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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/24/16 in tutte le aree
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Ciao, sono un collezionista portoghese di monete antiche, mio padre fu un imigrante italiano e io so come leggere un poco di Italiano. Ho comenciato un blog dove escrivo in inglese del falso che si discuta su questo forum, per dare a conoscere a collezionisti o resto del mundo anche chi non sa Italiano. Il blog pode verlo su esto link: https://numismaticfakes.wordpress.com/ Adeus a todos. Odysseus4 punti
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Ieri al convegno di Bologna (oltre alla sterlina condivisa nel post dedicato) ho acquistato queste 2 monete vittoriane a mio parere con colori e patina stupendi. Mi piacerebbe sapere che stato di conservazione date a questi due esemplari, oggettivamente un bel EF se lo meritano entrambe, forse qualcosa in più in doppio fiorino.3 punti
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Questa storia dei gettoni calanti, mi ricorda analoghe storie di zecchieri medioevali. A quel tempo però, se scoperti, venivano squartati e la testa appesa alle porte della città. Speriamo... nei corsi e ricorsi storici!3 punti
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Questione spinosa quella portata alla ribalta dai giornalisti di Report, la Zecca compra lingotti di oro puro 999,99 da Banca Etruria che in realtà si rivela con un titolo di 995,00.... lascio a voi i commenti. http://www.corriere.it/cronache/16_aprile_24/giallo-gettoni-d-oro-rai-1b9819e6-0997-11e6-9fb4-3b2d877e61d8.shtml Tutto comincia quando alla signora Maria Cristina Sparanide, che nel 2013 ha vinto 100 mila euro alla trasmissione Red or Black su Raiuno arriva una lettera della Zecca, incaricata dalla Rai di coniare quattro gettoni d’oro del valore unitario di 20 mila euro per saldare il conto. Perché 80 mila euro e non 100 mila? Semplice: ci sono le tasse, ma questo il concorrente lo sa. Quello che invece apprende solo quando legge la lettera del Poligrafico dello Stato è che deve pagare pure l’Iva sebbene, spiega il servizio di Ranucci, l’imposta non sia dovuta sull’oro per investimento, cioè quello definito da una direttiva comunitaria come «lingotto o placca». E non ha ragione forse la Treccani a definire il gettone d’oro una «placca»? A questa domanda, però, a quanto pare nessuno sa, può o vuole rispondere. Non il ministero dello Sviluppo. Non le Finanze. Né l’Agenzia delle Entrate. Oltre alle tasse, all’Iva e al costo del conio del gettone c’è poi un’altra voce a carico del vincitore: il calo del 2 per cento dovuto alla fusione. Come se su un chilo d’oro si perdessero 20 grammi ogni volta che si fonde il metallo. Decisamente curioso. A conti fatti, la vincita di 100 mila euro si riduce così a poco più di 64 mila. Ma se l’Iva e quel fantomatico calo, sono questioni legate a interpretazioni astruse di norme astruse, ben altra storia è quella della qualità del metallo. I gettoni che escono dalla Zecca sono marcati come oro fino: 999,9. Quando però la signora Sparanide li porta a un’azienda orafa per farli valutare, il risultato la lascia di stucco: non è oro purissimo. Lo conferma anche un laboratorio specializzato accreditato dal ministero per le analisi legali. Il risultato è identico: si tratta di oro 995. Significa che per ogni chilo ci sono 5 grammi di altro metallo non prezioso. Il bello è che la Rai, c’è scritto nero su bianco nel contratto, l’ha acquistato (e pagato) come oro 999,9. Dunque, in questa incredibile vicenda, è chiaramente parte lesa. La faccenda è pelosissima. Milena Gabanelli precisa che la Rai compra ogni anno dai 6 ai 10 milioni di euro di gettoni d’oro dalla Zecca, che a sua volta si rifornisce del metallo in lingotti sul mercato. Da chi? Da Banca Etruria, fornitore storico degli orafi di Arezzo. Da quell’istituto travolto da una bufera nei mesi scorsi per le obbligazioni subordinate la Zecca ha acquistato «milioni di euro in lingotti d’oro per trasformarli in gettoni della Rai», dice Ranucci, «per anni e senza bando di gara». Perché «è la banca che ci fa il prezzo più basso», replica la Zecca. Aggiungendo che dei lingotti forniti da Banca Etruria «il 20 per cento è stato controllato in ingresso, secondo le nostre procedure di qualità, ed è risultato oro 999». Saranno dunque le procedure, ma resta il fatto che l’80 per cento non è stato controllato. A scanso di equivoci la Zecca si è premurata di presentare un esposto alla procura. E la cosa non finirà qui.2 punti
