Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/19/16 in tutte le aree
-
Numero speciale che contiene (ma non solo) gli atti della prima giornata di studi "la numismatica e i giovani" Mario Limido - Presentazione della Giornata di Studio “La Numismatica e i Giovani” Magdi A. M. Nassar - CGN Circolo Giovani Numismatici ATTI DELLA CONFERENZA “LA NUMISMATICA E I GIOVANI 2016” Mario Limido - La Numismatica e i giovani Magdi A. M. Nassar - Date a Dio quel che è di Cesare, la croce e la moneta nel medioevo Matteo Siciliano - La moneta come mezzo di comunicazione: dalle origini al mondo greco-romano Mirco Trombini - Iconografia e identità nazionale nella monetazione in Euro: alcuni esempi Davide Maria Gabriele - Dalla Trinacria alle Puglie: cartografia e Mito nelle medaglie borboniche del XVIII e XIX secolo Antonio Rimoldi - Lo stemma e il leone: una lettura del romaninus QUADERNI DI LAMONETA 2016/2 Pierluigi Canoro - Possibili influenze di coniazioni classiche sulla monetazione medievale di Salerno Realino Santone - Notizie su due Cavalli di Brindisi e Chieti inediti Disponibile in: http://www.amazon.it/Quaderni-laMoneta-2016-giornata-numismatica/dp/1533326479/8 punti
-
Zecca: Milano Autorità emittente: Carlo VI Nominale: 10 Soldi Metallo: Argento 955‰ Anno: 1713 Rarità: R Riferimenti: Crippa, 21/A; MIR 415\15 punti
-
Recentemente ho acquisito in collezione questa quartarola o cella di Giovanna II Durazzo (1414-35), zecca de l'Aquila, D/ Aquila coronata senza ° ° sotto gli artigli, legenda: *REGINA*IVHANNA* R/ San Celestino seduto con croce in mano che presenta la benda. Nimbo perlinato e piviale chiuso con °. Legenda S*PEH__TRUS°C° Il Giuliani-Fabrizi la riporta al n°124a, Ho cercato sul CNI XVIII pag 33>36 n°63>89 e ho notato che quando è presente la benda sulla croce ci sono anche i ° ° sotto gli artigli ma non è presente la variante "benda sulla croce senza pallini sotto gli artigli". @@fedafa Davide ti ricordi se tra i 56 esemplari che avete censito con Achille avete trovato questa combinazione? Forse anche @@santone può darmi un chiarimento.4 punti
-
Carissimi amici, appassionati del genere, ieri Francesco mi ha segnalato l'apertura di questa nuova sezione di dibattito riguardante la Zecca della Torre dell'Annunciata (così come al tempo di Filippo era chiamata l'attuale città di Torre Annunziata) e le mie ricerche in merito. Già qualche tempo fa discussi della questione con l'amico Pietro al quale spiegai alcuni particolari della documentazione che ho reperito. In questi mesi ho affrontato la questione "Torre Annunziata" facendo dell'ascolto, ovvero cercando di reperire informazioni librarie e orali che mi sono state concesse gentilmente, ma anche non gentilmente, da qualche altro amico a cui sarò grato in corso d'opera. Pertanto vi chiedo di attendere ancora un po, almeno per il progetto editoriale, in quanto ho altri lavori di ricerca in corso che vorrei chiudere nel più breve tempo possibile. Resterò comunque attento al dibattito. Voglio solamente esprimervi una mia osservazione in merito, da neofita numismatico e da ricercatore di storia locale: secondo il mio modesto parere il Tarì del Sole non è attribuibile a Torre Annunziata come in molti hanno o asseriscono. Ora ditemi ciò che volete ma la mia idea è questa. Saluti al gruppo.3 punti
-
