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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/20/16 in tutte le aree
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Buona affluenza, tutti attentissimi, grazie al CENTRO CULTURALE NUMISMATICO MILANESE che organizza queste iteressanti conferenze6 punti
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Ciao, nell’ 82 d.C. Domiziano decise di reprimere le incursioni della tribù germanica dei Catti. Si trattava di un progetto già iniziato, in realtà, dal padre Vespasiano negli anni 73-74: lo stesso imperatore da poco succeduto al fratello Tito cercava, oltre alla pacificazione delle frontiere più turbolente, gloria militare personale per migliorare la sua immagine di Augusto. Oltre a sconfiggere I Catti, tribù germanica bellicosa e irrequieta, il vero obiettivo era la conquista dell’area territoriale di forma triangolare chiamata Agri decumates, corrispondente all’attuale Assia e nota ai più con il termine Foresta Nera: come si evince facilmente si tratta di un’area contraddistinta da ampie e fitte foreste che comprende le sorgenti di due fiumi estremamente importanti in quanto all’epoca costituenti i limiti orientali continentali dell’Impero Romano: il Reno e il Danubio. Fu così che nell’83 d.C. l’Imperatore, ufficialmente diretto in Gallia per un censimento, si presentò a sorpresa a Mogontiacum (Mainz - Magonza) con ingenti forze militari costituite da: Truppe ausiliarie 6 Legioni ( I Adiutrix, la VIII Augusta, XI Claudia, XIV Gemina e XXI Rapax provenienti dalla Germania Superior e la neo costituita I Minervia* ) Vexillationes delle 4 legioni britanniche (II Adiutrix, II Augusta, IX Hispania e XX Valeria Victrix) per un totale di circa 80.000 uomini equamente divisi tra ausiliari e legionari. *Legione costituita appositamente da Domiziano per la spedizione. Era dedicata alla Dea Minerva, divinità cui si appellava l’Imperatore. Il simbolo della legione era l’ariete.4 punti
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Certificare la lecita provenienza è necessario per tutto ciò che abbia più di 50 anni e che rientri nel novero dei beni di possibile interesse storico, artistico, archeologico, paletnologico etc ( si veda il TU 422) a prescindere dal valore economico. Questo è quanto. Tutto il resto sono interpretazioni.4 punti
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Ringrazio tutto il Centro Culturale Numismatico Milanese e in particolare il suo Presidente Gianfranco Pittini per l'opportunità che mi ha concesso ieri sera di parlare delle monetazione affascinante ed intrigante del periodo medievale, Pavia, Milano, Lucca ....si sono alternate e confrontate nel tempo e nei vari periodi storici con le loro caratteristiche e particolarità....ed è stato bello parlarne insieme ad amici, soci ed appassionati . Bisogna anche dire che oggi il CCNM si pone come unico riferimento della nostra città per la possibilità di ascoltare conferenze, fare chiacchierate, confronti e visioni di monete tra appassionati numismatici, quindi centro culturale ma anche aggregativo per la nostra Milano.... Da quello che ho potuto ascoltare il programma per il futuro è ricco di grandi appuntamenti sicuramente da non perdere e che verranno man mano segnalati anche qui sul forum, mi auguro che altri possano approfittare di questo sicuro approdo e riferimento numismatico milanese per conoscersi, approfondire, avere altre serate come quella di ieri sera che sicuramente personalmente non dimenticherò....4 punti
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Per il momento grazie a tutti veramente, qualche immagine ce l'ho anch'io come ricordo e inizio da queste.... Qui mentre mi pongo la domanda " perché Pavia ? "4 punti
