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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/21/16 in tutte le aree

  1. È sempre un piacere condividere con voi l'ultima entrata in collezione, un bel 1/2 ducato di Filippo II principe di Spagna databile tra il 1554 e il 1556. Sono sempre gradite le vostre opinioni. Buona giornata!
    5 punti
  2. Ciao a tutti. Stamattina ho comprato questo bel carlino di Carlo V, molto particolare. Pannuti e Riccio 37f. Cosa ne pensate?
    4 punti
  3. Con il nuovo anno una nuova nazione da aggiungere alla lista :) ______________ 1998 Bosnia Herzegovina 50 Feninga - Acciao/rame
    3 punti
  4. IL GETTONE DI CASTEL GABBIANO DI ALFONSO SANSEVERINO VIMERCATI D/ Testa di profilo del Vimercati, in leggenda Alfonso Sanseverino Vimercati con la data del 1893 R/ Torrione medievale ( dongione ) di Villa Griffoni Sant’Angelo a Castel Gabbiano ( Cremona ), in leggenda in alto cinquanta, in basso CASTELGABBIANO, nel campo il numero 50 col torrione in mezzo tra il 5 e lo 0. Diametro mm. 27,2 peso gr. 6,89 lega argentata http://numismatica-italiana.lamoneta.it/docs/201304/gettone.pdf
    2 punti
  5. Ciao a tutti! Per non esser tacciato di “anglofilia” (non senza un certo fondo di verità ;) ) ma per dimostrarvi che qualcosa “salta fuori” se non nei confini nazionali quantomeno in quelli più prossimi, vi riporto la notizia di un ritrovamento monetale più prossimo geograficamente. Purtroppo a tutt’ora le notizie sono ancora frammentarie per cui non posso approfondire la descrizione. Si tratta di un ritrovamento monetale avvenuto in Svizzera, nei pressi di Basilea. Lo scorso luglio a Uecken un contadino svizzero ha rinvenuto delle monete romane (grazie al fortuito aiuto di una talpa) nel suo terreno adibito a coltivazione di ciliegi. Poco tempo prima nella vicina cittadina di Frick era stato rinvenuto un insediamento romano. Allertate le autorità del caso, gli archeologhi hanno raccolto un tesoretto di 4.166 esemplari. Si tratta del più cospicuo ritrovamento in Svizzera. La qualità dei dettagli fa ritenere che siano state occultate poco dopo la coniazione. Si tratta di monete che coprono un periodo da Aureliano al 294 d.C. che erano state raccolte in piccoli contenitori di cuoio dei quali non è rimasta traccia. Il contadino non potrà tenere il tesoro. «Probabilmente otterrà un compenso», dice, «ma i reperti appartengono al pubblico, in accordo con la legge svizzera» riferiscono le autorità. Il tesoro di Ueken andrà in esposizione al museo di Vindonissa a Brugg.
    2 punti
  6. ______________ 1998 Australia 50 Cent. - Rame/nickel Bicentenario della scoperta della Tasmania. Alla fine del '700 fu totalmente circunnavigata e colonizzata da due esploratori inglesi, George Bass (ricordiamo lo stretto di Bass) e Matthew Flinders (l'isola di Flinders). Sono proprio i due personaggi raffigurati sulla moneta.
