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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/13/16 in tutte le aree

  1. In arrivo: Costantino Cumano Illustrazione d'una moneta argentea di Scio sul disegno del Matapane di Venezia Tipografia Weis, Trieste 1852, pp. 44, 1 tav Rara pubblicazione impreziosita da dedica, correzioni e nota manoscritte dal Cumano. Nella nota autografa, posta a p. 39, datata 1857 e firmata, lo studioso triestino afferma di aver reperito una moneta del doge Marin Faliero che nel testo aveva dichiarato mancante nella sua collezione. Tale esemplare era riuscito a ottenerlo grazie alla cessione di monete greche. ;)
    4 punti
  2. Basta leggere questo intervento per capire come non possiamo (!!!!!!!!!!!!!) metterci d'accordo. Collezioniamo cose diverse ... classiche, medioevali, preunitarie, moderne, ... di grandi tirature e vasto mercato, di piccole zecche e piccolo mercato, ..... consideriamo rarità e reperibilità, .... complichiamo le cose accostando la rarità alla conservazione, ............ impossibile trovare un accordo. Una moneta di elevata valutazione e di difficile reperibilità perché molto ricercata non è rara, è di prezzo elevato e di difficile reperibilità. Una moneta è rara perché ce ne sono poche. Logico sarebbe forse leggere la R come reperibilità o ricercabilità (termine ovviamente non corretto ma rende il senso) e non come rarità. Io ho monete che pochi (uno, due, cinque, dieci altri hanno).... saranno ben più rare di un 5 centesimi del 1914 o no? Qual è il grado di rarità in un confronto? Ha senso attribuirlo? Per me il grado di rarità è cosa che il singolo collezionista conosce ... se no sa quale sia vuol dire che il suo percorso di studio non è completo e lo sarà prima o poi .... si basi intanto sul prezzo richiesto. Lasciamo le sigle ai venditori .... il collezionista cosciente i gradi di rarità non li guarda neppure, se non per farci un sorriso.
    4 punti
  3. Il Convegno di Parma si è svolto la scorsa settimana ed è stato per me un'esperienza fantastica :) Portare l'Euro ad un simile evento è stato per me un importante traguardo. La mia relazione sarà pubblicata in un prossimo numero de "I Quaderni di laMoneta", contenente gli atti di tale Convegno. Ecco un paio di foto che documentano la conferenza; alla mia destra, il moderatore Mario @@dabbene :)
    3 punti
  4. Ancora per il Portogallo: Moneta commemorativa da 100 escudos 1989 Caravella su di una mappa dell'arcipelago di Madeira La data della scoperta di Porto Santo e Madeira sembra sia fra il 1418-1420
    3 punti
  5. Buonasera a tutti! Scusate se rispondo solo adesso ma mi piace sempre fissare le emozioni a mente serena, solo stamattina infatti mi sono risvegliato nella mia Trapani. Che dire? Emozioni pazzesche. Mi piace troppo. Mi piace troppo parlare di numismatica con chiunque e questa volta ho avuto l'occasione di parlare davanti ad una platea ben qualificata. Penso che il sogno di cui parliamo da tempo con Mario e tanti altri non si sia semplicemente avverato, penso sia il primo passo concreto verso una numismatica 2.0. Una numismatica che ha fatto e sta facendo il punto sulla sua situazione. Che sta iniziando a guardarsi concretamente dentro per comprendere quale sia la sua direzione, le sue potenzialità e le sue prossime mete. Ancora credo di aver partecipato indegnamente. I ragazzi sono stati bravissimi ed io relativamente anziano e incerto. Rinnovo i mie complimenti a tutti e spero che chi non ha ancora aderito adesso abbia maggior consapevolezza del futuro. Un grande abbraccio a tutti
    3 punti
  6. Sull'onda dell'entusiasmo voglio condividere con voi il mio ultimo acquisto: una carzia di Lorenzo Priuli che va ad aggiungersi a quella da poco arrivata di Francesco Venier. D: +LAVREN•PRIOLI•DVX Croce patente accantonata da 4 olive R: +•S•MARCVS•VENETVS• Leone rampante a sinistra Peso:0,55g - Diametro:14mm / 1556-1559 Da notare la R ribattuta di LAVREN. Caso ne pensate di questa moneta? Ogni commento è ovviamente molto gradito!