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L’obiettivo era l’avanzata nei territori dei monti Taunus ovvero l’area tribale dei Catti che secondo alcune fonti erano affini ai Batavi e da qui erano migrati più a sud. Oltre a tale gruppo tribale nell’area erano insediati anche i Mattiaci, i Vangioni, i Triboci e i Nemeti. E’ verosimile ritenere che Domiziano abbia ottenuto l’alleanza delle vicine tribù dei Ermunduri e dei Cherusci (discendenti di quelli di Arminius, per intenderci) per evitare che questi appoggiassero la difesa della tribù invasa. La tattica era quella consueta romana del periodo: avanzare per “comprimere” i Catti in un punto e quindi l’attacco laterale a tenaglia per annientarli. Frontino riferisce che i Catti furono battuti ripetutamente. Ma nella realtà sembra che la tribù germanica avesse capito (forse memore della lezione data a Varo nemmeno 80 anni prima) che la tattica romana era funzionale quando lo scontro avveniva in aree aperte, dove la fanteria pesante poteva muoversi al meglio mentre era in difficoltà laddove il dispiegamento e la mobilità era limitata alla fanteria pesante. Pertanto evitarono lo scontro e sfruttarono le foreste per nascondersi. Lo afferma indirettamente lo stesso storico romano succitato quando scrive che “l’Imperatore, quando i Catti scappando ripetutamente nelle foreste si sottraevano allo scontro tra cavallerie, ordinò ai suoi cavalieri che una volta raggiunti i loro carriagi smontassero e combattessero a piedi. Con questo accorgimento ottenne che nessuna difficoltà di terreno compromettesse la sua vittoria.” (Stratagemata, II, 3, 23). Con una lettura critica e non mediata da una visione magari un po’ benevolente verso i meriti dell’Imperatore possiamo interpretare la situazione come simile a quanto accaduto nella Caledonia: un avanzamento nel territorio (che effettivamente ci fu per circa 75 chilometri) che non corrispondeva ad un reale e capillare controllo del territorio a causa della natura sfavorevole del territorio (in Scozia le tribù si celavano nelle foreste e sulla Highlands, in Germania nelle foreste e nelle alture presenti). In entrambe le situazioni si provvide alla costruzione di strade, fortini e forti principali; a sud la frontiera avanzò a settentrione. La conquista portò comunque all’avanzamento del limes ma senza annettere efficacemente tutta l’area che si era prefissato; comunque il tragitto del confine tra Reno e Danubio era stato ridotto e poteva esser fortificato e difeso con minore sforzo. Domiziano si accontentò: elevò la paga ai soldati coinvolti e si accattivò la loro simpatia facendosi vedere sui campi di battaglia (ma i detrattori ne sminuirono le gesta), diede fiato alle lodi dei suoi panegisti, rientrò a Roma ed indesse un Trionfo, praticamente da solo si diede il titolo di Germanico. L’esercito era dalla sua parte, il popolo pure: aveva cancellato l’onta dell’etichetta di “buono a nulla” affibbiatagli dal padre, era un soldato, un conquistatore che si faceva vedere anche in prima linea. Era divenuto popolare. Aggiungeva trionfante il titolo di Germanicus (giugno/agosto 83) e la quarta acclamazione ad Imperator. Questo il bicchiere mezzo pieno: in realtà il settore era rimasto instabile. E ciò non era cosa da poco conto per un’area a nord delle Alpi che immetteva verso la Raetia e quindi verso l’Italia.4 punti
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Oggi vi mostro un bel Carlino di Filippo II per il regno di Napoli. Moneta comune ma sempre affascinante, aspetto i vostri commenti e opinioni. Buon pomeriggio!3 punti
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Metto un anteprima di una moneta che è tra le mie mani. Tallero per Pisa 1615 della più grande rarità R5 dei talleri di Pisa. Cosimo II 1615 Pisa Tallero 1615 R5 il Di Giulio non esprime rarità di questa moneta conoscendone solo due pezzi. ne saranno usciti meno di 6.. di grande freschezza FDC/SPL+ Pisa Cosimo II de’Medici, 1609-1621. Tallero 1615, AR 28,51 g. Mezza figura radiata del duca in armatura d., con lo scettro nella mano d. e la s. sull’elsa della spada; nel giro, sotto il taglio del busto, 1615. Rv. Stemma coronato caricato su croce di S. Stefano. CNI –. Galeotti XXXI (manca questa data). Di Giulio 70. Ravegnani-Morosini 14. Estremamente raro3 punti
