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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/24/16 in tutte le aree

  1. Ciao a tutti. :hi: Apro questa discussione, forse un poco "campanilistica" (e non so se e come questo termine sarà tradotto per @@villa66 da Google translator.... :crazy:) per rintracciare quante più possibile monete a corso legale, commissionate da Paesi esteri alla zecca dello Stato italiana o a ditte private italiane. Vorrei limitare la ricerca a partire dalla proclamazione della Repubblica italiana (1946) fino ai giorni nostri, escludendo le coniazioni per lo Stato della Città del Vaticano, per San Marino e per l'A.F.I.S, (in quanto sono coniazioni abbastanza note e quindi "scontate"). Le monete oggetto della discussione devono essere state commissionate dagli Stati esteri all'Italia e devono essere state dichiarate a corso legale dal Paese committente, ancorché si tratti di monete puramente commemorative e non destinate alla circolazione. L'ideale sarebbe fornire, oltre all'immagine della moneta ed ai suoi dati pondometrici, anche gli estremi del provvedimento in base al quale lo Stato estero ha istituito la moneta e conferito il corso legale. ----------------------------------------------------------- Parto con una moneta commemorativa da 2 Dinars Tunisiens in oro 900/1.000, del peso di grammi 3,8 ed avente diametro di mm. 22,6. Il contorno è rigato e gli assi sono "alla francese". La moneta, che fa parte di una serie che ricomprende anche i valori da 5, 10, 20 e 40 Dinars, è stata coniata nel 1967 in 7.259 esemplari e commemora il decimo anniversario della fondazione della Repubblica della Tunisia. La sua emissione, così come quella degli altri valori della serie, è avvenuta in forza del "Dècret Presidentiel n. 67.202 du 4 Julliet 1967 publiè sur le Journal Officiel n. 28 du 4 Julliet 1967". La moneta reca, quale "segno di zecca", le lettere N I al rovescio, ad ore 4: N I sta per NUMISMATICA ITALIANA, azienda che aveva sede a Milano, nella Via Pietro Mascagni n. 7, oggi non più esistente ma negli anni '60 e '70 del secolo scorso molto attiva nelle coniazioni in oro non solo di monete ma anche e soprattutto di medaglie. Da quanto ho potuto apprendere, la N.I. non coniava in proprio ma si limitava alla commercializzazione del prodotto, che veniva realizzato presso zecche anche statali (Zecca dello Stato italiana, Zecca statale di Monaco di Baviera) o presso stabilimenti privati. Qui sotto il frontespizio di un vecchio listino della N.I. risalente al 1961 e una pagina a caso dello stesso, riportante la coniazioni di medaglie riproducenti i "Capi nella Seconda Guerra" emesse dal Banco Italo-Venezolano di Caracas: Interessante notare i prezzi di vendita. Naturalmente, l'emissione dei Dinars tunisiens non è riportata nel listino in quanto i Dinars sono stati coniati nel 1967 mentre il listino è del 1961. Saluti. :hi: Michele
    5 punti
  2. La discussione sicuramente può permettere di vedere tanti esempi, anche sul web ne trovate, ma è interessante perché pone la moneta come uso diverso ed ulteriore oltre al consueto utilizzo di mezzo di pagamento. Entriamo in altri campi tutti affascinanti, la moneta icona, protettiva, di buon auspicio, gioiello, ostentativa, spesso i riferimenti sono religiosi, la moneta se portata addosso dava speranza, buon auspicio di salute, certamente ben oltre al valore venale che indubbiamente aveva comunque. Spesso i manufatti erano delle piccole opere d'arte di valenti orafi, qui mostro una osella veneziana di Alvise Mocenigo, anno 1 - 1763, in una splendida montatura in filigrana d'oro d'epoca, ostentazione ma la Beata Vergine c'è.... Da NAC 43
    4 punti
  3. Chiedo venia ,ma le case d'asta che sono presenti su sixbid pagano il servizio fornito dalla piattaforma ed il denaro introitato da sixbid non va anche ad acsearch? acsearch è una parte di servizio di sixbid messo a disposizione per i collezionisti ma è anche una fonte di pubblicità per le case d'asta,pertanto,far pagare acsearch a noi collezionisti dovrebbe essere un dipiù per acsearch e chiedendo di far pagare anche ai collezionisti ,si avrà comunque un calo di visibilità di sixbid ed acsearch poiché vi saranno collezionisti che decideranno di non usufruire più della ricerca su acsearch facendo a meno di pagare l'abbonamento. Si creerà un altro sito gratuito per la ricerca dei lotti ed acsearch andrà nel dimenticatoio com'è accaduto per coinsarchives. --Salutoni -odjob Aggiungo:quando noi ci aggiudichiamo o vendiamo un lotto tramite la la casa d'aste presente su sixbid e su acsearch paghiamo una percentuale alla casa d'aste che fa parte dei costi di gestione attività della casa d'aste ed in questi costi di gestione attività è compresa, in percentuale,anche la spesa che la casa d'aste ha per sixbid ed acsearch.