    2 punti
  7. In arrivo: bolla plumbea di Marino Grimani Le immagini non sono delle migliori , ma (avendo provato inutilmente ad inserirle) le metto a disposizione del catalogo ;)
    2 punti
  8. Ciao Matteo, Per iniziare è una monetina gradevole, ha circolato come puoi vedere dai rilievi un po consunti, ed ha un colpetto al bordo. Come già ti hanno accennato, fa parte della serie di monete emesse nel 1936, per la proclamazione dell'impero, insieme ai 5 e 10 centesimi in Rame (poi in Bronzital), 20 Cent., 50 Cent., 1 e 2 Lire in Nichelio (poi In Acciaio) 5 Lire "Fecondità" e 10 Lire "Italia su prora" in argento (queste che hai postato), 20 lire "Quadriga" sempre in argento, 50 e 100 Lire in Oro (Sul 100 lire è raffigurato il Littore). Questo è il Rovescio del 100 lire oro della serie Impero, con la raffigurazione del Littore Su chi fosse il Littore puoi vedere qualche piccola info qui: https://it.wikipedia.org/wiki/Littore Il fascino delle monete aumenta se le contestualizzi col il periodo storico, e magari scopri anche qualcosa in più sulle raffigurazioni. Per qualsiasi cosa chiedi pure ;)
    2 punti
  9. Ciao @@417sonia purtroppo non possiamo sapere come mai Galileo abbia scelto di spostarsi da Venezia. Una persona sulla pagina facebook mi ha ricordato di una mostra di qualche anno fa e ricordo di esserci stato anche io, in cui ai musei capitolini vennero esposti numerosissimi documenti originali dell'archivio segreto vaticano, una mostra veramente interessantissima con documenti bellissimi non la dimenticherò mai. tra i documenti esposti c'erano anche gli atti del processo a Galileo e qui allego una foto del catalogo ufficiale della mostra in cui mostra la pagina (che era esposta) in cui Galileo appone la sua firma accettando di abiurare.
    2 punti
  10. Ciao agli amici che mi hanno sostenuto ,qui sul forum , in questa vicenda voglio comunicare che dopo il terzo sequestro ho avuto anche il terzo DISSEQUESTRO con la richiesta di archiviazione proposta dal Procuratore al GIP, questa anche in tempi relativamente brevi , 1 anno. Massimo
    2 punti
  11. Innanzitutto ringrazio @@Silver1970, @@tonycamp1978, @@the_alberto, @@nando12, @@Tm_NPZ, @@claudioc47 e @@lele300 per le opinioni espresse. Per Claudio: le foto sono state fatte in piena luce, in modo da far risaltare ogni minimo difetto.Attendo con interesse la tua graduazione. Per Lele: non so a cosa ti riferisci quando dici "foto che non dicono tutto...". Ti spieghi meglio? Grazie
    2 punti
  12. Certa che da @@gigetto13 :rofl: (lui sa xkè rido) mi aspettavo una moneta diversa. Una moneta che per vicende storiche è la più conosciuta di tutto lo Stato da Mar (definizione della Serenissima per indicare i suoi possedimenti), moneta oggetto di tanti scritti. Parlo del bisante Ossidionale per Cipro http://www.lamoneta.it/topic/138003-bisante-ossidionale-per-cipro/?hl=%2Bbisante+%2Bossidionale http://www.roth37.it...osta/index.html Zecca : Cipro Emittente : Marcantonio Bragadin Capitano Generale di Famagosta Nominale : 1 Bisante Metallo : Rame Anno : 1570 Rarità: NC Note: la perdita di Cipro porto al colpo dello scorpione di Venezia, colpo che si trasformò nella vittoria di Lepanto.