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il problema a mio avviso è che in Inghilterra abbiamo un'"Autorità" che ha l'obiettivo di conoscere e studiare. fatto quello, fatto tutto, non a caso spesso ad esempio il British dopo aver studiato e fotografato monete "comuni", le vende con un bel certificato, in questo modo il prezzo raddoppia. purtroppo, e dico purtroppo, lo stato italiano è il peggior collezionista....pretende il puro possesso, non sa cosa possiede, non lo studia e non lo mette a disposizione.... a titolo di puro esempio, nel museo della mia città so essere presente un solido inedito di Giulio Nepote... poterlo vedere è fantascienza ... nonostante stia collaborando con un importante museo di una capitale europea, al Gabinetto Numismatico della mia città mi è stato negato l'accesso "richiesto per iscritto" ben due volte... perché ...apparentemente... dicono che pubblicheranno tutto "presto" e non c'è motivo di richiedere l'accesso... ora... l'altra domanda... posto che tutto il materiale dello Stato è "dello Stato" , e in quanto repubblica, DEI CITTADINI!!!... perché per motivi di studio o passione non posso vedere, anche accompagnato, il patrimonio dei nostri musei???3 punti
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I miei complimenti a Mario @@dabbene , non si è parlato solo di monete ma anche degli aspetti politici e commerciali della Pavia nel medioevo, dell' importanza della città di Pavia e delle alleanze con altre città importati. Mi ha poi interessato molto il parallelo con le altre zecche battenti moneta come Milano, Lucca e Verona e poter vedere nello stesso tempo la stessa tipologia di moneta, solitamente viene trattata la moneta per la singola Zecca. Interessante e spiegata molto bene l' evoluzione della monetazione dagli Ottoni, enriciana e di Federico. Alla fine si sono potute apprezzare dal vero le monete. Grazie Mario per la bella serata passata insieme. Tiziano3 punti
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Bravo! Come questi scatti dimostrano, l'attrezzatura influisce poco. Quello che conta è "il manico". Va benissimo anche una vecchia compatta digitale, costa pochissimo, e fa miracoli. Ecco un esempio, (una vecchia Sony del 2005, ancora sempre in uso per gli scatti "improvvisati") Un tocco di postproduzione per migliorare l'intensità della saturazione, luci ed ombre, scontorno, montaggio, e la foto è pronta3 punti
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Premesso che non sono molto ferrato su questa monetazione, non trovate che questa moneta sia avvolta da un alone un po' mitico, oltre che essere un bel po' rara?2 punti
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Buon pomeriggio! 2006 USA 1 dollaro2 punti
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DE GREGE EPICURI @@dabbene: Grande Mario! Non ci crederete,ma ho imparato a distinguere Ottone 1°, 2° e 3°...possibilmente col libro di Mario e Fusconi sulla scrivania, perchè decifrare le scritte del contorno non è facile, specie se il "papiense" è usurato. Insomma, HTercius è il 3°, per gli altri bisogna individuare AUGUSTUS e IMPERATOR, almeno per i più comuni. Per i rari, ci vuole il libro. Mi sono anche convinto che Pavia fra il IX e X secolo è stata, come zecca, più importante di Milano: bella forza, era un'alleata fedelissima degli Ottoni, di Corrado di Franconia e degli Hoenstaufen, compreso il Barbarossa! che dopo aver distrutto Milano andò a festeggiare sul Ticino. Carlo Magno invece privilegiò Milano in tutto, perchè i pavesi si erano mostrati troppo affezionati ai Longobardi, e non gli avevano fatto una buona cera. E poi, in effetti, a Pavia per secoli ci fu il Palazzo Imperiale, luogo di sosta dell'imperatore nei frequenti viaggi a Roma (e ritorno in Germania). Insomma, una grande serata, e molte monete "papiensi" ma anche mediolanensi e di Lucca, che era un piacere vederle! Grazie.2 punti
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Buona giornata Interessantissima "passeggiata" nella monetazione medioevale, quella avvenuta ieri sera; denari di Pavia, Milano, Lucca; tutti accomunati da una iconografia simile, tutti coniati nei secoli a cavallo dell'anno 1000 con il nome degli imperatori "tedeschi". Carlo Magno con la sua riforma monetale estesa a buona parte dell'Europa; ma più ancora simili sotto gli imperatori "Ottoniani" e "Federiciani". Monete che, certamente, hanno un fascino particolare, pur non brillando di qualità estetiche appariscenti; con tutte le loro varianti costituite da interpunzioni differenziate, la presenza di "cunei", "unghie" ed altri segni identificativi dei massari, non sono facili da catalogare, ma forse, anche questo, fa parte del loro fascino. :pleasantry: Grazie Mario per l'interessantissima "chiacchierata" ed un doveroso grazie al CCNM che l'ha resa possibile. Ancora una volta, il CCNM, dimostra essere uno tra i più attivi Circoli numismatici italiani. saluti luciano2 punti