    3 punti
  4. avere accesso ad un sito ben strutturato e che ti permette di imparare, costa, anche perché costa tempo e fatica a chi ci lavora e/o lavorato. è come per i libri, spediamo 800 € per una moneta (quando non ha zeri in più), ma storciamo il naso quando ne dobbiamo spendere 100 € per un libro che li vale tutti..e che magari mi permette di non aver buttato le 800 di prima .. no?? skuby
    3 punti
  5. Mi permetto di segnalare agli amici papalisti che ho provveduto a caricare su Academia.edu questo mio brevissimo contributo https://www.academia.edu/23573503/Un_inedito_grosso_di_Clemente_VII_antipapa, pubblicato su PN 313 (gennaio 2016). Ovviamente non potrò che esservi grato se avrete altri esemplari da segnalarmi di questa variante che ad oggi considero un unicum. Buona giornata, Antonio
    3 punti
  6. Vi segnalo che ci sono dei cavalli di Amatrice con scudetto falsi, in poco tempo ne ho visti 3, quindi ATTENZIONE !!!!!!!! prima di acquistarli fatevi consigliare da un numismatico esperto, allego dei FALSI, lo stile delle lettere, il disegno del cavallo, e lo scudetto che è diventato addirittura triangolare
    2 punti
  7. 2 punti
  8. Disponibili coincard belga sul sito. Vediamo quanto ci mettiamo a svotare la zecca. AL MIO POST, SCATENATE L'INFERNO!
    2 punti
  9. Ciao @@anto R , per rispondere alla tua domanda sarebbe opportuno leggere la legenda del rovescio in quanto dalla foto risulta difficile , sembra solo di leggere IMP IIII COS..... , se leggo bene , in questo caso la moneta risalirebbe al 180 e il "trionfo" dovrebbe ricondurre alla frettolosa stipula della pace concessa ai Quadi e ai Marcomanni all' indomani della morte del padre , il quale invece avrebbe voluto che il figlio portasse a termine la guerra creando cosi' la nuova provincia della Marcomannia , Commodo al contrario non vedeva l' ora di tornare a Roma . Se non fosse scritto IMP IIII , allora questo "trionfo" potrebbe invece fare riferimento ad una seconda campagna germanica intrapresa anni dopo da Commodo riportando qualche vittoria , ma di poco conto .
    2 punti
  10. Allora diciamo che questo convegno potrebbe essere il punto d'inizio per le nuove generazioni, e perché no, l'appuntamento annuale dei giovani.... ;) per poter crescere insieme... Sfatiamo i vecchi miti e ricominciamo a proporre nuove piazze e nuove idee, suvvia "volgiamo alla mente ciò che ci palesano perché"..
    2 punti
  11. Non vedo lustro per me non arriva al qFdc, a mio parere è Spl e il suo valore è di circa 30 €
    2 punti
  12. ______________ 1998 Lituania 10 Centu - Alluminio/bronzo Lo stemma raffigura "Il cavaliere bianco", simbolo nazionale utilizzato dalla Lituania sin dal 1366.
