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  1. nando12

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/23/16 in tutte le aree

  1. Salve a tutti. Mi complimento con @@claudioc47 per il suo bell'acquisto. Si tratta di una monetina interessante, rara e ricca di storia. Oggi, facendo delle ricerche sul web, mi sono casualmente imbattuto in questo stesso mezzo carlino passato in asta Artemide 32e del 23 gennaio 2016, così descritto al lotto n° 517: "Napoli. Filippo III (1598-1621). Mezzo carlino, IAF/G. AG. P.R. 32. MIR 216/7. AR. g. 0.79 mm. 13.00 RRR. BB." In allegato le immagini della moneta, qui di seguito il link della trascorsa asta: http://www.deamoneta.com/auctions/view/404/517 Il lotto risulta invenduto, ma, appena l'ho visto, mi sono ricordato di quello che qui aveva postato il nostro Claudio e, guarda caso, mi sembra che ci troviamo di fronte alla stessa moneta: mi sembra, infatti, che il mezzo carlino acquistato da Claudio sia lo stesso che passò nella suddetta asta Artemide. Spero di aver fatto cosa gradita, con questa segnalazione, a tutti gli utenti che seguono questa discussione, e soprattutto al possessore della monetina che, in questo modo, è venuto a conoscenza di un particolare, credo piacevole, riguardante il suo pezzo. Ancora complimenti! :)
    4 punti
  2. Ne ha viste di tutti i colori , ma entra comunque in collezione: Verona Gian Galeazzo Visconti - 1387-1402 sesino GALEAZ COMES VIRTVTVM D MEDIOLANI VERONE 3 G variante croce accantonata da 4 trifogli e 2 puntini sotto GZ PERINI 39 d e siamo a due ;)
    4 punti
  3. Bravo @@Caio Ottavio ..... si...è proprio lui; mha.....da un asta (proposto a 50 euro) ad una ciotola di un mercatino .... e questo nel giro di pochi mesi. Se teniamo pure conto che poi le aste le trattengono per un periodo tra le invendute..... !!
    3 punti
  4. 25 Gourdes 1975 Haiti International Women's Year
    3 punti
  5. L'ossimoro contenuto in questa norma è imbarazzante. A questo punto io le chiamerei medaglie, tondelli lavorati, prosciutti... quello che volete, ma non MONETE.
    3 punti
  6. I falsi di cui si parla sono parecchi, prodotti almeno da una ventina di conii, tra dritto e rovescio. Se ne potrebbe parlare per pagine e pagine, senza costrutto. Magari lo faremo, ma credo sia meglio concentrarsi sugli oggetti e la loro osservazione. Credo sia utile cominciare da questo piccolo gruppo di "monete", e dai legami di conio che lo contraddistingono. Discutiamo queste e poi si potrà ampliare il discorso. Sempre sulla base delle evidenze.
    3 punti
  7. Ciao, sono un collezionista portoghese di monete antiche, mio padre fu un imigrante italiano e io so come leggere un poco di Italiano. Ho comenciato un blog dove escrivo in inglese del falso che si discuta su questo forum, per dare a conoscere a collezionisti o resto del mundo anche chi non sa Italiano. Il blog pode verlo su esto link: https://numismaticfakes.wordpress.com/ Adeus a todos. Odysseus
    2 punti
  8. Ci sarebbe anche il ‘ bite test’ :rofl: apollonia
    2 punti
  9. solo a titolo indicativo..... Comté d'Anjou - Foulques V - Denier Foulques V (1109-1129). A/ + VRBS ANDEGAV. Monogramme de Foulques. R/ + FVLCO COMES. Croix Cantonnée d'un alpha et d'un oméga
    2 punti
  10. Brasile 2016 (emissioni 2015) 1 real Bimetallica acciaio / acciaio placcato ottone Diametro 27mm Peso 7g Contorno rigato Finitura normale Limite di tiratura 20 milioni 5 reais Argento 925/1000 Diametro 40mm Peso 27g Contorno rigato Finitura Fondo Specchio Limite di tiratura 25,000 10 reais Oro 900/1000 Diametro 16mm Peso 4.4g Contorno rigato Finitura Fondo Specchio Limite di tiratura 5,000
    2 punti
  11. 2 punti
  12. Se acquisto come commerciante, vado automaticamente fuori mercato. Difficile che una moneta spunti, in asta, un prezzo così basso che applicandovi sopra il 60% tra diritti e dazi e poi un minimo di margine di guadagno, permetta lo stesso di rimanere entro le valutazioni correnti di vendita. Seconda faccenda: i commercianti di altri stati con accordi economici più favorevoli dei nostri si ritrovano con un carico impositivo e fiscale inferiore del nostro, e quindi, a parità di margine, potranno offrirla ad un prezzo sempre inferiore. Terzo, quei commercianti che invece di importarle regolarmente , se le mettessero in tasca, avrebbero modo di offrire la stessa moneta ad un prezzo di molto inferiore( almeno un 20%) rispetto al collega che l'ha comprata e importata regolarmente. Quindi, dire che " posso scaricare fiscalmente" questi costi, pur essendo tecnicamente esatto, praticamente non porta nessun vantaggio e neanche riporta le situazioni ad un livello di equità. Quindi, alla fine, ne soffre meno il privato, che compra per se, rispetto a chi compra per la sua attività.
