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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/23/16 in tutte le aree

  1. Salve a tutti. Mi complimento con @@claudioc47 per il suo bell'acquisto. Si tratta di una monetina interessante, rara e ricca di storia. Oggi, facendo delle ricerche sul web, mi sono casualmente imbattuto in questo stesso mezzo carlino passato in asta Artemide 32e del 23 gennaio 2016, così descritto al lotto n° 517: "Napoli. Filippo III (1598-1621). Mezzo carlino, IAF/G. AG. P.R. 32. MIR 216/7. AR. g. 0.79 mm. 13.00 RRR. BB." In allegato le immagini della moneta, qui di seguito il link della trascorsa asta: http://www.deamoneta.com/auctions/view/404/517 Il lotto risulta invenduto, ma, appena l'ho visto, mi sono ricordato di quello che qui aveva postato il nostro Claudio e, guarda caso, mi sembra che ci troviamo di fronte alla stessa moneta: mi sembra, infatti, che il mezzo carlino acquistato da Claudio sia lo stesso che passò nella suddetta asta Artemide. Spero di aver fatto cosa gradita, con questa segnalazione, a tutti gli utenti che seguono questa discussione, e soprattutto al possessore della monetina che, in questo modo, è venuto a conoscenza di un particolare, credo piacevole, riguardante il suo pezzo. Ancora complimenti! :)
    4 punti
  2. Ne ha viste di tutti i colori , ma entra comunque in collezione: Verona Gian Galeazzo Visconti - 1387-1402 sesino GALEAZ COMES VIRTVTVM D MEDIOLANI VERONE 3 G variante croce accantonata da 4 trifogli e 2 puntini sotto GZ PERINI 39 d e siamo a due ;)
    4 punti
  3. Bravo @@Caio Ottavio ..... si...è proprio lui; mha.....da un asta (proposto a 50 euro) ad una ciotola di un mercatino .... e questo nel giro di pochi mesi. Se teniamo pure conto che poi le aste le trattengono per un periodo tra le invendute..... !!
    3 punti
  4. 25 Gourdes 1975 Haiti International Women's Year
    3 punti
  5. L'ossimoro contenuto in questa norma è imbarazzante. A questo punto io le chiamerei medaglie, tondelli lavorati, prosciutti... quello che volete, ma non MONETE.
    3 punti
  6. I falsi di cui si parla sono parecchi, prodotti almeno da una ventina di conii, tra dritto e rovescio. Se ne potrebbe parlare per pagine e pagine, senza costrutto. Magari lo faremo, ma credo sia meglio concentrarsi sugli oggetti e la loro osservazione. Credo sia utile cominciare da questo piccolo gruppo di "monete", e dai legami di conio che lo contraddistingono. Discutiamo queste e poi si potrà ampliare il discorso. Sempre sulla base delle evidenze.
    3 punti
  7. Ciao, sono un collezionista portoghese di monete antiche, mio padre fu un imigrante italiano e io so come leggere un poco di Italiano. Ho comenciato un blog dove escrivo in inglese del falso che si discuta su questo forum, per dare a conoscere a collezionisti o resto del mundo anche chi non sa Italiano. Il blog pode verlo su esto link: https://numismaticfakes.wordpress.com/ Adeus a todos. Odysseus
    2 punti
  8. Ci sarebbe anche il ‘ bite test’ :rofl: apollonia
    2 punti
  9. solo a titolo indicativo..... Comté d'Anjou - Foulques V - Denier Foulques V (1109-1129). A/ + VRBS ANDEGAV. Monogramme de Foulques. R/ + FVLCO COMES. Croix Cantonnée d'un alpha et d'un oméga
    2 punti
  10. Brasile 2016 (emissioni 2015) 1 real Bimetallica acciaio / acciaio placcato ottone Diametro 27mm Peso 7g Contorno rigato Finitura normale Limite di tiratura 20 milioni 5 reais Argento 925/1000 Diametro 40mm Peso 27g Contorno rigato Finitura Fondo Specchio Limite di tiratura 25,000 10 reais Oro 900/1000 Diametro 16mm Peso 4.4g Contorno rigato Finitura Fondo Specchio Limite di tiratura 5,000
    2 punti
  11. 2 punti
  12. Se acquisto come commerciante, vado automaticamente fuori mercato. Difficile che una moneta spunti, in asta, un prezzo così basso che applicandovi sopra il 60% tra diritti e dazi e poi un minimo di margine di guadagno, permetta lo stesso di rimanere entro le valutazioni correnti di vendita. Seconda faccenda: i commercianti di altri stati con accordi economici più favorevoli dei nostri si ritrovano con un carico impositivo e fiscale inferiore del nostro, e quindi, a parità di margine, potranno offrirla ad un prezzo sempre inferiore. Terzo, quei commercianti che invece di importarle regolarmente , se le mettessero in tasca, avrebbero modo di offrire la stessa moneta ad un prezzo di molto inferiore( almeno un 20%) rispetto al collega che l'ha comprata e importata regolarmente. Quindi, dire che " posso scaricare fiscalmente" questi costi, pur essendo tecnicamente esatto, praticamente non porta nessun vantaggio e neanche riporta le situazioni ad un livello di equità. Quindi, alla fine, ne soffre meno il privato, che compra per se, rispetto a chi compra per la sua attività.