    2 punti
  13. Se è bello il virtuale, comodo, veloce, divulgativo,altrettanto bello e proficuo è il reale, e Parma è sicuramente qualcosa di più di una occasione reale, di incontro, conoscenza, scambio di opinioni....ci saranno molti del forum, ma anche molti non, si potrà parlare di numismatica, giovani, avere modo di fare gruppo e molti di voi sanno quanto è difficile unire in numismatica, Parma può essere una idea anche per questo....sicuramente una opportunità....mi piacerebbe vedere anche tanti giovani, in fondo si parlerà di voi e parleranno alcuni di voi....
    2 punti
  14. Una volta che le autorità hanno studiato il ritrovamento, a meno che non rivesta una importanza storica ECCEZIONALE o che sia una tipologia che non hanno già in qualche museo, il ritrovamento viene restituito al ritrovatore che ne diventa il pieno possessore e può farci ciò che vuole, venderlo, regalarlo, mangiarselo, etc. Qualora ,invece, il ritrovamento rientri nelle categorie suddette, allora lo stato o il museo, se hanno i fondi comprano il materiale dal ritrovatore o fanno una sottoscrizione pubblica per trovare i fondi per pagarlo sempre al ritrovatore e a prezzi correnti di mercato.... Posso assicurarti che NON è fantascienza...purtroppo, ( per noi) è tutto reale e dovrebbe dare una misura della distanza che c'è tra l'essere cittadini italiani e cittadini Inglesi ( la mancanza della prima maiuscola è voluta).
    2 punti
  15. Un ricordo del convegno torinese del 2016 : 2 Lire 1846 Torino Carlo Alberto
    1 punto
  16. buonasera a tutti, sarei intenzionato all'acquisto di questa moneta ( e' da un po' che la cerco) ma prima di farlo vorrei leggere i vostri pareri. secondo voi in che conservazione si trova e quale sarebbe il giusto prezzo di acquisto? grazie
    1 punto
  17. Salve a tutti vorrei una vostra valutazione su cofanetto contenente 7 monete della Giordania in FS , con certificato di emissione anno 1969 . Si tratta di 4 monete d'oro di taglio seguente 25 - 10 - 5 - 2 Dinar e 3 d'argento 1 - 3/4 - 1/2 Dinar Secondo voi quale sarebbe la Tiratura , il valore di mercato e se sono monete ricercate . Grazie in anticipo. Allego delle Foto
    1 punto
  18. Ciao, festeggiando in questi giorni la ricorrenza del compleanno non potevo esimermi dal farmi un piccolo regalo. Dopo varie ricerche ho deciso di acquistare questo esemplare di Alessandro Severo ancora non consegnatomi Severus Alexander. 222-235 AD. AE Sestertius (14.87 gm, 29mm). Rome mint. 11th emission, 230 AD. Obv.: IMPSEVALE-XANDER AVG, laureate bust right, slight drapery. Rev.: IVSTITIA AVGVSTI, Justitia seated left, holding patera and scepter. RIC IV 563; BMCRE 612; Banti 28. VF. Rated scarce. Non mi pare troppo pasticciato, ha un buon ritratto con tracce di consunzione sui rilievi; il rovescio è più sofferente ma nell’insieme leggibile. Un buon diametro per il periodo con un dato ponderale abbastanza basso (restando in tema sul discorso “peso calante dei sesterzi”). Sono curioso di verificarlo in mano, specie a livello di patina. In più aveva un buon compromesso tra qualità e costo (il che non guasta mai). In attesa di vederlo dal vivo, non lo posto a puro scopo di esibirlo bensì per cercare qualche spunto storico. Mi riferisco in particolare alla Iustitia. Personificazione non tanto frequente e di solito in riferimento a quella degli Augusti. Ma “Giustizia” in che senso? Se ne era parlato di sfuggita in questa discussione. http://www.lamoneta.it/topic/88662-rappresentazione-della-iustitia-su-monete/?hl=iustitia
    1 punto
  19. 1 punto
  20. un quinario di Q. Titius http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G135/3
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  21. buonasera a tutti :) presumo che la persona in questione sia io, pronto per Parma che fin'ora ha dato i suoi frutti e penso proprio che potrà essere sempre più proficua.Per quanto riguarda il pranzo nn vedo l'ora, ci siamo stati due anni fa' e siamo usciti molto soddisfatti ;)
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  22. Foto forse un po meglio
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  23. La moneta si presenta molto bene (io in questa moneta guardo la corona retta dalla statua in mano all'Italia, e dalla foto mi sembra perfetta). Ma come è stato fatto notare gli FDC puri hanno molto più "appeal", anche a lungo andare (per chi ha orecchie...). Quindi in soldoni, come dicono gli anglofoni, "it's up to you". A prescindere dal fatto che 65 euro per una moneta che a catalogo in qFDC ne vale 180 (o poco meno, non sono aggiornatissimo) mi sembra un ottimo prezzo.