    2 punti
  13. Carissimi, giusto per essere meno criptici e per non far pensare ai ritocchi, ma la terza ...( quella del pedigree che poi tanto pedigree non è essendo limitato nel tempo e anzi...) ... qualcuno pensa possa essere autentica con quel bordo e quei fondi, a tacer dei rilievi impastati e lacunosi ? Altro che pedigree.. non trova pace e basta e salta da un posto all'altro... :nea: Bene Babelone così ! :good: Cordialmente, Enrico P.S. le altre due... mmmm... se ne dovrebbe / potrebbe discutere...
    2 punti
  14. Nella prossima asta di Romanumismatic vengono proposte tre dracme di Kentoripai, le prime due non hanno nessun pedigree ed il prezzo è in linea con il mercato la terza invece,ha avuto tre passaggi in asta ed il prezzo,anche se più bella, è nettamente più alto, questa differenza di prezzo secondo me è esagerata e personalmente, per motivi personali, preferirei comprare una delle prime due.......!!!!!! A voi la parola " A cosa servono i pedigree e la provenienza ? " Saluti Babelone
    1 punto
  15. Sono due "normalissimi" ( come conservazione) monete da 100 lire che fino all'inizio del duemila ci giravano per le saccocce..... la conservazione MB o qBB è a questo ininfluente sul valore economico, per il fatto che ti paiono poco circolate è poco realistico, anche perchè in un sacchetto una moneta non si consuma più di tanto... se noti la borchia o "rosetta" sul busto di Minerva è abbondantemente consumata, ciò denota una prolungata e costante circolazione. saluti TIBERIVS
    1 punto
  16. Eh ... è il nuovo metodo che avanza. ;)
    1 punto
  17. Non so che esperienza tu possa avere per fare queste dichiarazioni, mi dispiace ma come ti è stato detto le tue 2 preziosissime monete non valgono la conservazione di qBB è anche troppo generosa, Mb+ per me.
    1 punto
  18. @@Rex Neap io ho fatto il conto sul prezzo d'asta che ha indicato @@Caio Ottavio. Poi, sinceramente, anche se il venditore mi avesse chiesto 10€ l'avrei presa egualmente, ero troppo curioso di sapere che moneta avevo pescato! Le tue raccomandazioni me le ricordo ancora.
    1 punto
  19. 25 Gourdes 1975 Haiti International Women's Year
    1 punto
  20. Alquanto deluso da questo convegno.. C'era più luce in una caverna.. Sono arrivato alle 13:30 e c'era già chi faceva le valigie. Molti banchetti numismatici non c'erano
    1 punto
  21. Zecca di Asti, obolo con il busto di S. Secondo, anonime del XV sec. M.I.R., 54 var.- Ciao Borgho.
    1 punto
  22. con il beneficio del dubbio, potrebbe essere un semisse di C. Antestius, del 146 a.C. http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G8/4 Il Dritto è similare. Al Rovescio si notano le tre lettere finali del nome: STI
