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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/20/16 in tutte le aree
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Buonasera a tutti, E' la prima volta che scrivo in questa sezione del forum. Ho deciso da qualche tempo di affiancare alla mia piccolissima e modesta collezione del Regno di VEIII una nuova collezione di monete della zecca di Arezzo (La provincia in cui abito). Dopo aver acquistato per pochi euro qualche denaro di Arezzo malconcio e appena riconoscibile, pochi giorni fa è entrato a far parte della collezione il mio primo Grosso di Arezzo. Ho provato a fotografarlo meglio che potevo ma è dentro la bustina della perizia. Che ve ne pare?4 punti
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Ciao a tutti Questa è fresca fresca.... Ungheria 2015 5 forint4 punti
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Per rispondere a qualche domanda emersa in questa discussione, aggiungo qualche notizia più specifica sulla chimica dell'oro. L’oro è chimicamente inerte nelle condizioni in cui altri metalli monetali vengono facilmente ossidati, come l’argento a solfuro se esposto all’acido solfidrico o all’aria contenente tracce di composti dello zolfo, oppure a ossido se esposto all’ozono, e il rame a ossido rameoso se esposto all’aria umida e, in presenza di anidride carbonica, a carbonati basici. Questo non implica che l’oro non venga attaccato da alcuni reattivi, e non necessariamente nelle condizioni drastiche della classica reazione con acqua regia. Ad esempio, le soluzioni acquose dei cianuri alcalini in presenza di ossigeno lo disciolgono formando lo ione dicianoaurato [Au(CN)2]- e la reazione può essere sfruttata per estrarre l’oro dai suoi minerali. Due ricercatori russi hanno sviluppato un processo alla tiourea come possibile alternativa a quello del cianuro, col vantaggio che la tiourea è meno tossica. L’amalgama è un antico processo che si basa sulla alligazione delle particelle d’oro con mercurio metallico per formare l’amalgama e in seguito la separazione dell’oro dal mercurio per riscaldamento in storte. Inoltre l’oro viene attaccato dagli alogeni in presenza di acqua, in modo più o meno rapido dal cloro, dal bromo e dallo lo iodio, ma soltanto al calor rosso dal fluoro. A temperature relativamente elevate reagisce con perossido di sodio formando aurato di sodio Na AuO2 e con cloruri di tionile e solforile formando cloruro aurico AuCl3. Viene anche attaccato dall’acido tellurico in presenza di acido solforico e dall’acido selenico al disopra di 230 °C. apollonia3 punti
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in realtà un esemplare di pentonkion di Selinos è stato pubblicato da Cammarata in "Da Dionisio a Timoleonte", Tav. 1/A, n. 18a purtroppo la risoluzione è quella che è ... ciao skuby3 punti
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L’oro come tale non può essere responsabile delle macchie di color rosso o marrone, oppure delle striature rossastre o altre 'manifestazioni esantematiche' che possono svilupparsi sulla superficie di una moneta: allo stato puro il metallo è incorruttibile, cioè non arrugginisce, è eterno, omogeneo. L’oro rimane inalterato anche a caldo all’aria, all’acqua e in presenza dei comuni agenti chimici quali acidi (anche ossidanti, grazie al suo elevato potenziale elettrochimico) e basi in soluzione acquosa. Non reagisce con lo zolfo, alla cui presenza invece l’argento è molto sensibile. Però l'oro puro è un metallo molto tenero (non si può aver tutto dalla vita!), e per questo motivo si usa in lega in genere col rame o con rame e argento. Quando una lega viene raffreddata dallo stato fuso, ha luogo la cristallizzazione e il rame tende a cristallizzare per primo avendo il punto di fusione più alto, potendo formare piccole aree localizzate a concentrazione maggiore rispetto a quella nella lega. Se queste aree sono alla superficie della moneta, l’ossidazione del rame a cuprite (ossido rameoso di colore rosso) produce le cosiddette ‘red spots’. L’ulteriore ossidazione porta a un rosso più intenso e al marrone. Se le lega è ternaria si posso formare tre coppie di leghe binarie e queste aree di lega (e colore) variabile possono raggiungere dimensioni tali da essere visibili a occhio nudo. Non è da