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  24. @@lucarosina Ciao Molto bella! Le foto sono molto grandi e di conseguenza amplificano pregi e difetti....! A mio parere direi BB+. Il R/ è leggermente migliore
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  25. Semplifica...che..... :pleasantry: Forse abbiamo il Governo Burocratificativo ..... :cray: (il prefisso buro- ha origine latine e dovrebbe indicare il manico dell'aratro, se non mi sbaglio, quindi da ciò traete le più alte e filosofiche speculazioni in merito). Tuttavia le regole sono regole e ahimè le dobbiamo NOI rispettare.
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  26. Oggi commemoriamo l'anniversario dell'elezione al trovo di Giacomo I Stuart che succede ad Elisabetta I Giacomo Stuart, asceso ai troni di Scozia e Inghilterra con i nomi, rispettivamente, di Giacomo VI di Scozia e Giacomo I d'Inghilterra nasce a Edimburgo il 19 giugno 1566 muore a Londra il 27 marzo 1625. Regnò in Scozia dal 24 luglio 1567, dall'età di un anno, fino alla morte; il paese fu governato da diversi reggenti durante la sua minorità, che terminò ufficialmente nel 1578. Il 24 marzo1603, con il nome Giacomo I, succedette a Elisabetta I, ultima rappresentante della dinastia Tudor, che morì nubile e senza figli. Giacomo fu un monarca popolare in Scozia, ma dovette affrontare molte difficoltà in Inghilterra: fu soprattutto incapace di trattare con il Parlamento, che si mostrò immediatamente ostile nei suoi confronti, e di gestire la delicata questione religiosa che infervorava da anni il paese. Il suo gusto per l'assolutismo politico, la sua irresponsabilità nella gestione finanziaria del regno e i suoi impopolari favoritismi esasperarono la contrapposizione tra monarchia e Parlamento. Tuttavia tale contrapposizione esplose nella guerra civile inglese solo col suo successore, infatti durante la vita di Giacomo I il governo del regno rimase relativamente stabile. Assieme ad Alfredo il Grande, Giacomo I è considerato uno dei più colti sovrani sia d'Inghilterra che di Scozia. Durante il suo regno continuò la straordinaria fioritura culturale dell'Età Elisabettiana nella letteratura, nelle arti e nelle scienze. Lo stesso Giacomo era uno studioso di talento, autore di opere sulle arti occulte, nonché promotore della più importante traduzione in inglese della Bibbia, nota come Bibbia di Re Giacomo, tuttora unica versione ufficiale delle Sacre Scritture ammessa dalla Chiesa anglicana. La moneta è un "unite" di Giacomo I nella versione inglese
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  27. Premesso che non hai speso una cifra importante, ricordati sempre di trattare quando acquisti, specie se prendi più pezzi. E ricorda sempre di far pesare quegli aspetti che poco sopra ti ho fatto notare. Sorvola sui dettagli che poi sono stati evidenziati, sei agli inizi e piano piano imparerai, ma al momento ricorda che tutto ciò che compromette l'estetica di una moneta (in generale, quello he avevo segnalato) ha un peso sul valore, per cui chiedi lo sconto senza remora ;)
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  28. Innanzitutto ringrazio il Sig Bordin @@bordinrolandomirko per la sua disponibilità a rispondere alle nostre numerose domande. Vorrei porLe un'ulteriore quesito, se non troppo indiscreto. Appurato che le monete in suo possesso siano di lecita provenienza (ci mancherebbe, anche senza la sua giusta precisione, eravamo convinti di questo) , quello che sarebbe più interessante sapere è il luogo o il sito di provenienza, se conosce naturalmente questa informazione. Ritengo che i precedenti proprietari, come da lei descritti, siano stati degli studiosi-collezionisti assai preparati e quindi forse avranno anche annotato queste informazioni. Certo queste informazioni non serviranno a confutare del tutto i dubbi, però è un primo passo verso la risoluzione del problema. Grazie
