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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/15/16 in tutte le aree
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Chi può "periziare" una moneta? La possono "periziare" solo i “Periti” (cioè coloro che hanno ottenuto l'iscrizione alla C.C.I.A.A e/o all'Albo dei Periti ed Esperti del Tribunale)? Oppure bisogna essere iscritti ad un'Associazione di professionisti numismatici? Devo dire subito che su questo punto il mio interlocutore ed io abbiamo concordato, ancorchè egli avesse notevoli riserve a prestarsi (pur dietro giusto compenso) a “periziare” (a questo punto potremo anche scrivere: a "espertizzare"...anche se trovo il verbo abbastanza sgradevole...) le monete altrui che, invariabilmente, vedeva poi confluire sul mercato, specialmente quello online. Fattogli notare che l'Associazione di cui Egli era membro aveva pubblicato persino un “listino” sul proprio sito internet con le tariffe per le certificazioni, mi ha risposto che dissentiva da tale pratica per i motivi che già mi aveva esposto. Ma torniamo al nostro tema. Ancora, probabilmente, sarò costretto a dare una brutta notizia a qualcuno. L'expertise (o quello che impropriamente noi siamo soliti chiamare pomposamente “perizia numismatica”), può essere effettuata da chiunque sia competente ed autorevole. Suppongo che questa affermazione, apparentemente “destabilizzante” per noi abituati ai titoli, ai timbri, ai rivetti personalizzati ecc.,, non sorprenda invece gli assidui e più attenti frequentatori del Forum, che hanno appreso nel corso del tempo una lectio magistralis fondamentale, e cioè che molto spesso, i veri esperti di monete, quelli il cui parere richiediamo quando abbiamo dei seri dubbi, quelli di cui leggiamo con estrema attenzione gli interventi, sono spesso anche Utenti “poveri” di titoli, timbri e rivetti, ma, d'altro canto, estremamente “ricchi” di esperienza, di studio, di "praticaccia" e di conoscenze numismatiche specifiche. Non sto a fare i loro nomi perchè li conosciamo tutti e, se siamo intellettualmente onesti, ne riconosciamo l'indiscussa capacità critica e la superiore conoscenza della materia. Ora, il fatto che costoro possano anche non essere iscritti alla C.C.I.A.A., all'Albo dei Tribunali, non siano laureati, non siano iscritti ad alcuna Associazione o Circolo e non sappiano giocare a bridge, non ne scalfisce minimamente l'autorevolezza ed anzi, per certi versi, costoro possono persino “impensierire” con i loro puntuali (e talvolta impietosi e ficcanti) giudizi tecnici, proprio chi, invece, antepone innanzi a tutto titoli accademici, bollini e iscrizioni burocratiche, che talvolta possono persino non adeguatamente corrispondere ad un altrettanto solida conoscenza della materia (ciò anche a causa di una certa “rilassatezza” - stavo per scrivere “sciatteria” ma poi ho scritto rilassatezza, per non apparire offensivo verso qualcuno - con la quale, in qualche sede, si conseguono le iscrizioni agli Albi). Ebbene, tutta questa “tirata” per dire che non solo le expertises (da noi “ruspantemente” chiamate “perizie numismatiche”) le può effettuare chiunque sia competente nella monetazione che certifica, ma che l'autorevolezza di una “perizia” è direttamente proporzionale alla caratura numismatica del certificatore, che non è indicata, necessariamente, dalle “stellette” o dai “bollini” applicati su tessere o su moduli delle Camere di Commercio, ma che risiede nel patrimonio di esperienze, di studi e di conoscenze che un soggetto che può non aver mai posseduto una “pinza rivettatrice”, nondimeno vanta. Quanto sopra con buona pace di chi ritiene che per “periziare” una moneta si debba essere iscritti agli Albi o alle Associazioni professionali e che le “perizie” eseguite da soggetti non iscritti non avrebbero, a loro dire, alcun valore. Se mai e quando verrà istituito un Albo professionale del settore, allora la questione potrà essere diversamente considerata....ma fino a quel momento...questo è ciò che passa il Convento. (fine della terza e ultima parte) Saluti. :hi: Michele13 punti
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@@elledi concordo pienamente. Con una buona fotografia, evidenziando i punti salienti di riconoscimento della moneta è perfettamente inutile sigillare in bustine o contenitori di plastica. Io faccio analisi gemmologiche e non sigillo né diamanti né le pietre di colore, figuriamoci se sigillerei una moneta. Il problema in campo numismatico è che non esiste un percorso di preparazione all'attività peritale, né esistono norme che stabiliscano degli standard operativi, strumentali e di nomenclatura, cosa che invece esiste nel settore gemmologico. Ripeto quello che avevo già espresso diverso tempo fa, io per diventare Gemmologo, ho dovuto frequentare un corso di formazione presso un Ente riconosciuto dallo Stato (IGI, Istituto Gemmologico Italiano), per un anno e mezzo, ho dovuto superare un esame di difficoltà non indifferente per conseguire il relativo diploma. Per operare a livello europeo, ho dovuto superare un altro esame presso la FEEG (Federation for European Education in Gemmology) nonché iscrivermi al Collegio Italiano Gemmologi, che con la Legge n. 4 del 14 Gennaio 2013, è divenuta Associazione Italiana Gemmologi e per il settore dei diamanti devo operare in base a quanto previsto da una specifica normativa UNI. Tutto questo in campo numismatico non avviene, i "Periti" provengono quasi tutti dal settore commerciale, periziano e vendono le proprie monete con un non indifferente conflitto di interessi, che determina molto frequentemente disaccordo sulla graduazione dello stato di conservazione.7 punti
