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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/21/16 in tutte le aree
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È sempre un piacere condividere con voi l'ultima entrata in collezione, un bel 1/2 ducato di Filippo II principe di Spagna databile tra il 1554 e il 1556. Sono sempre gradite le vostre opinioni. Buona giornata!5 punti
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Ciao a tutti. Stamattina ho comprato questo bel carlino di Carlo V, molto particolare. Pannuti e Riccio 37f. Cosa ne pensate?4 punti
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Con il nuovo anno una nuova nazione da aggiungere alla lista :) ______________ 1998 Bosnia Herzegovina 50 Feninga - Acciao/rame3 punti
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IL GETTONE DI CASTEL GABBIANO DI ALFONSO SANSEVERINO VIMERCATI D/ Testa di profilo del Vimercati, in leggenda Alfonso Sanseverino Vimercati con la data del 1893 R/ Torrione medievale ( dongione ) di Villa Griffoni Sant’Angelo a Castel Gabbiano ( Cremona ), in leggenda in alto cinquanta, in basso CASTELGABBIANO, nel campo il numero 50 col torrione in mezzo tra il 5 e lo 0. Diametro mm. 27,2 peso gr. 6,89 lega argentata http://numismatica-italiana.lamoneta.it/docs/201304/gettone.pdf2 punti
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Ciao a tutti! Per non esser tacciato di “anglofilia” (non senza un certo fondo di verità ;) ) ma per dimostrarvi che qualcosa “salta fuori” se non nei confini nazionali quantomeno in quelli più prossimi, vi riporto la notizia di un ritrovamento monetale più prossimo geograficamente. Purtroppo a tutt’ora le notizie sono ancora frammentarie per cui non posso approfondire la descrizione. Si tratta di un ritrovamento monetale avvenuto in Svizzera, nei pressi di Basilea. Lo scorso luglio a Uecken un contadino svizzero ha rinvenuto delle monete romane (grazie al fortuito aiuto di una talpa) nel suo terreno adibito a coltivazione di ciliegi. Poco tempo prima nella vicina cittadina di Frick era stato rinvenuto un insediamento romano. Allertate le autorità del caso, gli archeologhi hanno raccolto un tesoretto di 4.166 esemplari. Si tratta del più cospicuo ritrovamento in Svizzera. La qualità dei dettagli fa ritenere che siano state occultate poco dopo la coniazione. Si tratta di monete che coprono un periodo da Aureliano al 294 d.C. che erano state raccolte in piccoli contenitori di cuoio dei quali non è rimasta traccia. Il contadino non potrà tenere il tesoro. «Probabilmente otterrà un compenso», dice, «ma i reperti appartengono al pubblico, in accordo con la legge svizzera» riferiscono le autorità. Il tesoro di Ueken andrà in esposizione al museo di Vindonissa a Brugg.2 punti
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______________ 1998 Australia 50 Cent. - Rame/nickel Bicentenario della scoperta della Tasmania. Alla fine del '700 fu totalmente circunnavigata e colonizzata da due esploratori inglesi, George Bass (ricordiamo lo stretto di Bass) e Matthew Flinders (l'isola di Flinders). Sono proprio i due personaggi raffigurati sulla moneta.2 punti
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@@Rex Neap "Nella monetazione di Filippo II, vissuto in solitudine in mezzo a un vasto impero ereditato dal padre Carlo V, i motti HILARITAS UNIVERSA, “Allegrezza Universale”, e POPULORUM SECURITATI, “Per la sicurezza dei popoli”, sembrano un’irrisione; il suo regno infatti non fu né lieto, né felice e nemmeno sicuro per i popoli che non ebbero davvero a rallegrarsi nel grave giogo in cui furono tenuti da un governo sospettoso e ferocemente autoritario, né lo furono gli eretici contro i quali si esercitarono le crudeltà dell’Inquisizione. Ma tutto ciò che veniva fatto era compiuto a gloria di Dio, era di questo che Filippo si gloriava, con cristiana unzione, e ne fanno fede le sue monete dove è un’esibizione continua di segni religiosi." (cit. Pietro Magliocca)2 punti
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Ispirato dalla discussione di @@nikita_ sulle patacche nelle nostre collezioni, http://www.lamoneta.it/topic/129562-le-nostre-patacche/ ho pensato di fare un giro sul web e soprattutto in un noto sito cinese (che non cito soprattutto per pudore) nella speranza che queste "sovereignpatacc" non entrino mai nelle nostre raccolte. In realtà questi falsi sono venduti come souvenir quindi le vendite non sono fraudolente su questi siti. Chi compra sa quel che arriverà a casa. Meno chiaro mi sembra l'intento dei compratori... insomma occhio a ebay, nella speranza che qualcuno non cerchi di spacciarle per buone. Il mio consiglio, in caso di pesca dell'oro sulla baia, è di evitare sempre i venditori che non consentano la restituzione e non accettino il pagamento paypal. Bando alle ciancie e via con la galleria degli orrori. Giorgio III occhio di tinca Giorgio IV capezzolo acuto (scontato :good: ) Edoardo VII parente di Lenin Elisabetta II. In realtà la prima potrebbe essere più ostica se il peso non è dichiarato dal venditore. La seconda è in versione gigante ....continua.....2 punti
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1 Penny 1998 Guernsey Regina Elisabetta II (1968-2015)2 punti
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Ipotesi sciocca: Se Astolfo avesse semplicemente replicato gli ultimi tipi emessi da Costantino V - ivi compresa indicazione dell'anno di indizione - al momento della sua presa di potere ? Mentre con il follis riporta l'anno 1 ..2 punti
