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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/26/16 in tutte le aree
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Mi spiace aprire una nuova discussione per l'ennesimo esemplare apparso sul mercato, purtroppo non trovo più la precedente. Tempo fa segnalavo la presenza sul mercato (ebay) di un conio (moderno) usato per produrre un Tipo di Litra. Litra prodotta da questo conio (aitnacoins): Segnalo un nuovo esemplare in vendita nella prossima asta kunker e39 (5-7, aprile, 2016) GRIECHISCHE MÜNZEN SICILIA SYRAKUS. AR-Litra, um 410/405 v. Chr.; 0,58 g. Arethusakopf l., von zwei Delphinen umgeben//Oktopus. SNG ANS 277; SNG München -. Sehr seltener Jahrgang. Feine Patina, knapper Schrötling, Randausbrüche, sehr schön Ma un maestro incisore del tempo, avrebbe mai potuto produrre tale ciarpame? mah... skuby6 punti
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Con l'augurio che con la Santa resurrezione, ................ risorga ai vecchi fasti anche questo forum...5 punti
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La risposta a questa domanda è ovviamente soggettiva, dipende da quanto una persona consideri serio e deturpante quel difetto. Comunque, a parte questo, credo che considerare alcuni fattori sia di notevole importanza, a tutela dell'acquisto: - Si tratta di una moneta reperibile con molta facilità anche in alta conservazione (soldi alla mano). Diventa ostica da trovare se la si cerca con determinati requisiti (ad esempio, la patina in un certo modo, rilievi forti e non afflitti da debolezze, come sul seno e pieghe della veste, bordo senza difetti e così via...) - In virtù di quanto sopra, come acquirente, peserei abbastanza un difetto come quello, sperando di tirare un buon prezzo. Il discorso è: la moneta si trova, anche in alta conservazione. Quindi anche se questa ha una notevole qualità, quanto sei disposto (tu venditore) a scendere di prezzo per quel difetto al bordo? Senza cercare tanto, un qFdC senza pretese bene o male si trova senza tanti problemi (vedi sopra), quindi... Considerato questo, personalmente non l'avrei presa se non ad un prezzo davvero allettante. Ma per questa moneta ho una vera mania, credo di essere afflitto da "Cinquantenarite acuta" avendone nel corso del tempo acquistato ben tre esemplari. Considero la scena del R/ tra le più belle del periodo (dopo lo scudo quadriga briosa), ed una mancanza di metallo proprio sul bordo mi darebbe molto fastidio. Se non ricerchi particolari requisiti da questa moneta, e ne hai ancora modo, valuta la possibilità della restituzione se il prezzo che hai pagato non ha tenuto conto della mancanza di metallo. E' un difetto non indifferente su una moneta relativamente rara, motivo per cui sarebbe saggio stare attenti all'entità del prezzo da segnare in carico. Visto che ci sono vi rendo partecipi della mia patologia. Ognuno dei tre esemplari ha un perchè, e, sempre a mio parere, se potessero fondersi, uscirebbe fuori la moneta perfetta, che allieta i miei sogni più belli :D5 punti
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______________ 1999 Iran ۱۳۷۸ 1378 persiano (1999) 100 Rial - Rame/nickel ________ Il Santuario di Imam Reza3 punti
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Grazie @@tognon per la tua valutazione e grazie a @@villa66 anche per i consigli e i suoi brevi cenni storici con riferimento al fantastico thread di petronius, che è stata un po' la miccia al mio avvicinamento a queste fantastiche monete.3 punti
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Vorrei iniziare con questo post , che risultera’ molto lungo nello spazio e nel tempo , una lunga ricerca sui nomi delle antiche Gens romane della Repubblica che , per circoscrivere il campo , scrivero’ solo di quelle che emisero monete in quanto descriverle tutte risulterebbe un compito troppo complicato ben superiore di quanto gia’ non lo sia , tentando di trovare degli omonimi , dei corrispettivi , nei cognomi moderni . Mi limito alla fine della Repubblica perche’ l’ individuo veniva registrato in genere con soli tre “nomi” , cioe’ : Prenome , Nome (Gentilizio) e Cognome (che poi era in pratica un appellativo , un soprannome) , mentre con l’ Impero questa ricerca si complicherebbe anche a seguito delle frequenti adozioni essendo comuni “nomi” di individui composti anche da quattro , cinque o piu’ “nomi” , rendendo difficile individuare quale sia stato quello relativo alla Gens , anche per il motivo che moltissimi usavano come prenome il nome delle Gens risultando difficile in tal modo riconoscere chi veramente apparteneva alle nobili Gens , dagli altri , quello che noi oggi chiamiamo Cognome ; inoltre nell’ Impero era anche uso chiamare o ricordare il personaggio solo tramite il suo Cognomen , anziche’ con quello della Gens di appartenza , cioe’ tramite quello che era il Nome gentilizio , cosi’ che molte volte con il passare del tempo si perse il nome di appartenenza alla Gens rimanendo ricordato solo il soprannome o cognomen . Desidero evidenziare che questa ricerca e’ del tutto teorica ed ipotetica , non ha nessuna base storica , ne’ genealogica , ne’ scientifica , prendetela come un piacevole passatempo di pura e semplice fantasia , oppure come una breve ricerca storica sulle antiche famiglie romane monetali repubblicane . I Cognomi moderni di riferimento con gli antichi , sono quelli esistenti , presi da famiglie attuali , ma ogni collegamento e’ puramente casuale , derivante solamente dalla radice del nome in comune . Precisando quanto sopra , iniziamo il lungo percorso nominando in ordine alfabetico le famiglie repubblicane , iniziando da quelle con la A e dall’ unica con la B . Gens Aburia : La Gens Aburia era una famiglia plebea romana risalente agli ultimi secoli della Repubblica e del I secolo d.C. , dopo di che si perdono le notizie . Il primo membro illustre di questa gens fu Marco Aburio , praetore peregrino , nel 176 a.C. Gli Aburii sono noti per aver usato i praenomina Marcus , Gaius e Decimus . I primi Aburii si trovarono senza un cognomen , successivamente le monete emesse da questa Gens portano dopo il nome l' abbreviazione Gem , che probabilmente sta per il cognomen Geminus , mentre dal I secolo d.C. fu utilizzato anche il cognomen Bassus . Chi oggi ha il Cognome : Gemini , Geminiani , Basso/i , Bassiano/i , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana . Gens Accoleia : La Gens Accoleia era anch’ essa una Gens plebea romana che visse nel corso del I secolo a.C. , quasi tutte le informazioni a noi giunte su questa Gens provengono da varie monete e iscrizioni . I prenomi utilizzati dalla Gens erano Publius e Lucius , mentre per i cognomi sono noti per essere stati usati dai membri di questa famiglia quelli di : Lariscolus , Euhermerus e Abascantus . Poiché questa gens non sembra essere stata molto grande , questi cognomina erano probabilmente personali , non giunti per via ereditaria . Chi oggi ha il Cognome Accolla , Accolli potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana . Gens Acilia : La Gens Acilia era una Gens plebea romana conosciuta gia’ a partire dalla metà del III secolo a.C. , fino al V secolo d.C. . Fu una Gens molto prolifica tanto da percorrere un periodo storico conosciuto di ben sette secoli . Il primo membro illustre della gens fu Gaio Acilio Glabrione , che fu questore nel 203 a.C. e tribuno della plebe nel 197 a.C. L' Ipogeo degli Acilii Glabrionii si trova a Roma all' interno delle Catacombe di Santa Priscilla , sulla Via Salaria . I Glabrioni erano nel II secolo proprietari degli Horti Aciliorum , nella zona del Pincio ; mentre il Mausoleo degli Acili Glabrioni si trova ad Alife , probabile zona di origine della Gens , fuori Porta Napoli . La Gens Acilia ha dato il nome all' omonima borgata , situata a metà strada tra Roma ed Ostia , lungo la Via Ostiense , dove la famiglia aveva una grande Villa di campagna . Gli Acilii furono particolarmente affezionati al praenomen Manius , che usarono più di ogni altro , ma usarono anche i praenomen : Gaius , Lucius , Caeso , e Marcus , mentre i Cognomen o rami della famiglia comprendevano i : Balbi , Glabrioni , Rufi e Severi . Chi oggi ha il Cognome : Balbo/i , Rufo/i , Severo/i , Severino/i , Severiano/i , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana . Gens Aelia : La Gens Aelia era una Gens plebea romana presente dal V secolo a.C. al III secolo d.C. . A questa famiglia appartenevano gli Imperatori Adriano e Commodo . Gli Aelii usarono regolarmente i praenomina Publius , Sextus , Quintus e Lucius , ma vi è anche un Gaius tra i primi membri della famigli . I cognomina utilizzati dalla gens Aelia furono diversi : Catus , Gallus , Bala , Gracilis , Lamia , Ligus , Paetus , Staienus , Stilo e Tubero . Chi oggi ha il Cognome : Elia , Elio , Catone/i , Gallo , Lamia , Gracili , Stilo , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana . Gens Aemilia : La Gens Aemilia è una delle più antiche famiglie patrizie di Roma . La famiglia si dice abbia avuto origine nel regno di Numa Pompilio , il secondo re di Roma ; i suoi membri occuparono per secoli le più alte cariche dello Stato , dai primi decenni della Repubblica sino all' epoca imperiale . Sono conosciuti personaggi inseriti nei Fasti Consulares di epoca imperiale , nei quali sono registrati molti membri della Gens Emilia . L' origine della Gens Emilia era probabilmente sabina , in quanto sembra riconducibile ad un capostipite di nome Mamerco detto Emilio , cioè "affabile" , per il suo temperamento gentile , che secondo alcuni sarebbe stato figlio di Numa Pompilio , dal quale avrebbe appreso gli insegnamenti pitagorici . Secondo altri questo Emilio sarebbe invece figlio di Pitagora , del quale fu seguace Numa Pompilio , che forse per tale ragione lo avrebbe preso sotto la sua protezione o adottato . La Gens Aemilia si divise successivamente in vari rami tra cui i Mamercini , i Paoli , i Lepidi , gli Scauri . Gli Aemilii ebbero un ruolo di primo piano nella prima età repubblicana e furono una delle famiglie più presenti nelle massime magistrature : basti pensare che i suoi membri ricoprirono il consolato per ben 55 volte . In seguito gli Aemilii subirono l' ascesa inarrestabile degli Scipioni , con i quali stabilirono un legame matrimoniale : infatti Scipione Africano Maggiore sposò la figlia di Lucio Emilio Paolo , il console caduto a Canne nel 216 a.C. In età imperiale gli Aemilii restarono molto influenti ma con la fine della dinastia Giulio-Claudia cessarono di ricoprire cariche pubbliche . Chi oggi ha il Cognome : Emili , Emiliani , Paoli , Lepido/i , Scauri , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana . Gens Afrania : La Gens Afrania era una Gens plebea romana presente dal II secolo a.C. . Il primo membro illustre della gens fu Gaio Afranio Stellio , che divenne pretore nel 185 a.C. . Gli Afranii potrebbero essere originari del Piceno . Lucio Afranio , che detenne il consolato nel 60 a.C. , era di Picenum , mentre Tito Afranio fu uno dei capi della confederaziane italica durante la Guerra sociale . Durante la Repubblica, gli Afranii usarono i praenomina Gaius, Lucius, Spurius e Marcus, mentre in età imperiale usarono i praenomina Publius e Sestus. L'unico cognomen usato da questa gens durante la Repubblica fu Stellius . Non conosco Cognomi corrispettivi moderni . Gens Annia : la Gens Annia era un'antica famiglia plebea romana . La prima persona della Gens menzionata da Tito Livio , è il pretore latino Lucio Annio di Setia , attuale Sezze nel Lazio , una colonia romana del 340 a.C. . Al tempo della seconda guerra punica , i suoi membri ebbero incarichi minori nelle magistrature a Roma fino a quando Tito Annio Lusco fu nominato console nel 153 a.C. . Membri importanti della Gens sono conosciuti nella storia romana fino al III secolo . Sebbene Lucio Annio provenisse dalla città volsca di Setia, la sua origine sembra essere latina e i nomi utilizzati dai vari membri di questa famiglia paiono coerenti con tale origine . Non si sa se gli Annii stabilitisi a Roma discendessero da Annio Lucio . Almeno uno dei primi Annii proveniva dalla Campania , ma a quel tempo la famiglia si era già stabilita a Roma . I prenomi usati dagli Annii comprendevano Titus, Lucius e Gaius . Gli Annii Lusci preferivano Titus e Gaius , mentre gli Annii Bellieni preferivano Lucius e Gaius . Altri membri della Gens portavano i praenomina Lucius , Publius , Gaius e Quintus . I rami principali degli Annii portavano i cognomina : Luscus e Bellienus o Bilienus . Un altro membro di questa famiglia portava il cognomen Rufus , tra gli altri cognomina della famiglia ci sono Asellus , Cimber e Milo . Chi oggi ha il Cognome : Annis , Lusci , Bellieni , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana . Gens Antistia : La Gens Antistia o Antestia fu una famiglia originariamente plebea proveniente da Gabii nel Lazio , mentre nella prima decade dell’ Impero divenne patrizia . I praenomina utilizzati dalla Gens furono Sextus , Lucius , Marcus , Publius , Titus , Gaius e Quintus , mentre l' unico cognomen usato inizialmente fu Reginus . Dalla Gens originaria si dividono poi due rami familiari : i Labeones e i Veteres . Chi oggi ha il Cognome : Regini , Vetere , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana . Gens Antia : La Gens Antia era una famiglia plebea romana presente durante la Repubblica . Si è ritenuto fosse originaria della città di Antium , l’ odierna Anzio . I praenomina utilizzati dalla Gens furono : Spurius , Marcus e Gaius , mentre i cognomina utilizzati furono : Restius , Briso , Crescens , Quadratus e Calpurianus . Chi oggi ha il Cognome : Anti , Brisi , Crescente/i , Crescenzo/i , Quadrati , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana . Gens Antonia : La Gens Antonia era una famiglia della Repubblica romana . La Gens era di estrazione sia patrizia che plebea ; gli Antonii di ceppo patrizio portavano il cognomen Merenda , mentre il ramo plebeo non portarono cognomen per tutta la Repubblica , tranne il caso di Quinto Antonio Balbo . Marco Antonio , il triumviro e l' esponente più famoso di questa Gens , affermava di discendere da Anton , un figlio di Ercole : per questa ragione faceva attaccare dei leoni al suo carro , in onore dell' avo . Nel II secolo a. C. la famiglia stabilì radici nella zona di Forlì , Forum Livii , dove diede origine ad una stirpe gentilizia che fu a lungo presente nella storia successiva . Chi oggi ha il Cognome : Antonio , Antoni , Merenda , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana . Gens Appuleia : La Gens Appuleia o Apuleia era una gens plebea romana presente fin dal V secolo a.C. e fino all' epoca imperiale . I praenomina utilizzati dalla gens furono Lucius , Quintus , Marcus , Sextus , Gaius e Gnaeus mentre i cognomina usati furono Pansa , Barbarus , Saturinus e Decianus . Chi oggi ha il Cognome : Apuleo , Pansa/Panza , Barbaro/i , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana . Gens Aquilia : La Gens Aquilia o Aquillia era una famiglia patrizia e plebea della Repubblica e dell' Impero romano . Di grande antichità espresse due dei nobili romani che cospirarono per riportare sul trono i Tarquini ; un membro di questa Gens : Gaio Aquillio Tusco , fu console già nel 487 a.C. Il ramo più antico della famiglia porta il cognomen Tusco , comunque il nome della Gens è indiscutibilmente latino e il cognomen Tusco potrebbe essere stato acquisito in altri modi . Le famiglie più antiche degli Aquillii portavano il praenomen Gaio , Lucio e Marco , che sono i tre prenomina più diffusi . Comunque un ramo della famiglia che raggiunse una importante posizione nell' ultimo secolo della Repubblica ,preferì il prenome meno diffuso Manio . I cognomina degli Aquillii sotto la Repubblica sono Corvo , Crasso , Floro , Gallo e Tusco . Tusco il cognomen più antico della gens vuol dire indubbiamente "Etrusco" e questo ramo della famiglia è certamente patrizio . Corvo , si riferisce appunto ad un corvo . Questo cognomen è più diffuso nella gens Valeria . Gli Aquilii Flori apparvero per la prima volta durante la Prima Guerra Punica , benché debbano essere esistiti fin dal IV secolo a.C. e fiorirono almeno fino al tempo di Augusto . Gallo , si riferirebbe ad un gallo inteso come animale o ad un Gallo inteso come membro del popolo gallico . Crasso , un cognome diffuso in molto Gentes, potrebbe essere tradotto come "ottuso," "uggioso," "semplice" o "grezzo." Chi oggi ha il Cognome : Aquila , Aquilani , Corvo , Corvini , Crasso , Flori , Gallo/i , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana . Gens Arria : La Gens Arria era una gens plebea romana gia’ presente durante durante la Repubblica . Il primo membro della famiglia a raggiungere un ruolo rilevante nello stato fu Quinto Arrio , pretore nel 72 a.C. I praenomina utilizzati dalla gens furono Quinto , Gaio e Marco mentre i cognomina usati furono Gallo , Aper , Secondo e Varo . Chi oggi ha il Cognome : Arriu , Arru , Gallo/i , Apera , Secondo/i , Varo/i , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana . Gens Atia : La Gens Atia era una famiglia della Roma antica . Il primo esponente della Gens ad acquistare importanza è stato Lucio Azio , tribuno militare nel 178 a.C. Durante la guerra civile fra i sostenitori di Cesare e quelli di Pompeo , molti Atii si schierarono apertamente e presero parte ai combattimenti a favore dell' uno o dell' altro. La Gens Atia potrebbe essere la stessa famiglia degli Atii , infatti gli individui noti con questo nome vissero circa un secolo dopo i più importanti Atii , ma non si sa se siano imparentati o meno . Gli Atii sono noti per avere usato frequentemente alcuni dei più comuni praenomina dell' antica Roma , tra cui Lucio , Marco , Gaio , Publio e Quinto . I cognomina degli Atii furono Balbo , Rufo e Varo . Gli Atii Balbi provenivano dalla città di Ariccia . Lo studioso veneziano Paolo Manuzio ha ipotizzato che la famiglia dei Labieni appartenesse alla gens Atia , parere seguito dalla maggior parte degli scrittori moderni . Chi oggi ha il Cognome : Atti/a , Attiani , Balbo/i , Rufo/i , Varo/i , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana . Gens Atilia : La Gens Atilia o Attilia ha le sue origini fra il popolo dei Volsci , implacabili nemici di Roma degli inizi e definitivamente conglobati nello stato romano dal 345 a.C. dopo la spartizione delle sfere di influenza fra Roma e i Sanniti . Il primo Atilius a diventare console fu M. Atilius Regulus Calenus nel 335 a.C. circa dieci anni dopo . Analizzando l' elenco dei Consoli romani vedremo che la Gens Atilia pose 19 volte dei consoli al servizio di Roma , di cui ben 12 nell' arco delle tre guerre puniche e solo tre in età imperiale . In età repubblicana la Gens utilizzava prevalentemente i praenomina Marco , Gaio , Lucio , Aulo e Sesto . Questa famiglia adotto’ diversi cognomen o soprannomi , ma i cognomen piu’ in uso presso la famiglia furono : Regulus , Serranus e Caleno . Chi oggi ha il Cognome : Regolo/i , Serrano , Caleno , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana Gens Aufidia : Gli Aufidii o Alfidii , formavano una gens plebea salita alla