    2 punti
  13. ASTE MEDAGLIE PAPALI MARZO 2016 INASTA ha presentato nel mese la proposta più consistente di medaglie papali con circa 160 lotti. Si è trattato di medaglie in massima parte ricorrenti, da Papa Pio II a Papa Benedetto XVI, ben distribuite tra tutti i periodi e pontefici, in conservazione media o decisamente buona per le medaglie moderne.Sono stati aggiudicati 104 lotti (65%) e quindi si deve parlare di un buon esito. Le quotazioni base erano abbastanza contenute; spesso sono state superate. Segnalo alcuni prezzi di aggiudicazione: Gregorio XVI/Benedetto XIV - Accademia Scienze Bologna - Ae dorato - € 170+diritti; Pio IX - Lavanda anno IV - Caserta - argento - € 450+diritti; Pio X - Trittico Mnemosynon - base € 230 - aggiudicazione € 430+diritti; Pio XII - annuale anno XIII argento - € 90+diritti; Giovanni XXIII - Annuale anno II argento - € 150+diritti; Paolo VI - diverse annuali o straordinarie in argento € 30/40 + diritti. ARTEMIDE, dalla sede di Vienna, ha presentato una asta importante di antiche medaglie, placche, paci, sigilli, oggetti di arte. Nell'asta era presente anche la medaglia per l'imperatore Giovanni Paleologo - opus Pisani pictoris.- con base di € 30.000, non aggiudicata. Le medaglie papali avevano solo una rappresentanza simbolica, con prezzi base superiori al consueto, poichè la medaglistica rinascimentale è quotata a livelli ben più elevati delle papali coeve ( più rintracciabili nel mercato). La conservazione mediocre non rendeva chiaro in qualche caso se si trattasse di medaglie coniate o fuse. E' stata aggiudicata per € 1000+diritti la medaglia di Paolo III - AE - BB - opus Cesati - per il Concilio di Trento, citata nella "Vita" del Cellini con grande lode (scrive l'autore che con questa incisione l'arte della medaglia ha toccato vertici altissimi). La bella medaglia, più reperibile, di Papa Pio V per la battaglia di Lepanto, originale, AE., BB è stata aggiudicata per € 240 + diritti. Non ha trovato acquirenti la medaglia di grande modulo in AE - di papa Paolo II per il Concistoro - opus Orfini, proposta per € 400; per questo esemplare il diametro di mm. 76 testimoniava che si trattava di fusione postuma. ARTEMIDE ha anche proposto una simpatica asta on line con base € 1 per 10 medaglie in argento annuali dei pontefici Pio XI e Pio XII, in ottima conservazione. Vi è stata una decisa competizione. Per le medaglie annuali di papa Pio XI il prezzo di aggiudicazione medio risulta di € 60+diritti 25%; per le medaglie di Pio XII il prezzo è stato superiore, con un picco di € 155 + diritti per la medaglia dell'anno I con stemma del pontefice. Nelle aste estere il materiale proposto è stato nel mese decorso pochissimo. Meritano citazione solo gli esemplari dell'asta KUNKER anche per i prezzi di aggiudicazione particolarmente sostenuti: ALESSANDRO VII - Medaglia fusa grande modulo per il colonnato di San Pietro - € 1.000+diritti (base € 250); INNOCENZO XI - Medaglia straordinaria in argento - DIVINA NUNCIA .......€ 600+diritti; PIO IX - Massimo modulo ricostruzione San Paolo - argento - € 1600+diritti; PIO IX - Visita a Bologna (scritta ADVENTU OPTIMI PRINCIPIS FELIX BONONIA) € 300+diritti.
    2 punti
  14. a volte con gli esempi si riesce meglio ad esprimere il concetto: di questa moneta di Martino V sono 100 anni che si conosce solo l'esemplare con i due fori, utilizzata sempre e solamente questa nei testi di Monetazione Pontificia, considerata da molti unica....... A) come si fa' a stimarla ? B) quante ne avranno coniate ? C) quanto sono penalizzanti i due fori ? tutti punti di vista, di fatto rimane che nell'ultimo secolo, chi avesse voluto mettere questo carlino in collezione, o acchiappava questa o lasciava "il buco"......... Daniele
    2 punti
  15. In asta CNG 102 lotto 179 , il prossimo 18 Maggio , un bellissimo esemplare di questo raro tetradramma che riporta al rovescio , inusualmente , il nome per esteso del magistrato Antiadas . La stessa moneta , proposta ora ad una stima di 10.000 dollari , è passata 4 anni or sono in asta Kunker 204 per un realizzo di 14.000 euro .