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Ciao a tutti! Vi mostro questa lira coniata a Modena sotto Francesco III d'Este. La conservazione non è delle migliori, ma (specialmente al R/), l'argentatura superficiale è ancora ben visibile! Anche il dettaglio dell'aquila è buono, peccato per le legende.. Il verde che si vede è sporcizia, con i consigli di mariov60 sono riuscito a migliorarla un po' rispetto a com'era prima.. La curiosità che vorrei farvi vedere è la data! 1738-1739, il millesimo mi parrebbe un 8 moneta alla mano, ma la data è capovolta, girata verso il centro della moneta anziché verso l'esterno, e in più le cifre stesse sono speculari! Ho visto che da catalogo è catalogata R1, ma girando su internet non ne ho viste molte in vendita.. Qualcuno ha conoscenza di altri casi di data invertita e capovolta? Vi sembra interessante? Grazie in anticipo! :)1 punto
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@@miza per togliere la patina bisogna usare un disossidante, l'alcool è solo detergente. In gemmologia si usa per sgrassare le pietre prima di esaminarle alla lente o al microscopio. Noi usiamo anche un particolare tipo di microscopio, si chiama "ad immersione", dove la pietra viene osservata immersa in un liquido con indice di rifrazione simile a quello della pietra in osservazione (praticamente la pietra sembra sparire nel liquido), in maniera tale che si possono esaminare solo le eventuali inclusioni. Questi liquidi sono abbastanza untuosi e per sgrassare le pietre dopo l'esame usiamo, appunto, l'alcool etilico, che essendo incolore non lascia tracce di colorante, che invece è presente nell'alcool denaturato.1 punto
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Rispetto alle immagini originali (viste in privato) ora la moneta ha già un aspetto decisamente gradevole. La questione della data è in effetti interessante perchè non risulta censita nelle opere di riferimento (Crespellani e CNI). Purtroppo ora sono in terra slovacca e non posso verificare gli elenchi dei conii e gli esemplari censiti nelle varie colllezioni pubbliche o nelle vendite all'incanto, ma penso possa trattarsi di un inedito. Il fenomeno dell'nversione dei numeri, del loro capovolgimento e della loro rotazione in posizione speculare non è nuovo per la zecca di Modena. Nel corso del governo di Rinaldo I, padre di Francesco III, alla ripresa della coniazione dei giorgini (dal 1726), numerosi esemplari con data 1727 presentarono questo problema. La scarsa cura nell'allestimento dei conii unita alla scarsa precisione nel corso delle fasi di coniazione fecero si che alcuni di questi esemplari venissero poi classificati con millesimo 1724; data a mio parere inesistente. In allegato un'immagine del giorgino con cifre della data invertita (la data 1727 si dovrebbe leggere da sinistra verso destra) e il collegamento alla pagina del catalogo in cui l'esemplare presentato con millesimo 1724 è evidentemente caratterizzato dallo stesso tipo di errore. http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MORI/6 per ora mi fermo un saluto Mario1 punto
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Per il resto, la discussione sta deviando sul complottismo mondiale :nea:1 punto
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Prima prova con una moneta di poco conto. Vedi che risultato ti dà e poi eventualmente lo fai con questa.1 punto
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Ciao @@FlaviusDomitianus , lieto per aver passato l'esame della tua visione, in quanto "flaviologo" per eccellenza, pongo rimedio alla lacuna. Domitian Sestertius. Rome Mint 86 AD. Obverse: IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XII CENS PER P P Bust of Domitian, laureate, right with aegis. Reverse: S C Domitian standing left, holding parazonium and spear; Rhenus (The river Rhine) reclining left. References: RIC 468 Rare. Size: 35mm, 25.34g. Numismatic Notes: VF with an attractive light-and-dark green patina with yellow orichalcum metal showing in areas. This type celebrates the expansion of the empire into the areas of the upper Rhine and Main rivers! A stunning example! (da VCoins) Ciao Illyricum ;)1 punto
