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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/06/16 in tutte le aree
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Premetto che secondo il mio personalissimo parere, il taglio che attualmente ha la rivista (che tutti definiscono super-scientifica) non è neanche funzionale alle necessità della comunità accademica molto spesso... ci sono tanti articoli (non mi pare il caso di citarli qui uno per uno) che raramente sarebbero letti sia da un accademico che da un appassionato. La RIN deve essere una rivista accademica, il problema, forse, potrebbe essere che non lo è a sufficienza, per mancanza di notizie (come quelle a cui faceva riferimento Matteo) e anche per il basso numero di contributi (ogni anno il volume è sempre più sottile). Il problema è invece interno alla SNI: un socio non accademico che paga 75 € di iscrizione all'anno si aspetta dalla Società qualcosa, e se l'unica cosa che la società gli offre è una rivista, il socio si aspetta ragionevolmente di ricevere una rivista che almeno sia accessibile. Ci vuole cuore e anche coraggio per trovare nuovi percorsi per i quali incamminarsi: credo che bisognerebbe interrogarsi (e su questo sta avvenendo un interessante dibattito che non tutti purtroppo ritengono importante) sul significato della parola "studio", sulla quale la Società si fonda e che a mio parere non riguarda solamente l'attività della comunità scientifica, ma anche tutto ciò che a più livelli si avvicina alla conoscenza della numismatica. La SNI non è nata all'interno di un'università e la grande intuizione dei suoi fondatori è stata proprio quella di creare uno spazio di studio per tutti (intuizione che ha permesso alle più grandi menti del secolo scorso di interagire e che ha permesso anche lo svezzamento di tanti personaggi che hanno costruito la numismatica italiana)... oggi, mentre molte realtà crescono in numero di iscritti (peraltro iscritti di tutto rispetto, non cialtroni), la SNI sta colando a picco in questo senso, eppure si continuano a percorrere alcune strade che palesemente non hanno un punto di arrivo. La RIN non c'entra. Insieme ad un amico stiamo seguendo un progetto editoriale con una nota associazione di commercianti diretto ai bambini; è molto bello che ci siano queste sensibilità, ma sarebbe ancora più bello che fosse la SNI a raccogliere queste esigenze. La RIN deve tornare ad essere LA rivista di numismatica italiana, non una delle tante, e la SNI deve creare proposte diverse per i soci, per gli appassionati che non sono in grado di fruirne, ma anche per la didattica, per il mondo dei musei e per tutte le realtà che riguardano il progresso della numismatica. La soluzione non è certo quella di ridurre la RIN ad una sorta di giornaletto da cartoleria!5 punti
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Ciao a tutti. Sfogliando le R.I.N. di fine ottocento, ma anche molti numeri del XX secolo, fino agli anni '70, si ha la sensazione che la Rivista avesse in passato un taglio, pur rigoroso, ma assai più divulgativo di quello che riveste negli ultimi anni. In altre parole, le R.I.N. dei nostri anni sono di ardua lettura (almeno per me) e mi pare si rivolgano esclusivamente ad una potenziale platea di soli superaddetti ai lavori. E' una mia impressione o anche per Voi la R.I.N. ha oggi un taglio talmente scientifico da essere comprensibile (e "digeribile") solo da parte dei soli esperti del settore? Non sarebbe preferibile un indirizzo editoriale che, pur nel rispetto della tradizione della Rivista, concedesse qualche spazio anche ad una divulgazione meno accademica e più "fruibile" da parte di chi non è uno scienziato ma solo un appassionato? Saluti. :hi: Michele4 punti
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La divulgazione è sempre successiva alla ricerca scientifica. Solo aver studiato a fondo, e si spera compreso bene, un dato argomento, è possibile "ridurlo" ad una versione tale da essere accessibile a tutti. Probabilmente la RIN ha intrapreso il percorso che l'ha portata a diventare una peer review per avere visibilità e prestigio anche internazionale, essere una rivista letta anche all'estero, cosa rara dalle parti italiche, e questo non può che far onore a tutti i soci. La divulgazione è necessaria, ma può trovare molti altri canali per essere praticata; chissà, magari pensando anche ad una RIN "2", diciamo, dedicata a questo scopo.4 punti