    2 punti
  7. @@Rex Neap "Nella monetazione di Filippo II, vissuto in solitudine in mezzo a un vasto impero ereditato dal padre Carlo V, i motti HILARITAS UNIVERSA, “Allegrezza Universale”, e POPULORUM SECURITATI, “Per la sicurezza dei popoli”, sembrano un’irrisione; il suo regno infatti non fu né lieto, né felice e nemmeno sicuro per i popoli che non ebbero davvero a rallegrarsi nel grave giogo in cui furono tenuti da un governo sospettoso e ferocemente autoritario, né lo furono gli eretici contro i quali si esercitarono le crudeltà dell’Inquisizione. Ma tutto ciò che veniva fatto era compiuto a gloria di Dio, era di questo che Filippo si gloriava, con cristiana unzione, e ne fanno fede le sue monete dove è un’esibizione continua di segni religiosi." (cit. Pietro Magliocca)
    2 punti
  8. Ispirato dalla discussione di @@nikita_ sulle patacche nelle nostre collezioni, http://www.lamoneta.it/topic/129562-le-nostre-patacche/ ho pensato di fare un giro sul web e soprattutto in un noto sito cinese (che non cito soprattutto per pudore) nella speranza che queste "sovereignpatacc" non entrino mai nelle nostre raccolte. In realtà questi falsi sono venduti come souvenir quindi le vendite non sono fraudolente su questi siti. Chi compra sa quel che arriverà a casa. Meno chiaro mi sembra l'intento dei compratori... insomma occhio a ebay, nella speranza che qualcuno non cerchi di spacciarle per buone. Il mio consiglio, in caso di pesca dell'oro sulla baia, è di evitare sempre i venditori che non consentano la restituzione e non accettino il pagamento paypal. Bando alle ciancie e via con la galleria degli orrori. Giorgio III occhio di tinca Giorgio IV capezzolo acuto (scontato :good: ) Edoardo VII parente di Lenin Elisabetta II. In realtà la prima potrebbe essere più ostica se il peso non è dichiarato dal venditore. La seconda è in versione gigante ....continua.....
    2 punti
  9. 1 Penny 1998 Guernsey Regina Elisabetta II (1968-2015)
    2 punti
  10. Ipotesi sciocca: Se Astolfo avesse semplicemente replicato gli ultimi tipi emessi da Costantino V - ivi compresa indicazione dell'anno di indizione - al momento della sua presa di potere ? Mentre con il follis riporta l'anno 1 ..
    2 punti
  11. Piccola postilla per i non addetti ai lavori: cosa c'entra tutto questo mio sproloquio con la possibilità avanzata da @@giova che sulla moneta augustea sia raffigurato Gaio Cesare, in atto di partecipare ai ludi? Bene, su uno dei monumenti più emblematici dell'arte augustea, ovvero l'Ara Pacis, sono raffigurati due fanciulli che sfilano in abiti orientali. Quasi unanimemente - con buona pace di qualche studioso anglosassone che sostiene il contrario - questi due bambini vengono identificati con Gaio e Lucio Cesare, che - abbigliati alla troiana - prendono parte al lusus del 13 a.C., in occasione della dedicazione del teatro di Marcello. Stando così le cose, non sarebbe affatto strano se l'aureo in questione presentasse l'immagine del piccolo Gaio che partecipa a quell'evento.
    2 punti
  12. Edidit spectacula varii generis: munus gladiatorium, ludos etiam regionatim urbe tota et quidem per omnium linguarum histriones, item circenses athletas naumachiam. […] Troiam lusit turma duplex maiorum minorumque puerorum (Cesare fece rappresentare spettacoli di vario genere: un combattimento di gladiatori, e anche giochi per tutta la città, quartiere per quartiere, attori di tutte le lingue, e così pure giochi circensi, atleti e una naumachia. […] Una duplice schiera di fanciulli, grandi e piccini, si esibì nel gioco troiano). Così Svetonio, in Caes. 39, testimonia come – verosimilmente fra il 46 ed il 45 