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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/01/16 in tutte le aree
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A fine gennaio avevo aperto la discussione "5 Lire 1911:...e le foto non rendono giustizia!" relativa alla moneta che riposto per la quale @@tonycamp1978 aveva chiesto cosa potesse essere l'alone presente sotto il mento del ritratto sul D/ . In questi giorni mi sono dilettato ad esaminare la moneta con il microscopio, quelle evidenziate sono le zone prese in considerazione e ho scoperto diverse cose molto interessanti. Tutte le righe sul campo del D/, a basso ingrandimento (4X), facevano pensare che la moneta fosse stata pulita, ma esaminandola a forti ingrandimenti (30-40X), quei segni si sono rivelati essere in "rilievo", fatto questo che comprova che si tratta di un CONIO SPAZZOLATO. Allego le foto delle zone Anche sul R/ sono presenti segni di questa operazione, limitati su un'area molto ristretta, in quanto il tondello è occupato quasi completamente dal figurato. A questo punto, presumo che l'alone sotto il mento sia dovuto sempre all'operazione di spazzolatura, tant'è che la traccia ingrandita si presenta anch'essa in rilievo con un aspetto granulare. Si potrebbe ipotizzare che l'operatore per togliere un residuo di lavorazione più resistente, non abbia utilizzato la normale spazzola, ma un utensile più abrasivo, lasciando una traccia più evidente. Anche questa volta l'ausilio dello stereo microscopio è stato determinante per la giusta soluzione di un aspetto del tondello che, ad un primo esame superficiale, dava adito ad altre conclusioni.6 punti
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L'incisore di questa moneta era John Reich, un immigrato di origini bavaresi, per il ritratto della donna pare si sia ispirato alla sua amante :rolleyes: L'aquila è tutto tranne la rappresentazione dell'animale in natura, ma questa è un'annosa questione nelle monete USA, che da sempre hanno un'aquila al rovescio, ma solo raramente (il dollaro Gobrecht, il centesimo del 1856, i 20 dollari Saint-Gaudens) quest'aquila assomiglia a un'aquila vera. La qualità sia del disegno che del conio non è eccelsa, ma anche questa è una costante nelle monete americane dei primi anni, dovuta sia alla qualità degli incisori, sia a quella dei macchinari, entrambi non paragonabili a quelli delle migliori zecche europee dell'epoca. Con questo disegno furono comunque coniate complessivamente poco meno di 1.800.000 monete, dal 1807 al 1834, nelle due tipologie Capped Bust (1807-1812) e Capped Head (1813-1834). Nel 1822, le monete prodotte furono 17.796, neanche pochissime a ben vedere, e comunque in linea con le quantità di quegli anni (ricordo che, prima della scoperta dell'oro in California nel 1848, gli Stati Uniti non avevano grandi quantità del biondo metallo, e questo si ripercuoteva anche sulle monete d'oro, che venivano coniate con parsimonia). Le monete oggi conosciute sono soltanto tre, quella in asta e le due conservate presso lo Smithsonian, il museo di storia americana di Washington. Il motivo della rarità, è dovuto al fatto che tutte le altre sono, o sarebbero state, rifuse. Nel 1792, quando fu istituita la Zecca degli Stati Uniti, il prezzo dell'oro era stato fissato, approssimativamente, a 15 volte quello dell'argento. Con questo valore, una moneta d'oro da 5 dollari valeva effettivamente 5 dollari d'argento. Nei primi anni '20 dell'Ottocento, il prezzo dell'argento subì un repentino crollo, dovuto alla super-produzione delle miniere del Messico e del Sudamerica, che portò il rapporto oro/argento da 1/15 a 1/18: con questo rapporto, una moneta d'oro da 5 dollari veniva a valerne 6, il 20% in più del facciale. Come conseguenza, le monete d'oro, che già circolavano poco, sparirono del tutto dalla circolazione, e furono in gran parte rifuse per recuperare il valore del metallo. Una rifusione che toccò particolarmente le half eagles del 1822, delle quali sarebbero sopravvissuti, come detto, solo tre esemplari (anche se non si può del tutto escludere che un giorno o l'altro ne salti fuori qualcun'altro, anche se, dopo quasi due secoli, la cosa si deve considerare assai improbabile). petronius oo)5 punti
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Buonasera a tutti,vi posto la coppia di 5 10 soldi di Maria Luigia entrata in collezione al convegno di parma... ringrazio tutti quelli che risponderanno Luca3 punti
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Portogallo 1995 - 200 Escudos Tre Caravelle a vele latine in ricognizione presso le coste dell'Australia (1522-1525)3 punti
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3 punti