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Buongiorno! :) 2011 Australia 20 c. Giorno internazionale della donna4 punti
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Come ha ricordato giustamente Dabbene la RIN e' diventata da poco tempo una rivista di fascia A ovvero uns rivista i cui articoli sono sottoposti a 'peers review' che vuol dire che un articolo per essere accettato per la pubblicazione occorre che passi il vaglio di anonimi 'referee' si presume esperti del settore di cui tratta l'articolo per poter essere pubblicati. E' un vantaggio per chi intraprende ad esempio la cartiera accedemica e scrivendo un articolo sulla RIN accumula un punteggio superiore per le pubblicazioni rispetto ad articoli che appaiono in riviste di fascia B non sottoposte a peers review. D'altra parte il punto di vista espresso da Bizerba e anche da altri - anche al di fuori del comtrsto Forum - non puo' essere ignorato. La rivista ha tradizione centenaria e i suoi articoli - sin dagli esordi - costituiscono un serbatoio continuo di conoscenze e di riferimenti a chi scrive o fa ricerca. Non solo pero ' essi sono anche un riferimento per molti collezionisti r appassionati che la consultano per particolari monetazioni, dati , riferimenti bibliografici, ricerca. , foto , storie di collezioni, di libri , di collezionisti sntichi etc. Concordo che - pur nella virtuosa disciplina che ne vorrebbe fare un metro di paragone degli studi piu rigorosi, e' necessario che non si perda di vista l'uomo appassionato - storico - collezionista che in fondo ha ispirato il consesso attorno al quale si e' venuta consolidando nel tempo la RIN ( che invero e ' nata poco prima che la SNI si costituisse). Occorre che si presti finalmente un po ' di attenzione alle tante voci dei collezionisti e dei Soci che rappresentano in fin dei conti il corpo dell'associazione evitando che alla fine questa possa farsi portatrice degli interessi di una linea parziale che pur virtuosa alla fine arrivi a non piu ' rispecchiare quegli ideali culturali per i quali era stata costituita .4 punti
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Vi sotttopongo questa curiosita' Buono da 2 Lire 1924 Vittorio Emanuele III annullato tramite rullo a nido d'ape3 punti
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che non si crei una frattura tra mondo accademico "agli academici" e mondo divulgativo "agli altri" serve principalmente alla cultura nel senso più "alto" possibile. il mondo accademico devo "coltivare il futuro" perché ha i mezzi e gli strumenti per farlo... il rischio che si ripieghi su se stesso, è che vada a creare un danno proprio al mondo accademico stesso, perché oggi vediamo che "gli altri" tendono altrimenti a trovare altre valvole di sfogo e di apprendimento e condivisione... quindi a mio avviso il rischio non risiede nella "ghettizzazione" , passatemi il temine, degli "altri" da parte del "mondo accademico", bensì nell'autoemarginazione del "mondo accademico" stesso. se uno strumento che per sua natura è divulgativo di pensiero guarda solo a se stesso.....poi rischia di morire, perché non si trova più nessuno che guardi a lui... perdonate, è solo una mia modesta opinione3 punti
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Credo, e con numa ne parlammo tempo fa, Rin a parte che credo dovrebbe rappresentare comunque maggiormente i lettori, nonché soci, che il problema sia di creare situazioni programmate di incontro, confronto, conferenze, dibattiti in cui i soci vengano più coinvolti e si sentano più parte integrante della Societa' con proposte e partecipazione, rendere la Sni più dei soci che poi sono i sostenitori reali ed effettivi ...3 punti
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______________ 2011 Regno Unito 20 Pence - Rame/nickel Parte della serie che forma lo stemma Reale UK3 punti
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Per stasera posto le foto dalla collezione Virzì (le tavole non sono in commercio ed erano disponibili solo alcune copie da un originale della Leu). Per quanto riguarda la possibile frattura di conio davanti al naso, credo che si riferisca al questi dettagli, che in effetti si ripetono per quel conio: 882 883 884 8853 punti