ribalta nella tarda Repubblica romana ; i cognomen tipici della Gens Aufidia o Alfidia erano Lurco e Oreste , mentre un ramo della famiglia erano i Victorini di Pesaro , che raggiunsero la carica di Senatori . Il primo rappresentante di rilievo della Gens fu Gneo Aufidio Oreste , console nel 71 a.C. ; questi originariamente appartenente alla gens Aurelia , con il nome di Gneo Aurelio Oreste , fu adottato da Gneo Aufidio. Chi oggi ha il Cognome : Oreste/i , Vittorini , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana Gens Aurelia : La Gens Aurelia era una famiglia plebea di Roma . Il primo membro della gens che ottenne il consolato fu Gaio Aurelio Cotta nel 252 a.C., dopo il quale gli Aurelii diventarono una famiglia importante nella storia della Repubblica . Gli Aurelii raggiunsero alte cariche sotto l'Impero e molti membri della famiglia divennero magistrati e importanti uomini politici sotto il controllo dell'Imperatore . Negli ultimi anni dell'Impero molte persone presero questo nome o prenome , tanto che era difficile distinguere tra membri della Gens o altri che lo usarono come prenome . Il nomen Aurelius viene spesso fatto derivare dall'aggettivo latino aureus , "dorato" e probabilmente si riferiva al colore dei capelli del capostipite . I prenomina usati dagli Aurelii durante la repubblica erano Gaio , Lucio , Marco e Publio . Gli Aurelii si divisero in diversi rami : Oreste , Fulvi , Simmachi . I cognomina degli Aurelii sotto la repubblica erano Cotta , Orestes e Scaurus , mentre nelle monete si trovano i cognomina Cotta e Scaurus . Il cognomen Pecuniola , adottato da un solo membro della Gens durante la Prima Guerra Punica , probabilmente si riferisce alla sua condizione di povertà . Sotto i primi Imperatori troviamo una famiglia degli Aurelii con il cognomen Fulvus , dalla quale discese l' Imperatore Antonino , il cui nome originale era Tito Aurelio Fulvo . Verso la fine dell' Impero Romano d' Occidente gli Aurelii Simmachi aumentarono la loro influenza prosperando per altri due secoli e occupando molte delle cariche più importanti dello stato . Chi oggi ha il Cognome : Aureli , Aurello , Cotta , Cottani , Oreste/i , Scauri , Fulvi , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana Gens Autronia : La Gens Autronia fu una famiglia plebea di Roma , fiori’ soprattutto nell’ ultimo secolo della Repubblica il cui esponente piu’ di spicco fu il Console Publius Autronius Paetus , nel 65 a.C. ; l’ unico cognomen conosciuto fu appunto Paetus , comune pero’ ad altre Gens . Chi oggi ha il Cognome : Autuori (in forma deformata) Petone , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana Gens Axia : La Gens Axia fu una famiglia plebea di Roma i cui due unici rappresentanti piu’ conosciuti nell’ ultimo secolo della Repubblica furono Lucius Axius Nasus e Quintus Axius . Il cognomen conosciuto e’ Nasus Chi oggi ha il Cognome : Naso , Nasoni , Nasini , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana Gens Baebia : La Gens Baebia fu una famiglia plebea di Roma . Il primo membro che raggiunse il consolato fu Gnaeus Baebius Tamphilus , nel 182 a. C. . Nel corso della Repubblica i Baebii furono spesso connessi alla famiglia patrizia degli Aemilii I Baebii usarono i praenomina Quintus , Gnaeus , Marcus , Lucius , Gaius e Aulus . I cognomina dei Baebii furono Dives , Herennius , Sulca e Tamphilus . Chi oggi ha il Cognome : Bebi , Tanfi , Tanfulla/i , potrebbe avere un lontano legame con questa antica Gens romana2 punti
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Ciao a tutti. :hi: Apro questa discussione, forse un poco "campanilistica" (e non so se e come questo termine sarà tradotto per @@villa66 da Google translator.... :crazy:) per rintracciare quante più possibile monete a corso legale, commissionate da Paesi esteri alla zecca dello Stato italiana o a ditte private italiane. Vorrei limitare la ricerca a partire dalla proclamazione della Repubblica italiana (1946) fino ai giorni nostri, escludendo le coniazioni per lo Stato della Città del Vaticano, per San Marino e per l'A.F.I.S, (in quanto sono coniazioni abbastanza note e quindi "scontate"). Le monete oggetto della discussione devono essere state commissionate dagli Stati esteri all'Italia e devono essere state dichiarate a corso legale dal Paese committente, ancorché si tratti di monete puramente commemorative e non destinate alla circolazione. L'ideale sarebbe fornire, oltre all'immagine della moneta ed ai suoi dati pondometrici, anche gli estremi del provvedimento in base al quale lo Stato estero ha istituito la moneta e conferito il corso legale. ----------------------------------------------------------- Parto con una moneta commemorativa da 2 Dinars Tunisiens in oro 900/1.000, del peso di grammi 3,8 ed avente diametro di mm. 22,6. Il contorno è rigato e gli assi sono "alla francese". La moneta, che fa parte di una serie che ricomprende anche i valori da 5, 10, 20 e 40 Dinars, è stata coniata nel 1967 in 7.259 esemplari e commemora il decimo anniversario della fondazione della Repubblica della Tunisia. La sua emissione, così come quella degli altri valori della serie, è avvenuta in forza del "Dècret Presidentiel n. 67.202 du 4 Julliet 1967 publiè sur le Journal Officiel n. 28 du 4 Julliet 1967". La moneta reca, quale "segno di zecca", le lettere N I al rovescio, ad ore 4: N I sta per NUMISMATICA ITALIANA, azienda che aveva sede a Milano, nella Via Pietro Mascagni n. 7, oggi non più esistente ma negli anni '60 e '70 del secolo scorso molto attiva nelle coniazioni in oro non solo di monete ma anche e soprattutto di medaglie. Da quanto ho potuto apprendere, la N.I. non coniava in proprio ma si limitava alla commercializzazione del prodotto, che veniva realizzato presso zecche anche statali (Zecca dello Stato italiana, Zecca statale di Monaco di Baviera) o presso stabilimenti privati. Qui sotto il frontespizio di un vecchio listino della N.I. risalente al 1961 e una pagina a caso dello stesso, riportante la coniazioni di medaglie riproducenti i "Capi nella Seconda Guerra" emesse dal Banco Italo-Venezolano di Caracas: Interessante notare i prezzi di vendita. Naturalmente, l'emissione dei Dinars tunisiens non è riportata nel listino in quanto i Dinars sono stati coniati nel 1967 mentre il listino è del 1961. Saluti. :hi: Michele2 punti