escludere però che responsabili di queste macchie rosso-marrone siano tracce di altri metalli che hanno aderito alla superficie della moneta d’oro e vengono ossidati a composti colorati all’aria, anche nel contenitore. Spesso, poi, tracce di metallo o altro materiale possono trovarsi sul conio prima della battitura del tondello, cosicchè la moneta se le trova fissate in superficie senza che al momento si vedano a occhio nudo perché fini o disperse, ma si rivelino in seguito per la colorazione assunta all’aria. Infine può succedere che queste impurezze entrino in contatto con il tondello prima della coniatura e quindi si ritrovino sulla moneta. apollonia3 punti
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Buongiorno a tutti, volevo domandare se a qualcuno era capitato di vedere su questa tipologia lo stesso "difetto". Grazie a tutti coloro che vorranno partecipare ed intervenire.2 punti
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Qualche giorno fa @@@Ric70 mi ha portato la moneta per esaminarla insieme. Ho rifatto le foto che allego come si può notare, non è stato semplice fotografarla, in quanto è stata lucidata e pertanto la luce riflette con molta violenza. Esaminandola sotto ingrandimento, fortunatamente, le tracce di lucidatura sul D/ sono risultate circoscritte al solo volto e collo del Re, ed i campi sono indenni da tracce. Il R/ non presenta tali tracce, il che fa pensare che la moneta è stata immersa nel liquido ed in fase di asciugatura ha subito un leggero sfregamento solo sul volto. La mia analisi a 4X è risultata la seguente: D/ e R/ Centratura perfetta, campi con pochissimi segni difficilmente visibili, freschezza del metallo media. D/ un colpetto a ore 12 facilmente visibile, segni di usura e di pulitura difficilmente visibili. R/ colpetti sul bordo difficilmente visibili, segni di usura facilmente visibili. Grading D/: Bb+(585/1000) R/ Bb/Spl(610/1000) Grading complessivo: Bb+(598/1000)2 punti
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ma nel caso specifico cosa è successo a questa moneta? Bella domanda. Sulla metà di sinistra è localizzata la zona dell’elmo e dei riccioli di Atena non solo di colore diverso da quello del contorno, ma i cui rilievi hanno subito come un sisma che ha reso la superficie simile a quella lunare. Il fatto che il ‘terremoto’ abbia interessato una porzione del diritto fa presumere che la causa sia nel conio di incudine che ha prodotto una sorta di ‘voglia’ e non si tratti invece di qualcosa che la moneta ha acquisito dopo che è stata coniata, come una sorta di ‘tatuaggio’. Anche perché, fino a prova contraria, la moneta è d’oro. Però abbiamo il solo il peso dello statere, mentre con la densità, ad es., avremmo avuto indicazioni anche sul titolo dell’oro. Certo è che, potendo disporre della moneta, un’analisi a raggi X della zona più scura e di quella confinante ci darebbe direttamente la composizione elementare restringendo notevolmente il campo delle nostre congetture su questo insolito statere del Grande. apollonia2 punti
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QUESTA è L'ULTIMA DELLA SERIE PEZZA DELLA ROSA DI COSIMO III di alta conservazione e patina. Monete Italiane Regionali LIVORNO Cosimo III de’Medici, 1670-1720. Pezza della Rosa 1718. Ar gr. 25.90 COSMVS III D G M DVX ETRVRIAE Stemma mediceo in cartella a cartocci e volute sormontato da corona Granducale aperta con sei punte e giglio centrale; sotto, nel giro, J718. Rv. GRATIA OBVIA VLTIO QVAESITA Cespuglio di rose fiorite intrecciate; sotto nel giro, LIBVRNI. CNI 102; Galeotti XLIX/12; Di Giulio 168 (R2); Davenport 1501. molto Rara. Splendida patina. Bella freschezza. q. Fdc2 punti