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  16. buona sera a tutti :) ieri ho fatto shopping di monete inglesi però vi posto la più interessante :) secondo voi è qspl? la foto non rende essendo una moneta piccola.. comunque il lustro è ancora presente tra le lettere e al retro tra i rami. E in più chiedo se i 6 euro spesi sono eccessivi. Grazie a tutti
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  17. Buona sera a tutti! Ieri ho acquistato questa monetina che mi ha colpito per il prezzo e la patina che mi sembra da mai toccata e mai strofinata... cosa ormai rara :( cosa ne pensate voi? io la vedo un bel BB+ voi cosa ne dite? PS il bordo è martoriato dalle stelle in incuso ma dovreste conoscere meglio di me questa tipologia :D
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  18. :clapping: Vedo che le veneziane ti stanno prendendo bene. Bella monetina ben tenuta, si nota il doppio colpo che interessa il lato destro del dritto. Delle carzie le più difficili da trovare sono quella del MarcAntonio Trevisan e quella difficilissima del Pietro Loredan. Relativamente più semplice invece le 4 carzie. Per spunti ti posto questa nostra discussione: http://www.lamoneta.it/topic/11369-monete-veneziane-cipriote/?hl=%2Bmonete+%2Bcipro#entry1553752 Ciao Fabry
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  19. Esiste in numerose varianti...ma è abbastanza comune.Forse la tua è NC
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  20. ti ringrazio Savoiardo...con il suo diametro , il suo peso,e la magia de le sue scriture e disegni ne fa un monumento di moneta,son allegro saper che il mio piaccere e condiviso da passionati come noi,io di piu a darvi ,sono imagini di ella,e anche vista di un posto che e fermato uguale di poi tanti secoli,con i suoi orizonti sempre vergini,e il turquino di quel mare nostro che ci a datto vita!
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  21. Eccomi :) Intanto posso condividere questo estratto sulla diffusione della moneta in India dal libro di Robert Tye: viene riportata la teoria secondo la quale l'idea della moneta in India deriverebbe dalla circolazione della moneta "greca" nei commerci dell'area afgana, la quale avrebbe ispirato la produzione di monete in quest'area (si veda la discussione sulle monete arcaiche di Kabul: http://www.lamoneta.it/topic/146335-monete-arcaiche-di-kabul-e-chaman-i-hazouri-hoard/),che a loro volta avrebbero ispirato le monete a "forma di barra" di Gandara. Secondo me un discorso del genere può avere senso e non penso che queste prime monete di area indiana siano state introdotte direttamente dagli achemenidi. Certamente, però, le monete degli achemenidi, quelle afgane e quelle indiane di Gandara circolarono insieme. Ma il peso di circa 11 grammi è una coincidenza? Anche le monete afgane probabilmente sono state coniate secondo il medesimo standard ponderale...cito dal libro di R. Tye: "Most of the known coins of this type come from the ChamanHazuri hoard - 43 coins in all, but of 20 different types! The coins were perhaps struck to a Persian shekel standard of just over 11 grams". Insomma alla fine non ho concluso nulla con questo mio intervento :D R. Tye, The Spread of Coin Use in India.pdf
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  22. Il 13 aprile 1111 Enrico V viene nominato imperatore del sacro romano impero Enrico V di Franconia nato l’8 gennaio 1081 e morto ad Utrecht il 23 maggio 1125 è stato il quarto e ultimo imperatore del Sacro Romano Impero della dinastia salica. Figlio di Enrico IV e di Berta di Savoia, succedette al trono dopo la deposizione del fratello maggiore Corrado, avvenuta nell'aprile del 1098. Fu eletto il 10 maggio dello stesso anno rex Romanorum, e il 6 gennaio 1099 l'arcivescovo di Colonia, Nel 1105, ad Ingelheim, Enrico V costrinse il padre ad abdicare a suo favore. Ma solo quando questi morì, l'anno successivo, il titolo di Enrico V fu universalmente riconosciuto. E, forte di questo riconoscimento, non tardò a volgersi contro il papa, proseguendo la