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Piccola postilla per i non addetti ai lavori: cosa c'entra tutto questo mio sproloquio con la possibilità avanzata da @@giova che sulla moneta augustea sia raffigurato Gaio Cesare, in atto di partecipare ai ludi? Bene, su uno dei monumenti più emblematici dell'arte augustea, ovvero l'Ara Pacis, sono raffigurati due fanciulli che sfilano in abiti orientali. Quasi unanimemente - con buona pace di qualche studioso anglosassone che sostiene il contrario - questi due bambini vengono identificati con Gaio e Lucio Cesare, che - abbigliati alla troiana - prendono parte al lusus del 13 a.C., in occasione della dedicazione del teatro di Marcello. Stando così le cose, non sarebbe affatto strano se l'aureo in questione presentasse l'immagine del piccolo Gaio che partecipa a quell'evento.2 punti
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Edidit spectacula varii generis: munus gladiatorium, ludos etiam regionatim urbe tota et quidem per omnium linguarum histriones, item circenses athletas naumachiam. […] Troiam lusit turma duplex maiorum minorumque puerorum (Cesare fece rappresentare spettacoli di vario genere: un combattimento di gladiatori, e anche giochi per tutta la città, quartiere per quartiere, attori di tutte le lingue, e così pure giochi circensi, atleti e una naumachia. […] Una duplice schiera di fanciulli, grandi e piccini, si esibì nel gioco troiano). Così Svetonio, in Caes. 39, testimonia come – verosimilmente fra il 46 ed il 45 a.C. – Giulio Cesare avesse (re)introdotto la pratica del lusus troianus. Come si svolgesse questa antica esibizione equestre ce lo tramanda Virgilio che, in Aen., V 580-593, scrive (riporto, per comodità, la traduzione italiana): Quelli che son coetanei corrono e in tre gruppi separano i drappelli, e di nuovo chiamati invertono la direzione e le lance minacciose sostengono. Quindi eseguono cariche e ritirate fronteggiandosi sul campo, e giro dopo giro si alternano e danno l'impressione di una battaglia in armi; ed ora scoprono la schiena nella fuga, ora rivolgono le lance aggressivi, ora, fatta la pace, cavalcano affiancati. Come si riporta che sulle alture di Creta un tempo il labirinto un percorso composto di pareti cieche e un ambiguo inganno di mille vie avesse, in modo che seguire le tracce un errore trascurabile e fatale rendesse impossibile; non diversamente i figli dei Teucri le orme con il percorso confondono e intrecciano per gioco fughe e battaglie. Nel passo virgiliano, tre turmae, ciascuna formata da 12 giovani, un condottiero e due armigeri, eseguono complicate acrobazie sul dorso delle proprie cavalcature, in occasione dei giochi funebri, celebrati in onore di Anchise, il padre di Enea. Proprio questo collegamento ideologico con l’eroe troiano – capostipite della gente romana – renderà il lusus tanto caro, prima, a Cesare e, poi, ad Augusto, la cui politica – come è noto – sarà incentrata proprio sulla valorizzazione di quel passato mitico, cantato dal poeta mantovano. Il lusus troiae entrò ben presto nel cerimoniale di corte e venne spesso celebrato in occasione dei funerali imperiali, dei trionfi o della consacrazione di templi, come accadde per il tempio di Marte Ultore. Ad esibirsi erano i rampolli della nobiltà romana - il giovane Tiberio guidò una turma durante i giochi che celebrarono la dedicazione del tempio del Divo Giulio, nell'agosto del 29 a.C. – ancora troppo piccoli per prestare il servizio militare; un dettaglio, quest'ultimo, che denota la caratteristica esclusivamente ludica della cerimonia che, lungi dal voler essere una competizione, si presentava quale una semplice, seppur articolata, esibizione di bravura. Difficile stabilire – al di là del mito – quali furono le origini storiche del gioco troiano: le fonti, comunque incerte, non risalgono oltre la seconda guerra punica, senza offrire la certezza che si tratti della stessa manifestazione, così come pure molto discussa appare la possibilità che quella raffigurata su un oinochoe etrusco di VI secolo, rinvenuto nei pressi di Caere, e recante l'iscrizione TRVIA, sia la rappresentazione di un lusus Troiae (il sottoscritto è scettico in proposito). Forse più attendibile - ma altrettanto difficile da verificare - è l’affermazione di Arriano di Nicomedia, tramandata in Ars. 32-44, secondo cui tali esibizioni ebbero origine dalle unità di cavalleria non romane, fornite dagli auxilia, nel dettaglio dai Celti e dagli Iberi, particolarmente abili nell’uso del cavallo. Sarebbe interessante, a questo punto, confrontare le caratteristiche e le occasioni di svolgimento del lusus Troiae, con quelle delle altre esibizioni equestri, quali la transvectio e la decursio - ben attestata, quest'ultima, nei reperti numismatici - ma per questa sera credo di avervi annoiato abbastanza... Perciò vi do appuntamento alla prossima puntata...2 punti
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Anche quello della collezione di V.E. III ha la P a inizio leggenda, l'ho appena visto essendo di ritorno da Roma :) Eccolo in allegato2 punti
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Buonasera a tutti! 1997 Macedonia 1 denar2 punti
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Ciao, dopo un po' di tempo torno a postare una medaglia. Medaglia per il soggiorno di Pio IX nel Regno di Napoli Una di quelle medaglie che accorpano Pio IX con Ferdinando II e coniate da i grandi maestri dell'epoca nella zecca di Napoli Catalogata dal D'Auria n° 222 Purtroppo il tondello non è perfetto e deve essere stata tra le ultime coniate visto il problema alla base. Medaglia di scarsa apparizione sul mercato2 punti