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Sovereign Zecca: Royal Mint Llantrisant Metallo: Oro .917 Peso: 7,98 grammi Diametro: 22 mm Rarità: R Dritto : Busto coronato della regina Elisabetta II rivolto a destra disegnato da Ian Rank-Broadley Rovescio: Nuovo San Giorgio che uccide il Drago disegnato da Timothy Noad Contorno: Rigato Tiratura: 45.5244 punti
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Partiamo subito dal primo punto e, forse provocando la delusione di alcuni, diciamo subito che quelle attestazioni riportate sui cartellini, sulle slabs e persino sui “cartoncini fotografici”, non sono affatto perizie. Lo so...è un brutto colpo....ma è così. Ciò non significa che non esistano le “perizie numismatiche”, ma perchè si abbia “perizia numismatica” occorre ben più che la compilazione di un cartellino rivettato ad una bustina di pvc. La perizia è infatti una “relazione tecnica”, di norma scritta (ma potrebbe anche essere esposta oralmente al privato che l'ha commissionata o ad un giudice) che può avere ad oggetto una valutazione economica, una questione di natura tecnica, medico-legale, scientifica, ecc. Si conoscono tre tipi di perizia, che, per così dire, graduano progressivamente il livello di responsabilità che assume il perito che la rende: a. la perizia non asseverata (cioè “semplice”); b. la perizia asseverata; c. la perizia asseverata con giuramento. - Con la perizia “semplice”, il perito si limita a rispondere (di norma, come ho già detto, per iscritto) al quesito che gli viene posto, senza peraltro assumere formalmente responsabilità particolari in ordine ai fatti che egli dichiara di aver esaminato ed alle conclusioni cui è pervenuto; - Con la perizia asseverata, il perito, al termine del suo elaborato, redigerà un'autocertificazione nella quale confermerà i contenuti, assumendone, in caso contrario, responsabilità civile e penale. In questo caso, il perito assocerà alla sua relazione una dichiarazione (che sottoscriverà) e che sarà più o meno formulata nel seguente modo (riporto una formula reperita in un articolo pubblicato sul web): “Nella certezza di aver applicato al meglio le mie capacità professionali nella redazione della presente perizia, confermo, sotto la mia personale responsabilità, l'autenticità, la veridicità e la certezza dei contenuti della mia relazione”. - Nella perizia asseverata con giuramento, il perito, oltre a certificare il contenuto del proprio elaborato, presterà giuramento dinanzi ad un Cancelliere o ad un Notaio, pronunciando una formula “sacramentale” che non tollera deroghe: (“giuro di aver bene e fedelmente adempiuto alle funzioni affidatemi al solo scopo di far conoscere la verita”), conferendo alla perizia un ulteriore, seppur solo formale, elemento di autorevolezza. Come si può vedere, quella che in numismatica noi chiamiamo abitualmente (e semplicisticamente) “perizia”, non rientra in nessuno dei tre casi (di perizia) sopra indicati. Ma allora, quella che noi chiamiamo “perizia”...in realtà....cos'è? Ebbene, le attestazioni rilasciate dal venditore della moneta (ma anche, perchè no, da un terzo non venditore), nelle consuete forme e con gli usuali supporti a noi ben noti, altro non sono che “dichiarazioni di scienza” o, forse più precisamente, “manifestazioni di conoscenza” rispetto alla moneta di cui si dichiara innanzitutto l'originalità e poi, quasi sempre, anche la conservazione. Purtroppo non disponiamo di un termine “secco”, in italiano, (ciò forse spiega perché impieghiamo il termine "perizia"...) che rappresenti esattamente il concetto di “manifestazione di conoscenza” applicata alla valutazione dell'autenticità e della conservazione di una moneta, e allora, se permettete, questo termine lo prendiamo in prestito dal francese. Il sostantivo che più si avvicina al nostro concetto è un termine che riecheggia frequentemente nelle gallerie d'arte, ma che è quasi sconosciuto negli ambienti numismatici italiani; questo termine è....”expertise” La Treccani lo traduce come: “autenticazione di un'opera d'arte fatta da un esperto”. Mutatis mutandis, la dichiarazione riportata sul cartellino, sulla slab (mediante bollino) o sul cartoncino fotografico, è essenzialmente un' expertise, cioè, in primis, l'autenticazione della moneta e, in secundis (quando c'è) l'apprezzamento soggettivo di chi compie l'attestazione, dello stato idi conservazione n cui egli ritiene trovarsi la moneta. Le altre indicazioni usualmente riportate sui cartellini rientrano nella descrizione “oggettiva” della moneta (provenienza, peso, diametro, autorità emittente, zecca ecc) e completano il parere espresso. Venendo a trattare la seconda questione, è' evidente a questo punto (almeno...mi auguro che lo sia...) che le attestazioni di autenticità e conservazione a cui il mercato ci ha abituato, rese nelle predette solite forme, non mutano di un millimetro la “portata” delle stesse e la loro validità (o non validità), se il “certificatore” premette la locuzione “a mio parere”, piuttosto che “la ritengo ecc.” anziché limitarsi ad