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  1. francesco77

    francesco77

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/18/16 in tutte le aree

  1. Forse questa notizia non è stata mai pubblicata in rete. Sapete cosa c'era in questi locali semi-abbandonati tra il settembre 1621 e il febbraio 1622? Siamo nel centro storico della città di Torre Annunziata (NA) a 70 mt in linea d'aria dal mare. Qui vennero impiantati alcuni bilancieri provenienti dalla Germania e quattro secoli fa c'era la famosa zecca per battere moneta, un privilegio senza precedenti per una città di provincia della Campania. Sono stato alcuni giorni fa in compagnia dell'amico Vincenzo Marasco di Torre Annunziata ed ho voluto scattare qualche foto per voi perché nonostante lo stato di semi-abbandono vi garantisco che l'emozione è stata fortissima. Qui, dove ora c'è un'officina meccanica, un tempo si coniavano monete in argento e rame con i conii incisi a Napoli, il tutto rigorosamente documentato e firmato dal maestro di zecca. Davvero non ho resistito. Vincenzo ha scovato documenti inediti dell'epoca sulla zecca dove vengono citate anche le tipologie di monete da battere e il giorno. Nel 1621 il mare era ad una decina di metri da questo palazzo e accanto a quest'ultimo, dove ora c'è una scalinata, all'epoca c'era un corso d'acqua che alimentava la ruota del meccanismo della zecca, fino ad alcuni decenni fa Torre Annunziata era anche un importante centro produttivo per la pasta, una produzione agevolata da forze motrici azionate dal corso d'acqua in oggetto. Grazie a Vincenzo per avermi dato la possibilità di mostrarvi questo pezzo di storia numismatica della nostra terra. Spero con tutto il cuore che le autorità locali leggano questo post e che capiscano l'importanza di questo luogo mitico per noi numismatici e per tutti gli appassionati di storia locale e che magari possano far riqualificare il luogo e l'edificio. Qui un tempo c'era il fulcro dell'economia della città.
    10 punti
  2. Buongiorno a tutti, vi mostro questo piccolo gioiello che al momento è nella mia collezione. Come sempre mi scuso per le foto!
    5 punti
  3. Il commercio di monete antiche, non è " proibito" è solo regolamentato. Quindi, se una persona viene da me in negozio ( o al tavolo del convegno) a vendermi delle monete antiche, gli chiederò dove le ha comprate. A quel punto, se sono di provenienza " commerciale", mi farò dare gli eventuali riferimenti della transazione precedente( se me li vuol dare, perché non è obbligato) e gli farò firmare un atto di cessione, in cui il cedente dichiara, sotto la SUA responsabilità, che gli oggetti ceduti sono di SUA legittima proprietà e che ne ha i titoli per dimostrarla davanti alla legge. A questo punto, ho soddisfatto il principio della tracciabilità del bene ( riportando le generalità esaustive del cedente e identificandolo univocamente, o tramite la trascrizione del precedente passaggio di vendita o tramite la registrazione dello stesso)e mi scarico della responsabilità legale nel caso il cedente avesse fornito false informazioni di cui risponderà LUI in sede giuridica. La stessa cosa la possono fare i privati tra di loro, compilano una cessione, in cui vi siano i dati identificativi degli attori, i precedenti di vendita, se vi sono, oppure si citino le ragioni per le quali si possiede il bene lecitamente ( eredità, lascito,etc)si identifichi il bene magari fotograficamente( per le antiche è quasi irrinunciabile) e la transazione è fatta nei termini di legge. Non mi pare troppo complicato né lungo e , di sicuro, non rappresenta un metodo per dare nuova verginità a monete di provenienza illecita, anzi: serve ad avere i dati di CHI perseguire miratamente.
    5 punti
  4. Il fenomeno andrebbe studiato a monte. Impedendo che gli oggetti ritenuti patrimonio dello Stato possano essere messi in vendita. Le case d'aste inviano i loro cataloghi alla Questura (se sono italiane) e ai reparti specializzati delle forze di polizia proprio per evitare un domani controversie. Personalmente trovo ingiusto perseguire soggetti che comprano alla luce del sole. Ma si tratta di una opinione personale, perchè poi, anche non condividendola, anche io sono tenuto ad osservare e far osservare le leggi in materia. Faccio il solito vecchio esempio. Se vado a Porta Portese al mattino, dove pullulano agenti di ogni polizia, dalle nazionali a quelle zoofile di quartiere, con le loro belle divise sgargianti e non procedono contro chi ha i banchetti alla luce del sole con le loro monete romane in bella vista, perchè prendersela con l'ignaro acquirente? Anche un bambino capirebbe che se accanto al banchetto staziona persino un vigile, la merce venduta non è illegale. Però è più facile colpire il singolo acquirente. E' la solita vecchia storia...Le indagini vanno fatte seriamente....Vanno interrotti i flussi di approvigionamento, educato il cittadino alla legalità. Sanzioniamo le piattaforme che fanno pubblicare materiali potenzialmente non leciti piuttosto che prendersela solo con l'acquirente della moneta da 1 euro. Perchè non si fa?....indovinala grillo...