L’oro come tale non può essere responsabile delle macchie di color rosso o marrone, oppure delle striature rossastre o altre 'manifestazioni esantematiche' che possono svilupparsi sulla superficie di una moneta: allo stato puro il metallo è incorruttibile, cioè non arrugginisce, è eterno, omogeneo. L’oro rimane inalterato anche a caldo all’aria, all’acqua e in presenza dei comuni agenti chimici quali acidi (anche ossidanti, grazie al suo elevato potenziale elettrochimico) e basi in soluzione acquosa. Non reagisce con lo zolfo, alla cui presenza invece l’argento è molto sensibile. Però l'oro puro è un metallo molto tenero (non si può aver tutto dalla vita!), e per questo motivo si usa in lega in genere col rame o con rame e argento. Quando una lega viene raffreddata dallo stato fuso, ha luogo la cristallizzazione e il rame tende a cristallizzare per primo avendo il punto di fusione più alto, potendo formare piccole aree localizzate a concentrazione maggiore rispetto a quella nella lega. Se queste aree sono alla superficie della moneta, l’ossidazione del rame a cuprite (ossido rameoso di colore rosso) produce le cosiddette ‘red spots’. L’ulteriore ossidazione porta a un rosso più intenso e al marrone. Se le lega è ternaria si posso formare tre coppie di leghe binarie e queste aree di lega (e colore) variabile possono raggiungere dimensioni tali da essere visibili a occhio nudo. Non è da escludere però che responsabili di queste macchie rosso-marrone siano tracce di altri metalli che hanno aderito alla superficie della moneta d’oro e vengono ossidati a composti colorati all’aria, anche nel contenitore. Spesso, poi, tracce di metallo o altro materiale possono trovarsi sul conio prima della battitura del tondello, cosicchè la moneta se le trova fissate in superficie senza che al momento si vedano a occhio nudo perché fini o disperse, ma si rivelino in seguito per la colorazione assunta all’aria. Infine può succedere che queste impurezze entrino in contatto con il tondello prima della coniatura e quindi si ritrovino sulla moneta. apollonia3 punti
-
ciao @@claudioc47, sulla tua cella non c'è la benda che si trova sotto la croce e il circolo perlinato, di esemplari con la benda e senza pallini ne trovi uno al n. 123 G/F anche se con legenda * REGINA * IOV * allego cella con benda e pallini3 punti
-
Salve, chiedo il vostro aiuto in quanto non riesco a dare una classificazione esatta ad una moneta. Si tratta di un asse di Nerone con al rovescio il tempio di Giano, ma esistendone molti esemplari con un rovescio simile su wildwinds non riesco a trovarne uno che presenti stessa legenda e medesima rappresentazione del tempio di Giano. La moneta pesa 9.05 g ed ha un diametro di 26.6 mm. La legenda al dritto recita: NERO CAESAR AVG GERM IMP ed al rovescio si legge (IA)NVM CLVUSIT PACE. RIngrazio chiunque mi vorrà essere di aiuto Luca2 punti
-
Scoperchiamo poi il calderone dell'acquisto a distanza (online, corrispondenza ecc) da privato straniero, dove, chiaramente, la normativa italiana non può applicarsi. Ecco, questo caso non è ben documentato nel panorama giudiziario noto comunemente. Fino a smentita, ricordo solamente il caso (per altro molto pulito e senza conseguenze per l'acquirente) dell'acquisto di dracme padane da venditori esteri. Però, non è il caso da me evidenziato perché i/il venditore/i in questione era - sebbene estero - venditore professionale. D'altra parte, lo status di patrimonio statale non può estendersi su beni non provenienti da altri stati (salvo non siano stati preventivamente illecitamente esportati dal nostro... ma dev'essere ovviamente dimostrato/dimostrabile suppongo). O meglio, tale status si può applicare nel momento in cui questi beni entrano nel nostro territorio e, un domani, decidessimo di farli uscire (si renderebbe necessario il SUE) o comunque dovessimo cederli ad altri (ne va indicata ugualmente la provenienza). Non sono un giurista e spero di non aver detto delle castronerie. Ma sono argomenti che più volte in passato ho affrontato e su cui ho cercato di documentarmi nei limiti del possibile per cercare di muovermi sempre nel rispetto della norma al di là che questa possa essere considerata giusta/ingiusta, restrittiva/permissiva. Mi sono sempre considerato un collezionista "etico" e rispettoso della legge e tale