attestare, semplicemente e “rusticamente” che: “la moneta è autentica”. Invero, secondo il mio esuberante interlocutore parmense (o parmigiano...non so ancora come si dica) ben più grave sarebbe l'assunzione di responsabilità del certificatore che scrivesse sul cartellino “a mio parere”, mentre meno rilevante sarebbe la sua responsabilità se si limitasse a scrivere sul cartellino solamente che la moneta “è autentica”. Garantisco di essermi sforzato per comprendere quale potesse essere la saliente differenza passante fra le due modalità lessicali di attestazione, ma non sono venuto a capo di nulla, complice anche il fatto che quando ho chiesto al mio interlocutore di darmi almeno un “assist” per arrivare a comprenderne in base a quale ragionamento (preferibilmente giuridico) Egli sostenesse esservi differenza, la Sua risposta è stata che le cose stavano come diceva Lui....e per me, che sono un “illuminista”, queste risposte fideistiche non sono (ancora) sufficienti a persuadermi. :pardon: E veniamo ora al terzo ed ultimo punto. (fine seconda parte)4 punti
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@@Silver1970 sai qual'é il paradosso? Ero studente delle medie e sognavo di fare il chirurgo da grande! Poi la vita è andata diversamente, è deceduto mio padre e la vita è cambiata. Si vede che dentro di me è rimasto quel desiderio non realizzato, e ora faccio il chirurgo delle monete! La vita è proprio strana!4 punti
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Buonasera a tutti, volevo raccontarvi un'esperienza curiosa successa a me e alla mia ragazza poco tempo fa. Durante le vacanze di Pasqua abbiamo fatto un viaggio negli States: qualche giorno a New York con escursione alle cascate del Niagara (con viaggio in notturna in pullman, siamo turisti zaino in spalla). Dopo i primi giorni con il naso all'insì ad ammirare i grattacieli, ho cominciato a riabbassare gli occhi a terra e mi sono ritrovato in una situazione prima curiosa, poi via via più strana fino al surreale. Il punto è che continuavo a trovare monete per terra. In Italia mi capita di trovarne una di tanto in tanto, pur camminando moltissimo: diciamo a occhio e croce meno di una volta al mese. A New York invece... a un certo punto mi sono messo a contarle. Un giorno ho trovato ben QUATTORDICI monete per terra, tutte singolarmente (quindi non un mucchietto casuale, ma dodici differenti ritrovamenti), e anche gli altri giorni ne trovavo in quantità simili, diciamo tra le 5 e le 10. Principalmente ritrovavo monete da 1 e da 10 cent, ma mi sono capitati anche diversi 5 cent e qualche quarto di dollaro. Mentre ero alla stazione degli autobus di Buffalo di ritorno dalle cascate del Niagara ho fatto il record, trovando addirittura una moneta da 2 dollari (canadesi). Deve essere una cosa tanto frequente che se ne vedono numerose anche per strada ormai saldamente conficcate nell'asfalto. Complessivamente in 10 giorni di vacanza ho trovato e raccolto circa 60-70 monete. Mi son chiesto: ma in America, van di moda le tasche bucate???3 punti
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Non conosci la leggenda (o barzelletta...) dell'italiano che va' in America a cecare fortuna perche' al suo paese si diceva che negli Stati Uniti i soldi si trovano per strada ! Appena esce dall'aereoporto trova un dollaro per terra, si china per raccoglierlo, poi ci ripensa, si rialza e tra se stesso dice: sono arrivato oggi, inizio domani a lavorare.....3 punti
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Siamo sul Giornale della Numismatica oggi con commenti e immagini, per Monete Antiche con commenti più specifici sulle varie relazioni bisognerà attendere il prossimo numero... http://www.ilgiornaledellanumismatica.it/?p=87973 punti
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______________ 2005 Russia 10 Rubli - bimetallica Al centro simbolo nazionale del Tatarstan Una banconota dal mio sito personale http://nikita58it.altervista.org/banconoteT/nikita58it_tartastan.html3 punti
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Possono anche piacere esteticamente, non è questo che volevo dire, ma solo che non abbiamo penato quarant'anni per mettere in piedi un'unione monetaria e poi ritrovarci monete circolanti valide solo all'interno degli stati. Nessuna di queste porcherie entrerà mai nella mia collezione... come se non ci fossero già troppe emissioni poi.2 punti
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Zecca: Roma Autorità emittente: Gregorio XIII (1572 - 1585) Nominale: Grosso Metallo: Argento Anno: s.d. Rarità: R/4 (?) Note: con il rovescio OPERIBVS IVNCTA esiste un grosso del III anno di pontificato. Queste emissioni senza data sono comunque databili intorno al 1575 per la presenza dell'armetta "comune" a tutti gli zecchieri operanti nella zecca di Roma nell'anno giubilare. Unico esemplare censito in collezioni private e sul mercato, al Medagliere Vaticano ne sono presenti solamente due esemplari.2 punti