a.C. – Giulio Cesare avesse (re)introdotto la pratica del lusus troianus. Come si svolgesse questa antica esibizione equestre ce lo tramanda Virgilio che, in Aen., V 580-593, scrive (riporto, per comodità, la traduzione italiana): Quelli che son coetanei corrono e in tre gruppi separano i drappelli, e di nuovo chiamati invertono la direzione e le lance minacciose sostengono. Quindi eseguono cariche e ritirate fronteggiandosi sul campo, e giro dopo giro si alternano e danno l'impressione di una battaglia in armi; ed ora scoprono la schiena nella fuga, ora rivolgono le lance aggressivi, ora, fatta la pace, cavalcano affiancati. Come si riporta che sulle alture di Creta un tempo il labirinto un percorso composto di pareti cieche e un ambiguo inganno di mille vie avesse, in modo che seguire le tracce un errore trascurabile e fatale rendesse impossibile; non diversamente i figli dei Teucri le orme con il percorso confondono e intrecciano per gioco fughe e battaglie. Nel passo virgiliano, tre turmae, ciascuna formata da 12 giovani, un condottiero e due armigeri, eseguono complicate acrobazie sul dorso delle proprie cavalcature, in occasione dei giochi funebri, celebrati in onore di Anchise, il padre di Enea. Proprio questo collegamento ideologico con l’eroe troiano – capostipite della gente romana – renderà il lusus tanto caro, prima, a Cesare e, poi, ad Augusto, la cui politica – come è noto – sarà incentrata proprio sulla valorizzazione di quel passato mitico, cantato dal poeta mantovano. Il lusus troiae entrò ben presto nel cerimoniale di corte e venne spesso celebrato in occasione dei funerali imperiali, dei trionfi o della consacrazione di templi, come accadde per il tempio di Marte Ultore. Ad esibirsi erano i rampolli della nobiltà romana - il giovane Tiberio guidò una turma durante i giochi che celebrarono la dedicazione del tempio del Divo Giulio, nell'agosto del 29 a.C. – ancora troppo piccoli per prestare il servizio militare; un dettaglio, quest'ultimo, che denota la caratteristica esclusivamente ludica della cerimonia che, lungi dal voler essere una competizione, si presentava quale una semplice, seppur articolata, esibizione di bravura. Difficile stabilire – al di là del mito – quali furono le origini storiche del gioco troiano: le fonti, comunque incerte, non risalgono oltre la seconda guerra punica, senza offrire la certezza che si tratti della stessa manifestazione, così come pure molto discussa appare la possibilità che quella raffigurata su un oinochoe etrusco di VI secolo, rinvenuto nei pressi di Caere, e recante l'iscrizione TRVIA, sia la rappresentazione di un lusus Troiae (il sottoscritto è scettico in proposito). Forse più attendibile - ma altrettanto difficile da verificare - è l’affermazione di Arriano di Nicomedia, tramandata in Ars. 32-44, secondo cui tali esibizioni ebbero origine dalle unità di cavalleria non romane, fornite dagli auxilia, nel dettaglio dai Celti e dagli Iberi, particolarmente abili nell’uso del cavallo. Sarebbe interessante, a questo punto, confrontare le caratteristiche e le occasioni di svolgimento del lusus Troiae, con quelle delle altre esibizioni equestri, quali la transvectio e la decursio - ben attestata, quest'ultima, nei reperti numismatici - ma per questa sera credo di avervi annoiato abbastanza... Perciò vi do appuntamento alla prossima puntata...
    2 punti
  13. Anche quello della collezione di V.E. III ha la P a inizio leggenda, l'ho appena visto essendo di ritorno da Roma :) Eccolo in allegato
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  14. Buona sera,se può servire,questo è quello che vedo,il resto è poco chiaro.