politica imperiale antiromana del padre. Il 13 aprile 1111 Enrico V giunse a Roma, pretendendo la corona imperiale. Quando vide che gli veniva rifiutata, prese prigionieri il papa Pasquale II e molti cardinali, costringendoli ad accettare le sue richieste, sia la sua incoronazione, sia il suo diritto all'investitura dei vescovi. Una volta ottenuta l'incoronazione ad imperatore, passò il titolo di Vicaria Imperiale Vice Regina d'Italia a Matilde di Canossa per i suoi meriti. Non appena fece ritorno in Germania, la Curia Romana revocò gli accordi raggiunti ed istigò i principi tedeschi contro l'imperatore. Già nel 1112 i nobili della Sassonia si rivoltarono contro di lui. Tra di loro vi era anche il futuro imperatore Lotario III. Le rivolte perdurarono fino al 1115, quando alla morte di Matilde di Canossa il titolo di re d'Italia si ricongiunse a quello dell'Impero. Il 7 gennaio 1114, a Magonza, Enrico V sposò la figlia dodicenne del re d'Inghilterra, Enrico I, Matilde d'Inghilterra, che, alla sua morte, fece ritorno da suo padre alla corte di Londra. Nel 1116 con una solenne cerimonia a Santa Tecla Enrico V venne scomunicato da Giordano di Clivio, arcivescovo di Milano. Enrico proseguì senza esitazioni nella lotta con il papato, fino al 1122, quando, con il Concordato di Worms, giunse ad un compromesso con il papa Callisto II. Enrico V morì a Utrecht il 23 maggio 1125, senza lasciare eredi legittimi, ma solamente una figlia illegittima, Berta. Venne seppellito nel duomo di Spira. La moneta porta la scritta inperator e al rovescio enricus coniata tra il 1105 e il 1125 (immagine dal catalogo Lamoneta.it) https://www.facebook.com/lemoneteraccontano/
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  23. Sono assolutamente d'accordo con @@centurioneamico. A @@Cinna74 vorrei ricordare che questi difetti sono caratteristici di gran parte della produzione monetaria dell'Ottocento, e questo per quanto riguarda i vari metalli (in particolare oro e argento). Sono in rapporto alla cattiva qualità degli acciai utilizzati per i conii, troppo poco compatti. Vorrei postare un esempio di monetazione Bolognese, la doppia di SV 1829. Nella foto sotto è riportata la moneta (in alto) e il particolare di 2 esemplari dello stesso conio (esistono 2 conii di D/ e 2 conii di R/). Nell'esemplare di sn. non vi è evidenza di difetti a livello di legenda, nell'esemplare di dx vi è il difetto al suo grado estremo di estrinsecazione. Come si potrà vedere interessa le cuspidi superiori delle lettere e addirittura, nel seguire la prossimità del bordo superiore, determina una "decapitazione" della colomba in alto. Il conio corrispondente alla fine si ruppe proprio nella zona danneggiata.
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  24. Per continuare con la serie di Filippo II andiamo a Messina con questa fantastica moneta.... Zecca : Messina Emittente : Filippo II ( 1556 - 1598 ) Nominale : scudo da 10 tarì Metallo : argento Anno : 1565 Rarità : R2 per MIR Prov : NAC 35 Note : tipo busto / PVBLICAE COMMODITATI su 4 righe entro ghirlanda di spighe
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  25. @@intermundia Scusami capisco quel che dici e che pensi ma l'onestà paga sempre nella vita perchè ciò che dai raccogli e il tuo esempio si moltiplica per 1000
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  26. Ciao a tutti, Vi posto un carlino di Filippo II, che allora imperava anche a Napoli... fonte acsearch: con la doppia sigla della maestro di zecca GR Germano Ravaschiero e quello di prova VP Vincenzo Porzio, quindi siamo nel periodo 1568 - 1584 Saluti Eliodoro
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  27. Mi sa che il fatto che questa sezione non è più aggiornata da agosto, stia a significare che è da molto tempo che non appaiono medaglie di Napoli e del Sud nelle principali aste numismatiche. Anche in prospettiva (primavera-estate) non sembrano esserci novità... Spero di sbagliarmi... Dove sono finite le medaglie? Avete pareri? Opinioni in merito ai canali di approvigionamento?