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Riapro la discussione, non perché sia stata approvata una legge che proibisca esplicitamente il commercio e il possesso di monete con simboli fascisti, ma per l'esatto contrario. Nel numero di aprile de Il Collezionista, la nota rivista filatelica edita da Bolaffi, è stata pubblicata un'intervista al parlamentare PD Emanuele Fiano, autore del disegno di legge (tale ancora è), che chiarisce lo spirito e gli scopi della sua proposta, scopi tra i quali, naturalmente, non rientra la "caccia al collezionista". Si parla in particolare di francobolli, le monete sono appena citate, ma è chiaro che si tratta di un discorso universale. Ne riporto alcuni passi salienti, potete leggerla integralmente nell'allegato. In che modo francobolli, ma anche monete e manifesti, sono toccati dalla proposta? Non sono e non devono essere toccati, almeno nella volontà di chia ha scritto la legge, cioè io. Nel nuovo articolo che intendo introdurre nel codice penale, il 293 bis, intitolato "Propaganda del regime fascista e nazifascista" si legge: "Chiunque propaganda le immagini o i contenuti propri del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco, ovvero delle relative ideologie, anche solo attraverso la diffusione o vendita di beni raffiguranti persone, immagini o simboli a essi chiaramente riferiti, ovvero ne richiama pubblicamente la simbologia o la gestualità, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni." Il titolo è "propaganda" non "possesso", e il verbo che regge il principio è "propagandare" cioè fare apologia, secondo i principi della legge Scelba. A essere sanzionato non è l'atto di avere a casa i francobolli di quel periodo, ma il farne una manifestazione a favore del fascismo, esaltandone le immagini con azioni di propaganda ... sottolineo che non è l'atteggiamento esteriore, cioè l'immagine di un francobollo, di un manifesto, o il saluto romano, a essere incriminato, bensì il suo venire in essere in condizioni di pubblicità tali da rappresentare un concreto tentativo di raccogliere adesioni nel progetto di ricostituzione del partito fascista. E ancora: Alcuni collezionisti hanno paragonato il disegno di legge alle misure adottate sotto il regime dell'albanese Henver Hoxha, quando era vietato il possesso dei francobolli del periodo italiano. Di contro, ribattono che in Germania è vietato inneggiare a Hitler, ma collezionare i francobolli del periodo nazista è legale. Trova queste critiche eccessive? Sono le critiche di chi non ha letto con attenzione il testo di legge [lo trovate al post #33, pag.2] che intende colpire chi ancora follemente si vuole richiamare a quella ideologia. E' l'atto di propaganda che deve sussistere, e nel collezionismo non c'è. Mi sembra che questa faccia piena chiarezza, spazzando via tutte le illazioni e le polemiche comparse sulla stampa specializzata (sempre Il Collezionista, un paio di mesi fa, gli aveva addirittura dedicato una copertina scandalizzata) e, anche, su questo forum. petronius2 punti
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ne aggiungo un'altra pure io.. sempre di Emanuele Filiberto... ma un Soldo. Zecca Torino Autorità emittente Emanuele Filiberto Nominale Soldo III tipo Metallo Mistura Anno 1576 Rarità NC Nota Moneta proveniente dall'asta FERT del 2002 con una impronta diversa dal solito e più rozza2 punti
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Ciao, credo che siamo ormai agli sgoccioli Lettonia 1922 - 50 Santimu Il simbolo nazionale della Lettonia al timone di una barca da pesca.2 punti
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Ciao, grazie della condivisione. Lo stemma costituisce la filigrana del foglio, è abbastanza grande e ben visibile. L'ho rigirato e parzialmente evidenziato in rosso: Scudo sannitico, timbrato da un elmo chiuso, rivolto e con svolazzi. Lo scudo contiene un animale passante, accompagnato in capo dalle lettere GBL racchiuse ognuna entro un cerchio. Più che uno stemma, mi sembra il "marchio di fabbrica" della cartiera. GBL potrebbero essere iniziali, magari Giovanni Battista Lupi, o simili. L'animale infatti ha le fattezze di un canide, che farebbe il paio con un cognome Lupi, o simili. In che comune piemontese ci troviamo, caro @@lucarosina? :good:2 punti
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Esatto. Epidauro poi era il santuario "madre" del culto di Asclepio in Grecia, in quanto la venerazione del dio prese le mosse proprio da quella località. Importantissimo era anche quello di Kos di cui ci sono bei resti imponenti. Per gli interessati alla figura di questa divinità mi sento di consigliare un paio di testi: - "Discorsi sacri", di Elio Aristide, in cui il famoso retore - in maniera confusa ma ricchissima di dettagli interessanti, narra la sua decennale devozione al dio e i "miracoli" di cui sarebbe stato oggetto - AA.VV. "Cristo e Asclepio", una raccolta di saggi e articoli sia su Asclepio che sui culti di guarigione nel mondo antico. Per fortuna poi, la bibliografia sul culto di Asclepio è abbastanza ricca e tutto sommato facilmente reperibile.2 punti
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DE GREGE EPICURI Se ben ricordo, gli Asklepieia erano sia templi che luoghi di cura, o meglio, "santuari terapeutici". Anzitutto occorreva ci fossero una o più fontane, o sorgenti, o pozzi, per lavare e purificare i malati e per gli altri usi sacri. Poi ovviamente un altare e un piccolo bosco sacro. Ma anche uno o più portici,meglio se esposti a sud,per collocare i malati che erano ammessi al santuario (non tutti lo erano: motivi religiosi o di obolo?) C'erano alcuni giorni di purificazioni, digiuni, lavacri e forse assunzione di erbe. Poi si attendeva che nella notte avvenisse l'incubatio: il dio cioè appariva in sogno al malato e gli diceva qualcosa,che andava poi interpretato dal sacerdote: ne emergevano in sostanza la diagnosi, la prognosi e la terapia. Se il risultato era positivo, altro abbondante obolo (o meglio, dracme!). Infine, specie ad Epidauro, una lapide incisa con tutta la storia. Pare che Ippocrate abbia studiato le iscrizioni,imparando molte cose.2 punti