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forse nello stesso periodo compaiono anche due altri pezzi curiosi: 100 e 200 furlans (!) sempre su disegno di Monassi, e sempre emessi (!) per poter aiutare la popolazione del mio Friuli. Questi, celebrando da un lato la nascita della "Patria del Friuli" nel 1077, dall'altro rimangono legati al tema del terremoto: la legenda si può intendere come "con un mattone ciascuno torneremo ad essere in linea". testimonianze di allora, che al di là di tutto testimoniano un fatto ancora molto presente e pesante nella nostra gente, quindi non ancora storico. Un pensiero a tutti i Furlans.2 punti
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Medaglia devozionale (celebrativa?) quadrilobata ornata di piolini a ore 3,6,9,formata da due lamine in argento dorate,del XVIII sec. ( dopo il 1729). di possibile produzione tedesca o cecoslovaccha. D/ Madonna vestita con ricca dalmatica (di stile germanico) su nubi sorette da angeli ai lati,sotto altare con lettere IHS. .- R/ S. Giovanni Nepomuceno Martire, in abiti da sacerdote con crocifisso e palma (simbolo dei martiri), sotto di lui il ponte che ricorda il suo martirio, canonizzato nel 1729, patrono della Boemia (Repubblica Ceca), la sua tomba si trova nella cattedrale di S. Vito a Praga, le lettere I-H che si trovano nel campo sia al D/ che al R/, potrebbero essere le iniziali di Giovanni Hamerani, di origini Bavaresi, che operò tra la fine del XVIII e prima metà del XIX sec. (ma è solo una ipotesi da verificare),medaglia rara e particolare. Ciao Borgho.2 punti
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Ciao , sembra un geroglifico con al centro un occhio , comunque un simbolo occulto , lo dimostrerebbe il fatto stesso che l' anello sia in ferro , infatti come simbologia , al ferro era attribuita la capacità di scacciare gli spiriti maligni : "Gli arabi credevano che gli spiriti maligni , Jinn (entità sovrannaturale) , avessero paura del ferro e la loro stessa menzione è un atto di cospirazione contro di loro . Riguardo alla sua origine "celeste" (il primo ferro era un meteorite) è un metallo dotato di uno status sacro , così come tutta l'aria celeste . Nella credenza popolare degli europei , il ferro distrugge gli incantesimi prodotti da elfi , fate e streghe . Queste creature appartengono al mondo della natura e il periodo dell’età della pietra , che arrivò dopo l’introduzione di un nuovo metallo (l’età del ferro) , segnò la padronanza umana sulla natura , quindi l’uomo e la stessa si sovrappongono . Le nazioni europee conservano l'usanza di appendere un ferro di cavallo sulla porta per evitare che gli spiriti maligni entrino in casa . Ecco come nelle enciclopedie medievali descrivevano il valore del ferro nella vita quotidiana : "In molti modi , il ferro è più utile per gli esseri umani , piuttosto che l'oro , anche se l’animo avaro preferisce l’oro più del ferro . Senza il ferro, la gente non potrebbe né difendersi contro i loro nemici , né mantenere lo stato di diritto comune , perché il ferro protegge gli innocenti e punisce l'audacia del male ".2 punti
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Per un migliore confronto del pezzo ArtCoins, che proviene dalla stessa coppia di conii, con il primo basta ruotare un pò il rovescio: Fa venire un bell'attacco di colite e non si comprende una compatibilità con la serie di Kamarina, molto curata sul piano artistico. Resta il dubbio che sia una modestissima imitazione "barbarica", di mercenari ?, ma molto più probabilmente è un banalissimo falso moderno di rozza fattura, per prendere per il culo i collezionisti (almeno da Gorny era andato invenduto)....2 punti
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Scrivere di numismatica non è facile. Nonostante sia una materia di nicchia, molto è già stato scritto. Man mano che passano gli anni, mantenendo solo un criterio divulgativo, si ripeterebbe sempre le stesse cose. Invece di questioni irrisolte ce ne sono ancora molte. Ma bisogna affrontarle in modo corretto, proprio per non ripetere con parole diverse ciò che è stato già detto. Come già detto da @@numa numa la RIN è l'unica rivista italiana di Fascia A (almeno così mi risulta) e questo è un riconoscimento prestigioso sia a livello nazionale che a quello internazionale. Personalmente sono molto contento di essere socio della SNI che pubblica una rivista riconosciuta a livello internazionale. E' come se una piccola, piccolissima parte di questo successo fosse anche mia. Arka2 punti