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Un 1-cordoba nicaraguense di 1997 ha colpito in acciaio rivestite di nichel con un diametro di 25mm e un peso di 6,20g. Il conio primo del paese di 1-cordoba monete destinate alla circolazione in un decennio, ed è chiaro dall'aspetto di questo nuovo tipo di febbre del paese aveva rotto. Andato era cappello di Sandino e "Triangolo" moneta-iconografia tradizionale del Nicaragua era tornato. Il motto "PATRIA LIBRE O MORIR" era sparito. Ma c'è molto più succedendo con questo 1997 1-cordoba rispetto a un semplice cambiamento di aspetto. Un altro cordoba nicaraguense era stato distrutto dall'inflazione e ancora un altro nuovo cordoba—del terzo paese—era stato introdotto nel 1991. Una mezza dozzina anni passarono prima che un nuovo 1-cordoba è apparso in forma di moneta, e questo è. I numeri sono sorprendenti. Questo singolo 1997 1-cordoba è il valore nominale equivalente di 5.000.000 di monete 1987, e 5.000.000.000 di monete 1980. :) v. ---------------------------------------------------------------- A Nicaraguan 1997 1-cordoba struck in nickel-clad steel with a diameter of 25mm and a weight of 6.20g. The country’s first mintage of 1-cordoba coins intended for circulation in a decade, and it’s clear from the look of this new type that the country’s fever had broken. Gone was Sandino’s hat and Nicaragua’s traditional “Triangle” coin-iconography had returned. The motto “PATRIA LIBRE O MORIR” had disappeared. But there’s far more going on with this 1997 1-cordoba than a simple change of appearance. Another Nicaraguan cordoba had been destroyed by inflation, and yet another new cordoba—the country’s third—had been introduced in 1991. A half-dozen years passed before a new 1-cordoba appeared in coin form, and this is it. The numbers are startling. This single 1997 1-cordoba is the face-value equivalent of 5,000,000 of the 1987 coins, and 5,000,000,000 of the 1980 coins. :) v.2 punti
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buona sera ed una buona domenica delle palme a tutto il forum mi piacerebbe avere i vostri pareri rispetto a: conservazione se secondo voi e' conio stanco giusto prezzo di acquisto grazie, saluti1 punto
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Vi segnalo : http://numismaticamente.it/numismatica-medioevale/un-cavallo-teatino-inedito1 punto
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Carissimi, visto che ancora mi pare non lo abbia fatto nessuno volevo segnalarvi che il prossimo 18 marzo alle ore 17,00 verrà inaugurata la mostra: Genova nel Medioevo, una capitale del Mediterraneo al tempo degli Embriaci. La mostra si terrà nel complesso museale di S. Agostino e rimarrà visibile fino al 26 giugno 2016. Ovviamente l'ingresso in occasione dell'inaugurazione sarà gratuito. Nella mostra saranno esposti i materiali artistici, archivistici e archeologici tra i più belli e di più recente ritrovamento rispetto al tema prescelto. Quanto alle monete insieme con Daniele Ricci (@@fra crasellame) abbiamo scelto di esporre tra le monete più belle e interessanti di Genova databili tra il 1139 e il 1313, insieme ad una selezione di coevi pezzi di area mediterranea, che dai documenti e dai ritrovamenti sappiamo usati dai genovesi nei loro traffici internazionali. Si potranno ammirare per ciò le monete della collezione di Banca Carige e delle collezioni dei Musei Civici di Strada Nuova, oltre a pezzi scelti dei ripostigli di Via Venezia e Corso Sardegna di Genova, attualmente in corso di studio per la pubblicazione. Infine saranno esposte anche monete ed uno splendido sigillo del Comune di Genova prestati da privati, alcuni dei quali attivi in questo forum (grazie ancora!). La mostra è arricchita da un catalogo che dal punto di vista numismatico presenta in sintesi le ultime proposte di classificazione e di datazione delle monete genovesi di XII e XIII secolo per come elaborate da parte della sottoscritta e di Ricci. Spero di vedervi in quest'occasione o che comunque riusciate a visitare la mostra nel periodo della sua durata :). Un saluto cordiale MB1 punto
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Concordo in pieno... stavo per scrivere che si tratta di Civiltà diverse... che paese di m.... il nostro! Mi chiedo cosa farebbero Sovraintendenze, CC, finanza, giudici, magistrati ed avvocati dopo...1 punto
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@@miza Anche le "patacche" possono piacere come le altre buone.1 punto
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@@nikita_ Ciao Solo ora ho scoperto questa discussione! Con piacere posto la mia prima patacca....... A lungo ho pensato che fosse originale..... :bash: Ci tengo così tanto a questa patacca che la conservo in una capsula1 punto
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@@ozacido Ehh... me ne sono accorto, l'importante è tenere sotto controllo questa malattia. Ahhh... ho finito i mi piace, appena carico ne piazzo uno perchè mi piace un mondo questa moneta. :)1 punto
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Nel mentre a Londra, scavando per dei lavori alla stazione di Liverpool Street, salta fuori un sesterzio di Adriano e gli archeologi stanno scavando l'area dell'ex cimitero dell’ospedale di Bethlehem (Bedlam), fondato nel 1247, dove è uscita questa moneta veneziana forata in oro del XVI secolo. Il cimitero si trovava in orrispondenza all’angolo sud-est di Liverpool Street Station ed era il primo cimitero di Londra nel XVI-XVII secolo. Vi vennero sepolte circa 20.000 persone. Ciao Illyricum ;) PS: Gira e gira... sempre sull'isola torno... :blum:1 punto