    2 punti
  13. Carissimi, giusto per essere meno criptici e per non far pensare ai ritocchi, ma la terza ...( quella del pedigree che poi tanto pedigree non è essendo limitato nel tempo e anzi...) ... qualcuno pensa possa essere autentica con quel bordo e quei fondi, a tacer dei rilievi impastati e lacunosi ? Altro che pedigree.. non trova pace e basta e salta da un posto all'altro... :nea: Bene Babelone così ! :good: Cordialmente, Enrico P.S. le altre due... mmmm... se ne dovrebbe / potrebbe discutere...
    2 punti
  14. Questo è il colore della mia. Saluti Silver
    1 punto
  15. Eh ... è il nuovo metodo che avanza. ;)
    1 punto
  16. Non so che esperienza tu possa avere per fare queste dichiarazioni, mi dispiace ma come ti è stato detto le tue 2 preziosissime monete non valgono la conservazione di qBB è anche troppo generosa, Mb+ per me.
    1 punto
  17. Meravigliosa!!!!!!!!! *__________* @@nando12
    1 punto
  18. 25 Gourdes 1975 Haiti International Women's Year
    1 punto
  19. Alquanto deluso da questo convegno.. C'era più luce in una caverna.. Sono arrivato alle 13:30 e c'era già chi faceva le valigie. Molti banchetti numismatici non c'erano
    1 punto
  20. E' molto interessante quello che dici, caro Luciano. Ho qualche riscontro in proposito che deriva da dati ancora inediti relativi all'archivio di stato di Bologna. Nell'ambito della demonetazione Napoleonica negli anni 1809 e 1810 (volta alla fusione per ottenere l'argento per le nuove monete), su un totale di circa 100.000 Scudi o assimilabili di vario tipo (e intesi comprensivi degli spezzati), il 55% era costituito da Francesconi, il 15% dai "crocioni" milanesi (scudo delle corone) e ben il 13% da Ducati Veneti! Sono censiti anche otto (!!! = n°8, non percentuale!!!) talleri di Venezia e nessuno scudo della croce. Certo sarebbero più interessanti i dati della zecca di Venezia nel medesimo periodo, ma già questi fanno ben intravvedere quanto corrette siano le tue affermazioni. Peccato non sapere le tirature di scudi della croce e spezzati nello stesso periodo (esistono dati numerici?). Allego sotto un ottimo esemplare di ottavo di scudo della croce di Paolo Renier. :)
    1 punto
  21. Ciao @@Giov60 Bellissima domanda, che merita una considerazione (ovviamente mia) e che dividerei in due punti: La coniazione di scudi e sottomultipli venne interrotta (o quasi) già sotto il dogato di Paolo Renier; infatti ci si rese conto che, dato l'aumento del costo dell'argento sul mercato, la coniazione di queste monete (e dei ducatoni), non poteva farsi che con perdita (situazione riportata anche nel Papadopoli). Il loro valore di intrinseco era superiore al valore nominale. Per questo motivo quasi tutto l'argento in zecca, lo si tramutava in ducati (meglio noti come ducatelli) che avevano un intrinseco d'argento inferiore allo scudo e in talleri per il levante, con i relativi sottomultipli; oltre ad altri conii più "remunerativi" come le Lirazze, i multipli di soldo, le gazzette, ecc. Pare che i talleri e sottomultipli degli ultimi dogi venissero coniati solamente per gettarli al popolo in occasione della loro elezione, come da tradizione; non mi spiego nemmeno io come possano essere considerati comuni nei cataloghi; tant'è che io non ne vedo così tanti in circolazione. Molti, ma molti meno di quelli emessi a nome dei Dogi precedenti. Pensa che nel lancio di monete al popolo, Ludovico Manin gettò 100 pezzi, rispettivamente da uno scudo, da mezzo e da un quarto e di ottavi solo 60; di ducatelli ne gettò 250, di mezzi 200 e da un quarto 1.200. Seconda mia considerazione: se è vero che il loro intrinseco valeva più del loro nominale ..... la sparizione degli scudi (non così semplici da convertire in merci e servizi, salvo che per quelle più costose) fosse già da tempo operata dai veneziani per la legge di Gresham, che li tesaurizzavano. C'è anche da mettere in conto il probabile ritiro di queste monete da parte dello Stato, se integre. Gli spezzati erano invece più usati, con opportuna tosatura, per ragguagliarli al loro