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Se mi sono un poco dato da fare a contattare Brousseau era proprio il fatto che non mi convinceva l'esemplare Fiorelli 2534, almeno dalla prima foto. Ovviamente non potevo esplicitare allora i miei sospetti, in quanto servivano innanzi tutto buone foto e onestamente non sono un esperto di monete incuse. Da quanto mi ha esposto lo studioso francese (ora vive in Canadà), temo che non si sia posto il problema dell'autenticità di alcuni pezzi da collezioni museali (come capita a non pochi studiosi di formazione accademica). Le collezioni Fiorelli (che sarebbe quella statale, ex dei re Borboni, in quanto il Fiorelli era il curatore della collezione al momento del passaggio al Regno d'Italia) e Santangelo (che era una grande collezione privata del XIX secolo, poi passata al Comune di Napoli, che per ovvie ragioni pratiche l'ha depositato nel medesimo medagliere del Museo Nazionale di Napoli) risultano infestate da diversi falsi, alcuni forse già al momento della formazione delle collezioni, ma per la maggior parte sicuramente introdotti in pieno XX secolo (probabili sostituzioni con vecchi falsi per lo più fusi forse ad opera di disonesti studiosi, per lo più stranieri, che avevano, specialmente nella prima metà del XX secolo, più facile accesso al medagliere napoletano). Se uno ha la ventura di visitare di persona i cassetti del medagliere di Napoli, si renderà conto che non manca sui vecchi cartellini l'annotazione della parola "falsa", come dimostra questo piccolo scorcio fatto di nascosto tempo fa al medagliere..... E non sempre c'è l'annotazione su cartellini relativi a pezzi, anche importanti, ma che appaiono molto dubbi.... Appare evidente il rischio in uno studio scientifico di "moltiplicare" i conii, includendo anche quelli che forse sono creazioni moderne....2 punti
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Numero speciale che contiene (ma non solo) gli atti della prima giornata di studi "la numismatica e i giovani" Mario Limido - Presentazione della Giornata di Studio “La Numismatica e i Giovani” Magdi A. M. Nassar - CGN Circolo Giovani Numismatici ATTI DELLA CONFERENZA “LA NUMISMATICA E I GIOVANI 2016” Mario Limido - La Numismatica e i giovani Magdi A. M. Nassar - Date a Dio quel che è di Cesare, la croce e la moneta nel medioevo Matteo Siciliano - La moneta come mezzo di comunicazione: dalle origini al mondo greco-romano Mirco Trombini - Iconografia e identità nazionale nella monetazione in Euro: alcuni esempi Davide Maria Gabriele - Dalla Trinacria alle Puglie: cartografia e Mito nelle medaglie borboniche del XVIII e XIX secolo Antonio Rimoldi - Lo stemma e il leone: una lettura del romaninus QUADERNI DI LAMONETA 2016/2 Pierluigi Canoro - Possibili influenze di coniazioni classiche sulla monetazione medievale di Salerno Realino Santone - Notizie su due Cavalli di Brindisi e Chieti inediti Disponibile in: http://www.amazon.it/Quaderni-laMoneta-2016-giornata-numismatica/dp/1533326479/1 punto
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Salve a tutti vorrei il vostro parere gentilmente sulla originalità, conservazione e valore economico di queste due monete. Ah e se posso approfittare di voi vorrei sapere qual'è la percentuale di oro nelle monete, grazie in anticipo Saluti Alessio1 punto
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Questo rarissimo zecchino di Giovanni Batista Ludovisi, Principe di Piombino, è stato aggiudicato per Euro 37.800,00 + Diritti. Complimenti all'acquirente.1 punto
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@@marley69 ho ingrandito la tua foto e ho evidenziato due punti. Quello di destra sembrerebbe un punto e aa sinistra è una zona che sembrerebbe come sci fosse stata un'abrasione. E' necessario un esame a forte ingrandimento (30-40X) diretto e con luce radente.1 punto
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Medaglia devozionale della Madonna di Pompei,presenta una superficie molto usurata oltre a un processo di ossidazione attivo, essendo una medaglia comune in queste condizioni la lascerei perdere!!!! Ciao Borgho.1 punto
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@@tonycamp1978 forse non mi sono spiegato bene. La differenza di colore che vedi è unicamente dovuto alla luce che sono riuscito a distribuire su tutta la moneta, che essendo lucida riflette in maniera non uniforme. Non serve fare alcuna pulizia, bisogna solo lasciarla in pace, già ne ha subite abbastanza.1 punto
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Sembrerebbe questo 60 para dell'Impero Ottomano: http://en.numista.com/catalogue/pieces49326.html1 punto
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Grazie @ per il tempo che hai voluto dedicarmi e per la tua puntigliosa gradazione. La moneta attualmente riposa sul velluto e non vedo l'ora di potertela riportare per altre foto, nel momento in cui avrà ripatinato. Senz'altro nel fare il prezzo, ho tenuto conto , del lavaggio/lucidatura a cui è stata sottoposta, ma fortunatamente, mi sono reso subito conto che non era stata rovinata , altrimenti avrei desistito.1 punto