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Se ne è parlato diverse volte nel forum, le contromarche potevano vere diverse funzioni e ci vorrebbe un po' di tempo, ma che puoi ricercare in passate interessanti discussioni qui sul forum. Sinteticamente quelle del periodo imperiale di norma si suddividonno in imperiali, greco imperiali e iberiche. Per esempio potevano essere usate per riconfermare il valore di monete molto usurate in momenti di necessità dovuta a scarso circolante, magari anche deprezzandone il valore (vedi contromarche imperiali DU (dupondio) S (Semisse) ecc.ecc,) oppure le cosiddette denominational mark su monete greco imperiali con indicazione della lettera greca che ad esempio rivalutava la moneta stessa anche per riallinearla al sistema romano (per esempio la lettera greca "delta" rivalutava per 4..). Potevano essere apposte sia da un imperatore su monete del suo predecessore o in occasione dei suoi viaggi nell'Impero, diverse sono ad esempio le contromarche con il busto dell'imperatore Caracalla durante i suoi viaggi in oriente. Molto diffuse sono le contromarche TICA o TICAE di cui ne esistono molte contraffazioni d'epoca da parte dei popoli dell'europa orientale, addirittura si ipotizza che venissero incise nel conio stesso della moneta e ho visto esemplari con cmk apposta su moneta liscia (non coniata). La diffusa cmk IMP sembrerebbe legata all'inizio dell'impero di Tiberio per enfatizzare le sue vittorie in Germania. Alcune apposte durante la campagna di Teutoburgo da Varo con il suo monogramma su assi di Augusto e sono molto ricercate e quindi anche molto falsificate. Altre di tipo "SPQR" apposte su monete per la maggior parte di Nero legate alla rivolta di Vindix nel 68 in Gallia . Per quanto riguarda le contromarche greco imperiali (oggetti inanimati, divinità, animali ecc.ecc) tenendo presente che ogni zecca contromarcava sempre e solo le monete della sua città sono legate a simboli propri. per esempio la divinità protettrice e cosi via. Poi ci sono le contromarche legionarie cioè apposte in contesti militari apponendo i simboli delle legioni esempio in Spagna la legio VI Vitrix , in Spagna e Pannonia la X Gemina, nell'est la III Cirenaica , VI Ferrata, XII Fulminata , XV Apollinaris e forse quelle più note della X Fretensis durante l'assedio di Masada e immediatamente dopo la vittoria giudaica Come vedi il discorso e molto ampio e complesso, quello che è certo è che la maggior parte delle monete contromarcate sono sempre in cattive condizioni e quidn se si ricerca la bella moneta spesso si rimane delusi,..... E' sicuramente un campo di studio molto interessante, ma anche molto in salita.....i2 punti
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Tanto per continuare nella lunga carrellata dei denari con EID MAR, nell'asta NAC 92 apparirà questo bel denario: Sembra un nuovo esemplare, non comparso in passato. Per la caratteristica disposizione delle lettere al diritto (soprattutto la forma della lettera E di PLAET), la testa di Bruto è chiaramente del conio C di Cahn, che è combinato con almeno 6 conii R (nn. 14-19). Ho alcuni dubbi che sia un Cahn 17, come indicato nel catalogo, finora noto da un unico esemplare a Vienna, in modesta conservazione (e debbo ancora verificare la correttezza della descrizione), mentre sembra essere piuttosto un Cahn 19, del quale era apparso un altro esemplare, anch'esso finora noto in unico esemplare. Ha discreto pedigree: Cahn 19a = Leu 86/2003, 725 = Vinchon 7.iv.1959, 158 coll Paucher g. 3,50 1h2 punti
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Riprendo questa discussione perchè l'avevo seguita con grande interesse. Volevo segnalare che di recente è uscito un volume dal titolo "Poseidonia-Paestum e la sua moneta" di Cantilena che ho avuto modo di sfogliare velocemente. Vi è una buona analisi del problema del nome dell'ecista che mi sembra di capire possa non esser tale, e anche le cronologie delle serie in argento hanno qualche aggiustatina, soprattutto per l'ultima fase. Ho acquistato il volume e conto di scrivere di più a breve!2 punti