effettivo valore ma, attenzione, per spezzati intendo quelli coniati decenni prima ..... di nuovi, sotto gli ultimi dogati, se ne coniavano proprio pochini. Quindi gli spezzati (tosati) hanno continuato la loro funzione per le spese ordinarie e quotidiane, insieme agli altri conii in circolazione come Lirazze, multipli di soldi da 15, da 10, trairi...... Se è come penso, sarebbero arrivati a noi più scudi perché tesaurizzati, non subendo (o subendo meno) l'incetta napoleonica a fine Repubblica, per la fusione; pratica che colpì invece tutte le monete di buon argento come gli spezzati di scudo che erano in circolazione. Quelli che si trovano oggi, conseguentemente, sono veramente pochi e messi "maluccio". Cari saluti luciano
    1 punto
  22. Oggi ricordiamo il compleanno ma soprattutto i 400 anni dalla morte di William Shakespare William Shakespeare nato a Stratford-upon-Avon il 23 aprile 1564 e morto a Stratford-upon-Avon, 23 aprile 1616 è stato un drammaturgo e poeta inglese, considerato come il più importante scrittore in lingua inglese e generalmente ritenuto il più eminente drammaturgo della cultura occidentale. Spesso considerato il poeta più rappresentativo del popolo inglese. Delle sue opere ci sono pervenuti, incluse alcune collaborazioni, 37 testi teatrali, 154 sonetti e una serie di altri poemi. Le sue opere teatrali sono state tradotte in tutte le maggiori lingue del mondo e sono state inscenate più spesso di qualsiasi altra opera; molte delle sue espressioni linguistiche sono entrate nell'inglese quotidiano. Capace di eccellere sia nella tragedia sia nella commedia, fu in grado di coniugare il gusto popolare della sua epoca con una complessa caratterizzazione dei personaggi, una poetica raffinata e una notevole profondità filosofica. Benché fosse già popolare in vita, divenne immensamente famoso dopo la sua morte e i suoi lavori furono esaltati e celebrati da numerosi e importanti personaggi nei secoli seguenti. La scarsità di documenti pervenutici riguardanti la sua vita privata ha fatto sorgere numerose congetture riguardo al suo aspetto fisico, alla sua sessualità, al suo credo religioso e persino all'attribuzione delle sue opere. La moneta da 2 pound coniata quest’anno dalla royal mint per celebrare la scomparsa del poeta raffigura il profilo della regina e un teschio celebre simbolo della commedia di William legato alla frase “Essere o non essere, questo è il dilemma”
    1 punto
  23. Scusa la mia ignoranza sulla tecnica di cui scrivi. A prescindere dalla moneta in oggetto, l'esame permette di trarre conclusioni unicamente sul tondello o sbaglio? Ovvero, una moneta autentica utilizzata come tondello per coniare oggi un falso supererebbe l'esame? Grazie ES
    1 punto
  24. Antoniniano di Salonina per Milano https://www.acsearch.info/search.html?id=65228
    1 punto
  25. Buongiorno a tutti, avrei bisogno di chiedervi un aiutino per questo bel follis di Massimiano. Mi confermate si tratta del RIC VI 85 per Londra? Non mi è capitato di vedere spesso questa legenda al diritto... anzi... e poi la bella patina è stata irresistibile :D .... 7,31 g per ben 27 mm. Grazie mille
    1 punto
  26. "Se acquisto come commerciante, vado automaticamente fuori mercato..." Beh, quello è un discorso squisitamente commerciale....Se hai il cliente che vuole quella moneta e Ti incarica di prendergliela (o Tu sai che lui la cerca...), farai le giuste considerazioni sul Tuo margine e gliela vai a prendere. D'altronde, non mi pare che i commercianti italiani disertino le aste svizzere (o quelle U.S.A.) perché, a causa dei costi "indotti", gli acquisti sono sempre fuori dalle valutazioni di mercato. Quindi, pur con gli aggravi di costi che abbiamo visto, i commercianti italiani le monete alle aste extra U.E. le comprano....certamente saranno in gran parte monete "già vendute" e non monete tanto per fare "magazzino" D'altro canto, un commerciante che poi rivende quello che compra non può comprare come "privato" (per quanto, se anche lo facesse, a questo punto sarebbe ancor più