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  29. Del tipo RRC 509/2, denario con Giove Ammone ho censito fino ad oggi almeno 11 esemplari (ancora da controllare e riordinare in base ai conii): - Lanz 88/1998, 815 ex coll. Benz - London, BM 1843,0116.555 = BMCRR East 26 [che è quello illustrato in precedenza] - Paris, BM REP-10035 - Paris, BM REP-10032 - Ratto 24/2/1930, 551 ex coll. Martini = Ratto listino 1927, 266 = Ars Classica 10/1925, 1731 - Spink Geneve 15-16/2/1977, 451 (del quale ho bisogno di una buona scansione) - Hamburger 10/5/1932, 111 (anche di questo mi servirebbe una buona scansione) - NAC 73/2013, 237 = Sotheby 27/10/1993, 1423 = NFA 27/1991, 649 frammentato - Roma, MNR 85349 ex coll. Gnecchi - Vaticano, BAV RR 2393 - Napoli, Santangelo 2317 Quindi, almeno finora, ci sarebbero 5 in collezioni private o comunque passate in asta e 6 in collezioni pubbliche. Oltre a questi esemplari, apparentemente autentici, sono noti almeno due falsi, provenienti da una differente coppia di conii del noto falsario friulano Luigi Cigoi (1811-1875), già segnalati dal Brunetti nel suo "Opus monetale Cigoi": - Brunetti, tav. 1, n. 18 (mi servirebbe una scansione migliore di quella che ho io, presa un pò frettolosamente) - Cahn & Hess 17/7/1933, 2897 coll. Haeberlin (citato dal Brunetti, senza illustrarlo, ma rilevabile nel catalogo di asta) Quando dico una scansione di una certa qualità, essa dovrebbe essere almeno con una definizione di 600 dpi (per poter arrivare a un ingrandimento x2 alla definizione di 300 dpi, che è la minima richiesta per una corretta stampa tipografica).
    1 punto
  30. Buona giornata a tutti voi, le vostre opinioni sono esatte e non fanno una grinza ma molte volte dobbiamo in qualche modo accettare la realta’. Mi spiego. Vorrei inizialmente rispondere al Sig.Ares III. Attenzione, io ne ho inserite nel mio sito due non una. La dracma N°1337 e N°1337 a, sono innanzitutto sia la prima che la seconda di lecita provenienza dimostrabile. Sono d’accordo con lei che se la moneta fosse gia’ stata pubblicata allora sul Sibrium di Pautasso o se fosse appartenuta a qualche museo tutto sarebbe meno complesso ma questo vale anche per tutte quelle dracme non allora censite, perche’ esistevano sicuramente molte altre dracme di tipologie diverse (sostanzialmente di tutte le popolazioni della pianura padana). Questo comunque non deve spostare l’attribuzione delle stesse. Se in un arco di tempo nelle aste o provenienti da collezioni private sono apparse sul mercato numismatico delle dracme identiche i motivi potrebbero essere molteplici. per esempio: l’acquisto di qualche privato che non si e’ accontentato di impossessarsi di un solo esemplare ma ne ha ritirati una ventina o addirittura una quarantina (faccio supposizioni, con numeri a caso), nell’intento di inserirle nella loro collezione oppure, di venderne per trarre un profitto, puo’ anche essere che l’acquirente non contento del loro aspetto iniziale per le incrostazioni che presentavano le abbia pulite maldestramente in maniera rovinosa e aggressiva con acidi vari…rendendole di aspetto non per niente bello da vedersi oppure addirittura distruggendole automaticamente restringendo il numerario del suo acquisto. Non e’ proprio un’immaginazione fuori dai canoni la mia, ma una realta’ possibile. Cosi’ vale anche per le Case d’asta ecc.ecc. Giustamente come diceva lei, potrebbe anche essere un’ipotesi attendibile la provenienza da scavi clandestini e che in un secondo tempo fossero le stesse dracme immesse con calma nei mercati. Le dracme non censite sui libri specializzati e nei medaglieri museali sono molte. Io stesso ho avuto l’opportunita’ e la fortuna di vederne parecchie, anche se per svariati motivi che non sto qui ad elencare, non potevo acquistarle. Le dracme non censite come