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Discussione interessante che mi ero perso? Personalmente ho sempre attribuito il fenomeno ad un motivo molto semplice: supponiamo che il conio grezzo venisse ricavato tagliando una barra cilindrica con seghetto a mano, la sua superficie doveva necessariamente conservare i segni paralleli lasciati dalla lama mano a mano che affonda nel metallo, poi sulla stessa superficie si procedeva con l'incisione del modellato e, in corrispondenza delle incisioni ovviamente le linee finivano per essere obliterate ma, tutto intorno nei campi le tracce rimanevano ben in evidenza. Ora la domanda è: perché non sfacciare e lisciare bene le superfici prima di incidere? Forse per una motivazione multipla; per fretta e contemporaneamente tornava gratis una anti contraffazione? È possibile, non avevo mai pensato a questa utilità... ?2 punti
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Ciao a tutti, qualcuno puo aiutarmi a identificarla? Riesco a leggere adelbertus rex saluti dall austria1 punto
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esattamente quarant'anni fa un terribile terremoto sconvolse il Friuli. A nord di Udine, in una zona compresa tra Gemona, Venzone e Osoppo, quasi mille persone persero la vita. A Buja (UD) abitavano mia nonna e altri 4 parenti. Pochi giorni dopo, mio papà scattò queste foto della loro casa. Tutti e cinque furono come si dice "miracolati". Una prozia ferita che si ricorda solo di "aver perso le scarpe", la bisnonna che poi per altri dieci anni continuò a vivere in un prefabbricato, mio padre che come architetto si prodigò per ricostruire la casa e un senso di Friulanità generale nella mia famiglia e in genere nelle persone di allora. Io allora avevo solo due mesi, ma sono figlio di quella terra lacerata.1 punto
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______________ 2011 Burundi 50 Franchi - Acciaio nichelato1 punto
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Che la RIN sia una prestigiosa rivista è fuor di dubbio...ma, chiedo scusa, certi articoli sono proprio difficili da assimilare. E' evidente che la numismatica è una scienza "difficile", ma forse una apertura oggi sarebbe più auspicabile. Anche qualche articolo di giovani numismatici potrebbe essere inserito senza nulla togliere al prestigio della rivista. Ok per i nomi blasonati, ma anche noi "plebe" potremmo dare il nostro piccolo contributo.1 punto
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E' un chiudilettera. Si usava e si usa tuttora per garantire l'integrità della busta. Andò a sostituire quello che era il sigillo in ceralacca, che oggi non si utilizza quasi più.1 punto
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200 Forint 2010 Ungheria 2009-20111 punto
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Io non posso esserti d'aiuto!.. ma desidero farti i complimenti per la bella e curiosa medaglia. Butto lì un'idea, mi ricorda qualche medaglia devozionale di Praga.1 punto
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Buon giorno :hi: Raymond IV, https://www.acsearch.info/search.html?term=Vits&category=1-2&en=1&de=1&fr=1&it=1&es=1&ot=1&images=1¤cy=usd&thesaurus=1&order=0&company=1 punto
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2 Kune 2011 Croazia Croatian text 1993-20151 punto
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1 Kuna 2011 Croazia Croatian text 1993-20151 punto
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Cioa, aggiungo qualche link: https://it.wikipedia.org/wiki/Institutio_Alimentaria http://www.fiscooggi.it/analisi-e-commenti/articolo/traiano-l%E2%80%99optimus-princeps-che-us%C3%B2il-%E2%80%9Cfiscus%E2%80%9D-aiutare-poveri http://www.leftwing.it/2012/11/02/limu-dellimperatore-traiano/ http://www.sabatino.pro/2014/09/24/linstitutio-alimentaria-di-traiano/ http://msersch.ancients.info/alimenta.htm Dovresti avere un quadro storico abbastanza completo. Ciao Illyricum ;)1 punto