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Va bene la terza e' facilmente riconoscibile come falsa da un collezionista di Vitt Emanuele III, ma le prime due? La prima campo straordinariamente piatto, preziosismo nel far vedere la sottostante stella del bronzo dionigiano mhmm...la seconda: le foglie della canna una si dirige verso la fronte, una verso il centro della testa ed una terza si arriccia sulla tempia.....ma solo nella moneta in asta e poi quelle lettere cosi' minute...Un confronto si puo' fare con il pezzo di Gionny -che in quell'occasione acquisto' giusto -e che poi e' la uno di Moretti come da tav sopra...anche per la seconda tanto convinto non sono. E poi tutta questa asta non mi piace Centuripe pericolosissima al completo, Morgantina pure....2 punti
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medaglia in bronzo dorato: è per questo che ho indicato che era una versione diversa http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-AE1125/32 punti
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In attesa di ricevere il tornesello del Doge Marco Corner, posto la mia piccola collezione di torneselli veneziani: a partire da in alto a destra in senso anti orario: Michele Steno, Tomaso Mocenigo, 3 di Antonio Venerio e 2 di Andrea Contarini.2 punti
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RIC 757 (C2) Questo dupondio coniato a Roma per la circolazione in Siria (in passato attribuito a Commagene, addirittura Gnecchi lo classificava come medaglione per la mancanza della sigla S C) hanno sempre la corona laureata e non radiata. E' uno dei pochi esempi del periodo in cui il ritratto a sinistra è più comune di quello a destra.2 punti
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riporto paro paro un mio commento che feci tempo addietro in merito a questo soggetto: "... devo fare una precisazione doverosa su questa moneta, che "a pelle" non ha mai suscitato il mio interesse. Per svariate ragioni: è una commemorativa (e chi la voleva dovette pagare 400 lire, tale era il valore dell'oro nel '23) anche se emessa con regolare regio decreto come tutte le altre monete, il soggetto apparentemente così "poco artistico" in confronto ad altri progetti di VEIII, la satinatura (e relativi problemi), il legame così evidente con un simbolo molto discusso (troppo facile, stupido ed anche ingiusto demonizzarlo) ... Devo assolutamente ricredermi: per la "pulizia" e schematicità del progetto e la sua modernità, per gli alti rilievi e la resa tridimensionale (non disgiunta da una evidente e dimostrata difficoltà di realizzazione), penso si possa considerare un degno esempio dello stile razionalista, futurista di quegli anni. Una vera testimonianza delle tendenze artistiche del tempo."2 punti
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Salve a tutti. E' con grande piacere che vorrei annunciare l'uscita (proprio ieri), in quanto novità editoriale, del mio libro dal titolo Introduzione alla numismatica salernitana, pubblicato per conto dell'Editrice Diana. Obiettivo del volume è quello di divulgare con passi semplici gli aspetti salienti (tecnici, storici ed artistici) che caratterizzano le emissioni della zecca di Salerno. Un "manuale" agile che si configura come un mezzo primario adatto a tutti gli interessati, sia per chi si affaccia per la prima volta allo studio di questa monetazione, sia per chi già ne segue gli sviluppi: uno strumento, questo, che fino ad oggi è mancato. Citando dalla Presentazione: "Questo testo intende così costituire un mezzo di divulgazione della numismatica salernitana alto-medievale, volendo colmare quella lacuna che oggi si avverte nella mancanza di disponibilità, principalmente nell'ambito degli studi universitari, di un libro che tratti in modo sufficientemente chiaro e diretto questa parte della Numismatica, quella salernitana, definita a ragione una delle più articolate e variegate dell'intera Campania, seconda, come Zecca, solo a