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Io sono il circolo....il circolo numismatico, sono nato nel 1960, nel 1970 credo di aver raggiunto il mio apice storico sia per frequentazioni che per importanza culturale. Erano altri tempi....sia economici, sia di fervori, sia di consensi numerici, ero il centro delle attenzioni numismatiche della cittadina dove risiedo, da me venivano tutti quelli che volevano parlare di monete, medaglie, vederle, scambiarle... Aspettavo con ansia durante la settimana che arrivasse il giovedì sera, in quella serata il segretario arrivava prima di tutti, apriva con la chiave la porta...che emozione in quel momento....finalmente vedevo qualcuno... Sono passati in tanti da me, ormai molti non ci sono più, altri sono molto anziani, i giovani dell'epoca sono persone oggi in età, alcuni sono diventati bravi, alcuni hanno scritto molto, altri hanno smesso nel tempo, ma tutti hanno imparato qualcosa... Vedevo persone ma vedevo soprattutto monete, tante, di ogni epoca, spesso belle, a volte intriganti, i miei ospiti facevano discussioni e lunghe dissertazioni su di loro a volte anche accanite, appassionate... Oh quanti ricordi, che grandi serate, che monete....ricordo il Gianni che sapeva tutto sulle monete romane ed amava spiegarle a tutti, ogni giovedì ne portava alcune da far vedere, sperava che si appassionassero e così fu veramente e poi Nando che entro' giovanissimo qui, imparò tanto da tutti e poi scrisse veramente molto, divenne conosciuto nel nostro mondo e come non ricordare il Franco detto il " Genova " perché di Genova era ma soprattutto perché sapeva tutto di quelle monete....bei tempi, bei tempi veramente.... Erano altri tempi...si faceva anche un convegno commerciale, un Bollettino cartaceo una o due volte l'anno, contribuivano i soci con degli scritti, degli articoli, negli anni 70/80 eravamo un riferimento importante per la nostra numismatica, i soci erano tanti.... Poi cambiarono tante cose, le iniziative diminuirono, anche le frequentazioni, dicevano che non ero più di moda, che bisognava contenere le spese, che c'era la crisi.... Oggi aspetto sempre con ansia il giovedì sera...è il mio momento, finalmente arrivano....con monete, cataloghi, libri, non sono molti ma finalmente mi sento vivo almeno quella sera, ancora importante... Il nuovo Presidente ha ambiziosi progetti, è sempre su quell'aggeggio infernale e misterioso per me che è il computer, dice che la comunicazione deve passare da lì ormai, ha tante idee, vuole fare di nuovo il Bollettino ma on line per ridurre le spese e coinvolgere i soci e anche i simpatizzanti esterni, vuole portare alla sera studiosi che raccontino e divulghino la numismatica....vuole fare un open day per far conoscere il circolo numismatico nelle scuole, fare proselitismo dove i giovani ci sono.... In questi giorni ha preparato tante locandine per quella giornata da distribuire in tutte le scuole della nostra cittadina, speriamo che ce la faccia, deve farcela....per la numismatica e per me...se così sarà quel giorno sarà festa grande e io mi sentirò come ai bei tempi ...importante....d'altronde io sono il circolo....il Circolo Numismatico con la C e la N maiuscola....2 punti
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Volevo chiedere un parere sul mio recente acquisto: ... a Voi i commenti!2 punti
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Caspita che esistenzialismo.... Benché sia innegabile il tuo pensiero di fondo e oggettive le conseguenze della globalizzazione a cui accenni, io credo che piuttosto di forbice tra ricchi e poveri, parlando di conservazioni, si debba pensare ad un nuovo approccio "estetico" alla realtà, agli oggetti posseduti e così a tuffo il resto (a buon intenditor...). Si svuota il contenuto per avvalorare l'occhio, superficialità diffusa, si sorpassano quei valori intangibili di cui un tempo il buon collezionista era valido portatore (valore storico per dirne uno) per rivolgersi ad aspetti più concreti come il valore di mercato, o, per rimanere in tema, la "bellezza" di una moneta (da cui le alte quotazioni), senza porsi molti altri problemi, o forse dovrei dire altri interessi. Una moneta, MB o SPL che sia (senza entrare nei meriti di queste semplici sigle), dovrebbe pur sempre rivestire il medesimo ruolo in una collezione, e invece, ecco la superficialità a cui accennavo, oggi sono ben altri i valori che ci (li) muovono. Di nuovo estetica superficiale che predomina, e non credo ci sia bisogno di fare molti esempi per dimostrare come sia una prassi sempre più diffusa nella nostra società.... Questa almeno è la mia interpretazione del fenomeno a cui accennavi, cercando di darne un'interpretazione più vasta in ambito sociale, pur sempre parallela alle tue giuste e purtroppo innegabili osservazioni....2 punti
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ai fini del collezionismo, sono documenti di storia molte volte piu' interessanti delle monete originali che Desana alcune volte imitava Questa che hai postato per es a mio parere merita piu' interesse di altre originali che hai postato recentemente.2 punti