sopra, non devono trarre in inganno i collezionisti. E’ lecito affermare che, la comprensibile confusione e’ solamente data da chi non ha avuto l’opportunita’ di vedere dal vivo molte dracme o emidracme, sia da parte dei collezionisti o da commercianti o nei musei ma sempre, dal vivo, toccandole e analizzandole con la lente, studiandole con molta attenzione. …ma scusate…fino agli anni 1990-1995 queste dracme erano ancora una specie di tabu’ per i numismatici e commercianti, quando raramente si vedevano alcuni esemplari negli stand dei commercianti soventemente si leggeva la catalogazione sul cartellino accompagnatore della moneta riportandone i dati in questo modo: Moneta greca?, oppure: moneta della gallia celtica, oppure: moneta dei galli, oppure: argenteo gallico, e finalmente alcuni davano l’attribuzione a: dracma dei popoli Cisalpini, oppure, addirittura moneta di Marsiglia??, oppure: dracma Marsiliota, oppure, finalmente un cartellino piu’ attendibile: imitazione della dracma di Marsiglia….lasciamo perdere la datazione che risultava sommaria. Attenti pero’ che se inizialmente, la catalogazione era sommaria ancora di piu’ era l’attribuzione della dracma all’esatta popolazione che era: Cenomani anziche’ Insubri o Pedemontani, ecc.. Non parliamo delle dracme dei Veneti, la loro catalogazione era spesso inconprensibile per non dire, impensabile. Correva in maniera naturale nei vari mercati il fatto, che le dracme dei celti padani non fossero collezionate o perlomeno questa, era solo una tipologia per pochi addetti. Chi acquistava queste dracme solitamente come detto sopra le teneva per se, perche’ non aveva la possibilita’ di scambiarle con altri, quindi l’interesse per questa tipologia di monete era basso. Oggi forse il collezionismo per questa monetazione interessantissima e difficile, ultimamente sembra cambiato…speriamo… Rimane inoltre degno di nota, un fattore importante e che a mio avviso, non va assolutamente trascurato… il valore sui mercati. Per potere acquistare negli anni intorno al 1995-1999, le dracme comuni di tipo leggero dei popoli Insubri-Cenomani-Veneti ecc. bastavano lire 20.000-35.000. Per le dracme dei Leponzi in conservazione BB GRADO 1-3, ci volevano dalle lire 50.000 alle lire 90.000, lire 200.000 se di alta conservazione, SPL grado 3-4. Per le dracme dei Boii, e per poche classificate correttamente come appartenute alla popolazione dei Boii-Cenomani, risultavano difficili allora da trovare, scambiate spesso con le dracme pesanti attribuite a Marsiglia, essendo queste dracme con la caratteristica del peso elevato, quindi diverse dalle altre. Io stesso ho visto alcune dracme pesanti di Massalia con la descrizione attribuita alla popolazione dei Boii. Per i pochi collezionisti erano molto ricercate e si aggiravano in condizione BB grado 1-2, da lire 150.000-180.000, per arrivare a SPL grado 3, a lire 300.000-350.000. Per le emidracme o oboli in conservazione SPL 3-4, i prezzi si aggiravano intorno alle lire 40.000 massimo. Paragonandolo ad oggi questo sembra…Incredibile. Tornando alle dracme false : Cosa abbia spinto, se fosse esistito un presunto falsario ad approntare dei conii delle dracme dei celti padani in quegli anni, la data dovrebbe essere abbastanza presumibilmente vicina alla pubblicazione del Bollettino dell’IBSCC, visto che i prezzi erano alquanto bassi per non dire ridicoli a mio modesto parere, … potrei azzardare alcune ipotesi, per esempio: 1)-un bravo incisore-esecutore che si e’ divertito alle spalle di un qualsiasi studioso o commerciante, forse nell’intento di far vedere che con la sua abilita’ avrebbe ingannato chiunque? Ci puo’ stare per l’esecuzione ovvia dei due conii, dritto e rovescio, non per quattro e tantomeno per 6 conii, figuriamoci per 8 conii. Questo falsario a questo punto gia’ alla seconda- terza esecuzione doveva essere un pazzo furioso fuori di testa sotto tutti gli aspetti. 