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2005 Svizzera 5 rappen Piccola monetina di soli 17,5 mm.2 punti
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non credo che sia un tipo di investimento per il quale devi stare a sottilizzare tanto per 10-15 euro. non è evidentemente una moneta che compr(erest)i per fare un investimento o una speculazione. la domanda è, la trovi facilmente in queste condizioni a questo prezzo? In asta non credo (diritti, altri eventuali compratori etc etc). se ti piace, una volta appurato che il prezzo rientra nel "range" per questa conservazione, prendila. spero per te tu nn ti trovi mai nelle condizioni di DOVERLA rivendere per recuperare il capitale investito. Magari (lo spero di cuore) un giorno la darai via per prenderti un bel FDC in cambio2 punti
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Molto interessante. In effetti è sotto gli occhi di tutti (e molte discussioni del forum lo dimostrano inoppugnabilmente) che molti collezionisti italiani sono egualmente competenti nel loro specifico campo quanto alcuni professionisti (se non di più). Il forum in questo campo ha agito da catalizzatore. Sto già preparando un cartoncino personalizzato per il mio expertize .... :crazy: scherzo, dai :blum:2 punti
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@@Ric70 ciao Riccardo. Questa moneta ha una patina che inganna molto. Fa sembrare che i fondi siano piuttosto segnati, ma in realtà non lo sono, anche la freschezza del metallo è migliore di quello che appare. D/migliore del R/ che presenta alcuni segni di usura (es. seno sx). In questi giorni sono un po' impegnato e non ho potuto fare la mia analisi, ma credo di non sbagliarmi su una graduazione complessiva di Spl+ se non Spl/Fdc.2 punti
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Buona sera a tutti. :hi: In occasione del recente Convegno di Parma, una franca chiacchierata intrattenuta con un un giovane e preparato “medaglista”, membro di un'importante Associazione di Numismatici professionisti, mi ha indotto a proporVi questo modesto contributo, che tocca un argomento forse (anzi...sicuramente) già trattato a suo tempo ma che, a quanto pare, stenta ad essere compreso nella sua essenza, forse perchè trattasi di “essenza giuridica”, che alcuni – e lo posso capire – proprio per questo motivo trovano un poco indigesta. L'argomento è quello concernente la natura giuridica delle cosiddette “perizie”, ovvero quelle attestazioni di autenticità e, spesso, anche di conservazione, che si riportano a penna o con altri strumenti di scrittura su cartellini descrittivi della moneta e che vengono poi “sigillati” con essa all'interno di bustine di plastica (ma sarebbe lo stesso se la moneta venisse sigillata in una “slab” di stile nordamericano con l'applicazione di un “bollino” non rimovibile sovr'applicato) oppure mediante il rilascio di cartoncini contenenti la riproduzione fotografica della moneta e delle altre indicazioni descrittive, di autenticità e di stato conservativo. Vorrei affrontare il discorso utilizzando un linguaggio chiaro a tutti, cercando di ridurre al minimo i “tecnicismi”, anche se talora, dato l'argomento, non potrò fare a meno di farne uso. I punti che vorrei chiarire sono essenzialmente tre: 1. che cos'è esattamente quella cosa che, nell'ambiente numismatico, siamo soliti chiamare “perizia” (impropriamente...e vedremo fra poco perchè)? 2. Vi sono differenze giuridiche fra “periziare” una moneta utilizzando locuzioni preventive quali “a mio parere...”oppure “ritengo la moneta ecc.” piuttosto che ometterle del tutto e scrivere direttamente: “autentica”? 3. Chi è legittimato a redigere? La possono redigere solo i “Periti” (cioè coloro che hanno ottenuto l'iscrizione alla C.C.I.A.A e/o all'Albo dei periti ed Esperti del Tribunale? Oppure bisogna essere iscritti ad un'Associazione di professionisti numismatici? Dal colloquio intercorso a Parma, qualcosa mi dice che, sull'argomento, esista ancora (ed anche fra alcuni Professionisti) non poca confusione. :nea: (fine prima parte)1 punto
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Innanzitutto, desidero ringraziare Alberto Varesi per avermi interpellato anche privatamente e avermi messo a disposizione delle immagini ingrandite del 60 grana in ottone allo scopo di effettuare ulteriori approfondimenti. Alberto è un numismatico di grande professionalità che si fa mille scrupoli prima di vendere e se è il caso contatta persone all’infinito finchè non si giunge ad una conclusione, solo un vero professionista si comporta in questo modo, comprare da lui è una garanzia con la G maiuscola. Proprio grazie a lui ho effettuato delle indagini con immagini alla mano e sono arrivato alla conclusione che…… Purtroppo siamo di fronte ad un falso moderno. Il falsario ha voluto creare la rarità impiegando un tondello metallico inusuale. Ci sarebbe da fare un articolo ma considerando che i falsari sono tanti non possiamo certamente