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Tutto ciò in attesa di avere qualche dettaglio sui 4869 sesterzi ritrovati a Orsellina (Canton Ticino), sempre in territorio svizzero e di cui si diede comunicazione in Forum qui http://www.lamoneta.it/topic/133108-tesoretto-di-orsellina/?hl=orsellina1 punto
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E pieno di negozietti di numismatica sotto i portici e nei pressi di Plaza Mayor, pero' la domenica sono quasi tutti chiusi tranne qualcuno. Per i negozietti ti consiglio una giornata lavorativa. In Andalucia puoi trovare qualcosa a Siviglia.1 punto
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Ciao a tutti, io non cambierei nulla del processo attuale perchè ci sono diverse persone non molto avvezze all'utilizzo di Internet, posta elettronica e quant'altro. Però c'è anche una gran fetta di clientela digitalizzata al 100% per cui la mia idea sarebbe creare un'App dell'UFN dove gli iscritti accederebbero con codice clt e PIn in modo che si possa ordinare il giorno stesso dell'emissione, ricevere l'addebito sulla Carta il giorno dopo e dopo 2 giorni potrebbe partire la spedizione.... Sarebbe una figata!1 punto
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INTRODUZIONE Carausio fu un comandante militare romano originario della Gallia Belgica che si ribellò nel 286 d.C. contro l’Impero Centrale, durante il regno di Diocleziano. Dopo un primo periodo iniziale, in cui prese corpo la rivolta, nel nord della Francia, elesse la Britannia come territorio del suo nuovo stato che contrappose all’Impero Centrale. Carausio, nonostante il periodo relativamente breve in cui riuscì a mantenere il controllo del suo nuovo impero (286-293), coniò un considerevole numero di monete caratterizzate da una enorme varietà di rovesci che dovevano rispondere a un ben preciso piano propagandistico di sostegno per sostenere il suo ruolo di antagonista dell’Impero Centrale pur non mettendosi in apparente aperto contrasto con i suoi reggenti (vedi le emissioni a legenda “AVGGG” o “CARAVSIVS ET FRATRES SVI” in cui di fatto si metteva allo stesso rango di Massimiano e Diocleziano). Tra le sue serie monetali più note, ma ancora con punti oscuri vi sono quelle in argento (dal contenuto di fino con livelli decisamente più alti rispetto alle emissioni ufficiali di Roma) con la sigla all’esergo “RSR”. LA COSIDDETTA “RSR” MINT Le sigle presenti all’esergo sia sugli antoniniani che sui denari a partire dal III secolo assolsero quasi sempre il ruolo di contrassegnare la zecca di emissione magari accompagnandosi al numero dell’officina in cui materialmente il pezzo veniva prodotto (es “MP” stava per “Milano Prima officina, “MS” “Milano Seconda officina”) oppure al segno di valore/cambio “XXI” (a partire dalla riforma di Aureliano sui radiati in AE). Nel caso dell’Impero Britannico inoltre Carausio fu il primo sovrano romano (Ancorché usurpatore) ad aprire e identificare con sigla la zecca di Londra (“ML”, “Moneta Londinium”) - che sarà successivamente utilizzata da parte degli imperatori legittimi una volta sconfitto Alletto e riannessa la Britannia ai territori dell’Impero Centrale - oltre che la zecca di Colchester (“C”, “Camulodunum”). In una simile lettura delle cosiddette “mint marks” presenti all’esergo, dare un’interpretazione chiara e decisiva alla sigla “RSR” non è semplice e la materia è stata a lungo dibattuta da diversi storici e numismatici. Tale sigla non è stata identificata in maniera soddisfacente con nessuna località né della Gallia francese né della Britannia e, fino a non molti anni fa, si era concordamente deciso di chiudere la questione identificandola con una sigla acronimo di “Rationalis Summae Rei” ritenendo tali emissioni come una sorta di moneta donativo/pagamento riservata a delle particolari figure che, nel governo stabilito da Carausio, dovevano assolvere al ruolo di una sorta di “ministri delle finanze”. Il tutto trovava fondamento su quanto scritto da Aurelio Vittore in un passo dedicato a Alletto che durante il regno di Carausio doveva essere a capo di questo particolare ufficio “Allectus [...] qui permissu summae rei praeesset [...]” (“De Cesaribus”, XXXI, 41). Questa interpretazione fu proposta la prima volta da P. H. Webb nel saggio “The coinage of Allectus” pubblicato nel 1906 su The Numismatic Chronicle e ritenuta ancora la più credibile da Casey nel suo ancor valido libro “Carausius and Allectus” del 1994. Nel 1998 Guy De La Bedoyere in un suo brillante saggio pubblicato su The Numismatic Chronicle (“Carausius and the marks RSR and INPCDA”) prima di formulare una nuova e rivoluzionaria ipotesi, evidenziò i due punti critici di tale interpretazione: storicamente è attestata quale abbreviazione di questo particolare ufficio delle finanze come “RAT. S. R.” numismaticamente tale sigla la si riscontra solamente nelle emissioni a nome di Carausio e mai in nessun altro imperatore né ufficiale né usurpatore DUE MEDAGLIONI E UN’ALTRA SIGLA MISTERIOSA Due medaglioni particolarmente interessanti sono conservati al BM. Il primo, acquistato nel 1967, porta al dritto la legenda “IMP C M CARAVSIVS P F AVG” e la raffigurazione del busto a sinistra dell’imperatore con corona laureata, abiti consolari e uno scettro sormontato da Vittoria alata. Al rovescio la raffigurazione della Vittoria su carro andante verso destra e la legenda “VICTORIA CARAVSI AVG” e all’esergo la sigla “INPCDA”. Un secondo medaglione, acquistato nel 1971, vede una similare rappresentazione al dritto dell’imperatore, stavolta con scettro sormontato da un’aquila, con