mi considero tutt'ora e ho costruito la mia piccolissima collezione documentando sempre ogni singolo pezzo con tutte le attenzioni del caso e creandomi un corposo archivio cartaceo di fatture, ricevute, schede fotografiche, certificati di esportazioni, certificati di garanzia, dichiarazioni di cessione ecc ecc a seconda dei vari casi. Il tutto usando ebay che, come tutti gli strumenti, non è il demonio, basta navigarci con un minimo di attenzione cercando venditori affidabili, seri, onesti e corretti. Prima di qualsiasi acquisto il consiglio che mi sento di dare è quello di cercare di capire l'affidabilità del venditore e contattarlo preventivamente per avere certezza dell'eventuale documentazione che può produrre con la moneta. Se questa non è sufficiente, anche se allettante, è prudenziale astenersi dall'acquisto, poi per carità, non è detto che questo assicuri la tranquillità perpetua, ma ragionevolmente uno credo abbia tutte le carte in regola per dimostrare di conoscere la legge e di essersi mosso nel suo pieno rispetto. Il fatto di trovare in queste discussioni utenti commerciali come @Tinia Numismatica è un valore aggiunto perché offre il punto di vista e l'esperienza di chi "comunemente e per lavoro" affronta quotidianamente queste problematiche. E sulla stessa scia, pur con lavori differenti ma coinvolti appieno nella faccenda, si collocano anche @@bizerba62 e @@elledi. Credo sia sostanzialmente il valore aggiunto di questo forum: la possibilità di sentire la voce di molti e differenti attori coinvolti a vario titolo nella numismatica e nelle vicende private e professionali in qualche modo a essa collegate. Grazie!2 punti
-
Cito giusto qualche libro dove sono descritti errori noti e quindi non inediti : ATTARDI G. - GAUDENZI G. Progetti - Saggi - Prove - Varianti - Errori - Curiosita' nelle monete - in Lire - della Repubblica Italiana 1946-2001 prima edizione 2013 Riccione (Rimini) Tevere Editore CACCURI BAFFA Corrado, ERRORI DI ZECCA. Le monete del Regno d'Italia. Progetto 2000, Cosenza 2001 ATTARDI GIOVANNI,GAUDENZI GIOVANNI Prove Varianti Errori Falsi nelle Monete dei Savoia con breve storia del casato 1831-1900 Volume Primo 2008.Varesi Editore DEL PUP Andrea Tecniche ed errori di coniazione 20152 punti
-
Alcuni errori gli ho pubblicati. Errori sulle monete sabauda, in Biagio Ingrao, Scritti numismatici in ricordo di Domenico Rossi, pagg.75-82. blaise @@margheludo2 punti
-
Ciao @@marley69, sul D'Andrea non c'è il denaro con la S senza i globetti...per togliere ogni dubbio sull'eventuale inedito, bisognerebbe che intervenisse qualcuno che ha il Guglielmi... P.s.: neppure sul MEC Saluti Eliodoro2 punti
-
Premesso che i denari repubblicani suberati sono vere monete antiche e l'opinione del Crawford che fossero in genere dei falsi d'epoca mi sembra piuttosto restrittiva. Sicuramente la maggior parte dei denari suberati fu prodotta fuori della zecca ufficiale, ma dipende molto anche dal tipo di emissione. Ci sono emissioni che hanno pochissimi denari suberati e quelli presenti sono per lo più fatte fuori della zecca ufficiale, ma altre emissioni, in genere quelle prodotte in situazioni di emergenza, presentano un numero non indifferente di suberati. Ho la sensazione che, come nel caso di Cornuficius (RRC 509/1-5), il monetario iniziò con una produzione di denari che sono in buon argento, ma poi, come subentrava una situazione di grave emergenza e penuria di argento, compaiono diversi denari suberati. Serve uno studio molto accurato e con buone basi anche statistiche. Nel caso della monetazione di Domitius Calvinus (RRC 532/1), che fu comunque prodotta a Osca, in Spagna, in condizioni ambientali favorevoli e senza reale penuria di argento, ho trovato in tutto solo 6 sicuri suberati contro 170 denari in buon argento. Di questi 6, 4 sembrano