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Grazie a tutti! @magdi e @Liutprand, Per la questione bustine sono indeciso e nel dubbio, per il momento preferisco tenerle nella bustina, :pardon: in futuro magari se acquisterò/costruirò un bel monetiere può darsi che mi decida di liberarle riponendole lì dentro. @magdi, ti ringrazio molto per la segnalazione, non me lo farò sfuggire! @417sonia, avevo notato tempo fa la discussione "I primi grossi italiani" ma non ho ancora avuto modo di leggerla. appena ho 5 minuti di tempo la leggo. Mi pare comunque di capire che della zecca di Arezzo non ci siano pervenute molte informazioni, se avete alcuni testi/articoli da consigliarmi per imparare/approfondire la monetazione di questa zecca ben venga! Per il momento ho reperito e acquistato il libro "Arezzo, San Donato e le monete" di Franca Maria Vanni, consigliato proprio in un post di questa sezione.1 punto
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Io personalmente, sulla Baia a quel prezzo e in quello stato lascerei perdere. Non so in che condizioni e a che prezzo l'hai trovata in negozio...1 punto
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Non è un difetto: nel latino abbiamo sia la A con traversa che senza. La Λ è ricorrente nel '500, anche in monete di altre zecche. Bel ducato, ex listino Araba Fenice, 2010, lotto 49.1 punto
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Non sono d'accordo con la tua richiesta, i materiali postati possono essere utili ad altri che abbiano quesiti simili al tuo...1 punto
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Personalmente ritengo che per parlare di unicum bisognerebbe vederla per bene in mano. La moneta è in codizioni medio basse, probabilmente pulita e poi (molto probabilmente) protetta con dell'olio di vaselina. Da una foto è arduo affermare con certezza che i due punti non siano stati rimossi per sbaglio nell'operazione di pulitura, o quantomeno io non me la sentirei di affermarlo. Andrebbe studiata de visu e, sempre de visu, trarne le dovute conclusioni :hi:1 punto
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.. che materiale è ?-----metto un esempio per comparazione ma poichè in questo forum ci sono esperti della monetazione , vedrai che ti sapranno dire meglio https://www.acsearch.info/search.html?id=4777901 punto
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La prima cosa che io personalmente guardo su questa moneta per valutarne la conservazione sono il seno al rovescio e il ciuffo al dritto... Nel complesso la moneta non presenta colpi al bordo, buoni fondi e sembrerebbe ci sia una rimanenza del lustro di conio. Però per i due particolari evidenziati c'è usura...io direi BB/SPL che in mano potrebbe essere anche un qSPL.1 punto
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Il ricavo c'è sempre anche se si vendono oggetti di poco valore. Ricordiamoci che il venditore fa una piccola cresta anche sulle spese di spedizione, posto che questi falsi vengono acquistati a lotti di grandi dimensioni, su grandi numeri il ricavo è assicurato (e spesso è esentasse)1 punto
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@@carlo82 Volentieri, ma per un giudizio più preciso ci vorrebbero foto più ravvicinate. Da queste foto si nota del lustro, rilievi ancora belli e bordo integro. Quindi dovrebbe essere vicino allo qSPL. Si notano però anche dei segni, come se fosse stata pulita in modo invasivo...... Prova a inviare foto più grandi, la moneta potrebbe essere migliore....1 punto
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@@zeljko @@Richard_Beale I hid your messages, what happened is a private matter, and the forum is not the place to discuss it: 4. Rispetto e codice etico del forum (e' vietato) 4.6 Utilizzare il forum come mezzo per discutere questioni personali, private o tra membri di Aziende o dispute tra Aziende differenti. Questi aspetti devono essere trattati fuori dal forum o al limite in pvt. "It's forbidden: 4.6. Use the forum for discuss personal matters, private or between members of Companies, or disputes between different companies. These matters shall be addressed outside this forum, or by private messages". Thanks for your cooperation. petronius1 punto