    2 punti
  15. Ciao, dopo un po' di tempo torno a postare una medaglia. Medaglia per il soggiorno di Pio IX nel Regno di Napoli Una di quelle medaglie che accorpano Pio IX con Ferdinando II e coniate da i grandi maestri dell'epoca nella zecca di Napoli Catalogata dal D'Auria n° 222 Purtroppo il tondello non è perfetto e deve essere stata tra le ultime coniate visto il problema alla base. Medaglia di scarsa apparizione sul mercato
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  16. Un 1-cordoba nicaraguense di 1997 ha colpito in acciaio rivestite di nichel con un diametro di 25mm e un peso di 6,20g. Il conio primo del paese di 1-cordoba monete destinate alla circolazione in un decennio, ed è chiaro dall'aspetto di questo nuovo tipo di febbre del paese aveva rotto. Andato era cappello di Sandino e "Triangolo" moneta-iconografia tradizionale del Nicaragua era tornato. Il motto "PATRIA LIBRE O MORIR" era sparito. Ma c'è molto più succedendo con questo 1997 1-cordoba rispetto a un semplice cambiamento di aspetto. Un altro cordoba nicaraguense era stato distrutto dall'inflazione e ancora un altro nuovo cordoba—del terzo paese—era stato introdotto nel 1991. Una mezza dozzina anni passarono prima che un nuovo 1-cordoba è apparso in forma di moneta, e questo è. I numeri sono sorprendenti. Questo singolo 1997 1-cordoba è il valore nominale equivalente di 5.000.000 di monete 1987, e 5.000.000.000 di monete 1980. :) v. ---------------------------------------------------------------- A Nicaraguan 1997 1-cordoba struck in nickel-clad steel with a diameter of 25mm and a weight of 6.20g. The country’s first mintage of 1-cordoba coins intended for circulation in a decade, and it’s clear from the look of this new type that the country’s fever had broken. Gone was Sandino’s hat and Nicaragua’s traditional “Triangle” coin-iconography had returned. The motto “PATRIA LIBRE O MORIR” had disappeared. But there’s far more going on with this 1997 1-cordoba than a simple change of appearance. Another Nicaraguan cordoba had been destroyed by inflation, and yet another new cordoba—the country’s third—had been introduced in 1991. A half-dozen years passed before a new 1-cordoba appeared in coin form, and this is it. The numbers are startling. This single 1997 1-cordoba is the face-value equivalent of 5,000,000 of the 1987 coins, and 5,000,000,000 of the 1980 coins. :) v.
    2 punti
  17. Grossa medaglia, bronzo mm. 99,5 - Fusione , ribulinata nei capelli e colletto, credo epoca 1500 circa, (purtroppo non trovo la documentazione che avevo trent'anni fà) GIAN GALEAZZO VISCONTI 1° DUCA DI MILANO
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  18. Buonasera a tutti. Volevo chiedere le seguenti informazioni per la sterlina d'oro nelle immagini: - è autentica ? - è d'epoca o una riemissione successiva ? - è possibile avere una valutazione sia come stato sia come valore ? Ringrazio tutti quelli che mi vorranno rispondere.
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  19. Buonasera a tutti, vi posto la foto del mio ultimo acquisto... chi riesce ad identificarlo?
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  20. 2 lire II Tipo 1717 Vittorio Amedeo II re di Sicilia Non era nel mio mirino , ma a volte nelle aste in sala si cambia strategia .....
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  21. Direi che ci hai azzeccato. Il profilo è compatibile con Carausio e c'è la C in esergo. http://www.acsearch.info/search.html?id=2664132 L'Hilaritas sugli antoniniani non è molto comune per gli imperatori mentre è molto più diffusa sulle monete delle auguste. L'Hilaritas compare anche su vari antoniniani di Tetrico ma si tratta di "HILARITAS AVGG" e non "HILARITAS AVG". Inoltre il profilo non è compatibile e non ne ho trovata nessuna con la "C" in esergo.