provenire da conii ufficiali e 2 da conii che non ho trovato con buon argento e che presentabo pure uno stile un pò difforme. Resta il quesito se i 4 suberati censiti siano stati realmente prodotti dalla zecca ufficiale di Calvino a Osca (e non vedo reali necessità per la loro produzione) o piuttosto sono denari "falsificati" in antico. Ho appena dato da stampare lo studio e qui posso solo mostrare un caso di suberato che sembra prodotto da conii ufficiali (senza dimenticare però che già in antico i falsari sapevano riprodurre i dettagli) in confronto con un denario in buon argento e un paio di denari che invece furono sicuramente prodotti fuori della zecca di Calvino... Conii O2/R3 CNG 75/2007, 955 g. 4,19 (con pedigree riportato nello studio) ebay Lanz 11.xii.2013 g. 2,73 (suberato) Conii O20/R19 (non noti nella zecca ufficiale) New York, ANS g. 3,09 (suberato), con IER al posto di ITER (sic), noto in unico esemplare Conii O21/R20 (non noti nella zecca ufficiale) Madrid, MAN-1993/67/12201 g. 3,19 (suberato), anch0esso noto in unico esemplare Infine ho trovato perfino uno strano esemplare, che sembra essere una anima di bronzo per un suberato, anche esso di conii non ufficiali e non bene identificabili Worthpoint 9.xi.2010 g. 3,502 punti
-
buona sera,credo che siano 3 cose ben distinte,la moneta inedita(nel nominale o nell iconografia epigrafia),la variante inedita nel senso di una lettera in piu o in meno oppure una differente interpunzion(tutti i collezionisti soprattutto di medioevali ne hanno qualcuna) e,come dice @@giarea l'errore di conio,a mio avviso questo non puo' essere inedito perche' e' semplicemente un errore,magari dell'incisore che, distratto da qualche donzelletta di passaggio,inverte due lettere nella punzonatura in fase di creazione di un nuovo conio(questo è il caso della moneta di@@blaise),o addirittura incide un punzone a rovescio,come nel caso delle lettere o legende retrograde,ma il pasticcio oramai è fatto e la battitura delle monete con l'errore termina con la rottura o l'usura del conio che viene poi sostituito e corretto.2 punti
-
Solo Filippo IV, egli infatti salì al trono il 31 marzo 1621 e a Torre Annunziata vennero impiantati gli "ingegni" nel settembre dello stesso anno. Quindi di Filippo III non esiste alcuna moneta attribuibile a questa zecca.2 punti
-
noi usiamo una versione personalizzata con i dati dell'attività di questa. cessione privati.doc2 punti
-
Un nomos ( 430 A.C. ; 7,64 g. ) con al diritto una interessante , non comune , rappresentazione di Apollo , seduto in scranno , in atto di suonare la cetra . La moneta segue , pressoché immediatamente , i primi tipi a doppio rilievo con ancora al diritto la spiga ( discussione "Metaponto : stateri con figura umana" 11/04/2016 ) , spiga che , qui , già è spostata al rovescio . Catalogato da Noe al n. 431 e da Rutter in H.N.I. al n.1504 , è moneta di grande rarità , nota in soli 4 esemplari : NAC 13 n. 134 , che unisco in calce , e poi Vienna , Lecce e Francoforte . Nella scheda che anche unisco , l'esemplare in Francoforte non è però elencato . Una notazione a margine Dalla stessa scheda , potrebbe incuriosire , o forse neanche , che il nostro esemplare al Museo di Lecce sia notato come " stolen between 1915 and 1922 " Ignoro se questa rarissima moneta sia poi tornata nella nostra non impenetrabile custodia , oppure se , ove tuttora ne proseguisse la latitanza , se ne abbia almeno qualche immagine a futura memoria.1 punto
-
Buonasera a tutti, E' la prima volta che scrivo in questa sezione del forum. Ho deciso da qualche tempo di affiancare alla mia piccolissima e modesta collezione del Regno di VEIII una nuova collezione di monete della zecca di Arezzo (La provincia in cui abito). Dopo aver acquistato per pochi euro qualche denaro di Arezzo malconcio e appena riconoscibile, pochi giorni fa è entrato a far parte della collezione il mio primo Grosso di Arezzo. Ho provato a fotografarlo meglio che potevo ma è dentro la bustina della perizia. Che ve ne pare?1 punto