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@@nikita_ bella la moneta della Lettonia èh! 2009. i Lettoni venerano l'albero di natale: o sapevate?2 punti
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Salve a tutti ! Posto questo luigino , purtroppo in bassa conservazione , che personalmente avrei classificato come zecca di Loano , datato 1669. Ho cercato sul Corpus Luiginorum ma, non sono riuscito a trovarne uno identico . Quello che più gli assomiglia è il n182 ma ha la legenda del Diritto diversa . L'esemplare fra le mie mani infatti presenta al D/: GRATIOR•IN•PVLCHRA•VIRTV Mentre al R/ : BONITATIS • VNCIARVM • QVIN segno Le foto mi rendo conto che sono pessime ma, purtroppo il precedente proprietario ha pensato bene di lucidarla come fosse una teira d'argento .2 punti
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Ciao @@matteo95 serviva una ventata d'aria fresca in discussione! Vediamo un po' i tuoi tre denari... Provisino di prima emissione; tondello molto ritagliato e quindi poligonale. Direi un Muntoni 57 var. 6 (pettine tra stella e mezzaluna, croce con nei quarti un bisante, omega, alfa, stella) Su questo inizio a chiamare @@adolfos , se intanto riesci fotografare il lato col pettine da diverse angolazioni mi fai un favore, perché non son troppo sicuro di vedere quello che realmente c'è....(suspance :blum: ) "Solito" 5 denti con stella nel I quarto, visto lo stile della croce e il peso (ma anche il color rame, elemento che però da solo non fornisce certezze) potrebbe essere un'emissione non ufficiale. Buona serata! Antonio2 punti
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Cari Amici, volevo ricordare a tutti gli amici del forum,soprattutto a quelli che hanno avuto la fortuna e l'onore di conoscerlo di persona,la ricorrenza della scomparsa.del nostro caro amico Sergio (Agrippa). Un abbraccio,Massimiliano2 punti
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@@fabitto84 Peso e diametro per un sesterzio non sono indicazioni sufficienti a stabilirne l'autenticità. Senza foto decenti è impossibile dare un'opinione, quello che si vede pare più una scodella di polenta che una moneta.2 punti
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Buonasera a tutti, Con una permuta ho acquisito questa piacevole mezza piastra. Come la giudicate come conservazione? Grazie mille per i vostri interventi.1 punto
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Buon giorno a tutti, oggi vorrei postare questo cavallo di Ferdinando I D'Aragona peso: 1,5 g diametro: 19 mm al dritto: FERDINANDVS * * * REX, con testa del re volta verso destra al rovescio: EQVITAS * * aquiletta * in esergo: RENGNI al posto di REGNI mi piacerebbe conoscere come voi la cataloghereste facendo riferimento a qualche testo. Inoltre la particolarità RENGNI la rende leggermente più rara rispetto alle altre oppure ne circolano moltissime? beh sinceramente io ne ho visto delle altre, ma non molte! volevo un vostro parere sicuramente di maggior spessore rispetto al mio!!! grazie in anticipo a tutti quelli che parteciperanno1 punto
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Buona sera a tutti. Di seguito posto la foto di una medaglia fusa, in bronzo (38 mm X 27,70 grammi), con l'effige di Papa Sergio III. Ho visto che nel catalogo de "La Moneta" è citata una medaglia con croce e 9 margherite probabilmente della seconda metà del 1500. Non c'è la foto. Chiedo cortesemente se la medaglia da me postata sia quella indicata nel catalogo o meno. Grazie. Cordialità. Renzo @@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@1 punto
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Buona sera a tutti ! Apro questa discussione per chiedervi un consulto riguardo ad una moneta di Lucca che ho trovato in un lotto . Personalmente l'avrei classificato come soldo del tipo MIR 218 ma ci sono alcune differenze rispetto al tipo descritto nel catalogo che sono 1 : la data 18 dopo IMPERATOR , si conoscono esemplari con 81 pensate che sia il frutto di un errore di posizione ? 2 : la legenda SANTVS al posto di SANCTVS Grazie a tutti Matteo :)1 punto
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Conosco l'argomento di cui parli, eh eh. E non è privo di interesse. Forse avresti dovuto 'diluirlo' in più post, come in vari capitoli, onde evitare che qualcuno si 'spaventi'. apollonia1 punto
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Buonasera a tutti utenti di lamoneta.it, Recentemente ho ricevuto in "eredità" vari oggetti appartenuti ai miei zii antiquari, tra questi oggetti ho trovato anche un modesto numero di ciò che sembrano essere medagliette del Regno di Napoli... non essendo un numismatico, non ho competenze riguardo questo fantastico mondo ma spero possiate darmi una mano a capire se sono autentiche e quale può orientativamente essere il loro valore (non in cifre ma in "alto" o "basso", per capirci :D). Vi ringrazio di cuore anticipatamente e auguro una buona serata a chiunque voglia darmi una mano. Ciao! P.S. Per seguire il regolamento aprirò più topic, uno per ogni medaglietta allegando le foto.1 punto