    1 punto
  23. Di nulla: sono contento di esserti stato in qualche modo di aiuto. :)
    1 punto
  24. Direi che ho trovato ! Grazie ancora prof !!
    1 punto
  25. ciao@@matteo95 potrebbe trattarsi di un denier de Comtè d'Anjou forse Foulques V , mi pare di decifrate alcune lettere come ....LCO COMES e al D/ U...... NDEGAVs ..... prova a confrontarla con questa..... se non è questa . siamo sulla strada... https://www.acsearch.info/search.html?id=2230792
    1 punto
  26. E' molto interessante quello che dici, caro Luciano. Ho qualche riscontro in proposito che deriva da dati ancora inediti relativi all'archivio di stato di Bologna. Nell'ambito della demonetazione Napoleonica negli anni 1809 e 1810 (volta alla fusione per ottenere l'argento per le nuove monete), su un totale di circa 100.000 Scudi o assimilabili di vario tipo (e intesi comprensivi degli spezzati), il 55% era costituito da Francesconi, il 15% dai "crocioni" milanesi (scudo delle corone) e ben il 13% da Ducati Veneti! Sono censiti anche otto (!!! = n°8, non percentuale!!!) talleri di Venezia e nessuno scudo della croce. Certo sarebbero più interessanti i dati della zecca di Venezia nel medesimo periodo, ma già questi fanno ben intravvedere quanto corrette siano le tue affermazioni. Peccato non sapere le tirature di scudi della croce e spezzati nello stesso periodo (esistono dati numerici?). Allego sotto un ottimo esemplare di ottavo di scudo della croce di Paolo Renier. :)
    1 punto
  27. Ciao @@Giov60 Bellissima domanda, che merita una considerazione (ovviamente mia) e che dividerei in due punti: La coniazione di scudi e sottomultipli venne interrotta (o quasi) già sotto il dogato di Paolo Renier; infatti ci si rese conto che, dato l'aumento del costo dell'argento sul mercato, la coniazione di queste monete (e dei ducatoni), non poteva farsi che con perdita (situazione riportata anche nel Papadopoli). Il loro valore di intrinseco era superiore al valore nominale. Per questo motivo quasi tutto l'argento in zecca, lo si tramutava in ducati (meglio noti come ducatelli) che avevano un intrinseco d'argento inferiore allo scudo e in talleri per il levante, con i relativi sottomultipli; oltre ad altri conii più "remunerativi" come le Lirazze, i multipli di soldo, le gazzette, ecc. Pare che i talleri e sottomultipli degli ultimi dogi venissero coniati solamente per gettarli al popolo in occasione della loro elezione, come da tradizione; non mi spiego nemmeno io come possano essere considerati comuni nei cataloghi; tant'è che io non ne vedo così tanti in circolazione. Molti, ma molti meno di quelli emessi a nome dei Dogi precedenti. Pensa che nel lancio di monete al popolo, Ludovico Manin gettò 100 pezzi, rispettivamente da uno scudo, da mezzo e da un quarto e di ottavi solo 60; di ducatelli ne gettò 250, di mezzi 200 e da un quarto 1.200. Seconda mia considerazione: se è vero che il loro intrinseco valeva più del loro nominale ..... la sparizione degli scudi (non così semplici da convertire in merci e servizi, salvo che per quelle più costose) fosse già da tempo operata dai veneziani per la legge di Gresham, che li tesaurizzavano. C'è anche da mettere in conto il probabile ritiro di queste monete da parte dello Stato, se integre. Gli spezzati erano invece più usati, con opportuna tosatura, per ragguagliarli al loro effettivo valore ma, attenzione, per spezzati intendo quelli coniati decenni prima ..... di nuovi, sotto gli ultimi dogati, se ne coniavano proprio pochini. Quindi gli spezzati (tosati) hanno continuato la loro funzione per le spese ordinarie e quotidiane, insieme agli altri conii in circolazione come Lirazze, multipli di soldi da 15, da 10, trairi...... Se è come penso, sarebbero arrivati a noi più scudi perché tesaurizzati, non subendo (o subendo meno) l'incetta napoleonica a fine Repubblica, per la fusione; pratica che colpì invece tutte le monete di buon argento come gli spezzati di scudo che erano in circolazione. Quelli che si trovano oggi, conseguentemente, sono veramente pochi e messi "maluccio". Cari saluti luciano
    1 punto
  28. Buon pomeriggio! Una delle ultimissime entrata in collezione, un ducato da 100 grana del 1684, Carlo II. Che ne pensate? Merita?