legenda IMP C [M A]VR CARAVSIVS AVG GER”. Al rovescio l’imperatore stante a sinistra in abiti militari con globo e lancia e a fianco la Vittoria con palma e corona. La legenda riporta “VICTOR CARAVSIVS AVG GERM MAX” e all’esergo la sigla “RSR” delle citate emissioni argentee. La sorprendente similitudine dei due medaglioni è prova inconfutabile che queste due emissioni dovevano avere una matrice comune e quindi anche le sigle “INPCDA” e “RSR”. Guy De La Bedoyere ha l’intuzione vincente mettendo in relazione le due sigle con la legenda “EXPECTATE VENI” presente in diverse emissioni di Carausio e abbinata anche alla sigla “RSR”: il tutto sembra portare senza ombra di dubbio alcuno a Virgilio e in particolar modo alla Egloga IV6-7 dove troviamo il passaggio “Redeunt Saturnia Regna, Iam Nova Progenies Caelo Dimittur Alto” in cui si palesa un ritorno all’età dell’oro e alla discesa di una nuova progenie celeste. E’ quindi innegabile, a questo punto, il legame del messaggio politico di Carausio con i rimandi virgiliani, di più, mettendo in relazione la serie “CARAVSIVS ET FRATRES SVI” con quanto fin qui emerso ecco che la personificazione di questa “stirpe celeste” non può trovare altra identificazione che in Carausio, Diocleziano e Massimiano i fautori del ritorno dell’età dell’oro. Restringendo il campo, il Regno di Saturno altro non può essere che la Britannia, neonato impero posto sullo stesso piano dell’Impero Centrale e territorio in cui l’VBERTAS (altro soggetto ben presente nelle emissioni di Carausio) doveva supportare e rafforzare questo augurio al ritorno all’età dorata predetta da Virgilio. I GIOCHI SECOLARI Sulla scia di questo studio, si inserisce il recente lavoro di Graham Barker (The Coinage of Carausius: developing the Golden Age Ideology through the Saecular Games, NC 2015) che mette in relazione il continuo richiamo all’avvento del Regno di Saturno (ritorno età dell’oro) con i Ludi Saeculares (i giochi secolari). Introdotti per la prima volta con Augusto nel 17 d.C. rappresentavano in maniera chiara e diretta questo auspicio al ritorno del mitico periodo favoleggiato da Virgilio come egli stesso scrisse nell’Eneide: Augustus Caesar, divi genus, aurea condet Saecula qui rursus Latio regnata per arva Saturno quondam”. In particolare i Ludi indetti da Augusto dovevano formalizzare il ritorno alla pace e all’ordine dopo il caos delle guerre civili. Successivamente altri imperatori celebrarono i Ludi: Claudio, Domiziano e Settimio Severo tutti proclamando i rispettivi regni come una nuova età dell’oro. In questo filone si colloca l’emissione di Carausio SAECVLARES AVG / COS IIII emessa nella zecca di Colchester e conservata al British Museum. Altre emissioni strettamente connesse ai Ludi sono sono quelle aventi legenda: SAECVLARES AVG - //MSC Leone andante a destra (Ashmolean Museum) SAECVLA[RES AVG] - // - Leone andante a destra (Coll. privata) SAECVLAR AVG - //MSC Leone andante a destra (Coll. privata) SAECVLARES AVG - // - Cervo andante a destra (Frome Hoard) SAECVLAR AVG - //MSC Leone andante a destra (Frome Hoard) In una simile ottica propagandistica possono essere letti e messi in relazione anche altri soggetti presenti nelle monete di Carausio: PAX: rappresenta il 70% delle tipologie emesse da questo imperatore, è innegabile che sia il tipo più diffuso e che maggiormente era noto ai contemporanei: il tema della pace era un punto fondamentale del concetto che stava alla base dell’Età dell’Oro. RESTIT SAECVL / RESTIT ORBIS sono rimandi inequivocabili al ruolo di Carausio quale restauratore dell’ordine precedente riferito a questo mitico periodo VIRTVS CARAUSI la virtù dell’imperatore che doveva rimandare ad Augusto, al ruolo che la figura del trainatore dell’Impero doveva incarnare per il ripristino dell’Età dell’Oro VIRTVS SAEC con la raffigurazione del leone con corona radiata che doveva rimandare al culto del dio Sole e in generale al Mitraismo oltre che a un preciso rimando all’Oracolo Sibillino in cui si faceva riferimento a un leone mandato dal sole (anche qui il legame entra in connessione con la poetica virgiliana tramite l’Eneide e i suoi legami con l’Oracolo della Sibilla) TEMPORVM FELICITAS con la raffigurazione di quattro bimbi danzanti: quale altro riferimento può esserci se non quello relativo alla mitica età tanto agognata? RENOVATO ROMANORVM | RSR con la Lupa e i gemelli: palese richiamo ai valori della tradizione e della fondazione dell’Impero VBERTAS / VBERITAS il richiamo alla prosperità della stagione aurea CONCLUSIONI Gli studi sono solamente agli inizi e indubbiamente meritano ancora molti approfondimenti e, forse, un’opera di revisione complessiva, tuttavia appare chiaro ed evidente come il messaggio politico di Carausio, per dare fondamento e legittimità al suo ruolo di Imperatore di un nuovo regno doveva attingere a piene mani alla poetica Virgiliana dandosi un tono che andava ben al di là della sola rappresentazione di forza militare mediante le classiche personificazioni care ad altri usurpatori che fecero dell’esercito il loro unico punto di forza e propaganda. Certo, anche in Carausio è ben attestata la tematica militare con i richiami alla FIDES MILITVM, la serie delle emissioni legionarie, i rovesci a tema navale ecc, ma al contempo vi è anche il tentativo di dare legittimità mediante un messaggio aulico, che trovava fondamento nella letteratura latina e che quindi doveva veicolarsi anche in ambienti nobili e altolocati non per niente molte delle citate emissioni (specialmente quelle a sigla RSR) sono in metallo prezioso e di buona lega e quindi utilizzate principalmente da determinate categorie di persone e per determinate transazioni di un certo rilievo. ******************** La presente discussione vuole essere una riproposizione sintetica e tradotta in italiano dei citati lavori di Graham Barker e Guy de la Bédoyère. ********************1 punto