    5 punti
  5. "Se uno rivende una o più monete trovate in un lotto multiplo acquistato in un asta ( scrivendo nella descrizione numero dell asta e lotto ) teoricamente dovrebbe stare tranquillo visto che le monete che vengono vendute in asta dovrebbero essere garantite di lecita provenienza , considerando che se non sbaglio la casa d'asta deve notificare il materiale in vendita ma , essendo parte di un lotto : non sempre ( anzi quasi mai ) dalle foto si riesce a capire se la moneta posta in vendita effettivamente proviene da quel lotto . In tal caso cosa deve fare il venditore?" Il discorso "lotti" fa parte di quegli aspetti poco chiari della materia, in relazione al quale occorrerebbe, preliminarmente, intendersi sul "tasso di ipocrisia" che si vuole utilizzare nell'affrontarlo. Diciamo innanzitutto che in un sistema come il nostro attuale, che fa della tracciatura e della provenienza (ovviamente legittima) della moneta i suoi due principali pilastri, la presenza sul mercato di lotti più o meno indistinti e, correlativamente, di altrettante più o meno indistinte dichiarazioni di autenticità e provenienza è a mio modesto avviso un abominio. Personalmente, in un sistema come il nostro attuale, vieterei la cessione di monete antiche in lotti, per l'evidente difficoltà di documentare e di tracciare, una per una, le monete che lo compongono, così come si dovrebbe fare in base alla legge attuale. Però, dicevamo, bisogna vedere con che grado di ipocrisia affrontiamo questo argomento. In alcuni casi, infatti, acquistare un "lotto di 500 monete romane in bronzo" (sic!), naturalmente con relativa fattura che menziona la stessa descrizione del lotto, può fare molto comodo all'acquirente, che all'occorrenza sostituirà ai "catorci" del lotto alcune altre monete di cui non ha la documentazione e che, astrattamente, possono rientrare nella descrizione del lotto acquisito. In questo modo, in caso di controlli (e, perché no, anche in caso di cessione) ci sarà comunque una perfetta corrispondenza "contabile" tra le monete possedute e la famosa fattura. Che poi, invece, non ci sia più corrispondenza sostanziale...questo è un aspetto che riguarda il "tasso di ipocrisia" di cui sopra. Ora, Tu chiedi cosa debba fare il venditore di lotti per garantire all'acquirente un acquisto sicuro? La mia risposta è: non vendergli lotti.....o meglio, poiché è l'acquirente che deve mettersi nelle condizioni di poter fornire, in caso di controlli o in caso di rivendita del materiale, documentazione quanto più possibile univoca delle monete che possiede e l'acquisto di monete in lotti non permette, a mio modesto avviso, questa dimostrazione con assoluta certezza, l'acquisto di lotti (soprattutto se medio-grandi) è sconsigliabile. Se poi, invece, gli interessi e le "dinamiche" sono diverse, è anche vero che una bella fattura della casa d'aste "Vattelapesca" per "500 monete romane" può anche funzionare, in certi casi, meglio di una polizza Kasko, ma qui, torno a dire, dobbiamo prima intenderci fra noi se vogliamo fare un discorso serio o se ne vogliamo fare un altro ipocrita ed opportunista. Intendiamoci...io non mi scandalizzo per i discorsi ipocriti e opportunisti....pretendo solo di sapere prima che tipo di discorso il mio interlocutore intenda propormi e mi incazzo solo se mi accorgo che costui vuole farmi credere una cosa mentre in realtà è animato da tutt'altri intenti (ovviamente non è il caso di chi ha scritto finora in questa discussione....lo dico a scanso di fraintendimenti... :pardon:.). M.