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Buon pomeriggio, ieri mattina al mercatino domenicale, tra le altre monete, ho preso questa moneta da 100 halala 1977-1397 dell'Arabia Saudita per due euro. Al momento di classificarla, ho visto che il Krause,km59, riporta una nota : "AH 1397 date was struck as samples for the Saudi Arabia government by the British Royal Mint, but some escaped into circulation". e riporta valori tra 150 e 350 USD. La stessa nota è riportata su Numista http://en.numista.com/catalogue/pieces14757.html Dato che faceva parte di una raccolta di monete FAO catalogate, mi risulta difficile credere che il collezionista precedente non sapesse cosa aveva in mano. Cosa ne pensate ? Si tratta di una rarità, oppure si sbagliano i cataloghi?2 punti
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La Banca di Russia. 200 ° anniversario della nascita di Pushkin e monete abituali.2 punti
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Per questa chiedo il vostro aiuto ;) 1999 Paese: ???2 punti
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Grazie cristianaprilia, per il peso e le nuove immagini. Stavo vedendo un rientro dispari, ma ora non so. Grado? Penso che la mancanza di dettagli sul petto dell'Aquila (e, naturalmente, la mancanza di dettagli di capelli sopra l'orecchio) sono comuni nelle monete 1921 e sono problemi con il colpo piuttosto che usura. Tuttavia, mi chiedo se forse questo pezzo è un veterano dei vassoi foderato di feltro... che potrebbe spiegare alcune cose. Nei miei occhi la vostra moneta assomiglia a un EF40 facile. Guardando Liberty in nuove foto e la sostanza bianca visibile in fessure sparse della moneta, la sostanza bianca sembra che è seduto tranquillamente in cima le superfici. Penso che nella mia collezione, prima di metterlo via in 2 x 2, sarei tentato di utilizzare l'angolo (sicuro!) di una plastica flip per sfogliare la sostanza bianca fuori le fessure. (Che, tuttavia, è assolutamente nella categoria di "gratis consigli. :D ) Una nota (che può essere letto in qualsiasi momento in superlativo thread di petronius su Morgans): il vostro dollaro 1921 è stato coniato per sostituire i milioni di Morgans sciolto sotto l'atto di Pittman 1918. Una piccola porzione del metallo recuperato è stata riciclata in monetazione frazionale americano, ma la maggior parte dell'argento ex-Morgan è stato data agli inglesi e quindi utilizzata nella coniatura rupie indiane di George V. Bel pezzo di storia che hai lì. ;) v. --------------------------------------------------------------- Thanks cristianaprilia, for the weight and the new images. I was seeing an odd indentation but now I don’t. Grade? I think the lack of detail on the eagle’s breast (and of course the lack of hair detail over the ear) are common in the 1921 coins, and are problems with the strike rather than wear. However, I do wonder if maybe this piece is a veteran of the felt-lined trays…that might account for some things. In my eyes your coin looks like an easy EF40. Looking at Liberty in the new photos, and the white substance visible in scattered crevices of the coin, the white substance looks like it’s sitting safely on top of the surfaces. I think in my collection, before I put it away in a 2 x 2, I’d be tempted to use the (safe!) corner of a plastic flip to flick the white substance out of the crevices. (That, however, is absolutely in the category of “free advice. :D ) One note (which can be read anytime in petronius’ superlative thread on Morgans): your 1921 dollar was coined to replace the millions of Morgans melted under the 1918 Pittman Act. A small portion of the metal recovered was recycled into American fractional coinage, but the large majority of the ex-Morgan silver was given to the British and then used in coining the Indian rupees of George V. Nice piece of history you’ve got there. ;) v.2 punti
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Io e Roberto saremo presenti con il nostro tavolo. Simone2 punti
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1000 Lire 1999 R.S.M. Rosa dei Venti2 punti
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Non sono proprio d'accordo: le emissioni comuni non sono troppe, ce ne sono state 4 e tutte riguardavano comunque argomenti importanti. Abbiamo avuto gli anniversari dell'Euro, del trattato di Maastricht e dell'adozione della Blue Starry, che non sono certo sciocchezzuole. Ci si poteva risparmiare quella per la circolazione del contante Euro, che non è banale ma neanche così indispensabile: al suo posto ci sarebbe stata tutta una comune per il Giorno europeo/Festa dell'Europa (9 maggio), che è l'ultimo grande elemento storico europeo senza ancora l'onore fin troppo dovuto di un'emissione dedicata. Quanto a Monaco e Androrra, e non solo loro... non esiterei a bruciargli sotto il naso con l'accendino l'autorizzazione ad emettere monete... :rolleyes:2 punti
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ciao, nonostante sembra abbia qualche debolezza il Mint State lo merita tutto,anche per me intorno al 63... Gran bella moneta,complimenti :good:2 punti
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Il 15 febbraio 1971 è conosciuto nel Regno Unito come Decimal Day, giorno di passaggio dalla vecchia monetazione in scellini e fiorini 3 e 6 pence alla nuova basata sul sistema decimale. A partire dal 1971 furono inserite le seguenti monete: ½ penny, 1 penny, 5 pence, 10 pence, 20 pence (a partire dal 1982) e i 50 pence, sempre sotto il regno S.M. Elisabetta II. Nel corso degli anni queste monete hanno subito dei cambiamenti, dovuti al formato (5 e 10 pence) al metallo (1 e 2 pence) e soprattutto all’effige della regina S.M, EII, cambiato per ben quattro volte mano mano che passava l’età della sovrana. Per chi volesse fare una collezione tipologica delle monete decimale UK ho preparato un piccolo schemino con i vari cambiamenti duranti gli anni, di seguito i dettagli: Dal 1982 – sparisce la scritta “new” da tutte le monete, viene introdotta la moneta da 20 pence Dal 1985 – primo cambio del ritratto di S.M. EII, e dismissione della coniazione del valore da ½ penny Dal 1990 – riduzione del diametro della moneta da 5 pence da 23,59mm a 18,0 mm Dal 1992 - riduzione del diametro della moneta da 10 pence, da 28,5 mm a 24,5 mm e cambio del materiale da bronzo ad acciaio placcato per le monete da 1 penny e 2 pence 1997 – riduzione del diametro della moneta da 50 pence da 30mm a 27,3mm Dal 1998 – secondo cambio del ritratto di S.M. EII per tutte le monete Dal 2008 – terzo cambio del ritratto di S.M. EII per tutte le monete, e introduzione di un nuovo disegno al dritto per tutte le monete Dal 2015- quarto del ritratto di S.M. EII per tutte le monete Nello schema qui sotto non ho tenuto conto della varie monete “commemorative da 50p emesse a partire dal 1973 Qualsiasi commento/aggiunta/correzione è ben accetto Buona giornata a tutti Marco1 punto