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Ciao , il tuo Sesterzio di Traiano e' il RIC 459 , rappresenta la continuazione di Traiano nella politica iniziata da Nerva a favore dei bimbi italici , maschi e femmine , poveri o orfani ; nel rovescio rappresentata dalla Annona che protegge un bimbo/a . Per la mancanza di patina , che in effetti c'e' anche se consumata , non e' sempre detto che tutti i bronzi prendano la patina nei vari colori , se non sono rimasti sotterrati o in acqua di fiume ma sono rimasti esposti solo all' aria , la patina in ambienti non umidi imbrunisce solamente .1 punto
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Elisabetta la fa da padrona! Potrebbe essere la persona più ritratta della storia sulle coniazioni mondiali secondo voi? Di certo lo è in questa discussione. Buona giornata ragazzi.1 punto
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Se fosse stata lavata, di per se, non sarebbe un danno, ma dalle foto, e sottolineo questo, mi sembrerebbe pulita, e questo si che è un danno. Il colore del metallo è quello che mi lascia questo dubbio più di ogni altro, ma anche i residui di patina in prossimità dei rilievi sono un altro campanello di allarme. In ogni caso, la moneta ha dei rilievi davvero stupendi, specie nel ritratto al D/. C'è da dire che la testa piccola è decisamente molto meno difficile da trovare bellina della testa grande, che invece, anche per le sue particolarità di coniazione per i vari tipi di ritratto, è una moneta molto problematica già in fase di coniazione (parlo ovviamente solo per il D/, nel ritratto del sovrano). In definitiva, per me questa è uno Spl, secco. Il prezzo, sempre per me, è tutt'altro che buono. Buono sarebbe stato se si fosse attestato sui 150/160€, max 180€, considerando l'appunto sopra citato. Un consiglio: quando acquistate una moneta, oltre a chiedere sempre lo sconto, attaccatevi a tutto per abbassare il prezzo (segnetti, probabile pulizia, difetti di conio e via dicendo). Le fregature prese, mi hanno insegnato ad essere spietato, come spietati, molte volte, sono certi individui che "arrotondano" alla fine del mese, ovviamente senza fattura/scontrino, con le monete. Certamente, diverso è il discorso se si tratta di una moneta eccezionalmente bella. Lì, al max si potrebbe versare qualche lacrimuccia per impietosire il venditore, ma alla fine si deve solo che aprire il portafogli... ma non è questo il caso. P.S. cmq molto bella la piastra del 1825 ;)1 punto
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DE GREGE EPICURI Oggi ho passato due ore abbondanti a Palazzo Massimo, nel settore "Medagliere" (e altre tre agli altri piani). Fra le tante cose che mi hanno colpito della collezione Gnecchi (Romane Repubblicane ed Imperiali) eccone per ora due: -Tutte le monete d'argento hanno una bella patina, mentre noi siamo abituati (per lo più) a vedere denari lustri come l'argenteria di famiglia dopo la strofinatura con l'Argentil. La sostanza è la stessa, ma esteticamente è tutta un'altra impressione! - La collezione esposta comprende una grande, starei per dire enorme, quantità di aurei; e devo dire che questo mi ha spiazzato, essendo una tipologia che non solo (per motivi intuibili...) non ho mai collezionato, ma non ho quasi mai visto "dal vivo", ma solo su cataloghi. E quindi li conosco davvero poco. Certo non posso paragonarmi a Gnecchi da nessun punto di vista, ma credo in generale che il collezionismo cambi radicalmente a seconda dell'epoca e dei paesi; e quello italiano ottocentesco era straordinariamente diverso dal nostro.1 punto
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Il punto è questo, ma spesso mi sono sentito rispondere ( IPZS e AASFN ) che si tratta pur sempre di monete coniate per la circolazione... Beh allora se il controllo di qualità non funziona...., evitate questi inutili e costosi folder e/o coin card, che sono solo di facciata..., e vendete le monete singole o in rotoli...1 punto