impegnare pagine e pagine di riviste e andar dietro ad ognuno di loro, una bella segnalazione con delle immagini ingrandite penso che sia più che sufficiente. Partiamo tutti dal presupposto che un conio veniva costruito utilizzando i punzoni di uno certo stile (stile bodoniano) e caratteri prestabiliti, non esistono varianti sotto questo punto di vista. Le uniche varianti riguardano la punteggiatura e la posizione dell'effigie eccetera e in ogni caso i rilievi devono obbligatoriamente essere tutti ben delineati e di una certa finezza, non dimentichiamo che il consiglio direttivo del Gabinetto d’Incisione era severo. Nel 1857 ad esempio, i ritratti e gli stemmi presenti sui conii erano punzonati e rifiniti direttamente dagli incisori ufficiali quali Luigi Arnaud e Andrea Cariello (questi si alternavano a seconda dei periodi per i dritti e per i rovesci), essi erano artisti di fama internazionale e non avrebbero mai commesso errori come vedremo di seguito. Osservando meglio gli ingrandimenti della capigliatura dell'esemplare in ottone noterete una certa grossolanità e doppiezza nella capigliatura, il bordo inoltre, non è tratteggiato ma punteggiato, questo vuol dire che il falsario non è munito di bulino millesimale. Ma non finisce qui; lo stile e la costruzione dei caratteri delle leggende non venivano punzonati dagli incisori ufficiali ma da altri incisori con mansioni di responsabilità minori, in ogni caso le lettere dovevano essere tutte uguali (i punzoni erano tutti uguali) o tanto meno dello stesso stile, la perfezione dei rilievi era d’obbligo (nulla a che vedere con i graffi o la perfezione dei tondelli o altri tipi di difetti, quello è un altro discorso). Come già accennato, nell’esemplare in ottone i capelli sono grossolani, diversamente predisposti e la barba non c’è più, nonostante l’esemplare sia in buono stato conservativo, in genere quando alla zecca si lesionava un conio all’altezza di una lettera o magari perchè non era ben punzonata si provvedeva a ritoccarla. Purtroppo, nell’esemplare in ottone le lettere e le cifre risultano tutte ritoccate in malo modo, gli ingrandimenti parlano chiaro, colui che ha fatto questa moneta non ha avuto nemmeno mano ferma, la ciliegina sulla torta poi, è la serie di gigli borbonici nello stemma al rovescio, più che gigli sembrano gerani, penso che se all’epoca alla zecca di Napoli qualcuno si fosse permesso di fare una moneta simile sarebbe stato preso a pedate dal re in persona. Ma come è possibile fare un falso simile con la tecnica della coniazione e non fusione del tondello? Se da una moneta autentica si riproduce un calco e da questo calco si fonde il metallo per creare i punzoni e da questi improntarli su un conio in acciaio, allora tutte le monete battute da questo conio risulteranno coniate e non fuse, in pratica, saranno una copia di una moneta apparentemente battuta. Il conio però, prima di entrare in azione, essendo frutto di un calco, non era mai ben delineato nei minimi particolari, tanto meno preciso e tagliente. Per questo motivo veniva ritoccato nella capigliatura e nelle lettere. L'esemplare in ottone presenta tutte queste caratteristiche e non è un falso d'epoca altrimenti sarebbe risultata una fusione magari argentata. All’epoca i falsari non disponevano certo di bilancieri o attrezzature per temperare l’acciaio dei conii. Oggi con i macchinari moderni è possibile fare tutto ciò, ma il falso, nonostante risultasse più preciso non sarà mai perfetto! Nel gergo dei falsari, questa moderna tecnica di falsificazione è nota con il nome di pressofusione, cioè una moneta battuta da un conio prodotto da calco con modelli fusi e questa moneta è battuta con un bilanciere o altro macchinario simile, solo un bilanciere può imprimere con una tale forza l’impronta su un metallo così duro come l’ottone. Non c’è che dire, un falso che inizialmente può trarre in inganno chiunque.1 punto
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Bene, una modifica decisamente giusta.Almeno dopo due mesi uno ha la possibilità di rivolgersi altrove se chi organizza la razzia non si comporta correttamente.1 punto
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Perchè non hanno le caratteristiche delle monete per la circolazione nell'intera area Euro, ma essendo comunque emesse dagli stati hanno valore all'interno degli stessi. Proprio una gran furbata, vista la quantità di modelli diversi già circolanti con le serie comuni e il fatto che componiamo un'area valutaria unica. Sapessi chi ha ideato questa xxxxxxxxx gli infilerei la testa nel W.C.1 punto
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Sapete quanti precedenti giurisprudenziali di apologia del fascismo (art. 4 della L. 645/1952) ci sono su una banca dati giuridica dal 1977 ad oggi ? Sono 11 (undici), solo 11. E sentono il bisogno di rimaneggiarla ? Se vi piacciono gli ossimori : è un esempio evidente di "Una spasmodica attenzione nei confronti dell'irrilevante" Soprattutto nel contesto storico che stiamo vivendo. Non voglio discutere di politica è una valutazione antropologica. Polemarco1 punto
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Per fortuna circolano molto poco queste schifezze assurde. E se ne facessero anche in Italia le rifiuterei nel caso me le dessero di resto.1 punto