Napoli." Presto pubblicherò in questa sede anche l'indice del volume, il quale si compone di quattro capitoli complessivi che trattano degli studi che si sono tenuti fino ai giorni nostri sulla zecca salernitana, di alcune note tecniche di produzione monetale, aspetti artistici e numismatici delle monete di Salerno. In allegato la copertina del volume e, di seguito, il link dell'Editrice Diana per maggiori dettagli sulla pubblicazione: http://www.classicadiana.it/libreria/content/iula-raffaele-introduzione-alla-numismatica-salernitana Spero di aver fatto cosa gradita per gli appassionati di questa monetazione e per quanti vorranno avvicinarsi a tale argomento, non solo pubblicando questo libro, ma anche dandone annuncio, in primis, qui sul nostro Forum. Presto scriverò in questo topic altre novità in merito, per ora resto a disposizione di chiunque abbia delle domande o altro da riferire. A presto per nuovi aggiornamenti, Un cordiale saluto, Raffaele Iula.1 punto
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In arrivo: Costantino Cumano Illustrazione d'una moneta argentea di Scio sul disegno del Matapane di Venezia Tipografia Weis, Trieste 1852, pp. 44, 1 tav Rara pubblicazione impreziosita da dedica, correzioni e nota manoscritte dal Cumano. Nella nota autografa, posta a p. 39, datata 1857 e firmata, lo studioso triestino afferma di aver reperito una moneta del doge Marin Faliero che nel testo aveva dichiarato mancante nella sua collezione. Tale esemplare era riuscito a ottenerlo grazie alla cessione di monete greche. ;)1 punto
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Vittorio Emanuele III - Somalia Italiana 4 Bese (Prova) 0,0672 lire Italiane Rame 960/1000 - diametro 30 mm - peso gr.10 Contorno liscio Bel modulo in rame, con un ottimo ritratto, a mio avviso. Renato1 punto
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Buona Domenica Non esiste la gazzetta con il nominale V. Il 5 Soldi o Trairo (come il tuo) riporta la data. Le dimensioni ed il peso sono un po' calanti, rispetto alla media - mm 19 e gr. 1,16 - ma non devi rapportare questo trairo che appartiene alla monetazione anonima, a quello del Grimani ..... altro tipo di monetazione. saluti luciano1 punto
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Grazie @@ozacido per aver postato il tuo mezzo Ducato di Filippo II Mi hai dato l'input per specificare il termine "cianfrone":dall'enciclopedia Trccani "cianfrone Scudo d’argento, coniato durante l’assedio di Napoli (1528). Il nome passò in seguito ai mezzi ducati d’argento, emessi a Napoli da Filippo III e Filippo IV (1617-65)" --Salutoni -odjob1 punto
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Ducati Di Schleswig-Holstein Stemma dello Schleswig Stemma dell'Holstein Il Congresso di Vienna confermò il possesso danese sui ducati Schleswig e Holstein, abitata in maggioranza da una popolazione tedesca. Il sentimento nazionale tedesco, sorto proprio con le guerre di liberazione popolari contro l'occupazione napoleonica mutò le condizioni politiche dei pacifici territori tedeschi, esplodendo con i moti del 1848, quando in Danimarca era appena salito al trono Federico VII. La sfortunata campagna militare prussiana del 1848 - 1851 confermò il dominio danese di fatto. Con il protocollo di Londra, lo Schleswig restava un feudo danese, mentre Holstein e Lauenburg restavano parte della Confederazione Germanica, in unione personale del sovrano danese https://it.wikipedia.org/wiki/Prima_guerra_dello_Schleswig Durante il periodo bellico, si insediò una commissione governativa provvisoria mista che battè monete da 1 dreiling e 1 sechsling Sechsling Zecca di Altona (Danimarca) Direttore di zecca: Theodor C.W. Andersen (segno TA sotto il valore nominale)1 punto
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Denier Tournois, (1650-1702), 1653/2, Orange, (Cu, 16 mm., 6 h., 1,57 g.). (). A/ GVILN. HENR D - G. PRI. AVR. Tête de Guillaume de Nassau nue à droite.1 punto
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Non si vede da queste foto (dal cel) ma quella di Manuel ha rilievi intonsi. Anche la tua Fabio mi pare molto bella ma, anche non considerando il colpo al rovescio, porta qualche segno da circolazione sui rilievi.1 punto