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@@carlo82 Le monete a coniazione “proof” (che in inglese significa letteralmente “di prova”), sono delle particolari monete, emesse esclusivamente per collezioni numismatiche. Storia Le prime monete proof furono le corone di argento coniate sotto l'egida di Re Carlo II, dalla ”Zecca Reale Inglese”, la più all'avanguardia tra le zecche dell'epoca. Le monete proof vennero successivamente coniate per celebrare l'avvento di un nuovo Re, o quando il conio di una moneta veniva modificato. Venivano coniate con una tiratura “estremamente” limitata, poiché l'estrema cura che necessitavano per la coniazione faceva sì che il costo di coniazione fosse elevato. In seguito, una volta coniate, venivano custodite in particolari astucci, marchiati con lo stemma reale. Il primo cofanetto di questo genere venne emesso nel 1746, mentre in Inghilterra regnava Giorgio II, e custodiva quattro monete di argento: la mezza Corona, la Corona, lo Shilling e il Sixpence. Le monete proof da una parte permettevano alla Zecca Reale di mostrare la propria magnificenza, e dall'altro di essere donate come segno di amicizia ad ospiti illustri, al fine di assicurare all'Inghilterra potenti alleati. Col passare degli anni le Zecche del resto del mondo iniziarono ad imitare i sovrani di Inghilterra, emettendo sempre più monete proof, accanto alle normali Fior di Conio. Ma come spesso accade queste monete, persero la loro funzione rappresentativa, per lasciar spazio a quella speculativa. Oggi vengono coniate dalle Zecche di tutto il mondo, e rappresentano una attrazione irresistibile per i numismatici. Caratteristiche La moneta proof non ha eguali per quanto riguarda l'aspetto estetico; infatti il “fondo” o “campo” (cioè la parte libera da rilievi e decorazioni) è completamente lucido, come uno specchio (per questo motivo, in Italia, questo tipo di monete viene detto anche “fondo specchio”, indicato con la sigla “FS”), e crea quindi un contrasto con la parte in rilievo, che si presenta satinata e opaca. Tale caratteristica viene ottenuta grazie all'utilizzo di tondelli lucidati e conii di particolare qualità. Tale lavorazione non va confusa con la “BU”, cioe Brillant Uncirculated, mediante la quale sia fondo che rilievo della moneta risultano lucidi; quest'ultima tecnica viene utilizzata soprattutto nei paesi esteri, come la Gran Bretagna. Le monete proof, essendo di così raffinata fattura (e quindi di notevole valore economico, molto più elevato rispetto alle normali fior di conio), necessitano di una altrettanto particolare cura; infatti, a causa del fondo a specchio, tendono a rigarsi con estrema facilità, e quindi necessitano di essere "sigillate" in una capsula di plexiglas, in modo da evitare il contatto con un qualsiasi corpo esterno. Per ciò le monete proof antiche non essendo contenute in alcuna capsula, molto spesso si presentano rigate visibilmente, cosa che ne fa notevolmente calare il valore. Quindi sarebbe meglio evitare il contatto con delle monete proof, e se proprio non è possibile evitarlo, bisogna farlo con estrema cura, usando appositi guanti di puro cotone, non trattati con candeggina o altri agenti chimici, pericolosi per la moneta. Le monete fondo specchio sono molto apprezzate, sia in Italia che all'estero, e vengono ancora oggi prodotte con tiratura estremamente limitata, rispetto alle normali fior di conio (aventi sigla “FDC”). Per questo motivo hanno, già all'acquisto un costo doppio rispetto a quelle normali; ciò non accade negli Stati Uniti, dove non esiste differenza di prezzo fra le due coniazioni.1 punto
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Ah ah dimmi se ne vedi un paio che una la ritiro io ? Sono mai apparse in asta questi multipli ? Sono monete di fascino straordinario che fanno il paio con i grandi multipli spagnoli coevi o di poco precedenti Per rispondere a Dux - ma abbiamo già' trattato l'argomento - la serie papale è' così vasta che nessuna collezione è' forte in tutti i settori. Molte - anche eccellenti - si limitano ad alcune epoche Là montenapoleone 1 era fortissima in antiquo pres ( e non solo) la Nac 16 in quadruple ( e scarsa nel primo periodo) e si potrebbero fare molti altri esempi Una collezione molto completa e rappresentativa era là Cappelli1 punto