    4 punti
  6. Ciao, è da un bel po’ che non compaiono biografie imperiali in Sezione e maneggiando tra i vassoi delle monete ho trovato questo personaggio femminile, nota generalmente ai più in quanto “moglie di Caracalla” e.. poco più. Una “first lady” dell’epoca invero abbastanza sfortunata, come spesso capitò a personalità femminili dell’Impero Romano. Ruolo secondario quello di Augusta ma che talvolta ebbe peso: come dimenticare l’importanza delle consorti del Primo e Medio Impero e dell’impatto che ebbero nella storia dell’Impero? Ma a contrastare alcune personalità femminile preminenti vi sono anche quelle che spesso ebbero vite tutto sommarie tristi, usate per scopi “politici” da parte di padri ambiziosi. Una di queste contraddistinta da una vita tutto sommato infelice (possiamo dirlo? In questo caso direi di sì) è lei: Publia Fulvia Plautilla Augusta (c. 182-212) Moglie di Caracalla e Augusta dal 202 al 205 d.C. Figlia del Prefetto Gaio Fulvio Plauziano* (Gaius Fulvius Plautianus) fu promessa sposa in giovane età a Caracalla, divenendone moglie nel 202, contro il volere dello sposo, quattordicenne, che la osteggiò, pur sposandola perché a lui ordinato dal padre. Nel 205 si separarono dopo la morte di Plauziano: Caracalla si era sempre rifiutato di mangiare o dormire con lei. Esiliata a Lipari con il fratello fu giustiziata nel 212 dopo l’ascesa al trono di Caracalla. Analogamente al padre fu colpita da damnatio memoriae. Benché il suo periodo di splendore sia stato assai breve, appare sulle monete in varie acconciature. In alcune porta le bande dei capelli lisci ed aderenti al capo, coprenti le orecchie e riportate sulla nuca, dov'è una piccola crocchia, sul tipo di Giulia Donna. Talvolta le bande sono ondulate e c'è sulla guancia la caratteristica ciocca di Giulia Domna. Porta anche un'acconciatura in cui i capelli sono divisi in tante scale perpendicolari alla linea del viso e convergono sull'occipite dov'è appuntata una rotellina di trecce, mentre brevi ciuffi scendono sulla fronte. In alcune monete le scale sono parallele alla linea del viso, passano dietro le orecchie e sulla nuca e le estremità sono raccolte in una fila di treccioline ripiegate insù ed appuntate sotto il cocuzzolo, oppure scendono fin sul collo e sono ivi raccolte in un nodo a ventaglio. È difficile dire quale di queste acconciature abbia usato prima e quale dopo, forse le usò alternativamente. La fisionomia appare costante in tutte le monete: fronte di linea curva, naso aquilino, guance rotonde dallo zigomo sporgente, mento pronunciato; l'aspetto è giovanile. Numerosi sono i ritratti attribuiti a Plautilla, ma nessuno risponde ai requisiti offertici dalle monete. In realtà esistono ben cinque differenti tipologie ritrattistiche di Plautilla. Nelle prime monete che la ritraggono, il nome di Plautilla è reso al dativo, ad indicare che la coniazione è stata eseguita in suo onore. La sua immagine è presenta i capelli divisi al centro e intrecciati in orizzontale e le cinque o sette trecce raccolte in uno chignon dietro la testa. L’immagine ha i tratti quasi infantili, il volto rotondo, la fronte lievemente inclinata e arrotondata, gli occhi grandi sotto due arcuate sopracciglia, il naso camuso la bocca con il labbro superiore sporgente. Nelle rappresentazioni successive l’imperatrice è raffigurata con i tratti leggermente più maturi e meno rotondi ed il naso leggermente aquilino. La pettinatura differisce da quella precedente per l’intreccio che corre verticalmente o diagonalmente e non in senso orizzontale. Più tardi, nella terza iconografia la pettinatura si evolve con i capelli ondulati che incorniciano il volto., fino ad arrivare in fasi successive, alla sua ultima iconografia che ricorda verosimilmente quella della suocera Giulia Domna. Tratto da Philipp V. Hill "The Coinage of Septimus Severus and His Family of the Mint of Rome, A.D.193-217"
    2 punti
  7. Ieri mi è arrivato questo denario di Lucio Vero che va a fare coppia con uno dei primi acquisti in assoluto da me fatti, un denario del fratello Marco Aurelio con il medesimo rovescio. Coniati entrambi nel 166 d.c. al termine della vittoriosa battaglia contro i Parti guidata da Lucio Vero riportano al rovescio la vittoria con nella mano destra un ramo di palma ed a sinistra uno scudo sorretto da una pianta di palma, nello scudo troviamo iscritto VIC/PAR. Al dritto entrambi presentano la dicitura ARM PARTH MAX ( sicuramente appellativo maggiormente meritato da Lucio riper quanto fatto nella campagna). La catalogazione che gli ho dato è RIC 566 per Lucio Vero e RIC 163a per Marco Aurelio. Le monete risultano molto simili anche se quella di Lucio Vero a me piace maggiormente per i dettagli dei rami di palma sotto lo scudo. La moneta riporta all'ennesima battaglia tra i Romani e i Parti iniziata nel 162 e terminata nel 166; si trattava solo dell'ultimo scontro tra i due popoli confinanti nel confine orientale romano visto che il primo scontro fu nel 53 a.c. con Crasso alla guida dell'esercito romano e terminò con una delle peggiori disfatte della storia romana fino a quel momento con la battaglia di Carre. La vittoria sui Parti costò ai Romani, oltre ad ingenti perdite, l'arrivo di una tremenda pestilenza che costò la morte a milioni di cittadini dell'impero. A seguito di ciò i due imperi continuarono a scontrarsi fino a che i Parti non furono definitavemente sconfitti dai Sasanidi. Vorrei avere dagli utenti più esperti giudizi sulle monete e sulla storia che esse vogliano raccontare. Un saluto Luca
    2 punti
  8. Condivido con gli amici del forum le foto di questa medaglia in bronzo dorato del 1860 dedicata alla Madonna sotto il pontificato di Pio IX. La medaglia dal vivo è davvero incantevole... Non so se vi sia già una scheda di questa medaglia nel nostro repertorio. Grazie a chi riuscirà a dirmi qualcosa in più su questa medaglia. Cordialmente f.f.