penalizzato e ancor più fuori dal mercato, non potendo scaricare nulla dei costi di acquisto). "Seconda faccenda: i commercianti di altri stati con accordi economici più favorevoli dei nostri si ritrovano con un carico impositivo e fiscale inferiore del nostro, e quindi, a parità di margine, potranno offrirla ad un prezzo sempre inferiore." Vabbè...questo è il solito problema della nostra fiscalità comparata con quella degli altri. Però, torno a dire, non è che i commercianti italiani per questo motivo non comprano monete alle aste svizzere o americane.....e chi lo fa avrà i suoi buoni motivi "commerciali" per farlo. "Terzo, quei commercianti che invece di importarle regolarmente , se le mettessero in tasca, avrebbero modo di offrire la stessa moneta ad un prezzo di molto inferiore( almeno un 20%) rispetto al collega che l'ha comprata e importata regolarmente." Mah, il commerciante che acquista ufficialmente la moneta in Svizzera, se la fa spedire in Italia e poi, sempre ufficialmente, la rivende, non ha secondo me un valido motivo per mettersela in tasca ed importarla in modo irregolare (salvo quello, ovviamente, che sappia già a chi darla in via "ufficiosa"....alias... "in nero"...ma quello non sarebbe un commerciante virtuoso...e quindi non ci interessa). Intanto perché, quando se la mette in carico dovrà indicarne la provenienza (e qualcuno, in sede di controllo, potrebbe sempre chiedergli di vedere come è stata importata dalla Svizzera in Italia...), poi perché il commerciante si sarà scaricato i costi deducibili e/o detraibili fiscalmente (ad esempio: IVA e diritti doganali) e dunque non avrà alcun interesse a non pagare i diritti doganali di importazione, che potranno essere comunque scaricati fiscalmente. Tutto questo, chiaramente, non è invece consentito ad un privato. "Quindi, dire che " posso scaricare fiscalmente" questi costi, pur essendo tecnicamente esatto, praticamente non porta nessun vantaggio e neanche riporta le situazioni ad un livello di equità. Quindi, alla fine, ne soffre meno il privato, che compra per se, rispetto a chi compra per la sua attività." Mah, sul fatto che ne soffra meno il privato che il commerciante, non so se....... favaldar sarebbe d'accordo. :crazy: Il discorso del "vantaggio" o dello "svantaggio" è sempre soggettivo. L'aggiudicazione per il commerciante, al netto di ciò che egli potrà fiscalmente scaricarsi, si rivelerà conveniente o meno a seconda del tempo trascorso dall'acquisto alla rivendita e del prezzo a cui la moneta sarà ceduta. L'optimum sarebbe quando si ha già il cliente che te la prende subito e te la paga bene. Il pessimum sarà invece quando ti tieni in carico la moneta a lungo per poi venderla anche male. (Considerazioni un tantino "alla Catalano"...lo ammetto...ma tant'è... :pardon:). Per il privato, che non deve rivendere la moneta (almeno...si suppone..), la questione ovviamente cambia. Se il collezionista Tizio vuole proprio quella moneta che sta disperatamente cercando da anni e finalmente la vede passare nell'asta "Bernina" di Davos..... ed ha mezzi sufficienti per prenderla.....che gli importa se poi ci deve pagare sopra anche l'IVA, l'handling, i diritti doganali, lo scotch per chiudere la busta ecc.? Tizio sarà un collezionista felice comunque. :pleasantry: Se invece il collezionista Caio, più attento al portafoglio di quanto non lo sia Tizio, nella stessa asta ha visto una moneta non fondamentale per la sua raccolta ma che parte bassa e che egli ha puntato più per questa ragione che non perché quella moneta la cercava da anni e non la trovava....se ci aggiungi poi che Caio non aveva letto bene le condizioni di vendita e non pensava all'IVA svizzera, alla dogana italiana, allo scotch, ecc.....e alla fine dell'asta scopre di essersela aggiudicata e di dover pagare il triplo dell'hammer price..... Caio sarà un collezionista inc....zato. :crazy: Morale: Il benessere o il malessere del commerciante e del collezionista che acquistano una moneta da un'asta fuori U.E. dipenderà da una serie di fattori molto soggettivi. M.