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  29. "Se acquisto come commerciante, vado automaticamente fuori mercato..." Beh, quello è un discorso squisitamente commerciale....Se hai il cliente che vuole quella moneta e Ti incarica di prendergliela (o Tu sai che lui la cerca...), farai le giuste considerazioni sul Tuo margine e gliela vai a prendere. D'altronde, non mi pare che i commercianti italiani disertino le aste svizzere (o quelle U.S.A.) perché, a causa dei costi "indotti", gli acquisti sono sempre fuori dalle valutazioni di mercato. Quindi, pur con gli aggravi di costi che abbiamo visto, i commercianti italiani le monete alle aste extra U.E. le comprano....certamente saranno in gran parte monete "già vendute" e non monete tanto per fare "magazzino" D'altro canto, un commerciante che poi rivende quello che compra non può comprare come "privato" (per quanto, se anche lo facesse, a questo punto sarebbe ancor più penalizzato e ancor più fuori dal mercato, non potendo scaricare nulla dei costi di acquisto). "Seconda faccenda: i commercianti di altri stati con accordi economici più favorevoli dei nostri si ritrovano con un carico impositivo e fiscale inferiore del nostro, e quindi, a parità di margine, potranno offrirla ad un prezzo sempre inferiore." Vabbè...questo è il solito problema della nostra fiscalità comparata con quella degli altri. Però, torno a dire, non è che i commercianti italiani per questo motivo non comprano monete alle aste svizzere o americane.....e chi lo fa avrà i suoi buoni motivi "commerciali" per farlo. "Terzo, quei commercianti che invece di importarle regolarmente , se le mettessero in tasca, avrebbero modo di offrire la stessa moneta ad un prezzo di molto inferiore( almeno un 20%) rispetto al collega che l'ha comprata e importata regolarmente." Mah, il commerciante che acquista ufficialmente la moneta in Svizzera, se la fa spedire in Italia e poi, sempre ufficialmente, la rivende, non ha secondo me un valido motivo per mettersela in tasca ed importarla in modo irregolare (salvo quello, ovviamente, che sappia già a chi darla in via "ufficiosa"....alias... "in nero"...ma quello non sarebbe un commerciante virtuoso...e quindi non ci interessa). Intanto perché, quando se la mette in carico dovrà indicarne la provenienza (e qualcuno, in sede di controllo, potrebbe sempre chiedergli di vedere come è stata importata dalla Svizzera in Italia...), poi perché il commerciante si sarà scaricato i costi deducibili e/o detraibili fiscalmente (ad esempio: IVA e diritti doganali) e dunque non avrà alcun interesse a non pagare i diritti doganali di importazione, che potranno essere comunque scaricati fiscalmente. Tutto questo, chiaramente, non è invece consentito ad un privato. "Quindi, dire che " posso scaricare fiscalmente" questi costi, pur essendo tecnicamente esatto, praticamente non porta nessun vantaggio e neanche riporta le situazioni ad un livello di equità. Quindi, alla fine, ne soffre meno il privato, che compra per se, rispetto a chi compra per la sua attività." Mah, sul fatto che ne soffra meno il privato che il commerciante, non so se....... favaldar sarebbe d'accordo. :crazy: Il discorso del "vantaggio" o dello "svantaggio" è sempre soggettivo. L'aggiudicazione per il commerciante, al netto di ciò che egli potrà fiscalmente scaricarsi, si rivelerà conveniente o meno a seconda del tempo trascorso dall'acquisto alla rivendita e del prezzo a cui la moneta sarà ceduta. L'optimum sarebbe quando si ha già il cliente che te la prende subito e te la paga bene. Il pessimum sarà invece quando ti tieni in carico la moneta a lungo per poi venderla anche male. (Considerazioni un tantino "alla Catalano"...lo ammetto...ma tant'è... :pardon:). Per il privato, che non deve rivendere la moneta (almeno...si suppone..), la questione ovviamente cambia. Se il collezionista Tizio vuole proprio quella moneta che sta disperatamente cercando da anni e finalmente la vede passare nell'asta "Bernina" di Davos..... ed ha mezzi sufficienti per prenderla.....che gli importa se poi ci deve pagare sopra anche l'IVA, l'handling, i diritti doganali, lo scotch per chiudere la busta ecc.? Tizio sarà un collezionista felice comunque. :pleasantry: Se invece il collezionista Caio, più attento al portafoglio di quanto non lo sia Tizio, nella stessa asta ha visto una moneta non fondamentale per la sua raccolta ma che parte bassa e che egli ha puntato più per questa ragione che non perché quella moneta la cercava da anni e non la trovava....se ci aggiungi poi che Caio non aveva letto bene le condizioni di vendita e non pensava all'IVA svizzera, alla dogana italiana, allo scotch, ecc.....e alla fine dell'asta scopre di essersela aggiudicata e di dover pagare il triplo dell'hammer price..... Caio sarà un collezionista inc....zato. :crazy: Morale: Il benessere o il malessere del commerciante e del collezionista che acquistano una moneta da un'asta fuori U.E. dipenderà da una serie di fattori molto soggettivi. M.