    2 punti
  9. molto dipende dai venditori. un'imitativa venduta da Lanz o Denant fa realizzi che, stesso pezzo, non farebbe presso altri venditori (anche professionali!). è ancora un settore alquanto allo stato brado... dove c'è molto da dire, da scoprire, studiare e analizzare... e dove, realisticamente, date le grosse quantità di materiali esistenti, i prezzi sono ancora molto contenuti. certo che se ho 100 imitative false che mi costano (prezzo cinese) 5 euro e le rivendo per vere a 1 euro l'una ho già guadagnato 95 euro... si fa presto a far realizzi anche con pezzi a basso costo. E sto tizio macina vendite in continuazione
    2 punti
  10. Forse nelle biblioteche universitarie più prestigiose oltreoceano o oltre le Alpi? Nella maggior parte dei casi dobbiamo ringraziare solo loro se possiamo consultare o reperire online tanti volumi di nostro interesse in copia digitale... Saluti Simone
    2 punti
  11. Ciao, la patina è simile a quelle delle "sole" del Primo Impero... verde, rugosa con un aspetto da patina friabile e zone verde brillante (...acido?!) alternata a superfici quasi prive di patina (o quasi). Le avevo viste (lo seguo per visionare le fetecchie) e mi erano parse interessanti (mi ricordano come stile quelle viste a Doncaster dove si apprezzava profilo del volto, grande corona e stop) ma le ho subito cassate pensando al venditore... Il fatto piú preoccupante è che (IMHO) mi sembrano assolutamente analoghe alle "sole" per aspetto.... Falsificarle è un affarone: lo stile lo inventi, confronti pesi e diametri non vincolano... e se c'è richiesta è una manna. Certo che se la sensazione è corretta (ed è forte).. .siamo messi bene! Ciao Illyricum ;)
    2 punti
  12. In ultimo, prima di ringraziarvi per l'attenzione, posto una breve nota sul padre di Plautilla. *Gaio Fulvio Plauziano, di umili origini e nato a Leptis Magna al pari di Settimio Severo aveva intrecciato buoni rapporti con quest’ultimo. Dopo la nomina a Imperatore di Settimio, Plauziano venne inviato in Oriente a catturare i figli di Pescennio Nigro. Nel 197 d.C. assunse la prefettura del pretorio e ben presto accrebbe sia il suo potere che la propria fortuna economica. Ottenuto il fidanzamento della figlia con Caracalla (197? 200?) e quindi divenuta la sua sposa (202) Plauziano entrò nel Senato e la famiglia entrò nei patrizi. Nel 203 divenne console onorario assieme a Geta e come Prefetto del Pretorio accompagnò Settimio Severo nella campagna partica. Divenne in pratica un terzo Cesare assieme a Caracalla e Geta. Preoccupato dal potere che si stava ritagliando, fu accusato da Caracalla (e dalla madre Giulia Domna) di aver ordito un assassinio ai danni si Settimio Severo: fu eliminato il 22 febbraio 205, facendolo volare fuori da una finestra. Colpito dalla damnatio memoriae subì la distruzione delle molte statue che erano state erette in suo onore nell’Urbe, oltre alla consueta cancellazione del nome dai monumenti; le proprietà familiari furono confiscate. Il figlio Gaio Fulvio Plauto Ortensiano fu esiliato a Lipari assieme alla sorella Plautilla e dopo l’ascesa al trono da parte di Caracalla, alla morte del padre, entrambi furono giustiziati. Ciao Illyricum ;)
    2 punti
  13. Giusto Antonio.... :good: D'altronde, il fatto risale al 2008....un periodo in cui erano molte le persone che sono incappate nei rigori delle interpretazioni accusatorie degli inquirenti (in gran parte poi ribaltate dai giudici) per gli acquisti di monete antiche su eBay. Oggi la normativa (e le predette interpretazioni accusatorie degli inquirenti) sono sempre le stesse di allora, ma è decisamente cambiata la propensione al rischio degli acquirenti, che si sono fatti decisamente più maturi e cauti ed hanno imparato (a loro spese o a spese dei "colleghi" più sfortunati), a scansare le vendite online dei privati. Stessa cosa dicasi per i venditori privati, che hanno capito che non è il caso di rischiare. Sarebbe corretto poi fare dei doverosi distinguo fra coloro che la sorte ha accomunato nel....."maxi-tamponamento"..... alcuni dei quali erano veramente inconsapevoli ed in buona fede, mentre altri lo erano in minor misura ed altri ancora pensavano persino di essere furbi. L'unica cosa sicura e che tutti, in un modo o nell'altro, alla fine ci hanno rimesso ed anzi, come capita spesso in Italia quando si parla di giustizia, chi ci ha rimesso di più sono probabilmente coloro la cui responsabilità era veramente impalpabile, mentre chi può dirsi fortunato (qualcuno di mia conoscenza ha persino gridato al "miracolo" e, in segno di ringraziamento per la grazia ricevuta, porta tutti i giorni una candela ad una Madonnina della quale è diventato pure devoto...) sono stati coloro che l'avevano fatta davvero grossa e che o sono stati "graziati" dalla prescrizione o sono stati "perdonati" in virtù di benevole interpretazioni giudiziali, che oggi li spingono, appunto, a frequentare con assiduità i santuari Mariani. Ma il "vento" oggi è certamente cambiato...e non già per una improvvisa impennata culturale o morale della società ma, molto più pragmaticamente, perché..... a forza di scottarsi...si impara ad evitare le fonti di calore troppo intense. Saluti. :hi: M.