    1 punto
  27. Portogallo 1987 100 Escudos Caravelle con vele latine, è stata la nave utilizzata da Nuno Tristao durante le sue navigazioni lungo la costa dell'Africa.
    1 punto
  28. Occorre controllare un campione consistente di esemplari, anche osservando le foto su Ebay...;)
    1 punto
  29. Ciao! Non credo proprio che siano stati i veneziani a copiare. Sappiamo che in un'epoca di elevatissimo analfabetismo, quello che era facile confrontare era l'iconografia ed anche i piccoli dettagli che non avevano necessità di essere interpretati. I tre puntini venivano così ad assumere uno degli elementi "marcatori" al quale era facile accedere a coloro che non sapevano leggere; le lettere erano degli strani "sghiribizzi" che potevano confondere ..... Rappresentare delle figure, delle posizioni, dei dettagli figurativi, era più facile che non trascrivere delle legende. In questo grosso che hai postato c'è della maestria; l'intagliatore era bravo, non c'è che dire. Che fosse un veneziano come suggerisci tu? Può essere, naturalmente, anche se la Serenissima era particolarmente "occhiuta" e controllava in maniera pervicace che le maestranze "specializzate" non esportassero le proprie cononoscenze; sappiamo quanto le "coccolasse" e dei privilegi che gli venivano accordati. Sappiamo anche quanto fosse severissima nei loro confronti quando qualcuno di questi cedeva alle profferte di qualche altro Stato. C'era una rete di "agenti" in tutto il dominio che dava la caccia a questi fuoriusciti; una volta scoperto, in genere, veniva avvicinato dal rappresentante diplomatico veneziano in loco, o dal suo segretario, per indurlo a ritornare a Venezia, promettendogli il perdono ed anche qualche contributo. Se ciò non bastava ed il fuoriuscito era considerato potenzialmente pericoloso per la sicurezza della Repubblica, scattava l'ordine di farlo fuori, "affinché questo tristo venisse eliminato dal mondo nel più destro e silenzioso modo". Sicari prezzolati, spesso criminali locali, venivano ingaggiati dall'ambasciatore veneziano per ammazzarlo, e la cosa doveva essere fatta bene; si doveva far credere che la sua morte fosse avvenuta a causa di una lite tra balordi, o un tentativo di rapina da parte di ladri. Oppure c'era sempre il veleno o la "polvere di diamante", con effetti ritardati e che davano l'impressione che il "tristo" fosse morto di malattia....... Tempi duri! saluti luciano
    1 punto
  30. riporto paro paro un mio commento che feci tempo addietro in merito a questo soggetto: "... devo fare una precisazione doverosa su questa moneta, che "a pelle" non ha mai suscitato il mio interesse. Per svariate ragioni: è una commemorativa (e chi la voleva dovette pagare 400 lire, tale era il valore dell'oro nel '23) anche se emessa con regolare regio decreto come tutte le altre monete, il soggetto apparentemente così "poco artistico" in confronto ad altri progetti di VEIII, la satinatura (e relativi problemi), il legame così evidente con un simbolo molto discusso (troppo facile, stupido ed anche ingiusto demonizzarlo) ... Devo assolutamente ricredermi: per la "pulizia" e schematicità del progetto e la sua modernità, per gli alti rilievi e la resa tridimensionale (non disgiunta da una evidente e dimostrata difficoltà di realizzazione), penso si possa considerare un degno esempio dello stile razionalista, futurista di quegli anni. Una vera testimonianza delle tendenze artistiche del tempo."