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@@DarioM........scusami è da ieri sera che hai postato queste medaglie...che me ne stavo buono, senza intervenire; adesso lo faccio...per me tu sai quello che hai...o meglio già lo sapevi. Dimmi perchè sotto l'asta hai scritto no Perditempo...e poi scrivi che volevi solo sondare terreno.....ma dai. :nea:1 punto
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Penso che si può fare, tutto sommato sono solo 14 pagine, magari aspetta qualche altra settimana, sto ancora scavando nella mia collezione alla ricerca di funghi :D Su quasi 7300 monete qualcosa mi sarà sfuggito, la vista purtroppo non è più quella di una volta Quella del Pakistan, per esempio, l'ho avuta più volte in mano, è piuttosto scura e non intravedevo chiaramente una barca (post 313), l'ho dovuta schiarire per postarla: http://www.lamoneta.it/topic/148428-navi-velieri-e-barche-sulle-monete/page-13#entry1703217 E poi c'e' quel 2 cent greco che ancora manca... ma è così raro? Un attimo che chiamo un esperto, magari posta la sua ;) @@Ciccio 861 punto
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Ciao Miza,In effetti il lustro mi ha portato fuori strada, ora che mi hai fatto notare le leggere usure condivido, siamo su mSPL. Sto fotografando le monete con tre luci, due laterali ed una frontale e vedo che le foto rendono molto bene, ed il lustro che a volte in foto non si riesce a cogliere, in questo modo viene fuori bene. Ecco il mio set fotografico: Saluti Silver1 punto
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Medaglia devozionale con appendici globulari, bronzo/ottone,del primo quarto del XVII sec.,produzione Italia centrale, Roma. - D/ S. Pietro e S. Paolo, in alto è rappresentata la SS.Trinità, esergo: S.P.S.P.- R/ La Madonna seduta con Gesù Bambino in braccio,davanti a loro S. Giovannino (S.Giovanni Battista),aureolato, alcuni autori hanno interpretato S. Giovannino come un angelo che porge il pane, ipotesi a mio parere poco credibile inquanto alle spalle del fanciullo c'è un asta con croce e vessillo (chiaro attributo di S. Giovanni Battista), sullo sfondo una brocca con fiori (gigli?), medaglia rara e di ottima fattura, buona anche la conservazione. Ciao Borgho.1 punto
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Nelle seconde emissioni il lato col pettine è il diritto (legenda tipo SENATVS P Q R) mentre il lato con la croce è il rovescio (legenda tipo ROMA CAPVT M). Nel tuo caso le legende sono invertite. È una variante rarissima, probabilmente sul catalogo non la trovi per questo motivo...personalmente si tratta del primo esemplare che vedo con questa particolarità!1 punto
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Non son stato presente ieri a Piacenza...ho sentito pareri discordanti ma tendenti al negativo ma mi permetto una riflessione. I convegni sono troppi...solo ad aprile ci son stati Montichiari,Torino,Genova,Parma,Bologna,Pordenone,Piacenza,Bagnolo s.Vito(questi ultimi tre tutti ieri) e sicuramente me ne sfuggono altri. Le aste son tante(e diciamo pure troppe) e a meno che uno non sia milionario deve un attimo fare due conti e con quel che costano le nostre amate monete si devono ponderare bene le scelte...e per un collezionista che non naviga nell'oro quando si compra una moneta si scartano le altre. Il discorso è questo in sostanza:non è che ogni settimana tiriamo lo stipendio e abbiamo da spendere...per un convegno che in un mese andrà bene ,ci saranno tutti gli altri che ne soffriranno. La soluzione? almeno limitare le manifestazioni o almeno non pretendere il pienone di collezionisti disposti ad ogni occasione...perchè non è vero che si prediligono i posti sicuri....si prediligono i posti che rendono profitto! è anche normale che sia cosi e non c'è nulla di male a dirlo anche perchè gli organizzatori di Piacenza(almeno 3 su 4) erano anche a Bologna. Se la settimana scorsa aveste tutti boicottato quella sorta di mercato bestiame di Bologna,io a Piacenza ieri sarei venuto(e magari erano anche di più i commercianti presenti)....ma venire ieri e farmi 200 km per veder lo stesso materiale non ne valeva la pena. non prenda @@sivispacemparabellum questo mio sfogo come un attacco a lei...ci mancherebbe. un saluto marco1 punto
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Onestamente penso che a nessuno interessi comprare una banconota con 6 numeri uguali condecutivi (a meno che non siano 0 iniziali).. Per esperienza personale l'unica che ho venduto era un 50€ con sette 2 consucutivi e uno staccato. In FDS venduto a 70€ dopo un anno che era fermo sulla baia.. Tolte le commissioni della baia e di paypal (tra tutto circa il 10%)... Rimane ben poco.. Poco è sempre meglio di niente... Ma in un anno... Di certo mi hanno fruttato molto + che tenerli in banca... Ma hanno reso un panino e una bibita fuori dallo stadio1 punto