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Bellissima serata, ancora un grazie al CCNM ed in particolare a Gianfranco per aver organizzato l'evento!! I complimenti Mario te gli ho già fatti ieri sera, ma te li rifaccio anche qui: BRAVISSIMO!!! :clapping: :clapping: :clapping: :clapping:1 punto
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Qui un vivace dopo conferenza con commenti e brindisi.... un commentino però me lo riservo più avanti .....1 punto
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Qui mentre faccio un raffronto tra le monete disegnate dal Kunz e riportate sul libro del Brambilla e le monete reali custodite a Pavia della Collezione Brambilla....1 punto
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Oltre lo stile - poco affine a produzioni coeve - e' anche l'iconografia che mi lascia assai perplesso1 punto
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Sono belle e van più che bene! ;) Le foto che ho postato, insieme alle tue, dimostrano che non serve chissà quale tecnologia per fare foto decenti. Un po di tempo, passione se c'è ancora meglio, e si fanno foto belline1 punto
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Dal 1911 fino alla fine del Regno d'Italia la Zecca è stata questa di cui allego la foto e situata a Roma in Via Principe Umberto n.4 Ti metto anche la cartina così vedi che zona di Roma è (dalle parte della Stazione Ferroviaria Termini più o meno) Anni prima, al momento della proclamazione del Regno il 17 marzo 1861, le Zecche esistenti in Italia erano ufficialmente dieci: Torino, Milano, Genova, Bologna, Parma, Modena, Firenze, Lucca, Napoli e Palermo. (A queste si aggiungeranno poi Venezia e di Roma che verranno annesse al Regno rispettivamente nel 1866 e nel 1870.) Delle restanti zecche: Modena era inattiva già dall'inizio del XIX secolo, Parma aveva ripreso a svolgere alcune funzioni marginali con Maria Luigia d'Austria, che aveva però preferito rivolgersi alla più attrezzata zecca di Milano per la coniazione delle sue monete e medaglie, Lucca aveva cessato la sua attività dopo l'annessione del ducato allo Stato Toscano nel 1847 e Palermo, con l'occupazione borbonica e l'accentramento delle funzioni amministrative del Regno delle Due Sicilie a Napoli (1816), era rimasta pressoché inoperosa. Nel 1861 si stabilì poi la chiusura della Zecca di Bologna e delle Zecca di Firenze. Successivamente si stabilì che la fabbricazione di monete d’oro e d’argento doveva avvenire nelle zecche di Milano, Torino e Napoli. In queste tre zecche fu quindi concentrato tutto il lavoro di sostituzione delle vecchie monete non decimali a corso legale nei vari stati preunitari con le nuove monete decimali del Regno d’Italia. A Genova, che aveva cessato di battere monete nel 1860 e che avrebbe necessitato di ingenti spese per l’ ammodernamento dei locali e dei macchinari, vennero invece concentrate le solo operazioni di affinazione e partizione dei metalli. Terminato poi l’ingente lavoro di sostituzione del vecchio conio circolante furono chiuse nel 1870 le Zecche di Genova, Torino, Napoli e Venezia. Tutta la produzione monetale del Regno fu concentrata quindi nello stabilimento di Milano che fu poi chiuso a sua volta nel 1892. Dal 1892 al 1911 l'unica Zecca del Regno D' Italia fu quindi a Roma ma era la vecchia Zecca Papale in Via delle Fondamenta - Città del Vaticano. Ti faccio vedere più o meno in che zona si trova (è alle spalle della Basilica Di San Pietro)1 punto
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Mi piange il cuore non vedere monete toscane, @@fofo dove sei :blum: ? E allora questo monetone con lo splendido ritratto di Cosimo II, sono le monete per il commercio, per il Levante, monete coniate a Firenze per Pisa, le grandi monete del 1600.... Zecca : Firenze per Pisa Emittente : Cosimo II dè Medici ( 1608 - 1621 ) Nominale : tallero Metallo : argento Anno : 1620 Prov. NAC 301 punto