    2 punti
  14. Date le particolarità di queste varianti di Poseidonia, avevo deciso di contattare direttamente Louis Brousseau, che sta appunto compilando il Corpus su questa bella monetazione, dal momento che lo conosco ed è persona di estrema gentilezza (come molti studiosi stranieri...). A stretto giro mi ha risposto, dicendo che è sì una variante molto rara, ma le prime lettere dell'etnico stanno al rovescio e quindi le lettere del diritto sono un completamento dell'etnico iniziato al rovescio.... Mi ha perfino mandato una sua foto digitale a colori di Fiorelli 2534 fatta alcuni anni fa al medagliere, completa dei due lati.... e mi ha avvisato che il conio del diritto è lo stesso di quello presente in ANS SNG 618, mandandomi pure la relativa foto (per la verità ho alcuni dubbi che il conio del D/ sia lo stesso, mentre mi sembra sia quello del rovescio, incuso). Esiste poi un secondo conio del diritto, con polipo, che è presente in Hunterian Museum 2, e illsutrato su Rutter, Greek Coinage of Southern Italy and Sicily, alla Fig. 7). Non ho reperito al momento questo volume nella mia libreria e se qualcuno ha voglia di scansionare la foto, per completezza. Oltre al polipo, come simbolo tenuto dal dio Poseidone c'è anche una corona, del quale sono noti almeno 3 conii del diritto. Con estrema gentilezza mi ha mandato le foto del bellissimo esemplare di Berlino /ex Loebbecke 1906), che non è presente nel sito del medagliere di Berlino.... Infine allego anche l'esemplare di NAC 10/1997, 49, che è un unicum, caratterizzato dall'avere il dio Poseidone in incusso al rovescio volto a destra, anzichè a sinistra. Brousseau mi ha detto che prima deve completare un paio di articoli e poi la referenza proprio al libro di Cantilea e Carbone e in piena estate finalmente cercherà di completare il suo Corpus. Non si sa ancora quando sarà pubblicato, ma è a buon punto e penso che sia questione di circa un anno..... E' bello poter collaborare con veri studiosi molto disponibili e se qualcuno vorrà approfittare delle foto per allestire qualche falsaccio meriterà una bella fucilazione (ed è avvertito!). Fiorelli 2534 ANS 618 Berlino NAC 10/1997, 49 g. 7,08
    2 punti
  15. Scusate, rileggendo l'articolo, ho visto che il reato contestato è la ricettazione e non l'impossessamento illecito di bb.cc (art. 176 Codice Urbani). In questo caso la prescrizione maturerà nel 2018 (salvo riuscire a far derubricare il reato nell'art. 176, e allora sarebbe prescritto). M.
    2 punti
  16. Buonasera, non per passare da esperto o "professorone", ma come si fa a richiedere una identificazione di una moneta in cui si evincono tutte le informazioni possibili ed immaginabili. Anno, stato di emissione e valore. E anche con idioma a noi capibile (no cinese o arabo per esempio ). A parte che una veloce ricerca su internet con le parole "chiave" permette subito una identificazione. Scusate la pedanteria del mio post. Grazie e buona serata.
    2 punti
  17. Adolfo Modesti ha pubblicato da qualche giorno la sua nuova opera: si tratta del completamento del CNORP Volume 5 che tratta delle Medaglie Papali di Restituzione sia antiche che moderne. L'impostazione dell'opera è graficamente molto pregevole e divide le medaglie per emissioni. Partendo dalle prime emissioni del XVI secolo fino ai giorni nostri. Sono fotografate più di tremila medaglie di restituzione appunto che coprono i circa 2000 anni di vita della chiesa. Uno strumento fondamentale per chi intende cimentarsi in questa interessante raccolta di Papali.
    1 punto
  18. ed anche bruttina, vero @@nando12?