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Caro Adolfo la penso esattamente come te. L'unico dubbio era la S sopra al pettine, che poteva essere un cerchietto e rimandare quindi a Cola; la legenda del lato con la croce però non è compatibile con quella delle emissioni del tribuno. Complimenti Matteo!1 punto
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Mi fa piacere condividere con voi un approfondimento su Filippo II di Spagna, trovato per caso in rete, scritto da G. Parker nel 1985, per evidenziare la sua ossessione religiosa e i conseguenti errori politici che hanno causato il declino di un Regno altrimenti inattaccabile. Filippo II, re di Spagna: il contesto internazionale e la psicologia del sovrano. Un solo re, un solo impero. Filippo II di Spagna. Filippo II fu quel personaggio eroico quale parve ai cattolici del suo tempo? E cioè fu un sovrano il cui potere non conobbe limiti o quasi e i cui pensieri erano inscrutabili? Oppure fu il debil con poder [...] vale a dire [...] un debole investito di somma autorità, una persona di intelligenza mediocre, sempre ansioso di non poter essere all’altezza del padre? E chiaro che questa nostra biografia ha lasciato da parte la tesi “eroica”, ma in certa misura questo era inevitabile. «Gli archivi e i documenti sono la memoria del passato» ebbe a scrivere una volta Filippo II e, considerata la mole delle sue carte giunte fino a noi, non sorprende che il re sembri oggi meno inscrutabile e meno superumano di quanto apparisse un tempo. Durante i cinquantacinque anni in cui fu investito del potere (e per più di quarant’anni si trattò del potere supremo) e fu responsabile del più vasto impero che il mondo avesse mai conosciuto, Filippo si trovò implicato in molte tragedie e in molte crisi. E poiché in tali frangenti egli preferì affidare alla carta i suoi pensieri, spesso ci appare incerto, esitante e perplesso. Bisogna, tuttavia, tenere conto che il secondo Cinquecento fu tutto un periodo di sovrani esitanti e che non sapevano che linea tenere. Fu quello un tempo in cui la situazione politica conobbe un’inconsueta complessità e questo a causa della lotta tra la Chiesa romana in ripresa e i suoi avversari protestanti. La religione ebbe una parte cruciale nell’unica rivolta riuscita contro Carlo V (la ribellione dei principi tedeschi nel 1552) e nell’unica ribellione riuscita contro Filippo II (la rivolta dei Paesi Bassi nel 1572). Il protestantesimo era rapidamente diventato un problema politico di massima gravità. Verso il 1570 quasi metà della popolazione europea aveva ripudiato l’autorità del papa e sebbene la Chiesa cattolica nel cinquantennio successivo avesse una forte ripresa, resta il fatto che i Riformatori erano riusciti a creare divisioni di fondo che attraversavano tutte le frontiere e portarono tanti nella condizione di dibattersi tra due lealtà diverse (quella politica e quella religiosa). Durante le guerre d’Olanda, durate quasi ottant’anni [1572-1648, n.d.r.], ci furono Tedeschi che combatterono contro altri Tedeschi, Inglesi che combatterono altri Inglesi e abitanti dei Paesi Bassi che andarono contro loro compatrioti perché in quella lotta ci si schierò in base alla confessione religiosa e non in base al principio di nazionalità. Tiziano, Ritratto di Filippo II in armatura, 1550-51 circa, olio su tela, 193x111 cm, Madrid, Museo del Prado Lo stesso accadde nelle “guerre di religione” che dilaniarono la Francia, e nella Guerra dei Trent’anni. Tutti questi conflitti mandarono all’aria quell’embrionale equilibrio di potenza che in Europa si era manifestato nella prima metà del Cinquecento. Infatti, dopo gli anni Cinquanta del secolo, non ci fu potenza protestante (come, ad esempio, l’Inghilterra) che fosse disposta a stringere un’alleanza permanente con uno stato cattolico (per esempio con la Francia o con la Spagna). La politica europea fu in preda all’instabilità; le formule, le usanze e le alleanze di un tempo ormai non erano più possibili. L’intransigenza in materia religiosa escluse il compromesso, impedì un atteggiamento coerente e, fino a quando l’intensità dei sentimenti religiosi non cominciò a scemare, come avvenne a metà del Seicento, diede luogo ad un sistema di relazioni internazionali nel quale nessun uomo di stato poté avere la meglio per lungo tempo. Né l’incoerenza opportunistica, come fu quella di Elisabetta d’Inghilterra o di Caterina de’ Medici, né la intransigenza dolorosa sui principi, quale tentò di praticare Filippo II, poterono avere il sopravvento di quel magma oltremodo fluido che erano allora le relazioni internazionali. È stato osservato – e ci si è anche un po’ sorpresi della cosa – che el Rey Prudente non ebbe “schemi” prestabiliti ossia non ebbe in politica estera obiettivi prefissati. Ma questo avvenne certamente perché, data la estrema variabilità della situazione politica nel secondo Cinquecento, nessuno schema predisposto avrebbe