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Proseguando con Filippo II oggi vi posto : mezzo Ducato:FILIPPO II di Spagna(1554-1598) Zecca di Napoli;Argento ,senza data Germano Ravaschieri maestro di Zecca, Vincenzo Porzio, maestro di prova. D/Busto radiato e corazzato di Filippo II volto a destra; GR/VP a sinistra;PHILIPP.D.G.REX.ARA.VTRI. R/Stemma coronato;SICILIAE HIERVSA Riferimenti: CNI XX 645 ; Pannuti-Riccio 15b; MIR 174 ;D'Andrea-Andreani-Perfetto 24;Cagiati 46 La moneta appartiene a collezione privata --Salutoni -odjob Anche in questa moneta si riscontrano le normali "usure"con'tuttavia,una bella patina di antica raccolta1 punto
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Allora mi sa che hai capito male, perchè anche euripe (di cui hai riportato il post) stava parlando dei 25 euro niobio 2003 hall in tirol, come da titolo!! :lol: non del vaticano!! infatti mi sembrava strano che 10 anni fa l'avessi venduta a 850, quando costa adesso 500/550!! Ai tempi non costava "nulla" in confronto ad adesso!!1 punto
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Portogallo 1995 200 Escudos 1515 - Caravella alla scoperta di Timor.1 punto
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"Premesso che le commemorative in lire sono coniate in oro .900 mi pare improbabile che, dopo aver fuso i lingotti acquistati, in zecca non si accorgano trattarsi di lingotti di oro non puro." Ciao Enzo. :hi: Un conto è non potersi accorgere....un altro è non..... "volersi" accorgere. L'affinazione del metallo, specialmente dell'oro, era una pratica perfettamente eseguita già nelle zecche preunitarie....figuriamoci se non sia possibile effettuarla con precisione oggi, con i mezzi che la tecnologia ci mette a disposizione. M.1 punto
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Non sei l'unico restato al palo :blum: anch'io mi sono perso alcuni torneselli, ma nel mio caso erano schizzati ad importi (per me e le mie tasche) improponibili. D'altra parte alcune aste terminano in orario di lavoro ...... ed alcune occasioni, passano!1 punto
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Vicenda tipicamente "all'italiana", che finirà, coerentemente, "all'italiana" (cioè con un nulla di fatto). M.1 punto
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Ciao Apollonia : una mera pignoleria, ma mi pare che in opposizione al ramo di quercia vi sia una fronda di palma, più che un ramo di ulivo. Saluti.1 punto
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Convegno moscio come non mai, opinione assolutamente personale. Peccato perché Bologna è generalmente movimentato, con ottima offerta di materiale e ben frequentato.1 punto
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Abbi pazienza ti correggo, anche perchè la monetina è mia coeva......sono solo 46.... ;) ;) :D :D :D TIBERIVS1 punto
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______________ 2007 Venezuela 5 Centimos - Rame1 punto
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salve g. 12,7 diam. 26 mm. ritengo che sia un dupondio sia per il peso sia per il fatto che è in oricalco.1 punto
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Sulla moneta: cavaliere con berretto persiano. Foto: un cavaliere persiano da una riproduzione del sarcofago di Alessandro (Museo di Istanbul) con la simulazione dei colori originali. THRACO-MACEDONIAN REGION, Uncertain mint. Circa 480 BC. Drachm (Silver, 4.32 g). Rider, wearing Persian bonnet and holding bow, on horse galloping to right. Rev. Incuse square, diagonally divided. Seemingly unpublished, but cf. Tkalec AG, 28 October 1984, 63 for a very similar obverse, probably by the same engraver. Of the greatest rarity, apparently unique. Toned as found and with slightly crystalized surfaces. Good very fine. This is an extraordinary coin that is only paralleled by the equally rare piece that is cited above. That shows the same horseman, undoubtedly a Scythian since he wears his characteristic hat and carries a bow, but with a running boar on the reverse. That is clearly a scene of two parts with a hunter and his prey. The present piece just shows the beginning of the scene: perhaps the desire to illustrate the whole ‘story’ impelled the mint authority to authorize the replacement of the usual incuse square with an actual type? In any event, the source of these coins seems to be Macedonia, which makes the use of a ‘Persian’ or eastern horseman, understandable. The Attic standard weight, however, implies that the coin was issued after the Persian defeat in the war with Athens.1 punto