    1 punto
  19. Conosco il conferente della "seconda parte", e per quanto riguarda le S.V. del suo periodo di interesse sono state sostanzialmente le due dell'Armellini e le successive 3 di Ascanio Sforza. L'armellini era rappresentato da un Giulio 1521 di buona Qualita' e da un fiorino di Camera 1523 che non necessita di commenti, posso pensare che non ha curato le S.V. come i Papi, accontentandosi della tipologia, non dimenticando quanto sono rari i giuli del 1523...... Lo stesso vale per Ascanio Sforza, dove sempre per tipologia e Zecca compare il Giulio (Ancona 1555 e 1559) ed il Testone per Roma, manca una rappresentanza della prima, il 1549/50.....ma quella manca "quasi" a tutti. Daniele
    1 punto
  20. I tempi di funzionamento della zecca risultano essere molto più brevi rispetto a quanto si è ritenuto fino ad oggi
    1 punto
  21. semplice:le Quaduple sono posteriori al periodo collezionato dai due principali conferenti (non so se ce ne fosse anche un terzo per le Papali). Una raccolta del Senato Romano e l'altra dei Pontefici a cavallo del 1500, considerato che la prima Quadrupla Papale e' di Gregorio XIII per Bologna (almeno cosi' ricordo), siamo oltre l'interesse del collezionista. E'comunque vero che possiamo commentare la mancanza di nominali multipli che sono stati battuti in quel periodo, mi vengono in mente i DIECI Fiorini di Camera di SISTO IV oppure i CINQUE Fiorini di Camera di Alessandro VI....... Daniele
    1 punto
  22. Direttamente dal 1621 .... la calligrafia del maestro di zecca Michele Cavo, una bella firma originale, foto di Vincenzo Marasco.
    1 punto
  23. @@fabiano88 non puoi postare piu' monete in una stessa discussione, ne viene fuori una "battaglia navale" che non sarà utile a nessun'altro che a te . pertanto chiudo questa e per eventuali monete che non hanno avuto riscontro, ti invito ad aprire richieste singole .
    1 punto
  24. complimenti bellissime monete,posto un denarietto di caracalla che continua le campagne contro i parti iniziate nel 215 e finite nel 217.....certo che ne hanno prese di mazzate sti parti
    1 punto
  25. E' vero, sono posizionati al contrario... però messi proprio così (e tra l'altro il leone è di stile identico) li troviamo nei mezzi romanini con armetta Caetani senza scudo (es. lotto 406) e con armetta Orsini-Colonna (es. lotto 407); nei romanini con armetta Savelli senza scudo (es. lotto 421)... e rincaro la dose con un'annotazione: i mezzi grossi appena citati hanno il leone andante a sinistra...
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  26. Il tuo ragionamento fila e i riferimenti storici elencati sono ragionevoli. Purtroppo mancano prove sostanziali e quindi dobbiamo procedere solamente con ipotesi di lavoro. In attesa di nuovi documenti e testimonianze archeologiche. Se non ricordo male, i tre punti che caratterizzano le monete di Carlo sono posizionati al contrario (anche all'interno della corona). Buona intuizione, comunque. Pensierino della sera: se è stato sufficiente un catalogo a far emergere nuove problematiche ti puoi immaginare se fossero divulgati tutti gli esemplari che "dormono" nelle collezioni private ;) ciao
    1 punto
  27. Lo considero l'ultimo vero massimale aureo di Vittorio Emanuele III, poichè la Vetta e il Fascione sappiamo che hanno un'altra storia e poi si passo' al 100 lire prora...
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  28. Alessandro Magno ad Arado Dopo la grande vittoria sui Persiani di Dario III nella battaglia di Isso nell’ottobre del 333 a. C., Alessandro proseguì verso la Fenicia e quando arrivò ad Arado il re di questa città, Gerostrato, stava combattendo nell’Egeo al servizio dei Persiani e aveva lasciato suo figlio Stratone a governare al suo posto. Questi non attese molto per consegnare le chiavi della città ad Alessandro, e allo stesso modo anche Marato, Biblio e Sidone fecero entrare senza resistenza l’esercito macedone. In quel momento re Dario fece ad Alessandro la sua prima proposta di pace, offrendogli di riscattare a caro prezzo la sua famiglia che era caduta in sue mani e cedendogli il territorio al di là del fiume Halys in Asia Minore. La risposta al generale Parmenione che chiedeva al suo re di accettare l’offerta di pace di Dario, fu: “Lo farei se fossi Parmenione; ma io sono Alessandro, e come il cielo non contiene due soli, l'Asia non conterrà due re.” apollonia
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  29. Buon giorno! Salvo imprevisti ci sarò sabato. Nel non so ancora per il pranzo perché vengo con delle altre persone e devo vedere anche loro che idee hanno.. ?
    1 punto
  30. Premetto che non mi esprimo sull'autenticità di questa moneta, ma solo sui suberati in quanto tali. Detto questo: i suberati sono monete coeve a quelle in argento e sono (almeno in parte) emissioni ufficiali; quindi, una moneta catalogata "RRC 480/3" è tale sia d'argento che suberata; quindi, se un commerciante offre come "RRC 480/3" un suberato, non vedo alcuna truffa;i suberati furono emessi per essere accettati come monete d'argento da chi quelle monete le maneggiava tutti i giorni (banchieri compresi); quindi, sono fatti in modo da sembrare d'argento (la certezza di avere in mano un suberato si consegue solo quando, trascorsi secoli, la sfoglia in argento si distacca; il peso calante è un indice di suberazione, non una certezza, visto che anche d'argento presentano pesi fuori norma); quindi, se un commerciante non si sbilancia a valutare la possibilità di suberazione non vedo alcuna incompetenza.Non capisco la veemenza del tuo intervento. Chi si imbarca nell'acquisto di una moneta battuta a 1.000 euro si sarà pure informato su cosa siano i suberati, no? Diversamente sarebbe come comprare il barbera e poi lamentarsi che è frizzante ... Se poi fosse falsa ... sarebbe un altro discorso.