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Aggiornamento: Bus Navetta disponibile solamente il Sabato. (Secondo e anche ultimo giorno di convegno) Saluti Simone1 punto
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SECOLO XVI OTTAVIANO FERRARI (1508-1586) Milanese, filosofo, medico. Fu un ammiratore di ARISTOTELE. Per 18 anni insegnò Filosofia morale e politica alla CANOBBIANA a Milano, dopo a Padova per 4 anni, tornato a Milano rimase fino alla morte. Scrisse: DE ORIGINE ROMANORUM - Pavia 1588; DE SERMONIBUS EXOTERICIS - Venezia 1575; DE DISCIPLINA - Venezia 1560; OCTAVII FERRARII DE RE VESTIARIA LIBRI TRES.PATAVII - TYPIS PAULI FRAMBROTTI BIBL., 1642, volume con tavole incise riproducenti antichi abbigliamenti e medaglie. D/ OCTAVIAN . FERRAR HIERON . FIL . MEDIOL - Busto con folta barba volto a sinistra R/ VIRTVTES HVIVS AMAVI - Busto di ARISTOTELE volto a destra Medaglia attribuita ad ANNIBALE FONTANA Oroginale, piombo, mm. 39,21 punto
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mi sono evoluto e sono passato al monetiere autocostruito ! Dopo tante prove e tentativi ed errori, credo di aver raggiunto il mio scopo. Vassoi in velluto della ditta Zecchi, legno di abete e olio di gomito :drinks:1 punto
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Si Michele c'è e lo devi ricordare se prenoti, se clicchi sulla mia firma sotto c'è la tariffa per doppia ad uso singolo a 75 E., poi per la doppia prova a sentire ma ricorda di dire per Convegno.... Mario1 punto
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Buongiorno! Ti ringrazio per le spiegazioni. Effettivamente il colore delle immagini non rende l'idea della realtà: la moneta è decisamente più "oro". Appena riesco invierò misure e peso se non immagini più fedeli. La moneta mi è stata tramandata ma non so da dove sia arrivata.... Abbi pazienza, ma dove è la "M" della zecca di conio ? E infine, secondo te è originaria dell'epoca oppure una riemissione del XX secolo ? Mi sembra di avere letto che negli anni 60-70 siano state riemesse queste monete per collezionistio ? Nuovamente grazie !1 punto
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Ciao a tutti, come dicevo il Circolo Numismatico Romano Laziale ha organizzato il pranzo al ristorante Cecilia Metella, che si trova nei pressi di Villa San Sebastiano. Il prezzo è di 25 euro a persona con il seguente menù: 3 Primi a scelta tra : Cacio e pepe, matriciana o carbonara, 3 secondi a scelta tra: abbacchio al forno, saltimbocca alla romana o maialino al forno; Verdure e patate al forno; Dolci al carrello Acqua e vino della casa e caffè.. Insomma, se siete vegetariani, portatevi uno spuntino da casa :D :D Appuntamento alle ore 12,45 in giardino. Gli amici lamonetiani interessati potranno dare conferma, intervenendo in questa discussione, entro mercoledì 30 marzo. Durante lo svolgimento del convegno, sarà possibile aderire al Circolo, essendo aperta la campagna di tesseramento... Saluti Eliodoro1 punto
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Una ulteriore pubblicazione, con foto a colori, degli aurei di Lione è qui disponibile dopo scansione: Musée de Lyon.pdf Purtroppo non è facile impostare un serio studio numismatico. Bisogna fare un'accurata ricerca bibliografica, diventando un vero topo di biblioteca.... e si scoprono certi lavori che nessuno si aspetterebbe di trovare e si prova una autentica soddisfazione. Naturalmente vorrei tenere per me alcune informazioni e immagini che ho dovuto pagare per poter arrivare a una pubblicazione, ma possiamo provare a discutere su certi aspetti e problemi.1 punto
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per Zagabria: Dukat Z., Mirnik I., Aureus Kvinta Konfucija. VAMZ 3, series XVI-XVII (1983-1984), p. 91-93 [è un articolo in croato, con un riassunto in inglese e racconta la storia di questo esemplare, che fu acquistato nel 1927 dal curatore di allora del museo, da auno che l'aveva trovato vicino a Sisak, attuale Siscia, con discreta foto in B/N e io sono riuscito ad averla gentilmente dal museo in formato digitale a colori]. per Lione: Audra A., Approche de la circulation monétaire à Lyon durant l'époque gallo-romaine d'après les fouilles récentes, Bulletin de la Société francaise de numismatique, 36, n. 6, 1981, p. 62-66 [in cui si accenna per la prima volta al rinvenimento dei due aurei, uno nel luglio e l'altro nel novembre 1978 durante sondaggi archeologici su un terreno antistante la rue Farges, ai piedi della nota collina di Lione]. per Brescia: il catalogo della collezione di monete repubblicane del museo civico di Brescia, 1983, a cura di E. Arslan per Modena: dall'articolo di A. Alfoldi, Commandante de la flotte romaine stationnée a Cyrene sous Pompée, César et Octavien, Mélanges d'archeologie, d'épigraphie et d'histoire offerts à Jérome Carcopino, 1966, p. 25-43 (dove sono illustrati diversi esemplari di Cornuficius). Ma bisogna considerare che un Corpus su Cornuficius era stato fatto dall'amico prof. M. Amandry, Le monnayage de Q. Cornuficius. A propos de la découverte de la rue des Farges à Lyon, 1978, Trèsors Monètaires XX, 2002, p. 1-4, che è scaricabile da: https://www.academia.edu/9658069/Le_monnayage_de_Q._Cornuficius._A_propos_de_la_d%C3%A9couverte_de_la_rue_des_Farges_%C3%A0_Lyon_1978 E' un ottimo punto di partenza per uno studio più approfondito ed esaustivo, con ulteriori esemplari e con maggiore corredo fotografico, anche se il quadro generale dei conii non dovrebbe modificare di molto.1 punto