-
Salute quest'oggi in questa trasmissione votata ai libri si è parlato un po'di Etruschi. La conduttrice ha intervistato lo scrittore ed archeologo Valerio Massimo Manfredi che ha presentato il suo libro sugli Etruschi --Salutoni -odjob http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-8bb72385-9e7f-4a4a-96e3-37edea079a14.html1 punto
-
Per Gallieno ci sono molti animali rappresentati nei rovesci, prova a vedere se riesci a tradurre qualcosa della legenda... Dimenticavo, quella che ho allegato per un confronto è DIANAECONSAUG1 punto
-
Di nulla, da quel che mi sembra di intravedere credo si differenzi solamente per la legenda spezzata al diritto, per il resto mi sembra lei....1 punto
-
Ciao, dovrebbe trattarsi di un Antoniniano di Gallieno. Quella dovrebbe essere un'antilope.1 punto
-
Io mi riferivo in realtà al metodo usato per confondere le acque vendendo falsi di scarso valore e bassa qualità insieme a monete autentiche altrettanto scarse ma che tutte insieme possono dare l'idea di ritrovamenti. Purtroppo sono da telefono e non riesco a fare esempi di immagine ma se avete tempo e voglia provate a salvarvi qualche immagine. Iniziate da Oggetto n: 291765279426 ditemi cosa vedete? Il venditore vende anche tanti pezzi autentici ma vedo anche alcuni falsi. Cercare poi venditore: anglo-antiques e filtrate le monete antiche, concentratevi sui denari. Poi cercare venditore gsalesr e filtrare ancora le monete, concentratevi sui denari di argento e quelli definiti di bronzo. Cercate venditore mikes-artefacts e filtrate le monete; in particolare concentratevi ancora sui denari imperiali specie sugli Antonini e confrontate con quelle di tutti gli altri. Conservazione sempre bassa e tutta uguale sia che si tratti di vespasiano sia di Antonino pio, metallo apparentemente sempre uguale e a bassa lega (anche per vespasiano, Adriano, etc), monete molto tondeggianti e talvolta con fratture circolari, fori apparentemente ottenuti con mezzi moderni. Questo venditore ha un lotto di gallieno+Claudio II + quintillo come anche gli anoniniani di sixybid. Tutti hanno in comune la nazionalità e in alcuni casi patine e usura delle monete ?. È possibile che provengano tutte da unico ritrovamento? Forse, ma vale la pena perderci tempo, salvare le immagini e studiarle tutte. Forse gli anoniniani sono buoni, gli ibridi direi proprio di no e forse allora vale la pena studiare meglio anche i primi?1 punto
-
Carissimo @@Oplontis76, complimenti per la ricerca..attendo con ansia il tuo studio...intanto..a mio parere, visto che l'attesa è condivisa dagli amici che ne sanno di più, è superfluo fare ipotesi..un caro saluto elio1 punto
-
claudio,come argomento,vista la grande quantita' di pezzi da ambedue le parti, e' troppo difficile da sintetizzare,almeno per me .....personalmente piaciono tutte e due i periodi,sia per i coni di dritto e rovescio,che hanno lasciato impresso immagini sui nostri amati tondelli,piu' disparate,che siano scorci di vita,leggendari,architettonici,figurativi,o piu' semplicemente,di modulo.ma l'anima del collezionista puo' mutare nell'arco del tempo,il passo in avanti lo fatto quando ho deciso di collezionare i fusi romani,aes grave,certamente vanno attribuiti agli albori della repubblica,ma niente a che fare con le monete coniate,piu' arcaiche,grezze,di peso e moduli,alcune,spropositate(immaginiamo assi e semissi),ma comunque nell'insieme variabili.quando mi capita di vederli in convegni o meglio in case d'aste,subito penso che le radici della nostra cultura risiedevano proprio li.....1 punto
-
... anche dai miei.... ma a domanda ... rispondo,, ( diceva il grande Toto')1 punto