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...............anche solo attraverso la diffusione o vendita di beni raffiguranti persone, immagini o simboli a essi chiaramente riferiti mi sembra che come al solito le leggi Italiane sono sempre ambigue. anche questa proposta.1 punto
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@@miza vedo un 2530 ๒๕๓๐ e quindi 1987 Il timone del 5 lire lo potresti inserire tu? :D1 punto
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1 punto
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@@pedro_88 Mio padre è stato accanito fumatore per quarant'anni, senza mai fare alcun tentativo di smettere. Poi un capodanno ha annunciato: "da domani non fumo più", e così è stato. Ormai son passati più di vent'anni da allora ed è diventato un fanatico anti-fumo (fino a quando hanno abolito il fumo nei locali pubblici ogni volta che si andava al ritorante finiva a litigare con qualche vicino di tavolo che accendeva la sigaretta). DUnque direi che la forza di volontà rimane la principale (e probabilmente unica) via. Forse smettere oggi è più facile che in passato: la gente che fuma è sempre meno, per cui la dinamica di aggregazione sociale non funziona più. Quando ci sono le cene con i colleghi, il numero di coloro che si assentano per uscire a fumare è sempre più ridotto: se dieci anni fa rimanevo praticamente da solo al tavolo, ora sono in minoranza coloro che escono. Tra l'altro le tipiche scene invernali dei poveri fumatori tutti infreddoliti che aspirano freneticamente sul marciapiede fuori dal ristorante, cercando di ripararsi dalla pioggia sotto una minuscola tettoia sono di per sé talmente patetiche che dovrebbero costituire un buon input a smettere. Se negli anni settanta-ottanta fumare faceva "figo", con la crescente attenzione alla salute e alla forma fisica il fumatore, soprattutto tra i giovani, ha perso molto del suo appeal. Almeno questo lascia ben sperare per le prossime generazioni.1 punto
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Ciao! Fuochino ...... tratto da: Le Monete Di venezia http://numismaticaluciani.it/le-monete-di-venezia-catalogo-tipologico-con-prezzi-type-of-coins-of-venice-libro.html E più che economico, pratico e veloce da consultare. Una spece di "bigino" che ti puoi portare in tasca per avere le informazioni più importanti sulla monetazione veneziana quando sei a "caccia" ..... ;) Consigliato veramente! saluti luciano1 punto
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per 6 euro è un buon acquisto. a me piace, ma si sa, io non ho grosse pretese in tema di monete.1 punto
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:rofl: @@marco91 ha ipotizzato una conservazione in scala italiana. Io ho dato la mia opinione utilizzando la scala UK e @@nando12 utilizzando la Sheldon Scale.... giusto per la precisione inserisco una tabella comparativa. Buona giornata ragazzi :hi:1 punto
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Leggendo l'articolo linkato lo trovi al tipo 3, gruppo C, seconda metà del 200, piccola crocetta in campo, interpunzioni in leggenda, S orizzontali, E con trattino, il peso è nel range ed è di buona fattura.1 punto
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Tornando alla sigillatura sono profondamente contrario in quanto significa imprigionare una moneta in una bustina di plastica impedendo la possibilità del tatto che per me è importante. Credo che il principio di sigillare sia legato alla natura truffaldina italica che potrebbe portare alla sostituzione della moneta periziata....in altri Paesi e per altre culture più nordiche questa diffidenza non esiste.1 punto
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L'altro giorno, nella discussione sul "grado di rarità delle monete", ho scoperto grazie a Petronius Arbiter che all'estero non lo si utilizza, di norma, questo parametro. Adesso vorrei chiederVi una cosa sulle "perizie": ma all'estero, fatta eccezione per le slabs americane, si usa sigillare le monete nelle bustine di pvc con i rivetti? Non mi pare di avere mai visto "perizie" simili effettuate da un francese, da un tedesco, da un inglese o da un islandese......ma non è che anche questa è una nostra caratteristica peculiare...un po' come lo è in gastronomia la "coda alla vaccinara"? :pardon: E se lo fosse: chi fu il primo ad introdurla e in che anno? (la "perizia"...non la coda alla vaccinara"... :rofl:). Saluti. Michele1 punto
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Come ti hanno già detto è Antiochia, la sigla SMANB (forse una B) sta per Sacra Moneta ANtiochia officina B (seconda officina di zecca)1 punto
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Riguardo all'origine del nome per il momento non cerco su internet ma aspetto i vostri interventi. Riporto invece quanto scritto nel Lazari che però non ho afferrato in maniera completa dato che non conosco il greco. "Questo nome, che manca ora al greco volgare, suona moneta di rame, sia poi di semplice rame o di basso biglione, e deriva da χαλκὸς, aes, o da χάλκειος, ex aere ductus, o meglio ancora da χαλκίον preso in senso di moneta vile, come lo us`o Aristofane (Βατραχοὶ, Act. II. Antepirrh. v. 8 e 9): ... ἀλλὰ τούτοις τοῖς πονηροῖς χαλκίοις Χθὲς τε καὶ πρώην κοπεῖσι τῷ κακίστῳ κόμματι. `E facile a spiegare colle corruzioni della greca favella ne' bassi tempi il non insolito mutamento della pronuncia della λ in ρ"1 punto