    1 punto
  31. A me ricorda una canzone dei Queen con Bowie :-) Skuby
    1 punto
  32. Secondo me la differenza potrebbe essere dovuta da un riempimento parziale di conio (tipo le 20 lire del 70 P).
    1 punto
  33. I prezzi elevati spuntate dalle monete con pedigree e la loro differenza assurda con esemplari simili che ne sono privi è' la diretta e più' tangibile conseguenza del CIARPAME spacciato ad arte e che ha inquinato il mercato da parte di quattro falsari TONTI che pensavano di fregare il mercato. È' invece il mercato che frega loro , negando - a torto o a ragione ( è' pure possibile che qualche pezzo autentico privo di pedigree ne faccia le spese) valore ai pezzi che sono privi di provenienza e premiando quelli che la possono vantare... Hai voglia a ingolfare di questi pezzi aste tedesche o similari , alla fine il mercato seleziona - a modo suo - e non perdona ... ?
    1 punto
  34. Dall'articolo citato apollonia
    1 punto
  35. Grazie della segnalazione babelone! Per aiutare i meno esperti a comprendere meglio il senso di questi criptici scambi... utile rispolverare questa interessante discussione del 2014: http://www.lamoneta.it/topic/130645-kentoripai-calciati-1/?hl=kentoripai PS: Hera col gozzo mi mancava, che orrore!!! Saluti :) Nico
    1 punto
  36. DE GREGE EPICURI Mah, con quel peso io invece la collocherei nella seconda metà del 2° secolo a.C. In effetti si vede la S e non si vedono globetti, quindi dovrebbe essere Saturno, anche se l'effigie è abbastanza atipica.
    1 punto
  37. Proviene dall'asta 161 di Lanz di dicembre 2015, quindi solo 4 mesi fa, con stima 500 euro ed aggiudicazione a 300 euro (!!??), ossia in pratica invenduto. Ora ci riprovano, raddoppiando la stima..... Una chiara moneta di fantasia (moderna, utilizzando punzoni ricavati da analoga moneta d'argento, un pò come nel caso del famoso aureo di Stiela)..... Una oscenità....
    1 punto
  38. Salve. Trattasi di un 6 tornesi in rame di Ferdinando IV 2° periodo (1799 - 1805). D/ FERDINAN IV SICIL ET HIE REX Testa del Re volta a destra; sotto, P. R/ TOR//NESI// 6, con ai lati A. P. In esergo, la data 1800 e sul taglio, treccia in rilievo. Pannuti-Riccio, p. 260, n° 14a; CNI XX, p. 609, n° 12. ​Rarità: NC (non comune). Per approfondire, bisognerebbe soffermarsi anche sulle sigle. Al D/, sotto la testa, la P è l'iniziale dell'incisore Domenico Perger, in attività dal 1786 al 1804. Si rimanda a: F. Di Rauso e P. Magliocca, Maestri di zecca (poi Direttori), di prova (poi Direttori alla Fabbricazione) ed incisori della zecca napoletana dal 1734 al 1860, in Bollettino del Circolo Numismatico Partenopeo, vol. I, 2014, pp. 134 - 135. Al R/ le sigle accanto al numerale indicante il valore sono A. e P., ovvero le iniziali del Maestro di zecca Antonio Planelli, attivo dal 1790 al 1803. Per cui cfr. F. Di Rauso e P. Magliocca, Op. cit., pp. 122 - 123.
    1 punto
  39. Salve a tutti. Ieri ho avuto modo di leggere un articolo scritto anni fa, pubblicato l'anno successivo all'uscita del catalogo delle monete salernitane di Lucio Bellizia. Mi riferisco a: Considerazioni su di un nuovo catalogo delle emissioni della zecca di Salerno, apparso in Rassegna Storica Salernitana, 19, X 1, Salerno 1993, firmato dall'archeologo medievista, nonché professore all'Università di Salerno fino al 2012, Paolo Peduto. Ebbene, mi ha colpito che, alle pp. 217 e 218, l'illustre studioso osservava già allora che: "La discussione sulle emissioni della zecca salernitana dopo la parentesi innovatrice del Grierson degli anni Cinquanta prosegue lungo una direttrice prevalentemente catalogica utilissima, ma circoscritta alla pubblicazione di inventari che, pur contribuendo ad ampliare la conoscenza dei tipi emessi, escludono quasi sempre analisi di carattere storico ed economico." Poiché, già ai suoi tempi, il Prof. Peduto riscontrò la mancanza di quell'elemento divulgativo cui necessitava la numismatica salernitana, che andasse oltre il mero elenco di tipi, l'uscita del libro di cui stiamo parlando in questa sede si configura proprio come il primo agile rimedio a tale mancanza che già all'epoca si avvertiva così sentita e che ora, almeno in parte, si è iniziata a colmare. Leggere queste parole, date alle stampe circa ventitré anni fa da un siffatto cultore delle Antichità medievali salernitane, dà un senso ancora più vivo allo scopo per cui è stata pubblicata questa mia breve nota...