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  28. Già finito :blum: ? Non è un periodo effettivamente con molte monete datate ma alcune ci sono in zecche importanti con anche esempi molto belli, ho citato Firenze dove potreste trovarne ma anche Genova .... che dire di questa allora ? Zecca : Genova Autorità emittente : Governo dei Dogi Biennali ( 1528 - 1797 ) Nominale : doppia Metallo : Oro Anno : 1570 Provenienza : Bolaffi 21, 2012 Note : castello con data sottostante al dritto e croce ornata al rovescio
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  29. Una moneta di elevata valutazione e di difficile reperibilità perché molto ricercata non è rara, è di prezzo elevato e di difficile reperibilità. Una moneta è rara perché ce ne sono poche.??? scusi ma si contraddice da solo!! una moneta di difficile reperibilità è RARA perchè non ve ne SONO!! non ci possiamo soffermare solo sulle Tirature delle monete per determinare le rarità!! ci sono esempi lampanti su questo Topic che sono stati citati più volte, le 5 lire del 1914 ecc.. monete su cui andrebbe analizzato il mercato e i pezzi in giro per determinarne l'effettiva Rarità visto la domanda da parte dei clienti e quindi la sua Reperibilità. credo che infatti come dicevo ci sia confusione in giro.. un esempio una moneta della Repubblica comune in FDC diventa introvabile e quindi Rara. una moneta Rara, ma brutta se ne trovano eccome, solo alcuni pezzi sono veramente rari e si parla di date e non di varianti. credo che il 5 lire 1914 sia l'esempio più lampante. io colleziono monete di 300/400/500 anni fa e la tiratura non vuol dire Rarità, la rarità è la domanda del mercato della reperibilità di essa, poi se ci mettiamo la conservazione di mezzo tanto meglio!! saluti fofo
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  30. Medaglia devozionale mariana, ovale, ottone/rame, coniata, della seconda metà del XIX sec. di produzione meridionale.- D / Madonna a mezzo busto con Gesù Bambino tra le braccia, ambedue coronati, la scritta IMAGO DEIPARAE PLATIENSIS ,che significa; immagine della madre dei Piazzesi, indica che trattasi della Madonna delle Grazie di Piazza Armerina (Enna).- R/ Madonna (Assunta) seduta con testa raggiata e braccia aperte, soretta da due angeli, medaglia non comune. Ciao Borgho.
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  31. Ciao. "Potremmo partire da un primo punto....per le monete di cui sappiamo l'esatta tiratura, da questo dato." Su questo criterio mi vengono subito in mente due obiezioni: 1. Non avremmo modo di applicarlo a tutte quelle monetazioni per le quali non disponiamo di dati certi circa la tiratura. Sarebbe pertanto un criterio tendenzialmente utilizzabile per la sola monetazione moderna (o giù di lì). 2. La seconda obiezione è che anche in presenza di dati di tiratura ufficiali, questi dati possono non essere attendibile in concreto. Mi rifaccio, per un esempio specifico, al già citato caso dello scudo del 1914, la cui tiratura ufficiale è di oltre 272 mila pezzi, ma che sarà presente sul mercato e nelle collezioni forse in non più di alcune centinaia di esemplari. Che aiuto può fornirci, al fine di stabilire la rarità del predetto scudo, il dato teorico della sua tiratura ufficiale? Mi pare che non sia di nessun aiuto. Il caso non è solo quello dello scudo citato ma di tantissime altre monete, delle quali conosciamo la tiratura ufficiale ma che sono poi state oggetto di demonetazione. A questo punto, o teniamo conto dei pezzi demonetati (quando disponiamo del relativo dato) ottenendo, per differenza, il "saldo" dei pezzi residui, oppure se partiamo dal solo dato teorico della tiratura iniziale non so che utilità ne avremo al fine di stabilire la rarità di quella specifica moneta. "Per le restanti, dalla loro apparizione sul mercato, dalla presenza in collezioni pubbliche e poi dalla conoscenza di esistenza in collezioni private." Questo dovrebbe essere l'effettivo e corretto criterio per determinare la rarità di una moneta, cioè fare un "censimento" del numero dei pezzi esistenti. Ma è un'attività realisticamente realizzabile (lasciando da parte i casi di unicum o di pochi pezzi conosciuti, dove evidentemente è facile risalire al numero di pezzi esistenti)? Saluti. :hi: M.