    1 punto
  30. Ciao! Non credo proprio che siano stati i veneziani a copiare. Sappiamo che in un'epoca di elevatissimo analfabetismo, quello che era facile confrontare era l'iconografia ed anche i piccoli dettagli che non avevano necessità di essere interpretati. I tre puntini venivano così ad assumere uno degli elementi "marcatori" al quale era facile accedere a coloro che non sapevano leggere; le lettere erano degli strani "sghiribizzi" che potevano confondere ..... Rappresentare delle figure, delle posizioni, dei dettagli figurativi, era più facile che non trascrivere delle legende. In questo grosso che hai postato c'è della maestria; l'intagliatore era bravo, non c'è che dire. Che fosse un veneziano come suggerisci tu? Può essere, naturalmente, anche se la Serenissima era particolarmente "occhiuta" e controllava in maniera pervicace che le maestranze "specializzate" non esportassero le proprie cononoscenze; sappiamo quanto le "coccolasse" e dei privilegi che gli venivano accordati. Sappiamo anche quanto fosse severissima nei loro confronti quando qualcuno di questi cedeva alle profferte di qualche altro Stato. C'era una rete di "agenti" in tutto il dominio che dava la caccia a questi fuoriusciti; una volta scoperto, in genere, veniva avvicinato dal rappresentante diplomatico veneziano in loco, o dal suo segretario, per indurlo a ritornare a Venezia, promettendogli il perdono ed anche qualche contributo. Se ciò non bastava ed il fuoriuscito era considerato potenzialmente pericoloso per la sicurezza della Repubblica, scattava l'ordine di farlo fuori, "affinché questo tristo venisse eliminato dal mondo nel più destro e silenzioso modo". Sicari prezzolati, spesso criminali locali, venivano ingaggiati dall'ambasciatore veneziano per ammazzarlo, e la cosa doveva essere fatta bene; si doveva far credere che la sua morte fosse avvenuta a causa di una lite tra balordi, o un tentativo di rapina da parte di ladri. Oppure c'era sempre il veleno o la "polvere di diamante", con effetti ritardati e che davano l'impressione che il "tristo" fosse morto di malattia....... Tempi duri! saluti luciano
    1 punto
  31. riporto paro paro un mio commento che feci tempo addietro in merito a questo soggetto: "... devo fare una precisazione doverosa su questa moneta, che "a pelle" non ha mai suscitato il mio interesse. Per svariate ragioni: è una commemorativa (e chi la voleva dovette pagare 400 lire, tale era il valore dell'oro nel '23) anche se emessa con regolare regio decreto come tutte le altre monete, il soggetto apparentemente così "poco artistico" in confronto ad altri progetti di VEIII, la satinatura (e relativi problemi), il legame così evidente con un simbolo molto discusso (troppo facile, stupido ed anche ingiusto demonizzarlo) ... Devo assolutamente ricredermi: per la "pulizia" e schematicità del progetto e la sua modernità, per gli alti rilievi e la resa tridimensionale (non disgiunta da una evidente e dimostrata difficoltà di realizzazione), penso si possa considerare un degno esempio dello stile razionalista, futurista di quegli anni. Una vera testimonianza delle tendenze artistiche del tempo."