presumibilmente potuto essere applicato. Nessuno dei maggiori responsabili della politica poté allora vantarsi di successi incondizionati e nessuno di essi conseguì mai quello che si era proposto. Ma tutto considerato, si direbbe che Filippo II rimanesse più di ogni altro capo di stato al di sotto degli obiettivi che gli stavano a cuore. Accanto alla “sottomissione dell’America” e alla conquista del Portogallo e delle Filippine, che furono successi notevoli, bisogna porre la rivolta dei Paesi Bassi, la Spagna ridotta allo stremo delle sue forze, la perdita di quasi tutti i possessi nordafricani a vantaggio dell’islam, la disfatta dell’Armada e il trionfo in Francia di Enrico IV. Tutti questi gravi scacchi furono subiti dal re più o meno per la stessa ragione: il re aveva adottato una politica ambiziosa e intransigente che poi si dimostrò sempre più inattuabile e, tuttavia, non venne mai mutata anche quando era chiaro che la partita era già perduta. Infatti, era possibile nel 1559 raggiungere la pace con il Sultano e la pace in quel momento avrebbe fatto rimanere il Mediterraneo un “lago cristiano”, ma il re interruppe di proposito le trattative. E quando poi nel 1577 si giunse finalmente ad un accordo, la potenza mussulmana in Occidente era diventata molto più presente, poiché includeva nella sua sfera il Marocco, il Sudan e la costa atlantica dell’Africa Occidentale. Analogamente, nei Paesi Bassi un compromesso con i “ribelli” era possibile nel 1575, nel 1577, nel 1579 e ancora nel 1589 e se fosse stato concluso avrebbe mantenuto intatto il retaggio di Filippo II e la preponderanza spagnola sarebbe così stata inattaccabile. L’impero asburgico, infatti, se avesse compreso nel suo ambito anche i Paesi Bassi, sarebbe rimasto invincibile nel Seicento come lo sarebbe stato quello britannico nell’Ottocento, qualora fosse riuscito a conservare le colonie americane. Il fatto che Filippo II non riuscì a risolvere i problemi che dovette affrontare nei Paesi Bassi e nel Mediterraneo costituì in larga parte una colpa soltanto sua. Ma per darci ragione del modo di agire del re, dobbiamo prestare grande attenzione alla sua psicologia. Nel 1574 un agente inglese che operava ne Paesi Bassi osservò che «l’orgoglio del regime spagnolo e la causa religiosa» costituivano «l’ostacolo principale al raggiungimento di un accordo accettabile». In Filippo si era radicata la convinzione che mai si dovesse trattare con degli eretici (o con i mussulmani) ed il re era parimenti persuaso che mai si dovesse venire a patti con dei ribelli. Il suo obiettivo fu, invece, quello di una vittoria su tutta la linea e cioè tale da dargli la possibilità di dettare le proprie condizioni (che potevano poi essere quanto mai miti, come si vide nel 1591 all’indomani del soffocamento della rivolta aragonese). Sebbene siano state proposte giustificazioni più sottili per spiegare l’avversione di Filippo II al compromesso, è certo che al fondo esse si alimentarono tutte di una certa tendenza all’idealizzazione. In realtà, Filippo II non fu un “debole fornito di sommo potere”: egli fu un uomo di principi rigidi, fornito di sommo potere. Soltanto quando la politica che gli imponevano i suoi principi si rivelò impossibile (questo fu il caso della rivolta olandese) oppure quando i suoi principi furono infranti [...] il re si palesò veramente debole. Infatti, se non poteva attenersi ai suoiprincipi, allora pareva smarrito. Forse lo zelo religioso lo portò a innalzare i suoi principi oltre ogni senso comune, ma questo non lo rese debole, bensì soltanto inflessibile.Ma va detto che la ferma adesione che ebbe ai propri principi non fu ribadita soltanto dal sentimento religioso: egli aveva nel suo intimo il timore di sembrare un debole. Il re rifuggì sempre come cosa disdicevole il mutare idea alla faccia del mondo e una volta che aveva preso una decisione era ben raro il caso che si lasciasse persuadere a scostarsene. Anzi, si direbbe che si irrigidisse di fronte alla alternative possibili, diventando così meno obiettivo nel giudizio dei dati che gli erano presentati e cercando di “reinterpretarli” in modo partigiano e fazioso sì da renderli consonanti con quanto aveva prima deliberato. La sua condotta durante la spedizione dell’Armada nel 1588 ci offre un esempio eloquente in merito: il re e il Medina Simonia videro gli stessi fatti sotto una luce del tutto diversa ed entrambi cercarono di distorcere i fatti sì che servissero di conforto al loro modo di vedere le cose. Tiziano, Filippo II offre la Vittoria a Don Fernando, 1575 circa, olio su tela, 325×274 cm, Madrid, Museo del Prado Si è sostenuto che la lontananza del re dagli avamposti del suo Impero è alla base della singolare intransigenza che fu tipica di Filippo. E si è opinato che il re paventasse di dover annullare un ordine già dato, nella convinzione che un contrordine avrebbe potuto creare confusione e caos sul teatro dove si svolgevano i fatti. Tuttavia, questa non può essere una spiegazione del tutto soddisfacente perché il modo in cui il re trattò il caso Perez e cioè un caso capitatogli, per così dire, alla porta di casa, fu improntato esattamente alla stessa riluttanza a mutare indirizzo fino all’ultimissimo momento. Né ugualmente convince l’ipotesi che Filippo si rifiutava a troncare un certo tipo dip olitica quando questa incontrava difficoltà perché convinto di fare la volontà di Dio. Il fatto è che la stessa ostinazione egli la applicò ad altre faccende con le quali il servizio di Dio non aveva nulla a che fare, almeno direttamente. Insomma lo zelo per la religione non fece che rafforzare quella che era l’indole del sovrano.1 punto