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Lo dico con disappunto ma - visto come tengono in Inghilterra i siti archeologici che ho avuto l'opportunità di visitare - penso ne avranno molta più cura di quanto accadrebbe se il ritrovamento fosse avvenuto nel nostro Paese.1 punto
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Non riesco a scorgere la stella sotto "ASCOLI", ma lo stile della madonna al rovescio (forse anche il conio), è quello della madonnina presente a catalogo e passata da Inasta, quindi almeno "mezzo R3" :D L'espertissimo in materia è @@legionario, ci sarà sicuramente di aiuto ! ;) Ciao, RCAMIL.1 punto
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:) .. si puo' dire che sia ricerca anche quella in fondo .. Anche se per un fine artificiale - sintetico - non per la cosa vera E' la stessa differenza che passa tra un diamante sintetico e uno vero . Per il primo ci vuole comunque un sacco di lavoro, dei soldi per produrlo, una ricerca che porti alla sua produzione . L'oggetto e' bello e per certi versi interessante ma - l'originale - e' un'altra cosa, altri riflessi, altre lucentezze , altre trasparenze e con il sintetico non c 'e' storia.. non puo' competere ..1 punto
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Qualche esemplare collegato alla spedizione germanica di Domiziano dell’83-85 d.C. RIC 66b, BMC 81, C 182 Aureus Obv: IMPCAESDOMITAVGGERMPMTRPIIII - Laureate head right with aegis. Rev: IMPVIIIICOSXICENSORIAPOTESTATPP - Germania seated right, resting head on hand; broken spear below. c.85 (Rome). (Dirtyoldcoins) RIC 520 Domitian. AV aureus. AD 87. IMP CAES DOMIT AVG GERM PM TR P VII, laureate head left / IMP XIIII COS XIII CENS P PP, Minerva standing left, holding spear. RIC 520; Cohen 221; Calico 887. AD 87 (Wildwinds) RIC 63 C 180 Denarius Obv: IMPCAESDOMITAVGGERMPPMTRPIIII - Laureate head right. Rev: IMPXIIIICOSXIIICENSPOTPP - Minerva standing right on galley prow, aiming spear and holding shield; owl to right. 87 (Rome). (Dirtyoldcoins) RIC 65 C 387Denarius Obv: IMPCAESDOMITGERMPMTRPVI - Laureate head right. Rev: IMPXIIIICOSXIIICENSPPP - Minerva standing right on galley prow, aiming spear and holding shield; owl to right. 87 (Rome). (Dirtyoldcoins) RIC 66a (Var) Denarius Obv: IMPCAESDOMITAVGGERMPMTRPIIII - Laureate head right, wearing aegis. Rev: IMPVIIIICOSXICENSPOTESPP - Germania seated right, resting head on hand. [RIC lists for rev. legend IMP VIIII COS XI CENS POT PP]. 85 (Rome). (Dirtyoldcoins) RIC 73d, C 194 Denarius Obv: IMPCAESDOMITAVGGERMPMTRPV - Laureate head right. Rev: IMPXICOSXIICENSPPP - Minerva standing right, aiming javelin and holding shield. RIC 86 Denarius Obv: IMPCAESDOMITAVGGERMPMTRPVI - Laureate head right. Rev: IMPXIICOSXIICENSPPP - Minerva standing left, holding thunderbolt and spear with shield.1 punto
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Nei due anni successivi il limes germanico-retico fu interessato dalla costruzione di una serie di forti, fortini minori e strade. Avanzò nei territori di Nemeti e Triboci. Ma l’area costituiva comunque una specie di scomodo cuneo nei territori dell’Impero: comportava un pesante tributo in termini di presenza militare. Ciò chiaramente portò allo sviluppo economico che si verificò nei tempi successivi ma si ebbero in più occasioni periodi tumultuosi. Già qualche anno dopo la campagna domizianea (88 ? 89?) il settore conobbe un periodo di instabilità dovuto alla deposizione del re Chariomero dei Cherusci da parte degli stessi Catti. Ripreso il potere lo perse una seconda volta a breve e definitivamente quando decise di inviare ostaggi a Roma, secondo la prassi clientelare consolidata dell’epoca. Gli stessi Catti si resero protagonisti di un infruttuoso attacco alla frontiera imperiale durante i disordini provocati dalla rivolta del governatore della Germania Superiore Lucio Antonio Saturnino. In seguito gli Agri decumantes furono protagonisti di azioni militari da parte di Traiano (come Governatore nel 92-96 e come Imperatore nel 98 e 100). Adriano avanzò lievemente il limes. Antonino Pio (145-146) come a lui abituale