    1 punto
  40. Ciao a tutti! Questa 100 escudos del Portogallo è già stata presentata e ben commentata da @@davideG nel post 96 http://www.lamoneta.it/topic/148428-navi-velieri-e-barche-sulle-monete/page-4 Qui sotto la presento in tutta la sua bellezza e fuori dalla confezione ;)
    1 punto
  41. @@azaad Risolto parte del mistero...In India, sin dal periodo della civiltà vedica, era diffusa questa unità di misura detta "Tola" dal peso di 100 ratti (semi), ovvero 11,67g. Quindi non vedo questo collegamento tra le "Bent bars" di Gandhara e il peso dei sigloi achemenidi, ma riterrei che il peso di queste prime monete derivi dalla tradizione locale di Gandhara. Cito da wikipedia: The tola (Hindi: तोला; Urdu: تولا‎; tolā. from Sanskrit: तोलकः; tolaka) Punjabi ਤੋਲਾ , also transliterated as tolah or tole, is a traditional South Asian unit ofmass, now standardised as 180 troy grains (11.663 8038 grams) or exactly 3/8 troy ounce. It was the base unit of mass in the British Indian system of weights and measures introduced in 1833, although it had been in use for much longer.[1] It was also used in Aden and Zanzibar: in the latter, one tola was equivalent to 175.90 troy grains (0.97722222 British tolas, or 11.33980925 grams).[2] The tola is a Vedic measure, with the name derived from the Sanskrit tol (तोलः roott तुल्) meaning "weighing" or "weight".[3] One tola was traditionally the weight of 100 ratti (ruttee) seeds,[4] and its exact weight varied according to locality.
    1 punto
  42. 1 punto
  43. nella campagna Inglese del Wiltshire trovata una grande villa Romana giudicato uno dei massimi ritrovamenti come importanza per la grandezza di circa 25 stanze e la ricchezza dei mosaici, sotto ai pavimenti tubi per il riscaldamento. crollata circa 1400 anni fa e rimasta intatta con muri alti un metro e mezzo. ora in attesa dei fondi necessari è stata ricoperta.
    1 punto
  44. Medaglia devozionale ovale, ottone/rame, coniata, della seconda metà del XIX sec. di probabile produzione napoletana (De Gregorio, Olivieri?).- D/Busto di Madonna con a fianco Gesù Bambino,ambedue coronati,in cartella rettangolare,sopra corona reale,si tratta della famosissima effige della Madonna dell'Arco del Santuario di S.Anastasia, molto amata e venerata dai napoletani, nel 1874 per decisione del Capitolo Vaticano, l'Immagine fu coronata con una corona d'oro benedetta da papa Pio IX.- R/ Lince/cane su libro o Agnus Dei con sopra una corona tra due rami floreali (quercia e tralcio di vite?),unite in basso da testa di cherubino alata ( in esergo sembra esserci una data (18-78?). tipologia non comune per il R/. Ciao Borgho.
    1 punto
  45. La zecca le distribui? Già...era tutto vero...fino alla nota nr.56. Quante effettivamente ne sono state distribuite? e quelle 5.000 nei bidoncini...in che condizioni saranno?
    1 punto
  46. @@gigetto13 appena mi arriva la posto ;)
    1 punto
  47. 1 punto
  48. Grazie, si l'ho presa in un lotto di 20 monete ...che poi pian piano le posterò.
    1 punto
  49. Lo immaginavo. Nella peggiore delle ipotesi farò la nottata sul sito il giorno dell'uscita della moneta se ne varrà la pena :rofl:
    1 punto
  50. queste son veramente grosse...
    1 punto
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