    1 punto
  31. @@jeffff_it Complimenti, per me è una moneta che ogni volta che la vedo mi lascia senza parole, sembrerebbe quasi al top ma... sono sicuro... che appena avrai un pò di tempo, farai foto migliori e... ce la farai gustare nel migliore dei modi. Ancora complimenti.
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  32. Eh... a onor del vero devo dire che è stata la patina di questi esemplari a farmi rabbrividire più che lo stile o la quantità o altri particolari. Persi singolarmente, tutti i pezzi, patina compresa sono più che credibili. non ci vedrei nulla di strano se non il fatto che è della stessa tipologia dei falsi più conclamati... in collezione ho qualche pezzo patinato similmente ed è indubbiamente autentico. Qui i pezzi in questione a mio avviso non sono necessariamente falsi... quello che mi manda in crisi è quanto di fatto @@Poemenius ha sottolineato nella sua discussione: queste ondate di falsi faranno (e già stan facendo) danni non solo a livello collezionistico, ma anche a livello di ricerca e di studio. Il fatto che ora ci si ritrovi qui a dubitare di pezzi dal valore economico reale, diciamolo onestamente!, nullo sulla loro genuinità non è di grande conforto. I pezzi in questione: 1) sono tutti falsi e patinati posticciamente 2) sono mescolati (parlo dei lotti multipli) in un mix studiato di falsi/autentici e in questo caso gli autentici sono stati spatinati e ripatinati con i falsi 3) sono genuini e lasciati così come trovati e provengono da un unico ritrovamento, verosimilmente un piccolo/medio hoard composto in prevalenza da imitative e/o cmq da radiati del III secolo in prevalenza gallici non vedo altre possibilità. Bene, il fatto che un venditore spacciatore di grosse quantità di falsi mi porti a formulare queste tre ipotesi, alla luce di un ipotetico studio ecco... cosa faccio di questo materiale? Se lo considero rischio di prendere una cantonata, se non lo considero potenzialmente mi perdo del materiale utile. Ovviamente nessuno si mette a studiare piccoli lotti decontestualizzati, tuttavia, sebbene di scuola e un po' forzato, è questo il grande danno che Poemenius ha messo in evidenza... il fatto stesso che io dubiti di materiale dal valore economico nullo è già una sconfitta per la ricerca storico-numismatica...
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  33. 1602 MILANO CHIESA DI S. ALESSANDRO .....da rivista MEDAGLIA edizioni S. JOHNSON, n. 17 pag. 39 S. CARLO BORROMEO, arcivescovo di Milano (1565-1584), ebbe tra i migliori collaboratori all'applicazione delle norme stabilite dal Concilio di Trento i Barnabiti. La loro intensa attività rese necessaria una loro sede in Milano meno modesta e decentrata, (la chiesa di S. Barnaba al di là della cerchia dei navigli) e S. Carlo pensò di dare loro una chiesa centrale più vasta. La morte impedì al Santo di attuare il suo progetto, ma suo cugino Federico Borromeo divenuto arcivescovo di Milano nel 1595, riuscì a dare ai Barnabiti una nuova sede, dove sorgeva una piccola chiesa di S. Alessandro martire. Il luogo era centrale (l'attuale zona fra la piazza S. Alessandro e la piazza Missori), ma la chiesa era deperita e troppo piccola, per cui si rendeva necessario sostituirla con un'altra più ampia e più adatta alle nuove esigenze dell'attività dell'Ordine. Furono acquistate alcune case adiacenti e il vicino Oratorio di S. Pancrazio e su tale terreno, reso libero dalle case e chiesa, la costruzione del nuovo tempio. ....... D/ FEDER. BORR. S.R.E.P. CARD. ARCH. MED. CLEM. VIII P:M: PHIL. III HISP. REG. P - Nel centro riproduzione della facciata della nuova chiesa di S. Alessandro, al di sopra si innalza la cupola. R/ CONGRE. CLER. REG. S. PAVLI. DECOLL. S. ALEXAN. M. ET. O. SANCTIS. - Nel centro il corpo decapitato di S. Paolo, inginocchiato, con le mani legate dietro la schiena, mentre la testa giace fra tre pozze d'acqua. A sinistra dietro il terreno collinoso si erge un massiccio tronco di colonna. Medaglia fusa originale, bronzo argentata mm. 70,9 Cliccare sulla medaglia per ingrandire
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  34. Statua di San Bartolomeo scorticato (tiene in mano la sua stessa pelle), opera di Marco d'Agrate conservata nel Duomo di Milano: ben potrebbe rappresentare il povero Marc'Antonio Bragadin, comandante delle truppe veneziane assediate a Famagosta (Cipro) nel 1570-1572 dai Turchi e da questi spellato alla caduta della città.... Durante questo assedio furono coniati i bisanti di cui parla Luigi Feruglio nell'articolo, Venetorum Fides Inviolabilis. Analisi storica e statistica dei bisanti veneziani ossidionali per Cipro.