-
Il 19 maggio 1678 nasce Francesco Farnese Francesco Farnese nato a Parma il 19 maggio 1678 morto a Piacenza il 26 febbraio 1727 fu il settimo duca di Parma e Piacenza dal 12 dicembre 1694 alla morte. Grazie alla sua opera i Farnese rientrarono a pieno titolo nel centro della grande politica. Francesco era figlio di Ranuccio II Farnese e di Maria d'Este. Successe al padre nel governo del Ducato di Parma e Piacenza a soli 16 anni nel dicembre 1694. Era timido e balbuziente, ma dotato di un'intelligenza vivace e della spregiudicatezza politica di tutti i grandi della famiglia. La situazione finanziaria del ducato era disastrosa. Per cercare di sanarla, Francesco tagliò tutte le spese inutili della corte licenziando gran parte della servitù, dei musici, dei buffoni e nani. Abolì inoltre, spettacoli, feste di corte e banchetti. Il suo fu un regno illuminato. Costruì un'opera idraulica per difendere la città di Piacenza dall'erosione del Po. Favorì l'ampliamento dell'Università di Parma e del Collegio dei Nobili, incoraggiando lo studio del diritto pubblico, della storia, delle lingue e della geografia. Nel 1712 diede il via ai lavori di ristrutturazione della rocca di Colorno, terminati nel 1730. La moneta un testone, raffigura Francesco visto di profilo e San Vitale1 punto
-
1 punto
-
Intanto, per completezza della discussione, metto l'immagine del Muntoni 52/CNI 189. Purtroppo nel Muntoni il rovescio non è illustrato, ad ogni modo la differenza di dimensione con altri grossi (es. n° 48) mi pare evidente...1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
@@claudioc47 di nulla, ho capito pensavi che la benda si trovasse sopra la croce1 punto
-
Mi dispiace lasciare il buon e giovane Pedro così, voleva apprendere, capire, vedere il quadro del periodo, un po' di divulgazione in poche parole, tra l'altro compito non difficile direi... E allora vediamo di colmare anche in altre monetazioni.... Compito primario di Lamoneta è divulgare, lo dovrebbe essere di tutte le Associazioni e Società, Circoli, gruppi, senza divulgazione la numismatica non continua, non cresce...dove possibile facciamola... Siamo alla ricerca continua di inediti, varianti, falso o non falso, che conservazione e che valore commerciale ha ...ma credo che da queste discussioni si debba poi partire, la ricerca scientifica è importante, è giusto che venga fatta ma per arrivare a questa, a leggerla, a capirla ci vuol ben altro e il rischio è la frattura numismatica per pochi che fanno e si leggono i loro contributi e che non verranno a comunicarli certo qui in prima battuta e la numismatica aperta, per tutti, l'incuriosire, spiegare, mostrare....divulgare è un po' anche donare, credo che oggi questa sia la vera esigenza primaria della numismatica....e quindi forza non arroccatevi solo nei vostri studi, ogni tanto un cinque minuti alla divulgazione facile ci vorrebbe....e Lamoneta è divulgazione in primis... E quindi entro in un terreno non mio, Genova, Dogi Biennali, anno 1702, scudo stretto, argento Prov. ACR auctions 9, 29 aprile 2014 La moneta ha caratteristiche ormai immobilizzate, il simbolo alto, religioso, di protezione della monetazione genovese è la Vergine con il Bambino, raffigurazione sacra e mistica e al rovescio la croce, molta cristianità ma anche la Vergine che ormai è simbolo indiscusso della città....di certo delle gran belle monetone.... Appena sotto questa discussione abbiamo tra l'altro un bello scudo di Genova del 1699 che tra l'altro volendo ci poteva anche stare qui :blum:1 punto
-
1 punto
-
No...faremo una cosa molto più..."strisciante", per adeguarci ai nostri mancati interlocutori...sempre ovviamente nel pieno rispetto delle norme e della legalità.1 punto
-