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Ciao agli amici che mi hanno sostenuto ,qui sul forum , in questa vicenda voglio comunicare che dopo il terzo sequestro ho avuto anche il terzo DISSEQUESTRO con la richiesta di archiviazione proposta dal Procuratore al GIP, questa anche in tempi relativamente brevi , 1 anno. Massimo1 punto
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Io ho fatto proprio così. Una banconota per tipo, senza tenere conto della firma (in finale, guardo la banconota e non la firma)... Ultimamente mi sono dedicato al Regno, stessa filosofia di raccolta, ma in certi casi ho fatto qualche strappo, completando la serie matrice-decreto, matrice-fascio e modificato-fascio. Devo dire che è venuto fuori una cosa molto carina, pur non ritenendomi un collezionista di banconote, ma un piccolo raccoglitore. Con quello che risparmi nel tralasciare tutti i decreti, ti ci scappa una bella raccoltina anche del Regno, che devo dire, è molto molto bella! Allego un piccolo scatto dimostrativo, mi son anche divertito nel realizzare delle piccole schede schedando le poche banconote in collezione1 punto
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@@sulinus Vedo solo ora questa discussione. Veramente bella!!! Lo SPL+ se lo merita a 360° Complimenti.1 punto
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Riporto un brano della proposta di legge: "Sono ormai frequenti i fatti di cronaca che riportano la denuncia e lo sconcerto da parte di turisti in viaggio nel nostro Paese che si trovano di fronte a vetrine che pubblicamente espongono oggetti o immagini che si richiamano a tali ideologie". Ma se i turisti in viaggio nel nostro Paese rimangono "sconcertati" quando vedono in una vetrina un fiasco di vino con l'etichetta riproducente Muss...(anzi..scusate...l'innominabile...perché forse anche solo a nominarne il nome si commetterà reato..) o un porta-chiavi con la sua effigie, ma come reagiscono quando trovano chiusa la Reggia di Caserta o gli Uffizi? Quando trovano i mezzi pubblici zozzi, sgangherati e perennemente in ritardo? Quando trovano accumuli di immondizia per le strade? Se si "sconcertano" nel primo caso, cosa accade negli altri? Si strappano i capelli a vicenda in preda a crisi di pianto? Tentano il suicidio? Non sarei inoltre così certo che le disposizioni della proposta di legge non potrebbero estendersi anche alle monete del periodo: ecco un altro passaggio della proposta di legge: "Da qui l’esigenza di prevedere una fattispecie aggiuntiva nel codice penale, all’interno dei delitti contro la personalità dello Stato, di cui al titolo I del libro secondo, che punisca chiunque propagandi le immagini o i contenuti propri del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco, ovvero delle relative ideologie, anche solo attraverso la produzione, distribuzione, diffusione o vendita di beni raffiguranti persone, immagini o simboli a essi chiaramente riferiti, ovvero ne richiami pubblicamente la simbologia o la gestualità." Quindi, se la proposta diventerà legge, postare sul Forum un 2 lire 1928 Esposizione di Milano, che riporta la legenda "Benito Mussolini Capo del Governo", o un 100 lire "Fascione", che riporta un "Fascio littorio" allusivo del partito fascista, sarà lecito oppure chi lo farà incorrerà nel divieto di propagandare "immagini del Partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco, ovvero delle relative ideologie, anche solo attraverso la produzione, distribuzione, diffusione o vendita di beni raffiguranti persone, immagini o simboli a essi chiaramente riferiti"? M.1 punto
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Hai ragione petronius, il testo non fa nessun riferimento a monete o medaglie o liberi esistenti, ma alla propaganda, che è un altro discorso. A mio personalissimo parere, il problema è che viene impiegato il tempo, in parlamento, con discussioni minori, come interesse, e tralasciano, volutamente?, problemi ben più seri, vedi il reato di omicidio stradale. Al mio esame di maturità c'era un tema con questo titolo: "Il sonno della ragione genera mostri, commenta la frase del Goya." A quel tempo non seppi come affrontare l'argomento, oggi saprei cosa scrivere. In italia ci sono leggi che basterebbe applicare, senza bisogno di aggiungere postille.1 punto
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Sicuramente è utile dare un'occhiata ad esemplari che sono custoditi da molti decenni in musei o di sicura provenienza da ripostigli archeologici. Allego, per la gioia e l'archivio di Skubydu due esemplari provenienti da Vienna (ci sno altri esemplari, dei quali però manca ancora la foto). Dracma Calc. 62-69 Vienna GR 6878 g. 31,38 29mm 11h E' un esemplare con conii stanchi e un poco usurato, ma sicuramente originale. Presente nel museo da almeno due secoli e ancora non c'era interesse a falsificare queste dracme di bronzo.... Litra con Ippocampo Calc. 34 Vienna GR7001 ex Carelli g. 5,49 18,9mm 12h con bellissima patina originale verde smeraldo. Il museo di Vienne annota che era un pezzo proveniente dalla famosa raccolta Carelli, formata nel primo Ottocento.....1 punto
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Credo che non me ne rimarrebbero in tasca, dato che non avremmo più i soldi per acquistare medicinali, benzina e riscaldemento...1 punto
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