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  22. Ciao Matteo, buona serata a te ed la Forum, Caio compreso... che se ci ritroviamo assieme: te lo do' io l'Impero!! A parte il chiasso saremmo tutti felici di leggere qui sulla moneta ciò che espliciterai in quel di Parma e facciamo voti per te; recentemente ho postato sulla piazzetta il report di quanto presentato questa estate in versilia: "Vintage" è il titolo e mi sono azzardato a ricollegare in tratti più che brevi il percorso storico della moneta, se ritieni possa avere per te un qualche interesse e non riesci a rintracciarlo posso mandartelo direttamente alla tua casella... a proposito, ti è arrivato il libro di R. Tye? perchè non ne parliamo un pò? personalmente l'ho trovato di estremo interesse anche perchè non si limita ai "Savoia" al regno ed al solito mondo ristretto dell'Occidente; ma spazia ampiamente nell'Orbe terraqueo, pascola un pò com'io faccio sul grande prato della numismatica accompagnato dalla Musa della Storia...Buona serata matteo ed a tutti gli amici del Forum da nonno Cesare
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  23. Ma il Savorgnan? Ebbene è sembre Alvise Zorzi che racconta: Massimiliano era convinto di fare, con le sue truppe, una "passeggiata" in Friuli, tanto Bartolomeo d'Alviano era così distante, che non avrebbe potuto intervenire. Tutto vero, ma non fece i conti con il "testardissimo sangue friulano" del Signore di Osoppo, Girolamo di Savorgnan. Questi si era chiuso nel suo castello posto a cavalcioni del Tagliamento, in posizione strategica quanto mai e con non più di sessanta balestrieri. Il povero generale di Massimiliano, Cristoforo Frangipane, Conte di Veglia, nel tentativo di rimuove questo ostacolo, da lui considerato trascurabile, ci rimise la testa rotta da una sassata scagliata dalle mura e fu impegnato per così tanto tempo che l'Alviano riuscì a raggiungere la fortezza ed a sbaragliare il suo esercito in campo aperto a Prata di Pordenone. Il Frangipane finì prigioniero nella torresella dei Palazzo Ducale
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  24. Un grazie a Il Numismatico e a Georg per averci spiegato per bene tutte queste informazioni per valutare correttamente ogni moneta così la prossima volta non sbaglierò più!
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  25. Anche se non sono certo io che posso risponderti mi limito a copiare quello che ho letto su un libro: “La zecca di Genova (n. 1) era in origine ricoverata il hospitio Canonis judicis presso la cattedrale di S. Lorenzo, vale a dire nel centro dell’antico Comune, dove stavano il Capitolo (il Governo) e gli Uffici Pubblici e si adunavano i Parlamenti. Più tardi, nel 1404, la troviamo trasferita ad oriente del Palazzo San Giorgio, di fianco all’attuale Raibetta a ponente dello stesso Palazzo di San Giorgio sull’area dell’odierna Piazza Caricamento (zecca n. 2), il cui allargamento nel 1842 necessitò la distruzione dell’edificio e il trasporto della zecca ai Forni Pubblici in Castelletto (zecca n. 3). In altra parte dello stesso libro dove parlano degli scavi e da dove ho preso le fotografie che allego leggo che: Le fonti storiche situano fra 1253 e 1281 la costruzione delle fondazioni della Rayba del Grano e della Zecca a fianco del Palazzo di San Giorgio con almeno tre grosse ristrutturazioni/ricostruzioni nei secoli successivi. E mi fermo qui non avendo capito perché, visto che l’inizio della costruzione della zecca n. 2 è datato 1253, abbiano aspettato fino al 1404 per il trasferimento. Segnalo che nel recente Catalogo di Banca Carige c’è un bel capitolo di Monica, con la fotografia della posizione di questi tre edifici, dove scrive in sintesi questi spostamenti della zecca.
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  26. Esattamente, il tessuto riproduce più volte la coppia di stemmi e corone. Mi rendo conto che la qualità delle immagini non sia delle migliori ma di meglio non mi è riuscito. Dave.
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  27. 5 Centesimi 1998 Antille Olandesi Regina Beatrice (1980-2013)
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  28. ______________ 1998 Tanzania 200 Shilingi - Rame/nickel/zinco
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  29. Ciao! Se intendi quello con il mantello verde è un vescovo; in testa ha la tipica "mitra" vescovile. Il corno ducale dei dogi aveva una cuspide sola e, tra l'altro, sotto il corno ducale il doge aveva la "rensa", cioè quella cuffia bianca di lino finissimo proveniente da Reims, che copriva le orecchie e provvista di lacci che, a seconda del periodo, vediamo nelle rappresentazioni allacciati o lasciati sciolti. saluti luciano
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  30. meno male che ci sei tu a puntualizzare bene le cose
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  31. Ho il piacere di comunicare che questa discussione in corso ha battuto il record di visite di questa sezione :clapping: http://www.lamoneta.it/forum/10-monete-estere/?sort_key=views&sort_by=Z-A Per l'ulteriore record sulla "quantità di risposte"... ci stiamo attrezzando! :lol:
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  32. @@Lay11 Confermo quanto ribadito da @@petronius arbiter In Italia sono tuttora utilizzabili per l'affrancatura ordinaria tutti i francobolli emessi dal 1967 al 2001 ad eccezione di pochissime serie di francobolli che sono state messe fuori corso. A supporto allego anche la nota inserita nel Catalogo Unificato del 2016 all'inizio della pagina relativa ai francobolli del 1967.