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Ne ha viste di tutti i colori , ma entra comunque in collezione: Verona Gian Galeazzo Visconti - 1387-1402 sesino GALEAZ COMES VIRTVTVM D MEDIOLANI VERONE 3 G variante croce accantonata da 4 trifogli e 2 puntini sotto GZ PERINI 39 d e siamo a due ;)1 punto
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______________ 2007 Stati Uniti d'America Quarter dollar Utah - Rame/nickel1 punto
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Zecca di Napoli Filippo IV 15 grana Argento Comune - MIR n. 208/1 Perfetto, dopo questa carrellata di preziosità ve me mostro una io, a cui tengo particolarmente: è particolarissima, poiché non risulta pressoché tosata. Una peculiarità non affatto comune, ed inoltre presenta dei fondi molto puliti dsl vivo nonché una bella patina scura diffusa in modo omogeneo su tutta la superficie.... C'è solo qualche schiacciatura di conio, non rare per questi esemplari e dovute slla frettolose ed imprecise mani dei "cugnatori".... Inutile ribadire la complessità di quel periodo... A Milano più o meno la situazione era la stessa, @@dabbene ne sa qualcosa... A voi la parola! ?1 punto
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Metto un anteprima di una moneta che è tra le mie mani. Tallero per Pisa 1615 della più grande rarità R5 dei talleri di Pisa. Cosimo II 1615 Pisa Tallero 1615 R5 il Di Giulio non esprime rarità di questa moneta conoscendone solo due pezzi. ne saranno usciti meno di 6.. di grande freschezza FDC/SPL+ Pisa Cosimo II de’Medici, 1609-1621. Tallero 1615, AR 28,51 g. Mezza figura radiata del duca in armatura d., con lo scettro nella mano d. e la s. sull’elsa della spada; nel giro, sotto il taglio del busto, 1615. Rv. Stemma coronato caricato su croce di S. Stefano. CNI –. Galeotti XXXI (manca questa data). Di Giulio 70. Ravegnani-Morosini 14. Estremamente raro1 punto
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moneta molto bella...a mio avviso di gran lunga oltre lo spl...i fondi son freschi. rilievi un po stanchi ma la moneta ha circolato poco. forse intendeva la più bella vista CON LA PARTICOLARITà DELLA DATA. complimenti1 punto
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Primo quarter-dollar di U.S. per 2016, "Shawnee National Forest" in Illinois.... :) v.1 punto
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@@Horussone E se questa e bella.... :) Foto da migliorare ... mi sbilancio con uno SPL+ e ti faccio i complimenti per questa stupenda moneta.1 punto
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Buona serata desidero aggiungere una informazione a beneficio di corallino che riguarda la moneta in questione alla quale sono molto affezionato (è stata la mia prima monetina veneziana acquistata...una sorta di N. 1 di "Paperoniana" memoria). :D Questo piccolo, estremamente sintetico circa l'iconografia (le lettere FFDV stanno ad indicare, in latino, Francesco Foscari Doge dei Veneziani), che fu emesso per essere adoperato nei territori di Brescia, ormai veneziana, fu la prima moneta che venne definita ufficialmente da Venezia "bagattino". Infatti, nei cataloghi, viene solitamente definito "Piccolo o Bagattino per Brescia". Fu una moneta molto "raffazzonata" nell'esecuzione; l'urgenza di battere moneta per i nuovi territori lombardi e la scarsità di risorse che dovevano essere principalmente impiegate nella guerra, determinava una poca cura (e spesa) da parte della zecca nell'emetterli, tanto che, molto spesso, queste monete così sottili hanno l'impronta del D/ che si "impasta" con quella del R/ Dopo questa monetina, il termine bagattino si è cominciato ad usare anche a Venezia (già lo si usava in altre città) per definire le monetine piccole. Saluti luciano1 punto
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