    1 punto
  32. Ciao, si tratta di una emissione londinese del 307. Secondo Toone il succitato RIC 85 e il RIC 90 differiscono solo per il modius del Genio: nel primo è "pieno", nel secondo rappresentato da tre trattini verticali. Li considera un'unica emissione e quindi li cataloga "RIC 85&90" senza distinzione di sorta (catalogo C-T 5.01.003). È una delle ultime emissioni prima della riduzione ponderale al peso teorico di 1/48 di libbra (=6.72 g). Risulta "comune". Aggiungo che sulla base delle considerazioni sopra espresse il tuo esemplare mi pare sia il RIC 90. Bell'esemplare, comunque. Ciao Illyricum ;)
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  33. Secondo me la differenza potrebbe essere dovuta da un riempimento parziale di conio (tipo le 20 lire del 70 P).
    1 punto
  34. Dall'articolo citato apollonia
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  35. Direi confermato a mio avviso l'esubero di metallo
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  36. Proviene dall'asta 161 di Lanz di dicembre 2015, quindi solo 4 mesi fa, con stima 500 euro ed aggiudicazione a 300 euro (!!??), ossia in pratica invenduto. Ora ci riprovano, raddoppiando la stima..... Una chiara moneta di fantasia (moderna, utilizzando punzoni ricavati da analoga moneta d'argento, un pò come nel caso del famoso aureo di Stiela)..... Una oscenità....
    1 punto
  37. Salve. Trattasi di un 6 tornesi in rame di Ferdinando IV 2° periodo (1799 - 1805). D/ FERDINAN IV SICIL ET HIE REX Testa del Re volta a destra; sotto, P. R/ TOR//NESI// 6, con ai lati A. P. In esergo, la data 1800 e sul taglio, treccia in rilievo. Pannuti-Riccio, p. 260, n° 14a; CNI XX, p. 609, n° 12. ​Rarità: NC (non comune). Per approfondire, bisognerebbe soffermarsi anche sulle sigle. Al D/, sotto la testa, la P è l'iniziale dell'incisore Domenico Perger, in attività dal 1786 al 1804. Si rimanda a: F. Di Rauso e P. Magliocca, Maestri di zecca (poi Direttori), di prova (poi Direttori alla Fabbricazione) ed incisori della zecca napoletana dal 1734 al 1860, in Bollettino del Circolo Numismatico Partenopeo, vol. I, 2014, pp. 134 - 135. Al R/ le sigle accanto al numerale indicante il valore sono A. e P., ovvero le iniziali del Maestro di zecca Antonio Planelli, attivo dal 1790 al 1803. Per cui cfr. F. Di Rauso e P. Magliocca, Op. cit., pp. 122 - 123.
    1 punto
  38. Ciao a tutti! Questa 100 escudos del Portogallo è già stata presentata e ben commentata da @@davideG nel post 96 http://www.lamoneta.it/topic/148428-navi-velieri-e-barche-sulle-monete/page-4 Qui sotto la presento in tutta la sua bellezza e fuori dalla confezione ;)
    1 punto
  39. Domenica vado con Daniele , Giuseppe e Giovanni ad Annecy e mi auguro di tappare qualche buco dei Conti
    1 punto
  40. @@azaad Risolto parte del mistero...In India, sin dal periodo della civiltà vedica, era diffusa questa unità di misura detta "Tola" dal peso di 100 ratti (semi), ovvero 11,67g. Quindi non vedo questo collegamento tra le "Bent bars" di Gandhara e il peso dei sigloi achemenidi, ma riterrei che il peso di queste prime monete derivi dalla tradizione locale di Gandhara. Cito da wikipedia: The tola (Hindi: तोला; Urdu: تولا‎; tolā. from Sanskrit: तोलकः; tolaka) Punjabi ਤੋਲਾ , also transliterated as tolah or tole, is a traditional South Asian unit ofmass, now standardised as 180 troy grains (11.663 8038 grams) or exactly 3/8 troy ounce. It was the base unit of mass in the British Indian system of weights and measures introduced in 1833, although it had been in use for much longer.[1] It was also used in Aden and Zanzibar: in the latter, one tola was equivalent to 175.90 troy grains (0.97722222 British tolas, or 11.33980925 grams).[2] The tola is a Vedic measure, with the name derived from the Sanskrit tol (तोलः roott तुल्) meaning "weighing" or "weight".[3] One tola was traditionally the weight of 100 ratti (ruttee) seeds,[4] and its exact weight varied according to locality.