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Riprendo la discussione su segnalazione di @@rcamil per aggiungere un esemplare simile in versione patinata e artificialmente leggermente circolato.1 punto
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Nel periodo 1942/44 questa banconota da 50 dracme era il valore più basso. Gli altri tagli andavano da 1.000 dracme sino a 100 miliardi di dracme, non conosco la sua storia, ma non vorrei che fosse spesa a mazzette intere da 100 (5000 dracme) dato il suo piccolissimo valore. Se così fosse ne sono arrivate sino a nostri giorni parecchie, e questa combinazione alfanumerica AA sarebbe comunque comune.1 punto
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In questa interessante discussione, mi ero espresso con due faccine ( ) alla vista della foto dello statere pubblicato da @Archestrato .Statere presso il medagliere di Napoli, che viene riferito come Fiorelli 2534. E cosa nota che nei medaglieri , ci siano anche copie o imitazioni (falsi) Questo e un esempio. Ho voluto riguardare le mie raccolte fotografiche ed'è mia convinzione che il Fiorelli 2534 e un falso , non tanto pericoloso.Basta confrontarlo con lo statere ANS 618 ,che lo ritengo genuino, che confermano che lo statere di Napoli e un falso dell'ultimo secolo e non solo , anche lo statere pubblicato al post # 5 Hunterian e una volgare imitazione . Allego i confronti del dritto e del rovescio, che ci fanno apprezzare lo statere ANS 618 , con i suoi canoni ben definiti e leggibili Al n° 1 : un braccio destro del Dio Poseidone Al n° 2 : le lettere dell'etnico Al n° 3 :la coroncina Al n° 4 :drappo con i pennacchi Al n° 5 : il polipo Certamente questa analisi , può essere oggetto di critiche o di commenti che diano più luce a questi fenomeni che vengono fuori da raccolte in medaglieri pubblici.1 punto
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per un collezionista di pennies dal 1797 ad oggi è una brutta notizia1 punto
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buona sera,credo che siano 3 cose ben distinte,la moneta inedita(nel nominale o nell iconografia epigrafia),la variante inedita nel senso di una lettera in piu o in meno oppure una differente interpunzion(tutti i collezionisti soprattutto di medioevali ne hanno qualcuna) e,come dice @@giarea l'errore di conio,a mio avviso questo non puo' essere inedito perche' e' semplicemente un errore,magari dell'incisore che, distratto da qualche donzelletta di passaggio,inverte due lettere nella punzonatura in fase di creazione di un nuovo conio(questo è il caso della moneta di@@blaise),o addirittura incide un punzone a rovescio,come nel caso delle lettere o legende retrograde,ma il pasticcio oramai è fatto e la battitura delle monete con l'errore termina con la rottura o l'usura del conio che viene poi sostituito e corretto.1 punto
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grazie per la citazione :) , sono felicissimo di aver insidiato un sano dubbio. caro @@grigioviola, ti dico la mia... posto che le patine non mi piacciono, serve "lavorare" come feci io sui nummetti... 1 - salvo e schedo tutte le immagini che non mi piacciono con anche il nome del venditore...per un lungo tempo 2 - verifico se il tipo di incisione (dei volti soprattutto) anche se in ambito imitativo, ha riscontri stilistici con altre note "storicamente corrette" e verifico se i volti e i busti sono si imitativi, ma assolutamente innovativi rispetto al noto 3 - nel tempo controllo se si ripetono volti simili su monete diverse , ad esempio un busto/volto quasi identico per Tetrico e poi per Postumo e magari Vittorino nel lungo periodo...diciamo 2 anni ... ho beccato l'identità di conio al dritto sulle monete date a Ricimero e poi ad altri imperatori, e ho dimostrato che quelle che per me erano false...lo erano davvero perché mostravano identità di conio di dritto....tra imperatori diversi!!!! ci vuole pazienza...e metodo... un venditore di ebay, noto paccaro che cito perché citato in infiniti siti, coinauction12, ha venduto in 3 anni una decina spade antiche (V secolo aC dicono)... 500 euro l'una, spalmate su 3 anni...salvate tutte... sono tutte identiche!!!!! ci vuole metodo e pazienza...ma i pataccari si beccano, soprattutto se conosci la materia, e a me il III secolo sfugge... ma il V e VI no :D1 punto