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  35. Post Tenebras Lux, ... ma non dal Sol.
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  36. Infatti, se ne sta già parlando qui.........http://www.lamoneta.it/topic/149529-ennesimo-caso/#entry1710553 Chiudo
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  37. Ringrazio e quindi si comprende come, probabilmente proprio verso la fine della serie incusa, a un certo momento hanno abbandonato la canonica scritta POS nei due lati, per passare a un nome più completo al diritto, in rilievo. Quindi il conio dell'esemplare Hunterian, illustrato nel post precedente, che mostra ancora POS nei due lati, dovrebbe precedere il Fiorelli e l'ANS, che si pongono alla fine della serie. Naturalmente bisogna attendere il Corpus per meglio vedere la sequenza dei conii....
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  38. :D Il bello Luciano è che trovarne di doppi è praticamente impossibile con tutte le varianti ed i diversi conii. Adesso ho in ballo una cosuccia che se va in porto è veramente carina. ;) Il Giovannino in oggetto non è bellissimo, è chiaramente stato oggetto di molti scambi di mano e mostra tutta la sua anzianità di servizio, ma non sfigura, deve solo patinare.
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  39. Cioè hanno fatto una macchina che spara un raggio laser su una minima porzione dell'oggetto da analizzare, ne vaporizza una parte infinitesima ed esegue la spettrometria dei vapori così sviluppatisi. Poi tramite il confronto con le emissioni registrate eseguendo analisi identiche su oggetti sicuramente autentici, si possono trarre le conclusioni del caso. Altresì, in caso di presenza di elementi sintetizzati in epoche post classiche, si procede per esclusione. Tutto questo richiede, però, la compilazione di un database di emissioni il più esteso possibile, altrimenti la lettura del responso, sarà si possibile, ma senza un significato certificato ( a parte nei suddetti casi di presenza di elementi alieni al periodo. E questo è uno dei motivi che motivano ilo mio scetticismo nei confronti della analisi XRF così come è qui stata presentata, senza un protocollo verificato e collaudato di confronto, ma solo per analisi qualitativa assoluta.
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  40. se il rovescio è uguale potrebbe essere questa: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MEITB/29 Ciao MP @@gius82
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  41. Ecco le immagini del secondo conio di dritto con polipo:
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  42. SOLDO Tipo 2 di Emanuele Filiberto Data : 1574 ED (Emanuele Diano) http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-EF/31
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  43. Farà compagnia al valore di 1 e 5 Korone che ho già. Oggi ho speso molto di più del classico euro :lol: Otto euro mi sembra un buon prezzo, non vi sembra? online con l'aggiunta della spesa postale ed il costo trasferimento soldini mi sarebbe costata più di 15 euro. p.s. nessuna moneta del 2015-16 per la nota discussione, con quelle date solo monete in euro
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  44. Riporto notizie che recentemente a Fossacesia, in provincia di Chieti, è stata rinvenuta occasionalmente sul terreno una piccola moneta fusa, del diametro di circa 30 mm (3 cm) e peso ignoto, che reca su un lato la testa frontale di cane (nessuna notizia sull'altro lato). Il rinvenitore ha portato la moneta alle autorità e attualmente dovrebbe trovarsi nella Soprintendenza di Chietl. La moneta in questione è la seguente (ho solo la foto del diritto): Le notizie si trovano in questi link: http://www.abruzzolive.tv/Fossacesia,_ritrovata_moneta_italica_di_inestimabile_valore-_-_a_10078.html centro.pdf Non vorrei che sia invece una patacca ottocentesca...... Più che bronzo sembra oricalco (o ottone) e la patina non sembra troppo antica e non ha ricoperto un orecchio del cane, sulla sinistra..... Qualche opinione in merito?
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  45. Ciao! e questa da dove arriva? Se dovessi decidere di comprartene un esemplare, faccelo sapere ...... con tutti i dati ponderali, così Luigi aggiorna la sua statistica e poi ..... così possiamo festeggiare un "bisantiano" in più :blum: saluti luciano
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  46. Nulla di moneta.Niente di più di una applicazione ornamentale in bronzo E GENUINA. Allego alcuni esempi.....
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  47. Per non "attacarti" ti basta salire sul loro pulmann e andare a fare la fila. Secondo me invece, basterebbe solo fregarsene di questo stato e lasciare le loro monete dove sono, fino a quando non cambiano modalità e soprattutto prezzi. Queste situazioni le alimentiamo noi, fino a quando vedranno la gente in pulmann e a dormire li fuori continueranno il loro teatrino.
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  48. E' veramente brutta, riesce a far sembrare belli gli euro normali...
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  49. Da molti questo mi fu valutato BB e BB+, te come lo vedi.
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  50. @@Gallienus Con quella consunzione e quei bordi cosi io il qBB non l'ho dò, ma c'è da dire che.... comunque questa moneta anche se in MB, a 65 euro è un buon prezzo.
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