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Buonasera a tutti. Volevo chiedere le seguenti informazioni per la sterlina d'oro nelle immagini: - è autentica ? - è d'epoca o una riemissione successiva ? - è possibile avere una valutazione sia come stato sia come valore ? Ringrazio tutti quelli che mi vorranno rispondere.1 punto
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Che ognuno possa ricevere un uovo con una moneta per sorpresa... Buona Pasqua.1 punto
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IL LAGOBOLON L’attributo caratteristico del dio Pan è il lagobolon, termine composto da due parole greche, lagos (lepre) e ballo (io getto) per denominare un corto bastone ricurvo ad una estremità utilizzato per la caccia alla lepre. Sembra che questo bastone originariamente con funzione di strumento di caccia abbia acquistato nel corso dei tempi un significato simbolico di strumento cerimoniale o di potere. Il dio Pan che tiene il lagobolon nella sinistra è raffigurato sul sarcofago che rappresenta il mito d’Arianna e Dioniso al Museo del Louvre (foto a sinistra). Il dio Pan che cavalca una tigre tenendo il lagobolon seguito da un piccolo personaggio pure con il logobolon in mano è raffigurato sul sarcofago che rappresenta Arianna e Dioniso tirati dai centauri sempre al Museo del Louvre (foto a destra). (Il mito di Arianna e Dioniso in breve. Arianna, figlia del re di Creta Minosse, innamoratasi di Teseo, giunto a Creta coi giovinetti e le fanciulle, vittime destinate al Minotauro, dà all’eroe un filo per uscire dal labirinto, dopo l’uccisione del mostro. Fugge con Teseo, e dopo una sosta a Delo, giunge nell’isola di Nasso dove Teseo l’abbandona dormiente. Qui, a seconda delle versioni, s’impicca; o, posseduta da Dioniso, viene uccisa da Artemide per aver perduto la sua verginità; oppure diviene sposa del dio e ne ha diversi figli.) apollonia1 punto
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Non mancano solo i Ratto e Santamaria......ma tutti i Sambon (padre e figlio), Sangiorgi e Canessa ect...tutte le ditte italiane. Hanno messo, a mio avviso, quelli che già' si trovano in rete. Ci sono molte istituzione che hanno questi cataloghi: Museo Barracco- Biblioteca Pollak Fondazione Piancastelli Storia Patria di Napoli, Biblioteca di Napoli La biblioteca Nazionale, se non sbaglio, dovrebbe avere almeno una copia i tutti di testi stampati. Lo stato italiano compro' la biblioteca dei Santamaria. Forse ora si trova a Palazzo Massimo La SNI li ha tutti o quasi Non dimentichiamo che le prime tavole sono apparse, in europa, nel 1881. Percio' i cataloghi senza tavole, tavole incise o con poche tavole fotografiche hanno un interesse che va da zero a poco più' per il pedigree. Ciao1 punto
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Sinceri Auguroni di una Santa e serena Pasqua a tutti voi ed ai vostri cari... E che in questo giorno felice, ci vengano donate al posto di qualche uovo e colombe, tante bellissime monete.... Ancora Buona Pasqua a tutti voiiiiii.....1 punto
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Il problema è proprio quel "difettuccio" che ho notato solo in un secondo tempo e che a me infastidisce parecchio. Volevo sdesso col Vs aiuto capire qual'è il giusto esborso economico tra uno SPL e un qFDC. Grazie1 punto
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Ciao @@Theodor Mommsen , fai bene a rivalutarlo , oltre tutto i due Tertrici erano romani di nascita , avevano poco in comune con gli altri usurpatori gallici . Dalla Vita di Tetrico il Vecchio : “Alla morte di Vittorino e di suo figlio , la madre Vittoria o Vitruvia , indusse il Senatore Tetrico , Governatore della Gallia e secondo i piu’ , suo stretto parente , ad assumere l’ Impero , facendo in modo che a lui fosse dato il titolo di Augusto e a suo figlio quello di Cesare . Tetrico resto’ a lungo al potere e condusse felicemente a termine molte imprese , ma alla fine fu sconfitto da Aureliano , non riuscendo piu’ a tenere sotto controllo il suo esercito in cui regnavano l’ indisciplina e la discordia ; si consegno’ spontaneamente nelle mani di quel principe austero e severo cui avrebbe fatto pervenire di nascosto questo verso :<Liberami , invitto , da questi mali> Ma un uomo dalla mentalita’ contorta come Aureliano non si lasciva cogliere facilmente da sentimenti di compassione o di clemenza e quindi non esito’ a ostentare nel suo trionfo , insieme con Zenobia moglie di Odenato e con i figli minori di costui , Erenniano e Timolao , anche questo Senatore del popolo romano , nonche’ ex Console e Prefetto di tutte le Gallie . Tuttavia piu’ tardi il severo ed inflessibile Aureliano fu preso dal rimorso e nomino’ colui che aveva trascinato nel trionfo , Governatore di tutta l’ Italia , cioe’ della Campania , del Sannio , dell’ Umbria , del Piceno , della Flaminia e dell’ intera regione annonaria . Cosi’ Tetrico non solo si salvo’ ma pote’ anche mantenere una funzione di estrema importanza , tanto piu’ che Aureliano stesso soleva chiamarlo collega e talvolta anche commilitone e persino Imperatore” A questo punto sarei giunto al termine della trascrizione dalla Storia Augusta , delle Vite degli effettivi 12 Imperatori gallici , ma per completare la Vita di Tetrico il Vecchio , voglio aggiungere solo un breve passo della Vita di Tetrico il Giovane che rimase Cesare , in quanto strettamente collegato a quello della Vita del padre : “………..La casa dei Tetrici esiste ancora ed e’ bellissima . Si trova sul Celio , fra due boschi , di fronte al Tempio di Iside eretto dai Metelli . In un mosaico si vede Aureliano che concede ai Tetrici , padre e figlio , la toga pretesta e la dignita’ senatoria e ne riceve uno scettro , una corona e una veste bordata d’ oro . Si dice che i Tetrici presentarono ufficialmente questo mosaico gia’ compiuto , durante un banchetto cui era presente anche Aureliano”1 punto