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Buona serata E si Michele, c'è una bella differenza rispetto agli anni che furono. Il taglio editoriale si è fatto molto selettivo (probabilmente anche per le motivazioni addotte da Gallienus) e nella redazione della RIN si preferisce inserire argomenti molto scientifici e talvolta (in minor misura) alcuni studi più divulgativi, pur non rinunciando al rigore che la rivista giustamente esige. Dal mio punto di vista, sarebbe un bene che ci fosse un "mix" più bilanciato, considerato che la RIN è il "prodotto editoriale" della SNI e che i Soci della Stessa non sono esclusivamente Studiosi, Accademici, Musei, ma sono in gran parte Collezionisti, Circoli numismatici ed anche Commercianti, un occhio più benevolo a questa parte, ce lo vedrei, pur rendendomi conto che le "anime" numismatiche sono parecchie e accontentarle tutte è difficile ..... saluti luciano1 punto
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Ti rimando alla scheda in catalogo dove puoi anche trovare le aggiudicazioni degli esemplari in bronzo http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ME53C/231 punto
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Salve a tutti, e specialmente i miei carissimi amici corsi. Ecco una monetina con la piccola B . Penso che abbia stato coniata sopra uno quartaro del tipo III , ma é meglio d'avere il vostro parere. Peso=G.0,38. Diametro= mm.14. Metallo= Rame. Cordiali saluti. Alain.1 punto
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Taglio: 50 cent Nazione: San Marino Anno: 2002 Tiratura: 75.400 Condizione: BB Città: Milano Taglio: 50 cent Nazione: San Marino Anno: 2006 Tiratura: 193.880 Condizione: BB Città: Milano Note: 2 monete Taglio: 50 cent Nazione: San Marino Anno: 2007 Tiratura: 320.000 Condizione: BB Città: Milano Taglio: 50 cent Nazione: San Marino Anno: 2008 Tiratura: 1.350.000 Condizione: BB Città: Milano Note: 3 monete Taglio: 50 cent Nazione: San Marino Anno: 2013 Tiratura: 132.000 Condizione: BB Città: Milano Taglio: 50 cent Nazione: San Marino Anno: 2014 Tiratura: 723.275 Condizione: BB Città: Milano Note: 2 monete1 punto
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cioè, prima avevi la moneta libera in vassoio, poi l'hai fatta periziare e chiudere in bustina per rimetterla in vassoio, è così?1 punto
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@@Icedevis Le foto bisogna farle fuori dalla plastica e con una luce fredda (6400° K, le lampade a basso consumo, vanno benissimo), altrimenti il colore e la tonalità del metallo vengono falsate. Le tre medaglie presumo che siano in argento e sono: Pio XI Anno III: Inaugurazione della sede dell'Università Gregoriana- NC 2000 pezzi coniati- quotazione per lo Spl sui 90€ Pio XI Anno V: Istituto di Archeologia Cristiana - NC 2000 pezzi coniati- quotazione per lo Spl 65€ Leone XIII Giubileo Sacerdotale - Comune- quotazione non trovata, ma sicuramente bassa1 punto
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70 Monete! Ma... allora è già un piccolo grande collezionista, complimenti.1 punto
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Half Penny 1964 Elizabeth II 1st Portrait Without BRITT OMN 1954-19701 punto
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Half Penny 1964 Elizabeth II 1st Portrait Without BRITT OMN 1954-19701 punto
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200 Lire 1997 Lega Navale Italiana Repubblica Italiana Monetazione in Lire 1946-2001 Antico Veliero Stilizzato1 punto
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Ciao Andrea, mi fa piacere che tu abbia capito lo spirito, assolutamente non polemico, anzi. Anch'io ti devo ringraziare per essere intervenuto. Riguardo alla moneta di Brutuss, devo dire che per certi aspetti condivido le perplessità di mfalier del post #15 e del post #25. Tuttavia sinceramente tengo aperto il dubbio perché anch'io, come te, non sono del tutto convinto della sua falsità. Cosa che invece mi è sembrata subito evidente nell'esemplare a nome di Rodolfo (ma, come già detto sopra, mi posso certo sbagliare alla grande). A proposito dei falsi cigoiani, devo dire, per quello che ho potuto vedere, che secondo me non tutti quelli che sono attribuiti a Cigoi furono creati da lui. Lo stesso Brunetti, nella sua opera, in alcuni casi prende degli svarioni clamorosi come, tanto per restare in tema, per la "moneta" catalogata al n. 958, che non è certo opera di Cigoi, ma di un fantasioso "falsario" di Venezia dell'inizio dell'Ottocento. A proposito, colgo l'occasione per chiedere agli amici del forum se qualcuno possiede o conosce pezzi di questo tipo. Sono anni che li catalogo per