provvise al rafforzamento delle strutture difensive presenti e ad un avanzamento di 30 chilometri della frontiera. Nel 185/6 ci fu una rivolta contro i militari di stanza ad Argentoratum (Strasburgo). Gallieno perse il territorio conquistato dagli Alemanni che vi si insediarono; riconquistato da Aureliano fu progressivamente abbandonato dopo Probo e lasciato agli Alemanni. E il “nostro” Domiziano? Aveva raggiunto la gloria tanto desiderata: eppure non era contento. C’era qualcuno che oscurava il suo tanto bramato sogno di gloria: Agricola. Lo aveva spedito in Britannia là dove nessuno era riuscito a sottomettere tutte le popolazioni locali. Eppure ci stava riuscendo. Era giunto in Caledonia e stava compiendo il periplo dell’isola, chiudendo la “tenaglia” attorno alle riottose popolazioni locali. Bisognava fermarlo perché troppo … pericolosamente vincente. Quindi quando Agricola si recò a Roma per chiedere un ulteriore limitato contingente militare per chiudere la campagna con la conquista totale della Britannia (84) gli fu ordinato di abbandonare le operazioni militari. Cosa che lo stesso generale fece, fedele all’ordine ricevuto. Non fu declamato per le sue vittorie. L’unico che lo fece fu Tacito: Agricola era suo suocero e gli visse, dopo il suo rientro, accanto per sette anni: probabilmente raccolse oltre alla verità dei fatti, tutta la sua amarezza. Domiziano nel frattempo fece annientare una popolazione nell’Africa proconsolare (i Nasamoni), si scontrò contro i Daci di Decebalo (85): usando come casus belli il fatto che Marcomanni e Quadi (alleati sulla base di un trattato del 6 d.C. siglato tra Tiberio e Maroboduo) non lo avevano aiutato durante la campagna dacica nell’89 riaccese il fronte germanico e in particolare quello Pannonico, iniziando da Carnuntum una guerra che comportò la stipula di una tregua con Decebalo (al fine di evitare un attacco simultaneo nei due settori). La guerra contro i germani conobbe tre fasi dai risultati alterni: 89, 92 e 95(?)- 97. La terza fu condotta da Traiano (Domiziano fu ucciso nel 96) e comportò la vittoria di quest’ultimo che gli comportò il titolo di Germanicus ed il Trionfo. Anche questo settore comunque non fu mai completamente pacificato (usando il termine in senso latino ovvero di debellazione totale del nemico) e nel seguito si ebbero comunque tumulti e azioni belliche.1 punto
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@@nikerede esatto. Allego le foto del set per la verifica della densità. Devo precisare che per avere valori altamente attendibili bisogna avere pesate con tre cifre decimali, cosa che con le normali bilancine digitali non si ha. Io utilizzo una bilancia da gioielliere che dà la pesata in carati con tre decimali. La pesata se è in carati o grammi non ha importanza perché la cifra che indica la D è un numero puro. Per avere una corrispondenza del titolo e densità diverse da quelle puntuali dei titoli noti, ho creato un piccolo file excel con le formule di calcolo già inserite che dà il titolo dell'oro e il peso di fino in funzione del peso della moneta ed un grafico dà la possibilità un indicazione di massima del titolo, se mi mandi in pvt un indirizzo e-mail te lo invio. Ovviamente le misure degli accessori sono in funzione del tipo di oggetto che si deve analizzare e della grandezza del piattello della bilancia usata. Il cestello che ho costruito va bene per le gemme che sono quasi sempre di dimensioni contenute, per le monete ci vuole un cestello un po' più grande. Comunque per sapere il peso del fino della moneta in esame, una volta trovata la D basta dividerla per 19,3 e moltiplicarla per il peso (P) della moneta (peso del fino=D/19,3*P)1 punto
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___________________ 2006 Georgia 2 Lari - bimetallica1 punto