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Salute di questi ultimi post sono stato umile lettore e ringrazio @@Alex0901 per aver postato la sua interessante moneta da 1 Tarì di Filippo V . A riprova che la Numismatica riserva ancora aspetti sconosciuti ed inediti è saltato fuori questo Tarì che ha fatto il suo dovere di circolazione monetaria che non è in alta conservazione ,come la moda odierna richiede,ma ,per il fatto che sia inedito o,perlomeno,raro può valere di più di una moneta in alta conservazione Ricordo agli utenti lamonetiani,soprattutto quelli appassionati e studiosi di monete del sud Italia, che a gennaio 2016 è stato pubblicato un articolo su un'altra moneta inedita del Regno napoletano emessa durante il regno di Giovanna di Castiglia ed il figlio Carlo. --Salutoni -odjob1 punto
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O forse, più semplicemente, non tutti sono a conoscenza di queste norme vigenti e andando a buon senso manco potrebbero ipotizzarle. D'altra parte, penseranno, è una moneta, non un'arma o un grammo di droga. Ahi loro, questo non è il paese del buon senso....1 punto
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Taglio: 2 euro cc Nazione: Germania zecca F Anno: 2016 Tiratura: 7.200.000 Condizioni: qFDC Città: Cossato (BI) Note: la mia prima moneta del 2016, finalmente! Tra l'altro, non so quanti siano d'accordo con me, ma la trovo davvero bella, forse la migliore tra quelle dei monumenti tedeschi!1 punto
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Bella patina. SPL Descrizione Livorno Cosimo III, 1670-1723 Pezza della rosa 1701 Ar gr. 25,88 Gal. XLVIII,21; CNI 67; MIR 66/7 Il motto al rv. fu ideato dal bibliotecario del granduca, Francesco Rondinelli. Con questa impresa, Ferdinando II lanciò un messaggio ai suoi nemici: come la rosa, nonostante la sua grazia e bellezza, ha le spine che la proteggono contro chi vuole rovinarla, così il granduca, pur essendo di animo buono, non avrebbe esitato a rintuzzare qualsiasi offesa (Galeotti 1930, pag. 243). Pianta di rosa; sotto nel giro, LIBVRNI. come Rarità è R2.1 punto
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Salve a tutti, cortesemente mi confermate che è un 5 tornesi 1819? Se che valore potrebbe avere? Grazie.1 punto
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Aggiunto... ;) Come per i precedenti, è il caso di "processare" il falso per tentare di sgonfiarlo un pò, mettendolo a confronto con una moneta originale: Diritto: Sulla riproduzione si evidenziano queste differenze: - Manca il punto dopo GREGORIVS (la differenza più facilmente individuabile) - Lettere poco marcate, sottili, indecise - Ornato sulla stola con pochi dettagli, ad esempio la croce ha un solo raggio tra i bracci. - Le “doghe” dello zucchetto sono estremamente marcate Rovescio: Sulla riproduzione si evidenziano queste differenze: - Lettere poco marcate, sottili, indecise. - Le pieghe della veste di S. Romualdo sono differenti, l’intera figura è povera di dettaglio. - Le “fratture” sulle rocce ai lati del santo sono estremamente marcate. - Il bastone appoggiato sulle rocce di destra è completamente privo di nodi. Ciao, RCAMIL.1 punto
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Personalmente uso le capsule, tenendole temporaneamente all'interno di vassoi in floccato (l'unico sistema poco costoso ma abbastanza elegante). Dato che però mi ero stufato di tenere i vassoi in uno scatolone, e dato che le soluzioni disponibili in commercio per contenere i vassoi costano un occhio della testa, ho deciso di costruirmi un monetiere. Alla fine non è risultata una cosa economica come pensavo (tra legname e maniglie per due cassettiere ho speso più di 100 euro!), però il risultato mi soddisfa, e anche costruirle è stato divertente. Visto che ho impiegato molto tempo a progettarlo, ho pensato di scrivere un veloce tutorial che spero possa essere utile come spunto a chi eventualmente volesse fare lo stesso. Non so se sia il caso di inserirlo da qualche altra parte, quindi mi limito per ora a postarlo qui. Tutorial-monetiere.pdf1 punto
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