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Il parlamento Islandese "Althing" è stato fondato nel 930 d.C., il che lo rende una delle più antiche istituzioni parlamentari del mondo. Il parlamento ha operato ininterrottamente dalla sua fondazione tranne per un periodo di 45 anni (dal 1800 al 1845). Nel 1930 per commemorare i 1000 anni dell'Althing venne commissionato alla zecca della Sassonia (Muldenhütten) di battere moneta in tre denominazioni: 2 Kronur, 35.5mm, 20g, ottone, coniata in 20101 esemplari 5 Kronur, 35,5mm, 22g, argento, coniata in 10.101 esemplari 10 Kronur, 45mm, 35g, argento, coniata in 10.101 esemplari Le monete sono state inizialmente presentate in un cofanetto di velluto con l'emblema dell'Islanda sul lato inferiore. Le tre monete raffigurano la mitologia e la storia d'Islanda Il dritto della moneta da 10 Kronur mostra il re di Thule, una figura mitologica/leggendaria dell'Islanda, seduto mentre da la benedizione a due bambini. Il rovescio raffigura lo stemma dell'Islanda (Skjaldarmerki Íslands in islandese), una croce d'argento su scudo blu cielo, con una croce rossa all'interno di quella argentata. I portatori di scudo sono i quattro protettori del paese (landvættir) in piedi su un blocco di lava basaltica. Il toro (Griðungur) è il protettore della parte sudoccidentale dell'Islanda, l'aquila (o grifone) (Gammur) protegge la parte nordoccidentale del paese, il drago (Dreki) quella nordorientale e il gigante di roccia (Bergrisi) quella sudorientale. I quattro protettori sono raffigurati intorno allo scudo in senso orario, nella stessa disposizione geografica dei territori Islandesi, vale a dire toro in basso a sinistra, aquila in alto a sinistra, il drago in alto a destra e gigante in basso a destra. Grande rispetto è stato dato a questi protettori nel corso della storia, tanto che in epoca vichinga per legge nessuna nave poteva esporre avvicinandosi alle coste simboli caricaturali (spesso teste di drago) che li potessero innervosire. Queste emissioni sono considerate comunemente medaglie anziché vere e proprie monete in quanto la legge stabiliva che le medaglie avrebbero potuto avere validità come moneta a corso legale solo se fosse stato emesso un regio decreto, purtroppo questa disposizione non è mai entrata in vigore.1 punto
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VENEZIA Monetazione anonima - Bezzo da 6 bagattini (decreto del 22 gennaio 1604) - Pa. 730 Watch List notes: Click to save a note V1 punto
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Stavo per dimenticare questa... "cosa" , non ho altri termini idonei per classificarla :crazy: L'avevo trovata tempo fa in una cesta di oggetti metallici per un euro, non era una ciotola di monete perché non c'erano ne monete ne medaglie, ma carcasse di orologi, strani gettoni, borchie, pezzi di accendini d'epoca ecc. ecc.1 punto
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Faccio una premessa. La Editrice Diana sta inaugurando una nuova collana editoriale, intitolata “Uomini e Monete della Repubblica Romana”, che consterà di monografie incentrate sulla storia e biografia di alcuni personaggi e relative monetazioni durante la Repubblica Romana, nel corso del II e I secolo a.C. Il primo volume, in corso di stampa, è scritto da me e sarà intitolato “T. Quinctius Flamininus. Un aureo ellenistico (RRC 548/1)”. Nelle sue 64 pagine sarà riportata tutta la biografia di questo autentico protagonista dell’espansione romana in Grecia, con numerose immagini a colori, seguita dal Corpus dei suoi famosi aurei coniati in Grecia, con illustrazione a colori di tutti i 10 esemplari noti (incluso quello che sta nel Museo di Atene), con identificazione e sequenza dei conii. Il secondo volume, ancora da me curato, apparirà tra alcuni mesi e sarà intitolato “Cn. Domitius Calvinus. Un denario di Osca (RRC 532/1)”, dove sarà descritta la biografia di questo interessante personaggio, che fu l’unico con grado consolare a sopravvivere per quasi tutto il I secolo a.C. Era della stessa generazione di Cesare e morì ottuagenario al tempo di Augusto. Sarà analizzata in un Corpus anche la monetazione del suo denario coniato in Spagna, ad Osca, con catalogazione di almeno 163 esemplari più alcuni suberati e vari falsi. E’ stata tentata anche l’identificazione dei conii, con relativa sequenza. Ovviamente a questa collana potranno contribuire anche altri studiosi, con la prerogativa di descrivere con adeguato dettaglio la storia e la monetazione di alcune determinate emissioni. Posso qui anticipare che il mio prossimo campo di indagine riguarderà proprio la figura e la monetazione di Q. Cornuficius (RRC 509/1-5), seguito dalla figura e monetazione di L. Staius Murcus (RRC 510/1). Ancora più in là c'è sempre la speranza di mettere mano sull'ultima emissione di Bruto (RRC 508/1-3). E’ una indagine non facile stante sia la scarsità delle fonti storiche sia la rarità delle monete, molte delle quali confinate in collezioni pubbliche non sempre facilmente consultabili, sia il poco tempo libero per me…. Ovviamente è un lavoro ancora in progress e sto raccogliendo informazioni e immagini, anche attraverso contatti diretti con i musei (e non mancano sorprese, come la presenza di almeno due denari di Cornuficius nei medaglieri pubblici di Torino). Non sarò facile riuscire ad avere immagini a colori in adeguata definizione, ma