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@@nando12 e @@gpittini, forse ci siamo: potrebbe essere un bronzo di Panormos, post 241 a.C. Al D/ Testa radiata rivolta a sinistra. Al R/ Aquila ad ali aperte su fulmine e monogramma in campo. Rif. bibl. CNS I, 60.1 punto
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ciao Arka, come dicevo di sicuro non è semplice.. Se gli archivi ci sono già, probabilmente non girano abbastanza tra i commercianti, visto il continuo peregrinare di certe monete......ad esempio, quanti operatori scaricano le immagini che puntualmente postiamo nelle discussioni sui falsi, da svariati anni? Ovviamente sto generalizzando, ci sarà l'operatore anche accorto che lo fa... so dei bollettini, ma per come è il mercato oggi, ne dovrebbe uscire uno alla settimana ... Non ci si puo più difendere come 15 anni fa, serve una svolta decisa..perché il mercato internet è cambiato skuby1 punto
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Concordo che non sia rarissimo, ma è raro. R2 va bene. Ma sappiate che non esiste un solo conio. Io ne ho 3 diversi conii jn collezione.1 punto
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Raggiunto e superato anche il record della discussione con più risposte in questa sezione :D _____________ _____________ _____________ Sino al 01 Maggio domenica = 2009 Dal 02 Maggio lunedì al 05 Maggio giovedì = 20101 punto
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"Finche non si decideranno ( e lo scriverò fino allo sfinimento, mio e dei lettori) a bollare indelebilmente gli esemplari falsi, la storia sarà sempre questa....un sacco di email al venditore, motivando minuziosamente il perché ed il percome..ecc ecc, per ritirarla..." Delle due, una: o il mercato si autoregolamenta da solo, espellendo dal proprio interno il "concime", oppure l'alternativa sarebbe quella di segnalare, tutte le volte, alle Autorità preposte (Polizie, Sovrintendenze, Organi nazionali ed Internazionali deputati alla sorveglianza) la presenza nelle aste e nei listini di questo materiale. La prima possibilità mi sembra sistematicamente smentita dai fatti, che vengono periodicamente riportati anche sul Forum. Non è dato capire se per malizia o per ignoranza (o magari per entrambe le cose), il mercato non sembra minimamente capace di autoregolamentarsi da solo. La seconda possibilità è, in realtà, più teorica che pratica. A prescindere dalle difficoltà insite nel segnale ad un'Autorità nazionale, un falso che passa in un'asta internazionale (forse sarebbe più proficuo provare addirittura a contattare direttamente l'Autorità estera...), mancano spesso vere e convincenti motivazioni a sollevare formalmente il problema, e ciò sia da parte di un singolo (comprensibilmente di norma meno interessato) ma anche e soprattutto da parte di Associazioni e Organismi che avrebbero pure le competenze ed i titoli per farlo. Ma forse non l'interesse? Le benemerite segnalazioni fatte qui da volenterosi e preparati esperti, portano nella migliore delle ipotesi al ritiro del lotto discusso...che poi sarà quasi certamente ripresentato quando le acque si saranno calmate, magari in una vendita con minore visibilità pubblica o, perché no, sbolognando il "concime" anche privatamente a qualche incauto ed inesperto collezionista....così non se ne parla più e si potrà ancora una volta citare il noto proverbio "occhio non vede, cuore non duole", dove però, in questo caso, al "cuore" va sostituita un'altra parte anatomica meno nobile, la cui iniziale è però sempre la "c".... :crazy: Fintantoché il mercato non si ribellerà a questo stato di cose (e la ribellione, a questo punto dovrebbe partire dagli acquirenti, collezionisti o commercianti che siano), temo che oltre alle periodiche ed estemporanee segnalazioni di qualche uomo (o donna, perché no?) di buona volontà, non si andrà. Saluti. :hi: Michele1 punto