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@@Horussone che ti posso dire???? avrai speso una cifra importante per una moneta ambita/sognata dai più... ci avrai pensato molte volte prima di cambiarla.... e tirando le somme te la sei portata a casa....c'è lustro, patina, bava di conio da una parte e quella mancanza di metallo dall'altra come hai confermato...... ti potrei dire che quel "difettuccio" a me salterebbe sull'occhio troppe volte....ma non siamo la stessa persona...dunque.......tanti tanti complimenti per il nuovo ingresso... ;)1 punto
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Tetrico e gallici in genere (eccetto Postumo) non hanno mai riscosso l'interesse che invece riscuotono i coevi sovrani centrali... Almeno non da noi. Per me è un periodo e un mondo davvero affascinante e ricco di storia ed eventi da approfondire1 punto
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________ ________Buona Pasqua a tutti i partecipanti di questa sezione del forum1 punto
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L'intervento di Rovera verra' pubblicato nel prossimo volume degli Atti del Convegno torinese a cura del dott. Montenegro1 punto
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Primo quarter-dollar di U.S. per 2016, "Shawnee National Forest" in Illinois.... :) v.1 punto
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Una moneta con percentuale di Ag superiore al 95% quale dovrebbe essere la mia la includeresti tra quelle che definisci "leghe d'argento relativamente puro"? La relazione fra la purezza dell’argento e la cristallizzazione del rame che si riflette sulle caratteristiche acustiche nonché meccaniche (fragilità) della moneta è piuttosto complessa. Vedo di spiegare la relazione fra percentuale di rame (Cu) in lega con l’argento (Ag) in una moneta antica e il fenomeno che in numismatica viene chiamato in modo improprio ‘Cristallizzazione dell’argento’. Infatti il metallo che può cristallizzare non è l’argento ma il rame, e per comprendere la dinamica del processo può essere utile questo esperimento. Mettiamo in un crogiolo 9,8 g di Ag e 0,2 g di Cu. Se riscaldiamo fino a fusione otteniamo una soluzione liquida di Cu (soluto) in Ag (solvente) al 2% in peso. Se raffreddiamo il fuso fino a temperatura ambiente, otteniamo una soluzione solida di Cu in Ag alla stessa concentrazione. Se assumiamo che la solubilità di Cu in Ag a temperatura ambiente sia del 3% in peso, questa soluzione solida è insatura perchè contiene una minor proporzione di soluto di quanto potrebbe contenerne a quella temperatura. Come dire che il rame ci sta comodamente e tranquillamente. Se invece mettiamo nel crogiolo, ad es., 9,6 g di Ag e 0,4 g di Cu, alla temperatura di fusione non ci sono problemi di solubilità reciproca, ma quando raffreddiamo il fuso fino a temperatura ambiente, a seconda della velocità di raffreddamento e delle condizioni esterne, si può verificare la cristallizzazione della soluzione solida satura al 3% di Cu accanto alla cristallizzazione del rame in eccesso, oppure la cristallizzazione di una soluzione solida contenente il 4% in peso di rame, proprio come la miscela di partenza. Questa soluzione che contiene una maggior quantità di Cu (il soluto) rispetto alla saturazione si dice soprassatura e può mantenersi in questo stato anche per lunghi periodi di tempo, nonostante vi sia un ‘sovraccarico’ di rame. Se però in seguito, anche dopo decenni o secoli, si creano situazioni ambientali di temperatura, pressione, umidità, ecc. tali che la soluzione solida non può più sopportare questo sovraccarico di rame, l’eccesso di questo metallo viene ‘partorito’ in modo che la concentrazione della soluzione si porta a quella di saturazione del 3%. Il rame liberato è responsabile della corrosione intergranulare o reticolare che produce dei vuoti tra i grani d’argento. Se poi il rame riesce a migrare fino alla superficie della moneta, si formano quelle piccole increspature o mini cristalli a forma di foglia che rendono evidente il fenomeno ‘sotterraneo’. Si noti che se la moneta è composta di una lega, poniamo, al 10% di Cu con altre impurezze, la soluzione solida soprassatura a temperatura ambiente viene stabilizzata da questo extra-carico di soluto che quindi non tende ad essere ceduto e a cristallizzare. Le caratteristiche acustiche di una moneta d’argento sono quindi condizionate da questi aspetti termodinamici e cinetici del metallo e delle sue leghe con il rame. apollonia1 punto
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5 Kuna 1999 Croazia Repubblica Croata (1993-2015)1 punto
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Buona serata Come ho scritto precedentemente, Bergamo è stata per secoli "Terra di San Marco". Possono mancare nel Museo che visiteremo le monete veneziane? Certo che no! Ricordo che nel mese di ottobre del 1938 fu rinvenuto, in occasione dello scavo di una fognatura in "città alta", un tesoretto di oltre duecento monete, tra ducati e zecchini d'oro; tutti repertoriati e tra questi ce n'è pure uno a nome del Doge Marin Falier! Oltre ad essere una moneta di estrema rarità, quella presente a Bergamo, è pure in condizione qSpl. Non è l'unica rarità trovata nel tesoretto, ci sono pure ducati a nome di Bartolomeo Gradenigo, Giovanni Gradenigo, Agostino Barbarigo che certamente non sono rari quanto quello a nome del Falier, ma che, altrettanto certo, non sono proprio comuni. saluti luciano1 punto
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Ho un attimo di tempo per vedere queste ultime monete, ho seri dubbi anch'io sull'attendibilità dei pesi in particolare per terza, la seconda può essere uno di quei casi con una lettera in questo caso la C con leggende non coerenti ( zecchiere analfabeta, errore , zecca imitativa ? ), per il terzo molto interessante è di una sottigliezza tale che fa pensare, argento non c'è, o fu comunque bianchito e ha perso tutto ma non ne vedo tracce almeno...potrebbe essere anche un falso coevo....di certo i casi dei lucchesi sono sempre o spesso complessi o a volte si possono fare solo delle ipotesi anche per la mancanza di dati, peso, fotografie o visione diretta, certamente ci vogliono occhi buoni e a volte anche questi non bastano, io non li ho più a differenza per fortuna di altri, non a caso sono più che altro sulle monete moderne... :blum:, buona Pasqua a tutti, Mario1 punto