    1 punto
  41. Caro Renato, numismaticamente parlando questa moneta si presta a considerazioni di vario genere, ed intendo proprio questo esemplare! L'avevo già addocchiato sul catalogo online di vendita (bel listino), ed ora al di là di superficiali giudizi estetici vorrei provare a fare qualche commento. 1. La riconoscibilità della moneta deriva da alcune imperfezioni che, a mio avviso, non fanno considerare la moneta né FDC né qFDC, Si tratta di un esemplare molto bello ma che, già come commento sul sito internet, presenta l'indicazione ad un difetto sul bordo (e sarei propenso a considerare quello sul R/ ad ore 5); tuttavia anche il fascio mostra alcuni segni ed il collo del re; il giudizio del perito (nominato esplicitamente) mi è sembrato un po' eccessivo. 2. In generale il 100 Lire 1923 sembra presentare 2 tipi di sabbiatura: nel primo appare più sottile, con frequenti "mancanze" ed "opaca"; nel secondo corposa, coprente ed "aranciata". Il 2°T può essere trovato in FDC, il 1°T pressoché mai. Qualche perito ti potrà sussurrare a denti stretti che forse il 2°T è una risabbiatura, ma non è certo. Infatti a mia conoscenza tutte le Prove presentano una sabbiatura sovrapponibile al 2°T e, dato che cronologicamente dovrebbero precedere l'emissione ufficiale, è anche possibile che i due tipi di sabbiatura corrispondano ad una diversa attenzione o modalità con cui l'operazione è stata compiuta, inizialmente in modo più accurato. Anche il fatto che i fondi e il peso siano perfetti negli esemplari FDC 2°T, e il fascio presenti pochissimi segnettini, sembrerebbe deporre per una iniziale particolare attenzione nel procedimento di sabbiatura. Ma non posso essere sicuro di quanto qui ipotizzo. 3. La sabbiatura del 100 Lire "Vetta d'Italia" è ancora diversa, compatta ma scura. E' verosimile che il procedimento utilizzato per sabbiare sia diverso. Non conosco nei particolari come in Zecca si ottenessero questi effetti coprenti, ma suppongo una acidatura superficiale; dunque non si tratterebbe di sabbiatura vera e propria (ottenuta meccanicamente tramite polvere abrasiva impattante sul metallo) o per lo meno non sempre (?). Qui chiederei aiuto agli utenti del forum che ne sappiano di più di procedimenti metallurgici (ed in particolare a @@centurioneamico). 4. Il discorso sabbiatura si fa problematico dal momento che @@elledi nega tale tipo di trattamento nella Zecca di Roma per alcune tipologie monetarie coeve (dal 1910 al 1927); a mio avviso si tratta di un preconcetto legato alla mancata reperibilità di documentazione. Certamente prove e progetti potevano essere stati approntati anche in questa maniera, vi sono parecchi indizi al riguardo, ma l'approfondimento esula dallo specifico di questa discussione. 5. Non mi è chiaro a quale tipo di sabbiatura corrisponda l'esemplare di @@renato: sul sito internet l'avrei attribuito al 1°T, ma la foto postata mi lascia più perplesso; d'altra parte ancora una volta l'esame di foto diverse fa emergere con evidenza come sia pieno di trabocchetti esprimersi senza aver avuto la possibilità di controllare direttamente la moneta. A proposito, in quale data è stata periziata? ;)
    1 punto
  42. E chiudiamo con Agrippa http://www.forumancientcoins.com/fakes/displayimage.php?album=search&cat=0&pos=0 Ribadisco, alcuni dettagli gridano vendetta… ma tanti pesciolini abboccano... Ciao Illyricum ;)
    1 punto
  43. Qui di seguito pubblico il necrologio di Luigi Diodati, apparso sul n. 79 del "Giornale del Regno delle Due Sicilie" di venerdì 6 aprile 1832.
    1 punto
  44. Salve a Tutti, vorrei un vostro parere sulla conservazione di questa moneta, l'ho presa in un lotto di monete. Grazie.
    1 punto
  45. Grazie, si l'ho presa in un lotto di 20 monete ...che poi pian piano le posterò.
    1 punto
  46. Ho provato a rifare le foto, che cosa ve ne pare adesso?
    1 punto
  47. Lettera arrivata ieri anche a me
    1 punto
  48. Complessivamente dovrebbe starci anche il BB+, complimenti una gran bel pezzo.
    1 punto
  49. queste son veramente grosse...
    1 punto
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