una ricerca che sto portando avanti. :) Tornando al nostro pezzo, se autentico, come dici anche tu, la cosa sarebbe molto interessante perché contribuirebbe ad approfondire un periodo storico ancora nebuloso e per alcuni versi piuttosto vago. Se falso, potrebbe essere opera di Cigoi, come anche di qualche falsario più recente. Lo stile in ogni caso non ha nulla a che vedere con l'esemplare a nome di Rodolfo di Borgogna. Ed è diverso anche dall'esemplare riportato da Brunetti al n. 957, a nome di Lotario II. Speriamo di riuscire a dissipare i dubbi a Verona, dove mi auguro di potere conoscere finalmente anche qualcuno di voi "veneti". PS sempre a parlare del MEC!!!. Uffa, vi ricordo che è uscita anche la Guida delle zecche della Travaini!!! :P1 punto
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Buongiorno a voi, la moneta in questione, come si può capire, risulta essere problematica per tutta una serie di motivi; non ultimo per il fatto di essere stata emessa al solo nome di Adalberto e non, come sarebbe stato più logico, a nome di Berengario II e Adalberto associati. Non voglio fare assolutamente alcuna polemica con AndreaPD, libero - giustamente - di pensare come meglio crede, ma la numismatica a mio avviso NON può in alcun modo prescindere dallo studio della storia, salvo poi alcune volte farci scoprire risvolti inaspettati e non altrimenti noti. Tuttavia secondo me è SEMPRE dalla storia che bisogna partire per cercare di inquadrare le monete e non viceversa. D'altra parte, Philip Grierson prima di essere un numismatico fu uno storico e il suo approccio alle monete fu sempre legato a filo doppio con lo studio della storia (ma, mi viene da dire, come potrebbe essere altrimenti?). Vediamo dunque velocemente gli avvenimenti che interessano a noi per cercare di inquadrare la moneta in questione. Quando, il 15 dicembre del 950, Berengario fu eletto re a Pavia, si associò subito il figlio. Ottone I, sconfisse Berengario pochi mesi dopo e fu incoronato a Pavia il 23 settembre del 951. Tuttavia l'anno successivo Berengario ed Adalberto si dichiararono suoi vassalli, mantenendo così il potere MA SENZA IL TITOLO DI RE. Secondo MEC 1 le monete recanti il nome di Berengario e quello del figlio dovrebbero comunque essere state emesse anche dopo tale data, fino al 961. Non voglio per il momento approfondire ulteriormente la questione, che comunque necessiterebbe di ulteriori verifiche. E' comunque fortemente probabile che ciò sia realmente avvenuto. Le monete di Pavia e di Milano ci mostrano costantemente entrambi i nomi e mai quello del solo Adalberto; mentre quelle di Verona fino ad ora note recavano il solo nome di Berengario (II). Si potrebbe dunque pensare che a Verona la zecca possa aver coniato monete distinte per i due re: una parte delle emissioni sarebbe stata a nome del solo Berengario e un'altra parte a nome di Adalberto. Se non che, sorge un primo problema: Le monete note a nome di Berengario recano il nome della città in circolo, attorno ad una piccola croce centrale E la stessa cosa si trova sulle monete a nome di Ottone I, verosimilmente coeve. Il denaro fatto conoscere da Brutuss, invece, riporta l'iscrizione VERONA disposta a croce, come negli esemplari più vecchi, a nome Ugo e Lotario II associati e di Lotario II da solo. Parrebbe dunque che i denari di Berengario noti e quello di Adalberto appartengano a due periodi distinti: più antica la moneta di Adalberto, più recente quelle di Berengario. E' per questo motivo che ieri mi è venuto il dubbio che la moneta potesse essere falsa: dal momento che nella grande produzione cigoiana (o presunta tale!!!) non sono inusuali le monete inventate o incongruenti. Non per altro. Anche a me, a vederlo dalle foto, l'esemplare di Brutuss pare autentico. Per questo motivo chiedo a Brutuss se a Verona potrà farmi vedere la moneta dal vivo. Se autentica sarebbe veramente eccezionale e potrebbe aprire nuovi scenari (i "risvolti inaspettati" di cui sopra ;) ) sulla gestione del potere a Verona di Berengario e di Adalberto, soprattutto nei primi nove mesi del loro governo. Cordiali saluti, Teofrasto PS allego le immagini di un denaro veronese di Berengario II e uno di Ottone I, nonché la presunta moneta di Rodolfo di Borgogna1 punto
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