potrebbe essere in effetti un'aggressione da parte di mercurio, acqua regia, o un qualche acido (ci sono anche degli acidi che aggrediscono l'oro, o la sto dicendo grossa?). tuttavia timidamente insisto che non mi pare affatto incrostazione, ma corrosione. poi come sempre se sto sbagliando, lo ammetterò senza alcun problema.1 punto
-
Qualcuno di voi conosce il Vero nome del venditore? Ho l'impressione che la provenienza di questi nuovi falsi possa essere l'estremo oriente. Riguardo la spada posso dirvi con certezza di averne visto modelli identici in vendita da venditori sicuramente orientali. Il punto è che le patine (miste malachite e anche cuprite) dalle foto sono anche credibili; il problema di questi oggetti è la serialita'. Lo stesso vale anche per le monete. Vale sempre il solito discorso del trucco psicologico adottato dal falsario: basta scrivere che la moneta è stata trovata, qualche incrostazione qua e la, monete con danni e fratture, talvolta spezzate, imitative e il gioco è fatto. A mio avviso questi nuovi mercanti di falsi sono piuttosto sfacciati tanto da sembrare addirittura ingenui ma, come si può ben vedere, il trucco funziona. Sono falsi pensati per una fascia di mercato "popolare", costano poco ma grazie ad internet si lavora sulla quantità.1 punto
-
i miei più vivi complimenti. non ti nascondo che, essendo per me la numismatica prima di tutto passione e sentimento, smanio dal desiderio di conoscere i passaggi seguendo i quali la monetina si è "accasata" da te... magari un giorno avrai voglia di raccontarceli! (da me generalmente si accasano solo bollette...) un saluto.1 punto
-
1 punto
-
I tempi di funzionamento della zecca risultano essere molto più brevi rispetto a quanto si è ritenuto fino ad oggi1 punto
-
Direttamente dal 1621 .... la calligrafia del maestro di zecca Michele Cavo, una bella firma originale, foto di Vincenzo Marasco.1 punto
-
Il commercio di monete antiche, non è " proibito" è solo regolamentato. Quindi, se una persona viene da me in negozio ( o al tavolo del convegno) a vendermi delle monete antiche, gli chiederò dove le ha comprate. A quel punto, se sono di provenienza " commerciale", mi farò dare gli eventuali riferimenti della transazione precedente( se me li vuol dare, perché non è obbligato) e gli farò firmare un atto di cessione, in cui il cedente dichiara, sotto la SUA responsabilità, che gli oggetti ceduti sono di SUA legittima proprietà e che ne ha i titoli per dimostrarla davanti alla legge. A questo punto, ho soddisfatto il principio della tracciabilità del bene ( riportando le generalità esaustive del cedente e identificandolo univocamente, o tramite la trascrizione del precedente passaggio di vendita o tramite la registrazione dello stesso)e mi scarico della responsabilità legale nel caso il cedente avesse fornito false informazioni di cui risponderà LUI in sede giuridica. La stessa cosa la possono fare i privati tra di loro, compilano una cessione, in cui vi siano i dati identificativi degli attori, i precedenti di vendita, se vi sono, oppure si citino le ragioni per le quali si possiede il bene lecitamente ( eredità, lascito,etc)si identifichi il bene magari fotograficamente( per le antiche è quasi irrinunciabile) e la transazione è fatta nei termini di legge. Non mi pare troppo complicato né lungo e , di sicuro, non rappresenta un metodo per dare nuova verginità a monete di provenienza illecita, anzi: serve ad avere i dati di CHI perseguire miratamente.1 punto
-
