposito del numero delle monete esposte capisco che forse per gli appassionati della materia 50 pezzi possano forse non sembrare molti, ma ti assicuro che in una mostra a tema ampio e trasversale come quella attuale genovese, il settore numismatico è uno dei meglio rappresentati sia a livello quantitativo che qualitativo (visto che hai il catalogo, puoi verificare ;)). Inoltre la cronologia della mostra, essendo legata al momento di massima fortuna degli Embriaci è limitata al XII e XIII secolo (noi con qualche pezzo siamo arrivati agli inizi del Trecento), cosa che ovviamente va tenuta in considerazione. Infine: da punto di vista museologico e museografico bisogna sempre pensare al modo più efficace di esporre e comunicare gli oggetti ad un pubblico più ampio e variegato possibile quando si organizzano esposizioni permanenti e non, come questa. Per quanto riguarda la mia esperienza, tra le cose alle quali fare attenzione soprattutto con le monete è il sapere scegliere il numero giusto di pezzi, che devono essere né troppo pochi, nè troppi, perché altrimenti si ottiene lo stesso risultato: a parte pochi che sono già interessati, la maggior parte delle persone darà solo un'occhiata veloce alle monete per spostarsi in altre sezioni della mostra. Certo questo non vuol dire che non si poteva fare di meglio, come del resto accade sempre. Ad esempio, per quanto mi riguarda la luce fuori vetrina, con il rischio di farsi ombra mentre si guardano le monete da vicino o alcuni riflessi sul vetro, è una cosa non ottimale; d'altro canto trattandosi di una mostra che dura tre mesi con un budget devo dire non molto grande non si poteva chiedere di più: (anzi, vi posso dire che gli allestitori hanno fatto miracoli...). Però dal punto di vista della comprensione dei contenuti e della generale godibilità del sigillo e delle monete, sia per quanto riguarda l'esposizione in vetrina che l'apparato iconografico e di commento, vi volevo rassicurare che abbiamo fatto tutti del nostro meglio, ponderando bene le scelte fatte. Speriamo di esserci riusciti, non solo per accontentare i cultori di numismatica come voi, ma per far conoscere e apprezzare un poco questo intero "mondo" ai più, che in genere, almeno in Italia, sembrano ignorarne la rilevanza. Per questo con Ricci vorrei ringraziare ancora Banca Carige e i suoi funzionari, il Comune di Genova e i dirigenti dei Musei Civici di Strada Nuova, e i privati che ci hanno concesso di esporre il sigillo e le monete che altrimenti sarebbe stato molto più complesso chiedere ad altre istituzioni museali o archivistiche. Oltre a dizzeta ringrazio anche gli altri appassionati, collezionisti e cultori della materia che sono riusciti ad arrivare al Sant'Agostino venerdì scorso con un mezzo sciopero dei trasporti pubblici in atto e tanti altri eventi nel week-end che sicuramente hanno impedito la partecipazione degli altri. Per questo motivo penso che sarebbe ottimo se il Circolo Astengo magari in collaborazione con LaMoneta volesse/potesse organizzare una visita guidata (magari con sconto sul biglietto di ingresso ;)) prima della fine della mostra. Da parte mia e di Ricci avete la generale disponibilità a partecipare, se volete. Un caro saluto e buona domenica MB1 punto
-
Esattamente 100 anni fa il 20 marzo 1916 Albert Einstein pubblicava la teoria della relatività. Tale teoria rivoluzionò lo studio della fisica. La relatività si distingue in relatività ristretta e relatività generale; della relatività ristretta fa parte la famosissima formula E=M(C al quadrato). L'enorme fattore di conversione che lega la massa e l'energia spiega come partendo da una piccolissima massa si possa ottenere un grandissimo quantitativo di energia. Se fosse possibile convertire per intero la massa in energia, i problemi energetici che oggi fanno tanto preoccupare sarebbero senza alcun dubbio risolti. Basti pensare che un solo grammo di materia equivale a 90 000 miliardi di joule. La moneta è un 500 lire coniate da San Marino nel 1984 per ricordare Albert Einstein https://www.facebook.com/Le-monete-raccontano-871077369684666/1 punto
-
1 punto
-
Ho inserito il link per il sito lamoneta nella pagina tra le varie informazioni (è l'unico posto che ho trovato in modo che rimanga sempre visibile) per quanto riguarda la pubblicazione anche qui sul forum ci ho pensato però non so bene come fare, magari oltre a mettere le notizie sulla pagina facebook le inserisco anche in questa discussione in modo che siano visibili anche qui1 punto
-