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Una piccola moneta ho trovato in una casella di posta indesiderata (ciotola!) durante il fine settimana, una spagnola di 1852 "Media Decima de Real." Avevo mai visto uno di questi pezzi di 1/20-real prima e non sapevo che un premio (minore) era fino a quando ho preso casa. Diamine, non l'ho quasi preso a causa di quello che ho pensato è stata danneggiata, ma sono rimasto contento la mia curiosità ha avuto la meglio di me—quello che aveva sembrava essere danni era effettivamente in eccesso metallo al rim causati da improprio coniatura. (E le parti responsabili? Il marchio di zecca prominente acquedotto dice di guardare a Segovia...) Questa ½-decima era il basso-valore nella monetazione decimale prima della Spagna, e le sue dimensioni ridotte si addice la sua piccola statura. A soli 16mm di diametro e 1,9g di peso, è alcune più piccola che le non-piaceva tanto 50-lire del 1990-95 (17mm e 2,7g). :) v. ------------------------------------------------------- A little coin I found in a junk-box (bowl!) over the weekend, an 1852 Spanish “Media Decima de Real.” I hadn’t seen one of these 1/20-real pieces before, and didn’t know what a (minor) prize it was until I got it home. Heck, I almost didn’t take it because of what I thought was damage, but boy was I glad my curiosity got the better of me—what had appeared to be damage was actually excess metal at the rim caused by improper coining. (And the responsible parties? The prominent aqueduct mintmark says to look in Segovia…) This ½-decima was the low-value in Spain’s first decimal coinage, and its small size befits its small stature. At just 16mm in diameter and 1.9g in weight, it’s some smaller than the much-disliked 50-lire of 1990-95 (17mm and 2.7g). :) v.1 punto
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______________ 2008 Lettonia 1 Santims - Acciaio/rame1 punto
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Colgo l'occasione per postare un'immagine che potrebbe far riflettere. L'immagine riprende 4 piccole prutah o lepton a confronto con 4 monete moderne dello Stato di Israele. Bene dopo oltre duemila anni vengono ripresi gli stessi simboli o immagini che erano impresse nelle monete giudaiche (stella a 8 punte, spighe di grano, doppia cornucopia e melograno e palma). Ritengo che tale ripresa sia il segno di una forte continuità storica di un intero popolo che difende con i denti la propria identità. L'Europa in epoca antica era in mano ai romani e la simbologia di allora era dominata da immagini pagane e militari a secondo dei periodi storici. Successivamente in epoca medievale le monete europee hanno ripreso per oltre 1000 anni la croce come simbolo dell'identità cristiana dell'intera Europa. Adesso le monete che circolano in Europa riprendono monumenti antichi e moderni che rappresentano gli Stati europei che sono entrati nell'euro, ma hanno perso quella simbologia che nel passato ci teneva più uniti di quanto lo siamo adesso. La perdita dell'identità cristiana mantenuta nel corso dei secoli credo che ci fa essere molto vulnerabili. Chiaro esempio di come la numismatica fa pensare. Saluti Antonio1 punto
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FILIPPO II D'ASBURGO, medaglia fusa, mai trovata e classificata, penso opera di LEONE LEONI Bronzo, mm. 30,81 punto
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FILIPPO II D'ASBURGO 1527-1598 - IMPERATORE DAL 1556 AL 1598 Grossa e splendida medaglia di LEONE LEONI D/ PHILIPPVS . AVSTR . CAROLI . V . CAES . F . - Busto di tre quarti con volto a sinistra, barbato, indossa corazza e manto annodato sulla spalla, con l'insegna del Toson d'Oro. R/ COLIT . ARDVA . VIRTVS - Ercole nudo andante, tiene col la mano sinistra la clava, due figure femminili la Virtù e la Voluttà. Raffigurazione molto movimentata. Bronzo, mm.78,4 - Opus LEONE LEONI Rifer. LOS LEONI - MUSEO DEL PRADO n. 35 MILANO, CIVICHE RACCOLTE NUMISMATICHE - MEDAGLIE SEC. XVI n. 2246 BARGELLO POLLARD n. 7141 punto
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@@nikita_ eccola la mia bellissima moneta delle isole Pitcairn . Ho davvero pochissimo tempo in questi giorni, per poter aggiungere una descrizione. Scusate, la foto ve la metto comunque :-)1 punto
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potrebbe essere questa ( sempre se combaccia al D/ e se corrispondono i dati ponderali) http://www.acsearch.info/search.html?id=1452528 Numismatica Ars Classica NAC AG, Auction 69, Lot 638 Milano Denaro da soldi 5, AR 2,49 g. MEDIOLANI DVX ET ¢ Le iniziali PHI nel campo, sormontate da corona da cui fuoriescono un ramo di palma e di ulivo; sopra, rosetta accostata da due globetti. Rv. SAN AMB – ROSIVS S. Ambrogio, mitrato enimbato, stante di fronte con pastorale e staffile. CNI 388/400. Crippa 42. q.Spl Ex HSA 18243 ... Price: * (login required)1 punto
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@@vince76 la moneta di solito è composta da un Dritto e un Verso.... se ce ne fai vedere una parte sola, e non ci comunichi i dati ponderali......... come si puo' identificare?1 punto
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No, sono graffi di conio. I graffi sono normale amministrazione per questa monetazione.1 punto
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