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  33. Per un consiglio/parere più approfondito e particolare, dovresti elencare le monete, e se possiedi la conservazione indicare anche quella, con questi dati potresti ricevere dei consigli più appropriati. Dove vendere dipende sopratutto cosa si deve vendere, parli di monete di Vittorio Emanuele I per queste oltre indicare la tipologia, sarebbe utile postare una foto del D/ e R/, se si tratta di monete rare ed in conservazione ottimale, sicuramente è meglio affidarsi ad una Casa d'aste, per monete contemporanee forse EB, l'opzione mercatini/commercianti la terrei come ultima spiaggia essendo la meno conveniente per chi vende. saluti TIBERIVS
    1 punto
  34. La prima medaglia che hai postato ricorda il Sacrario Militare di Redipuglia in Provincia di Gorizia. Nel Ns. Catalogo è censita, per comodità, nell'anno 1918, ma in realtà dovrebbe essere stata realizzata più tardi. Mostra al Dritto le tre Croci poste alla sommità della collina-Sacrario il monte Sei Busi tra le date 1915 e 1918 (date indicanti la prima guerra mondiale e quindi anche la morte dei caduti quivi raccolti) sorvolate da genio alato che suona tromba e reca serto d'alloro (omaggio agli eroi) con PRESENTE la risposta all'appello che è incisa a rivestimento dei gradoni della collina; al Verso la gradinata con alla base la Tomba del Duca d'Aosta Emanuele Filiberto di Savoia (1871-1931) - Comandante della Terza Armata tra le quattro tombe dei Generali caduti in battaglia. La seconda è medaglia Papale straordinaria di Paolo VI ed è stata realizzata dallo Stabilimento Senesi di Milano (secondo Calò) per celebrare il Natale 1967. Raffigura da un lato lo stemma di Paolo VI sormontato da triregno e su chiavi decussate e al verso l'Agnello di Dio che regge bandiera. E' la piccola opera di un grande scultore: Luciano Minguzzi.
    1 punto
  35. Ottima presentazione e soprattutto interessante la postilla in coda circa la spiegazione del rovescio dell'aureo postato in apertura che troverebbe quindi legame e fondamento con quanto raffigurato anche nell'ara pacis. Bravo @Theodor Mommsen! ottimo lavoro!
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  36. Ciao @@elledi, indubbiamente è una moneta da 5/10 euro, quello che però mi interessava era un parere sulla conservazione non sulla valutazione.Grazie comunque.
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  37. Se sei in Spagna comunque Plaza Real a Barcellona è una bella tappa ulteriore.... http://www.lamoneta.it/topic/147004-plaza-real-mercato-numismatico/
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  38. E' un gettone da 20 Para turco del 1910/15, serviva per pagare il pedaggio per poter attraversare il ponte Galata ad Istanbul (collegava la parte vecchia della città alla nuova). ciao
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  39. Molto bella Fdc secondo me la variazione di colore è un effetto della foto
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  40. Anch'io sono in un periodo piuttosto complicato, deciderò all'ultimo minuto, anche se la voglia è tanta le possibilità di poter essere presente sono esigue ... In bocca al lupo a tutti con i miei più vivi complimenti per l'iniziativa e la costanza di continuare nonostante tutto e nonostante quelli come me che non riescono quasi mai ad esserci.