2)-un bravo incisore-esecutore, che abbia creato dei conii eseguendo svariate dracme per poi immetterle sul mercato… per cosa? …Inquinare i mercati?...a quale scopo. -Molto pericoloso e cosa poteva servire alla fine, se non vi era richiesta commerciale di queste dracme. 3)-un bravo incisore-esecutore...Per fare denaro? -Non credo, il falsario, se tutto andava perfettamente bene, avrebbe fatto un troppo basso profitto, visto i prezzi che circolavano e poi, per fare un’esempio, erano di gran lunga molto piu’ appetibili sui mercati le monete dell’Impero Romano, gli avrebbero sicuramente reso sproporzionatamente piu’ denaro. Avrebbe con la sua maestria eseguito dei conii di Giulio Cesare, per portare un esempio. Rispondendo alla sig.ra Maria A. (Map), Assolutamente no! L’IBSCC non ha mai avuto nessuna autorizzazione dal sottoscritto e non sono mai stato interpellato dalla loro associazione. Per restare in tema, la moneta in questione da quanto posso vedere l’immagine sul bollettino e’ uguale, ovvero per essere preciso, proveniente dallo stesso conio e sicuramente oggi possono esistere altri esemplari in ottima o scadente conservazione come la N°1337a, cosi’ come tutte le altre dracme in circolazione sui mercati attuali ovviamente diverse dalla N°1377. Alla fine le dracme che erano da allora in circolazione se le analizziamo attentamente sono relativamente poche e quindi un po’ va da se il discorso che i mercati non possono essere stati innondati come solitamente capita, “da falsi” come la... N° 1337 in questione. Penso che per la dracma N°1337, potremmo presumibilmente dai dati acquisiti sui mercati, attestarci su un quantitativo approssimativo di 20-25 pezzi al massimo, non credo di piu’ almeno fino ad oggi. Comunque, resta di fatto che le dracme N° 1377 e 1337a, sono Autentiche. Rispondendo al sig.Ross14, In generale e’ vero, presumo e ritengo che alcuni o molti esemplari non sono esistenti nei musei, forse nelle collezioni private si, o forse no. Sui mercati in vendita esistono eccome le dracme dei Celti Padani, e' mia convinzione credere che abbiano tutte la lecita provenienza data dal commerciante o dal collezionista, ma per quanto riguarda la provenienza delle dracme presumo che anche i venditori e non, l’ubicazione del ritrovamento non la sappiano onestamente dare. Rispondendo al sig.Ares III, Tutti noi siamo vulnerabili chi piu’ chi meno. Specificatamente a riguardo della dracma N°1337, non saprei dirle come detto sopra con esattezza quale sia il quantitativo, da parte mia, ho dato un numero che si avvicina ai 20-25 esemplari, sicuramente questo resta comunque un quantitativo esiguo. A voi, resta il giudizio migliore per l’attribuzione della dracma N°1337 e della N°1337a, ma solamente dopo averle viste attentamente insieme con i vostri occhi, discutendone in maniera cordiale da studiosi. La provenienza della 1377,... era di uno studioso oltre ad essere un collezionista notevole, lasciando purtroppo la vita terrena per la sua cagionevole salute, per me, come uomo da vivo, ha lasciato una traccia forte. Sono convinto che la sua esperienza nel settore avrebbe contribuito di molto a far conoscere molte dracme difficili. Mi fu omaggiata da lui 35 anni fa per il mio compleanno, esattamente il 18 luglio dell’anno 1981. La 1337a, la ricevetti in cambio alla pari con un grosso della Repubblica di Venezia al convegno di Verona nell’anno 2008, da un’altra persona che a mio avviso sebbene di eta' avanzata resta ancora oggi un valido collezionista.. Nella speranza di essere stato in qualche modo utile, saluto tutti voi cordialmente. R.M.Bordin
    1 punto
  31. @@carlo82 Qui c'è ne sono un paio, ...diciamo che è raretta come moneta. https://www.ngccoin.com/price-guide/world/egypt-2-piastres-km-325-1338-1920-cuid-35332-duid-101928 http://en.numista.com/catalogue/pieces28418.html