ci provo. Intanto ho alcune anticipazioni sulle varie emissioni di Cornuficius, iniziando con il dire che ci sono due tipi di aurei a suo nome. RRC 509/1: con testa di Giove Ammone. Conosco almeno 3 esemplari (Vienna, Parigi, Lione), con un solo conio del diritto (con caratteristica rottura e escrescenza sul bordo alle ore 1) e due conii del rovescio. I pezzi di Vienna e Parigi provenivano dal leggendario tesoro di Brescello del 1714, che conteneva circa 80.000 aurei tardo-repubblicani, purtroppo sciaguratamente per la maggior parte rifusi. Il pezzo di Vienna era della collezione di Giambattista Tiepolo (1696-1770), noto pittore e avidissimo collezionista, che non si fece scrupolo di rifondere buona parte di aurei che aveva acquistato in blocco, proprio per mantenere alta la rarità degli aurei…. Per la storia del ripostiglio di Brescello consiglio la lettura di un volumetto, dove è ricostruito anche il luogo preciso del ritrovamento e le successive vicende: http://www.arborsapientiae.com/libro/17258/i-tesori-di-brescello-nummus-et-historia-xxvi.html Per l’immagine dell’aureo rimando al post # 6, del medagliere di Parigi (fu acquistato da un collezionista francese circa uno o due anni dopo dopo il rinvenimento del ripostiglio). RRC 509/3: con testa della personificazione di Africa, con pelle di elefante. Ho reperito tre esemplari, due in buon oro (Lione, Zagabria), da un solo conio del diritto e due conii del rovescio, uno dei quali in comune con l’altro aureo. Mi lascia assai perplesso il terzo esemplare, da Gemini X/2013, 357, che risulta essere un suberato. Non ricordo altri aurei repubblicani che siano suberati e sarei molto grato se mi segnalate qualcuno (di altre emissioni). Resta il fatto che questo esemplare suberato proviene da conii che sono diversi da quelli noti per gli altri due... Per quanto riguarda i denari. RRC 509/2: con gli stessi tipi dell’aureo con Giove Ammone. Ho trovato finora 10 esemplari, con un solo conio del diritto, che però non è lo stesso di quello adoperato per l’aureo, e 5 conii del rovescio. Posto l’esemplare del BM, noto fin dal 1843: RRC 509/4: con gli stessi tipi dell’aureo con Africa. Ho trovato finora 5 esemplari, tratti da uno stesso conio del diritto (anche qui però diverso da quello usato per l’aureo) e tre conii del rovescio. Posto l’esemplare ancora dal BM, proveniente dalla famosa collezione Hersh (che era un collezionista americano, molto attivo negli anni ’50-’70 del XX secolo e che morì senza avere figli e per disposizione testamentaria cedette la sua collezione al medagliere di Londra, preferendola, non so perché, a quello di New York), che l’aveva acquistata in asta Glendining nel 1950 (ex coll Platt Hall): RRC 509/5: con testa di Tanit a sinistra. E’ l’emissione più comune (relativamente), con oltre una ventina di esemplari noti con almeno 3 conii D/ e 6 conii R/ (alcuni incrociati con i precedenti denari). Uno dei più belli è quello recentemente apparso in asta NAC 85/2015, 816, apparentemente ritirato su disposizione della Soprintendenza spagnola (era di un collezionista spagnolo, che evidentemente non era molto in regola con l’esportazione) Uno dei denari di Cornuficius (dei tipi RRC 509/5) è stato poi ripreso e “restituito” da Trajano (RIC 808). Finora ho trovato un solo esemplare, di Parigi e noto fin dall’inizio del XIX secolo, di modesta conservazione Per tale ricerca avrei la necessità anche di avere buone scansioni di denari di Cornuficius da vecchi cataloghi (come ad esempio Spink – Geneve del 15-17 febbraio 1977, lotto 451). Farò successivamente richieste dopo che avrò sistemato le varie immagini che ho già raccolto. Poi esiste anche il problema dei falsi, soprattutto di quelli ottocenteschi. Era una monetazione molto richiesta anche nel XIX secolo e alcuni dei famosi falsari dell’epoca, come Cigoi e Tardani, fecero copie più o meno di fantasia. Particolarmente pericoloso il Tardani, che fu attivo tra fine Ottocento e gli anni ‘20 del XX secolo. Non conosco suoi cenni biografici, salvo che era di Roma e prese di mira soprattutto monete romane, del periodo repubblicano e imperiale. Faceva anche monete di fantasia, fra cui con testa coronata di Tanit-Cerere, ma a destra. Ne conosco tre esemplari (Brescia. Modena e Roma). Molto interessante l’esemplare di Roma, che era finito nella collezione Gnecchi, il quale ne fece cenno brevemente in RIN 1900, a pagina 154 e per il quale ho recentemente richiesto e avuto dal Museo una bella foto a colori (che non posso qui riprodurre): Il bello è che è un esemplare chiaramente suberato (mentre i pezzi di Brescia e di Modena sembrano in buon argento). Avevo vagamente sentito che certi falsari di fine Ottocento erano stati capaci di fabbricare denari falsi suberati….. Ne sapete qualcosa?. Sicuramente su Tardani sarebbe utile rintracciare i suoi conii, che a me risulta essere stati dispersi, con una parte nel Museo Nazionale Romano (debbo indagare), ma la maggior parte sembra sia finita allo Smithsonian Institute di Washington (forse grazie alla collaborazione di Clain Stefanelli, che veniva spesso a Roma, specie negli scorsi anni ’60). Non so come contattare questa immensa istituzione americana…. A voi risulta se nella raccolta della Società Numismatica Italiana esistono punzoni attribuiti a Tardani? Ne riparleremo…1 punto
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La differenza sostanziale è che nel caso di un ritrovamento ( anche fortuito ) si è incentivati a tacere e agire nell'ombra mentre in UK si è incentivati a denunciare il fatto1 punto
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