grazie per la citazione :) , sono felicissimo di aver insidiato un sano dubbio. caro @@grigioviola, ti dico la mia... posto che le patine non mi piacciono, serve "lavorare" come feci io sui nummetti... 1 - salvo e schedo tutte le immagini che non mi piacciono con anche il nome del venditore...per un lungo tempo 2 - verifico se il tipo di incisione (dei volti soprattutto) anche se in ambito imitativo, ha riscontri stilistici con altre note "storicamente corrette" e verifico se i volti e i busti sono si imitativi, ma assolutamente innovativi rispetto al noto 3 - nel tempo controllo se si ripetono volti simili su monete diverse , ad esempio un busto/volto quasi identico per Tetrico e poi per Postumo e magari Vittorino nel lungo periodo...diciamo 2 anni ... ho beccato l'identità di conio al dritto sulle monete date a Ricimero e poi ad altri imperatori, e ho dimostrato che quelle che per me erano false...lo erano davvero perché mostravano identità di conio di dritto....tra imperatori diversi!!!! ci vuole pazienza...e metodo... un venditore di ebay, noto paccaro che cito perché citato in infiniti siti, coinauction12, ha venduto in 3 anni una decina spade antiche (V secolo aC dicono)... 500 euro l'una, spalmate su 3 anni...salvate tutte... sono tutte identiche!!!!! ci vuole metodo e pazienza...ma i pataccari si beccano, soprattutto se conosci la materia, e a me il III secolo sfugge... ma il V e VI no :D1 punto
-
Eh... a onor del vero devo dire che è stata la patina di questi esemplari a farmi rabbrividire più che lo stile o la quantità o altri particolari. Persi singolarmente, tutti i pezzi, patina compresa sono più che credibili. non ci vedrei nulla di strano se non il fatto che è della stessa tipologia dei falsi più conclamati... in collezione ho qualche pezzo patinato similmente ed è indubbiamente autentico. Qui i pezzi in questione a mio avviso non sono necessariamente falsi... quello che mi manda in crisi è quanto di fatto @@Poemenius ha sottolineato nella sua discussione: queste ondate di falsi faranno (e già stan facendo) danni non solo a livello collezionistico, ma anche a livello di ricerca e di studio. Il fatto che ora ci si ritrovi qui a dubitare di pezzi dal valore economico reale, diciamolo onestamente!, nullo sulla loro genuinità non è di grande conforto. I pezzi in questione: 1) sono tutti falsi e patinati posticciamente 2) sono mescolati (parlo dei lotti multipli) in un mix studiato di falsi/autentici e in questo caso gli autentici sono stati spatinati e ripatinati con i falsi 3) sono genuini e lasciati così come trovati e provengono da un unico ritrovamento, verosimilmente un piccolo/medio hoard composto in prevalenza da imitative e/o cmq da radiati del III secolo in prevalenza gallici non vedo altre possibilità. Bene, il fatto che un venditore spacciatore di grosse quantità di falsi mi porti a formulare queste tre ipotesi, alla luce di un ipotetico studio ecco... cosa faccio di questo materiale? Se lo considero rischio di prendere una cantonata, se non lo considero potenzialmente mi perdo del materiale utile. Ovviamente nessuno si mette a studiare piccoli lotti decontestualizzati, tuttavia, sebbene di scuola e un po' forzato, è questo il grande danno che Poemenius ha messo in evidenza... il fatto stesso che io dubiti di materiale dal valore economico nullo è già una sconfitta per la ricerca storico-numismatica...1 punto
-
ho proprio oggi acquistato ad un mercatino questa la custodia mi ha convinto, che ne pensate? Alessandro1 punto
-
1)accumulare monete da 500 lire non è da collezionista. Inoltre i rotoli non mi sembrano quelli "Ufficiali" ma penso creati da privati, e per giunta non sono integri. . 2) è una mia opinione che puo' benissimo non essere condivisa. ma ... se volessi una moneta FDC sarei disposto a spendere qualcosa in piu', ma non sarei disposto a prenderne 50 quando il prezzo di queste monete oscilla e si possono anche trovare a 5 euro1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
2 Zloty 2003 Polonia 25 Anni Di Pontificato Giovanni Paolo II Condivido con voi questo regalino che mi hanno fatto ieri.1 punto
-
1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.
Il network
Hai bisogno di aiuto?