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  41. Ciao, il compratore da Monaco di Baviera puo' consigliarti di non appassionarti troppo alle antiche perche' poi, secondo me, mollerai tutto il resto..... Roberto
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  42. In realta' Monaco non ha avuto nessun tipo di sanzione. Non ha coniato perche' ancora non erano abbastana furbi evidentemente. Il 2 Euro Proof confermo( come gia' ha giustamente scritto l'utente sopra)che e' spendibile in tutti i paesi dell'Area Euro. Chi fa la collezione dei 2 Euro CC difficilmente rinuncera' al 2 Euro Monaco 2016 anche se solo in qualita' Proof. E' una "trovata" pessima la loro. Ma lo dissi e lo ripeto: se lo fanno e' perche' c'e' ancora chi gliele compra. Mi viene un pochino da ridere a vedere e sentire alcuni utenti in questo forum che si lamentano(giustamente)del modo di fare di Monaco e poi anno scorso hanno comprato la Cc 2015. Forse non e' chiaro che e' anche per colpa loro che questi continuano. E quando lo feci notare qualcuno mi rispose che non e' uno che fa la differenza. Sono daccordo,ma moltiplichiamo l'uno per tutti gli utenti che l'hanno comprata(non alla fonte che tra l'altro e' troppo alta anche li la cifra) ma hanno speso 7/800 Euro per quella moneta. Io ,come dico sempre, sono dell'idea che ognuno con i suoi soldi ci fa quello che vuole, e qui non ci piove. Pero' ripeto: non lamentiamoci. Alcuni si indispettiscono tanto e poi saranno gli stessi che butteranno quasi 1000 Euro per quel Cc. Pensate che in questo modo smetteranno a Monaco di fare cosi?!?! Cioe' se io rubo e nessuno mi dice niente,smetto?!? Non credo proprio. Viene fatto il loro gioco. Meditate gente,MEDITATE.
    1 punto
  43. Mai come adesso sarebbe un grosso errore ammetterli al resto d'Europa, a parer mio.
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  44. La cessione degli oggetti d'antiquariato per assumere valenza reddituale presuppone un intento speculativo (relazione governativa all'articolo 81 Tuir, ora articolo 67), che si potrebbe ravvisare qualora il cedente si avvalesse direttamente dell'impiego di mezzi organizzati. L'assenza, nello specifico, di questo presupposto porta ad escludere l'intento speculativo. Considerazione rafforzata dal fatto che i beni sono stati ereditati e comunque non sono compresi nell'elencazione tassativa della norma. E questo indipendentemente dal fatto che si vendano i beni a un antiquario o, ad esempio, a un privato, magari anche attraverso inserzioni su internet. Sotto la voce «Redditi diversi», l'articolo 67 enumera fattispecie impositive caratterizzate dal fatto di essere realizzate in modo non abituale, al di fuori cioè di un'ordinaria attività di impresa o di lavoro autonomo (comma 1). L'abitualità viene individuata invece come la condizione essenziale che determina l'esercizio professionale di queste attività: in tal senso sono testualmente formulati, sia ai fini Irpef che Iva, gli articoli 53 e 55 del Tuir, e gli articoli 4 e 5 del Dpr 633/72 . Questo elemento selettivo, tuttavia, è piuttosto evanescente e non offre un criterio univoco immediatamente comprensibile dai contribuenti. Ciò è stato percepito anche dall'Amministrazione finanziaria, che con la circolare n. 7 del 30 aprile 1977 ha fornito una prima specificazione dell'abitualità come «... un normale e costante indirizzo dell'attività del soggetto, che viene attuato in modo continuativo». Questa definizione è stata ampliata in modo significativo e poi ripresa annualmente dalle istruzioni al modello Unico persone fisiche, fascicolo III (con riferimento al lavoro autonomo, ma valevole anche ai fini imprenditoriali), ove viene ricordato che: «Il requisito della professionalità (abitualità) sussiste quando il contribuente pone in essere una molteplicità di atti coordinati e finalizzati verso un identico scopo con regolarità, stabilità e sistematicità». Ma non solo, vengono anche messe a confronto concettualmente l'abitualità e l'occasionalità, evidenziando che quest'ultima si diversifica dalla prima poiché «... implica attività episodiche, saltuarie e comunque non programmate». In