    1 punto
  32. @@Trevize, @@nando12, @@Desiderio IV, @@prtgzn la moneta e' stata giudicata dal perito in spl/qfdc ma e' da un po' che ho imparato a non guardare il cartellino ma solo la moneta. per questo mi interessano molto i vostri pareri
    1 punto
  33. E' una delle tante banconote che manca alla mia collezione. Oltre a collezionare banconote mondiali mi sto concentrando (portafogli permettendo) su Italia, Francia e Spagna. Questa (e non solo) è nel mio mirino!! Bellissima
    1 punto
  34. Caro Eros un abbraccio forte e spero veramente di vederti a Parma, Mario
    1 punto
  35. http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-SENRM4/4
    1 punto
  36. A mio modesto parere rientra tra le top 5 della cartamoneta di ogni tempo, e' di un fascino incredibile, ed io, ahime, ne sto cercando una in fds ormai da anni, mission impossible, perche' se anche ce ne fossero, saranno sicuramente sotto chiave chissa' dove, amo questo biglietto e starei ore ad ammirarlo, avendone il tempo ovviamente.
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  37. 1 punto
  38. @@rcamil, grazie anche a te. io ho la mezza piastra ex Gnecchi 302( classificata inedita ) riferita dal Muntoni , mi chiedevo se in questo secolo sia uscito qualche altro esemplare.
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  39. Anch,io la vedo superiore allo SPL.
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  40. ______________ 1998 Australia 50 Cent. - Rame/nickel Bicentenario della scoperta della Tasmania. Alla fine del '700 fu totalmente circunnavigata e colonizzata da due esploratori inglesi, George Bass (ricordiamo lo stretto di Bass) e Matthew Flinders (l'isola di Flinders). Sono proprio i due personaggi raffigurati sulla moneta.
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  41. 10 Centesimi 1998 Antille Olandesi Regina Beatrice (1980-2013)
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  42. Ne ho trovato un esemplare alla Biblioteca Nazionale di Francia. Penso sia una delle monete più affascinanti mai coniate.
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  43. 5 Pence 1996 Gibilterra Regina Elisabetta II (1971-2014)
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  44. 2 Pence 1996 Guernsey Regina Elisabetta II (1968-2015)
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  45. 5 Centesimi 1996 Australia Regina Elisabetta II (1966-2015)
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  46. E' compatibile con le emissioni dell'impero centrale (Claudio II e serie DIVO CLAVDIO) più che con le ufficiali galliche dove generalmente la V non è spezzata in due \ / (idem dicasi per la "M" resa come "|\ /|") Certo si ritrova anche per le galliche, ma con minore frequenza:
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  47. nel caso di questi tipi di monete penso convenga esporle il meno possibile all'aria... Penso al contrario e mi spiego: se la moneta è appiccicosa è stata a suo tempo pulita e messa a bagno in olio, o con qualche altra diavoleria, questo è gravissimo per le monete in rame (quelle recenti). Secondo me devono stare all' aria il più possibile, per non innescare il procedimento del famelico verde. Sicuramente, a mio modesto parere, conta la qualità delle bustine di plastica (anche perchè non si giustificherebbe la differenza di costo da una bustina all' altra). Io ad esempio, sono cinquant' anni che ho monete libere in vassoi e monete in bustina di plastica (eccezionale per me, ma non dico la marca per ovvi motivi). Ho fatto le prove, e dopo anni ho trovato la bustina che fà al caso mio. Comunque ad essere onesto, la maggior parte delle mie monete sono libere di viaggiare nei loro vassoi di velluto, e penso che sia la cosa migliore, poi chiaramente ognuno si comporti come meglio crede e può.
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