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buonasera a tutti :) presumo che la persona in questione sia io, pronto per Parma che fin'ora ha dato i suoi frutti e penso proprio che potrà essere sempre più proficua.Per quanto riguarda il pranzo nn vedo l'ora, ci siamo stati due anni fa' e siamo usciti molto soddisfatti ;)1 punto
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Phoenicia. Sidon. c. 425-402 BC. Half-Siglos, 7.02g. Obv: Galley left before fortress with four projecting towers. In exergue, two lions back to back. Dotted border. Rx: Persian king slaying lion that stands in front of him on hind legs. The whole in incuse square. BM p. 141, 9, pl. 18, 5. Traite II 2, p. 551, 891, pl. 118, 7. SNG Copenhagen 192. Elayi pp. 68 ff. pl. 10-13. Good VF. Ex Dr. Stephen Gerson Collection. Estimate: US$1500 Bassorilievo: Scene di caccia al leone del re Assiro Assurbanipal 645-635 a.C., Nineveh, Iraq1 punto
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E non solo! C'è anche un bell'anelletto sotto al castello e mi pare di vedere alcune sporgenze piuttosto sospette, che ho evidenziato nella foto, tra le quali mi sembra di intravvedere in alto a destra un "giglio di Francia" (?) come se la moneta fosse stata ribattuta su un esemplare di zecca diversa ......... Direi che sarebbe il caso di esaminarla per bene.......1 punto
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Il parlamento Islandese "Althing" è stato fondato nel 930 d.C., il che lo rende una delle più antiche istituzioni parlamentari del mondo. Il parlamento ha operato ininterrottamente dalla sua fondazione tranne per un periodo di 45 anni (dal 1800 al 1845). Nel 1930 per commemorare i 1000 anni dell'Althing venne commissionato alla zecca della Sassonia (Muldenhütten) di battere moneta in tre denominazioni: 2 Kronur, 35.5mm, 20g, ottone, coniata in 20101 esemplari 5 Kronur, 35,5mm, 22g, argento, coniata in 10.101 esemplari 10 Kronur, 45mm, 35g, argento, coniata in 10.101 esemplari Le monete sono state inizialmente presentate in un cofanetto di velluto con l'emblema dell'Islanda sul lato inferiore. Le tre monete raffigurano la mitologia e la storia d'Islanda Il dritto della moneta da 10 Kronur mostra il re di Thule, una figura mitologica/leggendaria dell'Islanda, seduto mentre da la benedizione a due bambini. Il rovescio raffigura lo stemma dell'Islanda (Skjaldarmerki Íslands in islandese), una croce d'argento su scudo blu cielo, con una croce rossa all'interno di quella argentata. I portatori di scudo sono i quattro protettori del paese (landvættir) in piedi su un blocco di lava basaltica. Il toro (Griðungur) è il protettore della parte sudoccidentale dell'Islanda, l'aquila (o grifone) (Gammur) protegge la parte nordoccidentale del paese, il drago (Dreki) quella nordorientale e il gigante di roccia (Bergrisi) quella sudorientale. I quattro protettori sono raffigurati intorno allo scudo in senso orario, nella stessa disposizione geografica dei territori Islandesi, vale a dire toro in basso a sinistra, aquila in alto a sinistra, il drago in alto a destra e gigante in basso a destra. Grande rispetto è stato dato a questi protettori nel corso della storia, tanto che in epoca vichinga per legge nessuna nave poteva esporre avvicinandosi alle coste simboli caricaturali (spesso teste di drago) che li potessero innervosire. Queste emissioni sono considerate comunemente medaglie anziché vere e proprie monete in quanto la legge stabiliva che le medaglie avrebbero potuto avere validità come moneta a corso legale solo se fosse stato emesso un regio decreto, purtroppo questa disposizione non è mai entrata in vigore.1 punto
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Un pezzo della nostra storia acquistabile a meno di un paio di occhiali griffati....approfittiamo di questa nostra epoca gente :blum:1 punto
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500 Lire 1996 C.D.V. Giovanni Paolo II Sacerdozio1 punto
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The Prospero Collection of Ancient Greek Coins. KINGDOM OF MACEDON. Alexander III, The Great (336-323 B.C.), Silver Tetradrachm of 2 Shekels, 15.41g,. Minted at Babylon, struck c.327 B.C. Indian archer standing to right, drawing a large bow, AB monogram behind. Rev. Indian elephant to right, Ξ below (M. Price, ‘Circulation at Babylon in 323 B.C.,’ Mnemata: Papers in Memory of Nancy M. Waggoner, p. 70, 18, pl. 15 (these dies); M. Price, ‘The ‘Porus’ Coinage of Alexander the Great: a symbol of concord and community’, in Studia Paulo Naster Oblata, vol. I: Numismatica Antiqua (1982), p. 78, A/b (these dies); N. Dürr, ‘Neues aus Babylonien’, SM 94 (1974), 36b (this coin); Mitchiner Type 22). Light crack in flan, well-struck for the issue, obverse very fine, reverse good very fine, extremely rare and important. Ex Numismatic Fine Arts, Auction V, Beverly Hills, 23 & 24 February 1978, lot 82 Ex Numismatic Fine Arts, Auction XXV, New York, 29 November 1990, lot 82 This tetradrachm of 2 shekels is without doubt linked to the ‘Poros’ dekadrachm in the previous lot. It too has the xi symbol, but this time on the reverse of the coin. The elephant that appears on the reverse is similar in appearance to the one that features on the obverse of the dekadrachm. There is however a unique innovation on the obverse of this tetradrachm that occurs nowhere else in ancient Greek coinage: the archer appears to be an Indian infantryman. His attire and the arrangement of his hair indicate that he is not a Greek, and this has been a cause of considerable excitement among scholars. The types on both the obverse and reverse of this tetradrachm are symbolic of Indian power, and it therefore seems most likely that they were struck during Alexander’s time in India. It is known that he made use of Indian troops in his campaigns, and had been supplied with manpower and elephants by his ally Taxiles. This fascinating issue expresses elements of that fusion experienced by Alexander’s use of Indian forces. It is also interesting to consider that the very existence of these tetradrachms is indicative that they and the dekadrachms were intended as a coinage and not just as purely commemorative issues. RESULT US$ 55,0001 punto
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@@miza Grazie, purtroppo anch'io ho finito i mi piace ...appena carico provvedo anch'io.1 punto
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