sintesi, l'attività diventa abituale qualora con essa si persegua: • un identico scopo; • attraverso il coordinamento di una molteplicità di comportamenti; • posti in essere con sistematica, programmata e regolare continuità. La concomitanza, quindi, di questi elementi comporta per il contribuente persona fisica l'assunzione di una "stringente" soggettività tributaria Irpef, Iva, Irap, che si estende intuibilmente anche agli adempimenti formali, con l'obbligo di adozione di scritture contabili, registri Iva eccetera. Non viene invece richiesto, per espressa previsione normativa, che l'attività sia esclusiva, potendo essa coesistere con altre fattispecie lavorative (ad esempio, lavoro dipendente). È possibile notare come nelle definizioni elaborate dall'amministrazione finanziaria non si faccia riferimento al «valore economico e/o patrimoniale» dell'attività, quale ulteriore elemento di individuazione del suo profilo impositivo. Sotto questo aspetto, tuttavia, è intervenuta la risoluzione 204/E/2002 (in senso analogo la risoluzione 273/E/2002) che, riportandosi a conformi precedenti giurisprudenziali (Cassazione 3690/1986; 267/1973; 907/2005; 870/1964), ha ritenuto che la qualifica di imprenditore può essere assunta anche «in relazione a un solo affare, in considerazione della sua rilevanza economica». Il caso preso in esame ha riguardato l'acquisto estemporaneo di un locale, e la sua successiva suddivisione in 49 box destinati alla rivendita, da parte di due coniugi, i quali per lo scopo hanno assunto soltanto un (considerevole) impegno finanziario, appaltando l'esecuzione dei lavori a terzi.
    1 punto
  45. No, non ho nulla da vendere e purtroppo non posso permettermi troppi acquisti.....per questo mi accontento spesso delle immagini e questa moneta è finita direttamente nel mio archivio fotografico con tutti i riferimenti del caso (venditore, prezzo d'aggiudicazione, etc.). Devo ammettere che sono rimasto però stupito del fatto che non abbia riscosso più interesse.... pensavo che meritasse di più....ma sai com'è, oggi vanno solo le conservazioni super eccelse e i nominali molto appariscenti.....ma forse per noi è meglio così... ;) ciao Mario
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  46. Nel senso che ho trovato in una ciotola un 50 Öre svedese :lol: Nulla di importantissimo, ma fa sempre piacere scovare per 50 centesimi una moneta in argento (anche se di 600/1.000) tra una moltitudine di monete comunissime, questo valore da mezza corona (5 grammi) non l'avevo ancora in collezione. Tra l'altro, andando a controllare, non è la classica monetina spicciola coniata in miloni e milioni di esemplari, nel 1931 ne sono stati prodotti solo 671.457. E' cosa molto rara da un bel pò di tempo a questa parte... quindi, contentezza al quadrato che condivido in questa sezione del forum :)
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  47. 10 Centavos 1995 El Salvador Repubblica di El Salvador (1919-2001)
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  48. Interessante, non sapevo che venissero applicate marche da bollo sui quaderni. Speriamo che al ministero della pubblica istruzione odierno, non leggano mai questi post.
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  49. Una volta che le autorità hanno studiato il ritrovamento, a meno che non rivesta una importanza storica ECCEZIONALE o che sia una tipologia che non hanno già in qualche museo, il ritrovamento viene restituito al ritrovatore che ne diventa il pieno possessore e può farci ciò che vuole, venderlo, regalarlo, mangiarselo, etc. Qualora ,invece, il ritrovamento rientri nelle categorie suddette, allora lo stato o il museo, se hanno i fondi comprano il materiale dal ritrovatore o fanno una sottoscrizione pubblica per trovare i fondi per pagarlo sempre al ritrovatore e a prezzi correnti di mercato.... Posso assicurarti che NON è fantascienza...purtroppo, ( per noi) è tutto reale e dovrebbe dare una misura della distanza che c'è tra l'essere cittadini italiani e cittadini Inglesi ( la mancanza della prima maiuscola è voluta).
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