I dubbi amletici di Poemenius sulla monetazione di Aistolfo per Ravenna lo accostano ai 'dolori del giovane Werther ' di scolastica memoria ... :) Seguendo la numerazione di Ranieri per comodita' ( ma ra ccomandeei MEC/ DOC ed Ercolani Cocchi per commenti): 842-843 Solido : Z 843-846 Tremisse : H Follis ( 847-849 ; l'es 850 - per altro da me un tempo posseduto - a mio avviso e' spurio) Riportano - come gia' detto sopra - l'anno I Consiglio - vivamente - la lettura du DOC III pp 297-98 dove si riporta la monetazione di Costantino V e Lwine III per Ravenna e poi Costantino V da solo I solidi riportano i simboli del delta, epsilon e A che vengono fatti corrispondere rispettivamente agli anni 745/46 746/47 747/48 Nel Mec - per le emissioni di Astolfo - Grierson riporta 753/54 per Z e 754/55 per H Infine sempre Grierson per i follis fa corrispondere l'anno I al 751/521 punto
-
@@littleEvil ... prendi cio' che scrivo come un consiglio. Se chiedi un aiuto relativo ad un'identificazione, non è "simpatico" indicare il prescelto per un'eventuale risposta perchè vuole dire non avere fiducia in altri che potrebbero intervenire. Il forum è aperto a tutti..e soprattutto ai giovani che possono farsi esperienza anche sbagliando. Se vuoi una risposta diretta da un singolo utente ,è consigliabile rivolgersi a lui con un MP (Spero che i "prescelti" non ne abbiano a male....)1 punto
-
In altri casi, poi, i conii intensamente sfruttati collassavano e sulla loro superficie si producevano veri e propri crateri o avvallamenti in cui si andava ad insinuare il metallo riscaldato del tondello dando luogo poi a "bitorzoli" sulle monete. Come esempio clamoroso di bitorzolo allego questo didramma di Velia. Può darsi che sul conio che ha originato la dracma di Eolo è avvenuto di tutto: avvallamenti e ondulazioni, degradazione avanzata della matrice della figura di Zeus....1 punto
-
Ogni volta che sento parlare dell'allargamento dell' Unione Europea alla Turchia mi si accappona la pelle... Per me la Turchia per motivi geografici, storici e culturali non è Europa. Punto. E senza tante discussioni. Poi ai piani alti potranno giustificare e rigirare la questione come vogliono per giustificare sotterfugi e impicci vari politici ed economici ma sarebbe realmente una forzatura e un abuso. Io li caccerei pure dalla NATO figuriamoci... Saluti Simone1 punto
-
Bella giornata di numismatica con le Conferenze, la RIN e per finire il pranzo comunitario con il Presidente al nostro tavolo che mi permetto di ringraziare a nome di tutti :good: :good: :good:, Mario1 punto
-
1 punto
-
@@Desiderio IV 40€??? Con tutto il rispetto, e non me ne volere, ma mi sembrano un po' tantini per la tua conservazione che non arriva nemmeno al BB...1 punto
-
______________ 1997 Regno Unito 1 Pound - Nickel/ottone Purtroppo, per quanto riguarda il Regno Unito, è l'ultimo anno con il viso della Regina maturo ma ancora "giovanile" (in altre nazioni ex-Commonwealth verrà invece utilizzato molto più a lungo), dal 1998 si passa direttamente ad un viso di 70 anni di età. Di seguito quelli utilizzati nel corso del tempo: 27 anni - 39 anni - 49 anni - 70 anni1 punto
-
sembrerebbe D :Greek_Pi_2: SISC... RIC 5a.7 (IX, Siscia), LRBC 1294 AE3 Obv: DNVALENTINIANVSPFAVG - Diademed, draped and cuirassed bust right. Rev: GLORIAROMANORVM Exe: over A/DΓSISC - Valentinian I advancing right, dragging captive and holding labarum. 364-367 (Siscia).1 punto
-
Christian Matthias Theodor Mommsen (Garding, 30 novembre 1817 – Charlottenburg, 1º novembre 1903) è stato uno storico, numismatico, giurista, epigrafista, filologo e studioso tedesco. È generalmente considerato il più grande classicista del XIX secolo. Il suo studio della storia romana è ancora di importanza fondamentale nella ricerca contemporanea. Nella foto una statua dedicatagli dalla città di Berlino.1 punto
-
Si una bellissima notizia! Qui il comunicato ufficiale dal sito del MiBAC: http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Comunicati/visualizza_asset.html_1690785199.html Condivido altre foto da queste fonti: http://www.ansa.it/sito/notizie/speciali/2016/03/07/il-tesoro-della-principessa-bambina_746f7287-1ad6-4111-adb4-57d3b4277027.html http://www.etruriaoggi.it/a-vulci-scoperta-tomba-dellottocento-a-c-stava-per-essere-violata/1 punto
-
2 Pence 1995 Gibilterra Regina Elisabetta II (1971-2014)1 punto
-
1 Zloty 1995 Polonia Terza Repubblica (1990-2016)1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.
Il network
Hai bisogno di aiuto?