    1 punto
  32. Innanzitutto grazie mille per la risposta. Si tratta quindi di rotture di conio anche se non casuali. A questo punto bisognerebbe capire come mai i conii venissero mal progettati solo e parallelamente nella monetazione vittoriana e del governo provvisorio di Venezia (sempre che non se ne osservino in altre monetazioni). Fra l'altro è comprensibile, nella situazione veneta del periodo, il perchè di tali errori. Molto meno chiaro risulta il perseverare nell'errore in un periodo così lungo nelle zecche britanniche. In quel periodo fra l'altro alla zecca di Londra si usava numerare i conii in modo da stimare quante monete si potessero coniare con ognuno di essi. Posso rispondere a questa domanda per quanto riguarda la zecca di Londra proprio perchè l'introduzione il "die number" aveva lo scopo di indagare ciò. Si stima che il singolo conio potesse battere ben 100.000 monete prima di usurarsi troppo. "fonte cataloghi lamoneta". Alla luce di questo dato trovo strano che per battere 5210 pezzi da 20 lire a Venezia vennero approntati più conii. Buona giornata
    1 punto
  33. Leggo ora questa interessante discussione. Il valore ponderale di riferimento, gli 11 grammi circa dello shahamana, oltre al valore di due scicli, corrisponde al peso che avrà anche la rupia indiana. La corrispondenza di peso mi pare difficilmente casuale. puó banalmente corrispondere ad un'unità ponderale usata in india in quel periodo?
    1 punto
  34. ho visto solo ora questa meraviglia! complimenti jagd !! un bellissimo ritrovamento che merita di essere ripresa in mano da qualcuno che la apprezzi!
    1 punto
  35. Non avevo esposto ieri a @@claudioc47 il mio punto di vista, ma provvedo subito. Teoricamente Rarità e Reperibilità sono concetti diversi, ma da pragmaticamente sono la stessa cosa. La rarità (intesa come tiratura - demonetazione) è un concetto virtuale in quanto per nessuna moneta conosciamo l'entità della demonetazione (o distruzione di esemplari) e per molte monete antecedenti le ultime decadi del 1800 ( e l'Unione Monetaria Latina) non siamo certi neppure della tiratura (che si riferisce frequentemente al "tipo" ma non "all'anno", o che talora manca del tutto). Dunque possiamo desumere ipoteticamente il numero di esemplari esistenti di una certa moneta ("rarità teorica") dalla frequenza con cui compaiono sul mercato (reperibilità o "rarità pratica"). Un secondo punto: il collezionismo numismatico vive del concetto di rarità. Una moneta è spesso ambita perchè rara, non perchè bella, anche se talora i due aspetti si integrano e una moneta bella e rara è particolarmente ricercata e valutata e una moneta solo rara (e mediamete gradevole) diviene anche "bella". Ovviamente sono molti i distinguo, ma il collezionista "estremo" desidera l'oggetto unico e, pertanto, raro (e non solo per amore di completezza). Poi ciascuno identifichi le implicazioni psicologiche che ritiene di scorgere in quanto sopra indicato ... e lascio da parte lo studioso che considera la rarità un'indicazione che gli permette di stimare l'entità di un'emissione in rapporto al contesto economico-finanziario dell'epoca! ;)
    1 punto
  36. Also, the ancient accounts say "ox-like face," whereas this coin has a human face with bovine ears and horns, so this one doesn't match the majority of ancient accounts either. The closest thing to these ancient descriptions of Acheloios are the Near Eastern bearded (regular) bulls, like the centerpiece of the Great Lyre of Ur.
    1 punto
  37. Per un esame comparativo occorrerebbe una visione diretta.... Da quel che vedo la tua moneta è NON CIRCOLATA, e in ogni caso, è stata toccata da pochissime mani...molto poche. E ha "dormito" per lunghi anni in un posto protetto...chissà dove.... ti rinnovo i miei complimenti.... Poi capisco che molti non siano daccordo, che si cerchi la perfezione assoluta...ma questa non si trova in questo mondo. E' una splendida moneta, dai natali non "nobili", nel senso che è nata per la circolazione, non per essere inserita in serie per collezionisti o in numero limitato...e quindi la sua bellezza è ancora maggiore... è come il cagnolino che nasce da una cucciolata di una randagia, che non sa se verrà adottato da una bella persona o finirà nel mondo degli uomini, con botte, graffi, maltrattamenti....questa moneta evidentemente ha avuto una vita "facile"...nel senso che per sua fortuna è stata coccolata, o forse chissà dimenticata per molto tempo in un luogo sicuro.