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Buon giorno a tutti. Volevo proporre in questa sezione una discussione che abbia ad oggetto il "censimento" delle monete estere a corso legale aventi la caratteristica indicata nel titolo. Queste monete vennero emesse a partire dagli anni '80 - '90 del secolo scorso da molti Paesi, con l'intento di soddisfare la domanda degli investitori abituati, fino a quel momento, ad acquistare lingotti in argento sul piede dell'oncia troy e dei suoi multipli. Si tratta pertanto di monete non destinate alla circolazione ma, per dirla nella lingua di @@villa66, di bullion coins. Ben presto il fenomeno diventò però anche di natura collezionistica, anche perché le zecche emisero talvolta le "once" anche nella versione proof (che è una produzione tipicamente "per numismatici") e sono molti oggi i raccoglitori che inseriscono nelle loro raccolte uno o più esemplari di queste monete che, a buon diritto, costituiscono un "tipo" a se stante. Le caratteristiche comuni devono essere tre: 1. il corso legale; 2. il titolo dell'argento fino contenuto (.999); 3.Il peso, che dev'essere sempre di un oncia troy, pari a grammi 31,1034768. Comincio con un esemplare messicano, detto della "Libertad", la cui prima emissione risale al 1982. Qui sotto un link dal quale si possono trarre tirature e informazioni su questa emissione: https://en.wikipedia.org/wiki/Libertad_(coin) Questo, invece, è il mio esemplare millesimato 1992, facente parte di una serie che comprende anche i valori da 1/20, 1/10, 1/4 e 1/2 di oncia: Saluti. :hi: Michele1 punto
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Il problema vero è che quando l'Italia conia un 5 euro da collezione, peraltro in poche migliaia di pezzi su, molto più bello di questo scrondo con l'aquilotto e l'anello blu, non se lo fila nessuno (tranne il sottoscritto :good:) e dopo un anno sono sempre in vendita su IPZS...1 punto
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Bella monetina :) Di conservazioni non ne capisco, a me sembra ottima. Tra l'altro noto che segni di denti comunque non ne ha! :lol: **Perché non ci hai detto che hai messo delle monete nel Cristimas pudding?** Pudding - Curiosità: Tipico dolce natalizio inglese dalla forma rotonda a base di uova, mandorle, frutta candita, rum e spezie. Un tempo era comune inserire all’interno dell’impasto del Cristimas pudding una moneta che sarebbe stata di buon auspicio per chi l’avrebbe trovata nella propria fetta. Solitamente era una minuscola moneta da 3 pence in argento, erano le preferite da nascondere nel dolce, la speranza di trovare una moneta incoraggiava certamente i bambini a mangiare il proprio pudding.1 punto
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A Torriglia coniano dal 1664 al 1669, solo per il 1668 il Cammarano riporta 5 varianti, la tipologia è decisamente immobilizzata, busto femminile/ scudo con tre gigli e lambello con corona trigigliata, la moneta ha oltre gli anni diversi di coniazione, diverse varianti di leggenda segno di una buona produzione. Rimanendo sull'anno 1668, abbiamo il tipo Cammarano 387 con le la leggenda del rovescio diversa e con diversità nella corona e nello scudo. Sempre da Kunker, ovviamente chi volesse, e sarebbe direi interessante, può proseguire con altri esempi dal web ....può essere uno spunto....1 punto
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Ciao Alessandro, visto che ci siamo puoi postare anche la tua lista doppie? Così controllo per eventuale scambio postale... Saluti Simone1 punto
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Medaglia XVI-XVII secolo. Essa presenta sui due lati particolari figure e molte iscrizioni in lingua ebraica tradotte con l’aiuto dell’assistente del rabbino capo della Comunità Ebraica di Milano dr. Alessandro Meloni. Le iscrizioni hanno un prevalente contenuto religioso con riferimenti ai vari nomi con cui Dio e alcuni arcangeli venivano indicati. Ci sono anche riferimenti ai segni dello Zodiaco il che fa pensare che questo oggetto provenga da un ambito culturale legato alla magia. Le due facce della medaglia A sinistra, il diritto: il pentagono, i tre cerchi concentrici e il pane azzimo. A destra, il rovescio: il quadrato doppio con le 12 iscrizioni del nome di Javhè (Dio) e di altre figure bibliche.1 punto
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Se lo scopritore e il proprietario sono persone diverse si dividono i soldi o le monete. Qui, al massimo, si dividono le spese per l'avvocato per evitare la condanna...1 punto
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