    1 punto
  38. bella moneta, c'è comunque da rilevare che i rilievi nei punti più alti sia al dritto che al rovescio,risultano leggermente 'toccati' quindi la parola fdc la lascerei stare. però uno spl pieno non glielo toglie nessuno...bella anche la patina uniforme. complimenti marco
    1 punto
  39. Ducato - Fiorino di Arnold di Egdmond (1423 - 1472) Diametro: 23.5 mm Spessore medio: 0.4 Peso: 3.02 g.
    1 punto
  40. Non ho quel catalogo. Quanto all'Adriano, lo ritengo un falso fuso, " doctored". .
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  41. Il 5 aprile 1722 si festeggiava la Pasqua e venne scoperta l’isola che porta ancora oggi il suo nome Il primo ad avvistare l'Isola di Pasqua fu presumibilmente il pirata Edward Davis, che avvistò l'isola a bordo del suo battello, nel 1687. Non capendo tuttavia di aver avvistato un'isola Davis non attraccò mai sull'isola. Il primo a sbarcare invece sull'isola fu l'olandese Jakob Roggeveen, la domenica di Pasqua 1722 (che in quell’anno cadeva il 5 aprile) , motivo per il quale l'isola fu battezzata Isola di Pasqua. La storia dell’isola è presso che sconosciuta anche grazie ai diari di Roggeveen si è potuta parzialmente ricostruire. I primi colonizzatori indigeni a sbarcare sull’isola furono i polinesiani, che i più recenti studi fanno risalire attorno all'800-900 d.C., probabilmente l'isola si presentava come un'immensa foresta di palme. Fino al 1200 d.C. la popolazione rimase numericamente modesta e sostanzialmente in equilibrio con le risorse naturali presenti. In seguito, però, nacque da parte degli abitanti la necessità di realizzare i moai, il cui sistema di trasporto richiedeva notevoli quantità di legname. Cominciò pertanto un importante lavoro di disboscamento dell'isola che fu ulteriormente intensificato dopo il sensibile aumento della popolazione dovuto a nuovi sbarchi. Verso il 1400 d.C. la popolazione raggiunse i 15.000-20.000 abitanti e l'attività di abbattimento degli alberi raggiunse il picco massimo. La riduzione della risorsa forestale provocò, conseguentemente, un inasprimento dei rapporti sociali interni che sfociarono talora in violente guerre civili. Tra il 1600 e il 1700 d.C., in alternativa al legno divenuto sempre più scarso, gli abitanti iniziano a utilizzare anche erbe e cespugli come combustibile. Le condizioni di vita sull'isola divennero pertanto proibitive per la poca popolazione rimasta, in gran parte decimata dagli scontri interni e dai flussi emigratori. Secondo i resoconti del primo occidentale a sbarcare sull'isola, Jakob Roggeveen, al tempo del suo arrivo l'isola si presentava brulla e priva di alberi ad alto fusto. La caratteristica più famosa dell’isola sono i grandi busti di pietra chiamati moai. Sull'isola esistono solamente 638 moai secondo le ricerche condotte daSebastian Englert. Nonostante le ricerche condotte negli ultimi anni il loro scopo non è tuttora noto con certezza. Secondo studi più recenti le statue rappresenterebbero capi tribù indigeni morti; secondo la credenza popolare avrebbero permesso ai vivi di prendere contatto con il mondo dei morti. La banconota da 1000 rongo rappresenta un nativo dell'isola e i tipici moai
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  42. Bellissima!! Complimenti per la composizione floreale ?
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  43. chi cerca trova......BELLA Giovanni
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  44. @@Manu_89 Purtroppo è un Milano falso.
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  45. @@Leoper Potrebbero anche esserlo ...solo che... Con queste foto sarà difficile giudicarle.
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  46. @@dalme1991 Io qualcosa la trovo conveniente qui, http://www.mynumi.net/2014-5-euro-san-marino-50-caduta-del-muro-di-berlino
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  47. @@dalme1991 Concordo, sei in linea con il mercato attuale.
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  48. @@Il*Numismatico Sempre lei, che dici? :D Sono migliorato o sono peggiorato? :D
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